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A Bagnacavallo passava la Neva ( Gatto Alfonso , 1949 )
StampaQuotidiana ,
BAGNOCAVALLO , 14 . - Una cartolina illustrata , piccola , molto piccola , da questo paesetto di Romagna che si gira intorno facendo grandi cerchi sulla campagna e ritrovandosi sempre la piazza sotto la torre dell ' orologio illuminato dalla quale , tra qualche mese , squillerà la nuova campana che ricorda i 350 civili caduti nella guerra . Il fronte , allora , era a pochi passi da qui , verso Alfonsine e verso Cotignola fermo sul Senio . Dovevamo andare a Lugo , come sapete , ma a Lugo non c ' era più posto per noi . Tutta la città era occupata dalla Fiera : la grande piazza del monumento a Baracca ed anche le altre piazze più piccole , le vie adiacenti e persino il campo sportivo , erano occupati da macchine agricole , da aratri , da buoi , vitelli , muli , cavalli , asini . Nulla da fare . E siamo andati a Bagnacavallo , invitati dal sindaco compagno Martini , che domenica avevamo visto a Ravenna . Fortini e Regi hanno riposato : nello stesso grande cinema dove abbiamo parlato , si proiettava L ' educazione dei sentimenti e i nostri documentari non hanno osato mettere il naso fuori dalla scatola ove sono rinchiusi . In compenso , tutti gli intervenuti sedevano comodamente in poltrona : erano stati invitati gli intellettuali e gli avversari , e si può calcolare che pochi siano rimasti in casa e che il nostro improvvisato comizio abbia raccolto gli stessi ascoltatori che sarebbero stati presenti in piazza . Ma Gavroche era indispettito lo stesso e non si è fatto vedere . Convenite , ad ogni modo , che è strano andare a Bagnacavallo per vivere due lunghe ore in Siberia , tra paesaggi indimenticabili , fiumi ghiacciati , infinite distese di neve e quei bellissimi bambini mongoli che si affacciano dai banchi delle scuole . È strano affacciarsi ad una notte bianca sulla Neva e poi ritrovarsi a pochi passi da quei verdi fiumiciattoli che pure hanno avuto un nome nella guerra . Fortini non si raccapezzava più : « Come faccio a tornare a casa ? » , si chiedeva . È strano che siamo andati a vedere a Bagnacavallo , per la prima volta , un bellissimo film che mai c ' era stato possibile di vedere , per colpa nostra , a Roma o a Milano . Vedete che in questo mondo tutto torna . Il ricordo di Bagnacavallo ove una volta si abbeveravano e si lustravano i cavalli di Tiberio , sarà per noi sempre legato alla Siberia , a quel piccolo paese che ingrandisce sotto i nostri occhi o a misura che l ' incantata e bellissima educatrice invecchia e saluta , nei colossali soldati che tornano dalla guerra ad abbracciarla , i suoi primi scolari ai quali insegnò l ' alfabeto , il nome delle stelle , il nome dei fiumi , le meraviglie del creato e , soprattutto , i grandi sentimenti che fanno migliore la vita .