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Il diavolo nel campanile ( Grieco Ruggero , 1950 )
StampaQuotidiana ,
No , non mi riferisco al celebre racconto olandese di Edgar A . Poe . Il diavolo è entrato nella Democrazia cristiana . C ' era da aspettarselo ! Io non ho mai visto il diavolo e me ne dispiace . Credo che morirò senza avergli potuto parlare a tu per tu e senza aver goduto alla fonte lo scroscio della sua risata cosmica . Sì , confesso di aver avuto sempre una forte simpatia per il Maligno , non tanto per quei due corni che i chiericati ( essi lo conoscono da vicino ) dicono gli adornino il capo o per il suo viso arguto o per la lunga coda avvolgente o per l ' intelligenza che gli sprizza dagli occhi , quanto per le sue diavolerie , per la sua arte naturalmente diabolica di promuovere il bene sollecitando il male . Ora sembra sia andato a ficcarsi nel campanile della grossa parrocchia democristiana . È stato visto aggirarsi sotto i tavoli di Piazza del Gesù , ammiccare dagli armadi del Viminale , saltabeccare negli uffici del ministro dell ' agricoltura . Ha osato perfino presenziare i lavori della commissione dei 49 parlamentari democristiani convocata per irrobustire la nota riforma agraria De Gasperi - Segni e terminata in una diabolica confusione . A pensarci su , non è da oggi che il Maligno si aggira in campo democristiano . Vi ricordate quando , durante la campagna elettorale , De Gasperi ci fece sapere che sentiva attorno a sé odore di zolfo ? Ci sarebbe da chiedersi dove si trovava il Maligno il 18 aprile ( 1948 ) . Domanda ingenua e un tantino eretica . Il diavolo ha i suoi misteri incomprensibili a noi mortali . Forse ha voluto che i democristiani fossero abbrustoliti a fuoco lento . Chi può comprendere le diavolerie del diavolo ? È certo che da allora ne ha fatto di tutti i colori , in campo democristiano . Giorno per giorno , con quella perfidia che lo distingue , si è messo a fare tanti dispetti ai dirigenti governativi e ai loro coalizzati , che questi non ne hanno più azzeccato una . Basti limitarsi alla politica agraria democristiana , alle vicende dei programmi , dei progetti e delle leggi agrarie democristiane dopo il 18 aprile , per rilevare la raffinatezza veramente diabolica della loro ispirazione . Tutto è stato fatto e viene fatto in questo campo per creare il disordine e gettare la confusione . Il Maligno è entrato in corpo al ministro Segni , il quale ne soffre anche fisicamente : domina le riunioni dei tecnici , dei consulenti ministeriali , degli uffici legislativi . Così che a un programma annunciato , ne succede un altro contrario al primo , il quale è « provvisoriamente definitivo » . De Gasperi comincia col dire : « Ci siamo » ( Pasqua 1949 ) ; poi avverte che « stiamo per esservi » ( novembre 1949 ) , e infine ammicca che « ci saremo » ( gennaio 1950 ) . E intanto vi sono leggi favorevoli ai contadini che non vengono applicate ; vi sono leggi fatte apposta per non essere applicate , come quelle sulle terre incolte o insufficientemente coltivate ; vi sono progetti di legge , annunciati con gran chiasso , insabbiati poi nelle Camere , anche dopo che il governo le ha opportunamente svuotate . Da tre anni il governo annuncia la riforma agraria e altre riforme sociali . Ed ecco che ti fa la legge Silana , che è come il piccolo naviglio e non potrà camminare . Il governo dice : « Questo è un inizio . Il bello verrà poi ! » . Finalmente annuncia il bello . La sua riforma generale è pronta . Ma ne mette fuori un pezzo , uno « stralcio » , da discutersi prima della legge generale e che presenta alla Camera dei deputati . È chiaro che il diavolo la fa da padrone al Viminale . La legge generale arriva ed è presentata , invece , al senato , in modo che la Camera discuta una parte del tutto e il Senato discuta il tutto ( senza la parte ) . La confusione aumenta . Ma il progetto di legge generale presentato non è quello definitivo perché il campo democristiano è sottosopra . C ' è chi vuole il progetto Segni e chi vuole quello De Martino , perché il primo è una « riforma » e il secondo è la « non riforma » . Viene nominata una commissione , detta dei 49 , la quale deve irrobustire il progetto Segni con i sieri del De Martino . È come virilizzare un uomo deboluccio con il metodo della castrazione . I 49 si riuniscono , tempestano , osi urtano ( c ' è il diavolo ) , tirano di qua , tirano di là , chiedono , pretendono , cedono ( « tu midi una cosa a me , io ti do una cosa a te » ) e modificano la legge generale , e quindi lo « stralcio » . Bisogna , dunque , ricominciare . Ma la modificazione non è definitiva . « Faisons du bruit » , diceva l ' amico tarasconese di Tartarino , nei momenti di eccitazione fragorosa . « Facciamo del chiasso ! » Così sembra che si faccia qualche cosa . In realtà non si fa altro che della confusione . I soli democristiani che sappiano cosa vogliono sono gli avversari decisi di ogni riforma agraria . Gli altri annaspano in una materia di cui non sanno la composizione . Sulla contesa si elevano voci tonanti : « Occorre svuotare il comunismo ! » . Ma l ' operazione non si può fare con poca spesa e lasciando sostanzialmente le cose come stanno . Altri dicono : « Aveva ragione quel professore che voleva seppellire il " gatto morto " della riforma agraria . Finiamola con la demagogia ! » . L ' affare si imbroglia maledettamente . E il diavolo sghignazza , perché ci ha messo la coda , che è lunga e avvolgente . Credo che gli esorcismi non serviranno a nulla .