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Sua Eccellenza ( Grieco Ruggero , 1953 )
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Credo sia arrivato il momento di bandire la crociata contro Sua Eccellenza la Stupidità . Intendo dire contro il miserabile vezzo nazionale , derivatoci da secoli di servaggio , di umiliarci , inginocchiarci , piegarci di fronte a coloro che , nella nostra ignoranza o nella nostra ingenua furberia , crediamo degni della reverenza o capaci di riconoscenza per il nostro ossequio servile . Da noi , non ci si può rivolgere a una persona la cui funzione sia davvero o venga ritenuta necessaria alla nostra organizzazione statale o alla nostra vita sociale , senza darle un titolo . Noi abbiamo bisogno di titoli , perché non sappiamo più chiamarci col nostro nome . Ci sentiremmo umiliati verso noi stessi se , rivolgendoci ai nostri simili , o al sindaco o al procuratore della repubblica o al presidente del consiglio , li chiamassimo signor Procopio , signor Vegetti , signor Castagnetti , e non invece dottor Procopio , commendator Procopio , barone Vegetti , eccellenza Castagnetti e così via . Chiamar gli altri con dei titoli , veri o immaginari , è come elevare la nostra personalità , in mancanza di altre risorse personali . Ne risulta una iperbolica e generalizzata ricerca di titoli . Se i personaggi da me sopra ipotizzati fossero semplicemente chiamati « signori » , e le loro donne né più né meno che « signore » , cosa saremmo noi mai , noi tapini , noi miseri mortali ? Perciò l ' ambizione dell ' italiano è di avere e dare un titolo , a qualunque costo e in qualunque modo . Ed ecco i « dottori » di varia specie e di nessuna scienza , che escono a tonnellate ogni anno dalle università ( « Figlio mio , un titolo è pur sempre necessario ! » , « Senza titolo non si cammina nella vita » , ecc . ) . Ed ecco la caccia ai titoli nobiliari e cavallereschi , fra i più strani , e che si comperano presso varie agenzie italiane ed estere . Ed ecco la ressa attorno agli ambienti governativi , ai parlamentari della maggioranza , agli amici di Sua Eccellenza , per avere una croce di cavaliere , di commendatore o altro titolo equipollente . Ah , sentirsi chiamare dottor Sciacquone , pure essendo una bestia ( « Debbo confessare che sono stato sempre un leale avversario degli studi ! » ) ; ovvero sentirsi dire : « Buongiorno , cavalier Bisonte » , « Buon Natale , commendator Laudisi » ; per non parlare del cavaliere dell ' ordine ( sparso ) di san Girolamo , che abita al piano di sopra , o del conte del Sacro Chiodo , norcino in Borgo . Ma il titolo di eccellenza diciamo la verità , è il più ambito , il più prelibato , per motivi che non voglio dire e quindi non dirò . Dopo la liberazione , una legge , tuttora in vigore , abolì il titolo di eccellenza , che aveva avuto una mostruosa inflazione durante il ventennio , soprattutto ( come avviene spesso nel campo delle onorificenze ) tra coloro che non eccellevano se non in stupidità compatta , massiccia , strutturale . Le Eccellenze del tempo vestivano una divisa militare , perché il vestir civile , come il viver civile , contrastava , a quei tempi , con la pugnace ansia di imperio che soffiava nell ' aria . Le Eccellenze si coprivano con grandi e alti cappelli , portavano fregi e gambali e cinturoni , e avevano le scarpe lucide e la riga ai pantaloni , segni questi di buona salute e di ottimismo paffuto e soddisfatto . Eccellenze si chiamavano coloro che arrivavano a certi gradi della gerarchia statale ; e coi cambi della guardia e con le larghe promozioni imperiali ( o quasi ) , gli alti gradi si dilatavano . Naturalmente chi usciva dalle prime file , per vecchiaia o per altro motivo , conservava il titolo . Ma tutti coloro che si approssimavano agli alti gradi avevano de facto il titolo di eccellenza , titolo augurale , come quello che si dà al laureando , al momento in cui egli sta per spiccare il volo ( nel quale potrà anche cadere e rompersi il collo ) . Una coltre nera di Eccellenze coi gambali copriva l ' Italia quando il nostro paese fu portato al disastro . Poi il fascismo fu spazzato e - con le cose da buttar via - si pensò anche a disfarsi del titolo svalutato di eccellenza , tanto compromesso . Eppure negli ultimi anni questo titolo ha ripreso vigore , così come hanno preso vigore le onorificenze . La recente campagna elettorale ha avuto manifestazioni orgiastiche dal punto di vista dell ' uso dei titoli più clamorosi , e chiassosi e impressionanti . Abbiamo letto manifesti che annunciavano a lettere cubitali la calata in questa o quella città , in questo o quel paese , di « S . Ecc . l ' On . Prof . Avv . Consigliere di Stato » , e di molti altri simili personaggi . E vi era ( io lo so con certezza ) chi attendeva da questi prodigi dei discorsi che fossero , almeno per il contenuto , al livello della varietà dei titoli che precedevano il loro nome , mentre tutto , poi , si riduceva a un goffo rumore , quasi a un sospiro schiacciato , come quello che esalano quei curiosi funghi che si chiamano loffe , non appena li si toccano . E dire che l ' arrivo delle Eccellenze era preceduto da automezzi carichi di guardie di vario corpo benché di eguale intenzione , e gli altoparlanti lanciavano inni e canzoni pieni di promesse ; e l ' entrata dei personaggi nelle piazze , meditatamente ritardata per eccitare , nell ' attesa , il desio , tale entrata era accompagnata da guardie motorizzate , di vario corpo benché di eguale intenzione , che si facevano largo su petulanti motociclette per costringere la gente a fare ala alle Loro Eccellenze . Queste inauguravano spesso delle prime pietre - come si usa in Italia - e poi prendevano , come si dice , la parola . Quindi partivano con lo stesso cerimoniale , accompagnate dalle petulanti motociclette , e andavano verso altre località e verso altre glorie . ( E lo Stato paga centinaia di milioni di lire e disturba migliaia di agenti per far la guardia d ' onore a queste Eccellenze , di cui nessuno si accorgerebbe se il rumore dei motori e i manifesti chiassosi non facessero volgere il capo dei curiosi verso i loro nomi e le loro figure . ) Qualcuno ritiene che una Eccellenza in piazza , specie durante le campagne elettorali , porti voti al partito che si fregia del suo nome . Questa tesi non è dimostrata ; anzi i fatti hanno dimostrato la tesi contraria . Bisognerebbe , per lo meno , verificare cosa accadrebbe qualora l ' Eccellenza non parlasse . Secondo me l ' Eccellenza sciupa , con i suoi discorsi , situazioni favorevoli , perché la gente di senno è violentemente urtata dalla contraddizione stridente , oltraggiosa tra la grande promessa del titolo dell ' oratore ( che contiene un elevato giudizio di lui ) e la penuria e la miseria delle idee espresse da Sua Eccellenza . Tanto più , dunque , bisogna condurre la crociata contro Sua Eccellenza , anche in nome del buon senso . Giacché se colui che viene ufficialmente o da una società o da un corpo costituito , dichiarato eccellente , è invece un masticabrodo , la gente comincerà a pensare che la nostra repubblica non premia il merito , ma la stupidità e le sue sorelle , come faceva il fascismo . Certo , il fatto che una legge abolisce il titolo di eccellenza non vuol dire che chiamare eccellenza un cittadino equivalga a commettere un reato ! Da vari decenni i vetturini napoletani mi chiamano Eccellenza ( specie al momento della mancia ) e per la verità non me ne sono mai doluto , né ho denunciato il caso al magistrato . Ma se un prefetto pretende di essere chiamato Eccellenza ( e ve ne sono ) , allora bisogna insistere ostentatamente nel chiamarlo signor prefetto o dottor Cacopardo , nonostante il sapor di forte agrume che questi poveri titoli provocano nei palati dei piccioli presuntuosi e tollerati prefetti della nostra repubblica , e anzi proprio per questo . Certo , il fatto che il comitato civico di Borgocollefegato o la sezione del partito liberale di Bicinicco di Sotto o la federazione provinciale trevigiana della Democrazia cristiana , credano di annunciare il discorso di Sua Eccellenza ; o che dei cittadini italiani , non ancora educati al costume civico repubblicano , chiamino Eccellenze il Togni , il Gonella , il De Gasperi e anche il Raffaele Pio Petrilli , non è tale fatto da provocarci il mal di testa . Ma se cominciamo a mettere in ridicolo questo mal vezzo , questa cattiva abitudine , questo malcostume , residuo di antica fellonia , manifestazione di deficiente dignità civile e nazionale , facciamo buona opera morale e patriottica e repubblicana . Io propongo , dunque , che sia messa in opera una beffa permanente , sui giornali , al teatro , al cinematografo , nella vita , contro il titolo di eccellenza , contro Sua Eccellenza , contro il modo di incedere di Sua Eccellenza , contro la signora e la figlia diletta di Sua Eccellenza , contro ì troppi motori che spetezzano dietro Sua Eccellenza , contro le entrate chiassose di Sua Eccellenza nei nostri paesi e nelle nostre città , contro l ' omaggio delle autorità a Sua Eccellenza anziché al professor Piripicchio o al signor ministro , contro il saluto della cittadinanza , annunciata dal sindaco , a Sua Eccellenza , e così via . Insomma , bisogna creare tale atmosfera sarcastica , di dileggio , di sfottimento , attorno al titolo ridicolo , che l ' esser chiamati Eccellenza provochi ilarità . Allora avverrà che colui il quale si senta dire : « Eccellenza , prego , passi di qua , passi di là » osservi risentito : « Scusi , Eccellenza sarà lei … » .