StampaQuotidiana ,
Credo
sia
arrivato
il
momento
di
bandire
la
crociata
contro
Sua
Eccellenza
la
Stupidità
.
Intendo
dire
contro
il
miserabile
vezzo
nazionale
,
derivatoci
da
secoli
di
servaggio
,
di
umiliarci
,
inginocchiarci
,
piegarci
di
fronte
a
coloro
che
,
nella
nostra
ignoranza
o
nella
nostra
ingenua
furberia
,
crediamo
degni
della
reverenza
o
capaci
di
riconoscenza
per
il
nostro
ossequio
servile
.
Da
noi
,
non
ci
si
può
rivolgere
a
una
persona
la
cui
funzione
sia
davvero
o
venga
ritenuta
necessaria
alla
nostra
organizzazione
statale
o
alla
nostra
vita
sociale
,
senza
darle
un
titolo
.
Noi
abbiamo
bisogno
di
titoli
,
perché
non
sappiamo
più
chiamarci
col
nostro
nome
.
Ci
sentiremmo
umiliati
verso
noi
stessi
se
,
rivolgendoci
ai
nostri
simili
,
o
al
sindaco
o
al
procuratore
della
repubblica
o
al
presidente
del
consiglio
,
li
chiamassimo
signor
Procopio
,
signor
Vegetti
,
signor
Castagnetti
,
e
non
invece
dottor
Procopio
,
commendator
Procopio
,
barone
Vegetti
,
eccellenza
Castagnetti
e
così
via
.
Chiamar
gli
altri
con
dei
titoli
,
veri
o
immaginari
,
è
come
elevare
la
nostra
personalità
,
in
mancanza
di
altre
risorse
personali
.
Ne
risulta
una
iperbolica
e
generalizzata
ricerca
di
titoli
.
Se
i
personaggi
da
me
sopra
ipotizzati
fossero
semplicemente
chiamati
«
signori
»
,
e
le
loro
donne
né
più
né
meno
che
«
signore
»
,
cosa
saremmo
noi
mai
,
noi
tapini
,
noi
miseri
mortali
?
Perciò
l
'
ambizione
dell
'
italiano
è
di
avere
e
dare
un
titolo
,
a
qualunque
costo
e
in
qualunque
modo
.
Ed
ecco
i
«
dottori
»
di
varia
specie
e
di
nessuna
scienza
,
che
escono
a
tonnellate
ogni
anno
dalle
università
(
«
Figlio
mio
,
un
titolo
è
pur
sempre
necessario
!
»
,
«
Senza
titolo
non
si
cammina
nella
vita
»
,
ecc
.
)
.
Ed
ecco
la
caccia
ai
titoli
nobiliari
e
cavallereschi
,
fra
i
più
strani
,
e
che
si
comperano
presso
varie
agenzie
italiane
ed
estere
.
Ed
ecco
la
ressa
attorno
agli
ambienti
governativi
,
ai
parlamentari
della
maggioranza
,
agli
amici
di
Sua
Eccellenza
,
per
avere
una
croce
di
cavaliere
,
di
commendatore
o
altro
titolo
equipollente
.
Ah
,
sentirsi
chiamare
dottor
Sciacquone
,
pure
essendo
una
bestia
(
«
Debbo
confessare
che
sono
stato
sempre
un
leale
avversario
degli
studi
!
»
)
;
ovvero
sentirsi
dire
:
«
Buongiorno
,
cavalier
Bisonte
»
,
«
Buon
Natale
,
commendator
Laudisi
»
;
per
non
parlare
del
cavaliere
dell
'
ordine
(
sparso
)
di
san
Girolamo
,
che
abita
al
piano
di
sopra
,
o
del
conte
del
Sacro
Chiodo
,
norcino
in
Borgo
.
Ma
il
titolo
di
eccellenza
diciamo
la
verità
,
è
il
più
ambito
,
il
più
prelibato
,
per
motivi
che
non
voglio
dire
e
quindi
non
dirò
.
Dopo
la
liberazione
,
una
legge
,
tuttora
in
vigore
,
abolì
il
titolo
di
eccellenza
,
che
aveva
avuto
una
mostruosa
inflazione
durante
il
ventennio
,
soprattutto
(
come
avviene
spesso
nel
campo
delle
onorificenze
)
tra
coloro
che
non
eccellevano
se
non
in
stupidità
compatta
,
massiccia
,
strutturale
.
Le
Eccellenze
del
tempo
vestivano
una
divisa
militare
,
perché
il
vestir
civile
,
come
il
viver
civile
,
contrastava
,
a
quei
tempi
,
con
la
pugnace
ansia
di
imperio
che
soffiava
nell
'
aria
.
Le
Eccellenze
si
coprivano
con
grandi
e
alti
cappelli
,
portavano
fregi
e
gambali
e
cinturoni
,
e
avevano
le
scarpe
lucide
e
la
riga
ai
pantaloni
,
segni
questi
di
buona
salute
e
di
ottimismo
paffuto
e
soddisfatto
.
Eccellenze
si
chiamavano
coloro
che
arrivavano
a
certi
gradi
della
gerarchia
statale
;
e
coi
cambi
della
guardia
e
con
le
larghe
promozioni
imperiali
(
o
quasi
)
,
gli
alti
gradi
si
dilatavano
.
Naturalmente
chi
usciva
dalle
prime
file
,
per
vecchiaia
o
per
altro
motivo
,
conservava
il
titolo
.
Ma
tutti
coloro
che
si
approssimavano
agli
alti
gradi
avevano
de
facto
il
titolo
di
eccellenza
,
titolo
augurale
,
come
quello
che
si
dà
al
laureando
,
al
momento
in
cui
egli
sta
per
spiccare
il
volo
(
nel
quale
potrà
anche
cadere
e
rompersi
il
collo
)
.
Una
coltre
nera
di
Eccellenze
coi
gambali
copriva
l
'
Italia
quando
il
nostro
paese
fu
portato
al
disastro
.
Poi
il
fascismo
fu
spazzato
e
-
con
le
cose
da
buttar
via
-
si
pensò
anche
a
disfarsi
del
titolo
svalutato
di
eccellenza
,
tanto
compromesso
.
Eppure
negli
ultimi
anni
questo
titolo
ha
ripreso
vigore
,
così
come
hanno
preso
vigore
le
onorificenze
.
La
recente
campagna
elettorale
ha
avuto
manifestazioni
orgiastiche
dal
punto
di
vista
dell
'
uso
dei
titoli
più
clamorosi
,
e
chiassosi
e
impressionanti
.
Abbiamo
letto
manifesti
che
annunciavano
a
lettere
cubitali
la
calata
in
questa
o
quella
città
,
in
questo
o
quel
paese
,
di
«
S
.
Ecc
.
l
'
On
.
Prof
.
Avv
.
Consigliere
di
Stato
»
,
e
di
molti
altri
simili
personaggi
.
E
vi
era
(
io
lo
so
con
certezza
)
chi
attendeva
da
questi
prodigi
dei
discorsi
che
fossero
,
almeno
per
il
contenuto
,
al
livello
della
varietà
dei
titoli
che
precedevano
il
loro
nome
,
mentre
tutto
,
poi
,
si
riduceva
a
un
goffo
rumore
,
quasi
a
un
sospiro
schiacciato
,
come
quello
che
esalano
quei
curiosi
funghi
che
si
chiamano
loffe
,
non
appena
li
si
toccano
.
E
dire
che
l
'
arrivo
delle
Eccellenze
era
preceduto
da
automezzi
carichi
di
guardie
di
vario
corpo
benché
di
eguale
intenzione
,
e
gli
altoparlanti
lanciavano
inni
e
canzoni
pieni
di
promesse
;
e
l
'
entrata
dei
personaggi
nelle
piazze
,
meditatamente
ritardata
per
eccitare
,
nell
'
attesa
,
il
desio
,
tale
entrata
era
accompagnata
da
guardie
motorizzate
,
di
vario
corpo
benché
di
eguale
intenzione
,
che
si
facevano
largo
su
petulanti
motociclette
per
costringere
la
gente
a
fare
ala
alle
Loro
Eccellenze
.
Queste
inauguravano
spesso
delle
prime
pietre
-
come
si
usa
in
Italia
-
e
poi
prendevano
,
come
si
dice
,
la
parola
.
Quindi
partivano
con
lo
stesso
cerimoniale
,
accompagnate
dalle
petulanti
motociclette
,
e
andavano
verso
altre
località
e
verso
altre
glorie
.
(
E
lo
Stato
paga
centinaia
di
milioni
di
lire
e
disturba
migliaia
di
agenti
per
far
la
guardia
d
'
onore
a
queste
Eccellenze
,
di
cui
nessuno
si
accorgerebbe
se
il
rumore
dei
motori
e
i
manifesti
chiassosi
non
facessero
volgere
il
capo
dei
curiosi
verso
i
loro
nomi
e
le
loro
figure
.
)
Qualcuno
ritiene
che
una
Eccellenza
in
piazza
,
specie
durante
le
campagne
elettorali
,
porti
voti
al
partito
che
si
fregia
del
suo
nome
.
Questa
tesi
non
è
dimostrata
;
anzi
i
fatti
hanno
dimostrato
la
tesi
contraria
.
Bisognerebbe
,
per
lo
meno
,
verificare
cosa
accadrebbe
qualora
l
'
Eccellenza
non
parlasse
.
Secondo
me
l
'
Eccellenza
sciupa
,
con
i
suoi
discorsi
,
situazioni
favorevoli
,
perché
la
gente
di
senno
è
violentemente
urtata
dalla
contraddizione
stridente
,
oltraggiosa
tra
la
grande
promessa
del
titolo
dell
'
oratore
(
che
contiene
un
elevato
giudizio
di
lui
)
e
la
penuria
e
la
miseria
delle
idee
espresse
da
Sua
Eccellenza
.
Tanto
più
,
dunque
,
bisogna
condurre
la
crociata
contro
Sua
Eccellenza
,
anche
in
nome
del
buon
senso
.
Giacché
se
colui
che
viene
ufficialmente
o
da
una
società
o
da
un
corpo
costituito
,
dichiarato
eccellente
,
è
invece
un
masticabrodo
,
la
gente
comincerà
a
pensare
che
la
nostra
repubblica
non
premia
il
merito
,
ma
la
stupidità
e
le
sue
sorelle
,
come
faceva
il
fascismo
.
Certo
,
il
fatto
che
una
legge
abolisce
il
titolo
di
eccellenza
non
vuol
dire
che
chiamare
eccellenza
un
cittadino
equivalga
a
commettere
un
reato
!
Da
vari
decenni
i
vetturini
napoletani
mi
chiamano
Eccellenza
(
specie
al
momento
della
mancia
)
e
per
la
verità
non
me
ne
sono
mai
doluto
,
né
ho
denunciato
il
caso
al
magistrato
.
Ma
se
un
prefetto
pretende
di
essere
chiamato
Eccellenza
(
e
ve
ne
sono
)
,
allora
bisogna
insistere
ostentatamente
nel
chiamarlo
signor
prefetto
o
dottor
Cacopardo
,
nonostante
il
sapor
di
forte
agrume
che
questi
poveri
titoli
provocano
nei
palati
dei
piccioli
presuntuosi
e
tollerati
prefetti
della
nostra
repubblica
,
e
anzi
proprio
per
questo
.
Certo
,
il
fatto
che
il
comitato
civico
di
Borgocollefegato
o
la
sezione
del
partito
liberale
di
Bicinicco
di
Sotto
o
la
federazione
provinciale
trevigiana
della
Democrazia
cristiana
,
credano
di
annunciare
il
discorso
di
Sua
Eccellenza
;
o
che
dei
cittadini
italiani
,
non
ancora
educati
al
costume
civico
repubblicano
,
chiamino
Eccellenze
il
Togni
,
il
Gonella
,
il
De
Gasperi
e
anche
il
Raffaele
Pio
Petrilli
,
non
è
tale
fatto
da
provocarci
il
mal
di
testa
.
Ma
se
cominciamo
a
mettere
in
ridicolo
questo
mal
vezzo
,
questa
cattiva
abitudine
,
questo
malcostume
,
residuo
di
antica
fellonia
,
manifestazione
di
deficiente
dignità
civile
e
nazionale
,
facciamo
buona
opera
morale
e
patriottica
e
repubblicana
.
Io
propongo
,
dunque
,
che
sia
messa
in
opera
una
beffa
permanente
,
sui
giornali
,
al
teatro
,
al
cinematografo
,
nella
vita
,
contro
il
titolo
di
eccellenza
,
contro
Sua
Eccellenza
,
contro
il
modo
di
incedere
di
Sua
Eccellenza
,
contro
la
signora
e
la
figlia
diletta
di
Sua
Eccellenza
,
contro
ì
troppi
motori
che
spetezzano
dietro
Sua
Eccellenza
,
contro
le
entrate
chiassose
di
Sua
Eccellenza
nei
nostri
paesi
e
nelle
nostre
città
,
contro
l
'
omaggio
delle
autorità
a
Sua
Eccellenza
anziché
al
professor
Piripicchio
o
al
signor
ministro
,
contro
il
saluto
della
cittadinanza
,
annunciata
dal
sindaco
,
a
Sua
Eccellenza
,
e
così
via
.
Insomma
,
bisogna
creare
tale
atmosfera
sarcastica
,
di
dileggio
,
di
sfottimento
,
attorno
al
titolo
ridicolo
,
che
l
'
esser
chiamati
Eccellenza
provochi
ilarità
.
Allora
avverrà
che
colui
il
quale
si
senta
dire
:
«
Eccellenza
,
prego
,
passi
di
qua
,
passi
di
là
»
osservi
risentito
:
«
Scusi
,
Eccellenza
sarà
lei
»
.