StampaQuotidiana ,
L
'
art.
315
del
vigente
codice
civile
suona
:
«
Il
figlio
,
di
qualunque
età
sia
,
deve
onorare
e
rispettare
i
genitori
»
.
Nel
progetto
unificato
di
modifiche
al
diritto
di
famiglia
scompare
l
'
onorare
e
si
menziona
l
'
obbligo
del
figlio
,
finché
viva
in
seno
alla
famiglia
,
di
contribuire
ai
bisogni
di
questa
in
proporzione
alle
sue
sostanze
e
al
suo
reddito
.
La
scomparsa
dell
'
onorare
è
priva
d
'
importanza
pratica
;
il
legislatore
non
può
ispirare
sentimenti
.
Ma
è
una
delle
modifiche
al
codice
inserite
nel
progetto
che
coglie
un
giovane
professore
,
Ennio
Russo
,
nella
sua
introduzione
«
Le
idee
della
riforma
del
diritto
di
famiglia
»
ad
un
volume
di
studi
in
argomento
,
opera
dell
'
Istituto
di
diritto
privato
della
Università
di
Messina
.
La
monografia
del
Russo
,
che
si
distacca
da
troppe
altre
lette
in
questi
anni
,
afferma
che
la
disciplina
data
in
passato
dai
codici
alla
famiglia
legittima
intendeva
proteggerla
come
centro
politico
elementare
,
come
depositaria
di
valori
(
così
l
'
idea
di
Patria
)
,
che
premeva
al
legislatore
di
conservare
;
mentre
anche
la
trasmissione
ereditaria
di
patrimoni
rispondeva
ad
una
concezione
politica
.
Mutata
questa
,
lo
Stato
attenua
la
protezione
della
famiglia
legittima
,
e
tende
sempre
più
a
parificarle
la
famiglia
nascente
dall
'
adozione
e
quella
naturale
.
Appare
così
che
la
famiglia
non
è
istituto
naturale
,
ma
il
concetto
di
famiglia
varia
storicamente
secondo
gl
'
interessi
fondamentali
della
comunità
.
Oggi
la
famiglia
non
costituisce
più
una
remora
per
i
suoi
componenti
;
i
partiti
possono
tutti
consentire
nel
vedere
scemare
la
protezione
alla
famiglia
,
perché
essa
non
assicura
più
neppure
un
gruppo
omogeneo
di
voti
.
L
'
interesse
del
legislatore
è
ora
volto
ai
singoli
,
non
al
gruppo
familiare
;
la
famiglia
viene
regolata
nell
'
interesse
dei
singoli
,
lo
Stato
cessa
di
proteggere
i
rapporti
familiari
quando
essi
non
realizzino
più
l
'
interesse
del
soggetto
al
libero
dispiegamento
della
propria
personalità
.
Quindi
il
gruppo
familiare
deve
potersi
disgregare
se
non
realizzi
più
la
tutela
dei
diritti
ed
interessi
degli
appartenenti
.
Non
ci
sono
interessi
della
famiglia
che
non
siano
interessi
dei
coniugi
o
dei
figli
;
un
potere
familiare
non
può
venire
concepito
se
non
come
strumento
per
l
'
adempimento
di
doveri
:
tra
cui
primeggia
quello
della
educazione
dei
minori
:
si
recidano
i
vincoli
di
sangue
se
altre
formazioni
sociali
possano
meglio
occuparsi
della
formazione
del
bambino
.
Ma
la
prole
è
elemento
che
non
sempre
esiste
e
comunque
provvisorio
nella
famiglia
,
che
è
eminentemente
società
coniugale
;
sicché
la
tutela
della
dignità
,
e
soprattutto
del
lavoro
della
donna
,
è
punto
fondamentale
nella
riforma
del
diritto
di
famiglia
.
Che
il
Russo
,
il
quale
peraltro
ricorda
che
in
materia
il
diritto
entra
in
funzione
quando
non
operano
più
gli
affetti
,
sintetizzi
felicemente
la
ispirazione
del
progetto
,
mi
pare
certo
,
e
convengo
che
in
tutti
questi
punti
coglie
bene
la
realtà
della
famiglia
odierna
e
delle
preoccupazioni
legislative
,
che
spesso
non
si
osa
formulare
.
Questo
suscita
in
me
molte
considerazioni
.
È
difficile
parlare
di
tendenze
individualiste
o
invece
di
annullamento
dell
'
individuo
nel
gruppo
,
in
una
data
epoca
.
Oggi
anche
se
molto
anticonformismo
sia
in
realtà
un
conformismo
di
opposizione
al
passato
,
c
'
è
una
diversità
di
opinamenti
su
ogni
punto
quale
non
si
dava
in
altri
periodi
;
non
scorgo
un
solo
postulato
in
cui
tutti
convengano
.
E
,
quando
non
crolla
,
s
'
indebolisce
il
più
vecchio
gruppo
,
la
famiglia
:
prevalenza
individualista
,
si
direbbe
.
Ma
viceversa
nei
contrasti
del
mondo
del
lavoro
,
non
c
'
è
che
il
gruppo
:
è
quasi
impossibile
al
singolo
affermare
una
volontà
in
contrasto
con
quella
del
sindacato
,
dell
'
ordine
professionale
.
Preoccupazione
saliente
è
certo
l
'
educazione
dei
bambini
,
dei
ragazzi
,
a
prescindere
da
come
poi
si
attui
questa
educazione
;
invece
s
'
accetta
che
con
l
'
adolescenza
,
con
la
prima
giovinezza
,
il
figlio
abbia
diritto
di
staccarsi
anche
materialmente
,
con
una
abitazione
a
sé
,
dalla
famiglia
,
e
non
debba
più
dipendere
in
alcun
modo
da
questa
.
I
legami
si
allentano
fino
a
rompersi
.
Non
posso
non
ricordare
che
questo
avviene
negli
animali
;
cagne
e
gatte
sono
mamme
amorosissime
con
i
piccoli
,
ma
poi
li
ignorano
una
volta
divenuti
adulti
.
Che
l
'
incesto
non
ispiri
più
l
'
orrore
che
un
tempo
ispirava
indistintamente
a
tutti
,
mi
pare
anche
un
segno
di
questo
ritorno
verso
l
'
animalità
;
contrassegnato
poi
anche
dalla
indifferenza
verso
i
vecchi
,
dallo
svanire
di
ogni
pietà
verso
di
loro
:
si
vide
mai
un
cane
od
un
gatto
soccorrere
il
vecchio
genitore
?
Non
riesco
a
convincermi
che
sia
una
mia
fantasia
morbosa
quella
di
una
parabola
dell
'
umanità
che
ritorna
verso
le
origini
.
È
vero
che
non
ha
più
peso
l
'
idea
della
famiglia
società
naturale
,
come
definisce
la
famiglia
legittima
l
'
art.
29
della
Costituzione
.
Ciò
porge
adito
ad
altra
osservazione
.
Si
disse
ampiamente
che
nel
redigere
la
Costituzione
la
Democrazia
cristiana
era
riuscita
a
fare
accogliere
in
essa
le
concezioni
fondamentali
della
dottrina
cristiano
-
sociale
,
che
appunto
aveva
alla
sua
volta
recepito
le
idee
dei
teoretici
cattolici
del
diritto
naturale
,
padre
Taparelli
,
padre
Liberatore
,
i
quali
affermavano
i
diritti
delle
società
naturali
,
e
la
tirannide
dello
Stato
che
non
li
rispettasse
:
la
famiglia
non
era
che
la
prima
delle
società
naturali
,
poi
venivano
le
cerchie
territoriali
,
così
i
Comuni
.
A
distanza
di
un
quarto
di
secolo
non
mi
pare
che
resti
più
nulla
di
una
posizione
del
partito
di
maggioranza
relativa
in
difesa
di
queste
concezioni
.
Esso
è
certo
fra
tutti
i
partiti
quello
che
ha
mutato
di
più
i
propri
orientamenti
,
pure
conservando
alcuni
degli
uomini
delle
origini
(
e
non
di
secondaria
importanza
)
,
e
non
perdendo
quelli
che
sopravvivono
dei
suoi
originari
elettori
.
Ciò
che
induce
a
riflessioni
su
quel
che
è
il
partito
e
soprattutto
su
quella
che
è
oggi
la
partecipazione
del
popolo
alla
vita
politica
.
Per
tanti
elettori
il
partito
è
quel
che
rappresenta
per
il
cliente
il
nome
di
un
'
affermata
ditta
commerciale
;
non
si
chiede
al
partito
quali
siano
oggi
i
suoi
propositi
,
quali
le
posizioni
prese
negli
ultimi
anni
,
non
si
giudica
;
basta
quel
nome
.
Torniamo
alla
famiglia
.
Non
idealizzo
la
famiglia
tradizionale
;
so
come
spesso
sotto
l
'
apparente
concordia
fervevano
avversioni
profonde
,
gelosie
tra
fratelli
e
sorelle
,
incomprensioni
,
come
l
'
essere
la
famiglia
centro
d
'
interessi
patrimoniali
portasse
anche
ad
odi
feroci
a
proposito
di
eredità
o
di
divisioni
.
La
stessa
solidarietà
familiare
quando
esisteva
diveniva
talora
omertà
,
diniego
del
diritto
altrui
.
Tuttavia
da
quell
'
idea
del
vincolo
obbligatorio
,
del
legame
di
sangue
,
diciamo
pure
dal
mito
della
società
naturale
,
si
sviluppavano
non
di
rado
devozioni
profonde
(
anche
tra
coniugi
uniti
in
origine
in
matrimoni
combinati
,
senza
un
amore
iniziale
)
,
affetti
delicati
;
l
'
individuo
trovava
nella
famiglia
il
conforto
di
cuori
fratelli
,
quell
'
armonia
dei
sentimenti
,
quelle
stesse
vibrazioni
delle
emozioni
,
che
vale
molto
più
della
comunanza
d
'
idee
:
ho
presenti
fratelli
e
sorelle
che
si
sostennero
con
infinita
carità
per
il
corso
di
una
lunga
vita
.
La
famiglia
non
provvisoria
,
che
legava
ancora
i
figli
cinquantenni
ai
genitori
in
tarda
età
,
la
famiglia
larga
,
che
comprendeva
zii
e
cugini
,
era
stata
una
bella
conquista
dell
'
umanità
,
elevandosi
al
di
sopra
delle
specie
animali
.