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Parliamo della scuola ( Jemolo Arturo Carlo , 1976 )
StampaQuotidiana ,
Fine dell ' anno scolastico . Anche il discorso sulla scuola ha non poche note tristi , ma almeno non gronda sangue , non è tragico come quello sulle bombe e sui sequestri di persone , non ci fa evocare l ' abisso della svalutazione totale della lira . Bilancio di ventotto anni di Repubblica . Non si può riassumere in poche righe . Partiamo dalla base . Non si è dato sufficiente rilievo alla scuola materna , che diviene sempre più necessaria , man mano che cresce il numero delle madri lavoratrici ; e non ci si è chiesto se per questa scuola non occorressero insegnanti di prim ' ordine , a non ridurle a custodia dei piccoli ed all ' apprendimento di pochi esercizi . Peraltro proprio la visione di quel che può essere una scuola materna con insegnanti che abbiano il senso della missione , l ' amore che genera tanta pazienza , e la comprensione di piccoli esseri così diversi tra loro - gl ' introversi , gli spavaldi , i timidi , gli angosciati , i ridanciani - mi avverte della impossibilità di creare una rete adeguata lungo tutta l ' Italia . Mi chiedo se non sarebbe occorso restringere lo sforzo alle zone d ' immigrazione interna : non avendo paura delle parole ( come si usa volentieri il termine « ghetti » ) , scuole materne per i figli degl ' immigrati ; con maestre della loro regione , ma provette , che parlassero il dialetto , e l ' italiano senza accenti regionali ; e che abituassero questi piccoli ad un bilinguismo , ciò che sembra sia facile , a giudicare dalle famiglie dove i due coniugi sono di nazionalità diversa o dove c ' è una bambinaia straniera ; ed i figli vengono su con l ' acquisizione naturale di due lingue . Al grado immediatamente superiore le elementari : che mi paiono ancora il frutto più sano di tutto l ' albero scolastico . Certo diviene sempre più raro il maestro che risiede nel paese , e ch ' era un elemento vivificatore dei villaggi e delle borgate ; in un raggio di poco men di cento chilometri dalla città o dalla cittadina , il maestro difficilmente si adatta a vivere nel paesello ; diviene sporadico quegli che seguiva due generazioni , che nel nuovo allievo vedeva riflesso il padre qual era venticinque anni prima , e gli era tanto più facile comprendere il bambino . Ma nell ' insieme mi sembra che le scuole elementari funzionino ancora bene ; e credo che dappertutto si sia abbandonata la retorica di un tempo , le immagini idilliache della famiglia modello e dell ' ottimo ragazzo , l ' insegnamento cerchi di seguire il bambino in quella che è già la sua esperienza , nei discorsi che sentirà a casa : problemi di lavoro , difficoltà economiche , scioperi , violenze . Qui pure l ' insegnamento ai bambini è una missione , il dono di essere buon maestro è una grazia , e nessun corso di pedagogia può darla ( né nascondo il mio scetticismo per le integrazioni di psicologi ; ho fiducia solo nella comprensione che viene dalla bontà intelligente , dall ' affetto ) . Spero che dell ' insegnamento di don Milani si sia colto quel punto dell ' allargare il vocabolario , della differenziazione sociale che importa il vocabolario ristretto ; e che s ' insegni soprattutto a parlare chiaro . Non compiti sulla bella giornata di primavera , ma la letterina all ' amministratore del condominio per dire che piove in casa , o la lettera al padre emigrato per dargli una sommaria cronaca della vita familiare . Gradino più su , la scuola media . Penso che nel '62 il Governo adempisse ad un dovere di prestigio nazionale , in un punto in cui vi sono sensibile , portando il limite di età per l ' istruzione obbligatoria al livello in cui è nelle altre nazioni ; e se qualcuno obiettasse che in un Paese ove ancora vengono su analfabeti e semianalfabeti , che si sono fermati alla prima od alla seconda elementare , meglio sarebbe valso concentrare ogni sforzo perché tutte le cinque classi elementari fossero da tutti frequentate , darei una risposta molto semplice : ch ' era impossibile perseguire in tutti i quartieri , villaggi , campagne d ' Italia , i poverissimi , i primitivi , le mamme che tengono a casa la bambina di otto anni perché assista il piccolo che non cammina ; come cercarli uno ad uno , sussidiarli o togliere il bambino che non frequenta per metterlo in un collegio ? Impossibilità assoluta . Solo a mio avviso , meglio sarebbe stato creare , in luogo della scuola media , la sesta settima ed ottava classe elementare ; con quel programma , d ' insegnare ad esporre chiaramente il proprio pensiero , di dare una visione non proprio nebulosa di ciò ch ' è lo Stato , di quel che sono i partiti ed i sindacati , una prima nozione delle assicurazioni sociali , d ' insegnare a leggere un orario ferroviario od a riempire un modulo per un versamento in banca , quei rudimenti di contabilità , che occorrono al piccolo bottegaio od al garagista : e dattilografia e stenografia : se possibile , una lingua , francese o inglese o tedesco . Perché avrei voluto ancora classi elementari ? Per quella mia fede nell ' opera dello stesso maestro che accompagna per il più lungo tratto di strada ; ed anche perché se sono pochi i maestri che risiedono , notevolmente più scarso è quello degl ' insegnanti di scuole medie ; ma soprattutto per una ragione psicologica , perché da Roma in giù , almeno , il ragazzo che ha frequentato la scuola media si sente defraudato se non ha poi il suo tavolo d ' impiegato , se dovrà essere operaio ( non diciamo agricoltore ) . Non sono convinto che dovesse crearsi un ' unica scuola per chi non continuava oltre e per chi continuava ; sono rari in meccanica i pezzi fine a sé stessi e al tempo stesso suscettibili di divenir parte di più complessi meccanismi . Ricordo solo la vecchia scuola tecnica che all ' inizio del secolo fornì schiere d ' impiegati di banca , di rappresentanti di commercio , di ufficiali postali , cancellieri , ma che consentiva di proseguire fin verso le lauree in matematica ed ingegneria . Comunque qui premeva sul Governo l ' esigenza politica , che non ci fosse la « scuola dei signori » , l ' idea di una fusione di ceti che si formi sui banchi di scuola , là dove televisione , passione sportiva , passione per l ' automobile sono stati i più efficaci strumenti di avvicinamento . Avrei voluto escluso del tutto il latino dalla scuola media ( per chi segua gli studi classici si può apprenderlo in cinque anni , come il greco ) , ed insistito di più su quegli elementi cui ho accennato . Comunque elementari e scuola media soffrono naturalmente di tutti i mali della vita nazionale - indisciplina , inconcludenti assemblee , paura di fare scontenti allievi e famiglia con le riprovazioni ( ministri , provveditori , presidi , raccomandano di promuovere tutti ) , impossibilità di aiutare chi ne avrebbe bisogno con classi differenziali , perché sarebbe mortificarli , rarità d ' insegnanti che si offrano per ore suppletive , e se si offrono protestano i bidelli , scarsità di locali e doppi turni - ma nell ' insieme non li direi organi malati od inerti . Il peggio lo scorgerei più in alto .