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Caro Ortolani ( Montanelli Indro , 1979 )
StampaQuotidiana ,
Caro Ortolani , il caso che lei cita è senza dubbio vero . Risulta anche a me che subito dopo la liberazione il Partito socialista era pieno di comunisti in servizio comandato . Probabilmente ce ne sono ancora . Ma questo non è certo il caso di Lombardi , personaggio rovinoso , annunciatore di tempeste , che ha provocato un mare di guai con la sua tenace pretesa di applicare le sue astratte utopie a una realtà che vi si ribella ; ma di specchiata onestà , in buona fede , e perfino privo di ambizioni di potere . Quanto a De Martino , considerandolo un traditore , lei lo sopravvaluta . Per tradire ci vuole un cinismo ma anche un ' intelligenza , di cui questo sonnolento bonzo non ha mai dato segno . Che non sia un vero socialista , lo penso anch ' io . Ma nemmeno un comunista . E solo l ' ultimo scampolo di quel Partito d ' azione , i cui naufraghi , ad eccezione di La Malfa , hanno appestato tutti i partiti in cui si sono accasati . Bisogna però dire che quello socialista si è mostrato il più congeniale al contagio per la sua mancanza di un sicuro ancoraggio ideologico e per le sue endemiche risse e divisioni interne . Ci sarebbe un lungo discorso da fare sull ' ostinato rifiuto di questo partito a costruirsi una dottrina indipendente da quella del Pci - come hanno fatto tutti gli altri socialismi europei - , che fu il tormento dei suoi uomini migliori , i Turati , i Treves , i Momigliano , e a lasciare sempre il passo a quelli peggiori . Ma stiamo all ' attualità . Craxi ha tentato di dare al Psi una sua autonomia culturale e strategica . Finché si è trattato della prima , i suoi avversari lo hanno lasciato fare : non per convinzione , credo , ma per totale sordità a questo genere di cose : per loro , che il socialismo italiano ripudi Lenin per adottare Proudhon non è un problema serio , anche perché probabilmente non conoscono né l ' uno né l ' altro . Ma quando si è trattato di tradurre sul piano concreto l ' autonomia dai comunisti , sono tornati a litigare e a dividersi rivelando la solita e ormai storica indecisione a tutto . Non so se Craxi abbia commesso , sul piano tattico , degli errori , come alcuni gli rimproverano . Secondo me , il vero errore lo ha commesso iscrivendosi a quel partito e illudendosi di poterne fare qualcosa di coerente , efficiente e modernamente europeo . Lo dico con tristezza perché una liberal - democrazia coi socialisti vive male , ma senza i socialisti non vive affatto . Ed è questo che dapprincipio non capirono alcuni nostri lettori che scambiarono per una nostra conversione al socialismo ( figuriamoci ! ) quello che era invece l ' interesse di un vero liberale ( Giolitti e De Gasperi insegnino ) ad avere come interlocutore e dirimpettaio un partito socialista con cui si potesse ragionare . I soliti sogni , purtroppo . Ma quali altri possiamo fare ?