StampaQuotidiana ,
Grazie
,
caro
Barni
.
L
'
articolo
infatti
mi
era
sfuggito
(
chi
ha
più
il
tempo
di
leggere
tutto
?
)
,
e
lo
trovo
un
po
'
sproporzionato
al
pretesto
che
lo
ha
occasionato
.
Il
pretesto
è
l
'
intitolazione
di
una
piazza
di
Roncole
Verdi
,
frazione
di
Busseto
,
a
Giovanni
Guareschi
,
di
cui
il
mio
redattore
Gualazzini
ha
ricordato
fra
l
'
altro
la
condanna
scontata
in
carcere
per
vilipendio
a
De
Gasperi
.
E
a
proposito
di
questa
ha
scritto
:
«
Si
disse
che
Guareschi
aveva
torto
,
ma
è
ancora
sconcertante
il
fatto
che
lo
scrittore
e
giornalista
,
disarmante
e
a
volte
perfino
brutale
nella
sua
assoluta
sincerità
,
non
abbia
mai
riconosciuto
,
neppure
in
punto
di
morte
,
il
suo
errore
»
.
Se
avessi
visto
l
'
articolo
di
Gualazzini
prima
che
fosse
stampato
(
in
quei
giorni
non
ero
in
sede
)
,
gli
avrei
suggerito
di
togliere
questo
passaggio
,
che
lascia
l
'
ombra
del
dubbio
sulla
condotta
di
uno
specchiato
galantuomo
come
De
Gasperi
.
L
'
errore
da
parte
di
Guareschi
ci
fu
,
e
nessuno
lo
sa
meglio
di
me
che
per
questo
ebbi
con
lui
un
violento
alterco
.
La
lettera
ch
'
egli
pubblicò
di
De
Gasperi
,
in
cui
questi
chiedeva
al
comando
alleato
di
bombardare
Milano
,
era
,
come
giustamente
dice
Gorresio
,
uno
smaccato
falso
.
Ma
io
posso
testimoniare
che
Guareschi
la
pubblicò
perché
era
convinto
della
sua
autenticità
,
e
per
questo
non
riconobbe
l
'
errore
neanche
in
punto
di
morte
:
perché
era
persuaso
di
non
averlo
commesso
.
Comunque
,
questo
errore
Guareschi
lo
rimediò
pagandone
il
conto
senza
raccomandarsi
a
nessuno
e
senza
chiedere
ribassi
:
credo
che
sia
l
'
unico
giornalista
italiano
che
,
per
un
vilipendio
,
si
è
fatto
i
suoi
due
bravi
anni
di
galera
,
che
dovett
'
essere
galera
dura
perché
ne
uscì
fisicamente
stroncato
.
E
questa
è
la
prova
di
un
carattere
,
di
cui
Gorresio
ha
commesso
a
sua
volta
l
'
errore
di
non
dargli
atto
.
Quanto
all
'
indignazione
che
Gorresio
esprime
per
l
'
intitolazione
di
una
piazza
a
Guareschi
,
la
trovo
ingiusta
e
ingenerosa
.
Anzitutto
,
non
è
vero
che
si
tratti
di
un
'
usurpazione
ai
danni
di
Verdi
.
Roncole
,
dove
sorge
la
casa
del
Maestro
,
seguita
a
chiamarsi
Roncole
Verdi
.
La
piazza
,
che
poi
è
un
prato
,
non
aveva
nome
.
Che
gli
abbiano
dato
quello
di
Guareschi
,
lo
trovo
del
tutto
naturale
perché
Guareschi
è
stato
uno
dei
personaggi
più
rappresentativi
del
dopoguerra
italiano
.
Forse
sarà
esagerato
dire
che
fu
lui
a
far
vincere
la
Dc
nelle
elezioni
del
'48
.
Ma
che
vi
abbia
potentemente
contribuito
,
non
c
'
è
dubbio
.
Come
non
c
'
è
dubbio
che
la
Dc
si
dimostrò
,
nei
suoi
confronti
,
ingrata
e
meschina
,
come
è
del
resto
nel
suo
costume
.
Quanto
ai
libri
di
Guareschi
nessuno
,
nemmeno
lui
,
ha
mai
preteso
attribuirgli
una
quotazione
letteraria
.
Ma
i
personaggi
ch
'
egli
descrisse
hanno
,
pur
nella
loro
sommarietà
e
rozzezza
,
un
qualcosa
che
li
rende
,
al
pari
di
Bertoldo
e
di
Simplicissimus
,
eterni
ed
universali
,
come
dimostra
il
successo
che
incontrarono
dovunque
.
Mescolati
forse
a
qualche
errore
di
sintassi
,
ci
sono
nella
prosa
di
Guareschi
un
vigore
,
un
sangue
,
un
'
immediatezza
,
una
fragranza
di
vita
che
tanti
altri
suoi
contemporanei
,
molto
più
colti
e
smaliziati
e
letterariamente
agguerriti
di
lui
,
non
si
sognano
nemmeno
,
e
che
fanno
di
Guareschi
un
superteste
del
suo
tempo
.
Uno
storico
che
voglia
ricostruire
fedelmente
il
clima
dell
'
immediato
dopoguerra
italiano
potrà
ignorare
Gorresio
e
anche
me
,
ma
non
Guareschi
.
E
infine
,
Guareschi
era
un
uomo
.
Massiccio
e
tagliato
con
l
'
accetta
,
ma
autentico
.
E
in
questo
Paese
di
scimmie
e
di
pecore
,
quando
s
'
incontra
un
uomo
,
caro
Gorresio
,
dedicargli
una
piazza
è
ancora
poco
.