StampaQuotidiana ,
Verso
le
quattro
pomeridiane
di
mercoledì
il
comm
.
Emanuele
Notarbartolo
di
San
Giovanni
,
Direttore
generale
del
Banco
di
Sicilia
,
accompagnato
da
due
campieri
armati
si
dirigeva
a
cavallo
dal
paese
di
Sciara
alla
stazione
ferroviaria
omonima
per
far
ritorno
a
Palermo
col
treno
che
di
colà
passa
alle
sei
pomeridiane
.
Ad
una
svolta
della
strada
un
carabiniere
e
quattro
bersaglieri
intimarono
loro
di
fermarsi
spianando
i
fucili
.
Il
comm
.
Notarbartolo
credendo
forse
che
quei
militari
l
'
avessero
preso
per
un
sequestrato
in
mezzo
a
due
briganti
,
affrettavasi
ad
assicurare
la
pattuglia
che
quei
due
erano
suoi
familiari
,
che
peraltro
avevano
i
permessi
d
'
armi
in
regola
.
Fu
loro
intimato
di
scendere
da
cavallo
e
di
mostrar
questi
permessi
.
Obbedito
all
'
ingiunzione
il
Notarbartolo
e
i
suoi
due
familiari
furono
in
un
batter
d
'
occhi
disarmati
.
Questi
ultimi
furono
fatti
ritornare
al
paese
e
il
Notarbartolo
fu
bendato
e
condotto
via
da
quei
malandrini
che
si
eran
affrettati
a
svestirsi
delle
mentite
divise
.
Pare
che
pel
riscatto
si
domandino
75.000
lire
.
Finora
nulla
si
sa
intorno
alla
sorte
del
sequestrato
.
Noi
facciam
voti
che
egli
possa
in
breve
esser
restituito
alla
famiglia
sano
ed
incolume
e
con
noi
fan
questi
voti
tutti
coloro
che
nel
Notarbartolo
stimano
la
fermezza
del
carattere
e
le
doti
personali
.
Dopoché
i
briganti
si
furono
impadroniti
del
commendatore
Notarbartolo
,
lo
condussero
in
un
boschetto
ed
ivi
gli
fecero
sapere
che
essi
non
avevano
avuto
la
intenzione
di
sequestrar
lui
ma
il
figlio
del
Principe
.
Gli
dissero
inoltre
che
la
taglia
da
loro
pretesa
era
di
lire
75.000
al
che
Notarbartolo
replicava
non
potere
in
alcun
modo
pagare
sì
vistosa
somma
.
I
briganti
insistettero
perché
egli
scrivesse
alla
famiglia
.
Il
Notarbartolo
per
far
che
questa
fosse
informata
del
fatto
scrisse
e
consegnò
il
suo
biglietto
e
un
anello
che
portava
sempre
al
dito
ad
una
delle
due
persone
che
lo
accompagnava
,
la
quale
li
recò
alla
famiglia
la
stessa
sera
del
dodici
a
mezzanotte
.
La
dimani
il
13
col
treno
delle
sei
e
cinquantacinque
ant
.
questa
stessa
persona
partiva
con
la
somma
di
7.600
lire
in
oro
,
ma
tornava
tosto
con
la
risposta
che
i
briganti
esigevano
il
pagamento
dell
'
intera
taglia
prima
di
lasciar
libero
il
sequestrato
.
Parecchi
giorni
durarono
le
trattative
che
ebbero
termine
col
rilascio
del
comm
.
Notarbartolo
dietro
il
pagamento
della
somma
di
L
.
51.000
,
25.000
delle
quali
in
oro
.
Arrivo
del
Comm
.
Notarbartolo
.
Ieri
alle
4
sparsasi
la
voce
che
il
comm
.
Notarbartolo
dovesse
arrivare
col
treno
delle
8,05
pomeridiane
molte
delle
persone
accorse
approfittando
del
treno
in
partenza
alle
5,35
pomeridiane
andarono
ad
incontrarlo
ad
Altavilla
da
dove
tornarono
insieme
a
lui
.
Sin
dalle
7,30
la
stazione
di
Palermo
era
piena
di
distintissime
persone
che
volevan
tutte
essere
le
prime
a
salutare
l
'
amico
o
il
parente
affezionato
,
il
distinto
cittadino
.
Entrato
il
treno
nella
stazione
,
il
primo
a
scendere
da
un
compartimento
di
prima
classe
fu
il
comm
.
Notarbartolo
,
il
quale
preso
a
braccia
dagli
amici
si
diresse
a
grandissimo
stento
verso
la
porta
di
uscita
,
dove
attendevalo
la
carrozza
che
doveva
condurlo
a
casa
.
Descrivere
l
'
accoglienza
che
gli
fu
fatta
è
impossibile
;
le
grida
di
viva
Notarbartolo
!
erano
imponentissime
,
la
commozione
degli
astanti
immensa
.
La
via
Merlo
dove
sta
il
comm
.
Notarbartolo
,
era
illuminata
a
lampioncini
,
la
carrozza
poté
percorrerla
a
stento
tanta
era
la
folla
che
aspettava
per
vederlo
;
finalmente
riuscì
a
penetrare
nel
cortile
del
palazzo
Merlo
,
dove
fu
seguita
da
un
grandissimo
numero
di
carrozze
che
gli
conducevano
dalla
stazione
i
parenti
ed
amici
.
Sul
tardi
il
comm
.
Notabartolo
dovette
affacciarsi
al
balcone
per
ringraziare
i
cittadini
che
accalcati
nella
strettissima
via
Merlo
lo
salutavano
con
le
grida
di
evviva
Notarbartolo
e
con
ripetuto
batter
di
mani
.