StampaQuotidiana ,
L
'
Istituzione
della
Cassa
Centrale
di
Risparmio
di
queste
Siciliane
provincie
è
un
fatto
compiuto
.
Il
Luogotenente
Generale
del
Re
,
Conte
di
Pettinengo
,
ricorrendo
l
'
anniversario
di
quel
memorabile
giorno
,
il
quale
delle
genti
d
'
Italia
fece
una
sola
famiglia
,
ne
decretò
l
'
organamento
;
egli
stesso
accompagnato
ieri
da
eletti
cittadini
e
da
funzionarii
volle
far
bella
di
sua
presenza
la
solenne
cerimonia
che
apriva
il
Gran
Libro
del
popolo
,
e
che
tramutando
in
proprietarii
l
'
artigiano
,
il
lavoriero
,
il
proletario
,
provvede
a
quei
bisogni
talvolta
fatali
,
in
cui
sventure
inaspettate
sommergono
in
un
tratto
numerose
famiglie
.
Non
più
solenne
,
non
più
commovente
potea
tornare
la
cittadina
cerimonia
e
bellamente
ne
compieva
gran
parte
il
discorso
inaugurale
del
Direttore
Prof
.
Bruno
.
Ripetere
in
questa
congiuntura
gl
'
innumerevoli
vantaggi
di
questa
eminentemente
benefica
e
moralizzatrice
istituzione
sarebbe
un
fuor
di
luogo
,
ma
pur
futile
a
me
non
sembra
il
rammentare
che
l
'
uomo
che
vive
dell
'
esile
prodotto
delle
sue
fatiche
,
l
'
artigiano
cui
è
dato
cibarsi
di
un
pane
bagnato
dal
sudore
della
sua
fronte
trovano
là
in
quella
cassa
un
mezzo
sicuro
come
crearsi
coi
più
piccoli
risparmii
di
che
onestamente
sostenere
la
loro
famigliola
,
allorché
spossato
dagli
anni
e
dalla
fatica
l
'
inerte
braccio
non
potrà
più
rispondere
agl
'
impulsi
del
cuore
e
della
mente
;
potrà
egli
un
giorno
,
il
proletario
,
quando
chiamato
da
Dio
al
suo
eterno
bacio
vedrassi
cinto
il
letto
dalla
sposa
e
dai
figli
,
andar
tranquillo
e
calmo
all
'
eterno
riposo
,
perché
i
risparmi
delle
sue
fatiche
cumulati
in
quella
cassa
lo
faran
certo
che
alla
vedova
e
agli
orfani
non
mancherà
il
pane
.
StampaQuotidiana ,
Ora
si
conosce
la
vera
ragione
della
morte
dell
'
elefante
che
Menelik
regalò
a
S.M.
Umberto
I
e
che
questi
donò
al
Municipio
di
Catania
.
La
grotta
in
cui
la
bestia
fu
messa
era
buia
,
umida
e
l
'
elefante
era
nutrito
di
erbaccie
malsane
.
Si
deplora
il
modo
poco
conveniente
con
cui
si
curò
questo
bellissimo
dono
meraviglia
del
giardino
Bellini
StampaQuotidiana ,
Nei
nostri
uffici
di
amministrazione
regna
un
vivace
buonumore
.
Sono
ormai
due
mesi
,
che
i
nostri
pochi
ma
intelligentissimi
e
zelantissimi
impiegati
lavorano
furiosamente
e
gaiamente
,
a
questo
complicato
affare
di
registrare
migliaia
e
migliaia
di
abbonamenti
:
e
non
hanno
preso
e
non
prendono
riposo
.
Pure
,
sono
allegri
!
Anzi
tutto
,
essi
che
partecipano
a
tutte
le
speranze
belle
e
a
tutte
le
già
belle
realtà
del
giornale
,
si
sono
racconsolati
ed
esaltati
,
dinnanzi
a
questo
vertice
splendido
che
esso
ha
raggiunto
:
è
anche
naturale
che
qualche
modesto
ma
securo
e
stabile
compenso
,
sia
venuto
a
premiare
,
in
essi
,
tanta
fede
e
tanta
devozione
:
ciò
,
è
vero
,
era
loro
dovuto
,
ma
ha
fatto
loro
,
come
comprenderete
,
un
certo
piacere
!
Infine
,
essi
sono
pieni
di
buonumore
.
E
ne
hanno
,
anche
,
da
una
quindicina
di
giorni
una
ragione
costante
.
Da
che
il
Capo
venerato
e
temuto
del
MATTINO
Venite
,
adoremus
ha
stampato
quell
'
affare
del
colosso
bonario
,
con
relativi
peli
di
barba
strappati
o
non
strappati
,
lo
spirito
di
tutti
i
nostri
abbonati
vecchi
e
nuovi
,
si
è
giocondamente
sfrenato
,
e
non
arrivano
dodici
lire
,
o
centoventi
lire
,
o
milleduecento
lire
,
in
amministrazione
,
senza
che
l
'
abbonato
non
dichiari
nella
targhetta
di
abbonamento
,
o
nelle
targhette
,
o
a
voce
,
che
egli
,
così
intende
strappare
un
pelo
o
molti
peli
alla
barba
del
Colosso
!
E
chi
dichiara
di
averne
strappato
cinque
,
di
peli
:
chi
sostiene
che
la
barba
del
Colosso
ha
venticinque
peli
di
meno
,
a
Guardia
Sanframondi
;
che
ne
ha
quarantadue
di
meno
ad
Ariano
di
Puglia
;
che
a
Cava
dei
Tirreni
ben
sessantasette
peli
mancano
al
Colosso
:
e
così
,
dappertutto
!
Abbiamo
una
collezione
di
queste
lettere
,
di
queste
targhette
,
di
queste
dichiarazioni
:
ed
esse
formano
l
'
ilarità
di
chi
le
legge
e
di
chi
le
ascolta
.
Alcuni
ci
hanno
mandato
,
o
portato
la
loro
fascetta
di
ex
abbonati
del
MATTINO
lo
nomino
in
ginocchio
,
come
è
giusto
con
questa
dichiarazione
:
pelo
strappato
al
Colosso
,
dopo
cinque
anni
di
fedeltà
!
Infine
la
cosa
è
diventata
così
generale
,
che
gli
impiegati
di
amministrazione
,
in
un
accesso
di
buonissimo
umore
,
hanno
messo
questo
cartellone
,
nelle
stanze
ove
si
ricevono
gli
abbonati
:
QUI
SI
STRAPPANO
PELI
DALLA
BARBA
DEL
COLOSSO
Chiunque
viene
ad
abbonarsi
,
ancora
,
potrà
leggere
questo
cartellone
.
Irrispettoso
,
è
vero
:
ma
sincero
:
e
allegro
!
StampaQuotidiana ,
Il
Signor
misericordioso
,
che
tutto
vede
,
ha
voluto
,
evidentemente
,
metterci
la
sua
mano
,
ieri
,
per
rendere
più
bella
la
festa
che
,
ad
invito
del
comm
.
Tito
Ricordi
,
s
'
è
fatta
a
Giacomo
Puccini
,
lassù
lassù
,
sulla
verde
collina
del
Vomero
,
da
Pallino
.
Non
mai
una
giornata
di
gennaio
è
stata
così
tiepida
,
non
mai
un
cielo
iemale
così
serenamente
azzurro
:
era
,
ieri
,
tutta
una
fasta
di
mare
e
di
sole
,
e
pareva
che
dai
rami
nudi
,
per
gli
orti
dispersi
,
dovessero
,
per
un
miracolo
di
primavera
nova
,
sbocciare
rose
,
a
miriadi
...
E
intorno
a
Giacomo
Puccini
s
'
è
raccolta
,
festante
,
una
larga
schiera
di
musicisti
,
di
letterati
,
di
artisti
,
di
ammiratori
,
infine
;
e
la
più
vibrante
gaiezza
ha
accompagnato
il
lieto
banchetto
,
in
cui
i
tradizionali
vermicelli
alle
vongole
rappresentavano
l
'
espressione
più
gustosa
e
pittoresca
dell
'
ospitalità
napoletana
.
Col
sole
e
col
brio
,
ieri
,
hanno
fatto
tutti
onore
,
egualmente
,
all
'
autore
della
Butterfly
ed
alla
cucina
napoletana
;
e
i
musicisti
hanno
mangiato
come
tanti
critici
d
'
arte
,
e
i
critici
si
sono
punzecchiati
a
vicenda
come
tanti
musicisti
,
e
i
letterati
hanno
intavolato
dei
duetti
col
pollo
arrosto
,
da
fare
arrossire
degli
artisti
di
canto
,
che
,
per
compenso
,
si
sono
sfogati
sul
gateau
come
dei
poeti
decadenti
...
L
'
entusiasmo
assolveva
tutti
da
ogni
peccato
,
anche
da
quello
di
intonare
delle
canzonette
napoletane
,
come
si
è
fatto
quando
la
consueta
troupe
dei
posteggiatori
è
venuta
a
rievocare
le
dolcezze
di
Marechiaro
e
di
Spingole
francese
,
accompagnata
dalle
voci
più
diverse
e
più
stonate
che
eccezione
fatta
per
i
nostri
ottimi
artisti
di
San
Carlo
possa
riunire
un
banchetto
...
E
,
con
lo
champagne
,
s
'
è
data
la
stura
ai
brindisi
:
a
cominciare
da
quello
esclusivamente
...
mimico
del
principe
di
Sirignano
,
che
ha
avuto
l
'
abilità
di
tessere
la
più
alata
strofa
a
Giacomo
Puccini
...
a
bocca
chiusa
,
come
il
coro
della
Butterfly
al
finale
del
secondo
atto
suscitando
,
per
questo
suo
silenzio
...
gestito
il
più
entusiastico
successo
,
a
quello
di
Emanuele
Gianturco
,
pieno
di
bella
poesia
,
con
un
saluto
anche
alla
gloriosa
casa
Ricordi
e
al
benemerito
cav
.
de
Sanna
;
dal
brindisi
nobilissimo
di
Tito
Ricordi
,
che
ha
rivendicato
alla
città
nostra
il
vanto
di
aver
dato
il
gran
battesimo
di
gloria
alla
suggestiva
e
squisita
Butterfly
,
al
brindisi
sentimentale
di
Daniele
Marrama
,
che
,
in
nome
e
per
incarico
dei
critici
d
'
arte
napoletana
,
ha
cantato
un
inno
alla
femminilità
pucciniana
,
rievocando
le
creature
passionali
dell
'
opera
del
Maestro
,
ed
ha
portato
un
saluto
alle
gentili
intervenute
inviando
,
infine
,
un
voto
affettuoso
a
colui
che
è
stato
compagno
nei
trionfi
di
Giacomo
Puccini
,
a
Giuseppe
Giacosa
,
ancora
infermo
.
E
,
poi
che
l
'
ultimo
applauso
entusiastico
ha
coronato
questo
brindisi
della
staffa
,
la
gaia
comitiva
è
ritornata
in
città
,
per
pigliare
,
più
tardi
,
la
via
del
Vesuvio
,
dove
,
alla
pension
Eremo
,
il
principe
di
Sirignano
ha
offerto
un
the
.
E
,
col
cader
del
sole
,
le
lave
che
si
andavano
accendendo
di
tutti
i
loro
riflessi
incandescenti
di
carbonchi
,
hanno
messa
la
loro
vivida
cornice
di
fiamma
alla
bella
festa
che
Napoli
intellettualmente
ha
offerto
a
Giacomo
Puccini
,
il
vittorioso
!
GL
'
INTERVENUTI
Erano
,
al
banchetto
,
invitati
dal
comm
.
Tito
Ricordi
:
Giacomo
Puccini
;
Giuseppe
Martucci
;
la
signora
Monti
Baldini
;
la
signorina
I
.
Mannarini
;
il
principe
di
Sirignano
;
l
'
on
.
Emanuele
Gianturco
;
il
cav
.
Roberto
de
Sanna
;
il
conte
Gennaro
Mirabelli
;
il
conte
V
.
Capasso
;
il
conte
Carafa
;
l
'
on
.
Luigi
Simeoni
;
il
comm
.
Giacomo
Retz
;
il
cav
.
A
.
Monaco
;
il
cav
.
Augusto
Laganà
;
il
maestro
Ettore
Panizza
;
il
signor
Marcello
Orilia
;
Salvatore
di
Giacomo
;
Giulio
M
.
Scalinger
;
Daniele
Marrama
;
Saverio
Procida
;
Gaspare
di
Martino
;
Francesco
dell
'
Erba
;
Diego
Petriccione
;
il
cav
.
Carlo
Clausetti
;
Vincenzo
Labella
;
Ottavio
de
Sica
;
Alberto
Sannia
;
A
.
Scandiani
;
P
.
Wulmann
;
G
.
Niola
;
Stefano
ed
Alberto
Donaudy
;
i
maestri
:
Carelli
;
Alessandro
Longo
;
Florestano
Rossomandi
;
Enrico
de
Leva
;
Oscar
Palermi
;
Ernesto
Marciano
;
Sigismondo
Cesi
;
Quaranta
;
de
Senna
;
d
'
Atri
;
Massimino
Perilli
;
E
.
Cortile
;
Umberto
Mazzone
;
Alagna
;
il
signor
Neuberg
;
il
signor
Miceli
;
e
qualche
altro
.
StampaQuotidiana ,
Tutti
i
grandi
giornali
di
Francia
e
tutte
le
grandi
riviste
,
sovra
tutto
le
due
più
grandi
la
«
Revue
de
Deux
Mondes
»
e
la
«
Revue
de
Paris
»
vedono
apparire
questo
nome
noto
,
stimato
e
amato
nell
'
alta
letteratura
francese
:
Georges
Hérelle
.
E
la
preconizzata
,
desiderata
,
sospirata
unione
fra
la
Francia
e
l
'
Italia
,
deve
a
questo
scrittore
,
a
questo
poeta
immensamente
!
Giacché
questo
scrittore
e
questo
poeta
,
che
ha
una
cattedra
di
filosofia
a
Bayonne
,
ma
che
è
,
prima
di
ogni
altro
,
un
conoscitore
della
lingua
e
dell
'
arte
letteraria
italiana
come
nessun
altro
mai
,
che
è
uno
scrittore
francese
di
una
purezza
e
di
una
bellezza
indicibile
di
stile
,
ha
messo
tutto
il
suo
spirito
,
tutta
la
sua
anima
vibrante
a
dare
,
in
francese
,
una
veste
di
arte
,
di
poesia
,
di
grazia
alle
maggiori
opere
di
Gabriele
d
'
Annunzio
,
di
Antonio
Fogazzaro
,
di
Matilde
Serao
.
Traduttore
?
Ah
no
,
no
,
il
vocabolo
non
dice
che
poco
e
male
!
Georges
Hérelle
è
un
fratello
d
'
arte
,
è
un
'
anima
gemella
che
tutto
comprende
,
che
tutto
rende
:
e
ogni
più
recondita
beltà
di
stile
è
ragionata
da
lui
e
riprodotta
,
leggiadramente
:
e
ogni
sentimento
è
reso
con
efficacia
:
e
tutta
,
tutta
quanta
l
'
opera
d
'
arte
di
Gabriele
d
'
Annunzio
,
di
Antonio
Fogazzaro
,
di
Matilde
Serao
ha
,
per
Georges
Hérelle
,
in
Francia
,
come
una
novella
vita
.
Poeta
,
egli
è
,
come
chi
scrisse
il
romanzo
,
il
dramma
,
la
novella
;
poeta
egli
è
,
nell
'
intendere
e
nel
rendere
,
mirabilmente
:
poeta
,
tanto
da
commuovere
colui
che
,
da
lui
è
interpretato
ed
espresso
,
in
francese
.
I
tre
romanzieri
italiani
debbono
a
Geroges
Hérelle
la
loro
gloria
francese
in
gran
parte
;
ed
è
poca
cosa
,
la
croce
della
Legione
d
'
onore
che
gli
fu
data
,
per
compensarlo
di
aver
fatto
conoscere
,
in
Francia
,
Gabriele
d
'
Annunzio
,
Antonio
Fogazzaro
e
Matilde
Serao
:
ma
è
immensa
,
invece
,
l
'
ammirazione
,
che
egli
ha
,
in
sua
vita
modesta
,
appartata
e
taciturna
.
E
in
questo
momento
Georges
Hérelle
pubblica
due
romanzi
,
in
Francia
:
Après
le
pardon
di
Matilde
Serao
che
è
cominciato
,
ieri
l
'
altro
,
nella
Revue
de
Paris
:
e
il
Santo
di
Antonio
Fogazzaro
nella
Revue
de
Deux
Mondes
:
e
queste
due
traduzioni
sono
due
perfette
,
mirabili
opere
di
arte
!
StampaQuotidiana ,
Sul
primo
numero
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
i
buoni
lettori
ameranno
di
leggere
una
parola
di
istruzione
e
conforto
nelle
circostanze
presenti
.
Noi
l
'
abbiam
scritta
in
capo
all
'
articolo
,
noi
la
ripetiamo
altamente
:
Coraggio
,
o
cattolici
.
Nel
tramestio
di
tante
opinioni
e
aspirazioni
contrarie
,
nella
lotta
così
fieramente
impegnata
oggidì
fra
la
verità
e
l
'
errore
,
nello
stato
di
incertezza
e
pericolo
in
cui
versa
presentemente
quasi
tutta
l
'
Europa
,
avviene
purtroppo
che
molti
eziandio
dei
migliori
cattolici
cadano
sfiduciati
e
si
condannino
a
quella
inazione
,
che
tanto
vantaggio
arreca
ai
loro
avversari
e
tanto
danno
alla
causa
cattolica
.
Non
saremo
noi
quelli
che
veggano
in
color
di
rosa
la
situazione
presente
.
L
'
immoralità
diffusa
per
mezzo
di
tristi
libelli
,
di
licenziosi
giornali
,
di
ciniche
caricature
,
di
osceni
teatri
,
l
'
eresia
operosa
ed
audace
là
dove
in
altri
tempi
non
avrebbe
osato
mostrarsi
,
la
ribellione
alla
Chiesa
,
l
'
intrusione
illegittima
del
potere
laicale
nelle
appartenenze
di
essa
,
la
guerra
alla
sua
autorità
,
alle
sue
istituzioni
,
ai
suoi
possessi
;
l
'
odio
fanatico
contro
tutto
ciò
che
è
soprannaturale
e
rivelato
;
la
dimenticanza
e
lo
sprezzo
dei
primi
principi
dell
'
onestà
naturale
,
sono
,
non
lo
dissimuliamo
,
una
congerie
di
spaventosissimi
mali
.
Ma
noi
non
vorremmo
che
i
buoni
se
ne
addolorassero
a
segno
di
perdere
la
fiducia
di
un
più
lieto
avvenire
,
di
chiudersi
nella
prigione
di
un
cuore
timido
e
angustiato
,
di
consumare
il
tempo
in
rimpianti
inutili
,
obbliando
i
motivi
che
pure
hanno
di
confortarsi
e
sperare
.
La
Chiesa
non
può
perire
;
la
navicella
di
Pietro
galleggerà
sempre
sulle
onde
infurianti
,
perocché
Dio
lo
ha
promesso
e
Dio
non
muta
.
Sieno
pure
le
nazioni
un
gran
corpo
piagato
dalla
pianta
del
piede
sino
alla
sommità
del
capo
;
non
è
egli
scritto
che
Dio
ha
fatto
sanabili
le
nazioni
?
Se
,
girando
intorno
lo
sguardo
,
vediamo
ancora
l
'
antica
fede
durare
più
ferma
ed
operosa
nelle
lotte
terribili
,
se
vediamo
il
ridestarsi
del
laicato
cattolico
e
il
suo
affratellarsi
nel
bene
col
sacerdozio
;
se
vediamo
l
'
episcopato
mirabilmente
concorde
e
unito
col
Sommo
Pastore
,
quale
non
fu
giammai
in
tutti
i
secoli
andati
,
possiamo
noi
disperare
di
tempi
migliori
?
L
'
eccesso
medesimo
della
infelicità
che
aggrava
e
costringe
alle
lagrime
la
cattolica
Chiesa
non
è
egli
ordinato
da
Dio
a
farci
sentire
più
vivamente
il
nostro
nulla
e
le
nostre
miserie
,
a
provare
la
nostra
fede
,
a
persuaderci
con
un
trionfo
a
suo
tempo
che
la
Chiesa
è
più
forte
dei
suoi
nemici
,
che
Dio
si
ride
dei
fremiti
e
delle
macchinazioni
degli
uomini
,
che
niente
è
impossibile
a
Chi
disse
ai
flutti
del
mare
:
Fin
qui
e
non
più
oltre
.
Che
se
l
'
errore
si
scatena
ora
più
ardito
,
se
moltiplica
le
sue
violenze
,
se
getta
perfino
il
manto
dell
'
ipocrisia
,
e
nuovi
nemici
di
Cristo
tentano
nuovi
assalti
e
prorompono
in
nuove
bestemmie
,
si
è
perché
ha
il
presentimento
che
poco
gli
rimane
di
tempo
,
che
è
giunta
l
'
ora
decisiva
,
che
è
al
punto
di
essere
schiacciato
o
di
schiacciare
.
Essere
schiacciato
?
Lo
sia
per
il
meglio
di
coloro
stessi
che
insensati
o
colpevoli
cammineranno
nelle
sue
vie
.
Perocché
a
parte
la
politica
,
che
non
è
il
nostro
precipuo
assunto
,
noi
invochiamo
la
pace
nella
pratica
della
giustizia
,
il
bene
del
prossimo
,
la
prosperità
della
patria
,
il
trionfo
della
Chiesa
di
Gesù
Cristo
.
Schiacciare
?
No
,
non
mai
.
Chi
conosce
le
promesse
di
una
Bontà
e
Potenza
infinita
,
chi
confida
nella
Misericordia
e
nella
Giustizia
,
chi
crede
alle
comunicazioni
del
cielo
colla
terra
,
non
può
neppure
un
istante
accogliere
il
dubbio
che
il
mondo
rigenerato
dell
'
Uomo
-
Dio
possa
ritornare
preda
dell
'
antico
serpente
.
Ma
la
nostra
poca
fede
e
la
nostra
pusillanimità
,
ponno
demeritarci
la
protezione
del
cielo
e
ritardare
il
trionfo
della
religione
.
Coraggio
dunque
,
o
cattolici
,
coraggio
nel
nome
del
Signore
,
colle
armi
della
giustizia
a
destra
ed
a
sinistra
.
StampaQuotidiana ,
Un
morto
.
-
È
morto
il
Direttore
del
«
Fischietto
»
,
giornale
umoristico
,
che
tante
volte
mise
sconciamente
in
caricatura
il
Santo
Padre
e
cantò
i
funerali
al
potere
temporale
.
Eppure
l
'
augusto
Deriso
vive
,
il
suo
trono
è
ancor
in
piedi
,
e
lo
sconcio
derisore
,
giovane
e
ben
portante
della
vita
non
è
più
.
Giudizi
di
Dio
!
Dio
ascolta
e
condanna
.
-
Leggiamo
nel
«
Veridico
»
:
Un
certo
Carlo
M
...
di
un
paese
nei
dintorni
della
nostra
città
,
vantavasi
oltre
ogni
confine
della
sua
empietà
,
e
quel
che
è
peggio
,
scandalezzava
enormemente
tutto
il
paese
colle
sue
enormi
ed
orrende
bestemmie
.
In
un
modo
poi
singolare
aveva
in
orrore
i
preti
,
i
quali
erano
colle
loro
azioni
ed
avvisi
altrettanti
censori
alle
sue
iniquità
.
Un
bel
giorno
,
fattosegli
dappresso
una
signora
di
quel
paese
,
garbatamente
gli
dicea
:
«
Ah
!
sig
.
Carlo
,
abbiate
se
non
altro
timore
che
Dio
vi
privi
de
'
preti
allorquando
ne
avrete
bisogno
»
.
Ma
il
bestemmiatore
non
le
rispose
che
con
un
riso
beffardo
.
Or
bene
,
pochi
dì
appresso
questo
sciagurato
volendo
sedare
una
rissa
surta
sulla
via
,
al
vedersi
respinto
inurbanamente
tra
la
folla
,
ed
anco
da
'
contendenti
,
a
voce
alta
si
fe
'
a
dire
:
«
Saprò
ben
io
farmi
rispettar
da
voi
,
io
che
so
farmi
rispettare
anco
da
Cristo
!
»
Sventurato
!
Cadde
a
quel
punto
morto
in
terra
,
non
potendo
nemmen
pentirsi
di
quell
'
orrenda
bestemmia
.
Dio
veglia
e
giudica
.
-
Leggiamo
nella
«
Vera
Buona
Novella
»
:
Al
21
novembre
dell
'
anno
decorso
scrivevasi
da
Laterza
alla
«
Vera
Buona
Novella
»
di
Firenze
,
che
in
Manduria
,
in
terra
di
Otranto
,
avvenne
il
seguente
caso
di
morte
tragica
.
Quando
gridavasi
:
viva
il
Papa
non
re
:
o
Roma
o
morte
;
un
giovinastro
appartenente
ai
gridatori
stava
ai
bagni
di
mare
.
Or
mentre
le
acque
un
dì
erano
placidissime
,
costui
lieto
e
tranquillo
trovavasi
a
poca
distanza
dal
lido
,
e
gente
moltissima
che
bagnavasi
ed
erasi
bagnata
,
stava
osservandolo
nell
'
atto
ch
'
egli
saltava
,
ballava
,
cantava
e
gridava
:
O
Roma
o
morte
.
Frattanto
egli
rimaneva
sommerso
,
e
mentre
avvincolavasi
e
dibattevasi
contro
la
morte
,
gli
astanti
ridevano
e
facevano
baldoria
,
credendo
che
egli
scherzasse
,
e
nessuno
si
mosse
a
liberarlo
da
una
morte
,
della
quale
dopo
pochi
momenti
era
egli
vittima
.
Dio
è
giudice
onnipotente
.
-
Leggiamo
nel
«
Veridico
»
:
Un
giovane
diceva
e
replicava
in
casa
sua
alla
presenza
di
una
buona
sua
sorella
nubile
,
dalla
quale
era
ripreso
:
Io
farò
vomitar
sangue
al
Papa
quando
sarò
a
Roma
;
ed
appena
aveva
pronunziato
queste
parole
,
gli
sopravvenne
un
trabocco
di
sangue
,
e
dopo
giorni
era
egli
cadavere
.
Ad
un
altro
,
che
proferiva
con
simili
parole
ed
imprecava
rabbiosamente
al
Papa
,
avvenne
una
desolante
morte
repentina
.
Mane
,
Techel
,
Phares
.
-
Leggiamo
nel
«
Serto
di
Maria
»
:
Essendo
di
passaggio
nella
fine
di
novembre
ultimo
i
così
detti
zampognari
che
per
procacciarsi
un
tozzo
di
pane
vagogiravano
per
Salerno
,
suonando
la
zampogna
,
giunti
vicino
ad
un
caffè
,
ove
erano
radunati
diversi
officiali
,
un
ciabattino
,
forse
per
farsi
merito
,
chiamò
i
zampognari
ed
ordinò
ad
essi
,
che
avessero
fatto
la
novena
ai
quadri
che
ivi
stavano
di
Garibaldi
e
di
altri
italianissimi
.
Ma
i
poveri
zampognari
si
fecero
indietro
,
e
andaron
via
pei
fatti
loro
,
poiché
essi
sarebbero
piuttosto
morti
di
fame
.
Il
calzolaio
al
mattino
seguente
con
ispavento
e
sorpresa
di
tutto
il
vicinato
,
si
trovò
morto
.
StampaQuotidiana ,
Fuori
le
mani
dalla
giubba
,
mia
cara
gente
,
mano
all
'
opera
;
bisogna
svegliarsi
e
operare
.
Fin
quando
dormirete
?
Avete
capito
?
Dai
giornali
cattivi
bisogna
avere
il
coraggio
di
disassociarsi
;
nei
teatri
bisogna
avere
il
coraggio
di
non
metter
piede
;
bisogna
star
lontani
dalle
case
,
conversazioni
e
compagnie
dei
libertini
e
semilibertini
,
dica
il
mondo
quello
che
vuole
.
Voi
andando
con
loro
servite
come
di
coperta
alle
loro
brutture
,
fate
loro
da
salvacondotto
,
li
accreditate
,
li
consolidate
,
e
,
ciò
che
più
importa
,
li
pagate
con
de
'
buoni
denari
,
senza
i
quali
non
potrebbero
reggersi
in
piedi
e
far
il
male
che
fanno
.
Associarvi
coi
buoni
,
leggere
,
stampare
,
protestare
,
parlare
pel
bene
;
soccorrere
il
Santo
Padre
,
incoraggiare
colla
voce
e
coll
'
opera
gli
sforzi
dei
buoni
,
portare
,
come
diciamo
,
il
cappello
fuori
degli
occhi
,
non
aver
vergogna
del
Vangelo
,
capite
?
e
,
quando
venga
l
'
occasione
,
dir
bell
'
e
bene
sul
muso
degli
italianissimi
:
Vi
conosco
,
sì
:
voi
siete
i
primogeniti
del
diavolo
,
e
,
come
quello
,
mentitori
e
persecutori
.
Prudenza
di
qua
,
prudenza
di
là
!
Dite
invece
egoismo
di
qua
,
egoismo
di
là
:
vogliamo
,
con
generosità
eroica
,
salvare
la
pelle
pei
fichi
:
questo
,
dite
,
e
non
prudenza
,
prudenza
.
E
non
sapete
più
che
le
virtù
cardinali
sono
quattro
?
C
'
è
la
prudenza
,
ma
c
'
è
pure
la
giustizia
,
la
temperanza
,
ma
c
'
è
anche
la
fortezza
.
Poi
cos
'
è
questa
prudenza
?
Non
è
la
virtù
che
dice
di
stare
colle
mani
in
tasca
,
e
scappare
a
nascondersi
come
i
conigli
,
no
:
è
la
virtù
che
dirige
le
nostre
azioni
in
particolare
,
e
quindi
lungi
d
'
essere
la
virtù
del
far
niente
,
suppone
anzi
che
si
debba
operare
e
si
operi
.
E
del
resto
norma
delle
nostre
azioni
non
è
la
prudenza
,
ma
bensì
il
dovere
:
il
dovere
,
vi
dico
,
gente
senza
cuore
e
senza
convinzioni
!
Ci
diranno
codini
e
reazionarii
!
Tanto
meglio
:
ci
conosceranno
per
uomini
di
proposito
e
di
stabile
fede
,
per
uomini
di
onore
e
di
coscienza
;
perché
non
altro
quei
nomi
vogliono
significare
.
Sì
,
sì
,
farete
tanto
colla
vostra
furia
francese
!
Sì
,
faremo
:
se
non
altro
,
l
'
uomo
e
non
il
ragazzo
,
il
coraggioso
e
non
il
vile
;
difenderemo
il
campo
a
palmo
a
palmo
;
faremo
costar
cara
la
vittoria
ai
nemici
del
bene
;
non
vinceremo
sempre
,
ma
nemmeno
saremo
vinti
sempre
;
soccomberemo
,
ma
la
bandiera
sarà
onorata
;
stringiamoci
,
combattiamo
tutti
insieme
compatti
,
e
vi
so
dire
che
vinceremo
!
adempiamo
al
nostro
dovere
e
non
cerchiamo
altro
;
ci
basti
questo
!
Acqua
,
acqua
,
dirai
tu
,
popolo
!
Oggi
andate
in
fiamme
:
cos
'
avete
?
Ve
la
pigliate
con
me
?
Sono
proprio
scaldato
:
e
come
si
può
non
iscaldarsi
a
vedere
che
i
cattivi
sono
instancabili
nel
macchinare
e
seminare
dappertutto
il
male
,
e
invece
tanti
e
tanti
,
che
sono
buoni
,
se
ne
stanno
fuori
,
lontani
,
paurosi
di
lasciarsi
conoscere
,
anzi
studiosi
del
modo
di
tener
il
piede
in
due
scarpe
,
e
smorzare
perfino
(
cosa
incredibile
e
intollerabile
!
)
l
'
ardore
di
chi
combatte
pel
bene
?
Sicuro
:
non
si
ha
da
andare
avanti
colla
testa
in
un
sacco
:
ci
vuole
ordine
,
intelligenza
,
ubbidienza
ai
capi
!
Ma
non
li
vedete
,
non
li
sentite
i
capi
,
che
danno
gli
ordini
in
questa
aspra
battaglia
del
male
contro
il
bene
e
pei
primi
combattono
?
Non
li
vedete
i
Vescovi
e
il
Papa
?
Su
,
dunque
,
coraggio
,
seguiamoli
nel
combattimento
!
Io
sono
persuaso
che
chi
non
si
pronuncia
apertamente
per
cattolico
,
e
non
difende
la
sua
fede
,
quando
la
fede
è
combattuta
e
battuta
in
breccia
,
fa
oltraggio
alla
santità
e
verità
della
sua
religione
,
e
deve
sentirsi
tuonare
all
'
orecchio
quella
terribile
voce
:
Guai
a
me
,
che
ho
taciuto
!
Un
figlio
che
,
nei
pericoli
di
morte
,
d
'
incendio
,
di
assalto
,
abbandona
i
suoi
genitori
e
fugge
,
mentre
potrebbe
con
qualche
sforzo
salvar
loro
e
sé
insieme
,
è
un
figlio
snaturato
e
crudele
;
non
ha
cuore
.
Ma
la
nostra
dolce
e
tenera
madre
che
è
la
Chiesa
,
e
il
nostro
comune
e
impareggiabile
Padre
Pio
IX
sono
in
pericolo
:
noi
li
possiamo
,
noi
li
dobbiamo
difendere
:
animo
dunque
,
figli
,
se
avete
cuore
,
accorrete
in
aiuto
!
Io
chiamo
codardo
e
degno
d
'
infamia
un
soldato
che
si
dà
alla
fuga
e
abbandona
sotto
il
fuoco
della
mitraglia
i
suoi
compagni
combattenti
.
Chiamerò
dunque
codardi
quei
buoni
,
che
lasciano
soli
i
buoni
a
combattere
per
la
verità
e
per
la
religione
;
soli
,
dico
,
di
fronte
agli
attacchi
del
giornalismo
miscredente
,
ateo
,
bugiardo
:
li
chiamerò
anche
degni
di
infamia
?
Popolo
,
quando
una
casa
va
in
fiamme
,
quando
un
fiume
straripa
,
io
vedo
che
,
posti
in
salvo
le
donne
,
i
vecchi
,
i
ragazzi
,
tutti
gli
uomini
accorrono
in
aiuto
:
e
poi
vedo
,
che
mentre
va
in
fiamme
la
società
domestica
e
civile
,
e
il
torrente
delle
bestemmie
e
delle
ingiustizie
allaga
,
molti
buoni
corrono
a
nascondersi
.
Con
qual
nome
li
dovrò
io
chiamare
?
Muoviamoci
dunque
su
,
muoviamoci
,
rispettiamo
la
legge
,
anzi
invochiamola
,
dove
appena
si
può
,
ma
parliamo
,
assecondiamo
,
associamoci
,
protestiamo
,
gridiamo
.
Allora
vedremo
che
i
buoni
sono
pur
molti
,
e
ne
troveremo
in
ogni
classe
di
cittadini
,
integri
negozianti
,
cristiani
ricchi
,
medici
,
avvocati
,
giudici
,
soldati
e
via
discorrendo
;
piglieranno
coraggio
anche
quelli
che
ne
hanno
meno
;
e
i
nostri
nemici
perderanno
l
'
audacia
e
si
troveranno
spuntate
le
armi
e
paralizzate
le
forze
.
Non
sapete
chi
sono
i
nostri
nemici
?
Molti
appartengono
a
quel
L
'
oltracotata
schiatta
che
s
'
indraca
Dietro
a
chi
fugge
,
ed
a
chi
mostra
il
dente
,
Ovver
la
borsa
,
come
agnel
,
si
placa
.
Dante
.
Coraggio
!
Le
sentinelle
d
'
Israele
hanno
dato
il
grido
d
'
allarme
.
No
,
che
non
è
soldato
chi
fugge
,
o
sta
nascosto
,
o
trema
,
mentre
squillano
le
trombe
guerriere
,
i
compagni
combattono
da
leoni
,
mentre
tuona
il
cannone
della
battaglia
!
Coraggio
e
azione
.
StampaQuotidiana ,
Popolo
!
Cosa
vuol
dire
rubare
?
Portar
via
ingiustamente
la
roba
altrui
,
contro
la
volontà
del
padrone
.
Chi
è
dunque
ladro
?
Chi
porta
via
ingiustamente
la
roba
altrui
,
contro
la
volontà
del
padrone
:
quello
è
un
ladro
.
Bisogna
dunque
dire
che
,
se
un
governo
(
qualunque
esso
sia
)
porti
via
ingiustamente
la
roba
di
santa
Chiesa
contro
la
volontà
della
Chiesa
,
quel
governo
è
un
ladro
.
Il
sole
non
può
essere
più
evidente
di
questa
verità
.
A
noi
.
Vedi
cosa
pensi
e
proponga
di
fare
un
governo
che
tu
e
io
,
popolo
,
conosciamo
.
Conventi
e
monasteri
non
ce
ne
hanno
da
essere
più
;
e
tutte
le
loro
possessioni
e
tutti
i
loro
capitali
in
bocca
al
governo
.
Di
canonicati
un
terzo
o
un
quarto
di
quelli
che
esistono
al
presente
;
le
sostanze
di
tutti
gli
altri
in
bocca
al
lupo
come
sopra
.
Di
vescovati
una
sesta
o
settima
parte
di
quelli
che
si
hanno
ora
;
e
i
beni
di
tutti
gli
altri
item
in
bocca
al
lupo
.
Tutti
gli
altri
beni
di
parrocchie
,
fabbricerie
,
seminarii
,
vescovati
eccettera
dovranno
essere
venduti
a
rotta
di
collo
(
perché
al
presente
i
beni
stabili
,
a
venderli
,
danno
la
metà
di
quello
che
valgono
)
,
voltati
in
cartelle
dello
Stato
(
che
di
nome
contano
cento
,
ma
in
realtà
contano
sessanta
)
,
poi
amministrati
da
chi
parerà
e
piacerà
al
governo
,
ma
non
dalle
parrocchie
,
fabbricerie
,
seminarii
,
ecc
.
Se
questo
non
è
portar
via
,
io
non
so
più
cosa
voglia
dire
portar
via
.
Dunque
un
tal
governo
porta
via
.
Prima
cosa
.
Andiamo
avanti
.
La
Chiesa
non
vuole
che
le
si
tolgano
le
sue
sostanze
:
alza
la
voce
,
protesta
,
grida
,
minaccia
,
scomunica
chiunque
,
sotto
qualsivoglia
pretesto
,
in
qualunque
tempo
,
modo
,
circostanze
le
tocchi
o
danneggi
quello
che
è
di
lei
;
e
lo
chiama
non
solo
ladro
,
ma
ladro
sacrilego
,
come
violatore
di
cose
,
che
sono
sacre
a
Dio
.
E
di
tali
proteste
e
scomuniche
sono
piene
le
lettere
de
'
Vescovi
,
le
bolle
e
le
encicliche
dei
Papi
,
gli
atti
dei
Concilii
e
specialmente
del
Tridentino
;
e
sono
cose
che
fanno
spavento
a
leggerle
.
Dunque
non
c
'
è
dubbio
che
un
governo
,
il
quale
vuol
fare
quello
che
abbiamo
detto
,
lo
faccia
contro
la
decisa
volontà
della
Chiesa
.
E
questa
è
la
seconda
cosa
che
ci
vuole
,
per
dire
che
il
governo
,
di
cui
discorriamo
,
è
un
ladro
.
Ma
sai
tu
,
popolo
,
cosa
dice
il
governo
e
cosa
fa
dire
a
'
suoi
cagnotti
,
per
salvarsi
dalla
taccia
di
ladro
?
Odila
che
è
bella
.
Dice
e
fa
dire
che
la
Chiesa
non
è
e
non
può
essere
padrona
di
quelle
sostanze
,
che
ella
tiene
come
sue
.
Che
te
ne
pare
?
A
me
mi
pare
di
sentire
i
ladri
,
i
quali
danno
del
birbante
a
un
galantuomo
,
proprio
quando
lo
fermano
per
derubarlo
:
Fermati
,
razza
di
cane
,
qua
i
denari
!
La
Chiesa
è
e
può
con
tutta
ragione
essere
padrona
.
È
padrona
.
O
per
testamenti
di
pie
persone
,
o
per
donazioni
fattele
inter
vivos
,
o
per
contratti
leciti
e
onesti
ha
acquistato
quello
,
che
ora
possiede
,
a
quella
maniera
che
fanno
tutti
i
galantuomini
dal
Credo
vecchio
.
E
(
se
vi
piace
vederli
)
di
molti
e
molti
anche
antichissimi
acquisti
della
Chiesa
,
ci
sono
gli
istromenti
,
le
fondiarie
,
gli
atti
notarili
stesi
in
tutta
forma
.
Ma
ecco
il
gran
cavallo
di
battaglia
di
tutti
i
governi
ladri
:
«
La
Chiesa
non
ha
diritto
a
possedere
,
non
può
diventare
padrona
»
.
Popolo
,
per
dire
una
così
goffa
cipollata
,
ci
vuol
proprio
una
faccia
da
pignatta
.
Rispondi
così
:
«
La
Chiesa
è
composta
di
uomini
sì
o
no
?
Ora
gli
uomini
possono
avere
diritto
anche
alla
roba
.
La
Chiesa
è
composta
di
uomini
stretti
in
società
:
ma
gli
uomini
,
quando
entrano
in
una
società
,
non
cessano
di
essere
uomini
(
non
cessa
di
essere
uomo
uno
che
prende
moglie
,
per
questo
che
entra
a
formare
la
società
domestica
)
dunque
non
perdono
i
diritti
umani
;
tra
i
diritti
umani
è
anche
quello
di
diventar
padroni
:
dunque
gli
uomini
di
Chiesa
insieme
uniti
,
ossia
la
Chiesa
,
hanno
diritto
a
diventar
padroni
.
Non
è
una
cosa
chiarissima
come
cinque
e
cinque
dieci
?
»
.
È
tanto
evidente
questa
verità
,
che
l
'
hanno
confessata
perfino
i
miscredenti
più
inviperiti
contro
la
religione
.
L
'
empio
Bentham
,
grida
avari
e
ingiusti
quelli
che
hanno
spogliato
delle
loro
sostanze
le
corporazioni
religiose
,
e
che
le
hanno
trattate
come
nemici
,
ai
quali
si
faceva
grazia
.
Hallam
,
incredulo
com
'
è
,
non
trova
nessuna
ragione
di
biasimo
nella
Chiesa
,
per
questo
che
ella
possiede
.
E
Guizot
protestante
approva
ed
encomia
la
Chiesa
cattolica
,
perché
possiede
.
Se
la
Chiesa
non
potesse
acquistarsi
e
ritenersi
delle
sostanze
,
sarebbe
costretta
o
a
mendicare
,
o
a
far
lavorare
da
mattina
a
sera
i
suoi
preti
,
i
suoi
canonici
,
i
suoi
Vescovi
in
una
qualche
professione
od
arte
di
avvocato
,
di
medico
,
di
legnaiuolo
,
di
contadino
,
di
calzolaio
.
Ma
mendicare
!
Presso
chi
?
E
se
non
può
possedere
,
come
potrà
ritenere
quello
che
verrebbe
dato
per
carità
?
E
se
il
governo
mette
in
prigione
i
mendicanti
?
E
se
le
dicesse
:
Va
'
e
lavora
?
Lavorare
!
Ma
allora
,
quando
e
come
potranno
i
preti
,
i
canonici
,
i
Vescovi
,
studiare
e
preparare
le
prediche
,
le
dottrine
,
i
quaresimali
?
Quando
e
come
diranno
messa
,
confesseranno
,
reciteranno
l
'
ufficio
,
assisteranno
gli
ammalati
?
Un
prete
non
può
farsi
in
due
.
Tu
,
popolo
,
perché
sei
costretto
a
lavorare
da
mattina
a
sera
,
hai
tempo
e
modo
di
fare
quello
che
fanno
i
preti
?
La
Chiesa
in
tutti
i
secoli
ha
posseduto
denari
,
latifondi
,
ricchezze
.
Volete
dire
che
la
Chiesa
sia
sempre
stata
ingiusta
e
ladra
?
Ma
,
dicono
,
non
è
vero
che
la
Chiesa
abbia
sempre
posseduto
ricchezze
;
gli
Apostoli
e
Gesù
Cristo
stesso
non
possedevano
niente
,
ma
vivevano
di
elemosina
.
A
non
esse
ad
non
posse
non
datur
illatio
,
rispondo
io
.
E
vuol
dire
:
dato
anche
,
(
ma
non
è
così
)
che
gli
Apostoli
e
G
.
C
.
non
possedessero
,
per
questo
che
una
cosa
non
è
,
non
si
conchiude
subito
:
dunque
non
può
essere
.
Se
non
è
,
talora
non
può
essere
,
e
molte
volte
invece
può
essere
.
Ed
è
chiaro
.
Un
povero
artigiano
,
sul
principio
della
sua
carriera
,
non
ha
un
soldo
;
ma
,
se
la
fortuna
seconda
la
sua
diligenza
e
la
sua
avvedutezza
,
dopo
un
poco
d
'
anni
può
mettere
alla
Cassa
di
risparmio
una
buona
manata
di
marenghi
.
Del
rimanente
non
avete
mai
letto
gli
atti
degli
apostoli
,
scritti
da
S
.
Luca
?
Troverete
,
che
i
fedeli
facevano
gli
apostoli
depositarii
e
padroni
delle
loro
sostanze
.
Non
avete
letto
il
Vangelo
?
Leggetelo
e
troverete
che
G
.
C
.
,
per
quanto
povero
,
teneva
per
sé
e
per
gli
apostoli
un
po
'
di
peculio
.
Era
,
è
vero
,
capitato
male
,
perché
il
tesoriere
era
Giuda
Iscariota
(
che
al
dì
d
'
oggi
potrebbe
essere
in
qualche
sito
un
eccellente
ministro
delle
finanze
)
,
ma
intanto
qualche
cosa
possedeva
.
I
governi
,
quando
hanno
rubato
alla
Chiesa
i
suoi
possedimenti
,
legano
i
preti
e
i
Vescovi
per
la
gola
,
comandano
a
bacchetta
,
proibiscono
,
minacciano
e
fanno
da
tiranni
.
È
un
fatto
costante
attestato
dalla
storia
;
è
nella
natura
delle
cose
.
Per
evitare
un
così
grande
danno
,
bisogna
proprio
che
la
Chiesa
sia
padrona
essa
del
fatto
suo
;
ed
il
Signore
,
il
quale
ci
vede
,
confermi
alla
sua
Chiesa
il
diritto
di
possedere
.
Popolo
,
è
dunque
evidente
che
,
se
un
governo
si
intasca
le
sostanze
dei
conventi
,
monasteri
,
parrocchie
,
seminari
e
fabbricerie
,
o
costringe
a
venderli
a
rotta
di
collo
,
voltarli
in
cartelle
,
e
poi
lasciarle
amministrare
dai
Giuda
Iscarioti
,
quel
governo
porta
via
,
contro
la
volontà
della
Chiesa
,
la
roba
della
Chiesa
.
Resterebbe
da
vedere
se
un
tal
governo
ciò
tutto
farebbe
ingiustamente
.
Ma
chi
non
lo
vede
?
La
giustizia
dice
:
a
ciascuno
il
fatto
suo
:
la
Chiesa
ha
il
fatto
suo
:
dunque
chi
non
glielo
lascia
,
ma
glielo
toglie
,
opera
contro
la
giustizia
.
In
una
parrocchia
i
buoni
fedeli
sudano
per
mettere
insieme
i
denari
affine
di
avere
un
prete
di
più
,
di
comperare
un
bel
concerto
di
campane
,
un
baldacchino
,
un
paramento
o
altro
.
E
sarà
giusto
un
governo
,
che
venga
là
a
dire
:
tutti
questi
denari
sono
roba
mia
?
Sarebbe
cosa
dell
'
altro
mondo
!
!
Ma
...
le
sostanze
della
Chiesa
(
così
insistono
i
governi
ladri
)
son
tutta
roba
dello
Stato
.
Dello
Stato
?
Gliele
avete
date
voi
?
Quando
?
Fatecelo
sapere
.
Sono
dello
Stato
anche
le
sostanze
delle
famiglie
e
delle
società
commerciali
?
E
se
anche
(
ma
non
è
)
gliele
aveste
date
voi
,
quando
sono
cedute
,
sono
cedute
,
non
sono
più
dello
Stato
.
Quando
io
cedo
o
regalo
una
cosa
a
un
altro
,
pace
;
quella
non
è
più
mia
.
Popolo
,
avrei
da
dire
tante
cose
ancora
da
empirne
un
volumone
,
ma
bisogna
finire
.
Tiriam
su
la
somma
.
Chi
porta
via
ingiustamente
la
roba
altrui
contro
la
volontà
del
padrone
è
un
ladro
:
ma
un
governo
che
sopprime
conventi
,
monasteri
,
canonicati
,
vescovati
,
e
se
ne
mangia
o
in
tutto
o
in
parte
le
sostanze
,
ingiustamente
toglie
contro
la
volontà
della
Chiesa
la
roba
di
santa
Chiesa
:
dunque
un
tal
governo
è
un
ladro
in
tutta
l
'
estensione
del
termine
.
Ladro
!
hai
capito
?
ladro
.
StampaQuotidiana ,
Noi
abborriamo
l
'
assassinio
e
lo
condanniamo
fino
ad
ammettere
come
lecita
e
come
utile
la
pena
di
morte
,
o
che
la
si
consideri
come
una
espiazione
del
delitto
o
come
una
giusta
e
necessaria
difesa
della
società
.
Non
è
quindi
mestieri
che
spendiamo
molte
parole
per
dire
ai
nostri
lettori
tutto
l
'
orrore
che
c
'
inspirò
la
notizia
dell
'
assassinio
operato
da
Booth
.
Ma
in
pari
tempo
abbiamo
la
legittima
pretensione
di
essere
,
come
nelle
altre
cose
così
nell
'
estimazione
del
delitto
,
coerenti
.
E
vogliamo
dire
che
nella
stessa
riprovazione
e
condanna
avvolgiamo
tutti
gli
assassini
,
qualunque
ne
sia
il
nome
,
si
chiamino
essi
Booth
,
oppure
Agesilao
Milano
,
Orsini
,
ecc
.
ecc
.
Il
giornalismo
liberale
,
rivoluzionario
,
massonico
invece
non
rifugge
da
qualsiasi
contradizione
,
neppure
nell
'
argomento
sì
dilicato
e
grave
,
che
trattiamo
.
Esso
non
rifinisce
di
levare
inorridito
la
voce
contro
l
'
assassino
di
Lincoln
presidente
degli
Stati
Uniti
;
ma
non
è
molto
che
ha
levata
pure
la
voce
festosa
per
fare
plauso
all
'
assassino
di
Ferdinando
II
,
re
di
Napoli
.
Quando
Garibaldi
glorificava
Agesilao
Milano
e
ne
ricompensava
il
delitto
decretando
una
pensione
alla
vedova
di
lui
;
o
prima
ancora
quando
un
fedele
ministro
del
Papa
cadeva
vittima
del
dovere
sotto
il
pugnale
del
settario
;
allora
bisognava
dar
principio
alle
proteste
che
oggi
soltanto
si
fanno
a
nome
dell
'
umanità
e
della
civilizzazione
.
Che
se
l
'
usare
nei
propri
giudizii
due
pesi
e
due
misure
;
se
l
'
assolvere
e
condannare
un
medesimo
delitto
per
la
sola
differenza
dei
luoghi
e
delle
vittime
,
è
contradizione
ed
ingiustizia
;
non
sappiamo
davvero
con
quanta
ragione
il
nostro
giornalismo
possa
vantarsi
logico
ed
onesto
.
Il
governo
italiano
non
ha
egli
tollerato
in
tutte
le
città
l
'
esposizione
e
la
vendita
pubblica
del
ritratto
d
'
Orsini
,
precursore
e
tipo
di
Booth
,
meno
il
coraggio
?
Imperocché
Booth
non
si
nascose
da
vigliacco
nella
folla
,
come
Orsini
,
né
mise
a
pericolo
la
vita
di
due
o
trecento
persone
per
riuscire
nel
suo
misfatto
.
La
Camera
dei
deputati
italiani
votò
un
indirizzo
di
condoglianza
al
governo
di
Washington
.
Non
sarebbe
stata
più
saggia
e
più
coerente
,
se
avesse
soppresso
la
pensione
alla
famiglia
d
'
un
regicida
,
o
proibito
la
vendita
del
ritratto
d
'
Orsini
?
Imperocché
se
Milano
e
Orsini
non
sono
colpevoli
,
Booth
senza
dubbio
è
innocente
:
l
'
atto
è
il
medesimo
.
Tirare
sopra
un
re
o
sopra
un
presidente
di
repubblica
per
noi
è
lo
stesso
.
Il
nostro
Parlamento
non
può
illudersi
;
le
di
lui
lamentele
sul
delitto
di
Booth
non
varranno
mai
a
far
dimenticare
l
'
apoteosi
di
Milano
.
E
neppure
la
stampa
rivoluzionaria
.
S
'
immagini
che
il
suo
grido
d
'
orrore
contro
Booth
ci
faccia
dimenticare
il
suo
silenzio
o
meglio
la
sua
approvazione
,
allorché
Garibaldi
,
seco
traendo
con
gran
pompa
la
guardia
nazionale
di
Napoli
s
'
accostò
commosso
alla
tomba
di
Milano
e
vi
depose
riverente
una
corona
di
fiori
.
Adunque
,
o
signori
,
sdegnatevi
pure
allorché
vedete
una
grande
vittima
cadere
sotto
il
pugnale
o
la
palla
d
'
un
assassino
;
lo
sdegno
non
costa
caro
.
Ma
innanzi
a
tutto
non
fate
distinzioni
irragionevoli
e
ingiuste
tra
assassino
e
assassino
,
tra
vittima
e
vittima
.
Poi
non
obliate
che
la
responsabilità
dei
delitti
pesa
in
gran
parte
su
quelli
che
colle
loro
dottrine
,
cogli
scritti
,
colle
ricompense
,
invece
di
impedirli
,
li
incoraggiano
.
Chi
sa
che
Booth
percuotendo
il
presidente
Lincoln
non
abbia
detto
:
anch
'
io
avrò
la
mia
apoteosi
;
anch
'
io
avrò
il
mio
Garibaldi
;
anch
'
io
avrò
chi
assegni
una
pensione
alla
mia
famiglia
.