StampaQuotidiana ,
Chi
ha
detto
,
chi
ha
osato
dire
mai
,
che
Napoli
non
è
una
città
sportiva
,
che
a
Napoli
lo
sport
è
un
esercizio
solitario
,
coltivato
da
qualche
raro
snob
e
da
qualche
rarissimo
sportman
autentico
?
Chi
ha
osato
calunniare
questa
città
nostra
,
dicendo
che
in
essa
l
'
alpenstok
è
uno
strumento
ignoto
e
il
remo
serve
appena
per
andare
fino
al
Castello
dell
'
Uovo
a
pescare
i
polpi
,
nelle
chiare
notti
estive
,
alla
luce
sanguigna
della
fiaccola
?
Nulla
di
più
falso
,
nulla
di
più
assurdo
!
Napoli
è
una
città
eminentemente
sportiva
e
il
nostro
Municipio
è
il
più
benemerito
d
'
Italia
,
per
l
'
incoraggiamento
a
questo
nobile
ramo
dell
'
attività
fisica
umana
.
Avete
visto
che
cosa
ha
fatto
quest
'
ottimo
Municipio
,
per
lo
sport
nautico
a
Napoli
,
avete
visto
quale
geniale
idea
ha
avuta
,
per
la
felicità
del
canottaggio
partenopeo
?
No
?
Ebbene
,
andate
all
'
ex
viale
Elena
,
e
vedrete
.
Quale
meravigliosa
trasformazione
!
Quale
superba
laguna
,
anzi
quale
collezione
di
lagune
,
da
far
morire
d
'
invidia
Venezia
col
suo
Canalazzo
,
con
i
suoi
canali
e
con
le
sue
gondole
.
Nessuna
descrizione
potrebbe
renderla
,
in
tutto
il
suo
fascino
!
Viene
prima
un
meraviglioso
bacino
,
che
piglia
il
posto
ove
prima
era
la
piazza
Umberto
,
un
bacino
ove
potrebbe
entrare
comodamente
una
flottiglia
di
torpediniere
.
Poi
,
incomincia
un
gran
canale
che
ogni
tanto
si
ramifica
,
e
forma
dei
piccoli
bracci
di
acque
morte
,
assai
pittoreschi
,
e
che
a
parte
i
molini
a
ruote
,
che
mancano
ricordano
perfettamente
i
suggestivi
paesaggi
di
Olanda
.
Il
canale
,
ogni
tanto
si
allarga
e
forma
degli
ampi
specchi
d
'
acqua
,
i
quali
a
parte
i
gruppi
di
marmo
,
che
non
ci
sono
ricordano
mirabilmente
i
varii
bacini
della
cascata
di
Caserta
.
Poi
,
i
bacini
trovano
un
piano
inclinato
e
vi
scorrono
,
dolcemente
,
formando
dei
torrentelli
non
molto
limpidi
,
ma
assai
ingegnosi
,
che
a
parte
le
vasche
di
marmo
,
che
sono
assenti
ricordano
incredibilmente
i
giochi
d
'
acqua
di
Versailles
.
Ricapitoliamo
:
Venezia
,
l
'
Olanda
,
Caserta
e
Versailles
;
tutto
ciò
qui
,
a
Napoli
,
a
pochi
passi
da
noi
,
visibile
,
tangibile
gratuitamente
!
Quale
generosità
maggiore
,
per
un
Municipio
?
E
poi
,
naturalmente
,
tutto
un
programma
nautico
da
espletare
:
gare
,
regate
per
yole
ed
outriggers
,
corse
al
nuoto
,
e
infine
,
infine
,
chi
sa
che
non
vedremo
galleggiare
,
fra
qualche
giorno
(
Municipio
e
Giove
Pluvio
permettendo
)
una
gaia
quadriglia
di
anatre
o
una
aristocratica
coppia
di
cigni
,
lungo
l
'
ex
viale
Elena
,
come
in
un
austero
parco
di
Edimburgo
?
È
vero
che
al
viale
Elena
c
'
è
qualche
famiglia
di
gentiluomini
,
o
parecchie
,
vi
sono
dieci
,
trenta
,
cento
o
duecento
famiglie
della
migliore
società
napoletana
,
che
pretendono
di
abitarvi
e
vogliono
ritornare
a
casa
senza
ricorrere
alle
gondole
:
ma
il
Municipio
è
superiore
alle
stupide
pretese
di
questa
gente
e
,
in
nome
del
pittoresco
siamo
o
non
siamo
nella
terra
dell
'
Arte
?
se
ne
infischia
,
olimpicamente
!
StampaQuotidiana ,
Questa
bella
razza
d
'
individui
arriva
attualmente
al
numero
di
6.377.602
.
Dei
quali
in
Italia
ve
ne
hanno
26.289
per
nostra
buona
sorte
e
comune
letizia
.
Imperrocché
sono
eglino
veramente
i
nostri
padroni
,
ossia
i
padroni
di
30
milioni
di
anime
,
come
sono
i
padroni
in
Austria
-
Ungheria
,
in
Germania
,
in
Francia
e
dappertutto
quasi
.
L
'
ebreo
domina
le
loggie
cioè
la
Massoneria
,
la
Massoneria
ispira
e
conduce
al
liberalismo
rivoluzionario
,
e
la
rivoluzione
signoreggia
i
troni
,
parlamenti
,
il
giornalismo
,
le
famiglie
,
tutto
.
Queste
sono
pur
troppo
conseguenze
che
vengono
dritte
dritte
una
dopo
altra
.
E
poi
c
'
è
anche
un
altro
argomento
.
L
'
ebreo
è
padrone
nell
'
oro
:
l
'
oro
è
del
mondo
signor
;
dunque
l
'
ebreo
è
il
sovrano
universale
tanto
più
potente
quanto
meno
riverito
.
Ecco
pertanto
gli
ebrei
padroni
nostri
,
o
lettori
;
precisamente
padroni
nostri
.
Gli
ebrei
,
se
osservate
,
li
troverete
nel
Senato
,
nel
Parlamento
,
nelle
Pubbliche
Amministrazioni
,
nelle
Camere
di
Commercio
,
nel
giornalismo
,
dappertutto
più
o
meno
trasformati
nei
nomi
e
cognomi
,
ma
sempre
ebrei
per
pelle
!
Oh
questo
poi
sì
.
Lo
dissero
già
loro
stessi
:
prima
i
esser
tedeschi
,
o
francesi
o
italiani
ecc
.
siamo
ebrei
!
StampaQuotidiana ,
Mentre
io
scrivo
,
a
notte
alta
,
queste
fugaci
note
di
cronaca
,
il
ballo
dato
dalle
Loro
Altezze
Reali
il
duca
e
la
duchessa
di
Aosta
,
declina
al
suo
termine
,
lasciando
nella
fantasia
di
coloro
che
vi
intervennero
una
impressione
di
eleganza
,
di
gusto
,
di
squisitezza
,
in
un
ambiente
maestoso
per
arte
e
per
ricchezza
.
La
Reggia
di
Napoli
è
,
veramente
,
regale
,
come
pochi
palazzi
reali
appaion
tali
,
nel
mondo
:
e
fu
concepita
e
creata
e
fatta
bella
,
salda
,
durevole
,
in
simbolo
quasi
eterno
della
sovranità
.
Se
al
pensiero
che
la
eresse
,
al
fasto
di
coloro
che
la
resero
sempre
più
sontuosa
,
si
unisca
,
come
ieri
sera
,
il
fulgor
della
luce
più
larga
e
più
smagliante
,
il
fascino
delle
piante
e
dei
fiori
,
in
loro
vivezza
poetica
vegetale
,
e
l
'
armonia
degli
addobbi
con
le
linee
architettoniche
e
con
il
lusso
dei
mobili
,
essa
appare
quale
dimora
sovranamente
sovrana
e
mette
,
nell
'
anima
,
grandi
immagini
,
grandi
visioni
,
grandi
miraggi
,
assai
più
vibranti
,
in
loro
fantasmagoria
,
del
vero
!
Quanta
gente
,
di
fuori
,
poche
ore
fa
,
si
fermava
a
guardare
,
dalla
piazza
,
le
imponenti
vetrate
traboccanti
di
luce
e
scorgeva
i
profili
delle
grandi
palme
!
Mentre
,
di
minuto
in
minuto
,
gentiluomini
e
gentildonne
ascendevano
,
pienamente
,
per
il
grande
scalone
,
questa
volta
offerto
agli
invitati
:
e
si
poteva
,
così
,
ammirare
gli
splendidi
mantelli
da
ballo
delle
dame
,
alcuni
veramente
mirabili
e
uno
addirittura
eccezionale
,
in
ermellino
candidissimo
e
merletti
,
un
capo
d
'
opera
della
baronessa
Maria
Barracco
Doria
!
Un
grande
tappeto
a
fondo
rosso
cupo
copriva
lo
scalone
;
nei
due
piccoli
corridoi
ciechi
ai
lati
del
peristilio
,
diciamo
così
,
due
aiuole
verdi
e
fiorite
,
a
semicerchio
,
portanti
,
nel
mezzo
,
una
grande
palma
carica
di
lampadine
elettriche
,
bianche
,
di
un
effetto
magico
;
di
fronte
al
primo
pianerottolo
,
inquadrato
il
grande
finestrone
,
vi
era
un
gruppo
artisticamente
formato
da
piante
esotiche
,
ornamentali
,
muse
,
dracene
,
palmizii
,
con
boschetti
di
camelie
bianche
,
gruppi
di
rose
,
gruppi
di
garofani
bianchi
e
rossi
e
,
sempre
,
fra
le
piante
,
nascoste
e
apparenti
,
le
lampadine
elettriche
.
Gli
invitati
salivano
per
il
lato
destro
dello
scalone
maestoso
:
lungo
il
corridoio
coperto
di
cristalli
,
gruppi
di
piante
,
piccole
aiuole
di
fiori
,
a
destra
e
a
sinistra
,
con
una
ricchezza
,
una
profusione
di
luce
:
in
fondo
a
questo
corridoio
,
di
fronte
,
la
gran
porta
degli
appartamenti
destinati
al
ballo
:
a
destra
di
questa
porta
d
'
ingresso
,
la
guardaroba
,
una
sala
di
toilette
per
le
signore
.
Staffieri
,
valletti
,
camerieri
,
erano
tutti
appartenenti
alla
casa
ducale
e
ne
portavano
le
belle
livree
.
Come
io
avevo
preannunziato
,
era
stata
destinata
per
sala
da
ballo
,
la
più
grande
,
la
più
artistica
,
la
più
rifulgente
della
nostra
Reggia
,
cioè
la
famosissima
sala
di
Ercole
:
e
l
'
effetto
ne
era
,
veramente
,
stupendo
.
I
grandi
divani
erano
allineati
lungo
le
pareti
:
una
fila
di
essi
,
divideva
il
salone
:
sovra
uno
dei
lati
più
brevi
del
salone
era
stato
costruito
,
un
po
'
in
alto
,
il
palco
dell
'
orchestra
che
era
diretta
dal
noto
maestro
Varriale
.
Prima
del
salone
da
ballo
,
precedevano
tre
sale
di
trattenimento
per
gli
invitati
:
seguivano
,
dopo
il
salone
da
ballo
,
dei
boudoirs
,
dei
fumoirs
,
una
sala
rettangolare
ove
era
preparato
il
souper
per
le
Loro
Altezze
Reali
e
da
venti
a
trenta
loro
invitati
particolari
e
infine
,
l
'
antico
salone
da
ballo
trasformato
in
un
immenso
buffet
per
gli
invitati
,
con
una
sola
immensa
tavola
.
Dapertutto
,
in
tutti
questi
due
castissimi
appartamenti
,
riuniti
insieme
,
per
la
circostanza
,
era
una
flora
mirabile
di
piante
e
di
fiori
,
venute
da
Capodimonte
,
venute
da
Caserta
;
tanto
da
parer
una
visione
floreale
.
Con
perfetto
gusto
decorata
,
anche
,
la
mensa
del
buffet
coi
suoi
vasellami
e
i
suoi
cristalli
.
LE
INTERVENUTE
Sua
Altezza
Reale
la
duchessa
di
Aosta
,
in
una
elegantissima
toilette
grigio
perla
,
tutta
ricoperta
di
pagliuzze
d
'
argento
;
serracollo
di
brillanti
;
collana
di
grossi
smeraldi
circondati
di
brillanti
;
alto
diadema
di
brillanti
sui
capelli
biondi
;
la
marchesa
Torrigiani
in
tulle
,
a
pagliuzze
,
di
argento
su
fondo
rosa
;
la
baronessa
Perrone
di
San
Martino
,
in
velluto
rosa
corallo
con
ricamo
di
argento
e
splendide
gioie
;
la
bellissima
principessa
Pignatelli
Fici
,
in
una
splendida
toilette
di
broccato
d
'
oro
;
la
principessa
di
Candriano
,
in
raso
bianco
;
la
duchessa
di
Montaltino
,
in
tulle
ricamato
di
argento
su
fondo
rosa
;
la
principessa
di
Monteroduni
,
di
bianco
ricamato
in
argento
;
la
duchessa
d
'
Andria
Carafa
,
di
bianco
,
con
nodi
lilla
;
S.E.
donna
Lina
Crispi
,
in
velluto
nero
ricamato
d
'
oro
;
donna
Maria
Barracco
Doria
,
in
grigio
acciaio
ricamato
di
argento
,
diadema
di
perle
e
brillanti
,
nodi
rosa
alla
scollatura
;
la
marchesa
di
Villaflores
,
in
grigio
con
paillettes
di
argento
;
la
principessa
di
Linguaglossa
,
in
grande
bellezza
,
di
giallo
con
pagliuzze
di
oro
e
pelliccia
di
skunz
;
la
baronessa
Hélène
di
Brocchetti
in
crespo
della
Cina
bianco
con
alto
bordo
di
pagliuzze
d
'
argento
;
la
baronessa
Cecilia
Corsi
,
in
merletto
nero
su
fondo
bianco
;
la
contessa
Linda
Caracciolo
di
Sarno
,
in
avorio
ricamato
in
oro
;
la
baronessa
de
Riseis
Gaetani
,
in
giallo
,
con
tulle
a
pagliuzze
in
oro
;
donn
'
Agatina
Calì
Guercia
,
in
nero
,
su
trasparente
bianco
.
Tutte
queste
dame
hanno
preso
parte
alla
quadriglia
ducale
e
,
dopo
,
all
'
una
e
mezza
,
al
souper
con
le
LL.AA.RR
.
la
baronessa
Isa
Corsi
di
Sangro
in
merletti
d
'
Irlanda
su
fondo
bianco
;
la
duchessa
di
Casamassima
,
di
raso
bianco
,
ricoperto
di
merletto
Irlanda
;
donna
Giulia
Lops
Mastelloni
in
raso
e
velluto
lilla
con
merletti
ricamati
a
pagliuzze
di
argento
;
la
baronessa
Campagna
Soulier
,
deliziosa
,
in
tulle
a
pagliuzze
di
oro
con
festoni
di
piccole
rosette
thea
,
su
fondo
giallo
tenerissimo
;
Missis
Harrison
Davis
,
splendida
toilette
bianca
e
argento
,
berta
di
velluto
verde
Nilo
;
donna
Maria
Pavoncelli
Monaco
in
nero
e
acciaio
;
la
contessa
Candida
Gulinelli
in
giallo
a
fiorami
di
oro
,
pelliccia
e
merletto
;
la
principessa
Caracciolo
Carafa
,
vestito
intiero
di
merletti
di
Bruxelles
su
fondo
bianco
;
la
marchesa
Diana
Buonocore
in
nero
,
intieramente
ricoperta
di
pagliuzze
;
la
baronessa
Calcagno
Feraud
in
tulle
ricamato
con
pagliuzze
di
argento
su
fondo
lilla
chiarissimo
e
incrostazioni
di
merletto
;
donna
Vittoria
Baldacchini
di
Schiavi
in
verde
Nilo
e
pagliuzze
di
oro
;
donna
Isabella
Campagna
Doria
,
in
merletto
nero
con
applicazioni
di
velluto
nero
su
fondo
bianco
;
la
baronessa
Maria
Campagna
;
la
contessa
di
Pontalto
;
la
contessa
Siciliana
Doria
con
la
bella
signorina
Laura
;
la
principessa
Ruffo
Folgori
;
la
baronessa
Silvestri
Genoino
;
la
marchesa
Romanazzi
Saluzzo
;
donna
Lisa
Croce
Nunziante
;
la
marchesa
di
Mottola
Pitò
;
la
marchesa
Pia
Ruffo
Gerini
;
la
duchessa
Giusso
Marini
;
donna
Leonora
de
Tilla
de
Marinis
;
la
contessa
Laura
de
Balbo
;
la
principessa
di
Melissano
;
madame
Anna
Clician
;
la
duchessa
Dusmet
de
Spours
;
donna
Maria
Luisa
Capozzi
Pacca
;
la
contessa
di
Lutzemberger
;
la
duchessa
di
Guardialombarda
con
la
signorina
Nora
Ruffo
;
la
duchessa
di
Nardò
con
la
figliuola
;
la
baronessa
di
Renzo
d
'
Amore
con
le
signorine
di
Renzo
;
le
signorine
Marta
e
Rubina
Calì
;
la
marchesa
Paternò
Zunica
;
donna
Malvina
Mattioli
;
la
signorina
Maria
Angelica
de
Rossi
;
la
signorina
Maria
Antonietta
della
Rocca
;
donna
Maria
Tarditi
;
la
contessa
Piscicelli
de
Filippis
;
la
contessa
Marigliano
del
Monte
;
la
signora
Elvira
de
Tilla
Casella
;
la
baronessa
Calcagno
Feraud
;
la
contessa
Viti
di
Francavilla
con
la
signorina
;
la
marchesa
Forcella
Mirto
;
la
signora
Cirillo
Segrè
;
la
marchesa
Capranica
del
Grillo
;
la
contessa
Erminia
Alvares
de
Toledo
;
la
signorina
Maria
di
Francavilla
;
lady
Haldon
;
la
marchesa
di
Marianella
Spinelli
;
la
contessa
Leonardi
di
Casalino
;
la
contessa
di
Vadi
;
la
marchesa
Misch
;
la
baronessa
di
Postiglione
;
la
contessa
Filo
Perrez
de
Grainger
;
la
baronessa
de
Ferraris
Gaetani
;
la
contessa
Mezzacapo
Mastrilli
;
la
contessa
Framarin
;
la
signorina
Alma
Becker
;
la
baronessa
Angeloni
con
la
signorina
Flora
;
la
marchesa
di
Campolattaro
;
la
duchessa
di
Miranda
;
la
principessa
Piedimonte
Moncada
;
e
,
forse
,
varie
altre
.
LA
CRONACA
Le
Loro
Altezze
Reali
il
duca
e
la
duchessa
sono
giunti
alla
Reggia
,
con
il
loro
seguito
,
alle
undici
precise
,
in
tre
grandi
landaus
di
gala
:
e
sono
entrati
nel
salone
da
ballo
,
ove
erano
attesi
da
tutti
gli
invitati
,
poco
dopo
le
undici
.
Erano
al
seguito
del
duca
e
della
duchessa
di
Aosta
:
il
marchese
Carlo
Torrigiani
e
la
marchesa
Torrigiani
nata
Fry
;
il
barone
Perrone
di
san
Martino
e
la
baronessa
di
san
Martino
nata
Ornavasso
;
il
colonnello
d
'
Agliè
;
il
capitano
Durini
.
Era
,
anche
,
con
la
duchessa
di
Aosta
,
la
sua
gentile
ospite
,
contessina
Galli
della
Loggia
.
Il
colpo
d
'
occhio
,
in
quel
momento
,
è
stato
bellissimo
.
Le
Loro
Altezze
Reali
,
subito
,
si
sono
dirette
verso
i
seggioloni
che
erano
sul
lato
destro
del
salone
,
verso
il
centro
e
,
colà
,
hanno
ricevuto
i
saluti
e
gli
omaggi
di
una
grandissima
parte
dei
loro
invitati
,
prima
le
dame
,
poi
i
gentiluomini
;
e
a
ognuno
il
duca
di
Aosta
,
la
duchessa
di
Aosta
hanno
trovato
una
parola
amabile
da
dire
.
Poi
,
si
è
ballata
la
quadriglia
d
'
onore
,
quella
che
dà
principio
alle
danze
:
erano
in
prima
figura
la
duchessa
di
Aosta
che
ballava
con
l
'
ammiraglio
di
Brocchetti
,
il
duca
di
Aosta
,
dirimpetto
,
che
ballava
,
con
Sua
Eccellenza
donna
Lina
Crispi
.
Dopo
di
che
,
le
danze
sono
continuate
,
con
molto
brio
,
sovra
il
seguente
programma
di
musica
,
vivacemente
eseguito
dalla
orchestra
diretta
dal
noto
maestro
Varriale
:
l
ª
QUADRIGLIA
:
Le
Joyeux
Danseur
di
Bagarre
;
1°
WALTZER
:
Reine
du
Danube
di
Berger
;
2ª
QUADRIGLIA
:
Le
diable
au
corps
di
Bagarre
;
2°
WALTZER
:
Mille
Feuilles
di
Turlet
;
3°
WALTZER
:
Gaité
di
Waldteufel
;
1°
LANCIERI
:
Parisette
di
Stonpar
;
4°
WALTZER
:
Vie
Elégante
di
Turlet
;
3ª
QUADRIGLIA
:
Der
Vagabund
di
Zeller
;
5°
WALTZER
:
Grumbenlichter
di
Zeller
;
6°
WALTZER
:
Faschingskunder
di
Ziehrér
;
l
ª
POLKA
:
Automobile
di
Salabert
;
1°
GALOP
:
Bon
Dèpart
di
Desormey
.
La
table
à
the
ha
funzionato
,
diciamo
così
,
da
che
il
ballo
si
è
aperto
,
sontuosa
e
copiosa
;
il
buffet
si
è
aperto
a
mezzanotte
,
con
il
seguente
menu
di
cena
,
per
quanti
erano
gli
invitati
al
ballo
:
Consommé
chaud
;
Croustade
de
macaroni
à
la
Montglas
;
Filet
de
boeuf
à
la
gelée
;
Jambon
de
York
glacé
;
Galantine
de
volailles
truffée
;
Glaces
variées
.
All
'
una
della
notte
,
il
duca
e
la
duchessa
di
Aosta
,
col
loro
seguito
e
una
ventina
di
dame
e
di
gentiluomini
hanno
partecipato
a
una
cena
,
in
una
sala
separata
.
Ecco
il
menu
della
cena
delle
Loro
Altezze
Reali
:
Huîtres
;
Consommé
de
volaille
;
Petites
bouchées
à
la
Dino
;
Côtolettes
d
'
agneau
;
petis
pois
;
Jambon
de
York
glacé
;
Salade
Victoria
;
Glace
Yvette
;
Gateaux
.
Alle
due
e
mezzo
,
il
duca
e
la
duchessa
di
Aosta
hanno
preso
commiato
e
col
loro
seguito
sono
risaliti
alla
Reggia
di
Capodimonte
.
Il
ballo
elegantissimo
,
è
finito
,
precisamente
,
alle
tre
dopo
mezzanotte
.
StampaQuotidiana ,
La
lettera
circolare
dell
'
Eminentissimo
cardinale
Rampolla
Segretario
di
stato
di
Sua
Santità
,
da
noi
ieri
integralmente
pubblicata
,
è
di
una
gravità
che
a
nessuno
dei
nostri
lettori
può
essere
sfuggita
.
Versavamo
tra
gli
equivoci
;
sebbene
il
Santo
Padre
non
avesse
mai
dato
occasione
a
fraintendere
i
suoi
propositi
,
e
in
ogni
circostanza
venisse
a
confermare
per
una
parte
il
desiderio
di
pace
in
Italia
,
per
l
'
altra
stabilisse
come
base
della
pace
il
rispetto
al
diritto
e
la
giustizia
vi
ebbero
e
vi
hanno
persone
che
insistono
per
ottenere
una
conciliazione
che
sia
la
dedizione
del
Papa
e
dei
cattolici
in
mano
della
rivoluzione
,
non
implichi
nessuna
riparazione
da
parte
dei
liberali
,
e
sono
giunti
a
tanta
audacia
da
voler
estendere
la
opinione
che
il
Papa
stesso
di
questa
guisa
la
pensi
e
a
questo
scopo
intenda
.
Si
è
ben
visto
quali
effetti
disastrosi
veniva
producendo
l
'
equivoco
creato
e
mantenuto
dai
clerico
-
liberali
,
dai
conciliatori
,
dai
rosminiani
,
dai
passagliani
.
In
giornaletti
di
provincia
pieni
di
livore
e
scarsi
di
criterio
,
in
opuscoletti
che
attribuivansi
a
un
Vescovo
italiano
,
in
libri
,
in
documenti
solenni
,
in
discorsi
pubblici
e
privati
,
si
sono
venuti
oltraggiando
i
cattolici
come
se
osteggiassero
le
idee
del
Papa
;
dall
'
oltraggio
scritto
si
passò
alle
persecuzioni
;
la
setta
conciliatrice
credette
ultimamente
di
poter
fare
il
colpo
decisivo
,
e
il
processo
che
all
'
«
Osservatore
»
intentò
l
'
ab
.
Stoppani
,
fu
il
risultato
di
un
accordo
convenuto
tra
i
caporioni
dei
conciliatori
.
La
dichiarazione
della
Santa
Sede
intorno
alle
dottrine
e
ai
principii
cattolici
inappuntabili
dell
'
«
Osservatore
»
,
e
la
dichiarazione
della
sentenza
del
tribunale
intorno
al
passaglianismo
inappuntabile
dell
'
abate
le
fiere
affermazioni
di
Crispi
e
il
telegramma
del
re
al
Patriarca
di
Venezia
la
Lettera
circolare
dell
'E.mo
Rampolla
hanno
sventato
tutte
le
combriccole
conciliatrici
,
hanno
rotto
l
'
equivoco
scandaloso
,
hanno
illuminato
le
intelligenze
rette
che
volevansi
ottenebrate
e
fuorviate
.
Come
il
Santo
Padre
,
così
i
cattolici
tutti
sospiriamo
la
pace
,
aneliamo
alla
cessazione
del
dissidio
che
la
setta
liberale
mantiene
vivo
contro
la
Santa
Sede
e
contro
la
coscienza
cattolica
ma
col
Papa
i
cattolici
tutti
intendono
che
il
diritto
e
la
giustizia
siano
il
fondamento
della
pace
,
intendono
che
siano
riparate
le
offese
fatte
alla
Religione
e
al
suo
Augusto
Capo
,
intendono
che
il
Vicario
di
Cristo
sia
rispettato
in
tali
condizioni
di
libertà
e
indipendenza
,
quali
Egli
stesso
determina
.
Il
Cardinale
Segretario
di
Leone
XIII
non
ha
soltanto
invocato
la
giustizia
,
ma
domanda
in
nome
di
Dio
la
riparazione
delle
ingiustizie
:
egli
pone
i
diritti
temporali
del
Papato
come
intangibili
,
e
non
fa
mistero
di
nulla
,
ma
rivendica
la
sovranità
effettiva
del
Papa
.
E
a
questo
modo
che
l
'
equivoco
dei
conciliatori
e
dei
transigenti
viene
stritolato
.
I
cattolici
sanno
una
volta
più
per
quale
via
devono
camminare
per
ottenere
che
si
abbraccino
e
bacino
in
fronte
la
giustizia
e
la
pace
.
Vediamo
tutto
il
giornalismo
liberale
abbandonarsi
ai
commenti
della
Lettera
Circolare
del
Cardinale
Rampolla
.
Il
giornalismo
liberale
si
presenta
come
disingannato
da
quella
magnifica
Circolare
:
dichiara
che
è
lieto
di
essere
stato
officialmente
disingannato
.
Chiaramente
si
scorge
che
il
giornalismo
liberale
si
era
fisso
in
mente
che
la
pace
il
Papa
volesse
approvando
e
sanzionando
tutti
i
misfatti
della
rivoluzione
,
accettandone
e
santificandone
lo
spirito
animatore
.
In
questo
inganno
il
giornalismo
liberale
è
caduto
per
l
'
opera
principalmente
dei
cosidetti
cattolici
transigenti
,
i
quali
gonfiarono
di
ree
speranze
il
petto
dei
liberali
in
un
tradimento
da
parte
del
Papa
,
e
in
tali
speranze
resero
ostinati
i
liberali
stessi
.
Si
dichiarano
ora
disingannati
.
Sta
bene
.
Se
amano
la
patria
,
se
la
vogliono
prospera
e
felice
,
potranno
adoperarsi
a
condurre
nel
paese
,
che
essi
infestano
e
disordinano
,
la
pace
,
partendo
dal
punto
stabilito
dal
Papa
;
a
questo
modo
non
si
inganneranno
.
Di
fronte
ai
transigenti
e
passagliani
e
rosminiani
e
clerico
-
liberali
che
crearono
e
coltivarono
l
'
equivoco
disastroso
,
ora
sfatato
,
e
resero
baldanzosi
i
liberali
e
ostinati
nell
'
ingiustizia
,
mentre
oltraggiavano
i
cattolici
;
di
fronte
ai
liberali
che
pensavano
di
venire
benedetti
nei
loro
ladroneggi
e
nei
loro
propositi
antireligiosi
dal
Papa
,
e
in
tale
inganno
sognavano
conciliazione
che
facesse
il
Papa
complice
dei
loro
delitti
è
ben
consolante
l
'
additare
la
bandiera
combattuta
,
colpita
,
ma
immacolata
,
che
«
L
'
Osservatore
»
ha
sempre
tenuta
sollevata
nel
momento
stesso
delle
trepidanze
e
delle
viltà
;
sulla
nostra
bandiera
stampiamo
la
lettera
circolare
del
Card
.
Rampolla
e
la
sentenza
del
tribunale
,
una
medaglia
d
'
onore
,
una
palla
di
piombo
impotente
.
I
nostri
amici
comprendono
che
le
amarezze
della
lotta
sono
in
noi
compensate
ad
esuberanza
dal
poter
ripetere
:
fummo
e
siamo
nel
vero
.
StampaQuotidiana ,
Ah
,
che
non
vale
,
dunque
,
aver
vent
'
anni
,
ed
essere
forti
,
e
sani
,
e
felici
!
Ah
,
che
non
vale
avere
tutte
le
qualità
della
persona
,
tutte
le
qualità
dello
spirito
,
ed
essere
ricchi
ed
amati
,
quando
tutto
questo
si
getta
via
,
d
'
un
tratto
,
come
un
inutile
peso
,
con
un
colpo
di
una
piccola
arma
terribile
,
così
all
'
alba
di
un
giorno
di
letizia
,
in
una
cameretta
da
scapolo
che
si
sarebbe
lasciata
,
tra
poche
ore
,
per
sempre
!
Perché
,
perché
Vincenzo
Pignatelli
,
giovanissimo
ancora
,
troppo
giovine
ancora
,
ha
spezzato
brutalmente
la
trama
della
sua
vita
,
come
uno
scettico
,
come
un
cinico
?
La
fredda
cronaca
dei
giornali
parla
di
qualche
libro
,
trovato
in
camera
sua
:
i
cronisti
,
osservatori
scrupolosi
ma
superficiali
,
accusano
Ugo
Foscolo
,
accusano
Giacomo
Leopardi
,
di
aver
infiltrato
il
veleno
amaro
nell
'
animo
del
giovine
!
No
,
povera
letteratura
!
Tu
non
sei
colpevole
,
oggi
,
come
non
fosti
colpevole
altra
volta
!
Non
è
un
libro
che
uccide
,
mai
!
E
se
i
fiori
d
'
arancio
,
non
ancora
messi
,
sulla
fronte
verginale
,
radiosa
d
'
ogni
grazia
,
della
bellissima
tra
le
fanciulle
napoletane
,
hanno
oggi
ricevuto
tragicamente
un
sottile
spruzzo
di
sangue
,
è
nell
'
anima
stessa
del
giovine
morto
che
bisogna
ricercare
le
cagioni
oscure
e
lontane
,
lo
scetticismo
innato
,
forse
,
un
sogno
doloroso
fiorito
,
un
vento
di
follia
che
è
passato
,
come
un
soffio
di
tempesta
,
in
maggio
,
sulle
spighe
mature
...
O
,
forse
,
forse
,
è
il
Fato
,
il
bizzarro
Fato
,
la
tragica
Mano
invisibile
che
grava
su
noi
,
quando
nessuno
l
'
aspetta
,
quando
la
felicità
irradia
l
'
orizzonte
della
sua
luce
è
il
Fato
,
folleggiante
come
un
tragico
bimbo
che
scherzi
con
questa
fragile
cosa
che
è
la
vita
umana
,
che
ha
voluto
,
ieri
,
che
Vincenzo
Pignatelli
,
a
diciannove
anni
,
si
uccidesse
,
che
i
ceri
destinati
alla
lieta
funzione
delle
nozze
ardessero
,
con
un
lento
gocciare
di
lacrime
,
intorno
a
una
bara
...
StampaQuotidiana ,
Come
nasce
un
'
epidemia
?
Come
si
sviluppa
un
morbo
?
Si
ha
un
caso
isolato
,
di
quelli
che
i
medici
chiamano
sporadici
,
e
che
impensieriscono
pochissimi
o
nessuno
:
poi
un
altro
,
e
due
,
e
quattro
,
e
a
mano
a
mano
il
numero
cresce
,
e
l
'
allarme
si
propaga
,
finché
il
flagello
impera
,
sovrano
,
finché
il
terrore
vince
gli
animi
di
tutti
e
nessuno
pensa
più
a
sottrarvisi
,
e
nessuno
sa
più
mettersi
in
salvo
...
Così
è
avvenuto
per
tante
cose
,
per
tante
manie
:
un
tempo
era
il
café
concert
che
infieriva
,
e
ad
ogni
svolta
di
via
c
'
era
una
baracca
in
cui
una
disgraziata
creatura
assalita
dai
crampi
allo
stomaco
si
contorceva
miagolando
,
mentre
dei
tromboni
le
ruggivano
ferocemente
in
faccia
;
poi
è
stata
la
volta
dei
bar
:
un
bar
ogni
tre
passi
,
con
una
scritta
strabiliante
,
strappata
alla
storia
,
alla
mitologia
,
alla
letteratura
,
e
con
l
'
eterna
caffettiera
gigantesca
fumicante
e
l
'
eterno
apparato
di
bottiglie
d
'
ogni
colore
e
di
paste
d
'
ogni
sapore
e
d
'
ogni
...
età
...
Oggi
,
la
suprema
espressione
della
mania
renzaiola
di
Napoli
,
il
dernier
cri
del
successo
è
dato
dal
cinematografo
.
Vedete
,
innanzi
a
un
magazzino
,
un
assito
con
una
striscia
di
tela
?
Inutile
che
leggiate
la
scritta
:
posso
giurarvi
che
dice
:
Cinematografo
Sirena
.
Prossima
apertura
.
Vedete
,
innanzi
ad
un
altro
magazzino
aperto
da
poco
e
sfolgorante
di
lampadine
,
un
gruppo
di
gente
che
aspetta
per
entrare
?
Inutile
che
domandiate
di
che
si
tratta
;
ve
lo
dico
io
:
è
il
Cinematografo
Masaniello
,
inaugurato
ieri
appena
.
Un
crocchio
di
galantuomini
o
di
persone
che
possono
sembrar
tale
è
fermo
a
discorrere
sopra
un
marciapiede
?
Credete
che
si
occupino
del
pretendente
del
Marocco
o
del
Parlamento
italiano
o
delle
condizioni
deplorevoli
in
cui
è
tenuta
via
Toledo
o
dei
pezzenti
che
gremiscono
le
vie
di
Napoli
e
le
scale
di
Chiaia
e
di
San
Potito
?
Niente
affatto
!
Essi
dicono
:
Io
trovo
più
opportuno
aprirlo
giovedì
santo
...
Io
temo
che
sia
troppo
presto
...
Io
temo
che
sia
troppo
tardi
...
Sapete
di
che
cosa
si
parla
?
Ve
lo
dico
io
:
di
un
cinematografo
.
Si
deve
organizzare
una
festa
di
beneficenza
?
Si
riuniscono
,
per
ciò
,
otto
dame
,
o
quindici
,
o
ventiquattro
?
Immaginate
che
preparino
un
kermesse
,
o
uno
spettacolo
filodrammatico
,
o
qualche
cosa
di
simile
?
Niente
affatto
:
pensano
a
una
mattinata
cinematografica
!
E
il
cinematografo
regna
,
e
impera
,
e
s
'
impone
,
e
domina
,
e
spadroneggia
,
e
invade
ogni
cosa
,
la
mondanità
,
la
beneficenza
,
l
'
arte
,
il
teatro
!
E
la
macchina
terribile
,
non
contenta
di
aspettarvi
in
agguato
nella
sala
semibuia
,
vien
fuori
alla
luce
del
sole
e
vi
colpisce
in
pieno
movimento
e
vi
coglie
a
tradimento
,
quando
meno
l
'
aspettate
...
Siete
alla
passeggiata
della
Dante
?
Ed
ecco
il
cinematografo
che
vi
sorprende
a
fare
da
cavalleresco
cicerone
ad
una
bella
signora
,
e
vi
tramanda
ai
posteri
mentre
fate
il
farenella
...
Siete
in
villa
,
aspettando
qualcuno
?
Ed
ecco
il
cinematografo
che
ci
piglia
in
pieno
colloquio
e
immortala
nei
suoi
films
il
vostro
innocente
flirt
...
Dove
salvarsi
?
Come
salvarsi
?
Nessun
rimedio
,
lettrice
e
lettore
!
Rassegnarsi
,
e
aspettare
l
'
ora
della
liberazione
!
Ed
essa
verrà
quando
i
cinematografi
saranno
tanti
che
finiranno
col
divorarsi
a
vicenda
,
e
noi
andremo
a
fare
,
io
lo
giuro
,
una
danza
di
gioia
,
innanzi
all
'
ultimo
obiettivo
che
esalerà
l
'
ultima
proiezione
!
...
StampaQuotidiana ,
La
stampa
liberale
,
non
potendo
negare
l
'
attività
colla
quale
i
cattolici
,
sull
'
esempio
del
Papa
,
del
Card
.
Manning
,
di
altri
egregi
Prelati
e
ottimi
laici
,
si
danno
allo
studio
ed
alla
soluzione
delle
questioni
sociali
,
tenta
di
screditare
questo
generoso
movimento
col
chiamarlo
socialismo
cristiano
.
Noi
non
abbiamo
paura
delle
parole
,
essendo
nostra
abitudine
sviscerarle
e
anatomizzarle
per
verificare
diligentemente
che
cosa
contengono
.
Se
per
socialismo
si
vuol
intendere
lo
studio
delle
leggi
costitutive
della
società
,
dei
mezzi
di
perfezionarla
,
di
svilupparvi
l
'
ordine
,
la
prosperità
,
la
pace
,
il
progresso
,
non
proviamo
nessuna
difficoltà
a
dichiararci
socialisti
,
specie
se
si
vuol
ammettere
che
il
perno
di
questo
socialismo
pacifico
è
il
Vangelo
.
Ma
per
chiunque
vuol
essere
di
buona
fede
tale
non
è
l
'
accezione
generalmente
attribuita
alla
parola
socialismo
nella
polemica
contemporanea
.
La
scuola
socialista
,
quale
si
definisce
essa
stessa
colle
sue
dottrine
e
co
'
suoi
atti
,
ha
per
iscopo
la
distruzione
dell
'
ordine
sociale
attuale
nella
sua
costituzione
d
'
origine
,
basato
sulla
religione
,
sulla
famiglia
e
sulla
proprietà
.
Certo
possono
esistere
gradazioni
nell
'
espressione
di
questa
ostilità
radicale
.
Alcuni
socialisti
assalgono
di
preferenza
una
base
sociale
piuttosto
che
un
'
altra
;
questi
stanno
per
la
propaganda
pacifica
,
quelli
invece
non
vedono
che
i
mezzi
violenti
.
Però
son
tutti
d
'
accordo
sullo
scopo
finale
della
loro
azione
e
sulla
necessità
di
far
tabula
rasa
dell
'
ordinamento
attuale
.
Ciò
stabilito
,
è
chiaro
all
'
evidenza
che
fra
cristianesimo
e
socialismo
non
è
possibile
nessuna
affinità
.
Il
cristianesimo
è
la
religione
,
e
il
socialismo
è
l
'
irreligione
.
Il
cristianesimo
sancisce
l
'
unità
e
la
perpetuità
della
famiglia
;
il
socialismo
ne
cerca
la
distruzione
.
Il
cristianesimo
afferma
il
diritto
di
proprietà
;
il
socialismo
ne
reclama
l
'
abolizione
.
Se
volessimo
cercare
la
figliazione
logica
e
storica
del
partito
socialista
,
dovremmo
cercarla
piuttosto
nel
campo
liberale
.
Il
liberalismo
è
anch
'
esso
il
libero
pensiero
;
il
liberalismo
ha
inferto
gravi
colpi
al
principio
sacro
dell
'
indissolubilità
del
matrimonio
;
il
liberalismo
,
finalmente
,
è
matricolato
nell
'
arte
delle
revisioni
testamentarie
e
delle
confische
legali
,
e
generalmente
trova
inviolabile
la
proprietà
in
un
caso
solo
,
quando
il
proprietario
è
desso
.
Sotto
un
altro
aspetto
si
può
dire
che
il
socialismo
,
anche
moderato
,
il
socialismo
della
cattedra
,
come
lo
chiamano
gli
economisti
tedeschi
,
si
caratterizza
da
una
estensione
in
certo
modo
illimitata
delle
attribuzioni
dello
Stato
.
Ora
,
sotto
questo
punto
,
i
cattolici
,
pur
ammettendo
che
lo
Stato
possa
equamente
intervenire
a
proteggere
diritti
ed
interessi
troppo
deboli
per
difendersi
da
se
medesimi
,
si
mostrano
dappertutto
e
sempre
ostili
ad
un
'
azione
legislativa
o
imperativa
della
ripartizione
cosiddetta
naturale
della
ricchezza
.
Ebbene
!
ancor
una
volta
,
è
da
questo
che
si
conosce
il
socialismo
,
ed
è
anche
per
questo
ch
'
esso
troverà
sempre
il
cattolicismo
attraversargli
la
strada
per
difendere
in
pari
tempo
i
principii
della
conservazione
sociale
e
le
mozioni
della
libertà
vera
.
Ecco
che
cosa
ci
preme
dire
per
evitare
i
malintesi
,
e
principalmente
per
illuminare
il
pubblico
,
sì
facile
a
lasciarsi
illudere
dalla
fraseologia
del
giornalismo
e
dal
lecco
delle
parole
,
sulla
vera
natura
del
movimento
che
nel
cattolicismo
si
manifesta
universalmente
a
favore
delle
classi
popolari
e
lavoratrici
.
Per
non
essere
socialista
non
si
dev
'
essere
egoista
,
né
mostrarsi
indifferente
alle
questioni
che
si
agitano
,
ai
pericoli
che
sovrastanno
,
e
ripetere
la
stupida
frase
di
Luigi
XV
:
«
La
durerà
quanto
noi
!
»
Invece
è
dovere
ed
onore
dei
cristiani
degni
di
questo
nome
interessarsi
a
sì
gravi
problemi
e
additarne
il
solo
scioglimento
compatibile
colla
ragione
e
colla
giustizia
.
Tanto
è
ridicolo
chiamar
socialisti
essi
perché
s
'
interessano
a
pro
del
popolo
quanto
lo
è
chiamar
malato
il
medico
perché
siede
al
capezzale
de
'
suoi
infermi
.
La
vera
maniera
di
combattere
il
socialismo
non
è
di
lasciargli
la
briglia
sul
collo
,
secondo
la
vecchia
massima
della
scuola
di
Manchester
:
anzi
è
di
dare
soddisfazione
alle
lagnanze
ed
alle
aspirazioni
legittime
su
cui
esso
specola
,
per
poter
meglio
essere
in
grado
d
'
acchetare
gli
odii
ch
'
esso
rimescola
e
di
combattere
quelli
ch
'
esso
diffonde
.
Ancor
una
volta
,
ci
voleva
questa
dichiarazione
per
togliere
di
mezzo
ogni
equivoco
e
per
dissipare
i
malintesi
che
il
liberalismo
cerca
troppo
spesso
di
suscitare
.
Gli
uomini
intelligenti
e
onesti
capiranno
;
quanto
agli
altri
bisognerà
rassegnarsi
a
far
a
meno
della
loro
approvazione
.
StampaQuotidiana ,
Nessuno
che
abbia
occhio
e
fantasia
,
può
negare
che
piazza
Vittoria
sia
una
delle
più
belle
piazze
del
mondo
,
e
solamente
,
forse
,
la
beltà
maestosa
della
place
de
la
Concorde
,
a
Parigi
,
la
supera
.
Così
chi
giunge
in
piazza
Vittoria
,
da
uno
dei
suoi
sbocchi
,
chi
ha
il
profondo
piacere
estetico
di
abitarvi
ha
,
sempre
,
una
impressione
penetrante
e
che
esalta
lo
spirito
.
Non
io
,
la
descriverò
:
voi
la
conoscete
e
l
'
amate
,
o
napoletani
:
voi
la
conoscete
e
ve
la
rammentate
,
o
lontani
,
o
stranieri
,
e
ve
la
rammentate
con
simpatia
e
con
nostalgia
.
Ma
questi
spiriti
gretti
e
meschini
da
cui
abbiamo
avuto
,
in
isconto
dei
nostri
grandi
peccati
,
la
punizione
da
Dio
di
essere
governati
,
ma
questa
gente
di
San
Giacomo
che
non
capisce
niente
,
che
non
fa
niente
...
e
che
manda
alla
morte
i
popolani
di
Napoli
,
sotto
le
macerie
del
mercato
di
Monteoliveto
,
ignora
forse
,
che
piazza
Vittoria
è
il
decoro
e
la
bellezza
di
Napoli
:
lo
ignora
,
certamente
,
la
nostra
ineffabile
giunta
comunale
!
Bisogna
vedere
che
è
,
da
quindici
giorni
questa
sventuratissima
piazza
!
Non
è
mai
stata
spazzata
dalla
cenere
completamente
e
ve
ne
è
,
sempre
,
una
media
di
due
o
tre
centimetri
,
più
,
certo
,
che
nella
maggior
piazza
di
Boscotrecase
;
e
,
quindi
,
a
ogni
colpo
di
vento
è
il
simoun
,
che
si
leva
;
e
,
quindi
,
a
ogni
goccia
di
pioggia
,
sono
strati
di
melma
in
cui
si
affonda
.
Ad
adornarla
bene
,
intorno
ai
suoi
squares
sono
,
da
quindici
giorni
,
alti
mucchi
di
cenere
,
sormontati
d
'
immondizie
o
fiancheggiati
dalle
medesime
:
e
invece
di
toglierla
,
i
carretti
,
passando
per
andare
a
via
Caracciolo
,
per
andare
a
Santa
Lucia
,
ce
ne
aggiungono
dell
'
altra
.
Ah
,
il
vento
,
il
vento
che
avvolge
in
una
immensa
nube
sordida
,
irrespirabile
,
piazza
Vittoria
,
una
delle
più
belle
piazze
del
mondo
!
E
la
povera
via
Vittoria
,
in
uno
stato
pietoso
,
anche
più
pietoso
di
piazza
Vittoria
!
In
quanto
ai
cattivi
odori
,
non
ne
parliamo
!
Il
direttore
dell
'
ufficio
d
'
igiene
non
pensa
che
a
farsi
fare
dei
soffietti
,
nei
giornali
,
dai
compiacenti
cronisti
municipali
:
e
mai
l
'
igiene
è
andata
così
male
,
come
in
questo
momento
.
E
la
Giunta
osa
fare
stampare
che
tre
quinti
della
città
sono
liberi
!
Tre
quinti
?
Ma
ci
vuole
una
bella
faccia
,
per
fare
stampare
questo
!
A
Ottaviano
faranno
più
presto
a
sbarazzare
le
vie
!
A
Boscotrecase
si
sta
molto
meglio
!
E
i
miseri
abitanti
di
piazza
Vittoria
invochino
la
misericordia
di
Dio
,
per
essi
,
perché
questo
castigo
municipale
finisca
!
StampaQuotidiana ,
L
'
avere
noi
detto
,
non
una
sola
,
ma
più
volte
che
non
tutto
nel
socialismo
è
errore
,
non
tutto
nel
socialismo
è
pretesa
infondata
,
e
l
'
essere
noi
cristiani
cattolici
,
può
aver
contribuito
a
far
credere
ai
nostri
lettori
che
ci
sia
del
vero
in
quello
che
è
stato
proclamato
in
questi
giorni
:
«
Il
socialismo
cristiano
dell
'
Osservatore
Cattolico
»
.
D
'
altra
parte
l
'
essersi
veduto
in
Germania
il
Vescovo
Ketteler
e
il
canonico
Moufang
fra
i
cattolici
,
e
il
pastore
Todt
e
il
cappellano
di
corte
Stöcker
fra
i
protestanti
,
occuparsi
attivamente
e
con
adunanze
e
con
scritti
e
con
istituzioni
delle
questioni
operaie
e
sociali
fece
credere
che
esistesse
quello
che
,
nella
supposizione
della
sua
esistenza
,
fu
detto
«
socialismo
cristiano
»
.
Ora
,
che
nelle
idee
socialistiche
si
trovino
anche
delle
verità
e
non
tutto
sia
errore
,
vi
si
trovino
dei
punti
di
diritto
e
non
tutto
sia
pretesa
infondata
,
questo
è
innegabile
.
Quando
il
Lassalle
,
p.e.
,
che
passa
per
il
creatore
scientifico
del
socialismo
pratico
in
Germania
,
dice
nel
suo
«
Programma
della
classe
lavoratrice
»
che
l
'
idea
nutrita
e
accampata
da
questa
classe
implica
che
ogni
uomo
abbia
diritto
ad
un
«
menschen
würdiges
Dasein
»
,
ad
una
esistenza
degna
del
suo
destino
morale
,
e
che
lo
Stato
sia
obbligato
a
tenere
questo
concetto
come
norma
direttiva
della
sua
opera
legislativa
ed
esecutiva
,
è
impossibile
negare
che
«
per
se
stessa
»
questa
aspirazione
a
tale
esistenza
e
questo
postulato
che
lo
Stato
concorra
a
provvedervi
sia
una
buona
idea
e
una
pretesa
tutt
'
altro
che
infondata
.
Quando
i
socialisti
rinfacciano
al
Thiers
e
al
Bastiat
,
oppositori
del
socialismo
tutti
e
due
,
quantunque
il
primo
protezionista
e
il
secondo
libero
-
scambista
,
che
essi
pure
credono
ed
ammettono
che
il
lavoro
sia
il
solo
terreno
sul
quale
possa
essere
basato
il
diritto
della
proprietà
individuale
,
i
socialisti
«
in
linea
di
fatto
»
dicono
propriamente
una
verità
.
Thiers
e
Bastiat
effettivamente
dicono
così
.
Avranno
torto
o
no
tutti
e
due
insieme
e
con
loro
i
socialisti
,
«
in
linea
di
diritto
»
;
questa
è
un
'
altra
questione
:
ma
essi
dicono
così
,
e
il
fatto
è
questo
,
e
nel
fatto
i
socialisti
hanno
ragione
.
D
'
altra
parte
è
verissimo
che
p.e.
il
Vescovo
Ketteler
nel
suo
opuscolo
Die
Arbeiter
frage
und
das
Christenthum
,
La
questione
operaia
e
il
cristianesimo
,
pubblicato
nel
1864
,
dice
che
considera
di
sua
competenza
la
questione
operaia
e
come
cristiano
e
come
vescovo
:
come
cristiano
,
perché
Cristo
,
Redentore
del
mondo
,
cerca
non
solo
di
salvare
le
anime
degli
uomini
,
ma
anche
di
addolcire
le
loro
pene
e
render
meno
grave
il
loro
stato
:
come
vescovo
,
perché
la
Chiesa
aveva
imposto
a
lui
in
conformità
del
suo
antico
costume
«
di
essere
,
in
nome
di
Dio
,
amorevole
e
misericordioso
coi
poveri
e
coi
raminghi
,
nonché
con
tutti
quelli
che
per
qualsiasi
ragione
si
trovano
in
miseria
»
.
Tutto
questo
va
benissimo
.
Ma
da
tutto
questo
risulta
egli
che
vi
sia
un
socialismo
cristiano
e
che
quelli
dell
'
«
Osservatore
»
siano
i
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
?
La
cosa
è
tutt
'
altra
,
ed
è
semplicemente
questa
,
che
la
Chiesa
,
cristiana
,
tanto
la
cattolica
quanto
la
protestante
,
si
è
interessata
della
questione
sociale
,
ma
non
si
è
fatta
mai
socialista
.
L
'
ha
creduta
,
ed
a
tutta
ragione
,
di
sua
competenza
,
come
già
la
questione
della
schiavitù
,
ma
non
si
è
fatta
mai
socialista
,
e
non
v
'
ha
nessun
socialismo
cristiano
,
come
non
v
'
ha
nessuna
Chiesa
che
si
sia
sostituita
agli
antichi
padroni
nel
diventar
essa
in
loro
luogo
proprietaria
degli
schiavi
.
La
Chiesa
,
e
la
vera
Chiesa
,
la
cattolica
,
non
è
né
socialismo
né
socialista
,
perché
è
libertà
in
nome
di
Dio
e
secondo
la
definizione
che
ne
dà
Leone
XIII
nella
sua
Enciclica
Libertas
.
La
cosa
è
semplicemente
che
quelli
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
non
hanno
mai
predicato
il
socialismo
;
ma
hanno
sempre
detto
,
prima
che
lo
dicesse
l
'
altro
ieri
l
'
on
.
Colombo
,
ai
moderati
,
a
tutti
i
liberali
:
«
Badate
,
i
grandi
problemi
sociali
vanno
studiati
;
badate
,
i
socialisti
dicono
delle
grandi
ragioni
specialmente
contro
di
voi
,
sostenute
dalla
logica
che
deriva
inesorabilmente
dai
vostri
principii
liberali
le
loro
conclusioni
;
badate
che
col
fuoco
non
si
scherza
,
tanto
più
che
chi
lo
ha
acceso
siete
voi
liberali
,
non
noi
dell
'
«
Osservatore
»
,
badate
che
non
si
possono
prendere
così
alla
leggera
queste
tremende
questioni
,
e
forse
non
siete
più
in
tempo
a
fare
quello
che
avreste
dovuto
già
aver
fatto
;
badate
,
che
non
tutto
è
errore
nel
socialismo
,
che
non
tutto
è
pretesa
infondata
»
.
Così
abbiam
sempre
detto
noi
.
Ma
questo
è
predicar
socialismo
?
È
essere
socialisti
?
Allora
era
socialista
anche
tanti
anni
fa
il
famoso
economista
sperimentatore
e
proprietario
feudale
Thuenen
,
perché
profetava
,
fin
da
quando
in
Germania
non
si
parlava
neppure
di
socialismo
,
che
«
allorquando
la
moderna
classe
lavoratrice
comincerà
a
muovere
la
domanda
:
quali
sono
i
salarii
naturali
?
potrà
scatenarsi
una
rivoluzione
tale
da
ridurre
l
'
Europa
allo
stato
di
barbarie
»
.
Ma
allora
uno
dei
primi
socialisti
era
il
Manzoni
che
nel
suo
romanzo
e
non
si
dica
«
ma
questo
era
romanzo
»
poiché
il
Lassalle
la
sua
propaganda
sociale
la
fece
anche
pubblicando
e
diffondendo
dei
romanzi
dello
Schweitzer
nel
suo
romanzo
i
Promessi
Sposi
fa
precisamente
una
questione
sociale
in
tutta
forma
e
completezza
,
mettendo
dall
'
un
lato
gli
oppressi
difesi
dalla
Chiesa
contro
(
dall
'
altro
lato
)
i
Don
Rodrighi
,
i
Conti
Zio
,
gli
Azzeccagarbugli
,
i
Conti
Attilio
,
i
Don
Abbondio
,
cioè
tutte
le
classi
dirigenti
nelle
loro
varie
gradazioni
di
oppressione
,
dal
prepotente
moderato
e
radicale
al
conciliatore
,
transigente
e
mancante
al
suo
dovere
per
paura
.
Del
resto
,
è
propriamente
nella
natura
del
socialismo
che
sta
l
'
impossibilità
essenziale
di
un
socialismo
cristiano
e
che
la
Chiesa
cattolica
sia
socialista
.
La
Chiesa
è
la
Chiesa
,
il
cristianesimo
è
il
cristianesimo
,
e
il
socialismo
è
il
socialismo
.
Il
Vescovo
Ketteler
diceva
bensì
che
come
cristiano
e
come
Vescovo
era
di
sua
competenza
la
questione
operaia
;
ma
non
si
dichiarava
socialista
per
questo
,
anzi
dal
solo
titolo
La
questione
operaia
e
il
cristianesimo
si
vede
che
l
'
opuscolo
del
Vescovo
mira
a
persuadere
che
il
cristianesimo
si
muova
a
strappare
dalle
mani
del
socialismo
e
dei
socialisti
quella
gravissima
e
tremenda
questione
.
Il
Rae
,
nelle
notizie
che
del
socialismo
dà
ai
suoi
inglesi
,
dice
chiaro
:
«
Il
socialismo
non
ha
origine
religiosa
»
.
E
il
Leroy
Beaulieu
,
economista
non
sospetto
di
clericalismo
al
certo
,
dice
nettamente
:
«
Che
la
prevalenza
delle
idee
socialiste
è
dovuta
in
gran
parte
alla
diminuzione
della
fede
religiosa
nelle
classi
operaie
»
.
Difatti
:
volete
vedere
scomparire
ad
un
tratto
il
socialismo
e
lo
spettro
rosso
della
questione
sociale
?
Fate
adempiere
regolarmente
,
cominciando
dalle
signore
classi
dirigenti
,
da
tutti
i
cristiani
,
uno
ad
uno
,
tutti
i
precetti
lasciamo
andare
i
consigli
tutti
i
precetti
del
cristianesimo
,
e
di
socialismo
non
ne
avremo
più
neppur
l
'
ombra
.
Ma
questo
è
impossibile
,
direte
voi
.
Impossibile
o
no
,
non
è
questa
la
questione
:
la
questione
è
che
se
ciò
avvenisse
ciò
dimostrerebbe
quello
che
è
in
fatto
che
l
'
essenza
del
cristianesimo
è
diametralmente
opposta
e
sterminatrice
dell
'
essenza
del
socialismo
;
e
che
quindi
socialismo
cristiano
non
v
'
ha
e
non
ve
ne
può
essere
;
e
che
quindi
è
un
errore
il
modo
di
dire
socialismo
cristiano
originato
dall
'
interesse
che
hanno
preso
nella
questione
i
cristiani
di
Germania
,
e
,
per
quello
che
riguarda
noi
dell
'
«
Osservatore
»
,
è
una
castroneria
madornale
degna
di
un
deputato
liberale
-
moderato
quella
dell
'
on
.
Colombo
di
aver
detto
:
I
socialisti
,
o
il
socialismo
cristiano
che
sia
,
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
.
L
'
essenza
del
socialismo
è
la
negazione
della
proprietà
nel
senso
in
cui
la
proprietà
è
intesa
dal
cristianesimo
.
E
tale
è
la
sua
essenza
,
ad
onta
che
il
Lassalle
si
sforzi
di
definire
il
socialismo
:
una
distribuzione
della
proprietà
per
le
vie
sociali
.
Col
che
egli
parrebbe
ammettere
,
contro
il
Proudhon
,
che
la
dichiara
un
furto
,
la
proprietà
.
Ma
l
'
ammetta
o
no
,
se
egli
l
'
ammette
l
'
ammette
in
tutt
'
altro
senso
e
natura
che
non
l
'
ammetta
il
cristianesimo
.
Tanto
è
vero
che
anche
il
Lassalle
finisce
poco
dopo
a
conchiudere
che
la
proprietà
è
un
furto
,
non
soggettivamente
nel
senso
che
i
proprietari
siano
ladri
,
ma
oggettivamente
nel
senso
che
è
ladro
l
'
attuale
sistema
sociale
.
Dunque
che
comunanza
può
essere
tra
cristianesimo
e
socialismo
?
Più
ancora
:
i
socialisti
dicono
che
non
vi
è
se
non
una
sola
vita
:
la
presente
;
essi
vogliono
dunque
e
nell
'
ipotesi
avrebbero
ragione
realizzare
in
quest
'
unica
vita
i
loro
ideali
,
e
far
presto
,
altrimenti
non
potrebbero
realizzarli
giammai
.
Di
qui
il
libero
amore
,
di
qui
l
'
eccitazione
alla
crapula
,
alla
sommossa
,
al
saccheggio
,
a
tutti
i
disordini
,
per
soddisfare
le
passioni
e
i
brutali
appetiti
,
che
,
come
diceva
la
«
Kölnische
Zeitung
»
all
'
imperator
Guglielmo
,
pochi
giorni
fanno
,
sono
l
'
anima
del
socialismo
.
Ora
,
chi
non
sa
che
il
cristianesimo
si
fonda
tutto
sul
contrario
,
su
una
vita
futura
e
sulla
mortificazione
e
sulla
pazienza
per
l
'
acquisto
di
un
'
eterna
felicità
spirituale
e
corporale
in
una
vita
futura
,
promessa
a
tutti
gli
uomini
senza
definizione
di
classi
colla
sola
condizione
dell
'
adempimento
della
giustizia
sulla
passeggiera
vita
presente
?
Vi
può
essere
dunque
comunanza
qualsiasi
fra
socialismo
e
cristianesimo
?
È
possibile
un
socialismo
cristiano
?
Insomma
ci
fanno
perdere
il
tempo
a
dimostrare
,
e
nelle
angustie
di
un
articolo
da
giornale
,
la
verità
conosciuta
.
Ed
è
possibile
che
si
voglia
far
passare
quelli
dell
'
«
Osservatore
»
quali
i
socialisti
cristiani
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
?
Sono
calunnie
dettate
dall
'
interesse
e
dall
'
odio
politico
e
non
altro
.
Ma
sanno
,
essi
i
primi
,
che
calunniano
.
Non
calunniamo
noi
,
invece
,
ma
diciamo
nulla
più
che
il
vero
quando
diciamo
che
i
socialisti
,
i
padri
del
socialismo
,
i
quali
poi
non
vogliono
riconoscere
il
figlio
,
e
vogliono
applicare
contro
di
lui
la
legge
antichissima
romana
«
monstruosos
partus
sine
fraude
coedunto
»
,
sono
essi
i
liberali
,
siano
poi
moderati
o
radicali
nulla
importa
.
Essi
sono
i
socialisti
.
E
non
solo
c
'
è
un
socialismo
liberale
o
un
liberalismo
socialista
,
ma
per
essenza
sua
e
per
natura
ineluttabile
il
liberalismo
è
socialismo
.
Quando
noi
ci
ostinavamo
,
come
ci
ostiniamo
,
a
combattere
il
Negri
perché
negatore
dell
'
assoluto
,
credete
voi
che
noi
sostenessimo
cosa
di
poco
momento
,
che
noi
non
sapessimo
quanta
importanza
socialista
si
contenesse
in
questa
sua
negazione
?
Quando
noi
oggi
al
Negri
aggiungiamo
il
Colombo
,
il
quale
viene
anch
'
esso
da
buon
collega
dell
'
Associazione
Costituzionale
Milanese
a
suffragare
il
Negri
col
riaffermare
quella
negazione
nella
sua
conferenza
di
Domenica
scorsa
,
ove
dice
:
Tutto
è
dubbio
,
tutto
è
relativo
:
credete
voi
che
noi
non
siamo
in
diritto
di
dire
al
Negri
e
al
Colombo
,
a
questi
illusi
o
finti
conservatori
liberali
:
I
socialisti
siete
voi
e
non
noi
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
!
?
Guardate
se
non
siamo
in
questo
diritto
.
Il
Proudhon
,
patriarca
socialista
,
in
certe
sue
lettere
ch
'
egli
intitola
Philosophie
du
progrès
Programme
pubblicate
a
Bruxelles
nel
1860
,
dice
precisamente
così
,
concludendo
quel
suo
programma
:
«
Tout
est
fini
!
Nous
n
'
avons
de
salut
que
dans
l
'
innovation
et
le
mouvement
.
Que
celui
qui
a
des
oreilles
pour
entendre
entende
!
Vous
l
'
entendez
du
reste
,
et
mieux
que
tout
autre
vous
saurez
dire
au
public
ce
que
contiennent
ces
deux
propositions
si
simples
:
Affirmation
du
Progrès
:
Négation
de
l
'
Absolu
»
Intendete
?
Proposizione
semplice
la
Négation
de
l
'
Absolu
:
ma
Proudhon
vi
dice
che
contiene
tutto
il
socialismo
.
Ed
è
la
proposizione
semplice
del
Negri
e
del
Colombo
:
di
questi
socialisti
proudhoniani
che
dicono
di
noi
I
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
.
E
la
proposizione
semplice
di
questi
due
conservatori
moderati
liberali
,
pei
quali
non
è
un
Dio
Cristo
,
ma
lo
sarà
piuttosto
Voltaire
,
con
quei
suoi
due
versi
:
«
Il
faut
un
nouveau
culte
,
il
faut
de
nouveaux
fers
,
-
Il
faut
un
nouveau
dieu
pour
l
'
aveugle
univers
!
»
È
la
proposizione
semplice
di
questi
due
liberali
moderati
,
che
potranno
essere
cari
al
Gruppo
Cattolico
,
ma
che
sono
combattuti
quali
socialisti
dai
non
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
,
perché
basta
la
loro
negazione
dell
'
Assoluto
a
dirli
discepoli
di
Proudhon
,
se
piuttosto
loro
non
garba
di
essere
detti
l
'
uno
discepolo
di
Schopenhauer
e
l
'
altro
di
Renan
;
discepoli
insomma
dei
santi
padri
dell
'
anticristianesimo
.
StampaQuotidiana ,
Sono
più
schiavi
di
prima
.
Alcuni
processi
svoltisi
recentemente
al
Tribunale
contro
poveri
operai
ci
fanno
riflettere
sull
'
abbassamento
cui
furon
ridotti
gli
operai
stessi
in
alcune
officine
,
abbassamento
notevole
oggidì
di
fronte
alla
fierezza
ostentata
,
anzi
di
fronte
ad
una
cotale
smania
di
mostrare
riluttanza
agli
insegnamenti
della
Chiesa
.
Un
dì
erano
artieri
condannati
a
qualche
anno
di
carcere
per
poche
lire
di
merce
furata
al
padrone
,
un
altro
una
disgraziata
popolana
che
si
buscava
un
mese
di
carcere
per
un
boccettino
d
'
olio
medicinale
del
valore
di
una
lira
e
quindici
centesimi
portato
via
dall
'
officina
Erba
;
e
così
dicasi
di
altri
che
toccarono
due
,
tre
,
sei
mesi
di
carcere
per
cose
di
egual
natura
.
E
naturale
che
noi
non
istiamo
a
scagionarli
;
ci
fermiamo
però
sul
modo
onde
furono
scoperti
;
mentre
uscivano
dalla
officina
furono
perquisiti
,
e
trovati
in
fallo
.
Ora
quando
si
pensa
che
in
molte
officine
la
perquisizione
agli
operai
è
divenuta
consueta
,
e
che
la
consuetudine
si
va
generalizzando
,
si
presenta
spontanea
alla
mente
la
riflessione
che
gli
operai
non
debbano
sentirsene
molto
lusingati
nel
loro
amor
proprio
.
D
'
altronde
noi
pensiamo
:
ecco
a
che
siam
giunti
;
quando
gli
operai
aveano
meno
in
dispetto
la
Chiesa
,
quando
non
faceano
pompa
di
essere
emancipati
dai
cosidetti
pregiudizii
,
erano
dai
padroni
reputati
più
onesti
;
aveano
sul
collo
,
è
vero
,
l
'
enorme
,
insopportabile
,
l
'
intollerabile
giogo
dei
preti
,
ma
non
toccava
loro
la
delizia
di
doversi
fermare
sempre
alla
porta
delle
officine
per
vedersi
perquisire
come
sospetti
ladri
.
Dicano
un
po
'
se
si
trovano
contenti
del
cambio
.