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NAUTICAL SPORT ( SERAO MATILDE , 1905 )
StampaQuotidiana ,
Chi ha detto , chi ha osato dire mai , che Napoli non è una città sportiva , che a Napoli lo sport è un esercizio solitario , coltivato da qualche raro snob e da qualche rarissimo sportman autentico ? Chi ha osato calunniare questa città nostra , dicendo che in essa l ' alpenstok è uno strumento ignoto e il remo serve appena per andare fino al Castello dell ' Uovo a pescare i polpi , nelle chiare notti estive , alla luce sanguigna della fiaccola ? Nulla di più falso , nulla di più assurdo ! Napoli è una città eminentemente sportiva e il nostro Municipio è il più benemerito d ' Italia , per l ' incoraggiamento a questo nobile ramo dell ' attività fisica umana . Avete visto che cosa ha fatto quest ' ottimo Municipio , per lo sport nautico a Napoli , avete visto quale geniale idea ha avuta , per la felicità del canottaggio partenopeo ? No ? Ebbene , andate all ' ex viale Elena , e vedrete . Quale meravigliosa trasformazione ! Quale superba laguna , anzi quale collezione di lagune , da far morire d ' invidia Venezia col suo Canalazzo , con i suoi canali e con le sue gondole . Nessuna descrizione potrebbe renderla , in tutto il suo fascino ! Viene prima un meraviglioso bacino , che piglia il posto ove prima era la piazza Umberto , un bacino ove potrebbe entrare comodamente una flottiglia di torpediniere . Poi , incomincia un gran canale che ogni tanto si ramifica , e forma dei piccoli bracci di acque morte , assai pittoreschi , e che a parte i molini a ruote , che mancano ricordano perfettamente i suggestivi paesaggi di Olanda . Il canale , ogni tanto si allarga e forma degli ampi specchi d ' acqua , i quali a parte i gruppi di marmo , che non ci sono ricordano mirabilmente i varii bacini della cascata di Caserta . Poi , i bacini trovano un piano inclinato e vi scorrono , dolcemente , formando dei torrentelli non molto limpidi , ma assai ingegnosi , che a parte le vasche di marmo , che sono assenti ricordano incredibilmente i giochi d ' acqua di Versailles . Ricapitoliamo : Venezia , l ' Olanda , Caserta e Versailles ; tutto ciò qui , a Napoli , a pochi passi da noi , visibile , tangibile gratuitamente ! Quale generosità maggiore , per un Municipio ? E poi , naturalmente , tutto un programma nautico da espletare : gare , regate per yole ed outriggers , corse al nuoto , e infine , infine , chi sa che non vedremo galleggiare , fra qualche giorno ( Municipio e Giove Pluvio permettendo ) una gaia quadriglia di anatre o una aristocratica coppia di cigni , lungo l ' ex viale Elena , come in un austero parco di Edimburgo ? È vero che al viale Elena c ' è qualche famiglia di gentiluomini , o parecchie , vi sono dieci , trenta , cento o duecento famiglie della migliore società napoletana , che pretendono di abitarvi e vogliono ritornare a casa senza ricorrere alle gondole : ma il Municipio è superiore alle stupide pretese di questa gente e , in nome del pittoresco siamo o non siamo nella terra dell ' Arte ? se ne infischia , olimpicamente !
GLI EBREI NEL MONDO ( - , 1885 )
StampaQuotidiana ,
Questa bella razza d ' individui arriva attualmente al numero di 6.377.602 . Dei quali in Italia ve ne hanno 26.289 per nostra buona sorte e comune letizia . Imperrocché sono eglino veramente i nostri padroni , ossia i padroni di 30 milioni di anime , come sono i padroni in Austria - Ungheria , in Germania , in Francia e dappertutto quasi . L ' ebreo domina le loggie cioè la Massoneria , la Massoneria ispira e conduce al liberalismo rivoluzionario , e la rivoluzione signoreggia i troni , parlamenti , il giornalismo , le famiglie , tutto . Queste sono pur troppo conseguenze che vengono dritte dritte una dopo altra . E poi c ' è anche un altro argomento . L ' ebreo è padrone nell ' oro : l ' oro è del mondo signor ; dunque l ' ebreo è il sovrano universale tanto più potente quanto meno riverito . Ecco pertanto gli ebrei padroni nostri , o lettori ; precisamente padroni nostri . Gli ebrei , se osservate , li troverete nel Senato , nel Parlamento , nelle Pubbliche Amministrazioni , nelle Camere di Commercio , nel giornalismo , dappertutto più o meno trasformati nei nomi e cognomi , ma sempre ebrei per pelle ! Oh questo poi sì . Lo dissero già loro stessi : prima i esser tedeschi , o francesi o italiani ecc . siamo ebrei !
IL BALLO ALLA REGGIA ( SERAO MATILDE , 1906 )
StampaQuotidiana ,
Mentre io scrivo , a notte alta , queste fugaci note di cronaca , il ballo dato dalle Loro Altezze Reali il duca e la duchessa di Aosta , declina al suo termine , lasciando nella fantasia di coloro che vi intervennero una impressione di eleganza , di gusto , di squisitezza , in un ambiente maestoso per arte e per ricchezza . La Reggia di Napoli è , veramente , regale , come pochi palazzi reali appaion tali , nel mondo : e fu concepita e creata e fatta bella , salda , durevole , in simbolo quasi eterno della sovranità . Se al pensiero che la eresse , al fasto di coloro che la resero sempre più sontuosa , si unisca , come ieri sera , il fulgor della luce più larga e più smagliante , il fascino delle piante e dei fiori , in loro vivezza poetica vegetale , e l ' armonia degli addobbi con le linee architettoniche e con il lusso dei mobili , essa appare quale dimora sovranamente sovrana e mette , nell ' anima , grandi immagini , grandi visioni , grandi miraggi , assai più vibranti , in loro fantasmagoria , del vero ! Quanta gente , di fuori , poche ore fa , si fermava a guardare , dalla piazza , le imponenti vetrate traboccanti di luce e scorgeva i profili delle grandi palme ! Mentre , di minuto in minuto , gentiluomini e gentildonne ascendevano , pienamente , per il grande scalone , questa volta offerto agli invitati : e si poteva , così , ammirare gli splendidi mantelli da ballo delle dame , alcuni veramente mirabili e uno addirittura eccezionale , in ermellino candidissimo e merletti , un capo d ' opera della baronessa Maria Barracco Doria ! Un grande tappeto a fondo rosso cupo copriva lo scalone ; nei due piccoli corridoi ciechi ai lati del peristilio , diciamo così , due aiuole verdi e fiorite , a semicerchio , portanti , nel mezzo , una grande palma carica di lampadine elettriche , bianche , di un effetto magico ; di fronte al primo pianerottolo , inquadrato il grande finestrone , vi era un gruppo artisticamente formato da piante esotiche , ornamentali , muse , dracene , palmizii , con boschetti di camelie bianche , gruppi di rose , gruppi di garofani bianchi e rossi e , sempre , fra le piante , nascoste e apparenti , le lampadine elettriche . Gli invitati salivano per il lato destro dello scalone maestoso : lungo il corridoio coperto di cristalli , gruppi di piante , piccole aiuole di fiori , a destra e a sinistra , con una ricchezza , una profusione di luce : in fondo a questo corridoio , di fronte , la gran porta degli appartamenti destinati al ballo : a destra di questa porta d ' ingresso , la guardaroba , una sala di toilette per le signore . Staffieri , valletti , camerieri , erano tutti appartenenti alla casa ducale e ne portavano le belle livree . Come io avevo preannunziato , era stata destinata per sala da ballo , la più grande , la più artistica , la più rifulgente della nostra Reggia , cioè la famosissima sala di Ercole : e l ' effetto ne era , veramente , stupendo . I grandi divani erano allineati lungo le pareti : una fila di essi , divideva il salone : sovra uno dei lati più brevi del salone era stato costruito , un po ' in alto , il palco dell ' orchestra che era diretta dal noto maestro Varriale . Prima del salone da ballo , precedevano tre sale di trattenimento per gli invitati : seguivano , dopo il salone da ballo , dei boudoirs , dei fumoirs , una sala rettangolare ove era preparato il souper per le Loro Altezze Reali e da venti a trenta loro invitati particolari e infine , l ' antico salone da ballo trasformato in un immenso buffet per gli invitati , con una sola immensa tavola . Dapertutto , in tutti questi due castissimi appartamenti , riuniti insieme , per la circostanza , era una flora mirabile di piante e di fiori , venute da Capodimonte , venute da Caserta ; tanto da parer una visione floreale . Con perfetto gusto decorata , anche , la mensa del buffet coi suoi vasellami e i suoi cristalli . LE INTERVENUTE Sua Altezza Reale la duchessa di Aosta , in una elegantissima toilette grigio perla , tutta ricoperta di pagliuzze d ' argento ; serracollo di brillanti ; collana di grossi smeraldi circondati di brillanti ; alto diadema di brillanti sui capelli biondi ; la marchesa Torrigiani in tulle , a pagliuzze , di argento su fondo rosa ; la baronessa Perrone di San Martino , in velluto rosa corallo con ricamo di argento e splendide gioie ; la bellissima principessa Pignatelli Fici , in una splendida toilette di broccato d ' oro ; la principessa di Candriano , in raso bianco ; la duchessa di Montaltino , in tulle ricamato di argento su fondo rosa ; la principessa di Monteroduni , di bianco ricamato in argento ; la duchessa d ' Andria Carafa , di bianco , con nodi lilla ; S.E. donna Lina Crispi , in velluto nero ricamato d ' oro ; donna Maria Barracco Doria , in grigio acciaio ricamato di argento , diadema di perle e brillanti , nodi rosa alla scollatura ; la marchesa di Villaflores , in grigio con paillettes di argento ; la principessa di Linguaglossa , in grande bellezza , di giallo con pagliuzze di oro e pelliccia di skunz ; la baronessa Hélène di Brocchetti in crespo della Cina bianco con alto bordo di pagliuzze d ' argento ; la baronessa Cecilia Corsi , in merletto nero su fondo bianco ; la contessa Linda Caracciolo di Sarno , in avorio ricamato in oro ; la baronessa de Riseis Gaetani , in giallo , con tulle a pagliuzze in oro ; donn ' Agatina Calì Guercia , in nero , su trasparente bianco . Tutte queste dame hanno preso parte alla quadriglia ducale e , dopo , all ' una e mezza , al souper con le LL.AA.RR . la baronessa Isa Corsi di Sangro in merletti d ' Irlanda su fondo bianco ; la duchessa di Casamassima , di raso bianco , ricoperto di merletto Irlanda ; donna Giulia Lops Mastelloni in raso e velluto lilla con merletti ricamati a pagliuzze di argento ; la baronessa Campagna Soulier , deliziosa , in tulle a pagliuzze di oro con festoni di piccole rosette thea , su fondo giallo tenerissimo ; Missis Harrison Davis , splendida toilette bianca e argento , berta di velluto verde Nilo ; donna Maria Pavoncelli Monaco in nero e acciaio ; la contessa Candida Gulinelli in giallo a fiorami di oro , pelliccia e merletto ; la principessa Caracciolo Carafa , vestito intiero di merletti di Bruxelles su fondo bianco ; la marchesa Diana Buonocore in nero , intieramente ricoperta di pagliuzze ; la baronessa Calcagno Feraud in tulle ricamato con pagliuzze di argento su fondo lilla chiarissimo e incrostazioni di merletto ; donna Vittoria Baldacchini di Schiavi in verde Nilo e pagliuzze di oro ; donna Isabella Campagna Doria , in merletto nero con applicazioni di velluto nero su fondo bianco ; la baronessa Maria Campagna ; la contessa di Pontalto ; la contessa Siciliana Doria con la bella signorina Laura ; la principessa Ruffo Folgori ; la baronessa Silvestri Genoino ; la marchesa Romanazzi Saluzzo ; donna Lisa Croce Nunziante ; la marchesa di Mottola Pitò ; la marchesa Pia Ruffo Gerini ; la duchessa Giusso Marini ; donna Leonora de Tilla de Marinis ; la contessa Laura de Balbo ; la principessa di Melissano ; madame Anna Clician ; la duchessa Dusmet de Spours ; donna Maria Luisa Capozzi Pacca ; la contessa di Lutzemberger ; la duchessa di Guardialombarda con la signorina Nora Ruffo ; la duchessa di Nardò con la figliuola ; la baronessa di Renzo d ' Amore con le signorine di Renzo ; le signorine Marta e Rubina Calì ; la marchesa Paternò Zunica ; donna Malvina Mattioli ; la signorina Maria Angelica de Rossi ; la signorina Maria Antonietta della Rocca ; donna Maria Tarditi ; la contessa Piscicelli de Filippis ; la contessa Marigliano del Monte ; la signora Elvira de Tilla Casella ; la baronessa Calcagno Feraud ; la contessa Viti di Francavilla con la signorina ; la marchesa Forcella Mirto ; la signora Cirillo Segrè ; la marchesa Capranica del Grillo ; la contessa Erminia Alvares de Toledo ; la signorina Maria di Francavilla ; lady Haldon ; la marchesa di Marianella Spinelli ; la contessa Leonardi di Casalino ; la contessa di Vadi ; la marchesa Misch ; la baronessa di Postiglione ; la contessa Filo Perrez de Grainger ; la baronessa de Ferraris Gaetani ; la contessa Mezzacapo Mastrilli ; la contessa Framarin ; la signorina Alma Becker ; la baronessa Angeloni con la signorina Flora ; la marchesa di Campolattaro ; la duchessa di Miranda ; la principessa Piedimonte Moncada ; e , forse , varie altre . LA CRONACA Le Loro Altezze Reali il duca e la duchessa sono giunti alla Reggia , con il loro seguito , alle undici precise , in tre grandi landaus di gala : e sono entrati nel salone da ballo , ove erano attesi da tutti gli invitati , poco dopo le undici . Erano al seguito del duca e della duchessa di Aosta : il marchese Carlo Torrigiani e la marchesa Torrigiani nata Fry ; il barone Perrone di san Martino e la baronessa di san Martino nata Ornavasso ; il colonnello d ' Agliè ; il capitano Durini . Era , anche , con la duchessa di Aosta , la sua gentile ospite , contessina Galli della Loggia . Il colpo d ' occhio , in quel momento , è stato bellissimo . Le Loro Altezze Reali , subito , si sono dirette verso i seggioloni che erano sul lato destro del salone , verso il centro e , colà , hanno ricevuto i saluti e gli omaggi di una grandissima parte dei loro invitati , prima le dame , poi i gentiluomini ; e a ognuno il duca di Aosta , la duchessa di Aosta hanno trovato una parola amabile da dire . Poi , si è ballata la quadriglia d ' onore , quella che dà principio alle danze : erano in prima figura la duchessa di Aosta che ballava con l ' ammiraglio di Brocchetti , il duca di Aosta , dirimpetto , che ballava , con Sua Eccellenza donna Lina Crispi . Dopo di che , le danze sono continuate , con molto brio , sovra il seguente programma di musica , vivacemente eseguito dalla orchestra diretta dal noto maestro Varriale : l ª QUADRIGLIA : Le Joyeux Danseur di Bagarre ; 1° WALTZER : Reine du Danube di Berger ; 2ª QUADRIGLIA : Le diable au corps di Bagarre ; 2° WALTZER : Mille Feuilles di Turlet ; 3° WALTZER : Gaité di Waldteufel ; 1° LANCIERI : Parisette di Stonpar ; 4° WALTZER : Vie Elégante di Turlet ; 3ª QUADRIGLIA : Der Vagabund di Zeller ; 5° WALTZER : Grumbenlichter di Zeller ; 6° WALTZER : Faschingskunder di Ziehrér ; l ª POLKA : Automobile di Salabert ; 1° GALOP : Bon Dèpart di Desormey . La table à the ha funzionato , diciamo così , da che il ballo si è aperto , sontuosa e copiosa ; il buffet si è aperto a mezzanotte , con il seguente menu di cena , per quanti erano gli invitati al ballo : Consommé chaud ; Croustade de macaroni à la Montglas ; Filet de boeuf à la gelée ; Jambon de York glacé ; Galantine de volailles truffée ; Glaces variées . All ' una della notte , il duca e la duchessa di Aosta , col loro seguito e una ventina di dame e di gentiluomini hanno partecipato a una cena , in una sala separata . Ecco il menu della cena delle Loro Altezze Reali : Huîtres ; Consommé de volaille ; Petites bouchées à la Dino ; Côtolettes d ' agneau ; petis pois ; Jambon de York glacé ; Salade Victoria ; Glace Yvette ; Gateaux . Alle due e mezzo , il duca e la duchessa di Aosta hanno preso commiato e col loro seguito sono risaliti alla Reggia di Capodimonte . Il ballo elegantissimo , è finito , precisamente , alle tre dopo mezzanotte .
StampaQuotidiana ,
La lettera circolare dell ' Eminentissimo cardinale Rampolla Segretario di stato di Sua Santità , da noi ieri integralmente pubblicata , è di una gravità che a nessuno dei nostri lettori può essere sfuggita . Versavamo tra gli equivoci ; sebbene il Santo Padre non avesse mai dato occasione a fraintendere i suoi propositi , e in ogni circostanza venisse a confermare per una parte il desiderio di pace in Italia , per l ' altra stabilisse come base della pace il rispetto al diritto e la giustizia vi ebbero e vi hanno persone che insistono per ottenere una conciliazione che sia la dedizione del Papa e dei cattolici in mano della rivoluzione , non implichi nessuna riparazione da parte dei liberali , e sono giunti a tanta audacia da voler estendere la opinione che il Papa stesso di questa guisa la pensi e a questo scopo intenda . Si è ben visto quali effetti disastrosi veniva producendo l ' equivoco creato e mantenuto dai clerico - liberali , dai conciliatori , dai rosminiani , dai passagliani . In giornaletti di provincia pieni di livore e scarsi di criterio , in opuscoletti che attribuivansi a un Vescovo italiano , in libri , in documenti solenni , in discorsi pubblici e privati , si sono venuti oltraggiando i cattolici come se osteggiassero le idee del Papa ; dall ' oltraggio scritto si passò alle persecuzioni ; la setta conciliatrice credette ultimamente di poter fare il colpo decisivo , e il processo che all ' « Osservatore » intentò l ' ab . Stoppani , fu il risultato di un accordo convenuto tra i caporioni dei conciliatori . La dichiarazione della Santa Sede intorno alle dottrine e ai principii cattolici inappuntabili dell ' « Osservatore » , e la dichiarazione della sentenza del tribunale intorno al passaglianismo inappuntabile dell ' abate le fiere affermazioni di Crispi e il telegramma del re al Patriarca di Venezia la Lettera circolare dell 'E.mo Rampolla hanno sventato tutte le combriccole conciliatrici , hanno rotto l ' equivoco scandaloso , hanno illuminato le intelligenze rette che volevansi ottenebrate e fuorviate . Come il Santo Padre , così i cattolici tutti sospiriamo la pace , aneliamo alla cessazione del dissidio che la setta liberale mantiene vivo contro la Santa Sede e contro la coscienza cattolica ma col Papa i cattolici tutti intendono che il diritto e la giustizia siano il fondamento della pace , intendono che siano riparate le offese fatte alla Religione e al suo Augusto Capo , intendono che il Vicario di Cristo sia rispettato in tali condizioni di libertà e indipendenza , quali Egli stesso determina . Il Cardinale Segretario di Leone XIII non ha soltanto invocato la giustizia , ma domanda in nome di Dio la riparazione delle ingiustizie : egli pone i diritti temporali del Papato come intangibili , e non fa mistero di nulla , ma rivendica la sovranità effettiva del Papa . E a questo modo che l ' equivoco dei conciliatori e dei transigenti viene stritolato . I cattolici sanno una volta più per quale via devono camminare per ottenere che si abbraccino e bacino in fronte la giustizia e la pace . Vediamo tutto il giornalismo liberale abbandonarsi ai commenti della Lettera Circolare del Cardinale Rampolla . Il giornalismo liberale si presenta come disingannato da quella magnifica Circolare : dichiara che è lieto di essere stato officialmente disingannato . Chiaramente si scorge che il giornalismo liberale si era fisso in mente che la pace il Papa volesse approvando e sanzionando tutti i misfatti della rivoluzione , accettandone e santificandone lo spirito animatore . In questo inganno il giornalismo liberale è caduto per l ' opera principalmente dei cosidetti cattolici transigenti , i quali gonfiarono di ree speranze il petto dei liberali in un tradimento da parte del Papa , e in tali speranze resero ostinati i liberali stessi . Si dichiarano ora disingannati . Sta bene . Se amano la patria , se la vogliono prospera e felice , potranno adoperarsi a condurre nel paese , che essi infestano e disordinano , la pace , partendo dal punto stabilito dal Papa ; a questo modo non si inganneranno . Di fronte ai transigenti e passagliani e rosminiani e clerico - liberali che crearono e coltivarono l ' equivoco disastroso , ora sfatato , e resero baldanzosi i liberali e ostinati nell ' ingiustizia , mentre oltraggiavano i cattolici ; di fronte ai liberali che pensavano di venire benedetti nei loro ladroneggi e nei loro propositi antireligiosi dal Papa , e in tale inganno sognavano conciliazione che facesse il Papa complice dei loro delitti è ben consolante l ' additare la bandiera combattuta , colpita , ma immacolata , che « L ' Osservatore » ha sempre tenuta sollevata nel momento stesso delle trepidanze e delle viltà ; sulla nostra bandiera stampiamo la lettera circolare del Card . Rampolla e la sentenza del tribunale , una medaglia d ' onore , una palla di piombo impotente . I nostri amici comprendono che le amarezze della lotta sono in noi compensate ad esuberanza dal poter ripetere : fummo e siamo nel vero .
UNA GIOVINEZZA ( SERAO MATILDE , 1906 )
StampaQuotidiana ,
Ah , che non vale , dunque , aver vent ' anni , ed essere forti , e sani , e felici ! Ah , che non vale avere tutte le qualità della persona , tutte le qualità dello spirito , ed essere ricchi ed amati , quando tutto questo si getta via , d ' un tratto , come un inutile peso , con un colpo di una piccola arma terribile , così all ' alba di un giorno di letizia , in una cameretta da scapolo che si sarebbe lasciata , tra poche ore , per sempre ! Perché , perché Vincenzo Pignatelli , giovanissimo ancora , troppo giovine ancora , ha spezzato brutalmente la trama della sua vita , come uno scettico , come un cinico ? La fredda cronaca dei giornali parla di qualche libro , trovato in camera sua : i cronisti , osservatori scrupolosi ma superficiali , accusano Ugo Foscolo , accusano Giacomo Leopardi , di aver infiltrato il veleno amaro nell ' animo del giovine ! No , povera letteratura ! Tu non sei colpevole , oggi , come non fosti colpevole altra volta ! Non è un libro che uccide , mai ! E se i fiori d ' arancio , non ancora messi , sulla fronte verginale , radiosa d ' ogni grazia , della bellissima tra le fanciulle napoletane , hanno oggi ricevuto tragicamente un sottile spruzzo di sangue , è nell ' anima stessa del giovine morto che bisogna ricercare le cagioni oscure e lontane , lo scetticismo innato , forse , un sogno doloroso fiorito , un vento di follia che è passato , come un soffio di tempesta , in maggio , sulle spighe mature ... O , forse , forse , è il Fato , il bizzarro Fato , la tragica Mano invisibile che grava su noi , quando nessuno l ' aspetta , quando la felicità irradia l ' orizzonte della sua luce è il Fato , folleggiante come un tragico bimbo che scherzi con questa fragile cosa che è la vita umana , che ha voluto , ieri , che Vincenzo Pignatelli , a diciannove anni , si uccidesse , che i ceri destinati alla lieta funzione delle nozze ardessero , con un lento gocciare di lacrime , intorno a una bara ...
CINEMATOGRAFEIDE! ( SERAO MATILDE , 1906 )
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Come nasce un ' epidemia ? Come si sviluppa un morbo ? Si ha un caso isolato , di quelli che i medici chiamano sporadici , e che impensieriscono pochissimi o nessuno : poi un altro , e due , e quattro , e a mano a mano il numero cresce , e l ' allarme si propaga , finché il flagello impera , sovrano , finché il terrore vince gli animi di tutti e nessuno pensa più a sottrarvisi , e nessuno sa più mettersi in salvo ... Così è avvenuto per tante cose , per tante manie : un tempo era il café concert che infieriva , e ad ogni svolta di via c ' era una baracca in cui una disgraziata creatura assalita dai crampi allo stomaco si contorceva miagolando , mentre dei tromboni le ruggivano ferocemente in faccia ; poi è stata la volta dei bar : un bar ogni tre passi , con una scritta strabiliante , strappata alla storia , alla mitologia , alla letteratura , e con l ' eterna caffettiera gigantesca fumicante e l ' eterno apparato di bottiglie d ' ogni colore e di paste d ' ogni sapore e d ' ogni ... età ... Oggi , la suprema espressione della mania renzaiola di Napoli , il dernier cri del successo è dato dal cinematografo . Vedete , innanzi a un magazzino , un assito con una striscia di tela ? Inutile che leggiate la scritta : posso giurarvi che dice : Cinematografo Sirena . Prossima apertura . Vedete , innanzi ad un altro magazzino aperto da poco e sfolgorante di lampadine , un gruppo di gente che aspetta per entrare ? Inutile che domandiate di che si tratta ; ve lo dico io : è il Cinematografo Masaniello , inaugurato ieri appena . Un crocchio di galantuomini o di persone che possono sembrar tale è fermo a discorrere sopra un marciapiede ? Credete che si occupino del pretendente del Marocco o del Parlamento italiano o delle condizioni deplorevoli in cui è tenuta via Toledo o dei pezzenti che gremiscono le vie di Napoli e le scale di Chiaia e di San Potito ? Niente affatto ! Essi dicono : Io trovo più opportuno aprirlo giovedì santo ... Io temo che sia troppo presto ... Io temo che sia troppo tardi ... Sapete di che cosa si parla ? Ve lo dico io : di un cinematografo . Si deve organizzare una festa di beneficenza ? Si riuniscono , per ciò , otto dame , o quindici , o ventiquattro ? Immaginate che preparino un kermesse , o uno spettacolo filodrammatico , o qualche cosa di simile ? Niente affatto : pensano a una mattinata cinematografica ! E il cinematografo regna , e impera , e s ' impone , e domina , e spadroneggia , e invade ogni cosa , la mondanità , la beneficenza , l ' arte , il teatro ! E la macchina terribile , non contenta di aspettarvi in agguato nella sala semibuia , vien fuori alla luce del sole e vi colpisce in pieno movimento e vi coglie a tradimento , quando meno l ' aspettate ... Siete alla passeggiata della Dante ? Ed ecco il cinematografo che vi sorprende a fare da cavalleresco cicerone ad una bella signora , e vi tramanda ai posteri mentre fate il farenella ... Siete in villa , aspettando qualcuno ? Ed ecco il cinematografo che ci piglia in pieno colloquio e immortala nei suoi films il vostro innocente flirt ... Dove salvarsi ? Come salvarsi ? Nessun rimedio , lettrice e lettore ! Rassegnarsi , e aspettare l ' ora della liberazione ! Ed essa verrà quando i cinematografi saranno tanti che finiranno col divorarsi a vicenda , e noi andremo a fare , io lo giuro , una danza di gioia , innanzi all ' ultimo obiettivo che esalerà l ' ultima proiezione ! ...
StampaQuotidiana ,
La stampa liberale , non potendo negare l ' attività colla quale i cattolici , sull ' esempio del Papa , del Card . Manning , di altri egregi Prelati e ottimi laici , si danno allo studio ed alla soluzione delle questioni sociali , tenta di screditare questo generoso movimento col chiamarlo socialismo cristiano . Noi non abbiamo paura delle parole , essendo nostra abitudine sviscerarle e anatomizzarle per verificare diligentemente che cosa contengono . Se per socialismo si vuol intendere lo studio delle leggi costitutive della società , dei mezzi di perfezionarla , di svilupparvi l ' ordine , la prosperità , la pace , il progresso , non proviamo nessuna difficoltà a dichiararci socialisti , specie se si vuol ammettere che il perno di questo socialismo pacifico è il Vangelo . Ma per chiunque vuol essere di buona fede tale non è l ' accezione generalmente attribuita alla parola socialismo nella polemica contemporanea . La scuola socialista , quale si definisce essa stessa colle sue dottrine e co ' suoi atti , ha per iscopo la distruzione dell ' ordine sociale attuale nella sua costituzione d ' origine , basato sulla religione , sulla famiglia e sulla proprietà . Certo possono esistere gradazioni nell ' espressione di questa ostilità radicale . Alcuni socialisti assalgono di preferenza una base sociale piuttosto che un ' altra ; questi stanno per la propaganda pacifica , quelli invece non vedono che i mezzi violenti . Però son tutti d ' accordo sullo scopo finale della loro azione e sulla necessità di far tabula rasa dell ' ordinamento attuale . Ciò stabilito , è chiaro all ' evidenza che fra cristianesimo e socialismo non è possibile nessuna affinità . Il cristianesimo è la religione , e il socialismo è l ' irreligione . Il cristianesimo sancisce l ' unità e la perpetuità della famiglia ; il socialismo ne cerca la distruzione . Il cristianesimo afferma il diritto di proprietà ; il socialismo ne reclama l ' abolizione . Se volessimo cercare la figliazione logica e storica del partito socialista , dovremmo cercarla piuttosto nel campo liberale . Il liberalismo è anch ' esso il libero pensiero ; il liberalismo ha inferto gravi colpi al principio sacro dell ' indissolubilità del matrimonio ; il liberalismo , finalmente , è matricolato nell ' arte delle revisioni testamentarie e delle confische legali , e generalmente trova inviolabile la proprietà in un caso solo , quando il proprietario è desso . Sotto un altro aspetto si può dire che il socialismo , anche moderato , il socialismo della cattedra , come lo chiamano gli economisti tedeschi , si caratterizza da una estensione in certo modo illimitata delle attribuzioni dello Stato . Ora , sotto questo punto , i cattolici , pur ammettendo che lo Stato possa equamente intervenire a proteggere diritti ed interessi troppo deboli per difendersi da se medesimi , si mostrano dappertutto e sempre ostili ad un ' azione legislativa o imperativa della ripartizione cosiddetta naturale della ricchezza . Ebbene ! ancor una volta , è da questo che si conosce il socialismo , ed è anche per questo ch ' esso troverà sempre il cattolicismo attraversargli la strada per difendere in pari tempo i principii della conservazione sociale e le mozioni della libertà vera . Ecco che cosa ci preme dire per evitare i malintesi , e principalmente per illuminare il pubblico , sì facile a lasciarsi illudere dalla fraseologia del giornalismo e dal lecco delle parole , sulla vera natura del movimento che nel cattolicismo si manifesta universalmente a favore delle classi popolari e lavoratrici . Per non essere socialista non si dev ' essere egoista , né mostrarsi indifferente alle questioni che si agitano , ai pericoli che sovrastanno , e ripetere la stupida frase di Luigi XV : « La durerà quanto noi ! » Invece è dovere ed onore dei cristiani degni di questo nome interessarsi a sì gravi problemi e additarne il solo scioglimento compatibile colla ragione e colla giustizia . Tanto è ridicolo chiamar socialisti essi perché s ' interessano a pro del popolo quanto lo è chiamar malato il medico perché siede al capezzale de ' suoi infermi . La vera maniera di combattere il socialismo non è di lasciargli la briglia sul collo , secondo la vecchia massima della scuola di Manchester : anzi è di dare soddisfazione alle lagnanze ed alle aspirazioni legittime su cui esso specola , per poter meglio essere in grado d ' acchetare gli odii ch ' esso rimescola e di combattere quelli ch ' esso diffonde . Ancor una volta , ci voleva questa dichiarazione per togliere di mezzo ogni equivoco e per dissipare i malintesi che il liberalismo cerca troppo spesso di suscitare . Gli uomini intelligenti e onesti capiranno ; quanto agli altri bisognerà rassegnarsi a far a meno della loro approvazione .
PRO DOMO NOSTRA ( SERAO MATILDE , 1906 )
StampaQuotidiana ,
Nessuno che abbia occhio e fantasia , può negare che piazza Vittoria sia una delle più belle piazze del mondo , e solamente , forse , la beltà maestosa della place de la Concorde , a Parigi , la supera . Così chi giunge in piazza Vittoria , da uno dei suoi sbocchi , chi ha il profondo piacere estetico di abitarvi ha , sempre , una impressione penetrante e che esalta lo spirito . Non io , la descriverò : voi la conoscete e l ' amate , o napoletani : voi la conoscete e ve la rammentate , o lontani , o stranieri , e ve la rammentate con simpatia e con nostalgia . Ma questi spiriti gretti e meschini da cui abbiamo avuto , in isconto dei nostri grandi peccati , la punizione da Dio di essere governati , ma questa gente di San Giacomo che non capisce niente , che non fa niente ... e che manda alla morte i popolani di Napoli , sotto le macerie del mercato di Monteoliveto , ignora forse , che piazza Vittoria è il decoro e la bellezza di Napoli : lo ignora , certamente , la nostra ineffabile giunta comunale ! Bisogna vedere che è , da quindici giorni questa sventuratissima piazza ! Non è mai stata spazzata dalla cenere completamente e ve ne è , sempre , una media di due o tre centimetri , più , certo , che nella maggior piazza di Boscotrecase ; e , quindi , a ogni colpo di vento è il simoun , che si leva ; e , quindi , a ogni goccia di pioggia , sono strati di melma in cui si affonda . Ad adornarla bene , intorno ai suoi squares sono , da quindici giorni , alti mucchi di cenere , sormontati d ' immondizie o fiancheggiati dalle medesime : e invece di toglierla , i carretti , passando per andare a via Caracciolo , per andare a Santa Lucia , ce ne aggiungono dell ' altra . Ah , il vento , il vento che avvolge in una immensa nube sordida , irrespirabile , piazza Vittoria , una delle più belle piazze del mondo ! E la povera via Vittoria , in uno stato pietoso , anche più pietoso di piazza Vittoria ! In quanto ai cattivi odori , non ne parliamo ! Il direttore dell ' ufficio d ' igiene non pensa che a farsi fare dei soffietti , nei giornali , dai compiacenti cronisti municipali : e mai l ' igiene è andata così male , come in questo momento . E la Giunta osa fare stampare che tre quinti della città sono liberi ! Tre quinti ? Ma ci vuole una bella faccia , per fare stampare questo ! A Ottaviano faranno più presto a sbarazzare le vie ! A Boscotrecase si sta molto meglio ! E i miseri abitanti di piazza Vittoria invochino la misericordia di Dio , per essi , perché questo castigo municipale finisca !
StampaQuotidiana ,
L ' avere noi detto , non una sola , ma più volte che non tutto nel socialismo è errore , non tutto nel socialismo è pretesa infondata , e l ' essere noi cristiani cattolici , può aver contribuito a far credere ai nostri lettori che ci sia del vero in quello che è stato proclamato in questi giorni : « Il socialismo cristiano dell ' Osservatore Cattolico » . D ' altra parte l ' essersi veduto in Germania il Vescovo Ketteler e il canonico Moufang fra i cattolici , e il pastore Todt e il cappellano di corte Stöcker fra i protestanti , occuparsi attivamente e con adunanze e con scritti e con istituzioni delle questioni operaie e sociali fece credere che esistesse quello che , nella supposizione della sua esistenza , fu detto « socialismo cristiano » . Ora , che nelle idee socialistiche si trovino anche delle verità e non tutto sia errore , vi si trovino dei punti di diritto e non tutto sia pretesa infondata , questo è innegabile . Quando il Lassalle , p.e. , che passa per il creatore scientifico del socialismo pratico in Germania , dice nel suo « Programma della classe lavoratrice » che l ' idea nutrita e accampata da questa classe implica che ogni uomo abbia diritto ad un « menschen würdiges Dasein » , ad una esistenza degna del suo destino morale , e che lo Stato sia obbligato a tenere questo concetto come norma direttiva della sua opera legislativa ed esecutiva , è impossibile negare che « per se stessa » questa aspirazione a tale esistenza e questo postulato che lo Stato concorra a provvedervi sia una buona idea e una pretesa tutt ' altro che infondata . Quando i socialisti rinfacciano al Thiers e al Bastiat , oppositori del socialismo tutti e due , quantunque il primo protezionista e il secondo libero - scambista , che essi pure credono ed ammettono che il lavoro sia il solo terreno sul quale possa essere basato il diritto della proprietà individuale , i socialisti « in linea di fatto » dicono propriamente una verità . Thiers e Bastiat effettivamente dicono così . Avranno torto o no tutti e due insieme e con loro i socialisti , « in linea di diritto » ; questa è un ' altra questione : ma essi dicono così , e il fatto è questo , e nel fatto i socialisti hanno ragione . D ' altra parte è verissimo che p.e. il Vescovo Ketteler nel suo opuscolo Die Arbeiter frage und das Christenthum , La questione operaia e il cristianesimo , pubblicato nel 1864 , dice che considera di sua competenza la questione operaia e come cristiano e come vescovo : come cristiano , perché Cristo , Redentore del mondo , cerca non solo di salvare le anime degli uomini , ma anche di addolcire le loro pene e render meno grave il loro stato : come vescovo , perché la Chiesa aveva imposto a lui in conformità del suo antico costume « di essere , in nome di Dio , amorevole e misericordioso coi poveri e coi raminghi , nonché con tutti quelli che per qualsiasi ragione si trovano in miseria » . Tutto questo va benissimo . Ma da tutto questo risulta egli che vi sia un socialismo cristiano e che quelli dell ' « Osservatore » siano i socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » ? La cosa è tutt ' altra , ed è semplicemente questa , che la Chiesa , cristiana , tanto la cattolica quanto la protestante , si è interessata della questione sociale , ma non si è fatta mai socialista . L ' ha creduta , ed a tutta ragione , di sua competenza , come già la questione della schiavitù , ma non si è fatta mai socialista , e non v ' ha nessun socialismo cristiano , come non v ' ha nessuna Chiesa che si sia sostituita agli antichi padroni nel diventar essa in loro luogo proprietaria degli schiavi . La Chiesa , e la vera Chiesa , la cattolica , non è né socialismo né socialista , perché è libertà in nome di Dio e secondo la definizione che ne dà Leone XIII nella sua Enciclica Libertas . La cosa è semplicemente che quelli dell ' « Osservatore Cattolico » non hanno mai predicato il socialismo ; ma hanno sempre detto , prima che lo dicesse l ' altro ieri l ' on . Colombo , ai moderati , a tutti i liberali : « Badate , i grandi problemi sociali vanno studiati ; badate , i socialisti dicono delle grandi ragioni specialmente contro di voi , sostenute dalla logica che deriva inesorabilmente dai vostri principii liberali le loro conclusioni ; badate che col fuoco non si scherza , tanto più che chi lo ha acceso siete voi liberali , non noi dell ' « Osservatore » , badate che non si possono prendere così alla leggera queste tremende questioni , e forse non siete più in tempo a fare quello che avreste dovuto già aver fatto ; badate , che non tutto è errore nel socialismo , che non tutto è pretesa infondata » . Così abbiam sempre detto noi . Ma questo è predicar socialismo ? È essere socialisti ? Allora era socialista anche tanti anni fa il famoso economista sperimentatore e proprietario feudale Thuenen , perché profetava , fin da quando in Germania non si parlava neppure di socialismo , che « allorquando la moderna classe lavoratrice comincerà a muovere la domanda : quali sono i salarii naturali ? potrà scatenarsi una rivoluzione tale da ridurre l ' Europa allo stato di barbarie » . Ma allora uno dei primi socialisti era il Manzoni che nel suo romanzo e non si dica « ma questo era romanzo » poiché il Lassalle la sua propaganda sociale la fece anche pubblicando e diffondendo dei romanzi dello Schweitzer nel suo romanzo i Promessi Sposi fa precisamente una questione sociale in tutta forma e completezza , mettendo dall ' un lato gli oppressi difesi dalla Chiesa contro ( dall ' altro lato ) i Don Rodrighi , i Conti Zio , gli Azzeccagarbugli , i Conti Attilio , i Don Abbondio , cioè tutte le classi dirigenti nelle loro varie gradazioni di oppressione , dal prepotente moderato e radicale al conciliatore , transigente e mancante al suo dovere per paura . Del resto , è propriamente nella natura del socialismo che sta l ' impossibilità essenziale di un socialismo cristiano e che la Chiesa cattolica sia socialista . La Chiesa è la Chiesa , il cristianesimo è il cristianesimo , e il socialismo è il socialismo . Il Vescovo Ketteler diceva bensì che come cristiano e come Vescovo era di sua competenza la questione operaia ; ma non si dichiarava socialista per questo , anzi dal solo titolo La questione operaia e il cristianesimo si vede che l ' opuscolo del Vescovo mira a persuadere che il cristianesimo si muova a strappare dalle mani del socialismo e dei socialisti quella gravissima e tremenda questione . Il Rae , nelle notizie che del socialismo dà ai suoi inglesi , dice chiaro : « Il socialismo non ha origine religiosa » . E il Leroy Beaulieu , economista non sospetto di clericalismo al certo , dice nettamente : « Che la prevalenza delle idee socialiste è dovuta in gran parte alla diminuzione della fede religiosa nelle classi operaie » . Difatti : volete vedere scomparire ad un tratto il socialismo e lo spettro rosso della questione sociale ? Fate adempiere regolarmente , cominciando dalle signore classi dirigenti , da tutti i cristiani , uno ad uno , tutti i precetti lasciamo andare i consigli tutti i precetti del cristianesimo , e di socialismo non ne avremo più neppur l ' ombra . Ma questo è impossibile , direte voi . Impossibile o no , non è questa la questione : la questione è che se ciò avvenisse ciò dimostrerebbe quello che è in fatto che l ' essenza del cristianesimo è diametralmente opposta e sterminatrice dell ' essenza del socialismo ; e che quindi socialismo cristiano non v ' ha e non ve ne può essere ; e che quindi è un errore il modo di dire socialismo cristiano originato dall ' interesse che hanno preso nella questione i cristiani di Germania , e , per quello che riguarda noi dell ' « Osservatore » , è una castroneria madornale degna di un deputato liberale - moderato quella dell ' on . Colombo di aver detto : I socialisti , o il socialismo cristiano che sia , dell ' « Osservatore Cattolico » . L ' essenza del socialismo è la negazione della proprietà nel senso in cui la proprietà è intesa dal cristianesimo . E tale è la sua essenza , ad onta che il Lassalle si sforzi di definire il socialismo : una distribuzione della proprietà per le vie sociali . Col che egli parrebbe ammettere , contro il Proudhon , che la dichiara un furto , la proprietà . Ma l ' ammetta o no , se egli l ' ammette l ' ammette in tutt ' altro senso e natura che non l ' ammetta il cristianesimo . Tanto è vero che anche il Lassalle finisce poco dopo a conchiudere che la proprietà è un furto , non soggettivamente nel senso che i proprietari siano ladri , ma oggettivamente nel senso che è ladro l ' attuale sistema sociale . Dunque che comunanza può essere tra cristianesimo e socialismo ? Più ancora : i socialisti dicono che non vi è se non una sola vita : la presente ; essi vogliono dunque e nell ' ipotesi avrebbero ragione realizzare in quest ' unica vita i loro ideali , e far presto , altrimenti non potrebbero realizzarli giammai . Di qui il libero amore , di qui l ' eccitazione alla crapula , alla sommossa , al saccheggio , a tutti i disordini , per soddisfare le passioni e i brutali appetiti , che , come diceva la « Kölnische Zeitung » all ' imperator Guglielmo , pochi giorni fanno , sono l ' anima del socialismo . Ora , chi non sa che il cristianesimo si fonda tutto sul contrario , su una vita futura e sulla mortificazione e sulla pazienza per l ' acquisto di un ' eterna felicità spirituale e corporale in una vita futura , promessa a tutti gli uomini senza definizione di classi colla sola condizione dell ' adempimento della giustizia sulla passeggiera vita presente ? Vi può essere dunque comunanza qualsiasi fra socialismo e cristianesimo ? È possibile un socialismo cristiano ? Insomma ci fanno perdere il tempo a dimostrare , e nelle angustie di un articolo da giornale , la verità conosciuta . Ed è possibile che si voglia far passare quelli dell ' « Osservatore » quali i socialisti cristiani dell ' « Osservatore Cattolico » ? Sono calunnie dettate dall ' interesse e dall ' odio politico e non altro . Ma sanno , essi i primi , che calunniano . Non calunniamo noi , invece , ma diciamo nulla più che il vero quando diciamo che i socialisti , i padri del socialismo , i quali poi non vogliono riconoscere il figlio , e vogliono applicare contro di lui la legge antichissima romana « monstruosos partus sine fraude coedunto » , sono essi i liberali , siano poi moderati o radicali nulla importa . Essi sono i socialisti . E non solo c ' è un socialismo liberale o un liberalismo socialista , ma per essenza sua e per natura ineluttabile il liberalismo è socialismo . Quando noi ci ostinavamo , come ci ostiniamo , a combattere il Negri perché negatore dell ' assoluto , credete voi che noi sostenessimo cosa di poco momento , che noi non sapessimo quanta importanza socialista si contenesse in questa sua negazione ? Quando noi oggi al Negri aggiungiamo il Colombo , il quale viene anch ' esso da buon collega dell ' Associazione Costituzionale Milanese a suffragare il Negri col riaffermare quella negazione nella sua conferenza di Domenica scorsa , ove dice : Tutto è dubbio , tutto è relativo : credete voi che noi non siamo in diritto di dire al Negri e al Colombo , a questi illusi o finti conservatori liberali : I socialisti siete voi e non noi dell ' « Osservatore Cattolico » ! ? Guardate se non siamo in questo diritto . Il Proudhon , patriarca socialista , in certe sue lettere ch ' egli intitola Philosophie du progrès Programme pubblicate a Bruxelles nel 1860 , dice precisamente così , concludendo quel suo programma : « Tout est fini ! Nous n ' avons de salut que dans l ' innovation et le mouvement . Que celui qui a des oreilles pour entendre entende ! Vous l ' entendez du reste , et mieux que tout autre vous saurez dire au public ce que contiennent ces deux propositions si simples : Affirmation du Progrès : Négation de l ' Absolu » Intendete ? Proposizione semplice la Négation de l ' Absolu : ma Proudhon vi dice che contiene tutto il socialismo . Ed è la proposizione semplice del Negri e del Colombo : di questi socialisti proudhoniani che dicono di noi I socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » . E la proposizione semplice di questi due conservatori moderati liberali , pei quali non è un Dio Cristo , ma lo sarà piuttosto Voltaire , con quei suoi due versi : « Il faut un nouveau culte , il faut de nouveaux fers , - Il faut un nouveau dieu pour l ' aveugle univers ! » È la proposizione semplice di questi due liberali moderati , che potranno essere cari al Gruppo Cattolico , ma che sono combattuti quali socialisti dai non socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » , perché basta la loro negazione dell ' Assoluto a dirli discepoli di Proudhon , se piuttosto loro non garba di essere detti l ' uno discepolo di Schopenhauer e l ' altro di Renan ; discepoli insomma dei santi padri dell ' anticristianesimo .
CRONACA ( - , 1890 )
StampaQuotidiana ,
Sono più schiavi di prima . Alcuni processi svoltisi recentemente al Tribunale contro poveri operai ci fanno riflettere sull ' abbassamento cui furon ridotti gli operai stessi in alcune officine , abbassamento notevole oggidì di fronte alla fierezza ostentata , anzi di fronte ad una cotale smania di mostrare riluttanza agli insegnamenti della Chiesa . Un dì erano artieri condannati a qualche anno di carcere per poche lire di merce furata al padrone , un altro una disgraziata popolana che si buscava un mese di carcere per un boccettino d ' olio medicinale del valore di una lira e quindici centesimi portato via dall ' officina Erba ; e così dicasi di altri che toccarono due , tre , sei mesi di carcere per cose di egual natura . E naturale che noi non istiamo a scagionarli ; ci fermiamo però sul modo onde furono scoperti ; mentre uscivano dalla officina furono perquisiti , e trovati in fallo . Ora quando si pensa che in molte officine la perquisizione agli operai è divenuta consueta , e che la consuetudine si va generalizzando , si presenta spontanea alla mente la riflessione che gli operai non debbano sentirsene molto lusingati nel loro amor proprio . D ' altronde noi pensiamo : ecco a che siam giunti ; quando gli operai aveano meno in dispetto la Chiesa , quando non faceano pompa di essere emancipati dai cosidetti pregiudizii , erano dai padroni reputati più onesti ; aveano sul collo , è vero , l ' enorme , insopportabile , l ' intollerabile giogo dei preti , ma non toccava loro la delizia di doversi fermare sempre alla porta delle officine per vedersi perquisire come sospetti ladri . Dicano un po ' se si trovano contenti del cambio .