StampaQuotidiana ,
Trovata
:
un
impiegato
restio
si
trova
a
venir
desiderato
,
corteggiato
,
ricattato
e
semiviolentato
dalla
donna
che
sul
lavoro
è
il
suo
capo
,
in
una
situazione
imbarazzante
che
capovolge
la
norma
per
cui
sono
le
donne
a
venir
molestate
dai
capi
in
ufficio
.
Trovata
originale
?
Per
niente
.
Il
film
precisa
«
da
un
'
idea
di
Gianfilippo
Ascione
»
,
ma
quell
'
idea
l
'
avevano
già
avuta
in
parecchi
:
stava
al
centro
di
almeno
tre
processi
negli
Stati
Uniti
,
sta
al
centro
del
romanzo
di
Michael
Crichton
Rivelazioni
pubblicato
da
Garzanti
e
del
film
americano
con
Michael
Douglas
che
ne
è
stato
tratto
.
Sergio
Rubini
,
regista
e
protagonista
che
in
un
momento
del
film
legge
allusivamente
Rivelazioni
,
lo
sa
benissimo
:
e
affronta
la
storia
non
come
un
'
idea
nuova
,
ma
come
la
variazione
su
uno
spunto
di
commedia
.
L
'
esito
è
poco
felice
:
il
film
slunga
e
trascina
l
'
aneddoto
senza
sapere
come
alimentarlo
,
salvo
che
mediante
una
di
quelle
gite
turistiche
all
'
estero
(
qui
in
Grecia
,
con
danze
tipiche
,
bevute
eccessive
,
indigeni
primitivi
simpatici
,
mare
bellissimo
)
con
cui
molti
film
italiani
tentano
di
dare
respiro
alla
vicenda
e
di
colmare
i
vuoti
di
sceneggiatura
;
l
'
avventura
sessuale
raccontata
senza
stile
e
senza
brio
è
priva
di
eros
e
di
sensualità
;
lo
svolgersi
dei
fatti
non
diventa
mai
analisi
di
costume
,
dei
rapporti
tra
i
sessi
o
del
mondo
editoriale
;
a
Sergio
Rubini
manca
il
fisico
del
ruolo
,
tanto
da
rendere
incomprensibile
che
una
bella
dirigente
si
accanisca
per
portarselo
a
letto
,
anche
se
mossa
da
piccosa
prepotenza
più
che
da
desiderio
.
Infatti
l
'
impiegato
molestato
,
lettore
in
una
grande
casa
editrice
,
ha
carattere
,
vuole
bene
alla
sua
donna
,
non
intende
venir
consumato
in
una
notte
e
poi
messo
da
parte
;
resiste
alle
insistenze
di
Margherita
Buy
,
dura
manager
tagliatrice
di
teste
incaricata
di
ridurre
il
personale
e
le
spese
,
donna
vorace
ma
fredda
-
«
Per
me
fare
l
'
amore
non
è
una
mania
,
è
solo
un
hobby
...
La
seconda
volta
mi
annoio
»
.
Vendicativamente
,
l
'
impiegato
molestato
che
si
nega
viene
degradato
sul
lavoro
.
Lascia
il
posto
,
perde
la
sua
donna
che
lo
spingeva
a
cedere
per
veder
pubblicato
un
proprio
libro
,
ma
alla
fine
vince
:
naturalmente
la
manager
s
'
innamora
,
lui
pure
,
insieme
creano
una
nuova
coppia
e
una
nuova
casa
editrice
.
Margherita
Buy
,
pochissimo
spogliata
e
benissimo
vestita
da
Valentino
,
inadatta
al
personaggio
,
è
come
imbarazzata
,
dislocata
,
convenzionale
;
Simona
Izzo
recita
bene
la
sua
piccola
parte
di
scrittrice
velleitaria
che
mangia
e
ingrassa
per
frustrazione
;
sono
piacevoli
le
apparizioni
di
Gianrico
Tedeschi
e
Gianni
Bonagura
.
StampaQuotidiana ,
Nuova
York
-
In
America
dove
tutti
i
problemi
vengono
semplificati
e
ridotti
a
slogans
divulgativi
e
gettoni
di
scambio
corrente
,
gira
una
frase
o
meglio
una
piccola
metafora
sul
rapporto
tra
uomo
e
donna
:
the
battle
of
sexes
,
ossia
la
battaglia
dei
sessi
.
Si
leggono
comunemente
,
a
proposito
di
questa
battaglia
,
frasi
di
sapore
strategico
come
questa
:
"
The
battle
of
sexes
is
raging
all
over
the
country
"
,
ossia
"
La
battaglia
dei
sessi
infuria
su
tutto
il
Paese
"
.
Lo
straniero
che
non
sia
addentro
alle
cose
americane
potrà
prendere
la
metafora
alla
leggera
,
come
una
definizione
esagerata
ed
enfatica
di
una
condizione
umana
ovvia
quanto
universale
.
Ma
non
è
così
:
la
battaglia
dei
sessi
,
agli
Stati
Uniti
,
è
veramente
una
battaglia
,
accanita
,
sanguinosa
,
combattuta
da
ambo
le
parti
senza
esclusione
di
colpi
.
E
conoscerne
le
origini
e
i
modi
può
aiutare
a
capire
il
vero
carattere
di
questo
Paese
.
Aggiungiamo
,
però
,
che
per
spiegare
la
metafora
basterà
parlare
della
donna
americana
.
È
da
lei
,
difatti
,
che
sono
partite
le
ostilità
,
è
lei
che
ha
scatenato
la
guerra
.
L
'
uomo
ha
quasi
sempre
subito
la
sua
iniziativa
.
Prendiamo
per
esempio
una
ragazza
tipica
americana
e
chiamiamola
Margery
.
Essa
è
figlia
di
una
famiglia
middle
class
,
termine
che
impropriamente
in
Europa
si
traduce
borghesia
,
ma
che
in
realtà
designa
una
classe
molto
più
vasta
,
la
classe
burocratica
tecnocratica
,
comprendente
non
soltanto
i
borghesi
veri
e
propri
,
ma
anche
buona
parte
degli
operai
qualificati
e
non
pochi
farmers
ossia
contadini
.
Nata
,
dunque
,
in
una
famiglia
middle
class
,
Margery
eredita
immediatamente
fin
dalla
culla
la
condizione
di
privilegio
che
per
lei
e
prima
di
lei
hanno
strappato
agli
Stati
Uniti
generazioni
e
generazioni
di
donne
americane
.
Quest
'
eredità
è
pesante
e
altamente
determinante
.
La
donna
in
America
ha
fatto
sue
tutte
le
rivendicazioni
e
ambizioni
femministe
dell
'
Occidente
e
le
ha
ormai
tradotte
perfettamente
nella
realtà
.
Quali
erano
queste
rivendicazioni
e
ambizioni
?
A
dirla
in
breve
,
che
la
donna
godesse
,
in
tutti
i
campi
,
degli
stessi
diritti
dell
'
uomo
,
che
potesse
esercitare
le
stesse
professioni
,
insomma
che
oltre
che
donna
fosse
anche
uomo
.
Questi
scopi
sono
stati
raggiunti
in
pieno
dalla
donna
agli
Stati
Uniti
,
così
che
oggi
si
può
affermare
senza
esagerazione
che
in
America
la
donna
è
ormai
anche
uomo
,
almeno
per
quanto
riguarda
i
diritti
civili
e
le
capacità
professionali
.
Ma
essendo
essa
per
sua
natura
anche
donna
e
soprattutto
donna
,
è
accaduto
che
abbia
accumulato
,
oltre
ai
diritti
dell
'
uomo
,
anche
quelli
,
di
cui
già
godeva
,
della
donna
.
Di
modo
che
si
è
venuta
ben
presto
a
trovare
in
una
condizione
dominante
,
un
po
'
come
chi
,
al
gioco
del
poker
,
disponga
di
molto
denaro
e
perciò
possa
imporre
il
proprio
gioco
agli
avversari
più
poveri
.
Il
risultato
è
che
oggi
l
'
America
è
il
solo
Paese
al
mondo
che
sia
retto
a
matriarcato
o
meglio
a
ginecocrazia
.
Le
donne
sono
dappertutto
,
attive
,
potenti
,
protette
dalle
leggi
e
dal
costume
;
fra
l
'
altro
(
fatto
importante
in
un
Paese
come
questo
,
dove
tutto
si
misura
sul
metro
della
capacità
finanziaria
)
controllano
,
secondo
le
statistiche
ufficiali
,
circa
due
terzi
della
ricchezza
nazionale
.
Ma
torniamo
alla
nostra
Margery
.
Margery
,
appena
nata
,
si
trova
dunque
in
una
condizione
di
privilegio
la
quale
tuttavia
è
in
diretto
contrasto
con
la
natura
che
,
almeno
per
quanto
riguarda
la
vita
sentimentale
,
vuole
la
donna
sottomessa
all
'
uomo
.
Da
questa
contraddizione
di
fondo
nasce
,
diciamolo
subito
,
il
dramma
di
Margery
nonché
di
innumerevoli
donne
americane
.
Margery
,
insomma
,
fin
dagli
anni
della
scuola
e
dell
'
Università
sarà
un
uomo
in
competizione
assai
aspra
(
competitive
,
aggettivo
assai
in
voga
in
America
per
designare
l
'
atteggiamento
delle
donne
verso
gli
uomini
)
con
i
ragazzi
della
sua
età
;
e
al
tempo
stesso
sentirà
oscuramente
che
tale
competizione
,
almeno
in
certe
occasioni
,
non
è
precisamente
quello
che
ci
vuole
.
Aggressiva
,
dura
,
razionale
e
ambiziosa
nel
campo
degli
studi
e
in
quello
delle
acquisizioni
sociali
,
ella
intimidirà
e
spaventerà
gli
uomini
i
quali
,
dal
canto
loro
,
per
l
'
educazione
puritana
,
già
considerano
il
sesso
opposto
come
qualche
cosa
di
proibito
e
di
temibile
.
Così
fin
da
principio
si
formerà
,
sotto
la
maschera
del
cameratismo
più
disinvolto
,
un
rapporto
di
animosità
(
animosity
)
,
di
mutua
rivalità
,
di
mancanza
di
vera
comunicazione
.
Margery
porrà
il
fatto
sociale
e
professionale
avanti
a
quello
amoroso
;
e
il
suo
compagno
,
messo
in
sospetto
da
un
atteggiamento
così
poco
femminile
,
sarà
costretto
a
fare
lo
stesso
,
relegando
l
'
amore
a
quei
rari
momenti
di
dimenticanza
e
di
abbandono
che
qui
,
assai
spesso
,
si
ottengono
artificialmente
da
ambo
le
parti
e
per
tacito
consenso
,
con
un
consumo
immoderato
di
bevande
alcooliche
.
Comunque
,
Margery
,
con
tutta
la
sua
bravura
al
college
e
i
suoi
privilegi
ereditati
,
sente
che
tuttavia
è
donna
e
che
,
dopo
i
diciotto
anni
,
occorre
che
pensi
seriamente
a
sposarsi
.
Il
matrimonio
verso
quella
età
diventa
per
lei
quasi
una
ossessione
;
ella
sa
,
infatti
,
che
,
passati
i
ventitré
anni
,
sarà
assai
difficile
che
trovi
marito
,
perché
altra
ondata
di
ragazze
più
giovani
la
travolgerà
e
la
respingerà
nella
temuta
e
odiata
categoria
delle
zitelle
.
Non
vogliamo
dire
che
Margery
si
metta
proprio
a
caccia
di
marito
,
di
proposito
e
freddamente
;
in
queste
cose
del
resto
la
natura
è
molto
più
potente
del
calcolo
razionale
e
pensa
lei
a
fornire
alla
donna
le
armi
inconsapevoli
della
civetteria
e
dell
'
attrazione
sessuale
.
Margery
dunque
si
sposa
più
per
necessità
che
per
amore
,
sebbene
si
illuda
di
sposarsi
più
per
amore
che
per
necessità
;
il
marito
è
un
giovane
della
sua
età
e
condizione
,
spesso
uno
dello
stesso
college
,
anch
'
egli
figlio
di
famiglia
middle
class
,
quanto
dire
che
,
come
tutti
i
giovani
americani
,
pur
avendo
la
possibilità
di
trovare
quasi
immediatamente
un
lavoro
,
non
dispone
di
denaro
.
I
due
sposi
partono
così
nella
vita
con
poca
autonomia
economica
,
con
pochissima
conoscenza
della
vita
stessa
e
con
questa
realtà
assai
dura
della
guerra
dei
sessi
ossia
della
contraddizione
tra
la
potenza
sociale
della
donna
e
la
sua
debolezza
naturale
.
Dopo
il
matrimonio
si
offrono
a
Margery
due
strade
egualmente
difficili
.
O
fare
la
moglie
in
maniera
tradizionale
,
cioè
occupandosi
esclusivamente
di
faccende
domestiche
,
oppure
continuare
la
sua
carriera
di
donna
-
uomo
,
già
avviata
dagli
studi
e
dalle
incursioni
nella
vita
sociale
,
e
al
tempo
stesso
(
poiché
,
dopo
tutto
,
è
donna
)
fare
anche
la
moglie
tradizionale
.
Esaminiamo
ambedue
i
casi
:
essi
ci
dimostreranno
che
per
Margery
tutte
e
due
le
strade
saranno
impervie
per
non
dire
impossibili
.
Nel
primo
caso
,
pur
dedicandosi
,
come
si
è
detto
,
esclusivamente
alle
faccende
domestiche
,
ella
risentirà
la
sua
funzione
di
moglie
tradizionale
come
una
frustrazione
(
frustration
)
,
una
mutilazione
,
un
'
umiliazione
.
Abitando
nel
suburbio
,
in
un
quartiere
inameno
di
casette
allineate
e
tutte
eguali
o
di
semigrattacieli
brutali
in
cui
,
di
giorno
,
non
rimangono
che
donne
e
bambini
,
le
sembrerà
di
essere
quasi
un
paria
relegato
in
una
specie
di
ghetto
femminile
.
Il
marito
se
ne
andrà
al
lavoro
di
buon
mattino
e
lei
passerà
gran
parte
della
giornata
nel
quartiere
,
sia
a
casa
accudendo
alle
faccende
domestiche
,
sia
fuori
di
casa
per
fare
le
spese
o
accompagnare
i
bambini
nello
stento
e
malinconico
parco
locale
.
Tutto
ciò
le
donne
di
altri
Paesi
lo
fanno
naturalmente
se
non
allegramente
;
ma
Margery
si
roderà
in
cuor
suo
per
la
nostalgia
dei
giorni
del
college
,
del
tempo
in
cui
considerava
probabile
una
propria
carriera
di
tipo
maschile
.
Ella
avrebbe
potuto
diventare
decoratrice
,
giornalista
,
fotografa
,
dottoressa
,
impiegata
,
segretaria
e
non
so
quante
altre
cose
ed
eccola
,
invece
,
ridotta
a
fare
la
moglie
.
Ma
non
si
pensi
ad
una
specie
di
piccola
Madame
Bovary
,
perduta
in
sogni
impossibili
quanto
convenzionali
.
Margery
avrebbe
potuto
diventare
tutte
quelle
cose
perché
possiede
e
sa
di
possedere
le
qualità
di
praticità
utilitaria
,
di
riflessione
razionale
,
di
efficienza
lavorativa
,
che
ci
vogliono
per
simili
professioni
.
Il
risultato
di
tutto
ciò
sarà
che
,
pur
disponendo
di
tutte
le
macchine
che
in
America
ormai
sostituiscono
la
razza
estinta
delle
domestiche
(
macchine
per
lavare
i
piatti
,
per
asciugarli
,
per
far
fare
il
bucato
,
per
stirare
,
ghiacciaia
,
prodotti
di
macchina
come
scatolame
e
altri
simili
)
ella
sbrigherà
male
e
di
malavoglia
le
faccende
;
sarà
,
insomma
,
una
di
quelle
donne
di
cui
si
dice
che
sono
disordinate
,
trascurate
,
confuse
e
che
non
hanno
attitudini
casalinghe
.
In
realtà
queste
attitudini
Margery
le
possiede
quanto
qualsiasi
altra
donna
al
mondo
;
ma
avvezza
per
educazione
e
per
tradizione
a
considerarle
resti
di
un
'
età
barbara
e
remota
,
di
quando
cioè
la
donna
non
era
né
sapeva
rendersi
indipendente
,
in
cuor
suo
le
disprezza
,
ossia
le
rende
inefficienti
.
Il
peggio
si
è
che
con
gli
anni
ella
svilupperà
nel
suo
animo
se
non
addirittura
del
risentimento
contro
il
marito
per
lo
meno
la
convinzione
radicata
che
egli
le
ha
impedito
di
avere
una
sua
vita
sociale
e
professionale
;
che
le
ha
,
insomma
,
negato
la
possibilità
di
esprimersi
ed
essere
se
stessa
.
Vera
o
errata
,
questa
convinzione
è
molto
spesso
alla
origine
dei
dissapori
coniugali
e
dei
divorzi
agli
Stati
Uniti
.
Prendiamo
ora
il
secondo
caso
.
Margery
decide
di
essere
al
tempo
stesso
moglie
e
professionista
.
Per
esempio
farà
la
giornalista
.
Il
marito
non
obbietterà
contro
questa
sua
decisione
,
per
la
semplice
ragione
che
agli
Stati
Uniti
nessun
marito
obbietta
contro
le
decisioni
della
moglie
.
Dunque
,
Margery
,
invece
di
alzarsi
alle
otto
o
alle
nove
,
si
alzerà
alle
sei
e
mezzo
in
modo
da
poter
sbrigare
o
per
lo
meno
avviare
le
varie
faccende
domestiche
prima
di
recarsi
al
lavoro
.
Poiché
adesso
sono
in
due
a
guadagnare
in
casa
e
mettono
insieme
intorno
ai
mille
dollari
al
mese
(
da
cui
però
bisogna
detrarre
un
buon
trenta
per
cento
di
tasse
)
,
ella
potrà
avere
una
donna
che
viene
a
ore
;
e
per
i
bambini
,
soprattutto
nei
pomeriggi
e
le
sere
,
potrà
permettersi
il
lusso
di
pagare
una
baby
sitter
,
personaggio
recente
della
fauna
sociale
degli
Stati
Uniti
,
una
ragazza
cioè
o
professionale
o
semplicemente
studentessa
e
abitante
nello
stesso
caseggiato
,
che
per
una
somma
variante
da
mezzo
dollaro
a
un
dollaro
,
all
'
ora
,
invigilerà
sui
bambini
mentre
Margery
lavorerà
.
Sbrigate
,
così
,
con
la
solita
fretta
e
malagrazia
alcune
incombenze
casalinghe
(
toast
troppo
abbrustoliti
,
uova
malcotte
,
caffè
troppo
lungo
,
aranciata
troppo
corta
)
,
Margery
salirà
in
macchina
con
il
marito
e
correrà
alla
volta
della
città
.
Non
c
'
è
che
una
sola
macchina
(
millecinquecento
,
duemila
dollari
,
pagati
a
rate
in
parti
eguali
dal
marito
e
da
lei
)
,
ma
sarà
Margery
che
se
ne
servirà
durante
la
giornata
;
il
marito
si
arrangerà
con
la
ferrovia
sotterranea
,
con
gli
autobus
,
con
i
tassì
.
Margery
lascerà
il
marito
al
suo
ufficio
e
andrà
alla
redazione
del
giornale
o
rivista
dove
lavora
.
Qui
ritroverà
l
'
atmosfera
amata
del
college
:
cameratismo
,
lavoro
in
gruppo
,
linguaggio
schietto
e
brutale
,
sigarette
,
discussioni
,
maschilità
,
dedizione
professionale
.
Ma
Margery
avrà
sonno
tutto
il
tempo
,
nonostante
i
numerosi
caffè
,
perché
la
sua
doppia
vita
di
moglie
e
di
giornalista
non
le
consente
che
poche
ore
di
riposo
.
Alla
fine
della
giornata
lavorativa
,
verso
le
cinque
,
stanca
morta
,
Margery
andrà
a
prendere
il
marito
all
'
ufficio
e
con
lui
tornerà
al
suburbio
.
Qui
,
invece
di
un
meritato
sonnellino
,
l
'
aspettano
nuove
fatiche
domestiche
,
ormai
,
per
lei
,
doppiamente
ripugnanti
e
per
la
stanchezza
e
per
quel
disprezzo
che
si
è
detto
.
Consumata
in
fretta
la
cena
preparata
in
furia
,
messi
a
letto
i
bambini
,
i
due
coniugi
torneranno
in
città
per
uno
dei
soliti
parties
o
ricevimenti
che
sono
così
frequenti
e
così
rituali
agli
Stati
Uniti
.
Tra
venti
,
trenta
persone
assembrate
in
piedi
in
un
piccolo
salotto
,
Margery
,
un
bicchiere
in
mano
,
tenderà
un
'
ultima
volta
i
suoi
nervi
dolenti
per
sostenere
una
conversazione
brillante
,
ostinata
,
piena
di
volontà
,
di
stizza
,
di
civetteria
e
di
ambizione
intellettuale
.
Al
primo
bicchiere
,
per
sostenersi
,
ella
ne
farà
seguire
un
secondo
,
poi
un
terzo
,
e
poi
non
si
sa
quanti
.
Verso
l
'
una
,
brilli
tutti
e
due
,
i
coniugi
rincaseranno
.
Si
vorrà
forse
sapere
,
a
questo
punto
,
in
che
modo
e
quando
Margery
e
suo
marito
trovano
il
tempo
di
sviluppare
i
rapporti
affettivi
,
psicologici
.
Non
si
vuole
qui
cadere
in
facili
generalizzazioni
(
sebbene
,
parlando
degli
Stati
Uniti
,
esse
siano
oltre
che
facili
anche
quasi
sempre
esatte
)
,
ma
non
si
va
lontano
dal
vero
affermando
che
questi
rapporti
sono
il
contrario
giusto
,
come
è
stato
già
accennato
,
di
quelli
che
intercorrono
tra
coniugi
in
Europa
.
Nella
famiglia
,
chi
comanda
è
Margery
;
e
il
marito
,
per
tradizione
ormai
stabilita
,
ha
accettato
fin
da
principio
di
buon
grado
di
sottomettersi
al
dominio
della
moglie
.
Ma
in
maniera
contraddittoria
,
questa
sottomissione
desiderata
,
voluta
,
imposta
,
irrita
e
scuora
Margery
.
Alle
amiche
,
a
qualche
compagno
di
lavoro
più
intimo
,
al
dottore
psicanalitico
(
ché
una
vita
come
la
sua
presto
o
tardi
la
farà
ricorrere
alla
psicanalisi
)
,
ella
confiderà
che
il
marito
per
lei
è
come
un
figlio
;
e
che
,
invece
che
moglie
,
le
tocca
essere
madre
.
In
realtà
il
marito
nei
momenti
di
depressione
,
di
tristezza
,
di
abbattimento
ricorrerà
a
lei
per
trovare
conforto
come
,
in
ogni
sodalizio
,
il
più
debole
ricorre
al
più
forte
.
Ma
lei
non
potrà
fare
altrettanto
;
anche
se
volesse
farlo
,
ella
ha
distrutto
da
tempo
le
premesse
psicologiche
e
sentimentali
che
ci
vogliono
per
un
tale
ricorso
.
Donde
un
rinnovato
sentimento
di
sfiducia
e
di
rancore
verso
gli
uomini
.
Margery
,
evidentemente
non
conosce
né
se
stessa
né
il
proverbio
:
chi
è
causa
del
suo
mal
pianga
se
stesso
.
Come
abbiamo
già
avvertito
,
si
tratta
di
una
generalizzazione
;
e
non
c
'
è
dubbio
che
anche
agli
Stati
Uniti
ci
siano
moltissime
donne
che
conducono
una
vita
diversa
o
sono
più
felici
e
più
equilibrate
di
Margery
.
Tuttavia
Margery
si
può
chiamare
figura
tipica
;
il
suo
ritratto
è
il
risultato
di
osservazioni
,
giudizi
e
informazioni
raccolte
da
una
parte
all
'
altra
dell
'
America
,
da
Nuova
York
a
San
Francisco
.
Il
dramma
di
Margery
come
si
vede
è
duplice
come
è
duplice
la
sua
natura
di
donna
-
uomo
.
Da
un
lato
ella
vorrebbe
e
sente
che
dovrebbe
essere
una
buona
moglie
,
una
buona
madre
,
e
fino
ad
un
certo
segno
,
una
buona
massaia
;
dall
'
altra
ella
non
può
rinunziare
ai
privilegi
di
cui
godono
le
donne
agli
Stati
Uniti
,
né
essere
diversa
da
quello
che
è
,
cioè
una
donna
con
attitudini
,
mentalità
e
capacità
professionali
maschili
.
In
questa
contraddizione
essa
si
macera
e
si
consuma
;
e
aspetta
che
il
tempo
porti
una
soluzione
.
Indubbiamente
se
si
potesse
mangiare
con
le
pillole
,
se
gli
automi
sbrigassero
le
faccende
casalinghe
,
se
la
comunità
si
incaricasse
dei
bambini
,
Margery
potrebbe
essere
compiutamente
e
felicemente
quello
che
oggi
riesce
ad
essere
soltanto
in
parte
e
con
duro
sforzo
:
un
uomo
in
gonnella
.
Rimarrebbe
,
è
vero
,
il
problema
di
tutta
la
parte
,
diciamo
così
,
sentimentale
della
sua
vita
che
nessuna
macchina
o
ritrovato
scientifico
può
risolvere
.
Ma
quella
parte
lì
è
forse
la
sola
di
cui
si
possa
dire
che
,
pur
cambiando
e
trasformandosi
,
è
bene
che
non
trovi
soluzione
.
Insolubile
ed
insoluta
,
essa
costituirà
sempre
per
le
Margery
di
oggi
e
di
domani
la
riserva
istintiva
e
romantica
da
cui
esse
trarranno
la
giustificazione
più
profonda
della
loro
vita
.
StampaQuotidiana ,
Film
inglese
tradizionale
,
strappalacrime
intellettuale
,
operazione
derivata
multimediale
:
all
'
origine
c
'
è
un
telefilm
diretto
nel
1985
per
la
BBC
da
William
Nicholson
,
c
'
è
un
testo
teatrale
dello
stesso
Nicholson
andato
in
scena
nel
1989
a
Londra
e
poi
a
Broadway
,
rappresentato
anche
in
Italia
da
Giancarlo
Sbragia
col
titolo
La
mela
magica
.
Nicholson
,
che
è
pure
sceneggiatore
del
film
,
dice
d
'
essersi
preso
molte
libertà
raccontando
il
rapporto
tra
il
famoso
letterato
inglese
C.S.
Lewis
e
la
scrittrice
americana
Joy
Gresham
:
«
La
loro
storia
d
'
amore
era
molto
privata
e
nessuno
sa
come
e
perché
si
siano
innamorati
.
Ho
usato
frammenti
della
loro
vita
,
ne
ho
eliminati
alcuni
e
creati
altri
...
»
.
Peccato
,
magari
i
personaggi
reali
bastavano
a
se
stessi
.
Clive
Staples
Lewis
detto
Jack
(
1898-1963
)
,
nato
a
Belfast
,
professore
di
letteratura
inglese
a
Oxford
e
poi
a
Cambridge
,
poeta
,
critico
,
conferenziere
e
apologeta
cristiano
,
grande
studioso
del
Medioevo
e
del
Rinascimento
inglese
e
della
tradizione
allegorica
dell
'
amor
cortese
,
amico
di
J.K.K.
Tolkien
,
narratore
per
bambini
,
scrittore
di
fantascienza
,
non
è
notissimo
in
Italia
dove
alcuni
suoi
libri
(
Il
leone
,
la
strega
e
l
'
armadio
,
Lontano
dal
pianeta
silenzioso
e
altri
)
sono
stati
pubblicati
da
Mondadori
.
Il
film
coglie
Lewis
a
Oxford
nel
1952
,
cinquantaquattrenne
appagato
dagli
studi
,
dalla
celebrità
e
dal
sentimento
religioso
,
convivente
con
il
fratello
,
uso
all
'
ambiente
universitario
esclusivamente
maschile
.
L
'
incontro
con
Joy
Gresham
,
americana
schietta
,
scrittrice
e
sua
ardente
fan
,
«
ebreo
-
cristiana
»
appassionatamente
di
sinistra
,
madre
d
'
un
bambino
di
otto
anni
separata
dal
marito
alcolizzato
,
immise
nella
vita
egocentrica
e
quieta
di
Lewis
l
'
amore
e
il
dolore
,
diventò
un
vero
matrimonio
prima
della
morte
di
lei
per
un
tumore
alle
ossa
.
Anthony
Hopkins
recita
il
personaggio
magnificamente
,
Debra
Winger
è
più
schematica
.
Per
il
resto
il
film
patetico
e
anche
tedioso
pare
una
realizzazione
di
routine
di
quella
convenzione
inglese
che
è
ormai
quasi
un
genere
:
vicende
atroci
e
comportamenti
impeccabili
,
prati
verdi
,
le
belle
architetture
di
Oxford
e
i
suoi
interni
di
legno
lustro
,
la
campagna
coi
suoi
paesaggi
meravigliosi
e
tristi
,
le
cerimonie
scolastiche
e
religiose
,
i
sardonici
professori
togati
e
gli
studenti
irrigiditi
,
sentimenti
repressi
e
tazze
di
tè
,
bicchieri
di
cristallo
ed
esistenze
disamorate
,
quante
volte
si
son
visti
?
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Il
signor
X
,
continuando
il
suo
viaggio
negli
Stati
Uniti
,
una
bella
mattina
si
precipita
all
'
aeroporto
di
La
Guardia
per
prendere
l
'
aeroplano
per
Itaca
.
In
questa
città
che
porta
il
nome
dell
'
isola
di
Ulisse
,
lo
aspetta
un
suo
amico
,
un
americano
che
si
occupa
di
compravendita
di
case
e
a
tempo
perso
anche
di
letteratura
e
di
pittura
,
aspirazioni
defunte
della
lontana
gioventù
.
In
Italia
prendere
un
aeroplano
è
ancora
qualche
cosa
di
insolito
;
ma
agli
Stati
Uniti
,
a
quanto
pare
,
volare
,
come
diceva
D
'
Annunzio
,
necesse
est
.
Avete
mai
visto
la
stazione
di
Roma
o
di
Milano
in
un
giorno
di
punta
?
Così
,
nei
lunghi
e
stretti
fabbricati
dell
'
aeroporto
di
La
Guardia
,
un
giorno
qualsiasi
della
settimana
.
Una
folla
di
gente
trafelata
che
va
e
che
viene
;
facchini
negri
che
ti
buttano
le
valigie
sul
nastro
semovente
che
le
avvia
dritte
dritte
all
'
aereo
e
,
intascata
la
mercede
,
ti
piantano
in
asso
;
bambini
che
si
rincorrono
giocando
agli
indiani
;
moltissime
persone
che
aspettano
sui
divani
,
tra
le
valigie
;
macchine
automatiche
di
tutti
i
generi
che
forniscono
ogni
sorta
di
conforti
,
ivi
compreso
,
per
la
piccola
somma
di
un
quarto
di
dollaro
,
un
'
assicurazione
contro
la
morte
in
aereo
di
venticinquemila
dollari
.
Intanto
gli
altoparlanti
(
ma
dove
si
nascondono
le
persone
che
vi
parlano
?
Ed
esistono
realmente
?
)
non
fanno
che
vociare
cose
incomprensibili
,
almeno
per
il
signor
X
il
quale
di
solito
non
capisce
neppure
gli
altoparlanti
in
Italia
,
figuriamoci
in
America
.
Gli
altoparlanti
avvertono
,
gli
pare
,
che
il
volo
numero
371
è
stato
spostato
dal
cancello
numero
sette
al
cancello
numero
quattro
.
Il
signor
X
indovina
che
si
tratta
del
proprio
cancello
perché
altre
persone
di
cui
aveva
capito
che
si
recavano
anche
esse
ad
Itaca
,
a
quel
vocio
prendono
i
loro
pacchi
e
le
loro
valigie
e
si
mettono
a
correre
come
forsennate
.
Il
signor
X
le
segue
,
mentre
l
'
altoparlante
,
volubilmente
,
adesso
,
raccomanda
alla
"
señorita
Gomez
"
di
raggiungere
senza
indugio
il
"
señor
Gomez
"
nella
sala
di
attesa
.
Noncurante
della
sorte
della
"
señorita
Gomez
"
,
il
signor
X
percorre
un
lungo
budello
vetrato
e
scaturisce
all
'
aria
aperta
,
subito
investito
dal
vento
impetuoso
di
molte
eliche
in
movimento
.
Il
signor
X
fa
a
tempo
a
notare
sul
vastissimo
campo
molti
aerei
che
si
allontanano
ancheggiando
come
anatre
,
altri
che
si
sollevano
pesantemente
a
volo
,
altri
ancora
che
planano
accingendosi
ad
atterrare
,
quindi
si
arrampica
sulla
scaletta
e
si
ingolfa
dentro
l
'
aereo
.
Subito
l
'
apparecchio
mette
in
moto
le
eliche
e
parte
caracollando
.
La
hostess
,
una
bellissima
ragazza
in
verità
,
si
china
verso
il
signor
X
domandandogli
se
vuole
un
caffè
.
Miracoli
della
pubblicità
:
per
un
momento
il
signor
X
ha
l
'
impressione
di
essere
un
personaggio
da
cartellone
pubblicitario
di
qualche
società
di
navigazione
aerea
,
lui
seduto
,
la
bella
ragazza
che
gli
sorride
con
una
fila
di
perfettissimi
e
bianchissimi
denti
(
c
'
è
una
scuola
per
hostesses
,
a
Denver
a
quanto
pare
,
dove
insegnano
a
sorridere
in
quel
modo
per
dodici
ore
su
ventiquattro
)
,
l
'
aeroplano
che
adesso
si
libra
in
volo
immobile
sulle
bianche
torri
di
Nuova
York
,
illuminate
dalla
rossa
luce
del
sole
declinante
.
Ma
la
hostess
si
allontana
e
l
'
immagine
si
dissolve
.
L
'
aeroplano
è
veramente
simile
ad
un
autobus
,
in
un
volo
di
poco
più
di
un
'
ora
fa
ben
quattro
atterraggi
.
La
gente
sale
,
scende
,
per
lo
più
uomini
che
vanno
ai
loro
affari
,
con
la
rivista
o
il
giornale
sotto
il
braccio
,
la
sigaretta
in
bocca
,
a
testa
nuda
,
senza
soprabito
.
L
'
aeroplano
atterra
e
riparte
in
pochi
minuti
,
guai
a
non
stare
attenti
;
se
ne
accorge
a
sue
spese
il
signor
X
che
,
disceso
per
bere
un
'
aranciata
nel
bar
dell
'
aeroporto
,
ad
un
tratto
attraverso
i
vetri
vede
ritirare
su
la
scaletta
e
fa
appena
a
tempo
a
correre
sul
campo
e
ad
afferrare
a
volo
l
'
ultimo
gradino
già
librato
nel
vuoto
.
Nonostante
la
fretta
di
quest
'
ultima
partenza
,
il
signor
X
ha
tuttavia
il
tempo
di
osservare
la
strana
bellezza
,
da
fantascienza
,
del
quadro
:
il
sereno
cielo
diafano
del
crepuscolo
,
punteggiato
di
stelle
;
gli
alberi
intorno
,
neri
;
il
campo
,
di
un
verde
prezioso
,
gelido
;
e
qua
e
là
occhieggianti
e
funebri
tanti
lumettini
di
un
blu
da
veglia
di
ospedale
,
mentre
un
altro
aeroplano
tutto
illuminato
di
gialla
luce
,
si
solleva
e
fila
sopra
gli
alberi
.
"
Ah
,
l
'
America
,
l
'
America
"
,
pensa
il
signor
X
.
A
Itaca
,
ultimo
atterraggio
,
il
signor
X
ha
fatto
appena
a
tempo
a
scacciare
dalle
orecchie
il
rombo
assordante
dei
motori
dell
'
aereo
che
già
subentra
quello
più
basso
e
discontinuo
dell
'
automobile
che
sulla
superhighway
(
noi
diremmo
superautostrada
:
due
strade
parallele
che
non
s
'
incontrano
mai
e
non
si
separano
mai
e
sulle
quali
le
automobili
vanno
a
senso
unico
)
lo
porta
a
gran
velocità
in
direzione
di
Buffalo
.
L
'
amico
del
signor
X
,
che
conduce
la
macchina
,
un
grosso
sigaro
stretto
tra
i
denti
,
è
un
uomo
semplice
e
al
tempo
stesso
sardonico
,
mescolanza
non
insolita
in
America
dove
l
'
ingenuità
e
schiettezza
originaria
dei
pionieri
,
a
forza
di
delusioni
e
di
potenza
,
ha
finito
per
doppiarsi
di
una
specie
di
brutale
e
allusiva
ironia
.
Il
signor
X
domanda
all
'
amico
dove
vadano
e
l
'
amico
risponde
:
"
Stanotte
dormiamo
in
un
motel
;
e
domani
mattina
vediamo
le
cascate
del
Niagara
.
Mai
visto
le
cascate
del
Niagara
?
"
Il
signor
X
confessa
di
averne
sentito
molto
parlare
ma
di
non
averle
mai
viste
.
"
La
seconda
più
grande
delusione
delle
coppie
in
viaggio
di
nozze
"
(
the
second
greatest
deception
o
f
young
married
couples
)
,
spiega
l
'
amico
senza
batter
ciglio
.
E
poiché
il
signor
X
non
sembra
capire
aggiunge
:
"
La
prima
delusione
è
la
prima
notte
di
nozze
.
"
Così
,
in
conversari
,
si
giunge
al
motel
,
non
tanto
lontano
da
Buffalo
.
I
motel
,
per
chi
non
lo
sapesse
,
sono
alberghi
per
automobilisti
(
motor
hotel
)
cresciuti
come
funghi
,
è
il
caso
di
dirlo
,
sotto
la
pioggia
delle
automobili
,
lungo
le
strade
,
in
questi
ultimi
anni
.
Fabbricati
a
un
piano
solo
,
con
tante
camere
allineate
in
semicerchio
intorno
a
uno
spiazzo
dove
si
parcheggiano
le
macchine
,
i
motel
,
con
i
loro
tetti
di
tegole
,
i
loro
veroni
,
le
loro
porte
vivaci
,
la
loro
architettura
civettuola
rustica
o
coloniale
,
ricordano
parecchio
certe
fattorie
siciliane
o
spagnuole
di
simile
conformazione
e
costituiscono
un
esempio
di
più
della
praticità
americana
:
niente
portieri
,
camerieri
,
cassieri
,
direttori
,
niente
hall
,
ascensori
,
corridoi
,
bar
,
salotti
,
sale
da
pranzo
.
Si
arriva
,
si
suona
il
clacson
;
il
padrone
esce
,
si
fa
pagare
in
anticipo
e
dà
la
chiave
della
stanza
,
come
in
uno
stabilimento
balneare
;
quindi
si
va
a
dormire
e
la
mattina
si
riparte
,
insalutati
ospiti
.
Il
signor
X
e
il
suo
compagno
pernottano
dunque
al
motel
;
e
siccome
non
c
'
è
che
una
sola
stanza
libera
,
debbono
adattarsi
a
dormire
insieme
in
una
bella
camera
a
due
letti
.
Il
compagno
,
come
si
è
detto
,
è
uomo
semplice
;
eccolo
,
nudo
e
muscoloso
,
passeggiare
per
la
camera
,
sotto
gli
occhi
del
signor
X
,
chiacchierando
del
più
e
del
meno
.
Notato
l
'
imbarazzo
del
signor
X
,
lo
rassicura
:
"
Non
formalizziamoci
...
sono
stato
quattro
anni
nell
'
esercito
,
so
come
si
vive
tra
uomini
.
"
Qualche
minuto
più
tardi
si
corica
e
subito
comincia
,
con
la
solita
semplicità
,
a
russare
.
Dopo
aver
provato
varii
sistemi
per
farlo
tacere
,
tra
i
quali
quello
di
adescare
un
gatto
immaginario
,
il
signor
X
,
alla
fine
riesce
a
prender
sonno
anche
lui
.
All
'
alba
la
coppia
riprende
il
viaggio
.
È
primavera
e
gli
alberi
sono
tutti
ingioiellati
di
,
gemme
verdi
;
ma
è
una
primavera
industriale
e
anemica
che
fiorisce
tra
i
miasmi
velenosi
del
carbone
e
dei
prodotti
chimici
;
all
'
orizzonte
,
infatti
,
è
tutto
un
finimondo
fumante
e
minaccioso
di
ciminiere
,
di
fabbriche
,
di
serbatoi
e
di
gazometri
.
Siamo
nella
zona
più
fittamente
industrializzata
degli
Stati
Uniti
,
dove
si
trovano
città
celebri
per
la
loro
varia
produzione
come
Cleveland
,
Rochester
,
Buffalo
,
Detroit
,
Chicago
.
Adesso
la
campagna
cede
al
bosco
e
questo
si
fa
sempre
più
rado
e
più
pettinato
,
con
sentieri
di
cemento
,
cartelli
indicatori
,
chioschi
per
bevande
;
finché
un
romorio
di
acque
ruggenti
fa
drizzare
le
orecchie
al
signor
X
.
"
Le
cascate
del
Niagara
"
,
annunzia
il
compagno
levandosi
di
bocca
il
sigaro
(
un
sigaro
che
sembra
un
bastone
)
.
Dopo
un
momento
,
infatti
,
eccoli
affacciati
ad
una
ringhieretta
ammirando
la
spessa
massa
d
'
acqua
verde
e
livida
che
precipita
dentro
una
nuvola
tonante
di
spuma
.
In
fondo
alle
alte
ripe
,
il
Niagara
,
fiume
corto
ma
possente
,
esce
dalla
nuvola
della
spuma
e
scorre
,
denso
e
verde
,
tra
rocce
lustranti
.
Ma
,
ahimè
,
il
compagno
ha
avuto
ragione
dicendo
che
le
cascate
del
Niagara
sono
una
delusione
.
Con
la
solita
mania
di
modificare
la
natura
e
rendere
accessibili
perfino
le
cose
ovvie
(
che
cosa
di
più
ovvio
di
una
cascata
colossale
?
)
gli
americani
hanno
trasformato
questo
luogo
un
tempo
selvaggio
,
in
una
specie
di
presepe
turistico
-
industriale
.
Dovunque
belvederi
,
case
e
casette
,
alberghi
e
locande
,
e
anche
piccole
dighe
e
complessi
idroelettrici
.
Lontani
ricordi
di
letture
infantili
dei
romanzi
di
Fenimore
Cooper
accentuano
la
delusione
.
Non
mancano
,
pensa
il
signor
X
,
che
gli
indiani
imbottiti
di
stoppa
,
come
se
ne
vedono
nei
musei
di
storia
naturale
,
in
agguato
dietro
gli
alberi
,
il
fucile
in
pugno
,
il
compagno
del
signor
X
stancamente
getta
il
sigaro
nel
fiume
e
conclude
:
"
Le
chiamano
una
delle
meraviglie
del
mondo
...
sì
,
il
mondo
si
meraviglia
che
siano
chiamate
una
meraviglia
.
"
Si
riprende
la
corsa
,
si
varca
il
ponte
che
scavalca
il
Niagara
,
si
fa
una
breve
sosta
prima
al
Consolato
americano
,
sotto
la
bandiera
stellata
,
poi
al
posto
di
blocco
canadese
sotto
1'Union
Jack
,
quindi
si
fila
in
territorio
canadese
,
attraverso
l
'
immensa
lingua
di
terra
pianeggiante
che
si
sporge
tra
i
laghi
Ontario
,
Erie
e
Huron
.
"
Il
Canadà
"
,
pensa
il
signor
X
vedendo
i
chilometri
sfilare
a
decine
senza
che
il
paesaggio
piatto
e
anonimo
si
modifichi
anche
leggermente
,
"
è
ben
monotono
.
"
E
poi
attraversando
varie
cittadine
addormentate
e
bruttine
in
cui
l
'
americanismo
sembra
annacquato
dalla
rispettabilità
britannica
:
"
In
fondo
è
un
'
America
più
semplice
,
più
povera
.
"
Anche
il
compagno
trova
da
ridire
sui
canadesi
:
"
Sono
tutti
monarchici
arrabbiati
...
ci
rimproverano
ancor
oggi
a
noialtri
americani
di
essere
repubblicani
...
magari
vorrebbero
unirsi
a
noi
,
ma
non
per
fare
tutta
una
sola
repubblica
bensì
per
fare
un
solo
regno
...
il
più
piccolo
che
mangia
il
più
grosso
.
"
Canadà
,
Canadà
,
Canadà
:
più
avanti
si
va
e
più
è
la
stessa
cosa
.
A
tal
segno
che
,
come
l
'
automobile
sbuca
sul
ponte
di
ferro
che
collega
Windsor
canadese
con
Detroit
americana
,
il
signor
X
prova
quasi
del
sollievo
.
Ecco
di
nuovo
l
'
atmosfera
eccitante
,
brutale
,
bizzarra
e
patetica
degli
Stati
Uniti
,
finalmente
.
Le
strade
intorno
a
Detroit
sono
ingombrate
di
colossali
autocarri
a
due
piani
che
trasportano
nelle
loro
gabbie
di
acciaio
automobili
nuove
di
zecca
.
Il
compagno
del
signor
X
osserva
:
"
Adesso
,
per
far
comprare
le
automobili
,
hanno
escogitato
le
macchine
chiare
,
a
due
tinte
:
verde
e
verdolino
,
rosso
e
rosa
,
blu
e
celeste
.
Ma
quando
questa
moda
sarà
finita
che
faranno
?
"
Il
signor
X
domanda
che
avvenga
delle
macchine
vecchie
.
"
Sono
rivendute
in
provincia
e
poi
sempre
più
a
buon
mercato
e
più
in
basso
,
finché
finiscono
nel
cimitero
delle
macchine
,
ai
margini
delle
città
.
Allora
i
ragazzi
(
the
kids
)
frugano
nei
cimiteri
,
si
costruiscono
una
macchina
coi
pezzi
sparsi
di
molte
,
ci
vanno
e
si
rompono
il
collo
.
"
Il
signor
X
domanda
se
è
vero
che
le
grandi
corporazioni
automobilistiche
hanno
il
programma
:
due
macchine
in
ogni
famiglia
.
L
'
altro
risponde
:
"
Sicuro
,
due
e
anche
più
,
una
magari
per
il
bambino
di
quattro
anni
e
una
per
il
nonno
di
novanta
.
Come
si
chiamava
quel
re
francese
che
disse
:
un
pollo
in
pentola
in
ogni
famiglia
?
I
capi
delle
nostre
corporazioni
dicono
invece
:
una
macchina
per
ogni
persona
.
Ma
credetemi
:
il
solo
risultato
sarà
che
gli
americani
si
indebiteranno
fino
al
collo
per
pagare
le
rate
.
"
Ormai
essi
sono
nel
centro
del
Middlewest
che
a
sua
volta
è
il
centro
dell
'
America
.
L
'
automobile
corre
attraverso
una
campagna
ondulata
,
bagnata
da
fiumicelli
densi
e
pigri
,
punteggiata
di
case
e
di
fattorie
,
per
una
strada
fiancheggiata
di
grandi
e
antichi
alberi
fronzuti
.
Le
cittadine
,
i
borghi
,
i
villaggi
,
le
località
si
seguono
,
identici
:
vecchie
case
con
verone
a
colonne
e
prato
,
case
nuove
di
stile
razionale
,
pubblicità
immancabile
dei
prodotti
standard
,
negozi
in
cui
si
vendono
questi
stessi
prodotti
,
la
chiesa
gotica
,
il
municipio
neoclassico
,
la
scuola
,
la
banca
,
il
cimitero
.
La
sola
cosa
che
distingua
queste
cittadine
e
borghi
gli
uni
dagli
altri
sono
talvolta
i
nomi
scritti
sulle
insegne
dei
negozi
,
i
quali
indicano
la
diversa
e
compatta
estrazione
(
extraction
)
o
origine
degli
abitanti
.
In
certi
villaggi
tutti
i
nomi
sono
polacchi
,
in
altri
tutti
svedesi
,
in
altri
tutti
tedeschi
.
A
Jonesville
,
i
due
viaggiatori
si
fermano
ed
entrano
in
un
drug
-
store
per
consumare
,
arrampicati
sui
soliti
alti
sgabelli
,
una
frugale
colazione
.
Allora
tra
il
signor
X
e
la
cameriera
,
si
svolge
il
seguente
dialogo
:
"
Jonesville
.
E
chi
era
Jones
?
"
"
Jones
?
Ho
cinquant
'
anni
,
sono
nata
qui
,
ci
sono
sempre
vissuta
,
ma
non
ho
mai
saputo
chi
fosse
Jones
.
"
"
Ci
pensi
un
po
'
;
sarà
pure
stato
qualcuno
.
Washington
per
esempio
prende
il
nome
dal
grande
uomo
omonimo
.
Forse
anche
Jones
era
un
grand
'uomo."
"
Jones
?
Non
ci
avevo
mai
pensato
ma
ne
dubito
.
Sarà
stato
piuttosto
qualcuno
di
molto
comune
.
Jones
?
Come
dire
Smith
.
"
"
Insomma
chi
era
questo
Jones
?
"
"
Adesso
lo
domando
al
cuoco
.
Forse
lui
lo
sa
(
forte
,
affacciandosi
alla
cucina
)
:
Chi
era
Jones
?
"
Risposta
del
cuoco
,
inviperito
dal
sospetto
di
essere
preso
in
giro
:
"
Jones
?
Un
figlio
di
...
"
Grande
risata
della
cameriera
che
è
una
donna
allegra
e
sa
stare
allo
scherzo
:
"
Vedete
,
nessuno
sa
chi
fosse
questo
Jones
.
Ciò
non
ci
impedisce
di
vivere
a
Jonesville
e
di
starci
bene
.
"
Il
giorno
dopo
,
il
signor
X
che
si
era
addormentato
,
si
sveglia
di
soprassalto
e
scorge
intorno
a
sé
un
paesaggio
infernale
:
muraglie
lisce
,
turrite
,
senza
una
sola
finestra
,
cucine
per
titani
di
alluminio
e
ferro
,
con
tubi
che
salgono
al
cielo
contorcendosi
come
serpenti
,
serbatoi
che
sembrano
pentole
smisurate
,
file
e
file
di
fabbriche
a
grandi
vetrate
e
ciminiere
,
ciminiere
e
ciminiere
.
E
poi
strade
tetre
tra
queste
mostruosità
,
sparse
di
detriti
e
di
mattoni
come
le
strade
vuote
dopo
una
rivolta
operaia
,
e
casucce
sinistre
e
cadenti
,
e
tra
tutto
questo
squallore
i
soliti
cartelloni
pubblicitari
pieni
di
sorridente
e
melensa
euforia
commerciale
.
"
Chicago
"
,
annunzia
laconicamente
il
compagno
.
Il
signor
X
osserva
che
tutto
questo
gli
sembra
brutto
.
E
l
'
altro
:
"
A
Chicago
non
hanno
il
tempo
di
pensare
alla
bellezza
.
Ma
vi
sembra
poco
poter
dire
della
propria
città
che
è
la
città
più
brutta
del
mondo
?
Chicago
è
la
più
brutta
città
del
mondo
.
"
È
il
crepuscolo
,
ormai
,
rannuvolato
e
scuro
,
e
l
'
automobile
corre
a
perdifiato
per
una
larga
strada
lungo
un
mare
tempestoso
,
livido
,
che
poi
è
il
lago
.
Dall
'
altra
parte
,
in
fondo
a
una
profonda
trincea
,
si
vedono
ogni
tanto
correre
i
tetti
dei
vagoni
della
ferrovia
metropolitana
;
più
in
là
si
allineano
,
imbronciati
e
brutali
,
grattacieli
e
casamenti
gremiti
di
finestre
già
illuminate
e
sormontati
da
pubblicità
al
neon
verdi
e
violette
.
Il
signor
X
,
dopo
circa
mezz
'
ora
di
questa
corsa
,
domanda
sconfortato
dove
si
vada
.
"
Siamo
a
Chicago
est
"
,
risponde
il
compagno
,
"
questo
è
il
lago
Michigan
...
andiamo
a
Chicago
ovest
...
eh
,
Chicago
è
lunga
.
"
"
Quanto
lunga
?
"
"
Eh
,
dalle
venti
alle
quaranta
miglia
"
,
risponde
il
compagno
.
StampaQuotidiana ,
È
interessante
e
riuscito
questo
primo
film
del
trentenne
torinese
Gianluca
Maria
Tavarelli
,
realizzato
su
una
sceneggiatura
vincitrice
del
Premio
Solinas
,
presentato
alla
Mostra
di
Venezia
1994
:
sa
unire
realismo
sociale
e
sentimento
individuale
,
desolazione
invincibile
e
speranza
possibile
,
alienazioni
diverse
e
buona
drammaturgia
,
in
uno
stile
intenso
e
asciutto
.
Nella
Torino
notturna
,
Portami
via
racconta
i
destini
incrociati
di
due
coppie
di
giovani
che
vorrebbero
un
'
altra
vita
.
Due
amiche
emigrate
dall
'
Est
europeo
,
una
russa
e
una
bulgara
,
prostitute
di
lusso
da
due
milioni
,
vessate
,
ricattate
e
malmenate
dal
loro
sfruttatore
italiano
,
disperate
per
la
mancanza
di
libertà
e
di
vie
d
'
uscita
.
Due
amici
italiani
squattrinati
,
solitari
,
mortificati
da
esistenze
prive
di
senso
e
di
futuro
,
avviliti
da
lavori
brutti
(
uno
fa
senza
successo
il
venditore
di
elettrodomestici
;
l
'
altro
è
terapeuta
in
una
comunità
di
handicappati
,
senza
più
fiducia
nella
possibilità
di
rendersi
seriamente
utile
)
.
Le
due
coppie
s
'
incontrano
in
un
momento
drammatico
,
si
spaventano
,
si
aiutano
.
Il
trauma
dà
a
tutt
'
e
quattro
il
coraggio
prima
introvabile
d
'
andarsene
,
di
partire
verso
la
Francia
,
di
tentar
di
vivere
davvero
:
«
Fammi
provare
»
,
«
Ma
sì
»
.
Intorno
a
loro
la
città
nel
buio
,
strade
deserte
e
locali
affollati
esplorati
in
un
vagabondare
in
auto
insoddisfacente
ma
inevitabile
privo
d
'
allegria
e
d
'
amore
(
«
se
voglio
una
donna
me
la
devo
pagare
»
)
;
residence
tetri
visitati
dalle
due
ragazze
pagate
da
uomini
grossolani
e
malinconici
.
Accanto
a
loro
,
i
personaggi
minori
(
malati
di
mente
,
suicidi
,
un
vicino
convinto
d
'
un
proprio
prossimo
trasferimento
extraterrestre
)
simboleggiano
le
tante
possibili
varianti
del
grande
desiderio
di
fuga
contemporaneo
.
Gli
attori
ben
scelti
e
ben
diretti
interpretano
con
naturalezza
e
sottogliezza
i
loro
personaggi
simili
a
tante
persone
giovani
,
senza
presente
né
avvenire
,
ridotte
all
'
inerzia
o
al
dinamismo
nevrotico
,
rese
torpide
dal
rifiuto
,
dalla
delusione
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Nell
'
altro
dopoguerra
Ernest
Hemingway
pubblicò
uno
dopo
l
'
altro
due
romanzi
:
The
sun
also
rises
e
A
farewell
to
arms
e
una
raccolta
di
novelle
:
Men
without
women
.
In
tutti
e
tre
questi
libri
c
'
era
un
protagonista
semiautobiografico
ravvisabile
in
uno
dei
personaggi
o
addirittura
nel
narratore
,
il
quale
era
destinato
a
percorrere
una
lunga
e
fortunata
carriera
come
eroe
rappresentativo
dei
cosiddetti
"
gay
twenties
"
ossia
allegri
anni
intorno
il
1920
.
Questo
protagonista
era
un
giovanotto
sportivo
e
simpatico
,
di
recente
smobilitato
,
grande
bevitore
(
il
suo
motto
era
,
come
è
noto
:
"
have
a
drink
?
"
"
volete
bere
?
"
)
,
grande
amatore
di
corride
spagnuole
,
di
guerre
e
guerriglie
mediterranee
,
di
rivoluzioni
e
pronunciamenti
,
grande
cacciatore
,
uomo
d
'
azione
,
insomma
,
piuttosto
che
di
pensiero
,
libero
come
il
vento
,
generoso
,
infantile
o
addirittura
alieno
dai
legami
amorosi
(
il
titolo
"
Men
without
women
"
ossia
"
Uomini
senza
donne
"
è
significativo
)
e
,
particolare
importante
,
cittadino
della
potente
e
giovane
repubblica
degli
Stati
Uniti
.
Questo
protagonista
potrebbe
anche
essere
considerato
la
versione
americana
ossia
ingenua
di
analogo
personaggio
per
niente
ingenuo
,
frequente
nella
letteratura
europea
da
D
'
Annunzio
su
su
fino
a
Lawrence
di
Arabia
;
ma
in
realtà
Hemingway
l
'
aveva
attinto
direttamente
dalla
tradizione
e
dalla
vita
del
suo
Paese
.
Teodoro
Roosevelt
,
il
fondatore
della
dinastia
politica
dello
stesso
nome
,
è
senza
dubbio
l
'
antenato
e
il
prototipo
diretto
e
reale
del
personaggio
di
Hemingway
.
Questo
famoso
Presidente
degli
Stati
Uniti
era
stato
anche
lui
ranchero
,
cow
-
boy
,
cacciatore
nei
safari
d
'
Africa
,
esploratore
nel
Sudamerica
e
uomo
di
tutti
gli
sport
e
di
tutti
gli
interventi
così
nella
vita
privata
come
in
quella
pubblica
.
Basterebbe
il
titolo
di
un
suo
libro
:
The
strenuous
life
(
La
vita
strenua
)
per
dare
un
'
idea
non
tanto
dello
scrittore
quanto
dell
'
uomo
.
A
sua
volta
,
poi
,
Teodoro
Roosevelt
veniva
dalla
tradizione
della
cosiddetta
frontiera
,
ossia
dell
'
avanzata
verso
ovest
dei
pionieri
e
colonizzatori
della
prima
metà
dell
'
Ottocento
.
Così
il
personaggio
di
Hemingway
che
sembrò
modernissimo
ai
letterati
d
'
Europa
e
che
in
Italia
deve
considerarsi
il
padre
di
molti
eroi
del
romanzo
neorealistico
,
risaliva
nella
realtà
al
deprecato
diciannovesimo
secolo
.
Oggi
molti
ancora
,
in
Italia
e
altrove
,
considerano
questo
personaggio
come
rappresentativo
della
civiltà
degli
Stati
Uniti
.
In
verità
costoro
sono
vittime
di
un
'
illusione
di
origine
letteraria
o
,
se
si
preferisce
,
di
un
luogo
comune
.
Il
personaggio
di
Hemingway
non
rappresenta
ormai
più
nulla
(
all
'
infuori
di
Hemingway
stesso
)
,
e
come
la
luce
di
certe
stelle
che
ci
arriva
quando
l
'
astro
che
l
'
emanò
è
già
spento
da
un
pezzo
,
in
America
deve
ritenersi
quasi
del
tutto
estinto
.
Un
primo
punto
da
fermare
è
il
seguente
:
la
grande
crisi
economica
del
1929
ha
trasformato
completamente
la
psicologia
dell
'
americano
e
,
dunque
,
del
personaggio
caro
ad
Hemingway
ed
ai
suoi
imitatori
.
Nel
1929
avvenne
all
'
americano
medio
un
po
'
quello
che
avviene
a
certi
uomini
che
non
hanno
mai
avuto
malattie
:
si
ammalò
seriamente
,
per
la
prima
volta
in
vita
sua
,
e
da
allora
gli
è
rimasta
la
paura
della
malattia
e
di
conseguenza
la
fiducia
nel
medico
e
nelle
medicine
che
lo
aiutarono
a
superarla
.
Si
sa
quali
furono
queste
medicine
e
questo
medico
:
i
grandi
lavori
pubblici
intrapresi
dallo
Stato
,
gli
interventi
dello
Stato
in
tutti
i
campi
e
lo
Stato
stesso
come
datore
di
lavoro
.
Nulla
dunque
di
più
diverso
dal
disinvolto
giovanotto
di
Hemingway
,
"
free
lancer
"
ossia
libero
professionista
in
qualche
vago
mestiere
come
il
giornalismo
di
guerra
o
la
caccia
grossa
,
di
questo
nuovo
americano
impiegato
statale
o
privato
e
comunque
salariato
,
ansioso
soprattutto
di
sicurezza
e
di
tranquillità
.
In
altri
termini
,
tra
il
1929
e
il
1939
,
l
'
americano
,
attraverso
le
angosce
della
disoccupazione
e
della
depressione
economica
,
si
è
trasformato
da
individualista
anarchico
in
cittadino
associato
.
Hemingway
,
sia
detto
di
passaggio
,
rimane
il
grande
scrittore
che
è
;
ma
il
suo
personaggio
appartiene
non
più
alla
cronaca
dei
nostri
giorni
bensì
alla
storia
del
più
recente
passato
.
Questo
nuovo
americano
non
ha
ancora
avuto
il
suo
romanziere
(
il
Babbitt
di
Sinclair
Lewis
è
altra
cosa
)
,
ma
ha
già
avuto
i
suoi
sociologhi
.
Libri
come
per
esempio
The
lonely
crowd
di
Riesman
,
Glazer
e
Denney
(
di
cui
si
è
già
parlato
in
queste
colonne
)
,
per
non
citare
che
uno
dei
testi
più
conosciuti
,
contengono
già
una
definizione
abbastanza
esatta
di
questo
nuovo
personaggio
.
La
sociologia
di
The
lonely
crowd
,
irta
di
neologismi
talvolta
sforzati
,
rappresenta
tuttavia
un
tentativo
molto
serio
di
definire
la
realtà
dell
'
uomo
americano
.
La
suddivisione
di
Riesman
e
dei
suoi
due
compagni
delle
tre
età
umane
degli
Stati
Uniti
,
quella
degli
uomini
diretti
dalla
tradizione
(
tradition
-
directed
)
,
quella
degli
uomini
diretti
dalla
coscienza
(
inner
-
directed
)
e
quella
degli
uomini
diretti
dai
rapporti
con
gli
altri
uomini
(
other
-
directed
)
,
a
qualcuno
potrebbe
sembrare
un
semplice
travestimento
delle
definizioni
marxiste
ben
note
dell
'
uomo
del
periodo
precapitalistico
,
dell
'
uomo
del
periodo
capitalistico
e
dell
'
uomo
del
periodo
postcapitalistico
ossia
tecnocratico
e
collettivistico
;
ma
a
ben
guardare
non
lo
è
.
Nella
cultura
le
parole
sono
tutto
.
E
adoperare
parole
diverse
vuol
già
dire
avere
concezioni
diverse
e
mire
diverse
.
Ma
torniamo
al
nostro
americano
nuovo
.
Riesman
e
i
suoi
collaboratori
,
come
è
noto
,
mentre
affermano
che
questi
tre
tipi
umani
coesistono
nello
stesso
tempo
in
America
,
lasciano
intendere
che
i
primi
due
(
tradition
-
directed
e
inner
-
directed
)
appartengono
ormai
al
passato
e
che
il
terzo
(
other
-
directed
)
è
oggi
il
più
diffuso
e
quello
che
prevarrà
definitivamente
nell
'
avvenire
.
Non
stiamo
qui
a
discutere
le
idee
di
Riesman
;
ce
ne
serviamo
soltanto
come
punto
di
riferimento
.
Che
cos
'
è
,
dunque
,
nella
realtà
fisica
e
psicologica
questo
nuovo
americano
,
quest
'
uomo
che
per
i
suoi
rapporti
con
gli
altri
non
si
fonda
più
sulla
tradizione
o
sulla
coscienza
bensì
sui
rapporti
degli
altri
con
lui
?
Per
cominciare
forse
non
sarà
inutile
ricordare
che
tra
le
note
della
pagella
scolastica
ce
n
'
è
una
consacrata
al
grado
di
adattamento
all
'
ambiente
(
adjustment
)
dell
'
alunno
.
Questa
nota
sostituisce
la
nostra
tradizionale
"
buona
condotta
"
ed
è
forse
più
importante
per
il
futuro
dell
'
alunno
della
conoscenza
della
letteratura
inglese
o
della
storia
degli
Stati
Uniti
.
Quale
sia
l
'
origine
di
questa
ansietà
per
l
'
adattamento
è
difficile
dirlo
;
forse
il
fatto
che
gli
Stati
Uniti
sono
un
composto
di
tante
razze
,
nazionalità
e
religioni
diverse
ed
è
essenziale
che
,
appunto
,
individui
così
discordanti
si
adattino
gli
uni
agli
altri
prontamente
e
durevolmente
;
forse
è
un
segno
della
influenza
crescente
degli
studi
sociologici
,
così
estesi
agli
Stati
Uniti
,
sull
'
educazione
.
Certo
è
significativo
che
mentre
quarant
'
anni
or
sono
l
'
educazione
avrebbe
insistito
semmai
sul
successo
,
ossia
,
alla
maniera
europea
,
sull
'
eccellenza
nelle
materie
studiate
,
oggi
punta
invece
sull
'
adattamento
e
,
dunque
,
in
certa
misura
,
sulla
capacità
dell
'
alunno
di
tenersi
in
riga
con
gli
altri
,
anche
quando
,
come
è
spesso
il
caso
,
i
suoi
doni
di
natura
lo
porterebbero
più
avanti
.
Se
si
pensa
che
l
'
idea
del
successo
è
indissolubilmente
legata
agli
Stati
Uniti
con
la
dottrina
calvinista
della
predestinazione
,
si
misurerà
tutta
l
'
ampiezza
del
capitombolo
che
la
vecchia
concezione
puritana
ha
fatto
in
America
negli
ultimi
anni
.
Insomma
,
nelle
scuole
degli
Stati
Uniti
i
ragazzi
non
vengono
educati
per
diventare
dei
Washington
e
neppure
dei
Teodori
Roosevelt
;
debbono
invece
diventare
dei
"
good
mixers
"
,
ossia
,
letteralmente
,
dei
"
buoni
mischiatori
"
e
già
nella
parola
"
mischiatore
"
è
contenuta
l
'
idea
di
un
rapporto
sociale
continuo
,
fitto
e
ben
dosato
.
Questa
idea
è
conculcata
nei
ragazzi
di
buon
'
ora
non
soltanto
dalle
pagelle
ma
anche
dalla
loro
partecipazione
alle
molte
associazioni
sportive
,
mondane
e
culturali
studentesche
.
Come
è
chiaro
,
quest
'
idea
del
"
good
mixer
"
porta
al
timore
della
distinzione
,
dell
'
eccentricità
e
dell
'
isolamento
.
Riesman
nel
suo
libro
cita
la
seguente
intervista
con
una
bambina
di
dodici
anni
:
Bambina
:
"
Mi
piace
Superuomo
(
personaggio
di
romanzi
a
fumetti
avveniristici
)
più
degli
altri
perché
può
fare
quello
che
gli
altri
non
possono
fare
,
per
esempio
volare
.
"
Maestra
:
"
Ti
piacerebbe
volare
?
"
Bambina
:
"
Mi
piacerebbe
volare
se
tutti
volassero
,
altrimenti
mi
sembrerebbe
di
fare
qualche
cosa
di
ostentato
(conspicuous)."
Dove
è
sottinteso
che
è
preferibile
essere
simile
agli
altri
piuttosto
che
migliore
degli
altri
.
In
realtà
il
nuovo
uomo
americano
non
desidera
il
successo
bensì
la
sicurezza
;
e
non
desidera
il
successo
perché
sente
d
'
istinto
che
esso
è
collegato
con
molte
difficoltà
e
pericoli
,
primo
fra
tutti
quello
di
dare
ombra
ai
suoi
simili
e
perciò
di
renderseli
ostili
.
Il
che
poi
,
come
è
ovvio
,
si
convertirebbe
in
un
danno
economico
e
sociale
.
Difatti
:
mentre
l
'
avventuriero
,
il
libero
professionista
,
l
'
industriale
individualista
potevano
permettersi
il
lusso
di
infischiarsi
degli
altri
(
è
famosa
la
risposta
di
un
miliardario
americano
del
tempo
dell
'
imperialismo
del
dollaro
a
chi
gli
faceva
osservare
che
le
sue
sfrenate
speculazioni
avrebbero
rovinato
una
buona
parte
del
pubblico
:
"
The
public
be
damned
"
;
ossia
:
"
Il
pubblico
può
andarsene
al
diavolo
"
)
,
il
nuovo
uomo
americano
,
che
è
quasi
sempre
impiegato
statale
o
privato
,
ha
bisogno
della
benevolenza
generale
;
e
non
l
'
ottiene
se
non
studiandosi
di
non
rendersi
né
troppo
valoroso
né
troppo
potente
.
Questa
preoccupazione
di
non
dare
ombra
,
di
non
essere
"
conspicuous
"
,
secondo
il
termine
adoperato
dalla
bambina
,
si
estende
a
tutti
i
campi
negli
Stati
Uniti
,
anche
in
quelli
in
cui
la
potenza
è
connaturata
all
'
attività
professionale
.
Come
dice
l
'
economista
Galbraith
,
nel
suo
libro
Il
capitalismo
americano
:
"
Il
capo
della
grande
società
non
può
ammettere
che
egli
o
l
'
azienda
possegga
un
potere
economico
di
un
qualche
rilievo
...
Gli
uomini
più
saggi
hanno
scoperto
che
è
meno
drammatica
ma
molto
più
sicura
la
classica
difesa
di
essere
dei
semplici
ingranaggi
in
un
sistema
che
non
lascia
loro
alcun
potere
.
"
"
Ingranaggi
"
ecco
la
parola
che
mancava
al
nostro
ragionamento
e
che
Galbraith
ci
suggerisce
:
l
'
uomo
nuovo
americano
sente
che
è
un
ingranaggio
,
vuole
essere
un
ingranaggio
e
non
desidera
essere
altro
che
un
ingranaggio
.
Sia
detto
di
passaggio
,
non
essere
un
ingranaggio
o
un
"
good
mixer
"
può
risultare
addirittura
pericoloso
,
specie
in
certe
comunità
provinciali
o
in
certi
gruppi
professionali
.
Chiunque
infatti
manifesti
con
la
parola
o
con
l
'
atteggiamento
un
suo
desiderio
di
distinguersi
,
di
differenziarsi
,
può
suggerire
ai
suoi
colleghi
o
compagni
o
coabitanti
il
seguente
sillogismo
:
"
Si
differenzia
,
dunque
odia
il
modo
di
vivere
americano
e
l
'
America
;
odia
l
'
America
,
dunque
è
un
traditore
,
un
'
commy
'
(
comunista
)
,
una
probabile
spia
,
un
uomo
da
evitarsi
,
da
mettere
sotto
processo
e
così
via
.
"
Il
che
equivale
a
dire
che
in
America
attualmente
(
ma
sembra
che
l
'
apice
di
questo
processo
sia
stato
raggiunto
negli
anni
più
recenti
con
gli
scandali
delle
spie
atomiche
e
il
maccartismo
)
c
'
è
un
formidabile
conformismo
fondato
sul
generico
e
comprensivo
slogan
"
The
american
way
of
life
"
"
Il
modo
di
vivere
americano
"
.
Che
cosa
sia
questo
modo
di
vivere
americano
è
ben
difficile
dirlo
;
come
è
stato
già
osservato
da
tempo
,
questo
slogan
deve
la
sua
efficacia
in
tutti
i
campi
,
da
quello
strettamente
giuridico
e
politico
(
basti
citare
il
titolo
di
un
bel
libro
:
Freedom
and
responsibility
in
the
american
way
of
life
di
Becker
)
,
a
quello
del
costume
spicciolo
,
alla
sua
estrema
genericità
e
imprecisione
.
Questo
slogan
ormai
stagionato
(
a
quanto
pare
ebbe
origine
ai
tempi
del
New
Deal
e
forse
anche
prima
)
abbraccia
praticamente
tutti
i
vari
conformismi
minori
americani
e
li
congloba
in
uno
solo
e
massiccio
;
fonde
insieme
democrazia
e
abbigliamento
,
rispetto
delle
leggi
e
cucina
,
consapevolezza
delle
differenze
razziali
e
religiose
e
abitudini
casalinghe
o
mondane
,
diffidenza
verso
gli
stranieri
e
preferenza
per
i
tabacchi
nazionali
,
ecc.
ecc
.
;
insomma
è
l
'
invisibile
e
pur
sempre
presente
"
linea
generale
"
sulla
quale
si
irrigidisce
la
grandissima
maggioranza
degli
americani
.
Il
conformismo
è
sempre
un
mezzo
di
espansione
,
consapevole
o
inconsapevole
.
La
consapevolezza
nel
conformismo
costituisce
tuttavia
una
debolezza
talvolta
irreparabile
.
In
Europa
,
per
esempio
,
il
tentativo
recente
di
costruire
consapevolmente
e
alla
svelta
dei
conformismi
a
scopi
militari
e
di
conquista
,
finì
in
Italia
e
in
Germania
con
il
disastro
.
Invece
il
conformismo
inglese
dell
'
epoca
vittoriana
può
essere
considerato
un
buon
esempio
di
costruzione
inconsapevole
(
fino
ad
un
certo
segno
,
però
)
ossia
naturale
,
necessaria
e
spontanea
,
di
un
conformismo
senza
alcun
dubbio
espansivo
e
agguerrito
.
In
America
oggi
assistiamo
al
concretarsi
di
un
conformismo
simile
a
quello
vittoriano
.
In
altri
termini
l
'
uomo
nuovo
americano
è
entrato
quasi
senza
accorgersene
,
per
necessità
di
cose
,
in
un
movimento
conformistico
che
,
sempre
senza
che
se
ne
avveda
e
magari
contro
il
suo
desiderio
,
lo
porterà
molto
lontano
.
L
'
espansione
americana
nel
mondo
,
oggi
,
è
legata
strettamente
all
'
esistenza
di
questo
conformismo
a
casa
,
ossia
alla
tacita
e
spontanea
proliferazione
di
una
quantità
di
tabù
e
di
convenzioni
.
Ad
un
osservatore
superficiale
poteva
forse
sembrare
che
il
giovanotto
sportivo
ed
esuberante
di
Hemingway
fosse
il
vero
rappresentante
di
un
'
America
in
fase
di
espansione
.
In
realtà
quel
giovanotto
non
voleva
che
divertirsi
.
I
veri
"
espansivi
"
sono
oggi
invece
gli
americani
nuovi
,
l
'
impiegato
statale
o
privato
che
dirige
la
complessa
e
lentissima
macchina
amministrativa
del
Paese
(
redtape
)
,
l
'
ufficiale
irreprensibile
e
quasi
prussiano
del
Pentagono
,
il
manager
poco
pittoresco
della
grande
corporazione
,
il
capo
del
grande
sindacato
,
il
tecnico
,
il
sociologo
,
l
'
esperto
delle
più
varie
questioni
.
Sono
essi
che
trascinati
dal
movimento
anonimo
,
possente
e
quasi
senza
scopo
della
macchina
sociale
,
hanno
fatto
sì
che
gli
Stati
Uniti
si
siano
impegnati
(
committed
)
fuori
di
casa
nelle
più
diverse
imprese
nei
più
diversi
Paesi
.
E
più
quest
'
espansione
all
'
esterno
si
allargherà
,
più
si
stringerà
all
'
interno
,
per
diretta
conseguenza
,
la
presa
del
conformismo
.
StampaQuotidiana ,
Nell
'
anno
1123
in
Francia
,
un
aristocratico
guerriero
e
il
suo
scudiero
bevono
per
errore
un
filtro
del
tempo
preparato
da
un
arcimago
,
e
si
ritrovano
nell
'
anno
1992;
davanti
allo
spettacolo
terrificante
del
progresso
e
della
tecnologia
,
si
spaventano
;
il
nobile
desidera
soltanto
tornare
al
proprio
secolo
e
ci
torna
,
mentre
il
servitore
sceglie
di
restare
nel
Novecento
dove
,
almeno
in
apparenza
,
il
popolo
ha
qualche
diritto
.
Raccontando
questa
storia
,
I
visitatori
è
stato
il
film
-
fenomeno
della
scorsa
stagione
cinematografica
francese
.
Con
14
milioni
di
spettatori
ha
battuto
ogni
record
d
'
incassi
degli
ultimi
dieci
anni
,
ha
vinto
numerosi
premi
,
ha
provocato
analisi
,
discussioni
,
ipotesi
:
un
simile
successo
è
la
spia
d
'
una
immensa
fame
di
ridere
,
gli
spettatori
hanno
amato
sentir
parlare
dell
'
identità
francese
perenne
,
il
film
è
piaciuto
tanto
perché
prende
in
giro
la
civiltà
contemporanea
,
eccetera
.
Di
sicuro
è
divertente
,
esilarante
.
Passatista
e
snob
,
un
po
'
ecologica
e
un
po
'
romantica
,
saga
di
quell
'
anacronismo
così
spesso
fonte
di
comicità
(
i
Monty
Python
,
Me1
Brooks
,
Troisi
-
Benigni
in
Non
ci
resta
che
piangere
)
,
la
commedia
fa
ridere
molto
.
Piombati
nel
Novecento
,
il
guerriero
e
lo
scudiero
non
riescono
a
respirare
l
'
aria
inquinata
,
non
riconoscono
il
paesaggio
(
«
Dove
sono
finite
le
foreste
?
»
)
,
s
'
impauriscono
vedendo
un
postino
africano
(
«
Il
saracino
!
Il
saracino
!
»
)
,
vomitano
appena
entrati
in
automobile
,
si
lavano
mani
e
faccia
nel
gabinetto
,
combinano
guai
iperbolici
.
L
'
aristocratico
scopre
con
orrore
che
il
suo
castello
è
stato
venduto
e
trasformato
in
albergo
di
lusso
;
che
i
plebei
possono
essere
ricchi
e
i
servi
sono
spariti
;
che
una
hostess
s
'
offende
a
sentirsi
chiamare
«
garzona
»
;
che
la
sua
discendente
,
moglie
d
'
un
brillante
dentista
e
padrona
d
'
una
bella
villetta
,
«
ha
sposato
un
cavadenti
e
vive
in
un
tugurio
»
.
Lo
scudiero
s
'
adatta
invece
felicemente
a
un
mondo
per
lui
migliore
,
e
impara
subito
a
gridare
«
occhèi
»
con
entusiasmo
.
Il
film
è
dialogato
in
un
francese
arcaico
d
'
invenzione
,
bene
adattato
da
Sergio
Jacquier
per
la
versione
italiana
.
È
diretto
da
Jean
-
Marie
Poiré
,
49
anni
,
parigino
,
ex
rocker
,
già
autore
di
nove
cinecommedie
perlopiù
mai
viste
in
Italia
.
È
ottimamente
interpretato
nella
parte
del
guerriero
da
Jean
Reno
(
doppiato
da
Gigí
Proietti
)
,
nella
parte
dello
scudiero
dal
comico
Christian
Clavier
(
doppiato
da
Leo
Gullotta
)
:
ma
la
più
brava
è
Valerie
Lemercier
(
doppiata
da
Patrizia
Castagnoli
)
che
nella
parte
della
discendente
costruisce
,
tra
comicità
e
critica
di
costume
,
un
personaggio
perfetto
di
aristocratica
avventurista
e
romantica
,
senza
principi
e
senza
pregiudizi
,
ricca
d
'
impassibile
cortesia
,
di
pragmatismo
fattivo
,
di
sapienza
mondana
.
StampaQuotidiana ,
A
Chicago
,
come
si
accorge
ben
presto
il
signor
X
,
batte
il
cuore
degli
Stati
Uniti
,
più
che
a
Washington
,
capitale
politica
,
più
che
a
Nuova
York
,
capitale
intellettuale
.
Brutta
e
brutale
,
proliferata
in
riva
allo
sterminato
lago
Michigan
con
la
spontaneità
sorda
e
apparentemente
inanimata
dei
vegetali
(
ma
un
vegetale
gigantesco
,
di
quelli
che
riempivano
la
terra
nelle
epoche
geologiche
)
Chicago
,
capitale
industriale
degli
Stati
Uniti
,
non
sembra
essere
a
prima
vista
che
un
immenso
accampamento
produttivo
(
ci
sono
state
prima
le
fabbriche
o
prima
le
case
di
abitazione
a
Chicago
?
Difficile
a
dirsi
)
in
cui
l
'
Utilità
ha
regnato
fin
dagli
inizi
,
dittatorialmente
,
senza
mai
permettere
che
la
sua
naturale
oppositrice
,
la
Bellezza
,
salisse
al
potere
,
foss
'
anche
per
governare
un
solo
giorno
.
Eppure
,
forse
appunto
perché
schiacciata
dall
'
Utilità
,
pensa
il
signor
X
,
Chicago
sogna
la
Bellezza
,
con
un
'
intensità
e
ingenuità
maggiore
che
altrove
in
America
.
Non
è
un
caso
,
per
esempio
,
si
dice
il
signor
X
penetrando
in
una
sala
del
museo
d
'
arte
moderna
e
restando
a
bocca
aperta
davanti
alla
Grande
Jatte
di
Seurat
che
riempie
un
'
intera
parete
,
non
è
un
caso
che
a
Chicago
si
trovino
alcune
tra
le
più
belle
collezioni
di
arte
moderna
del
mondo
intero
.
Non
è
un
caso
,
insomma
,
che
questa
Grande
Jatte
,
pittura
meravigliosa
,
paragonabile
soltanto
alle
grandi
composizioni
del
passato
,
alla
Resa
della
città
di
Breda
di
Velàzquez
o
all
'
Inumazione
del
Conte
di
Orgaz
del
Greco
,
questo
quadro
dorato
dal
sole
declinante
della
vecchia
Europa
,
si
trovi
nella
città
dei
macelli
,
delle
fabbriche
,
dei
gangsters
,
dei
miliardarii
delle
industrie
alimentari
e
della
"
Chicago
Tribune
"
del
defunto
(
or
è
qualche
giorno
)
colonnello
Mac
Cormick
.
Non
è
un
caso
neppure
,
pensa
ancora
il
signor
X
,
allontanandosi
con
rammarico
dalla
Grande
Jatte
,
che
,
per
esempio
,
ieri
sera
,
egli
abbia
trovato
nella
casa
di
un
agente
di
borsa
la
maggiore
collezione
di
dischi
microsolco
che
egli
abbia
mai
visto
;
o
che
l
'
altro
giorno
abbia
assistito
in
casa
di
un
sensale
di
terreni
ad
una
fervida
e
ben
informata
discussione
sulla
poesia
modernissima
.
Non
è
un
caso
,
no
,
conclude
il
signor
X
avviandosi
all
'
uscita
del
museo
attraverso
le
sale
piene
zeppe
di
bellissimi
quadri
di
Monet
,
Manet
,
Cézanne
,
Van
Gogh
,
Gauguin
e
via
dicendo
:
Chicago
è
un
gigante
di
ferro
ma
con
un
cuore
umano
.
E
mentre
è
vero
che
Chicago
deve
la
celebrità
al
suo
carattere
quasi
esemplare
di
città
tutta
dedita
alla
produzione
industriale
,
non
è
meno
vero
che
moltissimi
scrittori
e
artisti
d
'
America
sono
nati
qui
o
nei
dintorni
,
per
esempio
Hemingway
,
Mark
Twain
e
tanti
altri
.
Dopo
il
museo
d
'
arte
moderna
,
il
signor
X
se
ne
va
lungo
il
Lake
Front
al
museo
di
storia
naturale
.
Il
signor
X
ama
questo
genere
di
museo
molto
americano
,
dove
dietro
grandi
vetrine
,
impagliati
e
circondati
da
scenarii
a
colori
che
ne
riproducono
l
'
ambiente
naturale
,
si
possono
vedere
esemplari
della
fauna
d
'
America
come
il
bisonte
,
l
'
orso
grigio
o
grizzly
,
l
'
alce
,
la
foca
e
il
gattopardo
.
La
fede
nell
'
evoluzionismo
darwiniano
è
testimoniata
da
una
serie
di
vetrine
in
cui
l
'
uomo
passa
lentamente
da
una
condizione
quasi
scimmiesca
(
la
prima
famiglia
umana
è
rappresentata
da
tre
fantocci
,
madre
padre
e
bambino
,
irsuti
,
di
bassa
fronte
,
prognati
,
nocchieruti
e
ignudi
,
in
atto
di
divorare
crudo
un
povero
cervo
mezzo
scarnificato
)
alla
civiltà
già
sofisticata
delle
palafitte
.
Ma
il
signor
X
è
soprattutto
attirato
dagli
scheletri
dei
grandi
mostri
preistorici
che
in
America
sono
stati
ritrovati
un
po
'
dappertutto
in
ottime
condizioni
di
conservazione
.
Eccolo
per
esempio
girare
intorno
il
Diplodocus
,
il
più
grande
di
tutti
,
un
lucertolone
gigantesco
vissuto
nelle
praterie
d
'
America
parecchie
decine
di
milioni
di
anni
or
sono
.
Sarà
lungo
,
pensa
il
signor
X
,
una
trentina
di
metri
e
doveva
avere
,
almeno
a
giudicare
dalla
grandezza
delle
costole
simili
a
cerchi
rotti
di
una
botte
immensa
,
un
corpaccio
barcollante
su
brevi
(
relativamente
)
zampe
;
preceduto
da
una
testa
molto
piccola
e
seguito
da
una
coda
sottile
e
lunghissima
che
doveva
strisciare
tra
le
alte
erbe
per
un
pezzo
dopo
che
l
'
animale
ci
aveva
impresso
le
sue
orme
mostruose
.
Un
cartello
ai
piedi
dello
scheletro
avverte
che
esso
fu
trovato
in
una
cava
dell
'
Utah
e
qui
portato
,
pietra
e
tutto
,
e
poi
che
ci
vollero
cinque
anni
per
liberarlo
dalla
sua
tomba
di
sasso
,
pulirlo
,
smontarlo
e
rimontarlo
,
debitamente
imbevuto
di
una
sostanza
chimica
che
impedisce
alle
ossa
di
andare
in
polvere
.
Eh
,
pensa
il
signor
X
,
l
'
America
è
proprio
il
paese
dei
Dinosauri
;
milioni
e
milioni
di
anni
or
sono
questi
mostri
scorrazzavano
per
le
praterie
del
Middlewest
e
poi
perirono
tutti
per
qualche
motivo
misterioso
probabilmente
connaturato
alla
loro
stessa
grandezza
.
Oggi
su
queste
stesse
praterie
scorrazzano
mostri
altrettanto
smisurati
,
le
cosiddette
grandi
Corporazioni
dell
'
acciaio
,
delle
automobili
,
degli
alimentari
,
delle
sigarette
e
via
dicendo
.
Che
c
'
è
,
si
domanda
il
signor
X
,
che
c
'
è
nell
'
aria
,
nell
'
acqua
,
nel
suolo
d
'
America
perché
qui
ogni
organismo
cresce
fuori
della
misura
umana
,
mostruosamente
,
e
diventi
colossale
,
così
i
sauriani
preistorici
come
le
società
industriali
di
oggi
?
Tutto
in
America
diventa
colossale
,
ma
la
testa
di
questi
colossi
rimane
piccola
;
e
la
loro
stessa
grandezza
li
espone
un
giorno
o
l
'
altro
ai
colpi
dell
'
uomo
,
di
loro
tanto
più
piccolo
.
E
i
mostri
periscono
e
periranno
,
finché
il
mondo
sarà
un
mondo
umano
e
l
'
uomo
ne
sarà
il
centro
.
Il
signor
X
,
dopo
il
museo
d
'
arte
moderna
e
il
museo
di
storia
naturale
,
pensa
di
dovere
anche
una
visita
allo
Stockyard
,
luogo
famoso
dei
massacri
di
bovini
e
suini
,
descritto
più
e
più
volte
dagli
inorriditi
(
ma
non
vegetariani
,
ahimè
)
scrittori
d
'
Europa
.
Il
signor
X
scopre
che
non
potrà
assistere
a
quei
famosi
massacri
perché
le
grandi
società
alimentari
hanno
finalmente
deciso
di
devolvere
una
parte
dei
loro
guadagni
all
'
ammodernamento
dello
Stockyard
,
in
altri
termini
alla
costruzione
di
un
campo
di
sterminio
veramente
scientifico
.
Non
resta
dunque
al
signor
X
che
recarsi
nel
sobborgo
dove
si
trova
la
Stockyard
e
lì
prendere
la
ferrovia
sopraelevata
e
contentarsi
di
gettare
uno
sguardo
panoramico
sul
luogo
dei
macelli
.
Il
signor
X
,
come
arriva
nel
sobborgo
,
è
colpito
una
volta
di
più
dal
particolare
aspetto
della
civiltà
industriale
là
dove
essa
non
si
cura
di
adornarsi
,
sia
pure
in
maniera
goffa
e
retorica
,
e
si
mostra
nella
sua
nudità
utilitaria
.
Quel
che
fa
più
impressione
al
signor
X
,
in
quelle
strade
devastate
ma
irreprensibilmente
squadrate
ad
angolo
retto
(
strana
combinazione
della
geometria
e
dello
squallore
)
è
l
'
assenza
assoluta
del
vecchio
e
dell
'
antico
che
sono
così
frequenti
anche
nei
quartieri
più
poveri
delle
città
rurali
e
artigiane
d
'
Europa
.
Case
,
fabbriche
,
pubblicità
,
vetrine
,
insegne
,
lampioni
,
magazzini
,
ciminiere
,
muri
e
marciapiedi
,
tutto
in
queste
strade
è
scaduto
e
cadente
,
ma
non
vecchio
né
antico
.
Sono
luoghi
quasi
metafisici
,
pensa
il
signor
X
,
non
privi
di
una
loro
terribile
patetica
bellezza
,
i
quali
ricordano
un
poco
i
paesaggi
urbani
dei
primi
film
di
Chaplin
girati
nel
West
End
di
Londra
.
Luoghi
,
per
tutto
dire
,
dove
l
'
industria
ha
sostituito
la
natura
,
perfino
,
si
direbbe
,
nelle
facce
degli
abitanti
,
e
mostra
chiaramente
di
essere
di
molto
inferiore
alla
sua
rivale
.
Il
signor
X
cammina
tra
i
detriti
,
i
rottami
di
vetro
e
i
pezzi
di
assi
,
lungo
un
alto
muro
scuro
e
pensa
che
in
definitiva
la
civiltà
industriale
è
condannata
dal
solo
fatto
di
non
sapere
creare
un
muro
,
un
vero
muro
di
mattoni
,
dall
'
intonaco
screpolato
e
indorato
dalle
intemperie
e
dal
sole
,
inverdito
dai
muschi
,
illeggiadrito
dai
rampicanti
.
O
il
muro
è
nuovo
fiammante
,
di
cemento
brutale
o
di
mattoni
che
sembrano
di
ferro
e
non
di
terracotta
,
oppure
è
già
cadente
,
nero
,
spaccato
,
non
vecchio
né
antico
ma
morto
.
Ecco
la
scala
di
ferro
che
porta
con
molti
gradini
di
ferro
alla
piattaforma
di
ferro
della
ferrovia
sopraelevata
,
ecco
il
treno
che
sbuca
,
si
direbbe
,
dal
cielo
,
e
si
arresta
in
un
fracasso
di
ferraglia
.
Il
signor
X
siede
dentro
lo
scompartimento
di
fronte
ad
un
negro
gigantesco
e
,
al
suo
modo
africano
,
bellissimo
,
tutto
vestito
a
nuovo
,
color
blu
pervinca
chiaro
,
con
delle
grandissime
scarpe
nere
lucidate
alla
perfezione
(
le
scarpe
dei
negri
,
agli
Stati
Uniti
,
sono
sempre
lucide
,
i
negri
sono
i
soli
che
se
le
puliscono
da
sé
)
.
Il
signor
X
guarda
al
negro
e
pensa
:
"
Da
dove
vieni
?
Sei
nato
a
Chicago
,
in
un
quartiere
un
tempo
elegante
e
abitato
da
bianchi
facoltosi
e
poi
la
tua
famiglia
affittò
con
un
sotterfugio
attraverso
un
prestanome
bianco
una
di
quelle
belle
villette
e
allora
tutti
i
bianchi
,
dopo
due
o
tre
agitate
assemblee
,
decisero
di
fuggire
e
adesso
il
quartiere
è
abitato
da
soli
negri
e
ci
stanno
in
sei
per
ogni
stanza
e
i
bianchi
evitano
di
passarci
dopo
il
tramonto
?
"
Oppure
attirato
dagli
alti
salari
come
tant
'
altre
centinaia
di
migliaia
di
tuoi
consanguinei
hai
lasciato
qualche
addormentata
città
del
Sud
,
dove
ti
toccava
osservare
la
linea
di
discriminazione
tra
bianchi
e
negri
,
frequentando
scuole
per
soli
negri
,
salendo
in
tram
per
soli
negri
,
mangiando
e
bevendo
in
locali
per
soli
negri
e
sei
venuto
qui
a
Chicago
dove
c
'
è
lavoro
per
tutti
e
nessuno
guarda
al
colore
della
pelle
e
i
salari
sono
eguali
per
bianchi
e
per
negri
?
E
che
fai
?
A
giudicare
dalla
larghezza
delle
spalle
,
dalla
statura
,
dai
muscoli
che
affiorano
sotto
la
stoffa
sottile
dell
'
abito
,
potresti
essere
pugilista
,
lottatore
,
campione
di
qualche
sport
pesante
.
Oppure
sei
suonatore
di
saxofono
o
di
oboe
in
qualche
orchestrina
specializzata
in
musiche
del
Sud
,
e
tutte
le
notti
te
ne
stai
in
un
minuscolo
music
hall
,
sul
palco
,
e
suoni
con
i
tuoi
compagni
e
ti
abbandoni
a
prestigiose
variazioni
col
tuo
strumento
,
sfogando
il
tuo
senso
di
ritmo
ancestrale
?
"
E
che
c
'
è
dentro
la
tua
testa
che
sembra
di
lucido
ebano
scolpito
,
un
vero
ebano
durissimo
d
'
Africa
,
dietro
i
tuoi
occhi
e
il
tuo
sorriso
ambedue
bianchi
che
sembrano
intarsiati
con
l
'
osso
nell
'
ebano
,
sotto
la
tua
fronte
sulla
quale
le
potenti
lozioni
antiricci
non
sono
riuscite
a
spianare
del
tutto
l
'
originale
ricciutezza
?
Quali
pensieri
,
quali
rancori
?
A
giudicare
dal
tuo
largo
sorriso
,
dalla
tua
cortesia
verso
i
vicini
,
dalla
tua
aria
soddisfatta
,
tu
sei
un
uomo
in
pace
con
te
stesso
e
con
gli
altri
.
Sei
,
cioè
,
un
negro
che
vive
secondo
i
suoi
gusti
e
i
suoi
istinti
,
e
non
secondo
i
gusti
e
gli
istinti
dei
connazionali
bianchi
,
un
negro
,
insomma
,
in
cui
sono
ancor
vivi
il
senso
del
ritmo
,
la
immaginazione
infantile
,
l
'
emozione
pronta
della
razza
.
Ecco
ci
siamo
,
la
ferrovia
che
nella
sua
corsa
aerea
sembra
puntare
verso
i
più
lontani
e
fumosi
orizzonti
di
Chicago
,
adesso
passa
al
disopra
di
uno
strano
paesaggio
:
innumerevoli
,
rozze
,
campestri
staccionate
delimitano
a
perdita
d
'
occhio
innumerevoli
recinti
nei
quali
,
code
contro
corna
e
corna
contro
code
,
stanno
pigiati
i
poveri
bovini
in
attesa
di
essere
uccisi
.
Il
treno
si
ferma
,
il
signor
X
,
per
meglio
vedere
,
si
affaccia
sulla
piattaforma
e
subito
investe
le
sue
narici
un
fortore
di
sangue
accagliato
di
carogna
ancor
fresca
.
Tra
i
recinti
si
levano
qua
e
là
edifici
anonimi
che
portano
scritti
sui
muri
i
nomi
delle
firme
alimentari
;
tubi
enormi
si
dipartono
da
questi
edifici
dirigendosi
a
mezz
'
aria
verso
non
meno
enormi
serbatoi
.
Il
signor
X
contempla
questo
triste
paesaggio
con
occhio
perplesso
;
lo
Stockyard
,
comunque
,
gli
sembra
del
tutto
intonato
con
quanto
ha
veduto
sinora
agli
Stati
Uniti
;
macello
di
massa
per
l
'
alimento
delle
masse
,
esso
trae
il
suo
carattere
sinistro
proprio
dalla
quantità
,
questa
fatalità
dell
'
America
.
Un
bue
tratto
dalla
stalla
per
la
cavezza
dal
contadino
,
pensa
il
signor
X
,
per
essere
condotto
al
macello
poco
distante
del
villaggio
,
non
fa
che
pietà
;
ma
migliaia
di
buoi
assembrati
dentro
le
staccionate
dello
Stockyard
in
attesa
del
colpo
di
coltello
e
subito
dopo
delle
varie
macchine
confezionatrice
che
ne
ripartiranno
la
carne
in
tanti
barattoli
gaiamente
multicolori
,
fanno
riflettere
e
ispirano
un
senso
di
vanità
e
di
paradossale
ribrezzo
.
Dopo
la
visita
allo
Stockyard
,
il
signor
X
,
per
rinfrancarsi
,
sente
il
bisogno
di
qualche
cosa
di
forte
:
si
è
ormai
americanizzato
il
signor
X
,
e
verso
il
crepuscolo
,
come
tutti
gli
americani
prova
il
desiderio
di
rimontarsi
con
un
doppio
whisky
o
con
un
gin
and
tonic
.
Ecco
sulla
passeggiata
lungo
il
Lago
Michigan
,
la
mole
brutale
e
nerorossastra
del
Conrad
Hilton
Hotel
.
Conrad
Hilton
,
proprietario
di
alberghi
in
tutti
gli
Stati
Uniti
,
è
uno
di
quei
dinosauri
,
appunto
,
che
oggi
scorrazzano
indisturbati
(
la
legge
antitrust
appena
appena
li
sfiora
,
arma
debole
in
mani
deboli
)
per
la
vastità
dell
'
America
.
Il
signor
X
ricorda
vagamente
che
si
parlò
l
'
anno
passato
di
costruire
addirittura
una
di
queste
mostruosità
del
signor
Hilton
anche
sul
gentile
Monte
Mario
,
sopra
Roma
.
A
malincuore
il
signor
X
s
'
ingolfa
nelle
fauci
dell
'
albergo
.
Soffitti
sovraccarichi
,
colonne
dorate
,
sale
a
pianterreno
piene
di
negozi
e
di
uffici
,
erti
tappeti
di
un
gusto
più
che
dubbio
,
l
'
albergo
è
anch
'
esso
un
dinosauro
di
tipo
ottocentesco
,
pratico
,
lussuoso
e
temibile
.
Ecco
un
antro
oscuro
che
porta
a
lettere
violette
di
neon
la
scritta
rassicurante
:
bar
.
Il
signor
X
penetra
in
un
buio
quasi
completo
,
si
inerpica
su
uno
sgabello
,
ordina
la
sua
bevanda
.
Dall
'
oscurità
una
voce
allegra
esclama
,
in
italiano
:
"
Ma
che
fa
di
bello
qui
a
Chicago
,
signor
X
?
"
Il
signor
X
aguzza
gli
sguardi
e
,
guarda
caso
,
riconosce
nel
barman
certo
Michele
,
anni
fa
incontrato
a
Capri
dove
lavorava
come
cameriere
.
"
E
lei
che
fa
di
bello
a
Chicago
?
"
"
Come
vede
,
il
barman
.
"
"
E
ci
si
trova
bene
?
"
"Benissimo."
"
Non
rimpiange
l
'
Italia
qualche
volta
?
"
"Mai."
"
Ma
l
'
Italia
è
pur
tanto
più
bella
di
Chicago
.
"
"
Eh
sarà
vero
,
ma
non
si
vive
di
sola
bellezza
.
"
Su
questa
risposta
,
il
signor
X
è
lasciato
al
suo
gin
and
tonic
,
e
alle
sue
riflessioni
.
StampaQuotidiana ,
Un
eroe
militare
della
rivoluzione
bolscevica
,
ormai
in
ritiro
;
un
giovane
ex
controrivoluzionario
da
anni
al
servizio
della
polizia
politica
sovietica
e
già
responsabile
dell
'
uccisione
di
otto
dei
suoi
;
una
ragazza
bella
,
moglie
dell
'
uno
ed
ex
innamorata
dell
'
altro
;
una
incantevole
bambina
figlia
dell
'
eroe
e
della
ragazza
,
vitale
,
petulante
,
inconsapevole
e
facile
da
sedurre
come
tutti
i
giovanissimi
;
un
gruppo
di
vecchi
nostalgici
del
passato
pre
-
rivoluzionario
.
Sono
i
personaggi
,
simbolici
eppure
del
tutto
realistici
e
credibili
,
raccolti
in
una
bianca
villa
tra
gli
alberi
in
un
giorno
radioso
d
'
estate
:
è
l
'
estate
del
1936
,
l
'
anno
in
cui
í
processi
voluti
da
Stalin
portarono
a
morte
l
'
élite
militare
e
rivoluzionaria
dell
'
Urss
,
divenuta
ingombrante
per
il
dittatore
;
ogni
tanto
,
come
un
'
apparizione
fantascientifica
o
tarkovskiana
,
un
globo
di
luce
infuocata
passa
attraverso
le
stanze
e
il
paesaggio
.
Dedicato
«
a
tutti
quelli
che
sono
stati
bruciati
dal
sole
ingannatore
della
rivoluzione
»
,
il
film
di
Nikita
Mikhalkov
è
davvero
grande
,
ricco
di
vita
,
di
sensualità
,
d
'
energia
e
di
bellezza
,
capace
di
raccontare
insieme
tragedia
politica
e
drammi
personali
,
capace
di
narrare
la
degenerazione
totalitaria
attraverso
i
sentimenti
,
mescolando
la
violenza
dei
fatti
e
la
dolce
malinconia
cechoviana
delle
atmosfere
,
la
realtà
sovietica
e
la
letteratura
russa
.
Un
film
raro
,
recitato
benissimo
dallo
stesso
regista
che
è
l
'
eroe
,
dalla
sua
figlia
più
piccola
Nadia
,
da
Oleg
Menchikov
che
è
il
poliziotto
.
Nessuno
sa
che
il
giovane
è
venuto
per
arrestare
l
'
eroe
,
destinato
come
tanti
altri
all
'
eliminazione
.
Nell
'
assolata
felice
giornata
domenicale
,
la
sotterranea
rivalità
tra
i
due
uomini
si
manifesta
durante
gli
svaghi
famigliari
,
le
canzoni
,
i
bagni
nel
fiume
,
la
partita
di
pallone
,
i
pasti
.
Parallele
ai
divertimenti
privati
,
si
svolgono
le
pubbliche
attività
:
festa
«
in
onore
dei
dirigibili
di
Stalin
»
;
esercitazioni
«
contro
l
'
idra
dell
'
imperialismo
mondiale
»
,
con
le
maschere
antigas
che
simbolicamente
rendono
le
persone
tutte
uguali
e
tutte
disumane
;
cerimonie
dei
bambini
organizzati
nei
Pionieri
,
educati
a
venerare
l
'
eroe
rivoluzionario
già
rinnegato
dalla
politica
.
Un
camionista
,
emblema
del
popolo
sovietico
,
sin
dal
mattino
gira
alla
cieca
chiedendo
senza
ottenere
risposte
in
che
punto
si
trovi
e
quale
direzione
debba
seguire
,
finché
a
sera
verrà
ucciso
stupidamente
,
crudelmente
.
Al
tramonto
,
l
'
eroe
viene
portato
via
dall
'
automobile
nera
della
polizia
politica
,
mentre
nel
cielo
s
'
innalza
il
ritratto
di
Stalin
e
rifulgono
i
bagliori
del
sole
calante
;
tra
i
due
uomini
,
il
rivoluzionario
divorato
dalla
rivoluzione
e
il
controrivoluzionario
reso
infame
dalla
paura
,
nessuno
sopravviverà
.
Nonostante
qualche
autoindulgenza
,
Mikhalkov
è
un
grande
narratore
,
forte
,
profondo
,
affascinante
:
alla
riuscita
del
film
contribuisce
assai
il
suo
fascino
d
'
interprete
bello
e
paziente
,
seducente
,
eroico
e
paterno
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Tutti
,
perfino
i
comunisti
,
sono
d
'
accordo
nel
riconoscere
che
gli
Stati
Uniti
oggi
conoscono
un
'
era
di
prosperità
mai
vista
prima
d
'
ora
anche
in
un
Paese
come
questo
nel
quale
il
flagello
antico
della
carestia
è
stato
debellato
da
tempo
.
I
capi
delle
Grandi
Corporazioni
e
le
riviste
e
i
giornali
che
ne
sono
i
portavoce
sono
giubilanti
:
mai
sono
state
fabbricate
e
vendute
in
America
tante
automobili
,
tante
sigarette
,
tante
case
,
tante
macchine
casalinghe
,
tanto
scatolame
alimentare
,
tanto
petrolio
,
tanto
acciaio
,
tanti
prodotti
chimici
,
tanti
manufatti
d
'
abbigliamento
.
La
produzione
annua
generale
della
Nazione
è
salita
da
357
miliardi
di
dollari
nel
1954
a
380
miliardi
secondo
le
cifre
dei
primi
quattro
mesi
del
1955
,
ossia
con
un
aumento
di
23
miliardi
di
dollari
.
È
stato
inoltre
calcolato
che
nel
campo
delle
case
e
dell
'
arredamento
,
il
28
per
cento
del
pubblico
quest
'
anno
farà
acquisti
di
contro
al
26
per
cento
di
un
anno
fa
(
questa
cifra
è
importante
perché
come
dice
lo
slogan
dell
'
economia
classica
:
"
quand
le
bâtiment
va
,
tout
va
"
)
.
Quanto
alle
automobili
si
ha
un
aumento
dal
14
per
cento
del
pubblico
al
16
per
cento
.
Non
parliamo
delle
cifre
che
riguardano
i
viaggi
,
i
divertimenti
,
gli
apparecchi
radio
e
televisivi
,
le
bevande
e
le
sigarette
:
anche
esse
hanno
raggiunto
cifre
mai
viste
e
tendono
a
salire
.
La
borsa
del
resto
conferma
la
prosperità
con
un
bull
-
market
(
mercato
al
rialzo
)
persistente
e
ottimistico
.
Il
toro
(
bull
)
della
prosperità
insomma
,
galoppa
in
salita
mentre
l
'
orso
(
bear
ossia
ribasso
)
dorme
della
grossa
.
Ciò
che
significano
queste
cifre
,
d
'
altra
parte
,
qualsiasi
viaggiatore
può
capirlo
percorrendo
gli
Stati
Uniti
e
guardando
semplicemente
intorno
a
sé
.
Le
automobili
che
in
Italia
sono
ancora
un
lusso
e
agli
Stati
Uniti
sono
una
necessità
ma
dovunque
sono
un
indice
eloquente
della
prosperità
di
un
Paese
(
1500-2000
dollari
ossia
un
milione
e
un
milione
e
trecentomila
lire
per
macchina
)
,
le
automobili
dicevamo
,
sono
la
prima
cosa
che
si
nota
agli
Stati
Uniti
.
Basta
affacciarsi
alla
finestra
di
un
grattacielo
che
guardi
sull
'
East
River
e
sulla
strada
sopraelevata
che
corre
intorno
Manhattan
,
a
Nuova
York
,
per
rimanere
addirittura
sbalorditi
dalla
immensa
quantità
di
macchine
poderose
,
grandi
lussuose
che
corrono
in
quadruplice
fila
,
nei
due
sensi
,
dalla
mattina
alla
sera
e
dalla
sera
alla
mattina
,
senza
tregua
,
in
un
furioso
e
ossessionante
carosello
,
simili
a
festuche
di
paglia
lanciate
nel
vuoto
da
un
turbine
incessante
di
vento
.
Queste
miriadi
di
macchine
indicano
due
aspetti
della
prosperità
americana
:
la
capacità
finanziaria
che
permette
di
acquistarle
sia
pure
a
rate
,
e
la
necessità
di
adoperarle
per
correre
ai
più
diversi
affari
e
occupazioni
.
Tutti
o
quasi
hanno
la
macchina
;
e
certamente
una
delle
visioni
più
impressionanti
agli
Stati
Uniti
sono
gli
immensi
parcheggi
per
le
automobili
degli
operai
,
ai
margini
delle
grandi
fabbriche
di
Nuova
York
,
di
Chicago
,
di
Detroit
e
delle
altre
città
manifatturiere
.
Se
si
pensa
che
il
salario
medio
americano
si
aggira
intorno
i
300-400
dollari
mensili
si
capirà
che
soltanto
un
'
ondata
di
prosperità
mai
vista
può
permettere
al
salariato
di
risparmiare
sul
suo
mensile
la
somma
di
denaro
che
ci
vuole
per
acquistare
un
'
automobile
.
Altra
cosa
che
il
viaggiatore
noterà
senza
sforzo
è
il
gran
numero
di
case
,
casamenti
nuovi
costruiti
in
questi
giorni
negli
Stati
Uniti
.
A
Nuova
York
,
lo
Stato
,
il
Comune
,
le
imprese
private
buttano
giù
interi
quartieri
di
slums
e
casupole
della
fine
e
della
prima
metà
dell
'
Ottocento
e
li
sostituiscono
con
pochi
ma
giganteschi
mezzi
grattacieli
,
di
mattoni
rossi
,
turriti
e
isolati
,
collegati
tra
di
loro
da
anelli
di
parchi
pubblici
e
di
viali
alberati
.
A
Chicago
c
'
è
in
pronto
un
programma
per
abbattere
decine
e
decine
di
strade
di
vecchie
stamberghe
e
costruire
nuovi
casamenti
di
appartamenti
per
la
popolazione
operaia
che
in
quella
città
cresce
ogni
anno
con
ritmo
accelerato
.
A
San
Francisco
,
ai
margini
della
città
,
sono
nati
interi
quartieri
per
la
classe
media
,
di
villette
e
cottages
di
vario
tipo
(
ma
l
'
effetto
generale
è
di
una
grande
monotonia
)
tutti
civettuoli
,
graziosi
,
forniti
di
verone
con
colonne
,
giardinetto
,
garage
.
Si
potrebbe
continuare
.
Ma
basterà
ricordare
ancora
una
volta
quel
che
significa
il
boom
delle
abitazioni
per
l
'
economia
di
qualsiasi
Paese
:
un
'
infinità
di
oggetti
,
di
manufatti
,
di
prodotti
di
ogni
genere
i
quali
,
poi
,
appunto
,
portano
a
loro
volta
maggiore
occupazione
,
maggior
giro
di
denaro
,
maggiore
prosperità
.
Occorre
tuttavia
precisare
il
carattere
di
questa
prosperità
americana
:
la
stessa
parola
"
prosperità
"
potrebbe
indurre
molti
a
pensare
che
si
tratti
di
un
'
esplosione
insolente
di
abbondanza
,
di
opulenza
,
di
lusso
e
di
sciupio
.
Costoro
sbaglierebbero
,
come
sbagliano
spesso
in
Europa
coloro
che
giudicano
l
'
America
dalle
immagini
fallaci
del
cinema
di
Hollywood
e
delle
riviste
in
rotocalco
.
In
realtà
il
carattere
principale
della
presente
prosperità
americana
è
la
sua
mediocrità
,
congiunta
,
però
,
ad
un
elevato
grado
di
diffusione
.
Anche
qui
le
cifre
parlano
un
linguaggio
eloquente
:
prima
della
grande
crisi
del
1929
i
ricchi
erano
molto
più
ricchi
e
i
poveri
erano
molto
più
poveri
.
E
difatti
:
tra
il
1929
e
il
1950
la
percentuale
del
reddito
nazionale
percepito
in
forma
di
salarii
,
di
mercedi
,
di
pensioni
e
di
sussidi
contro
la
disoccupazione
è
salita
dal
61
per
cento
al
71
per
cento
;
mentre
i
dividendi
,
le
rendite
e
gli
interessi
delle
classi
privilegiate
sono
discesi
dal
22
per
cento
del
reddito
nazionale
al
12
per
cento
.
Quanto
dire
che
oggi
si
assiste
al
fenomeno
di
una
discreta
ma
nient
'
affatto
impressionante
agiatezza
diffusa
sopra
un
larghissimo
strato
della
popolazione
,
la
famosa
middle
class
americana
o
classe
media
che
è
quella
che
dà
il
tono
al
paese
ed
è
soltanto
fino
ad
un
certo
segno
la
borghesia
di
ottocentesca
accezione
.
Chi
credesse
,
dunque
,
che
l
'
americano
medio
oggi
sia
ricco
commetterebbe
lo
stesso
errore
che
se
stimasse
ricco
colui
che
possiede
tutto
quel
che
ci
vuole
per
un
genere
di
vita
standard
ossia
,
appunto
,
limitato
alle
necessità
di
una
civiltà
come
quella
degli
Stati
Uniti
.
L
'
americano
medio
oggi
non
soltanto
non
è
ricco
ma
spesso
deve
contare
i
soldi
che
ha
in
tasca
prima
di
sbilanciarsi
in
qualche
spesa
fuori
dell
'
ordinarlo
.
Per
converso
,
pur
non
disponendo
di
molto
denaro
,
l
'
americano
medio
oggi
mangia
,
abita
,
veste
,
si
diverte
e
viene
trasportato
in
una
maniera
che
cinquant
'
anni
or
sono
era
ancora
quella
di
un
gruppo
di
cittadini
molto
più
ristretto
.
In
altri
termini
il
tenore
di
vita
dei
privilegiati
di
un
tempo
si
è
esteso
oggi
alla
maggioranza
della
popolazione
,
contribuendo
tra
l
'
altro
a
creare
uno
dei
tratti
originali
di
questo
Paese
,
cioè
una
civiltà
basata
sopra
una
sola
classe
tutta
eguale
,
dall
'
Atlantico
al
Pacifico
,
per
gusti
,
mentalità
,
livello
economico
e
abitudini
.
S
'
intende
che
quando
si
parla
di
tenore
di
vita
non
si
allude
al
superfluo
che
è
pur
sempre
appannaggio
di
pochi
,
ma
al
necessario
.
Però
il
necessario
dell
'
America
è
spesso
il
superfluo
di
molti
Paesi
d
'
Europa
e
d
'
Asia
.
Forse
dalla
mediocrità
stessa
di
questa
prosperità
,
dalla
sua
mancanza
di
margini
,
dalla
sua
relativa
novità
deriva
il
senso
di
inquietudine
,
di
preoccupazione
e
di
paura
che
,
pur
sotto
la
brillante
superficie
,
il
viaggiatore
avverte
subito
agli
Stati
Uniti
così
nelle
conversazioni
private
come
nella
varia
pubblicistica
sull
'
argomento
.
La
presente
prosperità
non
è
pazzamente
fiduciosa
e
speculativa
,
ingenua
e
sfrenata
come
quella
degli
anni
antecedenti
la
crisi
del
1929;
è
una
prosperità
doppiata
di
consapevolezza
economica
,
sociale
e
politica
.
Per
così
dire
in
ogni
americano
medio
oggi
sonnecchia
o
sta
sveglio
un
economista
abbastanza
edotto
delle
leggi
del
mercato
,
sempre
in
allarme
e
sempre
inorecchito
.
Con
altra
metafora
,
forse
logora
ma
sempre
efficace
:
alla
tavola
non
troppo
opulenta
dell
'
americano
medio
di
oggi
,
come
alla
tavola
di
Macbeth
,
siede
in
perpetuità
uno
spettro
,
quello
della
grande
crisi
del
1929
.
In
Europa
forse
non
ci
si
rende
abbastanza
conto
che
la
crisi
del
1929
è
stata
agli
Stati
Uniti
l
'
avvenimento
nazionale
più
importante
dopo
la
guerra
civile
del
secolo
scorso
.
La
crisi
del
1929
,
scoppiata
in
un
Paese
la
cui
economia
da
tempo
non
aveva
più
carattere
artigianesco
e
locale
,
bensì
era
fondata
sulla
fiducia
,
creò
una
volta
per
sempre
,
coi
semplici
e
diretti
mezzi
educativi
della
disoccupazione
,
della
fame
e
dello
spavento
una
coscienza
economica
ancora
oggi
inesistente
in
Nazioni
molto
più
povere
degli
Stati
Uniti
.
Quanto
dire
che
anche
per
questo
aspetto
,
l
'
America
è
il
Paese
più
moderno
del
mondo
:
a
caro
prezzo
essa
ha
acquistato
una
consapevolezza
del
fatto
economico
che
nel
campo
della
profilassi
politica
e
sociale
equivale
alla
consapevolezza
igienica
in
quello
delle
malattie
.
Tutti
possono
prendere
,
poniamo
,
la
peste
;
ma
già
un
passo
avanti
nell
'
evitarla
è
sapere
che
la
si
può
prendere
e
attraverso
quali
agenti
.
Quel
che
avvenne
nel
1929
lo
dice
molto
bene
l
'
economista
J.K.
Galbraith
nel
suo
bel
libro
The
Great
Crash
,
nel
quale
la
grande
crisi
è
descritta
con
un
senso
arguto
e
rassegnato
della
follia
umana
molto
simile
a
quello
che
informa
la
descrizione
manzoniana
della
peste
di
Milano
:
"
Parecchi
erano
affamati
nel
1930
,
nel
1931
,
nel
1932
.
Altri
erano
torturati
dalla
paura
di
diventare
affamati
.
Altri
ancora
soffrivano
dell
'
angoscia
di
scadere
in
decoro
e
rispettabilità
passando
dall
'
agiatezza
alla
miseria
.
Altri
finalmente
temevano
di
scadere
.
Intanto
tutti
soffrivano
di
un
senso
di
assoluta
disperazione
.
Niente
,
sembrava
,
poteva
esser
fatto
per
fermare
la
crisi
.
"
Ma
ancor
più
interessante
,
ci
pare
,
è
notare
che
al
capezzale
del
malato
,
negli
anni
dopo
il
'29
,
c
'
erano
due
medici
,
l
'
uno
pessimista
e
l
'
altro
ottimista
(
relativamente
)
.
Il
medico
pessimista
,
Marx
alla
mano
,
considerava
la
depressione
come
una
delle
crisi
cicliche
del
capitalismo
e
prevedeva
un
succedersi
di
tali
crisi
sempre
più
ravvicinato
e
sempre
peggiore
,
fino
al
crollo
finale
.
Il
medico
ottimista
,
Keynes
alla
mano
(
la
Teoria
generale
di
Keynes
è
del
'36
,
ma
l
'
azione
di
Keynes
nel
campo
della
teoria
economica
risale
ad
alcuni
anni
addietro
)
,
affermava
,
invece
,
secondo
le
parole
di
Galbraith
(
Il
capitalismo
americano
)
che
:
"
le
variazioni
nella
produzione
e
nell
'
occupazione
globale
sono
parte
intrinseca
di
un
processo
mediante
il
quale
l
'
economia
si
adegua
da
sé
ai
movimenti
negli
investimenti
e
nel
risparmio
e
che
di
conseguenza
né
la
depressione
né
l
'
inflazione
sono
anormali
.
"
In
altri
termini
tutto
il
divario
tra
i
due
medici
consisteva
in
due
parolette
:
il
medico
marxista
considerava
la
crisi
"
anormale
"
ossia
mortale
:
il
medico
keynesiano
la
considerava
"
normale
"
ossia
guaribile
.
Non
stiamo
qui
ad
indagare
chi
in
teoria
avesse
ragione
tra
i
due
(
probabilmente
tutti
e
due
:
Marx
è
l
'
economista
dei
Paesi
poveri
e
Keynes
l
'
economista
dei
Paesi
ricchi
)
;
ricordiamo
soltanto
che
in
pratica
fu
adottata
la
diagnosi
ottimista
e
la
conseguenza
fu
il
New
Deal
di
Roosevelt
ossia
l
'
intervento
dello
Stato
come
elemento
equilibratore
,
stimolante
e
di
controllo
.
Però
la
scuola
marxista
,
come
è
noto
,
afferma
che
dopo
ogni
crisi
il
capitalismo
non
riesce
più
a
riprendersi
in
misura
superiore
a
quella
raggiunta
nel
ciclo
precedente
.
Senza
voler
sottovalutare
molti
fattori
esterni
(
le
forniture
di
guerra
,
la
scomparsa
momentanea
dal
mercato
mondiale
del
Giappone
e
della
Germania
,
il
riarmo
ecc.
ecc
.
)
bisogna
dire
che
,
per
ora
,
almeno
,
i
fatti
danno
torto
a
questa
scuola
:
il
capitalismo
americano
ha
senza
dubbio
,
nella
presente
prosperità
,
superato
gli
indici
di
produzione
del
1929
.
Da
tutto
questo
però
è
rimasto
,
come
si
è
detto
,
nell
'
animo
dell
'
americano
medio
di
oggi
un
profondo
senso
di
insicurezza
e
di
paura
.
E
se
Keynes
dopotutto
potesse
aver
torto
e
Marx
potesse
aver
ragione
?
E
più
modestamente
e
meno
intellettualmente
:
se
un
'
altra
crisi
come
quella
del
1929
si
scatenasse
all
'
improvviso
prendendo
di
sorpresa
pubblico
e
autorità
e
mettendo
sul
lastrico
dodici
milioni
di
lavoratori
e
salariati
come
nel
1929
?
Ma
questo
senso
di
insicurezza
e
di
paura
,
come
è
stato
già
accennato
,
altro
non
è
che
coscienza
economica
(
tutte
le
coscienze
sono
scomode
e
dolorose
)
,
e
a
sua
volta
la
coscienza
economica
è
un
fatto
politico
nuovo
di
cui
i
governanti
americani
debbono
tener
conto
e
che
,
agli
effetti
pratici
,
ha
modificato
e
sta
modificando
profondamente
il
carattere
originario
del
capitalismo
agli
Stati
Uniti
.
Il
già
citato
Galbraith
osserva
:
"
Una
buona
conoscenza
di
quanto
avvenne
nel
1929
è
la
nostra
migliore
salvaguardia
contro
il
ripetersi
dei
più
infelici
eventi
di
quei
giorni
...
Il
carattere
principale
della
fuga
dalla
realtà
che
ebbe
luogo
nel
1929
fu
che
la
crisi
travolse
anche
le
autorità
"
.
Dove
si
deve
leggere
che
la
grande
novità
della
presente
situazione
rispetto
a
quella
del
1929
ha
due
aspetti
:
1
)
la
conoscenza
dei
fatti
già
avvenuti
;
2
)
la
ferma
decisione
delle
autorità
(
ossia
il
Governo
)
di
non
lasciarsi
più
travolgere
dalla
crisi
.
Quanto
dire
che
il
capitalismo
americano
è
ormai
integrato
nella
sua
azione
e
nel
suo
sviluppo
dal
controllo
,
dall
'
assistenza
e
dagli
interventi
dello
Stato
.
Ossia
che
ha
abbandonato
la
strada
dell
'
economia
classica
liberale
per
quella
,
ancora
oscura
e
incerta
,
della
tecnocrazia
,
della
pianificazione
e
dell
'
intervento
statale
.
Una
strada
,
come
tutti
possono
facilmente
intendere
,
che
può
portarlo
molto
lontano
e
trasformarlo
completamente
.
Difficile
è
dire
che
cosa
succederebbe
nella
realtà
se
una
crisi
come
quella
del
1929
si
ripetesse
.
Dovunque
in
America
si
sente
dire
che
il
Governo
ha
in
pronto
,
in
questo
caso
,
una
serie
di
controlli
e
un
programma
massiccio
di
lavori
pubblici
e
di
aiuti
.
Evidentemente
il
Governo
si
rende
conto
dell
'
incalcolabile
portata
politica
e
sociale
di
una
crisi
simile
ed
è
deciso
a
tutto
pur
di
evitarla
.
A
questo
lo
sprona
,
oltre
alla
pressione
interna
e
politica
della
consapevolezza
economica
degli
americani
,
anche
,
bisogna
riconoscerlo
,
la
guerra
fredda
,
ossia
il
contrasto
con
la
Russia
marxista
.
In
fondo
,
si
tratta
quasi
di
una
scommessa
,
sia
pure
su
scala
gigantesca
e
mondiale
:
da
una
parte
la
Russia
sovietica
attraverso
i
suoi
portavoce
e
tutta
la
sua
azione
politica
punta
sul
crollo
finale
del
capitalismo
americano
per
mezzo
di
un
susseguirsi
di
crisi
cicliche
;
dall
'
altra
l
'
America
vuol
dimostrare
coi
fatti
che
l
'
astrologo
comunista
ha
torto
.
Il
tempo
,
che
non
lavora
mai
a
favore
di
una
parte
o
dell
'
altra
bensì
a
favore
soltanto
di
una
inconoscibile
e
imprevedibile
realtà
avvenire
,
dirà
forse
la
parola
definitiva
su
questa
scommessa
.
Tuttavia
i
cambiamenti
e
le
riforme
(
come
per
esempio
quella
recente
del
salario
minimo
garantito
)
provocati
dalla
scommessa
medesima
sono
già
in
atto
,
e
danno
ragione
a
quanti
,
come
noi
,
considerano
l
'
economia
degli
Stati
Uniti
in
fase
non
già
di
involuzione
,
ma
di
sviluppo
e
di
metamorfosi
.