Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"StampaQuotidiana"
Tre vedove per un delitto ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
« La donna è nata per essere vedova : è la sua naturale vocazione , nessuna donna è completa finché il suo compagno non è morto » , sentenzia un dentista innamorato . Una vedova autentica , due finte vedove e un gruppo di ricche vedove abitanti su una Collina delle Vedove in un villaggio rurale dai paesaggi bellissimi in Irlanda nel 1920 , sono al centro della commedia di costume brillante , ben recitata e qualsiasi , poco significativa , che ha segnato il ritorno al lavoro di Mia Farrow dopo la brutta fine del suo matrimonio con Woody Allen . Bersagli della critica di costume : il crudele conformismo e il classismo spietato dell ' epoca , la prepotenza cattiva delle donne sole di mezza età e la possessività matriarcale tanto dannosa per i figli maschi , i ridicoli pregiudizi etici e sociali , le vocazioni al pettegolezzo , alla malignità , gelosia , rivalità e anche alla malvagità . Ma il tono è brioso , il racconto è centrato su una beffa femminile che punirà le vedove bacchettone piene di degnazione , l ' « irlandesità » è vista con ironia affettuosa , l ' intrigo ben condotto che prevede pure sospetti d ' omicidio è spiritoso , i caratteristi sono ben scelti , l ' insieme ha un ' aria polverosa e antiquata non spiacevole . Il soggetto era stato scritto , oltre dieci anni fa , per Maureen O ' Sullivan ; adesso è la figlia dell ' attrice , Mia Farrow , a interpretarvi un ruolo . Farrow non è male , però i suoi trepidi manierismi e le sue timidezze schive risultano deboli al confronto con le altre due attrici , perfette : Joan Plowright , gran gigiona convenzionale , sempre prevedibile eppure sempre irresistibile ; e Natasha Richardson , figlia di Vanessa Redgrave e del regista Tony Richardson , molto bella , molto brava . Tra gli interpreti , è ammirevole jim Broadbent nella parte del dentista innamorato di Mia Farrow : anche in Pallottole su Broadway di Woody Allen recita con tale finezza e sapienza la parte d ' un attore invecchiato insidiato dalla nevrosi e dalla bulimia , che varrebbe la pena di vedere il film soltanto per vedere lui .
StampaQuotidiana ,
Chicago - La lettura dei giornali , per chi sappia scovare le informazioni e raggrupparle secondo un certo ordine e significato , è sempre istruttiva . Nei giornali di Nuova York , di Chicago e di altre città degli Stati Uniti non sono infrequenti notizie di questo genere : " Ieri notte la guerriglia tra le ' gangs ' di minorenni è scoppiata di nuovo a Bronx , per la seconda volta in ventiquattr ' ore . Una ragazza quindicenne è stata ferita da un colpo di rivoltella e il suo compagno è stato colpito con un tubo di piombo . Il compagno portava una giacca con la scritta ` Cobra ' sulla schiena . Alcuni ragazzi gli chiesero se facesse parte della ' gang ' dei Cobra . Alla sua risposta affermativa , uno degli aggressori lo colpì alla testa con un tubo di piombo . La ragazza prese la fuga urlando e allora un altro trasse la rivoltella e sparò due volte ferendola ad una spalla . Quindi la ' gang ' fermò un taxi , vi salì e si dileguò . Oppure : " X . Y . , diciassettenne capo di una ' gang ' di giovanissimi malfattori nel Bronx , è stato arrestato e portato alla sede della polizia di Morrisania sotto accusa di estorsione . Per alcuni mesi , da marzo a novembre , X . Y . aveva terrorizzato un vecchio droghiere costringendolo a pagargli cinque dollari alla settimana come contributo di ' protezione ' ; ossia , a quanto sembra , un dollaro per ogni membro della ' gang ' da lui capeggiata " . Oppure ancora : " Ieri mattina in Columbus Avenue due guardie in servizio di pattugliamento stradale hanno sorpreso una ' gang ' di ragazzi mentre colpiva tre donne e un uomo coi pugni , con tubi di piombo e con pezzi di ferro avvolti in stracci . La ' gang ' aggredì le due guardie che furono costrette a sparare sette colpi prima di potersi liberare dall ' assalto . Tutti i membri della ' gang ' , all ' infuori di due , riuscirono a fuggire " . Si potrebbe continuare ma l ' esemplificazione sarebbe monotona . Più o meno è sempre la stessa cosa : bande rivali di ragazzi armati che si azzuffano per la strada , o che aggrediscono un malcapitato passante solitario che non gli ha fatto nulla di male , o che irrompono in un bar e sfasciano ogni cosa , o che , addirittura , se la prendono con un poliziotto e lo mandano all ' ospedale con la testa rotta . Sono questi i delitti che i giornali americani raggruppano sotto il titolo comprensivo di " teens - age gangs crimes " ossia delitti di bande di minorenni ; e soltanto in casi particolarmente atroci ( come l ' omicidio recente di un povero ragazzo , un mese fa , senza la minima provocazione . Ironia : il ragazzo era figlio del presidente di una associazione per la prevenzione della delinquenza minorile ) vi dedicano qualche amaro commento . Non c ' è molto da dire , infatti , su questo genere di delitti : tutti sono d ' accordo agli Stati Uniti nel considerarli una piaga sociale di prima importanza e nel ritenere che qualche cosa dovrebbe esser fatto almeno per limitarli . Le statistiche per questa delinquenza sono serie : secondo il Federal Children ' s Bureau oggi ci sono circa 35.000 minorenni nelle case di correzione degli Stati Uniti . Si calcola che con il ritmo attuale ( gli americani prevedono tutto , perfino l ' aumento della criminalità ) , questa cifra salirà a 45.000 nel 1960 . Peggio che mai , un buon venti per cento dei ragazzi che passano attraverso il centro di smistamento correzionale di Elmira , a Nuova York , sono , a quanto sembra , più o meno familiari con gli stupefacenti ( marijuana e , soprattutto , eroina ) . In Europa quando si parla di delinquenza si intende per lo più la delinquenza individuale , anche se connessa con diffusi fenomeni sociali . Agli Stati Uniti , invece , il delitto ubbidisce alla tendenza degli americani , già notata un secolo fa da Tocqueville , di raggrupparsi secondo le più diverse affinità e formare associazioni e sodalizi . Dunque , in principio , più che vera e propria criminalità c ' è la lecita e in tanti casi benefica passione associativa degli americani . I ragazzi di una strada o di un gruppo di strade abitate , poniamo , da portoricani si associano in una banda , quelli di un altro gruppo di case abitate da italiani in un ' altra banda , quelli di un terzo quartiere abitato da negri in una terza banda e così via . Bisogna tuttavia distinguere , in questa singolare fauna sociale , gli " street - clubs " ( circoli di strada ) dalle " street - gangs " ( bande di strada ) . I primi , che assommano nella sola Nuova York a parecchie migliaia , sono semplicemente delle associazioni giovanili pacifiche e innocue , approvate dai genitori e dalle autorità , dedite , come in tutto il mondo , a giochi e passatempi di ragazzi . Le seconde , invece , che la polizia sospetta di essere parecchie centinaia , sono francamente antisociali e criminali . " Street - clubs " e " street - gangs " stanno gomito a gomito nella stessa strada o nello stesso gruppo di case ( blok ) e non di rado entrano in conflitto . È interessante notare che uno " street - club " del tutto innocente , può degenerare in " street - gang " sotto la pressione di avvenimenti esterni ( per lo più di difesa ) o per semplice trasformazione interna , un po ' come un tumore benigno può degenerare in cancro . Così gli " street - clubs " come le " street - gangs " , oltre che dalla già citata tendenza associativa americana , derivano , nel caso specifico , da condizioni ambientali non precisamente felici : abitazioni squallide e affollate , superaffollamento delle scuole , assenza dei genitori nelle ore di lavoro , mancanza di centri sociali e di assistenza , vagabondaggio ( a quanto pare nella sola Nuova York ci sono circa ventimila ragazzi che per vani motivi hanno abbandonato la famiglia e vivono di giorno nelle strade e di notte dormono dove possono , negli scantinati , sulle terrazze e in altri rifugi improvvisati ) . Le " gangs " ( poiché è di esse che vogliamo occuparci ; gli " street - clubs " sono soltanto un aspetto del problema ) sono fortemente e ritualmente organizzate : hanno tutte un nome pittoresco probabilmente pescato nei romanzi a fumetti , il quale non di rado viene ricamato sulle giacche a vento dei membri ( i Dragoni , gli Smeraldi , i Giaguari d ' oro , i Falchi di guerra , i Turboreattori atomici , i Cobra , i Guerrieri ecc. ecc . ) ; un capo riconosciuto al quale si deve assoluta ubbidienza ; un territorio delimitato in maniera molto precisa sul quale la " gang " stessa esercita la sua giurisdizione . Le " gangs " , come è stato già accennato , hanno per lo più unità razziale o nazionale e questo soprattutto per motivi di difesa , perché l ' irlandese , il negro , l ' italiano , il portoricano sanno per esperienza che soltanto l ' affiliazione ad una banda della loro nazionalità li salverà da umiliazioni crudeli , da aggressioni feroci . La " gang " difatti si muoverà come un solo uomo ( o meglio , come un solo ragazzo ) per vendicare qualsivoglia offesa recata ad un suo membro . Ma oltre a questo motivo importante , le " gangs " si azzuffano per questioni territoriali ( invadenza di una " gang " nel territorio di un ' altra ) , per spirito di rivalità bellicosa , per questioni di interesse , e soprattutto , per semplice noia e disoccupazione . Delle " gangs " fanno anche parte ragazzine tra i quattordici e i diciott ' anni , con incarichi varii che vanno dalla prostituzione ( allo scopo di procurare denaro alla " gang " ) , fino all ' assistenza nelle zuffe ( le ragazze portano le armi , un po ' come gli scudieri dei cavalieri erranti , e le porgono ai loro compagni nel momento dello scontro ) . Queste sciaguratelle , fiere della loro affiliazione e dei loro rapporti amorosi con i membri della " gang " , vengono designate con il nome della " gang " di cui fanno parte con l ' aggiunta del suffisso femminile di " ettes " ( esempio : maschile plurale : the Emeralds ; femminile plurale : the Emeraldettes ) . Sono tutte cose piuttosto tristi e allarmanti . Perché quello che colpisce nel fenomeno della " gang " è soprattutto l ' automatismo che sembra portare i ragazzi prima alla formazione della " gang " e poi al delitto ossia il carattere sorgivo e tutto naturale di queste associazioni e dei loro crimini . In altri termini si tratta di una criminalità anteriore alla formazione del giudizio e dunque del libero arbitrio , spontanea e naturale come il fiore di una pianta o il frutto di un albero , dovuta , insomma , non a elezione individuale , o a volontà meditata , bensì ad una determinazione fatale di carattere ambientale . Questi ragazzi sono dei criminali che ignorano di esserlo fino al giorno del giudizio nei tribunali per minorenni ; e questo perché vivono e crescono in un ambiente situato ai margini o addirittura fuori della macchina sociale , nel quale rozze consuetudini ancestrali , sopravvivenza frantumate di costumi anteriori all ' emigrazione e pregiudizi razziali , religiosi ed economici tengono il luogo delle regole morali in vigore nella comunità americana . Di fronte a certi delitti particolarmente assurdi ( come quello recente di una " gang " che aggredì a Central Park , a Nuova York , un vecchio pensionato e dopo averlo torturato a lungo , ne buttò il cadavere nell ' East River ) si sarebbe inclinati a considerazioni pessimiste sulla pravità della natura umana . Ma poi basta fare una passeggiata in certi quartieri di " slums " e gettare un ' occhiata sulle sinistre straducce di casette tutte eguali e tutte squallidamente utilitarie ( altro che macchina per abitare , secondo la definizione di Le Corbusier ; piuttosto si dovrebbe parlare di macchine per cacciare gli abitanti nelle strade ) , con le loro scalette dalle ringhiere di ferro rugginoso che scavalcano i tetri seminterrati , le loro polverose finestre a trappola , le loro facciate grommose , basta percorrere una di queste straducce , diciamo , tra i detriti che ne cospargono l ' asfalto ( Nuova York , Chicago e in genere le città industriali degli Stati Uniti sono tutt ' altro che pulite , specie nei quartieri popolari ) , per capire che in questo caso la natura umana è il prodotto fedele e diretto dell ' urbanistica . Semmai ci si stupisce che in luoghi tanto desolati non avvenga di peggio . In realtà , occorre avvertirlo , le " gangs " sono un fenomeno sporadico soprattutto se messo in rapporto con l ' immensa quantità di gente che vive nei quartieri sopradescritti . È stato detto che la crudeltà decisa e spietata delle " gangs " trae la sua ispirazione dai film e soprattutto dai romanzi a fumetti o " comic - books " . Indubbiamente così nei film come nei romanzi a fumetti questi ragazzi trovano un incentivo e un modello . Il cinema di Hollywood ha reso popolare tra la gioventù la figura del " gangster " ; e poco importa se in un finale appiccicato il bene , ossia la polizia , trionfa sul male : i quattro quinti del film sono stati dedicati alle gesta del mascalzone il quale , si badi bene , non è mai descritto come è quasi sempre nella realtà , ossia un uomo stupido , incolto , rozzo , asfissiantemente noioso , meccanico e convenzionale , bensì come un eroe , sia pure sinistro e negativo . Nei " comic - books " le cose vanno come nel cinema , con in peggio che non esiste alcun codice Hayes , alcuna autocensura a limitare il puerile e stravagante sfoggio di efferatezze ( strangolamenti , arsioni , mutilazioni , torture di vario genere e poi ricatti , " hold up " , ratti , pugilati e via dicendo ) di queste pubblicazioni . La violenza omicida agli Stati Uniti è guardata quasi con indulgenza , come una prova di maschilità e di forza ; mentre la lascivia sessuale è severamente e puritanicamente repressa ; tuttavia , da ultimo , gli americani si sono accorti che il diavolo scacciato dalla porta è rientrato dalla finestra , ossia che il sesso , proibito nelle sue più dirette manifestazioni , ha trovato il modo di riapparire , più forte che mai anche perché dissimulato e travestito , nelle crudeltà dei " comic - books " e di certi film . Molte voci così si sono levate a protestare contro questa singolare letteratura giovanile , facendo notare tra l ' altro che il linguaggio della crudeltà è quello che più facilmente fa appello agli istinti della pubertà ossia di un ' età in cui il fatto sessuale , appunto , non si presenta mai in maniera diretta bensì indiretta e " trasferita " . A quanto sembra , dopo le ultime proteste , gli editori dei " comic - books " hanno deciso di istituire anche loro , come i produttori cinematografici , un ' autocensura . Ma , ripetiamolo : " comic - books " e film non farebbero l ' effetto che fanno se i loro lettori non vivessero in ambienti sociali che sembrano fatti apposta per provocare il gangsterismo giovanile ; resterebbero passatempi sia pure malsani , non modelli di azione . Naturalmente , in un Paese come l ' America dove la società non fa che occuparsi dei propri mali e questi sono fronteggiati da adeguati istituti i quali a loro volta vengono controllati dall ' opinione pubblica attraverso giornali , riviste e discussioni ( la macchina sociale , insomma , alimenta se stessa in mille modi , altrimenti perirebbe di inedia ) , centinaia e centinaia di associazioni pubbliche , semiprivate e private si dedicano all ' educazione e alla riabilitazione dei minorenni . Soltanto lo Youth Board dello Stato di Nuova York spende per questo scopo circa due milioni di dollari all ' anno . Ma queste somme così ingenti e questi istituti così numerosi sono come tamponi sopra una ferita che non si può o non si vuole disinfettare . La disinfezione poi consisterebbe nella distruzione dei quartieri degli " slums " , nella dispersione e nell ' assorbimento dei gruppi razziali e nazionali di fresco emigrati , nell ' allargamento democratico dell ' educazione e dell ' assistenza . Per fare un solo caso , quello dei portoricani , che nella sola città di Nuova York assommano a circa quattrocentomila , è evidente che le " gangs " giovanili di questa gente scomparirebbero il giorno che invece di vivere ammassati in malsani e squallidi quartieri i portoricani si disperdessero ai quattro venti , e non fossero più considerati con mal dissimulato disprezzo dalle altre nazionalità di più vecchia emigrazione e i loro figli frequentassero di più le scuole e sapessero l ' inglese e non soltanto lo spagnolo come avviene in molti casi . Ma l ' America non ha cessato di essere il " melting - pot " di un tempo ; essa finirà per digerire le " gangs " giovanili come ha digerito tanti altri bocconi ancor più indigesti del passato . Un ' ondata di prosperità , una nuova spinta emigratoria verso l ' ovest , un rimescolamento sociale ed economico e le " gangs " non saranno più che un doloroso e incomprensibile ricordo .
Fino alla follia ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
A porte chiuse , in un appartamento parigino soffocante e sovraffollato come un carcere domestico , in sei giorni e sei notti , analisi del legame insopportabile ma inevitabile tra due sorelle . Una delle due , lasciato il marito adultero e i figli , piomba nella casa dove l ' altra vive con l ' amante boxeur ; questi sopporta poco la tormentata e tormentosa sorella dell ' amica , ma ne è pure attratto . Fra litigi , insofferenze , bugie nere , slanci d ' affetto , strette sessuali , false partenze e sequestri di persona , si rivela il rapporto tra le due giovani donne . In passato le sorelle sono state amanti : una vuole dimenticare , l ' altra non può non ricordare ; una vuol ricominciare nuove vite , l ' altra sopravviene ogni volta a far fallire il tentativo . Ma una ha sfruttato l ' altra per diventare pittrice di successo , ha manovrato per farla sposare e levarsela di torno : menzogne , ipocrisie e crudeltà sono reciproche , tutt ' e due non riusciranno mai a cancellare quanto le unisce . Il dramma sarebbe psicologico - passionale , avrebbe l ' ambizione di esplorare le profondità del sentimento sororale , l ' intercambiabilità tra vittima e carnefice , la segreta analogia tra ordine e disordine . Il risultato , pomposo e lambiccato tanto da diventare comico , rimedia con estremismi anche sessuali all ' angustia di mezzi : e testimonia al settimo film una involuzione della regista e coautrice Diane Kurys , 47 anni , ex attrice ( appariva anche nel Casanova di Fellini ) , prediletta dai festival , all ' inizio narratrice sensibile di vicende autobiografiche d ' adolescenza e giovinezza , poi aspirante senza buoni esiti ( Un uomo innamorato con Greta Scacchi e Peter Coyote , 1986; Le strategie del cuore con Isabelle Huppert , 1991 ) a rappresentare il disordine amoroso contemporaneo . Per fortuna le due attrici e l ' attore , che fanno quanto possono , sono belli : in mancanza d ' altro , si può sempre contemplare loro .
StampaQuotidiana ,
" Westward ho ! " questa che fu la parola d ' ordine dei pionieri dell ' Ottocento nella marcia verso l ' Ovest , risuona adesso all ' orecchio del signor X , con un ritardo di più di un secolo , è vero , ma non per questo meno eccitante . Il signor X , a Chicago " sente " l ' Ovest un po ' come un marinaio sbarcato a terra " sente " il mare . E davvero , ai pionieri di un tempo , l ' Ovest doveva apparire un po ' come un mare sconosciuto : un mare di praterie disabitate , di deserti di pietra , di sale e di sabbia , di foreste mute e lussureggianti . Oggi il vecchio motto ardimentoso , riflette il signor X salendo la scaletta dell ' aeroplano che in cinque ore lo porterà a Denver , non ha più lo stesso significato di pericolo e di avventura : tuttavia egualmente l ' Ovest costituisce ancora la meta di centinaia di migliaia di americani . Perché gli americani vanno a Ovest ? Molti per motivi di salute ( la grande quantità di vecchi che vanno a passare gli ultimi anni della loro vita nel mite clima della California è da qualche tempo un carattere distintivo di quello Stato ) ; molti perché a Ovest il costo della vita è più basso , pur con gli stessi salari ; molti ancora in cerca , come si dice qui , di " opportunity " , ossia di occasioni . Ma tutti , insomma , con la speranza di una vita migliore , più larga , più umana , più calma , come un tempo . Felice America , pensa il signor X , che ha tutt ' oggi , dentro i suoi confini , la terra promessa . Denver : il signor X discende la scaletta dell ' aeroplano ed è subito investito da una luce radente , radiosa , irradiata in immobile raggiera dal sole invisibile nel cielo immenso e puro , sopra una terra piatta come una tavola che non sembra avere orizzonti . È la luce dell ' altipiano sul quale si trova Denver , città artificiale sorta dal nulla col denaro delle grandi compagnie minerarie dell ' Est , città senza industria e senza fabbriche , quanto dire , in America , città irreale . Il signor X , mentre una macchina lo trasporta verso la città , cerca nella memoria un ' eco qualsiasi al nome di Denver , ma non trova che il ricordo di Buffalo Bill , l ' immortale buttero delle praterie , di cui , negli anni dell ' infanzia , egli aveva letto le prestigiose avventure nelle dispense illustrate di un editore milanese . Ma Denver , come si accorge subito il signor X entrando in città , non è più la cittadina di frontiera con i pavimenti di legno , le traballanti taverne e le bische fumose che nelle illustrazioni delle dispense servivano da sfondo alle sparatorie tra cercatori d ' oro e pellirosse . Oggi Denver è una pulita , nitida e perciò alquanto irreale città americana moderna , con le solite strade che si tagliano ad angolo retto ( ma finiscono , lontano , nel verde della prateria ) , con le solite pubblicità colorate , i soliti quartieri residenziali pieni di case lussuose dove ( ma è un ' impressione del signor X ) la vita sembra dover essere terribilmente noiosa . Il centro di Denver è un crocicchio tra la solita Broadway ( lungo la quale si allineano , nuovi di zecca , i soliti negozi pieni di roba importata dall ' Est ) e una strada qualsiasi dal numero imprecisato , la cinquantasettesima o la quarantaquattresima . In questo centro che non è un centro ( ah , le riconfortanti piazze di Francia e d ' Italia , con la cattedrale e il sagrato ) si trovano l ' albergo principale della città , due o tre cinema , qualche banca e persino un night - club con gli spogliarelli . Alcuni grattacieli , dei quali due in costruzione , testimoniano la prosperità di Denver , città , come si è detto , tenuta su dai capitali minerarii dell ' Est e piena di impiegati e di funzionari . Quanto a Buffalo Bill : il solo particolare che ricordi ancora il buttero famoso sono gli strani stivaletti che portano ai piedi un gruppo di gentiluomini ritti a conversare nella hall dell ' albergo ; stivaletti di vacchetta , ricamati , alti fino al polpaccio e infilati alla maniera buttera dentro comuni pantaloni . Dopo aver considerato un momento questi stivaletti significativi , il signor X lascia l ' albergo per fare una passeggiata . Incauto signor X . Egli non si rende conto che passeggiare senza automobile è ormai cosa impossibile agli Stati Uniti , specie nelle città di pianta più recente , costruite , si direbbe , soltanto per gli automobilisti . Eppure , gliel ' avevano detto gli amici , nell ' Est : " Se camminerai a piedi in città come Los Angeles o altre simili , ti prenderanno per un ladro in cerca di una casa da svaligiare ; o per un derelitto smemorato ; e magari qualcuno si fermerà per chiederti se ti senti male e se può fare qualche cosa per te . " Essendosi fatto portare in fondo all ' immenso parco pubblico di Denver , il signor X , al momento di pagare l ' autista , nota negli occhi di costui uno sguardo singolare , come di sorpresa mista di compassione . Non ci fa caso , ma gli tocca ripensarci un paio di ore dopo , quando , stanco morto a forza di girare per il parco , cerca invano un taxi che lo riporti all ' albergo . Il sole splende con forza sui vasti prati sparsi di grandi alberi fioriti , sui viali asfaltati che girano tra i prati , sui laghi artificiali in cui nuotano anatre e cigni ; ma nessun taxi è in vista . Tutti coloro che in quel momento si trovano nel parco , sia che prendano il sole in costume da bagno , sull ' erba dei prati , sia che contemplino i mogi animali selvatici dello zoo , hanno la loro brava automobile a portata di mano , ferma a poca distanza . Altre automobili scorrono lentamente per i viali assolati , trasportando tipiche famigliole impiegatizie americane , lui in camicia bianca , lei in camicetta rosa , due bambini , un cane e , penzolante dal soffitto , l ' attaccapanni con le giacche appese affinché non si gualciscano ; ma nullasembra essere stato previsto per il turista solo e appiedato . Il signor X gira , gira e gira , sotto il sole che scotta , per il parco spietatamente pettinato , silenzioso e domenicale ; finalmente entra in un chiosco adibito a bar e chiede una birra . Una ragazza in bikini , assai graziosa in verità , dalla schiena e dalle gambe arrossate dal sole , lancia al signor X un ' occhiata languida e quindi si allontana in direzione della gabbia delle scimmie , ancheggiando con forza . " Un ' avventura " , si dice il signor X allettato suo malgrado , nonostante il caldo e la stanchezza . Ma il pensiero dell ' automobile che non possiede , lo ferma : che razza di avventure si possono avere senza automobile in un paese come questo ? Il signor X lascia che la ragazza si dilegui e quindi si fa cinque chilometri a piedi e arriva finalmente , stremato , all ' albergo . Il giorno dopo il signor X , di buon mattino , riparte verso l ' Ovest , in treno questa volta . È un treno bellissimo , dal nome suggestivo , con vagoni blindati che sembrano tanti frigoriferi . Ma è vuoto . In tutto il vagone del signor X ci saranno si e no tre viaggiatori : tutti ormai viaggiano in aeroplano , in America , soprattutto all ' Ovest nelle cui plaghe spopolate non ci sono cittadine o villaggi che giustifichino l ' esistenza di qualche cosa di simile ai nostri accelerati . Il signor X scende a prendere un caffè , fa per risalire e nello stesso momento il treno si muove in maniera sorniona e traditrice , e sfila via sotto la pensilina , senza un trillo di fischietto o un segnale di bandieretta , come se gli premesse di non far sapere che parte . Adesso il treno sfila su un terrapieno , tutt ' intorno una valle sabbiosa e circolare che sembra il cratere di un vulcano spento e allora il signor X può vedere che è un treno lunghissimo che si tira dietro una coda interminabile di vagoni merci , tutti istoriati con le sigle e i nomi delle grandi società alimentari degli Stati Uniti . Carni morte , frutta morte , pesci morti , verdure morte , pensa il signor X , roba morta per la gente dell ' Ovest , spedita ai frigoriferi delle città del Pacifico e soltanto dopo lunghi soggiorni nelle più svariate ghiacciaie , destinata alla consumazione . Il treno incomincia a correre . È grande l ' America , pensa il signor X dopo circa otto ore di viaggio , guardando al paesaggio . Sono infatti otto ore filate che il treno attraversa un paesaggio sempre eguale , spaventoso a dir la verità , ossia quasi desertico , o meglio , morto . Una campagna grigia e bruna , appena appena ondulata , senza alberi , senza cespugli , con qualche roccia corrosa qua e là che sembra un dente cariato ritto sulle sue radici , coperta da una fine e piumosa vegetazione dal colore smorto e secco , si stende a perdita d ' occhio ai due lati del treno , per ore e ore e ore . Il signor X aguzza gli occhi e finalmente capisce che sopra quella campagna è passato un ciclone di polvere e che quel colore è il colore della polvere . Qualche giorno prima , pensa il signor X , apparve all ' orizzonte un minaccioso pollice scuro , dall ' unghia rivolta in giù , dalla palma della mano perduta tra le nubi , e questo pollice gigantesco prese a girare sugli orizzonti , un pollice verso , pensa il signor X , il quale , alla maniera dei romani antichi nei circhi , decretava silenziosamente la morte della campagna . E infatti , dovunque quel pollice verso era passato , la campagna era morta . Quel che fa più impressione al signor X , oltre alla polvere , è l ' aspetto spopolato di questo paesaggio : non una casa , non un abituro ; e sulla strada che corre parallela al treno , o meraviglia , non un ' automobile . Lontano , bizzarre montagne corrose e lunghe in forma di tavole finiscono di dare a tutto il paesaggio un aspetto decrepito , lunare , irreale . Giunge l ' ora della colazione , il signor X si presenta nel vagone ristorante e siede di fronte ad un signore di mezza età , vestito di una camicia trasparente di nylon ( nel taschino tiene due sigari che sembrano due corpi estranei visti in una radioscopia ) che fa pensare agli involucri di cellophane onde sono avvolti in America i più diversi prodotti , dalle bistecche ai ravanelli . Questo viaggiatore ha una faccia d ' ordine , pensa il signor X sbirciandolo , appartiene certamente a qualche istituto o organizzazione o associazione . Infatti è un ufficiale dell ' esercito americano in viaggio di trasferimento . Il dialogo comincia subito : " Buongiorno , bella giornata , non è vero ? " ( È una giornata orribile , il cielo è oscurato da una specie di caligine fosca . ) " Sì , bella giornata , dove va ? " " A Sacramento ... e lei ? " " A San Francisco . " Lungo silenzio ; il signor X arrischia : " Lei è ... " " Sono nell ' esercito ... e lei ? " " Io sono giornalista , sono europeo . " " Ah europeo . " " Sì , italiano . " Questa volta il silenzio dura a lungo . Il signor X pensa : ecco , in questo momento egli si domanda quali possano essere i rapporti dell ' esercito americano con l ' Italia ; egli non può fare che una domanda di ordinanza ; il fatto che sono straniero gli ha fatto subito indossare mentalmente la divisa . E infatti : " Mi pare che noi abbiamo ancora qualche cosa in Italia , non è vero ? una rappresentanza . " " Sì , a Livorno , porto di sbarco per le truppe di Germania . " " E anche a Trieste , no ? " " No , a Trieste non più . " Il signor X è un po ' maligno e spesso cede alla tentazione di stuzzicare , come si dice , il can che dorme : " Trieste è una città importante , alla frontiera con l ' Europa comunista ... il comunismo ... " Il signor X guarda l ' ufficiale e l ' ufficiale guarda , attraverso il corpo del signor X , la poltrona rivestita di cuoio rosso del vagone ristorante . Il signor X insiste : " Il comunismo si estende , per così dire , da Trieste fino al Mar Giallo ... per questo ... " Il viaggiatore questa volta fa un gesto espressivo : gira il capo verso il finestrino , masticando lentamente un pezzo di bistecca . Sempre così , pensa il signor X soddisfatto della prova : messo di fronte ad una conversazione impegnativa , che non sia fatta soltanto di storielle e di statistiche , ma anche di idee generali , l ' americano medio si ritrae come un gambero e , per così dire , scompare dalla conversazione stessa . In altri termini , il cane stuzzicato , invece di svegliarsi , si addormenta ancor più profondamente . Il viaggio continua : l ' America , come dice la canzone dell ' emigrante " l ' è longa e l ' è larga " . Dopo il deserto sopravviene la notte e dopo la notte , il signor X , affacciandosi al finestrino , vede , attraverso il bianco polverio di una tormenta di neve , alte montagne nevose , fitte abetine cariche di neve , laghi debolmente luccicanti in fondo ai valloni profondi , sotto la neve che li appanna : le Montagne Rocciose . Il solito paesaggio alpino , pensa il signor X annoiato . Eppure , eppure ... le Alpi sono altra cosa . Pare impossibile , ma anche tra queste montagne , come del resto dappertutto in America si sente che l ' uomo non ha ancora apposto il sacro sigillo della cultura . Le Montagne Rocciose sono prive di echi , di riferimenti , di ricordi , pensa il signor X ; e Guglielmo Tell , con il suo garzoncello spaurito e la sua mela basta ad umanizzare anche i più impervi cantoni della Svizzera . Il treno sale faticosamente vagone dopo vagone , fino in cima ad un colle dopo il quale discende rapidamente sull ' altro versante mentre il paesaggio , altrettanto rapidamente , perde prima di tutto la sua coltre di neve , poi i suoi abeti e quindi anche le sue rocce . È la California , finalmente , che guarda al Pacifico e all ' Estremo Oriente ( che qui diventa Estremo Occidente : l ' Occidente non finisce mai ) , e volta le spalle all ' America , verde , verdissima , piena di alberi molli e folti , rigata di acque , stranamente amena e al tempo stesso selvaggia . Il treno corre ormai in piano tra frutteti rigogliosi , dolci colline sparse di querce fronzute , campi coltivati a granoturco . Il signor X si affaccia qualche ora dopo sulla baia di San Francisco verso il tramonto . Il ferry boat che lo porta da Oakland a San Francisco fende con la sua pesante prua tonda un ' acqua densa , violacea , scintillante ai raggi del sole declinante . San Francisco è laggiù , evocando con le sue colline innumerevoli e le sue bianche case disposte le une sulle altre , altre città famose per la loro bellezza : Napoli , Hong - Kong , Rio de Janeiro . Una collana di lumi risplendenti sospesa tra la bianca città e un promontorio scuro indica il salto prodigioso del Golden Gate Bridge , uno dei più bei ponti del mondo . Ad un tratto un viaggiatore dall ' aspetto di middlewestern , calvo , tarchiato , peloso , un grosso sigaro tra i denti , indossante una camiciola havaiana a grandi fiorami , si avvicina al signor X : " Potreste farmi un favore ? " " Due " , risponde il signor X premuroso . " Allora prendete questa macchina fotografica e fatemi la fotografia ... ma abbiate cura di includere nello sfondo quell ' isoletta laggiù . " " Non volete nello sfondo anche San Francisco ? " " No , voglio soltanto quell ' isoletta ... sapete , è l ' isola di Alcatraz , dove si trova uno dei più famosi ergastoli d ' America ... nessuno è mai riuscito ad evaderne , ma ci sono state tante rivolte di detenuti , voglio mandare questa fotografia a mia moglie . " " Strani gusti - pensa il signor X facendo scattare la fotografia mentre il viaggiatore si atteggia poeticamente contro lo sfondo della prigione - trovarsi in una delle più belle baie del mondo e farsi fotografare con la galera alle spalle " .
Occhi nelle tenebre ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Un thriller classico , con un elemento molto contemporaneo : le reazioni anche assassine che possono sfrenarsi intorno alla pratica dei trapianti ; il sentimento di usurpazione e violazione , di vendetta per il corpo mutilato dalla sottrazione di organi , che può crescere in chi amava il donatore defunto , parallelamente al sentimento di resurrezione e di felice vitalità che invade chi ha ricevuto in dono quegli organi . È il tocco originale del film , che offre pure due presenze apprezzabili . Una è la protagonista Madeleine Stowe , bruna californiana , trentasette anni , che costruisce un personaggio non banale , laconico e asciutto , del tutto privo del patetismo melenso riservato di solito ai portatori di handicap cinematografici o televisivi : un carattere femminile forte , superbo , integro . L ' altra presenza notevole è quella del direttore della fotografia Dante Spinotti , italiano di Tolmezzo , cinquantadue anni , ammirato per la fotografia di La leggenda del santo bevitore di Olmi o di Quartetto Basileus di Carpi , che qui fa un lavoro raffinatissimo sulla visione alterata della protagonista e sulle relative variazioni di luce ma anche sul paesaggio urbano di Chicago , usando nel modo più freddo i toni più caldi dall ' arancio al ruggine . Le premesse del film che mette insieme thriller , cecità , musica , medicina e passioni d ' amore erano allarmanti : una ragazza resa cieca a otto anni dalle botte della mamma cattiva , violinista in un gruppo folk irlandese , sottoposta a trapianto di cornee con esito incerto ( subito dopo l ' operazione , vede le facce alterate come quelle ritratte nei quadri di Francis Bacon , ha una percezione ritardata di quanto guarda e una messa a fuoco davvero imperfetta ) , ossessionata da un assassino , irrisa e poi amata da un poliziotto . Il risultato è invece , miracolosamente , un thriller interessante , ben raccontato , divertente .
StampaQuotidiana ,
San Francisco - È stato detto più volte che le civiltà si giudicano soprattutto dal modo con il quale hanno risolto o tentato di risolvere il problema della morte . La civiltà egiziana , per esempio , aveva trovato un mezzo molto semplice di risolvere questo problema , cioè facendone il centro stesso della vita , come attestano in Egitto gli innumerevoli monumenti funerari , dalle Piramidi alle tombe sotterranee della Valle dei Re . In Egitto tutta la vita umana era in funzione della morte e l ' Egitto forniva a questa concezione mortuaria la cornice incomparabile della sua atmosfera incantata da Campi Elisi , del suo funebre perpetuo tempo sereno , dei suoi deserti pieni di miraggi , del suo silenzio e della sua immobilità . Il solo libro che si conservi della letteratura egiziana è il cosiddetto Libro dei morti , il quale veniva deposto , scritto su papiri , sopra il petto dei defunti ; ed è significativo che sia , per noialtri moderni , un libro quasi incomprensibile , fittamente rituale e simbolico , allusivo appunto ad una civiltà lontanissima ormai dalla nostra . Dall ' Egitto all ' America è un bel salto e la differenza è massiccia : in Egitto tutto era fatto per la morte e la morte aveva trovato una sua soluzione magica , religiosa , fantastica e poetica ; in America tutto è fatto per la vita e la morte non sembra aver trovato alcuna soluzione . Strano a dirsi : il sottofondo della morte in Egitto sembra essere stata la vita , quella di tutti i giorni , almeno a giudicare dalle meravigliose rappresentazioni di vita reale dipinte sulle pareti delle tombe della Valle dei Re ; per converso il sottofondo della vita in America è la morte , ossia il problema irrisolto e insolubile della morte . Così la morte si vendica della vita , agli Stati Uniti ; e mentre la vita viene esaltata in tutti i suoi aspetti energetici e produttivi , la morte che si vorrebbe ignorare , si infiltra dappertutto nelle radici stesse della vita dandole spesso un senso funebre e vano . A San Francisco , città piena di edifici e di quartieri nuovissimi , ci era stato parlato della nuova sede di una ditta di pompe funebri ( " Funeral home " ) or ora costruita secondo il disegno di un allievo del celebre architetto americano Frank Lloyd Wright . Ci andammo , per renderci conto di come era stato risolto non diciamo il problema della morte , ma quello di un edificio dedicato alla morte . Fermammo l ' automobile ai piedi di una strada in ripida discesa , come tutte le strade di San Francisco . L ' edificio sorgeva sopra una specie di terrapieno murato a sghembo , sulla destra della strada . Riconoscemmo subito lo stile del maestro , piani orizzontali , sporgenti in terrazze e in verande soprapposte ( ricordate la villa della cascata ? ) sapientemente alternati e attaccati alla collina come quei funghi volgarmente chiamati lingue di bove al ceppo di qualche quercia o leccio . L ' allievo di Wright aveva concepito , insomma , questa casa dei morti come un country - club o una villa di campagna : niente sfingi , urne , tripodi , fiamme , niente stile impero , niente marmi neri e bianchi , bensì mattoni rossi , superfici lisce , linee astratte , gioco di volumi e di piani . Entrammo per una veranda nella hall : una vasta sala , dal pavimento lustrante ; in un angolo circondato da un giardinetto di piante giapponesi , un fresco e pispigliante gioco d ' acqua ; sulle pareti alcune decorazioni in ceramica , di uno stile colorato e viennese , che ci ricordò per un momento il vecchio pittore Klimt . Quasi subito una bellissima ragazza , alta , slanciatissima , tornita alla perfezione dal bel collo alle snelle caviglie , giovane e piena di salute , ci venne incontro ancheggiando leggermente e sorridendoci . Con una dolce voce ella ci domandò in maniera affatto burocratica in che cosa poteva servirci ( " Can I help you in any way ? " ) , e saputo che non avevamo bisogno dei servizi della ditta , ma venivamo soltanto per una visita d ' informazione , approvò senz ' altro la nostra curiosità dicendoci che la ditta era ben contenta che si visitasse lo stabilimento , uno dei più importanti e più moderni degli Stati Uniti . Quindi ci precedette prima di tutto nell ' ufficio della direzione e ci mostrò un enorme e complicato radio - grammofono spiegandoci che esso era collegato con le varie camere ardenti e che al momento opportuno da esso venivano diffuse in toni aerei e angelici musiche per tutti i gusti , da Bach a Händel fino al jazz . Da quest ' ufficio passammo nella principale camera ardente . Questa stanza era assai vasta e per due terzi occupata da una quadruplice fila di poltrone , come un piccolo teatro . Una specie di tribuna o meglio di palcoscenico leggermente sopraelevato rispetto al pavimento , si trovava davanti alle poltrone : qui , ci spiegò la ragazza , veniva collocata la bara e celebrato l ' ufficio funebre . Notammo che tutto il fondo del palcoscenico era attraversato da una quinta o paravento di mattoni rossi ; dietro quella quinta o paravento , ci informò la nostra guida , la famiglia del defunto poteva piangere e sfogare il suo dolore a tutto suo agio , mentre gli amici , le conoscenze , e i colleghi sedevano invece nelle quattro file di poltrone . Tutto era pulito , nuovo , ultramoderno e pratico . La ragazza ci fece notare tra l ' altro che il riscaldamento non era a termosifoni bensì funzionava per mezzo di tubi che scaldavano uniformemente l ' intera superficie del pavimento . Dalla camera ardente passammo al secondo piano sempre preceduti dalla " mortuary hostess " . Ella ci fece passare in una vasta stanza rettangolare e con un gesto della mano , senza parole , ci indicò la varia mercanzia che era raccolta in questa sala : bare , bare e bare collocate in fila lungo le pareti e nel mezzo . Ce n ' erano per tutti i gusti e per tutte le borse , come notammo esaminandole davvicino : alcune di rame argentato , foderate di moerro bianco , del costo di millecinquecento dollari , altre di semplice rame , altre di metallo e legno , altre ancora di solo legno . Anche tutte queste bare avevano un aspetto massiccio , quasi di sarcofago , ed erano decorate in maniera più o meno ricca , secondo uno stile oscillante tra lo stile impero e la secessione viennese . La ragazza intanto ci spiegava : il morto veniva preparato , cioè imbellettato secondo i colori che aveva in vita e atteggiato acconciamente e quindi rivestito . Ella si avvicinò ad un armadio , ne apri i battenti e ci indicò i vestiti che la ditta poteva fornire alle famiglie che non ne disponevano : abiti blu a doppio petto , con cravatta nera e camicia bianca per gli uomini , lunghe camicie di velo rosa , decorate di ricami e fiorellini per le donne . Le scarpe degli uomini erano nere ( con la suola di cartone , tanto i morti non camminano ) ; le donne potevano calzare pantofoline da notte . La ragazza ci assicurò che tutti preferivano i vestiti della ditta a quelli che il morto portava in vita , se non altro perché era più pratico : si consegnava il morto alla ditta e la ditta si incaricava di ogni cosa , dal servizio funebre alla preparazione , all ' esposizione e alla finale cremazione o inumazione . La visita era finita ; la ragazza ci accompagnò a pianterreno , ci fece firmare il libro dei visitatori e ci raccomandò di tornare al più presto , naturalmente in qualità di clienti . Lasciammo la " funeral home " non senza sollievo . Supponiamo che , dopo tutto , una ditta di pompe funebri in Europa non presenti un aspetto molto diverso : l ' edificio non sarà stato costruito secondo lo stile di Wright , nessuna bellissima ragazza riceverà i clienti , tutto sarà meno moderno , più intonato alla tradizione , ma pur sempre di morti e di bare si tratterà . La differenza , secondo noi , sta tutta nel modo , nello spirito con cui è considerato il fatto della morte . Mentre visitavamo la " funeral home " di San Francisco , ci accorgemmo per esempio che la nostra guida cercava tenacemente di mascherare e annullare con accorgimenti verbali i tristi particolari del suo mestiere . Noi dicevamo " corpse " e lei diceva " person " , noi dicevamo " coffin " e lei diceva " casket " , noi dicevamo " die " e lei diceva " pass away " , noi dicevamo " funeral " e lei diceva " services " , noi dicevamo " mortician house " e lei diceva " funeral home " . La povera ragazza , insomma , si aggrappava disperatamente all ' eufemismo , con la cortese inflessibilità della governante che abbia a che fare con un bambino maleducato . E in realtà l ' eufemismo , nella sua bocca , era più che una figura verbale : era il contrassegno di uno stato d ' animo , per così dire , nazionale . Infatti , in seguito , girando per gli Stati Uniti , ci accorgemmo ben presto che la morte era un argomento da evitarsi o per lo meno da mascherare con acconcie parole . In realtà , la civiltà americana così ingegnosa e così inventiva per quanto riguarda i comodi della vita , si dimostra oltremodo priva di immaginazione quando si tratta della morte . Diciamolo francamente : non c ' è posto per la morte negli Stati Uniti , ossia nulla vi è stato previsto per far della morte , come in Egitto e in genere nelle antiche civiltà , la degna conclusione della vita . Sotto sotto gli americani considerano la morte come un ' indiscrezione , un ' indecenza , un " faux - pas " , un errore imperdonabile . A molti americani , alla notizia della morte di un parente o amico , vien quasi fatto di esclamare : " ma che gli è saltato in mente a Jones o a Smith di morire ? " Da questa impreparazione e inesperienza ( pare impossibile ma così è , inesperienza ) , deriva la tendenza a sbrigare la morte come una faccenda pratica , l ' ultima della vita del defunto , in base a considerazioni di efficienza , di capacità finanziaria e di organizzata rapidità . Tutto quello , insomma , che si fa per il defunto è slegato da qualsiasi concezione metafisica e trasferito sul piano della praticità . In altre parole , il defunto è considerato , alla maniera industriale , un po ' come un prodotto fra i tanti che va confezionato e manipolato in quel dato modo stabilito da una tradizione ormai incomprensibile e remota , beninteso sempre secondo i mezzi finanziari della famiglia . Questa praticità qualche volta produce effetti grotteschi , almeno per noialtri europei . Senza arrivare allo slogan che ci fu riferito ma che non sembra credibile : " Perché andate in giro vivi quando possiamo seppellirvi per trecentonovantanove dollari e cinquanta ? " , le ditte di pompe funebri danno molto spesso alla loro pubblicità un carattere più allegro e disinvolto di quanto l ' argomento non consenta . Per esempio mostreranno in un cartellone una fanciulla molto " sexy " , dal viso leggermente mesto , dagli occhi socchiusi e accanto ci metteranno una scritta di questo genere : " Nel momento del cordoglio , voi non potete occuparvi dei dettagli . Tutto quello che dovete fare è telefonarci e noi sbrigheremo ogni cosa per voi . Soltanto duecentonovantanove dollari e novantotto centesimi . " Da notarsi che tra le cose che la ditta si incarica di sbrigare c ' è anche il servizio religioso . A quanto pare , sempre più spesso ormai , le famiglie dei defunti preferiscono che il servizio religioso sia celebrato nella stessa " funeral house " , che provvede alla preparazione del morto e poi all ' inumazione . Soltanto i cattolici portano ancora i loro defunti in chiesa . Ma non si deve per questo pensare che gli americani siano meno degli altri popoli attaccati ai loro cari e desiderosi di rendere loro onore dopo il trapasso . Come abbiamo già accennato , non si tratta in fondo che di una mancanza di esperienza : si muore in America da soli tre secoli e mezzo , mentre in Europa si muore da tremila anni e in Egitto da cinquemila . È possibile insomma che queste " funeral home " siano il punto di partenza di una nuova maniera di interpretare la morte , di una nuova concezione della morte del lontano futuro . Bisogna , tuttavia , vedere in questa praticità che si sforza di rendere la morte in tutto simile alla vita , anche forse qualche altra cosa . Probabilmente il protestantesimo e soprattutto le sette più estreme del protestantesimo avevano , nell ' ultimo secolo , un po ' troppo tirato la corda spiritualistica . Nella loro reazione alla concretezza e corposità cattolica , in un paese in cui non c ' erano , come in Europa , antiche religioni pagane sulle quali innestare il Cristianesimo , le sette protestanti avevano finito per fare della morte qualche cosa di eccessivamente spirituale , trascendente , inconsistente . L ' immensa pubblicistica religiosa protestante parlava della morte e dell ' anima in maniera incomprensibile per il volgo e soprattutto per la grandissima maggioranza dei più recenti emigrati quasi tutti provenienti dai paesi dell ' Europa Orientale e Meridionale . Che era , per esempio , quest ' anima di cui tanto parlavano i pastori protestanti , sempre buona , sempre pura , sempre eterea , sempre eguale , sia che si trattasse dell ' anima di un bambino o di un vecchio , di un ricco o di un povero , di Smith o di Jones ? Agli emigranti venuti dai paesi dove ci sono ancora i santuari e gli ex - voto , i miracoli e i pellegrinaggi , quest ' anima protestante non diceva nulla . Quest ' anima aveva , insomma , il grave torto di essere impersonale . Donde , secondo noi , il desiderio di vedere nel morto il vivo , di considerare il morto ancor vivo e perciò di farlo vestire , imbellettare , truccare come un attore che debba ancora recitare una parte : donde la praticità delle " funeral house " , dove il morto è trattato come una " person " e non come un " corpse " , secondo l ' eufemismo della nostra " mortuary hostess " . Sono , del resto , cose piuttosto misteriose e non si cerca di spiegarle , ma soltanto di tentare una approssimativa delucidazione . Che avveniva per esempio nella mente di quei genitori di una piccola città del middlewest , i quali avevano perduto una loro amatissima bambina ? Essi continuavano a trattare la piccola morta come se fosse viva e ora portavano sulla sua tomba giocattoli nuovi fiammanti ora vestitini e altri oggetti . E a Natale , un dolce natalizio . E a Pasqua , delle uova di Pasqua debitamente dipinte a vivaci colori . Che è anche questa una maniera religiosa di intendere la morte : di una religione , però , con forti tratti arcaici e primitivi .
Timecop - Indagine dal futuro ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
« Le elezioni si vincono con la tv , basta avere i soldi per comprare gli spazi ... Vincerò : ho il settanta per cento a tutti i sondaggi » , ripete il candidato alla presidenza degli Stati Uniti , un senatore criminale . Prodotto pure da Sam Raimi , il film comincia nello Stato della Georgia nel 1863 ma è forse datato 2004 , si svolge anche nel 1929 del crollo della Borsa di New York ( finanzieri e agenti di cambio rovinati cadono giù dalle finestre dei grattacieli come una pioggia ) nonché nel 1994 . Giocare con il tempo non è certo una novità nel cinema americano , e qui si suppone che sia stata inventata una macchina capace di riportare all ' indietro nel tempo modificando il passato e condizionando il presente ( gli andirivieni temporali avvengono mediante una specie di Batmobile pesante e complessa , oppure attraverso una semplice bolla d ' aria ) . Naturalmente , l ' uomo politico è il cattivo . Il buono è Van Damme , poliziotto del Tempo incaricato di sorvegliare che nessuno abusi a proprio profitto della macchina meravigliosa , e anche personalmente interessato al viaggio a ritroso per modificare , cancellare il momento atroce in cui alcuni delinquenti stuprarono e uccisero la sua amatissima moglie incinta , bruciarono la sua casa . Trappole , politica sporca , botte terribili , esplosioni , incendi : e bisognerà forse riflettere sulla frequenza e violenza con cui il fuoco ( con la sua forza distruttiva , la sua rossa ineluttabilità , le sue fiamme sempre vittoriose ) risulta adesso dominante nei film americani d ' azione , Timecop non è niente di speciale , però è divertente . Van Damme fa le solite cose : picchia , tira calci in faccia , spara , quasi vola nell ' aria , viene tradito e viene pestato quasi a morte , difende una buona causa , fa l ' amore con la moglie a lume di candela , duella anche a coltellate , si presenta nudo e seminudo , trionfa nel lieto fine .
StampaQuotidiana ,
San Francisco - Il viaggio finisce qui , pensa il signor X , contemplando attraverso le vetrate di un ristorante l ' oceano verde e gonfio fino ai lontani orizzonti caliginosi , finisce al Pacifico essendo cominciato sull ' Atlantico . Finisce qui perché qui , geograficamente , finisce l ' America , quest ' isola immensa stretta tra due oceani ( gli Americani si considerano isolani , se non altro perché per andare in Europa o in Asia debbono varcare il mare : e infatti europeo si traduce in America " continental " , alla maniera inglese ) . Attraverso la vetrata il signor X può vedere , ad un centinaio circa di metri dal ristorante , una roccia isolata brulicante di strani , grossi animali dalla testa di cane , dal corpo di donna e dalla coda di pesce : sono le foche le quali abbondano nei dintorni di San Francisco dove l ' acqua dell ' oceano è poco meno gelida che intorno l ' Alaska ; e queste foche , più di ogni altra cosa , danno al signor X il senso di affacciarsi su un mare ancor vergine , ancora " naturale " , ben diverso dall ' Atlantico ormai umanizzato dalla storia di quattro secoli e dai fittissimi traffici . Assiepate in cento sopra uno scoglio esiguo , queste innocenti e afone sirene si godono il pallido sole , con singolari movenze , goffe , languide e donnesche . Ogni tanto due levano il muso , l ' una incontro all ' altra , e pare che si parlino o si bacino ; quindi scivolano nell ' acqua e , da pesanti e massicce che erano , diventano , appena immerse nel loro elemento , agili , fulminee , leggerissime , giocose . Nuotano in coppia , descrivendo nell ' acqua complicate ed eleganti evoluzioni , si separano , scompaiono , riaffiorano , tornano ad accoppiarsi . Il signor X si incanta a guardarle e poi , ad un tratto , trasalisce ad un diffuso mormorio alle sue spalle , si volta e vede che tutto il ristorante è in piedi : una balena . Il signor X si alza anche lui , guarda , e infatti , proprio sotto la vetrata , vede emergere per un momento il lungo dorso spesso e nero del cetaceo . Il dorso si immerge quasi subito e poco dopo , simile ad un enorme pipistrello o meglio ad un mostro volante preistorico , ecco sferzare l ' aria la coda falcata , nerissima , della balena . Ma la balena non gioca come le foche . Essa , probabilmente , cozza in quel momento contro un oscuro e forse , per lei , nuovo sentimento : quello del limite . Avvezza all ' infinito degli oceani che girano per tutta la terra e non finiscono mai , la balena non comprende la sponda , questo limite , questa fine . Tuttavia , come un calabrone che dopo molto dibattersi contro i vetri , infili una finestra aperta , la balena sembra alla fine trovare la via giusta . Ancora una rapida emersione della schiena , un ' ultima sferzata per aria della coda falcata e poi la balena scompare , in rotta verso i più lontani orizzonti del Pacifico . Il viaggio finisce qui , pensa più tardi il signor X , dove finisce l ' Occidente con i suoi mali e i suoi beni . Ecco , per esempio , una insenatura della baia , dietro Oakland , calma , deserta , come abbandonata . E similmente , sembrano abbandonati file e file di grandi piroscafi , attraccati gli uni accanto agli altri , in gruppi fitti di venti o trenta ciascuno . Questi piroscafi hanno l ' aria di essere in buono stato ; però ci si rende conto subito che una strana aria di abbandono e di trascuratezza avvolge questa flotta . In realtà , questi piroscafi non navigano più da tempo , sono navi in disarmo , per lo più trasporti di guerra ; e adesso il Governo americano , in mancanza di magazzini e di silos , li ha adibiti a depositi galleggianti degli immensi " surplus " della produzione agricola . Sono piroscafi pieni di grano , di scatolame alimentare , di burro , di prodotti agrari . L ' America produce più roba da mangiare di quanto ne consumi ; lo Stato , piuttosto che distruggerla come già si fece , pazzamente , prima del 1929 , preferisce stivarla nelle navi ; così la superproduzione agricola si accumula , con ingenti spese di manutenzione delle navi adibite a depositi . È proprio vero che l ' Occidente finisce qui , pensa il signor X contemplando queste navi ; l ' Occidente , per la prima volta nell ' intera storia dell ' umanità , ha debellato la carestia , anzi addirittura ha inventato un nuovo flagello : la superproduzione . Al di là dell ' Oceano Pacifico incomincia l ' Oriente dove non ci sono surplus , dove le carestie sono di casa , dove tutte le riforme sociali , comuniste e non comuniste , girano intorno il problema ancora insoluto della penuria e della fame . Il viaggio finisce qui , pensa ancora il signor X , mentre in macchina percorre il Golden Gate Bridge , incontro gli eccelsi piloni che per la loro forma e il loro colore rosso fanno pensare a qualche monumento della Cina . In quel momento un grande piroscafo passa sotto il ponte eruttando fumo nero nell ' aria azzurra . Il ponte di Golden Gate è sospeso a grande altezza e qualsiasi piroscafo di qualsiasi stazza può penetrare nella baia passando sotto la rigida , elegantissima passerella sospesa ai due piloni con cavi di acciaio di grossezza enorme , anche essi dipinti di rosso . È il solo ponte rosso del mondo , e il signor X non può fare a meno di ricordarsi che dall ' altra parte del Pacifico , in Cina , il color rosso è quello della buona fortuna . Il viaggio finisce qui , pensa il signor X , a San Francisco dove , come le acque del mare e del delta di un fiume , americanesimo e asiatismo confluiscono e si confondono . Non foss ' altro che nella cucina , nella grande varietà dei ristoranti asiatici : giapponesi , dove si può mangiare seduti in terra , scalzi , a gambe incrociate , serviti da ragazze giapponesi in kimono ; cinesi , dove il riso e le verdure sono disposti su tavoli laccati dello stesso color rosso del ponte del Golden Gate ; polinesiani , dove tra enormi canne di bambù che fingono l ' interno di una capanna tahitiana , maschere , feticci , pesci imbalsamati e piroghe , ci si può illudere un momento di essere a migliaia di miglia di distanza da San Francisco : filippini , giavanesi , indocinesi , coreani . Ma non è soltanto la cucina a fare di San Francisco un luogo d ' incontro tra Occidente e Oriente . Al parco , uno dei più belli degli Stati Uniti , c ' è un recinto chiamato " Japanese Tea Garden " . Questo giardino strano affascinante e incredibile , pieno di minuscole rocce , di minimi ruscelli e di mostruosità vegetali fu regalato alla città di San Francisco da un ricco giapponese , senza dubbio per emulare simili doni fatti alle loro città dai miliardari americani . Ribattezzato durante la guerra contro il Giappone in " Oriental Tea Garden " , resta tuttavia la testimonianza di una simpatia interoceanica che sussiste tuttora e che nel futuro avrà senza dubbio i più impensati sviluppi . Perché l ' America non è completa , pensa il signor X , passeggiando per i vialetti del " Japanese Tea Garden " , ossia non ha che due dimensioni come tutte le cose estreme , che stanno al limite di una determinata realtà . E il futuro ci dirà se sarà l ' Europa o l ' Asia a integrare l ' America , a renderla completa , a darle quella dimensione morale , religiosa , ideologica , umana che oggi le manca . Intanto bisogna considerare le guerre asiatiche degli Stati Uniti e la loro permanenza in Giappone , in Corea e a Formosa non soltanto come azioni militari pure e semplici ma anche come oscuri tentativi di approccio ad una civiltà diversa e probabilmente compensatoria . Insomma , l ' Occidente , a San Francisco , non è soltanto rappresentato da tutto ciò che è puramente occidentale ma anche da ciò che è orientale e , che testimonia l ' antica perpetua tendenza della civiltà occidentale ad arricchirsi e integrarsi con gli apporti dell ' Oriente , come a Venezia , per esempio , altro luogo d ' incontro tra Occidente e Oriente . Il viaggio finisce qui , pensa il signor X poco dopo , aggirandosi in macchina lungo le amene sponde di Sausalito , sobborgo marittimo di S . Francisco , gremite di piccoli ristoranti , di bar e di taverne . A Sausalito abitarono Jack London e Stevenson , ambedue viaggiatori e navigatori del Pacifico ; ed è un luogo quieto e solatio dove le abitudini e i costumi dell ' Occidente sembrano quasi ostentati , come a sfida dell ' Oceano , oltre il quale cominciano abitudini e costumi tutti diversi . Nei bar , nelle taverne , nei ristoranti c ' è un po ' di tutto , un po ' di " pub " inglesi , un po ' di caffè francesi di Saint - Germain - des - Prés , un po ' di trattorie mediterranee italiane o spagnole . I bar sono pieni di ragazze in pantaloni , capelli sciolti sulle spalle , magliette da mozzi , occhialute , pallide , sofisticate , esistenzialiste ; e i loro compagni barbuti , rasati a zero , senza colletto né cravatta , sono anch ' essi travestiti da vagabondi , da marinai , da straccioni . Bevono , fumano e chiacchierano senza tregua ; e il signor X sedendosi in uno di questi gruppi ha la ventura di assistere ad una discussione sulla psicanalisi . Il viaggio finisce veramente qui pensa il signor X mentre intorno a lui volano parole come repressione , complesso , inibizione , censura e altre simili , finisce con la psicanalisi , questa ipertrofica attenzione concessa a tutto quanto è individuale , nella persona umana . Al di là dell ' Oceano niente psicanalisi e niente attenzione per l ' individuo , bensì le masse ossia gli uomini presi all ' ingrosso in classi , gruppi e folle , secondo elementari tendenze , elementari necessità , elementari ambizioni . L ' Occidente è nato con la preoccupazione della persona umana , unica , incomunicabile , coerente e perfetta ; e l ' Oriente , al di là dell ' Oceano Pacifico , non essendo in grado di comprendere una simile preoccupazione , preferisce attribuirla ad una sfortuna economica , ad un vizio sociale , ad una decadenza biologica . Il viaggio finisce qui , pensa il signor X accompagnando una signora californiana a fare la spesa in un " grocerstore " o drogheria , diremmo noi . Safeway , dove in realtà si può comprare tutto quel che serve per la casa , dalle bistecche ( involtate in cellophane ) alle scope e alle polveri per pulire le casseruole . La signora all ' ingresso prende un carrettino di ferro assai comodo e maneggevole e quindi , la lista delle compere in una mano e l ' altra sul carrettino che spinge lentamente lungo gli interminabili banchi pieni di roba , percorre tutto l ' immenso negozio accumulando al suo passaggio le provviste per una settimana . Questi negozi Safeway , ella spiega al signor X , si trovano in tutte le principali città americane e ognuno di essi vuol dire la morte di decine e decine di piccoli negozi individuali . Centinaia di articoli disposti in bella mostra , in un grande ambiente di cemento armato e di vetro che fa pensare ad una stazione , centinaia di articoli tutti di buona qualità , tutti fabbricati , manipolati , prodotti per il consumatore medio . È già il comunismo , pensa il signor X , o per lo meno uno degli scopi che il comunismo si prefigge : la produzione in massa per le masse . Soltanto che il proprietario di questa sterminata collezione di grandi magazzini è un arrabbiato reazionario e non molto tempo fa finanziava le campagne spionistiche e scandalistiche del senatore Mac Carthy . Così il serpente si morde la coda , pensa il signor X , e all ' estremo Occidente il capitalismo ottiene risultati assai simili a quelli del comunismo in Oriente . E la disputa tra America e Russia che sconvolge il mondo e rischia di farlo perire in una guerra atomica è dovuta piuttosto alle somiglianze ( gli estremi si toccano ) che alle diversità ; piuttosto ad una questione di supremazia negli stessi campi che ad una questione di diversa interpretazione , e di diversa ideologia . La signora ha adesso riempito il suo carrettino con ogni sorta di articoli . Ella va ad uno degli ingressi dove c ' è un meccanismo assai simile a quello che regola l ' afflusso dei visitatori nei musei , un ' impiegata prende uno a uno tutti gli articoli , li pesa sopra una bilancia , ne registra il prezzo , li rimette nel carrettino : il tutto meccanicamente , rapidamente . Ecco , pensa il signor X , il punto d ' incontro fra Occidente e Oriente : nella meccanizzazione , razionalizzazione della vita quotidiana . Il viaggio finisce qui , pensa finalmente il signor X , la sera , andando in giro per i " night clubs " e le taverne di San Francisco . Eccone una che a prima vista rassomiglia a tutte le altre : un antro buio sottoterra , al quale si accede per una scaletta tortuosa , un bar al cui banco , nelle tenebre , si affollano bevendo i soliti avventori , tavolini appartati ai quali seggono , sussurrando , le solite coppie . Ma in una sala a parte c ' è qualche cosa che fa affluire nel " night club " ogni sera una folla insolita . Si paga un dollaro per entrare in questa sala ; e la cosa che attira tanta gente è la Critica . La sala è piena di poltrone ed ha un piccolo palcoscenico illuminato . Dopo un numero di jazz e canzoni negre , la Critica sale sul palcoscenico accolta da grandi applausi . Questa Critica si presenta sotto l ' aspetto di un piccolo ometto vestito come uno studente in maglione e pantaloni di flanella . L ' ometto ha l ' aria trafelata , spiritata e arguta . Fattosi silenzio l ' ometto prende a parlare o meglio a chiacchierare , senza interruzione , senza mai rifiatare , improvvisando per più di un ' ora . La storia di quest ' ometto è semplice ; era studente nell ' est e si era fatta una specialità , tra gli studenti , di recitare , sempre improvvisando , lunghi monologhi in cui prendeva in giro la vita pubblica , i costumi , i personaggi e gli avvenimenti importanti degli Stati Uniti . Un giorno qualcuno lo notò , gli propose di esibirsi in pubblico e così lo studente , molto naturalmente , diventò professionista e passò dal " campus " dell ' università ai palcoscenici dei " night clubs " . Quest ' ometto ha una capacità enorme di chiacchiera , e le sue chiacchiere mescolate di finta ingenuità e di vera malizia , configurano un tipo ormai nazionale , quello dell ' americano che ne ha viste tante , al quale non la si dà a bere , che non ci crede , che tuttavia conserva ancora molto candore e molta fresca ingenuità . Alcuni amici dicono al signor X che l ' ometto , avendo attaccato a Nuova York il senatore Mac Carthy fu costretto dal pubblico a ritirarsi . Qui invece ascoltano deliziati e applaudono . In realtà , pensa il signor X , non è tanto vero che l ' Est sia così liberale e l ' Ovest così reazionario ; e comunque l ' Ovest sentendosi isolato a tanta distanza dall ' Est e dall ' Europa , apprezza qualsiasi cosa gli venga da quella direzione . Il viaggio finisce qui , pensa il signor X , mentre l ' ometto , con la sua parlantina torrenziale prende in giro lo scandalo intorno gli accordi di Yalta , finisce qui dove l ' Occidente , sia pure attraverso le chiacchiere di una specie di " chansonnier " , esercita la sua attività preferita e più caratteristica : la critica . Al di là del Pacifico comincia l ' Asia , con altre attività o meglio , altri miti .
VALERIA DOVE VAI? ( Bianciardi Luciano , 1962 )
StampaQuotidiana ,
Disse bene Fellini , giovedì sera , nell ' intervista a tiro incrociato : Zampanò è lui , ma anche Gelsomina è lui , e persino il pesciaccio brutto che alla fine della dolce vita i bagordanti trovano sulla battigia . Del pesciaccio , mentre parlava , aveva anche l ' occhio , ottuso all ' apparenza , in realtà sornione e maligno : una via di mezzo fra il diavolo e il gran inquisitore . Il sacro mostro , lo chiamarono infatti giovedì sera . « Può darsi che io sia decadente , ma allora , non è forse decadente tutta la società che mi esprime ? » Così siamo sistemati , noialtri . Lui è a posto ; come a posto è Marcello Mastroianni , che continuava a somigliare al barone Fefé Cefalù , coi capelli lunghi , untuosi , e le palpebre di piombo . C ' era Daniela Rocca e per un momento rifece la parte della baronessa dall ' animo obeso . A posto anche lei . Ma Valeria Ciangottini ? Nel film , come ricordate , l ' avevano messa a combattere il demonio , a fare l ' angioletto , come quelli - lo diceva il personaggio Marcello - che si vedono nelle vetrate delle chiese , dalle parti sue . In realtà , la Valeria era una ragazzina umbra e parlava come tale , con la cadenza morbida che si sente nella alta val di Tevere . Giovedì sera , invece ... Sedici anni e mezzo , disse , e intenzionata a « fare del cinema » . La voce era una caricatura di birignao , con le vocali sbattute contro il velo pendulo e un sospetto di adenoidi . Studia lingue al liceo internazionale , e i genitori ci tengono , che impari e faccia la brava scolara . Lei li accontenta , poverini , ma continua ad « amare » il cinema . A sedici anni e mezzo già parla così . Datele tempo , e fra dieci anni dirà di peggio . Dirà che vuole impegnarsi di più , poter scegliere e vivere personaggi che ha dentro di sé . Dirà di aver studiato « con furore » e di aver letto molto . Lamenterà il numero troppo scarso dei film « impegnati » che si fanno in Italia . Dirà che il suo vero personaggio è un personaggio attivo « inserito » nel mondo moderno , elle abbia « in sé » la rivolta ma non in senso « gratuito » . Avrà ogni anno offerte assai « interessanti » . Concluderà : « Ho sempre pensato di non sapermi spiegare , anche se a volte son io che non voglio farmi capire » . E naturalmente troverà subito un regista disposto a elevare a canone poetico queste dichiarazioni di ineffabilità . E faranno un film apposta per mostrarci il dramma d ' una giovane donna che ha tante cose da dire ma non le dice . E ci saranno critici pronti a garantirci la profondità del sottaciuto . Ne parlerà la stampa specializzata , specialmente in Francia . E Federico Fellini , che l ' ha tirata giù dalle vetrate della cattedrale starà a guardarla con l ' occhio del pesciaccio , ripetendoci , intanto , che se è decadente lui , la colpa è di noialtri . Ma tu , Valeria , dove vai ? Vuoi proprio finire in bocca al Leviatano ?
CANTA NATALINO ( Bianciardi Luciano , 1962 )
StampaQuotidiana ,
Erano troppo distratti dal bailamme sanremese , coi suoi quarantacinque canterini , così nessuno ha parlato del ritorno ( in Alta fedeltà ) del nostro Natalino . Al secolo Codognotto Natale , classe 1913 , genovese . Me lo fece scoprire , nell ' autunno del quaranta , Carlo Del Canto , studente di veterinaria e , se non ricordo male , figlio di un grosso vinaio di Ponsacco . Faceva avanspettacolo in un cinema di corso Italia a Pisa , in coppia con una bella ragazza , chiamata Maria Jotti . L ' orchestrina la dirigeva un giovanotto lungo e magrissimo , coi baffi neri , di nome Gorni Kramer . « Dev ' essere malato » , mi sussurrava Carlo Del Canto . A quei tempi la magrezza non era mai segno di buona forma fisica , al contrario : infatti era cominciato il razionamento . Con cinque lire ogni settimana si andava a vedere film e avanspetaccolo . Ricordo che c ' erano due comici di stile quasi identico , due piccoletti agili e un poco astratti : sì chiamavano Fredo Pistoni e Renato Rascel . Hanno resistito tutti e due , con diversa fortuna : il primo lo rivediamo ogni tanto allo Smeraldo , il secondo al Lirico . Io ero per Fredo Pistoni . Senza preoccuparsi molto della guerra , i giovani di allora stavan dietro alle canzonette , proprio come i giovani d ' oggi . Tramontava una scuola canora , ne sorgeva un ' altra . Alberto Rabagliati era una stella di prima grandezza , da Teatro Verdi ; alla radio si andava imponendo un ragazzo torinese , Ernesto Bonino , amatissimo dalle giovani italiane ( quelle in camicetta bianca e gonna nera , voglio dire , quelle che avevano fatto la pubertà proprio mentre riappariva l ' impero sui colli fatali ) ; i ben pensanti preferivano il cesellatore ferrarese Oscar Carboni , i cuori solitari andavano in estasi per il baritono Giovanni Vallarino , che a dir la verità , valeva per lo meno quanto Bing Crosby . Noialtri della gioventù bruciata , tutti per Natalino Otto : siamo stati noi a scoprirlo e a lanciarlo . Già suonatore di batteria nelle orchestrino di bordo , piccolo e composto , Natalino aveva il ritmo dentro : non nei piedi , ma nella testa . Senza muovere un dito né un capello , con appena un aggrottare di sopracciglia nei passaggi più ardui , Natalino era capace di fratturare i tempi di una canzone e di ricomporteli secondo un suo estro rigoroso . Sembrava sempre svagato , distratto , e invece era preciso come un metronomo . Lo sentivi partire in un « glissando » da prima tromba , ma potevi star certo che alla fine del suo assolo sarebbe sbarcato esattissimo sulla nota giusta del ritornello . L ' altra sera rifece Polvere di stelle , identica come nell ' autunno del quaranta , quando la sala sembrava venir giù dagli applausi . E anche l ' altra sera ti veniva voglia di battergli le mani o almeno di dirgli : si faccia rivedere , signor Codognotto , perché è sempre il più bravo .