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A CRISI RISOLUTA ( SERAO MATILDE , 1906 )
StampaQuotidiana ,
Pare impossibile , ma non è soltanto nei corridoi di Montecitorio , non è soltanto nei circoli e nei caffè , non è soltanto nelle farmacie di provincia , che la crisi ministeriale e la sua risoluzione hanno tenuto gli animi sospesi , hanno acceso vivissime discussioni , hanno provocato polemiche e questioni personali ; perfino nelle famiglie , nelle semplici , modeste famiglie borghesi , questo periodo di disfacimenti o di rifacimenti , di dicerie , di previsioni , di calcoli e di critiche , di speranze e di delusioni , si è riverberato , intensamente . E vi sono stati malumori , lotte , apostrofi violente e scene terribili , seguite da crisi non politiche , ma nervose . La famiglia era , per esempio , così divisa : il padre , sonniniano , uomo del centro con simpatie per la sinistra , nemico giurato dei sussidi alla stampa ufficiosa e delle note della sarta ; la madre , ammiratrice di Rudinì , per la sua bella barba e per la caramella , con profonde simpatie per la destra , la quale , secondo lei e secondo il Vangelo , non doveva neppure preoccuparsi di quel che facesse la sinistra , nello stesso modo che lei non si preoccupava punto almeno a quel che dicevano le lingue malefiche delle coinquiline di quel che facesse Sisina , la figliuola , quando inviava marconigrammi allo studente di fronte ; il figlio maggiore , marcoriano , con un programma radicale , tanto radicale da voler riformata di sana pianta tutta la mobilia del salotto che , secondo lui , era divenuta indecente ; il figlio minore , socialista accanito , amico per la pelle del proletariato e , conseguentemente , della serva di casa , da lui iniziata alle dottrine di Carlo Marx , con grave danno dell ' arrosto domestico , troppo spesso bruciato dal fuoco della rivolta ; Sisina , la figliuola , di colore incerto , ma di opposizione a tutti i ministeri per spirito di contraddizione e per reazione alla tirannia paterna e fraterna . S ' immagina quel che è stato , questa famiglia , per otto giorni : a tavola , tra i maccheroni e la costoletta alla milanese , Giolitti e Sonnino venivano a conflitto , si mangiava Cocco Ortu al tegame , si metteva Gallo allo spiedo o ai ... Ferri ; il signore caricava la folla in nome dell ' ordine , il figlio maggiore tuonava contro il forcaiolismo , il minore faceva dell ' ostruzionismo fracassando i piatti , la signora invocava un intervento della forza , in persona di suo cugino Alberto , maggiore di artiglieria , e Sisina profittava del frastuono per correre alla finestra e comunicare gli ultimi dispacci della Stefani domestica allo studente di fronte ... La crisi risoluta , ora ha calmato gli animi : con Giolitti c ' è modo di intendersi , e il padre ha deposto le armi ; tutti gli altri hanno assunto un contegno di benevola aspettativa ; la signora si è riserbato di pronunziarsi dopo un colloquio con Alberto , e Sisina spera moltissimo in un sottoportafogli per Gigi , studente di quarto anno di legge , è vero , ma largo parente di un compare di Gianturco ... E gli telegrafa , ogni giorno , a segni : Nessuna notizia da Roma ? Che ti scrivono , da Avigliano ?
ASTENSIONE ( - , 1890 )
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Domani la massoneria italiana che comanda a Crispi , ministro onnipotente , primo consigliere di Casa Savoia , apre le urne politiche italiane . La massoneria che inspira le leggi , le quali sono concretate dal ministero , Conclave dei 33 , e vengono approvate dalle camere servili composte di massoni , ha presentato le liste dei candidati alla deputazione , e le associazioni massoniche unite alla stampa liberale battono la gran cassa perché quelle liste siano votate . Saranno votate . Il ministero ha tutto in sua mano . Impiegati , magistrati , esercito , pensionati , beneficati , aspiranti alle prebende dello Stato , affigliati alla setta tenebrosa che spinge sulle carriere lucrose i suoi fedeli . Saranno votate quelle liste massoniche . Vi saranno deputati fatti col danaro del popolo italiano , col danaro tolto di tasca ai cittadini che lavorano e pagano sino a impoverirsi . Vi saranno i deputati fatti col danaro straniero , dell ' internazionalismo , del Cernuschi rinnegato italiano . La libertà degli elettori è un mito , una canzonatura . Si devono notare le liste preparate . Non si può scegliere tra i migliori cittadini ; tutto è stato manipolato previamente nelle camorre degli interessati . Se voi andate a votare per un galantuomo di cui conoscete la onestà , voi divenite ridicolo . Dovete credere alla massoneria che vi porta in casa il nome del candidato ; dovete credere al giornale venduto alla massoneria ; dovete ritenere che il meglio per voi è di ciecamente obbedire alla setta scellerata che spadroneggia in Italia . Usciranno dalle urne i deputati . Costretti a seguire il programma loro imposto dai manipolatori delle elezioni , sono essi stessi privi di libertà , non possono curare gli interessi del popolo , divengono gli schiavi di un furbo ministro , il quale è protetto dal misterioso potere settario . Gli elettori che non hanno potuto eleggere liberamente il deputato , che sono stati sopraffatti dalle influenze di chi ha il potere , dai raggiri di chi vi agogna , dal danaro o nazionale o straniero , si trovano poi di aver tessuto a se stessi la camicia di forza che li opprime . Gli elettori capiscono poi che si sono preparati essi stessi la corda che li strangola . I loro deputati , che sono deputati di tutt ' altro che del paese , se ne infischiano degli elettori e del paese . Grandeggiano , servono , votano , fanno affari , e avanti ; Codici , Opere Pie , leggi di polizia , spese pazze , tasse enormi , scorticanti , misure capricciose e compromettenti la pace e la prosperità del paese tutto approvano , tutto lasciano passare . C ' è ancora bisogno di raccomandare la astensione ? I liberali , i massoni , i scorticatori nemici d ' Italia , colle armi e coll ' oro straniero , colla menzogna e colla violenza , hanno costituito un impianto di cose che giovano a loro soltanto , non permettono di reagire efficacemente . Essi hanno organizzato la tirannia , e in modo che a volerli noi combattere coi mezzi che essi hanno introdotti come organismo e esercizio di vita politica , noi dovremmo rinunziare alla coscienza nostra . Hanno messo in terra le croci colla immagine di Gesù Cristo onde se noi volessimo entrare nel loro edificio parlamentare fossimo costretti a calpestarle . Il liberalismo usa della armi che lo rendono insuperabile nella sua cittadella ; se noi diamo mano a tali armi , se prendiamo parte al lavoro parlamentare , noi feriamo noi stessi . Non ci rimane che l ' astensione ; cavar sangue ai partiti liberali , renderli anemici , isolarli , costringerli a riconoscere che devono cessare dalla ingiustizia che essi hanno eretta a sistema di pubblica vita . Quindi l ' astensione . Non si dica che noi confessiamo impotenza . Gli inviti dei liberali speranzosi di aiuto nostro , le loro sollecitazioni , gli inganni , il ricorso agli Abbati , i sofismi e le citazioni del Vangelo e dei Teologi , per indurci a votare , dimostrano che impotenti come non siamo così non siamo tenuti . Ma vi sono momenti critici nella storia dei popoli ; vi sono aberrazioni che sovvertono l ' andamento delle cose ; talvolta il fango sale in alto . Ci troviamo in uno di questi momenti , e il fango precipiterà nelle cloache se noi non lo sosterremo . Astensione , dunque ; non lo sosteniamo il fango ; che il fango precipiti . Astensione . I moderati non esistono più . Il cielo ha permesso che fossero fulminati . Lo meritarono . Non votiamo dunque pei moderati . Erano i seminatori della zizzania nel campo italiano , l ' inimicus homo , il fariseismo , la turpe ipocrisia . Astensione . Stanno in lotta crispini e radicali ; sono le due schiere che si contendono il potere . Voterete le liste dei crispini ? Voterete le liste dei radicali ? Se vi ha alcuno che odia la patria , che vuol condurre alla estrema rovina questa cara Italia , vada , ineffabile parricida , a votare per i moderati crispini o per i radicali . Vada ; ma il sangue della madre gli arrosserà di macchia incancellabile la mano . Il voto alle urne elettorali , dopoché conosciamo i propositi dei crispini e dei radicali , propositi sciagurati in politica , economia , religione , scienza , morale , equivale a metter in mano il pugnale ai briganti . Astensione . Astensione pensata , astensione di programma , astensione che sia cognizione di ciò che essa è , cioè un atto positivo contro il sistema tirannico che impedisce l ' esercizio della libertà , contro la nimistà dello stato ateo verso la Chiesa , contro il depauperamento del paese . Astensione per contarci , reggimentarci , prepararci a qualunque lavoro futuro contro la ignominia settaria che ci opprime e ci dissangua . Astensione attiva e sapiente . Formiamolo questo esercito di astensionisti amanti sinceri del bene del paese indivisibile dal benessere della Religione ; la bufera liberale che imperversa rendiamola maledetta dai cittadini che hanno senno e cuore ; a vessilli spiegati i cattolici italiani saliranno a proclamare la salvezza compiuta della Religione e della patria . Astensione .
StampaQuotidiana ,
Molti giornali trattano dell ' « Osservatore Cattolico » e gli attribuiscono , in riguardo alle elezioni amministrative , propositi e fatti che non sussistono . In tesi generale , l ' « Osservatore Cattolico » propugna la partecipazione dei cattolici alle elezioni amministrative in modo da costituire consigli onesti e rispettosi della Religione e della libertà dei credenti . Riconosce l ' « Osservatore » che in moltissimi comuni possono darsi persone appartenenti a varie scuole e partiti , le quali diano bastevoli garanzie di non contrariare gli interessi morali e religiosi , e non manomettere gli economici , così da poterle eleggere . Nel caso particolare di Milano , l ' « Osservatore Cattolico » ha lavorato e lavora , per costituire le forze cattoliche con bandiera cattolica , ossia per costituire i cattolici in numeroso e forte esercito che operi da sé e rechi il suo concorso a procurare il massimo bene religioso , morale , materiale alla città . Questo è sempre il desideratum nostro e a questo tendiamo costanti . Per raggiungere lo scopo l ' « Osservatore » nel 1889 alle elezioni generali combatté e disperse quelli che invitavano i cattolici a entrare nell ' ambiente segnato dal partito moderato ; poiché ne sarebbe derivato l ' assorbimento da parte dei moderati delle forze nostre , e noi avremmo contribuito a tener vivo un partito odioso e esiziale . Negli anni successivi al 1889 dopo la costituzione della Associazione di Elettori cattolici , divenuta potentissima , abbiamo stabilito come base della condotta nostra : I . L ' « Osservatore Cattolico » propugnerà quella lista di candidati al consiglio comunale che gli verrà presentata dalle associazioni che in Milano sono incaricate di trattare delle elezioni amministrative . II . L ' « Osservatore Cattolico » non entra a formare le liste ; nel caso di divergenza tra le Associazioni , preferirà l ' Associazione di Elettori cattolici ; si mantiene però sempre libero pei suoi giudizi e nella sua condotta . Ora in questo anno 1895 noi non decampiamo da quanto abbiamo stabilito , detto , fatto , in passato . Si capisce che noi ci siamo tracciata la nostra linea di condotta avendo innanzi de ipotesi che la lista possa essere o pura cattolica e quanto ai nomi e in quanto la lista sia fatta dalle commissioni cattoliche , sebbene recanti anche nomi non cattolici come nello scorso anno , 1894; o lista cattolica solo nel senso che sia lista fatta dalle associazioni cattoliche , e non nei singoli nomi come nel 1893 . Nell ' un anno e nell ' altro l ' « Osservatore » , fedele a se stesso , ha accettato le liste , quantunque non messe insieme con uguali criteri ; le ha accettate perché non contrariavano , anzi assecondavano il raggiungimento dello scopo supremo , la fondazione , cioè , delle forze cattoliche in esercito ordinato . L ' « Osservatore Cattolico » non abbandona questa linea . Noi attendiamo di conoscere le liste ; le accetteremo , come nel 1893 , anche se ci costerà sacrificio , specialmente in vista della coalizione massonica - radicale - socialista ; ma il sacrificio non sarà mai né de ' nostri principii , né del nostro alto ideale , la costituzione delle forze cattoliche pure e scevre di mescolanze liberali . Abbiamo fiducia nelle Commissioni delle due associazioni elettorali , quella dei Conservatori e quella degli elettori cattolici ; esse ci daranno , crediamo , una lista la quale potrà recare anche dei nomi di liberali , ma ben distinti e senza confusioni di idee e di partiti . Che se , come suppone la « Gazzetta di Parma » , si venisse ad accordi guidati dal concetto che qualunquesiasi dei partiti liberali possa essere affine al partito , per dir così cattolico , noi useremmo della libertà nostra per mettere in salvo coscienza e onore . La « Gazzetta di Parma » parla di accordi del marchese Cornaggia , Presidente del Comitato conservatore , con rappresentanti dei moderati . Noi possiamo contrattare hic et nunc , in caso speciale , in vista di un male che preme a tutti evitare , ma accordi e confusione non ci possono essere tra i cattolici e i moderati , poiché questi in teoria e nel fatto sono la negazione del cattolicismo , la più rea perché la più ipocrita negazione . Il marchese Cornaggia avrà dunque agito per conto suo , se è vero quello che narra il citato giornale . Egli sa che i cattolici gli risponderebbero come nel 1889 , dissipando ogni accordo che tendesse a conglutinare cattolici con altri per farne un partito unico . Ma , come abbiamo detto , prepariamoci a votare compatti e numerosi ; le Commissioni cattoliche non ci chiederanno nulla che non sia secondo la nostra coscienza e il nostro decoro , o che ci allontani sia dal fine ultimo per cui lavoriamo che è di formare l ' esercito cattolico , che dal fine prossimo che è di proteggere gli interessi della città in Consiglio Comunale in quella misura che ci è possibile attualmente facendo entrare nel Consiglio stesso un certo numero dei nostri ; i quali nostri si impegnino a agire come cattolici in Consiglio e non come ligi sistematicamente ad altro qualsivoglia partito .
ALLA VIGILIA ( - , 1895 )
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Una cosa notevole e buona è questa : i caporioni fanno il diavolo a quattro da un capo all ' altro d ' Italia , e il popolo , meno gli interessati pochini anche questi non si move . Se ci fosse nella popolazione la fedele ripercussione del chiasso che menano i sobillatori politici , avremmo l ' Italia in fiamme . Invece , tutto è in silenzio . Domenica andranno a votare i soliti che non possono o non sanno esimersi , e anche non conoscono il dovere di esimersi da un atto che , nelle condizioni attuali , da una parte è ridicolo , dall ' altra è un parricidio , inquantoché lo si dice esercizio di sovranità ed è l ' abdicazione della sovranità in mano di alcuni dei più audaci liberali . Se la apatia generale fosse conseguenza di poltroneria o di incapacità di assorgere alla visione dei massimi interessi dei paese sarebbe a dolersene . Ma la indifferenza è solo apparente ; la quiete è una convinzione profonda , un proposito fermo e sereno , una minaccia sdegnosa , una seria preparazione . Vi ha la convinzione che il male in Italia ha la radice nell ' organismo stesso dello Stato ; nessuna speranza rifulge di possibile risanamento se si bada agli atti singoli o agli individui . Si è costituita una condizione di cose sulla negazione di ciò che dovrebbe esserne la base e il fondamento . Ciò è sentito : ne nasce il proposito di non concorrere a sostenere l ' assurdo , e di prepararsi al lavoro di ricostruzione che seguirà l ' esito ultimo della prova che il liberalismo sta facendo n Italia . È l ' avvenire che gl ' Italiani preparano : i liberali si demoliranno , non possono sussistere , hanno dentro di sé la ragione della loro decomposizione . Lo sfacelo del liberalismo sarà la risurrezione dell ' Italia e degli italiani . Dalla radice , dagli organi vitali si incomincierà il risanamento . Il divieto pontificio è provvidenziale anche per questo riguardo che raccoglie intorno al Papa , il benefattore storico l ' Italia , gli elettori e fa che la astensione sia una positiva opera di organizzazione delle forze cattoliche e anti - liberali , otto un capo , con un programma e uno scopo , di contro il nemico della religione e del paese . Cattolici , sentiamo la gravità del momento e prevediamo che dovremo sobbarcarci ad un lavoro ben arduo . Ma sarà un lavoro amato , poiché sarà lavoro di riparazione delle sciagure che il liberalismo , il satanico delinquente , ha adunato sulla patria nostra . Facciamoci degni di divenire nelle mani di Dio strumenti efficaci di salute e di prosperità d ' Italia . Noi dobbiamo più e più raccoglierci attorno al Pontefice , allontanarci dal liberalismo e formare le falangi salvatrici . Alla vigilia delle elezioni politiche ci stia innanzi il nostro dovere : se desideriamo libera la Religione , indipendente il Papato , grande la patria e atterrato il nemico comune , il liberalismo , che ci ha dato schiavitù , miseria , ladri , deplorati ; se desideriamo mettere assieme l ' esercito dei liberatori del paese dal brigantaggio liberalesco obbediamo al Papa , non andiamo alle urne .
StampaQuotidiana ,
I cattolici hanno oggi innanzi a sé un campo vastissimo nel quale lo scopo che essi devono raggiungere è di importanza capitale ; trattasi infatti di far sentire nella vita politica , amministrativa e scientifica del paese l ' influenza della dottrina cattolica ; trattasi di affermarci e di agire disciplinati , istrutti , compatti in partito , costituito contro i partiti avversarii per la rivendicazione dei principii di religione , di moralità e di ordine manomessi o snaturati dalla rivoluzione e dal liberalismo ; trattasi di conquistare al partito , e più specialmente alle associazioni nostre , il posto a cui hanno diritto ; trattasi infine di compiere un ' opera assidua ed elevata di propaganda a favore delle idee cattoliche in mezzo alla società , sicché sempre maggiore sia il numero di coloro che coscientemente vi aderiscano . Perciò è bene che i cattolici continuino l ' opera delle conferenze ( tanto diffusa ormai in tutte le città ) sia mediante corsi regolari , sia mediante la trattazione di temi speciali suggeriti dalle circostanze e dal momento politico , amministrativo , scientifico ; e la curino e la sviluppino ispirandosi a quei criteri che già negli ultimi anni hanno fatta buona prova ; scegliendo cioè temi ed oratori che , accendendo l ' amore pratico alla religione , rechino anche un contributo alla diffusione ed al progresso della coltura ; sicché non sia più lecito ai nemici del principio cattolico arrogarsi il monopolio dei buoni studii , ma tocchi loro riconoscere che i cattolici sanno , o almeno vogliono , gareggiare con tutti nello sviluppare e accrescere il patrimonio delle idee . Inoltre i cattolici non cessino mai dall ' esercitare influenza nel movimento elettorale , provvedendo alla educazione ed alla organizzazione degli elettori e diffondendo i criterii pratici dai quali già tanto bene provenne ; quelli cioè di voler assicurata nei consigli amministrativi una equa rappresentanza agli interessi cattolici , e di preparare nell ' astensione disciplinata gli elettori politici , collo scopo diretto di tener pronte le forze per il giorno dell ' azione , e di predisporre l ' avvento di questo giorno , avvento che pur dipendendo esclusivamente dalla volontà del Sommo Pontefice o dal radicale mutamento della situazione politico - religiosa del paese , è presumibile possa anche essere ritardato e sarebbe sventura dalla insufficiente educazione ed organizzazione nostra . Né i cattolici debbono interpretare il programma della preparazione nella astensione nel senso di non partecipare alla vita politica ; ché anzi debbano fare che l ' astensione diventi per tutti quello che essa effettivamente è , cioè un atto positivo appunto di vita politica , compatibile con tutte quelle altre manifestazioni che ogni cattolico come cittadino può e talvolta deve fare per impedire il progresso di una legislazione anticristiana o diminuirne gli effetti . A ciò secondo l ' opportunità è bene valersi delle adunanze private , dei comizii , dei pubblici manifesti , delle petizioni , delle pratiche presso le autorità civili e politiche , intendendo in particolar modo a mantenere rapporti cordiali colla stampa cattolica politica ; sicché concorde riesca l ' opera dei giornali e quella delle Associazioni , essendo queste le due grandi potenze della vita moderna . Anche nel campo sociale procurino sempre i cattolici di affermarsi efficacemente , portandovi e favorendovi quell ' indirizzo teorico e pratico che risponde alle più recenti risultanze della scienza cattolica ; indirizzo preconizzante la trasformazione in senso rettamente democratico degli ordinamenti politici e la migliore applicazione della giustizia nei rapporti economici . In ogni caso abbiano i cattolici gelosa premura di serbare netta e integra la posizione del partito cattolico , senza trascurare lo studio di quegli eventuali concerti con altri partiti dai quali fosse in determinate occasioni da attendersi buon frutto all ' azione cattolica , convinti che il compito odierno delle Associazioni nostre è quello di formare uomini retti e sicuri nelle idee , disinvolti e abili nel maneggio dei pubblici affari , uomini insomma sui quali si possa contare nel raggiungimento dello scopo ultimo nostro sul terreno della vita pubblica , la conquista cioè del potere per farsene strumento ad attuare in terra il regno di Gesù Cristo , che è regno di sana libertà , di rigorosa giustizia , di pace perenne .
LA MACCHINA ALL'OPERAIO? ( A.G.B. , 1898 )
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Un amico ci scrive : Tempo fa in un giornale socialista lessi una notizia , la quale , se fosse vera o falsa non so , mi diede da riflettere assai . Narrava detto giornale che in Inghilterra era stata inventata una macchina per ricamare , la quale eseguendo automaticamente tutti i lavori inerenti veniva a togliere qualsiasi intromissione dell ' operaio e con questo il pane di bocca a gran numero di famiglie lavoratrici che dall ' arte del ricamo ricavavano i mezzi di sussistenza . L ' articolista conchiudeva il trafiletto con espressioni per nulla affatto benevoli all ' indirizzo di coloro che alle idee collettiviste si oppongono , dicendo infine che col continuo inventar macchine si andrà diritto al collettivismo . A parte le espressioni ingiuriose dell ' articolista , le illusioni per nulla affatto conformi alle regole della logica , a parte che ammesso il regno del collettivismo rimarrebbe aperta la questione chi dovrebbe portare ricami nel regno dell ' eguaglianza , o se pure i ricami dovrebbero essere aboliti e , dato questo in qual maniera dovrebbero essere occupati ricamatori e ricamatrici , a parte tante altre questioni , reputai che il quesito dei rapporti fra le macchine e la classe lavoratrice deve essere studiato assai , nelle sue modalità tutte , nelle forme che assume di giorno in giorno prima di concludere con leggerezza che per le macchine si va diritto al collettivismo . E avendo riflettuto assai su questa quistione , credetti corsa utile scrivere alcune delle riflessioni , perché è appunto dalla comunicazione delle proprie idee e dalla discussione che scaturisce la verità . Non è qui il luogo di riportare le teoriche e le discussioni che si fecero sulle macchine , né fare dissertazioni sui vantaggi e sui danni da esse derivati alla società e in particolare alla classe operaia , quello che mi piace far rilevare si è una idea che mi balenò alla mente al leggere l ' articolo del giornale socialista . Una , fra le solite accuse contro le macchine , che merita di essere ponderata è la seguente : le macchine sono nemiche dell ' operaio , perché eseguendo esse il lavoro che dovrebbe essere compiuto dall ' uomo , in maggior quantità e in più breve tempo sono preferite al lavoro dell ' uomo , sono chiamate a sostituire la mano d ' opera e perciò rubano al lavoratore il salario . Questo quesito fa sorgere un ' altra infinità di quesiti , e per rispondervi si andrebbe per le lunghe , perciò li tralascio ed espongo brevemente le mie idee . Orbene chi e che cosa rappresenta la macchina ? La macchina rappresenta l ' operaio e la sua forza fisica ; e mediante i congegni automatici rappresenta la parte d ' intelligenza che è necessaria all ' operaio per dar opera al prodotto : ossia la macchina sostituisce in molte parti della produzione la classe lavoratrice , in una parola le macchine sono la riproduzione delle braccia dell ' operaio e per essere brevi , le macchine sono le braccia moderne della produzione . Ammesso questo , equità e giustizia esigerebbero che le macchine dovessero essere di proprietà esclusiva della classe lavoratrice , che questa le usufruisse , che da esse ritraesse il salario del quale dalle macchine è privato . A questo patto le macchine non potrebbero più essere chiamate le nemiche dell ' operaio , le divoratrici del suo salario , ma sarebbero anzi le sue più potenti ausigliatrici , e perfette cooperatrici di produzione . Le macchine sostituiscono le braccia dell ' operaio , appartengono perciò al dominio dell ' operaio . Potrà sembrare un paradosso questa idea , ma studiatala a fondo apparirà sempre più chiara , pratica e conforme ai postulati della giustizia e carità . E per completare l ' idea esposta , dirò , come una saggia legislazione sociale dovrebbe impedire , proibire , vietare in modo assoluto la proprietà individuale delle macchine le quali sostituiscono le braccia del lavoratore . Le macchine dovrebbero essere possedute dalla classe lavoratrice , la quale appunto per ragione della diversità delle macchine , e dei loro scopi , dovrebbe essere divisa in corporazioni di arti e mestieri . Ogni corporazione dovrebbe essere proprietaria di un determinato genere di macchine , esercirle e ripartire in misura proporzionale i frutti ricavati dalla produzione su tutti i membri della corporazione . In questo modo i vantaggi delle macchine sarebbero goduti direttamente dalla classe lavoratrice e non indirettamente come oggi giorno , sarebbe impedita più facilmente la disoccupazione , impediti gli sfruttamenti , e allora in uno alla corporazione l ' operaio troverebbe i mezzi di sussistenza e di assistenza . A molti sembrerà questa un ' idea abbastanza avanzata , perché messa in pratica verrebbe limitato il diritto di proprietà individuale , creando la proprietà corporativa , ma praticata sarebbe il miglior modo di creare le corporazioni di arti e mestieri unico porto di rifugio e salvezza della classe lavoratrice . Tempi nuovi , idee nuove ; e al progresso dei fatti deve precedere il progresso delle idee , perché è l ' idea che illumina il fatto ; propongo la quistione , studiamola con amore , e un po ' di frutto risulterà .
POPOLO E PLEBE ( - , 1868 )
StampaQuotidiana ,
Oggidì plebeo suona quasi sinonimo a triviale . Ma questo senso male attaccato a tal voce sparirà quando gli uomini apprenderanno a rispettare i più poveri ... ad amarli e temerli come una grande potenza , la più grande di tutte . N . Tommaseo Noi ci crediamo , anzi ci vantiamo plebe . È questa una frase del nostro manifesto del 2 Giugno u.s. , che ha sollevata una vera tempesta di fischi , di urli e ... accenti d ' ira , Voci alte e fioche e suon di man con elle . Tutti coloro , che fanno consistere l ' ordine nel soddisfacimento delle loro esigenze ; gli arguti trovatori dei sofismi della viltà ; i conciliatori insensati degli agnelli e dei lupi ; i partigiani del lascia fare ; gli egoisti , i preti , le beghine , ci furono sopra . Potremmo rispondere facendo un po ' di etimologia , e ricordando come i latini ed anche alcuni classici italiani chiamassero plebei puramente i non nobili . Amiamo invece dichiarare ricisamente che noi ci crediamo plebe perché per questa intendiamo la gran massa dei diseredati , iloti in Grecia , cose a Roma , proletari ovunque , la quale fra noi non avendo diritti politici o di questi non altro che l ' ombra , non può chiamarsi libera , populus . Ci vantiamo poi plebe perché tra coloro che soffrono , e sudano per guadagnarsi tanto che basti per trascinare una vita angustiata , spregiata , infelicissima , e morire forse in un ospizio , senza il bacio dei parenti , senz ' altro conforto che il brontolio del prete ; tra coloro che sono trattati come macchine o giumenti e coloro che fruiscono delle loro sofferenze , li avviliscono , li derubano , li calpestano , preferiamo essere coi primi . E questo non già per una miserabile rassegnazione , ma perché speriamo di educarla , questa plebe , di renderla edotta dei proprii doveri e diritti , di spronarla a scuotere i gioghi , che la opprimono , e , scossili , vederla camminare irremissibilmente , imperterrita , verso quell ' età aurea , che posta da una cieca tradizione nel passato , sta invece dinanzi a noi .
StampaQuotidiana ,
La Rivoluzione francese , che ha incominciata la sua opera sublime colla dichiarazione dei diritti dell ' uomo , la continua e non poserà se non quando avrà estesa su tutta la faccia della terra quell ' eguaglianza che è umanamente conseguibile . Ma errano forse coloro che pensano ciò potersi ottenere per altre vie che non sieno quelle della libertà . Se oggi non è più lecito a chi si professa democratico , volere la emancipazione politica del popolo , senza la economica , è falso , è assurdo il lusingarsi che questa si possa conseguire senza il concorso di quella . Egli è per questo che noi deploriamo come nella lusinga di fare meglio i loro interessi materiali , molte associazioni di operaj si tengono affatto estranee alle questioni del più alto momento per l ' onore , il benessere , la libertà del proprio paese . Del loro errore fa testimonianza la storia di tutti i tempi e di tutti i paesi , la quale ci dimostra che la giustizia non si accorda che a coloro i quali se la sanno conquistare . E la logica conferma , spiega questa dimostrazione della storia . Non è punto nella natura di un privilegio , d ' un monopolio , di un potere esistente di cedere , o d ' abdicare senza esservi forzato . Perché il diritto trionfi necessita che a sua volta egli diventi una forza . E questa forza al popolo non può venire che dalla libertà politica . Che le masse di operai memori dei passati fasti e delle storiche virtù impugnino ed inalberino una tale bandiera ; che si stringano compatte intorno ad essa ; che dopo tante delusioni , tanti esperimenti infelici , tante vicende di casi pensino seriamente alla sua di salute !
IL LAVORO ( - , 1868 )
StampaQuotidiana ,
Il lavoro è divenuto la legge universale ed esso guida e fortifica le libere istituzioni . La libertà è il corollario necessario del lavoro . Rivoluzioni si son fatte , ed altre si faranno ancora . La società non s ' avanza che per iscosse ; perché l ' egoismo è ancora la legge comune , perché sonvi uomini e governi che non vogliono affatto seguire il movimento dell ' epoca ; perché altri vi sono che , una volta al potere disconoscono i principii , che hanno operata la loro elevazione . Lasciamo stare i governi , i quali non hanno compreso e non comprendono che il diritto di pensare è stato inscritto ne ' nostri cuori pria di esserlo ne ' nostri codici ; che la tolleranza e lo spirito di libertà sono i soli principii , che consolidano il potere , e fondiamo fuori dello stato , benché a lato di esso , lo spirito del lavoro , che seco ci apporta le speranze e la fortuna . Le tempeste non passano senza sradicare qualche albero . Guardate le querce e i suoi avanzi che sono trasportati dal loro corso ; ma guardate ancora come la terra si riveste di una nuova verzura : guardate come la natura sa prontamente riparare ai suoi disastri . Imitiamola . Non è una follia , in verità , condannarsi all ' inazione allorquando il lavoro apre a ' nostri sforzi ed alla nostra intelligenza uno spazio senza limite ? Fondiamo la grande associazione del lavoro . Che questa associazione si stabilisca al di sopra delle forme qualche volta mutabili dello Stato . Le nostre speranze , i nostri dolori , e le nostre affezioni politiche , non sono tutto . Al di sopra di esse , sonovi delle necessità sociali che si è condannati a subire . E , d ' altronde , persuadiamoci bene : noi siamo giunti in un ' epoca agitata da una trasformazione sociale che dobbiamo subire , e che non lascierà in piedi se non i governi fondati sulla volontà nazionale e sulla giustizia . Il vecchio mondo è finito ; le nostre vie ferrate , i nostri telegrammi che da un capo all ' altro della terra trasportano istantaneamente il pensiero umano , sfidano i tiranni , e si burlano dei sogni di una società , che non ha più ragione di essere . Le grandi scoperte hanno fatto sparire il passato ed aiuteranno a costituire l ' avvenire nella pace , nella giustizia e nella libertà . Propaghiamo con tutta l ' anima questi principii . Che il loro spirito ci sostenga . Lavoriamo per il loro trionfo , lavoriamo eziandio ad utilizzare le nostre ricchezze , e non si lasci cosa veruna improduttiva . Sviluppandosi il benessere noi giungeremo alla moralizzazione , e , voi lo sapete , il riposo di una buona coscienza nell ' agiatezza , costituisce la felicità .
IL POPOLO ( - , 1868 )
StampaQuotidiana ,
Il popolo ha patito : patito molto , patito sempre , patito senza compenso . I mali sofferti dall ' altre classi , pei vizi della costituzione sociale , e specialmente per la tirannide politica che pesa da secoli sull ' Italia , furono e sono gravissimi ; e nondimeno i possessori di fortuna possono mitigarli , per sé e pei loro figli , cogli agi , colla varietà delle occupazioni , colle consolazioni domestiche , coi viaggi , cogli studi , con tutti i mezzi , che la ricchezza somministra in qualsivoglia stato di cose : gli uomini d ' ingegno possono trovare un certo compenso a quei mali nella coscienza della loro forza morale , nella ricerca della Verità , nella lode dei buoni , nella fama che accompagna le persecuzioni , nella possibilità di consegnare all ' infamia , scrivendo fuori di patria , i loro persecutori : – gli uomini del popolo non hanno sollievo né di distrazioni , né di gioie domestiche , avvelenate dalla miseria ; né di studi , vietati dai governi e dalla mancanza assoluta di mezzi e di tempo . La fama è parola che non esiste per essi : vivono e muoiono ignoti : le loro buone azioni rimangono un segreto per tutti . Così , senza compenso , senza sfogo , senza conforto di pietà da chi gli sta sopra , il popolo ha durato e dura soffrendo . Forse , la sola cosa che lo ha salvato dalla disperazione e dall ' odio per la società , è l ' abitudine dei dolori . Come un malato , che a forza di soffrire ha perduto la coscienza dell ' esistenza , il popolo soffriva finora in silenzio , rassegnatamente , quasi convinto che non v ' era per lui né speranza , né diritto a sperare miglioramento ... Ma ... oggi , il popolo è svegliato : svegliato all ' idea dei propri diritti e della propria potenza ...