StampaQuotidiana ,
Pare
impossibile
,
ma
non
è
soltanto
nei
corridoi
di
Montecitorio
,
non
è
soltanto
nei
circoli
e
nei
caffè
,
non
è
soltanto
nelle
farmacie
di
provincia
,
che
la
crisi
ministeriale
e
la
sua
risoluzione
hanno
tenuto
gli
animi
sospesi
,
hanno
acceso
vivissime
discussioni
,
hanno
provocato
polemiche
e
questioni
personali
;
perfino
nelle
famiglie
,
nelle
semplici
,
modeste
famiglie
borghesi
,
questo
periodo
di
disfacimenti
o
di
rifacimenti
,
di
dicerie
,
di
previsioni
,
di
calcoli
e
di
critiche
,
di
speranze
e
di
delusioni
,
si
è
riverberato
,
intensamente
.
E
vi
sono
stati
malumori
,
lotte
,
apostrofi
violente
e
scene
terribili
,
seguite
da
crisi
non
politiche
,
ma
nervose
.
La
famiglia
era
,
per
esempio
,
così
divisa
:
il
padre
,
sonniniano
,
uomo
del
centro
con
simpatie
per
la
sinistra
,
nemico
giurato
dei
sussidi
alla
stampa
ufficiosa
e
delle
note
della
sarta
;
la
madre
,
ammiratrice
di
Rudinì
,
per
la
sua
bella
barba
e
per
la
caramella
,
con
profonde
simpatie
per
la
destra
,
la
quale
,
secondo
lei
e
secondo
il
Vangelo
,
non
doveva
neppure
preoccuparsi
di
quel
che
facesse
la
sinistra
,
nello
stesso
modo
che
lei
non
si
preoccupava
punto
almeno
a
quel
che
dicevano
le
lingue
malefiche
delle
coinquiline
di
quel
che
facesse
Sisina
,
la
figliuola
,
quando
inviava
marconigrammi
allo
studente
di
fronte
;
il
figlio
maggiore
,
marcoriano
,
con
un
programma
radicale
,
tanto
radicale
da
voler
riformata
di
sana
pianta
tutta
la
mobilia
del
salotto
che
,
secondo
lui
,
era
divenuta
indecente
;
il
figlio
minore
,
socialista
accanito
,
amico
per
la
pelle
del
proletariato
e
,
conseguentemente
,
della
serva
di
casa
,
da
lui
iniziata
alle
dottrine
di
Carlo
Marx
,
con
grave
danno
dell
'
arrosto
domestico
,
troppo
spesso
bruciato
dal
fuoco
della
rivolta
;
Sisina
,
la
figliuola
,
di
colore
incerto
,
ma
di
opposizione
a
tutti
i
ministeri
per
spirito
di
contraddizione
e
per
reazione
alla
tirannia
paterna
e
fraterna
.
S
'
immagina
quel
che
è
stato
,
questa
famiglia
,
per
otto
giorni
:
a
tavola
,
tra
i
maccheroni
e
la
costoletta
alla
milanese
,
Giolitti
e
Sonnino
venivano
a
conflitto
,
si
mangiava
Cocco
Ortu
al
tegame
,
si
metteva
Gallo
allo
spiedo
o
ai
...
Ferri
;
il
signore
caricava
la
folla
in
nome
dell
'
ordine
,
il
figlio
maggiore
tuonava
contro
il
forcaiolismo
,
il
minore
faceva
dell
'
ostruzionismo
fracassando
i
piatti
,
la
signora
invocava
un
intervento
della
forza
,
in
persona
di
suo
cugino
Alberto
,
maggiore
di
artiglieria
,
e
Sisina
profittava
del
frastuono
per
correre
alla
finestra
e
comunicare
gli
ultimi
dispacci
della
Stefani
domestica
allo
studente
di
fronte
...
La
crisi
risoluta
,
ora
ha
calmato
gli
animi
:
con
Giolitti
c
'
è
modo
di
intendersi
,
e
il
padre
ha
deposto
le
armi
;
tutti
gli
altri
hanno
assunto
un
contegno
di
benevola
aspettativa
;
la
signora
si
è
riserbato
di
pronunziarsi
dopo
un
colloquio
con
Alberto
,
e
Sisina
spera
moltissimo
in
un
sottoportafogli
per
Gigi
,
studente
di
quarto
anno
di
legge
,
è
vero
,
ma
largo
parente
di
un
compare
di
Gianturco
...
E
gli
telegrafa
,
ogni
giorno
,
a
segni
:
Nessuna
notizia
da
Roma
?
Che
ti
scrivono
,
da
Avigliano
?
StampaQuotidiana ,
Domani
la
massoneria
italiana
che
comanda
a
Crispi
,
ministro
onnipotente
,
primo
consigliere
di
Casa
Savoia
,
apre
le
urne
politiche
italiane
.
La
massoneria
che
inspira
le
leggi
,
le
quali
sono
concretate
dal
ministero
,
Conclave
dei
33
,
e
vengono
approvate
dalle
camere
servili
composte
di
massoni
,
ha
presentato
le
liste
dei
candidati
alla
deputazione
,
e
le
associazioni
massoniche
unite
alla
stampa
liberale
battono
la
gran
cassa
perché
quelle
liste
siano
votate
.
Saranno
votate
.
Il
ministero
ha
tutto
in
sua
mano
.
Impiegati
,
magistrati
,
esercito
,
pensionati
,
beneficati
,
aspiranti
alle
prebende
dello
Stato
,
affigliati
alla
setta
tenebrosa
che
spinge
sulle
carriere
lucrose
i
suoi
fedeli
.
Saranno
votate
quelle
liste
massoniche
.
Vi
saranno
deputati
fatti
col
danaro
del
popolo
italiano
,
col
danaro
tolto
di
tasca
ai
cittadini
che
lavorano
e
pagano
sino
a
impoverirsi
.
Vi
saranno
i
deputati
fatti
col
danaro
straniero
,
dell
'
internazionalismo
,
del
Cernuschi
rinnegato
italiano
.
La
libertà
degli
elettori
è
un
mito
,
una
canzonatura
.
Si
devono
notare
le
liste
preparate
.
Non
si
può
scegliere
tra
i
migliori
cittadini
;
tutto
è
stato
manipolato
previamente
nelle
camorre
degli
interessati
.
Se
voi
andate
a
votare
per
un
galantuomo
di
cui
conoscete
la
onestà
,
voi
divenite
ridicolo
.
Dovete
credere
alla
massoneria
che
vi
porta
in
casa
il
nome
del
candidato
;
dovete
credere
al
giornale
venduto
alla
massoneria
;
dovete
ritenere
che
il
meglio
per
voi
è
di
ciecamente
obbedire
alla
setta
scellerata
che
spadroneggia
in
Italia
.
Usciranno
dalle
urne
i
deputati
.
Costretti
a
seguire
il
programma
loro
imposto
dai
manipolatori
delle
elezioni
,
sono
essi
stessi
privi
di
libertà
,
non
possono
curare
gli
interessi
del
popolo
,
divengono
gli
schiavi
di
un
furbo
ministro
,
il
quale
è
protetto
dal
misterioso
potere
settario
.
Gli
elettori
che
non
hanno
potuto
eleggere
liberamente
il
deputato
,
che
sono
stati
sopraffatti
dalle
influenze
di
chi
ha
il
potere
,
dai
raggiri
di
chi
vi
agogna
,
dal
danaro
o
nazionale
o
straniero
,
si
trovano
poi
di
aver
tessuto
a
se
stessi
la
camicia
di
forza
che
li
opprime
.
Gli
elettori
capiscono
poi
che
si
sono
preparati
essi
stessi
la
corda
che
li
strangola
.
I
loro
deputati
,
che
sono
deputati
di
tutt
'
altro
che
del
paese
,
se
ne
infischiano
degli
elettori
e
del
paese
.
Grandeggiano
,
servono
,
votano
,
fanno
affari
,
e
avanti
;
Codici
,
Opere
Pie
,
leggi
di
polizia
,
spese
pazze
,
tasse
enormi
,
scorticanti
,
misure
capricciose
e
compromettenti
la
pace
e
la
prosperità
del
paese
tutto
approvano
,
tutto
lasciano
passare
.
C
'
è
ancora
bisogno
di
raccomandare
la
astensione
?
I
liberali
,
i
massoni
,
i
scorticatori
nemici
d
'
Italia
,
colle
armi
e
coll
'
oro
straniero
,
colla
menzogna
e
colla
violenza
,
hanno
costituito
un
impianto
di
cose
che
giovano
a
loro
soltanto
,
non
permettono
di
reagire
efficacemente
.
Essi
hanno
organizzato
la
tirannia
,
e
in
modo
che
a
volerli
noi
combattere
coi
mezzi
che
essi
hanno
introdotti
come
organismo
e
esercizio
di
vita
politica
,
noi
dovremmo
rinunziare
alla
coscienza
nostra
.
Hanno
messo
in
terra
le
croci
colla
immagine
di
Gesù
Cristo
onde
se
noi
volessimo
entrare
nel
loro
edificio
parlamentare
fossimo
costretti
a
calpestarle
.
Il
liberalismo
usa
della
armi
che
lo
rendono
insuperabile
nella
sua
cittadella
;
se
noi
diamo
mano
a
tali
armi
,
se
prendiamo
parte
al
lavoro
parlamentare
,
noi
feriamo
noi
stessi
.
Non
ci
rimane
che
l
'
astensione
;
cavar
sangue
ai
partiti
liberali
,
renderli
anemici
,
isolarli
,
costringerli
a
riconoscere
che
devono
cessare
dalla
ingiustizia
che
essi
hanno
eretta
a
sistema
di
pubblica
vita
.
Quindi
l
'
astensione
.
Non
si
dica
che
noi
confessiamo
impotenza
.
Gli
inviti
dei
liberali
speranzosi
di
aiuto
nostro
,
le
loro
sollecitazioni
,
gli
inganni
,
il
ricorso
agli
Abbati
,
i
sofismi
e
le
citazioni
del
Vangelo
e
dei
Teologi
,
per
indurci
a
votare
,
dimostrano
che
impotenti
come
non
siamo
così
non
siamo
tenuti
.
Ma
vi
sono
momenti
critici
nella
storia
dei
popoli
;
vi
sono
aberrazioni
che
sovvertono
l
'
andamento
delle
cose
;
talvolta
il
fango
sale
in
alto
.
Ci
troviamo
in
uno
di
questi
momenti
,
e
il
fango
precipiterà
nelle
cloache
se
noi
non
lo
sosterremo
.
Astensione
,
dunque
;
non
lo
sosteniamo
il
fango
;
che
il
fango
precipiti
.
Astensione
.
I
moderati
non
esistono
più
.
Il
cielo
ha
permesso
che
fossero
fulminati
.
Lo
meritarono
.
Non
votiamo
dunque
pei
moderati
.
Erano
i
seminatori
della
zizzania
nel
campo
italiano
,
l
'
inimicus
homo
,
il
fariseismo
,
la
turpe
ipocrisia
.
Astensione
.
Stanno
in
lotta
crispini
e
radicali
;
sono
le
due
schiere
che
si
contendono
il
potere
.
Voterete
le
liste
dei
crispini
?
Voterete
le
liste
dei
radicali
?
Se
vi
ha
alcuno
che
odia
la
patria
,
che
vuol
condurre
alla
estrema
rovina
questa
cara
Italia
,
vada
,
ineffabile
parricida
,
a
votare
per
i
moderati
crispini
o
per
i
radicali
.
Vada
;
ma
il
sangue
della
madre
gli
arrosserà
di
macchia
incancellabile
la
mano
.
Il
voto
alle
urne
elettorali
,
dopoché
conosciamo
i
propositi
dei
crispini
e
dei
radicali
,
propositi
sciagurati
in
politica
,
economia
,
religione
,
scienza
,
morale
,
equivale
a
metter
in
mano
il
pugnale
ai
briganti
.
Astensione
.
Astensione
pensata
,
astensione
di
programma
,
astensione
che
sia
cognizione
di
ciò
che
essa
è
,
cioè
un
atto
positivo
contro
il
sistema
tirannico
che
impedisce
l
'
esercizio
della
libertà
,
contro
la
nimistà
dello
stato
ateo
verso
la
Chiesa
,
contro
il
depauperamento
del
paese
.
Astensione
per
contarci
,
reggimentarci
,
prepararci
a
qualunque
lavoro
futuro
contro
la
ignominia
settaria
che
ci
opprime
e
ci
dissangua
.
Astensione
attiva
e
sapiente
.
Formiamolo
questo
esercito
di
astensionisti
amanti
sinceri
del
bene
del
paese
indivisibile
dal
benessere
della
Religione
;
la
bufera
liberale
che
imperversa
rendiamola
maledetta
dai
cittadini
che
hanno
senno
e
cuore
;
a
vessilli
spiegati
i
cattolici
italiani
saliranno
a
proclamare
la
salvezza
compiuta
della
Religione
e
della
patria
.
Astensione
.
StampaQuotidiana ,
Molti
giornali
trattano
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
e
gli
attribuiscono
,
in
riguardo
alle
elezioni
amministrative
,
propositi
e
fatti
che
non
sussistono
.
In
tesi
generale
,
l
'
«
Osservatore
Cattolico
»
propugna
la
partecipazione
dei
cattolici
alle
elezioni
amministrative
in
modo
da
costituire
consigli
onesti
e
rispettosi
della
Religione
e
della
libertà
dei
credenti
.
Riconosce
l
'
«
Osservatore
»
che
in
moltissimi
comuni
possono
darsi
persone
appartenenti
a
varie
scuole
e
partiti
,
le
quali
diano
bastevoli
garanzie
di
non
contrariare
gli
interessi
morali
e
religiosi
,
e
non
manomettere
gli
economici
,
così
da
poterle
eleggere
.
Nel
caso
particolare
di
Milano
,
l
'
«
Osservatore
Cattolico
»
ha
lavorato
e
lavora
,
per
costituire
le
forze
cattoliche
con
bandiera
cattolica
,
ossia
per
costituire
i
cattolici
in
numeroso
e
forte
esercito
che
operi
da
sé
e
rechi
il
suo
concorso
a
procurare
il
massimo
bene
religioso
,
morale
,
materiale
alla
città
.
Questo
è
sempre
il
desideratum
nostro
e
a
questo
tendiamo
costanti
.
Per
raggiungere
lo
scopo
l
'
«
Osservatore
»
nel
1889
alle
elezioni
generali
combatté
e
disperse
quelli
che
invitavano
i
cattolici
a
entrare
nell
'
ambiente
segnato
dal
partito
moderato
;
poiché
ne
sarebbe
derivato
l
'
assorbimento
da
parte
dei
moderati
delle
forze
nostre
,
e
noi
avremmo
contribuito
a
tener
vivo
un
partito
odioso
e
esiziale
.
Negli
anni
successivi
al
1889
dopo
la
costituzione
della
Associazione
di
Elettori
cattolici
,
divenuta
potentissima
,
abbiamo
stabilito
come
base
della
condotta
nostra
:
I
.
L
'
«
Osservatore
Cattolico
»
propugnerà
quella
lista
di
candidati
al
consiglio
comunale
che
gli
verrà
presentata
dalle
associazioni
che
in
Milano
sono
incaricate
di
trattare
delle
elezioni
amministrative
.
II
.
L
'
«
Osservatore
Cattolico
»
non
entra
a
formare
le
liste
;
nel
caso
di
divergenza
tra
le
Associazioni
,
preferirà
l
'
Associazione
di
Elettori
cattolici
;
si
mantiene
però
sempre
libero
pei
suoi
giudizi
e
nella
sua
condotta
.
Ora
in
questo
anno
1895
noi
non
decampiamo
da
quanto
abbiamo
stabilito
,
detto
,
fatto
,
in
passato
.
Si
capisce
che
noi
ci
siamo
tracciata
la
nostra
linea
di
condotta
avendo
innanzi
de
ipotesi
che
la
lista
possa
essere
o
pura
cattolica
e
quanto
ai
nomi
e
in
quanto
la
lista
sia
fatta
dalle
commissioni
cattoliche
,
sebbene
recanti
anche
nomi
non
cattolici
come
nello
scorso
anno
,
1894;
o
lista
cattolica
solo
nel
senso
che
sia
lista
fatta
dalle
associazioni
cattoliche
,
e
non
nei
singoli
nomi
come
nel
1893
.
Nell
'
un
anno
e
nell
'
altro
l
'
«
Osservatore
»
,
fedele
a
se
stesso
,
ha
accettato
le
liste
,
quantunque
non
messe
insieme
con
uguali
criteri
;
le
ha
accettate
perché
non
contrariavano
,
anzi
assecondavano
il
raggiungimento
dello
scopo
supremo
,
la
fondazione
,
cioè
,
delle
forze
cattoliche
in
esercito
ordinato
.
L
'
«
Osservatore
Cattolico
»
non
abbandona
questa
linea
.
Noi
attendiamo
di
conoscere
le
liste
;
le
accetteremo
,
come
nel
1893
,
anche
se
ci
costerà
sacrificio
,
specialmente
in
vista
della
coalizione
massonica
-
radicale
-
socialista
;
ma
il
sacrificio
non
sarà
mai
né
de
'
nostri
principii
,
né
del
nostro
alto
ideale
,
la
costituzione
delle
forze
cattoliche
pure
e
scevre
di
mescolanze
liberali
.
Abbiamo
fiducia
nelle
Commissioni
delle
due
associazioni
elettorali
,
quella
dei
Conservatori
e
quella
degli
elettori
cattolici
;
esse
ci
daranno
,
crediamo
,
una
lista
la
quale
potrà
recare
anche
dei
nomi
di
liberali
,
ma
ben
distinti
e
senza
confusioni
di
idee
e
di
partiti
.
Che
se
,
come
suppone
la
«
Gazzetta
di
Parma
»
,
si
venisse
ad
accordi
guidati
dal
concetto
che
qualunquesiasi
dei
partiti
liberali
possa
essere
affine
al
partito
,
per
dir
così
cattolico
,
noi
useremmo
della
libertà
nostra
per
mettere
in
salvo
coscienza
e
onore
.
La
«
Gazzetta
di
Parma
»
parla
di
accordi
del
marchese
Cornaggia
,
Presidente
del
Comitato
conservatore
,
con
rappresentanti
dei
moderati
.
Noi
possiamo
contrattare
hic
et
nunc
,
in
caso
speciale
,
in
vista
di
un
male
che
preme
a
tutti
evitare
,
ma
accordi
e
confusione
non
ci
possono
essere
tra
i
cattolici
e
i
moderati
,
poiché
questi
in
teoria
e
nel
fatto
sono
la
negazione
del
cattolicismo
,
la
più
rea
perché
la
più
ipocrita
negazione
.
Il
marchese
Cornaggia
avrà
dunque
agito
per
conto
suo
,
se
è
vero
quello
che
narra
il
citato
giornale
.
Egli
sa
che
i
cattolici
gli
risponderebbero
come
nel
1889
,
dissipando
ogni
accordo
che
tendesse
a
conglutinare
cattolici
con
altri
per
farne
un
partito
unico
.
Ma
,
come
abbiamo
detto
,
prepariamoci
a
votare
compatti
e
numerosi
;
le
Commissioni
cattoliche
non
ci
chiederanno
nulla
che
non
sia
secondo
la
nostra
coscienza
e
il
nostro
decoro
,
o
che
ci
allontani
sia
dal
fine
ultimo
per
cui
lavoriamo
che
è
di
formare
l
'
esercito
cattolico
,
che
dal
fine
prossimo
che
è
di
proteggere
gli
interessi
della
città
in
Consiglio
Comunale
in
quella
misura
che
ci
è
possibile
attualmente
facendo
entrare
nel
Consiglio
stesso
un
certo
numero
dei
nostri
;
i
quali
nostri
si
impegnino
a
agire
come
cattolici
in
Consiglio
e
non
come
ligi
sistematicamente
ad
altro
qualsivoglia
partito
.
StampaQuotidiana ,
Una
cosa
notevole
e
buona
è
questa
:
i
caporioni
fanno
il
diavolo
a
quattro
da
un
capo
all
'
altro
d
'
Italia
,
e
il
popolo
,
meno
gli
interessati
pochini
anche
questi
non
si
move
.
Se
ci
fosse
nella
popolazione
la
fedele
ripercussione
del
chiasso
che
menano
i
sobillatori
politici
,
avremmo
l
'
Italia
in
fiamme
.
Invece
,
tutto
è
in
silenzio
.
Domenica
andranno
a
votare
i
soliti
che
non
possono
o
non
sanno
esimersi
,
e
anche
non
conoscono
il
dovere
di
esimersi
da
un
atto
che
,
nelle
condizioni
attuali
,
da
una
parte
è
ridicolo
,
dall
'
altra
è
un
parricidio
,
inquantoché
lo
si
dice
esercizio
di
sovranità
ed
è
l
'
abdicazione
della
sovranità
in
mano
di
alcuni
dei
più
audaci
liberali
.
Se
la
apatia
generale
fosse
conseguenza
di
poltroneria
o
di
incapacità
di
assorgere
alla
visione
dei
massimi
interessi
dei
paese
sarebbe
a
dolersene
.
Ma
la
indifferenza
è
solo
apparente
;
la
quiete
è
una
convinzione
profonda
,
un
proposito
fermo
e
sereno
,
una
minaccia
sdegnosa
,
una
seria
preparazione
.
Vi
ha
la
convinzione
che
il
male
in
Italia
ha
la
radice
nell
'
organismo
stesso
dello
Stato
;
nessuna
speranza
rifulge
di
possibile
risanamento
se
si
bada
agli
atti
singoli
o
agli
individui
.
Si
è
costituita
una
condizione
di
cose
sulla
negazione
di
ciò
che
dovrebbe
esserne
la
base
e
il
fondamento
.
Ciò
è
sentito
:
ne
nasce
il
proposito
di
non
concorrere
a
sostenere
l
'
assurdo
,
e
di
prepararsi
al
lavoro
di
ricostruzione
che
seguirà
l
'
esito
ultimo
della
prova
che
il
liberalismo
sta
facendo
n
Italia
.
È
l
'
avvenire
che
gl
'
Italiani
preparano
:
i
liberali
si
demoliranno
,
non
possono
sussistere
,
hanno
dentro
di
sé
la
ragione
della
loro
decomposizione
.
Lo
sfacelo
del
liberalismo
sarà
la
risurrezione
dell
'
Italia
e
degli
italiani
.
Dalla
radice
,
dagli
organi
vitali
si
incomincierà
il
risanamento
.
Il
divieto
pontificio
è
provvidenziale
anche
per
questo
riguardo
che
raccoglie
intorno
al
Papa
,
il
benefattore
storico
l
'
Italia
,
gli
elettori
e
fa
che
la
astensione
sia
una
positiva
opera
di
organizzazione
delle
forze
cattoliche
e
anti
-
liberali
,
otto
un
capo
,
con
un
programma
e
uno
scopo
,
di
contro
il
nemico
della
religione
e
del
paese
.
Cattolici
,
sentiamo
la
gravità
del
momento
e
prevediamo
che
dovremo
sobbarcarci
ad
un
lavoro
ben
arduo
.
Ma
sarà
un
lavoro
amato
,
poiché
sarà
lavoro
di
riparazione
delle
sciagure
che
il
liberalismo
,
il
satanico
delinquente
,
ha
adunato
sulla
patria
nostra
.
Facciamoci
degni
di
divenire
nelle
mani
di
Dio
strumenti
efficaci
di
salute
e
di
prosperità
d
'
Italia
.
Noi
dobbiamo
più
e
più
raccoglierci
attorno
al
Pontefice
,
allontanarci
dal
liberalismo
e
formare
le
falangi
salvatrici
.
Alla
vigilia
delle
elezioni
politiche
ci
stia
innanzi
il
nostro
dovere
:
se
desideriamo
libera
la
Religione
,
indipendente
il
Papato
,
grande
la
patria
e
atterrato
il
nemico
comune
,
il
liberalismo
,
che
ci
ha
dato
schiavitù
,
miseria
,
ladri
,
deplorati
;
se
desideriamo
mettere
assieme
l
'
esercito
dei
liberatori
del
paese
dal
brigantaggio
liberalesco
obbediamo
al
Papa
,
non
andiamo
alle
urne
.
StampaQuotidiana ,
I
cattolici
hanno
oggi
innanzi
a
sé
un
campo
vastissimo
nel
quale
lo
scopo
che
essi
devono
raggiungere
è
di
importanza
capitale
;
trattasi
infatti
di
far
sentire
nella
vita
politica
,
amministrativa
e
scientifica
del
paese
l
'
influenza
della
dottrina
cattolica
;
trattasi
di
affermarci
e
di
agire
disciplinati
,
istrutti
,
compatti
in
partito
,
costituito
contro
i
partiti
avversarii
per
la
rivendicazione
dei
principii
di
religione
,
di
moralità
e
di
ordine
manomessi
o
snaturati
dalla
rivoluzione
e
dal
liberalismo
;
trattasi
di
conquistare
al
partito
,
e
più
specialmente
alle
associazioni
nostre
,
il
posto
a
cui
hanno
diritto
;
trattasi
infine
di
compiere
un
'
opera
assidua
ed
elevata
di
propaganda
a
favore
delle
idee
cattoliche
in
mezzo
alla
società
,
sicché
sempre
maggiore
sia
il
numero
di
coloro
che
coscientemente
vi
aderiscano
.
Perciò
è
bene
che
i
cattolici
continuino
l
'
opera
delle
conferenze
(
tanto
diffusa
ormai
in
tutte
le
città
)
sia
mediante
corsi
regolari
,
sia
mediante
la
trattazione
di
temi
speciali
suggeriti
dalle
circostanze
e
dal
momento
politico
,
amministrativo
,
scientifico
;
e
la
curino
e
la
sviluppino
ispirandosi
a
quei
criteri
che
già
negli
ultimi
anni
hanno
fatta
buona
prova
;
scegliendo
cioè
temi
ed
oratori
che
,
accendendo
l
'
amore
pratico
alla
religione
,
rechino
anche
un
contributo
alla
diffusione
ed
al
progresso
della
coltura
;
sicché
non
sia
più
lecito
ai
nemici
del
principio
cattolico
arrogarsi
il
monopolio
dei
buoni
studii
,
ma
tocchi
loro
riconoscere
che
i
cattolici
sanno
,
o
almeno
vogliono
,
gareggiare
con
tutti
nello
sviluppare
e
accrescere
il
patrimonio
delle
idee
.
Inoltre
i
cattolici
non
cessino
mai
dall
'
esercitare
influenza
nel
movimento
elettorale
,
provvedendo
alla
educazione
ed
alla
organizzazione
degli
elettori
e
diffondendo
i
criterii
pratici
dai
quali
già
tanto
bene
provenne
;
quelli
cioè
di
voler
assicurata
nei
consigli
amministrativi
una
equa
rappresentanza
agli
interessi
cattolici
,
e
di
preparare
nell
'
astensione
disciplinata
gli
elettori
politici
,
collo
scopo
diretto
di
tener
pronte
le
forze
per
il
giorno
dell
'
azione
,
e
di
predisporre
l
'
avvento
di
questo
giorno
,
avvento
che
pur
dipendendo
esclusivamente
dalla
volontà
del
Sommo
Pontefice
o
dal
radicale
mutamento
della
situazione
politico
-
religiosa
del
paese
,
è
presumibile
possa
anche
essere
ritardato
e
sarebbe
sventura
dalla
insufficiente
educazione
ed
organizzazione
nostra
.
Né
i
cattolici
debbono
interpretare
il
programma
della
preparazione
nella
astensione
nel
senso
di
non
partecipare
alla
vita
politica
;
ché
anzi
debbano
fare
che
l
'
astensione
diventi
per
tutti
quello
che
essa
effettivamente
è
,
cioè
un
atto
positivo
appunto
di
vita
politica
,
compatibile
con
tutte
quelle
altre
manifestazioni
che
ogni
cattolico
come
cittadino
può
e
talvolta
deve
fare
per
impedire
il
progresso
di
una
legislazione
anticristiana
o
diminuirne
gli
effetti
.
A
ciò
secondo
l
'
opportunità
è
bene
valersi
delle
adunanze
private
,
dei
comizii
,
dei
pubblici
manifesti
,
delle
petizioni
,
delle
pratiche
presso
le
autorità
civili
e
politiche
,
intendendo
in
particolar
modo
a
mantenere
rapporti
cordiali
colla
stampa
cattolica
politica
;
sicché
concorde
riesca
l
'
opera
dei
giornali
e
quella
delle
Associazioni
,
essendo
queste
le
due
grandi
potenze
della
vita
moderna
.
Anche
nel
campo
sociale
procurino
sempre
i
cattolici
di
affermarsi
efficacemente
,
portandovi
e
favorendovi
quell
'
indirizzo
teorico
e
pratico
che
risponde
alle
più
recenti
risultanze
della
scienza
cattolica
;
indirizzo
preconizzante
la
trasformazione
in
senso
rettamente
democratico
degli
ordinamenti
politici
e
la
migliore
applicazione
della
giustizia
nei
rapporti
economici
.
In
ogni
caso
abbiano
i
cattolici
gelosa
premura
di
serbare
netta
e
integra
la
posizione
del
partito
cattolico
,
senza
trascurare
lo
studio
di
quegli
eventuali
concerti
con
altri
partiti
dai
quali
fosse
in
determinate
occasioni
da
attendersi
buon
frutto
all
'
azione
cattolica
,
convinti
che
il
compito
odierno
delle
Associazioni
nostre
è
quello
di
formare
uomini
retti
e
sicuri
nelle
idee
,
disinvolti
e
abili
nel
maneggio
dei
pubblici
affari
,
uomini
insomma
sui
quali
si
possa
contare
nel
raggiungimento
dello
scopo
ultimo
nostro
sul
terreno
della
vita
pubblica
,
la
conquista
cioè
del
potere
per
farsene
strumento
ad
attuare
in
terra
il
regno
di
Gesù
Cristo
,
che
è
regno
di
sana
libertà
,
di
rigorosa
giustizia
,
di
pace
perenne
.
StampaQuotidiana ,
Un
amico
ci
scrive
:
Tempo
fa
in
un
giornale
socialista
lessi
una
notizia
,
la
quale
,
se
fosse
vera
o
falsa
non
so
,
mi
diede
da
riflettere
assai
.
Narrava
detto
giornale
che
in
Inghilterra
era
stata
inventata
una
macchina
per
ricamare
,
la
quale
eseguendo
automaticamente
tutti
i
lavori
inerenti
veniva
a
togliere
qualsiasi
intromissione
dell
'
operaio
e
con
questo
il
pane
di
bocca
a
gran
numero
di
famiglie
lavoratrici
che
dall
'
arte
del
ricamo
ricavavano
i
mezzi
di
sussistenza
.
L
'
articolista
conchiudeva
il
trafiletto
con
espressioni
per
nulla
affatto
benevoli
all
'
indirizzo
di
coloro
che
alle
idee
collettiviste
si
oppongono
,
dicendo
infine
che
col
continuo
inventar
macchine
si
andrà
diritto
al
collettivismo
.
A
parte
le
espressioni
ingiuriose
dell
'
articolista
,
le
illusioni
per
nulla
affatto
conformi
alle
regole
della
logica
,
a
parte
che
ammesso
il
regno
del
collettivismo
rimarrebbe
aperta
la
questione
chi
dovrebbe
portare
ricami
nel
regno
dell
'
eguaglianza
,
o
se
pure
i
ricami
dovrebbero
essere
aboliti
e
,
dato
questo
in
qual
maniera
dovrebbero
essere
occupati
ricamatori
e
ricamatrici
,
a
parte
tante
altre
questioni
,
reputai
che
il
quesito
dei
rapporti
fra
le
macchine
e
la
classe
lavoratrice
deve
essere
studiato
assai
,
nelle
sue
modalità
tutte
,
nelle
forme
che
assume
di
giorno
in
giorno
prima
di
concludere
con
leggerezza
che
per
le
macchine
si
va
diritto
al
collettivismo
.
E
avendo
riflettuto
assai
su
questa
quistione
,
credetti
corsa
utile
scrivere
alcune
delle
riflessioni
,
perché
è
appunto
dalla
comunicazione
delle
proprie
idee
e
dalla
discussione
che
scaturisce
la
verità
.
Non
è
qui
il
luogo
di
riportare
le
teoriche
e
le
discussioni
che
si
fecero
sulle
macchine
,
né
fare
dissertazioni
sui
vantaggi
e
sui
danni
da
esse
derivati
alla
società
e
in
particolare
alla
classe
operaia
,
quello
che
mi
piace
far
rilevare
si
è
una
idea
che
mi
balenò
alla
mente
al
leggere
l
'
articolo
del
giornale
socialista
.
Una
,
fra
le
solite
accuse
contro
le
macchine
,
che
merita
di
essere
ponderata
è
la
seguente
:
le
macchine
sono
nemiche
dell
'
operaio
,
perché
eseguendo
esse
il
lavoro
che
dovrebbe
essere
compiuto
dall
'
uomo
,
in
maggior
quantità
e
in
più
breve
tempo
sono
preferite
al
lavoro
dell
'
uomo
,
sono
chiamate
a
sostituire
la
mano
d
'
opera
e
perciò
rubano
al
lavoratore
il
salario
.
Questo
quesito
fa
sorgere
un
'
altra
infinità
di
quesiti
,
e
per
rispondervi
si
andrebbe
per
le
lunghe
,
perciò
li
tralascio
ed
espongo
brevemente
le
mie
idee
.
Orbene
chi
e
che
cosa
rappresenta
la
macchina
?
La
macchina
rappresenta
l
'
operaio
e
la
sua
forza
fisica
;
e
mediante
i
congegni
automatici
rappresenta
la
parte
d
'
intelligenza
che
è
necessaria
all
'
operaio
per
dar
opera
al
prodotto
:
ossia
la
macchina
sostituisce
in
molte
parti
della
produzione
la
classe
lavoratrice
,
in
una
parola
le
macchine
sono
la
riproduzione
delle
braccia
dell
'
operaio
e
per
essere
brevi
,
le
macchine
sono
le
braccia
moderne
della
produzione
.
Ammesso
questo
,
equità
e
giustizia
esigerebbero
che
le
macchine
dovessero
essere
di
proprietà
esclusiva
della
classe
lavoratrice
,
che
questa
le
usufruisse
,
che
da
esse
ritraesse
il
salario
del
quale
dalle
macchine
è
privato
.
A
questo
patto
le
macchine
non
potrebbero
più
essere
chiamate
le
nemiche
dell
'
operaio
,
le
divoratrici
del
suo
salario
,
ma
sarebbero
anzi
le
sue
più
potenti
ausigliatrici
,
e
perfette
cooperatrici
di
produzione
.
Le
macchine
sostituiscono
le
braccia
dell
'
operaio
,
appartengono
perciò
al
dominio
dell
'
operaio
.
Potrà
sembrare
un
paradosso
questa
idea
,
ma
studiatala
a
fondo
apparirà
sempre
più
chiara
,
pratica
e
conforme
ai
postulati
della
giustizia
e
carità
.
E
per
completare
l
'
idea
esposta
,
dirò
,
come
una
saggia
legislazione
sociale
dovrebbe
impedire
,
proibire
,
vietare
in
modo
assoluto
la
proprietà
individuale
delle
macchine
le
quali
sostituiscono
le
braccia
del
lavoratore
.
Le
macchine
dovrebbero
essere
possedute
dalla
classe
lavoratrice
,
la
quale
appunto
per
ragione
della
diversità
delle
macchine
,
e
dei
loro
scopi
,
dovrebbe
essere
divisa
in
corporazioni
di
arti
e
mestieri
.
Ogni
corporazione
dovrebbe
essere
proprietaria
di
un
determinato
genere
di
macchine
,
esercirle
e
ripartire
in
misura
proporzionale
i
frutti
ricavati
dalla
produzione
su
tutti
i
membri
della
corporazione
.
In
questo
modo
i
vantaggi
delle
macchine
sarebbero
goduti
direttamente
dalla
classe
lavoratrice
e
non
indirettamente
come
oggi
giorno
,
sarebbe
impedita
più
facilmente
la
disoccupazione
,
impediti
gli
sfruttamenti
,
e
allora
in
uno
alla
corporazione
l
'
operaio
troverebbe
i
mezzi
di
sussistenza
e
di
assistenza
.
A
molti
sembrerà
questa
un
'
idea
abbastanza
avanzata
,
perché
messa
in
pratica
verrebbe
limitato
il
diritto
di
proprietà
individuale
,
creando
la
proprietà
corporativa
,
ma
praticata
sarebbe
il
miglior
modo
di
creare
le
corporazioni
di
arti
e
mestieri
unico
porto
di
rifugio
e
salvezza
della
classe
lavoratrice
.
Tempi
nuovi
,
idee
nuove
;
e
al
progresso
dei
fatti
deve
precedere
il
progresso
delle
idee
,
perché
è
l
'
idea
che
illumina
il
fatto
;
propongo
la
quistione
,
studiamola
con
amore
,
e
un
po
'
di
frutto
risulterà
.
StampaQuotidiana ,
Oggidì
plebeo
suona
quasi
sinonimo
a
triviale
.
Ma
questo
senso
male
attaccato
a
tal
voce
sparirà
quando
gli
uomini
apprenderanno
a
rispettare
i
più
poveri
...
ad
amarli
e
temerli
come
una
grande
potenza
,
la
più
grande
di
tutte
.
N
.
Tommaseo
Noi
ci
crediamo
,
anzi
ci
vantiamo
plebe
.
È
questa
una
frase
del
nostro
manifesto
del
2
Giugno
u.s.
,
che
ha
sollevata
una
vera
tempesta
di
fischi
,
di
urli
e
...
accenti
d
'
ira
,
Voci
alte
e
fioche
e
suon
di
man
con
elle
.
Tutti
coloro
,
che
fanno
consistere
l
'
ordine
nel
soddisfacimento
delle
loro
esigenze
;
gli
arguti
trovatori
dei
sofismi
della
viltà
;
i
conciliatori
insensati
degli
agnelli
e
dei
lupi
;
i
partigiani
del
lascia
fare
;
gli
egoisti
,
i
preti
,
le
beghine
,
ci
furono
sopra
.
Potremmo
rispondere
facendo
un
po
'
di
etimologia
,
e
ricordando
come
i
latini
ed
anche
alcuni
classici
italiani
chiamassero
plebei
puramente
i
non
nobili
.
Amiamo
invece
dichiarare
ricisamente
che
noi
ci
crediamo
plebe
perché
per
questa
intendiamo
la
gran
massa
dei
diseredati
,
iloti
in
Grecia
,
cose
a
Roma
,
proletari
ovunque
,
la
quale
fra
noi
non
avendo
diritti
politici
o
di
questi
non
altro
che
l
'
ombra
,
non
può
chiamarsi
libera
,
populus
.
Ci
vantiamo
poi
plebe
perché
tra
coloro
che
soffrono
,
e
sudano
per
guadagnarsi
tanto
che
basti
per
trascinare
una
vita
angustiata
,
spregiata
,
infelicissima
,
e
morire
forse
in
un
ospizio
,
senza
il
bacio
dei
parenti
,
senz
'
altro
conforto
che
il
brontolio
del
prete
;
tra
coloro
che
sono
trattati
come
macchine
o
giumenti
e
coloro
che
fruiscono
delle
loro
sofferenze
,
li
avviliscono
,
li
derubano
,
li
calpestano
,
preferiamo
essere
coi
primi
.
E
questo
non
già
per
una
miserabile
rassegnazione
,
ma
perché
speriamo
di
educarla
,
questa
plebe
,
di
renderla
edotta
dei
proprii
doveri
e
diritti
,
di
spronarla
a
scuotere
i
gioghi
,
che
la
opprimono
,
e
,
scossili
,
vederla
camminare
irremissibilmente
,
imperterrita
,
verso
quell
'
età
aurea
,
che
posta
da
una
cieca
tradizione
nel
passato
,
sta
invece
dinanzi
a
noi
.
StampaQuotidiana ,
La
Rivoluzione
francese
,
che
ha
incominciata
la
sua
opera
sublime
colla
dichiarazione
dei
diritti
dell
'
uomo
,
la
continua
e
non
poserà
se
non
quando
avrà
estesa
su
tutta
la
faccia
della
terra
quell
'
eguaglianza
che
è
umanamente
conseguibile
.
Ma
errano
forse
coloro
che
pensano
ciò
potersi
ottenere
per
altre
vie
che
non
sieno
quelle
della
libertà
.
Se
oggi
non
è
più
lecito
a
chi
si
professa
democratico
,
volere
la
emancipazione
politica
del
popolo
,
senza
la
economica
,
è
falso
,
è
assurdo
il
lusingarsi
che
questa
si
possa
conseguire
senza
il
concorso
di
quella
.
Egli
è
per
questo
che
noi
deploriamo
come
nella
lusinga
di
fare
meglio
i
loro
interessi
materiali
,
molte
associazioni
di
operaj
si
tengono
affatto
estranee
alle
questioni
del
più
alto
momento
per
l
'
onore
,
il
benessere
,
la
libertà
del
proprio
paese
.
Del
loro
errore
fa
testimonianza
la
storia
di
tutti
i
tempi
e
di
tutti
i
paesi
,
la
quale
ci
dimostra
che
la
giustizia
non
si
accorda
che
a
coloro
i
quali
se
la
sanno
conquistare
.
E
la
logica
conferma
,
spiega
questa
dimostrazione
della
storia
.
Non
è
punto
nella
natura
di
un
privilegio
,
d
'
un
monopolio
,
di
un
potere
esistente
di
cedere
,
o
d
'
abdicare
senza
esservi
forzato
.
Perché
il
diritto
trionfi
necessita
che
a
sua
volta
egli
diventi
una
forza
.
E
questa
forza
al
popolo
non
può
venire
che
dalla
libertà
politica
.
Che
le
masse
di
operai
memori
dei
passati
fasti
e
delle
storiche
virtù
impugnino
ed
inalberino
una
tale
bandiera
;
che
si
stringano
compatte
intorno
ad
essa
;
che
dopo
tante
delusioni
,
tanti
esperimenti
infelici
,
tante
vicende
di
casi
pensino
seriamente
alla
sua
di
salute
!
StampaQuotidiana ,
Il
lavoro
è
divenuto
la
legge
universale
ed
esso
guida
e
fortifica
le
libere
istituzioni
.
La
libertà
è
il
corollario
necessario
del
lavoro
.
Rivoluzioni
si
son
fatte
,
ed
altre
si
faranno
ancora
.
La
società
non
s
'
avanza
che
per
iscosse
;
perché
l
'
egoismo
è
ancora
la
legge
comune
,
perché
sonvi
uomini
e
governi
che
non
vogliono
affatto
seguire
il
movimento
dell
'
epoca
;
perché
altri
vi
sono
che
,
una
volta
al
potere
disconoscono
i
principii
,
che
hanno
operata
la
loro
elevazione
.
Lasciamo
stare
i
governi
,
i
quali
non
hanno
compreso
e
non
comprendono
che
il
diritto
di
pensare
è
stato
inscritto
ne
'
nostri
cuori
pria
di
esserlo
ne
'
nostri
codici
;
che
la
tolleranza
e
lo
spirito
di
libertà
sono
i
soli
principii
,
che
consolidano
il
potere
,
e
fondiamo
fuori
dello
stato
,
benché
a
lato
di
esso
,
lo
spirito
del
lavoro
,
che
seco
ci
apporta
le
speranze
e
la
fortuna
.
Le
tempeste
non
passano
senza
sradicare
qualche
albero
.
Guardate
le
querce
e
i
suoi
avanzi
che
sono
trasportati
dal
loro
corso
;
ma
guardate
ancora
come
la
terra
si
riveste
di
una
nuova
verzura
:
guardate
come
la
natura
sa
prontamente
riparare
ai
suoi
disastri
.
Imitiamola
.
Non
è
una
follia
,
in
verità
,
condannarsi
all
'
inazione
allorquando
il
lavoro
apre
a
'
nostri
sforzi
ed
alla
nostra
intelligenza
uno
spazio
senza
limite
?
Fondiamo
la
grande
associazione
del
lavoro
.
Che
questa
associazione
si
stabilisca
al
di
sopra
delle
forme
qualche
volta
mutabili
dello
Stato
.
Le
nostre
speranze
,
i
nostri
dolori
,
e
le
nostre
affezioni
politiche
,
non
sono
tutto
.
Al
di
sopra
di
esse
,
sonovi
delle
necessità
sociali
che
si
è
condannati
a
subire
.
E
,
d
'
altronde
,
persuadiamoci
bene
:
noi
siamo
giunti
in
un
'
epoca
agitata
da
una
trasformazione
sociale
che
dobbiamo
subire
,
e
che
non
lascierà
in
piedi
se
non
i
governi
fondati
sulla
volontà
nazionale
e
sulla
giustizia
.
Il
vecchio
mondo
è
finito
;
le
nostre
vie
ferrate
,
i
nostri
telegrammi
che
da
un
capo
all
'
altro
della
terra
trasportano
istantaneamente
il
pensiero
umano
,
sfidano
i
tiranni
,
e
si
burlano
dei
sogni
di
una
società
,
che
non
ha
più
ragione
di
essere
.
Le
grandi
scoperte
hanno
fatto
sparire
il
passato
ed
aiuteranno
a
costituire
l
'
avvenire
nella
pace
,
nella
giustizia
e
nella
libertà
.
Propaghiamo
con
tutta
l
'
anima
questi
principii
.
Che
il
loro
spirito
ci
sostenga
.
Lavoriamo
per
il
loro
trionfo
,
lavoriamo
eziandio
ad
utilizzare
le
nostre
ricchezze
,
e
non
si
lasci
cosa
veruna
improduttiva
.
Sviluppandosi
il
benessere
noi
giungeremo
alla
moralizzazione
,
e
,
voi
lo
sapete
,
il
riposo
di
una
buona
coscienza
nell
'
agiatezza
,
costituisce
la
felicità
.
StampaQuotidiana ,
Il
popolo
ha
patito
:
patito
molto
,
patito
sempre
,
patito
senza
compenso
.
I
mali
sofferti
dall
'
altre
classi
,
pei
vizi
della
costituzione
sociale
,
e
specialmente
per
la
tirannide
politica
che
pesa
da
secoli
sull
'
Italia
,
furono
e
sono
gravissimi
;
e
nondimeno
i
possessori
di
fortuna
possono
mitigarli
,
per
sé
e
pei
loro
figli
,
cogli
agi
,
colla
varietà
delle
occupazioni
,
colle
consolazioni
domestiche
,
coi
viaggi
,
cogli
studi
,
con
tutti
i
mezzi
,
che
la
ricchezza
somministra
in
qualsivoglia
stato
di
cose
:
gli
uomini
d
'
ingegno
possono
trovare
un
certo
compenso
a
quei
mali
nella
coscienza
della
loro
forza
morale
,
nella
ricerca
della
Verità
,
nella
lode
dei
buoni
,
nella
fama
che
accompagna
le
persecuzioni
,
nella
possibilità
di
consegnare
all
'
infamia
,
scrivendo
fuori
di
patria
,
i
loro
persecutori
:
gli
uomini
del
popolo
non
hanno
sollievo
né
di
distrazioni
,
né
di
gioie
domestiche
,
avvelenate
dalla
miseria
;
né
di
studi
,
vietati
dai
governi
e
dalla
mancanza
assoluta
di
mezzi
e
di
tempo
.
La
fama
è
parola
che
non
esiste
per
essi
:
vivono
e
muoiono
ignoti
:
le
loro
buone
azioni
rimangono
un
segreto
per
tutti
.
Così
,
senza
compenso
,
senza
sfogo
,
senza
conforto
di
pietà
da
chi
gli
sta
sopra
,
il
popolo
ha
durato
e
dura
soffrendo
.
Forse
,
la
sola
cosa
che
lo
ha
salvato
dalla
disperazione
e
dall
'
odio
per
la
società
,
è
l
'
abitudine
dei
dolori
.
Come
un
malato
,
che
a
forza
di
soffrire
ha
perduto
la
coscienza
dell
'
esistenza
,
il
popolo
soffriva
finora
in
silenzio
,
rassegnatamente
,
quasi
convinto
che
non
v
'
era
per
lui
né
speranza
,
né
diritto
a
sperare
miglioramento
...
Ma
...
oggi
,
il
popolo
è
svegliato
:
svegliato
all
'
idea
dei
propri
diritti
e
della
propria
potenza
...