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L'album di famiglia ( Rossanda Rossana , 1978 )
StampaQuotidiana ,
Stampa e radio si sono piegate febbrilmente , il giorno di Pasqua , sul secondo messaggio delle Brigate Rosse come su un palinsesto da decifrare . Siccome sulle cose che contano - se Moro sia vivo , se lo libereranno e a quali condizioni - non dice niente , i commentatori ne hanno dedotto che è invece interessantissimo politicamente . Lo hanno trovato a ) ricco di novità , b ) tale da accattivarsi le simpatie della nuova sinistra ( i più gentili ) , o da esserne senz ' altro il frutto ( i più maliziosi ) . Perché ? perché sviluppa un vasto attacco alla Democrazia cristiana , cosa che nella vecchia sinistra non è più di moda . Ma quando mai è stata di moda nella sinistra nuova ? Nel 1968 essa nacque accusando , a torto o a ragione , i partiti operai di essersi dati come solo nemico la DC , mentre era il sistema nel suo complesso che bisognava disvelare e demolire . Nel 1977 , il movimento ha avuto per nemico tutto « lo Stato » , e in particolare i riformisti perché vi ingabbiavano le masse . Per una sola breve fase la nuova sinistra ( meglio i gruppi ) scoprirono la DC , e fu nel 1972 con Fanfani . In verità , chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle BR . Sembra di sfogliare l ' album di famiglia : ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria . Il mondo - imparavamo allora - è diviso in due . Da una parte sta l ' imperialismo , dall ' altra il socialismo . L ' imperialismo agisce come centrale unica del capitale monopolistico internazionale ( allora non si diceva « multinazionali » ) . Gli stati erano « il comitato d ' affari » locale dell ' imperialismo internazionale . In Italia il partito di fiducia - l ' espressione è di Togliatti - ne era la DC . In questo quadro , appena meno rozzo , e fortunatamente riequilibrato dalla « doppiezza » , cioè dall ' intuizione del partito nuovo , la lettura di Gramsci , una pratica di massa diversa , crebbe il militantismo comunista fino agli anni Cinquanta . Vecchio o giovane che sia il tizio che maneggia la famosa Ibm , il suo schema è veterocomunismo puro . Cui innesta una conclusione che invece veterocomunista non è , e cioè la guerriglia . In quel contesto infatti essa non funziona . Se le masse sono manipolate dagli apparati , con quale esercito si fa la rivoluzione ? Se il nemico è un potentissimo partito - stato , protetto dall ' estero e padrone di tutte le istituzioni , difficile pensare di abbatterlo col cecchinaggio . E infatti quella posizione aveva , per logica conseguenza , o l ' abbassamento del tiro o « Ha da venì Baffone » , cioè il rinvio dell ' ora X all ' esplodere d ' una crisi europea , d ' una nuova guerra che rovesciasse il rapporto impari di forze . Tanto è vero che , quando il problema della rivoluzione italiana tornò all ' ordine del giorno nella sinistra , nei primi anni Sessanta , comportò un ' analisi diversa anche della Democrazia cristiana , più complessa e insieme più aggredibile ; si vide nell ' interclassismo cattolico un terreno di disgregazione del vecchio e di riaggregazione , nella lotta di massa , del nuovo blocco storico . Tutta la spinta a sinistra ne fu alimentata , e ne risentì la stessa Democrazia cristiana , specie nelle fasi in cui si trovò sotto sterzo , cioè nell ' estate del 1963 e poi dal 1975 al 1976 . Interessi imperialisti , capitale privato e di stato , stato , partiti , confessionalismo , « luoghi » della dominazione borghese apparvero in continuità , ma non appiattiti ; e nel relativo scollamento si rifletté la forza d ' urto dell ' avanzata a sinistra . Se oggi qualcuno scopre nel testo delle BR una efficace critica della DC , vuol dire che l ' arretramento delle idee politiche s ' è fatto precipitoso . Le BR odierne , se pure di loro si tratta , ci hanno contato . E il Partito comunista farebbe bene a misurare lo spazio che ha lasciato scoperto e l ' ampiezza di manovra che esso offre . Consente infatti ai brigatisti di fare degli ammazzamenti , sequestri e ora relativa ideologia , i cardini d ' una doppia operazione : far saltare la Democrazia cristiana o parte di essa fuori dal « compromesso democratico » e indebolire la credibilità della sinistra , nel momento in cui si attua una destabilizzazione a destra . Questa manovra sconta il silenzio delle sinistre sulla DC e se ne fa una forza . Può infatti opporre il PCI , allo schematismo d ' una denuncia che mira a impressionare una certa base inquieta o delusa , l ' articolato giudizio formulato negli anni Sessanta ? Quello - l ' analisi della DC come d ' uno specifico interclassismo , specifico problema strutturale , storico e di coscienza della nostra società - comportava comunque una strategia di attacco , di avanzata , di egemonia , di conquista . Quali che ne fossero i limiti che la strategia che le sinistre ne derivavano , ed erano molti , nella loro coscienza e in quella delle masse che le seguivano restò al centro il « come » della divisione della DC e della sua sconfitta . Lo restò fino al 20 giugno . Da allora non lo è più . Al suo posto sono subentrate , con la filosofia dell ' emergenza , la priorità data all ' accordo con tutta la Democrazia cristiana , e quindi la necessità di stare alle sue compatibilità . PCI e PSI vanno fin dove la DC può arrivare . La rovinosa condotta dell ' ultima crisi di governo ne è stata la prova . E un caso che sia culminata nella seconda grande provocazione del decennio , reciproca alla strage di piazza Fontana ? È straordinario che dal Cile , che pure lo spaventò , il PCI non abbia tratto le due lezioni più evidenti . Prima , che non può inoltrarsi in campo avversario senza fortemente coprirsi a sinistra con un tenace legame di masse ( masse più coese e non meno , più capaci di egemonia e non meno ) . Secondo , che deve essere garantito da modifiche immediate e sostanziali negli apparati del potere di stato . Berlinguer invece sembra essersi mosso al buio . E ora a sinistra gli si aprono falle , nella forma peggiore . No , non il crescere del partito armato nelle fabbriche : queste sono storie che piacciono a Carli . Ma prime sacche di rassegnazione e delusione e sconcerto ; domani smobilitazione . A destra , nel giro di poche settimane e sotto l ' iniziativa degli attentati , un avversario incattivito e uno stato che domanda leggi eccezionali . PCI e PSI , privi di iniziative e capaci solo di esecrazione , le avalleranno . Dove sono le casematte che il movimento popolare italiano , nel momento del suo originario avvento al governo , si sarebbe dato per garantire gli embrioni di un nuovo stato ? Si è fatto di tutto per asfissiarle . Resta una grande classe operaia all ' erta , e attorno ad essa una coscienza democratica che comincia a confondersi e incrinarsi . Nessuno le chiama a organizzarsi , a farsi presidio . La salvezza della democrazia è affidata ai questori . Come stupirsi se ogni avventura è tentata ?
LA PASSIVITÀ ( GRAMSCI ANTONIO , 1918 )
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L ’ assenza del pensiero caratterizza l ’ azione politica della classe dirigente . Provando e riprovando , è il motto d ’ ordine , distolto dalla sua sede naturale la scienza sperimentale , che prova e riprova sulla materia bruta e trasportato alla politica e all ’ amministrazione , le quali operano sugli uomini , che nelle prove e riprove soffrono , sono danneggiati , sono taglieggiati in tutti i modi . Avviene così che la molla dello sviluppo storico non sia il pensiero , ma sia il dolore , il male . Il pensiero , antivedendo le logiche conseguenze di una premessa , delibera di operare subito come se quelle conseguenze si fossero verificate , e pertanto evita il male e la sofferenza : la storia si sviluppa allora con una certa armonia , le correzioni da introdurre all ’ organizzazione degli istituti necessari per la convivenza sociale si riducono al minimo , a quel minimo di imprevedibile che è contenuto nello svolgimento di ogni fatto umano . L ’ assenza di pensiero , l ’ empirismo che procede a tastoni per il provando e riprovando , lascia che il male si accumuli , che le sofferenze si moltiplichino : quando la vita ne è diventata insopportabile , provvede e toglie di mezzo la premessa , che di tutto quel male , di tutte quelle sofferenze è stata la sorgente avvelenata . La storia procede così per eliminazioni di passività : è un perenne fallimento , una perenne revisione di conti sbagliati , fallimento e sbagli non necessari , ma dovuti al solo fatto che gli amministratori non avevano alcuna capacità per il delicato loro compito . Riconosciamo dunque nel male il salvatore della fortuna progressiva degli uomini , la sicurezza che alfine qualcosa si farà ; la tigna , il colera , il vaiolo hanno costretto , con le stragi d ’ altri tempi , all ’ esercizio metodico di norme igieniche che ponessero al riparo dal ripetersi delle stragi . I mali che oggi si verificano costringeranno alla riflessione e ai ripari per l ’ avvenire . Aspettiamo che la passività cavi gli occhi , che rappresenti un pericolo : la pazienza è ormai diventata la prima virtù cardinale dell ’ uomo politico e sociale . Una , due , tre , dieci , venti volte . Dei malandrini si presentano di notte a una portineria . Fanno destare i dormienti . Si dichiarano agenti di polizia agli ordini di un delegato ; devono compiere una perquisizione negli appartamenti per assicurarsi che nella casa non siano nascosti dei ricercati speciali , ecc . ecc . Parlano con quella sicurezza e prepotenza che si addice ai rappresentanti della legge che sanno di essere superiori a ogni legge . Alla minima obiezione distribuiscono largamente cazzotti , preludio delle scene selvagge che si svolgono ai commissariati . Il cittadino , abbandonato da ogni forza umana , conoscendo , o per dolorosa esperienza propria o per esperienza raccontata , i costumi della « giustizia » , lascia l ’ ingresso libero , e per una , due , tre , dieci , venti volte gli appartamenti vengono saccheggiati da malandrini . Che fare ? si domanda il cittadino . Aspettare , non c ’ è altro che aspettare . Che le gesta si moltiplichino , che i malandrini acquistino sempre una maggiore fiducia nell ’ impunità , ed allarghino il campo della loro azione . Che divenga loro vittima un qualche grasso cittadino , che la grassa proprietà sia in pericolo . Allora l ’ opinione pubblica sarà satura . Allora si dirà : ma perché non si cerca di dar modo ai cittadini di distinguere subito un malandrino da un agente di polizia ? Perché non si dà una divisa a tutti gli agenti di polizia ? Perché non si toglie via l ’ agente in borghese che determina questi equivoci e provoca queste possibilità di malfare ? Lasciate che la passività diventi cumulo , che essa metta in pericolo di fallimento presso i benpensanti e gli indifferenti l ’ azienda dell ’ « ordine » . Provando e riprovando , si arriverà a provvedere . Lo sviluppo della storia è tutto così , nelle piccole come nelle grandi cose .
Parliamo di Milano - I ( Bianciardi Luciano , 1963 )
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Stagioni Dice Marcello Marchesi che a Milano ci si accorge della primavera quando la pubblicità t ' avverte che è tempo di cambiar l ' olio al motore . È vero , anche perché a Milano la primavera non esiste più . Le stagioni si sono ridotte a tre , e cioè l ' estate , l ' inverno e la Fiera . Matricaria È in via Santa Sofia , quasi all ' angolo con corso Italia . Il cancello sembra chiuso , invece basta spingere e sei in un giardino . Davanti pare la facciata di una chiesa , apri e ti trovi invece in un secondo cortile . Bussi alla porticina , dopo un po ' viene fuori una monaca , tu le porgi la bottiglia e chiedi : « Potrei avere , sorella , un litro d ' acqua matricaria ? » . La monaca ti guarda , ti prega d ' attendere e sparisce . Sei in una sala esagonale , dai muri spessi . C ' è ancora la ruota di ottone della clausura . Torna la monaca con la bottiglia piena , tu paghi tre e cinquanta . Quella spiega che l ' acqua matricaria fa bene ai nervi e concilia il sonno . Ha un odore forte , tra la menta e la canfora , ma è fatta solo di erbe . La fanno le suore della Visitazione , poca , per sé e per qualche cliente . Mi ci ha portato Jole Giannini , che di quest ' acqua miracolosa ha avuto notizia , per caso , da uno degli arcieri ( un club di tiratori con l ' arco ) che periodicamente si trovano nella bottega del signor Ronchi « antiquario di vini » . Fanigottone Mi accompagna a casa in macchina un amico milanese , e passiamo pei viali del parco . Ci sono le solite donnette , ma alcune , anziché tenere le lor poste , hanno fatto capannello e stanno lì a chiacchierare . L ' amico me le indica con una smorfia di disapprovazione , e mi fa : « Hanno mica voglia di lavorare quelle » . Dessert Il più bel dessert prepasquale l ' ha offerto l ' altra sera agli amici Piero Gadda Conti : una gallina di gelato , sontuosa , capolavoro d ' una pasticceria di corso Vittorio Emanuele . Paglia , uovo , corpo e cresta , tutto alla fragola . Qualche esteta , fra gli invitati , da quanto era bella non la voleva nemmeno mangiare . Ma poi l ' hanno avuta vinta i bambini . Il boccone del prete è toccato a Camilla Cederna . Mi giura che era squisito , meglio che se fosse stato d ' una gallina vera . S ' è fermato a Eboli Alla libreria di Aldovrandi c ' è Calvino che firma le copie dello Scrutatore . All ' altra libreria di via Manzoni , il baffuto Venturini vende Gattopardini economici col ritmo d ' un distributore automatico , centocinquanta copie al giorno . In quei cento metri di marciapiede , ogni sera fra le sette e le otto , la Milano che vive di carta stampata si scambia battute , giochi di parole , epigrammi . Per esempio , dicono i colleghi dell ' Unità che da loro , oggi come oggi , la situazione non è facile , anzi è complessa e « d ' alicata » . E aggiungono che la recente presa di posizione di Krusciov sull ' arte moderna consente , almeno , di rispolverare un vecchio antislogan : « Non comprate quadri astratti . Fateveli da voi » . Escono i redattori di Feltrinelli , e ti comunicano che Nanni Balestrini è « il poeta neo - dada - umpa » . Contro Carlo Levi , che di recente ha tirato le orecchie ai giovani intellettuali troppo inclini a parlare di alienazione , ecco l ' epigramma : « Soffice Leviatano / Io so perché sei tristo : / Come un mito pagano / Non hai più funzionato , / dopo Cristo » .
Parliamo di Milano - II ( Bianciardi Luciano , 1963 )
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La bella Gigogin Fra i camioncini della campagna elettorale , brutti , col podio , l ' altoparlante e i manifesti , i più fragorosi suonano l ' Inno di Roma ; i monarchici la marcia reale ; i liberali la Bella Gigogin . Questa mi pare un ' appropriazione indebita , perché la bella Gigogin venne alla finestra nel 1859 , e diventò subito l ' inno dei volontari lombardi , che la portarono con sé in Sicilia e su fino a Napoli . Era cioè l ' inno della gioventù di parte radicale e garibaldina . E non discende forse il Partito liberale dall ' opposto filone , moderato e cavourriano ? Alienatiello Il professor Alessandro Cutolo va a donare l ' uovo pasquale al nipotino . Lo trova in cucina , che fa merenda . Mentre beve la sua tazza di cioccolata , giocherella coi biscottini , li dispone in tondo sul tavolo , a raggiera . « Ma tu che cosa stai facendo ? » , gli chiede . « Sto facendo l ' ora dei pavesini , nonno » . E allora il professore , in un impeto di affettuosa stizza , abbraccia il nipotino , esclamando « Alienatiello mio ! » . Verdi vuole tutto A ogni prima verdiana della Scala scende da Parigi Manlio Cancogni e sale da Grosseto Carlo Cassola . Poi si va tutti a cena insieme ed è vietato parlare d ' altro : chi li frena in tal momento ? Da altri segni appar chiaro la perenne popolarità di Verdi . Basti pensare che « Selezione » , un ' editrice che tira decine di migliaia di copie , mette ora sul mercato , accanto ai libri , un microsolco con Traviata , Ballo in maschera eAida . E giovedì sera c ' era pieno alla Piccola Scala , eppure non davano alcuno spettacolo : era filologia musicale , conce chiarì Gian Andrea Gavazzeni . Presentavano il nastro delle prove del Ballo in maschera , diretto da Toscanini con l ' orchestra della NBC . Musica , interruzioni , daccapo , commenti , impennate del maestro , si sentiva tutto . « Andiamo , signori , non battete la fiacca , Verdi vuole tutto , non gli basta la metà . E quelle note piccole , suonatele , sono importanti . In italiano si chiamano abbellimenti . Rendere la musica more beautiful , capite , signori ? » È una registrazione del 1954 , quando Toscanini aveva 87 anni , eppure canta , si adira , si diverte , rievoca un aneddoto curioso : « Ho suonato anch ' io in orchestra , signori , e con Verdi . Dirigeva lui 1'Otello . Più forte , più forte , il secondo violoncello , disse a me e allora , signori , non badate al " piano " di Verdi . Daccapo , suonatemelo tutto questo brano , perché mi piace , mi piace da morire » . Neologismi Le ultime novità della lingua neoitaliana si trovano specialmente al padiglione delle macchine per ufficio . Ci incontri il Francopost , lo Sportellkass , l ' Univac , la Fotolux e il Rotaprint . C ' è anche la macchina spezzatrice . In un altro padiglione impari invece che « il polietilene viene estruso » : participio passato del verbo estrudere , che , prima del 12 aprile 1963 , non esisteva . Si sono dimenticati della balia L ' altra sera discutevamo di bambini : un medico , un pedagogista , un architetto e uno psicologo . Fecero anche vedere un documentario sul gioco , piuttosto bello . E si sentirono i pareri più diversi . Per esempio che il gioco della « campana » ( chiamato anche del « mondo » o del « paradiso » ) ha origini antichissime , rituali e magiche . Che bisogna spostare i giochi infantili sulle terrazze , essendo le strade impraticabili , anzi micidiali . Che il sessanta per cento dei bambini milanesi avrebbero bisogno di ginnastica correttiva , tanto diffuse sono le malformazioni delle scapole e della spina dorsale . Che son da abbandonare i giocattoli di serie . La soluzione sta nell ' autobus scolastico , diceva l ' uno : scuole e campi di gioco in periferia , con mezzi di trasporto veloci e comodi . La città , diceva l ' altro , non è in sé un male , anzi ha molti aspetti educativi e stimolanti : basta rifarla con spazi verdi più estesi . Bisogna moltiplicare , interveniva un terzo , i campi di gioco rionali . L ' unica proposta che nessuno fece fu di ritornare a un ' antica usanza , di mandare cioè i bambini piccoli a balia . Certo , potremmo inventare un sistema di baliatico moderno , magari collettivo , razionale ed economico . Perché la constatazione è triste : il bambino milanese impara verso i cinque anni che le uova le fanno le galline e il latte le mucche .
Tribunale speciale ( Pintor Luigi , 1999 )
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Quando nacque il governo D ' Alema , con una misera maggioranza parlamentare da Cossutta a Cossiga , noi scrivemmo che resuscitava il peggior trasformismo di fine Ottocento e che la sinistra andava al disastro . Facemmo una copertina col titolo Balla coi lupi . E ora accade che i lupi , latrando come si addice a questo genere di animali , stanno scuoiando vivi i ragazzi di palazzo Chigi : i quali si sono , da un anno in qua , volontariamente offerti in pasto . Il comunicato del sen. Cossiga , diffuso come pubblicità a pagamento , scritto in uno stile che bisognerebbe analizzare come i bollettini delle Br , esige una commissione parlamentare d ' inchiesta sulla storia d ' Italia e sull ' esistenza stessa del Pci per settant ' anni . Un tribunale speciale di lupi e gladiatori che le pecore subiscono belando . Gladio veste i panni solenni di una magistratura giudicante per indagare sul Kgb , Cossiga indagherà su Cossutta che indagherà su se stesso . I giornali invocano la dissacrazione di Berlinguer , che non solo morì comunista senza rinnegamenti ma anche prigioniero dell ' Urss . L ' editorialista del « Corriere » Panebianco , con quel cognome abusivo rispetto a se stesso , scrive che il comunismo è « il male assoluto » e chiede ai ragazzi di Berlinguer di condannare il proprio padre , di compiere un ' abiura anch ' essa assoluta . C ' è del metodo in questa follia , che non intende solo sbranare ma dissolvere nell ' acido solforico i resti della sinistra italiana . Questa follia non si fermerà , non si accontenterà del rapporto Mitrokhin e dei finanziamenti del Kgb , farà della caccia alle streghe una bandiera politica ed elettorale , fino a farci rimpiangere l ' anticomunismo del passato . Non c ' è alcun segnale di reazione a questo assalto . D ' Alema e Veltroni hanno infilato tutte e quattro le mani in questo ingranaggio che li stritola e non sanno come sottrarsi , forse non hanno neppure capito con chi si sono messi ( Berlinguer lo aveva finalmente capito quando accusò se stesso di « ingenuità » nei confronti della Dc e di Cossiga come individuo ) . Non diranno al picconatore , come farebbero due uomini adulti , di andarsene fuori dai piedi , né glielo dirà il congelato Cossutta . Ma una maggioranza così indecente non può durare né esprimere un governo credibile e una politica rispettabile . Se il governo resterà in piedi perché il potere o una sua parvenza contano più di tutto sarà un cadavere ambulante . Non lo dico come paleocomunista che ha a cuore le sorti e anche l ' onore della sinistra , del suo passato e del suo futuro , ma come un povero cittadino umiliato e offeso .
Parliamo di Milano - III ( Bianciardi Luciano , 1963 )
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Giovani « indaffarati » tra gondole e stalattiti Il locale è al primo casello dell ' autostrada per Genova . Entrando vedi un bar comunissimo , la televisione accesa , un carabiniere che sta a guardare , due cani che si rincorrono , una cameriera alla macchina degli espressi . Ma il bello comincia dentro : sono cinque o sei stanze una dietro l ' altra , arredate in uno stile che varia dal neoveneziano al cavernicolo . Qui oblò , gondole , remi , lampioncini fiochi , là stalattiti di cartapesta che pendono dal soffitto . Per sedere , divanetti a due posti di quelli col bracciolo tondo di legno lucido , come usavano nel '35 . Qualche coppia balla , senza spostarsi oltre il raggio di un metro , la musica è centralizzata , un nastro continuo che gli altoparlanti fanno echeggiare sommessa dovunque . Le altre coppie stanno sedute sui divanetti , e si baciano senza sosta . Quasi tutti giovani . I ragazzi sono impegnatissimi , seri , tenaci , aggrondati : paiono apprendisti meccanici alle prese col « pezzo » : c ' è chi svita e chi trapana , chi fresa e chi smussa . Entrano due coppie sui quaranta , e si siedono sbagliate , qua gli uomini , di fronte le donne . Chiedono da bere e invece della cameriera arriva trafelata la padrona . « Va mica bene così » dice , e li fa spostare . Coppie han da essere . Le targhe da gioco A notte alta in via Manzoni due tipi si spostano pendolarmente da un lato all ' altro della strada , e ogni volta consultano con attenzione la targa delle auto in sosta . Potrebbero essere due poliziotti o due esperti di statistica in missione notturna . Invece sono due colleghi : chiuso l ' ultimo bar , continuano la partita per strada , e hanno appunto inventato il « poker di targhe » . Al primo toccano le auto di destra , al secondo quelle di sinistra , e coi numeri formano tutte le combinazioni del poker vero : coppia di sei , full di nove , poker di quattro , scala . Con le targhe milanesi , a sei numeri , si può fare anche pokerissimo e superpoker . Non esiste ancora un regolamento preciso , specialmente circa il valore da attribuire agli zeri . Il gioco si è già diffuso in molti ambienti , e alcuni appassionati seguono con ansia gli sviluppi della motorizzazione ; a chi toccherà , per la prima volta nella storia milanese , la ventura di fare superpoker di sette ? Ma non attacca In un grande magazzino c ' è una ragazza in grembiule turchino che « dimostra » i vantaggi di una nuova padella , detta « inadherent » . I cibi in cottura non attaccano mai sul fondo , e senza bisogno di olio , burro o grassi . Così si risparmia e si mantiene la linea . La dimostratrice rompe un uovo , lo sbatte , ne versa un po ' nella padella posata sul gas , lascia cuocere , poi col mestolino stacca la frittata , sottile come un ' ostia . Ne ha già fatto un bel mucchietto . Una donna che sta a guardare curiosa , azzarda un dito sulle frittatine , domanda se davvero non c ' è olio . Non c ' è . Nemmeno sale ? No . « Allora non le mangio . » E se ne va .
LA SPERANZA ( Spadolini Giovanni , 1972 )
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La firma dei trattati europei al « palais d ' Egmont » di Bruxelles coincide con uno dei momenti di maggiore disorientamento e turbamento della nostra democrazia . L ' Italia che con De Gasperi dette un contributo decisivo all ' avvio dell ' unificazione continentale , in anni di difficoltà economiche e di depressione sociale infinitamente peggiori degli attuali , era presente nella capitale belga attraverso un presidente del consiglio dimissionario , e reincaricato poche ore prima in vista di una difficilissima coalizione quadripartita , e attraverso un ministro degli esteri di cui neppure è certa la presenza nel futuro governo , ammesso che si riesca a costituirlo al termine di un periplo lungo e tormentato . Incertezza nella pubblica opinione ; distacco fra classe politica e paese reale ; riaffiorare di fermenti di eversione e di violenza , minacciosi per la stessa stabilità delle libere istituzioni . Il miracolo economico degli anni Sessanta compromesso dagli errori di una demagogia intollerante , troppo spesso accarezzata da partiti di governo ; taluni modelli della vita italiana sospesi fra l ' Argentina di Perón e la Jugoslavia di Tito . I dati fondamentali della solidarietà democratica in discussione ; talvolta riaffioranti le tentazioni di una dispettosa autarchia . L ' Europa rimane , più che mai , la sola speranza per l ' Italia . Perfino di fronte alla ventata della contestazione , la religione dell ' Europa unita è riuscita a sopravvivere . Nella gioventù , che non crede più in niente , è pour cause dopo la dilapidazione dei padri , la prospettiva di un ' Europa unificata accende ancora speranze , suscita propositi o impegni di lotta . La Russia obbedisce alle leggi di sempre , alla sua gravitazione di grande impero euro - asiatico , fondato su un istinto di conservazione di cui l ' ecumenismo comunista rappresenta solo uno strumento ; gli Stati Uniti rientrano con Nixon nel solco della tradizione repubblicana , tendenzialmente isolazionista e svincolata dai raccordi con le democrazie europee che alimentarono , pure attraverso illusioni ed errori , il partito di Roosevelt e di Kennedy . Gli equilibri mondiali tornano ad imporsi secondo le regole di Metternich , contraddicendo le speranze di fratellanza e di giustizia scaturite dalla seconda guerra mondiale , dalla carta di San Francisco . Solo in una dimensione europea l ' Italia può sperare di risolvere i suoi problemi : problemi di crescita civile , di espansione economica , di autentica promozione sociale , al di fuori delle illusioni di un « giustizialismo » appena adatto per i paesi del terzo mondo . Nonostante infiniti errori , particolarmente gravi negli ultimi quattro anni , la democrazia italiana ha salvato le condizioni della convivenza , i presupposti di un libero dialogo democratico nel nostro paese . Occorre fermarsi sul ciglio del precipizio , ritrovare la fede nella libertà , smarrita per troppi calcoli di potere . La firma di Bruxelles serva almeno ad illuminare i partiti italiani : prima che la spaccatura del paese in due fronti contrapposti , destra estrema contro sinistra estrema , sia consumata . In quel caso saremmo già fuori dall ' Europa : vittime di quella « vocazione africana » di cui parlava Gobetti .
Parliamo di Milano - IV ( Bianciardi Luciano , 1963 )
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Weekend sulle ali Venerdì scorso s ' è inaugurato un servizio aereo diretto fra Milano e Taormina , studiato apposta per chi voglia trascorrere la fine della settimana ( corta ) a Taormina . In meno di due ore si passa dalle brume lombarde al mare cupo di Sicilia , alle nevi dell ' Etna , al vortice della roulette . Si rincasa la domenica a sera , riposati , abbronzati , e a tasche vuote . Passatempo Passatempo del lunedì : coi nomi dei giocatori scesi in campo la domenica scorsa , serie A e B , formare una squadra tutta di scrittori , viventi e no , purché famosi . Ecco la formazione più robusta : Negri , Grossi , Manzoni , De Marchi , Baldini , Sereni , De Robertis , Di Giacomo , Petroni , Micheli , Campana . « Cecilio » Rivera Gianni Rivera è forse il più grande calciatore europeo , oggi . Ma fuori dal campo ridiventa un giovanotto cortesissimo , prudente e neutrale . Quando parla fa venire in mente la versione maschile d ' un personaggio moraviano . Esempio : « Come le è parsa l ' Inghilterra ? » « Ho visto molto poco . Eravamo in ritiro » . « Sa che lei gioca benissimo ? » « Be ; faccio del mio meglio . » « Dove andrà in vacanza ? » « Non ho ancora deciso . » « Preferisce il mare o la montagna ? » « Un po ' il mare , un po ' la montagna . » « Allora grazie , signor Rivera , e buongiorno . » «Speriamo.» Gettone per Ungaretti In un bar di via Fontana , c ' è un juke - box che periodicamente smette con le canzoni e offre soltanto poesie . Dice il proprietario che l ' iniziativa è sua , perché gli piacciono i versi . Ma anche i clienti , giovani , non disdegnano di tanto in tanto sentire Ungaretti anziché Celentano . Intanto un editore milanese prepara una gigantesca Storia della letteratura italiana ( testi e commento critico ) in circa quaranta microsolchi a 33 giri .
La faccia ( Pintor Luigi , 1999 )
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Bill Clinton continuerà a bombardare alla cieca e a tempo indeterminato . È un fuorilegge internazionale ma nessuno lo chiama così . Se fermerà la guerra , se cioè dovrà scendere in qualche modo a patti , perderà anche la faccia . Per salvarla , non per salvare i profughi kosovari abbandonati a se stessi , andrà fino in fondo . Credo che solo l ' opinione pubblica del suo paese ( e sperabilmente dei paesi alleati ) potrà trattenerlo . Russia e Cina hanno un ruolo decisivo ma passivo . I dirigenti europei che tentennano e cercano piccole mediazioni incontrano diniego . Non credo di averli convinti - dice D ' Alema dopo aver illustrato a tal Solana la timida posizione italiana - ma mi hanno ascoltato con rispetto . A pesci in faccia . Lo scopo umanitario , anzi altruista , anzi francescano , di questa guerra si è demistificato da sé . Nessuno ci crede più , alla luce dei fatti , anche se pochi osano dire che questo scopo non è esistito fin dall ' inizio ; se non come pretesto e menzogna . Restano sulla scena solo gli eccidi collaterali e l ' abbandono dei profughi . L ' idea che questo sanguinoso stillicidio continua « normalmente » ai nostri confini e con la nostra attiva partecipazione è insopportabile . Il sospetto che la trattativa diplomatica che si trascina sia un paravento , per lasciare alla gente la speranza di uno sbocco politico che viene in realtà sabotato ed escluso , è umiliante . Noi abbiamo preso sul serio l ' uovo di colomba uscito dal nostro parlamento . Ma non è che possiamo lasciarlo marcire , ricevere soltanto rifiuti e fingere di avere la coscienza a posto . Se una mozione timida non è bastata fatene una seconda , una terza e una quarta più risoluta : una per ogni ospedale o carcere o scuola o ambasciata bombardata . O che cos ' è la Nato , un carcere di massima sicurezza al comando di un secondino americano , dove i reclusi possono solo lamentarsi del rancio ? E guardatevi , guardiamoci , dai diversivi e dagli sciacallaggi . L ' assassinio di D ' Antona è un vilissimo episodio ed è prima di tutto un affare di polizia . Non depistate , per favore . Lungi dall ' avere un retroterra politico o sociale credibile , questo delitto e le sue motivazioni scarabocchiate sono solo una cosa losca che arriva puntuale con le elezioni . E il clima di guerra , col vuoto conseguente di politiche sociali , è il miglior brodo di coltura di qualsiasi scelleratezza o provocazione .
La festa della Repubblica ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Che cosa contano venti malati in un ospedale che muoiono sotto le bombe ? Nulla . Forse sarebbero morti lo stesso , consideriamola un ' eutanasia . Che cos ' è poi un ospedale ? Dipende dalla spesa sanitaria , che è notoriamente troppo alta . Meno ospedali ci sono e meglio è . Sono un ' anticamera del cimitero . All ' inizio dei bombardamenti , pensavamo che l ' uccisione di civili avrebbe commosso l ' animo pubblico e suggerito qualche ripensamento . Non c ' è nessuna commozione né ripensamento . Dopodomani ci sarà un altro incontro diplomatico . Venerdì una riunione di ministri . La data di un incontro dei G8 sarà fissata in settimana . Tra un foglio di calendario e l ' altro molti moriranno tranquillamente . Massimo D ' Alema è uno statista che sta in alto e guarda lontano . Di giorno fa le sue rimostranze , di pomeriggio bombarda , la notte dorme . È uno statista . L ' intellettualità commenta . Assiste a un grande spettacolo , a un film americano mai visto né a Venezia né a Cannes . I film americani sono i migliori del mondo . Il ministro degli Esteri racconta a un settimanale i segreti della sceneggiatura , spiega come il film sia stato accuratamente preparato e come sono state predisposte le riprese più macabre . Ma è solo un pettegolezzo . Verdi e comunisti restano nel governo per incidere . Non incidono . In America si coniano le medaglie al valore per gli eventuali caduti nella guerra terrestre . Noi siamo sempre in ritardo . La signora Clinton scrive cartoline augurali ai profughi mentre i missili inceneriscono le loro case . I nostri giornali le pubblicano in prima pagina . Suo marito taglia i fondi all ' Onu . Che cosa conteranno domani venti bambini bombardati in un asilo ? Nulla . Sarà un atto umanitario , meglio che non crescano in questo brutto mondo . Milosevi ? è un macellaio slavo . Clinton e Blair sono cavalieri ariani senza macchia e senza paura . E noi siamo un paese normale che oggi festeggia . Il Papa è stanco . Se no dovrebbe andare pellegrino in Kosovo . Sarebbe un evento epocale , una seconda crocefissione ( simbolica ) che illuminerebbe il terzo millennio . Cambierebbe il calendario : anno 2000 dopo Cristo , anno 1° dopo Giovanni Paolo .