StampaQuotidiana ,
Mi
hanno
raccontato
la
storia
del
lucchese
Fantucchi
.
Risale
a
una
quarantina
d
'
anni
fa
,
quando
le
imprese
dei
lucchesi
,
nelle
cinque
parti
del
mondo
,
avevano
ancora
un
sapore
pionieristico
.
Il
Fantucchi
era
tipo
piuttosto
.
ruvido
e
di
poche
parole
.
I
suoi
concittadini
,
che
lo
avevano
visto
partire
per
l
'
Argentina
con
due
camicie
in
un
fagotto
,
restarono
piuttosto
sorpresi
vedendolo
tornare
ricco
a
milioni
dopo
pochissimi
anni
.
Quanto
ad
abitudini
,
aveva
conservato
quelle
d
'
una
volta
.
Gli
piaceva
giocare
a
scopone
nelle
osterie
di
Borgo
Giannotti
e
di
Pelleria
,
succhiando
un
sigaro
.
Solo
quando
partiva
alla
caccia
di
sciantose
si
metteva
un
impeccabile
frac
.
Una
sera
,
all
'
osteria
,
un
conoscente
più
ardito
degli
altri
,
gli
chiese
:
«
O
Fantucchi
,
come
mai
c
'
è
tanti
che
per
far
quattrini
nelle
Americhe
ci
stanno
una
vita
,
e
voi
avete
fatto
così
presto
?
»
Il
Fantucchi
trasferì
il
sigaro
all
'
altro
angolo
della
bocca
,
poi
,
senza
alzare
gli
occhi
dal
ventaglio
delle
carte
,
rispose
:
«
Capitai
a
Mendoza
col
mio
socio
.
Per
un
po
'
restammo
a
vedere
,
poi
,
un
giorno
,
prendemmo
una
vacca
e
le
attaccammo
un
campanaccio
al
collo
.
Ci
mettemmo
dietro
la
bestia
e
andammo
là
là
,
per
quelle
pampe
,
e
restammo
fuori
una
decina
di
giorni
.
Quando
tornammo
a
Mendoza
,
di
vacche
ne
avevamo
più
di
trecento
»
.
«
O
Fantucchi
»
,
fece
l
'
altro
spalancando
gli
occhi
,
«
ma
allora
le
vacche
le
rubavate
!
»
Il
Fantucchi
non
si
scompose
.
Ritrasferì
d
'
angolo
il
sigaro
,
calò
un
quattro
di
danari
,
poi
disse
:
«
Macché
rubbà
e
rubbà
.
S
'accodavino...»
A
Nuova
York
circolano
le
prime
automobili
private
munite
di
radio
-
telefono
.
È
severamente
proibito
adoperarlo
quando
la
macchina
è
in
marcia
.
Richiesto
di
definire
i
socialdemocratici
,
Antonio
Delfini
ha
detto
:
«
Sono
quelli
che
danno
il
dolce
alla
donna
di
servizio
»
.
StampaQuotidiana ,
Una
delle
difficoltà
opposte
da
più
di
un
partito
alla
revisione
del
Concordato
è
il
mantenimento
dell
'
istruzione
religiosa
nelle
scuole
.
Mi
si
consenta
qualche
considerazione
,
tutta
personale
.
Si
parla
molto
oggi
di
risveglio
di
religiosità
tra
i
giovani
:
non
sempre
a
proposito
,
ché
non
userei
quel
termine
per
designare
qualsiasi
fervore
di
iniziative
,
qualsiasi
uscire
da
sé
per
pensare
agli
altri
(
che
può
essere
filantropia
,
od
operare
per
un
nuovo
assetto
sociale
,
ma
non
è
religione
)
.
Di
religione
invece
può
ben
parlarsi
quando
si
crede
in
un
«
guru
»
,
misteriosa
incarnazione
di
un
essere
soprannaturale
,
quando
ci
si
proclama
«
bambini
di
Dio
»
,
quando
si
riesumano
culti
orientali
o
religioni
del
mistero
,
quando
uscendo
dalla
ortodossia
cattolica
si
formano
cerchie
che
ritengono
di
imitare
le
prime
generazioni
cristiane
celebrando
un
'
agape
fraterna
,
col
pane
e
col
vino
,
ma
senza
la
transustanziazione
,
senza
paramenti
né
preghiere
rituali
,
ma
esponendo
ciascuno
dei
presenti
un
proprio
pensiero
.
Ed
in
questo
risveglio
di
religiosità
farei
anche
rientrare
non
solo
le
molte
iniziative
in
seno
alle
confessioni
tradizionali
-
gruppi
di
giovani
ed
anche
di
uomini
e
donne
maturi
che
,
senza
pronunciare
i
voti
,
senza
lasciare
la
propria
famiglia
né
le
proprie
occupazioni
,
si
assumono
un
compito
benefico
:
visitare
gli
infermi
,
i
vecchi
,
pulire
le
loro
case
,
curare
la
loro
biancheria
,
portare
un
po
'
di
cibo
già
cucinato
,
assumendo
di
farlo
per
amore
di
Dio
-
,
ma
anche
quel
voler
ricercare
nell
'
intimo
della
propria
essenza
i
valori
tradizionali
dei
propri
maggiori
,
tra
cui
erano
quelli
religiosi
.
Ricordo
la
recente
notizia
di
una
esposizione
di
ex
voto
,
di
vari
decenni
o
secoli
fa
,
in
una
cittadina
del
Mezzogiorno
,
e
dell
'
interesse
con
cui
è
stata
seguita
da
tutti
,
in
particolare
da
operai
distaccatisi
dalla
pratica
religiosa
,
ispirando
non
semplice
curiosità
,
e
meno
che
mai
irrisione
,
ma
un
senso
di
ritrovamento
-
e
ripenso
alle
cronache
missionarie
dall
'
Africa
;
cristianesimo
dei
convertiti
,
sì
,
ma
senza
rinnegamento
del
passato
,
senza
distacco
dalle
generazioni
che
precedettero
,
salvando
quanto
si
può
dei
vecchi
riti
;
ed
anche
in
Europa
il
cristianesimo
affermandosi
nei
secoli
VVII
,
pur
nella
lotta
contro
gli
idoli
e
le
statue
degli
dèi
,
non
cercò
forse
di
far
coincidere
le
nuove
festività
con
le
antiche
,
di
far
sorgere
le
chiese
,
specie
le
mete
di
pellegrinaggi
,
dove
già
sorgevano
santuari
rinomati
,
di
rispettare
nei
limiti
del
possibile
le
consuetudini
,
le
antiche
tradizioni
?
Ma
se
passiamo
ad
altro
campo
,
una
delle
recenti
indagini
Doxa
ci
ha
rivelato
quanti
siano
gl
'
incerti
,
cioè
coloro
che
pur
non
dividendo
le
credenze
e
meno
che
mai
le
pratiche
di
alcuna
confessione
religiosa
,
credono
tuttavia
in
un
essere
supremo
,
in
una
sopravvivenza
,
fosse
pure
sotto
forma
di
reincarnazione
;
quanti
alle
domande
se
esista
un
Dio
che
tutto
muove
,
se
credano
in
una
sopravvivenza
,
rispondono
«
non
so
»
.
Ho
l
'
impressione
che
vi
sia
una
larga
massa
che
non
si
pone
mai
queste
domande
,
perché
volutamente
le
tiene
fuori
dalla
propria
cerchia
mentale
,
in
quanto
la
costringerebbero
ad
una
dialettica
,
ad
una
ricerca
di
prove
cui
non
vuole
sottostare
(
per
quanti
mai
il
ragionare
è
fatica
,
cui
ci
si
sottopone
solo
ove
si
debbano
cercare
argomenti
in
difesa
di
un
proprio
interesse
concreto
)
;
ma
che
siano
minoranza
quelli
che
non
esitano
di
fronte
alla
risposta
negativa
:
-
Sono
certo
che
non
c
'
è
alcun
essere
,
alcuna
forza
,
all
'
infuori
di
quelle
che
i
nostri
sensi
,
la
ricerca
scientifica
possono
individuare
;
sono
certo
che
tutto
finisce
con
la
morte
,
che
non
c
'
è
anima
che
sopravviva
-
.
Quanto
a
dire
che
non
mi
sembra
trionfante
il
vecchio
materialismo
,
che
esso
abbia
conquistato
le
masse
;
può
aver
rappresentato
un
agente
nel
distacco
dalle
religioni
tradizionali
,
ma
senza
sostituirvi
una
credenza
così
forte
com
'
era
la
fede
nei
dogmi
di
quelle
.
In
una
tale
realtà
sociale
,
fermo
sempre
il
principio
che
ciascuno
ha
il
diritto
,
e
direi
anzi
il
dovere
,
di
comunicare
agli
altri
quelle
che
sono
le
proprie
certezze
,
mi
domando
se
per
i
genitori
che
certezze
non
hanno
,
non
sia
un
dovere
far
conoscere
obiettivamente
ai
propri
figli
che
ci
sono
uomini
che
pensano
in
modo
diverso
,
credenti
e
non
credenti
,
che
non
ci
sono
qui
buoni
o
cattivi
,
bensì
persone
che
credono
anche
in
ciò
che
la
ragione
umana
non
può
accertare
,
e
persone
che
credono
tale
ragione
non
conosca
limiti
,
non
vi
sia
nulla
che
possa
sfuggirle
,
e
che
tra
questi
ultimi
v
'
è
chi
giunge
a
conclusioni
diverse
sull
'
esistenza
di
un
Essere
supremo
e
su
quella
della
sopravvivenza
:
naturalmente
spiegazione
graduata
,
secondo
l
'
età
e
l
'
intelligenza
del
bambino
.
E
mi
sembra
che
in
ogni
tipo
d
'
insegnamento
sia
una
mutilazione
(
ben
peggiore
di
quella
che
si
rimprovera
alla
vecchia
scuola
,
per
ciò
che
non
doveva
mai
parlarsi
del
sesso
)
,
il
far
scendere
una
cortina
nera
su
tutto
l
'
agitarsi
nella
storia
e
nell
'
attualità
di
quanto
tocca
il
sentimento
religioso
;
s
'
insegna
una
storia
falsata
se
non
si
parla
mai
di
quel
che
credettero
le
passate
generazioni
,
si
dà
un
quadro
inesatto
dell
'
attualità
,
se
si
tace
di
quel
che
possa
ancora
la
fede
religiosa
,
le
ragioni
per
cui
si
vuole
distruggerla
,
ciò
che
la
religione
rappresenta
di
legami
tra
certi
popoli
,
e
di
opposizione
e
fusione
tra
altri
.
Si
è
spesso
detto
che
il
bambino
ha
bisogno
di
certezze
;
ma
poi
l
'
esperienza
ha
dimostrato
quanto
spesso
e
quanto
presto
queste
certezze
svanissero
,
come
dalle
scuole
che
spesso
le
ribadivano
uscissero
i
confutatori
,
i
distruttori
.
Può
darsi
fosse
una
umanità
più
felice
quella
in
cui
in
ogni
campo
le
certezze
si
trasmettevano
da
generazione
a
generazione
,
e
nessuno
le
poneva
in
dubbio
;
ma
occorre
rendersi
conto
del
presente
qual
è
,
che
viviamo
in
un
periodo
in
cui
tutto
rapidamente
muta
,
e
non
a
torto
la
pedagogia
contesta
il
tentativo
di
foggiare
il
figlio
a
propria
immagine
e
somiglianza
che
raramente
riesce
,
e
quando
riesce
rischia
di
fare
del
figlio
un
essere
che
si
troverà
in
disarmonia
con
tutto
quanto
lo
circonda
.
Istruzione
,
e
non
indottrinamento
;
e
mi
pare
sia
il
cammino
su
cui
si
stia
avviando
anche
la
Chiesa
,
con
il
rispetto
per
tutte
le
confessioni
,
i
contatti
anche
con
quelle
che
apparivano
più
lontane
(
incontri
tra
cattolici
e
buddisti
)
,
la
cooperazione
con
quelle
che
,
pur
geograficamente
,
incontra
più
da
vicino
,
l
'
ammirazione
apertamente
espressa
per
uomini
che
operarono
incessantemente
il
bene
,
senza
essere
cattolici
,
talora
non
seguendo
alcuna
religione
.
Nella
scuola
istruzione
religiosa
e
non
indottrinamento
,
non
inculcare
certezze
;
spiegare
che
nella
vicenda
umana
c
'
è
questo
elemento
della
religione
,
che
ci
sono
stati
periodi
in
cui
la
cultura
,
l
'
arte
,
sono
stati
eminentemente
religiosi
,
che
quasi
tutti
i
popoli
hanno
alla
matrice
della
loro
fondazione
un
dato
religioso
.
E
va
da
sé
che
,
come
nell
'
insegnare
geografia
si
scende
più
nei
dettagli
parlando
dell
'
Italia
che
degli
altri
Stati
,
e
man
mano
che
i
Paesi
descritti
ci
sono
più
lontani
s
'
indicano
solo
i
dati
essenziali
,
così
il
contenuto
della
religione
tradizionale
degl
'
italiani
,
quella
di
Dante
e
di
Manzoni
,
dovrà
venire
esposto
più
ampiamente
che
non
quello
dell
'
islamismo
o
del
buddismo
.
Ripeto
,
istruzione
,
e
non
indottrinamento
;
e
poi
libertà
di
scelta
;
ma
non
si
è
liberi
di
scegliere
se
si
mostra
il
mazzo
di
carte
in
modo
che
se
ne
possa
scorgere
una
sola
.
StampaQuotidiana ,
Sono
andato
a
trovare
Benedetto
Croce
e
l
'
ho
distolto
,
per
un
istante
,
dagli
studi
ai
quali
è
intento
,
con
la
mia
curiosità
giornalistica
.
Gli
ho
domandato
:
Avete
letto
nei
giornali
le
rinnovate
discussioni
sul
liberalismo
e
sul
fascismo
,
sulla
ragione
d
'
essere
dell
'
uno
e
dell
'
altro
e
sui
loro
possibili
rapporti
?
Non
vi
pare
che
la
disputa
sia
proceduta
con
molta
confusione
?
Voi
,
che
ve
ne
state
in
disparte
,
dovreste
,
con
la
solita
lucidezza
di
concetti
,
schiarire
i
termini
in
disputa
e
,
insomma
,
dirci
il
vostro
avviso
.
Caro
Dell
'
Erba
,
ci
conosciamo
da
tanti
anni
che
non
vi
dorrete
se
vi
dico
che
la
vostra
domanda
non
tanto
mi
lusinga
per
la
sua
cortese
intenzione
quanto
mi
ferisce
in
una
mia
idea
prediletta
.
Io
ho
sempre
dichiarato
ridicola
la
figura
del
filosofo
che
,
spontaneo
o
invitato
,
si
fa
,
in
nome
della
filosofia
e
della
scienza
,
a
pronunziare
sentenze
su
questioni
politiche
.
Ridicola
e
anche
un
po
'
odiosa
,
perché
vi
è
della
prepotenza
in
quel
salto
dall
'
una
all
'
altra
competenza
,
dalla
sfera
del
pensiero
e
della
critica
all
'
altra
della
pratica
e
dell
'
azione
.
Su
questioni
politiche
e
di
azione
vi
risponderà
in
modo
certo
più
interessante
chi
si
sente
Achille
in
seno
che
non
io
che
,
tutt
'
al
più
,
ho
Aristotele
in
seno
.
Ma
ciò
che
vi
domando
riguarda
appunto
una
questione
,
diciamo
così
,
filosofica
,
ossia
la
più
esatta
definizione
del
liberalismo
e
del
suo
ufficio
proprio
,
della
virtù
o
del
difetto
dello
Stato
liberale
.
È
,
permettetemi
,
una
falsa
questione
filosofica
,
giacché
,
per
chi
guarda
con
occhio
di
filosofo
e
di
storico
,
tutti
gli
Stati
sono
sempre
un
unico
Stato
,
tutti
i
governi
un
unico
governo
:
quello
di
un
gruppo
che
domina
e
perciò
governa
la
maggioranza
;
e
tutti
,
finché
durano
,
adempiono
a
un
'
utilità
,
anzi
alla
maggiore
utilità
possibile
nel
momento
dato
;
e
discernere
volta
per
volta
quale
questa
utilità
sia
stata
è
,
appunto
,
opera
dello
storico
,
nel
tempo
in
cui
è
dato
far
la
storia
di
un
moto
giunto
a
compimento
o
ad
esaurimento
.
Le
forme
politiche
sono
astrazioni
dei
teorici
,
e
per
questa
ragione
esse
riescono
indifferenti
,
così
allo
storico
che
non
guarda
mai
alla
astratta
forma
,
ma
alla
sostanza
,
ossia
alla
forma
riempita
e
concreta
,
come
,
in
altro
senso
,
sono
indifferenti
all
'
uomo
di
azione
,
che
le
considera
pregiudizi
più
o
meno
rispettabili
.
Le
forme
degli
stati
e
gli
effettivi
governi
vengono
disciolte
e
sostituite
non
da
una
critica
teorica
che
si
eserciti
su
di
loro
,
ma
dalla
presenza
e
dall
'
azione
di
altri
gruppi
che
rappresentano
o
fanno
sperare
una
maggiore
e
migliore
utilità
sociale
.
Se
volete
mettere
questa
tesi
in
forma
negativa
,
ricordatevi
di
Matteo
Visconti
,
che
,
scacciato
da
Milano
,
se
ne
stava
tranquillo
a
pescare
sul
lago
di
Garda
,
e
a
un
milanese
che
gli
domandava
quando
avrebbe
ripigliato
il
dominio
di
Milano
,
rispondeva
serenamente
:
«
Quando
la
somma
delle
bestialità
di
coloro
che
ora
governano
,
avrà
superata
quella
delle
bestialità
commesse
da
me
»
.
Sicché
?
Fate
voi
l
'
applicazione
ai
casi
presenti
,
e
lasciate
che
aggiunga
che
non
mi
sembra
facile
superare
tanto
presto
la
somma
delle
bestialità
commesse
in
Italia
,
nei
primi
anni
del
dopo
guerra
.
Nel
fatto
,
dunque
,
non
esiste
ora
una
questione
di
liberalismo
e
di
fascismo
,
ma
solo
una
questione
di
forze
politiche
.
Dove
sono
le
forze
che
possano
,
ora
,
fronteggiare
o
prendere
la
successione
del
governo
presente
?
Io
non
le
vedo
.
Noto
invece
grande
paura
di
un
eventuale
ritorno
alla
paralisi
parlamentare
del
1922
.
Per
un
tale
effetto
,
nessuno
,
che
abbia
senno
,
augura
un
cangiamento
.
Ma
voi
,
personalmente
,
accettate
o
no
l
'
idealità
liberale
?
Non
so
quanto
possa
importare
di
conoscere
quel
che
io
accetto
(
io
che
ho
Aristotele
e
non
Achille
in
seno
)
nelle
cose
della
politica
.
Ma
,
se
vi
fa
piacere
saperlo
,
vi
dirò
che
io
,
personalmente
,
sono
e
non
saprei
non
essere
liberale
.
Perché
?
Non
per
deduzioni
filosofiche
o
teoriche
,
che
ho
già
escluse
dalla
considerazione
politica
;
ma
,
direi
,
allo
stesso
modo
che
mi
sento
napoletano
o
borghese
meridionale
.
Tutto
il
mio
essere
intellettuale
e
morale
è
venuto
fuori
dalla
tradizione
liberale
del
Risorgimento
.
E
come
può
non
sentirsi
liberale
chi
si
è
forviato
nel
primo
cinquantennio
della
nuova
Italia
unitaria
e
liberale
,
e
ha
respirato
in
quell
'
aria
,
e
si
è
giovato
di
quelle
iniziative
,
di
quei
contrasti
,
di
quel
rapido
accrescimento
e
ammodernamento
della
vita
italiana
?
Sicché
io
,
rinunziando
a
difendere
il
liberalismo
(
come
qualsiasi
altro
partito
politico
)
con
argomenti
teorici
,
tanto
più
lo
asserisco
come
una
mia
realtà
di
sentimento
e
di
volontà
.
Anzi
,
non
ho
bisogno
,
per
mio
conto
,
di
difenderlo
,
cioè
di
appoggiarlo
a
cattivi
ragionamenti
e
a
sofismi
.
E
auguro
di
cuore
che
i
liberali
italiani
,
ripigliando
coscienza
della
loro
migliore
tradizione
,
restaurino
il
partito
liberale
,
ridandogli
quell
'
elevato
carattere
etico
,
che
ebbe
nella
sua
forma
originaria
;
e
in
questa
esigenza
etica
,
nella
devozione
alla
patria
,
trovino
il
modo
di
risanare
le
scissioni
,
che
non
solo
li
indeboliscono
,
ma
li
pervertono
.
Non
c
'
è
contraddizione
tra
questa
vostra
fede
liberale
e
l
'
accettazione
e
giustificazione
che
mi
avete
data
del
fascismo
?
Nessuna
contraddizione
.
Se
i
liberali
non
hanno
avuto
la
forza
e
la
virtù
di
salvare
l
'
Italia
dall
'
anarchia
in
cui
si
dibatteva
,
debbono
dolersi
di
sé
medesimi
,
recitare
il
mea
culpa
,
e
intanto
accettare
e
riconoscere
il
bene
da
qualunque
parte
sia
sorto
,
e
prepararsi
per
l
'
avvenire
.
Questo
il
loro
dovere
.
Ma
non
credo
che
essi
abbiano
l
'
altro
dovere
di
diventare
«
fascisti
»
,
cioè
di
vestire
la
personalità
di
uomini
che
hanno
altro
temperamento
,
hanno
percorso
diversa
esperienza
,
e
appartengono
in
gran
numero
alla
generazione
più
giovane
.
Sarebbero
cattivi
fascisti
,
perché
fascisti
in
cattiva
coscienza
,
laddove
possono
essere
buoni
liberali
e
rendere
utili
servigi
all
'
Italia
nel
presente
e
nell
'
avvenire
.
StampaQuotidiana ,
Non
si
può
,
ogni
tanto
,
non
interessarsi
di
pugilato
.
A
proposito
di
questo
sport
,
certamente
molto
diverso
dal
ping
-
pong
,
dal
golf
e
dalla
ginnastica
artistica
,
le
opinioni
sono
contrastanti
.
Vi
è
chi
lo
giudica
una
fiera
della
brutalità
e
chi
lo
accetta
come
la
più
esplicita
e
virile
delle
prove
agonistiche
.
Ma
è
un
fatto
che
la
televisione
,
per
la
quale
il
pugilato
è
lo
spettacolo
ideale
,
ha
convertito
molta
gente
.
Nella
primavera
dell
'
anno
scorso
,
un
distinto
avvocato
milanese
mi
raccontò
che
sua
madre
,
settanteseienne
,
si
rifiutava
di
assistere
alle
trasmissioni
della
TV
,
compreso
«
Lascia
o
raddoppia
»
,
con
la
sola
eccezione
dei
programmi
pugilistici
.
La
vecchia
signora
,
che
fino
ad
allora
aveva
condannato
ogni
forma
di
violenza
si
entusiasmava
ogni
volta
che
i
raggi
catodici
le
portavano
a
domicilio
le
sventolone
di
Cavicchi
o
gli
uncini
elettrici
di
Loi
.
Non
solo
:
la
mattina
dopo
,
a
tavola
,
cercava
di
orientare
la
conversazione
verso
i
combattimenti
,
e
avanzava
giudizi
,
sempre
più
ferrati
,
sui
difetti
e
le
virtù
dei
vari
atleti
.
Basta
conoscere
un
poco
le
donne
,
adolescenti
od
ottuagenarie
,
per
sapere
che
di
fronte
a
due
uomini
che
si
picchiano
non
sono
mai
così
impressionate
e
sgomente
come
,
per
dovere
femminile
,
dimostrano
.
Ognuno
di
noi
conosce
qualche
vecchia
signora
,
fragile
come
un
passerotto
,
che
al
momento
buono
dimostra
il
coraggio
e
la
risolutezza
di
un
«
kamikaze
»
.
Ma
confesso
che
l
'
altra
sera
,
al
Cinema
Nazionale
,
mentre
si
svolgeva
il
«
match
»
Garbelli
-
St
.
Louis
,
l
'
interesse
e
lo
sguardo
acceso
di
alcune
spettatrici
più
'
che
mature
mi
hanno
impressionato
.
Una
specialmente
,
dai
capelli
grigi
sotto
uno
scodellino
di
velluto
viola
,
appartenente
,
senza
dubbio
,
alla
media
borghesia
commerciale
milanese
,
la
quale
,
due
file
dietro
alla
mia
,
fissava
il
ring
incandescente
senza
battito
di
ciglia
,
e
accompagnava
con
lievi
movimenti
delle
spalle
i
colpi
dei
pugilatori
.
Si
ha
un
bel
dire
.
Sotto
il
coperchio
della
civiltà
,
la
pentola
umana
bolle
ancora
per
fuochi
primordiali
.
Sollevate
un
poco
il
coperchio
,
e
vi
accorgete
che
le
nostre
signore
,
di
fronte
a
un
buon
pestaggio
,
si
comportano
come
le
cerbiatte
nella
radura
del
bosco
,
quando
i
cervi
decidono
a
cornate
la
partita
matrimoniale
.
StampaQuotidiana ,
Si
parla
a
sufficienza
della
Chiesa
,
ma
considerando
soltanto
la
sua
azione
sociale
o
politica
;
una
minima
parte
di
quanto
si
è
scritto
anche
su
religiosi
di
grande
prestigio
,
don
Mazzolari
,
padre
Bevilacqua
,
don
Milani
,
non
analizza
l
'
essenza
della
loro
fede
.
È
quasi
un
luogo
comune
che
la
Chiesa
con
Giovanni
XXIII
e
Paolo
VI
ha
subìto
una
svolta
,
ma
questa
svolta
consisterebbe
nel
non
pretendere
più
privilegi
,
rivolgersi
ai
popoli
più
che
ai
governi
,
soprattutto
prospettare
in
primo
piano
la
questione
sociale
,
essere
la
Chiesa
dei
poveri
,
abbandonare
,
come
si
è
fatto
con
la
Populorum
progressio
,
il
secolare
concetto
della
proprietà
privata
diritto
naturale
,
che
il
legislatore
doveva
rispettare
.
Non
mi
consta
che
si
analizzi
mai
ciò
ch
'
è
mutato
nella
religione
non
solo
degl
'
italiani
,
ma
direi
di
tutti
gli
occidentali
;
né
se
ne
troverebbe
traccia
in
documenti
ufficiali
;
dove
come
in
passato
è
raccomandato
non
solo
il
culto
a
Maria
,
ma
la
devozione
al
S
.
Cuore
,
la
recita
del
Rosario
,
celebrate
le
rivelazioni
di
Fatima
.
Eppure
chi
sia
abbastanza
vecchio
per
ricordare
quella
ch
'
era
al
principio
del
secolo
la
fede
diffusa
nella
massa
dei
credenti
(
che
forse
neppure
allora
costituivano
la
maggioranza
degl
'
italiani
)
,
soprattutto
quella
ch
'
era
la
fede
degli
umili
,
si
accorge
dei
cambiamenti
.
Era
un
cattolicesimo
in
cui
il
Dio
Padre
era
lontano
,
poco
invocato
,
cui
si
parlava
attraverso
gl
'
intermediari
,
soprattutto
la
Vergine
ed
un
gran
numero
di
santi
,
tra
cui
era
dato
scegliere
il
proprio
intercessore
.
Una
fede
semplice
,
cui
non
a
torto
si
rimproverava
molto
antropomorfismo
;
si
credeva
in
una
sopravvivenza
,
ma
come
una
continuazione
della
vita
presente
;
un
cattolico
credeva
nelle
sofferenze
sensibili
e
senza
fine
dell
'
Inferno
,
nelle
anime
purganti
per
cui
si
prega
e
che
pregano
per
noi
,
in
un
Paradiso
in
cui
ci
si
ritrova
ancora
con
gli
affetti
della
vita
terrena
;
quando
si
consolava
chi
piangeva
sulla
salma
di
una
persona
cara
,
dicendogli
:
«
Tra
qualche
anno
vi
ricongiungerete
»
,
si
pensava
proprio
al
figlio
che
ritrova
la
madre
,
e
conversa
con
lei
,
ed
ancora
le
chiede
perdono
dei
suoi
mancamenti
,
allo
sposo
che
ritrova
la
sposa
,
i
genitori
,
il
figlio
.
L
'
intimo
sentire
non
era
un
confondersi
in
Dio
,
ma
un
ritrovare
proprio
le
persone
care
;
qualche
anno
,
e
poi
di
nuovo
la
famiglia
riunita
.
Un
aldilà
,
lo
si
concepiva
ancora
con
i
colori
,
le
forme
,
i
suoni
che
ci
sono
noti
;
in
un
culmine
di
bellezza
cui
non
possiamo
arrivare
,
ma
sempre
forme
,
sempre
colori
,
sempre
suoni
.
I
veri
credenti
erano
certi
che
le
indulgenze
abbreviano
l
'
espiazione
nel
Purgatorio
,
che
l
'
assoluzione
riporta
nello
stato
di
grazia
,
che
il
sacerdote
ha
dei
poteri
carismatici
e
può
quindi
quello
che
nessun
altro
uomo
può
,
rimettere
i
peccati
;
gli
ortodossi
ritenevano
esservi
una
sola
via
,
quella
della
Chiesa
cattolica
per
giungere
a
Dio
.
Cosa
rimane
di
questo
,
anche
in
un
giovane
iscritto
all
'
Azione
cattolica
?
Non
gli
darebbe
molestia
vedere
una
di
quelle
immaginette
,
tanto
diffuse
allorché
ero
bambino
,
le
anime
purganti
che
emergono
con
metà
del
corpo
da
un
mare
di
fiamme
,
giungendo
le
mani
e
levando
gli
occhi
'
al
cielo
?
O
ritrovare
in
un
vecchio
libro
una
delle
storie
edificanti
che
si
leggevano
allora
,
il
bambino
morto
che
alla
domanda
pressante
dei
genitori
se
è
in
Paradiso
,
risponde
che
è
all
'
Inferno
perché
è
morto
dopo
aver
commesso
un
atto
impuro
?
Ripeto
,
nulla
è
cambiato
nel
dogma
,
nell
'
insegnamento
ufficiale
;
ancora
pochi
giorni
fa
una
signora
mi
diceva
che
un
confessore
le
aveva
negato
l
'
assoluzione
s
'
ella
persisteva
nel
non
credere
nell
'
Inferno
(
non
gliel
'
avrebbe
negata
se
lo
accettava
,
ma
pensava
ad
un
carcere
senza
detenuti
)
.
Ma
anche
nel
Credo
non
si
parla
più
di
discesa
di
Cristo
all
'
Inferno
,
e
quando
sento
da
ottimi
sacerdoti
le
spiegazioni
del
Vangelo
odo
parlare
sì
di
vita
eterna
,
di
ricongiungersi
con
Dio
,
ma
non
già
quel
ritrovarsi
proprio
in
una
continuità
degli
affetti
terreni
,
anziché
come
scintille
che
ritornino
ad
una
grande
fiamma
;
e
se
pure
continuino
ad
annunciarsi
certe
indulgenze
,
come
quella
della
Porziuncola
,
non
sento
mai
accennare
alle
indulgenze
che
abbrevierebbero
le
pene
delle
anime
purganti
;
mentre
la
facilità
delle
riduzioni
allo
stato
laicale
,
il
non
considerare
più
il
sacerdote
che
gettava
la
veste
e
passava
al
matrimonio
come
un
disertore
,
un
reietto
,
non
può
(
accompagnata
all
'
abbandono
dell
'
abito
talare
,
alla
stessa
trasandatezza
frequente
del
rito
;
non
più
il
chierichetto
in
cotta
,
che
faceva
suonare
ad
un
certo
momento
il
campanellino
)
non
avere
diminuito
un
po
'
la
figura
del
sacerdote
cui
si
baciava
la
mano
.
Una
purificazione
del
cattolicesimo
da
troppe
scorie
inseritesi
nei
secoli
,
d
'
accordo
;
direi
anche
cattolicesimo
più
consono
alla
ragione
umana
,
che
se
qualcosa
può
proclamare
è
il
proprio
limite
;
non
può
né
provare
né
negare
l
'
esistenza
di
un
mondo
fuori
dell
'
ambito
dell
'
uomo
chiuso
nei
suoi
sensi
(
gli
argomenti
dimostrativi
di
questa
esistenza
poggiano
tutti
sempre
nella
cerchia
della
ragione
,
cioè
della
presumibilità
che
l
'
ordinamento
umano
in
cui
viviamo
abbia
caratteri
che
non
possono
essere
non
comuni
a
quello
in
cui
resusciteremo
:
effetto
che
richiama
una
causa
,
sviluppo
che
deve
portare
ad
una
mèta
,
niente
senza
una
ragion
d
'
essere
)
,
e
meno
che
mai
conoscere
quale
sarebbe
la
condizione
dell
'
uomo
che
più
non
fosse
tale
;
il
credente
è
tale
per
la
fede
,
e
già
Dante
ammoniva
sui
limiti
del
conoscibile
,
sulla
non
sostituibilità
della
fede
,
ché
se
no
,
d
'
uopo
non
era
partorir
Maria
.
Ed
ancora
esortazione
all
'
uomo
che
il
vero
modo
di
onorare
Dio
è
operare
bene
,
prodigarsi
per
i
fratelli
,
non
pensare
a
sé
,
che
è
la
spiegazione
dell
'
evangelico
e
misterioso
-
chi
ama
la
sua
vita
la
perde
,
e
chi
odia
la
sua
vita
in
questo
mondo
,
la
conserverà
per
la
vita
eterna
-
;
esortazione
ad
un
comportamento
che
è
certo
d
'
interesse
generale
,
che
permette
di
collaborare
credenti
e
non
credenti
;
e
già
i
migliori
sacerdoti
da
tempo
predicavano
contro
il
voler
ridurre
la
religione
a
«
sentimento
»
.
Tutto
questo
è
vero
;
prendiamo
atto
di
questo
tacito
mutamento
anche
con
soddisfazione
;
ma
non
disconosciamo
che
quella
che
pare
scomparsa
era
la
religione
dei
poveri
in
spirito
prediletti
nel
Vangelo
,
e
che
non
è
dato
supporre
un
Dio
che
non
accogliesse
come
una
preghiera
innalzata
a
lui
quella
diretta
al
santo
protettore
da
una
data
malattia
,
o
il
rosario
recitato
,
storpiando
le
parole
latine
,
dalla
povera
vecchietta
.
Né
so
pensare
ad
un
Cristo
che
amando
i
poveri
in
spirito
,
non
sia
stato
l
'
intercessore
presso
il
Padre
quale
fosse
la
loro
preghiera
,
non
gradisse
il
cuore
d
'
argento
che
appendevano
per
la
grazia
ricevuta
.
StampaQuotidiana ,
Ho
accennato
al
Croce
la
lugubre
visione
di
alcuni
che
considerano
assai
pericoloso
il
momento
politico
-
elettorale
,
al
quale
ci
avviciniamo
.
Pericoloso
?
(
mi
ha
risposto
)
.
Non
mi
pare
.
E
certamente
non
mi
pare
che
sia
più
pericoloso
di
altri
che
abbiamo
vissuti
da
un
decennio
in
qua
.
Del
resto
,
la
mia
capacità
di
commozioni
si
è
assai
attutita
dopo
il
novembre
del
1917
.
Niente
di
quanto
è
accaduto
poi
,
mi
è
parso
degno
di
muovermi
nelle
più
intime
fibre
come
l
'
irruzione
dello
straniero
in
Italia
:
tutto
mi
è
parso
lieve
a
sopportare
,
riportandomi
a
quel
termine
di
confronto
.
Ma
che
cosa
prevede
circa
l
'
effetto
del
prossimo
movimento
elettorale
?
Lascio
le
previsioni
a
chi
si
diletta
a
questa
sorta
di
giuoco
,
e
formo
invece
un
augurio
:
l
'
augurio
che
sia
largamente
sentita
la
necessità
di
non
compromettere
l
'
opera
intrapresa
di
restaurazione
politica
.
Il
governo
presente
,
col
fatto
,
come
i
precedenti
col
desiderio
e
col
lamento
,
fa
intendere
che
non
si
può
governare
senza
una
maggioranza
,
e
chiede
che
il
paese
gli
dia
una
compatta
maggioranza
.
Bisogna
procurare
di
dargliela
.
Pure
,
il
nuovo
sistema
elettorale
sembra
ad
alcuni
cercar
di
desumere
dagli
atti
del
fascismo
la
filosofia
,
o
almeno
la
tendenza
morale
nuova
,
che
si
dice
implicita
in
esso
,
e
,
quantunque
abbia
qualche
pratica
e
qualche
abilità
in
coteste
analisi
e
sintesi
logiche
,
in
coteste
riduzioni
ai
principi
,
questa
volta
non
sono
venuto
a
capo
di
nulla
.
Temo
che
il
nuovo
pensiero
non
ci
sia
,
e
credo
che
non
ci
sia
perché
non
possa
esserci
.
Insomma
,
Ella
,
piuttosto
che
alle
ideologie
,
guarda
alla
novità
dei
fatti
.
E
ciò
particolarmente
trattandosi
di
giovani
...
Proprio
così
.
E
la
gioventù
è
bella
e
feconda
di
bene
.
Vorrei
concludere
:
«
Peccato
non
essere
tutti
giovani
!
»
,
se
non
avvertissi
che
questa
sarebbe
un
'
esclamazione
rettorica
.
Ci
vuole
,
al
mondo
,
il
giovane
e
il
non
giovane
:
ci
vuole
l
'
impeto
e
la
riflessione
,
e
non
bisogna
temere
che
l
'
una
cosa
sia
per
nuocere
all
'
altra
.
StampaQuotidiana ,
I
dati
anagrafici
degli
artisti
di
statura
universale
hanno
sempre
un
interesse
relativo
.
I
grandi
ingegni
finiscono
con
l
'
appartenere
al
mondo
e
il
loro
luogo
di
nascita
o
di
morte
diventa
,
più
che
altro
,
materia
di
«
quiz
»
.
È
però
diritto
dei
loro
concittadini
non
soltanto
onorarne
la
memoria
,
ma
anche
andarne
orgogliosi
.
Può
essere
ingenuo
,
ma
è
umano
.
In
questi
giorni
í
livornesi
sono
in
fermento
perché
hanno
appreso
che
il
regista
francese
Jacques
Becker
,
lo
stesso
che
girò
il
bellissimo
Casque
d
'
or
,
ha
completamente
dimenticato
l
'
origine
livornese
di
Amedeo
Modigliani
,
nel
film
Montparnasse
19
.
Non
basta
.
Becker
non
ha
neppure
ricordato
che
il
«
pittore
dei
colli
lunghi
»
era
italiano
.
Alcuni
mesi
or
sono
,
il
bergamasco
Geo
Renato
Crippa
,
che
fu
il
braccio
destro
dell
'
onorevole
Pacciardi
e
oggi
si
presenta
candidato
repubblicano
nella
circoscrizione
Livorno
-
Pisa
-
Lucca
-
Carrara
,
fu
messo
alla
presidenza
dello
speciale
ente
turistico
che
dovrebbe
valorizzare
la
provincia
di
Livorno
,
con
particolare
riguardo
per
l
'
isola
d
'
Elba
.
Crippa
è
un
omone
dalla
voce
tonante
e
dalla
gesticolazione
fastosa
.
Sarebbe
un
perfetto
demagogo
ottocentesco
,
se
ogni
tanto
non
lasciasse
lampeggiare
faine
d
'
ironia
.
Ha
preso
molto
a
cuore
la
sua
missione
toscana
e
fu
lui
,
fra
l
'
altro
,
a
ottenere
dai
produttori
di
Montparnasse
19
che
il
film
venisse
presentato
a
Livorno
in
prima
mondiale
assoluta
.
Intanto
,
si
stava
organizzando
una
vasta
mostra
delle
opere
di
Modigliani
,
abbinata
a
quella
di
Giovanni
Fattori
,
della
cui
morte
ricorre
quest
'
anno
il
cinquantenario
.
Dimenticando
l
'
italianità
di
Modigliani
,
Becker
non
si
è
certamente
comportato
da
scrupoloso
biografo
.
D
'
altra
parte
,
si
sa
che
i
francesi
sono
maestri
nel
nazionalizzare
tutto
ciò
che
valorizzano
.
Ma
anche
i
livornesi
,
in
questa
circostanza
,
possono
strillare
fino
a
un
certo
punto
.
Hanno
dedicato
una
strada
della
loro
città
ad
un
artista
aulico
e
mediocre
come
Corcos
,
ma
non
hanno
mai
onorato
,
neppure
con
un
vicolo
,
la
memoria
di
Modigliani
.
Se
non
fu
possibile
farlo
negli
anni
della
campagna
antiebraica
,
era
doveroso
provvedervi
dopo
il
'45
.
Non
vi
ha
pensato
neppure
Furio
Diaz
,
marxista
di
vedute
piuttosto
larghe
,
che
fu
per
otto
anni
sindaco
della
città
.
Il
nuovo
regolamento
americano
per
il
pagamento
delle
imposte
contiene
un
paragrafo
di
212
parole
.
Un
senatore
ha
annunciato
che
pagherà
di
tasca
propria
le
imposte
del
cittadino
che
per
primo
dimostrerà
di
averne
capito
il
senso
.
StampaQuotidiana ,
L
'
art.
315
del
vigente
codice
civile
suona
:
«
Il
figlio
,
di
qualunque
età
sia
,
deve
onorare
e
rispettare
i
genitori
»
.
Nel
progetto
unificato
di
modifiche
al
diritto
di
famiglia
scompare
l
'
onorare
e
si
menziona
l
'
obbligo
del
figlio
,
finché
viva
in
seno
alla
famiglia
,
di
contribuire
ai
bisogni
di
questa
in
proporzione
alle
sue
sostanze
e
al
suo
reddito
.
La
scomparsa
dell
'
onorare
è
priva
d
'
importanza
pratica
;
il
legislatore
non
può
ispirare
sentimenti
.
Ma
è
una
delle
modifiche
al
codice
inserite
nel
progetto
che
coglie
un
giovane
professore
,
Ennio
Russo
,
nella
sua
introduzione
«
Le
idee
della
riforma
del
diritto
di
famiglia
»
ad
un
volume
di
studi
in
argomento
,
opera
dell
'
Istituto
di
diritto
privato
della
Università
di
Messina
.
La
monografia
del
Russo
,
che
si
distacca
da
troppe
altre
lette
in
questi
anni
,
afferma
che
la
disciplina
data
in
passato
dai
codici
alla
famiglia
legittima
intendeva
proteggerla
come
centro
politico
elementare
,
come
depositaria
di
valori
(
così
l
'
idea
di
Patria
)
,
che
premeva
al
legislatore
di
conservare
;
mentre
anche
la
trasmissione
ereditaria
di
patrimoni
rispondeva
ad
una
concezione
politica
.
Mutata
questa
,
lo
Stato
attenua
la
protezione
della
famiglia
legittima
,
e
tende
sempre
più
a
parificarle
la
famiglia
nascente
dall
'
adozione
e
quella
naturale
.
Appare
così
che
la
famiglia
non
è
istituto
naturale
,
ma
il
concetto
di
famiglia
varia
storicamente
secondo
gl
'
interessi
fondamentali
della
comunità
.
Oggi
la
famiglia
non
costituisce
più
una
remora
per
i
suoi
componenti
;
i
partiti
possono
tutti
consentire
nel
vedere
scemare
la
protezione
alla
famiglia
,
perché
essa
non
assicura
più
neppure
un
gruppo
omogeneo
di
voti
.
L
'
interesse
del
legislatore
è
ora
volto
ai
singoli
,
non
al
gruppo
familiare
;
la
famiglia
viene
regolata
nell
'
interesse
dei
singoli
,
lo
Stato
cessa
di
proteggere
i
rapporti
familiari
quando
essi
non
realizzino
più
l
'
interesse
del
soggetto
al
libero
dispiegamento
della
propria
personalità
.
Quindi
il
gruppo
familiare
deve
potersi
disgregare
se
non
realizzi
più
la
tutela
dei
diritti
ed
interessi
degli
appartenenti
.
Non
ci
sono
interessi
della
famiglia
che
non
siano
interessi
dei
coniugi
o
dei
figli
;
un
potere
familiare
non
può
venire
concepito
se
non
come
strumento
per
l
'
adempimento
di
doveri
:
tra
cui
primeggia
quello
della
educazione
dei
minori
:
si
recidano
i
vincoli
di
sangue
se
altre
formazioni
sociali
possano
meglio
occuparsi
della
formazione
del
bambino
.
Ma
la
prole
è
elemento
che
non
sempre
esiste
e
comunque
provvisorio
nella
famiglia
,
che
è
eminentemente
società
coniugale
;
sicché
la
tutela
della
dignità
,
e
soprattutto
del
lavoro
della
donna
,
è
punto
fondamentale
nella
riforma
del
diritto
di
famiglia
.
Che
il
Russo
,
il
quale
peraltro
ricorda
che
in
materia
il
diritto
entra
in
funzione
quando
non
operano
più
gli
affetti
,
sintetizzi
felicemente
la
ispirazione
del
progetto
,
mi
pare
certo
,
e
convengo
che
in
tutti
questi
punti
coglie
bene
la
realtà
della
famiglia
odierna
e
delle
preoccupazioni
legislative
,
che
spesso
non
si
osa
formulare
.
Questo
suscita
in
me
molte
considerazioni
.
È
difficile
parlare
di
tendenze
individualiste
o
invece
di
annullamento
dell
'
individuo
nel
gruppo
,
in
una
data
epoca
.
Oggi
anche
se
molto
anticonformismo
sia
in
realtà
un
conformismo
di
opposizione
al
passato
,
c
'
è
una
diversità
di
opinamenti
su
ogni
punto
quale
non
si
dava
in
altri
periodi
;
non
scorgo
un
solo
postulato
in
cui
tutti
convengano
.
E
,
quando
non
crolla
,
s
'
indebolisce
il
più
vecchio
gruppo
,
la
famiglia
:
prevalenza
individualista
,
si
direbbe
.
Ma
viceversa
nei
contrasti
del
mondo
del
lavoro
,
non
c
'
è
che
il
gruppo
:
è
quasi
impossibile
al
singolo
affermare
una
volontà
in
contrasto
con
quella
del
sindacato
,
dell
'
ordine
professionale
.
Preoccupazione
saliente
è
certo
l
'
educazione
dei
bambini
,
dei
ragazzi
,
a
prescindere
da
come
poi
si
attui
questa
educazione
;
invece
s
'
accetta
che
con
l
'
adolescenza
,
con
la
prima
giovinezza
,
il
figlio
abbia
diritto
di
staccarsi
anche
materialmente
,
con
una
abitazione
a
sé
,
dalla
famiglia
,
e
non
debba
più
dipendere
in
alcun
modo
da
questa
.
I
legami
si
allentano
fino
a
rompersi
.
Non
posso
non
ricordare
che
questo
avviene
negli
animali
;
cagne
e
gatte
sono
mamme
amorosissime
con
i
piccoli
,
ma
poi
li
ignorano
una
volta
divenuti
adulti
.
Che
l
'
incesto
non
ispiri
più
l
'
orrore
che
un
tempo
ispirava
indistintamente
a
tutti
,
mi
pare
anche
un
segno
di
questo
ritorno
verso
l
'
animalità
;
contrassegnato
poi
anche
dalla
indifferenza
verso
i
vecchi
,
dallo
svanire
di
ogni
pietà
verso
di
loro
:
si
vide
mai
un
cane
od
un
gatto
soccorrere
il
vecchio
genitore
?
Non
riesco
a
convincermi
che
sia
una
mia
fantasia
morbosa
quella
di
una
parabola
dell
'
umanità
che
ritorna
verso
le
origini
.
È
vero
che
non
ha
più
peso
l
'
idea
della
famiglia
società
naturale
,
come
definisce
la
famiglia
legittima
l
'
art.
29
della
Costituzione
.
Ciò
porge
adito
ad
altra
osservazione
.
Si
disse
ampiamente
che
nel
redigere
la
Costituzione
la
Democrazia
cristiana
era
riuscita
a
fare
accogliere
in
essa
le
concezioni
fondamentali
della
dottrina
cristiano
-
sociale
,
che
appunto
aveva
alla
sua
volta
recepito
le
idee
dei
teoretici
cattolici
del
diritto
naturale
,
padre
Taparelli
,
padre
Liberatore
,
i
quali
affermavano
i
diritti
delle
società
naturali
,
e
la
tirannide
dello
Stato
che
non
li
rispettasse
:
la
famiglia
non
era
che
la
prima
delle
società
naturali
,
poi
venivano
le
cerchie
territoriali
,
così
i
Comuni
.
A
distanza
di
un
quarto
di
secolo
non
mi
pare
che
resti
più
nulla
di
una
posizione
del
partito
di
maggioranza
relativa
in
difesa
di
queste
concezioni
.
Esso
è
certo
fra
tutti
i
partiti
quello
che
ha
mutato
di
più
i
propri
orientamenti
,
pure
conservando
alcuni
degli
uomini
delle
origini
(
e
non
di
secondaria
importanza
)
,
e
non
perdendo
quelli
che
sopravvivono
dei
suoi
originari
elettori
.
Ciò
che
induce
a
riflessioni
su
quel
che
è
il
partito
e
soprattutto
su
quella
che
è
oggi
la
partecipazione
del
popolo
alla
vita
politica
.
Per
tanti
elettori
il
partito
è
quel
che
rappresenta
per
il
cliente
il
nome
di
un
'
affermata
ditta
commerciale
;
non
si
chiede
al
partito
quali
siano
oggi
i
suoi
propositi
,
quali
le
posizioni
prese
negli
ultimi
anni
,
non
si
giudica
;
basta
quel
nome
.
Torniamo
alla
famiglia
.
Non
idealizzo
la
famiglia
tradizionale
;
so
come
spesso
sotto
l
'
apparente
concordia
fervevano
avversioni
profonde
,
gelosie
tra
fratelli
e
sorelle
,
incomprensioni
,
come
l
'
essere
la
famiglia
centro
d
'
interessi
patrimoniali
portasse
anche
ad
odi
feroci
a
proposito
di
eredità
o
di
divisioni
.
La
stessa
solidarietà
familiare
quando
esisteva
diveniva
talora
omertà
,
diniego
del
diritto
altrui
.
Tuttavia
da
quell
'
idea
del
vincolo
obbligatorio
,
del
legame
di
sangue
,
diciamo
pure
dal
mito
della
società
naturale
,
si
sviluppavano
non
di
rado
devozioni
profonde
(
anche
tra
coniugi
uniti
in
origine
in
matrimoni
combinati
,
senza
un
amore
iniziale
)
,
affetti
delicati
;
l
'
individuo
trovava
nella
famiglia
il
conforto
di
cuori
fratelli
,
quell
'
armonia
dei
sentimenti
,
quelle
stesse
vibrazioni
delle
emozioni
,
che
vale
molto
più
della
comunanza
d
'
idee
:
ho
presenti
fratelli
e
sorelle
che
si
sostennero
con
infinita
carità
per
il
corso
di
una
lunga
vita
.
La
famiglia
non
provvisoria
,
che
legava
ancora
i
figli
cinquantenni
ai
genitori
in
tarda
età
,
la
famiglia
larga
,
che
comprendeva
zii
e
cugini
,
era
stata
una
bella
conquista
dell
'
umanità
,
elevandosi
al
di
sopra
delle
specie
animali
.
StampaQuotidiana ,
Ho
chiesto
al
senatore
Croce
il
permesso
di
pubblicare
una
nostra
conversazione
sugli
attuali
avvenimenti
politici
italiani
.
Il
Croce
si
è
mostrato
dapprima
restio
,
e
per
persuadermi
mi
ha
detto
:
Nella
mia
qualità
di
letterato
sono
costretto
a
scrivere
molto
ed
anche
a
polemizzare
in
difesa
delle
mie
idee
.
Non
voglio
aumentare
la
somma
del
mio
scrivere
e
parlare
,
occupandomi
anche
degli
avvenimenti
politici
del
giorno
,
per
quanto
gravi
e
importanti
come
gli
attuali
.
Ma
io
ho
insistito
.
La
parola
di
un
uomo
di
alto
intelletto
e
di
grande
autorità
come
il
Croce
può
giovare
non
poco
in
questo
momento
,
e
aiutare
il
fascismo
a
trovare
la
strada
buona
nel
supremo
interesse
della
patria
.
Ed
egli
ha
finito
per
cedere
.
Voi
sapete
mi
ha
detto
il
Croce
che
io
ho
sempre
sostenuto
che
il
movimento
fascistico
fosse
sterile
di
nuove
istituzioni
,
incapace
di
plasmare
,
come
i
suoi
pubblicisti
vantavano
,
un
nuovo
tipo
di
Stato
.
Perciò
esso
non
poteva
e
non
doveva
essere
altro
,
a
mio
parere
,
che
un
ponte
di
passaggio
per
la
restaurazione
di
un
più
severo
regime
liberale
,
nel
quadro
di
uno
Stato
più
forte
.
Doveva
rinunziare
a
inaugurare
una
nuova
epoca
storica
,
conforme
ai
suoi
vanti
;
ma
poteva
ben
soddisfarsi
della
non
piccola
gloria
di
ridare
tono
e
vigore
alla
vita
politica
italiana
,
cogliendo
,
per
merito
dei
già
combattenti
,
il
miglior
frutto
della
guerra
.
Per
altro
,
questo
vostro
giudizio
fu
vivamente
contrastato
.
Già
,
e
i
giornali
fascisti
si
misero
alla
ricerca
di
quello
che
era
o
doveva
essere
l
'
ideale
proprio
del
fascismo
,
il
nuovo
Stato
fascistico
,
le
nuove
originali
sue
istituzioni
,
e
via
dicendo
.
Chiacchierarono
molto
,
ma
dettero
,
in
via
negativa
,
la
conferma
della
giustezza
del
mio
giudizio
,
che
era
poi
il
giudizio
del
buon
senso
.
Cosicché
voi
ritenete
che
i
recenti
avvenimenti
lo
abbiano
convalidato
?
È
accaduto
quel
che
dice
il
noto
«
latinorum
»
,
che
voglio
risparmiarvi
:
cioè
che
i
fati
conducono
il
volenteroso
e
trascinano
chi
non
vuole
.
Quel
che
non
era
stato
possibile
iniziare
con
savia
preveggenza
e
dando
prova
di
moderazione
,
è
stato
imposto
da
una
sollevazione
della
pubblica
coscienza
innanzi
a
un
orribile
delitto
.
Delitto
che
,
come
gli
altri
delitti
di
quella
sorta
,
sconvolge
e
ferisce
il
nostro
cuore
umano
,
ma
che
ha
poi
come
tutti
hanno
sentito
qualche
cosa
di
specificamente
politico
,
essendo
significativo
di
un
errato
indirizzo
,
che
nel
suo
estremo
porta
a
conseguenze
come
queste
.
Come
intendete
questa
connessione
?
In
un
modo
semplicissimo
.
Poiché
il
fascismo
non
è
in
grado
di
creare
un
nuovo
assetto
costituzionale
e
giuridico
che
sostituisca
l
'
assetto
del
liberalismo
,
deve
reggersi
con
quegli
stessi
procedimenti
violenti
con
cui
è
sorto
,
perpetuando
ciò
che
doveva
essere
occasionale
e
transitorio
.
E
nella
serie
di
questi
procedimenti
violenti
non
si
può
determinare
esattamente
a
qual
punto
ci
si
debba
fermare
.
Le
ingiurie
e
le
violenze
appartengono
a
una
stessa
serie
e
trapassano
le
une
nelle
altre
per
gradazioni
più
o
meno
sensibili
.
Abbiamo
udito
quel
che
dicevano
alcuni
fascisti
:
«
Queste
cose
non
sono
certamente
belle
,
appartengono
alle
passività
del
fascismo
;
ma
di
fronte
c
'
è
l
'
attività
,
il
mantenimento
del
fascismo
stesso
come
salute
d
'
Italia
»
.
E
vi
sembra
che
vi
siano
segni
di
un
ritorno
al
regime
liberale
?
Non
si
poteva
aspettare
,
e
neppure
desiderare
,
che
il
fascismo
cadesse
a
un
tratto
.
Esso
non
è
stato
un
infatuamento
o
un
giochetto
.
Ha
risposto
a
seri
bisogni
e
ha
fatto
molto
di
buono
,
come
ogni
animo
equo
riconosce
.
Si
avanzò
col
consenso
e
tra
gli
applausi
della
nazione
.
Sicché
,
per
una
parte
,
c
'
è
,
ora
,
nello
spirito
pubblico
,
il
desiderio
di
non
lasciar
disperdere
i
benefici
del
fascismo
,
e
di
non
tornare
alla
fiacchezza
e
all
'
inconcludenza
che
lo
avevano
preceduto
;
e
dall
'
altra
,
c
'
è
il
sentimento
che
gl
'
interessi
creati
dal
fascismo
,
anche
quelli
non
lodevoli
e
non
benefici
,
sono
pur
una
realtà
di
fatto
,
e
non
si
può
dissiparla
soffiandovi
sopra
.
Bisogna
,
dunque
,
dare
tempo
allo
svolgersi
del
processo
di
trasformazione
.
Questo
il
significato
del
prudente
e
patriottico
voto
del
Senato
.
A
proposito
.
C
'
è
chi
si
dice
alquanto
meravigliato
del
voto
,
dato
da
voi
,
favorevole
all
'
ordine
del
giorno
di
fiducia
,
essendo
noti
i
vostri
convincimenti
,
che
anche
ora
riaffermate
.
Vi
sono
voti
che
si
danno
come
di
slancio
ed
altri
che
si
danno
dopo
avere
lungamente
ponderato
il
pro
e
il
contra
:
voti
di
entusiasmo
e
voti
di
dovere
.
Per
me
,
e
credo
per
moltissimi
altri
senatori
,
quel
voto
di
fiducia
è
stato
un
voto
di
dovere
.
Anche
i
più
gravi
discorsi
degli
oppositori
,
come
quelli
dell
'
Albertini
e
dell
'
Abbiate
,
sembravano
indicarci
la
via
media
,
a
cui
ci
siamo
attenuti
,
reprimendo
le
nostre
tendenze
personali
.
Voi
parlate
di
un
processo
di
trasformazione
del
fascismo
,
che
si
è
iniziato
,
e
che
la
libera
stampa
deve
spingere
innanzi
;
ma
non
vi
pare
che
,
piuttosto
che
di
trasformazione
,
si
debba
parlare
,
in
questo
caso
,
di
dissoluzione
del
fascismo
?
Ciò
dipenderà
dalla
saggezza
e
dalla
intelligenza
e
dalla
volontà
dei
migliori
componenti
del
fascismo
.
Se
essi
comprenderanno
l
'
ineluttabilità
del
ritorno
al
regime
liberale
,
sapranno
salvare
il
fascismo
come
un
elemento
forte
e
salutare
della
futura
gara
politica
.
E
avranno
distrutto
un
labile
fascismo
dittatorio
per
crearne
uno
duraturo
.
Credete
che
questo
processo
di
dissoluzione
o
di
trasformazione
sarà
rapido
?
Chi
può
dirlo
?
L
'
imprevedibile
può
accelerarlo
o
ritardarlo
.
E
poi
in
Italia
c
'
è
,
ora
,
scarsezza
di
uomini
politici
;
e
questo
è
un
serio
impaccio
.
Scarsezza
?
Non
mai
,
come
negli
ultimi
anni
,
si
sono
richiesti
e
si
sono
avuti
dalle
Camere
tanti
ministri
e
tanti
sottosegretari
di
Stato
.
È
una
vera
età
ferace
di
uomini
politici
nuovi
...
Nuovi
:
dite
bene
,
e
la
vostra
ironia
è
a
posto
.
Io
parlavo
dei
non
nuovi
,
dei
vecchi
.
Se
la
gente
ha
provato
tanta
antipatia
contro
i
nuovi
ricchi
,
i
ricchi
improvvisati
,
consentite
a
me
di
provare
qualche
diffidenza
verso
l
'
altro
prodotto
del
dopo
guerra
,
verso
i
nuovi
politici
improvvisati
.
Le
elezioni
del
'19
,
e
peggio
ancora
quelle
del
'24
,
hanno
privato
la
vita
politica
italiana
di
un
gran
numero
di
uomini
esperti
,
di
fedeli
servitori
dello
Stato
,
che
non
si
sa
come
sostituire
,
e
che
bisognerebbe
richiamare
...
Il
Croce
ha
continuato
:
Ne
volete
una
prova
?
Io
sono
stato
nel
gabinetto
Giolitti
nel
'20-'21
,
e
rivedo
in
immaginazione
il
tavolino
intorno
al
quale
sedevamo
.
Lo
rivedo
;
e
che
cosa
vedo
?
Otto
dico
otto
di
quei
ministri
,
ancora
validi
,
o
addirittura
ancora
giovani
,
e
tutti
provetti
parlamentari
,
non
appartengono
più
alla
Camera
.
Otto
:
il
Facta
,
il
Meda
,
il
Bonomi
,
l
'
Alessio
,
il
Raineri
,
il
Fera
,
Luigi
Rossi
ed
il
Peano
.
Il
quale
ultimo
,
esso
solo
,
è
passato
al
Senato
.
Non
vi
pare
che
ciò
debba
dare
alquanto
da
pensare
?
l
'
Italia
così
ricca
di
uomini
capaci
,
da
far
getto
di
questi
?
StampaQuotidiana ,
Ecco
l
'
ultima
storia
di
Fernand
Daly
.
Dieci
naufraghi
si
trovano
su
una
zattera
in
balia
dell
'
oceano
.
Situazione
doppiamente
tragica
:
lontani
centinaia
di
miglia
dalla
costa
più
vicina
e
neppure
una
briciola
di
cibo
.
I
disgraziati
cercano
di
farsi
coraggio
,
alzano
una
specie
di
vela
mettendo
assieme
camicie
e
mutande
,
e
vanno
verso
chissà
dove
sul
filo
di
un
vento
leggero
.
Passano
quattro
giorni
.
La
fame
diventa
insostenibile
.
C
'
è
poco
da
fare
.
Proprio
come
nelle
storielle
di
naufraghi
,
bisogna
che
uno
si
rassegni
a
lasciarsi
mangiare
.
In
un
terribile
silenzio
,
i
dieci
tirano
la
paglia
.
Quello
cui
toccherà
la
più
corta
dovrà
sacrificarsi
.
La
sorte
punta
il
dito
sul
più
giovane
della
compagnia
,
un
ragazzo
di
quindici
anni
.
Per
tre
o
quattro
giorni
la
fame
è
placata
.
Di
terra
,
neppure
l
'
ombra
.
Al
quinto
giorno
,
i
nove
stomachi
ricominciano
a
urlare
,
invocando
cibo
.
Si
cerca
di
resistere
,
di
rimandare
un
altro
tragico
sacrificio
;
ma
viene
presto
il
momento
di
scegliere
un
'
altra
vittima
.
A
questo
punto
,
il
naufrago
più
autorevole
dice
:
«
Propongo
una
variante
.
Invece
di
tirare
la
paglia
,
visto
che
l
'
altra
volta
è
toccata
al
più
giovane
,
io
direi
di
mangiare
senz
'
altro
il
più
vecchio
»
.
La
proposta
è
accettata
con
entusiasmo
da
tutti
,
meno
dal
più
vecchio
:
un
signore
sui
sessanta
,
che
se
ne
sta
seduto
su
una
grossa
cassa
,
al
centro
della
zattera
.
«
Un
momento
»
dice
costui
:
«
non
perché
voglia
negarvi
la
mia
fraterna
collaborazione
:
ma
prima
di
mangiar
me
,
non
sarebbe
meglio
che
aprissimo
questa
cassa
di
carne
in
scatola
su
cui
sto
seduto
?
»
Un
coro
sdegnato
accoglie
queste
parole
.
«
Carne
in
scatola
?
Ma
come
,
vecchio
mostro
!
Sapevate
che
la
cassa
è
piena
di
scatolette
e
siete
stato
zitto
?
E
avete
permesso
che
quel
povero
ragazzo
,
l
'
altro
giorno
,
si
sacrificasse
?
Come
è
possibile
tanta
infamia
,
tanto
cinismo
!
»
«
Cosa
volete
,
ragazzi
»
,
fa
il
vecchio
con
un
certo
imbarazzo
.
«
A
me
la
carne
in
scatola
fa
venire
l
'orticaria...»
Una
squadra
di
demolitori
,
ad
Alessandria
,
negli
Stati
Uniti
,
ha
buttato
giù
mezza
casa
del
signor
Paul
Davis
,
prima
di
accorgersi
d
'
aver
sbagliato
edificio
.