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Una vacca preziosa ( Fusco Gian Carlo , 1958 )
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Mi hanno raccontato la storia del lucchese Fantucchi . Risale a una quarantina d ' anni fa , quando le imprese dei lucchesi , nelle cinque parti del mondo , avevano ancora un sapore pionieristico . Il Fantucchi era tipo piuttosto . ruvido e di poche parole . I suoi concittadini , che lo avevano visto partire per l ' Argentina con due camicie in un fagotto , restarono piuttosto sorpresi vedendolo tornare ricco a milioni dopo pochissimi anni . Quanto ad abitudini , aveva conservato quelle d ' una volta . Gli piaceva giocare a scopone nelle osterie di Borgo Giannotti e di Pelleria , succhiando un sigaro . Solo quando partiva alla caccia di sciantose si metteva un impeccabile frac . Una sera , all ' osteria , un conoscente più ardito degli altri , gli chiese : « O Fantucchi , come mai c ' è tanti che per far quattrini nelle Americhe ci stanno una vita , e voi avete fatto così presto ? » Il Fantucchi trasferì il sigaro all ' altro angolo della bocca , poi , senza alzare gli occhi dal ventaglio delle carte , rispose : « Capitai a Mendoza col mio socio . Per un po ' restammo a vedere , poi , un giorno , prendemmo una vacca e le attaccammo un campanaccio al collo . Ci mettemmo dietro la bestia e andammo là là , per quelle pampe , e restammo fuori una decina di giorni . Quando tornammo a Mendoza , di vacche ne avevamo più di trecento » . « O Fantucchi » , fece l ' altro spalancando gli occhi , « ma allora le vacche le rubavate ! » Il Fantucchi non si scompose . Ritrasferì d ' angolo il sigaro , calò un quattro di danari , poi disse : « Macché rubbà e rubbà . S 'accodavino...» A Nuova York circolano le prime automobili private munite di radio - telefono . È severamente proibito adoperarlo quando la macchina è in marcia . Richiesto di definire i socialdemocratici , Antonio Delfini ha detto : « Sono quelli che danno il dolce alla donna di servizio » .
L'ora di religione ( Jemolo Arturo Carlo , 1978 )
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Una delle difficoltà opposte da più di un partito alla revisione del Concordato è il mantenimento dell ' istruzione religiosa nelle scuole . Mi si consenta qualche considerazione , tutta personale . Si parla molto oggi di risveglio di religiosità tra i giovani : non sempre a proposito , ché non userei quel termine per designare qualsiasi fervore di iniziative , qualsiasi uscire da sé per pensare agli altri ( che può essere filantropia , od operare per un nuovo assetto sociale , ma non è religione ) . Di religione invece può ben parlarsi quando si crede in un « guru » , misteriosa incarnazione di un essere soprannaturale , quando ci si proclama « bambini di Dio » , quando si riesumano culti orientali o religioni del mistero , quando uscendo dalla ortodossia cattolica si formano cerchie che ritengono di imitare le prime generazioni cristiane celebrando un ' agape fraterna , col pane e col vino , ma senza la transustanziazione , senza paramenti né preghiere rituali , ma esponendo ciascuno dei presenti un proprio pensiero . Ed in questo risveglio di religiosità farei anche rientrare non solo le molte iniziative in seno alle confessioni tradizionali - gruppi di giovani ed anche di uomini e donne maturi che , senza pronunciare i voti , senza lasciare la propria famiglia né le proprie occupazioni , si assumono un compito benefico : visitare gli infermi , i vecchi , pulire le loro case , curare la loro biancheria , portare un po ' di cibo già cucinato , assumendo di farlo per amore di Dio - , ma anche quel voler ricercare nell ' intimo della propria essenza i valori tradizionali dei propri maggiori , tra cui erano quelli religiosi . Ricordo la recente notizia di una esposizione di ex voto , di vari decenni o secoli fa , in una cittadina del Mezzogiorno , e dell ' interesse con cui è stata seguita da tutti , in particolare da operai distaccatisi dalla pratica religiosa , ispirando non semplice curiosità , e meno che mai irrisione , ma un senso di ritrovamento - e ripenso alle cronache missionarie dall ' Africa ; cristianesimo dei convertiti , sì , ma senza rinnegamento del passato , senza distacco dalle generazioni che precedettero , salvando quanto si può dei vecchi riti ; ed anche in Europa il cristianesimo affermandosi nei secoli VVII , pur nella lotta contro gli idoli e le statue degli dèi , non cercò forse di far coincidere le nuove festività con le antiche , di far sorgere le chiese , specie le mete di pellegrinaggi , dove già sorgevano santuari rinomati , di rispettare nei limiti del possibile le consuetudini , le antiche tradizioni ? Ma se passiamo ad altro campo , una delle recenti indagini Doxa ci ha rivelato quanti siano gl ' incerti , cioè coloro che pur non dividendo le credenze e meno che mai le pratiche di alcuna confessione religiosa , credono tuttavia in un essere supremo , in una sopravvivenza , fosse pure sotto forma di reincarnazione ; quanti alle domande se esista un Dio che tutto muove , se credano in una sopravvivenza , rispondono « non so » . Ho l ' impressione che vi sia una larga massa che non si pone mai queste domande , perché volutamente le tiene fuori dalla propria cerchia mentale , in quanto la costringerebbero ad una dialettica , ad una ricerca di prove cui non vuole sottostare ( per quanti mai il ragionare è fatica , cui ci si sottopone solo ove si debbano cercare argomenti in difesa di un proprio interesse concreto ) ; ma che siano minoranza quelli che non esitano di fronte alla risposta negativa : - Sono certo che non c ' è alcun essere , alcuna forza , all ' infuori di quelle che i nostri sensi , la ricerca scientifica possono individuare ; sono certo che tutto finisce con la morte , che non c ' è anima che sopravviva - . Quanto a dire che non mi sembra trionfante il vecchio materialismo , che esso abbia conquistato le masse ; può aver rappresentato un agente nel distacco dalle religioni tradizionali , ma senza sostituirvi una credenza così forte com ' era la fede nei dogmi di quelle . In una tale realtà sociale , fermo sempre il principio che ciascuno ha il diritto , e direi anzi il dovere , di comunicare agli altri quelle che sono le proprie certezze , mi domando se per i genitori che certezze non hanno , non sia un dovere far conoscere obiettivamente ai propri figli che ci sono uomini che pensano in modo diverso , credenti e non credenti , che non ci sono qui buoni o cattivi , bensì persone che credono anche in ciò che la ragione umana non può accertare , e persone che credono tale ragione non conosca limiti , non vi sia nulla che possa sfuggirle , e che tra questi ultimi v ' è chi giunge a conclusioni diverse sull ' esistenza di un Essere supremo e su quella della sopravvivenza : naturalmente spiegazione graduata , secondo l ' età e l ' intelligenza del bambino . E mi sembra che in ogni tipo d ' insegnamento sia una mutilazione ( ben peggiore di quella che si rimprovera alla vecchia scuola , per ciò che non doveva mai parlarsi del sesso ) , il far scendere una cortina nera su tutto l ' agitarsi nella storia e nell ' attualità di quanto tocca il sentimento religioso ; s ' insegna una storia falsata se non si parla mai di quel che credettero le passate generazioni , si dà un quadro inesatto dell ' attualità , se si tace di quel che possa ancora la fede religiosa , le ragioni per cui si vuole distruggerla , ciò che la religione rappresenta di legami tra certi popoli , e di opposizione e fusione tra altri . Si è spesso detto che il bambino ha bisogno di certezze ; ma poi l ' esperienza ha dimostrato quanto spesso e quanto presto queste certezze svanissero , come dalle scuole che spesso le ribadivano uscissero i confutatori , i distruttori . Può darsi fosse una umanità più felice quella in cui in ogni campo le certezze si trasmettevano da generazione a generazione , e nessuno le poneva in dubbio ; ma occorre rendersi conto del presente qual è , che viviamo in un periodo in cui tutto rapidamente muta , e non a torto la pedagogia contesta il tentativo di foggiare il figlio a propria immagine e somiglianza che raramente riesce , e quando riesce rischia di fare del figlio un essere che si troverà in disarmonia con tutto quanto lo circonda . Istruzione , e non indottrinamento ; e mi pare sia il cammino su cui si stia avviando anche la Chiesa , con il rispetto per tutte le confessioni , i contatti anche con quelle che apparivano più lontane ( incontri tra cattolici e buddisti ) , la cooperazione con quelle che , pur geograficamente , incontra più da vicino , l ' ammirazione apertamente espressa per uomini che operarono incessantemente il bene , senza essere cattolici , talora non seguendo alcuna religione . Nella scuola istruzione religiosa e non indottrinamento , non inculcare certezze ; spiegare che nella vicenda umana c ' è questo elemento della religione , che ci sono stati periodi in cui la cultura , l ' arte , sono stati eminentemente religiosi , che quasi tutti i popoli hanno alla matrice della loro fondazione un dato religioso . E va da sé che , come nell ' insegnare geografia si scende più nei dettagli parlando dell ' Italia che degli altri Stati , e man mano che i Paesi descritti ci sono più lontani s ' indicano solo i dati essenziali , così il contenuto della religione tradizionale degl ' italiani , quella di Dante e di Manzoni , dovrà venire esposto più ampiamente che non quello dell ' islamismo o del buddismo . Ripeto , istruzione , e non indottrinamento ; e poi libertà di scelta ; ma non si è liberi di scegliere se si mostra il mazzo di carte in modo che se ne possa scorgere una sola .
StampaQuotidiana ,
Sono andato a trovare Benedetto Croce e l ' ho distolto , per un istante , dagli studi ai quali è intento , con la mia curiosità giornalistica . Gli ho domandato : Avete letto nei giornali le rinnovate discussioni sul liberalismo e sul fascismo , sulla ragione d ' essere dell ' uno e dell ' altro e sui loro possibili rapporti ? Non vi pare che la disputa sia proceduta con molta confusione ? Voi , che ve ne state in disparte , dovreste , con la solita lucidezza di concetti , schiarire i termini in disputa e , insomma , dirci il vostro avviso . Caro Dell ' Erba , ci conosciamo da tanti anni che non vi dorrete se vi dico che la vostra domanda non tanto mi lusinga per la sua cortese intenzione quanto mi ferisce in una mia idea prediletta . Io ho sempre dichiarato ridicola la figura del filosofo che , spontaneo o invitato , si fa , in nome della filosofia e della scienza , a pronunziare sentenze su questioni politiche . Ridicola e anche un po ' odiosa , perché vi è della prepotenza in quel salto dall ' una all ' altra competenza , dalla sfera del pensiero e della critica all ' altra della pratica e dell ' azione . Su questioni politiche e di azione vi risponderà in modo certo più interessante chi si sente Achille in seno che non io che , tutt ' al più , ho Aristotele in seno . Ma ciò che vi domando riguarda appunto una questione , diciamo così , filosofica , ossia la più esatta definizione del liberalismo e del suo ufficio proprio , della virtù o del difetto dello Stato liberale . È , permettetemi , una falsa questione filosofica , giacché , per chi guarda con occhio di filosofo e di storico , tutti gli Stati sono sempre un unico Stato , tutti i governi un unico governo : quello di un gruppo che domina e perciò governa la maggioranza ; e tutti , finché durano , adempiono a un ' utilità , anzi alla maggiore utilità possibile nel momento dato ; e discernere volta per volta quale questa utilità sia stata è , appunto , opera dello storico , nel tempo in cui è dato far la storia di un moto giunto a compimento o ad esaurimento . Le forme politiche sono astrazioni dei teorici , e per questa ragione esse riescono indifferenti , così allo storico che non guarda mai alla astratta forma , ma alla sostanza , ossia alla forma riempita e concreta , come , in altro senso , sono indifferenti all ' uomo di azione , che le considera pregiudizi più o meno rispettabili . Le forme degli stati e gli effettivi governi vengono disciolte e sostituite non da una critica teorica che si eserciti su di loro , ma dalla presenza e dall ' azione di altri gruppi che rappresentano o fanno sperare una maggiore e migliore utilità sociale . Se volete mettere questa tesi in forma negativa , ricordatevi di Matteo Visconti , che , scacciato da Milano , se ne stava tranquillo a pescare sul lago di Garda , e a un milanese che gli domandava quando avrebbe ripigliato il dominio di Milano , rispondeva serenamente : « Quando la somma delle bestialità di coloro che ora governano , avrà superata quella delle bestialità commesse da me » . Sicché ? Fate voi l ' applicazione ai casi presenti , e lasciate che aggiunga che non mi sembra facile superare tanto presto la somma delle bestialità commesse in Italia , nei primi anni del dopo guerra . Nel fatto , dunque , non esiste ora una questione di liberalismo e di fascismo , ma solo una questione di forze politiche . Dove sono le forze che possano , ora , fronteggiare o prendere la successione del governo presente ? Io non le vedo . Noto invece grande paura di un eventuale ritorno alla paralisi parlamentare del 1922 . Per un tale effetto , nessuno , che abbia senno , augura un cangiamento . Ma voi , personalmente , accettate o no l ' idealità liberale ? Non so quanto possa importare di conoscere quel che io accetto ( io che ho Aristotele e non Achille in seno ) nelle cose della politica . Ma , se vi fa piacere saperlo , vi dirò che io , personalmente , sono e non saprei non essere liberale . Perché ? Non per deduzioni filosofiche o teoriche , che ho già escluse dalla considerazione politica ; ma , direi , allo stesso modo che mi sento napoletano o borghese meridionale . Tutto il mio essere intellettuale e morale è venuto fuori dalla tradizione liberale del Risorgimento . E come può non sentirsi liberale chi si è forviato nel primo cinquantennio della nuova Italia unitaria e liberale , e ha respirato in quell ' aria , e si è giovato di quelle iniziative , di quei contrasti , di quel rapido accrescimento e ammodernamento della vita italiana ? Sicché io , rinunziando a difendere il liberalismo ( come qualsiasi altro partito politico ) con argomenti teorici , tanto più lo asserisco come una mia realtà di sentimento e di volontà . Anzi , non ho bisogno , per mio conto , di difenderlo , cioè di appoggiarlo a cattivi ragionamenti e a sofismi . E auguro di cuore che i liberali italiani , ripigliando coscienza della loro migliore tradizione , restaurino il partito liberale , ridandogli quell ' elevato carattere etico , che ebbe nella sua forma originaria ; e in questa esigenza etica , nella devozione alla patria , trovino il modo di risanare le scissioni , che non solo li indeboliscono , ma li pervertono . Non c ' è contraddizione tra questa vostra fede liberale e l ' accettazione e giustificazione che mi avete data del fascismo ? Nessuna contraddizione . Se i liberali non hanno avuto la forza e la virtù di salvare l ' Italia dall ' anarchia in cui si dibatteva , debbono dolersi di sé medesimi , recitare il mea culpa , e intanto accettare e riconoscere il bene da qualunque parte sia sorto , e prepararsi per l ' avvenire . Questo il loro dovere . Ma non credo che essi abbiano l ' altro dovere di diventare « fascisti » , cioè di vestire la personalità di uomini che hanno altro temperamento , hanno percorso diversa esperienza , e appartengono in gran numero alla generazione più giovane . Sarebbero cattivi fascisti , perché fascisti in cattiva coscienza , laddove possono essere buoni liberali e rendere utili servigi all ' Italia nel presente e nell ' avvenire .
Donne e cerbiatte ( Fusco Gian Carlo , 1958 )
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Non si può , ogni tanto , non interessarsi di pugilato . A proposito di questo sport , certamente molto diverso dal ping - pong , dal golf e dalla ginnastica artistica , le opinioni sono contrastanti . Vi è chi lo giudica una fiera della brutalità e chi lo accetta come la più esplicita e virile delle prove agonistiche . Ma è un fatto che la televisione , per la quale il pugilato è lo spettacolo ideale , ha convertito molta gente . Nella primavera dell ' anno scorso , un distinto avvocato milanese mi raccontò che sua madre , settanteseienne , si rifiutava di assistere alle trasmissioni della TV , compreso « Lascia o raddoppia » , con la sola eccezione dei programmi pugilistici . La vecchia signora , che fino ad allora aveva condannato ogni forma di violenza si entusiasmava ogni volta che i raggi catodici le portavano a domicilio le sventolone di Cavicchi o gli uncini elettrici di Loi . Non solo : la mattina dopo , a tavola , cercava di orientare la conversazione verso i combattimenti , e avanzava giudizi , sempre più ferrati , sui difetti e le virtù dei vari atleti . Basta conoscere un poco le donne , adolescenti od ottuagenarie , per sapere che di fronte a due uomini che si picchiano non sono mai così impressionate e sgomente come , per dovere femminile , dimostrano . Ognuno di noi conosce qualche vecchia signora , fragile come un passerotto , che al momento buono dimostra il coraggio e la risolutezza di un « kamikaze » . Ma confesso che l ' altra sera , al Cinema Nazionale , mentre si svolgeva il « match » Garbelli - St . Louis , l ' interesse e lo sguardo acceso di alcune spettatrici più ' che mature mi hanno impressionato . Una specialmente , dai capelli grigi sotto uno scodellino di velluto viola , appartenente , senza dubbio , alla media borghesia commerciale milanese , la quale , due file dietro alla mia , fissava il ring incandescente senza battito di ciglia , e accompagnava con lievi movimenti delle spalle i colpi dei pugilatori . Si ha un bel dire . Sotto il coperchio della civiltà , la pentola umana bolle ancora per fuochi primordiali . Sollevate un poco il coperchio , e vi accorgete che le nostre signore , di fronte a un buon pestaggio , si comportano come le cerbiatte nella radura del bosco , quando i cervi decidono a cornate la partita matrimoniale .
Quello che è cambiato nel cattolicesimo ( Jemolo Arturo Carlo , 1977 )
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Si parla a sufficienza della Chiesa , ma considerando soltanto la sua azione sociale o politica ; una minima parte di quanto si è scritto anche su religiosi di grande prestigio , don Mazzolari , padre Bevilacqua , don Milani , non analizza l ' essenza della loro fede . È quasi un luogo comune che la Chiesa con Giovanni XXIII e Paolo VI ha subìto una svolta , ma questa svolta consisterebbe nel non pretendere più privilegi , rivolgersi ai popoli più che ai governi , soprattutto prospettare in primo piano la questione sociale , essere la Chiesa dei poveri , abbandonare , come si è fatto con la Populorum progressio , il secolare concetto della proprietà privata diritto naturale , che il legislatore doveva rispettare . Non mi consta che si analizzi mai ciò ch ' è mutato nella religione non solo degl ' italiani , ma direi di tutti gli occidentali ; né se ne troverebbe traccia in documenti ufficiali ; dove come in passato è raccomandato non solo il culto a Maria , ma la devozione al S . Cuore , la recita del Rosario , celebrate le rivelazioni di Fatima . Eppure chi sia abbastanza vecchio per ricordare quella ch ' era al principio del secolo la fede diffusa nella massa dei credenti ( che forse neppure allora costituivano la maggioranza degl ' italiani ) , soprattutto quella ch ' era la fede degli umili , si accorge dei cambiamenti . Era un cattolicesimo in cui il Dio Padre era lontano , poco invocato , cui si parlava attraverso gl ' intermediari , soprattutto la Vergine ed un gran numero di santi , tra cui era dato scegliere il proprio intercessore . Una fede semplice , cui non a torto si rimproverava molto antropomorfismo ; si credeva in una sopravvivenza , ma come una continuazione della vita presente ; un cattolico credeva nelle sofferenze sensibili e senza fine dell ' Inferno , nelle anime purganti per cui si prega e che pregano per noi , in un Paradiso in cui ci si ritrova ancora con gli affetti della vita terrena ; quando si consolava chi piangeva sulla salma di una persona cara , dicendogli : « Tra qualche anno vi ricongiungerete » , si pensava proprio al figlio che ritrova la madre , e conversa con lei , ed ancora le chiede perdono dei suoi mancamenti , allo sposo che ritrova la sposa , i genitori , il figlio . L ' intimo sentire non era un confondersi in Dio , ma un ritrovare proprio le persone care ; qualche anno , e poi di nuovo la famiglia riunita . Un aldilà , lo si concepiva ancora con i colori , le forme , i suoni che ci sono noti ; in un culmine di bellezza cui non possiamo arrivare , ma sempre forme , sempre colori , sempre suoni . I veri credenti erano certi che le indulgenze abbreviano l ' espiazione nel Purgatorio , che l ' assoluzione riporta nello stato di grazia , che il sacerdote ha dei poteri carismatici e può quindi quello che nessun altro uomo può , rimettere i peccati ; gli ortodossi ritenevano esservi una sola via , quella della Chiesa cattolica per giungere a Dio . Cosa rimane di questo , anche in un giovane iscritto all ' Azione cattolica ? Non gli darebbe molestia vedere una di quelle immaginette , tanto diffuse allorché ero bambino , le anime purganti che emergono con metà del corpo da un mare di fiamme , giungendo le mani e levando gli occhi ' al cielo ? O ritrovare in un vecchio libro una delle storie edificanti che si leggevano allora , il bambino morto che alla domanda pressante dei genitori se è in Paradiso , risponde che è all ' Inferno perché è morto dopo aver commesso un atto impuro ? Ripeto , nulla è cambiato nel dogma , nell ' insegnamento ufficiale ; ancora pochi giorni fa una signora mi diceva che un confessore le aveva negato l ' assoluzione s ' ella persisteva nel non credere nell ' Inferno ( non gliel ' avrebbe negata se lo accettava , ma pensava ad un carcere senza detenuti ) . Ma anche nel Credo non si parla più di discesa di Cristo all ' Inferno , e quando sento da ottimi sacerdoti le spiegazioni del Vangelo odo parlare sì di vita eterna , di ricongiungersi con Dio , ma non già quel ritrovarsi proprio in una continuità degli affetti terreni , anziché come scintille che ritornino ad una grande fiamma ; e se pure continuino ad annunciarsi certe indulgenze , come quella della Porziuncola , non sento mai accennare alle indulgenze che abbrevierebbero le pene delle anime purganti ; mentre la facilità delle riduzioni allo stato laicale , il non considerare più il sacerdote che gettava la veste e passava al matrimonio come un disertore , un reietto , non può ( accompagnata all ' abbandono dell ' abito talare , alla stessa trasandatezza frequente del rito ; non più il chierichetto in cotta , che faceva suonare ad un certo momento il campanellino ) non avere diminuito un po ' la figura del sacerdote cui si baciava la mano . Una purificazione del cattolicesimo da troppe scorie inseritesi nei secoli , d ' accordo ; direi anche cattolicesimo più consono alla ragione umana , che se qualcosa può proclamare è il proprio limite ; non può né provare né negare l ' esistenza di un mondo fuori dell ' ambito dell ' uomo chiuso nei suoi sensi ( gli argomenti dimostrativi di questa esistenza poggiano tutti sempre nella cerchia della ragione , cioè della presumibilità che l ' ordinamento umano in cui viviamo abbia caratteri che non possono essere non comuni a quello in cui resusciteremo : effetto che richiama una causa , sviluppo che deve portare ad una mèta , niente senza una ragion d ' essere ) , e meno che mai conoscere quale sarebbe la condizione dell ' uomo che più non fosse tale ; il credente è tale per la fede , e già Dante ammoniva sui limiti del conoscibile , sulla non sostituibilità della fede , ché se no , d ' uopo non era partorir Maria . Ed ancora esortazione all ' uomo che il vero modo di onorare Dio è operare bene , prodigarsi per i fratelli , non pensare a sé , che è la spiegazione dell ' evangelico e misterioso - chi ama la sua vita la perde , e chi odia la sua vita in questo mondo , la conserverà per la vita eterna - ; esortazione ad un comportamento che è certo d ' interesse generale , che permette di collaborare credenti e non credenti ; e già i migliori sacerdoti da tempo predicavano contro il voler ridurre la religione a « sentimento » . Tutto questo è vero ; prendiamo atto di questo tacito mutamento anche con soddisfazione ; ma non disconosciamo che quella che pare scomparsa era la religione dei poveri in spirito prediletti nel Vangelo , e che non è dato supporre un Dio che non accogliesse come una preghiera innalzata a lui quella diretta al santo protettore da una data malattia , o il rosario recitato , storpiando le parole latine , dalla povera vecchietta . Né so pensare ad un Cristo che amando i poveri in spirito , non sia stato l ' intercessore presso il Padre quale fosse la loro preghiera , non gradisse il cuore d ' argento che appendevano per la grazia ricevuta .
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Ho accennato al Croce la lugubre visione di alcuni che considerano assai pericoloso il momento politico - elettorale , al quale ci avviciniamo . Pericoloso ? ( mi ha risposto ) . Non mi pare . E certamente non mi pare che sia più pericoloso di altri che abbiamo vissuti da un decennio in qua . Del resto , la mia capacità di commozioni si è assai attutita dopo il novembre del 1917 . Niente di quanto è accaduto poi , mi è parso degno di muovermi nelle più intime fibre come l ' irruzione dello straniero in Italia : tutto mi è parso lieve a sopportare , riportandomi a quel termine di confronto . Ma che cosa prevede circa l ' effetto del prossimo movimento elettorale ? Lascio le previsioni a chi si diletta a questa sorta di giuoco , e formo invece un augurio : l ' augurio che sia largamente sentita la necessità di non compromettere l ' opera intrapresa di restaurazione politica . Il governo presente , col fatto , come i precedenti col desiderio e col lamento , fa intendere che non si può governare senza una maggioranza , e chiede che il paese gli dia una compatta maggioranza . Bisogna procurare di dargliela . Pure , il nuovo sistema elettorale sembra ad alcuni cercar di desumere dagli atti del fascismo la filosofia , o almeno la tendenza morale nuova , che si dice implicita in esso , e , quantunque abbia qualche pratica e qualche abilità in coteste analisi e sintesi logiche , in coteste riduzioni ai principi , questa volta non sono venuto a capo di nulla . Temo che il nuovo pensiero non ci sia , e credo che non ci sia perché non possa esserci . Insomma , Ella , piuttosto che alle ideologie , guarda alla novità dei fatti . E ciò particolarmente trattandosi di giovani ... Proprio così . E la gioventù è bella e feconda di bene . Vorrei concludere : « Peccato non essere tutti giovani ! » , se non avvertissi che questa sarebbe un ' esclamazione rettorica . Ci vuole , al mondo , il giovane e il non giovane : ci vuole l ' impeto e la riflessione , e non bisogna temere che l ' una cosa sia per nuocere all ' altra .
Modigliani e i livornesi ( Fusco Gian Carlo , 1958 )
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I dati anagrafici degli artisti di statura universale hanno sempre un interesse relativo . I grandi ingegni finiscono con l ' appartenere al mondo e il loro luogo di nascita o di morte diventa , più che altro , materia di « quiz » . È però diritto dei loro concittadini non soltanto onorarne la memoria , ma anche andarne orgogliosi . Può essere ingenuo , ma è umano . In questi giorni í livornesi sono in fermento perché hanno appreso che il regista francese Jacques Becker , lo stesso che girò il bellissimo Casque d ' or , ha completamente dimenticato l ' origine livornese di Amedeo Modigliani , nel film Montparnasse 19 . Non basta . Becker non ha neppure ricordato che il « pittore dei colli lunghi » era italiano . Alcuni mesi or sono , il bergamasco Geo Renato Crippa , che fu il braccio destro dell ' onorevole Pacciardi e oggi si presenta candidato repubblicano nella circoscrizione Livorno - Pisa - Lucca - Carrara , fu messo alla presidenza dello speciale ente turistico che dovrebbe valorizzare la provincia di Livorno , con particolare riguardo per l ' isola d ' Elba . Crippa è un omone dalla voce tonante e dalla gesticolazione fastosa . Sarebbe un perfetto demagogo ottocentesco , se ogni tanto non lasciasse lampeggiare faine d ' ironia . Ha preso molto a cuore la sua missione toscana e fu lui , fra l ' altro , a ottenere dai produttori di Montparnasse 19 che il film venisse presentato a Livorno in prima mondiale assoluta . Intanto , si stava organizzando una vasta mostra delle opere di Modigliani , abbinata a quella di Giovanni Fattori , della cui morte ricorre quest ' anno il cinquantenario . Dimenticando l ' italianità di Modigliani , Becker non si è certamente comportato da scrupoloso biografo . D ' altra parte , si sa che i francesi sono maestri nel nazionalizzare tutto ciò che valorizzano . Ma anche i livornesi , in questa circostanza , possono strillare fino a un certo punto . Hanno dedicato una strada della loro città ad un artista aulico e mediocre come Corcos , ma non hanno mai onorato , neppure con un vicolo , la memoria di Modigliani . Se non fu possibile farlo negli anni della campagna antiebraica , era doveroso provvedervi dopo il '45 . Non vi ha pensato neppure Furio Diaz , marxista di vedute piuttosto larghe , che fu per otto anni sindaco della città . Il nuovo regolamento americano per il pagamento delle imposte contiene un paragrafo di 212 parole . Un senatore ha annunciato che pagherà di tasca propria le imposte del cittadino che per primo dimostrerà di averne capito il senso .
La famiglia cambia ( Jemolo Arturo Carlo , 1973 )
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L ' art. 315 del vigente codice civile suona : « Il figlio , di qualunque età sia , deve onorare e rispettare i genitori » . Nel progetto unificato di modifiche al diritto di famiglia scompare l ' onorare e si menziona l ' obbligo del figlio , finché viva in seno alla famiglia , di contribuire ai bisogni di questa in proporzione alle sue sostanze e al suo reddito . La scomparsa dell ' onorare è priva d ' importanza pratica ; il legislatore non può ispirare sentimenti . Ma è una delle modifiche al codice inserite nel progetto che coglie un giovane professore , Ennio Russo , nella sua introduzione « Le idee della riforma del diritto di famiglia » ad un volume di studi in argomento , opera dell ' Istituto di diritto privato della Università di Messina . La monografia del Russo , che si distacca da troppe altre lette in questi anni , afferma che la disciplina data in passato dai codici alla famiglia legittima intendeva proteggerla come centro politico elementare , come depositaria di valori ( così l ' idea di Patria ) , che premeva al legislatore di conservare ; mentre anche la trasmissione ereditaria di patrimoni rispondeva ad una concezione politica . Mutata questa , lo Stato attenua la protezione della famiglia legittima , e tende sempre più a parificarle la famiglia nascente dall ' adozione e quella naturale . Appare così che la famiglia non è istituto naturale , ma il concetto di famiglia varia storicamente secondo gl ' interessi fondamentali della comunità . Oggi la famiglia non costituisce più una remora per i suoi componenti ; i partiti possono tutti consentire nel vedere scemare la protezione alla famiglia , perché essa non assicura più neppure un gruppo omogeneo di voti . L ' interesse del legislatore è ora volto ai singoli , non al gruppo familiare ; la famiglia viene regolata nell ' interesse dei singoli , lo Stato cessa di proteggere i rapporti familiari quando essi non realizzino più l ' interesse del soggetto al libero dispiegamento della propria personalità . Quindi il gruppo familiare deve potersi disgregare se non realizzi più la tutela dei diritti ed interessi degli appartenenti . Non ci sono interessi della famiglia che non siano interessi dei coniugi o dei figli ; un potere familiare non può venire concepito se non come strumento per l ' adempimento di doveri : tra cui primeggia quello della educazione dei minori : si recidano i vincoli di sangue se altre formazioni sociali possano meglio occuparsi della formazione del bambino . Ma la prole è elemento che non sempre esiste e comunque provvisorio nella famiglia , che è eminentemente società coniugale ; sicché la tutela della dignità , e soprattutto del lavoro della donna , è punto fondamentale nella riforma del diritto di famiglia . Che il Russo , il quale peraltro ricorda che in materia il diritto entra in funzione quando non operano più gli affetti , sintetizzi felicemente la ispirazione del progetto , mi pare certo , e convengo che in tutti questi punti coglie bene la realtà della famiglia odierna e delle preoccupazioni legislative , che spesso non si osa formulare . Questo suscita in me molte considerazioni . È difficile parlare di tendenze individualiste o invece di annullamento dell ' individuo nel gruppo , in una data epoca . Oggi anche se molto anticonformismo sia in realtà un conformismo di opposizione al passato , c ' è una diversità di opinamenti su ogni punto quale non si dava in altri periodi ; non scorgo un solo postulato in cui tutti convengano . E , quando non crolla , s ' indebolisce il più vecchio gruppo , la famiglia : prevalenza individualista , si direbbe . Ma viceversa nei contrasti del mondo del lavoro , non c ' è che il gruppo : è quasi impossibile al singolo affermare una volontà in contrasto con quella del sindacato , dell ' ordine professionale . Preoccupazione saliente è certo l ' educazione dei bambini , dei ragazzi , a prescindere da come poi si attui questa educazione ; invece s ' accetta che con l ' adolescenza , con la prima giovinezza , il figlio abbia diritto di staccarsi anche materialmente , con una abitazione a sé , dalla famiglia , e non debba più dipendere in alcun modo da questa . I legami si allentano fino a rompersi . Non posso non ricordare che questo avviene negli animali ; cagne e gatte sono mamme amorosissime con i piccoli , ma poi li ignorano una volta divenuti adulti . Che l ' incesto non ispiri più l ' orrore che un tempo ispirava indistintamente a tutti , mi pare anche un segno di questo ritorno verso l ' animalità ; contrassegnato poi anche dalla indifferenza verso i vecchi , dallo svanire di ogni pietà verso di loro : si vide mai un cane od un gatto soccorrere il vecchio genitore ? Non riesco a convincermi che sia una mia fantasia morbosa quella di una parabola dell ' umanità che ritorna verso le origini . È vero che non ha più peso l ' idea della famiglia società naturale , come definisce la famiglia legittima l ' art. 29 della Costituzione . Ciò porge adito ad altra osservazione . Si disse ampiamente che nel redigere la Costituzione la Democrazia cristiana era riuscita a fare accogliere in essa le concezioni fondamentali della dottrina cristiano - sociale , che appunto aveva alla sua volta recepito le idee dei teoretici cattolici del diritto naturale , padre Taparelli , padre Liberatore , i quali affermavano i diritti delle società naturali , e la tirannide dello Stato che non li rispettasse : la famiglia non era che la prima delle società naturali , poi venivano le cerchie territoriali , così i Comuni . A distanza di un quarto di secolo non mi pare che resti più nulla di una posizione del partito di maggioranza relativa in difesa di queste concezioni . Esso è certo fra tutti i partiti quello che ha mutato di più i propri orientamenti , pure conservando alcuni degli uomini delle origini ( e non di secondaria importanza ) , e non perdendo quelli che sopravvivono dei suoi originari elettori . Ciò che induce a riflessioni su quel che è il partito e soprattutto su quella che è oggi la partecipazione del popolo alla vita politica . Per tanti elettori il partito è quel che rappresenta per il cliente il nome di un ' affermata ditta commerciale ; non si chiede al partito quali siano oggi i suoi propositi , quali le posizioni prese negli ultimi anni , non si giudica ; basta quel nome . Torniamo alla famiglia . Non idealizzo la famiglia tradizionale ; so come spesso sotto l ' apparente concordia fervevano avversioni profonde , gelosie tra fratelli e sorelle , incomprensioni , come l ' essere la famiglia centro d ' interessi patrimoniali portasse anche ad odi feroci a proposito di eredità o di divisioni . La stessa solidarietà familiare quando esisteva diveniva talora omertà , diniego del diritto altrui . Tuttavia da quell ' idea del vincolo obbligatorio , del legame di sangue , diciamo pure dal mito della società naturale , si sviluppavano non di rado devozioni profonde ( anche tra coniugi uniti in origine in matrimoni combinati , senza un amore iniziale ) , affetti delicati ; l ' individuo trovava nella famiglia il conforto di cuori fratelli , quell ' armonia dei sentimenti , quelle stesse vibrazioni delle emozioni , che vale molto più della comunanza d ' idee : ho presenti fratelli e sorelle che si sostennero con infinita carità per il corso di una lunga vita . La famiglia non provvisoria , che legava ancora i figli cinquantenni ai genitori in tarda età , la famiglia larga , che comprendeva zii e cugini , era stata una bella conquista dell ' umanità , elevandosi al di sopra delle specie animali .
StampaQuotidiana ,
Ho chiesto al senatore Croce il permesso di pubblicare una nostra conversazione sugli attuali avvenimenti politici italiani . Il Croce si è mostrato dapprima restio , e per persuadermi mi ha detto : Nella mia qualità di letterato sono costretto a scrivere molto ed anche a polemizzare in difesa delle mie idee . Non voglio aumentare la somma del mio scrivere e parlare , occupandomi anche degli avvenimenti politici del giorno , per quanto gravi e importanti come gli attuali . Ma io ho insistito . La parola di un uomo di alto intelletto e di grande autorità come il Croce può giovare non poco in questo momento , e aiutare il fascismo a trovare la strada buona nel supremo interesse della patria . Ed egli ha finito per cedere . Voi sapete mi ha detto il Croce che io ho sempre sostenuto che il movimento fascistico fosse sterile di nuove istituzioni , incapace di plasmare , come i suoi pubblicisti vantavano , un nuovo tipo di Stato . Perciò esso non poteva e non doveva essere altro , a mio parere , che un ponte di passaggio per la restaurazione di un più severo regime liberale , nel quadro di uno Stato più forte . Doveva rinunziare a inaugurare una nuova epoca storica , conforme ai suoi vanti ; ma poteva ben soddisfarsi della non piccola gloria di ridare tono e vigore alla vita politica italiana , cogliendo , per merito dei già combattenti , il miglior frutto della guerra . Per altro , questo vostro giudizio fu vivamente contrastato . Già , e i giornali fascisti si misero alla ricerca di quello che era o doveva essere l ' ideale proprio del fascismo , il nuovo Stato fascistico , le nuove originali sue istituzioni , e via dicendo . Chiacchierarono molto , ma dettero , in via negativa , la conferma della giustezza del mio giudizio , che era poi il giudizio del buon senso . Cosicché voi ritenete che i recenti avvenimenti lo abbiano convalidato ? È accaduto quel che dice il noto « latinorum » , che voglio risparmiarvi : cioè che i fati conducono il volenteroso e trascinano chi non vuole . Quel che non era stato possibile iniziare con savia preveggenza e dando prova di moderazione , è stato imposto da una sollevazione della pubblica coscienza innanzi a un orribile delitto . Delitto che , come gli altri delitti di quella sorta , sconvolge e ferisce il nostro cuore umano , ma che ha poi come tutti hanno sentito qualche cosa di specificamente politico , essendo significativo di un errato indirizzo , che nel suo estremo porta a conseguenze come queste . Come intendete questa connessione ? In un modo semplicissimo . Poiché il fascismo non è in grado di creare un nuovo assetto costituzionale e giuridico che sostituisca l ' assetto del liberalismo , deve reggersi con quegli stessi procedimenti violenti con cui è sorto , perpetuando ciò che doveva essere occasionale e transitorio . E nella serie di questi procedimenti violenti non si può determinare esattamente a qual punto ci si debba fermare . Le ingiurie e le violenze appartengono a una stessa serie e trapassano le une nelle altre per gradazioni più o meno sensibili . Abbiamo udito quel che dicevano alcuni fascisti : « Queste cose non sono certamente belle , appartengono alle passività del fascismo ; ma di fronte c ' è l ' attività , il mantenimento del fascismo stesso come salute d ' Italia » . E vi sembra che vi siano segni di un ritorno al regime liberale ? Non si poteva aspettare , e neppure desiderare , che il fascismo cadesse a un tratto . Esso non è stato un infatuamento o un giochetto . Ha risposto a seri bisogni e ha fatto molto di buono , come ogni animo equo riconosce . Si avanzò col consenso e tra gli applausi della nazione . Sicché , per una parte , c ' è , ora , nello spirito pubblico , il desiderio di non lasciar disperdere i benefici del fascismo , e di non tornare alla fiacchezza e all ' inconcludenza che lo avevano preceduto ; e dall ' altra , c ' è il sentimento che gl ' interessi creati dal fascismo , anche quelli non lodevoli e non benefici , sono pur una realtà di fatto , e non si può dissiparla soffiandovi sopra . Bisogna , dunque , dare tempo allo svolgersi del processo di trasformazione . Questo il significato del prudente e patriottico voto del Senato . A proposito . C ' è chi si dice alquanto meravigliato del voto , dato da voi , favorevole all ' ordine del giorno di fiducia , essendo noti i vostri convincimenti , che anche ora riaffermate . Vi sono voti che si danno come di slancio ed altri che si danno dopo avere lungamente ponderato il pro e il contra : voti di entusiasmo e voti di dovere . Per me , e credo per moltissimi altri senatori , quel voto di fiducia è stato un voto di dovere . Anche i più gravi discorsi degli oppositori , come quelli dell ' Albertini e dell ' Abbiate , sembravano indicarci la via media , a cui ci siamo attenuti , reprimendo le nostre tendenze personali . Voi parlate di un processo di trasformazione del fascismo , che si è iniziato , e che la libera stampa deve spingere innanzi ; ma non vi pare che , piuttosto che di trasformazione , si debba parlare , in questo caso , di dissoluzione del fascismo ? Ciò dipenderà dalla saggezza e dalla intelligenza e dalla volontà dei migliori componenti del fascismo . Se essi comprenderanno l ' ineluttabilità del ritorno al regime liberale , sapranno salvare il fascismo come un elemento forte e salutare della futura gara politica . E avranno distrutto un labile fascismo dittatorio per crearne uno duraturo . Credete che questo processo di dissoluzione o di trasformazione sarà rapido ? Chi può dirlo ? L ' imprevedibile può accelerarlo o ritardarlo . E poi in Italia c ' è , ora , scarsezza di uomini politici ; e questo è un serio impaccio . Scarsezza ? Non mai , come negli ultimi anni , si sono richiesti e si sono avuti dalle Camere tanti ministri e tanti sottosegretari di Stato . È una vera età ferace di uomini politici nuovi ... Nuovi : dite bene , e la vostra ironia è a posto . Io parlavo dei non nuovi , dei vecchi . Se la gente ha provato tanta antipatia contro i nuovi ricchi , i ricchi improvvisati , consentite a me di provare qualche diffidenza verso l ' altro prodotto del dopo guerra , verso i nuovi politici improvvisati . Le elezioni del '19 , e peggio ancora quelle del '24 , hanno privato la vita politica italiana di un gran numero di uomini esperti , di fedeli servitori dello Stato , che non si sa come sostituire , e che bisognerebbe richiamare ... Il Croce ha continuato : Ne volete una prova ? Io sono stato nel gabinetto Giolitti nel '20-'21 , e rivedo in immaginazione il tavolino intorno al quale sedevamo . Lo rivedo ; e che cosa vedo ? Otto dico otto di quei ministri , ancora validi , o addirittura ancora giovani , e tutti provetti parlamentari , non appartengono più alla Camera . Otto : il Facta , il Meda , il Bonomi , l ' Alessio , il Raineri , il Fera , Luigi Rossi ed il Peano . Il quale ultimo , esso solo , è passato al Senato . Non vi pare che ciò debba dare alquanto da pensare ? l ' Italia così ricca di uomini capaci , da far getto di questi ?
Dieci naufraghi ( Fusco Gian Carlo , 1958 )
StampaQuotidiana ,
Ecco l ' ultima storia di Fernand Daly . Dieci naufraghi si trovano su una zattera in balia dell ' oceano . Situazione doppiamente tragica : lontani centinaia di miglia dalla costa più vicina e neppure una briciola di cibo . I disgraziati cercano di farsi coraggio , alzano una specie di vela mettendo assieme camicie e mutande , e vanno verso chissà dove sul filo di un vento leggero . Passano quattro giorni . La fame diventa insostenibile . C ' è poco da fare . Proprio come nelle storielle di naufraghi , bisogna che uno si rassegni a lasciarsi mangiare . In un terribile silenzio , i dieci tirano la paglia . Quello cui toccherà la più corta dovrà sacrificarsi . La sorte punta il dito sul più giovane della compagnia , un ragazzo di quindici anni . Per tre o quattro giorni la fame è placata . Di terra , neppure l ' ombra . Al quinto giorno , i nove stomachi ricominciano a urlare , invocando cibo . Si cerca di resistere , di rimandare un altro tragico sacrificio ; ma viene presto il momento di scegliere un ' altra vittima . A questo punto , il naufrago più autorevole dice : « Propongo una variante . Invece di tirare la paglia , visto che l ' altra volta è toccata al più giovane , io direi di mangiare senz ' altro il più vecchio » . La proposta è accettata con entusiasmo da tutti , meno dal più vecchio : un signore sui sessanta , che se ne sta seduto su una grossa cassa , al centro della zattera . « Un momento » dice costui : « non perché voglia negarvi la mia fraterna collaborazione : ma prima di mangiar me , non sarebbe meglio che aprissimo questa cassa di carne in scatola su cui sto seduto ? » Un coro sdegnato accoglie queste parole . « Carne in scatola ? Ma come , vecchio mostro ! Sapevate che la cassa è piena di scatolette e siete stato zitto ? E avete permesso che quel povero ragazzo , l ' altro giorno , si sacrificasse ? Come è possibile tanta infamia , tanto cinismo ! » « Cosa volete , ragazzi » , fa il vecchio con un certo imbarazzo . « A me la carne in scatola fa venire l 'orticaria...» Una squadra di demolitori , ad Alessandria , negli Stati Uniti , ha buttato giù mezza casa del signor Paul Davis , prima di accorgersi d ' aver sbagliato edificio .