StampaQuotidiana ,
È
interessante
e
riuscito
questo
primo
film
del
trentenne
torinese
Gianluca
Maria
Tavarelli
,
realizzato
su
una
sceneggiatura
vincitrice
del
Premio
Solinas
,
presentato
alla
Mostra
di
Venezia
1994
:
sa
unire
realismo
sociale
e
sentimento
individuale
,
desolazione
invincibile
e
speranza
possibile
,
alienazioni
diverse
e
buona
drammaturgia
,
in
uno
stile
intenso
e
asciutto
.
Nella
Torino
notturna
,
Portami
via
racconta
i
destini
incrociati
di
due
coppie
di
giovani
che
vorrebbero
un
'
altra
vita
.
Due
amiche
emigrate
dall
'
Est
europeo
,
una
russa
e
una
bulgara
,
prostitute
di
lusso
da
due
milioni
,
vessate
,
ricattate
e
malmenate
dal
loro
sfruttatore
italiano
,
disperate
per
la
mancanza
di
libertà
e
di
vie
d
'
uscita
.
Due
amici
italiani
squattrinati
,
solitari
,
mortificati
da
esistenze
prive
di
senso
e
di
futuro
,
avviliti
da
lavori
brutti
(
uno
fa
senza
successo
il
venditore
di
elettrodomestici
;
l
'
altro
è
terapeuta
in
una
comunità
di
handicappati
,
senza
più
fiducia
nella
possibilità
di
rendersi
seriamente
utile
)
.
Le
due
coppie
s
'
incontrano
in
un
momento
drammatico
,
si
spaventano
,
si
aiutano
.
Il
trauma
dà
a
tutt
'
e
quattro
il
coraggio
prima
introvabile
d
'
andarsene
,
di
partire
verso
la
Francia
,
di
tentar
di
vivere
davvero
:
«
Fammi
provare
»
,
«
Ma
sì
»
.
Intorno
a
loro
la
città
nel
buio
,
strade
deserte
e
locali
affollati
esplorati
in
un
vagabondare
in
auto
insoddisfacente
ma
inevitabile
privo
d
'
allegria
e
d
'
amore
(
«
se
voglio
una
donna
me
la
devo
pagare
»
)
;
residence
tetri
visitati
dalle
due
ragazze
pagate
da
uomini
grossolani
e
malinconici
.
Accanto
a
loro
,
i
personaggi
minori
(
malati
di
mente
,
suicidi
,
un
vicino
convinto
d
'
un
proprio
prossimo
trasferimento
extraterrestre
)
simboleggiano
le
tante
possibili
varianti
del
grande
desiderio
di
fuga
contemporaneo
.
Gli
attori
ben
scelti
e
ben
diretti
interpretano
con
naturalezza
e
sottogliezza
i
loro
personaggi
simili
a
tante
persone
giovani
,
senza
presente
né
avvenire
,
ridotte
all
'
inerzia
o
al
dinamismo
nevrotico
,
rese
torpide
dal
rifiuto
,
dalla
delusione
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Nell
'
altro
dopoguerra
Ernest
Hemingway
pubblicò
uno
dopo
l
'
altro
due
romanzi
:
The
sun
also
rises
e
A
farewell
to
arms
e
una
raccolta
di
novelle
:
Men
without
women
.
In
tutti
e
tre
questi
libri
c
'
era
un
protagonista
semiautobiografico
ravvisabile
in
uno
dei
personaggi
o
addirittura
nel
narratore
,
il
quale
era
destinato
a
percorrere
una
lunga
e
fortunata
carriera
come
eroe
rappresentativo
dei
cosiddetti
"
gay
twenties
"
ossia
allegri
anni
intorno
il
1920
.
Questo
protagonista
era
un
giovanotto
sportivo
e
simpatico
,
di
recente
smobilitato
,
grande
bevitore
(
il
suo
motto
era
,
come
è
noto
:
"
have
a
drink
?
"
"
volete
bere
?
"
)
,
grande
amatore
di
corride
spagnuole
,
di
guerre
e
guerriglie
mediterranee
,
di
rivoluzioni
e
pronunciamenti
,
grande
cacciatore
,
uomo
d
'
azione
,
insomma
,
piuttosto
che
di
pensiero
,
libero
come
il
vento
,
generoso
,
infantile
o
addirittura
alieno
dai
legami
amorosi
(
il
titolo
"
Men
without
women
"
ossia
"
Uomini
senza
donne
"
è
significativo
)
e
,
particolare
importante
,
cittadino
della
potente
e
giovane
repubblica
degli
Stati
Uniti
.
Questo
protagonista
potrebbe
anche
essere
considerato
la
versione
americana
ossia
ingenua
di
analogo
personaggio
per
niente
ingenuo
,
frequente
nella
letteratura
europea
da
D
'
Annunzio
su
su
fino
a
Lawrence
di
Arabia
;
ma
in
realtà
Hemingway
l
'
aveva
attinto
direttamente
dalla
tradizione
e
dalla
vita
del
suo
Paese
.
Teodoro
Roosevelt
,
il
fondatore
della
dinastia
politica
dello
stesso
nome
,
è
senza
dubbio
l
'
antenato
e
il
prototipo
diretto
e
reale
del
personaggio
di
Hemingway
.
Questo
famoso
Presidente
degli
Stati
Uniti
era
stato
anche
lui
ranchero
,
cow
-
boy
,
cacciatore
nei
safari
d
'
Africa
,
esploratore
nel
Sudamerica
e
uomo
di
tutti
gli
sport
e
di
tutti
gli
interventi
così
nella
vita
privata
come
in
quella
pubblica
.
Basterebbe
il
titolo
di
un
suo
libro
:
The
strenuous
life
(
La
vita
strenua
)
per
dare
un
'
idea
non
tanto
dello
scrittore
quanto
dell
'
uomo
.
A
sua
volta
,
poi
,
Teodoro
Roosevelt
veniva
dalla
tradizione
della
cosiddetta
frontiera
,
ossia
dell
'
avanzata
verso
ovest
dei
pionieri
e
colonizzatori
della
prima
metà
dell
'
Ottocento
.
Così
il
personaggio
di
Hemingway
che
sembrò
modernissimo
ai
letterati
d
'
Europa
e
che
in
Italia
deve
considerarsi
il
padre
di
molti
eroi
del
romanzo
neorealistico
,
risaliva
nella
realtà
al
deprecato
diciannovesimo
secolo
.
Oggi
molti
ancora
,
in
Italia
e
altrove
,
considerano
questo
personaggio
come
rappresentativo
della
civiltà
degli
Stati
Uniti
.
In
verità
costoro
sono
vittime
di
un
'
illusione
di
origine
letteraria
o
,
se
si
preferisce
,
di
un
luogo
comune
.
Il
personaggio
di
Hemingway
non
rappresenta
ormai
più
nulla
(
all
'
infuori
di
Hemingway
stesso
)
,
e
come
la
luce
di
certe
stelle
che
ci
arriva
quando
l
'
astro
che
l
'
emanò
è
già
spento
da
un
pezzo
,
in
America
deve
ritenersi
quasi
del
tutto
estinto
.
Un
primo
punto
da
fermare
è
il
seguente
:
la
grande
crisi
economica
del
1929
ha
trasformato
completamente
la
psicologia
dell
'
americano
e
,
dunque
,
del
personaggio
caro
ad
Hemingway
ed
ai
suoi
imitatori
.
Nel
1929
avvenne
all
'
americano
medio
un
po
'
quello
che
avviene
a
certi
uomini
che
non
hanno
mai
avuto
malattie
:
si
ammalò
seriamente
,
per
la
prima
volta
in
vita
sua
,
e
da
allora
gli
è
rimasta
la
paura
della
malattia
e
di
conseguenza
la
fiducia
nel
medico
e
nelle
medicine
che
lo
aiutarono
a
superarla
.
Si
sa
quali
furono
queste
medicine
e
questo
medico
:
i
grandi
lavori
pubblici
intrapresi
dallo
Stato
,
gli
interventi
dello
Stato
in
tutti
i
campi
e
lo
Stato
stesso
come
datore
di
lavoro
.
Nulla
dunque
di
più
diverso
dal
disinvolto
giovanotto
di
Hemingway
,
"
free
lancer
"
ossia
libero
professionista
in
qualche
vago
mestiere
come
il
giornalismo
di
guerra
o
la
caccia
grossa
,
di
questo
nuovo
americano
impiegato
statale
o
privato
e
comunque
salariato
,
ansioso
soprattutto
di
sicurezza
e
di
tranquillità
.
In
altri
termini
,
tra
il
1929
e
il
1939
,
l
'
americano
,
attraverso
le
angosce
della
disoccupazione
e
della
depressione
economica
,
si
è
trasformato
da
individualista
anarchico
in
cittadino
associato
.
Hemingway
,
sia
detto
di
passaggio
,
rimane
il
grande
scrittore
che
è
;
ma
il
suo
personaggio
appartiene
non
più
alla
cronaca
dei
nostri
giorni
bensì
alla
storia
del
più
recente
passato
.
Questo
nuovo
americano
non
ha
ancora
avuto
il
suo
romanziere
(
il
Babbitt
di
Sinclair
Lewis
è
altra
cosa
)
,
ma
ha
già
avuto
i
suoi
sociologhi
.
Libri
come
per
esempio
The
lonely
crowd
di
Riesman
,
Glazer
e
Denney
(
di
cui
si
è
già
parlato
in
queste
colonne
)
,
per
non
citare
che
uno
dei
testi
più
conosciuti
,
contengono
già
una
definizione
abbastanza
esatta
di
questo
nuovo
personaggio
.
La
sociologia
di
The
lonely
crowd
,
irta
di
neologismi
talvolta
sforzati
,
rappresenta
tuttavia
un
tentativo
molto
serio
di
definire
la
realtà
dell
'
uomo
americano
.
La
suddivisione
di
Riesman
e
dei
suoi
due
compagni
delle
tre
età
umane
degli
Stati
Uniti
,
quella
degli
uomini
diretti
dalla
tradizione
(
tradition
-
directed
)
,
quella
degli
uomini
diretti
dalla
coscienza
(
inner
-
directed
)
e
quella
degli
uomini
diretti
dai
rapporti
con
gli
altri
uomini
(
other
-
directed
)
,
a
qualcuno
potrebbe
sembrare
un
semplice
travestimento
delle
definizioni
marxiste
ben
note
dell
'
uomo
del
periodo
precapitalistico
,
dell
'
uomo
del
periodo
capitalistico
e
dell
'
uomo
del
periodo
postcapitalistico
ossia
tecnocratico
e
collettivistico
;
ma
a
ben
guardare
non
lo
è
.
Nella
cultura
le
parole
sono
tutto
.
E
adoperare
parole
diverse
vuol
già
dire
avere
concezioni
diverse
e
mire
diverse
.
Ma
torniamo
al
nostro
americano
nuovo
.
Riesman
e
i
suoi
collaboratori
,
come
è
noto
,
mentre
affermano
che
questi
tre
tipi
umani
coesistono
nello
stesso
tempo
in
America
,
lasciano
intendere
che
i
primi
due
(
tradition
-
directed
e
inner
-
directed
)
appartengono
ormai
al
passato
e
che
il
terzo
(
other
-
directed
)
è
oggi
il
più
diffuso
e
quello
che
prevarrà
definitivamente
nell
'
avvenire
.
Non
stiamo
qui
a
discutere
le
idee
di
Riesman
;
ce
ne
serviamo
soltanto
come
punto
di
riferimento
.
Che
cos
'
è
,
dunque
,
nella
realtà
fisica
e
psicologica
questo
nuovo
americano
,
quest
'
uomo
che
per
i
suoi
rapporti
con
gli
altri
non
si
fonda
più
sulla
tradizione
o
sulla
coscienza
bensì
sui
rapporti
degli
altri
con
lui
?
Per
cominciare
forse
non
sarà
inutile
ricordare
che
tra
le
note
della
pagella
scolastica
ce
n
'
è
una
consacrata
al
grado
di
adattamento
all
'
ambiente
(
adjustment
)
dell
'
alunno
.
Questa
nota
sostituisce
la
nostra
tradizionale
"
buona
condotta
"
ed
è
forse
più
importante
per
il
futuro
dell
'
alunno
della
conoscenza
della
letteratura
inglese
o
della
storia
degli
Stati
Uniti
.
Quale
sia
l
'
origine
di
questa
ansietà
per
l
'
adattamento
è
difficile
dirlo
;
forse
il
fatto
che
gli
Stati
Uniti
sono
un
composto
di
tante
razze
,
nazionalità
e
religioni
diverse
ed
è
essenziale
che
,
appunto
,
individui
così
discordanti
si
adattino
gli
uni
agli
altri
prontamente
e
durevolmente
;
forse
è
un
segno
della
influenza
crescente
degli
studi
sociologici
,
così
estesi
agli
Stati
Uniti
,
sull
'
educazione
.
Certo
è
significativo
che
mentre
quarant
'
anni
or
sono
l
'
educazione
avrebbe
insistito
semmai
sul
successo
,
ossia
,
alla
maniera
europea
,
sull
'
eccellenza
nelle
materie
studiate
,
oggi
punta
invece
sull
'
adattamento
e
,
dunque
,
in
certa
misura
,
sulla
capacità
dell
'
alunno
di
tenersi
in
riga
con
gli
altri
,
anche
quando
,
come
è
spesso
il
caso
,
i
suoi
doni
di
natura
lo
porterebbero
più
avanti
.
Se
si
pensa
che
l
'
idea
del
successo
è
indissolubilmente
legata
agli
Stati
Uniti
con
la
dottrina
calvinista
della
predestinazione
,
si
misurerà
tutta
l
'
ampiezza
del
capitombolo
che
la
vecchia
concezione
puritana
ha
fatto
in
America
negli
ultimi
anni
.
Insomma
,
nelle
scuole
degli
Stati
Uniti
i
ragazzi
non
vengono
educati
per
diventare
dei
Washington
e
neppure
dei
Teodori
Roosevelt
;
debbono
invece
diventare
dei
"
good
mixers
"
,
ossia
,
letteralmente
,
dei
"
buoni
mischiatori
"
e
già
nella
parola
"
mischiatore
"
è
contenuta
l
'
idea
di
un
rapporto
sociale
continuo
,
fitto
e
ben
dosato
.
Questa
idea
è
conculcata
nei
ragazzi
di
buon
'
ora
non
soltanto
dalle
pagelle
ma
anche
dalla
loro
partecipazione
alle
molte
associazioni
sportive
,
mondane
e
culturali
studentesche
.
Come
è
chiaro
,
quest
'
idea
del
"
good
mixer
"
porta
al
timore
della
distinzione
,
dell
'
eccentricità
e
dell
'
isolamento
.
Riesman
nel
suo
libro
cita
la
seguente
intervista
con
una
bambina
di
dodici
anni
:
Bambina
:
"
Mi
piace
Superuomo
(
personaggio
di
romanzi
a
fumetti
avveniristici
)
più
degli
altri
perché
può
fare
quello
che
gli
altri
non
possono
fare
,
per
esempio
volare
.
"
Maestra
:
"
Ti
piacerebbe
volare
?
"
Bambina
:
"
Mi
piacerebbe
volare
se
tutti
volassero
,
altrimenti
mi
sembrerebbe
di
fare
qualche
cosa
di
ostentato
(conspicuous)."
Dove
è
sottinteso
che
è
preferibile
essere
simile
agli
altri
piuttosto
che
migliore
degli
altri
.
In
realtà
il
nuovo
uomo
americano
non
desidera
il
successo
bensì
la
sicurezza
;
e
non
desidera
il
successo
perché
sente
d
'
istinto
che
esso
è
collegato
con
molte
difficoltà
e
pericoli
,
primo
fra
tutti
quello
di
dare
ombra
ai
suoi
simili
e
perciò
di
renderseli
ostili
.
Il
che
poi
,
come
è
ovvio
,
si
convertirebbe
in
un
danno
economico
e
sociale
.
Difatti
:
mentre
l
'
avventuriero
,
il
libero
professionista
,
l
'
industriale
individualista
potevano
permettersi
il
lusso
di
infischiarsi
degli
altri
(
è
famosa
la
risposta
di
un
miliardario
americano
del
tempo
dell
'
imperialismo
del
dollaro
a
chi
gli
faceva
osservare
che
le
sue
sfrenate
speculazioni
avrebbero
rovinato
una
buona
parte
del
pubblico
:
"
The
public
be
damned
"
;
ossia
:
"
Il
pubblico
può
andarsene
al
diavolo
"
)
,
il
nuovo
uomo
americano
,
che
è
quasi
sempre
impiegato
statale
o
privato
,
ha
bisogno
della
benevolenza
generale
;
e
non
l
'
ottiene
se
non
studiandosi
di
non
rendersi
né
troppo
valoroso
né
troppo
potente
.
Questa
preoccupazione
di
non
dare
ombra
,
di
non
essere
"
conspicuous
"
,
secondo
il
termine
adoperato
dalla
bambina
,
si
estende
a
tutti
i
campi
negli
Stati
Uniti
,
anche
in
quelli
in
cui
la
potenza
è
connaturata
all
'
attività
professionale
.
Come
dice
l
'
economista
Galbraith
,
nel
suo
libro
Il
capitalismo
americano
:
"
Il
capo
della
grande
società
non
può
ammettere
che
egli
o
l
'
azienda
possegga
un
potere
economico
di
un
qualche
rilievo
...
Gli
uomini
più
saggi
hanno
scoperto
che
è
meno
drammatica
ma
molto
più
sicura
la
classica
difesa
di
essere
dei
semplici
ingranaggi
in
un
sistema
che
non
lascia
loro
alcun
potere
.
"
"
Ingranaggi
"
ecco
la
parola
che
mancava
al
nostro
ragionamento
e
che
Galbraith
ci
suggerisce
:
l
'
uomo
nuovo
americano
sente
che
è
un
ingranaggio
,
vuole
essere
un
ingranaggio
e
non
desidera
essere
altro
che
un
ingranaggio
.
Sia
detto
di
passaggio
,
non
essere
un
ingranaggio
o
un
"
good
mixer
"
può
risultare
addirittura
pericoloso
,
specie
in
certe
comunità
provinciali
o
in
certi
gruppi
professionali
.
Chiunque
infatti
manifesti
con
la
parola
o
con
l
'
atteggiamento
un
suo
desiderio
di
distinguersi
,
di
differenziarsi
,
può
suggerire
ai
suoi
colleghi
o
compagni
o
coabitanti
il
seguente
sillogismo
:
"
Si
differenzia
,
dunque
odia
il
modo
di
vivere
americano
e
l
'
America
;
odia
l
'
America
,
dunque
è
un
traditore
,
un
'
commy
'
(
comunista
)
,
una
probabile
spia
,
un
uomo
da
evitarsi
,
da
mettere
sotto
processo
e
così
via
.
"
Il
che
equivale
a
dire
che
in
America
attualmente
(
ma
sembra
che
l
'
apice
di
questo
processo
sia
stato
raggiunto
negli
anni
più
recenti
con
gli
scandali
delle
spie
atomiche
e
il
maccartismo
)
c
'
è
un
formidabile
conformismo
fondato
sul
generico
e
comprensivo
slogan
"
The
american
way
of
life
"
"
Il
modo
di
vivere
americano
"
.
Che
cosa
sia
questo
modo
di
vivere
americano
è
ben
difficile
dirlo
;
come
è
stato
già
osservato
da
tempo
,
questo
slogan
deve
la
sua
efficacia
in
tutti
i
campi
,
da
quello
strettamente
giuridico
e
politico
(
basti
citare
il
titolo
di
un
bel
libro
:
Freedom
and
responsibility
in
the
american
way
of
life
di
Becker
)
,
a
quello
del
costume
spicciolo
,
alla
sua
estrema
genericità
e
imprecisione
.
Questo
slogan
ormai
stagionato
(
a
quanto
pare
ebbe
origine
ai
tempi
del
New
Deal
e
forse
anche
prima
)
abbraccia
praticamente
tutti
i
vari
conformismi
minori
americani
e
li
congloba
in
uno
solo
e
massiccio
;
fonde
insieme
democrazia
e
abbigliamento
,
rispetto
delle
leggi
e
cucina
,
consapevolezza
delle
differenze
razziali
e
religiose
e
abitudini
casalinghe
o
mondane
,
diffidenza
verso
gli
stranieri
e
preferenza
per
i
tabacchi
nazionali
,
ecc.
ecc
.
;
insomma
è
l
'
invisibile
e
pur
sempre
presente
"
linea
generale
"
sulla
quale
si
irrigidisce
la
grandissima
maggioranza
degli
americani
.
Il
conformismo
è
sempre
un
mezzo
di
espansione
,
consapevole
o
inconsapevole
.
La
consapevolezza
nel
conformismo
costituisce
tuttavia
una
debolezza
talvolta
irreparabile
.
In
Europa
,
per
esempio
,
il
tentativo
recente
di
costruire
consapevolmente
e
alla
svelta
dei
conformismi
a
scopi
militari
e
di
conquista
,
finì
in
Italia
e
in
Germania
con
il
disastro
.
Invece
il
conformismo
inglese
dell
'
epoca
vittoriana
può
essere
considerato
un
buon
esempio
di
costruzione
inconsapevole
(
fino
ad
un
certo
segno
,
però
)
ossia
naturale
,
necessaria
e
spontanea
,
di
un
conformismo
senza
alcun
dubbio
espansivo
e
agguerrito
.
In
America
oggi
assistiamo
al
concretarsi
di
un
conformismo
simile
a
quello
vittoriano
.
In
altri
termini
l
'
uomo
nuovo
americano
è
entrato
quasi
senza
accorgersene
,
per
necessità
di
cose
,
in
un
movimento
conformistico
che
,
sempre
senza
che
se
ne
avveda
e
magari
contro
il
suo
desiderio
,
lo
porterà
molto
lontano
.
L
'
espansione
americana
nel
mondo
,
oggi
,
è
legata
strettamente
all
'
esistenza
di
questo
conformismo
a
casa
,
ossia
alla
tacita
e
spontanea
proliferazione
di
una
quantità
di
tabù
e
di
convenzioni
.
Ad
un
osservatore
superficiale
poteva
forse
sembrare
che
il
giovanotto
sportivo
ed
esuberante
di
Hemingway
fosse
il
vero
rappresentante
di
un
'
America
in
fase
di
espansione
.
In
realtà
quel
giovanotto
non
voleva
che
divertirsi
.
I
veri
"
espansivi
"
sono
oggi
invece
gli
americani
nuovi
,
l
'
impiegato
statale
o
privato
che
dirige
la
complessa
e
lentissima
macchina
amministrativa
del
Paese
(
redtape
)
,
l
'
ufficiale
irreprensibile
e
quasi
prussiano
del
Pentagono
,
il
manager
poco
pittoresco
della
grande
corporazione
,
il
capo
del
grande
sindacato
,
il
tecnico
,
il
sociologo
,
l
'
esperto
delle
più
varie
questioni
.
Sono
essi
che
trascinati
dal
movimento
anonimo
,
possente
e
quasi
senza
scopo
della
macchina
sociale
,
hanno
fatto
sì
che
gli
Stati
Uniti
si
siano
impegnati
(
committed
)
fuori
di
casa
nelle
più
diverse
imprese
nei
più
diversi
Paesi
.
E
più
quest
'
espansione
all
'
esterno
si
allargherà
,
più
si
stringerà
all
'
interno
,
per
diretta
conseguenza
,
la
presa
del
conformismo
.
StampaQuotidiana ,
Nell
'
anno
1123
in
Francia
,
un
aristocratico
guerriero
e
il
suo
scudiero
bevono
per
errore
un
filtro
del
tempo
preparato
da
un
arcimago
,
e
si
ritrovano
nell
'
anno
1992;
davanti
allo
spettacolo
terrificante
del
progresso
e
della
tecnologia
,
si
spaventano
;
il
nobile
desidera
soltanto
tornare
al
proprio
secolo
e
ci
torna
,
mentre
il
servitore
sceglie
di
restare
nel
Novecento
dove
,
almeno
in
apparenza
,
il
popolo
ha
qualche
diritto
.
Raccontando
questa
storia
,
I
visitatori
è
stato
il
film
-
fenomeno
della
scorsa
stagione
cinematografica
francese
.
Con
14
milioni
di
spettatori
ha
battuto
ogni
record
d
'
incassi
degli
ultimi
dieci
anni
,
ha
vinto
numerosi
premi
,
ha
provocato
analisi
,
discussioni
,
ipotesi
:
un
simile
successo
è
la
spia
d
'
una
immensa
fame
di
ridere
,
gli
spettatori
hanno
amato
sentir
parlare
dell
'
identità
francese
perenne
,
il
film
è
piaciuto
tanto
perché
prende
in
giro
la
civiltà
contemporanea
,
eccetera
.
Di
sicuro
è
divertente
,
esilarante
.
Passatista
e
snob
,
un
po
'
ecologica
e
un
po
'
romantica
,
saga
di
quell
'
anacronismo
così
spesso
fonte
di
comicità
(
i
Monty
Python
,
Me1
Brooks
,
Troisi
-
Benigni
in
Non
ci
resta
che
piangere
)
,
la
commedia
fa
ridere
molto
.
Piombati
nel
Novecento
,
il
guerriero
e
lo
scudiero
non
riescono
a
respirare
l
'
aria
inquinata
,
non
riconoscono
il
paesaggio
(
«
Dove
sono
finite
le
foreste
?
»
)
,
s
'
impauriscono
vedendo
un
postino
africano
(
«
Il
saracino
!
Il
saracino
!
»
)
,
vomitano
appena
entrati
in
automobile
,
si
lavano
mani
e
faccia
nel
gabinetto
,
combinano
guai
iperbolici
.
L
'
aristocratico
scopre
con
orrore
che
il
suo
castello
è
stato
venduto
e
trasformato
in
albergo
di
lusso
;
che
i
plebei
possono
essere
ricchi
e
i
servi
sono
spariti
;
che
una
hostess
s
'
offende
a
sentirsi
chiamare
«
garzona
»
;
che
la
sua
discendente
,
moglie
d
'
un
brillante
dentista
e
padrona
d
'
una
bella
villetta
,
«
ha
sposato
un
cavadenti
e
vive
in
un
tugurio
»
.
Lo
scudiero
s
'
adatta
invece
felicemente
a
un
mondo
per
lui
migliore
,
e
impara
subito
a
gridare
«
occhèi
»
con
entusiasmo
.
Il
film
è
dialogato
in
un
francese
arcaico
d
'
invenzione
,
bene
adattato
da
Sergio
Jacquier
per
la
versione
italiana
.
È
diretto
da
Jean
-
Marie
Poiré
,
49
anni
,
parigino
,
ex
rocker
,
già
autore
di
nove
cinecommedie
perlopiù
mai
viste
in
Italia
.
È
ottimamente
interpretato
nella
parte
del
guerriero
da
Jean
Reno
(
doppiato
da
Gigí
Proietti
)
,
nella
parte
dello
scudiero
dal
comico
Christian
Clavier
(
doppiato
da
Leo
Gullotta
)
:
ma
la
più
brava
è
Valerie
Lemercier
(
doppiata
da
Patrizia
Castagnoli
)
che
nella
parte
della
discendente
costruisce
,
tra
comicità
e
critica
di
costume
,
un
personaggio
perfetto
di
aristocratica
avventurista
e
romantica
,
senza
principi
e
senza
pregiudizi
,
ricca
d
'
impassibile
cortesia
,
di
pragmatismo
fattivo
,
di
sapienza
mondana
.
StampaQuotidiana ,
A
Chicago
,
come
si
accorge
ben
presto
il
signor
X
,
batte
il
cuore
degli
Stati
Uniti
,
più
che
a
Washington
,
capitale
politica
,
più
che
a
Nuova
York
,
capitale
intellettuale
.
Brutta
e
brutale
,
proliferata
in
riva
allo
sterminato
lago
Michigan
con
la
spontaneità
sorda
e
apparentemente
inanimata
dei
vegetali
(
ma
un
vegetale
gigantesco
,
di
quelli
che
riempivano
la
terra
nelle
epoche
geologiche
)
Chicago
,
capitale
industriale
degli
Stati
Uniti
,
non
sembra
essere
a
prima
vista
che
un
immenso
accampamento
produttivo
(
ci
sono
state
prima
le
fabbriche
o
prima
le
case
di
abitazione
a
Chicago
?
Difficile
a
dirsi
)
in
cui
l
'
Utilità
ha
regnato
fin
dagli
inizi
,
dittatorialmente
,
senza
mai
permettere
che
la
sua
naturale
oppositrice
,
la
Bellezza
,
salisse
al
potere
,
foss
'
anche
per
governare
un
solo
giorno
.
Eppure
,
forse
appunto
perché
schiacciata
dall
'
Utilità
,
pensa
il
signor
X
,
Chicago
sogna
la
Bellezza
,
con
un
'
intensità
e
ingenuità
maggiore
che
altrove
in
America
.
Non
è
un
caso
,
per
esempio
,
si
dice
il
signor
X
penetrando
in
una
sala
del
museo
d
'
arte
moderna
e
restando
a
bocca
aperta
davanti
alla
Grande
Jatte
di
Seurat
che
riempie
un
'
intera
parete
,
non
è
un
caso
che
a
Chicago
si
trovino
alcune
tra
le
più
belle
collezioni
di
arte
moderna
del
mondo
intero
.
Non
è
un
caso
,
insomma
,
che
questa
Grande
Jatte
,
pittura
meravigliosa
,
paragonabile
soltanto
alle
grandi
composizioni
del
passato
,
alla
Resa
della
città
di
Breda
di
Velàzquez
o
all
'
Inumazione
del
Conte
di
Orgaz
del
Greco
,
questo
quadro
dorato
dal
sole
declinante
della
vecchia
Europa
,
si
trovi
nella
città
dei
macelli
,
delle
fabbriche
,
dei
gangsters
,
dei
miliardarii
delle
industrie
alimentari
e
della
"
Chicago
Tribune
"
del
defunto
(
or
è
qualche
giorno
)
colonnello
Mac
Cormick
.
Non
è
un
caso
neppure
,
pensa
ancora
il
signor
X
,
allontanandosi
con
rammarico
dalla
Grande
Jatte
,
che
,
per
esempio
,
ieri
sera
,
egli
abbia
trovato
nella
casa
di
un
agente
di
borsa
la
maggiore
collezione
di
dischi
microsolco
che
egli
abbia
mai
visto
;
o
che
l
'
altro
giorno
abbia
assistito
in
casa
di
un
sensale
di
terreni
ad
una
fervida
e
ben
informata
discussione
sulla
poesia
modernissima
.
Non
è
un
caso
,
no
,
conclude
il
signor
X
avviandosi
all
'
uscita
del
museo
attraverso
le
sale
piene
zeppe
di
bellissimi
quadri
di
Monet
,
Manet
,
Cézanne
,
Van
Gogh
,
Gauguin
e
via
dicendo
:
Chicago
è
un
gigante
di
ferro
ma
con
un
cuore
umano
.
E
mentre
è
vero
che
Chicago
deve
la
celebrità
al
suo
carattere
quasi
esemplare
di
città
tutta
dedita
alla
produzione
industriale
,
non
è
meno
vero
che
moltissimi
scrittori
e
artisti
d
'
America
sono
nati
qui
o
nei
dintorni
,
per
esempio
Hemingway
,
Mark
Twain
e
tanti
altri
.
Dopo
il
museo
d
'
arte
moderna
,
il
signor
X
se
ne
va
lungo
il
Lake
Front
al
museo
di
storia
naturale
.
Il
signor
X
ama
questo
genere
di
museo
molto
americano
,
dove
dietro
grandi
vetrine
,
impagliati
e
circondati
da
scenarii
a
colori
che
ne
riproducono
l
'
ambiente
naturale
,
si
possono
vedere
esemplari
della
fauna
d
'
America
come
il
bisonte
,
l
'
orso
grigio
o
grizzly
,
l
'
alce
,
la
foca
e
il
gattopardo
.
La
fede
nell
'
evoluzionismo
darwiniano
è
testimoniata
da
una
serie
di
vetrine
in
cui
l
'
uomo
passa
lentamente
da
una
condizione
quasi
scimmiesca
(
la
prima
famiglia
umana
è
rappresentata
da
tre
fantocci
,
madre
padre
e
bambino
,
irsuti
,
di
bassa
fronte
,
prognati
,
nocchieruti
e
ignudi
,
in
atto
di
divorare
crudo
un
povero
cervo
mezzo
scarnificato
)
alla
civiltà
già
sofisticata
delle
palafitte
.
Ma
il
signor
X
è
soprattutto
attirato
dagli
scheletri
dei
grandi
mostri
preistorici
che
in
America
sono
stati
ritrovati
un
po
'
dappertutto
in
ottime
condizioni
di
conservazione
.
Eccolo
per
esempio
girare
intorno
il
Diplodocus
,
il
più
grande
di
tutti
,
un
lucertolone
gigantesco
vissuto
nelle
praterie
d
'
America
parecchie
decine
di
milioni
di
anni
or
sono
.
Sarà
lungo
,
pensa
il
signor
X
,
una
trentina
di
metri
e
doveva
avere
,
almeno
a
giudicare
dalla
grandezza
delle
costole
simili
a
cerchi
rotti
di
una
botte
immensa
,
un
corpaccio
barcollante
su
brevi
(
relativamente
)
zampe
;
preceduto
da
una
testa
molto
piccola
e
seguito
da
una
coda
sottile
e
lunghissima
che
doveva
strisciare
tra
le
alte
erbe
per
un
pezzo
dopo
che
l
'
animale
ci
aveva
impresso
le
sue
orme
mostruose
.
Un
cartello
ai
piedi
dello
scheletro
avverte
che
esso
fu
trovato
in
una
cava
dell
'
Utah
e
qui
portato
,
pietra
e
tutto
,
e
poi
che
ci
vollero
cinque
anni
per
liberarlo
dalla
sua
tomba
di
sasso
,
pulirlo
,
smontarlo
e
rimontarlo
,
debitamente
imbevuto
di
una
sostanza
chimica
che
impedisce
alle
ossa
di
andare
in
polvere
.
Eh
,
pensa
il
signor
X
,
l
'
America
è
proprio
il
paese
dei
Dinosauri
;
milioni
e
milioni
di
anni
or
sono
questi
mostri
scorrazzavano
per
le
praterie
del
Middlewest
e
poi
perirono
tutti
per
qualche
motivo
misterioso
probabilmente
connaturato
alla
loro
stessa
grandezza
.
Oggi
su
queste
stesse
praterie
scorrazzano
mostri
altrettanto
smisurati
,
le
cosiddette
grandi
Corporazioni
dell
'
acciaio
,
delle
automobili
,
degli
alimentari
,
delle
sigarette
e
via
dicendo
.
Che
c
'
è
,
si
domanda
il
signor
X
,
che
c
'
è
nell
'
aria
,
nell
'
acqua
,
nel
suolo
d
'
America
perché
qui
ogni
organismo
cresce
fuori
della
misura
umana
,
mostruosamente
,
e
diventi
colossale
,
così
i
sauriani
preistorici
come
le
società
industriali
di
oggi
?
Tutto
in
America
diventa
colossale
,
ma
la
testa
di
questi
colossi
rimane
piccola
;
e
la
loro
stessa
grandezza
li
espone
un
giorno
o
l
'
altro
ai
colpi
dell
'
uomo
,
di
loro
tanto
più
piccolo
.
E
i
mostri
periscono
e
periranno
,
finché
il
mondo
sarà
un
mondo
umano
e
l
'
uomo
ne
sarà
il
centro
.
Il
signor
X
,
dopo
il
museo
d
'
arte
moderna
e
il
museo
di
storia
naturale
,
pensa
di
dovere
anche
una
visita
allo
Stockyard
,
luogo
famoso
dei
massacri
di
bovini
e
suini
,
descritto
più
e
più
volte
dagli
inorriditi
(
ma
non
vegetariani
,
ahimè
)
scrittori
d
'
Europa
.
Il
signor
X
scopre
che
non
potrà
assistere
a
quei
famosi
massacri
perché
le
grandi
società
alimentari
hanno
finalmente
deciso
di
devolvere
una
parte
dei
loro
guadagni
all
'
ammodernamento
dello
Stockyard
,
in
altri
termini
alla
costruzione
di
un
campo
di
sterminio
veramente
scientifico
.
Non
resta
dunque
al
signor
X
che
recarsi
nel
sobborgo
dove
si
trova
la
Stockyard
e
lì
prendere
la
ferrovia
sopraelevata
e
contentarsi
di
gettare
uno
sguardo
panoramico
sul
luogo
dei
macelli
.
Il
signor
X
,
come
arriva
nel
sobborgo
,
è
colpito
una
volta
di
più
dal
particolare
aspetto
della
civiltà
industriale
là
dove
essa
non
si
cura
di
adornarsi
,
sia
pure
in
maniera
goffa
e
retorica
,
e
si
mostra
nella
sua
nudità
utilitaria
.
Quel
che
fa
più
impressione
al
signor
X
,
in
quelle
strade
devastate
ma
irreprensibilmente
squadrate
ad
angolo
retto
(
strana
combinazione
della
geometria
e
dello
squallore
)
è
l
'
assenza
assoluta
del
vecchio
e
dell
'
antico
che
sono
così
frequenti
anche
nei
quartieri
più
poveri
delle
città
rurali
e
artigiane
d
'
Europa
.
Case
,
fabbriche
,
pubblicità
,
vetrine
,
insegne
,
lampioni
,
magazzini
,
ciminiere
,
muri
e
marciapiedi
,
tutto
in
queste
strade
è
scaduto
e
cadente
,
ma
non
vecchio
né
antico
.
Sono
luoghi
quasi
metafisici
,
pensa
il
signor
X
,
non
privi
di
una
loro
terribile
patetica
bellezza
,
i
quali
ricordano
un
poco
i
paesaggi
urbani
dei
primi
film
di
Chaplin
girati
nel
West
End
di
Londra
.
Luoghi
,
per
tutto
dire
,
dove
l
'
industria
ha
sostituito
la
natura
,
perfino
,
si
direbbe
,
nelle
facce
degli
abitanti
,
e
mostra
chiaramente
di
essere
di
molto
inferiore
alla
sua
rivale
.
Il
signor
X
cammina
tra
i
detriti
,
i
rottami
di
vetro
e
i
pezzi
di
assi
,
lungo
un
alto
muro
scuro
e
pensa
che
in
definitiva
la
civiltà
industriale
è
condannata
dal
solo
fatto
di
non
sapere
creare
un
muro
,
un
vero
muro
di
mattoni
,
dall
'
intonaco
screpolato
e
indorato
dalle
intemperie
e
dal
sole
,
inverdito
dai
muschi
,
illeggiadrito
dai
rampicanti
.
O
il
muro
è
nuovo
fiammante
,
di
cemento
brutale
o
di
mattoni
che
sembrano
di
ferro
e
non
di
terracotta
,
oppure
è
già
cadente
,
nero
,
spaccato
,
non
vecchio
né
antico
ma
morto
.
Ecco
la
scala
di
ferro
che
porta
con
molti
gradini
di
ferro
alla
piattaforma
di
ferro
della
ferrovia
sopraelevata
,
ecco
il
treno
che
sbuca
,
si
direbbe
,
dal
cielo
,
e
si
arresta
in
un
fracasso
di
ferraglia
.
Il
signor
X
siede
dentro
lo
scompartimento
di
fronte
ad
un
negro
gigantesco
e
,
al
suo
modo
africano
,
bellissimo
,
tutto
vestito
a
nuovo
,
color
blu
pervinca
chiaro
,
con
delle
grandissime
scarpe
nere
lucidate
alla
perfezione
(
le
scarpe
dei
negri
,
agli
Stati
Uniti
,
sono
sempre
lucide
,
i
negri
sono
i
soli
che
se
le
puliscono
da
sé
)
.
Il
signor
X
guarda
al
negro
e
pensa
:
"
Da
dove
vieni
?
Sei
nato
a
Chicago
,
in
un
quartiere
un
tempo
elegante
e
abitato
da
bianchi
facoltosi
e
poi
la
tua
famiglia
affittò
con
un
sotterfugio
attraverso
un
prestanome
bianco
una
di
quelle
belle
villette
e
allora
tutti
i
bianchi
,
dopo
due
o
tre
agitate
assemblee
,
decisero
di
fuggire
e
adesso
il
quartiere
è
abitato
da
soli
negri
e
ci
stanno
in
sei
per
ogni
stanza
e
i
bianchi
evitano
di
passarci
dopo
il
tramonto
?
"
Oppure
attirato
dagli
alti
salari
come
tant
'
altre
centinaia
di
migliaia
di
tuoi
consanguinei
hai
lasciato
qualche
addormentata
città
del
Sud
,
dove
ti
toccava
osservare
la
linea
di
discriminazione
tra
bianchi
e
negri
,
frequentando
scuole
per
soli
negri
,
salendo
in
tram
per
soli
negri
,
mangiando
e
bevendo
in
locali
per
soli
negri
e
sei
venuto
qui
a
Chicago
dove
c
'
è
lavoro
per
tutti
e
nessuno
guarda
al
colore
della
pelle
e
i
salari
sono
eguali
per
bianchi
e
per
negri
?
E
che
fai
?
A
giudicare
dalla
larghezza
delle
spalle
,
dalla
statura
,
dai
muscoli
che
affiorano
sotto
la
stoffa
sottile
dell
'
abito
,
potresti
essere
pugilista
,
lottatore
,
campione
di
qualche
sport
pesante
.
Oppure
sei
suonatore
di
saxofono
o
di
oboe
in
qualche
orchestrina
specializzata
in
musiche
del
Sud
,
e
tutte
le
notti
te
ne
stai
in
un
minuscolo
music
hall
,
sul
palco
,
e
suoni
con
i
tuoi
compagni
e
ti
abbandoni
a
prestigiose
variazioni
col
tuo
strumento
,
sfogando
il
tuo
senso
di
ritmo
ancestrale
?
"
E
che
c
'
è
dentro
la
tua
testa
che
sembra
di
lucido
ebano
scolpito
,
un
vero
ebano
durissimo
d
'
Africa
,
dietro
i
tuoi
occhi
e
il
tuo
sorriso
ambedue
bianchi
che
sembrano
intarsiati
con
l
'
osso
nell
'
ebano
,
sotto
la
tua
fronte
sulla
quale
le
potenti
lozioni
antiricci
non
sono
riuscite
a
spianare
del
tutto
l
'
originale
ricciutezza
?
Quali
pensieri
,
quali
rancori
?
A
giudicare
dal
tuo
largo
sorriso
,
dalla
tua
cortesia
verso
i
vicini
,
dalla
tua
aria
soddisfatta
,
tu
sei
un
uomo
in
pace
con
te
stesso
e
con
gli
altri
.
Sei
,
cioè
,
un
negro
che
vive
secondo
i
suoi
gusti
e
i
suoi
istinti
,
e
non
secondo
i
gusti
e
gli
istinti
dei
connazionali
bianchi
,
un
negro
,
insomma
,
in
cui
sono
ancor
vivi
il
senso
del
ritmo
,
la
immaginazione
infantile
,
l
'
emozione
pronta
della
razza
.
Ecco
ci
siamo
,
la
ferrovia
che
nella
sua
corsa
aerea
sembra
puntare
verso
i
più
lontani
e
fumosi
orizzonti
di
Chicago
,
adesso
passa
al
disopra
di
uno
strano
paesaggio
:
innumerevoli
,
rozze
,
campestri
staccionate
delimitano
a
perdita
d
'
occhio
innumerevoli
recinti
nei
quali
,
code
contro
corna
e
corna
contro
code
,
stanno
pigiati
i
poveri
bovini
in
attesa
di
essere
uccisi
.
Il
treno
si
ferma
,
il
signor
X
,
per
meglio
vedere
,
si
affaccia
sulla
piattaforma
e
subito
investe
le
sue
narici
un
fortore
di
sangue
accagliato
di
carogna
ancor
fresca
.
Tra
i
recinti
si
levano
qua
e
là
edifici
anonimi
che
portano
scritti
sui
muri
i
nomi
delle
firme
alimentari
;
tubi
enormi
si
dipartono
da
questi
edifici
dirigendosi
a
mezz
'
aria
verso
non
meno
enormi
serbatoi
.
Il
signor
X
contempla
questo
triste
paesaggio
con
occhio
perplesso
;
lo
Stockyard
,
comunque
,
gli
sembra
del
tutto
intonato
con
quanto
ha
veduto
sinora
agli
Stati
Uniti
;
macello
di
massa
per
l
'
alimento
delle
masse
,
esso
trae
il
suo
carattere
sinistro
proprio
dalla
quantità
,
questa
fatalità
dell
'
America
.
Un
bue
tratto
dalla
stalla
per
la
cavezza
dal
contadino
,
pensa
il
signor
X
,
per
essere
condotto
al
macello
poco
distante
del
villaggio
,
non
fa
che
pietà
;
ma
migliaia
di
buoi
assembrati
dentro
le
staccionate
dello
Stockyard
in
attesa
del
colpo
di
coltello
e
subito
dopo
delle
varie
macchine
confezionatrice
che
ne
ripartiranno
la
carne
in
tanti
barattoli
gaiamente
multicolori
,
fanno
riflettere
e
ispirano
un
senso
di
vanità
e
di
paradossale
ribrezzo
.
Dopo
la
visita
allo
Stockyard
,
il
signor
X
,
per
rinfrancarsi
,
sente
il
bisogno
di
qualche
cosa
di
forte
:
si
è
ormai
americanizzato
il
signor
X
,
e
verso
il
crepuscolo
,
come
tutti
gli
americani
prova
il
desiderio
di
rimontarsi
con
un
doppio
whisky
o
con
un
gin
and
tonic
.
Ecco
sulla
passeggiata
lungo
il
Lago
Michigan
,
la
mole
brutale
e
nerorossastra
del
Conrad
Hilton
Hotel
.
Conrad
Hilton
,
proprietario
di
alberghi
in
tutti
gli
Stati
Uniti
,
è
uno
di
quei
dinosauri
,
appunto
,
che
oggi
scorrazzano
indisturbati
(
la
legge
antitrust
appena
appena
li
sfiora
,
arma
debole
in
mani
deboli
)
per
la
vastità
dell
'
America
.
Il
signor
X
ricorda
vagamente
che
si
parlò
l
'
anno
passato
di
costruire
addirittura
una
di
queste
mostruosità
del
signor
Hilton
anche
sul
gentile
Monte
Mario
,
sopra
Roma
.
A
malincuore
il
signor
X
s
'
ingolfa
nelle
fauci
dell
'
albergo
.
Soffitti
sovraccarichi
,
colonne
dorate
,
sale
a
pianterreno
piene
di
negozi
e
di
uffici
,
erti
tappeti
di
un
gusto
più
che
dubbio
,
l
'
albergo
è
anch
'
esso
un
dinosauro
di
tipo
ottocentesco
,
pratico
,
lussuoso
e
temibile
.
Ecco
un
antro
oscuro
che
porta
a
lettere
violette
di
neon
la
scritta
rassicurante
:
bar
.
Il
signor
X
penetra
in
un
buio
quasi
completo
,
si
inerpica
su
uno
sgabello
,
ordina
la
sua
bevanda
.
Dall
'
oscurità
una
voce
allegra
esclama
,
in
italiano
:
"
Ma
che
fa
di
bello
qui
a
Chicago
,
signor
X
?
"
Il
signor
X
aguzza
gli
sguardi
e
,
guarda
caso
,
riconosce
nel
barman
certo
Michele
,
anni
fa
incontrato
a
Capri
dove
lavorava
come
cameriere
.
"
E
lei
che
fa
di
bello
a
Chicago
?
"
"
Come
vede
,
il
barman
.
"
"
E
ci
si
trova
bene
?
"
"Benissimo."
"
Non
rimpiange
l
'
Italia
qualche
volta
?
"
"Mai."
"
Ma
l
'
Italia
è
pur
tanto
più
bella
di
Chicago
.
"
"
Eh
sarà
vero
,
ma
non
si
vive
di
sola
bellezza
.
"
Su
questa
risposta
,
il
signor
X
è
lasciato
al
suo
gin
and
tonic
,
e
alle
sue
riflessioni
.
StampaQuotidiana ,
Un
eroe
militare
della
rivoluzione
bolscevica
,
ormai
in
ritiro
;
un
giovane
ex
controrivoluzionario
da
anni
al
servizio
della
polizia
politica
sovietica
e
già
responsabile
dell
'
uccisione
di
otto
dei
suoi
;
una
ragazza
bella
,
moglie
dell
'
uno
ed
ex
innamorata
dell
'
altro
;
una
incantevole
bambina
figlia
dell
'
eroe
e
della
ragazza
,
vitale
,
petulante
,
inconsapevole
e
facile
da
sedurre
come
tutti
i
giovanissimi
;
un
gruppo
di
vecchi
nostalgici
del
passato
pre
-
rivoluzionario
.
Sono
i
personaggi
,
simbolici
eppure
del
tutto
realistici
e
credibili
,
raccolti
in
una
bianca
villa
tra
gli
alberi
in
un
giorno
radioso
d
'
estate
:
è
l
'
estate
del
1936
,
l
'
anno
in
cui
í
processi
voluti
da
Stalin
portarono
a
morte
l
'
élite
militare
e
rivoluzionaria
dell
'
Urss
,
divenuta
ingombrante
per
il
dittatore
;
ogni
tanto
,
come
un
'
apparizione
fantascientifica
o
tarkovskiana
,
un
globo
di
luce
infuocata
passa
attraverso
le
stanze
e
il
paesaggio
.
Dedicato
«
a
tutti
quelli
che
sono
stati
bruciati
dal
sole
ingannatore
della
rivoluzione
»
,
il
film
di
Nikita
Mikhalkov
è
davvero
grande
,
ricco
di
vita
,
di
sensualità
,
d
'
energia
e
di
bellezza
,
capace
di
raccontare
insieme
tragedia
politica
e
drammi
personali
,
capace
di
narrare
la
degenerazione
totalitaria
attraverso
i
sentimenti
,
mescolando
la
violenza
dei
fatti
e
la
dolce
malinconia
cechoviana
delle
atmosfere
,
la
realtà
sovietica
e
la
letteratura
russa
.
Un
film
raro
,
recitato
benissimo
dallo
stesso
regista
che
è
l
'
eroe
,
dalla
sua
figlia
più
piccola
Nadia
,
da
Oleg
Menchikov
che
è
il
poliziotto
.
Nessuno
sa
che
il
giovane
è
venuto
per
arrestare
l
'
eroe
,
destinato
come
tanti
altri
all
'
eliminazione
.
Nell
'
assolata
felice
giornata
domenicale
,
la
sotterranea
rivalità
tra
i
due
uomini
si
manifesta
durante
gli
svaghi
famigliari
,
le
canzoni
,
i
bagni
nel
fiume
,
la
partita
di
pallone
,
i
pasti
.
Parallele
ai
divertimenti
privati
,
si
svolgono
le
pubbliche
attività
:
festa
«
in
onore
dei
dirigibili
di
Stalin
»
;
esercitazioni
«
contro
l
'
idra
dell
'
imperialismo
mondiale
»
,
con
le
maschere
antigas
che
simbolicamente
rendono
le
persone
tutte
uguali
e
tutte
disumane
;
cerimonie
dei
bambini
organizzati
nei
Pionieri
,
educati
a
venerare
l
'
eroe
rivoluzionario
già
rinnegato
dalla
politica
.
Un
camionista
,
emblema
del
popolo
sovietico
,
sin
dal
mattino
gira
alla
cieca
chiedendo
senza
ottenere
risposte
in
che
punto
si
trovi
e
quale
direzione
debba
seguire
,
finché
a
sera
verrà
ucciso
stupidamente
,
crudelmente
.
Al
tramonto
,
l
'
eroe
viene
portato
via
dall
'
automobile
nera
della
polizia
politica
,
mentre
nel
cielo
s
'
innalza
il
ritratto
di
Stalin
e
rifulgono
i
bagliori
del
sole
calante
;
tra
i
due
uomini
,
il
rivoluzionario
divorato
dalla
rivoluzione
e
il
controrivoluzionario
reso
infame
dalla
paura
,
nessuno
sopravviverà
.
Nonostante
qualche
autoindulgenza
,
Mikhalkov
è
un
grande
narratore
,
forte
,
profondo
,
affascinante
:
alla
riuscita
del
film
contribuisce
assai
il
suo
fascino
d
'
interprete
bello
e
paziente
,
seducente
,
eroico
e
paterno
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Tutti
,
perfino
i
comunisti
,
sono
d
'
accordo
nel
riconoscere
che
gli
Stati
Uniti
oggi
conoscono
un
'
era
di
prosperità
mai
vista
prima
d
'
ora
anche
in
un
Paese
come
questo
nel
quale
il
flagello
antico
della
carestia
è
stato
debellato
da
tempo
.
I
capi
delle
Grandi
Corporazioni
e
le
riviste
e
i
giornali
che
ne
sono
i
portavoce
sono
giubilanti
:
mai
sono
state
fabbricate
e
vendute
in
America
tante
automobili
,
tante
sigarette
,
tante
case
,
tante
macchine
casalinghe
,
tanto
scatolame
alimentare
,
tanto
petrolio
,
tanto
acciaio
,
tanti
prodotti
chimici
,
tanti
manufatti
d
'
abbigliamento
.
La
produzione
annua
generale
della
Nazione
è
salita
da
357
miliardi
di
dollari
nel
1954
a
380
miliardi
secondo
le
cifre
dei
primi
quattro
mesi
del
1955
,
ossia
con
un
aumento
di
23
miliardi
di
dollari
.
È
stato
inoltre
calcolato
che
nel
campo
delle
case
e
dell
'
arredamento
,
il
28
per
cento
del
pubblico
quest
'
anno
farà
acquisti
di
contro
al
26
per
cento
di
un
anno
fa
(
questa
cifra
è
importante
perché
come
dice
lo
slogan
dell
'
economia
classica
:
"
quand
le
bâtiment
va
,
tout
va
"
)
.
Quanto
alle
automobili
si
ha
un
aumento
dal
14
per
cento
del
pubblico
al
16
per
cento
.
Non
parliamo
delle
cifre
che
riguardano
i
viaggi
,
i
divertimenti
,
gli
apparecchi
radio
e
televisivi
,
le
bevande
e
le
sigarette
:
anche
esse
hanno
raggiunto
cifre
mai
viste
e
tendono
a
salire
.
La
borsa
del
resto
conferma
la
prosperità
con
un
bull
-
market
(
mercato
al
rialzo
)
persistente
e
ottimistico
.
Il
toro
(
bull
)
della
prosperità
insomma
,
galoppa
in
salita
mentre
l
'
orso
(
bear
ossia
ribasso
)
dorme
della
grossa
.
Ciò
che
significano
queste
cifre
,
d
'
altra
parte
,
qualsiasi
viaggiatore
può
capirlo
percorrendo
gli
Stati
Uniti
e
guardando
semplicemente
intorno
a
sé
.
Le
automobili
che
in
Italia
sono
ancora
un
lusso
e
agli
Stati
Uniti
sono
una
necessità
ma
dovunque
sono
un
indice
eloquente
della
prosperità
di
un
Paese
(
1500-2000
dollari
ossia
un
milione
e
un
milione
e
trecentomila
lire
per
macchina
)
,
le
automobili
dicevamo
,
sono
la
prima
cosa
che
si
nota
agli
Stati
Uniti
.
Basta
affacciarsi
alla
finestra
di
un
grattacielo
che
guardi
sull
'
East
River
e
sulla
strada
sopraelevata
che
corre
intorno
Manhattan
,
a
Nuova
York
,
per
rimanere
addirittura
sbalorditi
dalla
immensa
quantità
di
macchine
poderose
,
grandi
lussuose
che
corrono
in
quadruplice
fila
,
nei
due
sensi
,
dalla
mattina
alla
sera
e
dalla
sera
alla
mattina
,
senza
tregua
,
in
un
furioso
e
ossessionante
carosello
,
simili
a
festuche
di
paglia
lanciate
nel
vuoto
da
un
turbine
incessante
di
vento
.
Queste
miriadi
di
macchine
indicano
due
aspetti
della
prosperità
americana
:
la
capacità
finanziaria
che
permette
di
acquistarle
sia
pure
a
rate
,
e
la
necessità
di
adoperarle
per
correre
ai
più
diversi
affari
e
occupazioni
.
Tutti
o
quasi
hanno
la
macchina
;
e
certamente
una
delle
visioni
più
impressionanti
agli
Stati
Uniti
sono
gli
immensi
parcheggi
per
le
automobili
degli
operai
,
ai
margini
delle
grandi
fabbriche
di
Nuova
York
,
di
Chicago
,
di
Detroit
e
delle
altre
città
manifatturiere
.
Se
si
pensa
che
il
salario
medio
americano
si
aggira
intorno
i
300-400
dollari
mensili
si
capirà
che
soltanto
un
'
ondata
di
prosperità
mai
vista
può
permettere
al
salariato
di
risparmiare
sul
suo
mensile
la
somma
di
denaro
che
ci
vuole
per
acquistare
un
'
automobile
.
Altra
cosa
che
il
viaggiatore
noterà
senza
sforzo
è
il
gran
numero
di
case
,
casamenti
nuovi
costruiti
in
questi
giorni
negli
Stati
Uniti
.
A
Nuova
York
,
lo
Stato
,
il
Comune
,
le
imprese
private
buttano
giù
interi
quartieri
di
slums
e
casupole
della
fine
e
della
prima
metà
dell
'
Ottocento
e
li
sostituiscono
con
pochi
ma
giganteschi
mezzi
grattacieli
,
di
mattoni
rossi
,
turriti
e
isolati
,
collegati
tra
di
loro
da
anelli
di
parchi
pubblici
e
di
viali
alberati
.
A
Chicago
c
'
è
in
pronto
un
programma
per
abbattere
decine
e
decine
di
strade
di
vecchie
stamberghe
e
costruire
nuovi
casamenti
di
appartamenti
per
la
popolazione
operaia
che
in
quella
città
cresce
ogni
anno
con
ritmo
accelerato
.
A
San
Francisco
,
ai
margini
della
città
,
sono
nati
interi
quartieri
per
la
classe
media
,
di
villette
e
cottages
di
vario
tipo
(
ma
l
'
effetto
generale
è
di
una
grande
monotonia
)
tutti
civettuoli
,
graziosi
,
forniti
di
verone
con
colonne
,
giardinetto
,
garage
.
Si
potrebbe
continuare
.
Ma
basterà
ricordare
ancora
una
volta
quel
che
significa
il
boom
delle
abitazioni
per
l
'
economia
di
qualsiasi
Paese
:
un
'
infinità
di
oggetti
,
di
manufatti
,
di
prodotti
di
ogni
genere
i
quali
,
poi
,
appunto
,
portano
a
loro
volta
maggiore
occupazione
,
maggior
giro
di
denaro
,
maggiore
prosperità
.
Occorre
tuttavia
precisare
il
carattere
di
questa
prosperità
americana
:
la
stessa
parola
"
prosperità
"
potrebbe
indurre
molti
a
pensare
che
si
tratti
di
un
'
esplosione
insolente
di
abbondanza
,
di
opulenza
,
di
lusso
e
di
sciupio
.
Costoro
sbaglierebbero
,
come
sbagliano
spesso
in
Europa
coloro
che
giudicano
l
'
America
dalle
immagini
fallaci
del
cinema
di
Hollywood
e
delle
riviste
in
rotocalco
.
In
realtà
il
carattere
principale
della
presente
prosperità
americana
è
la
sua
mediocrità
,
congiunta
,
però
,
ad
un
elevato
grado
di
diffusione
.
Anche
qui
le
cifre
parlano
un
linguaggio
eloquente
:
prima
della
grande
crisi
del
1929
i
ricchi
erano
molto
più
ricchi
e
i
poveri
erano
molto
più
poveri
.
E
difatti
:
tra
il
1929
e
il
1950
la
percentuale
del
reddito
nazionale
percepito
in
forma
di
salarii
,
di
mercedi
,
di
pensioni
e
di
sussidi
contro
la
disoccupazione
è
salita
dal
61
per
cento
al
71
per
cento
;
mentre
i
dividendi
,
le
rendite
e
gli
interessi
delle
classi
privilegiate
sono
discesi
dal
22
per
cento
del
reddito
nazionale
al
12
per
cento
.
Quanto
dire
che
oggi
si
assiste
al
fenomeno
di
una
discreta
ma
nient
'
affatto
impressionante
agiatezza
diffusa
sopra
un
larghissimo
strato
della
popolazione
,
la
famosa
middle
class
americana
o
classe
media
che
è
quella
che
dà
il
tono
al
paese
ed
è
soltanto
fino
ad
un
certo
segno
la
borghesia
di
ottocentesca
accezione
.
Chi
credesse
,
dunque
,
che
l
'
americano
medio
oggi
sia
ricco
commetterebbe
lo
stesso
errore
che
se
stimasse
ricco
colui
che
possiede
tutto
quel
che
ci
vuole
per
un
genere
di
vita
standard
ossia
,
appunto
,
limitato
alle
necessità
di
una
civiltà
come
quella
degli
Stati
Uniti
.
L
'
americano
medio
oggi
non
soltanto
non
è
ricco
ma
spesso
deve
contare
i
soldi
che
ha
in
tasca
prima
di
sbilanciarsi
in
qualche
spesa
fuori
dell
'
ordinarlo
.
Per
converso
,
pur
non
disponendo
di
molto
denaro
,
l
'
americano
medio
oggi
mangia
,
abita
,
veste
,
si
diverte
e
viene
trasportato
in
una
maniera
che
cinquant
'
anni
or
sono
era
ancora
quella
di
un
gruppo
di
cittadini
molto
più
ristretto
.
In
altri
termini
il
tenore
di
vita
dei
privilegiati
di
un
tempo
si
è
esteso
oggi
alla
maggioranza
della
popolazione
,
contribuendo
tra
l
'
altro
a
creare
uno
dei
tratti
originali
di
questo
Paese
,
cioè
una
civiltà
basata
sopra
una
sola
classe
tutta
eguale
,
dall
'
Atlantico
al
Pacifico
,
per
gusti
,
mentalità
,
livello
economico
e
abitudini
.
S
'
intende
che
quando
si
parla
di
tenore
di
vita
non
si
allude
al
superfluo
che
è
pur
sempre
appannaggio
di
pochi
,
ma
al
necessario
.
Però
il
necessario
dell
'
America
è
spesso
il
superfluo
di
molti
Paesi
d
'
Europa
e
d
'
Asia
.
Forse
dalla
mediocrità
stessa
di
questa
prosperità
,
dalla
sua
mancanza
di
margini
,
dalla
sua
relativa
novità
deriva
il
senso
di
inquietudine
,
di
preoccupazione
e
di
paura
che
,
pur
sotto
la
brillante
superficie
,
il
viaggiatore
avverte
subito
agli
Stati
Uniti
così
nelle
conversazioni
private
come
nella
varia
pubblicistica
sull
'
argomento
.
La
presente
prosperità
non
è
pazzamente
fiduciosa
e
speculativa
,
ingenua
e
sfrenata
come
quella
degli
anni
antecedenti
la
crisi
del
1929;
è
una
prosperità
doppiata
di
consapevolezza
economica
,
sociale
e
politica
.
Per
così
dire
in
ogni
americano
medio
oggi
sonnecchia
o
sta
sveglio
un
economista
abbastanza
edotto
delle
leggi
del
mercato
,
sempre
in
allarme
e
sempre
inorecchito
.
Con
altra
metafora
,
forse
logora
ma
sempre
efficace
:
alla
tavola
non
troppo
opulenta
dell
'
americano
medio
di
oggi
,
come
alla
tavola
di
Macbeth
,
siede
in
perpetuità
uno
spettro
,
quello
della
grande
crisi
del
1929
.
In
Europa
forse
non
ci
si
rende
abbastanza
conto
che
la
crisi
del
1929
è
stata
agli
Stati
Uniti
l
'
avvenimento
nazionale
più
importante
dopo
la
guerra
civile
del
secolo
scorso
.
La
crisi
del
1929
,
scoppiata
in
un
Paese
la
cui
economia
da
tempo
non
aveva
più
carattere
artigianesco
e
locale
,
bensì
era
fondata
sulla
fiducia
,
creò
una
volta
per
sempre
,
coi
semplici
e
diretti
mezzi
educativi
della
disoccupazione
,
della
fame
e
dello
spavento
una
coscienza
economica
ancora
oggi
inesistente
in
Nazioni
molto
più
povere
degli
Stati
Uniti
.
Quanto
dire
che
anche
per
questo
aspetto
,
l
'
America
è
il
Paese
più
moderno
del
mondo
:
a
caro
prezzo
essa
ha
acquistato
una
consapevolezza
del
fatto
economico
che
nel
campo
della
profilassi
politica
e
sociale
equivale
alla
consapevolezza
igienica
in
quello
delle
malattie
.
Tutti
possono
prendere
,
poniamo
,
la
peste
;
ma
già
un
passo
avanti
nell
'
evitarla
è
sapere
che
la
si
può
prendere
e
attraverso
quali
agenti
.
Quel
che
avvenne
nel
1929
lo
dice
molto
bene
l
'
economista
J.K.
Galbraith
nel
suo
bel
libro
The
Great
Crash
,
nel
quale
la
grande
crisi
è
descritta
con
un
senso
arguto
e
rassegnato
della
follia
umana
molto
simile
a
quello
che
informa
la
descrizione
manzoniana
della
peste
di
Milano
:
"
Parecchi
erano
affamati
nel
1930
,
nel
1931
,
nel
1932
.
Altri
erano
torturati
dalla
paura
di
diventare
affamati
.
Altri
ancora
soffrivano
dell
'
angoscia
di
scadere
in
decoro
e
rispettabilità
passando
dall
'
agiatezza
alla
miseria
.
Altri
finalmente
temevano
di
scadere
.
Intanto
tutti
soffrivano
di
un
senso
di
assoluta
disperazione
.
Niente
,
sembrava
,
poteva
esser
fatto
per
fermare
la
crisi
.
"
Ma
ancor
più
interessante
,
ci
pare
,
è
notare
che
al
capezzale
del
malato
,
negli
anni
dopo
il
'29
,
c
'
erano
due
medici
,
l
'
uno
pessimista
e
l
'
altro
ottimista
(
relativamente
)
.
Il
medico
pessimista
,
Marx
alla
mano
,
considerava
la
depressione
come
una
delle
crisi
cicliche
del
capitalismo
e
prevedeva
un
succedersi
di
tali
crisi
sempre
più
ravvicinato
e
sempre
peggiore
,
fino
al
crollo
finale
.
Il
medico
ottimista
,
Keynes
alla
mano
(
la
Teoria
generale
di
Keynes
è
del
'36
,
ma
l
'
azione
di
Keynes
nel
campo
della
teoria
economica
risale
ad
alcuni
anni
addietro
)
,
affermava
,
invece
,
secondo
le
parole
di
Galbraith
(
Il
capitalismo
americano
)
che
:
"
le
variazioni
nella
produzione
e
nell
'
occupazione
globale
sono
parte
intrinseca
di
un
processo
mediante
il
quale
l
'
economia
si
adegua
da
sé
ai
movimenti
negli
investimenti
e
nel
risparmio
e
che
di
conseguenza
né
la
depressione
né
l
'
inflazione
sono
anormali
.
"
In
altri
termini
tutto
il
divario
tra
i
due
medici
consisteva
in
due
parolette
:
il
medico
marxista
considerava
la
crisi
"
anormale
"
ossia
mortale
:
il
medico
keynesiano
la
considerava
"
normale
"
ossia
guaribile
.
Non
stiamo
qui
ad
indagare
chi
in
teoria
avesse
ragione
tra
i
due
(
probabilmente
tutti
e
due
:
Marx
è
l
'
economista
dei
Paesi
poveri
e
Keynes
l
'
economista
dei
Paesi
ricchi
)
;
ricordiamo
soltanto
che
in
pratica
fu
adottata
la
diagnosi
ottimista
e
la
conseguenza
fu
il
New
Deal
di
Roosevelt
ossia
l
'
intervento
dello
Stato
come
elemento
equilibratore
,
stimolante
e
di
controllo
.
Però
la
scuola
marxista
,
come
è
noto
,
afferma
che
dopo
ogni
crisi
il
capitalismo
non
riesce
più
a
riprendersi
in
misura
superiore
a
quella
raggiunta
nel
ciclo
precedente
.
Senza
voler
sottovalutare
molti
fattori
esterni
(
le
forniture
di
guerra
,
la
scomparsa
momentanea
dal
mercato
mondiale
del
Giappone
e
della
Germania
,
il
riarmo
ecc.
ecc
.
)
bisogna
dire
che
,
per
ora
,
almeno
,
i
fatti
danno
torto
a
questa
scuola
:
il
capitalismo
americano
ha
senza
dubbio
,
nella
presente
prosperità
,
superato
gli
indici
di
produzione
del
1929
.
Da
tutto
questo
però
è
rimasto
,
come
si
è
detto
,
nell
'
animo
dell
'
americano
medio
di
oggi
un
profondo
senso
di
insicurezza
e
di
paura
.
E
se
Keynes
dopotutto
potesse
aver
torto
e
Marx
potesse
aver
ragione
?
E
più
modestamente
e
meno
intellettualmente
:
se
un
'
altra
crisi
come
quella
del
1929
si
scatenasse
all
'
improvviso
prendendo
di
sorpresa
pubblico
e
autorità
e
mettendo
sul
lastrico
dodici
milioni
di
lavoratori
e
salariati
come
nel
1929
?
Ma
questo
senso
di
insicurezza
e
di
paura
,
come
è
stato
già
accennato
,
altro
non
è
che
coscienza
economica
(
tutte
le
coscienze
sono
scomode
e
dolorose
)
,
e
a
sua
volta
la
coscienza
economica
è
un
fatto
politico
nuovo
di
cui
i
governanti
americani
debbono
tener
conto
e
che
,
agli
effetti
pratici
,
ha
modificato
e
sta
modificando
profondamente
il
carattere
originario
del
capitalismo
agli
Stati
Uniti
.
Il
già
citato
Galbraith
osserva
:
"
Una
buona
conoscenza
di
quanto
avvenne
nel
1929
è
la
nostra
migliore
salvaguardia
contro
il
ripetersi
dei
più
infelici
eventi
di
quei
giorni
...
Il
carattere
principale
della
fuga
dalla
realtà
che
ebbe
luogo
nel
1929
fu
che
la
crisi
travolse
anche
le
autorità
"
.
Dove
si
deve
leggere
che
la
grande
novità
della
presente
situazione
rispetto
a
quella
del
1929
ha
due
aspetti
:
1
)
la
conoscenza
dei
fatti
già
avvenuti
;
2
)
la
ferma
decisione
delle
autorità
(
ossia
il
Governo
)
di
non
lasciarsi
più
travolgere
dalla
crisi
.
Quanto
dire
che
il
capitalismo
americano
è
ormai
integrato
nella
sua
azione
e
nel
suo
sviluppo
dal
controllo
,
dall
'
assistenza
e
dagli
interventi
dello
Stato
.
Ossia
che
ha
abbandonato
la
strada
dell
'
economia
classica
liberale
per
quella
,
ancora
oscura
e
incerta
,
della
tecnocrazia
,
della
pianificazione
e
dell
'
intervento
statale
.
Una
strada
,
come
tutti
possono
facilmente
intendere
,
che
può
portarlo
molto
lontano
e
trasformarlo
completamente
.
Difficile
è
dire
che
cosa
succederebbe
nella
realtà
se
una
crisi
come
quella
del
1929
si
ripetesse
.
Dovunque
in
America
si
sente
dire
che
il
Governo
ha
in
pronto
,
in
questo
caso
,
una
serie
di
controlli
e
un
programma
massiccio
di
lavori
pubblici
e
di
aiuti
.
Evidentemente
il
Governo
si
rende
conto
dell
'
incalcolabile
portata
politica
e
sociale
di
una
crisi
simile
ed
è
deciso
a
tutto
pur
di
evitarla
.
A
questo
lo
sprona
,
oltre
alla
pressione
interna
e
politica
della
consapevolezza
economica
degli
americani
,
anche
,
bisogna
riconoscerlo
,
la
guerra
fredda
,
ossia
il
contrasto
con
la
Russia
marxista
.
In
fondo
,
si
tratta
quasi
di
una
scommessa
,
sia
pure
su
scala
gigantesca
e
mondiale
:
da
una
parte
la
Russia
sovietica
attraverso
i
suoi
portavoce
e
tutta
la
sua
azione
politica
punta
sul
crollo
finale
del
capitalismo
americano
per
mezzo
di
un
susseguirsi
di
crisi
cicliche
;
dall
'
altra
l
'
America
vuol
dimostrare
coi
fatti
che
l
'
astrologo
comunista
ha
torto
.
Il
tempo
,
che
non
lavora
mai
a
favore
di
una
parte
o
dell
'
altra
bensì
a
favore
soltanto
di
una
inconoscibile
e
imprevedibile
realtà
avvenire
,
dirà
forse
la
parola
definitiva
su
questa
scommessa
.
Tuttavia
i
cambiamenti
e
le
riforme
(
come
per
esempio
quella
recente
del
salario
minimo
garantito
)
provocati
dalla
scommessa
medesima
sono
già
in
atto
,
e
danno
ragione
a
quanti
,
come
noi
,
considerano
l
'
economia
degli
Stati
Uniti
in
fase
non
già
di
involuzione
,
ma
di
sviluppo
e
di
metamorfosi
.
StampaQuotidiana ,
«
La
donna
è
nata
per
essere
vedova
:
è
la
sua
naturale
vocazione
,
nessuna
donna
è
completa
finché
il
suo
compagno
non
è
morto
»
,
sentenzia
un
dentista
innamorato
.
Una
vedova
autentica
,
due
finte
vedove
e
un
gruppo
di
ricche
vedove
abitanti
su
una
Collina
delle
Vedove
in
un
villaggio
rurale
dai
paesaggi
bellissimi
in
Irlanda
nel
1920
,
sono
al
centro
della
commedia
di
costume
brillante
,
ben
recitata
e
qualsiasi
,
poco
significativa
,
che
ha
segnato
il
ritorno
al
lavoro
di
Mia
Farrow
dopo
la
brutta
fine
del
suo
matrimonio
con
Woody
Allen
.
Bersagli
della
critica
di
costume
:
il
crudele
conformismo
e
il
classismo
spietato
dell
'
epoca
,
la
prepotenza
cattiva
delle
donne
sole
di
mezza
età
e
la
possessività
matriarcale
tanto
dannosa
per
i
figli
maschi
,
i
ridicoli
pregiudizi
etici
e
sociali
,
le
vocazioni
al
pettegolezzo
,
alla
malignità
,
gelosia
,
rivalità
e
anche
alla
malvagità
.
Ma
il
tono
è
brioso
,
il
racconto
è
centrato
su
una
beffa
femminile
che
punirà
le
vedove
bacchettone
piene
di
degnazione
,
l
'
«
irlandesità
»
è
vista
con
ironia
affettuosa
,
l
'
intrigo
ben
condotto
che
prevede
pure
sospetti
d
'
omicidio
è
spiritoso
,
i
caratteristi
sono
ben
scelti
,
l
'
insieme
ha
un
'
aria
polverosa
e
antiquata
non
spiacevole
.
Il
soggetto
era
stato
scritto
,
oltre
dieci
anni
fa
,
per
Maureen
O
'
Sullivan
;
adesso
è
la
figlia
dell
'
attrice
,
Mia
Farrow
,
a
interpretarvi
un
ruolo
.
Farrow
non
è
male
,
però
i
suoi
trepidi
manierismi
e
le
sue
timidezze
schive
risultano
deboli
al
confronto
con
le
altre
due
attrici
,
perfette
:
Joan
Plowright
,
gran
gigiona
convenzionale
,
sempre
prevedibile
eppure
sempre
irresistibile
;
e
Natasha
Richardson
,
figlia
di
Vanessa
Redgrave
e
del
regista
Tony
Richardson
,
molto
bella
,
molto
brava
.
Tra
gli
interpreti
,
è
ammirevole
jim
Broadbent
nella
parte
del
dentista
innamorato
di
Mia
Farrow
:
anche
in
Pallottole
su
Broadway
di
Woody
Allen
recita
con
tale
finezza
e
sapienza
la
parte
d
'
un
attore
invecchiato
insidiato
dalla
nevrosi
e
dalla
bulimia
,
che
varrebbe
la
pena
di
vedere
il
film
soltanto
per
vedere
lui
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
La
lettura
dei
giornali
,
per
chi
sappia
scovare
le
informazioni
e
raggrupparle
secondo
un
certo
ordine
e
significato
,
è
sempre
istruttiva
.
Nei
giornali
di
Nuova
York
,
di
Chicago
e
di
altre
città
degli
Stati
Uniti
non
sono
infrequenti
notizie
di
questo
genere
:
"
Ieri
notte
la
guerriglia
tra
le
'
gangs
'
di
minorenni
è
scoppiata
di
nuovo
a
Bronx
,
per
la
seconda
volta
in
ventiquattr
'
ore
.
Una
ragazza
quindicenne
è
stata
ferita
da
un
colpo
di
rivoltella
e
il
suo
compagno
è
stato
colpito
con
un
tubo
di
piombo
.
Il
compagno
portava
una
giacca
con
la
scritta
`
Cobra
'
sulla
schiena
.
Alcuni
ragazzi
gli
chiesero
se
facesse
parte
della
'
gang
'
dei
Cobra
.
Alla
sua
risposta
affermativa
,
uno
degli
aggressori
lo
colpì
alla
testa
con
un
tubo
di
piombo
.
La
ragazza
prese
la
fuga
urlando
e
allora
un
altro
trasse
la
rivoltella
e
sparò
due
volte
ferendola
ad
una
spalla
.
Quindi
la
'
gang
'
fermò
un
taxi
,
vi
salì
e
si
dileguò
.
Oppure
:
"
X
.
Y
.
,
diciassettenne
capo
di
una
'
gang
'
di
giovanissimi
malfattori
nel
Bronx
,
è
stato
arrestato
e
portato
alla
sede
della
polizia
di
Morrisania
sotto
accusa
di
estorsione
.
Per
alcuni
mesi
,
da
marzo
a
novembre
,
X
.
Y
.
aveva
terrorizzato
un
vecchio
droghiere
costringendolo
a
pagargli
cinque
dollari
alla
settimana
come
contributo
di
'
protezione
'
;
ossia
,
a
quanto
sembra
,
un
dollaro
per
ogni
membro
della
'
gang
'
da
lui
capeggiata
"
.
Oppure
ancora
:
"
Ieri
mattina
in
Columbus
Avenue
due
guardie
in
servizio
di
pattugliamento
stradale
hanno
sorpreso
una
'
gang
'
di
ragazzi
mentre
colpiva
tre
donne
e
un
uomo
coi
pugni
,
con
tubi
di
piombo
e
con
pezzi
di
ferro
avvolti
in
stracci
.
La
'
gang
'
aggredì
le
due
guardie
che
furono
costrette
a
sparare
sette
colpi
prima
di
potersi
liberare
dall
'
assalto
.
Tutti
i
membri
della
'
gang
'
,
all
'
infuori
di
due
,
riuscirono
a
fuggire
"
.
Si
potrebbe
continuare
ma
l
'
esemplificazione
sarebbe
monotona
.
Più
o
meno
è
sempre
la
stessa
cosa
:
bande
rivali
di
ragazzi
armati
che
si
azzuffano
per
la
strada
,
o
che
aggrediscono
un
malcapitato
passante
solitario
che
non
gli
ha
fatto
nulla
di
male
,
o
che
irrompono
in
un
bar
e
sfasciano
ogni
cosa
,
o
che
,
addirittura
,
se
la
prendono
con
un
poliziotto
e
lo
mandano
all
'
ospedale
con
la
testa
rotta
.
Sono
questi
i
delitti
che
i
giornali
americani
raggruppano
sotto
il
titolo
comprensivo
di
"
teens
-
age
gangs
crimes
"
ossia
delitti
di
bande
di
minorenni
;
e
soltanto
in
casi
particolarmente
atroci
(
come
l
'
omicidio
recente
di
un
povero
ragazzo
,
un
mese
fa
,
senza
la
minima
provocazione
.
Ironia
:
il
ragazzo
era
figlio
del
presidente
di
una
associazione
per
la
prevenzione
della
delinquenza
minorile
)
vi
dedicano
qualche
amaro
commento
.
Non
c
'
è
molto
da
dire
,
infatti
,
su
questo
genere
di
delitti
:
tutti
sono
d
'
accordo
agli
Stati
Uniti
nel
considerarli
una
piaga
sociale
di
prima
importanza
e
nel
ritenere
che
qualche
cosa
dovrebbe
esser
fatto
almeno
per
limitarli
.
Le
statistiche
per
questa
delinquenza
sono
serie
:
secondo
il
Federal
Children
'
s
Bureau
oggi
ci
sono
circa
35.000
minorenni
nelle
case
di
correzione
degli
Stati
Uniti
.
Si
calcola
che
con
il
ritmo
attuale
(
gli
americani
prevedono
tutto
,
perfino
l
'
aumento
della
criminalità
)
,
questa
cifra
salirà
a
45.000
nel
1960
.
Peggio
che
mai
,
un
buon
venti
per
cento
dei
ragazzi
che
passano
attraverso
il
centro
di
smistamento
correzionale
di
Elmira
,
a
Nuova
York
,
sono
,
a
quanto
sembra
,
più
o
meno
familiari
con
gli
stupefacenti
(
marijuana
e
,
soprattutto
,
eroina
)
.
In
Europa
quando
si
parla
di
delinquenza
si
intende
per
lo
più
la
delinquenza
individuale
,
anche
se
connessa
con
diffusi
fenomeni
sociali
.
Agli
Stati
Uniti
,
invece
,
il
delitto
ubbidisce
alla
tendenza
degli
americani
,
già
notata
un
secolo
fa
da
Tocqueville
,
di
raggrupparsi
secondo
le
più
diverse
affinità
e
formare
associazioni
e
sodalizi
.
Dunque
,
in
principio
,
più
che
vera
e
propria
criminalità
c
'
è
la
lecita
e
in
tanti
casi
benefica
passione
associativa
degli
americani
.
I
ragazzi
di
una
strada
o
di
un
gruppo
di
strade
abitate
,
poniamo
,
da
portoricani
si
associano
in
una
banda
,
quelli
di
un
altro
gruppo
di
case
abitate
da
italiani
in
un
'
altra
banda
,
quelli
di
un
terzo
quartiere
abitato
da
negri
in
una
terza
banda
e
così
via
.
Bisogna
tuttavia
distinguere
,
in
questa
singolare
fauna
sociale
,
gli
"
street
-
clubs
"
(
circoli
di
strada
)
dalle
"
street
-
gangs
"
(
bande
di
strada
)
.
I
primi
,
che
assommano
nella
sola
Nuova
York
a
parecchie
migliaia
,
sono
semplicemente
delle
associazioni
giovanili
pacifiche
e
innocue
,
approvate
dai
genitori
e
dalle
autorità
,
dedite
,
come
in
tutto
il
mondo
,
a
giochi
e
passatempi
di
ragazzi
.
Le
seconde
,
invece
,
che
la
polizia
sospetta
di
essere
parecchie
centinaia
,
sono
francamente
antisociali
e
criminali
.
"
Street
-
clubs
"
e
"
street
-
gangs
"
stanno
gomito
a
gomito
nella
stessa
strada
o
nello
stesso
gruppo
di
case
(
blok
)
e
non
di
rado
entrano
in
conflitto
.
È
interessante
notare
che
uno
"
street
-
club
"
del
tutto
innocente
,
può
degenerare
in
"
street
-
gang
"
sotto
la
pressione
di
avvenimenti
esterni
(
per
lo
più
di
difesa
)
o
per
semplice
trasformazione
interna
,
un
po
'
come
un
tumore
benigno
può
degenerare
in
cancro
.
Così
gli
"
street
-
clubs
"
come
le
"
street
-
gangs
"
,
oltre
che
dalla
già
citata
tendenza
associativa
americana
,
derivano
,
nel
caso
specifico
,
da
condizioni
ambientali
non
precisamente
felici
:
abitazioni
squallide
e
affollate
,
superaffollamento
delle
scuole
,
assenza
dei
genitori
nelle
ore
di
lavoro
,
mancanza
di
centri
sociali
e
di
assistenza
,
vagabondaggio
(
a
quanto
pare
nella
sola
Nuova
York
ci
sono
circa
ventimila
ragazzi
che
per
vani
motivi
hanno
abbandonato
la
famiglia
e
vivono
di
giorno
nelle
strade
e
di
notte
dormono
dove
possono
,
negli
scantinati
,
sulle
terrazze
e
in
altri
rifugi
improvvisati
)
.
Le
"
gangs
"
(
poiché
è
di
esse
che
vogliamo
occuparci
;
gli
"
street
-
clubs
"
sono
soltanto
un
aspetto
del
problema
)
sono
fortemente
e
ritualmente
organizzate
:
hanno
tutte
un
nome
pittoresco
probabilmente
pescato
nei
romanzi
a
fumetti
,
il
quale
non
di
rado
viene
ricamato
sulle
giacche
a
vento
dei
membri
(
i
Dragoni
,
gli
Smeraldi
,
i
Giaguari
d
'
oro
,
i
Falchi
di
guerra
,
i
Turboreattori
atomici
,
i
Cobra
,
i
Guerrieri
ecc.
ecc
.
)
;
un
capo
riconosciuto
al
quale
si
deve
assoluta
ubbidienza
;
un
territorio
delimitato
in
maniera
molto
precisa
sul
quale
la
"
gang
"
stessa
esercita
la
sua
giurisdizione
.
Le
"
gangs
"
,
come
è
stato
già
accennato
,
hanno
per
lo
più
unità
razziale
o
nazionale
e
questo
soprattutto
per
motivi
di
difesa
,
perché
l
'
irlandese
,
il
negro
,
l
'
italiano
,
il
portoricano
sanno
per
esperienza
che
soltanto
l
'
affiliazione
ad
una
banda
della
loro
nazionalità
li
salverà
da
umiliazioni
crudeli
,
da
aggressioni
feroci
.
La
"
gang
"
difatti
si
muoverà
come
un
solo
uomo
(
o
meglio
,
come
un
solo
ragazzo
)
per
vendicare
qualsivoglia
offesa
recata
ad
un
suo
membro
.
Ma
oltre
a
questo
motivo
importante
,
le
"
gangs
"
si
azzuffano
per
questioni
territoriali
(
invadenza
di
una
"
gang
"
nel
territorio
di
un
'
altra
)
,
per
spirito
di
rivalità
bellicosa
,
per
questioni
di
interesse
,
e
soprattutto
,
per
semplice
noia
e
disoccupazione
.
Delle
"
gangs
"
fanno
anche
parte
ragazzine
tra
i
quattordici
e
i
diciott
'
anni
,
con
incarichi
varii
che
vanno
dalla
prostituzione
(
allo
scopo
di
procurare
denaro
alla
"
gang
"
)
,
fino
all
'
assistenza
nelle
zuffe
(
le
ragazze
portano
le
armi
,
un
po
'
come
gli
scudieri
dei
cavalieri
erranti
,
e
le
porgono
ai
loro
compagni
nel
momento
dello
scontro
)
.
Queste
sciaguratelle
,
fiere
della
loro
affiliazione
e
dei
loro
rapporti
amorosi
con
i
membri
della
"
gang
"
,
vengono
designate
con
il
nome
della
"
gang
"
di
cui
fanno
parte
con
l
'
aggiunta
del
suffisso
femminile
di
"
ettes
"
(
esempio
:
maschile
plurale
:
the
Emeralds
;
femminile
plurale
:
the
Emeraldettes
)
.
Sono
tutte
cose
piuttosto
tristi
e
allarmanti
.
Perché
quello
che
colpisce
nel
fenomeno
della
"
gang
"
è
soprattutto
l
'
automatismo
che
sembra
portare
i
ragazzi
prima
alla
formazione
della
"
gang
"
e
poi
al
delitto
ossia
il
carattere
sorgivo
e
tutto
naturale
di
queste
associazioni
e
dei
loro
crimini
.
In
altri
termini
si
tratta
di
una
criminalità
anteriore
alla
formazione
del
giudizio
e
dunque
del
libero
arbitrio
,
spontanea
e
naturale
come
il
fiore
di
una
pianta
o
il
frutto
di
un
albero
,
dovuta
,
insomma
,
non
a
elezione
individuale
,
o
a
volontà
meditata
,
bensì
ad
una
determinazione
fatale
di
carattere
ambientale
.
Questi
ragazzi
sono
dei
criminali
che
ignorano
di
esserlo
fino
al
giorno
del
giudizio
nei
tribunali
per
minorenni
;
e
questo
perché
vivono
e
crescono
in
un
ambiente
situato
ai
margini
o
addirittura
fuori
della
macchina
sociale
,
nel
quale
rozze
consuetudini
ancestrali
,
sopravvivenza
frantumate
di
costumi
anteriori
all
'
emigrazione
e
pregiudizi
razziali
,
religiosi
ed
economici
tengono
il
luogo
delle
regole
morali
in
vigore
nella
comunità
americana
.
Di
fronte
a
certi
delitti
particolarmente
assurdi
(
come
quello
recente
di
una
"
gang
"
che
aggredì
a
Central
Park
,
a
Nuova
York
,
un
vecchio
pensionato
e
dopo
averlo
torturato
a
lungo
,
ne
buttò
il
cadavere
nell
'
East
River
)
si
sarebbe
inclinati
a
considerazioni
pessimiste
sulla
pravità
della
natura
umana
.
Ma
poi
basta
fare
una
passeggiata
in
certi
quartieri
di
"
slums
"
e
gettare
un
'
occhiata
sulle
sinistre
straducce
di
casette
tutte
eguali
e
tutte
squallidamente
utilitarie
(
altro
che
macchina
per
abitare
,
secondo
la
definizione
di
Le
Corbusier
;
piuttosto
si
dovrebbe
parlare
di
macchine
per
cacciare
gli
abitanti
nelle
strade
)
,
con
le
loro
scalette
dalle
ringhiere
di
ferro
rugginoso
che
scavalcano
i
tetri
seminterrati
,
le
loro
polverose
finestre
a
trappola
,
le
loro
facciate
grommose
,
basta
percorrere
una
di
queste
straducce
,
diciamo
,
tra
i
detriti
che
ne
cospargono
l
'
asfalto
(
Nuova
York
,
Chicago
e
in
genere
le
città
industriali
degli
Stati
Uniti
sono
tutt
'
altro
che
pulite
,
specie
nei
quartieri
popolari
)
,
per
capire
che
in
questo
caso
la
natura
umana
è
il
prodotto
fedele
e
diretto
dell
'
urbanistica
.
Semmai
ci
si
stupisce
che
in
luoghi
tanto
desolati
non
avvenga
di
peggio
.
In
realtà
,
occorre
avvertirlo
,
le
"
gangs
"
sono
un
fenomeno
sporadico
soprattutto
se
messo
in
rapporto
con
l
'
immensa
quantità
di
gente
che
vive
nei
quartieri
sopradescritti
.
È
stato
detto
che
la
crudeltà
decisa
e
spietata
delle
"
gangs
"
trae
la
sua
ispirazione
dai
film
e
soprattutto
dai
romanzi
a
fumetti
o
"
comic
-
books
"
.
Indubbiamente
così
nei
film
come
nei
romanzi
a
fumetti
questi
ragazzi
trovano
un
incentivo
e
un
modello
.
Il
cinema
di
Hollywood
ha
reso
popolare
tra
la
gioventù
la
figura
del
"
gangster
"
;
e
poco
importa
se
in
un
finale
appiccicato
il
bene
,
ossia
la
polizia
,
trionfa
sul
male
:
i
quattro
quinti
del
film
sono
stati
dedicati
alle
gesta
del
mascalzone
il
quale
,
si
badi
bene
,
non
è
mai
descritto
come
è
quasi
sempre
nella
realtà
,
ossia
un
uomo
stupido
,
incolto
,
rozzo
,
asfissiantemente
noioso
,
meccanico
e
convenzionale
,
bensì
come
un
eroe
,
sia
pure
sinistro
e
negativo
.
Nei
"
comic
-
books
"
le
cose
vanno
come
nel
cinema
,
con
in
peggio
che
non
esiste
alcun
codice
Hayes
,
alcuna
autocensura
a
limitare
il
puerile
e
stravagante
sfoggio
di
efferatezze
(
strangolamenti
,
arsioni
,
mutilazioni
,
torture
di
vario
genere
e
poi
ricatti
,
"
hold
up
"
,
ratti
,
pugilati
e
via
dicendo
)
di
queste
pubblicazioni
.
La
violenza
omicida
agli
Stati
Uniti
è
guardata
quasi
con
indulgenza
,
come
una
prova
di
maschilità
e
di
forza
;
mentre
la
lascivia
sessuale
è
severamente
e
puritanicamente
repressa
;
tuttavia
,
da
ultimo
,
gli
americani
si
sono
accorti
che
il
diavolo
scacciato
dalla
porta
è
rientrato
dalla
finestra
,
ossia
che
il
sesso
,
proibito
nelle
sue
più
dirette
manifestazioni
,
ha
trovato
il
modo
di
riapparire
,
più
forte
che
mai
anche
perché
dissimulato
e
travestito
,
nelle
crudeltà
dei
"
comic
-
books
"
e
di
certi
film
.
Molte
voci
così
si
sono
levate
a
protestare
contro
questa
singolare
letteratura
giovanile
,
facendo
notare
tra
l
'
altro
che
il
linguaggio
della
crudeltà
è
quello
che
più
facilmente
fa
appello
agli
istinti
della
pubertà
ossia
di
un
'
età
in
cui
il
fatto
sessuale
,
appunto
,
non
si
presenta
mai
in
maniera
diretta
bensì
indiretta
e
"
trasferita
"
.
A
quanto
sembra
,
dopo
le
ultime
proteste
,
gli
editori
dei
"
comic
-
books
"
hanno
deciso
di
istituire
anche
loro
,
come
i
produttori
cinematografici
,
un
'
autocensura
.
Ma
,
ripetiamolo
:
"
comic
-
books
"
e
film
non
farebbero
l
'
effetto
che
fanno
se
i
loro
lettori
non
vivessero
in
ambienti
sociali
che
sembrano
fatti
apposta
per
provocare
il
gangsterismo
giovanile
;
resterebbero
passatempi
sia
pure
malsani
,
non
modelli
di
azione
.
Naturalmente
,
in
un
Paese
come
l
'
America
dove
la
società
non
fa
che
occuparsi
dei
propri
mali
e
questi
sono
fronteggiati
da
adeguati
istituti
i
quali
a
loro
volta
vengono
controllati
dall
'
opinione
pubblica
attraverso
giornali
,
riviste
e
discussioni
(
la
macchina
sociale
,
insomma
,
alimenta
se
stessa
in
mille
modi
,
altrimenti
perirebbe
di
inedia
)
,
centinaia
e
centinaia
di
associazioni
pubbliche
,
semiprivate
e
private
si
dedicano
all
'
educazione
e
alla
riabilitazione
dei
minorenni
.
Soltanto
lo
Youth
Board
dello
Stato
di
Nuova
York
spende
per
questo
scopo
circa
due
milioni
di
dollari
all
'
anno
.
Ma
queste
somme
così
ingenti
e
questi
istituti
così
numerosi
sono
come
tamponi
sopra
una
ferita
che
non
si
può
o
non
si
vuole
disinfettare
.
La
disinfezione
poi
consisterebbe
nella
distruzione
dei
quartieri
degli
"
slums
"
,
nella
dispersione
e
nell
'
assorbimento
dei
gruppi
razziali
e
nazionali
di
fresco
emigrati
,
nell
'
allargamento
democratico
dell
'
educazione
e
dell
'
assistenza
.
Per
fare
un
solo
caso
,
quello
dei
portoricani
,
che
nella
sola
città
di
Nuova
York
assommano
a
circa
quattrocentomila
,
è
evidente
che
le
"
gangs
"
giovanili
di
questa
gente
scomparirebbero
il
giorno
che
invece
di
vivere
ammassati
in
malsani
e
squallidi
quartieri
i
portoricani
si
disperdessero
ai
quattro
venti
,
e
non
fossero
più
considerati
con
mal
dissimulato
disprezzo
dalle
altre
nazionalità
di
più
vecchia
emigrazione
e
i
loro
figli
frequentassero
di
più
le
scuole
e
sapessero
l
'
inglese
e
non
soltanto
lo
spagnolo
come
avviene
in
molti
casi
.
Ma
l
'
America
non
ha
cessato
di
essere
il
"
melting
-
pot
"
di
un
tempo
;
essa
finirà
per
digerire
le
"
gangs
"
giovanili
come
ha
digerito
tanti
altri
bocconi
ancor
più
indigesti
del
passato
.
Un
'
ondata
di
prosperità
,
una
nuova
spinta
emigratoria
verso
l
'
ovest
,
un
rimescolamento
sociale
ed
economico
e
le
"
gangs
"
non
saranno
più
che
un
doloroso
e
incomprensibile
ricordo
.
StampaQuotidiana ,
A
porte
chiuse
,
in
un
appartamento
parigino
soffocante
e
sovraffollato
come
un
carcere
domestico
,
in
sei
giorni
e
sei
notti
,
analisi
del
legame
insopportabile
ma
inevitabile
tra
due
sorelle
.
Una
delle
due
,
lasciato
il
marito
adultero
e
i
figli
,
piomba
nella
casa
dove
l
'
altra
vive
con
l
'
amante
boxeur
;
questi
sopporta
poco
la
tormentata
e
tormentosa
sorella
dell
'
amica
,
ma
ne
è
pure
attratto
.
Fra
litigi
,
insofferenze
,
bugie
nere
,
slanci
d
'
affetto
,
strette
sessuali
,
false
partenze
e
sequestri
di
persona
,
si
rivela
il
rapporto
tra
le
due
giovani
donne
.
In
passato
le
sorelle
sono
state
amanti
:
una
vuole
dimenticare
,
l
'
altra
non
può
non
ricordare
;
una
vuol
ricominciare
nuove
vite
,
l
'
altra
sopravviene
ogni
volta
a
far
fallire
il
tentativo
.
Ma
una
ha
sfruttato
l
'
altra
per
diventare
pittrice
di
successo
,
ha
manovrato
per
farla
sposare
e
levarsela
di
torno
:
menzogne
,
ipocrisie
e
crudeltà
sono
reciproche
,
tutt
'
e
due
non
riusciranno
mai
a
cancellare
quanto
le
unisce
.
Il
dramma
sarebbe
psicologico
-
passionale
,
avrebbe
l
'
ambizione
di
esplorare
le
profondità
del
sentimento
sororale
,
l
'
intercambiabilità
tra
vittima
e
carnefice
,
la
segreta
analogia
tra
ordine
e
disordine
.
Il
risultato
,
pomposo
e
lambiccato
tanto
da
diventare
comico
,
rimedia
con
estremismi
anche
sessuali
all
'
angustia
di
mezzi
:
e
testimonia
al
settimo
film
una
involuzione
della
regista
e
coautrice
Diane
Kurys
,
47
anni
,
ex
attrice
(
appariva
anche
nel
Casanova
di
Fellini
)
,
prediletta
dai
festival
,
all
'
inizio
narratrice
sensibile
di
vicende
autobiografiche
d
'
adolescenza
e
giovinezza
,
poi
aspirante
senza
buoni
esiti
(
Un
uomo
innamorato
con
Greta
Scacchi
e
Peter
Coyote
,
1986;
Le
strategie
del
cuore
con
Isabelle
Huppert
,
1991
)
a
rappresentare
il
disordine
amoroso
contemporaneo
.
Per
fortuna
le
due
attrici
e
l
'
attore
,
che
fanno
quanto
possono
,
sono
belli
:
in
mancanza
d
'
altro
,
si
può
sempre
contemplare
loro
.
StampaQuotidiana ,
"
Westward
ho
!
"
questa
che
fu
la
parola
d
'
ordine
dei
pionieri
dell
'
Ottocento
nella
marcia
verso
l
'
Ovest
,
risuona
adesso
all
'
orecchio
del
signor
X
,
con
un
ritardo
di
più
di
un
secolo
,
è
vero
,
ma
non
per
questo
meno
eccitante
.
Il
signor
X
,
a
Chicago
"
sente
"
l
'
Ovest
un
po
'
come
un
marinaio
sbarcato
a
terra
"
sente
"
il
mare
.
E
davvero
,
ai
pionieri
di
un
tempo
,
l
'
Ovest
doveva
apparire
un
po
'
come
un
mare
sconosciuto
:
un
mare
di
praterie
disabitate
,
di
deserti
di
pietra
,
di
sale
e
di
sabbia
,
di
foreste
mute
e
lussureggianti
.
Oggi
il
vecchio
motto
ardimentoso
,
riflette
il
signor
X
salendo
la
scaletta
dell
'
aeroplano
che
in
cinque
ore
lo
porterà
a
Denver
,
non
ha
più
lo
stesso
significato
di
pericolo
e
di
avventura
:
tuttavia
egualmente
l
'
Ovest
costituisce
ancora
la
meta
di
centinaia
di
migliaia
di
americani
.
Perché
gli
americani
vanno
a
Ovest
?
Molti
per
motivi
di
salute
(
la
grande
quantità
di
vecchi
che
vanno
a
passare
gli
ultimi
anni
della
loro
vita
nel
mite
clima
della
California
è
da
qualche
tempo
un
carattere
distintivo
di
quello
Stato
)
;
molti
perché
a
Ovest
il
costo
della
vita
è
più
basso
,
pur
con
gli
stessi
salari
;
molti
ancora
in
cerca
,
come
si
dice
qui
,
di
"
opportunity
"
,
ossia
di
occasioni
.
Ma
tutti
,
insomma
,
con
la
speranza
di
una
vita
migliore
,
più
larga
,
più
umana
,
più
calma
,
come
un
tempo
.
Felice
America
,
pensa
il
signor
X
,
che
ha
tutt
'
oggi
,
dentro
i
suoi
confini
,
la
terra
promessa
.
Denver
:
il
signor
X
discende
la
scaletta
dell
'
aeroplano
ed
è
subito
investito
da
una
luce
radente
,
radiosa
,
irradiata
in
immobile
raggiera
dal
sole
invisibile
nel
cielo
immenso
e
puro
,
sopra
una
terra
piatta
come
una
tavola
che
non
sembra
avere
orizzonti
.
È
la
luce
dell
'
altipiano
sul
quale
si
trova
Denver
,
città
artificiale
sorta
dal
nulla
col
denaro
delle
grandi
compagnie
minerarie
dell
'
Est
,
città
senza
industria
e
senza
fabbriche
,
quanto
dire
,
in
America
,
città
irreale
.
Il
signor
X
,
mentre
una
macchina
lo
trasporta
verso
la
città
,
cerca
nella
memoria
un
'
eco
qualsiasi
al
nome
di
Denver
,
ma
non
trova
che
il
ricordo
di
Buffalo
Bill
,
l
'
immortale
buttero
delle
praterie
,
di
cui
,
negli
anni
dell
'
infanzia
,
egli
aveva
letto
le
prestigiose
avventure
nelle
dispense
illustrate
di
un
editore
milanese
.
Ma
Denver
,
come
si
accorge
subito
il
signor
X
entrando
in
città
,
non
è
più
la
cittadina
di
frontiera
con
i
pavimenti
di
legno
,
le
traballanti
taverne
e
le
bische
fumose
che
nelle
illustrazioni
delle
dispense
servivano
da
sfondo
alle
sparatorie
tra
cercatori
d
'
oro
e
pellirosse
.
Oggi
Denver
è
una
pulita
,
nitida
e
perciò
alquanto
irreale
città
americana
moderna
,
con
le
solite
strade
che
si
tagliano
ad
angolo
retto
(
ma
finiscono
,
lontano
,
nel
verde
della
prateria
)
,
con
le
solite
pubblicità
colorate
,
i
soliti
quartieri
residenziali
pieni
di
case
lussuose
dove
(
ma
è
un
'
impressione
del
signor
X
)
la
vita
sembra
dover
essere
terribilmente
noiosa
.
Il
centro
di
Denver
è
un
crocicchio
tra
la
solita
Broadway
(
lungo
la
quale
si
allineano
,
nuovi
di
zecca
,
i
soliti
negozi
pieni
di
roba
importata
dall
'
Est
)
e
una
strada
qualsiasi
dal
numero
imprecisato
,
la
cinquantasettesima
o
la
quarantaquattresima
.
In
questo
centro
che
non
è
un
centro
(
ah
,
le
riconfortanti
piazze
di
Francia
e
d
'
Italia
,
con
la
cattedrale
e
il
sagrato
)
si
trovano
l
'
albergo
principale
della
città
,
due
o
tre
cinema
,
qualche
banca
e
persino
un
night
-
club
con
gli
spogliarelli
.
Alcuni
grattacieli
,
dei
quali
due
in
costruzione
,
testimoniano
la
prosperità
di
Denver
,
città
,
come
si
è
detto
,
tenuta
su
dai
capitali
minerarii
dell
'
Est
e
piena
di
impiegati
e
di
funzionari
.
Quanto
a
Buffalo
Bill
:
il
solo
particolare
che
ricordi
ancora
il
buttero
famoso
sono
gli
strani
stivaletti
che
portano
ai
piedi
un
gruppo
di
gentiluomini
ritti
a
conversare
nella
hall
dell
'
albergo
;
stivaletti
di
vacchetta
,
ricamati
,
alti
fino
al
polpaccio
e
infilati
alla
maniera
buttera
dentro
comuni
pantaloni
.
Dopo
aver
considerato
un
momento
questi
stivaletti
significativi
,
il
signor
X
lascia
l
'
albergo
per
fare
una
passeggiata
.
Incauto
signor
X
.
Egli
non
si
rende
conto
che
passeggiare
senza
automobile
è
ormai
cosa
impossibile
agli
Stati
Uniti
,
specie
nelle
città
di
pianta
più
recente
,
costruite
,
si
direbbe
,
soltanto
per
gli
automobilisti
.
Eppure
,
gliel
'
avevano
detto
gli
amici
,
nell
'
Est
:
"
Se
camminerai
a
piedi
in
città
come
Los
Angeles
o
altre
simili
,
ti
prenderanno
per
un
ladro
in
cerca
di
una
casa
da
svaligiare
;
o
per
un
derelitto
smemorato
;
e
magari
qualcuno
si
fermerà
per
chiederti
se
ti
senti
male
e
se
può
fare
qualche
cosa
per
te
.
"
Essendosi
fatto
portare
in
fondo
all
'
immenso
parco
pubblico
di
Denver
,
il
signor
X
,
al
momento
di
pagare
l
'
autista
,
nota
negli
occhi
di
costui
uno
sguardo
singolare
,
come
di
sorpresa
mista
di
compassione
.
Non
ci
fa
caso
,
ma
gli
tocca
ripensarci
un
paio
di
ore
dopo
,
quando
,
stanco
morto
a
forza
di
girare
per
il
parco
,
cerca
invano
un
taxi
che
lo
riporti
all
'
albergo
.
Il
sole
splende
con
forza
sui
vasti
prati
sparsi
di
grandi
alberi
fioriti
,
sui
viali
asfaltati
che
girano
tra
i
prati
,
sui
laghi
artificiali
in
cui
nuotano
anatre
e
cigni
;
ma
nessun
taxi
è
in
vista
.
Tutti
coloro
che
in
quel
momento
si
trovano
nel
parco
,
sia
che
prendano
il
sole
in
costume
da
bagno
,
sull
'
erba
dei
prati
,
sia
che
contemplino
i
mogi
animali
selvatici
dello
zoo
,
hanno
la
loro
brava
automobile
a
portata
di
mano
,
ferma
a
poca
distanza
.
Altre
automobili
scorrono
lentamente
per
i
viali
assolati
,
trasportando
tipiche
famigliole
impiegatizie
americane
,
lui
in
camicia
bianca
,
lei
in
camicetta
rosa
,
due
bambini
,
un
cane
e
,
penzolante
dal
soffitto
,
l
'
attaccapanni
con
le
giacche
appese
affinché
non
si
gualciscano
;
ma
nullasembra
essere
stato
previsto
per
il
turista
solo
e
appiedato
.
Il
signor
X
gira
,
gira
e
gira
,
sotto
il
sole
che
scotta
,
per
il
parco
spietatamente
pettinato
,
silenzioso
e
domenicale
;
finalmente
entra
in
un
chiosco
adibito
a
bar
e
chiede
una
birra
.
Una
ragazza
in
bikini
,
assai
graziosa
in
verità
,
dalla
schiena
e
dalle
gambe
arrossate
dal
sole
,
lancia
al
signor
X
un
'
occhiata
languida
e
quindi
si
allontana
in
direzione
della
gabbia
delle
scimmie
,
ancheggiando
con
forza
.
"
Un
'
avventura
"
,
si
dice
il
signor
X
allettato
suo
malgrado
,
nonostante
il
caldo
e
la
stanchezza
.
Ma
il
pensiero
dell
'
automobile
che
non
possiede
,
lo
ferma
:
che
razza
di
avventure
si
possono
avere
senza
automobile
in
un
paese
come
questo
?
Il
signor
X
lascia
che
la
ragazza
si
dilegui
e
quindi
si
fa
cinque
chilometri
a
piedi
e
arriva
finalmente
,
stremato
,
all
'
albergo
.
Il
giorno
dopo
il
signor
X
,
di
buon
mattino
,
riparte
verso
l
'
Ovest
,
in
treno
questa
volta
.
È
un
treno
bellissimo
,
dal
nome
suggestivo
,
con
vagoni
blindati
che
sembrano
tanti
frigoriferi
.
Ma
è
vuoto
.
In
tutto
il
vagone
del
signor
X
ci
saranno
si
e
no
tre
viaggiatori
:
tutti
ormai
viaggiano
in
aeroplano
,
in
America
,
soprattutto
all
'
Ovest
nelle
cui
plaghe
spopolate
non
ci
sono
cittadine
o
villaggi
che
giustifichino
l
'
esistenza
di
qualche
cosa
di
simile
ai
nostri
accelerati
.
Il
signor
X
scende
a
prendere
un
caffè
,
fa
per
risalire
e
nello
stesso
momento
il
treno
si
muove
in
maniera
sorniona
e
traditrice
,
e
sfila
via
sotto
la
pensilina
,
senza
un
trillo
di
fischietto
o
un
segnale
di
bandieretta
,
come
se
gli
premesse
di
non
far
sapere
che
parte
.
Adesso
il
treno
sfila
su
un
terrapieno
,
tutt
'
intorno
una
valle
sabbiosa
e
circolare
che
sembra
il
cratere
di
un
vulcano
spento
e
allora
il
signor
X
può
vedere
che
è
un
treno
lunghissimo
che
si
tira
dietro
una
coda
interminabile
di
vagoni
merci
,
tutti
istoriati
con
le
sigle
e
i
nomi
delle
grandi
società
alimentari
degli
Stati
Uniti
.
Carni
morte
,
frutta
morte
,
pesci
morti
,
verdure
morte
,
pensa
il
signor
X
,
roba
morta
per
la
gente
dell
'
Ovest
,
spedita
ai
frigoriferi
delle
città
del
Pacifico
e
soltanto
dopo
lunghi
soggiorni
nelle
più
svariate
ghiacciaie
,
destinata
alla
consumazione
.
Il
treno
incomincia
a
correre
.
È
grande
l
'
America
,
pensa
il
signor
X
dopo
circa
otto
ore
di
viaggio
,
guardando
al
paesaggio
.
Sono
infatti
otto
ore
filate
che
il
treno
attraversa
un
paesaggio
sempre
eguale
,
spaventoso
a
dir
la
verità
,
ossia
quasi
desertico
,
o
meglio
,
morto
.
Una
campagna
grigia
e
bruna
,
appena
appena
ondulata
,
senza
alberi
,
senza
cespugli
,
con
qualche
roccia
corrosa
qua
e
là
che
sembra
un
dente
cariato
ritto
sulle
sue
radici
,
coperta
da
una
fine
e
piumosa
vegetazione
dal
colore
smorto
e
secco
,
si
stende
a
perdita
d
'
occhio
ai
due
lati
del
treno
,
per
ore
e
ore
e
ore
.
Il
signor
X
aguzza
gli
occhi
e
finalmente
capisce
che
sopra
quella
campagna
è
passato
un
ciclone
di
polvere
e
che
quel
colore
è
il
colore
della
polvere
.
Qualche
giorno
prima
,
pensa
il
signor
X
,
apparve
all
'
orizzonte
un
minaccioso
pollice
scuro
,
dall
'
unghia
rivolta
in
giù
,
dalla
palma
della
mano
perduta
tra
le
nubi
,
e
questo
pollice
gigantesco
prese
a
girare
sugli
orizzonti
,
un
pollice
verso
,
pensa
il
signor
X
,
il
quale
,
alla
maniera
dei
romani
antichi
nei
circhi
,
decretava
silenziosamente
la
morte
della
campagna
.
E
infatti
,
dovunque
quel
pollice
verso
era
passato
,
la
campagna
era
morta
.
Quel
che
fa
più
impressione
al
signor
X
,
oltre
alla
polvere
,
è
l
'
aspetto
spopolato
di
questo
paesaggio
:
non
una
casa
,
non
un
abituro
;
e
sulla
strada
che
corre
parallela
al
treno
,
o
meraviglia
,
non
un
'
automobile
.
Lontano
,
bizzarre
montagne
corrose
e
lunghe
in
forma
di
tavole
finiscono
di
dare
a
tutto
il
paesaggio
un
aspetto
decrepito
,
lunare
,
irreale
.
Giunge
l
'
ora
della
colazione
,
il
signor
X
si
presenta
nel
vagone
ristorante
e
siede
di
fronte
ad
un
signore
di
mezza
età
,
vestito
di
una
camicia
trasparente
di
nylon
(
nel
taschino
tiene
due
sigari
che
sembrano
due
corpi
estranei
visti
in
una
radioscopia
)
che
fa
pensare
agli
involucri
di
cellophane
onde
sono
avvolti
in
America
i
più
diversi
prodotti
,
dalle
bistecche
ai
ravanelli
.
Questo
viaggiatore
ha
una
faccia
d
'
ordine
,
pensa
il
signor
X
sbirciandolo
,
appartiene
certamente
a
qualche
istituto
o
organizzazione
o
associazione
.
Infatti
è
un
ufficiale
dell
'
esercito
americano
in
viaggio
di
trasferimento
.
Il
dialogo
comincia
subito
:
"
Buongiorno
,
bella
giornata
,
non
è
vero
?
"
(
È
una
giornata
orribile
,
il
cielo
è
oscurato
da
una
specie
di
caligine
fosca
.
)
"
Sì
,
bella
giornata
,
dove
va
?
"
"
A
Sacramento
...
e
lei
?
"
"
A
San
Francisco
.
"
Lungo
silenzio
;
il
signor
X
arrischia
:
"
Lei
è
...
"
"
Sono
nell
'
esercito
...
e
lei
?
"
"
Io
sono
giornalista
,
sono
europeo
.
"
"
Ah
europeo
.
"
"
Sì
,
italiano
.
"
Questa
volta
il
silenzio
dura
a
lungo
.
Il
signor
X
pensa
:
ecco
,
in
questo
momento
egli
si
domanda
quali
possano
essere
i
rapporti
dell
'
esercito
americano
con
l
'
Italia
;
egli
non
può
fare
che
una
domanda
di
ordinanza
;
il
fatto
che
sono
straniero
gli
ha
fatto
subito
indossare
mentalmente
la
divisa
.
E
infatti
:
"
Mi
pare
che
noi
abbiamo
ancora
qualche
cosa
in
Italia
,
non
è
vero
?
una
rappresentanza
.
"
"
Sì
,
a
Livorno
,
porto
di
sbarco
per
le
truppe
di
Germania
.
"
"
E
anche
a
Trieste
,
no
?
"
"
No
,
a
Trieste
non
più
.
"
Il
signor
X
è
un
po
'
maligno
e
spesso
cede
alla
tentazione
di
stuzzicare
,
come
si
dice
,
il
can
che
dorme
:
"
Trieste
è
una
città
importante
,
alla
frontiera
con
l
'
Europa
comunista
...
il
comunismo
...
"
Il
signor
X
guarda
l
'
ufficiale
e
l
'
ufficiale
guarda
,
attraverso
il
corpo
del
signor
X
,
la
poltrona
rivestita
di
cuoio
rosso
del
vagone
ristorante
.
Il
signor
X
insiste
:
"
Il
comunismo
si
estende
,
per
così
dire
,
da
Trieste
fino
al
Mar
Giallo
...
per
questo
...
"
Il
viaggiatore
questa
volta
fa
un
gesto
espressivo
:
gira
il
capo
verso
il
finestrino
,
masticando
lentamente
un
pezzo
di
bistecca
.
Sempre
così
,
pensa
il
signor
X
soddisfatto
della
prova
:
messo
di
fronte
ad
una
conversazione
impegnativa
,
che
non
sia
fatta
soltanto
di
storielle
e
di
statistiche
,
ma
anche
di
idee
generali
,
l
'
americano
medio
si
ritrae
come
un
gambero
e
,
per
così
dire
,
scompare
dalla
conversazione
stessa
.
In
altri
termini
,
il
cane
stuzzicato
,
invece
di
svegliarsi
,
si
addormenta
ancor
più
profondamente
.
Il
viaggio
continua
:
l
'
America
,
come
dice
la
canzone
dell
'
emigrante
"
l
'
è
longa
e
l
'
è
larga
"
.
Dopo
il
deserto
sopravviene
la
notte
e
dopo
la
notte
,
il
signor
X
,
affacciandosi
al
finestrino
,
vede
,
attraverso
il
bianco
polverio
di
una
tormenta
di
neve
,
alte
montagne
nevose
,
fitte
abetine
cariche
di
neve
,
laghi
debolmente
luccicanti
in
fondo
ai
valloni
profondi
,
sotto
la
neve
che
li
appanna
:
le
Montagne
Rocciose
.
Il
solito
paesaggio
alpino
,
pensa
il
signor
X
annoiato
.
Eppure
,
eppure
...
le
Alpi
sono
altra
cosa
.
Pare
impossibile
,
ma
anche
tra
queste
montagne
,
come
del
resto
dappertutto
in
America
si
sente
che
l
'
uomo
non
ha
ancora
apposto
il
sacro
sigillo
della
cultura
.
Le
Montagne
Rocciose
sono
prive
di
echi
,
di
riferimenti
,
di
ricordi
,
pensa
il
signor
X
;
e
Guglielmo
Tell
,
con
il
suo
garzoncello
spaurito
e
la
sua
mela
basta
ad
umanizzare
anche
i
più
impervi
cantoni
della
Svizzera
.
Il
treno
sale
faticosamente
vagone
dopo
vagone
,
fino
in
cima
ad
un
colle
dopo
il
quale
discende
rapidamente
sull
'
altro
versante
mentre
il
paesaggio
,
altrettanto
rapidamente
,
perde
prima
di
tutto
la
sua
coltre
di
neve
,
poi
i
suoi
abeti
e
quindi
anche
le
sue
rocce
.
È
la
California
,
finalmente
,
che
guarda
al
Pacifico
e
all
'
Estremo
Oriente
(
che
qui
diventa
Estremo
Occidente
:
l
'
Occidente
non
finisce
mai
)
,
e
volta
le
spalle
all
'
America
,
verde
,
verdissima
,
piena
di
alberi
molli
e
folti
,
rigata
di
acque
,
stranamente
amena
e
al
tempo
stesso
selvaggia
.
Il
treno
corre
ormai
in
piano
tra
frutteti
rigogliosi
,
dolci
colline
sparse
di
querce
fronzute
,
campi
coltivati
a
granoturco
.
Il
signor
X
si
affaccia
qualche
ora
dopo
sulla
baia
di
San
Francisco
verso
il
tramonto
.
Il
ferry
boat
che
lo
porta
da
Oakland
a
San
Francisco
fende
con
la
sua
pesante
prua
tonda
un
'
acqua
densa
,
violacea
,
scintillante
ai
raggi
del
sole
declinante
.
San
Francisco
è
laggiù
,
evocando
con
le
sue
colline
innumerevoli
e
le
sue
bianche
case
disposte
le
une
sulle
altre
,
altre
città
famose
per
la
loro
bellezza
:
Napoli
,
Hong
-
Kong
,
Rio
de
Janeiro
.
Una
collana
di
lumi
risplendenti
sospesa
tra
la
bianca
città
e
un
promontorio
scuro
indica
il
salto
prodigioso
del
Golden
Gate
Bridge
,
uno
dei
più
bei
ponti
del
mondo
.
Ad
un
tratto
un
viaggiatore
dall
'
aspetto
di
middlewestern
,
calvo
,
tarchiato
,
peloso
,
un
grosso
sigaro
tra
i
denti
,
indossante
una
camiciola
havaiana
a
grandi
fiorami
,
si
avvicina
al
signor
X
:
"
Potreste
farmi
un
favore
?
"
"
Due
"
,
risponde
il
signor
X
premuroso
.
"
Allora
prendete
questa
macchina
fotografica
e
fatemi
la
fotografia
...
ma
abbiate
cura
di
includere
nello
sfondo
quell
'
isoletta
laggiù
.
"
"
Non
volete
nello
sfondo
anche
San
Francisco
?
"
"
No
,
voglio
soltanto
quell
'
isoletta
...
sapete
,
è
l
'
isola
di
Alcatraz
,
dove
si
trova
uno
dei
più
famosi
ergastoli
d
'
America
...
nessuno
è
mai
riuscito
ad
evaderne
,
ma
ci
sono
state
tante
rivolte
di
detenuti
,
voglio
mandare
questa
fotografia
a
mia
moglie
.
"
"
Strani
gusti
-
pensa
il
signor
X
facendo
scattare
la
fotografia
mentre
il
viaggiatore
si
atteggia
poeticamente
contro
lo
sfondo
della
prigione
-
trovarsi
in
una
delle
più
belle
baie
del
mondo
e
farsi
fotografare
con
la
galera
alle
spalle
"
.