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Portami via ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
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È interessante e riuscito questo primo film del trentenne torinese Gianluca Maria Tavarelli , realizzato su una sceneggiatura vincitrice del Premio Solinas , presentato alla Mostra di Venezia 1994 : sa unire realismo sociale e sentimento individuale , desolazione invincibile e speranza possibile , alienazioni diverse e buona drammaturgia , in uno stile intenso e asciutto . Nella Torino notturna , Portami via racconta i destini incrociati di due coppie di giovani che vorrebbero un ' altra vita . Due amiche emigrate dall ' Est europeo , una russa e una bulgara , prostitute di lusso da due milioni , vessate , ricattate e malmenate dal loro sfruttatore italiano , disperate per la mancanza di libertà e di vie d ' uscita . Due amici italiani squattrinati , solitari , mortificati da esistenze prive di senso e di futuro , avviliti da lavori brutti ( uno fa senza successo il venditore di elettrodomestici ; l ' altro è terapeuta in una comunità di handicappati , senza più fiducia nella possibilità di rendersi seriamente utile ) . Le due coppie s ' incontrano in un momento drammatico , si spaventano , si aiutano . Il trauma dà a tutt ' e quattro il coraggio prima introvabile d ' andarsene , di partire verso la Francia , di tentar di vivere davvero : « Fammi provare » , « Ma sì » . Intorno a loro la città nel buio , strade deserte e locali affollati esplorati in un vagabondare in auto insoddisfacente ma inevitabile privo d ' allegria e d ' amore ( « se voglio una donna me la devo pagare » ) ; residence tetri visitati dalle due ragazze pagate da uomini grossolani e malinconici . Accanto a loro , i personaggi minori ( malati di mente , suicidi , un vicino convinto d ' un proprio prossimo trasferimento extraterrestre ) simboleggiano le tante possibili varianti del grande desiderio di fuga contemporaneo . Gli attori ben scelti e ben diretti interpretano con naturalezza e sottogliezza i loro personaggi simili a tante persone giovani , senza presente né avvenire , ridotte all ' inerzia o al dinamismo nevrotico , rese torpide dal rifiuto , dalla delusione .
L'UOMO, QUESTO INGRANAGGIO ( Moravia Alberto , 1955 )
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Chicago - Nell ' altro dopoguerra Ernest Hemingway pubblicò uno dopo l ' altro due romanzi : The sun also rises e A farewell to arms e una raccolta di novelle : Men without women . In tutti e tre questi libri c ' era un protagonista semiautobiografico ravvisabile in uno dei personaggi o addirittura nel narratore , il quale era destinato a percorrere una lunga e fortunata carriera come eroe rappresentativo dei cosiddetti " gay twenties " ossia allegri anni intorno il 1920 . Questo protagonista era un giovanotto sportivo e simpatico , di recente smobilitato , grande bevitore ( il suo motto era , come è noto : " have a drink ? " " volete bere ? " ) , grande amatore di corride spagnuole , di guerre e guerriglie mediterranee , di rivoluzioni e pronunciamenti , grande cacciatore , uomo d ' azione , insomma , piuttosto che di pensiero , libero come il vento , generoso , infantile o addirittura alieno dai legami amorosi ( il titolo " Men without women " ossia " Uomini senza donne " è significativo ) e , particolare importante , cittadino della potente e giovane repubblica degli Stati Uniti . Questo protagonista potrebbe anche essere considerato la versione americana ossia ingenua di analogo personaggio per niente ingenuo , frequente nella letteratura europea da D ' Annunzio su su fino a Lawrence di Arabia ; ma in realtà Hemingway l ' aveva attinto direttamente dalla tradizione e dalla vita del suo Paese . Teodoro Roosevelt , il fondatore della dinastia politica dello stesso nome , è senza dubbio l ' antenato e il prototipo diretto e reale del personaggio di Hemingway . Questo famoso Presidente degli Stati Uniti era stato anche lui ranchero , cow - boy , cacciatore nei safari d ' Africa , esploratore nel Sudamerica e uomo di tutti gli sport e di tutti gli interventi così nella vita privata come in quella pubblica . Basterebbe il titolo di un suo libro : The strenuous life ( La vita strenua ) per dare un ' idea non tanto dello scrittore quanto dell ' uomo . A sua volta , poi , Teodoro Roosevelt veniva dalla tradizione della cosiddetta frontiera , ossia dell ' avanzata verso ovest dei pionieri e colonizzatori della prima metà dell ' Ottocento . Così il personaggio di Hemingway che sembrò modernissimo ai letterati d ' Europa e che in Italia deve considerarsi il padre di molti eroi del romanzo neorealistico , risaliva nella realtà al deprecato diciannovesimo secolo . Oggi molti ancora , in Italia e altrove , considerano questo personaggio come rappresentativo della civiltà degli Stati Uniti . In verità costoro sono vittime di un ' illusione di origine letteraria o , se si preferisce , di un luogo comune . Il personaggio di Hemingway non rappresenta ormai più nulla ( all ' infuori di Hemingway stesso ) , e come la luce di certe stelle che ci arriva quando l ' astro che l ' emanò è già spento da un pezzo , in America deve ritenersi quasi del tutto estinto . Un primo punto da fermare è il seguente : la grande crisi economica del 1929 ha trasformato completamente la psicologia dell ' americano e , dunque , del personaggio caro ad Hemingway ed ai suoi imitatori . Nel 1929 avvenne all ' americano medio un po ' quello che avviene a certi uomini che non hanno mai avuto malattie : si ammalò seriamente , per la prima volta in vita sua , e da allora gli è rimasta la paura della malattia e di conseguenza la fiducia nel medico e nelle medicine che lo aiutarono a superarla . Si sa quali furono queste medicine e questo medico : i grandi lavori pubblici intrapresi dallo Stato , gli interventi dello Stato in tutti i campi e lo Stato stesso come datore di lavoro . Nulla dunque di più diverso dal disinvolto giovanotto di Hemingway , " free lancer " ossia libero professionista in qualche vago mestiere come il giornalismo di guerra o la caccia grossa , di questo nuovo americano impiegato statale o privato e comunque salariato , ansioso soprattutto di sicurezza e di tranquillità . In altri termini , tra il 1929 e il 1939 , l ' americano , attraverso le angosce della disoccupazione e della depressione economica , si è trasformato da individualista anarchico in cittadino associato . Hemingway , sia detto di passaggio , rimane il grande scrittore che è ; ma il suo personaggio appartiene non più alla cronaca dei nostri giorni bensì alla storia del più recente passato . Questo nuovo americano non ha ancora avuto il suo romanziere ( il Babbitt di Sinclair Lewis è altra cosa ) , ma ha già avuto i suoi sociologhi . Libri come per esempio The lonely crowd di Riesman , Glazer e Denney ( di cui si è già parlato in queste colonne ) , per non citare che uno dei testi più conosciuti , contengono già una definizione abbastanza esatta di questo nuovo personaggio . La sociologia di The lonely crowd , irta di neologismi talvolta sforzati , rappresenta tuttavia un tentativo molto serio di definire la realtà dell ' uomo americano . La suddivisione di Riesman e dei suoi due compagni delle tre età umane degli Stati Uniti , quella degli uomini diretti dalla tradizione ( tradition - directed ) , quella degli uomini diretti dalla coscienza ( inner - directed ) e quella degli uomini diretti dai rapporti con gli altri uomini ( other - directed ) , a qualcuno potrebbe sembrare un semplice travestimento delle definizioni marxiste ben note dell ' uomo del periodo precapitalistico , dell ' uomo del periodo capitalistico e dell ' uomo del periodo postcapitalistico ossia tecnocratico e collettivistico ; ma a ben guardare non lo è . Nella cultura le parole sono tutto . E adoperare parole diverse vuol già dire avere concezioni diverse e mire diverse . Ma torniamo al nostro americano nuovo . Riesman e i suoi collaboratori , come è noto , mentre affermano che questi tre tipi umani coesistono nello stesso tempo in America , lasciano intendere che i primi due ( tradition - directed e inner - directed ) appartengono ormai al passato e che il terzo ( other - directed ) è oggi il più diffuso e quello che prevarrà definitivamente nell ' avvenire . Non stiamo qui a discutere le idee di Riesman ; ce ne serviamo soltanto come punto di riferimento . Che cos ' è , dunque , nella realtà fisica e psicologica questo nuovo americano , quest ' uomo che per i suoi rapporti con gli altri non si fonda più sulla tradizione o sulla coscienza bensì sui rapporti degli altri con lui ? Per cominciare forse non sarà inutile ricordare che tra le note della pagella scolastica ce n ' è una consacrata al grado di adattamento all ' ambiente ( adjustment ) dell ' alunno . Questa nota sostituisce la nostra tradizionale " buona condotta " ed è forse più importante per il futuro dell ' alunno della conoscenza della letteratura inglese o della storia degli Stati Uniti . Quale sia l ' origine di questa ansietà per l ' adattamento è difficile dirlo ; forse il fatto che gli Stati Uniti sono un composto di tante razze , nazionalità e religioni diverse ed è essenziale che , appunto , individui così discordanti si adattino gli uni agli altri prontamente e durevolmente ; forse è un segno della influenza crescente degli studi sociologici , così estesi agli Stati Uniti , sull ' educazione . Certo è significativo che mentre quarant ' anni or sono l ' educazione avrebbe insistito semmai sul successo , ossia , alla maniera europea , sull ' eccellenza nelle materie studiate , oggi punta invece sull ' adattamento e , dunque , in certa misura , sulla capacità dell ' alunno di tenersi in riga con gli altri , anche quando , come è spesso il caso , i suoi doni di natura lo porterebbero più avanti . Se si pensa che l ' idea del successo è indissolubilmente legata agli Stati Uniti con la dottrina calvinista della predestinazione , si misurerà tutta l ' ampiezza del capitombolo che la vecchia concezione puritana ha fatto in America negli ultimi anni . Insomma , nelle scuole degli Stati Uniti i ragazzi non vengono educati per diventare dei Washington e neppure dei Teodori Roosevelt ; debbono invece diventare dei " good mixers " , ossia , letteralmente , dei " buoni mischiatori " e già nella parola " mischiatore " è contenuta l ' idea di un rapporto sociale continuo , fitto e ben dosato . Questa idea è conculcata nei ragazzi di buon ' ora non soltanto dalle pagelle ma anche dalla loro partecipazione alle molte associazioni sportive , mondane e culturali studentesche . Come è chiaro , quest ' idea del " good mixer " porta al timore della distinzione , dell ' eccentricità e dell ' isolamento . Riesman nel suo libro cita la seguente intervista con una bambina di dodici anni : Bambina : " Mi piace Superuomo ( personaggio di romanzi a fumetti avveniristici ) più degli altri perché può fare quello che gli altri non possono fare , per esempio volare . " Maestra : " Ti piacerebbe volare ? " Bambina : " Mi piacerebbe volare se tutti volassero , altrimenti mi sembrerebbe di fare qualche cosa di ostentato (conspicuous)." Dove è sottinteso che è preferibile essere simile agli altri piuttosto che migliore degli altri . In realtà il nuovo uomo americano non desidera il successo bensì la sicurezza ; e non desidera il successo perché sente d ' istinto che esso è collegato con molte difficoltà e pericoli , primo fra tutti quello di dare ombra ai suoi simili e perciò di renderseli ostili . Il che poi , come è ovvio , si convertirebbe in un danno economico e sociale . Difatti : mentre l ' avventuriero , il libero professionista , l ' industriale individualista potevano permettersi il lusso di infischiarsi degli altri ( è famosa la risposta di un miliardario americano del tempo dell ' imperialismo del dollaro a chi gli faceva osservare che le sue sfrenate speculazioni avrebbero rovinato una buona parte del pubblico : " The public be damned " ; ossia : " Il pubblico può andarsene al diavolo " ) , il nuovo uomo americano , che è quasi sempre impiegato statale o privato , ha bisogno della benevolenza generale ; e non l ' ottiene se non studiandosi di non rendersi né troppo valoroso né troppo potente . Questa preoccupazione di non dare ombra , di non essere " conspicuous " , secondo il termine adoperato dalla bambina , si estende a tutti i campi negli Stati Uniti , anche in quelli in cui la potenza è connaturata all ' attività professionale . Come dice l ' economista Galbraith , nel suo libro Il capitalismo americano : " Il capo della grande società non può ammettere che egli o l ' azienda possegga un potere economico di un qualche rilievo ... Gli uomini più saggi hanno scoperto che è meno drammatica ma molto più sicura la classica difesa di essere dei semplici ingranaggi in un sistema che non lascia loro alcun potere . " " Ingranaggi " ecco la parola che mancava al nostro ragionamento e che Galbraith ci suggerisce : l ' uomo nuovo americano sente che è un ingranaggio , vuole essere un ingranaggio e non desidera essere altro che un ingranaggio . Sia detto di passaggio , non essere un ingranaggio o un " good mixer " può risultare addirittura pericoloso , specie in certe comunità provinciali o in certi gruppi professionali . Chiunque infatti manifesti con la parola o con l ' atteggiamento un suo desiderio di distinguersi , di differenziarsi , può suggerire ai suoi colleghi o compagni o coabitanti il seguente sillogismo : " Si differenzia , dunque odia il modo di vivere americano e l ' America ; odia l ' America , dunque è un traditore , un ' commy ' ( comunista ) , una probabile spia , un uomo da evitarsi , da mettere sotto processo e così via . " Il che equivale a dire che in America attualmente ( ma sembra che l ' apice di questo processo sia stato raggiunto negli anni più recenti con gli scandali delle spie atomiche e il maccartismo ) c ' è un formidabile conformismo fondato sul generico e comprensivo slogan " The american way of life " " Il modo di vivere americano " . Che cosa sia questo modo di vivere americano è ben difficile dirlo ; come è stato già osservato da tempo , questo slogan deve la sua efficacia in tutti i campi , da quello strettamente giuridico e politico ( basti citare il titolo di un bel libro : Freedom and responsibility in the american way of life di Becker ) , a quello del costume spicciolo , alla sua estrema genericità e imprecisione . Questo slogan ormai stagionato ( a quanto pare ebbe origine ai tempi del New Deal e forse anche prima ) abbraccia praticamente tutti i vari conformismi minori americani e li congloba in uno solo e massiccio ; fonde insieme democrazia e abbigliamento , rispetto delle leggi e cucina , consapevolezza delle differenze razziali e religiose e abitudini casalinghe o mondane , diffidenza verso gli stranieri e preferenza per i tabacchi nazionali , ecc. ecc . ; insomma è l ' invisibile e pur sempre presente " linea generale " sulla quale si irrigidisce la grandissima maggioranza degli americani . Il conformismo è sempre un mezzo di espansione , consapevole o inconsapevole . La consapevolezza nel conformismo costituisce tuttavia una debolezza talvolta irreparabile . In Europa , per esempio , il tentativo recente di costruire consapevolmente e alla svelta dei conformismi a scopi militari e di conquista , finì in Italia e in Germania con il disastro . Invece il conformismo inglese dell ' epoca vittoriana può essere considerato un buon esempio di costruzione inconsapevole ( fino ad un certo segno , però ) ossia naturale , necessaria e spontanea , di un conformismo senza alcun dubbio espansivo e agguerrito . In America oggi assistiamo al concretarsi di un conformismo simile a quello vittoriano . In altri termini l ' uomo nuovo americano è entrato quasi senza accorgersene , per necessità di cose , in un movimento conformistico che , sempre senza che se ne avveda e magari contro il suo desiderio , lo porterà molto lontano . L ' espansione americana nel mondo , oggi , è legata strettamente all ' esistenza di questo conformismo a casa , ossia alla tacita e spontanea proliferazione di una quantità di tabù e di convenzioni . Ad un osservatore superficiale poteva forse sembrare che il giovanotto sportivo ed esuberante di Hemingway fosse il vero rappresentante di un ' America in fase di espansione . In realtà quel giovanotto non voleva che divertirsi . I veri " espansivi " sono oggi invece gli americani nuovi , l ' impiegato statale o privato che dirige la complessa e lentissima macchina amministrativa del Paese ( redtape ) , l ' ufficiale irreprensibile e quasi prussiano del Pentagono , il manager poco pittoresco della grande corporazione , il capo del grande sindacato , il tecnico , il sociologo , l ' esperto delle più varie questioni . Sono essi che trascinati dal movimento anonimo , possente e quasi senza scopo della macchina sociale , hanno fatto sì che gli Stati Uniti si siano impegnati ( committed ) fuori di casa nelle più diverse imprese nei più diversi Paesi . E più quest ' espansione all ' esterno si allargherà , più si stringerà all ' interno , per diretta conseguenza , la presa del conformismo .
I visitatori ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
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Nell ' anno 1123 in Francia , un aristocratico guerriero e il suo scudiero bevono per errore un filtro del tempo preparato da un arcimago , e si ritrovano nell ' anno 1992; davanti allo spettacolo terrificante del progresso e della tecnologia , si spaventano ; il nobile desidera soltanto tornare al proprio secolo e ci torna , mentre il servitore sceglie di restare nel Novecento dove , almeno in apparenza , il popolo ha qualche diritto . Raccontando questa storia , I visitatori è stato il film - fenomeno della scorsa stagione cinematografica francese . Con 14 milioni di spettatori ha battuto ogni record d ' incassi degli ultimi dieci anni , ha vinto numerosi premi , ha provocato analisi , discussioni , ipotesi : un simile successo è la spia d ' una immensa fame di ridere , gli spettatori hanno amato sentir parlare dell ' identità francese perenne , il film è piaciuto tanto perché prende in giro la civiltà contemporanea , eccetera . Di sicuro è divertente , esilarante . Passatista e snob , un po ' ecologica e un po ' romantica , saga di quell ' anacronismo così spesso fonte di comicità ( i Monty Python , Me1 Brooks , Troisi - Benigni in Non ci resta che piangere ) , la commedia fa ridere molto . Piombati nel Novecento , il guerriero e lo scudiero non riescono a respirare l ' aria inquinata , non riconoscono il paesaggio ( « Dove sono finite le foreste ? » ) , s ' impauriscono vedendo un postino africano ( « Il saracino ! Il saracino ! » ) , vomitano appena entrati in automobile , si lavano mani e faccia nel gabinetto , combinano guai iperbolici . L ' aristocratico scopre con orrore che il suo castello è stato venduto e trasformato in albergo di lusso ; che i plebei possono essere ricchi e i servi sono spariti ; che una hostess s ' offende a sentirsi chiamare « garzona » ; che la sua discendente , moglie d ' un brillante dentista e padrona d ' una bella villetta , « ha sposato un cavadenti e vive in un tugurio » . Lo scudiero s ' adatta invece felicemente a un mondo per lui migliore , e impara subito a gridare « occhèi » con entusiasmo . Il film è dialogato in un francese arcaico d ' invenzione , bene adattato da Sergio Jacquier per la versione italiana . È diretto da Jean - Marie Poiré , 49 anni , parigino , ex rocker , già autore di nove cinecommedie perlopiù mai viste in Italia . È ottimamente interpretato nella parte del guerriero da Jean Reno ( doppiato da Gigí Proietti ) , nella parte dello scudiero dal comico Christian Clavier ( doppiato da Leo Gullotta ) : ma la più brava è Valerie Lemercier ( doppiata da Patrizia Castagnoli ) che nella parte della discendente costruisce , tra comicità e critica di costume , un personaggio perfetto di aristocratica avventurista e romantica , senza principi e senza pregiudizi , ricca d ' impassibile cortesia , di pragmatismo fattivo , di sapienza mondana .
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A Chicago , come si accorge ben presto il signor X , batte il cuore degli Stati Uniti , più che a Washington , capitale politica , più che a Nuova York , capitale intellettuale . Brutta e brutale , proliferata in riva allo sterminato lago Michigan con la spontaneità sorda e apparentemente inanimata dei vegetali ( ma un vegetale gigantesco , di quelli che riempivano la terra nelle epoche geologiche ) Chicago , capitale industriale degli Stati Uniti , non sembra essere a prima vista che un immenso accampamento produttivo ( ci sono state prima le fabbriche o prima le case di abitazione a Chicago ? Difficile a dirsi ) in cui l ' Utilità ha regnato fin dagli inizi , dittatorialmente , senza mai permettere che la sua naturale oppositrice , la Bellezza , salisse al potere , foss ' anche per governare un solo giorno . Eppure , forse appunto perché schiacciata dall ' Utilità , pensa il signor X , Chicago sogna la Bellezza , con un ' intensità e ingenuità maggiore che altrove in America . Non è un caso , per esempio , si dice il signor X penetrando in una sala del museo d ' arte moderna e restando a bocca aperta davanti alla Grande Jatte di Seurat che riempie un ' intera parete , non è un caso che a Chicago si trovino alcune tra le più belle collezioni di arte moderna del mondo intero . Non è un caso , insomma , che questa Grande Jatte , pittura meravigliosa , paragonabile soltanto alle grandi composizioni del passato , alla Resa della città di Breda di Velàzquez o all ' Inumazione del Conte di Orgaz del Greco , questo quadro dorato dal sole declinante della vecchia Europa , si trovi nella città dei macelli , delle fabbriche , dei gangsters , dei miliardarii delle industrie alimentari e della " Chicago Tribune " del defunto ( or è qualche giorno ) colonnello Mac Cormick . Non è un caso neppure , pensa ancora il signor X , allontanandosi con rammarico dalla Grande Jatte , che , per esempio , ieri sera , egli abbia trovato nella casa di un agente di borsa la maggiore collezione di dischi microsolco che egli abbia mai visto ; o che l ' altro giorno abbia assistito in casa di un sensale di terreni ad una fervida e ben informata discussione sulla poesia modernissima . Non è un caso , no , conclude il signor X avviandosi all ' uscita del museo attraverso le sale piene zeppe di bellissimi quadri di Monet , Manet , Cézanne , Van Gogh , Gauguin e via dicendo : Chicago è un gigante di ferro ma con un cuore umano . E mentre è vero che Chicago deve la celebrità al suo carattere quasi esemplare di città tutta dedita alla produzione industriale , non è meno vero che moltissimi scrittori e artisti d ' America sono nati qui o nei dintorni , per esempio Hemingway , Mark Twain e tanti altri . Dopo il museo d ' arte moderna , il signor X se ne va lungo il Lake Front al museo di storia naturale . Il signor X ama questo genere di museo molto americano , dove dietro grandi vetrine , impagliati e circondati da scenarii a colori che ne riproducono l ' ambiente naturale , si possono vedere esemplari della fauna d ' America come il bisonte , l ' orso grigio o grizzly , l ' alce , la foca e il gattopardo . La fede nell ' evoluzionismo darwiniano è testimoniata da una serie di vetrine in cui l ' uomo passa lentamente da una condizione quasi scimmiesca ( la prima famiglia umana è rappresentata da tre fantocci , madre padre e bambino , irsuti , di bassa fronte , prognati , nocchieruti e ignudi , in atto di divorare crudo un povero cervo mezzo scarnificato ) alla civiltà già sofisticata delle palafitte . Ma il signor X è soprattutto attirato dagli scheletri dei grandi mostri preistorici che in America sono stati ritrovati un po ' dappertutto in ottime condizioni di conservazione . Eccolo per esempio girare intorno il Diplodocus , il più grande di tutti , un lucertolone gigantesco vissuto nelle praterie d ' America parecchie decine di milioni di anni or sono . Sarà lungo , pensa il signor X , una trentina di metri e doveva avere , almeno a giudicare dalla grandezza delle costole simili a cerchi rotti di una botte immensa , un corpaccio barcollante su brevi ( relativamente ) zampe ; preceduto da una testa molto piccola e seguito da una coda sottile e lunghissima che doveva strisciare tra le alte erbe per un pezzo dopo che l ' animale ci aveva impresso le sue orme mostruose . Un cartello ai piedi dello scheletro avverte che esso fu trovato in una cava dell ' Utah e qui portato , pietra e tutto , e poi che ci vollero cinque anni per liberarlo dalla sua tomba di sasso , pulirlo , smontarlo e rimontarlo , debitamente imbevuto di una sostanza chimica che impedisce alle ossa di andare in polvere . Eh , pensa il signor X , l ' America è proprio il paese dei Dinosauri ; milioni e milioni di anni or sono questi mostri scorrazzavano per le praterie del Middlewest e poi perirono tutti per qualche motivo misterioso probabilmente connaturato alla loro stessa grandezza . Oggi su queste stesse praterie scorrazzano mostri altrettanto smisurati , le cosiddette grandi Corporazioni dell ' acciaio , delle automobili , degli alimentari , delle sigarette e via dicendo . Che c ' è , si domanda il signor X , che c ' è nell ' aria , nell ' acqua , nel suolo d ' America perché qui ogni organismo cresce fuori della misura umana , mostruosamente , e diventi colossale , così i sauriani preistorici come le società industriali di oggi ? Tutto in America diventa colossale , ma la testa di questi colossi rimane piccola ; e la loro stessa grandezza li espone un giorno o l ' altro ai colpi dell ' uomo , di loro tanto più piccolo . E i mostri periscono e periranno , finché il mondo sarà un mondo umano e l ' uomo ne sarà il centro . Il signor X , dopo il museo d ' arte moderna e il museo di storia naturale , pensa di dovere anche una visita allo Stockyard , luogo famoso dei massacri di bovini e suini , descritto più e più volte dagli inorriditi ( ma non vegetariani , ahimè ) scrittori d ' Europa . Il signor X scopre che non potrà assistere a quei famosi massacri perché le grandi società alimentari hanno finalmente deciso di devolvere una parte dei loro guadagni all ' ammodernamento dello Stockyard , in altri termini alla costruzione di un campo di sterminio veramente scientifico . Non resta dunque al signor X che recarsi nel sobborgo dove si trova la Stockyard e lì prendere la ferrovia sopraelevata e contentarsi di gettare uno sguardo panoramico sul luogo dei macelli . Il signor X , come arriva nel sobborgo , è colpito una volta di più dal particolare aspetto della civiltà industriale là dove essa non si cura di adornarsi , sia pure in maniera goffa e retorica , e si mostra nella sua nudità utilitaria . Quel che fa più impressione al signor X , in quelle strade devastate ma irreprensibilmente squadrate ad angolo retto ( strana combinazione della geometria e dello squallore ) è l ' assenza assoluta del vecchio e dell ' antico che sono così frequenti anche nei quartieri più poveri delle città rurali e artigiane d ' Europa . Case , fabbriche , pubblicità , vetrine , insegne , lampioni , magazzini , ciminiere , muri e marciapiedi , tutto in queste strade è scaduto e cadente , ma non vecchio né antico . Sono luoghi quasi metafisici , pensa il signor X , non privi di una loro terribile patetica bellezza , i quali ricordano un poco i paesaggi urbani dei primi film di Chaplin girati nel West End di Londra . Luoghi , per tutto dire , dove l ' industria ha sostituito la natura , perfino , si direbbe , nelle facce degli abitanti , e mostra chiaramente di essere di molto inferiore alla sua rivale . Il signor X cammina tra i detriti , i rottami di vetro e i pezzi di assi , lungo un alto muro scuro e pensa che in definitiva la civiltà industriale è condannata dal solo fatto di non sapere creare un muro , un vero muro di mattoni , dall ' intonaco screpolato e indorato dalle intemperie e dal sole , inverdito dai muschi , illeggiadrito dai rampicanti . O il muro è nuovo fiammante , di cemento brutale o di mattoni che sembrano di ferro e non di terracotta , oppure è già cadente , nero , spaccato , non vecchio né antico ma morto . Ecco la scala di ferro che porta con molti gradini di ferro alla piattaforma di ferro della ferrovia sopraelevata , ecco il treno che sbuca , si direbbe , dal cielo , e si arresta in un fracasso di ferraglia . Il signor X siede dentro lo scompartimento di fronte ad un negro gigantesco e , al suo modo africano , bellissimo , tutto vestito a nuovo , color blu pervinca chiaro , con delle grandissime scarpe nere lucidate alla perfezione ( le scarpe dei negri , agli Stati Uniti , sono sempre lucide , i negri sono i soli che se le puliscono da sé ) . Il signor X guarda al negro e pensa : " Da dove vieni ? Sei nato a Chicago , in un quartiere un tempo elegante e abitato da bianchi facoltosi e poi la tua famiglia affittò con un sotterfugio attraverso un prestanome bianco una di quelle belle villette e allora tutti i bianchi , dopo due o tre agitate assemblee , decisero di fuggire e adesso il quartiere è abitato da soli negri e ci stanno in sei per ogni stanza e i bianchi evitano di passarci dopo il tramonto ? " Oppure attirato dagli alti salari come tant ' altre centinaia di migliaia di tuoi consanguinei hai lasciato qualche addormentata città del Sud , dove ti toccava osservare la linea di discriminazione tra bianchi e negri , frequentando scuole per soli negri , salendo in tram per soli negri , mangiando e bevendo in locali per soli negri e sei venuto qui a Chicago dove c ' è lavoro per tutti e nessuno guarda al colore della pelle e i salari sono eguali per bianchi e per negri ? E che fai ? A giudicare dalla larghezza delle spalle , dalla statura , dai muscoli che affiorano sotto la stoffa sottile dell ' abito , potresti essere pugilista , lottatore , campione di qualche sport pesante . Oppure sei suonatore di saxofono o di oboe in qualche orchestrina specializzata in musiche del Sud , e tutte le notti te ne stai in un minuscolo music hall , sul palco , e suoni con i tuoi compagni e ti abbandoni a prestigiose variazioni col tuo strumento , sfogando il tuo senso di ritmo ancestrale ? " E che c ' è dentro la tua testa che sembra di lucido ebano scolpito , un vero ebano durissimo d ' Africa , dietro i tuoi occhi e il tuo sorriso ambedue bianchi che sembrano intarsiati con l ' osso nell ' ebano , sotto la tua fronte sulla quale le potenti lozioni antiricci non sono riuscite a spianare del tutto l ' originale ricciutezza ? Quali pensieri , quali rancori ? A giudicare dal tuo largo sorriso , dalla tua cortesia verso i vicini , dalla tua aria soddisfatta , tu sei un uomo in pace con te stesso e con gli altri . Sei , cioè , un negro che vive secondo i suoi gusti e i suoi istinti , e non secondo i gusti e gli istinti dei connazionali bianchi , un negro , insomma , in cui sono ancor vivi il senso del ritmo , la immaginazione infantile , l ' emozione pronta della razza . Ecco ci siamo , la ferrovia che nella sua corsa aerea sembra puntare verso i più lontani e fumosi orizzonti di Chicago , adesso passa al disopra di uno strano paesaggio : innumerevoli , rozze , campestri staccionate delimitano a perdita d ' occhio innumerevoli recinti nei quali , code contro corna e corna contro code , stanno pigiati i poveri bovini in attesa di essere uccisi . Il treno si ferma , il signor X , per meglio vedere , si affaccia sulla piattaforma e subito investe le sue narici un fortore di sangue accagliato di carogna ancor fresca . Tra i recinti si levano qua e là edifici anonimi che portano scritti sui muri i nomi delle firme alimentari ; tubi enormi si dipartono da questi edifici dirigendosi a mezz ' aria verso non meno enormi serbatoi . Il signor X contempla questo triste paesaggio con occhio perplesso ; lo Stockyard , comunque , gli sembra del tutto intonato con quanto ha veduto sinora agli Stati Uniti ; macello di massa per l ' alimento delle masse , esso trae il suo carattere sinistro proprio dalla quantità , questa fatalità dell ' America . Un bue tratto dalla stalla per la cavezza dal contadino , pensa il signor X , per essere condotto al macello poco distante del villaggio , non fa che pietà ; ma migliaia di buoi assembrati dentro le staccionate dello Stockyard in attesa del colpo di coltello e subito dopo delle varie macchine confezionatrice che ne ripartiranno la carne in tanti barattoli gaiamente multicolori , fanno riflettere e ispirano un senso di vanità e di paradossale ribrezzo . Dopo la visita allo Stockyard , il signor X , per rinfrancarsi , sente il bisogno di qualche cosa di forte : si è ormai americanizzato il signor X , e verso il crepuscolo , come tutti gli americani prova il desiderio di rimontarsi con un doppio whisky o con un gin and tonic . Ecco sulla passeggiata lungo il Lago Michigan , la mole brutale e nerorossastra del Conrad Hilton Hotel . Conrad Hilton , proprietario di alberghi in tutti gli Stati Uniti , è uno di quei dinosauri , appunto , che oggi scorrazzano indisturbati ( la legge antitrust appena appena li sfiora , arma debole in mani deboli ) per la vastità dell ' America . Il signor X ricorda vagamente che si parlò l ' anno passato di costruire addirittura una di queste mostruosità del signor Hilton anche sul gentile Monte Mario , sopra Roma . A malincuore il signor X s ' ingolfa nelle fauci dell ' albergo . Soffitti sovraccarichi , colonne dorate , sale a pianterreno piene di negozi e di uffici , erti tappeti di un gusto più che dubbio , l ' albergo è anch ' esso un dinosauro di tipo ottocentesco , pratico , lussuoso e temibile . Ecco un antro oscuro che porta a lettere violette di neon la scritta rassicurante : bar . Il signor X penetra in un buio quasi completo , si inerpica su uno sgabello , ordina la sua bevanda . Dall ' oscurità una voce allegra esclama , in italiano : " Ma che fa di bello qui a Chicago , signor X ? " Il signor X aguzza gli sguardi e , guarda caso , riconosce nel barman certo Michele , anni fa incontrato a Capri dove lavorava come cameriere . " E lei che fa di bello a Chicago ? " " Come vede , il barman . " " E ci si trova bene ? " "Benissimo." " Non rimpiange l ' Italia qualche volta ? " "Mai." " Ma l ' Italia è pur tanto più bella di Chicago . " " Eh sarà vero , ma non si vive di sola bellezza . " Su questa risposta , il signor X è lasciato al suo gin and tonic , e alle sue riflessioni .
Sole ingannatore ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
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Un eroe militare della rivoluzione bolscevica , ormai in ritiro ; un giovane ex controrivoluzionario da anni al servizio della polizia politica sovietica e già responsabile dell ' uccisione di otto dei suoi ; una ragazza bella , moglie dell ' uno ed ex innamorata dell ' altro ; una incantevole bambina figlia dell ' eroe e della ragazza , vitale , petulante , inconsapevole e facile da sedurre come tutti i giovanissimi ; un gruppo di vecchi nostalgici del passato pre - rivoluzionario . Sono i personaggi , simbolici eppure del tutto realistici e credibili , raccolti in una bianca villa tra gli alberi in un giorno radioso d ' estate : è l ' estate del 1936 , l ' anno in cui í processi voluti da Stalin portarono a morte l ' élite militare e rivoluzionaria dell ' Urss , divenuta ingombrante per il dittatore ; ogni tanto , come un ' apparizione fantascientifica o tarkovskiana , un globo di luce infuocata passa attraverso le stanze e il paesaggio . Dedicato « a tutti quelli che sono stati bruciati dal sole ingannatore della rivoluzione » , il film di Nikita Mikhalkov è davvero grande , ricco di vita , di sensualità , d ' energia e di bellezza , capace di raccontare insieme tragedia politica e drammi personali , capace di narrare la degenerazione totalitaria attraverso i sentimenti , mescolando la violenza dei fatti e la dolce malinconia cechoviana delle atmosfere , la realtà sovietica e la letteratura russa . Un film raro , recitato benissimo dallo stesso regista che è l ' eroe , dalla sua figlia più piccola Nadia , da Oleg Menchikov che è il poliziotto . Nessuno sa che il giovane è venuto per arrestare l ' eroe , destinato come tanti altri all ' eliminazione . Nell ' assolata felice giornata domenicale , la sotterranea rivalità tra i due uomini si manifesta durante gli svaghi famigliari , le canzoni , i bagni nel fiume , la partita di pallone , i pasti . Parallele ai divertimenti privati , si svolgono le pubbliche attività : festa « in onore dei dirigibili di Stalin » ; esercitazioni « contro l ' idra dell ' imperialismo mondiale » , con le maschere antigas che simbolicamente rendono le persone tutte uguali e tutte disumane ; cerimonie dei bambini organizzati nei Pionieri , educati a venerare l ' eroe rivoluzionario già rinnegato dalla politica . Un camionista , emblema del popolo sovietico , sin dal mattino gira alla cieca chiedendo senza ottenere risposte in che punto si trovi e quale direzione debba seguire , finché a sera verrà ucciso stupidamente , crudelmente . Al tramonto , l ' eroe viene portato via dall ' automobile nera della polizia politica , mentre nel cielo s ' innalza il ritratto di Stalin e rifulgono i bagliori del sole calante ; tra i due uomini , il rivoluzionario divorato dalla rivoluzione e il controrivoluzionario reso infame dalla paura , nessuno sopravviverà . Nonostante qualche autoindulgenza , Mikhalkov è un grande narratore , forte , profondo , affascinante : alla riuscita del film contribuisce assai il suo fascino d ' interprete bello e paziente , seducente , eroico e paterno .
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Chicago - Tutti , perfino i comunisti , sono d ' accordo nel riconoscere che gli Stati Uniti oggi conoscono un ' era di prosperità mai vista prima d ' ora anche in un Paese come questo nel quale il flagello antico della carestia è stato debellato da tempo . I capi delle Grandi Corporazioni e le riviste e i giornali che ne sono i portavoce sono giubilanti : mai sono state fabbricate e vendute in America tante automobili , tante sigarette , tante case , tante macchine casalinghe , tanto scatolame alimentare , tanto petrolio , tanto acciaio , tanti prodotti chimici , tanti manufatti d ' abbigliamento . La produzione annua generale della Nazione è salita da 357 miliardi di dollari nel 1954 a 380 miliardi secondo le cifre dei primi quattro mesi del 1955 , ossia con un aumento di 23 miliardi di dollari . È stato inoltre calcolato che nel campo delle case e dell ' arredamento , il 28 per cento del pubblico quest ' anno farà acquisti di contro al 26 per cento di un anno fa ( questa cifra è importante perché come dice lo slogan dell ' economia classica : " quand le bâtiment va , tout va " ) . Quanto alle automobili si ha un aumento dal 14 per cento del pubblico al 16 per cento . Non parliamo delle cifre che riguardano i viaggi , i divertimenti , gli apparecchi radio e televisivi , le bevande e le sigarette : anche esse hanno raggiunto cifre mai viste e tendono a salire . La borsa del resto conferma la prosperità con un bull - market ( mercato al rialzo ) persistente e ottimistico . Il toro ( bull ) della prosperità insomma , galoppa in salita mentre l ' orso ( bear ossia ribasso ) dorme della grossa . Ciò che significano queste cifre , d ' altra parte , qualsiasi viaggiatore può capirlo percorrendo gli Stati Uniti e guardando semplicemente intorno a sé . Le automobili che in Italia sono ancora un lusso e agli Stati Uniti sono una necessità ma dovunque sono un indice eloquente della prosperità di un Paese ( 1500-2000 dollari ossia un milione e un milione e trecentomila lire per macchina ) , le automobili dicevamo , sono la prima cosa che si nota agli Stati Uniti . Basta affacciarsi alla finestra di un grattacielo che guardi sull ' East River e sulla strada sopraelevata che corre intorno Manhattan , a Nuova York , per rimanere addirittura sbalorditi dalla immensa quantità di macchine poderose , grandi lussuose che corrono in quadruplice fila , nei due sensi , dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina , senza tregua , in un furioso e ossessionante carosello , simili a festuche di paglia lanciate nel vuoto da un turbine incessante di vento . Queste miriadi di macchine indicano due aspetti della prosperità americana : la capacità finanziaria che permette di acquistarle sia pure a rate , e la necessità di adoperarle per correre ai più diversi affari e occupazioni . Tutti o quasi hanno la macchina ; e certamente una delle visioni più impressionanti agli Stati Uniti sono gli immensi parcheggi per le automobili degli operai , ai margini delle grandi fabbriche di Nuova York , di Chicago , di Detroit e delle altre città manifatturiere . Se si pensa che il salario medio americano si aggira intorno i 300-400 dollari mensili si capirà che soltanto un ' ondata di prosperità mai vista può permettere al salariato di risparmiare sul suo mensile la somma di denaro che ci vuole per acquistare un ' automobile . Altra cosa che il viaggiatore noterà senza sforzo è il gran numero di case , casamenti nuovi costruiti in questi giorni negli Stati Uniti . A Nuova York , lo Stato , il Comune , le imprese private buttano giù interi quartieri di slums e casupole della fine e della prima metà dell ' Ottocento e li sostituiscono con pochi ma giganteschi mezzi grattacieli , di mattoni rossi , turriti e isolati , collegati tra di loro da anelli di parchi pubblici e di viali alberati . A Chicago c ' è in pronto un programma per abbattere decine e decine di strade di vecchie stamberghe e costruire nuovi casamenti di appartamenti per la popolazione operaia che in quella città cresce ogni anno con ritmo accelerato . A San Francisco , ai margini della città , sono nati interi quartieri per la classe media , di villette e cottages di vario tipo ( ma l ' effetto generale è di una grande monotonia ) tutti civettuoli , graziosi , forniti di verone con colonne , giardinetto , garage . Si potrebbe continuare . Ma basterà ricordare ancora una volta quel che significa il boom delle abitazioni per l ' economia di qualsiasi Paese : un ' infinità di oggetti , di manufatti , di prodotti di ogni genere i quali , poi , appunto , portano a loro volta maggiore occupazione , maggior giro di denaro , maggiore prosperità . Occorre tuttavia precisare il carattere di questa prosperità americana : la stessa parola " prosperità " potrebbe indurre molti a pensare che si tratti di un ' esplosione insolente di abbondanza , di opulenza , di lusso e di sciupio . Costoro sbaglierebbero , come sbagliano spesso in Europa coloro che giudicano l ' America dalle immagini fallaci del cinema di Hollywood e delle riviste in rotocalco . In realtà il carattere principale della presente prosperità americana è la sua mediocrità , congiunta , però , ad un elevato grado di diffusione . Anche qui le cifre parlano un linguaggio eloquente : prima della grande crisi del 1929 i ricchi erano molto più ricchi e i poveri erano molto più poveri . E difatti : tra il 1929 e il 1950 la percentuale del reddito nazionale percepito in forma di salarii , di mercedi , di pensioni e di sussidi contro la disoccupazione è salita dal 61 per cento al 71 per cento ; mentre i dividendi , le rendite e gli interessi delle classi privilegiate sono discesi dal 22 per cento del reddito nazionale al 12 per cento . Quanto dire che oggi si assiste al fenomeno di una discreta ma nient ' affatto impressionante agiatezza diffusa sopra un larghissimo strato della popolazione , la famosa middle class americana o classe media che è quella che dà il tono al paese ed è soltanto fino ad un certo segno la borghesia di ottocentesca accezione . Chi credesse , dunque , che l ' americano medio oggi sia ricco commetterebbe lo stesso errore che se stimasse ricco colui che possiede tutto quel che ci vuole per un genere di vita standard ossia , appunto , limitato alle necessità di una civiltà come quella degli Stati Uniti . L ' americano medio oggi non soltanto non è ricco ma spesso deve contare i soldi che ha in tasca prima di sbilanciarsi in qualche spesa fuori dell ' ordinarlo . Per converso , pur non disponendo di molto denaro , l ' americano medio oggi mangia , abita , veste , si diverte e viene trasportato in una maniera che cinquant ' anni or sono era ancora quella di un gruppo di cittadini molto più ristretto . In altri termini il tenore di vita dei privilegiati di un tempo si è esteso oggi alla maggioranza della popolazione , contribuendo tra l ' altro a creare uno dei tratti originali di questo Paese , cioè una civiltà basata sopra una sola classe tutta eguale , dall ' Atlantico al Pacifico , per gusti , mentalità , livello economico e abitudini . S ' intende che quando si parla di tenore di vita non si allude al superfluo che è pur sempre appannaggio di pochi , ma al necessario . Però il necessario dell ' America è spesso il superfluo di molti Paesi d ' Europa e d ' Asia . Forse dalla mediocrità stessa di questa prosperità , dalla sua mancanza di margini , dalla sua relativa novità deriva il senso di inquietudine , di preoccupazione e di paura che , pur sotto la brillante superficie , il viaggiatore avverte subito agli Stati Uniti così nelle conversazioni private come nella varia pubblicistica sull ' argomento . La presente prosperità non è pazzamente fiduciosa e speculativa , ingenua e sfrenata come quella degli anni antecedenti la crisi del 1929; è una prosperità doppiata di consapevolezza economica , sociale e politica . Per così dire in ogni americano medio oggi sonnecchia o sta sveglio un economista abbastanza edotto delle leggi del mercato , sempre in allarme e sempre inorecchito . Con altra metafora , forse logora ma sempre efficace : alla tavola non troppo opulenta dell ' americano medio di oggi , come alla tavola di Macbeth , siede in perpetuità uno spettro , quello della grande crisi del 1929 . In Europa forse non ci si rende abbastanza conto che la crisi del 1929 è stata agli Stati Uniti l ' avvenimento nazionale più importante dopo la guerra civile del secolo scorso . La crisi del 1929 , scoppiata in un Paese la cui economia da tempo non aveva più carattere artigianesco e locale , bensì era fondata sulla fiducia , creò una volta per sempre , coi semplici e diretti mezzi educativi della disoccupazione , della fame e dello spavento una coscienza economica ancora oggi inesistente in Nazioni molto più povere degli Stati Uniti . Quanto dire che anche per questo aspetto , l ' America è il Paese più moderno del mondo : a caro prezzo essa ha acquistato una consapevolezza del fatto economico che nel campo della profilassi politica e sociale equivale alla consapevolezza igienica in quello delle malattie . Tutti possono prendere , poniamo , la peste ; ma già un passo avanti nell ' evitarla è sapere che la si può prendere e attraverso quali agenti . Quel che avvenne nel 1929 lo dice molto bene l ' economista J.K. Galbraith nel suo bel libro The Great Crash , nel quale la grande crisi è descritta con un senso arguto e rassegnato della follia umana molto simile a quello che informa la descrizione manzoniana della peste di Milano : " Parecchi erano affamati nel 1930 , nel 1931 , nel 1932 . Altri erano torturati dalla paura di diventare affamati . Altri ancora soffrivano dell ' angoscia di scadere in decoro e rispettabilità passando dall ' agiatezza alla miseria . Altri finalmente temevano di scadere . Intanto tutti soffrivano di un senso di assoluta disperazione . Niente , sembrava , poteva esser fatto per fermare la crisi . " Ma ancor più interessante , ci pare , è notare che al capezzale del malato , negli anni dopo il '29 , c ' erano due medici , l ' uno pessimista e l ' altro ottimista ( relativamente ) . Il medico pessimista , Marx alla mano , considerava la depressione come una delle crisi cicliche del capitalismo e prevedeva un succedersi di tali crisi sempre più ravvicinato e sempre peggiore , fino al crollo finale . Il medico ottimista , Keynes alla mano ( la Teoria generale di Keynes è del '36 , ma l ' azione di Keynes nel campo della teoria economica risale ad alcuni anni addietro ) , affermava , invece , secondo le parole di Galbraith ( Il capitalismo americano ) che : " le variazioni nella produzione e nell ' occupazione globale sono parte intrinseca di un processo mediante il quale l ' economia si adegua da sé ai movimenti negli investimenti e nel risparmio e che di conseguenza né la depressione né l ' inflazione sono anormali . " In altri termini tutto il divario tra i due medici consisteva in due parolette : il medico marxista considerava la crisi " anormale " ossia mortale : il medico keynesiano la considerava " normale " ossia guaribile . Non stiamo qui ad indagare chi in teoria avesse ragione tra i due ( probabilmente tutti e due : Marx è l ' economista dei Paesi poveri e Keynes l ' economista dei Paesi ricchi ) ; ricordiamo soltanto che in pratica fu adottata la diagnosi ottimista e la conseguenza fu il New Deal di Roosevelt ossia l ' intervento dello Stato come elemento equilibratore , stimolante e di controllo . Però la scuola marxista , come è noto , afferma che dopo ogni crisi il capitalismo non riesce più a riprendersi in misura superiore a quella raggiunta nel ciclo precedente . Senza voler sottovalutare molti fattori esterni ( le forniture di guerra , la scomparsa momentanea dal mercato mondiale del Giappone e della Germania , il riarmo ecc. ecc . ) bisogna dire che , per ora , almeno , i fatti danno torto a questa scuola : il capitalismo americano ha senza dubbio , nella presente prosperità , superato gli indici di produzione del 1929 . Da tutto questo però è rimasto , come si è detto , nell ' animo dell ' americano medio di oggi un profondo senso di insicurezza e di paura . E se Keynes dopotutto potesse aver torto e Marx potesse aver ragione ? E più modestamente e meno intellettualmente : se un ' altra crisi come quella del 1929 si scatenasse all ' improvviso prendendo di sorpresa pubblico e autorità e mettendo sul lastrico dodici milioni di lavoratori e salariati come nel 1929 ? Ma questo senso di insicurezza e di paura , come è stato già accennato , altro non è che coscienza economica ( tutte le coscienze sono scomode e dolorose ) , e a sua volta la coscienza economica è un fatto politico nuovo di cui i governanti americani debbono tener conto e che , agli effetti pratici , ha modificato e sta modificando profondamente il carattere originario del capitalismo agli Stati Uniti . Il già citato Galbraith osserva : " Una buona conoscenza di quanto avvenne nel 1929 è la nostra migliore salvaguardia contro il ripetersi dei più infelici eventi di quei giorni ... Il carattere principale della fuga dalla realtà che ebbe luogo nel 1929 fu che la crisi travolse anche le autorità " . Dove si deve leggere che la grande novità della presente situazione rispetto a quella del 1929 ha due aspetti : 1 ) la conoscenza dei fatti già avvenuti ; 2 ) la ferma decisione delle autorità ( ossia il Governo ) di non lasciarsi più travolgere dalla crisi . Quanto dire che il capitalismo americano è ormai integrato nella sua azione e nel suo sviluppo dal controllo , dall ' assistenza e dagli interventi dello Stato . Ossia che ha abbandonato la strada dell ' economia classica liberale per quella , ancora oscura e incerta , della tecnocrazia , della pianificazione e dell ' intervento statale . Una strada , come tutti possono facilmente intendere , che può portarlo molto lontano e trasformarlo completamente . Difficile è dire che cosa succederebbe nella realtà se una crisi come quella del 1929 si ripetesse . Dovunque in America si sente dire che il Governo ha in pronto , in questo caso , una serie di controlli e un programma massiccio di lavori pubblici e di aiuti . Evidentemente il Governo si rende conto dell ' incalcolabile portata politica e sociale di una crisi simile ed è deciso a tutto pur di evitarla . A questo lo sprona , oltre alla pressione interna e politica della consapevolezza economica degli americani , anche , bisogna riconoscerlo , la guerra fredda , ossia il contrasto con la Russia marxista . In fondo , si tratta quasi di una scommessa , sia pure su scala gigantesca e mondiale : da una parte la Russia sovietica attraverso i suoi portavoce e tutta la sua azione politica punta sul crollo finale del capitalismo americano per mezzo di un susseguirsi di crisi cicliche ; dall ' altra l ' America vuol dimostrare coi fatti che l ' astrologo comunista ha torto . Il tempo , che non lavora mai a favore di una parte o dell ' altra bensì a favore soltanto di una inconoscibile e imprevedibile realtà avvenire , dirà forse la parola definitiva su questa scommessa . Tuttavia i cambiamenti e le riforme ( come per esempio quella recente del salario minimo garantito ) provocati dalla scommessa medesima sono già in atto , e danno ragione a quanti , come noi , considerano l ' economia degli Stati Uniti in fase non già di involuzione , ma di sviluppo e di metamorfosi .
Tre vedove per un delitto ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
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« La donna è nata per essere vedova : è la sua naturale vocazione , nessuna donna è completa finché il suo compagno non è morto » , sentenzia un dentista innamorato . Una vedova autentica , due finte vedove e un gruppo di ricche vedove abitanti su una Collina delle Vedove in un villaggio rurale dai paesaggi bellissimi in Irlanda nel 1920 , sono al centro della commedia di costume brillante , ben recitata e qualsiasi , poco significativa , che ha segnato il ritorno al lavoro di Mia Farrow dopo la brutta fine del suo matrimonio con Woody Allen . Bersagli della critica di costume : il crudele conformismo e il classismo spietato dell ' epoca , la prepotenza cattiva delle donne sole di mezza età e la possessività matriarcale tanto dannosa per i figli maschi , i ridicoli pregiudizi etici e sociali , le vocazioni al pettegolezzo , alla malignità , gelosia , rivalità e anche alla malvagità . Ma il tono è brioso , il racconto è centrato su una beffa femminile che punirà le vedove bacchettone piene di degnazione , l ' « irlandesità » è vista con ironia affettuosa , l ' intrigo ben condotto che prevede pure sospetti d ' omicidio è spiritoso , i caratteristi sono ben scelti , l ' insieme ha un ' aria polverosa e antiquata non spiacevole . Il soggetto era stato scritto , oltre dieci anni fa , per Maureen O ' Sullivan ; adesso è la figlia dell ' attrice , Mia Farrow , a interpretarvi un ruolo . Farrow non è male , però i suoi trepidi manierismi e le sue timidezze schive risultano deboli al confronto con le altre due attrici , perfette : Joan Plowright , gran gigiona convenzionale , sempre prevedibile eppure sempre irresistibile ; e Natasha Richardson , figlia di Vanessa Redgrave e del regista Tony Richardson , molto bella , molto brava . Tra gli interpreti , è ammirevole jim Broadbent nella parte del dentista innamorato di Mia Farrow : anche in Pallottole su Broadway di Woody Allen recita con tale finezza e sapienza la parte d ' un attore invecchiato insidiato dalla nevrosi e dalla bulimia , che varrebbe la pena di vedere il film soltanto per vedere lui .
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Chicago - La lettura dei giornali , per chi sappia scovare le informazioni e raggrupparle secondo un certo ordine e significato , è sempre istruttiva . Nei giornali di Nuova York , di Chicago e di altre città degli Stati Uniti non sono infrequenti notizie di questo genere : " Ieri notte la guerriglia tra le ' gangs ' di minorenni è scoppiata di nuovo a Bronx , per la seconda volta in ventiquattr ' ore . Una ragazza quindicenne è stata ferita da un colpo di rivoltella e il suo compagno è stato colpito con un tubo di piombo . Il compagno portava una giacca con la scritta ` Cobra ' sulla schiena . Alcuni ragazzi gli chiesero se facesse parte della ' gang ' dei Cobra . Alla sua risposta affermativa , uno degli aggressori lo colpì alla testa con un tubo di piombo . La ragazza prese la fuga urlando e allora un altro trasse la rivoltella e sparò due volte ferendola ad una spalla . Quindi la ' gang ' fermò un taxi , vi salì e si dileguò . Oppure : " X . Y . , diciassettenne capo di una ' gang ' di giovanissimi malfattori nel Bronx , è stato arrestato e portato alla sede della polizia di Morrisania sotto accusa di estorsione . Per alcuni mesi , da marzo a novembre , X . Y . aveva terrorizzato un vecchio droghiere costringendolo a pagargli cinque dollari alla settimana come contributo di ' protezione ' ; ossia , a quanto sembra , un dollaro per ogni membro della ' gang ' da lui capeggiata " . Oppure ancora : " Ieri mattina in Columbus Avenue due guardie in servizio di pattugliamento stradale hanno sorpreso una ' gang ' di ragazzi mentre colpiva tre donne e un uomo coi pugni , con tubi di piombo e con pezzi di ferro avvolti in stracci . La ' gang ' aggredì le due guardie che furono costrette a sparare sette colpi prima di potersi liberare dall ' assalto . Tutti i membri della ' gang ' , all ' infuori di due , riuscirono a fuggire " . Si potrebbe continuare ma l ' esemplificazione sarebbe monotona . Più o meno è sempre la stessa cosa : bande rivali di ragazzi armati che si azzuffano per la strada , o che aggrediscono un malcapitato passante solitario che non gli ha fatto nulla di male , o che irrompono in un bar e sfasciano ogni cosa , o che , addirittura , se la prendono con un poliziotto e lo mandano all ' ospedale con la testa rotta . Sono questi i delitti che i giornali americani raggruppano sotto il titolo comprensivo di " teens - age gangs crimes " ossia delitti di bande di minorenni ; e soltanto in casi particolarmente atroci ( come l ' omicidio recente di un povero ragazzo , un mese fa , senza la minima provocazione . Ironia : il ragazzo era figlio del presidente di una associazione per la prevenzione della delinquenza minorile ) vi dedicano qualche amaro commento . Non c ' è molto da dire , infatti , su questo genere di delitti : tutti sono d ' accordo agli Stati Uniti nel considerarli una piaga sociale di prima importanza e nel ritenere che qualche cosa dovrebbe esser fatto almeno per limitarli . Le statistiche per questa delinquenza sono serie : secondo il Federal Children ' s Bureau oggi ci sono circa 35.000 minorenni nelle case di correzione degli Stati Uniti . Si calcola che con il ritmo attuale ( gli americani prevedono tutto , perfino l ' aumento della criminalità ) , questa cifra salirà a 45.000 nel 1960 . Peggio che mai , un buon venti per cento dei ragazzi che passano attraverso il centro di smistamento correzionale di Elmira , a Nuova York , sono , a quanto sembra , più o meno familiari con gli stupefacenti ( marijuana e , soprattutto , eroina ) . In Europa quando si parla di delinquenza si intende per lo più la delinquenza individuale , anche se connessa con diffusi fenomeni sociali . Agli Stati Uniti , invece , il delitto ubbidisce alla tendenza degli americani , già notata un secolo fa da Tocqueville , di raggrupparsi secondo le più diverse affinità e formare associazioni e sodalizi . Dunque , in principio , più che vera e propria criminalità c ' è la lecita e in tanti casi benefica passione associativa degli americani . I ragazzi di una strada o di un gruppo di strade abitate , poniamo , da portoricani si associano in una banda , quelli di un altro gruppo di case abitate da italiani in un ' altra banda , quelli di un terzo quartiere abitato da negri in una terza banda e così via . Bisogna tuttavia distinguere , in questa singolare fauna sociale , gli " street - clubs " ( circoli di strada ) dalle " street - gangs " ( bande di strada ) . I primi , che assommano nella sola Nuova York a parecchie migliaia , sono semplicemente delle associazioni giovanili pacifiche e innocue , approvate dai genitori e dalle autorità , dedite , come in tutto il mondo , a giochi e passatempi di ragazzi . Le seconde , invece , che la polizia sospetta di essere parecchie centinaia , sono francamente antisociali e criminali . " Street - clubs " e " street - gangs " stanno gomito a gomito nella stessa strada o nello stesso gruppo di case ( blok ) e non di rado entrano in conflitto . È interessante notare che uno " street - club " del tutto innocente , può degenerare in " street - gang " sotto la pressione di avvenimenti esterni ( per lo più di difesa ) o per semplice trasformazione interna , un po ' come un tumore benigno può degenerare in cancro . Così gli " street - clubs " come le " street - gangs " , oltre che dalla già citata tendenza associativa americana , derivano , nel caso specifico , da condizioni ambientali non precisamente felici : abitazioni squallide e affollate , superaffollamento delle scuole , assenza dei genitori nelle ore di lavoro , mancanza di centri sociali e di assistenza , vagabondaggio ( a quanto pare nella sola Nuova York ci sono circa ventimila ragazzi che per vani motivi hanno abbandonato la famiglia e vivono di giorno nelle strade e di notte dormono dove possono , negli scantinati , sulle terrazze e in altri rifugi improvvisati ) . Le " gangs " ( poiché è di esse che vogliamo occuparci ; gli " street - clubs " sono soltanto un aspetto del problema ) sono fortemente e ritualmente organizzate : hanno tutte un nome pittoresco probabilmente pescato nei romanzi a fumetti , il quale non di rado viene ricamato sulle giacche a vento dei membri ( i Dragoni , gli Smeraldi , i Giaguari d ' oro , i Falchi di guerra , i Turboreattori atomici , i Cobra , i Guerrieri ecc. ecc . ) ; un capo riconosciuto al quale si deve assoluta ubbidienza ; un territorio delimitato in maniera molto precisa sul quale la " gang " stessa esercita la sua giurisdizione . Le " gangs " , come è stato già accennato , hanno per lo più unità razziale o nazionale e questo soprattutto per motivi di difesa , perché l ' irlandese , il negro , l ' italiano , il portoricano sanno per esperienza che soltanto l ' affiliazione ad una banda della loro nazionalità li salverà da umiliazioni crudeli , da aggressioni feroci . La " gang " difatti si muoverà come un solo uomo ( o meglio , come un solo ragazzo ) per vendicare qualsivoglia offesa recata ad un suo membro . Ma oltre a questo motivo importante , le " gangs " si azzuffano per questioni territoriali ( invadenza di una " gang " nel territorio di un ' altra ) , per spirito di rivalità bellicosa , per questioni di interesse , e soprattutto , per semplice noia e disoccupazione . Delle " gangs " fanno anche parte ragazzine tra i quattordici e i diciott ' anni , con incarichi varii che vanno dalla prostituzione ( allo scopo di procurare denaro alla " gang " ) , fino all ' assistenza nelle zuffe ( le ragazze portano le armi , un po ' come gli scudieri dei cavalieri erranti , e le porgono ai loro compagni nel momento dello scontro ) . Queste sciaguratelle , fiere della loro affiliazione e dei loro rapporti amorosi con i membri della " gang " , vengono designate con il nome della " gang " di cui fanno parte con l ' aggiunta del suffisso femminile di " ettes " ( esempio : maschile plurale : the Emeralds ; femminile plurale : the Emeraldettes ) . Sono tutte cose piuttosto tristi e allarmanti . Perché quello che colpisce nel fenomeno della " gang " è soprattutto l ' automatismo che sembra portare i ragazzi prima alla formazione della " gang " e poi al delitto ossia il carattere sorgivo e tutto naturale di queste associazioni e dei loro crimini . In altri termini si tratta di una criminalità anteriore alla formazione del giudizio e dunque del libero arbitrio , spontanea e naturale come il fiore di una pianta o il frutto di un albero , dovuta , insomma , non a elezione individuale , o a volontà meditata , bensì ad una determinazione fatale di carattere ambientale . Questi ragazzi sono dei criminali che ignorano di esserlo fino al giorno del giudizio nei tribunali per minorenni ; e questo perché vivono e crescono in un ambiente situato ai margini o addirittura fuori della macchina sociale , nel quale rozze consuetudini ancestrali , sopravvivenza frantumate di costumi anteriori all ' emigrazione e pregiudizi razziali , religiosi ed economici tengono il luogo delle regole morali in vigore nella comunità americana . Di fronte a certi delitti particolarmente assurdi ( come quello recente di una " gang " che aggredì a Central Park , a Nuova York , un vecchio pensionato e dopo averlo torturato a lungo , ne buttò il cadavere nell ' East River ) si sarebbe inclinati a considerazioni pessimiste sulla pravità della natura umana . Ma poi basta fare una passeggiata in certi quartieri di " slums " e gettare un ' occhiata sulle sinistre straducce di casette tutte eguali e tutte squallidamente utilitarie ( altro che macchina per abitare , secondo la definizione di Le Corbusier ; piuttosto si dovrebbe parlare di macchine per cacciare gli abitanti nelle strade ) , con le loro scalette dalle ringhiere di ferro rugginoso che scavalcano i tetri seminterrati , le loro polverose finestre a trappola , le loro facciate grommose , basta percorrere una di queste straducce , diciamo , tra i detriti che ne cospargono l ' asfalto ( Nuova York , Chicago e in genere le città industriali degli Stati Uniti sono tutt ' altro che pulite , specie nei quartieri popolari ) , per capire che in questo caso la natura umana è il prodotto fedele e diretto dell ' urbanistica . Semmai ci si stupisce che in luoghi tanto desolati non avvenga di peggio . In realtà , occorre avvertirlo , le " gangs " sono un fenomeno sporadico soprattutto se messo in rapporto con l ' immensa quantità di gente che vive nei quartieri sopradescritti . È stato detto che la crudeltà decisa e spietata delle " gangs " trae la sua ispirazione dai film e soprattutto dai romanzi a fumetti o " comic - books " . Indubbiamente così nei film come nei romanzi a fumetti questi ragazzi trovano un incentivo e un modello . Il cinema di Hollywood ha reso popolare tra la gioventù la figura del " gangster " ; e poco importa se in un finale appiccicato il bene , ossia la polizia , trionfa sul male : i quattro quinti del film sono stati dedicati alle gesta del mascalzone il quale , si badi bene , non è mai descritto come è quasi sempre nella realtà , ossia un uomo stupido , incolto , rozzo , asfissiantemente noioso , meccanico e convenzionale , bensì come un eroe , sia pure sinistro e negativo . Nei " comic - books " le cose vanno come nel cinema , con in peggio che non esiste alcun codice Hayes , alcuna autocensura a limitare il puerile e stravagante sfoggio di efferatezze ( strangolamenti , arsioni , mutilazioni , torture di vario genere e poi ricatti , " hold up " , ratti , pugilati e via dicendo ) di queste pubblicazioni . La violenza omicida agli Stati Uniti è guardata quasi con indulgenza , come una prova di maschilità e di forza ; mentre la lascivia sessuale è severamente e puritanicamente repressa ; tuttavia , da ultimo , gli americani si sono accorti che il diavolo scacciato dalla porta è rientrato dalla finestra , ossia che il sesso , proibito nelle sue più dirette manifestazioni , ha trovato il modo di riapparire , più forte che mai anche perché dissimulato e travestito , nelle crudeltà dei " comic - books " e di certi film . Molte voci così si sono levate a protestare contro questa singolare letteratura giovanile , facendo notare tra l ' altro che il linguaggio della crudeltà è quello che più facilmente fa appello agli istinti della pubertà ossia di un ' età in cui il fatto sessuale , appunto , non si presenta mai in maniera diretta bensì indiretta e " trasferita " . A quanto sembra , dopo le ultime proteste , gli editori dei " comic - books " hanno deciso di istituire anche loro , come i produttori cinematografici , un ' autocensura . Ma , ripetiamolo : " comic - books " e film non farebbero l ' effetto che fanno se i loro lettori non vivessero in ambienti sociali che sembrano fatti apposta per provocare il gangsterismo giovanile ; resterebbero passatempi sia pure malsani , non modelli di azione . Naturalmente , in un Paese come l ' America dove la società non fa che occuparsi dei propri mali e questi sono fronteggiati da adeguati istituti i quali a loro volta vengono controllati dall ' opinione pubblica attraverso giornali , riviste e discussioni ( la macchina sociale , insomma , alimenta se stessa in mille modi , altrimenti perirebbe di inedia ) , centinaia e centinaia di associazioni pubbliche , semiprivate e private si dedicano all ' educazione e alla riabilitazione dei minorenni . Soltanto lo Youth Board dello Stato di Nuova York spende per questo scopo circa due milioni di dollari all ' anno . Ma queste somme così ingenti e questi istituti così numerosi sono come tamponi sopra una ferita che non si può o non si vuole disinfettare . La disinfezione poi consisterebbe nella distruzione dei quartieri degli " slums " , nella dispersione e nell ' assorbimento dei gruppi razziali e nazionali di fresco emigrati , nell ' allargamento democratico dell ' educazione e dell ' assistenza . Per fare un solo caso , quello dei portoricani , che nella sola città di Nuova York assommano a circa quattrocentomila , è evidente che le " gangs " giovanili di questa gente scomparirebbero il giorno che invece di vivere ammassati in malsani e squallidi quartieri i portoricani si disperdessero ai quattro venti , e non fossero più considerati con mal dissimulato disprezzo dalle altre nazionalità di più vecchia emigrazione e i loro figli frequentassero di più le scuole e sapessero l ' inglese e non soltanto lo spagnolo come avviene in molti casi . Ma l ' America non ha cessato di essere il " melting - pot " di un tempo ; essa finirà per digerire le " gangs " giovanili come ha digerito tanti altri bocconi ancor più indigesti del passato . Un ' ondata di prosperità , una nuova spinta emigratoria verso l ' ovest , un rimescolamento sociale ed economico e le " gangs " non saranno più che un doloroso e incomprensibile ricordo .
Fino alla follia ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
A porte chiuse , in un appartamento parigino soffocante e sovraffollato come un carcere domestico , in sei giorni e sei notti , analisi del legame insopportabile ma inevitabile tra due sorelle . Una delle due , lasciato il marito adultero e i figli , piomba nella casa dove l ' altra vive con l ' amante boxeur ; questi sopporta poco la tormentata e tormentosa sorella dell ' amica , ma ne è pure attratto . Fra litigi , insofferenze , bugie nere , slanci d ' affetto , strette sessuali , false partenze e sequestri di persona , si rivela il rapporto tra le due giovani donne . In passato le sorelle sono state amanti : una vuole dimenticare , l ' altra non può non ricordare ; una vuol ricominciare nuove vite , l ' altra sopravviene ogni volta a far fallire il tentativo . Ma una ha sfruttato l ' altra per diventare pittrice di successo , ha manovrato per farla sposare e levarsela di torno : menzogne , ipocrisie e crudeltà sono reciproche , tutt ' e due non riusciranno mai a cancellare quanto le unisce . Il dramma sarebbe psicologico - passionale , avrebbe l ' ambizione di esplorare le profondità del sentimento sororale , l ' intercambiabilità tra vittima e carnefice , la segreta analogia tra ordine e disordine . Il risultato , pomposo e lambiccato tanto da diventare comico , rimedia con estremismi anche sessuali all ' angustia di mezzi : e testimonia al settimo film una involuzione della regista e coautrice Diane Kurys , 47 anni , ex attrice ( appariva anche nel Casanova di Fellini ) , prediletta dai festival , all ' inizio narratrice sensibile di vicende autobiografiche d ' adolescenza e giovinezza , poi aspirante senza buoni esiti ( Un uomo innamorato con Greta Scacchi e Peter Coyote , 1986; Le strategie del cuore con Isabelle Huppert , 1991 ) a rappresentare il disordine amoroso contemporaneo . Per fortuna le due attrici e l ' attore , che fanno quanto possono , sono belli : in mancanza d ' altro , si può sempre contemplare loro .
StampaQuotidiana ,
" Westward ho ! " questa che fu la parola d ' ordine dei pionieri dell ' Ottocento nella marcia verso l ' Ovest , risuona adesso all ' orecchio del signor X , con un ritardo di più di un secolo , è vero , ma non per questo meno eccitante . Il signor X , a Chicago " sente " l ' Ovest un po ' come un marinaio sbarcato a terra " sente " il mare . E davvero , ai pionieri di un tempo , l ' Ovest doveva apparire un po ' come un mare sconosciuto : un mare di praterie disabitate , di deserti di pietra , di sale e di sabbia , di foreste mute e lussureggianti . Oggi il vecchio motto ardimentoso , riflette il signor X salendo la scaletta dell ' aeroplano che in cinque ore lo porterà a Denver , non ha più lo stesso significato di pericolo e di avventura : tuttavia egualmente l ' Ovest costituisce ancora la meta di centinaia di migliaia di americani . Perché gli americani vanno a Ovest ? Molti per motivi di salute ( la grande quantità di vecchi che vanno a passare gli ultimi anni della loro vita nel mite clima della California è da qualche tempo un carattere distintivo di quello Stato ) ; molti perché a Ovest il costo della vita è più basso , pur con gli stessi salari ; molti ancora in cerca , come si dice qui , di " opportunity " , ossia di occasioni . Ma tutti , insomma , con la speranza di una vita migliore , più larga , più umana , più calma , come un tempo . Felice America , pensa il signor X , che ha tutt ' oggi , dentro i suoi confini , la terra promessa . Denver : il signor X discende la scaletta dell ' aeroplano ed è subito investito da una luce radente , radiosa , irradiata in immobile raggiera dal sole invisibile nel cielo immenso e puro , sopra una terra piatta come una tavola che non sembra avere orizzonti . È la luce dell ' altipiano sul quale si trova Denver , città artificiale sorta dal nulla col denaro delle grandi compagnie minerarie dell ' Est , città senza industria e senza fabbriche , quanto dire , in America , città irreale . Il signor X , mentre una macchina lo trasporta verso la città , cerca nella memoria un ' eco qualsiasi al nome di Denver , ma non trova che il ricordo di Buffalo Bill , l ' immortale buttero delle praterie , di cui , negli anni dell ' infanzia , egli aveva letto le prestigiose avventure nelle dispense illustrate di un editore milanese . Ma Denver , come si accorge subito il signor X entrando in città , non è più la cittadina di frontiera con i pavimenti di legno , le traballanti taverne e le bische fumose che nelle illustrazioni delle dispense servivano da sfondo alle sparatorie tra cercatori d ' oro e pellirosse . Oggi Denver è una pulita , nitida e perciò alquanto irreale città americana moderna , con le solite strade che si tagliano ad angolo retto ( ma finiscono , lontano , nel verde della prateria ) , con le solite pubblicità colorate , i soliti quartieri residenziali pieni di case lussuose dove ( ma è un ' impressione del signor X ) la vita sembra dover essere terribilmente noiosa . Il centro di Denver è un crocicchio tra la solita Broadway ( lungo la quale si allineano , nuovi di zecca , i soliti negozi pieni di roba importata dall ' Est ) e una strada qualsiasi dal numero imprecisato , la cinquantasettesima o la quarantaquattresima . In questo centro che non è un centro ( ah , le riconfortanti piazze di Francia e d ' Italia , con la cattedrale e il sagrato ) si trovano l ' albergo principale della città , due o tre cinema , qualche banca e persino un night - club con gli spogliarelli . Alcuni grattacieli , dei quali due in costruzione , testimoniano la prosperità di Denver , città , come si è detto , tenuta su dai capitali minerarii dell ' Est e piena di impiegati e di funzionari . Quanto a Buffalo Bill : il solo particolare che ricordi ancora il buttero famoso sono gli strani stivaletti che portano ai piedi un gruppo di gentiluomini ritti a conversare nella hall dell ' albergo ; stivaletti di vacchetta , ricamati , alti fino al polpaccio e infilati alla maniera buttera dentro comuni pantaloni . Dopo aver considerato un momento questi stivaletti significativi , il signor X lascia l ' albergo per fare una passeggiata . Incauto signor X . Egli non si rende conto che passeggiare senza automobile è ormai cosa impossibile agli Stati Uniti , specie nelle città di pianta più recente , costruite , si direbbe , soltanto per gli automobilisti . Eppure , gliel ' avevano detto gli amici , nell ' Est : " Se camminerai a piedi in città come Los Angeles o altre simili , ti prenderanno per un ladro in cerca di una casa da svaligiare ; o per un derelitto smemorato ; e magari qualcuno si fermerà per chiederti se ti senti male e se può fare qualche cosa per te . " Essendosi fatto portare in fondo all ' immenso parco pubblico di Denver , il signor X , al momento di pagare l ' autista , nota negli occhi di costui uno sguardo singolare , come di sorpresa mista di compassione . Non ci fa caso , ma gli tocca ripensarci un paio di ore dopo , quando , stanco morto a forza di girare per il parco , cerca invano un taxi che lo riporti all ' albergo . Il sole splende con forza sui vasti prati sparsi di grandi alberi fioriti , sui viali asfaltati che girano tra i prati , sui laghi artificiali in cui nuotano anatre e cigni ; ma nessun taxi è in vista . Tutti coloro che in quel momento si trovano nel parco , sia che prendano il sole in costume da bagno , sull ' erba dei prati , sia che contemplino i mogi animali selvatici dello zoo , hanno la loro brava automobile a portata di mano , ferma a poca distanza . Altre automobili scorrono lentamente per i viali assolati , trasportando tipiche famigliole impiegatizie americane , lui in camicia bianca , lei in camicetta rosa , due bambini , un cane e , penzolante dal soffitto , l ' attaccapanni con le giacche appese affinché non si gualciscano ; ma nullasembra essere stato previsto per il turista solo e appiedato . Il signor X gira , gira e gira , sotto il sole che scotta , per il parco spietatamente pettinato , silenzioso e domenicale ; finalmente entra in un chiosco adibito a bar e chiede una birra . Una ragazza in bikini , assai graziosa in verità , dalla schiena e dalle gambe arrossate dal sole , lancia al signor X un ' occhiata languida e quindi si allontana in direzione della gabbia delle scimmie , ancheggiando con forza . " Un ' avventura " , si dice il signor X allettato suo malgrado , nonostante il caldo e la stanchezza . Ma il pensiero dell ' automobile che non possiede , lo ferma : che razza di avventure si possono avere senza automobile in un paese come questo ? Il signor X lascia che la ragazza si dilegui e quindi si fa cinque chilometri a piedi e arriva finalmente , stremato , all ' albergo . Il giorno dopo il signor X , di buon mattino , riparte verso l ' Ovest , in treno questa volta . È un treno bellissimo , dal nome suggestivo , con vagoni blindati che sembrano tanti frigoriferi . Ma è vuoto . In tutto il vagone del signor X ci saranno si e no tre viaggiatori : tutti ormai viaggiano in aeroplano , in America , soprattutto all ' Ovest nelle cui plaghe spopolate non ci sono cittadine o villaggi che giustifichino l ' esistenza di qualche cosa di simile ai nostri accelerati . Il signor X scende a prendere un caffè , fa per risalire e nello stesso momento il treno si muove in maniera sorniona e traditrice , e sfila via sotto la pensilina , senza un trillo di fischietto o un segnale di bandieretta , come se gli premesse di non far sapere che parte . Adesso il treno sfila su un terrapieno , tutt ' intorno una valle sabbiosa e circolare che sembra il cratere di un vulcano spento e allora il signor X può vedere che è un treno lunghissimo che si tira dietro una coda interminabile di vagoni merci , tutti istoriati con le sigle e i nomi delle grandi società alimentari degli Stati Uniti . Carni morte , frutta morte , pesci morti , verdure morte , pensa il signor X , roba morta per la gente dell ' Ovest , spedita ai frigoriferi delle città del Pacifico e soltanto dopo lunghi soggiorni nelle più svariate ghiacciaie , destinata alla consumazione . Il treno incomincia a correre . È grande l ' America , pensa il signor X dopo circa otto ore di viaggio , guardando al paesaggio . Sono infatti otto ore filate che il treno attraversa un paesaggio sempre eguale , spaventoso a dir la verità , ossia quasi desertico , o meglio , morto . Una campagna grigia e bruna , appena appena ondulata , senza alberi , senza cespugli , con qualche roccia corrosa qua e là che sembra un dente cariato ritto sulle sue radici , coperta da una fine e piumosa vegetazione dal colore smorto e secco , si stende a perdita d ' occhio ai due lati del treno , per ore e ore e ore . Il signor X aguzza gli occhi e finalmente capisce che sopra quella campagna è passato un ciclone di polvere e che quel colore è il colore della polvere . Qualche giorno prima , pensa il signor X , apparve all ' orizzonte un minaccioso pollice scuro , dall ' unghia rivolta in giù , dalla palma della mano perduta tra le nubi , e questo pollice gigantesco prese a girare sugli orizzonti , un pollice verso , pensa il signor X , il quale , alla maniera dei romani antichi nei circhi , decretava silenziosamente la morte della campagna . E infatti , dovunque quel pollice verso era passato , la campagna era morta . Quel che fa più impressione al signor X , oltre alla polvere , è l ' aspetto spopolato di questo paesaggio : non una casa , non un abituro ; e sulla strada che corre parallela al treno , o meraviglia , non un ' automobile . Lontano , bizzarre montagne corrose e lunghe in forma di tavole finiscono di dare a tutto il paesaggio un aspetto decrepito , lunare , irreale . Giunge l ' ora della colazione , il signor X si presenta nel vagone ristorante e siede di fronte ad un signore di mezza età , vestito di una camicia trasparente di nylon ( nel taschino tiene due sigari che sembrano due corpi estranei visti in una radioscopia ) che fa pensare agli involucri di cellophane onde sono avvolti in America i più diversi prodotti , dalle bistecche ai ravanelli . Questo viaggiatore ha una faccia d ' ordine , pensa il signor X sbirciandolo , appartiene certamente a qualche istituto o organizzazione o associazione . Infatti è un ufficiale dell ' esercito americano in viaggio di trasferimento . Il dialogo comincia subito : " Buongiorno , bella giornata , non è vero ? " ( È una giornata orribile , il cielo è oscurato da una specie di caligine fosca . ) " Sì , bella giornata , dove va ? " " A Sacramento ... e lei ? " " A San Francisco . " Lungo silenzio ; il signor X arrischia : " Lei è ... " " Sono nell ' esercito ... e lei ? " " Io sono giornalista , sono europeo . " " Ah europeo . " " Sì , italiano . " Questa volta il silenzio dura a lungo . Il signor X pensa : ecco , in questo momento egli si domanda quali possano essere i rapporti dell ' esercito americano con l ' Italia ; egli non può fare che una domanda di ordinanza ; il fatto che sono straniero gli ha fatto subito indossare mentalmente la divisa . E infatti : " Mi pare che noi abbiamo ancora qualche cosa in Italia , non è vero ? una rappresentanza . " " Sì , a Livorno , porto di sbarco per le truppe di Germania . " " E anche a Trieste , no ? " " No , a Trieste non più . " Il signor X è un po ' maligno e spesso cede alla tentazione di stuzzicare , come si dice , il can che dorme : " Trieste è una città importante , alla frontiera con l ' Europa comunista ... il comunismo ... " Il signor X guarda l ' ufficiale e l ' ufficiale guarda , attraverso il corpo del signor X , la poltrona rivestita di cuoio rosso del vagone ristorante . Il signor X insiste : " Il comunismo si estende , per così dire , da Trieste fino al Mar Giallo ... per questo ... " Il viaggiatore questa volta fa un gesto espressivo : gira il capo verso il finestrino , masticando lentamente un pezzo di bistecca . Sempre così , pensa il signor X soddisfatto della prova : messo di fronte ad una conversazione impegnativa , che non sia fatta soltanto di storielle e di statistiche , ma anche di idee generali , l ' americano medio si ritrae come un gambero e , per così dire , scompare dalla conversazione stessa . In altri termini , il cane stuzzicato , invece di svegliarsi , si addormenta ancor più profondamente . Il viaggio continua : l ' America , come dice la canzone dell ' emigrante " l ' è longa e l ' è larga " . Dopo il deserto sopravviene la notte e dopo la notte , il signor X , affacciandosi al finestrino , vede , attraverso il bianco polverio di una tormenta di neve , alte montagne nevose , fitte abetine cariche di neve , laghi debolmente luccicanti in fondo ai valloni profondi , sotto la neve che li appanna : le Montagne Rocciose . Il solito paesaggio alpino , pensa il signor X annoiato . Eppure , eppure ... le Alpi sono altra cosa . Pare impossibile , ma anche tra queste montagne , come del resto dappertutto in America si sente che l ' uomo non ha ancora apposto il sacro sigillo della cultura . Le Montagne Rocciose sono prive di echi , di riferimenti , di ricordi , pensa il signor X ; e Guglielmo Tell , con il suo garzoncello spaurito e la sua mela basta ad umanizzare anche i più impervi cantoni della Svizzera . Il treno sale faticosamente vagone dopo vagone , fino in cima ad un colle dopo il quale discende rapidamente sull ' altro versante mentre il paesaggio , altrettanto rapidamente , perde prima di tutto la sua coltre di neve , poi i suoi abeti e quindi anche le sue rocce . È la California , finalmente , che guarda al Pacifico e all ' Estremo Oriente ( che qui diventa Estremo Occidente : l ' Occidente non finisce mai ) , e volta le spalle all ' America , verde , verdissima , piena di alberi molli e folti , rigata di acque , stranamente amena e al tempo stesso selvaggia . Il treno corre ormai in piano tra frutteti rigogliosi , dolci colline sparse di querce fronzute , campi coltivati a granoturco . Il signor X si affaccia qualche ora dopo sulla baia di San Francisco verso il tramonto . Il ferry boat che lo porta da Oakland a San Francisco fende con la sua pesante prua tonda un ' acqua densa , violacea , scintillante ai raggi del sole declinante . San Francisco è laggiù , evocando con le sue colline innumerevoli e le sue bianche case disposte le une sulle altre , altre città famose per la loro bellezza : Napoli , Hong - Kong , Rio de Janeiro . Una collana di lumi risplendenti sospesa tra la bianca città e un promontorio scuro indica il salto prodigioso del Golden Gate Bridge , uno dei più bei ponti del mondo . Ad un tratto un viaggiatore dall ' aspetto di middlewestern , calvo , tarchiato , peloso , un grosso sigaro tra i denti , indossante una camiciola havaiana a grandi fiorami , si avvicina al signor X : " Potreste farmi un favore ? " " Due " , risponde il signor X premuroso . " Allora prendete questa macchina fotografica e fatemi la fotografia ... ma abbiate cura di includere nello sfondo quell ' isoletta laggiù . " " Non volete nello sfondo anche San Francisco ? " " No , voglio soltanto quell ' isoletta ... sapete , è l ' isola di Alcatraz , dove si trova uno dei più famosi ergastoli d ' America ... nessuno è mai riuscito ad evaderne , ma ci sono state tante rivolte di detenuti , voglio mandare questa fotografia a mia moglie . " " Strani gusti - pensa il signor X facendo scattare la fotografia mentre il viaggiatore si atteggia poeticamente contro lo sfondo della prigione - trovarsi in una delle più belle baie del mondo e farsi fotografare con la galera alle spalle " .