StampaQuotidiana ,
Ecco
qua
,
tutti
sono
per
la
conciliazione
,
per
la
collaborazione
universale
.
Bisogna
salvare
il
paese
,
e
però
andiamo
tutti
al
governo
.
Chiamiamo
addirittura
tutti
gli
ex
-
presidenti
del
Consiglio
,
dicono
alcuni
che
si
dicono
depositari
del
pensiero
dell
'
on
.
Giolitti
,
facciamo
un
grande
ministero
.
Dall
'
altra
parte
Nitti
anche
lui
invoca
il
grande
comitato
di
salute
pubblica
,
cui
eventualmente
darebbe
i
suoi
lumi
,
sulla
base
di
tutte
quelle
peregrine
scoperte
che
ha
fatte
nel
suo
discorso
.
Ebbene
questa
chiacchiera
è
pessima
.
Non
è
questa
l
'
ora
di
moltiplicare
rappresentanze
di
partiti
e
di
gruppi
,
di
fare
ricognizioni
di
carriere
politiche
,
di
presentare
un
'
adunata
di
bei
nomi
.
Questi
sono
gusti
commemorativi
.
Con
questi
criteri
si
fa
un
museo
di
gessi
,
una
gipsoteca
,
non
mai
un
governo
.
E
tanto
meno
si
fa
un
governo
con
i
numeri
e
con
le
massime
del
discorso
Nitti
,
rifugiato
a
Lauria
.
Il
caso
dell
'
on
.
Nitti
è
,
l
'
abbiamo
dimostrato
,
il
caso
di
chi
pratica
per
essere
generosi
con
la
sua
impudenza
e
con
i
suoi
tentativi
di
ottenere
l
'
oblio
la
retorica
dei
numeri
,
del
pessimismo
,
del
realismo
.
Ed
è
perfettamente
inutile
,
che
,
oltre
i
consensi
del
resto
poco
entusiastici
della
stampa
nittiana
,
altri
giornali
della
equidistanza
e
del
falso
realismo
democratico
elenchino
con
compunta
gravità
le
coincidenze
del
programma
nittiano
con
le
necessità
dell
'
ora
.
Anche
questi
giornali
sanno
,
nei
loro
commenti
,
che
sono
del
resto
la
confessione
più
chiara
della
loro
smidollatura
politica
,
della
retorica
.
Perché
se
l
'
on
.
Nitti
fosse
rimasto
e
fosse
così
rimasto
un
professore
di
volgarizzazione
giornalistica
come
era
il
suo
temperamento
,
si
potrebbe
anche
consentire
,
dopo
una
chiacchierata
come
quella
di
Lauria
,
nel
dire
:
Sì
,
c
'
è
del
buono
.
Ma
l
'
on
.
Nitti
non
è
soltanto
un
predicatore
,
è
stato
purtroppo
uomo
di
governo
,
anzi
capo
di
governo
,
e
capo
di
governo
in
un
'
ora
storica
per
la
Nazione
.
E
allora
bisogna
ricordare
quello
che
ha
fatto
,
quello
che
ha
voluto
l
'
on
.
Nitti
come
uomo
di
governo
,
quello
che
ha
detto
e
ha
fatto
e
ha
voluto
che
si
dicesse
e
si
facesse
dai
suoi
amici
,
dai
suoi
portavoce
,
dalla
sua
stampa
,
dopo
che
fu
rovesciato
dal
governo
.
E
se
tutto
questo
,
come
abbiamo
dimostrato
,
coincide
con
le
cose
sciocche
e
cattive
e
ignoranti
del
suo
discorso
,
con
le
reticenze
del
suo
discorso
;
ed
è
in
aperto
contrasto
con
le
constatazioni
concrete
del
suo
discorso
,
impostegli
dalla
gravità
della
situazione
;
allora
che
cosa
significa
il
voler
consentire
oggi
nella
«
precisione
della
visione
dell
'
on
.
Nitti
»
,
o
nella
volontà
di
«
valorizzare
le
forze
economiche
nazionali
»
o
con
«
le
parole
sulla
situazione
militare
mondiale
e
la
nostra
impreparazione
»
?
Sono
proprio
consensi
di
parole
con
parole
.
Niente
altro
.
Di
cattive
parole
con
cattive
parole
,
poiché
si
consente
retoricamente
con
un
discorso
,
che
è
la
sconfessione
di
un
'
azione
.
E
non
una
sconfessione
maturata
,
seguita
ad
una
rimeditazione
raccolta
,
come
se
ne
potrebbero
ammettere
:
ma
una
sconfessione
audace
,
impunita
,
di
chi
ha
l
'
aria
di
aver
voluto
le
cose
che
invece
non
ha
voluto
e
ha
impedito
che
fossero
.
Ebbene
per
Nitti
o
per
chicchessia
bisogna
farla
finita
con
questa
retorica
alla
rovescia
;
con
questa
retorica
del
realismo
,
che
è
esibita
da
uomini
,
da
gruppi
,
da
giornali
,
che
fino
a
ieri
infuriavano
o
malignavano
oscenamente
contro
il
fascismo
,
contro
i
partiti
nazionali
,
contro
la
«
reazione
»
e
pretendevano
che
,
in
offesa
aperta
di
queste
massime
esigenze
dell
'
ora
,
si
recassero
al
potere
i
socialisti
e
i
loro
complici
,
e
cioè
i
responsabili
della
violenza
interna
,
della
disintegrazione
statale
,
della
dissoluzione
dell
'
esercito
e
della
marina
,
del
maggior
deficit
statale
,
della
paralisi
della
economia
.
Questa
rettorica
dev
'
esser
respinta
,
risolutamente
,
come
la
più
sconcia
sopraffazione
della
verità
.
Respinta
come
un
caso
tipico
di
immoralità
politica
;
respinta
come
metodo
di
azione
politica
,
essendo
il
metodo
della
confusione
parlamentaristica
,
socialdemocratica
,
che
è
il
rovescio
del
metodo
di
sopraffazione
che
si
abbandona
quando
è
fallito
.
Dopo
i
tentativi
collaborazionistici
ora
siamo
a
quelli
confusionistici
:
museo
di
gessi
o
realismo
economico
.
E
tutti
amici
,
tutti
a
studiare
le
cifre
,
tutti
a
voler
portafogli
e
sottoportafogli
per
salvare
l
'
Italia
.
Eh
!
no
!
queste
sono
cose
ridicole
.
Proprio
il
contrario
della
situazione
che
è
seria
.
StampaQuotidiana ,
Nel
numero
14
del
27
ottobre
di
Voce
Operaia
di
Parigi
,
in
testa
alla
4a
colonna
,
della
4a
pagina
,
abbiamo
trovato
il
titolo
che
integralmente
riproduciamo
:
«
Il
partito
comunista
si
purifica
e
si
rafforza
,
cacciando
dalle
sue
file
i
traditori
»
.
Molto
bene
!
Ma
chi
sono
questi
traditori
che
il
partito
comunista
indegnamente
caccia
dalle
sue
file
?
Sono
i
seguenti
:
Luigi
Repossi
,
Onorato
Damen
,
Bruno
Fortichiari
.
Un
minuto
di
sosta
.
Questi
sono
i
nomi
di
quelli
che
una
volta
furono
considerati
capi
,
apostoli
,
profeti
del
comunismo
milanese
e
italiano
.
Erano
tre
«
assi
»
del
leninismo
in
Italia
.
Chi
poteva
dubitare
della
loro
fede
?
Tutte
le
speranze
dell
'
avvenire
e
relativo
sole
convergevano
verso
questi
uomini
,
che
oggi
,
sono
bollati
col
marchio
dei
traditori
.
Ma
si
può
sapere
che
cosa
hanno
fatto
?
Il
giornale
non
lo
dice
chiaramente
.
Sembrano
sospetti
di
«
bordighismo
»
.
«
Avendo
continuato
dice
«
Voce
Operaia
»
a
sostenere
ideologie
in
opposizione
alle
ideologie
comuniste
e
rivoluzionarie
,
essendo
rimasti
sordi
agli
appelli
del
Partito
che
li
invitava
a
cessare
il
lavoro
frazionista
e
di
disgregazione
del
Partito
,
i
tre
suddetti
cittadini
vengono
cacciati
dal
Partito
della
rivoluzione
proletaria
.
Tutti
gli
interventi
del
Comitato
centrale
per
richiamare
costoro
alla
disciplina
per
discutere
con
loro
al
fine
di
convincerli
e
di
evitare
loro
di
cadere
nelle
file
della
controrivoluzione
,
di
diventare
di
fatto
degli
alleati
del
fascismo
,
furono
inutili
o
restarono
senza
risposta
.
Repossi
,
Fortichiari
e
Damen
continuarono
il
loro
lavoro
frazionista
per
disgregare
il
Partito
,
per
demoralizzarlo
e
per
paralizzare
l
'
azione
contro
il
fascismo
.
Essi
sono
giunti
fino
a
diffondere
opinioni
che
la
polizia
fascista
si
sforza
di
mettere
in
circolazione
nel
movimento
comunista
.
Essi
hanno
tentato
di
spezzare
il
Partito
,
essi
si
sono
posti
accanitamente
contro
il
fronte
unico
antifascista
.
L
'
espulsione
di
questi
ultimi
residui
del
bordighismo
rivoluzionario
si
rendeva
inevitabile
.
Essi
hanno
persistito
nel
loro
errore
e
il
Partito
che
aveva
fatto
di
tutto
per
trattenerli
dalla
via
della
controrivoluzione
,
esauriti
tutti
i
tentativi
,
ha
dovuto
cacciarli
.
Numerose
organizzazioni
e
compagni
avevano
chiesto
da
tempo
di
espellere
costoro
dal
Partito
come
traditori
del
comunismo
e
del
proletariato
.
I
compagni
immigrati
,
gli
operai
immigrati
rivoluzionari
,
che
conoscono
quale
è
l
'
azione
controrivoluzionaria
e
antioperaia
dei
pochi
bordighisti
dell
'
emigrazione
,
ridotti
a
balbettare
menzogne
e
calunnie
di
ogni
genere
contro
l
'
Internazionale
comunista
,
il
Partito
e
I
'U.R.S.S.,
incarogniti
in
un
'
attività
che
si
concretezza
esclusivamente
in
tentativi
vani
,
fortunatamente
tendenti
ad
ostacolare
e
ad
impedire
la
marcia
delle
masse
verso
il
comunismo
,
ad
intralciare
il
movimento
di
unità
d
'
azione
proletaria
antifascista
e
le
lotte
rivendicative
dei
lavoratori
plaudiranno
tutti
,
ne
siamo
certi
,
alla
decisione
del
C
.
C
.
del
P
.
C
.
d
'
Italia
che
,
espellendo
dalle
nostre
file
gli
ultimi
residui
del
bordighismo
scissionista
controrivoluzionario
,
ha
difeso
l
'
unità
del
partito
e
del
movimento
rivoluzionario
.
Nessuna
neutralità
dice
il
comunicato
del
C
.
C
.
del
Partito
può
essere
tollerata
di
fronte
ad
una
questione
che
mette
in
discussione
la
esistenza
stessa
del
Partito
del
proletariato
italiano
,
che
è
stato
creato
e
si
è
sviluppato
attraverso
i
sacrifici
di
migliaia
di
compagni
,
dei
quadri
migliori
della
classe
operaia
»
.
Per
fortuna
che
i
tre
nominati
«
traditori
»
non
vivono
in
Russia
,
poiché
se
fossero
cittadini
dello
Stato
di
Lenin
,
l
'
espulsione
per
tradimento
avrebbe
un
fatale
corollario
:
le
pallottole
amministrative
,
ma
per
ciò
non
meno
micidiali
,
di
un
qualsiasi
plotone
di
esecuzione
.
La
vita
,
tutto
sommato
,
è
ancora
più
«
comoda
»
nell
'
Italia
fascista
,
anche
per
i
dormienti
comunisti
,
più
o
meno
traditi
,
più
o
meno
traditori
!
StampaQuotidiana ,
L
'
amico
M
.
,
approfittando
di
due
giornate
festive
,
ha
fatto
una
scappata
fino
a
Grenoble
,
dove
ha
una
figlia
in
collegio
.
Ha
dato
anche
un
'
occhiata
alla
Costa
Azzurra
.
Aveva
immaginato
di
trovare
chissà
che
fermento
:
capannelli
di
cittadini
eccitati
,
aria
di
polemiche
,
vie
di
fatto
fra
i
fautori
di
de
Gaulle
e
í
parlamentaristi
a
oltranza
.
Niente
di
tutto
ciò
:
perlomeno
nel
vecchio
Delfinato
.
In
un
sole
color
limone
,
davanti
ai
loro
eterni
aperitivi
opalescenti
,
tranquilli
signori
,
che
parevano
appena
usciti
da
una
litografia
di
Toulouse
-
Lautrec
o
di
un
disegno
di
Van
Gogh
,
aspettavano
l
'
ora
di
colazione
.
Più
sbadigli
che
parole
.
Nelle
rade
conversazioni
,
le
ricette
di
cucina
e
le
donne
avevano
ancora
il
primo
posto
.
Inutilmente
l
'
amico
M
.
cercò
di
attualizzare
l
'
atmosfera
,
attaccando
discorsi
di
tono
politico
.
I
suoi
interlocutori
occasionali
lo
stavano
ad
ascoltare
con
occhi
vaghi
,
emettevano
interiezioni
di
significato
incerto
,
tornavano
a
chiudersi
nel
loro
torpore
.
Soltanto
un
pensionato
dai
baffi
ritorti
e
dalle
sopracciglia
arruffate
,
disse
,
fra
due
colpi
di
tosse
bronchiale
,
qualcosa
di
preciso
:
«
Le
"
gros
Charles
"
(
vale
a
dire
de
Gaulle
)
è
una
specie
di
"
bomba
al
cobalto
"
.
Quando
si
ha
un
cancro
,
anche
una
probabilità
su
mille
di
guarire
è
preziosa
»
.
«
Non
sarebbe
più
conveniente
un
'
operazione
chirurgica
?
»
,
osservò
M
.
Il
vecchio
pensionato
s
'
inumidì
i
baffi
col
pernod
,
poi
concluse
:
«
Forse
.
Ma
ci
vorrebbe
un
'
anestesia
molto
profonda
.
La
Francia
non
ha
più
il
cuore
di
una
volta
.
Rischierebbe
di
non
svegliarsi
mai
più
»
.
Anche
a
Grenoble
,
ordinaria
amministrazione
:
eccezion
fatta
per
i
baschi
dei
«
tirailleurs
des
Alpes
»
.
Il
caratteristico
copricapo
degli
alpini
francesi
si
è
improvvisamente
dilatato
.
Sta
assumendo
,
giorno
per
giorno
,
forme
bizzarre
,
angoli
d
'
inclinazione
sempre
più
lontani
dal
regolamento
.
Alcuni
militari
,
piccoli
e
tarchiati
come
italiani
,
spariscono
sotto
enormi
padelle
.
Sembrano
funghi
.
Sintomo
grave
.
I
francesi
,
forse
,
lo
ignorano
:
ma
noi
,
memori
di
Salò
,
conosciamo
a
fondo
la
«
bascologia
»
.
Sappiamo
che
il
diametro
dei
baschi
militari
è
inversamente
proporzionale
al
diametro
della
libertà
.
Una
battuta
di
Paola
Borboni
:
«
Le
donne
preferiscono
sentirsi
dar
torto
quando
hanno
ragione
,
piuttosto
che
quando
hanno
veramente
torto
»
.
StampaQuotidiana ,
Di
fronte
alle
voci
di
un
colpo
di
mano
fascista
per
la
conquista
del
potere
,
voci
che
hanno
preso
nuova
consistenza
in
seguito
alla
rapida
conclusione
del
Congresso
di
Napoli
,
crediamo
utile
e
doveroso
esprimere
nettamente
il
nostro
pensiero
.
Al
contrario
di
quanto
hanno
scritto
alcuni
giornali
,
i
quali
hanno
attribuito
l
'
intempestiva
chiusura
dei
lavori
del
Congresso
alla
decisione
di
passare
immediatamente
dalle
parole
ai
fatti
,
noi
crediamo
che
il
vero
movente
dell
'
arresto
improvviso
dei
lavori
del
Congresso
,
sia
stato
invece
il
desiderio
di
sottrarre
alle
tumultuose
discussioni
e
alle
affrettate
decisioni
del
Congresso
le
limitate
richieste
di
Mussolini
,
che
rappresentano
la
base
accettabile
per
una
soluzione
pacifica
della
crisi
.
La
rinunzia
ad
una
discussione
pericolosa
,
nonché
interpretata
così
come
un
proposito
di
guerra
,
testimonia
invece
il
proposito
di
non
creare
ostacoli
a
quella
soluzione
pacifica
,
a
cui
gli
avvenimenti
erano
stati
avvinti
dal
discorso
Mussolini
.
Il
timore
che
il
conflitto
esistente
fra
la
volontà
del
Parlamento
,
la
quale
tende
a
perpetuare
il
dominio
di
una
casta
,
che
ha
esaurito
il
suo
compito
storico
,
e
la
volontà
del
Paese
,
che
pretende
,
con
uomini
nuovi
,
instaurare
i
valori
della
vittoria
,
abbia
a
risolversi
con
un
urto
violento
,
trae
invece
la
sua
ragion
d
'
essere
ed
è
perfettamente
commisurato
alla
capacità
di
resistenza
che
gli
uomini
di
governo
e
quando
diciamo
uomini
di
governo
intendiamo
tutti
i
parlamentari
a
cui
potrebbe
far
capo
la
soluzione
di
una
crisi
ministeriale
potrebbero
opporre
ad
un
mutamento
radicale
e
ad
un
rinnovamento
totale
delle
direttive
di
governo
.
Per
quanto
oggi
non
sia
in
discussione
il
regime
,
né
nel
suo
istituto
immanente
né
nella
sua
struttura
parlamentare
,
ma
soltanto
il
predominio
di
una
classe
e
di
un
indirizzo
di
governo
,
la
situazione
è
nondimeno
estremamente
pericolosa
,
perché
le
forze
nazionali
non
possono
assolutamente
consentire
ad
alcuna
rinunzia
o
transazione
,
che
equivarrebbe
alla
loro
soppressione
e
alla
restaurazione
definitiva
e
rinvigorita
di
un
governo
democratico
-
sociale
,
che
sarebbe
antinazionale
non
soltanto
per
istinto
,
ma
per
necessità
.
La
situazione
è
oggi
tale
che
la
restaurazione
di
un
governo
democratico
-
sociale
necessariamente
antinazionale
non
può
essere
evitata
che
con
la
instaurazione
di
un
governo
decisamente
nazionale
.
Questa
condizione
di
cose
è
oggi
chiara
nella
coscienza
di
ogni
italiano
,
non
obliterata
dal
preconcetto
parlamentaristico
.
Il
Paese
oramai
sa
che
i
governanti
non
difendono
più
,
contro
la
pressione
delle
forze
nazionali
,
le
istituzioni
,
ma
soltanto
la
permanenza
al
potere
delle
loro
persone
e
della
loro
casta
.
Essi
non
difendono
neppure
la
legalità
,
perché
le
ultime
soluzioni
proposte
come
quella
dell
'
on
.
Mussolini
nel
suo
discorso
di
Napoli
non
escono
dal
campo
più
ortodosso
della
costituzionalità
.
Né
l
'
averle
pubblicamente
comunicate
al
Paese
,
prima
d
'
averle
confidate
all
'
orecchio
della
persona
incaricata
a
comporre
il
ministero
,
cambia
aspetto
alle
cose
.
L
'
ostinazione
dei
governanti
e
dei
parlamentari
,
che
appartengono
alla
categoria
degli
uomini
di
governo
,
potrebbe
dunque
costituire
il
solo
e
vero
ostacolo
ad
una
soluzione
pacifica
e
legale
della
crisi
e
all
'
instaurazione
di
un
governo
nazionale
.
Ma
detto
questo
,
noi
dobbiamo
altresì
avvertire
ad
ammonimento
dei
partiti
nazionali
che
si
mostrano
più
impazienti
che
bisogna
assolutamente
guardarsi
dal
pericolo
di
un
'
azione
violenta
intempestiva
e
superflua
.
Anche
la
vittoria
sarebbe
in
questo
caso
amaramente
scontata
non
soltanto
da
tutto
il
Paese
,
ma
anche
e
soprattutto
dalla
parte
vittoriosa
.
Un
moto
violento
,
nelle
attuali
condizioni
della
vita
economica
del
nostro
Paese
,
avrebbe
delle
ripercussioni
formidabili
e
nefaste
;
ad
esso
terrebbe
immancabilmente
dietro
un
ulteriore
crollo
dei
cambi
con
conseguente
larga
svalutazione
della
nostra
moneta
,
già
così
fortemente
svalutata
.
Al
trionfo
della
parte
nazionale
seguirebbe
pertanto
uno
sconvolgimento
della
nostra
vita
economica
,
che
sarebbe
il
secondo
dopo
quello
del
1919-20
,
che
fu
così
propizio
ai
progressi
del
bolscevismo
.
La
vita
economica
purtroppo
non
si
svolge
entro
i
limiti
della
società
nazionale
;
però
se
anche
il
rivolgimento
fosse
stimato
necessario
ed
utile
all
'
interno
del
Paese
,
non
cesserebbe
di
reagire
sinistramente
sulle
condizioni
economiche
della
Nazione
,
attraverso
le
false
interpretazioni
e
le
deformazioni
dell
'
opinione
straniera
.
La
parte
nazionale
verrebbe
quindi
ad
assumere
il
governo
in
condizioni
disastrose
,
e
vedrebbe
quindi
le
sue
difficoltà
moltiplicate
di
fronte
a
quelle
che
dovrebbe
superare
se
il
suo
trionfo
avvenisse
per
le
vie
legali
.
Gli
uomini
che
dirigono
le
forze
nazionali
,
se
hanno
vera
coscienza
dell
'
interesse
di
queste
,
non
possono
non
tenere
presente
la
considerazione
di
questa
condizione
di
cose
,
nello
scegliere
i
mezzi
per
raggiungere
lo
scopo
.
D
'
altra
parte
gli
uomini
di
governo
,
i
quali
alla
loro
volta
debbono
decidere
se
,
nell
'
interesse
dell
'
Italia
,
convenga
resistere
o
collaborare
all
'
avvento
di
un
governo
nazionale
,
darebbero
prova
di
supremo
antipatriottismo
,
se
tentassero
di
ricattare
il
patriottismo
della
parte
nazionale
,
speculando
su
questa
triste
prospettiva
.
StampaQuotidiana ,
«
La
libertà
:
grande
parola
!
»
.
Sì
,
ha
perfettamente
ragione
l
'
on
.
Orlando
:
«
parola
»
,
grande
quanto
si
vuole
,
ma
parola
,
niente
altro
che
parola
.
Tale
è
la
libertà
contrapposta
al
Fascismo
,
che
è
fede
,
passione
,
febbre
di
tutto
un
popolo
;
al
Fascismo
,
che
è
movimento
di
volontà
e
presentimento
di
potenza
italiana
.
Anche
i
miti
tramontano
come
gli
dei
e
ciò
che
prima
era
idea
,
sentimento
,
movente
dell
'
anima
,
oggi
è
soltanto
parola
:
non
muove
e
non
commuove
più
.
O
muove
e
commuove
soltanto
cerebralmente
alcuni
raffinati
costruttori
di
sofismi
e
oziosi
discettatori
,
che
si
dilettano
a
sovrapporre
i
loro
sillogismi
alla
dolorante
e
pur
grandiosa
realtà
,
nella
quale
viviamo
.
Ma
le
masse
non
sentono
più
il
fascino
di
quella
parola
,
perché
istintivamente
comprendono
che
quanto
in
essa
vi
era
di
sostanziale
,
di
giusto
e
di
nazionalmente
utile
è
stato
solidamente
assicurato
al
popolo
e
non
corre
più
alcun
pericolo
;
e
quanto
di
superfluo
,
di
stolto
,
di
personalmente
vantaggioso
e
di
nazionalmente
nocivo
,
in
nome
della
stessa
idea
e
con
la
stessa
parola
,
si
vorrebbe
ancora
rivendicare
,
ripugna
alla
rinnovata
coscienza
del
popolo
italiano
.
«
Libertà
»
è
parola
grande
,
da
riempire
la
bocca
,
ma
è
altresì
la
parola
più
equivoca
che
esista
nel
vocabolario
.
Essa
non
ha
contenuto
proprio
,
ma
l
'
acquista
dall
'
idea
o
dal
fatto
a
cui
si
contrappone
.
E
una
parola
che
può
funzionare
contro
ogni
istituto
positivo
:
è
la
parola
della
negazione
.
Anche
contro
Dio
si
può
invocare
e
rivendicare
la
libertà
di
credere
.
Però
è
assurdo
ed
è
sciocco
insorgere
in
nome
della
libertà
per
la
libertà
.
La
parola
non
ha
senso
se
prima
non
si
giudica
il
regime
alla
quale
essa
si
contrappone
e
contro
il
quale
si
vuole
insorgere
.
Ora
quale
funzione
dovrebbe
avere
il
mito
della
libertà
oggi
in
Italia
?
Nessun
'
altra
se
non
quella
di
paralizzare
lo
sforzo
,
a
cui
tendono
il
governo
e
il
Fascismo
,
di
elevare
l
'
Italia
a
potenza
di
prim
'
ordine
.
L
'
unica
finalità
del
Fascismo
è
quella
di
valorizzare
politicamente
ed
economicamente
l
'
Italia
.
Nessun
'
altra
finalità
né
superiore
né
in
concorrenza
con
questa
.
L
'
Italia
rappresenta
l
'
alfa
e
l
'
omega
del
programma
fascista
.
Il
fine
universale
e
il
fine
nazionale
coincidono
nel
Fascismo
,
mentre
non
coincidono
in
tutti
gli
altri
partiti
.
Noi
perciò
respingiamo
il
binomio
Patria
e
libertà
dell
'
on
.
Orlando
.
Patria
e
libertà
non
possono
stare
sullo
stesso
piano
.
L
'
interesse
della
Patria
deve
superare
qualsiasi
altro
interesse
.
Salus
Reipublicae
...
E
poi
se
non
date
alla
libertà
un
valore
di
mezzo
rispetto
al
fine
:
Patria
,
cioè
se
non
mettete
la
Patria
ad
un
piano
superiore
,
voi
finite
per
dare
la
prevalenza
assoluta
all
'
idea
di
libertà
.
Il
diritto
di
negare
la
Patria
è
infatti
compatibilissimo
con
l
'
idea
di
libertà
,
intesa
non
come
mezzo
,
ma
come
fine
.
Il
binomio
dell
'
on
.
Orlando
,
è
dunque
falso
,
perché
moralmente
insostenibile
.
Ma
gli
avversari
non
contestano
,
né
discutono
il
fine
del
Fascismo
,
per
commisurare
ad
esso
i
limiti
,
che
praticamente
devono
essere
imposti
alla
libertà
.
Essi
affermano
«
aprioristicamente
»
che
il
regime
fascista
è
contrario
alla
libertà
.
E
si
capisce
:
quando
della
libertà
si
ha
un
concetto
così
astratto
ed
assoluto
da
anteporlo
praticamente
a
quello
di
Patria
,
qualsiasi
limite
diventa
insopportabile
ed
è
considerato
come
una
totale
soppressione
della
libertà
.
Invece
l
'
unica
e
sostanziale
differenza
che
caratterizza
il
regime
fascista
rispetto
agli
altri
regimi
,
nei
riguardi
del
problema
della
libertà
è
questa
:
che
esso
non
consente
ai
suoi
nemici
la
libertà
di
abbatterlo
o
di
ostacolargli
il
raggiungimento
del
fine
nazionale
,
a
cui
esso
tende
.
Tale
sostanziale
differenza
dipende
dal
carattere
etico
del
regime
fascista
e
dal
carattere
agnostico
dei
regimi
demoliberali
.
Questi
ultimi
non
avevano
alcun
fine
da
difendere
e
però
non
avevano
alcuna
ragione
di
difendere
se
stessi
;
mentre
il
regime
fascista
difendendo
se
stesso
,
sente
di
difendere
un
altissimo
fine
nazionale
.
Il
Fascismo
ha
un
concetto
religioso
della
propria
missione
.
Tale
coscienza
gli
conferisce
dei
diritti
,
che
agli
altri
regimi
non
potevano
spettare
e
ai
quali
nemmeno
essi
aspiravano
.
Come
si
vede
,
volendo
ragionare
di
Fascismo
e
di
libertà
,
ci
si
deve
trasportare
sopra
un
terreno
assai
diverso
da
quello
sul
quale
è
rimasto
l
'
on
.
Orlando
:
sul
terreno
della
realtà
e
della
moralità
e
non
su
quello
dell
'
astrazione
e
dell
'
agnosticismo
.
E
sul
terreno
della
realtà
i
sofismi
e
i
giochi
dialettici
non
attraggono
nessuno
;
le
parole
restano
parole
e
non
hanno
la
virtù
di
commuovere
nemmeno
i
gonzi
.
Decisamente
il
regime
fascista
è
un
regime
duro
,
niente
affatto
propizio
ai
professori
.
Ma
è
il
regime
che
farà
grande
l
'
Italia
.
StampaQuotidiana ,
Qualche
tempo
fa
,
lo
scrittore
Giorgio
Soavi
e
il
critico
Emilio
Tadini
decisero
di
visitare
la
celebre
abbazia
di
Pomposa
.
Partirono
da
Milano
con
l
'
elegante
«
MG
»
bianca
del
Soavi
e
dopo
aver
trascorso
un
'
intera
mattinata
e
buona
parte
del
pomeriggio
a
Pomposa
,
andarono
a
cenare
a
Mesola
.
Se
il
Polesine
,
per
certi
aspetti
,
somiglia
un
poco
al
Far
West
,
Mesola
,
cittadina
sui
diciottomila
abitanti
,
contribuisce
ad
accentuare
tale
somiglianza
.
Qualche
mese
fa
,
alcuni
mesolesi
linciarono
un
ladro
di
biciclette
,
fra
i
calorosi
incitamenti
della
folla
.
Soavi
e
Tadini
lasciarono
la
«
MG
»
nella
piazza
principale
ed
entrarono
nel
miglior
ristorante
del
luogo
.
Ambedue
provavano
la
fastidiosa
sensazione
di
essere
guardati
con
diffidenza
.
Anche
il
padrone
della
trattoria
li
accolse
con
freddezza
.
Mangiarono
.
Alla
frutta
,
arrivò
,
ostentando
indifferenza
,
il
maresciallo
dei
carabinieri
e
si
sedette
al
loro
tavolo
.
«
Buona
sera
,
signori
»
,
cominciò
il
sottufficiale
.
«
Potrei
sapere
da
dove
vengono
e
di
che
si
occupano
?
»
Un
po
'
meravigliati
,
i
due
intellettuali
declinarono
generalità
e
professione
.
«
Così
,
loro
sarebbero
letterati
»
,
fece
il
maresciallo
,
squadrandoli
.
«
E
come
mai
si
trovano
da
queste
parti
?
»
«
Siamo
venuti
a
visitare
Pomposa
»
,
dichiarò
,
imbarazzato
,
Soavi
.
«
Ah
!
Pomposa
!
E
dicano
,
già
che
sono
letterati
,
di
che
secolo
è
l
'
abbazia
?
»
I
due
giovanotti
restarono
a
bocca
aperta
.
Davvero
non
sapevano
che
rispondere
.
«
Già
,
forse
...
Però
...
»
balbettò
Tadini
.
«
Credo
che
nel
1200
...
Forse
un
po
'
prima
...
»
«
Cari
signori
,
non
ci
siamo
»
,
tagliò
brusco
il
maresciallo
.
«
Le
prime
notizie
del
monastero
risalgono
al
IX
secolo
.
La
chiesa
è
anteriore
.
Documenti
,
prego
!
»
I
passaporti
parlavano
chiaro
:
giornalista
e
dottore
in
lettere
.
«
Incredibile
»
,
bisbigliò
,
stupito
,
il
sottufficiale
.
Poi
,
salutando
militarmente
:
«
Scusino
.
Posso
offrire
un
cognac
?
Brinderemo
alla
bellezza
di
Pomposa
.
Mi
era
stata
segnalata
la
presenza
della
loro
bella
macchina
.
Qualcuno
li
aveva
presi
per
ladri
d
'
automobili
.
Questo
paese
è
fatto
così
...
»
Pensando
al
linciaggio
del
ladro
di
biciclette
,
i
due
letterati
rabbrividirono
.
StampaQuotidiana ,
Il
popolo
italiano
ha
seguito
la
cerimonia
d
'
apertura
della
XXVI
legislatura
con
la
stessa
curiosità
con
la
quale
ha
seguito
la
corsa
ciclistica
per
il
giro
d
'
Italia
.
Ha
guardato
alla
coreografia
,
non
ha
meditato
sul
discorso
,
perché
sapeva
che
quel
discorso
stava
a
completare
la
coreografia
,
quindi
non
poteva
essere
che
insincero
ed
irreale
?
Gli
stessi
uomini
politici
manifestano
segni
di
nausea
e
stanchezza
.
Ma
malgrado
ciò
il
discorso
della
Corona
è
stato
sventrato
,
frugato
da
capo
a
fondo
,
ed
ogni
partito
si
è
sforzato
di
trarre
da
esso
il
tema
per
qualche
discorso
brillante
sia
in
laude
che
in
opposizione
al
contenuto
.
Ma
mentre
sulla
scena
politica
si
seguono
queste
banali
rappresentazioni
,
nelle
quali
tutte
le
ambizioni
umane
intessono
la
loro
menzogna
,
sullo
sfondo
giganteggia
la
maschera
sghignazzante
della
realtà
.
Ardono
per
le
vie
,
nelle
case
,
nell
'
intimità
tutte
le
passioni
di
cui
si
sente
capace
l
'
anima
umana
.
L
'
individualismo
ha
preso
il
sopravvento
sull
'
armonia
delle
collettività
operanti
ad
un
fine
.
La
vita
collettiva
si
è
spezzata
in
tante
singole
tragedie
.
Delitti
che
abbassano
e
riconducono
l
'
uomo
allo
stato
selvaggio
;
violenze
truccate
di
legalità
che
rivelano
,
sotto
la
mano
inguantata
dell
'
uomo
colto
e
aristocratico
,
il
callo
e
l
'
artiglio
del
negriero
;
torture
morali
e
materiali
che
strappano
gli
ultimi
veli
alle
ipocrisie
del
diritto
;
arbitrii
che
spezzano
i
rapporti
sociali
ma
non
osano
mettere
a
parte
i
ciarpami
delle
tradizioni
e
lanciare
la
grande
definitiva
parola
di
sfida
.
In
quest
'
ambiente
arroventato
,
slegato
,
tentennante
,
distratto
,
si
leva
un
ministro
della
monarchia
a
ripetere
,
con
la
puntualità
di
un
burocrate
,
le
menzogne
costituzionali
,
ed
a
colui
che
simboleggia
e
riassume
il
potere
monarchico
si
fanno
dire
pensieri
che
suonano
beffa
e
insulto
.
Beffa
ed
insulto
l
'
invocazione
all
'
equilibrio
delle
energie
di
lavoro
,
all
'
ordinato
ascendere
delle
classi
lavoratrici
,
alla
collaborazione
per
il
rafforzamento
dell
'
autorità
dello
Stato
!
Questo
Stato
che
vuol
farsi
paciere
fra
le
classi
a
condizione
che
la
lotta
della
classe
lavoratrice
segni
il
passo
col
cronometro
degli
interessi
di
classe
borghese
,
non
si
accorge
di
vivere
fuori
della
realtà
?
La
realtà
non
rivela
forse
tutto
un
popolo
buono
e
laborioso
sanguinante
per
mille
ferite
,
per
disoccupazione
,
fame
e
miseria
,
mentre
tutto
l
'
affarismo
agrario
e
siderurgico
minaccia
,
se
non
si
salvano
i
suoi
privilegi
,
di
affamare
l
'
Italia
del
lavoro
?
La
realtà
non
ci
fa
vedere
navi
di
emigranti
che
ritornano
,
onuste
di
proletariato
,
in
patria
,
perché
altrove
non
s
'
accettano
quelle
bestie
da
soma
?
Questo
spettro
di
Stato
incarognito
in
mille
delitti
,
questi
ministri
adusati
nell
'
arte
della
menzogna
e
del
cinismo
,
questo
canagliume
che
vuol
pontificare
dalla
cattedra
del
diritto
e
della
morale
crede
di
bendarci
gli
occhi
e
di
sollazzarci
per
non
vedere
in
faccia
la
realtà
?
La
sovranità
dello
Stato
per
placare
le
passioni
esorbitanti
?
Ma
chi
se
non
lo
Stato
ha
mandato
in
briciole
quel
poco
che
era
rimasto
di
puro
nei
rapporti
sociali
?
Lo
stesso
governo
s
'
è
fatto
brigante
e
non
osa
confessarlo
.
Il
delinquente
che
grida
viva
l
'
Italia
,
mentre
consuma
il
suo
delitto
,
spezza
tutti
gli
ostacoli
del
codice
e
non
va
in
galera
,
ma
ci
va
colui
che
vuol
tenere
fede
ad
un
'
idea
che
ha
sposato
fra
i
dolori
e
le
privazioni
e
sotto
il
giogo
del
lavoro
.
Non
si
parli
di
libertà
!
Bando
agli
omaggi
per
gli
uomini
che
dettarono
leggi
e
codificarono
i
rapporti
sociali
.
Siamo
giunti
al
punto
culminante
dei
contrasti
di
classe
,
e
la
realtà
ci
dimostra
come
il
potere
statale
vada
sempre
più
assumendo
carattere
di
oppressione
e
di
dominio
di
classe
.
Noi
non
ci
lasciamo
fuorviare
dalle
esteriorità
,
legga
o
non
legga
il
re
un
discorso
,
abbia
o
non
abbia
fiducia
un
ministero
,
si
battano
o
non
si
battano
i
partiti
per
un
progetto
di
legge
,
a
noi
la
realtà
dà
la
sensazione
che
tutto
ciò
serva
per
fare
indugiare
le
masse
operaie
,
per
farle
desistere
dagli
assalti
violenti
al
regime
.
Poiché
la
realtà
ha
gettato
per
le
vie
la
violenza
,
poiché
questa
è
partorita
dai
contrasti
di
classe
,
poiché
questa
classe
è
la
borghesia
in
orgasmo
per
ricacciare
indietro
il
proletariato
,
poiché
ovunque
trionfa
il
forte
in
barba
alle
leggi
e
alle
tradizioni
,
poiché
la
vendetta
sta
in
agguato
ovunque
porti
la
sua
attività
la
classe
operaia
,
poiché
tutto
questo
è
e
non
è
fantasia
che
valga
a
diminuire
la
portata
e
l
'
importanza
di
questi
fatti
,
noi
preferiamo
la
sincerità
dei
violenti
,
mercenari
o
non
della
borghesia
,
perché
,
rotte
le
menzogne
,
essi
stanno
insegnando
a
tutti
come
può
esercitarsi
il
dominio
di
classe
all
'
ombra
della
legalità
.
Chi
ha
fede
,
chi
solo
alla
realtà
attinge
l
'
energia
necessaria
per
combattere
le
lotte
sociali
deve
rimanere
sul
terreno
della
violenza
contro
la
violenza
e
non
subirà
umiliazioni
.
Se
vi
è
forza
nel
produrre
,
si
può
,
si
deve
usare
la
stessa
forza
perché
non
sia
conculcato
il
proprio
diritto
.
StampaQuotidiana ,
La
grande
stagione
degli
«
scherzi
per
famiglia
»
durò
quindici
anni
:
dal
1900
al
1915
.
Una
breve
estate
di
San
Martino
dei
giochetti
«
esilaranti
»
e
delle
«
divertenti
sorprese
»
Si
ebbe
nel
quinquennio
attorno
alla
marcia
su
Roma
.
Fautori
di
quelle
«
amenità
»
erano
certi
scapoli
«
impenitenti
»
,
sbarazzini
fino
alle
soglie
della
vecchiaia
,
oggi
rari
quanto
gli
orsi
in
Abruzzo
,
e
certi
signori
di
mezza
età
,
apparentemente
austeri
,
ma
pieni
di
nascosta
goliardia
.
Le
tasche
di
quei
campioni
,
insostituibili
animatori
delle
vecchie
villeggiature
,
specialmente
in
settembre
,
erano
sempre
piene
di
munizioni
:
finte
mosche
e
finti
ragni
da
gettare
di
soppiatto
nelle
pietanze
,
polvere
per
dare
il
prurito
,
sigarette
esplosive
,
bocchini
detonanti
,
fiammiferi
pirotecnici
,
cucchiaini
solubili
nel
caffè
,
finte
piaghe
da
applicarsi
alle
mani
o
al
viso
,
pompette
di
gomma
per
far
sussultare
i
piatti
da
sotto
la
tovaglia
,
bombolette
di
vetro
capaci
di
sprigionare
puzze
irresistibili
eccetera
.
Gli
specialisti
di
quarant
'
anni
fa
erano
nichilisti
in
embrione
.
Non
risparmiavano
nessuno
.
Non
li
arrestava
né
la
bellezza
femminile
,
né
la
severità
dei
senatori
.
Io
stesso
rammento
,
una
sera
d
'
estate
,
a
Viareggio
,
donna
Franca
Florio
,
considerata
allora
regina
di
avvenenza
ed
eleganza
,
grattarsi
furiosamente
per
una
buona
dose
di
polvere
cavallina
soffiatale
nel
décolleté
dal
barone
Donnorso
.
Lo
stesso
gentiluomo
che
un
'
altra
volta
aveva
bruciacchiato
i
baffi
del
generale
Petitti
di
Loreto
,
aiutante
di
campo
del
re
,
accendendogli
un
falso
avana
esplosivo
.
Quei
giochetti
,
talvolta
arditissimi
,
non
avevano
mai
conseguenze
preoccupanti
o
spiacevoli
.
Il
buonumore
costava
meno
,
un
po
'
di
cattivo
gusto
non
era
peccato
mortale
.
Una
gran
dama
,
un
generale
,
un
ministro
si
sentivano
troppo
al
sicuro
e
troppo
sicuri
di
sé
,
per
temere
quei
piccoli
attentati
.
Altri
tempi
.
L
'
altra
sera
,
un
distinto
giovanotto
mi
raccontava
,
con
tristezza
un
po
'
sbalordita
,
di
essere
stato
cacciato
di
casa
dalla
findanzata
(
nozze
già
fissate
a
ottobre
)
e
dai
futuri
suoceri
,
facoltosi
borghesi
,
per
aver
sparso
un
po
'
di
polvere
per
far
grattare
in
salotto
,
durante
un
ricevimento
,
e
aver
gettato
un
paio
di
bombette
pestilenziali
sul
pianerottolo
.
«
Domando
e
dico
,
che
male
c
'
è
?
»
ripeteva
il
giovane
.
«
Non
si
può
più
scherzare
.
»
Già
.
Non
si
può
.
O
,
perlomeno
,
non
più
come
una
volta
.
Da
qualche
anno
a
questa
parte
il
verbo
«
grattare
»
è
diventato
una
cosa
estremamente
seria
.
Durante
una
conferenza
-
stampa
,
il
leader
del
partito
algerino
pro
-
Francia
,
Sidi
Cara
,
ha
illustrato
il
libero
arbitrio
maomettano
dicendo
:
«
Allah
ha
dato
le
noci
agli
uomini
,
ma
non
gliele
rompe
»
.
StampaQuotidiana ,
Il
fascismo
è
stata
l
'
ultima
"
rappresentazione
"
offerta
dalla
piccola
borghesia
urbana
nel
teatro
della
vita
politica
nazionale
.
La
miserevole
fine
dell
'
avventura
fiumana
è
l
'
ultima
scena
della
rappresentazione
.
Essa
può
assumersi
come
l
'
episodio
più
importante
del
processo
di
intima
dissoluzione
di
questa
classe
della
popolazione
italiana
.
Il
processo
di
sfacelo
della
piccola
borghesia
si
inizia
nell
'
ultimo
decennio
del
secolo
scorso
.
La
piccola
borghesia
perde
ogni
importanza
e
scade
da
ogni
funzione
vitale
nel
campo
della
produzione
,
con
lo
sviluppo
della
grande
industria
e
del
capitale
finanziario
:
essa
diventa
pura
classe
politica
e
si
specializza
nel
"
cretinismo
parlamentare
"
.
Questo
fenomeno
che
occupa
una
gran
parte
della
storia
contemporanea
italiana
,
prende
diversi
nomi
nelle
sue
varie
fasi
:
si
chiama
originalmente
"
avvento
della
sinistra
al
potere
"
,
diventa
giolittismo
,
è
lotta
contro
i
tentativi
kaiseristici
di
Umberto
I
,
dilaga
nel
riformismo
socialista
.
La
piccola
borghesia
si
incrosta
nell
'
istituto
parlamentare
:
da
organismo
di
controllo
della
borghesia
capitalistica
sulla
Corona
e
sull
'
Amministrazione
pubblica
,
il
Parlamento
diviene
una
bottega
di
chiacchiere
e
di
scandali
,
diviene
un
mezzo
al
parassitismo
.
Corrotto
fino
alle
midolla
,
asservito
completamente
al
potere
governativo
,
il
Parlamento
perde
ogni
prestigio
presso
le
masse
popolari
.
Le
masse
popolari
si
persuadono
che
l
'
unico
strumento
di
controllo
e
di
opposizione
agli
arbitri
del
potere
amministrativo
è
l
'
azione
diretta
,
è
la
pressione
dall
'
esterno
.
La
settimana
rossa
del
giugno
1914
contro
gli
eccidi
,
è
il
primo
grandioso
intervento
delle
masse
popolari
nella
scena
politica
,
per
opporsi
direttamente
agli
arbitrii
del
potere
,
per
esercitare
realmente
la
sovranità
popolare
,
che
non
trova
più
una
qualsiasi
espressione
nella
Camera
rappresentativa
:
si
può
dire
che
nel
giugno
1914
il
parlamentarismo
è
,
in
Italia
,
entrato
nella
via
della
sua
organica
dissoluzione
e
col
parlamentarismo
la
funzione
politica
della
piccola
borghesia
.
La
piccola
borghesia
,
che
ha
definitivamente
perduto
ogni
speranza
di
riacquistare
una
funzione
produttiva
(
solo
oggi
una
speranza
di
questo
genere
si
riaffaccia
,
coi
tentativi
del
Partito
popolare
per
ridare
importanza
alla
piccola
proprietà
agricola
e
coi
tentativi
dei
funzionari
della
Confederazione
generale
del
Lavoro
per
galvanizzare
il
morticino
-
controllo
sindacale
)
cerca
in
ogni
modo
di
conservare
una
posizione
di
iniziativa
storica
:
essa
scimmieggia
la
classe
operaia
,
scende
in
piazza
.
Questa
nuova
tattica
si
attua
nei
modi
e
nelle
forme
consentiti
ad
una
classe
di
chiacchieroni
,
di
scettici
,
di
corrotti
:
lo
svolgimento
dei
fatti
che
ha
preso
il
nome
di
"
radiose
giornate
di
maggio
"
,
con
tutti
i
loro
riflessi
giornalistici
,
oratori
,
teatrali
,
piazzaioli
durante
la
guerra
,
è
come
la
proiezione
nella
realtà
di
una
novella
della
jungla
del
Kipling
:
la
novella
del
Bandar
-
Log
,
del
popolo
delle
scimmie
,
il
quale
crede
di
essere
superiore
a
tutti
gli
altri
popoli
della
jungla
,
di
possedere
tutta
l
'
intelligenza
,
tutta
l
'
intuizione
storica
,
tutto
lo
spirito
rivoluzionario
,
tutta
la
sapienza
di
governo
,
ecc
.
,
ecc
.
Era
avvenuto
questo
:
la
piccola
borghesia
,
che
si
era
asservita
al
potere
governativo
attraverso
la
corruzione
parlamentare
,
muta
la
forma
della
sua
prestazione
d
'
opera
,
diventa
antiparlamentare
e
cerca
di
corrompere
la
piazza
.
Nel
periodo
della
guerra
il
Parlamento
decade
completamente
:
la
piccola
borghesia
cerca
di
consolidare
la
sua
nuova
posizione
e
si
illude
di
aver
realmente
ucciso
la
lotta
di
classe
,
di
aver
preso
la
direzione
della
classe
operaia
e
contadina
,
di
aver
sostituito
l
'
idea
socialista
,
immanente
nelle
masse
,
con
uno
strano
e
bislacco
miscuglio
ideologico
di
imperialismo
nazionalista
,
di
"
vero
rivoluzionarismo
"
,
di
"
sindacalismo
nazionale
"
.
L
'
azione
diretta
delle
masse
nei
giorni
2-3-
dicembre
,
dopo
le
violenze
verificatesi
a
Roma
da
parte
degli
ufficiali
contro
i
deputati
socialisti
,
pone
un
freno
all
'
attività
politica
della
piccola
borghesia
,
che
da
quel
momento
cerca
di
organizzarsi
e
di
sistemarsi
intorno
a
padroni
più
ricchi
e
più
sicuri
che
non
sia
il
potere
di
Stato
ufficiale
,
indebolito
e
esaurito
dalla
guerra
.
L
'
avventura
fiumana
è
il
motivo
sentimentale
e
il
meccanismo
pratico
di
questa
organizzazione
sistematica
,
ma
appare
subito
evidente
che
la
base
solida
dell
'
organizzazione
è
la
diretta
difesa
della
proprietà
industriale
e
agricola
dagli
assalti
della
classe
rivoluzionaria
degli
operai
e
dei
contadini
poveri
.
Questa
attività
della
piccola
borghesia
,
divenuta
ufficialmente
"
il
fascismo
"
,
non
è
senza
conseguenza
per
la
compagine
dello
Stato
.
Dopo
aver
corrotto
e
rovinato
l
'
istituto
parlamentare
,
la
piccola
borghesia
corrompe
e
rovina
gli
altri
istituti
,
i
fondamentali
sostegni
dello
Stato
:
l
'
esercito
,
la
polizia
,
la
magistratura
.
Corruzione
e
rovina
condotte
in
pura
perdita
,
senza
alcun
fine
preciso
(
l
'
unico
fine
preciso
avrebbe
dovuto
essere
la
creazione
di
un
nuovo
Stato
:
ma
il
"
popolo
delle
scimmie
"
è
caratterizzato
appunto
dall
'
incapacità
organica
a
darsi
una
legge
,
a
fondare
uno
Stato
)
:
il
proprietario
,
per
difendersi
,
finanzia
e
sorregge
una
organizzazione
privata
,
la
quale
per
mascherare
la
sua
reale
natura
,
deve
assumere
atteggiamenti
politici
"
rivoluzionari
"
e
disgregare
la
più
potente
difesa
della
proprietà
,
lo
Stato
.
La
classe
proprietaria
ripete
,
nei
riguardi
del
potere
esecutivo
,
lo
stesso
errore
che
aveva
commesso
nei
riguardi
del
Parlamento
:
crede
di
potersi
meglio
difendere
dagli
assalti
della
classe
rivoluzionaria
,
abbandonando
gli
istituti
del
suo
Stato
ai
capricci
isterici
del
"
popolo
delle
scimmie
"
,
della
piccola
borghesia
.
La
piccola
borghesia
,
anche
in
questa
ultima
incarnazione
politica
del
"
fascismo
"
,
si
è
definitivamente
mostrata
nella
sua
vera
natura
di
serva
del
capitalismo
e
della
proprietà
terriera
,
di
agente
della
controrivoluzione
.
Ma
ha
anche
dimostrato
di
essere
fondamentalmente
incapace
a
svolgere
un
qualsiasi
compito
storico
:
il
popolo
delle
scimmie
riempie
la
cronaca
,
non
crea
storia
,
lascia
traccia
nel
giornale
,
non
offre
materiali
per
scrivere
libri
.
La
piccola
borghesia
,
dopo
aver
rovinato
il
Parlamento
,
sta
rovinando
lo
Stato
borghese
:
essa
sostituisce
,
in
sempre
più
larga
scala
,
la
violenza
privata
all
'
"
autorità
"
della
legge
,
esercita
(
e
non
può
fare
altrimenti
)
questa
violenza
caoticamente
,
brutalmente
,
e
fa
sollevare
contro
lo
Stato
,
contro
il
capitalismo
,
sempre
più
larghi
strati
della
popolazione
.
StampaQuotidiana ,
Giorni
fa
,
a
San
Antonio
,
nel
Texas
,
due
sorelle
di
sangue
indio
,
Inecita
e
Ines
,
hanno
festeggiato
il
loro
centesimo
compleanno
.
Circa
tremila
cittadini
si
sono
riuniti
attorno
alle
vegliarde
e
il
sindaco
ha
pronunciato
un
discorso
:
mettendo
fra
l
'
altro
in
rilievo
che
per
la
prima
volta
due
gemelli
raggiungevano
insieme
il
traguardo
del
secolo
.
Vi
è
di
più
:
le
vecchie
sorelle
sconvolgono
,
con
la
loro
biografia
e
le
loro
abitudini
,
ogni
opinione
sulla
longevità
.
Ines
si
è
sposata
tre
volte
e
ha
avuto
,
complessivamente
,
14
figli
;
Inecita
è
rimasta
nubile
,
nonostante
diverse
proposte
di
matrimonio
.
Ines
è
sempre
stata
sobria
,
non
ha
mai
bevuto
alcoolici
,
si
è
nutrita
prevalentemente
di
latte
e
verdura
,
assaggiando
un
po
'
di
carne
soltanto
a
Natale
e
Pasqua
;
Inecita
non
può
fare
a
meno
della
carne
due
volte
al
giorno
,
preferibilmente
al
sangue
,
pasteggia
indifferentemente
con
vino
o
birra
,
va
matta
per
i
liquori
forti
.
Una
punta
di
zenzero
o
un
acino
di
pepe
bastano
a
sconvolgere
lo
stomaco
dell
'
Ines
,
mentre
Inecita
ha
un
debole
per
i
peperoni
infuocati
e
seppellisce
le
sue
bistecche
nel
pepe
di
Cajenna
e
nelle
salse
piccanti
.
Ines
è
piuttosto
apprensiva
e
malinconica
;
Inecita
,
a
dispetto
del
nubilato
,
fu
instancabile
ballerina
,
e
ha
tuttora
un
carattere
allegro
e
spensierato
.
Sembra
,
dunque
,
che
le
strade
per
arrivare
senza
troppi
guasti
a
tardissima
età
siano
diverse
e
perfino
opposte
,
anche
per
creature
concepite
e
generate
assieme
,
biologicamente
omogenee
.
Del
resto
,
a
parte
l
'
età
,
i
famosi
fratelli
Ciang
,
originari
del
Siam
e
in
seguito
cittadini
americani
(
dopo
i
quali
tutti
i
fratelli
attaccati
assieme
furono
detti
«
siamesi
»
)
,
rappresentarono
,
nella
seconda
metà
del
secolo
scorso
,
un
vero
enigma
:
non
soltanto
dal
punto
di
vista
genetico
,
ma
anche
psicologico
e
morale
.
Uno
era
religiosissimo
,
l
'
altro
miscredente
:
uno
sobrio
fino
alla
mortificazione
,
l
'
altro
dedito
al
gioco
e
all
'
alcool
.
Essendo
indissolubilmente
legati
,
s
'
erano
messi
d
'
accordo
:
quello
morigerato
,
seduto
di
traverso
sulla
panca
della
bettola
o
della
bisca
,
leggeva
la
Bibbia
mentre
l
'
altro
sbevazzava
whisky
o
rilanciava
a
poker
;
il
dissoluto
,
in
chiesa
,
guardava
distrattamente
cose
e
persone
,
mentre
il
fratello
pregava
.
Il
buono
,
fatto
incredibile
,
era
di
«
costituzione
più
forte
»
:
ma
fu
«
costretto
»
a
morire
sessantenne
in
seguito
a
una
polmonite
doppia
buscata
dal
fratello
.
Tutto
ciò
fa
pensare
che
l
'
eguaglianza
fra
gli
uomini
sia
un
nobile
obiettivo
,
ma
alquanto
difficile
da
raggiungere
.
I
giocattoli
di
moda
a
Londra
rappresentano
animali
preistorici
in
gomma
:
brontosauri
,
tirannosauri
,
plesiosauri
eccetera
.
Sembra
che
i
bambini
provino
speciale
simpatia
per
i
dinosauri
.