StampaQuotidiana ,
Democrazia
e
pluralismo
sono
il
pezzo
forte
della
grande
«
operazione
sorriso
»
lanciata
negli
ultimi
anni
dal
Pci
:
ma
l
'
opinione
democratica
,
alla
quale
è
in
primo
luogo
rivolta
questa
campagna
pubblicitaria
,
dovrebbe
guardare
con
attenzione
il
contenuto
della
scatola
che
le
viene
offerta
con
tanta
generosità
.
Potrebbe
rivelarsi
intriso
di
contenuti
inquinanti
,
e
di
autentici
veleni
.
Un
buon
punto
di
partenza
può
essere
l
'
esame
del
duplice
atteggiamento
del
gruppo
dirigente
comunista
verso
l
'
ondata
di
contestazione
iniziata
nel
1968
.
Dopo
una
fase
di
incertezza
,
condanne
e
deplorazioni
si
sono
moltiplicate
:
il
movimento
è
stato
bollato
come
espressione
di
estremismo
infantile
e
di
spontaneismo
incontrollato
;
la
sua
debolezza
organizzativa
,
l
'
inconsistenza
delle
sue
posizioni
teoriche
,
la
povertà
delle
sue
mitologie
-
non
ultima
il
maoismo
-
sono
state
duramente
denunciate
e
non
di
rado
fatte
oggetto
di
impietose
derisioni
.
Sono
queste
le
posizioni
alle
quali
attinge
fiducia
e
sicurezza
il
pubblico
democratico
e
borghese
,
vittima
per
tanti
anni
di
ogni
sorta
di
aggressioni
materiali
e
morali
,
e
tentato
alfine
di
vedere
nel
Pci
quella
forza
d
'
ordine
e
di
restaurazione
di
cui
la
sua
stanchezza
gli
fa
avvertire
così
vivamente
il
bisogno
.
Non
v
'
è
alcuna
necessità
di
mettere
in
discussione
la
buona
fede
di
chi
adesso
si
fa
paladino
di
tesi
così
rassicuranti
.
Viene
piuttosto
in
mente
il
«
bispensiero
»
di
orwelliana
memoria
-
se
il
riferimento
è
consentito
a
proposito
di
un
partito
che
si
presenta
agli
italiani
con
la
figura
rispettabile
di
Giorgio
Amendola
e
con
quella
,
un
po
'
più
ambigua
,
di
Enrico
Berlinguer
.
E
tuttavia
,
quale
immagine
più
adatta
a
designare
l
'
intreccio
fra
le
ampie
assicurazioni
date
ai
pavidi
e
ai
timorosi
,
e
la
spregiudicata
utilizzazione
che
il
Pci
continua
a
fare
delle
spinte
eversive
così
duramente
condannate
in
altra
sede
?
Di
fatto
,
le
spinte
eversive
vengono
condannate
dai
comunisti
sino
a
quando
sono
controllate
dai
«
gruppuscoli
»
dell
'
ultrasinistra
;
ma
vengono
invece
levate
al
cielo
,
ed
esaltate
come
grande
moto
democratico
dei
lavoratori
,
dei
giovani
e
delle
donne
,
quando
il
Pci
riesce
ad
assoggettarle
alla
propria
guida
.
Che
è
ciò
che
in
misura
sempre
più
ampia
è
accaduto
negli
ultimi
anni
,
grazie
alla
superiore
efficienza
dell
'
organizzazione
comunista
ufficiale
.
In
tal
modo
le
spinte
contestatrici
e
le
loro
emanazioni
sono
venute
ad
assumere
un
posto
centrale
nelle
nuove
strategie
del
Pci
:
e
il
non
averlo
inteso
è
all
'
origine
di
non
pochi
errori
di
alcuni
dei
più
noti
leader
democratici
.
Del
movimento
sessantottesco
il
Pci
ha
infatti
ritenuto
e
fatto
propria
soprattutto
la
spinta
al
regime
assembleare
,
che
i
gruppuscoli
avevano
promosso
per
imporre
la
propria
volontà
di
minoranza
alle
maggioranze
disorganizzate
.
Nella
versione
controllata
dal
Pci
,
alla
violenza
dei
gruppuscoli
si
sostituisce
l
'
azione
ben
più
vasta
e
penetrante
del
partito
e
delle
organizzazioni
parallele
ad
esso
collegate
.
Esautorati
i
poteri
legali
creati
dal
voto
espresso
dalle
maggioranze
democratiche
,
le
loro
funzioni
vengono
di
fatto
trasferite
ad
assemblee
che
si
presumono
unitarie
,
ma
di
cui
i
comunisti
sono
certi
di
acquistare
il
controllo
grazie
ad
una
organizzazione
politico
-
sindacale
di
tipo
capillare
alla
quale
i
partiti
democratici
,
proprio
perché
democratici
,
non
hanno
nulla
di
equivalente
da
contrapporre
.
Gli
esempi
sono
sotto
gli
occhi
di
tutti
.
Sul
terreno
sindacale
,
opportune
disposizioni
dello
statuto
dei
lavoratori
,
riecheggiate
in
decine
di
provvedimenti
legislativi
,
escludono
dalla
rappresentanza
le
organizzazioni
diverse
dalla
Triplice
,
anche
quando
sono
di
fatto
maggioritarie
.
Nelle
università
e
nelle
scuole
è
in
corso
già
da
qualche
anno
una
vasta
manovra
tendente
ad
affidare
il
controllo
ad
assemblee
di
tutto
il
personale
docente
e
non
docente
dominate
dai
sindacati
confederali
,
senza
alcun
riguardo
ai
livelli
tecnici
e
di
competenza
.
Operazioni
,
queste
,
agevolate
dagli
errori
di
valutazione
della
direzione
democristiana
,
ancora
vittima
dell
'
illusione
che
la
società
italiana
rimanga
,
a
livello
«
antropologico
»
,
fondamentalmente
cattolica
.
Su
queste
premesse
Berlinguer
può
dichiarare
tranquillamente
,
come
ha
fatto
nella
sua
ultima
relazione
al
Comitato
Centrale
del
Pci
,
che
i
comunisti
non
vogliono
«
fare
da
soli
né
con
i
soli
partiti
di
sinistra
»
,
e
che
anzi
considerano
«
essenziale
il
ruolo
e
l
'
iniziativa
di
ogni
altra
forza
politica
democratica
e
popolare
»
.
Gli
strumenti
in
possesso
del
Pci
garantiscono
infatti
che
queste
iniziative
resteranno
confinate
a
un
ruolo
nettamente
subordinato
e
che
il
potere
di
controllo
sarà
affidato
a
mani
sicure
.
E
chiaro
che
in
questa
fase
i
comunisti
,
ancora
ai
margini
del
potere
,
dovranno
allargare
i
propri
consensi
anche
facendo
concessioni
a
ogni
sorta
di
richieste
:
ma
esse
diverranno
superflue
nel
secondo
tempo
,
quando
il
Pci
disporrà
di
«
argomenti
»
più
efficaci
.
E
non
si
tratta
di
un
processo
limitato
ai
livelli
intermedi
e
di
base
.
La
nuova
struttura
di
potere
destinata
a
governare
la
società
italiana
in
regime
di
compromesso
storico
dovrebbe
estendersi
,
nei
disegni
del
Pci
,
sino
ai
vertici
dello
Stato
.
Quale
essa
debba
essere
a
livello
costituzionale
è
stato
autorevolmente
indicato
in
uno
studio
recente
dell
'
on.
Natta
,
presidente
del
gruppo
parlamentare
comunista
alla
Camera
(
«
Critica
marxista
»
,
1975
,
n
.
6
)
:
e
le
sue
vedute
sono
state
subito
avallate
dai
soliti
intellettuali
organici
alla
Luigi
Berlinguer
.
Nel
nuovo
regime
,
chiariscono
i
costituzionalisti
del
berlinguerismo
,
maggioranza
parlamentare
e
maggioranza
di
governo
potranno
essere
cose
diverse
;
e
anzi
a
livello
parlamentare
si
potrà
anche
rinunciare
alla
distinzione
fra
maggioranza
e
opposizione
,
e
affidare
invece
le
funzioni
di
controllo
e
d
'
opposizione
ai
canali
«
interni
»
della
partecipazione
ai
vari
livelli
,
regionale
,
sindacale
,
locale
.
Il
Parlamento
assumerebbe
in
tal
modo
la
fisionomia
di
una
sorta
di
stanza
di
compensazione
,
chiamata
a
mediare
le
spinte
diverse
che
vengono
dai
vari
organismi
-
sempre
,
peraltro
,
«
unitari
»
-
nei
quali
si
articola
il
corpo
sociale
.
Naturalmente
,
i
nuovi
teorici
abbondano
in
fatto
di
professione
di
fede
nelle
validità
della
tradizione
garantista
,
e
ammoniscono
anzi
solennemente
sulla
necessità
di
evitare
che
in
Italia
si
ripeta
quel
che
negli
Stati
socialisti
è
capitato
quando
da
quelle
tradizioni
ci
si
è
discostati
.
Quasi
che
non
capitino
tuttora
,
e
quasi
che
il
regime
così
delineato
non
assomigli
pericolosamente
,
al
di
là
di
tutte
le
buone
intenzioni
,
a
quello
sovietico
(
anche
dei
tempi
più
oscuri
)
,
dove
pure
si
pretende
che
il
regime
unanimistico
e
l
'
assenza
di
opposizione
venga
compensato
,
e
largamente
,
dalla
partecipazione
delle
masse
,
mobilitate
a
comando
,
tutte
le
volte
che
serve
,
ad
approvare
democraticamente
le
decisioni
dei
dirigenti
.
«
Pluralismo
»
e
«
democrazia
»
per
i
teorici
dell
'
eurocomunismo
hanno
dunque
un
significato
ben
diverso
da
quello
che
ad
essi
attribuiscono
i
democratici
.
Intanto
,
una
rete
dalle
maglie
sempre
più
strette
viene
stendendosi
su
tutto
il
paese
:
e
ciascuno
può
constatarlo
nell
'
ambito
della
propria
esperienza
.
I
soli
a
non
vederlo
sono
quei
politici
che
,
nonostante
i
leali
ed
espliciti
avvertimenti
di
Berlinguer
,
continuano
a
considerare
il
compromesso
storico
come
un
semplice
incontro
di
vertice
,
che
addirittura
servirebbe
alla
democrazia
.
StampaQuotidiana ,
È
circolata
da
pochi
giorni
la
voce
,
sebbene
in
una
ristretta
cerchia
di
persone
,
di
ingenti
truffe
,
commesse
nella
nostra
città
da
una
bella
quanto
furba
avventuriera
francese
,
delle
quali
sarebbero
rimaste
vittime
cospicui
personaggi
,
dell
'
uno
e
dell
'
altro
sesso
,
appartenenti
ai
più
alti
gradi
sociali
.
A
mezzo
il
maggio
dell
'
anno
scorso
,
capitarono
qui
,
non
si
sa
di
dove
,
due
eleganti
straniere
,
dall
'
aria
molto
distinta
e
,
su
per
giù
,
della
medesima
età
,
le
quali
presero
alloggio
nella
casa
al
n
.
3
di
via
Mura
delle
Cattive
,
di
proprietà
del
cav
.
Tagliavia
,
che
misero
su
con
grande
lusso
di
arredamento
.
Le
due
signore
,
entrambe
bionde
,
che
dicevano
di
essere
parigine
,
si
qualificarono
una
per
Isabella
Maria
Margherita
Miloska
,
l
'
altra
semplicemente
per
Théodosie
Monel
.
Di
lì
a
poco
che
si
furono
installate
nel
quartiere
da
loro
preso
a
pigione
,
su
per
i
giornali
cittadini
apparvero
degli
avvisi
,
tanto
suggestivi
nella
loro
laconicità
,
con
i
quali
Madama
Miloska
,
famosa
chiromante
,
si
offriva
di
predire
l
'
avvenire
alle
persone
che
avessero
avuto
desiderio
di
conoscerlo
,
mercé
il
compenso
di
cinque
lire
.
Da
quel
momento
,
nella
loro
casa
,
ch
'
era
apparsa
solitaria
e
pur
circondata
da
una
aureola
d
'
impenetrabile
mistero
,
si
determinò
un
via
vai
di
persone
,
dall
'
aria
trepida
e
circospetta
,
da
principio
limitato
,
ma
che
a
mano
a
mano
andava
assumendo
proporzioni
addirittura
impressionanti
.
Non
vi
era
ora
del
giorno
nella
quale
sotto
quella
casa
non
si
vedessero
stazionare
carrozze
ed
automobili
signorili
;
eccezion
fatta
del
mercoledì
,
giorno
nel
quale
,
perché
da
lei
ritenuto
nefasto
,
madama
Miloska
non
teneva
seduta
.
I
clienti
della
famosa
chiromante
,
i
cui
prodigi
già
volavano
di
bocca
in
bocca
,
appartenevano
,
per
lo
più
,
al
sesso
debole
;
ma
anche
quello
cosiddetto
forte
vi
aveva
una
larga
ed
eletta
rappresentanza
;
e
,
mentre
quello
si
componeva
di
donne
dell
'
aristocrazia
e
della
più
alta
borghesia
,
in
questo
figuravano
persino
professori
e
magistrati
!
Madama
Miloska
,
bella
,
dagli
occhi
azzurri
,
con
una
carnagione
meravigliosa
,
la
voce
incantevole
,
oltre
che
alla
suggestione
in
lei
proveniente
dalle
sue
arti
misteriose
,
esercitava
sulle
clienti
,
e
più
sui
clienti
,
un
fascino
irresistibile
;
conscia
delle
debolezze
e
dei
dolori
dell
'
anima
umana
,
sapeva
,
con
arte
squisita
e
ad
un
tempo
terribile
,
coltivarli
ed
addolcirli
.
Chi
aveva
un
desiderio
da
raggiungere
,
un
sogno
da
realizzare
,
un
dolore
da
abolire
,
un
male
da
guarire
,
in
madama
Miloska
trovava
la
sicura
via
per
conseguire
le
proprie
aspirazioni
;
ma
non
tutti
i
presagi
della
chiromante
riuscivano
lieti
;
fra
quelli
rosei
,
promettenti
la
vincita
di
una
quaterna
al
lotto
o
il
ritorno
alla
famiglia
del
marito
traviato
,
qualcuno
ne
sortiva
terribilmente
nero
e
spaventevole
.
Si
afferma
,
al
riguardo
di
una
grande
donna
della
nostra
aristocrazia
,
ben
nota
nei
più
alti
circoli
,
che
,
avendo
avuto
predetti
non
sappiamo
quali
funesti
avvenimenti
,
fosse
stata
trasportata
nel
proprio
palazzo
in
un
grave
accesso
di
convulsione
.
Per
contro
,
ad
una
distinta
signora
,
osservandole
la
palma
della
mano
,
ebbe
profeticamente
a
dire
:
«
Io
vi
scorgo
una
pianta
,
dalla
quale
sortiranno
sicuramente
quattro
numeri
.
Coltiverò
questa
pianta
,
i
cui
germogli
saranno
la
vostra
ricchezza
ma
essi
non
potranno
spuntare
prima
del
916
»
.
La
signora
,
da
quel
momento
,
cominciò
a
credersi
milionaria
;
e
,
nella
certezza
della
propria
illusione
,
si
dette
a
fare
regali
a
diritta
e
a
manca
,
ai
propri
congiunti
.
Ma
i
miracoli
,
perchè
madama
Miloska
potesse
operarli
,
bisognava
che
fossero
agevoli
per
via
di
certe
operazioni
sopra
oggetti
personali
di
chi
li
invocava
.
Tali
oggetti
,
si
intende
,
dovevano
essere
preziosi
,
preferibilmente
brillanti
,
e
servivano
a
madama
per
talismanarli
.
In
che
cosa
consistesse
tale
operazione
,
nessuno
sa
:
ma
certo
è
che
,
a
quella
guisa
che
senza
denaro
non
si
canta
messa
,
senza
...
brillanti
non
si
potevano
ottenere
miracoli
,
almeno
da
madama
Miloska
.
Ella
,
da
prima
,
se
li
faceva
consegnare
ad
uno
ad
uno
,
li
talismanava
e
li
riconsegnava
;
ma
appresso
,
la
talismanazione
dovendo
essere
collettiva
,
se
li
faceva
ridare
tutti
in
una
volta
.
In
questo
modo
,
semplice
e
pur
sciocco
,
madama
Miloska
,
oltre
a
molti
danari
,
strappati
alle
clienti
con
le
sue
altre
subdole
arti
,
era
venuta
in
possesso
di
una
grande
quantità
di
gioielli
formanti
addirittura
un
tesoro
.
Le
signore
andavano
e
venivano
dalla
di
lei
casa
,
le
loro
automobili
vi
rombavano
a
basso
,
vi
scalpitavano
i
cavalli
delle
carrozze
,
ma
il
miracolo
non
era
ancora
maturo
;
il
miracolo
,
per
tutto
in
una
volta
,
si
compì
il
giorno
2
di
questo
mese
e
,
precisamente
,
perché
la
data
non
ne
potesse
essere
scordata
,
il
Venerdì
Santo
.
Quando
,
quel
triste
e
pur
fatale
giorno
,
le
fervide
clienti
e
i
non
meno
fervidi
clienti
della
miracolosa
,
bella
,
suggestiva
,
sempre
giovane
chiromante
,
andarono
come
di
consueto
al
n
.
3
di
via
Mura
delle
Cattive
,
trovarono
ohimè
,
che
madama
Miloska
era
fuggita
,
portando
seco
i
loro
gioielli
.
Non
è
a
dire
l
'
amara
delusione
provata
,
forse
più
grande
del
dolore
pel
danno
patito
;
ma
nessuna
e
nessuno
per
allora
parlò
.
Ora
,
però
,
che
la
coscienza
della
truffa
patita
è
penetrata
in
tutti
,
le
denuncie
contro
la
fuggitiva
madama
Miloska
sono
cominciate
a
fioccare
sul
tavolo
del
procuratore
del
Re
.
Sino
a
ieri
solo
,
se
le
nostre
informazioni
sono
esatte
,
egli
ne
aveva
ricevute
sei
;
ma
molte
e
molte
altre
ancora
se
ne
aspetta
.
StampaQuotidiana ,
Avremmo
preferito
una
maggiore
schiettezza
nel
discorso
dell
'
on.
Enrico
Berlinguer
sull
'
austerità
.
Le
prospettive
di
cui
egli
ha
parlato
solo
in
parte
,
e
in
parte
minore
,
nascono
infatti
da
straordinarie
circostanze
,
dipendenti
da
sviluppi
internazionali
o
dalla
interna
fragilità
del
sistema
economico
italiano
.
In
misura
assai
più
grande
la
paralisi
del
«
modello
di
sviluppo
»
finora
esistente
,
la
violenza
e
il
disordine
che
attanagliano
la
vita
del
nostro
paese
,
tutte
quelle
«
traversie
»
,
insomma
,
che
il
Pci
si
propone
di
trasformare
in
«
opportunità
»
,
sono
il
risultato
dell
'
aggressione
che
per
anni
i
comunisti
hanno
condotto
contro
le
istituzioni
politiche
e
sociali
della
democrazia
italiana
,
in
accordo
più
o
meno
dichiarato
con
l
'
estremismo
extraparlamentare
.
Non
si
vede
,
del
resto
,
perché
un
partito
che
si
propone
di
cambiare
la
società
debba
nascondere
la
parte
ch
'
esso
ha
avuto
nella
demolizione
del
vecchio
ordine
di
cose
:
ed
è
verosimile
che
in
sede
storica
i
comunisti
non
mancheranno
di
sottolineare
questo
loro
contributo
.
Ma
per
adesso
non
si
tratta
di
fare
storia
ma
di
sviluppare
un
'
azione
politica
in
corso
:
e
che
in
politica
la
«
simulazione
»
e
la
«
doppia
verità
»
siano
assai
redditizie
non
è
l
'
ultimo
insegnamento
che
i
comunisti
abbiano
tratto
dai
loro
sempre
più
stretti
commerci
con
certo
cattolicesimo
«
di
sinistra
»
.
Ma
ciò
che
conta
è
il
contenuto
specifico
della
proposta
berlingueriana
.
Non
è
impossibile
vedervi
,
e
vi
si
è
vista
,
una
larga
coincidenza
con
tesi
politiche
che
per
anni
sono
state
proprie
della
sinistra
democratica
.
Una
correzione
dello
sviluppo
nel
senso
della
destinazione
di
una
quota
sempre
più
ampia
delle
risorse
disponibili
agli
investimenti
sociali
,
volta
a
riequilibrare
l
'
eccessivo
incremento
dei
consumi
privati
,
è
stata
da
anni
riconosciuta
necessaria
ad
assicurare
alle
grandi
masse
degli
italiani
una
più
autentica
partecipazione
ai
vantaggi
del
progresso
economico
e
civile
del
paese
.
Che
ciò
debba
comportare
il
contenimento
dei
consumi
a
favore
degli
investimenti
,
e
che
in
taluni
casi
possa
essere
opportuna
l
'
adozione
dei
meccanismi
atti
a
soddisfare
con
forme
sociali
e
collettive
bisogni
la
cui
soddisfazione
su
scala
individuale
sarebbe
assai
meno
efficace
e
più
costosa
,
è
parimenti
indiscusso
.
Ma
nel
pensiero
democratico
queste
misure
hanno
solo
un
valore
strumentale
e
subordinato
al
fine
del
migliore
funzionamento
di
un
tipo
di
sviluppo
nel
quale
il
consumo
e
il
consumatore
individuale
rimangono
i
destinatari
principali
dei
beni
prodotti
e
delle
opportunità
offerte
dal
progresso
civile
.
Non
v
'
è
posto
,
in
una
concezione
democratica
del
rapporto
tra
consumi
individuali
e
consumi
pubblici
,
per
l
'
erezione
del
momento
sociale
e
collettivo
a
ideale
politico
e
morale
.
Che
è
proprio
ciò
che
invece
caratterizza
l
'
austerità
berlingueriana
,
di
cui
sarebbe
grave
errore
sottovalutare
le
implicazioni
a
lungo
termine
in
vista
di
parziali
coincidenze
con
gli
obiettivi
delle
forze
democratiche
nel
breve
e
nel
medio
termine
.
L
'
austerità
proposta
dal
Pci
vuol
essere
infatti
la
realizzazione
di
un
modello
di
vita
ispirato
a
una
scala
di
valori
profondamente
diversa
e
al
limite
opposta
a
quella
che
presiede
a
ogni
società
libera
e
democratica
.
Tra
questi
valori
il
momento
collettivo
occupa
un
posto
assai
più
alto
del
momento
individuale
,
e
finisce
di
fatto
per
coincidere
col
momento
etico
in
quanto
superamento
dell
'
individualismo
,
sempre
qualificato
come
«
eccessivo
»
ed
«
esasperato
»
:
che
è
poi
la
motivazione
con
la
quale
si
vorrebbero
giustificare
l
'
indigenza
e
la
mancanza
di
prospettive
personali
e
individuali
che
caratterizzano
i
felici
paesi
del
socialismo
e
della
democrazia
popolare
.
E
possibile
che
nell
'
accezione
berlingueriana
questi
valori
si
colorino
anche
di
un
'
esaltazione
dell
'
istanza
pauperistica
di
cui
è
facile
individuare
l
'
origine
,
ancora
una
volta
,
nelle
frequentazioni
cattoliche
del
leader
comunista
:
e
certo
,
l
'
insistenza
sul
tema
del
sacrificio
quale
connotazione
etica
della
nuova
società
,
in
contrapposizione
all
'
egoismo
e
al
materialismo
che
caratterizzerebbero
la
nostra
realtà
capitalistica
e
borghese
,
conferisce
al
programma
di
austerità
ambizioni
di
riforma
di
grande
respiro
,
sociale
e
morale
:
alle
quali
è
doveroso
dare
risposta
sullo
stesso
terreno
.
Occorre
dunque
ricordare
che
per
la
cultura
liberale
e
democratica
-
quella
autentica
,
rimasta
fedele
ai
princìpi
da
cui
è
nata
la
libertà
moderna
-
l
'
individuo
non
è
un
disvalore
ma
il
fine
stesso
alla
cui
esaltazione
e
al
cui
sviluppo
sono
ordinate
tutte
le
attività
economiche
e
culturali
della
società
.
Che
l
'
uomo
abbia
diritto
a
un
proprio
individuale
destino
e
a
riempire
la
propria
vita
dei
contenuti
che
liberamente
vorrà
scegliere
e
riuscirà
a
conseguire
è
il
principio
sul
quale
si
regge
l
'
insieme
di
garanzie
che
il
mondo
libero
ha
eretto
a
difesa
della
persona
umana
.
In
questo
senso
,
l
'
abbondanza
dei
beni
di
consumo
e
la
possibilità
della
loro
appropriazione
individuale
nella
misura
più
larga
possibile
offrono
una
sempre
più
vasta
e
più
varia
gamma
di
alternative
tra
le
quali
si
opera
la
libera
scelta
di
ognuno
:
e
quanto
più
ampia
sarà
questa
possibilità
di
scelta
tanto
più
concreta
e
più
ricca
di
contenuti
sarà
la
libertà
di
ciascuno
.
Gli
italiani
della
generazione
presente
hanno
sperimentato
ciò
che
questo
può
significare
per
la
vita
dei
singoli
e
delle
collettività
nel
suo
insieme
:
con
la
possibilità
,
incomparabilmente
maggiore
che
in
passato
,
che
dopo
il
«
miracolo
economico
»
si
è
offerta
a
ciascuno
di
accedere
a
nuove
forme
di
svago
e
di
cultura
,
dai
viaggi
alle
letture
agli
spettacoli
e
non
meno
alla
possibilità
di
impiegare
le
proprie
energie
'
ad
attività
di
lavoro
che
,
nonostante
tutti
i
discorsi
sull
'
alienazione
,
sono
assai
più
diversificate
e
significative
di
quelle
consentite
nella
vecchia
società
rurale
e
pauperistica
.
In
tal
senso
va
denunciato
l
'
equivoco
contenuto
nelle
affermazioni
dei
Berlinguer
,
Lama
o
Barca
sull
'
austerità
come
momento
caratterizzante
di
tutte
le
fasi
creative
della
storia
.
Perché
certo
anche
nell
'
economia
di
mercato
vi
è
un
momento
di
«
astinenza
capitalistica
»
di
smithiana
memoria
,
nella
misura
in
cui
la
limitazione
del
consumo
è
ineliminabile
da
ogni
processo
di
accumulazione
.
Ma
nella
società
libera
,
che
i
marxisti
chiamano
borghese
,
l
'
astinenza
e
l
'
austerità
sono
preliminari
al
conseguimento
di
quella
abbondanza
di
beni
al
servizio
dei
bisogni
individuali
che
resta
la
finalità
ultima
di
tutto
il
processo
produttivo
.
Non
l
'
austerità
ma
l
'
edonismo
»
è
l
'
asse
su
cui
ruotano
i
sistemi
capitalistici
:
quelli
attuali
non
meno
di
quelli
delle
origini
,
ai
quali
si
deve
l
'
abbattimento
del
modo
di
produzione
preindustriale
.
Edonismo
da
intendere
nel
senso
,
che
i
vecchi
trattatisti
ritenevano
appena
necessario
chiarire
,
che
i
«
piaceri
»
da
soddisfare
possono
essere
i
più
diversi
,
dai
minori
e
triviali
ai
più
alti
.
Vi
sono
state
e
vi
sono
,
in
questi
sistemi
,
distorsioni
che
è
doveroso
correggere
con
misure
atte
ad
assicurare
la
necessaria
priorità
ai
bisogni
riconosciuti
prioritari
,
e
ad
affinare
e
qualificare
sempre
meglio
i
bisogni
di
cui
la
domanda
presente
sul
mercato
chiede
la
soddisfazione
.
Ma
nelle
società
libere
questo
compito
è
affidato
alle
capacità
di
progresso
interne
alla
società
stessa
,
attraverso
la
crescita
della
cultura
e
della
coscienza
civile
quali
forze
chiamate
a
orientarla
e
a
dirigerla
verso
nuove
e
più
alte
finalità
.
Vi
sono
anche
altri
modi
per
affrontare
questi
problemi
:
quelli
,
per
esempio
,
che
affidano
ai
poteri
pubblici
e
alle
istanze
collettive
le
scelte
che
le
società
libere
riservano
invece
agli
individui
.
Allora
,
sarà
il
consumatore
collettivo
,
espresso
dalle
istituzioni
sociali
,
a
indicare
quali
beni
,
quali
servizi
o
quale
tipo
di
svaghi
siano
da
preferire
agli
altri
,
magari
designati
dalle
preferenze
individuali
.
Sono
modi
nei
quali
si
realizza
il
ricorrente
bisogno
di
dare
un
ordine
(
che
spesso
è
solo
la
proiezione
dei
propri
criteri
e
valori
)
all
'
apparente
disordine
e
al
caos
delle
molteplici
scelte
degli
individui
.
Tra
i
due
modi
siamo
tutti
chiamati
a
fare
,
in
qualche
modo
,
la
nostra
scelta
.
Ma
chi
sceglie
lo
faccia
avendo
ben
chiaro
che
l
'
alternativa
è
tra
la
società
libera
dell
'
Occidente
e
lo
squallido
universo
senza
speranza
che
abbiamo
imparato
a
conoscere
nei
paesi
dell
'
orbe
sovietico
:
che
restano
,
nonostante
tutte
le
acrobazie
dialettiche
,
il
solo
e
unico
modello
al
quale
siano
capaci
di
guardare
i
nostri
«
eurocomunisti
»
.
In
nome
di
scelte
collettive
e
di
«
austerità
»
destinate
a
realizzare
un
mondo
migliore
si
sono
a
lungo
considerati
gli
individui
alla
stregua
di
pietre
sulle
quali
passa
il
cammino
della
storia
.
Al
di
là
delle
intenzioni
personali
(
che
sono
anche
in
questo
caso
irrilevanti
)
l
'
austerità
berlingueriana
è
figlia
della
stessa
matrice
.
StampaQuotidiana ,
Alle
8,15
il
ministro
della
guerra
,
generale
Zupelli
,
si
è
recato
al
Quirinale
,
dove
è
stato
ricevuto
dal
Re
.
Il
colloquio
tra
il
Sovrano
ed
il
Ministro
è
durato
sino
alle
8,30
.
Alle
8,15
è
entrato
alla
Consulta
l
'
on
.
Sonnino
.
Alle
9,15
vi
si
è
recato
il
presidente
del
Consiglio
on
.
Salandra
.
Alle
10
è
giunto
alla
Consulta
il
solito
segretario
del
principe
di
Bülow
,
latore
di
una
lettera
.
Alle
10,15
il
Presidente
del
Consiglio
ed
il
Ministro
degli
Esteri
,
che
attendevano
evidentemente
la
comunicazione
dell
'
ambasciatore
di
Germania
,
hanno
lasciato
la
Consulta
e
si
sono
recati
al
Consiglio
dei
ministri
,
che
si
è
riunito
subito
a
palazzo
Braschi
.
La
riunione
dei
ministri
è
durata
fino
alle
12,30
.
La
presidenza
del
Consiglio
non
ha
ritenuto
opportuno
,
come
ha
sempre
fatto
sino
ad
oggi
,
di
distribuire
il
comunicato
alla
stampa
.
Questa
omissione
del
comunicato
è
giudicata
un
sintomo
grave
.
Il
governo
si
dice
non
ha
diramato
il
consueto
comunicato
perché
si
riserva
di
far
conoscere
al
paese
le
risoluzioni
prese
,
per
mezzo
di
un
comunicato
ufficiale
,
che
sarà
trasmesso
dalla
«
Stefani
»
.
I
circoli
giornalistici
sono
dunque
completamente
all
'
oscuro
di
qualsiasi
preciso
dato
di
fatto
.
Per
due
volte
si
è
diffusa
la
voce
della
partenza
di
Bülow
,
che
è
stata
subito
smentita
.
Tale
voce
ha
avuto
origine
dal
fatto
che
ieri
l
'
ambasciatore
straordinario
del
Kaiser
,
che
ha
a
Roma
tanti
amici
nel
mondo
politico
e
nell
'
aristocrazia
,
ha
inviato
numerose
carte
di
visita
per
congedo
,
nelle
quali
il
principe
si
scusa
di
non
poter
porgere
personalmente
i
saluti
e
dichiara
esplicitamente
che
la
sua
missione
è
finita
.
Intanto
continua
sempre
l
'
esodo
dei
sudditi
tedeschi
e
austriaci
.
StampaQuotidiana ,
Ieri
,
nel
pomeriggio
,
in
esecuzione
del
deliberato
del
Consiglio
dei
ministri
,
l
'
on
.
Sonnino
ha
telegrafato
al
duca
D
'
Avarna
a
Vienna
il
testo
della
dichiarazione
di
guerra
.
Il
telegramma
,
a
causa
della
interruzione
delle
comunicazioni
,
non
è
giunto
al
nostro
ambasciatore
a
Vienna
.
Oggi
alle
15,30
l
'
on
.
Sonnino
ha
perciò
consegnato
al
barone
Macchio
il
testo
della
dichiarazione
di
guerra
insieme
coi
passaporti
,
anche
per
il
personale
diplomatico
e
consolare
dell
'
Austria
,
e
di
conseguenza
l
'
ambasciatore
partirà
stasera
o
domani
via
Svizzera
.
Per
la
via
Svizzera
rientreranno
anche
il
duca
D
'
Avarna
,
il
personale
di
ambasciata
di
Vienna
,
e
i
consoli
,
appena
avranno
notizia
del
richiamo
.
StampaQuotidiana ,
Per
tutta
la
lunga
campagna
elettorale
,
la
sinistra
ha
sognato
di
poter
trovare
una
scorciatoia
che
le
consentisse
di
sorpassare
in
fretta
una
Casa
delle
Libertà
che
la
precedeva
di
molti
chilometri
.
Certi
com
'
erano
del
ritardo
accumulato
in
cinque
anni
di
governi
inconcludenti
,
e
abituati
a
imboccare
vie
giudiziarie
e
ad
aprire
cantieri
istituzionali
per
far
ribaltare
la
macchina
dell
'
opposizione
,
anche
questa
volta
i
piloti
dell
'
Ulivo
hanno
premuto
l
'
acceleratore
alla
ricerca
della
strada
breve
e
sbrigativa
,
evitando
il
normale
confronto
elettorale
.
Naturalmente
,
per
costringere
l
'
auto
della
Casa
delle
Libertà
a
fermarsi
o
,
meglio
,
a
uscire
di
strada
,
bisognava
incepparne
il
motore
,
ossia
Silvio
Berlusconi
.
Così
in
tutta
fretta
sono
state
riesumate
le
carte
sulla
nascita
delle
sue
fortune
,
affidando
ai
comici
l
'
incarico
di
gettare
olio
sulla
pista
.
Ma
ciò
non
è
bastato
ed
ecco
allora
spuntare
magicamente
sulle
pagine
di
«
Repubblica
»
la
divisione
guastatori
scelti
della
sinistra
,
un
rapporto
sui
conti
della
Fininvest
preparato
dalla
società
di
revisione
Kpmg
per
incarico
della
procura
di
Milano
.
Nella
relazione
si
congettura
di
società
fiscalmente
impenetrabili
e
di
intrecci
segreti
:
il
tutto
certificato
da
un
perito
,
cioè
la
Kpmg
,
che
-
spiega
Ezio
Mauro
,
direttore
di
«
Repubblica
»
-
è
un
gigante
dell
'
accounting
,
una
multinazionale
della
revisione
;
insomma
,
in
fatto
di
conti
sarebbe
,
secondo
il
direttore
del
quotidiano
ulivista
,
appena
sotto
Dio
.
Mauro
naturalmente
evita
di
dire
che
la
Kpmg
è
stata
la
prima
società
di
revisione
a
essere
condannata
in
Italia
per
aver
cagionato
danni
ai
risparmiatori
che
avevano
affidato
il
loro
denaro
ai
simpatici
fratelli
Canavesio
e
per
questo
-
per
le
sue
gravi
disattenzioni
-
è
stata
costretta
a
pagare
8,8
miliardi
di
lire
.
Nel
primo
di
una
serie
di
scivolosi
articoli
che
sono
stati
stesi
in
mezzo
alla
strada
per
far
sbandare
la
Casa
delle
Libertà
,
il
direttore
di
«
Repubblica
»
dimentica
anche
di
riferire
che
la
stessa
Kpmg
è
stata
coinvolta
nel
crac
dell
'
Ifm
leasing
(
per
chiudere
la
vicenda
accettò
di
pagare
18
miliardi
alla
Banca
Popolare
di
Milano
)
e
nel
fallimento
della
Scotti
finanziaria
,
e
in
quello
della
Trevitex
,
e
in
quello
della
Sasea
.
E
scorda
di
precisare
che
su
alcune
di
queste
vicende
sta
ancora
indagando
la
procura
di
Milano
,
sì
-
avete
letto
bene
-
la
stessa
procura
che
ha
incaricato
la
Kpmg
di
studiare
le
carte
della
Fininvest
.
Naturalmente
in
questo
caso
non
c
'
è
conflitto
d
'
interesse
.
No
,
no
,
qui
è
tutto
regolare
,
tutto
certificato
con
i
timbri
al
posto
giusto
.
Dimenticavo
:
la
Kpmg
è
coinvolta
anche
nel
crac
del
Crédit
Lyonnais
,
una
grande
banca
francese
.
Secondo
gli
avvocati
che
si
occupano
di
recuperare
il
denaro
di
quella
banca
,
la
Kpmg
,
«
in
spregio
alle
regole
legate
al
suo
ruolo
di
revisore
di
conti
,
ha
scientemente
ingannato
il
Crédit
Lyonnais
sulla
qualità
dei
crediti
poi
concessi
dalla
sua
filiale
olandese
al
gruppo
Fiorini
-
Parretti
,
spingendo
così
la
banca
nella
voragine
di
perdite
storiche
»
.
E
per
tali
motivi
,
gli
avvocati
hanno
chiesto
al
gigante
dell
'
accounting
citato
da
Ezio
Mauro
22
miliardi
di
franchi
francesi
,
equivalenti
a
6500
miliardi
di
lire
.
Potrei
proseguire
,
ma
non
voglio
annoiarvi
in
una
domenica
così
radiosa
.
Comunque
,
neanche
lo
sgambetto
di
«
Repubblica
»
,
con
la
sua
Kpmg
,
è
servito
a
metter
fuori
pista
Berlusconi
e
allora
nelle
settimane
successive
si
è
puntato
tutto
sulla
curva
pericolosa
del
conflitto
d
'
interessi
.
Il
tempo
stringe
,
il
divario
tra
Ulivo
e
CDL
s
'
allarga
,
ed
ecco
che
il
capo
dell
'
opposizione
diventa
un
pericoloso
attentatore
degli
interessi
pubblici
nazionali
.
Egli
è
ricco
,
possiede
TV
e
giornali
,
non
può
governare
.
In
nessun
Paese
del
mondo
potrebbe
diventare
presidente
del
Consiglio
,
scrivono
e
dicono
gli
uomini
di
sinistra
.
Deve
vendere
,
non
basta
che
abbia
rinunciato
ai
consigli
di
amministrazione
,
non
basta
neppure
che
faccia
un
blind
trust
,
ossia
che
affidi
ad
amministratori
privati
il
proprio
patrimonio
.
No
,
o
vende
o
consegna
i
suoi
averi
ad
amministratori
nominati
dalla
sinistra
.
Se
non
lo
fa
-
insistono
i
cantori
dell
'
Ulivo
-
saremo
lo
zimbello
d
'
Europa
,
ci
escluderanno
dai
consessi
internazionali
,
saremo
tenuti
a
distanza
come
appestati
.
I
più
eleganti
dicono
che
un
Berlusconi
al
governo
sarebbe
un
'
anomalia
della
democrazia
.
La
realtà
,
naturalmente
,
è
ben
diversa
.
Basta
conoscere
appena
l
'
Europa
.
Uno
degli
uomini
più
ricchi
di
Francia
,
André
Bettencourt
,
proprietario
di
L'Oréa1
,
è
stato
per
anni
ministro
degli
Esteri
,
e
Marcel
Dassault
-
fondatore
,
proprietario
e
presidente
dell
'
omonima
industria
aeronautica
-
entrò
in
Parlamento
e
continuò
a
vendere
i
suoi
aerei
allo
Stato
francese
.
In
Germania
,
il
padrone
della
Rosenthal
fu
invece
al
fianco
del
primo
ministro
socialdemocratico
Helmut
Schmidt
.
Potrei
citarne
altri
,
ma
anche
stavolta
mi
fermo
qui
,
sempre
per
via
della
domenica
radiosa
.
Comunque
,
in
tutti
questi
casi
non
ci
fu
alcuno
scandalo
,
non
scattò
nessuna
legge
sul
conflitto
d
'
interessi
,
nessuno
parlò
di
anomalia
,
per
la
semplice
ragione
che
in
questi
Paesi
le
leggi
sul
conflitto
d
'
interessi
non
sono
delle
trappole
,
ma
delle
norme
severe
,
ma
per
niente
punitive
.
Al
punto
che
in
Germania
un
ministro
-
se
autorizzato
dal
Parlamento
-
può
sedere
nel
consiglio
di
amministrazione
di
una
società
privata
e
in
qualche
caso
è
successo
.
Vi
chiederete
perché
nel
giorno
in
cui
dovete
decidere
come
votare
vi
tedio
con
queste
storie
di
Kpmg
e
di
ministri
europei
e
relativi
patrimoni
.
È
solo
per
rimarcare
come
su
questa
campagna
elettorale
,
una
campagna
decisiva
per
archiviare
l
'
era
dell
'
Ulivo
,
siano
state
sparse
montagne
di
menzogne
.
Bugie
,
colpi
bassi
,
calunnie
e
strumentalizzazioni
.
Pur
di
non
perdere
il
potere
,
tutto
ciò
che
era
possibile
fare
la
sinistra
lo
ha
fatto
.
Anche
a
costo
di
danneggiare
il
proprio
Paese
.
Nelle
scorse
settimane
vi
abbiamo
dato
conto
degli
articoli
che
la
stampa
internazionale
ha
pubblicato
contro
Berlusconi
e
la
Casa
delle
Libertà
,
articoli
che
naturalmente
hanno
fatto
strillare
l
'
Ulivo
,
il
quale
ne
ha
approfittato
per
avvisare
gli
elettori
che
un
governo
di
centrodestra
sarebbe
stato
severamente
giudicato
dai
nostri
partner
europei
.
La
verità
,
anche
in
questo
caso
,
è
molto
più
banale
e
l
'
ha
confessata
lo
stesso
direttore
di
«
Repubblica
»
un
paio
di
giorni
fa
,
quando
ha
scritto
che
«
gli
inviati
dei
giornali
stranieri
che
visitano
l
'
Italia
in
questi
giorni
elettorali
passano
ogni
tanto
da
"
Repubblica
"
e
verificano
le
notizie
raccolte
»
.
Se
c
'
era
un
dubbio
su
quale
fosse
la
centrale
di
smistamento
degli
articoli
anti
-
italiani
-
perché
di
questo
si
tratta
-
improvvisamente
comparsi
sulla
stampa
estera
,
ora
questo
dubbio
ci
è
tolto
.
Se
c
'
era
un
dubbio
-
e
non
c
'
era
-
sul
perché
«
la
Repubblica
»
avesse
celato
o
mutilato
gli
articoli
positivi
a
favore
di
Berlusconi
e
dei
suoi
alleati
apparsi
sulla
stampa
estera
,
ora
questo
dubbio
ci
è
caduto
.
Quella
cui
abbiamo
assistito
è
stata
la
campagna
più
feroce
e
aspra
che
si
sia
mai
vista
negli
ultimi
trent
'
anni
.
E
la
ragione
di
tanta
durezza
è
una
sola
.
Qui
si
tratta
di
risolvere
il
vero
conflitto
d
'
interesse
di
cui
patisce
l
'
Italia
:
quello
tra
una
casta
politica
che
ha
occupato
lo
Stato
e
il
futuro
del
Paese
.
Per
sciogliere
questo
conflitto
non
serve
una
legge
:
basta
un
voto
.
Oggi
.
E
per
questa
sinistra
ogni
scorciatoia
da
domani
diventerà
un
vicolo
cieco
.
StampaQuotidiana ,
Come
annunziano
i
comunicati
dello
Stato
Maggiore
le
nostre
truppe
hanno
varcato
la
vecchia
frontiera
ed
operano
già
con
successo
nell
'
Isonzo
.
Tra
le
altre
truppe
sta
pure
il
XII
corpo
d
'
armata
composto
nella
sua
massima
parte
di
baldi
soldati
siciliani
ed
è
perciò
uno
fra
i
primi
corpi
operanti
che
abbiano
ricevuto
il
battesimo
del
fuoco
riconsacrando
sul
campo
della
lotta
,
di
fronte
al
mondo
,
l
'
indiscutibile
diritto
che
l
'
Italia
abbia
i
suoi
naturali
confini
.
Il
Giornale
di
Sicilia
ha
fissato
un
premio
di
lire
1000
da
assegnarsi
al
primo
soldato
siciliano
che
sarà
fregiato
della
medaglia
d
'
oro
al
valore
militare
.
La
detta
somma
resta
a
disposizione
del
Comando
del
XII
corpo
d
'
armata
.
StampaQuotidiana ,
Caro
Topner
,
non
ho
letto
l
'
articolo
di
Alberoni
:
mi
rimane
da
vivere
troppo
poco
tempo
per
sprecarlo
coi
sociologi
.
Debbo
tuttavia
riconoscere
che
l
'
ipotesi
di
un
matrimonio
fra
islamismo
e
marxismo
,
anche
se
per
ora
litigano
(
ma
non
dappertutto
:
in
Libia
,
per
esempio
,
c
'
è
una
specie
di
castrismo
mussulmano
)
,
è
tutt
'
altro
che
infondata
.
Non
sono
due
regimi
.
Sono
due
Chiese
,
entrambe
totalitarie
e
nemiche
delle
libertà
individuali
,
che
per
sopprimerle
potrebbero
anche
mettersi
d
'
accordo
.
Tutte
due
impongono
ai
loro
fedeli
di
portare
il
cervello
all
'
ammasso
,
e
fra
scervellati
è
facile
intendersi
.
Il
punto
in
cui
mi
pare
che
Alberoni
dica
una
grossa
sciocchezza
(
se
è
esatto
quanto
tu
mi
riferisci
del
suo
articolo
)
è
là
dove
sostiene
che
marxismo
e
islamismo
sono
le
uniche
due
culture
vive
del
nostro
tempo
.
E
dove
la
vede
,
questa
vita
?
L
'
Islam
ebbe
una
grande
cultura
solo
quando
,
nella
loro
cavalcata
conquistatrice
,
i
suoi
Califfi
incontrarono
la
cultura
greca
,
quella
egiziana
e
quella
ebraica
.
Ma
questo
risale
a
Averroè
e
ad
Avicenna
,
cioè
a
mille
anni
fa
pressappoco
.
Da
allora
l
'
atteggiamento
dell
'
Islam
verso
la
cultura
è
sempre
rimasto
quello
del
famoso
Califfo
che
,
quando
gli
chiesero
cosa
dovevano
fare
della
grande
biblioteca
di
Alessandria
,
da
lui
conquistata
,
rispose
:
«
Se
tutti
quei
libri
dicono
ciò
che
dice
il
Corano
,
sono
inutili
.
Se
dicono
cose
diverse
,
sono
dannosi
.
Nell
'
un
caso
e
nell
'
altro
,
meglio
bruciarli
»
.
Si
dirà
:
«
Altri
tempi
»
.
No
,
Khomeini
pensa
e
parla
come
quel
Califfo
.
L
'
Islam
è
una
religione
di
analfabeti
,
in
cui
la
cultura
è
monopolio
degli
Ulema
,
che
sanno
solo
di
Corano
e
passano
la
vita
a
indagarne
i
misteri
(
che
non
ci
sono
)
.
Mi
citi
Alberoni
un
'
opera
d
'
arte
e
di
pensiero
islamica
degli
ultimi
due
o
trecent
'
anni
.
I
mussulmani
colti
sono
quelli
che
escono
dalle
nostre
università
.
Quanto
al
marxismo
,
senza
dubbio
esso
ha
portato
nella
nostra
cultura
cose
nuove
.
Ma
a
parte
il
fatto
che
da
questa
cultura
esso
stesso
deriva
(
nessuno
più
contesta
,
credo
,
la
discendenza
di
Marx
da
Hegel
e
quindi
la
sua
parentela
con
tutto
l
'
idealismo
)
,
i
suoi
fiori
sono
da
un
pezzo
avvizziti
.
La
sua
esplosione
culturale
risale
agli
anni
ruggenti
di
Essenin
e
Majakovski
,
entrambi
suicidi
.
Da
quando
Stalin
lo
congelò
,
il
marxismo
non
è
più
che
una
enorme
mummia
in
cui
di
vivo
e
vitale
c
'
è
solo
il
dissenso
.
Gl
'
intellettuali
dell
'
Occidente
che
baciano
la
pantofola
al
marxismo
non
s
'
inchinano
al
marxismo
,
ma
alle
divisioni
corazzate
e
ai
carri
armati
del
marxismo
,
così
come
i
loro
padri
si
erano
inchinati
a
quelli
del
nazismo
.
Gli
intellettuali
sono
bravissimi
a
nobilitare
la
loro
viltà
attribuendo
blasoni
culturali
a
chi
gli
fa
paura
.
Anche
qui
Alberoni
ci
dica
che
cosa
esporta
,
come
opere
d
'
arte
e
di
pensiero
,
il
mondo
comunista
.
Esporta
Solgenitzin
,
Bukovski
,
Siniavski
ecc
.
,
cioè
coloro
che
non
hanno
mai
accettato
o
che
hanno
ripudiato
il
marxismo
.
Oppure
esporta
i
reggimenti
che
invadono
l
'
Afghanistan
,
e
che
sono
senza
dubbio
una
cosa
seria
.
Ma
non
vedo
cosa
c
'
entri
la
cultura
.
Caro
Topner
,
non
sei
un
illuso
.
Può
anche
darsi
che
islamismo
e
marxismo
,
miscelandosi
,
producano
una
bomba
più
devastatrice
di
quella
atomica
.
Essa
potrà
distruggere
la
nostra
civiltà
(
che
forse
,
per
la
sua
codardìa
,
se
lo
merita
)
.
Sostituirla
mai
.
StampaQuotidiana ,
Caro
amico
,
il
pericolo
più
grosso
che
si
corre
sempre
nel
giudicare
le
cose
italiane
è
di
generalizzare
facendo
di
ogni
erba
un
fascio
.
Io
conosco
fior
di
magistrati
che
fanno
il
possibile
per
liberare
leggi
e
procedure
dai
bizantinismi
che
le
affliggono
,
e
fior
di
avvocati
che
a
questi
bizantinismi
si
rifiutano
di
contribuire
e
di
approfittarne
.
Ma
purtroppo
il
quadro
generale
è
quello
che
lei
,
sia
pure
con
qualche
forzatura
,
descrive
,
e
di
cui
Montesquieu
inorridirebbe
.
Io
non
credo
,
sia
chiaro
,
che
fra
legislatori
,
giudici
e
avvocati
ci
sia
una
congiura
per
tenere
il
cittadino
in
loro
balìa
,
quando
entra
negl
'
ingranaggi
della
Giustizia
.
Ma
le
leggi
le
fanno
gli
avvocati
.
E
non
c
'
è
dubbio
che
gli
avvocati
hanno
tutto
l
'
interesse
a
farle
in
modo
che
solo
degli
specialisti
come
loro
possano
penetrarne
i
misteri
concettuali
e
linguistici
,
e
orientarsi
nelle
puntigliose
procedure
di
cui
sono
rivestite
.
In
qualche
parte
mi
pare
di
aver
letto
che
nella
sola
Napoli
ci
sono
più
avvocati
che
in
tutta
l
'
Inghilterra
.
Essi
possono
vivere
solo
se
anche
le
cause
più
semplici
come
la
sua
diventano
complicate
,
interminabili
e
soprattutto
incomprensibili
al
cliente
.
Ricordo
che
una
volta
Ojetti
che
,
da
quel
grande
giornalista
che
era
,
aveva
la
manìa
della
chiarezza
,
mi
propose
di
«
tradurre
in
italiano
»
,
insieme
a
lui
,
il
codice
penale
.
Dapprincipio
pensai
che
scherzasse
.
Invece
diceva
sul
serio
.
Poi
non
ne
facemmo
nulla
.
Ma
il
semplice
fatto
che
nella
testa
di
un
uomo
intelligente
e
colto
come
Ojetti
fosse
potuta
balenare
l
'
intenzione
di
«
tradurre
in
italiano
»
il
principale
corpo
di
leggi
che
regolano
i
rapporti
del
cittadino
con
la
società
,
la
dice
molto
lunga
(
e
molto
brutta
)
sul
concetto
in
cui
il
legislatore
tiene
questo
cittadino
:
pecorella
sconsiderata
cui
il
pastore
non
deve
neanche
delle
spiegazioni
.
Ricorda
nei
Promessi
Sposi
il
discorso
che
Azzeccagarbugli
tiene
all
'
intontito
Renzo
?
Badi
però
,
caro
amico
,
che
il
linguaggio
ermetico
non
è
una
esclusiva
degli
uomini
di
legge
.
Ogni
«
corporazione
»
,
in
Italia
,
ha
il
suo
.
Se
lo
lasci
dire
da
un
povero
direttore
di
giornale
,
che
deve
sudare
le
sette
camicie
per
indurre
i
suoi
«
specialisti
»
-
di
medicina
,
di
fisica
ecc.
-
a
esprimersi
in
termini
che
tutti
possano
capire
.
Il
loro
ermetismo
,
è
ovvio
,
non
è
suggerito
da
nessun
calcolo
d
'
interesse
.
E
solo
il
derivato
dell
'
orrendo
vizio
della
cultura
italiana
a
chiudersi
in
accademie
e
chiesuole
che
considerano
degradante
qualsiasi
contatto
col
«
volgo
»
.
I
miei
libri
di
storia
sono
disprezzati
dagli
accademici
proprio
per
questo
:
perché
non
sono
scritti
nella
lingua
dell
'
accademia
.
A
questi
libri
non
voglio
fare
pubblicità
.
Ma
se
lei
legge
le
mie
Italia
della
Controriforma
e
Italia
del
Seicento
,
ci
troverà
la
spiegazione
di
questa
malformazione
,
o
almeno
quella
che
a
me
sembra
la
spiegazione
.
StampaQuotidiana ,
Sin
dai
primi
giorni
della
guerra
abbiamo
avuto
prove
della
spontanea
attività
di
molti
cittadini
,
che
all
'
opera
di
vigilanza
e
di
immunizzazione
di
possibili
spie
,
si
dedicano
con
ardore
.
Contro
le
spie
o
,
più
semplicemente
contro
tutti
gli
stranieri
e
gli
individui
sospetti
,
bisogna
mantenere
una
sorveglianza
costante
.
I
cittadini
possono
e
debbono
cooperare
così
con
le
Autorità
:
i
semplici
privati
,
o
per
relazioni
o
per
conoscenze
,
possono
meglio
accertare
le
ragioni
che
spingono
a
soggiornare
ancora
fra
noi
tanti
austriaci
o
tedeschi
,
che
avrebbero
dovuto
dare
il
migliore
aiuto
alla
loro
patria
col
braccio
.
Già
in
tutte
le
principali
città
questa
cooperazione
dei
cittadini
ha
dato
ottimi
frutti
.
In
tutte
le
città
sono
avvenuti
numerosi
arresti
;
a
Roma
soltanto
,
per
esempio
,
sono
state
presentate
800
denunzie
,
delle
quali
molte
sono
risultate
gravissime
.
Tutti
i
giornali
italiani
coadiuvano
a
quest
'
opera
di
difesa
civile
.
Molti
pubblicano
tutte
le
denunzie
che
loro
pervengono
.
Noi
riceviamo
pure
ogni
giorno
lettere
di
cittadini
,
che
esprimono
i
loro
sospetti
.
Le
accenneremo
a
volta
a
volta
,
senza
nominare
gli
autori
cosa
che
non
ha
importanza
né
i
nomi
da
essi
indicati
per
un
riguardo
giustificabile
fino
a
quando
non
si
tratti
di
accertamenti
indiscutibili
.
Mettiamo
,
d
'
altra
parte
,
le
lettere
a
disposizione
dell
'
autorità
di
P.S.
per
gli
opportuni
provvedimenti
e
cominciamo
con
le
prime
segnalazioni
.
Un
amico
ci
scrive
meravigliandosi
di
un
elogio
,
da
noi
fatto
ad
una
Ditta
per
avere
assicurato
un
equo
trattamento
ai
suoi
impiegati
,
che
si
allontanavano
.
Egli
ci
fa
osservare
che
si
tratta
d
'
una
celebre
Ditta
tedesca
,
alimentata
da
capitale
tedesco
,
diretta
da
tedeschi
,
con
operai
tedeschi
e
solo
da
tre
mesi
la
Ditta
ha
cambiato
il
titolo
tedesco
nell
'
insegna
italiana
.
Il
trattamento
di
favore
non
riguarda
,
quindi
,
operai
ed
impiegati
italiani
.
ma
operai
ed
impiegati
tedeschi
partiti
per
la
guerra
contro
l
'
Intesa
e
perciò
anche
contro
l
'
Italia
.
Tale
Ditta
ha
inoltre
costruito
un
pontile
da
sbarco
che
tutti
dichiarano
un
vero
pericolo
.
Un
assiduo
ci
informa
che
un
negoziante
di
nazionalità
austriaca
avrebbe
dovuto
,
data
la
sua
età
,
rimpatriare
per
il
servizio
militare
.
Egli
invece
chiese
la
cittadinanza
italiana
,
ma
soltanto
per
sé
e
non
per
i
due
figli
,
che
sono
ora
ufficiali
nell
'
esercito
austriaco
.
La
sua
presenza
non
potrebbe
per
questo
solo
fatto
,
essere
più
tollerata
perché
egli
corrisponde
per
via
indiretta
con
i
suoi
figli
.
Da
un
importante
centro
agricolo
ci
si
segnala
il
pericolo
che
stranieri
o
contadini
incoscienti
,
per
lauti
compensi
,
tentino
di
incendiare
i
raccolti
prossimi
.
Un
maggiore
rigore
nella
sorveglianza
dei
carabinieri
,
dei
campieri
,
dei
contadini
stessi
,
i
più
interessati
,
sarà
sufficiente
a
sventare
gli
eventuali
tentativi
.