StampaQuotidiana ,
Audacia
ed
eroismo
delle
formazioni
partigiane
.
Liberazione
di
paesi
e
occupazione
di
vallate
.
I
figli
dell
'
avv
.
Vigorelli
all
'
ordine
del
giorno
.
I
mesi
di
giugno
e
di
luglio
hanno
registrato
l
'
intensa
attività
combattiva
,
delle
formazioni
partigiane
.
Il
26
giugno
distaccamenti
della
seconda
Divisione
«
Garibaldi
»
hanno
liberato
Lanzo
.
Il
2
luglio
sono
state
occupate
Valle
Mosso
,
Valle
Sessera
,
Ponzone
ed
altre
località
.
Distaccamenti
delle
Brigate
«
Matteotti
»
hanno
occupato
il
distretto
d
'
Ivrea
,
asportando
grandi
quantitativi
di
armi
,
di
munizioni
,
di
viveri
.
A
Ciriè
squadre
di
arditi
garibaldini
si
sono
impadronite
il
2
luglio
di
un
treno
carico
di
dieci
cannoni
,
sette
da
75
mm
.
e
tre
da
100
.
Le
sedi
dei
fasci
di
S
.
Zenone
,
Coppiano
,
Torre
Vecchia
,
Bornasco
,
Marzano
,
Filignera
,
Cura
e
Roncaro
sono
state
occupate
e
devastate
,
dando
alle
fiamme
i
registri
degli
ammassi
e
delle
imposte
.
A
Farini
d
'
Olmo
(
Piacenza
)
in
un
grande
scontro
contro
tedeschi
e
fascisti
,
sono
stati
fatti
sette
prigionieri
e
catturato
un
abbondante
bottino
di
armi
.
Un
colpo
fortunato
compiuto
da
arditi
a
Cesena
ha
valso
la
liberazione
dal
carcere
di
tutti
i
detenuti
politici
.
Nelle
provincie
di
Bologna
,
Forlì
,
Ravenna
,
Rimini
,
in
ripetuti
audaci
colpi
di
mano
,
sono
stati
fatti
saltare
cinque
ponti
,
distrutte
quattro
autoblinde
,
centotre
automezzi
,
incendiati
due
treni
di
carburante
,
messi
fuori
combattimento
duecentododici
tedeschi
e
dieci
fascisti
,
catturato
quindici
mitra
,
trecento
moschetti
,
sessanta
pistole
,
sedici
quintali
di
munizioni
e
centinaia
di
bombe
a
mano
.
Nelle
provincie
di
Savona
e
Imperia
sono
stati
compiuti
molti
atti
di
sabotaggio
e
fatti
disertare
venti
soldati
cecoslovacchi
e
duecento
soldati
italiani
passati
con
tutte
le
armi
ai
partigiani
.
Soldati
di
aviazione
in
procinto
.
di
partire
per
la
Germania
sono
fuggiti
dai
campi
e
si
sono
uniti
ai
patrioti
.
A
Cinisello
gruppi
di
Azione
Patriottica
hanno
immobilizzato
la
guardia
al
campo
e
poi
bruciati
tre
apparecchi
trimotori
.
Solo
adesso
veniamo
a
conoscenza
dei
due
figli
del
compagno
avv
.
Vigorelli
.
Bruno
,
di
23
anni
e
Adolfo
,
di
22
,
ex
ufficiali
,
si
erano
rifugiati
in
Svizzera
con
il
padre
per
sottrarsi
al
carcere
e
alla
deportazione
in
Germania
.
Ritornarono
però
in
Italia
clandestinamente
i
primi
di
giugno
per
raggiungere
formazioni
partigiane
.
E
nel
grande
rastrellamento
compiuto
dai
nazi
contro
i
Gruppi
Superti
,
il
22
giugno
caddero
alla
testa
di
due
compagnie
dopo
avere
sparato
tutte
le
loro
munizioni
ed
avere
rifiutato
l
'
invito
ad
arrendersi
.
Due
giovani
,
due
eroi
il
cui
nome
si
allinea
accanto
a
quello
di
tanti
figli
del
popolo
sacrificatisi
per
una
Italia
libera
in
una
libera
Europa
.
Onore
a
loro
.
StampaQuotidiana ,
Mentre
i
generali
atlantici
se
ne
stavano
riuniti
a
Londra
a
pensare
alla
guerra
,
noi
passavamo
le
giornate
a
segnare
su
una
grande
carta
geografica
aperta
sul
tavolo
le
tappe
della
nostra
avanzata
.
Vedevamo
le
grandi
strade
napoleoniche
,
adoravamo
già
il
verde
della
laguna
,
e
i
fiori
dei
prati
alpini
,
salutavamo
fuggendo
città
e
paesi
,
fiumi
e
monti
,
ci
fermavamo
alla
porta
delle
piccole
Sezioni
a
stringere
la
mano
ai
compagni
e
a
raccomandar
loro
la
data
del
prossimo
appuntamento
.
Che
stavamo
combinando
?
Ulisse
seguiva
le
nostre
manovre
dall
'
alto
,
caricando
la
pipa
.
Terenzi
da
Roma
ci
telefonava
gli
ultimi
accordi
e
i
nomi
dei
componenti
la
carovana
.
Una
spedizione
polare
?
No
.
Soltanto
un
"
Giro
d
'
Italia
"
.
Come
,
dopo
tanti
e
tanti
chilometri
di
strada
che
sono
passati
sui
giornali
attraverso
le
corrispondenze
di
quattro
o
cinque
tours
in
Europa
,
ancora
un
'
altra
corsa
a
tappe
?
E
chi
sono
i
corridori
?
E
ci
saranno
gli
assi
?
Piano
,
piano
,
amici
lettori
.
Questo
"
Giro
d
'
Italia
"
ha
una
storia
tutta
sua
e
merita
che
voi
la
conosciate
.
I
corridori
ci
sono
e
hanno
il
loro
bravo
motore
a
prua
e
il
vento
in
poppa
.
Gli
assi
ci
sono
pure
:
Fortini
,
asso
del
volante
.
E
io
stesso
,
Gatto
,
sono
o
non
sono
un
asso
,
un
assiolo
almeno
se
mi
piace
cantare
?
Un
piccolo
spunto
personale
c
'
è
stato
.
Occorre
che
ve
lo
confessi
.
Con
due
Giri
d
'
Italia
sulle
spalle
,
alla
ruota
di
Coppi
e
di
Bartali
,
quest
'
anno
,
per
tante
ragioni
,
mi
sono
visto
lasciare
a
casa
.
Come
faccio
-
mi
son
detto
-
a
salutare
tanti
e
tanti
compagni
,
che
m
'
aspettavano
per
strada
?
Sarò
così
ingrato
con
loro
da
continuare
a
vederli
solo
all
'
orizzonte
?
Non
sia
mai
detto
.
Io
vado
a
cercarli
,
sia
pure
con
qualche
mese
di
ritardo
.
Questa
volta
,
invece
che
di
ciclismo
,
parleremo
di
noi
,
proprio
di
noi
,
de
"
l
'
Unità
"
.
Ecco
,
il
pensiero
era
chiaramente
formulato
.
"
l
'
Unità
"
va
a
visitare
i
suoi
milioni
di
lettori
,
va
a
far
festa
in
piazza
davanti
alle
loro
case
dove
non
si
ferma
mai
nessuno
.
E
con
noi
porteremo
parole
,
canti
,
film
da
proiettare
,
stampa
da
conoscere
e
da
far
leggere
.
La
nostra
gloriosa
macchina
-
che
ha
vetrine
per
i
libri
,
tetto
apribile
,
altoparlanti
e
sorprese
tutte
da
vedere
-
sarà
insieme
tribuna
e
cabina
di
proiezione
,
bottega
di
libraio
e
redazione
volante
.
Noi
stessi
parleremo
ai
compagni
,
scriveremo
di
loro
,
canteremo
con
loro
,
saremo
insomma
in
mezzo
a
loro
in
carne
e
ossa
,
come
si
dice
.
Migliaia
e
migliaia
di
Comuni
ha
l
'
Italia
:
tutti
buoni
da
scoprire
,
tutti
meritevoli
da
salutare
.
Ma
,
come
si
fa
per
la
prima
volta
a
toccarli
tutti
?
Questo
era
il
nostro
problema
.
Alle
prese
con
le
carte
geografiche
,
non
riuscivamo
mai
a
deciderci
.
«
Cominciamo
col
Veneto
-
ci
siamo
detti
-
continuiamo
per
la
Lombardia
e
per
l
'
Emilia
:
poco
più
di
un
mese
a
disposizione
per
le
tre
regioni
,
dal
12
agosto
al
14
settembre
.
Trentuno
paesi
o
città
,
da
raggiungere
per
un
giorno
,
è
un
bell
'
itinerario
.
Convenitene
»
.
(
E
pensate
ancora
:
31
corrispondenze
da
inviare
al
giornale
,
trentuno
comizi
da
tenere
,
senza
contare
i
chilometri
che
tracceremo
in
questo
nostro
bizzarro
itinerario
)
.
Studiate
attentamente
i
grafici
della
nostra
corsa
a
tappe
.
Vi
convincerete
che
non
abbiamo
scelto
a
caso
e
che
ai
paesi
e
alle
città
fissati
potranno
convenire
compagni
e
amici
della
provincia
e
della
zona
per
trovarsi
insieme
con
noi
.
Comunque
,
lungo
le
strade
,
ove
essi
incontreranno
la
nostra
macchina
,
potranno
fermarla
e
sentirsi
salutati
e
visitati
dal
suo
passaggio
.
Noi
non
correremo
indifferentemente
da
un
traguardo
all
'
altro
,
saremo
affacciati
a
tutti
i
paesi
che
attraverseremo
e
in
ogni
Sezione
,
in
ogni
cellula
riconosceremo
volentieri
una
stazione
,
sia
pure
volante
,
del
nostro
viaggio
.
Perché
noi
non
siamo
noi
stessi
,
ma
il
giornale
,
"
l
'
Unità
"
.
Considerate
che
dopo
il
15
settembre
il
nostro
"
giro
"
continuerà
per
altre
regioni
e
per
altre
provincie
d
'
Italia
,
a
Nord
ancora
e
poi
al
Centro
e
al
Sud
.
Spetterà
agli
amici
e
ai
compagni
del
Veneto
,
della
Lombardia
e
dell
'
Emilia
di
saper
organizzare
per
la
loro
parte
la
festa
nei
luoghi
di
tappa
,
sia
in
base
alle
disposizioni
indispensabili
date
dalla
Direzione
e
dalla
Segreteria
di
redazione
del
nostro
giornale
,
sia
mostrando
di
aver
iniziative
e
idee
che
integrino
il
nostro
programma
o
per
lo
meno
,
aiutino
a
realizzarlo
.
E
attenti
alla
data
fissata
per
ogni
tappa
,
noi
ci
atterremo
strettamente
ad
essa
,
a
meno
che
circostanze
davvero
eccezionali
e
imprevedibili
non
ce
l
'
impediscano
.
In
questi
giorni
che
ancora
mancano
alla
partenza
,
avremo
modo
ancora
d
'
intenderci
:
poi
la
parola
sarà
data
ai
nostri
incontri
.
Nelle
sere
di
festa
avremo
in
comune
parole
,
cori
,
allegria
.
Celebreremo
la
vita
e
l
'
Italia
sulle
piazze
nelle
notti
stellate
.
Molte
stelle
cadranno
sulla
nostra
bandiera
,
sulle
nostre
case
,
sulle
nostre
teste
.
Ed
esprimeremo
,
a
vederle
cadere
,
tutti
lo
stesso
desiderio
:
che
il
popolo
possa
sempre
così
ritrovarsi
in
pace
nel
riposo
dopo
un
giorno
di
lavoro
e
che
alla
nostra
lotta
e
alla
vittoria
della
causa
del
socialismo
siano
intenti
in
ogni
famiglia
,
in
ogni
casa
,
tutti
gli
italiani
di
buona
volontà
.
StampaQuotidiana ,
Secondo
noi
,
ha
avuto
ragione
«
Il
Popolo
»
ieri
,
che
si
è
preoccupato
,
a
proposito
delle
mille
voci
che
corrono
sulla
evasione
del
Celio
,
di
farne
anche
,
se
non
principalmente
,
una
questione
di
buona
creanza
.
«
Proprio
per
questo
»
ha
scritto
tra
l
'
altro
il
giornale
democristiano
in
un
suo
corsivo
editoriale
«
troviamo
non
solo
di
pessimo
gusto
,
ma
anche
moralmente
e
politicamente
immotivata
e
irresponsabile
la
campagna
scandalistica
che
da
alcune
parti
si
cerca
di
montare
sul
"caso"...»
Sì
,
veramente
,
non
siamo
gentili
.
Ci
sono
laggiù
,
che
ancora
non
riposano
,
335
patrioti
massacrati
alle
Fosse
Ardeatine
da
un
assassino
più
che
spietato
,
disumano
,
che
ora
è
fuggito
sotto
gli
occhi
complici
(
sì
,
complici
,
non
disattenti
o
inesperti
)
di
chi
doveva
sorvegliarlo
in
basso
e
in
alto
(
soprattutto
in
alto
)
,
e
noi
commettiamo
la
scortesia
-
come
ci
rimprovera
«
Il
Popolo
»
-
di
voler
conoscere
la
verità
tutta
quanta
sul
«
caso
»
,
come
lo
chiama
finemente
lui
;
e
siamo
così
volgari
da
raccogliere
anche
i
pettegolezzi
,
se
possono
servire
in
qualche
modo
a
illuminarci
contro
chi
vuole
deliberatamente
,
consapevolmente
,
tenerci
al
buio
.
Per
esempio
:
si
è
letto
ieri
che
non
tutti
i
pareri
concordano
sulla
diagnosi
disastrosa
pronunciata
a
suo
tempo
dai
medici
sulle
condizioni
del
prigioniero
.
Non
accusiamo
nessuno
,
non
siamo
in
grado
di
farlo
.
Ma
abbiamo
il
diritto
di
porre
una
domanda
:
ci
si
preoccupò
di
sapere
come
la
pensavano
anche
in
politica
questi
clinici
?
Viviamo
in
un
Paese
dove
migliaia
di
parroci
e
di
padroni
hanno
per
anni
schedato
(
e
forse
tuttora
schedano
)
operai
e
fedeli
,
prima
di
ammetterli
al
torchio
o
in
chiesa
.
E
non
parliamo
dei
cosiddetti
servizi
segreti
.
Si
è
pensato
di
assicurarsi
che
medici
,
assistenti
,
sorveglianti
di
Kappler
non
fossero
per
caso
,
bravura
a
parte
,
fascisti
?
Un
Terracini
,
un
Pertini
ci
avrebbero
sicuramente
pensato
.
Guardateli
in
faccia
,
si
vede
subito
.
Ma
guardate
in
faccia
Lattanzio
:
vi
pare
che
costui
abbia
una
faccia
da
antinazista
o
anche
soltanto
da
antifascista
?
Per
la
sua
età
,
direte
,
non
ha
potuto
esserlo
.
Ma
ai
vent
'
anni
del
fascismo
sono
seguiti
questi
trent
'
anni
,
in
cui
un
uomo
di
governo
avrebbe
avuto
il
dovere
di
diventarlo
.
Invece
eccolo
lì
,
Lattanzio
,
a
,
comportarsi
come
avete
visto
e
sentito
in
questi
giorni
.
E
un
uomo
di
pezza
.
E
non
usiamo
un
'
altra
parola
che
ci
starebbe
meglio
,
perché
«
Il
Popolo
»
ci
invita
al
buon
gusto
e
perché
noi
stessi
,
del
resto
,
teniamo
a
praticarlo
.
Ma
ci
soffriamo
molto
.
StampaQuotidiana ,
1
.
-
Nuova
fase
.
Crisi
di
natura
politica
.
Il
prolungarsi
della
guerra
sul
territorio
nazionale
,
ritardando
oltre
ogni
previsione
la
ricongiunzione
dell
'
Italia
centro
-
meridionale
all
'
Italia
del
Nord
,
ha
portato
la
lotta
di
liberazione
a
un
punto
critico
.
La
crisi
di
governo
a
Roma
si
accompagna
a
una
crisi
che
non
è
soltanto
di
carattere
funzionale
,
ma
anche
politica
,
del
CLN
nell
'
Alta
Italia
.
Come
sarebbe
vano
diminuire
nella
sua
gravità
la
secessione
dei
due
partiti
che
,
continuando
a
far
parte
del
CLN
,
hanno
rifiutato
di
dividere
ulteriormente
la
responsabilità
del
potere
,
così
sarebbe
mancare
di
sincerità
verso
noi
stessi
il
non
riconoscere
la
portata
profonda
del
disagio
che
da
tempo
si
risente
in
seno
al
CLNAI
,
e
che
è
venuto
,
portando
ad
un
progressivo
allentamento
dell
'
unità
in
questo
organismo
,
e
al
declino
della
sua
autorità
e
del
suo
prestigio
.
Non
vale
a
spiegare
una
tale
involuzione
la
difficoltà
materiale
in
cui
il
CLN
si
trova
ad
esercitare
i
poteri
di
governo
segreto
nell
'
Italia
invasa
,
perché
di
fatto
le
sue
funzioni
non
sono
state
mai
funzioni
di
governo
,
né
vale
a
spiegarla
il
cattivo
funzionamento
dei
collegamenti
o
le
deficienze
di
metodo
e
di
organizzazione
,
poiché
un
organismo
vitale
supera
facilmente
per
virtù
propria
queste
manchevolezze
.
Né
basta
proporre
il
perfezionamento
dei
servizi
,
là
dove
si
riscontra
propriamente
un
caso
di
abulia
.
Quando
si
indica
come
ragione
delle
debolezze
del
CLN
la
mancanza
di
una
base
di
massa
,
suggerendo
un
rimedio
,
come
rimedio
,
un
allargamento
strutturale
del
CLN
stesso
,
destinato
ad
assicurargli
l
'
appoggio
di
più
larghi
strati
della
popolazione
,
si
rileva
,
a
vero
dire
,
un
effetto
piuttosto
che
la
causa
del
fenomeno
.
Se
le
debolezze
del
CLN
si
appalesa
precisamente
nella
incapacità
di
organizzare
e
di
attivare
le
forze
di
massa
,
questo
si
deve
per
noi
a
un
fatto
determinante
che
è
essenziale
mettere
in
luce
.
Si
deve
al
fatto
che
il
CLN
non
si
è
trovato
più
in
grado
di
imprimere
una
direttiva
politica
propria
alla
lotta
di
liberazione
,
a
cominciare
dal
momento
in
cui
,
con
la
costituzione
del
governo
democratico
,
la
concentrazione
dei
partiti
si
sdoppiava
cessando
di
avere
come
espressione
esclusiva
il
CLN
;
e
,
quel
che
è
decisivo
,
che
esso
ha
mancato
di
farlo
da
quando
la
divisione
dei
partiti
circa
le
direttive
di
governo
,
è
andata
sempre
più
pronunciandosi
sino
a
sboccare
nella
crisi
.
Mancando
di
un
indirizzo
proprio
di
azione
,
il
CLN
doveva
da
questo
momento
andare
fatalmente
incontro
alla
sua
consunzione
.
Le
cause
della
crisi
sono
dunque
di
natura
politica
,
e
non
organizzativa
,
e
non
è
con
una
riforma
che
tenda
ad
operare
dall
'
esterno
un
rafforzamento
nella
compagine
del
CLN
che
essa
si
può
superare
.
L
'
unità
che
è
da
confermare
.
Sorto
per
coordinare
unitariamente
la
resistenza
al
nazifascismo
,
il
CLN
riuscì
di
fatto
,
bene
o
male
,
ad
assolvere
a
questo
compito
nella
prima
fase
della
lotta
.
Si
poteva
ritenere
allora
che
,
con
la
cacciata
dei
tedeschi
,
esso
si
sarebbe
trasformato
in
governo
,
garantendo
alle
masse
i
frutti
dei
sacrifici
sostenuti
.
Il
contributo
politico
dell
'
azione
del
CLN
,
senza
che
avesse
bisogno
di
essere
altrimenti
formulato
,
era
precisamente
in
questo
impegno
,
espresso
del
resto
in
tante
dichiarazioni
pubbliche
,
di
assicurare
al
popolo
la
libera
espressione
della
sua
volontà
perché
in
essa
avesse
il
suo
esito
la
lotta
antifascista
e
fondamento
la
rinascita
democratica
.
Sussiste
ancora
questo
impegno
?
Se
sì
,
la
conferma
deve
essere
data
in
forme
esplicite
.
Ed
è
a
questo
punto
quanto
mai
necessario
che
si
faccia
,
perché
il
CLN
non
può
ignorare
l
'
evoluzione
della
politica
nell
'
Italia
liberata
dai
nazi
,
e
l
'
opposizione
che
gli
è
mossa
dalla
reazione
monarchica
.
La
crisi
politica
è
sintomo
ed
espressione
di
una
crisi
nazionale
.
Essa
rivela
di
quali
imponenti
forze
disponga
la
reazione
per
stroncare
l
'
anelito
del
popolo
alla
libertà
,
quali
possibilità
le
si
offrano
nel
sostegno
prestato
dalle
sfere
governative
inglesi
alla
monarchia
che
,
perduto
ogni
prestigio
e
legittimità
,
coalizza
attorno
a
sé
,
agendo
nelle
forme
più
irresponsabili
.
Tutti
gli
interessi
che
han
ragione
di
contrastare
alla
libertà
e
di
opporsi
alla
volontà
popolare
.
Dopo
che
le
manovre
monarchico
-
reazionarie
hanno
dato
così
clamoroso
scacco
al
Comitato
di
Liberazione
nella
soluzione
della
crisi
romana
,
che
parola
ha
da
dire
il
CLNAI
dove
la
lotta
impegna
ancora
duramente
le
forze
dell
'
antifascismo
?
Di
fronte
alla
volontà
sabotatrice
di
una
cricca
che
ha
impedito
l
'
epurazione
e
cerca
presidio
nei
residuati
più
reazionari
del
fascismo
,
i
quali
non
si
vogliono
eliminare
,
ma
anzi
di
nuovo
occultamente
vengono
alimentati
,
che
parola
ha
da
dire
il
CLN
nel
nord
d
'
Italia
,
dove
oggi
deve
affrontare
la
ripresa
del
fascismo
repubblicano
?
Bisogna
uscire
dal
silenzio
e
dalle
incertezze
.
Tali
interrogativi
vanno
risolti
se
si
vuole
evitare
la
paralisi
del
CLN
in
un
momento
così
difficile
e
delicato
della
vita
nazionale
.
Dove
nuovo
vigore
è
da
infondere
nella
lotta
che
si
fa
sempre
più
ardua
,
e
l
'
unità
deve
essere
rinsaldata
tra
le
forze
dell
'
antifascismo
,
si
deve
confermare
senza
attenuazioni
che
si
combatte
per
la
libertà
del
popolo
.
Si
deve
dire
che
l
'
Italia
è
una
e
una
la
rivendicazione
assegnata
alla
lotta
di
tutta
la
nazione
.
Si
deve
dire
che
la
lotta
di
liberazione
si
dirige
allo
stesso
modo
contro
il
nazifascismo
e
contro
tutti
i
tentativi
reazionari
di
opporsi
alla
volontà
popolare
.
Il
CLNAI
deve
pronunciarsi
chiaramente
contro
la
reazione
monarchica
,
perché
il
popolo
non
potrà
mai
ammettere
che
siano
date
soluzioni
di
tipo
badogliano
alla
lotta
di
liberazione
,
che
tante
sofferenze
costa
e
tanto
sangue
.
La
questione
monarchica
non
è
più
quella
di
un
istituto
conservato
sotto
condizione
fino
alla
convocazione
della
Costituente
,
dal
momento
che
la
monarchia
oggi
opera
di
nuovo
ed
intriga
come
fattore
di
reazione
nella
vita
italiana
.
Mantenersi
ancora
agnostico
.
di
fronte
a
tatti
così
manifesti
,
vorrebbe
dire
da
parte
del
CLN
sottrarsi
alle
responsabilità
che
porta
,
sarebbe
confessare
la
propria
impotenza
.
Necessità
di
fronteggiare
la
ripresa
fascista
.
La
gravità
del
problema
che
condiziona
la
rinascita
democratica
in
Italia
,
che
si
misura
a
Roma
dalla
crisi
di
governo
,
si
appalesa
nel
nord
nel
fenomeno
della
ripresa
fascista
.
Se
il
fascismo
repubblicano
è
avulso
da
questa
parte
del
paese
calcato
dal
tallone
nazista
,
e
privo
di
una
forza
viva
,
come
lo
è
la
monarchia
nella
parte
d
'
Italia
presidiata
dagli
anglo
-
americani
,
esso
,
non
meno
di
quella
,
riesce
però
a
coalizzare
attorno
a
sé
tutte
le
inerzie
e
le
resistenze
passive
che
si
oppongono
alla
conquista
delle
libertà
popolari
.
Il
fascismo
repubblicano
ha
oggi
buon
gioco
nello
sfruttare
la
deliberata
compressione
delle
forze
antifasciste
praticata
dagli
inglesi
e
la
impotenza
cui
le
mene
monarchico
-
reazionarie
riducono
quel
morticino
di
democrazia
che
la
«
liberazione
»
ha
partorito
a
Roma
.
Il
fascismo
repubblicano
è
stato
abbandonato
come
un
relitto
dagli
interessi
capitalistici
che
della
dittatura
furono
patroni
e
tutori
per
venti
anni
.
Presto
esso
si
troverà
sciolto
dagli
ultimi
legami
che
ancora
lo
impacciano
e
liberato
dal
carico
di
ogni
responsabilità
.
Solo
l
'
asservimento
al
nazismo
che
conserva
ancora
una
compagine
statale
e
tali
vincoli
con
la
plutocrazia
,
gli
impediscono
oggi
il
tentativo
di
riconquistare
autorità
e
potere
attraverso
un
sovvertimento
sociale
.
Ma
esso
si
prepara
certamente
a
farlo
,
si
prepara
a
nuovi
camuffamenti
per
la
grande
avventura
quando
la
forza
militare
tedesca
sia
stata
spezzata
e
sia
crollato
lo
stato
nazista
.
Il
fascismo
potrà
sfruttare
gli
impulsi
più
torbidi
.
del
malcontento
,
della
insofferenza
e
della
ribellione
che
sono
ingenerati
da
una
catastrofe
,
la
quale
appare
suggellata
dalla
viltà
della
monarchia
e
dal
basso
mercato
che
del
paese
si
dispone
a
fare
la
coalizione
monarchico
-
reazionaria
.
Il
fascismo
repubblicano
,
come
mira
oggi
ad
esasperare
i
sentimenti
dell
'
offesa
dignità
nazionale
,
per
farsene
un
'
arma
contro
la
monarchia
,
che
ha
sempre
volta
a
volta
tradito
,
così
si
dispone
a
concorrere
con
i
partiti
popolari
,
usando
della
più
sfrenata
demagogia
,
per
ostacolare
e
sopraffare
il
governo
di
domani
.
Gli
uomini
del
fascismo
repubblicano
puntano
su
questa
carta
per
tirare
la
rivincita
,
o
quanto
meno
per
barattare
la
loro
salvezza
.
Non
c
'
è
da
illudersi
che
essi
non
possono
aver
seguito
in
coscienze
incortivite
da
un
regime
ventennale
di
corruzione
e
di
violenza
.
Il
nostro
partito
addita
in
tutto
questo
un
agguato
pericoloso
alla
libertà
di
domani
,
e
chiama
il
CLN
a
parare
per
tempo
alla
minaccia
.
Il
CLN
potrà
sostenere
la
prova
nella
nuova
fase
di
lotta
,
che
ha
indizi
indubbiamente
difficili
,
e
fronteggiare
validamente
la
ripresa
fascista
,
legando
a
sé
indissolubilmente
le
masse
popolari
se
saprà
provare
la
sua
intransigente
opposizione
alla
monarchia
che
si
fa
centro
della
reazione
capitalistica
,
e
l
'
assoluta
sua
indipendenza
da
ogni
interesse
e
influenza
straniere
.
Direttive
popolari
nella
lotta
di
liberazione
.
Il
Partito
Socialista
è
pronto
a
impegnare
su
questa
base
politica
tutte
le
sue
forze
per
animare
di
nuovo
slancio
e
potenziare
l
'
azione
del
CLN
.
Esso
però
non
vede
quale
soluzione
possa
avere
,
fuori
di
questa
via
,
la
crisi
che
lo
travaglia
,
e
intende
fissare
chiaramente
le
responsabilità
che
i
partiti
si
assumono
di
fronte
alla
indilazionabile
questione
che
oggi
si
pone
,
di
definire
fuor
di
ogni
equivoco
le
direttive
popolari
della
lotta
di
liberazione
.
2
.
-
Riforma
organica
del
CLN
.
Il
Partito
Socialista
,
avendo
indicato
le
risoluzioni
di
carattere
politico
che
sono
da
prendere
per
valorizzare
il
CLN
come
forza
generatrice
della
nuova
democrazia
,
sottopone
ai
partiti
le
linee
generali
di
un
piano
di
riorganizzazione
inteso
ad
assicurarne
la
maggiore
efficienza
.
Il
Partito
si
è
ispirato
alla
preoccupazione
di
poter
conseguire
su
di
esso
l
'
accordo
delle
varie
parti
più
facilmente
di
quel
che
non
appaia
possibile
in
base
ad
altri
progetti
già
presentati
.
Criteri
informatori
.
Una
riforma
funzionale
che
sia
volta
ad
attribuire
capacità
effettive
di
intervento
e
di
direzione
al
CLNAI
e
ai
CLN
regionali
,
deve
corrispondere
la
duplice
necessità
di
dare
continuità
organica
ai
lavori
e
di
coordinare
in
forma
efficace
con
l
'
azione
dei
partiti
quella
importantissima
che
sono
chiamate
a
svolgere
le
organizzazioni
di
massa
.
L
'
esperienza
prova
che
i
Comitati
come
sono
attualmente
costituiti
,
raramente
hanno
possibilità
di
deliberare
con
prontezza
e
cognizione
di
causa
sulle
questioni
che
interessano
lo
svolgimento
pratico
della
lotta
,
né
si
trovano
sempre
in
grado
di
assicurare
seguito
alle
deliberazioni
per
la
mancanza
di
un
contatto
permanente
con
gli
organi
di
base
.
Dovendo
servirsi
come
tramite
dell
'
organizzazione
di
partito
,
viene
a
mancare
al
CLN
ciò
che
è
essenziale
per
farne
qualcosa
di
più
di
un
organo
interpartito
,
l
'
unità
cioè
la
responsabilità
diretta
della
sua
azione
.
Per
quanto
sia
essenziale
,
come
è
già
stato
rilevato
,
assicurare
maggior
efficienza
ai
servizi
di
segreteria
,
con
questo
non
si
verrebbe
a
migliorare
di
molto
lo
stato
presente
delle
cose
.
Istituzioni
di
commissioni
permanenti
di
lavoro
.
Entro
i
limiti
e
con
la
rigorosa
osservanza
delle
norme
cospirative
pare
necessario
dare
una
più
larga
e
più
solida
struttura
al
Comitato
Centrale
e
a
quelli
regionali
.
Si
propone
così
la
costituzione
di
un
certo
numero
di
commissioni
permanenti
in
seno
al
CLNAI
e
al
CLN
regionali
,
che
siano
incaricati
di
preparare
i
lavori
del
Comitato
deliberativo
o
di
realizzare
il
contatto
permanente
con
le
organizzazioni
di
base
le
quali
non
debbono
considerarsi
organi
di
esecuzioni
soltanto
,
ma
centri
di
iniziativa
e
di
attività
autonoma
entro
le
direttive
generali
della
lotta
.
Per
le
istituzioni
di
queste
commissioni
,
i
partiti
componenti
il
CLN
dovrebbero
mettere
a
disposizione
dello
stesso
complessivamente
una
decina
almeno
di
elementi
.
Si
enumerano
a
titolo
indicativo
:
1
)
commissione
finanziaria
;
2
)
commissione
militare
per
il
collegamento
con
il
C.M.
;
3
)
commissione
di
contatto
con
i
CLN
periferici
;
4
)
commissioni
di
contatto
con
le
organizzazioni
sindacali
;
5
)
commissione
mista
delle
organizzazioni
dei
giovani
e
delle
donne
;
6
)
commissione
mista
delle
organizzazioni
professionali
e
tecniche
;
7
)
commissione
di
assistenza
;
8
)
commissione
di
propaganda
.
Le
commissioni
anzidette
provvederebbero
ad
informare
dei
propri
lavori
i
delegati
responsabili
dei
partiti
,
fornendo
loro
relazioni
e
informazioni
a
richiesta
.
Le
sedute
del
comitato
deliberativo
osservando
più
rigorosamente
le
esigenze
cospirative
,
dovrebbero
essere
ristrette
ad
un
delegato
per
partito
,
escludendo
tranne
casi
eccezionali
l
'
intervento
di
altri
elementi
.
Il
collegamento
con
la
segreteria
dovrebbe
essere
tenuto
da
un
presidente
di
turno
.
Inquadramento
delle
organizzazioni
di
massa
.
Le
commissioni
miste
sarebbero
destinate
a
realizzare
la
saldatura
delle
organizzazioni
di
massa
con
i
CLN
.
È
questa
una
questione
di
importanza
capitale
e
l
'
esperienza
dovrà
suggerire
la
via
da
seguire
.
Appare
tuttavia
necessario
a
questo
scopo
che
essi
siano
preliminarmente
inquadrate
con
una
chiara
definizione
delle
funzioni
e
dei
compiti
che
vengono
loro
riconosciuti
,
ed
una
delimitazione
del
loro
campo
d
'
azione
che
oggi
manca
ancora
ciò
che
causa
deplorevoli
confusioni
.
La
immissione
diretta
di
queste
organizzazioni
nei
CLN
regionali
e
provinciali
,
come
è
stato
proposto
,
a
parte
la
difficoltà
di
avere
di
esse
una
rappresentanza
responsabile
,
non
potrebbe
che
causare
che
disordine
in
seno
ai
CLN
stessi
;
i
quali
verrebbero
a
trovarsi
composti
in
modo
troppo
eterogeno
.
E
neppure
si
vede
come
,
essendo
questi
organismi
destinati
a
moltiplicarsi
si
possa
far
luogo
a
tutti
o
stabilire
un
criterio
per
escluderne
alcuno
.
Il
Comitato
deliberativo
deve
essere
l
'
organo
politico
responsabile
della
direzione
della
lotta
,
e
la
sua
composizione
non
può
variare
da
quella
attuale
,
almeno
fino
a
che
il
CLN
continuerà
a
raggruppare
i
diversi
partiti
che
oggi
lo
costituiscono
.
D
'
altro
canto
le
organizzazioni
di
massa
,
di
cui
ogni
giorno
più
si
rivela
l
'
importanza
come
strumenti
di
influenza
e
di
azione
al
di
fuori
dei
partiti
,
debbono
avere
nell
'
opera
del
CLN
la
parte
che
loro
compete
senza
diminuzioni
che
ne
menomano
l
'
autonomia
.
Si
propone
quindi
che
,
in
base
ad
una
pratica
delimitazione
delle
competenze
,
esse
abbiano
partecipazione
diretta
ai
lavori
del
CLN
attraverso
la
costituzione
di
commissioni
miste
formate
aggregando
i
delegati
delle
organizzazioni
stesse
che
potranno
rappresentarvi
gli
interessi
e
le
sensibilità
particolari
delle
masse
organizzate
.
Tali
commissioni
permetteranno
nello
stesso
tempo
al
CLN
di
avere
nozione
continua
dell
'
attività
svolta
dagli
organismi
di
massa
,
esercitando
quel
controllo
sulle
direttive
politiche
d
'
azione
e
sui
metodi
organizzativi
che
il
loro
riconoscimento
comporta
.
Ordinamento
dei
CLN
locali
,
periferici
e
di
categoria
.
La
rete
organizzativa
diretta
del
CLNAI
secondo
l
'
esperienza
che
si
ha
non
può
oggi
praticamente
estendersi
di
là
dei
CLN
provinciali
,
per
la
cui
costituzione
e
il
cui
funzionamento
si
incontrano
già
difficoltà
non
sempre
sormontabili
.
Ma
se
non
appare
possibile
se
non
in
casi
eccezionali
attribuire
funzioni
responsabili
di
rappresentanza
politica
ad
altri
organi
che
non
siano
i
Comitati
regionali
e
provinciali
la
partecipazione
popolare
alla
lotta
si
può
promuovere
ed
avere
solo
con
la
estensione
dei
CLN
a
tutti
gli
strati
della
popolazione
e
ai
centri
di
lavoro
,
suscitando
in
sempre
maggior
numero
CLN
locali
periferici
di
categoria
.
Funzione
naturale
di
questi
organi
è
quella
di
portare
tra
la
popolazione
e
le
masse
lavoratrici
la
parola
del
CLN
di
unificare
le
forze
e
di
prendere
tutte
quelle
iniziative
che
possono
essere
suggerite
da
situazioni
ed
esigenze
particolari
.
L
'
importanza
di
Comitati
di
base
è
.
dunque
capitale
,
perché
è
soltanto
attraverso
di
essi
che
il
CLN
può
svolgere
un
'
azione
popolare
ed
attingere
la
forza
e
l
'
autorità
necessaria
a
condurre
la
lotta
.
La
formazione
degli
organi
di
base
non
può
evidentemente
essere
vincolata
a
norme
fisse
,
né
può
valere
per
essi
il
criterio
della
composizione
paritetica
di
partito
.
Tuttavia
è
necessario
che
un
certo
ordine
sia
praticamente
stabilito
e
un
certo
controllo
politico
sia
esercitato
.
Si
propone
così
di
riservare
il
voto
deliberativo
ai
soli
membri
cui
è
conferito
regolare
rappresentanza
da
parte
di
partiti
ammessi
a
comporre
il
rispettivo
CLN
provinciale
,
essendo
inteso
che
per
la
costituzione
dei
Comitati
di
base
non
si
richiede
necessariamente
la
presenza
di
tutti
i
partiti
e
che
nessun
partito
può
esservi
rappresentato
da
più
di
un
delegato
.
I
CLN
di
categoria
dovrebbero
invece
metter
capo
alle
rispettive
organizzazioni
regionali
di
categoria
.
StampaQuotidiana ,
A
Adria
troveremo
il
Polo
,
a
Este
"
benestanti
proprietari
"
,
a
Legnago
Napoleone
,
a
Schio
il
caro
Fusinato
con
la
sua
bandierina
bianca
I
miei
amici
di
Mestre
,
i
compagni
di
Porto
Marghera
,
io
son
certo
di
trovarli
al
primo
appuntamento
.
Mestre
che
sta
quasi
per
lasciar
la
terra
e
dar
via
libera
alla
laguna
è
una
bella
città
rumorosa
e
affrettata
;
sembra
che
viva
sempre
tra
un
treno
e
l
'
altro
.
12
AGOSTO
:
"
l
'
Unità
"
parte
da
Mestre
per
il
suo
"
Giro
d
'
Italia
"
,
sulla
mezzanotte
,
quando
le
famiglie
parlano
ancora
nei
piccoli
giardini
delle
case
e
i
marinai
incominciano
a
cantare
sul
ponte
della
laguna
.
Compagni
,
avrete
una
sirena
tutta
per
noi
,
un
bel
fischio
lungo
di
locomotiva
,
una
nuvola
di
fumo
con
cui
vederci
scomparire
all
'
orizzonte
?
13
AGOSTO
:
PORTOGRUARO
.
Le
casette
che
si
specchiano
sul
Lemene
,
quel
bel
palazzo
di
cotto
ove
il
sindaco
respira
sempre
aria
di
vecchia
storia
,
i
ponti
,
i
mulini
:
in
questa
affettuosa
cartolina
illustrata
la
nostra
macchina
entrerà
strombettando
.
Gli
affezionati
del
sonno
pomeridiano
correranno
ai
balconi
e
alle
finestre
per
vederci
passare
.
"
Ci
sarà
spettacolo
questa
sera
-
grideremo
,
-
un
gatto
che
parla
,
cinema
all
'
aperto
e
"
l
'
Unità
"
in
mano
a
tutti
»
.
14
AGOSTO
:
MONFALCONE
.
So
che
gli
operai
di
Monfalcone
stanno
già
in
piazza
ad
aspettarci
:
guai
se
sbaglieremo
un
minuto
nel
nostro
orario
.
Questa
volta
le
raccomandazioni
di
puntualità
dovremo
farle
a
noi
stessi
e
alla
macchina
che
è
sempre
una
macchina
,
dopo
tutto
.
(
Al
compagno
Carlo
Pentich
di
Trieste
posso
dire
che
si
faccia
trovare
anche
lui
in
piazza
a
Monfalcone
e
che
mi
venga
a
cercare
alla
macchina
?
È
una
comunicazione
privata
,
credete
voi
?
Non
è
vero
.
Chissà
che
non
si
porti
dietro
mezza
San
Giacomo
)
.
15
AGOSTO
:
CIVIDALE
DEL
FRIULI
.
Io
che
vivo
in
mezzo
ai
libri
e
alle
tipografie
,
sporco
d
'
inchiostro
e
di
polvere
,
so
che
quel
tal
Fiammingo
verso
la
fine
del
Quattrocento
se
ne
venne
a
Cividale
a
stampare
il
suo
famoso
trattato
di
cucina
.
È
un
sicuro
auspicio
per
noi
:
buona
stampa
e
buona
cucina
.
16
AGOSTO
:
PORDENONE
.
Il
gioco
è
fatto
per
noi
.
Pordenone
è
o
non
è
il
maggior
centro
industriale
del
Friuli
con
i
suoi
150
mila
fusi
,
i
suoi
1500
telai
nelle
filande
,
con
le
sue
fabbriche
di
laterizi
e
cementi
?
Tra
noi
napoletani
e
voi
di
Pordenone
c
'
è
un
vecchio
conto
da
regolare
a
proposito
di
un
re
.
Una
volta
voi
facevate
festa
e
a
Napoli
si
moriva
per
il
colera
.
Umberto
I
doveva
venire
da
voi
a
divertirsi
,
invece
decise
di
andare
a
Napoli
a
fare
il
suo
dovere
di
piangere
.
"
A
Pordenone
si
fa
festa
,
a
Napoli
si
muore
-
egli
disse
.
-
Vado
a
Napoli
»
.
Che
coraggio
,
dire
convenitene
.
17
AGOSTO
:
FELTRE
.
A
Feltre
non
fa
freddo
,
nemmeno
d
'
inverno
,
anche
se
i
denigratori
continuano
a
affermare
che
sia
la
città
più
inclemente
d
'
Italia
.
A
Feltre
è
nato
e
vive
qualche
mese
all
'
anno
uno
dei
miei
più
cari
compagni
,
il
Silvio
Guarnieri
.
Che
fortuna
sarebbe
poterlo
riabbracciare
in
mezzo
a
voi
,
amici
di
Feltre
.
18
AGOSTO
:
CASTELFRANCO
VENETO
.
Voi
avete
risolto
la
quadratura
del
circolo
.
Dicono
tutte
le
guide
che
il
vostro
panorama
è
un
"
quadrato
quasi
perfetto
»
.
Siete
inoltre
pratici
di
mercati
di
piazze
,
di
allestimenti
,
di
feste
.
Organizzare
una
bella
serata
per
voi
,
risolutori
di
tanti
problemi
,
sarà
uno
scherzo
.
19
AGOSTO
:
ADRIA
.
Che
bel
nome
siberiano
e
polare
ha
quel
vostro
Tartar
-
Canal
Bianco
!
Me
lo
porterei
a
Milano
sotto
le
finestre
di
casa
mia
.
I
Greci
,
gli
Etruschi
,
i
Galli
Boi
,
i
Romani
,
tutti
pretendono
di
essere
stati
vostri
antenati
.
È
un
bel
problema
,
senza
dubbio
.
Ma
noi
avremo
altri
da
parlarne
insieme
.
Date
voce
al
Polesine
,
mi
raccomando
.
20
AGOSTO
:
ESTE
.
Trovo
scritto
testualmente
nella
Treccani
:
«
vi
sono
molti
benestanti
proprietari
»
.
Invitateli
,
vi
prego
,
ad
ascoltare
che
non
tutti
stanno
bene
.
21
AGOSTO
:
LEGNAGO
.
Napoleone
,
lo
so
,
ce
l
'
aveva
con
voi
,
a
proposito
del
Quadrilatero
.
Se
proprio
vorrete
,
parleremo
male
di
Napoleone
.
Ma
perché
non
parlare
male
,
una
volta
per
sempre
,
delle
"
fortezze
"
?
Sarebbe
l
'
ora
.
Dalle
fortezze
appiedate
alle
fortezze
volanti
e
alla
bomba
atomica
il
passo
è
stato
così
breve
che
quasi
mi
sembra
di
averlo
fatto
noi
stessi
,
aiutandoci
al
braccio
del
nonno
.
Chiamate
a
raccolta
tutti
i
contadini
come
se
fosse
giorno
di
mercato
.
22
AGOSTO
:
SCHIO
.
Chissà
come
avrete
caldo
con
tutte
le
vostre
lane
.
Meno
male
che
le
montagne
vi
danno
un
po
'
di
fresco
,
anzi
ce
n
'
è
una
che
vi
toglie
addirittura
il
sole
.
Il
sole
ve
lo
porteremo
noi
,
grande
,
raggiante
.
E
date
un
buon
posto
in
piazza
,
ci
raccomandiamo
,
al
caro
Arnaldo
Fusinato
.
"
Poeta
popolare
"
lo
chiamano
le
storie
letterarie
.
Non
potrà
dunque
mancare
a
una
nostra
festa
,
sventolerà
la
sua
piccola
bandiera
bianca
per
salutarci
.
23
AGOSTO
:
RIVA
DI
TRENTO
.
Ulisse
,
durante
un
suo
comizio
,
s
'
ebbe
un
uditorio
di
bambini
.
Potessimo
averlo
anche
noi
.
Reciteremmo
le
poesie
nostre
e
di
Lino
Picco
,
proietteremmo
una
comica
di
Ridolini
e
chiederemmo
loro
:
«
Dove
nasce
il
sole
?
»
.
24
AGOSTO
:
BOLZANO
.
Avremo
una
sola
tristezza
:
che
il
nostro
"
Giro
del
Veneto
"
sia
finito
.
Toccherà
a
voi
compagni
biondi
e
celesti
dell
'
Alto
Adige
di
farcelo
finir
bene
.
Arrivederci
a
tutti
,
allora
.
Tra
poche
ore
finiremo
di
viaggiare
sulle
mappe
,
sulle
guide
e
sui
libri
.
Arrivederci
anche
agli
avversari
e
ai
nemici
che
non
vorranno
essere
tuttavia
cattivi
ospiti
se
il
nostro
amore
per
le
città
,
per
i
paesi
e
per
le
contrade
che
attraverseremo
si
rivolge
anche
a
loro
.
StampaQuotidiana ,
I
giornali
di
ieri
hanno
riferito
che
,
contrariamente
ai
timori
espressi
unanimemente
dagli
ambienti
laici
e
democratici
,
e
dalla
stampa
che
ne
è
portavoce
,
il
papa
è
intervenuto
al
Palasport
di
Roma
alla
festa
dei
Focolari
(
come
era
in
programma
)
e
vi
ha
parlato
da
quel
sacerdote
che
è
-
e
che
non
dovrebbe
mai
cessare
di
essere
-
pronunciandovi
un
discorso
«
tutto
religioso
»
,
come
lo
ha
definito
«
Il
Messaggero
»
.
Non
stiamo
a
chiederci
(
ciò
che
potrebbe
apparire
inutilmente
puntiglioso
)
se
questo
sia
avvenuto
in
seguito
alla
generale
sollevazione
provocata
dagli
ultimi
interventi
del
pontefice
a
Sotto
il
Monte
e
a
Bergamo
,
veri
e
propri
comizi
.
Limitiamoci
a
constatare
che
domenica
al
Palasport
il
papa
ha
fatto
il
papa
e
non
il
propagandista
elettorale
:
gliene
diamo
atto
volentieri
e
ci
auguriamo
-
e
gli
auguriamo
-
che
continui
così
.
Ma
non
c
'
è
soltanto
Giovanni
Paolo
II
.
Ci
sono
anche
tanti
altri
preti
di
vario
grado
che
si
occupano
dell
'
ormai
prossimo
referendum
sull
'
aborto
e
noi
ci
accontenteremo
-
per
oggi
-
di
citare
uno
dei
maggiori
tra
essi
e
forse
il
più
noto
:
quel
cardinale
Giuseppe
Siri
,
arcivescovo
di
Genova
,
che
ha
già
scritto
per
tutte
le
chiese
della
sua
Diocesi
un
appello
da
leggersi
domenica
10
(
a
una
settimana
dal
voto
)
,
al
confronto
col
quale
i
passati
e
tanto
deplorati
interventi
del
papa
sembrano
lievi
e
languide
allusioni
,
platonici
incitamenti
e
carezzevoli
accenni
,
tali
da
farci
ricordare
quei
trepidi
versi
di
Di
Giacomo
,
che
parevano
sparire
come
in
un
soffio
:
«
Nu
pianefforte
e
'
notte
sona
luntanamente
...
»
.
Qui
c
'
è
ben
altro
.
Qui
Siri
«
ordina
»
come
si
deve
votare
e
ne
indica
addirittura
il
modo
con
smaccata
anzi
sfrontata
violazione
della
legge
elettorale
.
C
'
è
qualcuno
che
ha
fatto
notare
all
'
arcivescovo
di
Genova
che
questo
è
un
vero
e
proprio
reato
e
che
gli
ha
ingiunto
di
ritirare
la
sua
lettera
?
Ma
in
fondo
il
cardinale
Siri
dà
un
colore
di
classe
(
noi
lo
sospettavamo
fondatamente
)
alla
campagna
del
Movimento
per
la
vita
che
pure
conta
anche
chi
vi
aderisce
con
sincerità
di
cuore
e
con
disinteresse
.
Ma
Siri
è
colui
che
una
volta
,
parlando
a
ricchi
signori
,
disse
:
«
Homo
sine
pecunia
,
imago
mortis
»
,
l
'
uomo
senza
soldi
è
l
'
immagine
della
morte
.
Questo
«
sì
»
alla
cancellazione
della
legge
194
piace
a
coloro
che
hanno
denari
,
che
possono
pagarsi
i
cucchiai
d
'
oro
.
Forse
il
cardinale
Siri
dice
tra
sé
:
«
Femina
(
o
mulier
)
cum
pecunia
,
imago
vitae
»
,
perché
gli
piace
un
mondo
nel
quale
i
ricchi
comandino
.
Anche
peccando
,
ma
Iddio
è
misericordioso
;
e
poi
ci
sono
dei
cardinali
per
i
quali
i
conti
correnti
valgono
anche
lassù
.
StampaQuotidiana ,
1
-
Dalla
rivoluzione
di
palazzo
del
25
luglio
alla
rivoluzione
popolare
.
La
rivoluzione
di
palazzo
del
25
luglio
segna
l
'
inizio
di
una
nuova
fase
della
lotta
politica
.
Senza
incontrare
la
minima
resistenza
,
essa
ha
liquidato
la
dittatura
mussoliniana
,
logorata
dalla
lunga
ed
eroica
resistenza
delle
avanguardie
antifasciste
,
e
giunta
con
la
più
impopolare
ed
iniqua
delle
guerre
,
alla
confutazione
di
sé
medesima
.
Ma
la
rivoluzione
di
palazzo
del
25
luglio
non
ha
risolto
nessuno
dei
problemi
politici
,
economici
e
sociali
posti
dal
clamoroso
fallimento
del
fascismo
.
Non
ha
osato
fare
la
pace
pur
senza
poter
fare
la
guerra
;
non
ha
ristabilito
neppure
le
elementari
libertà
di
stampa
,
di
associazione
,
di
riunione
.
Essa
è
stata
concepita
ed
attuata
come
un
tentativo
di
salvare
le
istituzioni
,
i
ceti
capitalistici
,
gli
uomini
compromessi
col
fascismo
,
a
cominciare
dalla
monarchia
senza
la
cui
complicità
non
sarebbe
stata
possibile
la
catastrofe
della
guerra
,
che
procede
logicamente
dal
colpo
di
stato
del
28
ottobre
1922
.
I
problemi
della
pace
e
della
libertà
si
impongono
,
dopo
il
25
luglio
,
come
problemi
di
volontà
,
di
iniziativa
,
di
forza
,
delle
masse
popolari
.
La
nazione
ricadrebbe
nel
letargo
politico
e
nel
cinismo
immorale
del
ventennio
fascista
,
se
attendesse
dall
'
alto
il
suo
riscatto
invece
di
promuoverlo
dal
basso
.
Ciò
significa
che
essa
deve
risolutamente
marciare
dalla
rivoluzione
di
palazzo
alla
rivoluzione
popolare
.
2
.
-
Che
cosa
è
il
Partito
Socialista
Italiano
di
Unità
Proletaria
.
Da
cinquant
'
anni
a
questa
parte
il
Partito
Socialista
Italiano
è
alla
avanguardia
del
progresso
.
Completando
l
'
opera
del
Risorgimento
,
il
Partito
Socialista
Italiano
ha
fatto
di
plebi
oppresse
,
sfruttate
,
affamate
,
un
proletariato
in
grado
di
porre
la
propria
candidatura
al
potere
,
nell
'
interesse
della
collettività
nazionale
.
Per
calpestare
la
libertà
,
il
fascismo
ha
dovuto
passare
sul
corpo
del
Partito
Socialista
.
Nel
ventennio
della
dittatura
mussoliniana
,
il
Partito
Socialista
Italiano
ha
durato
ed
ha
lottato
,
perpetuandosi
nella
resistenza
e
nella
lotta
cospirativa
dei
suoi
militanti
all
'
interno
,
nelle
lotte
sostenute
dai
suoi
esiliati
all
'
estero
per
sbarrare
il
passo
all
'
intiero
fascismo
,
nel
sacrificio
dei
suoi
figli
migliori
,
e
rinnovandosi
per
l
'
apporto
di
sempre
nuove
e
fresche
energie
.
Oggi
,
dalla
fusione
del
vecchio
Partito
col
Movimento
di
Unità
Proletaria
per
la
Repubblica
Socialista
,
e
coi
Gruppi
di
giovani
intellettuali
,
ai
quali
,
nella
buia
notte
della
tirannide
il
Socialismo
è
apparso
come
la
condizione
e
la
garanzia
della
libertà
,
il
Partito
Socialista
Italiano
esce
ringagliardito
,
espressione
ad
un
tempo
della
continuità
della
tradizione
del
movimento
operaio
,
e
delle
esigenze
della
situazione
,
che
fa
del
Socialismo
il
problema
di
oggi
,
e
non
la
vaga
aspirazione
di
un
lontano
avvenire
.
3
.
-
Che
cosa
vuole
il
Partito
Socialista
Italiano
.
Per
vent
'
anni
la
lotta
socialista
ha
assunto
il
carattere
di
lotta
essenzialmente
antifascista
;
ma
le
ragioni
profonde
della
lotta
socialista
precedono
l
'
esistenza
del
fascismo
e
permangono
dopo
la
sua
eliminazione
.
Al
popolo
assetato
di
libertà
,
di
eguaglianza
,
di
giustizia
,
il
Partito
Socialista
indica
quale
soluzione
positiva
e
concreta
la
lotta
per
la
Repubblica
Socialista
dei
Lavoratori
.
Il
PSI
intende
sviluppare
con
tutti
i
mezzi
la
lotta
politica
degli
oppressi
contro
gli
oppressori
e
la
lotta
di
classe
degli
sfruttati
contro
gli
sfruttatori
,
per
condurre
il
proletariato
alla
conquista
del
potere
.
Lo
stato
borghese
deve
essere
distrutto
e
con
lo
stato
borghese
devono
scomparire
le
oligarchie
finanziarie
di
cui
esso
è
lo
strumento
di
dominazione
politica
.
Il
nuovo
assetto
della
società
deve
essere
imperniato
sulla
socializzazione
dei
mezzi
di
produzione
e
di
scambio
.
Il
PSI
propugna
quindi
la
costituzione
di
grandi
aziende
autonome
a
carattere
nazionale
,
regionale
,
o
comunale
,
per
la
gestione
dell
'
economia
socializzata
,
di
enti
cooperativi
che
coordino
le
piccole
aziende
agricole
ed
artigiane
,
di
enti
produttori
che
,
attuando
i
piani
nazionali
,
siano
al
tempo
stesso
centri
di
iniziativa
e
di
selezione
,
capaci
di
assicurare
un
ricambio
costante
nell
'
organismo
statale
.
Impegnando
la
battaglia
per
la
Repubblica
Socialista
dei
Lavoratori
,
il
PSI
si
fa
l
'
assertore
più
tenace
e
più
coerente
dei
postulati
di
libertà
e
di
democrazia
,
indissolubilmente
connessi
al
postulato
fondamentale
dell
'
eguaglianza
sociale
.
4
-
A
chi
si
rivolge
il
Partito
.
Il
PSI
offre
agli
operai
italiani
una
organizzazione
di
battaglia
che
,
con
spirito
aperto
a
tutte
le
esperienze
,
ne
vuole
sostenere
e
guidare
gli
sforzi
all
'
ascesa
e
al
raggiungimento
finale
delle
mete
rivoluzionarie
.
Si
presenta
ai
contadini
italiani
,
ai
braccianti
,
ai
piccoli
proprietari
,
agli
affittuari
e
mezzadri
,
con
un
programma
di
radicali
riforme
economiche
imperniate
sui
potenziamenti
dell
'
agricoltura
,
ed
atte
a
mettere
le
piccole
conduzioni
associate
in
grado
di
disporre
delle
risorse
necessarie
al
migliore
sfruttamento
della
terra
.
Affaccia
i
ceti
minori
della
borghesia
produttrice
ed
impiegatizia
ad
una
politica
di
ricostruzione
nazionale
,
nel
cui
quadro
le
categorie
rovinate
dalla
crisi
e
destinate
ad
inarrestabile
declino
,
troveranno
,
con
un
degno
livello
di
vita
,
nuovo
modo
di
esplicare
quello
spirito
di
intraprendenza
,
che
,
in
regime
di
capitalismo
monopolista
,
sarebbe
sempre
più
misconosciuto
e
soffocato
.
Ai
giovani
studiosi
,
ai
professionisti
e
agli
artisti
che
antepongono
la
libertà
all
'
interesse
personale
,
il
PSI
offre
campo
libero
d
'
azione
,
una
palestra
aperta
alla
critica
e
ad
ogni
dibattito
che
sia
animato
da
intenti
costruttivi
e
dal
disinteresse
di
chi
cerca
,
prima
che
il
proprio
,
l
'
utile
ed
il
vantaggio
della
comunità
.
Offre
infine
ai
soldati
ed
ai
combattenti
,
nella
fraterna
compressione
del
loro
sacrificio
,
la
pace
e
la
ripresa
d
'
una
civile
vita
di
lavoro
.
5
-
I
compiti
immediati
della
nostra
lotta
.
La
via
che
conduce
alla
rivoluzione
proletaria
per
la
Repubblica
Socialista
,
è
quella
dello
sviluppo
della
lotta
popolare
per
la
pace
e
per
la
libertà
.
Il
PSI
naturale
interprete
di
tutte
le
aspirazioni
del
popolo
,
è
in
questa
fase
della
lotta
,
l
'
alleato
naturale
dei
partiti
e
delle
organizzazioni
,
che
unite
ieri
nella
lotta
contro
la
dittatura
fascista
,
si
battono
oggi
per
il
pieno
ripristino
della
sovranità
popolare
.
I
problemi
attuali
della
rivoluzione
popolare
italiana
sono
tre
:
1
)
Armistizio
immediato
con
l
'
Inghilterra
,
con
gli
Stati
Uniti
,
con
l
'
Unione
Sovietica
;
ritiro
immediato
delle
truppe
dai
Balcani
e
dalla
Francia
;
denuncia
del
patto
di
alleanza
con
la
Germania
e
con
il
Giappone
;
apertura
di
negoziati
di
pace
.
2
)
Liquidazione
del
fascismo
,
della
monarchia
,
e
dei
gruppi
capitalisti
che
all
'
ombra
del
fascismo
hanno
messo
la
mano
sui
gangli
essenziali
della
vita
economica
del
paese
,
e
per
i
quali
lo
stato
è
fonte
di
privilegi
e
di
profitti
;
rinvio
a
giudizio
dei
responsabili
del
mostruoso
abuso
di
potere
che
va
dal
colpo
di
stato
del
28
ottobre
1922
alla
dichiarazione
di
guerra
del
10
giugno
1940
,
dei
gerarchi
che
hanno
fatto
pesare
il
terrore
sulle
provincie
,
e
dei
profittatori
del
regime
che
hanno
dissanguato
l
'
Italia
;
smobilitazione
della
milizia
fascista
e
disarmo
effettivi
di
tutti
i
fascisti
.
3
)
Ripristino
di
tutte
le
libertà
civili
e
politiche
.
La
soluzione
di
questi
problemi
non
può
essere
affidata
a
governi
militari
di
funzionari
o
comunque
di
transazione
.
Le
masse
devono
imporre
l
'
assunzione
del
potere
da
parte
di
un
governo
provvisorio
di
salute
pubblica
il
quale
sia
emanazione
dei
partiti
popolari
e
progressisti
,
tragga
forza
ed
autorità
dal
suo
intimo
legale
col
popolo
lavoratore
,
e
poggi
saldamente
sulle
organizzazioni
popolari
che
vanno
sorgendo
e
che
il
PSI
si
propone
di
sviluppare
(
leghe
del
popolo
,
consigli
di
fabbrica
,
d
'
azienda
,
di
mestiere
,
di
professione
,
sindacati
,
ecc
.
)
.
In
un
tale
governo
e
per
un
'
opera
di
salute
pubblica
inflessibilmente
condotta
,
il
concorso
del
PSI
sarà
pieno
,
completo
e
senza
riserve
.
6
.
-
Per
il
partito
unico
del
proletariato
.
Partito
dell
'
unità
proletaria
,
il
PSI
intende
realizzare
nel
suo
seno
l
'
unione
di
tutti
coloro
che
,
pur
provenendo
da
diverse
scuole
politiche
,
sono
giunti
alle
medesime
conclusioni
pratiche
,
e
riconoscono
nella
lotta
di
classe
il
mezzo
per
abbattere
la
borghesia
capitalista
,
e
nel
Partito
Socialista
l
'
organizzazione
politica
delle
classi
lavoratrici
.
Il
PSI
non
si
riorganizza
con
una
preconcetta
ostilità
verso
altri
partiti
proletari
,
e
segnatamente
verso
il
Partito
Comunista
Italiano
,
con
il
quale
ha
una
fondamentale
comunità
di
dottrina
e
di
fine
.
Consapevole
della
forza
irresistibile
che
la
classe
lavoratrice
trarrà
dalla
sua
unione
,
il
PSI
intende
realizzare
la
fusione
dei
socialisti
e
dei
comunisti
in
un
unico
partito
,
sulla
base
di
una
chiara
coscienza
delle
finalità
rivoluzionarie
del
movimento
proletario
.
Per
avviare
l
'
unità
verso
la
sua
realizzazione
,
e
per
coordinare
le
direttive
e
l
'
attività
dei
due
partiti
proletari
e
marxisti
nel
campo
politico
ed
in
quello
sindacale
,
il
Partito
Socialista
Italiano
ha
concluso
col
Partito
Comunista
Italiano
un
patto
di
unità
d
'
azione
.
7
.
-
Il
Partito
Socialista
e
la
politica
internazionale
.
La
lotta
del
proletariato
è
internazionale
non
solo
perché
i
proletari
di
tutto
il
mondo
combattono
contro
lo
stesso
nemico
di
classe
e
per
lo
stesso
fine
,
ma
perché
non
è
possibile
distruggere
l
'
assetto
capitalista
della
società
borghese
,
se
non
se
ne
distrugge
la
struttura
nazionalista
,
base
di
ogni
imperialismo
.
Il
PSI
appunto
in
quanto
esprime
i
reali
interessi
del
popolo
lavoratore
d
'
Italia
ripudia
ogni
politica
di
così
detto
ripiegamento
nazionale
,
di
isolamento
politico
,
di
autarchia
economica
;
esso
considera
la
solidarietà
internazionale
dei
partiti
proletari
come
elemento
essenziale
della
sua
azione
,
come
lo
strumento
per
promuovere
e
concretare
una
politica
di
pace
che
armonizzi
gli
interessi
di
tutti
i
popoli
e
avvii
l
'
Europa
verso
una
libera
federazione
di
stati
.
La
fine
della
guerra
attuale
porrà
sul
tappeto
in
termini
decisivi
il
problema
del
coordinamento
unitario
dei
diversi
paesi
europei
:
e
questa
deve
essere
intesa
come
una
esigenza
della
ricostruzione
socialista
,
come
lo
sbocco
naturale
a
cui
conduce
l
'
evoluzione
economica
e
politica
dell
'
Europa
,
che
,
liberata
dai
particolarismi
capitalistici
,
dovrà
raggiungere
un
'
organizzazione
federativa
,
avviamento
all
'
Unione
delle
Repubbliche
Socialiste
.
La
carenza
della
Internazionale
Operaia
Socialista
e
lo
scioglimento
della
Terza
Internazionale
pongono
il
problema
della
ricostituzione
del
movimento
operaio
internazionale
.
La
nuova
Internazionale
dovrà
realizzare
sul
piano
della
dottrina
e
dell
'
azione
la
sintesi
delle
esperienze
mondiali
dei
socialisti
e
dei
comunisti
,
e
unire
i
proletari
di
Europa
e
del
mondo
nella
grande
lotta
finale
per
il
socialismo
.
Il
PSI
invia
al
popolo
lavoratore
un
messaggio
di
fede
,
di
entusiasmo
e
di
cosciente
ottimismo
.
Dure
lotte
attendono
ancora
i
lavoratori
,
ma
da
questa
guerra
la
rivoluzione
proletaria
,
il
cui
ciclo
si
è
aperto
25
anni
or
sono
in
condizioni
pressoché
analoghe
alle
attuali
,
prenderà
nuovo
slancio
e
nuovo
vigore
.
La
meta
è
prossima
.
Uniti
noi
faremo
l
'
Italia
libera
e
socialista
in
un
'
Europa
libera
,
socialista
,
pacificata
.
StampaQuotidiana ,
MESTRE
,
13
.
-
Questa
grande
piazza
di
Mestre
,
da
cui
i
compagni
ci
hanno
dato
il
"
via
"
ha
tutto
in
sé
:
casette
alla
veneziana
e
palazzetti
con
le
colonne
,
caffè
e
alberghi
,
banche
e
cinematografi
,
portici
e
altane
.
Vi
s
'
affacciano
,
a
pochi
passi
,
la
nostra
sezione
e
il
commissariato
di
P.S.
,
e
le
gialle
filovie
incrociano
al
largo
,
senza
disturbare
per
nulla
le
famiglie
che
,
alla
sera
,
si
godono
la
passeggiata
.
Su
tutto
e
su
tutti
si
affaccia
il
cielo
fresco
,
già
autunnale
:
ieri
era
tutto
stellato
.
Al
Lido
si
era
da
poco
inaugurato
il
Gran
Festival
Cinematografico
e
l
'
on.
Andreotti
era
ancora
su
quella
plaga
mondana
col
suo
smoking
bianco
,
quando
è
stato
informato
che
un
altro
Festival
popolare
si
celebrava
nella
città
degli
operai
ancorata
sulla
terra
ferma
.
Non
è
venuto
a
salutarci
,
lui
,
e
a
darci
il
"
buon
viaggio
"
;
ha
raccomandato
forse
soltanto
al
questore
che
ci
tenesse
d
'
occhio
.
«
In
piazza
sono
migliaia
-
gli
hanno
riferito
-
ma
sullo
schermo
ce
ne
sono
altre
centinaia
e
centinaia
di
migliaia
e
sembra
che
stiano
tutti
insieme
.
Sono
sempre
gli
stessi
comunisti
,
comunisti
sempre
,
e
c
'
è
anche
Togliatti
che
sta
parlando
»
.
Nella
grande
piazza
di
Mestre
parlava
infatti
Togliatti
,
affacciato
dallo
schermo
,
in
quella
ariosa
giornata
di
settembre
che
lo
vide
tornare
al
suo
Partito
.
Non
ci
siamo
sbagliati
a
partire
da
Mestre
,
dal
cuore
di
questa
grande
città
operaia
.
Sulla
piazza
,
col
calar
della
notte
,
si
erano
spente
tutte
le
luci
,
anche
le
insegne
pubblicitarie
avevano
finito
di
gridare
i
propri
nomi
:
si
distingueva
,
nel
buio
,
la
vasta
platea
di
operai
in
manica
di
camicia
,
bianchi
come
se
avessero
addosso
la
luna
.
Abbiamo
parlato
in
silenzio
intenso
e
la
nostra
voce
si
specchiava
nelle
case
aperte
.
Poi
,
quando
la
macchina
di
proiezione
ha
incominciato
a
girare
,
alle
finestre
ed
ai
balconi
si
sono
affacciate
tutte
le
famiglie
e
i
bambini
si
sono
arrampicati
sui
tavolini
dei
caffè
ed
in
braccio
alle
mamme
per
veder
meglio
.
Questo
nostro
era
un
altro
cinema
e
non
ci
narrava
la
solita
piccola
storia
d
'
amore
,
ma
l
'
amore
stesso
di
tutto
un
popolo
,
colto
nelle
sue
immagini
più
incantate
.
L
'
applauso
che
è
rimasto
nella
piazza
,
quando
il
film
si
è
chiuso
sulla
bandiera
del
nostro
Partito
,
che
continuava
a
sventolare
dallo
schermo
,
era
con
un
fresco
rumore
di
mare
.
L
'
orologio
illuminato
della
torre
batteva
già
la
mezzanotte
.
Sono
tornate
le
luci
e
si
è
vista
,
allora
,
quant
'
era
la
folla
,
quante
erano
le
biciclette
che
si
allontanavano
nella
grande
notte
del
litorale
,
punteggiata
di
lumi
e
come
ampliata
nel
chiarore
dei
cantieri
.
"
l
'
Unità
"
,
ieri
sera
,
era
sulla
bocca
di
tutti
,
come
il
nome
di
una
persona
:
noi
tre
compagni
della
carovana
eravamo
,
forse
,
"
l
'
Unità
"
in
carne
ed
ossa
.
E
tutti
lavoravano
e
si
affaccendavano
per
l
'
ospite
di
eccezione
,
volevano
che
la
sua
voce
si
sentisse
ovunque
e
ai
quattro
lati
della
piazza
levavano
le
trombe
degli
altoparlanti
:
volevano
che
tutti
la
vedessero
e
l
'
invitavano
a
salire
su
un
tavolino
panneggiato
di
tricolore
:
volevano
che
avesse
la
voce
chiara
e
le
offrivano
un
bicchiere
di
aranciata
.
A
braccio
del
caro
Sannicolò
e
della
bella
Laura
,
che
a
sera
era
ingarbugliata
di
sonno
come
una
bambina
,
questa
"
Unità
"
ha
fatto
anche
la
civettona
in
piazza
,
facendo
l
'
occhio
ai
giovanotti
.
Mentre
vi
telefono
,
sta
dormendo
su
un
durissimo
letto
di
libri
che
quell
'
uomo
senza
cuore
di
Fortini
le
ha
preparato
alla
meglio
sull
'
automobile
.
Tra
qualche
ora
salperemo
sulla
strada
di
Trieste
,
verso
Portogruaro
.
Innalzeremo
sul
tetto
la
bella
nuvola
che
ci
hanno
regalato
i
bambini
,
faremo
fiato
alla
sirena
.
Sul
cielo
,
l
'
angelo
dei
monelli
sta
già
scrivendo
col
gesso
le
sue
belle
frasi
di
congedo
.
Ecco
,
scrive
:
«
Arrivederci
,
cari
maestrini
:
arrivederci
tutti
;
uomini
belli
e
uomini
brutti
.
E
che
nessuno
si
lagni
,
siamo
tutti
compagni
»
.
Questo
angelo
lo
abbiamo
incontrato
,
per
la
prima
volta
,
all
'
alba
alle
porte
di
Milano
.
Da
allora
ci
segue
sempre
dolcemente
in
volo
.
Qualche
volta
si
ferma
su
una
terrazza
.
La
notte
scompare
.
Io
penso
che
vada
a
dormire
su
un
campanile
.
Qualche
miracolo
è
già
avvenuto
:
le
lapidi
,
i
cippi
e
i
monumenti
per
Garibaldi
,
dacché
lui
è
con
noi
,
sono
bianchi
come
se
li
avessero
lavati
di
fresco
nella
nottata
.
Fortini
è
preoccupato
di
dargli
un
nome
.
Ho
detto
:
«
Chiamiamolo
Gavroche
»
.
La
proposta
è
stata
accettata
all
'
unanimità
in
una
riunione
a
porte
chiuse
,
tenutasi
dopo
la
mezzanotte
.
Quel
benedetto
angelo
certamente
ascoltava
dietro
la
finestra
:
questa
mattina
rispondeva
già
a
sentirsi
chiamato
per
nome
.
Fortini
ha
detto
:
«
Gli
angeli
non
mangiano
e
Terenzi
e
Lodi
saranno
contenti
»
.
Così
sia
.
StampaQuotidiana ,
I
giorni
trascorrono
,
sempre
più
lenti
e
più
lunghi
,
quel
terribile
16
marzo
si
allontana
nel
tempo
,
siamo
già
a
maggio
,
ci
avviamo
verso
il
compimento
del
secondo
mese
dal
rapimento
dell
'
on.
Moro
e
dal
massacro
della
sua
scorta
.
E
l
'
opinione
pubblica
comincia
ad
avvertire
che
la
vicenda
,
così
grave
,
così
tragica
,
sta
assumendo
aspetti
sempre
più
inquietanti
.
Convince
sempre
meno
l
'
idea
che
ci
troviamo
di
fronte
soltanto
a
una
banda
di
terroristi
.
Ci
sono
i
"
fiancheggiatori
"
,
l
'
area
magmatica
dell
'
eversione
e
della
violenza
,
e
questo
si
sapeva
.
Ma
ormai
si
deve
pensare
che
c
'
è
anche
altro
:
collegamenti
,
complicità
,
ispiratori
in
zone
ben
più
"
rispettabili
"
e
"
rispettate
"
della
realtà
italiana
.
Perché
le
indagini
non
fanno
un
passo
avanti
?
Perché
invece
di
discutere
tanto
su
ipotesi
impraticabili
che
dovrebbero
indurre
-
chissà
perché
-
i
terroristi
a
rilasciare
Moro
,
al
prezzo
di
un
rovinoso
cedimento
dello
Stato
,
non
si
comincia
a
mettere
le
mani
su
qualcuno
?
Sono
domande
che
non
si
possono
più
ignorare
.
Tutti
si
dichiarano
per
la
lotta
contro
il
terrorismo
.
E
,
nonostante
le
oscillazioni
dei
socialisti
,
una
imponente
maggioranza
è
schierata
,
intorno
al
governo
,
sulla
linea
della
fermezza
.
Come
mai
,
allora
,
coloro
che
tale
fermezza
dovrebbero
concretare
con
l
'
azione
pratica
sembrano
come
paralizzati
,
o
quasi
?
E
'
un
fatto
che
le
indagini
ristagnano
.
Un
"
covo
"
,
è
vero
,
è
stato
scoperto
,
ma
per
caso
,
a
Roma
.
Altri
sono
emersi
dalle
nebbie
del
mistero
in
periferie
più
o
meno
lontane
.
Qualche
mandato
di
cattura
,
qualche
fermo
o
arresto
.
E
un
solo
"
brigatista
"
caduto
nelle
mani
della
polizia
,
e
ciò
perché
la
sua
vittima
ha
avuto
il
tempo
di
ferirlo
,
prima
di
morire
.
Ma
,
sulla
sostanza
,
sulla
pista
principale
,
non
un
solo
passo
avanti
.
Nel
frattempo
,
però
,
le
BR
hanno
continuato
a
sparare
e
ad
uccidere
.
Hanno
continuato
(
continuano
)
a
lanciare
bombe
.
Soprattutto
hanno
intensificato
la
diffusione
di
comunicati
e
lettere
,
infine
di
sole
lettere
a
firma
Aldo
Moro
,
"
con
una
puntualità
e
un
'
immediatezza
-
ha
scritto
con
sarcasmo
un
commentatore
-
di
cui
da
tempo
i
nostri
servizi
pubblici
sono
incapaci
"
.
In
questura
si
dice
che
queste
lettere
siano
ormai
parecchie
decine
.
Non
solo
.
Il
cittadino
legge
nei
giornali
che
la
famiglia
Moro
"
presumibilmente
"
è
anche
l
'
ultima
mittente
conosciuta
(
mittente
,
non
destinataria
)
di
tutte
queste
missive
.
Legge
che
la
famiglia
"
ha
evidentemente
trovato
un
canale
di
contatto
con
i
rapitori
senza
che
la
polizia
lo
scopra
"
.
Legge
,
rilegge
,
si
sente
ripetere
dalla
radio
e
dalla
TV
i
nomi
degli
"
intimi
collaboratori
"
del
presidente
della
DC
,
a
cui
i
cronisti
,
quasi
con
naturalezza
,
e
pur
senza
dirlo
,
attribuiscono
il
ruolo
di
"
postini
"
.
Scopre
l
'
esistenza
di
"
un
avvocato
vestito
in
modo
dimesso
"
che
secondo
alcuni
sarebbe
il
"
canale
"
di
cui
si
servono
i
terroristi
per
inoltrare
le
lettere
personali
di
Moro
.
E
,
pur
nel
rispetto
per
il
dramma
della
famiglia
del
rapito
,
il
cittadino
è
indotto
a
confrontare
questo
caso
ad
altri
analoghi
,
non
così
rilevanti
,
certo
,
sul
piano
politico
,
ma
non
meno
dolorosi
,
sul
piano
umano
,
come
i
due
ultimi
,
quello
di
Giovanna
Amati
e
di
Marta
Beni
-
Raddi
.
Qui
,
la
polizia
e
la
magistratura
non
sono
rimaste
paralizzate
.
Hanno
anzi
agito
e
hanno
messo
le
mani
sui
delinquenti
che
telefonavano
o
che
tenevano
contatti
per
altre
vie
.
O
forse
il
ragionamento
va
rovesciato
?
Forse
si
deve
concludere
che
,
appunto
perché
carico
di
implicazioni
politiche
,
il
caso
Moro
rende
l
'
arma
delle
indagini
"
scarica
e
inutile
"
,
per
citare
le
parole
di
un
giornale
che
le
BR
hanno
usato
volentieri
per
diffondere
gli
scritti
loro
e
del
loro
prigioniero
?
Noi
abbiamo
anche
seri
dubbi
che
per
queste
vie
tortuose
sarebbe
possibile
proteggere
meglio
la
vita
di
Aldo
Moro
.
StampaQuotidiana ,
Sadismo
nazifascista
.
A
Milano
,
in
via
Paolo
Uccello
,
funziona
da
qualche
tempo
un
istituto
scientifico
di
tortura
alle
dipendenze
del
potere
dominante
.
La
sbirraglia
al
soldo
del
nazifascismo
ha
fatto
tutto
il
possibile
per
celarne
la
località
e
l
'
esistenza
:
perciò
spesso
ancora
si
bendano
gli
occhi
agli
arrestati
e
si
trasportano
in
vetture
chiuse
od
a
tendine
abbassate
.
Nel
sinistro
edificio
funziona
tutto
uno
strumentario
speciale
allo
scopo
di
accentuare
e
portare
allo
spasimo
ogni
genere
di
sofferenza
fisica
:
dai
grandi
fari
abbacinanti
per
interminabili
sedute
,
all
'
alternarsi
di
docce
gelide
con
altre
bollenti
.
Il
fuoco
partecipa
colle
correnti
elettriche
all
'
azione
tormentatrice
,
mentre
le
percosse
d
'
ogni
genere
che
arrivano
a
spezzare
le
ossa
ed
a
rompere
le
articolazioni
continuano
a
costituire
il
corredo
normale
dei
carnefici
.
Così
estorcono
alcune
monche
informazioni
.
Le
gesta
infami
non
sfuggono
alla
nostra
sorveglianza
.
Anche
questi
responsabili
sono
ormai
individuati
.
Il
mio
sarto
.
Ha
trovato
la
bazza
!
E
chi
può
ancora
avvicinarlo
?
Pensate
che
abita
di
fronte
,
o
quasi
,
a
certe
villette
che
ospitano
ufficiali
e
graduati
tedeschi
.
Una
clientela
d
'
oro
.
Nessuno
gli
ha
ordinato
meno
di
un
abito
borghese
.
Tutti
gli
hanno
portato
la
stoffa
e
tutti
pagano
alla
consegna
senza
discutere
il
prezzo
.
Una
sola
esigenza
:
consegna
pronta
.
Coi
dovuti
aggiornamenti
il
mio
sarto
pensa
ad
un
vecchio
proverbio
e
dice
con
grazia
:
«
clientela
che
...
parte
,
affare
d
'
oro
»
.
Mandello
Lario
.
Alla
stazione
di
Rongio
,
sono
stati
catturati
dai
tedeschi
due
attivi
guerrigliatori
,
i
fratelli
Giovanni
e
Giuseppe
Poletti
.
Messi
al
muro
,
i
due
giovani
furono
invitati
a
dare
indicazioni
sulle
località
dove
si
trovavano
gli
altri
loro
compagni
,
nonché
a
fornire
altre
informazioni
sotto
la
minaccia
dell
'
immediata
fucilazione
.
Giovanni
Poletti
,
per
tutta
risposta
e
col
sorriso
sulle
labbra
,
esortò
questi
assassini
nazisti
,
se
volevano
fucilarlo
,
si
sbrigassero
,
essendo
inutile
che
essi
ripetessero
il
tentativo
di
farlo
parlare
.
Giuseppe
Poletti
nel
frattempo
spiccò
un
salto
e
disparve
fra
i
cespugli
.
I
nazisti
allora
scaricarono
le
armi
sul
fratello
e
cercarono
poi
d
'
inseguire
Giuseppe
sparando
all
'
impazzata
.
Purtroppo
il
giorno
dopo
questi
veniva
trovato
morto
per
dissanguamento
,
perché
,
colpito
al
torace
,
non
aveva
potuto
raggiungere
i
compagni
.
Zona
d
'
impiego
.
A
Milano
,
una
notte
verso
la
fine
d
'
agosto
tre
scherani
della
brigata
nera
A
.
Resega
bussano
alla
tabaccheria
di
via
G
.
Colombo
intimando
di
aprire
.
Ne
segue
una
perquisizione
minuziosa
che
si
riassume
nel
prelievo
di
un
portafoglio
contenente
40
mila
lire
e
coll
'
imposizione
del
silenzio
.
La
proprietaria
,
una
vedova
,
convinta
che
si
tratti
di
falsi
agenti
,
fa
la
denuncia
alla
questura
e
di
qui
le
indagini
portano
la
pratica
alla
GNR
presso
il
Gruppo
Tonoli
ove
la
derubata
può
decisamente
riconoscere
uno
dei
tre
che
confessa
e
pone
sulle
tracce
dei
complici
.
Allora
si
decide
che
i
colpevoli
vengono
fucilati
davanti
alla
tabaccheria
teatro
della
loro
ribalderia
.
La
macabra
prospettiva
atterrisce
talmente
la
povera
vedova
da
indurla
a
pregare
perché
l
'
esecuzione
venga
evitata
.
Ossola
.
Ormai
tutta
la
valle
è
controllata
dai
patrioti
.
A
Domodossola
tutte
le
forze
nazifasciste
si
sono
arrese
:
dalla
guarnigione
tedesca
composta
di
circa
500
uomini
,
alle
formazioni
della
Muti
,
della
«
X
Mas
»
e
della
GNR
,
queste
ultime
distribuite
in
tre
diversi
edifici
della
città
.
Le
comunicazioni
ferroviarie
sono
sospese
fra
Pallanza
,
Fondotoce
e
Domodossola
,
mentre
quasi
tutta
la
riva
novarese
del
Verbano
è
nelle
mani
dei
patrioti
o
sotto
il
tiro
delle
loro
armi
.
Gruppi
di
patrioti
e
guerrigliatori
nella
Valsassina
.
Mandiamo
un
saluto
ai
silenziosi
,
ma
attivi
compagni
di
lotta
della
Valsassina
.
Per
ragioni
di
prudenza
ben
note
a
questi
compagni
e
dovute
a
qualche
sporadico
ed
increscioso
episodio
al
quale
essi
posero
subito
energico
rimedio
,
non
possiamo
illustrare
le
azioni
meritevoli
di
ogni
encomio
che
essi
da
parecchi
mesi
vanno
compiendo
contro
i
.
traditori
fascisti
e
le
stesse
forze
armate
tedesche
costrette
a
desistere
da
ogni
proposito
di
rimanere
agganciati
a
questi
prodi
.
Alta
Valle
Trompia
.
Nello
scorso
mese
di
agosto
imponenti
forze
nazifasciste
esercitarono
una
forte
pressione
in
questa
valle
per
aver
ragione
di
quei
fieri
patrioti
.
Il
15
agosto
sopraggiunsero
dei
carri
armati
che
erano
stati
lasciati
in
appostamento
sulla
strada
Gardone
-
Bovio
.
Poiché
erano
stati
feriti
alcuni
nazifascisti
ed
,
ucciso
un
tedesco
,
i
barbari
non
sapendo
come
sfogare
l
'
ira
per
la
loro
impotenza
di
fronte
alla
supremazia
tattica
dei
nostri
compagni
che
non
concedevano
tregua
,
appiccarono
il
fuoco
alla
Cooperativa
di
Bovio
e
,
catturati
15
innocenti
cittadini
che
si
erano
accinti
al
lavoro
di
spegnimento
dell
'
incendio
,
li
trucidarono
.
Non
contenti
di
ciò
il
giorno
successivo
tornarono
in
luogo
,
appiccarono
il
fuoco
ad
una
seconda
cooperativa
di
generi
alimentari
e
si
diedero
a
molte
altre
rappresaglie
verso
coloro
che
avevano
preso
pietosa
cura
per
la
composizione
delle
salme
delle
16
vittime
della
ferocia
nazifascista
;
salme
che
queste
iene
maltrattarono
buttandole
per
la
strada
.
Per
altri
tre
giorni
i
fascisti
,
aiutati
da
oltre
500
tedeschi
,
si
diedero
alle
più
volgari
grassazioni
asportando
oggetti
di
valore
anche
dalle
più
umili
case
.
Lasciarono
la
vallata
dopo
di
avere
catturato
una
decina
di
ragazzi
che
si
trovavano
qua
e
là
a
guardia
di
mandrie
.