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IL POPOLO IN TRINCEA ( - , 1944 )
StampaQuotidiana ,
Audacia ed eroismo delle formazioni partigiane . Liberazione di paesi e occupazione di vallate . I figli dell ' avv . Vigorelli all ' ordine del giorno . I mesi di giugno e di luglio hanno registrato l ' intensa attività combattiva , delle formazioni partigiane . Il 26 giugno distaccamenti della seconda Divisione « Garibaldi » hanno liberato Lanzo . Il 2 luglio sono state occupate Valle Mosso , Valle Sessera , Ponzone ed altre località . Distaccamenti delle Brigate « Matteotti » hanno occupato il distretto d ' Ivrea , asportando grandi quantitativi di armi , di munizioni , di viveri . A Ciriè squadre di arditi garibaldini si sono impadronite il 2 luglio di un treno carico di dieci cannoni , sette da 75 mm . e tre da 100 . Le sedi dei fasci di S . Zenone , Coppiano , Torre Vecchia , Bornasco , Marzano , Filignera , Cura e Roncaro sono state occupate e devastate , dando alle fiamme i registri degli ammassi e delle imposte . A Farini d ' Olmo ( Piacenza ) in un grande scontro contro tedeschi e fascisti , sono stati fatti sette prigionieri e catturato un abbondante bottino di armi . Un colpo fortunato compiuto da arditi a Cesena ha valso la liberazione dal carcere di tutti i detenuti politici . Nelle provincie di Bologna , Forlì , Ravenna , Rimini , in ripetuti audaci colpi di mano , sono stati fatti saltare cinque ponti , distrutte quattro autoblinde , centotre automezzi , incendiati due treni di carburante , messi fuori combattimento duecentododici tedeschi e dieci fascisti , catturato quindici mitra , trecento moschetti , sessanta pistole , sedici quintali di munizioni e centinaia di bombe a mano . Nelle provincie di Savona e Imperia sono stati compiuti molti atti di sabotaggio e fatti disertare venti soldati cecoslovacchi e duecento soldati italiani passati con tutte le armi ai partigiani . Soldati di aviazione in procinto . di partire per la Germania sono fuggiti dai campi e si sono uniti ai patrioti . A Cinisello gruppi di Azione Patriottica hanno immobilizzato la guardia al campo e poi bruciati tre apparecchi trimotori . Solo adesso veniamo a conoscenza dei due figli del compagno avv . Vigorelli . Bruno , di 23 anni e Adolfo , di 22 , ex ufficiali , si erano rifugiati in Svizzera con il padre per sottrarsi al carcere e alla deportazione in Germania . Ritornarono però in Italia clandestinamente i primi di giugno per raggiungere formazioni partigiane . E nel grande rastrellamento compiuto dai nazi contro i Gruppi Superti , il 22 giugno caddero alla testa di due compagnie dopo avere sparato tutte le loro munizioni ed avere rifiutato l ' invito ad arrendersi . Due giovani , due eroi il cui nome si allinea accanto a quello di tanti figli del popolo sacrificatisi per una Italia libera in una libera Europa . Onore a loro .
StampaQuotidiana ,
Mentre i generali atlantici se ne stavano riuniti a Londra a pensare alla guerra , noi passavamo le giornate a segnare su una grande carta geografica aperta sul tavolo le tappe della nostra avanzata . Vedevamo le grandi strade napoleoniche , adoravamo già il verde della laguna , e i fiori dei prati alpini , salutavamo fuggendo città e paesi , fiumi e monti , ci fermavamo alla porta delle piccole Sezioni a stringere la mano ai compagni e a raccomandar loro la data del prossimo appuntamento . Che stavamo combinando ? Ulisse seguiva le nostre manovre dall ' alto , caricando la pipa . Terenzi da Roma ci telefonava gli ultimi accordi e i nomi dei componenti la carovana . Una spedizione polare ? No . Soltanto un " Giro d ' Italia " . Come , dopo tanti e tanti chilometri di strada che sono passati sui giornali attraverso le corrispondenze di quattro o cinque tours in Europa , ancora un ' altra corsa a tappe ? E chi sono i corridori ? E ci saranno gli assi ? Piano , piano , amici lettori . Questo " Giro d ' Italia " ha una storia tutta sua e merita che voi la conosciate . I corridori ci sono e hanno il loro bravo motore a prua e il vento in poppa . Gli assi ci sono pure : Fortini , asso del volante . E io stesso , Gatto , sono o non sono un asso , un assiolo almeno se mi piace cantare ? Un piccolo spunto personale c ' è stato . Occorre che ve lo confessi . Con due Giri d ' Italia sulle spalle , alla ruota di Coppi e di Bartali , quest ' anno , per tante ragioni , mi sono visto lasciare a casa . Come faccio - mi son detto - a salutare tanti e tanti compagni , che m ' aspettavano per strada ? Sarò così ingrato con loro da continuare a vederli solo all ' orizzonte ? Non sia mai detto . Io vado a cercarli , sia pure con qualche mese di ritardo . Questa volta , invece che di ciclismo , parleremo di noi , proprio di noi , de " l ' Unità " . Ecco , il pensiero era chiaramente formulato . " l ' Unità " va a visitare i suoi milioni di lettori , va a far festa in piazza davanti alle loro case dove non si ferma mai nessuno . E con noi porteremo parole , canti , film da proiettare , stampa da conoscere e da far leggere . La nostra gloriosa macchina - che ha vetrine per i libri , tetto apribile , altoparlanti e sorprese tutte da vedere - sarà insieme tribuna e cabina di proiezione , bottega di libraio e redazione volante . Noi stessi parleremo ai compagni , scriveremo di loro , canteremo con loro , saremo insomma in mezzo a loro in carne e ossa , come si dice . Migliaia e migliaia di Comuni ha l ' Italia : tutti buoni da scoprire , tutti meritevoli da salutare . Ma , come si fa per la prima volta a toccarli tutti ? Questo era il nostro problema . Alle prese con le carte geografiche , non riuscivamo mai a deciderci . « Cominciamo col Veneto - ci siamo detti - continuiamo per la Lombardia e per l ' Emilia : poco più di un mese a disposizione per le tre regioni , dal 12 agosto al 14 settembre . Trentuno paesi o città , da raggiungere per un giorno , è un bell ' itinerario . Convenitene » . ( E pensate ancora : 31 corrispondenze da inviare al giornale , trentuno comizi da tenere , senza contare i chilometri che tracceremo in questo nostro bizzarro itinerario ) . Studiate attentamente i grafici della nostra corsa a tappe . Vi convincerete che non abbiamo scelto a caso e che ai paesi e alle città fissati potranno convenire compagni e amici della provincia e della zona per trovarsi insieme con noi . Comunque , lungo le strade , ove essi incontreranno la nostra macchina , potranno fermarla e sentirsi salutati e visitati dal suo passaggio . Noi non correremo indifferentemente da un traguardo all ' altro , saremo affacciati a tutti i paesi che attraverseremo e in ogni Sezione , in ogni cellula riconosceremo volentieri una stazione , sia pure volante , del nostro viaggio . Perché noi non siamo noi stessi , ma il giornale , " l ' Unità " . Considerate che dopo il 15 settembre il nostro " giro " continuerà per altre regioni e per altre provincie d ' Italia , a Nord ancora e poi al Centro e al Sud . Spetterà agli amici e ai compagni del Veneto , della Lombardia e dell ' Emilia di saper organizzare per la loro parte la festa nei luoghi di tappa , sia in base alle disposizioni indispensabili date dalla Direzione e dalla Segreteria di redazione del nostro giornale , sia mostrando di aver iniziative e idee che integrino il nostro programma o per lo meno , aiutino a realizzarlo . E attenti alla data fissata per ogni tappa , noi ci atterremo strettamente ad essa , a meno che circostanze davvero eccezionali e imprevedibili non ce l ' impediscano . In questi giorni che ancora mancano alla partenza , avremo modo ancora d ' intenderci : poi la parola sarà data ai nostri incontri . Nelle sere di festa avremo in comune parole , cori , allegria . Celebreremo la vita e l ' Italia sulle piazze nelle notti stellate . Molte stelle cadranno sulla nostra bandiera , sulle nostre case , sulle nostre teste . Ed esprimeremo , a vederle cadere , tutti lo stesso desiderio : che il popolo possa sempre così ritrovarsi in pace nel riposo dopo un giorno di lavoro e che alla nostra lotta e alla vittoria della causa del socialismo siano intenti in ogni famiglia , in ogni casa , tutti gli italiani di buona volontà .
Non siamo gentili ( Fortebraccio , 1977 )
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Secondo noi , ha avuto ragione « Il Popolo » ieri , che si è preoccupato , a proposito delle mille voci che corrono sulla evasione del Celio , di farne anche , se non principalmente , una questione di buona creanza . « Proprio per questo » ha scritto tra l ' altro il giornale democristiano in un suo corsivo editoriale « troviamo non solo di pessimo gusto , ma anche moralmente e politicamente immotivata e irresponsabile la campagna scandalistica che da alcune parti si cerca di montare sul "caso"...» Sì , veramente , non siamo gentili . Ci sono laggiù , che ancora non riposano , 335 patrioti massacrati alle Fosse Ardeatine da un assassino più che spietato , disumano , che ora è fuggito sotto gli occhi complici ( sì , complici , non disattenti o inesperti ) di chi doveva sorvegliarlo in basso e in alto ( soprattutto in alto ) , e noi commettiamo la scortesia - come ci rimprovera « Il Popolo » - di voler conoscere la verità tutta quanta sul « caso » , come lo chiama finemente lui ; e siamo così volgari da raccogliere anche i pettegolezzi , se possono servire in qualche modo a illuminarci contro chi vuole deliberatamente , consapevolmente , tenerci al buio . Per esempio : si è letto ieri che non tutti i pareri concordano sulla diagnosi disastrosa pronunciata a suo tempo dai medici sulle condizioni del prigioniero . Non accusiamo nessuno , non siamo in grado di farlo . Ma abbiamo il diritto di porre una domanda : ci si preoccupò di sapere come la pensavano anche in politica questi clinici ? Viviamo in un Paese dove migliaia di parroci e di padroni hanno per anni schedato ( e forse tuttora schedano ) operai e fedeli , prima di ammetterli al torchio o in chiesa . E non parliamo dei cosiddetti servizi segreti . Si è pensato di assicurarsi che medici , assistenti , sorveglianti di Kappler non fossero per caso , bravura a parte , fascisti ? Un Terracini , un Pertini ci avrebbero sicuramente pensato . Guardateli in faccia , si vede subito . Ma guardate in faccia Lattanzio : vi pare che costui abbia una faccia da antinazista o anche soltanto da antifascista ? Per la sua età , direte , non ha potuto esserlo . Ma ai vent ' anni del fascismo sono seguiti questi trent ' anni , in cui un uomo di governo avrebbe avuto il dovere di diventarlo . Invece eccolo lì , Lattanzio , a , comportarsi come avete visto e sentito in questi giorni . E un uomo di pezza . E non usiamo un ' altra parola che ci starebbe meglio , perché « Il Popolo » ci invita al buon gusto e perché noi stessi , del resto , teniamo a praticarlo . Ma ci soffriamo molto .
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1 . - Nuova fase . Crisi di natura politica . Il prolungarsi della guerra sul territorio nazionale , ritardando oltre ogni previsione la ricongiunzione dell ' Italia centro - meridionale all ' Italia del Nord , ha portato la lotta di liberazione a un punto critico . La crisi di governo a Roma si accompagna a una crisi che non è soltanto di carattere funzionale , ma anche politica , del CLN nell ' Alta Italia . Come sarebbe vano diminuire nella sua gravità la secessione dei due partiti che , continuando a far parte del CLN , hanno rifiutato di dividere ulteriormente la responsabilità del potere , così sarebbe mancare di sincerità verso noi stessi il non riconoscere la portata profonda del disagio che da tempo si risente in seno al CLNAI , e che è venuto , portando ad un progressivo allentamento dell ' unità in questo organismo , e al declino della sua autorità e del suo prestigio . Non vale a spiegare una tale involuzione la difficoltà materiale in cui il CLN si trova ad esercitare i poteri di governo segreto nell ' Italia invasa , perché di fatto le sue funzioni non sono state mai funzioni di governo , né vale a spiegarla il cattivo funzionamento dei collegamenti o le deficienze di metodo e di organizzazione , poiché un organismo vitale supera facilmente per virtù propria queste manchevolezze . Né basta proporre il perfezionamento dei servizi , là dove si riscontra propriamente un caso di abulia . Quando si indica come ragione delle debolezze del CLN la mancanza di una base di massa , suggerendo un rimedio , come rimedio , un allargamento strutturale del CLN stesso , destinato ad assicurargli l ' appoggio di più larghi strati della popolazione , si rileva , a vero dire , un effetto piuttosto che la causa del fenomeno . Se le debolezze del CLN si appalesa precisamente nella incapacità di organizzare e di attivare le forze di massa , questo si deve per noi a un fatto determinante che è essenziale mettere in luce . Si deve al fatto che il CLN non si è trovato più in grado di imprimere una direttiva politica propria alla lotta di liberazione , a cominciare dal momento in cui , con la costituzione del governo democratico , la concentrazione dei partiti si sdoppiava cessando di avere come espressione esclusiva il CLN ; e , quel che è decisivo , che esso ha mancato di farlo da quando la divisione dei partiti circa le direttive di governo , è andata sempre più pronunciandosi sino a sboccare nella crisi . Mancando di un indirizzo proprio di azione , il CLN doveva da questo momento andare fatalmente incontro alla sua consunzione . Le cause della crisi sono dunque di natura politica , e non organizzativa , e non è con una riforma che tenda ad operare dall ' esterno un rafforzamento nella compagine del CLN che essa si può superare . L ' unità che è da confermare . Sorto per coordinare unitariamente la resistenza al nazifascismo , il CLN riuscì di fatto , bene o male , ad assolvere a questo compito nella prima fase della lotta . Si poteva ritenere allora che , con la cacciata dei tedeschi , esso si sarebbe trasformato in governo , garantendo alle masse i frutti dei sacrifici sostenuti . Il contributo politico dell ' azione del CLN , senza che avesse bisogno di essere altrimenti formulato , era precisamente in questo impegno , espresso del resto in tante dichiarazioni pubbliche , di assicurare al popolo la libera espressione della sua volontà perché in essa avesse il suo esito la lotta antifascista e fondamento la rinascita democratica . Sussiste ancora questo impegno ? Se sì , la conferma deve essere data in forme esplicite . Ed è a questo punto quanto mai necessario che si faccia , perché il CLN non può ignorare l ' evoluzione della politica nell ' Italia liberata dai nazi , e l ' opposizione che gli è mossa dalla reazione monarchica . La crisi politica è sintomo ed espressione di una crisi nazionale . Essa rivela di quali imponenti forze disponga la reazione per stroncare l ' anelito del popolo alla libertà , quali possibilità le si offrano nel sostegno prestato dalle sfere governative inglesi alla monarchia che , perduto ogni prestigio e legittimità , coalizza attorno a sé , agendo nelle forme più irresponsabili . Tutti gli interessi che han ragione di contrastare alla libertà e di opporsi alla volontà popolare . Dopo che le manovre monarchico - reazionarie hanno dato così clamoroso scacco al Comitato di Liberazione nella soluzione della crisi romana , che parola ha da dire il CLNAI dove la lotta impegna ancora duramente le forze dell ' antifascismo ? Di fronte alla volontà sabotatrice di una cricca che ha impedito l ' epurazione e cerca presidio nei residuati più reazionari del fascismo , i quali non si vogliono eliminare , ma anzi di nuovo occultamente vengono alimentati , che parola ha da dire il CLN nel nord d ' Italia , dove oggi deve affrontare la ripresa del fascismo repubblicano ? Bisogna uscire dal silenzio e dalle incertezze . Tali interrogativi vanno risolti se si vuole evitare la paralisi del CLN in un momento così difficile e delicato della vita nazionale . Dove nuovo vigore è da infondere nella lotta che si fa sempre più ardua , e l ' unità deve essere rinsaldata tra le forze dell ' antifascismo , si deve confermare senza attenuazioni che si combatte per la libertà del popolo . Si deve dire che l ' Italia è una e una la rivendicazione assegnata alla lotta di tutta la nazione . Si deve dire che la lotta di liberazione si dirige allo stesso modo contro il nazifascismo e contro tutti i tentativi reazionari di opporsi alla volontà popolare . Il CLNAI deve pronunciarsi chiaramente contro la reazione monarchica , perché il popolo non potrà mai ammettere che siano date soluzioni di tipo badogliano alla lotta di liberazione , che tante sofferenze costa e tanto sangue . La questione monarchica non è più quella di un istituto conservato sotto condizione fino alla convocazione della Costituente , dal momento che la monarchia oggi opera di nuovo ed intriga come fattore di reazione nella vita italiana . Mantenersi ancora agnostico . di fronte a tatti così manifesti , vorrebbe dire da parte del CLN sottrarsi alle responsabilità che porta , sarebbe confessare la propria impotenza . Necessità di fronteggiare la ripresa fascista . La gravità del problema che condiziona la rinascita democratica in Italia , che si misura a Roma dalla crisi di governo , si appalesa nel nord nel fenomeno della ripresa fascista . Se il fascismo repubblicano è avulso da questa parte del paese calcato dal tallone nazista , e privo di una forza viva , come lo è la monarchia nella parte d ' Italia presidiata dagli anglo - americani , esso , non meno di quella , riesce però a coalizzare attorno a sé tutte le inerzie e le resistenze passive che si oppongono alla conquista delle libertà popolari . Il fascismo repubblicano ha oggi buon gioco nello sfruttare la deliberata compressione delle forze antifasciste praticata dagli inglesi e la impotenza cui le mene monarchico - reazionarie riducono quel morticino di democrazia che la « liberazione » ha partorito a Roma . Il fascismo repubblicano è stato abbandonato come un relitto dagli interessi capitalistici che della dittatura furono patroni e tutori per venti anni . Presto esso si troverà sciolto dagli ultimi legami che ancora lo impacciano e liberato dal carico di ogni responsabilità . Solo l ' asservimento al nazismo che conserva ancora una compagine statale e tali vincoli con la plutocrazia , gli impediscono oggi il tentativo di riconquistare autorità e potere attraverso un sovvertimento sociale . Ma esso si prepara certamente a farlo , si prepara a nuovi camuffamenti per la grande avventura quando la forza militare tedesca sia stata spezzata e sia crollato lo stato nazista . Il fascismo potrà sfruttare gli impulsi più torbidi . del malcontento , della insofferenza e della ribellione che sono ingenerati da una catastrofe , la quale appare suggellata dalla viltà della monarchia e dal basso mercato che del paese si dispone a fare la coalizione monarchico - reazionaria . Il fascismo repubblicano , come mira oggi ad esasperare i sentimenti dell ' offesa dignità nazionale , per farsene un ' arma contro la monarchia , che ha sempre volta a volta tradito , così si dispone a concorrere con i partiti popolari , usando della più sfrenata demagogia , per ostacolare e sopraffare il governo di domani . Gli uomini del fascismo repubblicano puntano su questa carta per tirare la rivincita , o quanto meno per barattare la loro salvezza . Non c ' è da illudersi che essi non possono aver seguito in coscienze incortivite da un regime ventennale di corruzione e di violenza . Il nostro partito addita in tutto questo un agguato pericoloso alla libertà di domani , e chiama il CLN a parare per tempo alla minaccia . Il CLN potrà sostenere la prova nella nuova fase di lotta , che ha indizi indubbiamente difficili , e fronteggiare validamente la ripresa fascista , legando a sé indissolubilmente le masse popolari se saprà provare la sua intransigente opposizione alla monarchia che si fa centro della reazione capitalistica , e l ' assoluta sua indipendenza da ogni interesse e influenza straniere . Direttive popolari nella lotta di liberazione . Il Partito Socialista è pronto a impegnare su questa base politica tutte le sue forze per animare di nuovo slancio e potenziare l ' azione del CLN . Esso però non vede quale soluzione possa avere , fuori di questa via , la crisi che lo travaglia , e intende fissare chiaramente le responsabilità che i partiti si assumono di fronte alla indilazionabile questione che oggi si pone , di definire fuor di ogni equivoco le direttive popolari della lotta di liberazione . 2 . - Riforma organica del CLN . Il Partito Socialista , avendo indicato le risoluzioni di carattere politico che sono da prendere per valorizzare il CLN come forza generatrice della nuova democrazia , sottopone ai partiti le linee generali di un piano di riorganizzazione inteso ad assicurarne la maggiore efficienza . Il Partito si è ispirato alla preoccupazione di poter conseguire su di esso l ' accordo delle varie parti più facilmente di quel che non appaia possibile in base ad altri progetti già presentati . Criteri informatori . Una riforma funzionale che sia volta ad attribuire capacità effettive di intervento e di direzione al CLNAI e ai CLN regionali , deve corrispondere la duplice necessità di dare continuità organica ai lavori e di coordinare in forma efficace con l ' azione dei partiti quella importantissima che sono chiamate a svolgere le organizzazioni di massa . L ' esperienza prova che i Comitati come sono attualmente costituiti , raramente hanno possibilità di deliberare con prontezza e cognizione di causa sulle questioni che interessano lo svolgimento pratico della lotta , né si trovano sempre in grado di assicurare seguito alle deliberazioni per la mancanza di un contatto permanente con gli organi di base . Dovendo servirsi come tramite dell ' organizzazione di partito , viene a mancare al CLN ciò che è essenziale per farne qualcosa di più di un organo interpartito , l ' unità cioè la responsabilità diretta della sua azione . Per quanto sia essenziale , come è già stato rilevato , assicurare maggior efficienza ai servizi di segreteria , con questo non si verrebbe a migliorare di molto lo stato presente delle cose . Istituzioni di commissioni permanenti di lavoro . Entro i limiti e con la rigorosa osservanza delle norme cospirative pare necessario dare una più larga e più solida struttura al Comitato Centrale e a quelli regionali . Si propone così la costituzione di un certo numero di commissioni permanenti in seno al CLNAI e al CLN regionali , che siano incaricati di preparare i lavori del Comitato deliberativo o di realizzare il contatto permanente con le organizzazioni di base le quali non debbono considerarsi organi di esecuzioni soltanto , ma centri di iniziativa e di attività autonoma entro le direttive generali della lotta . Per le istituzioni di queste commissioni , i partiti componenti il CLN dovrebbero mettere a disposizione dello stesso complessivamente una decina almeno di elementi . Si enumerano a titolo indicativo : 1 ) commissione finanziaria ; 2 ) commissione militare per il collegamento con il C.M. ; 3 ) commissione di contatto con i CLN periferici ; 4 ) commissioni di contatto con le organizzazioni sindacali ; 5 ) commissione mista delle organizzazioni dei giovani e delle donne ; 6 ) commissione mista delle organizzazioni professionali e tecniche ; 7 ) commissione di assistenza ; 8 ) commissione di propaganda . Le commissioni anzidette provvederebbero ad informare dei propri lavori i delegati responsabili dei partiti , fornendo loro relazioni e informazioni a richiesta . Le sedute del comitato deliberativo osservando più rigorosamente le esigenze cospirative , dovrebbero essere ristrette ad un delegato per partito , escludendo tranne casi eccezionali l ' intervento di altri elementi . Il collegamento con la segreteria dovrebbe essere tenuto da un presidente di turno . Inquadramento delle organizzazioni di massa . Le commissioni miste sarebbero destinate a realizzare la saldatura delle organizzazioni di massa con i CLN . È questa una questione di importanza capitale e l ' esperienza dovrà suggerire la via da seguire . Appare tuttavia necessario a questo scopo che essi siano preliminarmente inquadrate con una chiara definizione delle funzioni e dei compiti che vengono loro riconosciuti , ed una delimitazione del loro campo d ' azione che oggi manca ancora ciò che causa deplorevoli confusioni . La immissione diretta di queste organizzazioni nei CLN regionali e provinciali , come è stato proposto , a parte la difficoltà di avere di esse una rappresentanza responsabile , non potrebbe che causare che disordine in seno ai CLN stessi ; i quali verrebbero a trovarsi composti in modo troppo eterogeno . E neppure si vede come , essendo questi organismi destinati a moltiplicarsi si possa far luogo a tutti o stabilire un criterio per escluderne alcuno . Il Comitato deliberativo deve essere l ' organo politico responsabile della direzione della lotta , e la sua composizione non può variare da quella attuale , almeno fino a che il CLN continuerà a raggruppare i diversi partiti che oggi lo costituiscono . D ' altro canto le organizzazioni di massa , di cui ogni giorno più si rivela l ' importanza come strumenti di influenza e di azione al di fuori dei partiti , debbono avere nell ' opera del CLN la parte che loro compete senza diminuzioni che ne menomano l ' autonomia . Si propone quindi che , in base ad una pratica delimitazione delle competenze , esse abbiano partecipazione diretta ai lavori del CLN attraverso la costituzione di commissioni miste formate aggregando i delegati delle organizzazioni stesse che potranno rappresentarvi gli interessi e le sensibilità particolari delle masse organizzate . Tali commissioni permetteranno nello stesso tempo al CLN di avere nozione continua dell ' attività svolta dagli organismi di massa , esercitando quel controllo sulle direttive politiche d ' azione e sui metodi organizzativi che il loro riconoscimento comporta . Ordinamento dei CLN locali , periferici e di categoria . La rete organizzativa diretta del CLNAI secondo l ' esperienza che si ha non può oggi praticamente estendersi di là dei CLN provinciali , per la cui costituzione e il cui funzionamento si incontrano già difficoltà non sempre sormontabili . Ma se non appare possibile se non in casi eccezionali attribuire funzioni responsabili di rappresentanza politica ad altri organi che non siano i Comitati regionali e provinciali la partecipazione popolare alla lotta si può promuovere ed avere solo con la estensione dei CLN a tutti gli strati della popolazione e ai centri di lavoro , suscitando in sempre maggior numero CLN locali periferici di categoria . Funzione naturale di questi organi è quella di portare tra la popolazione e le masse lavoratrici la parola del CLN di unificare le forze e di prendere tutte quelle iniziative che possono essere suggerite da situazioni ed esigenze particolari . L ' importanza di Comitati di base è . dunque capitale , perché è soltanto attraverso di essi che il CLN può svolgere un ' azione popolare ed attingere la forza e l ' autorità necessaria a condurre la lotta . La formazione degli organi di base non può evidentemente essere vincolata a norme fisse , né può valere per essi il criterio della composizione paritetica di partito . Tuttavia è necessario che un certo ordine sia praticamente stabilito e un certo controllo politico sia esercitato . Si propone così di riservare il voto deliberativo ai soli membri cui è conferito regolare rappresentanza da parte di partiti ammessi a comporre il rispettivo CLN provinciale , essendo inteso che per la costituzione dei Comitati di base non si richiede necessariamente la presenza di tutti i partiti e che nessun partito può esservi rappresentato da più di un delegato . I CLN di categoria dovrebbero invece metter capo alle rispettive organizzazioni regionali di categoria .
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A Adria troveremo il Polo , a Este " benestanti proprietari " , a Legnago Napoleone , a Schio il caro Fusinato con la sua bandierina bianca I miei amici di Mestre , i compagni di Porto Marghera , io son certo di trovarli al primo appuntamento . Mestre che sta quasi per lasciar la terra e dar via libera alla laguna è una bella città rumorosa e affrettata ; sembra che viva sempre tra un treno e l ' altro . 12 AGOSTO : " l ' Unità " parte da Mestre per il suo " Giro d ' Italia " , sulla mezzanotte , quando le famiglie parlano ancora nei piccoli giardini delle case e i marinai incominciano a cantare sul ponte della laguna . Compagni , avrete una sirena tutta per noi , un bel fischio lungo di locomotiva , una nuvola di fumo con cui vederci scomparire all ' orizzonte ? 13 AGOSTO : PORTOGRUARO . Le casette che si specchiano sul Lemene , quel bel palazzo di cotto ove il sindaco respira sempre aria di vecchia storia , i ponti , i mulini : in questa affettuosa cartolina illustrata la nostra macchina entrerà strombettando . Gli affezionati del sonno pomeridiano correranno ai balconi e alle finestre per vederci passare . " Ci sarà spettacolo questa sera - grideremo , - un gatto che parla , cinema all ' aperto e " l ' Unità " in mano a tutti » . 14 AGOSTO : MONFALCONE . So che gli operai di Monfalcone stanno già in piazza ad aspettarci : guai se sbaglieremo un minuto nel nostro orario . Questa volta le raccomandazioni di puntualità dovremo farle a noi stessi e alla macchina che è sempre una macchina , dopo tutto . ( Al compagno Carlo Pentich di Trieste posso dire che si faccia trovare anche lui in piazza a Monfalcone e che mi venga a cercare alla macchina ? È una comunicazione privata , credete voi ? Non è vero . Chissà che non si porti dietro mezza San Giacomo ) . 15 AGOSTO : CIVIDALE DEL FRIULI . Io che vivo in mezzo ai libri e alle tipografie , sporco d ' inchiostro e di polvere , so che quel tal Fiammingo verso la fine del Quattrocento se ne venne a Cividale a stampare il suo famoso trattato di cucina . È un sicuro auspicio per noi : buona stampa e buona cucina . 16 AGOSTO : PORDENONE . Il gioco è fatto per noi . Pordenone è o non è il maggior centro industriale del Friuli con i suoi 150 mila fusi , i suoi 1500 telai nelle filande , con le sue fabbriche di laterizi e cementi ? Tra noi napoletani e voi di Pordenone c ' è un vecchio conto da regolare a proposito di un re . Una volta voi facevate festa e a Napoli si moriva per il colera . Umberto I doveva venire da voi a divertirsi , invece decise di andare a Napoli a fare il suo dovere di piangere . " A Pordenone si fa festa , a Napoli si muore - egli disse . - Vado a Napoli » . Che coraggio , dire convenitene . 17 AGOSTO : FELTRE . A Feltre non fa freddo , nemmeno d ' inverno , anche se i denigratori continuano a affermare che sia la città più inclemente d ' Italia . A Feltre è nato e vive qualche mese all ' anno uno dei miei più cari compagni , il Silvio Guarnieri . Che fortuna sarebbe poterlo riabbracciare in mezzo a voi , amici di Feltre . 18 AGOSTO : CASTELFRANCO VENETO . Voi avete risolto la quadratura del circolo . Dicono tutte le guide che il vostro panorama è un " quadrato quasi perfetto » . Siete inoltre pratici di mercati di piazze , di allestimenti , di feste . Organizzare una bella serata per voi , risolutori di tanti problemi , sarà uno scherzo . 19 AGOSTO : ADRIA . Che bel nome siberiano e polare ha quel vostro Tartar - Canal Bianco ! Me lo porterei a Milano sotto le finestre di casa mia . I Greci , gli Etruschi , i Galli Boi , i Romani , tutti pretendono di essere stati vostri antenati . È un bel problema , senza dubbio . Ma noi avremo altri da parlarne insieme . Date voce al Polesine , mi raccomando . 20 AGOSTO : ESTE . Trovo scritto testualmente nella Treccani : « vi sono molti benestanti proprietari » . Invitateli , vi prego , ad ascoltare che non tutti stanno bene . 21 AGOSTO : LEGNAGO . Napoleone , lo so , ce l ' aveva con voi , a proposito del Quadrilatero . Se proprio vorrete , parleremo male di Napoleone . Ma perché non parlare male , una volta per sempre , delle " fortezze " ? Sarebbe l ' ora . Dalle fortezze appiedate alle fortezze volanti e alla bomba atomica il passo è stato così breve che quasi mi sembra di averlo fatto noi stessi , aiutandoci al braccio del nonno . Chiamate a raccolta tutti i contadini come se fosse giorno di mercato . 22 AGOSTO : SCHIO . Chissà come avrete caldo con tutte le vostre lane . Meno male che le montagne vi danno un po ' di fresco , anzi ce n ' è una che vi toglie addirittura il sole . Il sole ve lo porteremo noi , grande , raggiante . E date un buon posto in piazza , ci raccomandiamo , al caro Arnaldo Fusinato . " Poeta popolare " lo chiamano le storie letterarie . Non potrà dunque mancare a una nostra festa , sventolerà la sua piccola bandiera bianca per salutarci . 23 AGOSTO : RIVA DI TRENTO . Ulisse , durante un suo comizio , s ' ebbe un uditorio di bambini . Potessimo averlo anche noi . Reciteremmo le poesie nostre e di Lino Picco , proietteremmo una comica di Ridolini e chiederemmo loro : « Dove nasce il sole ? » . 24 AGOSTO : BOLZANO . Avremo una sola tristezza : che il nostro " Giro del Veneto " sia finito . Toccherà a voi compagni biondi e celesti dell ' Alto Adige di farcelo finir bene . Arrivederci a tutti , allora . Tra poche ore finiremo di viaggiare sulle mappe , sulle guide e sui libri . Arrivederci anche agli avversari e ai nemici che non vorranno essere tuttavia cattivi ospiti se il nostro amore per le città , per i paesi e per le contrade che attraverseremo si rivolge anche a loro .
Lor signori vanno sempre in paradiso ( Fortebraccio , 1981 )
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I giornali di ieri hanno riferito che , contrariamente ai timori espressi unanimemente dagli ambienti laici e democratici , e dalla stampa che ne è portavoce , il papa è intervenuto al Palasport di Roma alla festa dei Focolari ( come era in programma ) e vi ha parlato da quel sacerdote che è - e che non dovrebbe mai cessare di essere - pronunciandovi un discorso « tutto religioso » , come lo ha definito « Il Messaggero » . Non stiamo a chiederci ( ciò che potrebbe apparire inutilmente puntiglioso ) se questo sia avvenuto in seguito alla generale sollevazione provocata dagli ultimi interventi del pontefice a Sotto il Monte e a Bergamo , veri e propri comizi . Limitiamoci a constatare che domenica al Palasport il papa ha fatto il papa e non il propagandista elettorale : gliene diamo atto volentieri e ci auguriamo - e gli auguriamo - che continui così . Ma non c ' è soltanto Giovanni Paolo II . Ci sono anche tanti altri preti di vario grado che si occupano dell ' ormai prossimo referendum sull ' aborto e noi ci accontenteremo - per oggi - di citare uno dei maggiori tra essi e forse il più noto : quel cardinale Giuseppe Siri , arcivescovo di Genova , che ha già scritto per tutte le chiese della sua Diocesi un appello da leggersi domenica 10 ( a una settimana dal voto ) , al confronto col quale i passati e tanto deplorati interventi del papa sembrano lievi e languide allusioni , platonici incitamenti e carezzevoli accenni , tali da farci ricordare quei trepidi versi di Di Giacomo , che parevano sparire come in un soffio : « Nu pianefforte e ' notte sona luntanamente ... » . Qui c ' è ben altro . Qui Siri « ordina » come si deve votare e ne indica addirittura il modo con smaccata anzi sfrontata violazione della legge elettorale . C ' è qualcuno che ha fatto notare all ' arcivescovo di Genova che questo è un vero e proprio reato e che gli ha ingiunto di ritirare la sua lettera ? Ma in fondo il cardinale Siri dà un colore di classe ( noi lo sospettavamo fondatamente ) alla campagna del Movimento per la vita che pure conta anche chi vi aderisce con sincerità di cuore e con disinteresse . Ma Siri è colui che una volta , parlando a ricchi signori , disse : « Homo sine pecunia , imago mortis » , l ' uomo senza soldi è l ' immagine della morte . Questo « sì » alla cancellazione della legge 194 piace a coloro che hanno denari , che possono pagarsi i cucchiai d ' oro . Forse il cardinale Siri dice tra sé : « Femina ( o mulier ) cum pecunia , imago vitae » , perché gli piace un mondo nel quale i ricchi comandino . Anche peccando , ma Iddio è misericordioso ; e poi ci sono dei cardinali per i quali i conti correnti valgono anche lassù .
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1 - Dalla rivoluzione di palazzo del 25 luglio alla rivoluzione popolare . La rivoluzione di palazzo del 25 luglio segna l ' inizio di una nuova fase della lotta politica . Senza incontrare la minima resistenza , essa ha liquidato la dittatura mussoliniana , logorata dalla lunga ed eroica resistenza delle avanguardie antifasciste , e giunta con la più impopolare ed iniqua delle guerre , alla confutazione di sé medesima . Ma la rivoluzione di palazzo del 25 luglio non ha risolto nessuno dei problemi politici , economici e sociali posti dal clamoroso fallimento del fascismo . Non ha osato fare la pace pur senza poter fare la guerra ; non ha ristabilito neppure le elementari libertà di stampa , di associazione , di riunione . Essa è stata concepita ed attuata come un tentativo di salvare le istituzioni , i ceti capitalistici , gli uomini compromessi col fascismo , a cominciare dalla monarchia senza la cui complicità non sarebbe stata possibile la catastrofe della guerra , che procede logicamente dal colpo di stato del 28 ottobre 1922 . I problemi della pace e della libertà si impongono , dopo il 25 luglio , come problemi di volontà , di iniziativa , di forza , delle masse popolari . La nazione ricadrebbe nel letargo politico e nel cinismo immorale del ventennio fascista , se attendesse dall ' alto il suo riscatto invece di promuoverlo dal basso . Ciò significa che essa deve risolutamente marciare dalla rivoluzione di palazzo alla rivoluzione popolare . 2 . - Che cosa è il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria . Da cinquant ' anni a questa parte il Partito Socialista Italiano è alla avanguardia del progresso . Completando l ' opera del Risorgimento , il Partito Socialista Italiano ha fatto di plebi oppresse , sfruttate , affamate , un proletariato in grado di porre la propria candidatura al potere , nell ' interesse della collettività nazionale . Per calpestare la libertà , il fascismo ha dovuto passare sul corpo del Partito Socialista . Nel ventennio della dittatura mussoliniana , il Partito Socialista Italiano ha durato ed ha lottato , perpetuandosi nella resistenza e nella lotta cospirativa dei suoi militanti all ' interno , nelle lotte sostenute dai suoi esiliati all ' estero per sbarrare il passo all ' intiero fascismo , nel sacrificio dei suoi figli migliori , e rinnovandosi per l ' apporto di sempre nuove e fresche energie . Oggi , dalla fusione del vecchio Partito col Movimento di Unità Proletaria per la Repubblica Socialista , e coi Gruppi di giovani intellettuali , ai quali , nella buia notte della tirannide il Socialismo è apparso come la condizione e la garanzia della libertà , il Partito Socialista Italiano esce ringagliardito , espressione ad un tempo della continuità della tradizione del movimento operaio , e delle esigenze della situazione , che fa del Socialismo il problema di oggi , e non la vaga aspirazione di un lontano avvenire . 3 . - Che cosa vuole il Partito Socialista Italiano . Per vent ' anni la lotta socialista ha assunto il carattere di lotta essenzialmente antifascista ; ma le ragioni profonde della lotta socialista precedono l ' esistenza del fascismo e permangono dopo la sua eliminazione . Al popolo assetato di libertà , di eguaglianza , di giustizia , il Partito Socialista indica quale soluzione positiva e concreta la lotta per la Repubblica Socialista dei Lavoratori . Il PSI intende sviluppare con tutti i mezzi la lotta politica degli oppressi contro gli oppressori e la lotta di classe degli sfruttati contro gli sfruttatori , per condurre il proletariato alla conquista del potere . Lo stato borghese deve essere distrutto e con lo stato borghese devono scomparire le oligarchie finanziarie di cui esso è lo strumento di dominazione politica . Il nuovo assetto della società deve essere imperniato sulla socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio . Il PSI propugna quindi la costituzione di grandi aziende autonome a carattere nazionale , regionale , o comunale , per la gestione dell ' economia socializzata , di enti cooperativi che coordino le piccole aziende agricole ed artigiane , di enti produttori che , attuando i piani nazionali , siano al tempo stesso centri di iniziativa e di selezione , capaci di assicurare un ricambio costante nell ' organismo statale . Impegnando la battaglia per la Repubblica Socialista dei Lavoratori , il PSI si fa l ' assertore più tenace e più coerente dei postulati di libertà e di democrazia , indissolubilmente connessi al postulato fondamentale dell ' eguaglianza sociale . 4 - A chi si rivolge il Partito . Il PSI offre agli operai italiani una organizzazione di battaglia che , con spirito aperto a tutte le esperienze , ne vuole sostenere e guidare gli sforzi all ' ascesa e al raggiungimento finale delle mete rivoluzionarie . Si presenta ai contadini italiani , ai braccianti , ai piccoli proprietari , agli affittuari e mezzadri , con un programma di radicali riforme economiche imperniate sui potenziamenti dell ' agricoltura , ed atte a mettere le piccole conduzioni associate in grado di disporre delle risorse necessarie al migliore sfruttamento della terra . Affaccia i ceti minori della borghesia produttrice ed impiegatizia ad una politica di ricostruzione nazionale , nel cui quadro le categorie rovinate dalla crisi e destinate ad inarrestabile declino , troveranno , con un degno livello di vita , nuovo modo di esplicare quello spirito di intraprendenza , che , in regime di capitalismo monopolista , sarebbe sempre più misconosciuto e soffocato . Ai giovani studiosi , ai professionisti e agli artisti che antepongono la libertà all ' interesse personale , il PSI offre campo libero d ' azione , una palestra aperta alla critica e ad ogni dibattito che sia animato da intenti costruttivi e dal disinteresse di chi cerca , prima che il proprio , l ' utile ed il vantaggio della comunità . Offre infine ai soldati ed ai combattenti , nella fraterna compressione del loro sacrificio , la pace e la ripresa d ' una civile vita di lavoro . 5 - I compiti immediati della nostra lotta . La via che conduce alla rivoluzione proletaria per la Repubblica Socialista , è quella dello sviluppo della lotta popolare per la pace e per la libertà . Il PSI naturale interprete di tutte le aspirazioni del popolo , è in questa fase della lotta , l ' alleato naturale dei partiti e delle organizzazioni , che unite ieri nella lotta contro la dittatura fascista , si battono oggi per il pieno ripristino della sovranità popolare . I problemi attuali della rivoluzione popolare italiana sono tre : 1 ) Armistizio immediato con l ' Inghilterra , con gli Stati Uniti , con l ' Unione Sovietica ; ritiro immediato delle truppe dai Balcani e dalla Francia ; denuncia del patto di alleanza con la Germania e con il Giappone ; apertura di negoziati di pace . 2 ) Liquidazione del fascismo , della monarchia , e dei gruppi capitalisti che all ' ombra del fascismo hanno messo la mano sui gangli essenziali della vita economica del paese , e per i quali lo stato è fonte di privilegi e di profitti ; rinvio a giudizio dei responsabili del mostruoso abuso di potere che va dal colpo di stato del 28 ottobre 1922 alla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 , dei gerarchi che hanno fatto pesare il terrore sulle provincie , e dei profittatori del regime che hanno dissanguato l ' Italia ; smobilitazione della milizia fascista e disarmo effettivi di tutti i fascisti . 3 ) Ripristino di tutte le libertà civili e politiche . La soluzione di questi problemi non può essere affidata a governi militari di funzionari o comunque di transazione . Le masse devono imporre l ' assunzione del potere da parte di un governo provvisorio di salute pubblica il quale sia emanazione dei partiti popolari e progressisti , tragga forza ed autorità dal suo intimo legale col popolo lavoratore , e poggi saldamente sulle organizzazioni popolari che vanno sorgendo e che il PSI si propone di sviluppare ( leghe del popolo , consigli di fabbrica , d ' azienda , di mestiere , di professione , sindacati , ecc . ) . In un tale governo e per un ' opera di salute pubblica inflessibilmente condotta , il concorso del PSI sarà pieno , completo e senza riserve . 6 . - Per il partito unico del proletariato . Partito dell ' unità proletaria , il PSI intende realizzare nel suo seno l ' unione di tutti coloro che , pur provenendo da diverse scuole politiche , sono giunti alle medesime conclusioni pratiche , e riconoscono nella lotta di classe il mezzo per abbattere la borghesia capitalista , e nel Partito Socialista l ' organizzazione politica delle classi lavoratrici . Il PSI non si riorganizza con una preconcetta ostilità verso altri partiti proletari , e segnatamente verso il Partito Comunista Italiano , con il quale ha una fondamentale comunità di dottrina e di fine . Consapevole della forza irresistibile che la classe lavoratrice trarrà dalla sua unione , il PSI intende realizzare la fusione dei socialisti e dei comunisti in un unico partito , sulla base di una chiara coscienza delle finalità rivoluzionarie del movimento proletario . Per avviare l ' unità verso la sua realizzazione , e per coordinare le direttive e l ' attività dei due partiti proletari e marxisti nel campo politico ed in quello sindacale , il Partito Socialista Italiano ha concluso col Partito Comunista Italiano un patto di unità d ' azione . 7 . - Il Partito Socialista e la politica internazionale . La lotta del proletariato è internazionale non solo perché i proletari di tutto il mondo combattono contro lo stesso nemico di classe e per lo stesso fine , ma perché non è possibile distruggere l ' assetto capitalista della società borghese , se non se ne distrugge la struttura nazionalista , base di ogni imperialismo . Il PSI appunto in quanto esprime i reali interessi del popolo lavoratore d ' Italia ripudia ogni politica di così detto ripiegamento nazionale , di isolamento politico , di autarchia economica ; esso considera la solidarietà internazionale dei partiti proletari come elemento essenziale della sua azione , come lo strumento per promuovere e concretare una politica di pace che armonizzi gli interessi di tutti i popoli e avvii l ' Europa verso una libera federazione di stati . La fine della guerra attuale porrà sul tappeto in termini decisivi il problema del coordinamento unitario dei diversi paesi europei : e questa deve essere intesa come una esigenza della ricostruzione socialista , come lo sbocco naturale a cui conduce l ' evoluzione economica e politica dell ' Europa , che , liberata dai particolarismi capitalistici , dovrà raggiungere un ' organizzazione federativa , avviamento all ' Unione delle Repubbliche Socialiste . La carenza della Internazionale Operaia Socialista e lo scioglimento della Terza Internazionale pongono il problema della ricostituzione del movimento operaio internazionale . La nuova Internazionale dovrà realizzare sul piano della dottrina e dell ' azione la sintesi delle esperienze mondiali dei socialisti e dei comunisti , e unire i proletari di Europa e del mondo nella grande lotta finale per il socialismo . Il PSI invia al popolo lavoratore un messaggio di fede , di entusiasmo e di cosciente ottimismo . Dure lotte attendono ancora i lavoratori , ma da questa guerra la rivoluzione proletaria , il cui ciclo si è aperto 25 anni or sono in condizioni pressoché analoghe alle attuali , prenderà nuovo slancio e nuovo vigore . La meta è prossima . Uniti noi faremo l ' Italia libera e socialista in un ' Europa libera , socialista , pacificata .
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MESTRE , 13 . - Questa grande piazza di Mestre , da cui i compagni ci hanno dato il " via " ha tutto in sé : casette alla veneziana e palazzetti con le colonne , caffè e alberghi , banche e cinematografi , portici e altane . Vi s ' affacciano , a pochi passi , la nostra sezione e il commissariato di P.S. , e le gialle filovie incrociano al largo , senza disturbare per nulla le famiglie che , alla sera , si godono la passeggiata . Su tutto e su tutti si affaccia il cielo fresco , già autunnale : ieri era tutto stellato . Al Lido si era da poco inaugurato il Gran Festival Cinematografico e l ' on. Andreotti era ancora su quella plaga mondana col suo smoking bianco , quando è stato informato che un altro Festival popolare si celebrava nella città degli operai ancorata sulla terra ferma . Non è venuto a salutarci , lui , e a darci il " buon viaggio " ; ha raccomandato forse soltanto al questore che ci tenesse d ' occhio . « In piazza sono migliaia - gli hanno riferito - ma sullo schermo ce ne sono altre centinaia e centinaia di migliaia e sembra che stiano tutti insieme . Sono sempre gli stessi comunisti , comunisti sempre , e c ' è anche Togliatti che sta parlando » . Nella grande piazza di Mestre parlava infatti Togliatti , affacciato dallo schermo , in quella ariosa giornata di settembre che lo vide tornare al suo Partito . Non ci siamo sbagliati a partire da Mestre , dal cuore di questa grande città operaia . Sulla piazza , col calar della notte , si erano spente tutte le luci , anche le insegne pubblicitarie avevano finito di gridare i propri nomi : si distingueva , nel buio , la vasta platea di operai in manica di camicia , bianchi come se avessero addosso la luna . Abbiamo parlato in silenzio intenso e la nostra voce si specchiava nelle case aperte . Poi , quando la macchina di proiezione ha incominciato a girare , alle finestre ed ai balconi si sono affacciate tutte le famiglie e i bambini si sono arrampicati sui tavolini dei caffè ed in braccio alle mamme per veder meglio . Questo nostro era un altro cinema e non ci narrava la solita piccola storia d ' amore , ma l ' amore stesso di tutto un popolo , colto nelle sue immagini più incantate . L ' applauso che è rimasto nella piazza , quando il film si è chiuso sulla bandiera del nostro Partito , che continuava a sventolare dallo schermo , era con un fresco rumore di mare . L ' orologio illuminato della torre batteva già la mezzanotte . Sono tornate le luci e si è vista , allora , quant ' era la folla , quante erano le biciclette che si allontanavano nella grande notte del litorale , punteggiata di lumi e come ampliata nel chiarore dei cantieri . " l ' Unità " , ieri sera , era sulla bocca di tutti , come il nome di una persona : noi tre compagni della carovana eravamo , forse , " l ' Unità " in carne ed ossa . E tutti lavoravano e si affaccendavano per l ' ospite di eccezione , volevano che la sua voce si sentisse ovunque e ai quattro lati della piazza levavano le trombe degli altoparlanti : volevano che tutti la vedessero e l ' invitavano a salire su un tavolino panneggiato di tricolore : volevano che avesse la voce chiara e le offrivano un bicchiere di aranciata . A braccio del caro Sannicolò e della bella Laura , che a sera era ingarbugliata di sonno come una bambina , questa " Unità " ha fatto anche la civettona in piazza , facendo l ' occhio ai giovanotti . Mentre vi telefono , sta dormendo su un durissimo letto di libri che quell ' uomo senza cuore di Fortini le ha preparato alla meglio sull ' automobile . Tra qualche ora salperemo sulla strada di Trieste , verso Portogruaro . Innalzeremo sul tetto la bella nuvola che ci hanno regalato i bambini , faremo fiato alla sirena . Sul cielo , l ' angelo dei monelli sta già scrivendo col gesso le sue belle frasi di congedo . Ecco , scrive : « Arrivederci , cari maestrini : arrivederci tutti ; uomini belli e uomini brutti . E che nessuno si lagni , siamo tutti compagni » . Questo angelo lo abbiamo incontrato , per la prima volta , all ' alba alle porte di Milano . Da allora ci segue sempre dolcemente in volo . Qualche volta si ferma su una terrazza . La notte scompare . Io penso che vada a dormire su un campanile . Qualche miracolo è già avvenuto : le lapidi , i cippi e i monumenti per Garibaldi , dacché lui è con noi , sono bianchi come se li avessero lavati di fresco nella nottata . Fortini è preoccupato di dargli un nome . Ho detto : « Chiamiamolo Gavroche » . La proposta è stata accettata all ' unanimità in una riunione a porte chiuse , tenutasi dopo la mezzanotte . Quel benedetto angelo certamente ascoltava dietro la finestra : questa mattina rispondeva già a sentirsi chiamato per nome . Fortini ha detto : « Gli angeli non mangiano e Terenzi e Lodi saranno contenti » . Così sia .
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I giorni trascorrono , sempre più lenti e più lunghi , quel terribile 16 marzo si allontana nel tempo , siamo già a maggio , ci avviamo verso il compimento del secondo mese dal rapimento dell ' on. Moro e dal massacro della sua scorta . E l ' opinione pubblica comincia ad avvertire che la vicenda , così grave , così tragica , sta assumendo aspetti sempre più inquietanti . Convince sempre meno l ' idea che ci troviamo di fronte soltanto a una banda di terroristi . Ci sono i " fiancheggiatori " , l ' area magmatica dell ' eversione e della violenza , e questo si sapeva . Ma ormai si deve pensare che c ' è anche altro : collegamenti , complicità , ispiratori in zone ben più " rispettabili " e " rispettate " della realtà italiana . Perché le indagini non fanno un passo avanti ? Perché invece di discutere tanto su ipotesi impraticabili che dovrebbero indurre - chissà perché - i terroristi a rilasciare Moro , al prezzo di un rovinoso cedimento dello Stato , non si comincia a mettere le mani su qualcuno ? Sono domande che non si possono più ignorare . Tutti si dichiarano per la lotta contro il terrorismo . E , nonostante le oscillazioni dei socialisti , una imponente maggioranza è schierata , intorno al governo , sulla linea della fermezza . Come mai , allora , coloro che tale fermezza dovrebbero concretare con l ' azione pratica sembrano come paralizzati , o quasi ? E ' un fatto che le indagini ristagnano . Un " covo " , è vero , è stato scoperto , ma per caso , a Roma . Altri sono emersi dalle nebbie del mistero in periferie più o meno lontane . Qualche mandato di cattura , qualche fermo o arresto . E un solo " brigatista " caduto nelle mani della polizia , e ciò perché la sua vittima ha avuto il tempo di ferirlo , prima di morire . Ma , sulla sostanza , sulla pista principale , non un solo passo avanti . Nel frattempo , però , le BR hanno continuato a sparare e ad uccidere . Hanno continuato ( continuano ) a lanciare bombe . Soprattutto hanno intensificato la diffusione di comunicati e lettere , infine di sole lettere a firma Aldo Moro , " con una puntualità e un ' immediatezza - ha scritto con sarcasmo un commentatore - di cui da tempo i nostri servizi pubblici sono incapaci " . In questura si dice che queste lettere siano ormai parecchie decine . Non solo . Il cittadino legge nei giornali che la famiglia Moro " presumibilmente " è anche l ' ultima mittente conosciuta ( mittente , non destinataria ) di tutte queste missive . Legge che la famiglia " ha evidentemente trovato un canale di contatto con i rapitori senza che la polizia lo scopra " . Legge , rilegge , si sente ripetere dalla radio e dalla TV i nomi degli " intimi collaboratori " del presidente della DC , a cui i cronisti , quasi con naturalezza , e pur senza dirlo , attribuiscono il ruolo di " postini " . Scopre l ' esistenza di " un avvocato vestito in modo dimesso " che secondo alcuni sarebbe il " canale " di cui si servono i terroristi per inoltrare le lettere personali di Moro . E , pur nel rispetto per il dramma della famiglia del rapito , il cittadino è indotto a confrontare questo caso ad altri analoghi , non così rilevanti , certo , sul piano politico , ma non meno dolorosi , sul piano umano , come i due ultimi , quello di Giovanna Amati e di Marta Beni - Raddi . Qui , la polizia e la magistratura non sono rimaste paralizzate . Hanno anzi agito e hanno messo le mani sui delinquenti che telefonavano o che tenevano contatti per altre vie . O forse il ragionamento va rovesciato ? Forse si deve concludere che , appunto perché carico di implicazioni politiche , il caso Moro rende l ' arma delle indagini " scarica e inutile " , per citare le parole di un giornale che le BR hanno usato volentieri per diffondere gli scritti loro e del loro prigioniero ? Noi abbiamo anche seri dubbi che per queste vie tortuose sarebbe possibile proteggere meglio la vita di Aldo Moro .
NOTIZIARIO ( - , 1944 )
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Sadismo nazifascista . A Milano , in via Paolo Uccello , funziona da qualche tempo un istituto scientifico di tortura alle dipendenze del potere dominante . La sbirraglia al soldo del nazifascismo ha fatto tutto il possibile per celarne la località e l ' esistenza : perciò spesso ancora si bendano gli occhi agli arrestati e si trasportano in vetture chiuse od a tendine abbassate . Nel sinistro edificio funziona tutto uno strumentario speciale allo scopo di accentuare e portare allo spasimo ogni genere di sofferenza fisica : dai grandi fari abbacinanti per interminabili sedute , all ' alternarsi di docce gelide con altre bollenti . Il fuoco partecipa colle correnti elettriche all ' azione tormentatrice , mentre le percosse d ' ogni genere che arrivano a spezzare le ossa ed a rompere le articolazioni continuano a costituire il corredo normale dei carnefici . Così estorcono alcune monche informazioni . Le gesta infami non sfuggono alla nostra sorveglianza . Anche questi responsabili sono ormai individuati . Il mio sarto . Ha trovato la bazza ! E chi può ancora avvicinarlo ? Pensate che abita di fronte , o quasi , a certe villette che ospitano ufficiali e graduati tedeschi . Una clientela d ' oro . Nessuno gli ha ordinato meno di un abito borghese . Tutti gli hanno portato la stoffa e tutti pagano alla consegna senza discutere il prezzo . Una sola esigenza : consegna pronta . Coi dovuti aggiornamenti il mio sarto pensa ad un vecchio proverbio e dice con grazia : « clientela che ... parte , affare d ' oro » . Mandello Lario . Alla stazione di Rongio , sono stati catturati dai tedeschi due attivi guerrigliatori , i fratelli Giovanni e Giuseppe Poletti . Messi al muro , i due giovani furono invitati a dare indicazioni sulle località dove si trovavano gli altri loro compagni , nonché a fornire altre informazioni sotto la minaccia dell ' immediata fucilazione . Giovanni Poletti , per tutta risposta e col sorriso sulle labbra , esortò questi assassini nazisti , se volevano fucilarlo , si sbrigassero , essendo inutile che essi ripetessero il tentativo di farlo parlare . Giuseppe Poletti nel frattempo spiccò un salto e disparve fra i cespugli . I nazisti allora scaricarono le armi sul fratello e cercarono poi d ' inseguire Giuseppe sparando all ' impazzata . Purtroppo il giorno dopo questi veniva trovato morto per dissanguamento , perché , colpito al torace , non aveva potuto raggiungere i compagni . Zona d ' impiego . A Milano , una notte verso la fine d ' agosto tre scherani della brigata nera A . Resega bussano alla tabaccheria di via G . Colombo intimando di aprire . Ne segue una perquisizione minuziosa che si riassume nel prelievo di un portafoglio contenente 40 mila lire e coll ' imposizione del silenzio . La proprietaria , una vedova , convinta che si tratti di falsi agenti , fa la denuncia alla questura e di qui le indagini portano la pratica alla GNR presso il Gruppo Tonoli ove la derubata può decisamente riconoscere uno dei tre che confessa e pone sulle tracce dei complici . Allora si decide che i colpevoli vengono fucilati davanti alla tabaccheria teatro della loro ribalderia . La macabra prospettiva atterrisce talmente la povera vedova da indurla a pregare perché l ' esecuzione venga evitata . Ossola . Ormai tutta la valle è controllata dai patrioti . A Domodossola tutte le forze nazifasciste si sono arrese : dalla guarnigione tedesca composta di circa 500 uomini , alle formazioni della Muti , della « X Mas » e della GNR , queste ultime distribuite in tre diversi edifici della città . Le comunicazioni ferroviarie sono sospese fra Pallanza , Fondotoce e Domodossola , mentre quasi tutta la riva novarese del Verbano è nelle mani dei patrioti o sotto il tiro delle loro armi . Gruppi di patrioti e guerrigliatori nella Valsassina . Mandiamo un saluto ai silenziosi , ma attivi compagni di lotta della Valsassina . Per ragioni di prudenza ben note a questi compagni e dovute a qualche sporadico ed increscioso episodio al quale essi posero subito energico rimedio , non possiamo illustrare le azioni meritevoli di ogni encomio che essi da parecchi mesi vanno compiendo contro i . traditori fascisti e le stesse forze armate tedesche costrette a desistere da ogni proposito di rimanere agganciati a questi prodi . Alta Valle Trompia . Nello scorso mese di agosto imponenti forze nazifasciste esercitarono una forte pressione in questa valle per aver ragione di quei fieri patrioti . Il 15 agosto sopraggiunsero dei carri armati che erano stati lasciati in appostamento sulla strada Gardone - Bovio . Poiché erano stati feriti alcuni nazifascisti ed , ucciso un tedesco , i barbari non sapendo come sfogare l ' ira per la loro impotenza di fronte alla supremazia tattica dei nostri compagni che non concedevano tregua , appiccarono il fuoco alla Cooperativa di Bovio e , catturati 15 innocenti cittadini che si erano accinti al lavoro di spegnimento dell ' incendio , li trucidarono . Non contenti di ciò il giorno successivo tornarono in luogo , appiccarono il fuoco ad una seconda cooperativa di generi alimentari e si diedero a molte altre rappresaglie verso coloro che avevano preso pietosa cura per la composizione delle salme delle 16 vittime della ferocia nazifascista ; salme che queste iene maltrattarono buttandole per la strada . Per altri tre giorni i fascisti , aiutati da oltre 500 tedeschi , si diedero alle più volgari grassazioni asportando oggetti di valore anche dalle più umili case . Lasciarono la vallata dopo di avere catturato una decina di ragazzi che si trovavano qua e là a guardia di mandrie .