StampaQuotidiana ,
A
distanza
di
due
anni
dal
suo
primo
appello
al
Paese
,
il
P
.
d
'
A
.
si
rivolge
di
nuovo
agli
italiani
.
Ai
compiti
e
alle
responsabilità
che
la
nuova
situazione
che
oggi
si
presenta
impongono
a
tutti
i
partiti
politici
,
il
P
.
d
'
A
.
arriva
ricco
dell
'
esperienza
acquisita
nel
vivo
della
partecipazione
data
,
sempre
nelle
prime
file
di
combattimento
,
alla
guerra
ventennale
contro
il
fascismo
internazionale
.
Il
P
.
d
'
A
.
non
è
difatti
una
formazione
politica
improvvisata
,
priva
di
ispirazione
etica
e
di
tradizioni
ideali
:
al
contrario
esso
risponde
ad
una
logica
necessità
ed
è
il
risultato
di
una
elaborazione
dottrinaria
basata
su
una
critica
approfondita
delle
condizioni
politiche
,
economiche
e
morali
di
una
società
degenerante
che
ha
prodotto
,
nella
sua
decomposizione
,
i
frutti
mostruosi
del
fascismo
e
del
nazismo
.
Nel
P
.
d
'
A
.
sono
difatti
confluiti
movimenti
politici
rivoluzionari
meglio
caratterizzati
del
ventennio
fra
le
due
guerre
mondiali
,
movimenti
di
cui
il
partito
raccoglie
il
vigoroso
patrimonio
ideale
e
accomuna
i
superstiti
:
dal
movimento
«
Giustizia
e
Libertà
»
a
quello
repubblicano
,
dal
Partito
Sardo
d
'
Azione
al
movimento
di
«
Rivoluzione
Liberale
»
,
dai
gruppi
liberalsocialisti
al
movimento
democratico
-
amendoliano
fino
ad
elementi
e
gruppi
formatisi
nei
partiti
comunista
e
socialista
e
che
ne
hanno
superato
l
'
angustia
classista
e
i
pregiudizi
ideologici
.
Attraverso
questi
movimenti
di
cui
costituisce
la
logica
continuazione
storica
,
il
P
.
d
'A.,
sebbene
sia
e
voglia
essere
una
formazione
nuova
e
libera
dagli
schemi
dottrinari
invecchiati
ed
esangui
dei
partiti
politici
tradizionali
alla
cui
inadeguatezza
si
deve
la
vittoria
del
fascismo
,
si
presenta
con
una
maturità
esemplare
formatasi
nel
fuoco
della
partecipazione
operante
e
spesso
sanguinosa
alle
esperienze
rivoluzionarie
del
ventennio
:
dalla
partecipazione
alla
lunga
lotta
cospirativa
contro
il
fascismo
,
nella
quale
centinaia
dei
suoi
uomini
caddero
e
soffrirono
negli
ergastoli
,
nei
confini
,
nelle
camere
di
tortura
,
alla
guerra
civile
spagnola
nella
quale
il
primo
intervento
armato
di
volontari
italiani
al
fianco
dei
rivoluzionari
spagnoli
fu
voluto
e
organizzato
da
«
Giustizia
e
Libertà
»
vincendo
la
frigida
e
settaria
mentalità
neutralista
del
riformismo
democratico
socialista
;
dalla
lotta
combattuta
nell
'
emigrazione
per
l
'
intervento
internazionale
contro
il
fascismo
del
quale
vide
acutamente
il
carattere
mondiale
e
lo
sbocco
nella
guerra
(
e
in
questa
lotta
Carlo
Rosselli
fondatore
di
«
Giustizia
e
Libertà
»
riconosciuto
come
il
nemico
capitale
cadde
pugnalato
dai
sicari
fascisti
)
all
'
intervento
in
massa
con
tutte
le
sue
energie
nella
guerra
partigiana
ed
operaia
contro
il
nazismo
,
intervento
nel
corso
del
quale
il
P
.
d
'
A
.
ha
dato
contributo
di
uomini
e
di
sangue
non
secondo
a
quello
di
nessun
altro
movimento
o
partito
.
Cosifatta
consapevolezza
dei
termini
reali
della
lotta
politica
ha
portato
come
conseguenza
che
nel
periodo
decisivo
trascorso
dal
25
luglio
ad
oggi
il
P
.
d
'
A
.
è
stato
,
fra
i
partiti
di
sinistra
,
quello
che
ha
potuto
con
maggior
discernimento
comprendere
la
portata
,
con
maggiore
acume
individuare
e
circoscrivere
gli
obbiettivi
della
situazione
rivoluzionaria
in
cui
veniva
a
sboccare
l
'
esaurimento
ideale
,
politico
e
militare
del
totalitarismo
nazifascista
e
il
fallimento
dell
'
impalcatura
nazionalistica
e
parassitaria
imposta
fatalmente
all
'
Europa
e
al
mondo
dal
prevalere
degli
interessi
di
ceti
e
caste
privilegiati
;
onde
le
posizioni
che
il
Partito
ha
tenuto
ferme
e
difese
in
questo
periodo
si
rivelano
sempre
di
più
come
le
più
giuste
:
il
giudizio
politico
espresso
immediatamente
dopo
il
25
luglio
sul
carattere
monarchico
-
fascista
-
reazionario
del
colpo
di
stato
e
sulla
conseguente
necessità
dell
'
intervento
popolare
che
lo
trasformasse
in
movimento
rivoluzionario
(
anche
se
l
'
impreparazione
all
'
evento
di
tutti
i
partiti
appena
usciti
dall
'
illegalità
non
consenti
la
tempestiva
mobilitazione
delle
masse
che
strappasse
l
'
iniziativa
alla
corona
e
all
'
esercito
)
;
la
lotta
contro
la
collaborazione
politica
al
Governo
di
Badoglio
mal
truccata
dalla
finzione
della
ricostituzione
dei
sindacati
;
l
'
impostazione
della
lotta
contro
l
'
istituto
monarchico
,
centro
degli
interessi
nazionalistici
e
reazionari
e
per
la
costituzione
di
un
governo
antifascista
indipendente
dalla
corona
;
la
creazione
del
Comitato
di
Liberazione
Nazionale
;
la
lotta
condotta
in
seno
a
questo
,
al
fianco
del
Partito
Comunista
,
contro
l
'
opportunismo
attendista
e
la
passività
e
per
l
'
attivismo
nella
lotta
antinazista
e
antifascista
;
il
potenziamento
della
guerra
partigiana
,
cui
il
Partito
diede
altresì
l
'
apporto
militare
delle
«
Brigate
Giustizia
e
Libertà
»
e
dell
'
agitazione
operaia
e
impiegatizia
nelle
fabbriche
;
infine
l
'
iniziativa
della
creazione
dei
Comitati
di
Liberazione
Nazionale
periferici
come
organi
del
potere
popolare
.
Alcune
di
queste
impostazioni
politiche
si
sono
svolte
nella
rinnovata
illegalità
susseguita
alla
occupazione
nazista
e
non
sempre
perciò
hanno
potuto
affiorare
e
sviluppare
la
loro
virtù
chiarificatrice
e
orientatrice
dell
'
opinione
popolare
:
non
è
per
questo
meno
vero
che
se
l
'
istituto
monarchico
ha
potuto
essere
esautorato
e
respinto
,
se
il
CLN
ha
potuto
mantenere
il
suo
carattere
sfuggendo
alle
ricorrenti
insidie
conservatrici
e
plutocratiche
ed
evitando
lo
scivolamento
in
un
mero
nazionalismo
antitedesco
e
conservare
intatta
la
sua
funzione
di
organo
democratico
di
tutte
le
forze
attive
nella
lotta
anti
-
nazista
,
se
infine
le
formazioni
partigiane
hanno
potuto
sottrarsi
all
'
inerte
apoliticismo
e
ai
tentativi
di
preparare
attraverso
i
quadri
del
CLN
una
guardia
bianca
antiproletaria
,
ciò
si
deve
in
gran
parte
all
'
azione
risoluta
e
vigile
svolta
dal
P
.
d
'
A
.
Il
P
.
d
'A.,
forte
di
queste
fondamentali
esperienze
,
anche
se
coi
quadri
crudelmente
decimati
dalle
esecuzioni
e
dalle
deportazioni
,
è
perciò
oggi
in
grado
di
dar
conto
di
sé
,
del
suo
passato
e
del
suo
presente
e
di
mostrare
a
tutti
gli
Italiani
ansiosi
di
onestamente
orientarsi
nella
nuova
fase
politica
un
volto
inconfondibile
,
quello
di
un
partito
rivoluzionario
,
il
«
Partito
della
Rivoluzione
Democratica
»
.
Il
partito
d
'
azione
è
il
partito
della
rivoluzione
democratica
.
Partito
rivoluzionario
perché
ritiene
che
il
nazi
-
fascismo
non
sia
stata
una
occasionale
e
circoscritta
escrescenza
purulenta
di
alcune
società
di
ritardato
sviluppo
capitalistico
(
come
fantasticarono
alcuni
dottrinari
marxisti
)
bensì
un
fenomeno
internazionale
che
ha
solide
radici
in
tutte
le
società
moderne
,
anche
in
quelle
a
regime
democratico
,
insinuandosi
perfino
coi
tentacoli
del
totalitarismo
nei
paesi
stessi
dove
si
è
affermata
una
rivoluzione
socialista
:
radici
ravvisate
nella
degenerazione
dell
'
economia
di
mercato
in
economia
protezionistica
dominata
da
oligarchie
parassitarie
richiedenti
il
potere
politico
per
consolidare
,
difendere
e
perpetuare
i
privilegi
economici
;
nella
degenerazione
delle
istituzioni
democratiche
e
liberali
nelle
quali
la
prevalenza
dell
'
elemento
non
elettivo
(
burocrazia
ed
esercito
)
ha
ridotto
la
democrazia
a
mera
parvenza
;
nella
degenerazione
infine
dell
'
ideale
nazionale
nella
pratica
di
un
gretto
e
mortale
nazionalismo
in
permanente
stato
di
guerra
guerreggiata
e
preparata
contro
altri
nazionalismi
e
avvalentesi
di
questa
situazione
per
duplicare
mediante
invalicabili
frontiere
economiche
le
frontiere
politiche
,
costringere
le
economie
nazionali
nella
camicia
di
forza
dell
'
autarchismo
,
deviare
il
prodotto
del
lavoro
e
del
risparmio
dal
naturale
obbiettivo
dell
'
incremento
del
benessere
collettivo
alla
dilapidazione
negli
armamenti
e
all
'
arricchimento
dei
ceti
protetti
.
Una
società
a
tal
punto
degenerante
e
autodistruttiva
non
può
essere
risanata
mediante
riforme
nell
'
ambito
delle
istituzioni
esistenti
:
il
risanamento
esige
una
serie
di
riforme
di
struttura
che
equivalgono
a
una
vera
e
propria
rivoluzione
istituzionale
.
Partito
della
rivoluzione
democratica
perché
l
'
efficacia
rinnovatrice
e
costruttiva
delle
riforme
di
struttura
è
condizionata
dalla
creazione
di
organi
efficienti
del
potere
popolare
,
capaci
di
articolare
il
nuovo
sistema
politico
ed
economico
,
di
immettere
nel
suo
funzionamento
le
ricche
energie
dei
ceti
depressi
e
specialmente
di
quelli
agricoli
oggi
assenti
dalla
vita
pubblica
,
passivi
ed
inerti
;
di
addivenire
cioè
alla
formazione
di
una
nuova
classe
politica
capace
di
garantire
lo
sviluppo
democratico
e
socialista
delle
istituzioni
sostituendo
una
classe
dirigente
autocondannatasi
per
incapacità
e
fiacchezza
morale
.
Contro
il
totalitarismo
.
Di
fronte
al
totalitarismo
il
P
.
d
'
A
.
riafferma
lo
schietto
liberalismo
della
propria
dottrina
e
tradizione
.
Il
metodo
rivoluzionario
che
il
Partito
persegue
non
è
quello
del
colpo
di
stato
in
cui
un
partito
s
'
impadronisca
del
potere
centrale
e
da
questo
faccia
discendere
autoritariamente
e
paternalisticamente
le
riforme
e
la
nuova
organizzazione
economico
-
politica
assicurandone
il
funzionamento
mediante
la
burocrazia
,
la
polizia
e
l
'
esercito
,
relegando
nell
'
illegalità
le
correnti
e
i
partiti
non
conformisti
;
bensì
quello
dell
'
iniziativa
popolare
che
non
riconosce
al
governo
alcuna
autorità
sacrale
ma
lo
considera
come
una
forza
politica
accanto
ad
altre
,
privo
del
diritto
di
assegnare
compiti
e
direttive
ai
molteplici
e
differenziati
organismi
politici
del
Paese
,
mero
organo
della
volontà
popolare
alla
quale
spetta
la
responsabilità
dell
'
iniziativa
e
il
diritto
al
controllo
democratico
.
Nessun
partito
ha
perciò
diritto
di
proclamarsi
rappresentante
esclusivo
degli
interessi
popolari
,
interessi
che
sono
differenziati
e
come
tali
possono
e
devono
trovare
espressione
articolata
non
in
un
solo
ma
in
molteplici
partiti
il
cui
civile
e
libero
contrasto
,
portato
su
di
un
piano
sempre
più
alto
,
costituisca
garanzia
contro
l
'
ipocrita
inerzia
del
conformismo
e
salda
barriera
nello
stesso
tempo
contro
il
degenerare
della
lotta
politica
in
forme
deteriori
e
cieche
di
violenza
o
di
basso
intrigo
entro
l
'
apparente
uniformità
del
partito
al
potere
,
e
la
sua
degradazione
in
congiure
di
palazzo
con
la
sostituzione
dei
tribunali
statali
al
voto
popolare
.
E
nemmeno
alcun
partito
politico
può
autoinvestirsi
del
diritto
di
rappresentare
determinate
classi
e
ceti
,
interessi
partitici
e
ideali
di
questi
,
per
esempio
delle
classi
lavoratrici
,
non
costituendo
un
blocco
uniforme
e
indifferenziato
ma
potendo
e
dovendo
articolarsi
ed
esprimersi
liberamente
a
mezzo
della
molteplicità
degli
organismi
politici
a
rappresentare
gli
interessi
economici
di
classe
,
che
sono
i
soli
compatti
e
indifferenziati
,
sano
chiamati
i
sindacati
e
non
i
partiti
,
organi
della
volontà
politica
che
comprende
ma
insieme
sorpassa
gli
interessi
economici
.
Il
P
.
d
'
A
.
è
per
questo
il
solo
partito
rivoluzionario
che
non
teorizzi
la
conquista
del
potere
centrale
come
mezzo
per
la
realizzazione
del
suo
programma
rinnovatore
e
concentri
invece
lo
sforzo
rivoluzionario
nella
creazione
dei
nuovi
organi
democratici
del
potere
popolare
.
Il
Partito
perciò
rivendica
solennemente
per
se
e
per
tutti
gli
altri
partiti
che
si
pongono
di
fatto
sul
terreno
della
libertà
,
facciano
o
no
parte
del
CLN
il
diritto
alla
opposizione
legale
:
il
P
.
d
'
A
.
che
oggi
partecipa
alla
responsabilità
di
governo
riafferma
il
pieno
diritto
di
combattere
domani
questo
o
qualunque
altro
governo
senza
che
per
questo
alcuna
limitazione
intervenga
alla
sua
opera
entro
i
limiti
della
legge
comune
;
eguale
diritto
reclama
per
gli
altri
partiti
nella
sua
forza
e
consapevolezza
lungi
dal
vedere
una
diminuzione
della
propria
riconosce
il
necessario
limite
e
l
'
utile
termine
di
contrasto
per
un
effettivo
funzionamento
delle
libere
istituzioni
che
la
rivoluzione
democratica
darà
al
Paese
.
Perché
la
rivoluzione
vinca
.
Alla
realtà
della
situazione
rivoluzionaria
il
P
.
d
'
A
.
richiama
oggi
tutti
gli
italiani
operosi
e
politicamente
attivi
per
additare
loro
le
mete
essenziali
,
circoscrivere
gli
obiettivi
,
evitare
gli
sforzi
dispersivi
.
La
rivoluzione
fu
sconfitta
nel
1919
perché
una
inveterata
pratica
riformista
ammantata
di
rivoluzionarismo
verbale
non
seppe
puntare
al
cuore
delle
istituzioni
,
disperse
la
immensa
spinta
rivoluzionaria
delle
masse
in
un
riformismo
miope
,
impedì
la
realizzazione
di
alcune
fondamentali
e
già
fin
da
allora
mature
riforme
di
struttura
nella
fiacca
indifferenza
del
«
tutto
o
nulla
»
,
pavida
di
compromettere
la
dubbia
purezza
di
posizioni
teoriche
superate
ed
esangue
,
isolando
il
proletariato
,
spingendo
i
ceti
medi
fra
le
braccia
della
reazione
,
spianando
così
la
via
al
fascismo
.
La
rivoluzione
sconfitta
nel
1919
deve
vincere
oggi
perché
da
questa
vittoria
dipende
la
preservazione
del
sacro
patrimonio
di
civiltà
ereditato
dal
passato
,
ogni
possibilità
di
sviluppo
progressivo
e
ordinato
nell
'
avvenire
,
la
pace
di
domani
:
questo
compito
che
la
vecchia
classe
dirigente
ha
abbandonato
e
tradito
passa
oggi
nella
coscienza
e
nelle
salde
mani
delle
classi
lavoratrici
affermanti
non
ristretti
interessi
di
classe
ma
interessi
universali
.
Perché
la
rivoluzione
vinca
è
indispensabile
non
rinnovare
gli
errori
del
passato
,
abbandonare
il
neutralismo
pratico
nei
confronti
delle
istituzioni
politiche
,
saldare
indissolubilmente
,
più
e
meglio
che
provvisoriamente
alleare
,
la
classe
operaia
con
quelle
agricole
e
coi
ceti
medi
lavoratori
:
ma
sopra
ogni
altra
cosa
è
necessario
non
disperdere
la
rinnovata
spinta
rivoluzionaria
né
in
riforme
di
dettaglio
né
in
programmi
massimalistici
per
concentrarla
invece
sugli
obiettivi
essenziali
che
sano
quelli
istituzionali
:
1
)
debellare
le
oligarchie
economiche
e
finanziarie
;
2
)
creare
gli
organi
del
potere
popolare
;
3
)
puntare
sulla
creazione
dell
'
Unità
Federale
Europea
,
raccogliendo
perciò
tutte
le
forze
progressive
dell
'
Europa
.
Contro
il
privilegio
economico
.
Per
debellare
le
oligarchie
economiche
e
finanziarie
la
nazionalizzazione
della
grande
industria
e
della
grande
proprietà
terriera
,
la
decurtazione
delle
eccedenze
patrimoniali
;
l
'
istituzione
del
controllo
democratico
dei
lavoratori
sulla
gestione
di
tutte
le
aziende
mediante
i
consigli
di
fabbrica
.
Quando
alla
fase
rivoluzionaria
succederà
quella
delle
riforme
graduali
e
progressive
si
dibatteranno
i
limiti
della
nazionalizzazione
,
i
problemi
di
gestione
e
di
pianificazione
procedendo
anche
per
tentativi
con
saggio
empirismo
;
allora
soltanto
ciò
sarà
possibile
e
utile
anche
perché
si
conosceranno
le
nuove
fondamenta
sulle
quali
il
Paese
potrà
riedificare
la
sua
distrutta
economia
.
Il
P
.
d
'
A
.
ha
fatto
conoscere
fino
ad
oggi
attraverso
le
sue
pubblicazioni
le
sue
idee
e
i
suoi
propositi
sulla
riorganizzazione
sociale
di
domani
fondata
sulla
democrazia
economica
e
la
cooperazione
.
Oggi
in
fase
rivoluzionaria
importa
solamente
frantumare
le
basi
della
potenza
oligarchica
ed
impedire
per
sempre
che
essa
continui
a
distendere
sul
Paese
l
'
ombra
mostruosa
del
privilegio
e
renda
impossibile
con
la
furberia
o
la
violenza
il
funzionamento
del
nuovo
stato
democratico
.
L
'
autogoverno
del
popolo
contro
il
centralismo
statale
.
Gli
organi
del
potere
popolare
da
estendere
e
consolidare
sono
in
parte
quelli
stessi
che
l
'
iniziativa
popolare
ha
creato
nella
fase
clandestina
durante
la
guerra
di
liberazione
:
i
Comitati
di
Liberazione
estesi
in
tutti
i
campi
e
in
tutti
i
settori
,
nelle
fabbriche
,
negli
uffici
,
nelle
campagne
,
nelle
pubbliche
amministrazioni
,
nei
quartieri
di
città
,
nei
villaggi
sussisteranno
e
dovranno
esercitare
i
poteri
di
iniziativa
,
di
controllo
,
ove
occorra
di
gestione
,
organizzare
la
continuità
del
lavoro
,
l
'
assistenza
,
l
'
autoprotezione
armata
,
provvedere
alla
defascistizzazione
,
imprimere
alla
vita
periferica
il
ritmo
che
la
situazione
richiede
e
in
pari
tempo
divenire
i
portavoce
autorizzati
della
volontà
delle
masse
presso
gli
organismi
centrali
;
le
formazioni
partigiane
e
le
squadre
armate
di
città
devono
assumere
i
poteri
di
sicurezza
e
di
difesa
e
costituire
il
nucleo
del
nuovo
esercito
popolare
svincolato
dalla
sua
pertinace
costituzione
di
classe
e
di
casta
;
i
volontari
della
libertà
dovranno
essere
immessi
nel
nuovo
esercito
senza
limitazioni
di
partito
e
coi
gradi
e
le
funzioni
esercitati
nel
corso
della
guerra
di
liberazione
;
i
consigli
di
fabbrica
saranno
gli
organi
operanti
della
democrazia
economica
;
l
'
autogoverno
regionale
e
comunale
,
realizzazione
di
fondamentale
importanza
rivoluzionaria
,
abbatterà
l
'
onnipotenza
burocratica
fondata
sul
centralismo
dello
stato
di
polizia
fonte
e
strumento
insieme
del
ricorrente
dispotismo
;
la
Costituente
,
eliminando
definitivamente
l
'
istituto
monarchico
prima
che
esso
possa
riprendersi
e
tornare
ad
essere
il
nucleo
degli
interessi
reazionari
e
oligarchici
darà
al
Paese
la
Costituzione
repubblicana
decentrata
e
autonomistica
,
garanzia
dei
liberi
ordinamenti
del
nuovo
stato
popolare
.
La
Federazione
europea
contro
il
nazionalismo
.
Il
P
.
d
'
A
.
esorta
però
gli
italiani
a
non
nutrire
illusioni
sulla
possibilità
di
risolvere
i
problemi
politici
e
sociali
in
modo
duraturo
sul
piano
strettamente
nazionale
:
oggi
i
problemi
,
tutti
i
problemi
,
vanno
impostati
sul
piano
almeno
europeo
.
Né
la
libertà
,
né
il
socialismo
,
né
la
democrazia
possono
essere
duraturi
in
un
'
Europa
persistente
nell
'
attuale
forma
arretrata
e
regressiva
di
suddivisioni
nazionali
,
politiche
e
economiche
.
Una
ricaduta
nelle
contese
confinarie
,
nel
colonialismo
nella
guerra
doganale
,
nel
protezionismo
distruttore
e
nel
soffocante
autarchismo
sarebbe
l
'
inevitabile
conseguenza
;
gli
armamenti
continuerebbero
ad
ingoiare
il
più
ed
il
meglio
del
lavoro
impedendo
ogni
miglioramento
non
effimero
nel
livello
di
vita
della
popolazione
lavoratrice
e
la
minaccia
permanente
di
guerra
offrirebbe
ancora
una
volta
l
'
arma
migliore
alle
dittature
e
ai
despotismi
:
lo
sbocco
in
una
nuova
guerra
di
distruzione
sarebbe
la
sanguinosa
prospettiva
anche
della
nuova
generazione
.
L
'
era
dei
nazionalismi
distruttori
deve
finire
per
l
'
Europa
.
Per
questo
il
P
.
d
'
A
.
pone
al
centro
di
una
rivoluzione
costruttiva
l
'
unità
europea
nella
democrazia
e
nella
libertà
.
Tale
non
può
essere
se
non
l
'
unità
federale
fondata
sulla
limitazione
drastica
delle
sovranità
nazionali
,
e
l
'
abolizione
delle
frontiere
economiche
,
il
disarmo
generale
degli
eserciti
nazionali
e
la
costituzione
di
un
unico
esercito
federale
:
con
un
potere
federale
sopranazionale
,
alla
cui
elezione
concorrano
tutti
i
cittadini
europei
direttamente
e
non
attraverso
la
mediazione
degli
stati
federati
.
È
questa
e
solo
questa
un
'
Europa
nella
quale
possono
vivere
e
operare
la
libertà
la
democrazia
e
il
socialismo
.
L
'
Italia
deve
essere
all
'
avanguardia
di
questa
che
è
la
più
umana
e
civile
delle
rivoluzioni
;
le
classi
lavoratrici
italiane
devono
definitivamente
abbandonare
la
residua
grettezza
della
mentalità
nazionalistica
e
imperialistica
,
pensare
in
termini
europei
,
dare
l
'
esempio
alle
classi
lavoratrici
degli
altri
paesi
e
trascinarle
in
un
'
azione
comune
perché
questa
esigenza
divenga
universale
e
travolga
le
resistenze
che
le
si
oppongono
;
la
prevedibile
affermazione
di
partiti
progressisti
nella
maggior
parte
dell
'
Europa
dovrà
avere
questo
comune
contenuto
europeo
.
Il
nazi
-
fascismo
può
essere
vinto
sul
terreno
nazionale
soltanto
nei
suoi
occasionali
ed
estrinseci
:
nella
sua
struttura
permanente
può
esserlo
solo
sul
terreno
europeo
.
Così
gli
obbiettivi
rivoluzionari
che
il
P
.
d
'
A
.
indica
sul
piano
economico
sul
piano
politico
e
su
quello
internazionale
,
si
integrano
mutualmente
:
i
nemici
della
democrazia
economica
sono
quelli
stessi
della
democrazia
politica
e
del
federalismo
europeo
:
l
'
oligarchia
parassitaria
,
il
protezionismo
centralistico
,
il
nazionalismo
.
Nella
lotta
contro
queste
forze
regressive
il
P
.
d
'
A
.
ha
acquisito
la
consapevolezza
del
suo
compito
storico
di
partito
della
rivoluzione
democratica
:
l
'
ora
di
questa
rivoluzione
costruttiva
è
suonata
.
Il
P
.
d
'
A
.
chiama
tutti
i
lavoratori
a
superare
l
'
angusta
mentalità
settaria
ad
esercitare
il
loro
dovere
civile
di
iniziativa
e
di
controllo
operante
perché
la
situazione
rivoluzionaria
non
venga
sciupata
,
dispersa
o
compromessa
perché
le
forze
della
reazione
che
sono
ancora
ben
vive
ricevano
un
colpo
mortale
.
Il
P
.
d
'
A
.
non
aspira
ad
un
proselitismo
irregimentato
di
una
massa
che
rinunci
al
suo
diritto
sovrano
e
deleghi
permanentemente
i
suoi
poteri
:
la
rivoluzione
democratica
consiste
prima
di
tutto
nell
'
intervento
diretto
delle
masse
popolari
nella
vita
pubblica
capaci
di
sottrarsi
se
necessario
alla
mediazione
dei
partiti
e
di
non
subire
passivamente
ma
indicare
ai
partiti
le
soluzioni
rivoluzionarie
.
È
questa
la
via
maestra
per
l
'
instaurazione
dello
stato
popolare
nella
giustizia
e
nella
libertà
.
Viva
la
repubblica
democratica
.
Viva
i
comitati
di
liberazione
nazionale
organi
del
potere
popolare
.
Viva
l
'
esercito
partigiano
nucleo
del
nuovo
esercito
popolare
.
Viva
i
consigli
di
fabbrica
.
Viva
gli
stati
uniti
d
'
Europa
.
StampaQuotidiana ,
SCHIO
,
23
.
-
Quando
raccoglieremo
le
esperienze
di
questo
lungo
viaggio
,
scopriremo
una
verità
che
sin
d
'
ora
è
certa
:
i
paesi
dai
quali
meno
ci
aspettavamo
,
sono
stati
i
più
pronti
,
i
più
decisi
a
smentirci
:
ieri
fu
Cividale
,
oggi
è
stata
Schio
,
la
bella
città
guardata
dal
Pasubio
,
dove
i
tessitori
hanno
un
affettuoso
monumento
in
piazza
,
datato
1879
e
raffigurante
un
operaio
,
col
suo
camiciotto
da
lavoro
,
che
ha
dietro
le
spalle
,
a
mo
'
di
colonnetta
,
una
pila
di
pezze
di
stoffa
.
Sulla
base
del
piedistallo
sono
scritte
tante
frasi
paternalistiche
ed
edificanti
che
sembra
preparare
quel
clima
di
dolce
"
fordismo
"
,
che
è
come
un
'
educata
corruzione
offerta
agli
operai
,
invitati
alla
più
pericolosa
tranquillità
e
a
una
perenne
vacanza
dal
proprio
spirito
di
classe
;
ma
è
scolpita
altresì
una
verità
,
sfuggita
forse
allo
scultore
Rossi
,
che
fu
l
'
ideatore
del
monumento
:
«
L
'
avvenire
è
dei
popoli
lavoratori
»
.
La
festa
de
"
l
'
Unità
"
è
servita
a
consacrare
nella
grande
piazza
del
teatro
Civico
,
affollata
a
perdita
d
'
occhio
,
questa
giusta
profezia
.
Trovandosi
tutti
insieme
,
uniti
nel
nome
del
proprio
giornale
,
i
lavoratori
del
mandamento
operaio
di
Schio
,
che
conta
19.000
operai
circa
su
una
popolazione
di
42.000
abitanti
,
sembravano
aver
perduta
persino
la
propria
timidità
,
dando
vita
alla
più
grande
festa
popolare
che
mai
ci
sia
stato
dato
di
vedere
in
questo
nostro
viaggio
attraverso
il
Veneto
.
Gavroche
me
lo
aveva
detto
alla
partenza
.
Durante
la
notte
,
volando
volando
,
lui
se
ne
era
andato
a
Magré
,
alla
casa
del
compagno
Walter
,
l
'
onorevole
calzolaio
che
da
anni
è
noto
agli
studiosi
internazionali
come
astronomo
dilettante
.
Lo
aveva
trovato
al
telescopio
e
aveva
dovuto
aspettare
un
bel
pezzo
prima
di
toccarlo
sulle
spalle
per
farsi
ascoltare
.
Walter
,
che
pur
guardando
sempre
al
cielo
ha
avuto
modo
da
trent
'
anni
e
più
di
lavorare
e
di
lottare
per
gli
operai
di
questa
terra
,
si
intrattenne
a
parlare
col
nostro
angelo
,
sino
all
'
alba
.
Parlarono
di
nuvole
e
di
pianeti
,
di
stelle
cadenti
e
di
terremoti
,
ma
soprattutto
si
confidarono
la
sorpresa
che
Schio
avrebbe
fatto
a
"
l
'
Unità
"
:
«
Saremo
in
tanti
a
festeggiare
la
carovana
-
egli
aveva
detto
-
abbiamo
preparato
tutto
per
il
meglio
.
Rassicura
pure
Gatto
e
digli
che
a
Malo
gli
verremo
incontro
con
la
bandiera
»
.
E
difatti
,
alle
prime
case
di
Malo
,
nell
'
improvviso
orizzonte
della
strada
che
si
allargava
in
vista
della
montagna
,
era
lui
Walter
che
ci
salutava
con
il
fazzoletto
rosso
dal
sediolino
della
motocicletta
.
Alla
Porta
d
'
Oro
,
qualche
chilometro
dopo
,
ci
aspettavano
gli
altri
compagni
,
operai
,
partigiani
,
ragazze
con
le
bandiere
.
Il
corteo
che
mosse
al
canto
dell
'
Internazionale
,
doveva
segnare
per
due
ore
,
sino
al
mezzogiorno
,
il
nostro
trionfale
ingresso
nella
città
di
Schio
.
L
'
aria
calma
delle
vie
e
delle
case
sospese
quasi
nel
silenzio
del
lavoro
,
era
rotta
dai
nostri
canti
e
dai
saluti
che
"
l
'
Unità
"
inviava
con
gli
altoparlanti
alle
migliaia
di
operai
chiusi
nelle
officine
.
Tante
fabbriche
,
tante
tappe
.
Il
primo
saluto
tocca
alla
I.L.M.A.
E
poi
,
via
via
,
alla
Carrozzeria
Dalla
Via
,
al
Lanificio
Conte
,
al
Lanificio
Rossi
,
alla
Macchina
Smith
,
al
Lanificio
Cazzola
,
alle
Officine
Gregori
.
Dal
centro
alla
periferia
,
dalla
periferia
al
centro
,
la
nostra
macchina
svegliava
la
città
,
le
case
,
i
caffè
,
i
negozi
:
la
gente
veniva
alle
porte
e
alle
finestre
.
Davanti
al
Sacrario
dei
Partigiani
ci
fermammo
.
L
'
inno
di
Garibaldi
portò
nella
stanza
silenziosa
,
dove
si
affacciavano
immagini
e
immagini
di
caduti
,
stinte
paginette
dei
giornali
di
brigate
,
divise
e
bandiere
,
l
'
unico
canto
che
potesse
destare
quei
morti
.
Il
silenzio
intenso
fu
rotto
dalle
sirene
del
mezzogiorno
.
Migliaia
e
migliaia
di
operai
in
tuta
azzurra
,
di
donne
,
di
biciclette
,
popolarono
all
'
improvviso
quella
strada
,
passarono
davanti
alla
nostra
macchina
ferma
accanto
all
'
edicola
che
vende
più
copie
de
"
l
'
Unità
"
,
ricambiandoci
il
saluto
che
prima
avevano
ascoltato
dai
loro
banchi
di
lavoro
.
C
'
eravamo
veramente
incontrati
con
tutta
Schio
,
con
tutti
gli
operai
,
con
tutte
le
famiglie
che
ci
salutavano
dalle
casette
del
villaggio
Pasubio
,
e
dalla
frazione
di
Magré
,
con
gli
ammalati
persino
del
sanatorio
.
E
Walter
,
che
era
con
noi
in
macchina
,
ci
diceva
i
nomi
dei
compagni
da
chiamare
alla
voce
:
Daré
,
il
vecchio
Marchioro
,
giovane
d
'
aspetto
,
come
se
fosse
sempre
rimasto
ai
tempi
che
era
tessitore
e
muoveva
le
prime
battaglie
sindacali
a
Covollo
Marcante
.
Un
compagno
che
portava
una
tavola
da
muratore
sulle
spalle
,
nel
sentirsi
chiamato
per
nome
nientemeno
che
da
"
l
'
Unità
"
,
si
voltò
di
scatto
,
lasciando
cadere
il
suo
peso
.
Il
poeta
Arnaldo
Fusinato
che
non
ha
perduto
la
sua
dignità
,
nonostante
che
la
guerra
gli
abbia
smozzicato
il
naso
,
dal
suo
busto
di
marmo
non
aveva
braccia
per
agitare
la
bandiera
bianca
del
gondoliere
;
ma
sorrideva
al
povero
collega
,
venuto
fin
quassù
a
trovarlo
e
a
preparargli
una
festa
in
mezzo
al
popolo
.
Anche
il
sen.
Alessandro
Rossi
,
in
piedi
con
il
suo
attillato
vestito
di
bronzo
,
levava
il
braccio
per
il
benvenuto
alla
carovana
.
E
nel
pomeriggio
,
salendo
il
nostro
omnibus
a
Pieve
,
a
Torre
Villavicina
,
a
Poeo
,
a
Santorso
,
svegliavamo
gli
applausi
non
soltanto
dei
compagni
,
ma
anche
di
alcuni
gruppi
di
democristiani
e
di
due
preti
;
tra
loro
eravamo
veramente
diventati
tutti
fratelli
.
Gavroche
,
il
nostro
angelo
era
raggiante
,
come
lui
solo
può
esserlo
e
a
sentir
cantare
Capinera
,
una
vecchia
canzone
della
nostra
infanzia
,
si
è
dato
a
scuotere
gli
alberi
del
viale
,
lasciando
cadere
sulle
ragazze
dai
capelli
d
'
oro
i
fiori
e
il
fresco
profumo
della
notte
.
Una
grande
navetta
lucida
di
metallo
,
con
una
falce
e
martello
e
una
stella
,
lavorata
dal
compagno
Marcante
,
è
il
dono
che
è
stato
offerto
a
"
l
'
Unità
"
.
È
un
messaggio
che
gli
operai
di
Schio
hanno
inviato
al
loro
giornale
:
essi
vogliono
sempre
più
tessere
,
l
'
unità
del
Partito
nella
propria
città
,
vincere
nella
lotta
lo
spirito
di
rinuncia
e
l
'
oscurantismo
di
coloro
che
ancora
restano
a
guardare
,
far
sì
che
la
profezia
scolpita
sul
monumento
della
piazza
,
sia
per
tutti
la
verità
di
domani
.
StampaQuotidiana ,
Mercoledì
abbiamo
scritto
il
nostro
solito
corsivo
comparso
ieri
dedicato
al
segretario
del
PSDI
,
on.
Pietro
Longo
,
rientrato
dalla
Cina
,
dopo
aver
visto
che
"
L
'
Umanità
"
,
organo
del
partito
socialdemocratico
,
non
recava
l
'
intervista
a
Longo
,
promessaci
da
un
anonimo
collega
che
,
curioso
di
"
conoscere
i
particolari
dell
'
interessantissimo
viaggio
"
,
non
se
la
sentiva
di
"
disturbare
"
il
suo
supremo
dirigente
e
si
proponeva
di
interrogarlo
più
tardi
.
Ma
neanche
ieri
l
'
intervista
è
apparsa
e
poiché
nel
PSDI
c
'
è
una
"
talpa
"
,
noi
ora
siamo
in
grado
di
affermare
che
Longo
in
Cina
non
c
'
è
mai
stato
e
che
lunedì
,
passando
per
Fiumicino
,
arrivava
da
Grottaferrata
.
Temperamento
intrepido
,
viaggiatore
instancabile
,
non
è
la
prima
volta
che
Pietro
Longo
si
allontanava
per
luoghi
lontani
:
al
suo
partito
ricordano
ancora
quella
volta
,
molti
anni
fa
,
che
andò
fino
a
Genzano
,
dove
del
resto
nessuno
lo
vide
.
Rientrato
col
favore
della
notte
,
si
rimise
subito
al
"
suo
tavolo
di
lavoro
"
,
presso
la
sede
del
PSDI
,
rimanendovi
per
ben
due
giorni
intento
a
sbrigare
pratiche
urgenti
,
tanto
è
vero
che
dall
'
anticamera
giungeva
il
suono
sibilante
di
un
ininterrotto
russare
.
Segno
inconfondibile
,
per
i
suoi
intimi
,
che
il
segretario
pensa
,
il
letargo
essendo
del
tutto
simile
,
nei
socialdemocratici
,
alla
attività
.
L
'
altro
ieri
,
infatti
,
"
L
'
Umanità
"
recava
in
prima
pagina
,
con
grande
rilievo
,
questa
notizia
:
"
Cooperatori
del
PSDI
-
domani
da
Longo
"
,
lasciando
intendere
che
tutti
insieme
avrebbero
fatto
una
bella
dormita
e
ieri
,
sempre
il
medesimo
quotidiano
e
sempre
inquadrato
,
in
prima
pagina
,
portava
questo
titolo
:
"
Problemi
della
Sardegna
-
all
'
attenzione
di
Longo
"
,
il
che
ci
conferma
che
la
cosa
è
come
immaginavamo
rilevante
e
memorabile
,
essendo
difficilissimo
ottenere
che
il
massimo
esponente
socialdemocratico
(
escluso
il
sen.
Saragat
che
fa
la
regina
madre
)
abbandoni
anche
per
brevi
istanti
i
suoi
studi
prediletti
,
consistenti
nella
lettura
delle
annate
della
"
Settimana
enigmistica
"
.
Speriamo
che
abbiate
notato
che
l
'
organo
del
PSDI
,
conscio
dell
'
importanza
storica
dell
'
evento
,
ha
pubblicato
la
foto
dello
"
scambio
di
vedute
"
tra
Longo
e
Puletti
,
da
non
confondersi
col
loro
primo
incontro
,
che
avvenne
parecchi
anni
or
sono
a
Frascati
.
C
'
era
lì
Ruggero
Puletti
al
caffè
e
si
gingillava
con
un
cucchiaino
,
ciò
che
mise
in
sospetto
il
segretario
del
PSDI
sulla
natura
spontaneamente
socialdemocratica
dello
sconosciuto
.
Ma
per
essere
più
sicuro
Pietro
Longo
gli
chiese
:
"
Lei
che
cosa
fa
?
"
"
Niente
"
,
rispose
l
'
altro
senza
esitare
.
Allora
fu
chiaro
che
un
vice
segretario
così
i
socialdemocratici
non
lo
avrebbero
trovato
mai
più
.
StampaQuotidiana ,
Il
sorgere
e
lo
sviluppo
di
partiti
politici
in
Italia
,
dopo
il
soffocamento
brutale
applicato
dal
fascismo
,
rivela
la
volontà
di
costruire
una
nuova
struttura
sociale
facendo
esperienza
di
tutti
gli
errori
che
sono
stati
commessi
e
fra
questi
,
fondamentale
quello
della
guerra
.
Ogni
politica
è
un
sistema
di
dottrine
:
e
la
loro
applicazione
.
Dunque
,
ogni
politica
si
basa
su
una
visione
di
vita
e
quindi
su
premesse
morali
;
ed
è
inutile
la
formulazione
di
programmi
politici
ed
economici
se
manchino
le
basi
morali
su
cui
questi
possano
sicuramente
appoggiarsi
.
L
'
attuale
problema
politico
italiano
è
,
per
conseguenza
,
prima
di
tutto
e
soprattutto
,
un
problema
di
visione
morale
;
in
termini
astratti
intellettuali
,
il
problema
di
quale
concezione
morale
debba
considerarsi
l
'
impulso
vitale
alla
ricostruzione
.
L
'
attuale
guerra
è
una
guerra
religiosa
;
da
una
parte
,
il
tentativo
d
'
imporre
il
dominio
a
popoli
che
dovrebbero
essere
ridotti
in
una
forma
di
schiavitù
appena
larvata
;
dall
'
altra
,
la
volontà
per
il
trionfo
della
libertà
umana
.
Ma
quest
'
ultima
per
cui
combattono
le
Nazioni
unite
può
realmente
esistere
solo
in
una
concezione
antimaterialista
:
più
esattamente
,
in
una
concezione
religiosa
della
vita
.
Questo
concetto
è
familiare
a
tutti
gli
italiani
i
quali
,
nella
quasi
totalità
,
sono
cattolici
.
Il
Cattolicesimo
è
così
legato
con
la
storia
d
'
Italia
che
sarebbe
necessario
un
tremendo
,
per
quanto
inutile
,
sforzo
a
chi
volesse
concepire
una
storia
del
nostro
popolo
ignorando
la
forza
vitale
della
Chiesa
.
Con
ciò
,
non
pensiamo
affatto
,
in
rapporto
al
futuro
,
a
programmi
politici
che
,
per
loro
natura
,
sono
empirici
e
mutevoli
.
Ripetiamo
invece
che
la
visione
di
vita
della
Chiesa
è
la
stessa
del
popolo
italiano
e
che
nessun
partito
politico
italiano
che
intenda
compiere
opera
di
ricostruzione
può
ignorarla
e
,
meno
ancora
,
combatterla
.
A
che
cosa
i
popoli
aspirano
ardentemente
?
Alla
pace
.
Perché
la
guerra
si
è
scatenata
sull
'
umanità
?
Per
l
'
irrisione
da
parte
dei
nazisti
ai
principii
morali
sempre
proclamati
dalla
Chiesa
.
Dietro
la
macchina
bellica
,
ora
in
via
di
sgretolamento
,
della
Germania
,
si
trova
l
'
anticristianesimo
di
Rosenberg
e
degli
altri
dottrinari
pagani
nazisti
.
La
pace
,
anche
se
duramente
conquistata
,
e
la
libertà
umana
sono
doni
che
ogni
cristiano
invoca
da
Dio
.
Ma
una
volta
riconosciuto
sinceramente
questo
valore
religioso
della
pace
,
ch
'
è
possibile
solo
col
rispetto
della
libertà
,
è
necessario
essere
conseguenti
,
avere
il
coraggio
morale
di
altre
inevitabili
affermazioni
.
La
libertà
è
possibile
solo
nell
'
ordine
;
perché
solo
l
'
ordine
limitazione
volontaria
della
libertà
individuale
garantisce
la
libertà
a
tutti
e
impedisce
il
dominio
di
una
classe
sociale
,
qualunque
,
questa
possa
essere
.
Nell
'
ordine
il
nucleo
fondamentale
della
società
,
la
famiglia
,
trova
la
sua
garanzia
di
esistenza
e
le
condizioni
necessarie
al
suo
sviluppo
.
Come
pure
,
è
nell
'
ordine
che
si
trova
la
garanzia
per
la
risoluzione
dei
grandi
problemi
sociali
ed
economici
.
Ad
alcuni
lettori
,
quanto
si
è
detto
può
sembrare
reazionario
.
Ma
la
realtà
è
proprio
l
'
opposto
.
Non
si
dimentichi
che
le
grandi
rivoluzioni
dell
'
umanità
sono
proprio
la
conseguenza
diretta
della
applicazione
di
principii
cristiani
.
Oggi
stesso
,
e
per
limitarci
al
settore
economico
,
non
esiste
nessuna
concezione
politica
nemmeno
quella
comunista
che
sia
così
profondamente
rivoluzionaria
come
quella
proclamata
dalla
Chiesa
col
principio
dell
'
equo
salario
familiare
:
concezione
che
,
partendo
dal
rispetto
della
libertà
individuale
e
della
realtà
della
famiglia
,
sconvolge
i
canoni
di
qualsiasi
dottrina
economica
che
,
in
una
forma
o
nell
'
altra
,
si
basavano
sul
criterio
materialistico
della
produzione
.
Crediamo
inutile
insistere
su
concetti
,
anzi
,
su
sentimenti
che
sono
innati
nel
nostro
popolo
.
E
quale
prova
migliore
,
del
resto
,
della
forza
vitale
della
Chiesa
che
quella
data
dalla
Chiesa
stessa
in
questi
tempi
tragici
per
la
nostra
patria
?
Quando
la
pace
verrà
ripetendosi
il
miracolo
della
Resurrezione
dell
'
umanità
risorta
dai
suoi
errori
e
dalle
sue
colpe
sarà
possibile
conoscere
completamente
l
'
azione
di
carità
compiuta
ogni
giorno
dalla
Chiesa
per
mezzo
dei
suoi
sacerdoti
.
Azione
patriottica
,
azione
sempre
rischiosa
e
che
in
più
di
un
caso
ha
portato
al
martirio
.
Coloro
che
l
'
hanno
compiuta
.
I
tedeschi
non
hanno
esitato
a
fucilare
sacerdoti
che
hanno
esercitato
la
virtù
della
carità
.
Il
popolo
italiano
,
quando
avrà
riconquistata
la
sua
indipendenza
e
la
sua
libertà
,
non
potrà
dimenticare
,
dovrà
seguire
per
la
sua
salvezza
gli
stessi
principii
di
coloro
che
hanno
compiuto
il
loro
dovere
di
sacerdoti
.
Sul
piano
empirico
,
in
Italia
vi
saranno
è
necessario
che
vi
siano
,
diversi
partiti
politici
.
Ma
la
visione
morale
,
se
il
nostro
Paese
non
vuole
rinnegare
la
sua
civiltà
(
e
per
sostituire
che
cosa
?
)
dovrà
essere
quella
che
la
Chiesa
ha
sempre
proclamata
e
che
,
ogni
volta
che
si
è
realizzata
,
è
stata
una
benedizione
per
i
popoli
.
StampaQuotidiana ,
RIVA
DI
TRENTO
,
24
.
-
È
Gavroche
che
vi
manda
questa
cartolina
illustrata
:
il
Lago
Azzurro
,
il
vaporetto
a
ruota
,
le
bandiere
che
squillano
,
la
torre
dell
'
Orologio
e
le
montagne
a
picco
sulle
case
.
Nella
tappa
alpina
che
,
da
Schio
,
ci
ha
portato
a
Rovereto
,
il
nostro
angelo
ci
ha
detto
:
«
Vi
seguirò
anche
in
Lombardia
,
ma
dove
troveremo
più
queste
montagne
,
questo
cielo
limpido
,
questi
fiori
?
»
.
E
Fortini
,
che
aveva
rinunciato
al
suo
spirito
di
campione
,
pur
di
godersi
il
paesaggio
,
al
Pian
delle
Fugazze
si
è
fermato
ed
ha
recitato
Rio
Bo
,
la
piccola
e
cara
poesia
di
Palazzeschi
.
Si
era
fatto
,
intorno
,
un
piccolo
uditorio
di
ragazzi
che
lo
hanno
applaudito
.
Intenerito
,
il
nostro
pilota
si
è
messo
a
dispensare
cartoline
de
"
l
'
Unità
"
,
ed
anche
il
prete
del
campeggio
ha
avuto
la
sua
per
scrivere
,
a
casa
,
ricambiando
il
dono
con
una
immaginetta
di
San
Cristoforo
,
protettore
degli
automobilisti
e
dei
carovanieri
.
Terminata
questa
breve
cerimonia
e
salutati
tutti
i
villeggianti
,
ci
siamo
perduti
all
'
orizzonte
della
discesa
.
A
Riva
,
entrando
nel
cielo
del
Trentino
,
là
dove
il
Sarca
s
'
appiglia
agli
ultimi
ciottoli
della
riva
prima
di
perdersi
nel
lago
,
Gavroche
si
è
sbottonata
la
camiciola
al
vento
,
che
gliel
'
ha
subito
gonfiata
,
lasciandola
apparire
nel
cielo
come
una
vela
.
È
stata
la
prima
volta
che
tutti
hanno
potuto
vederlo
.
E
una
nuvoletta
gli
si
è
accostata
al
piede
per
dargli
il
benvenuto
e
il
capitano
di
un
battello
,
con
la
barba
e
i
bottoni
d
'
oro
come
un
eroe
di
Verne
,
ha
dato
fiato
alla
sirena
per
dare
l
'
annuncio
.
Arcadio
Venturini
,
il
pallido
compagno
di
Arco
che
imbianca
e
dipinge
le
case
del
suo
paese
,
era
un
altro
angelo
di
questa
terra
che
ci
veniva
incontro
a
salutarci
.
E
,
con
la
debole
voce
di
malato
,
ci
diceva
la
sua
volontà
di
vivere
e
di
lottare
per
il
Partito
,
come
aveva
sempre
fatto
sin
da
ragazzo
.
Con
lui
era
la
compagna
Rita
Frapporti
,
che
aveva
abbandonato
il
suo
allegro
negozio
di
chicche
e
di
dolci
per
venire
incontro
a
"
l
'
Unità
"
.
La
Rita
è
tutta
sale
e
pepe
,
nessuno
riesce
a
sfuggire
alla
sua
tenacia
di
strillona
e
di
amica
della
nostra
stampa
.
E
Clari
,
il
piccolo
orologiaio
con
la
sua
faccia
di
bambino
,
poteva
dare
finalmente
a
Fortini
una
diagnosi
definitiva
sulla
vaporiera
che
egli
porta
al
polso
,
giudicata
inguaribile
senza
rimedio
.
Clari
si
batte
per
la
organizzazione
come
un
vecchio
militante
e
abbandona
spesso
il
suo
banco
di
artigiano
per
la
Sezione
.
E
Guglielmina
Righi
,
allegra
come
una
ragazza
,
e
la
Vittoria
Confalonieri
,
specialista
per
bambini
,
e
anima
del
Partito
non
soltanto
a
Riva
,
ma
in
tutto
il
Trentino
,
e
suo
marito
Dario
,
anche
lui
medico
ad
Arco
e
barbuto
come
un
cospiratore
,
e
Baroni
che
aveva
ancora
alle
tempie
il
lauro
del
suo
dottorato
:
tutti
gli
attivisti
della
Sezione
più
organizzata
e
più
viva
della
provincia
ci
erano
intorno
e
mettevano
fra
le
braccia
de
"
l
'
Unità
"
un
mazzo
di
garofani
rossi
.
In
carovana
siamo
andati
a
San
Giacomo
,
dove
i
bambini
si
chiedevano
:
«
Quanto
costa
il
cinema
?
»
e
non
credevano
ai
propri
occhi
nel
sentirsi
invitati
a
seguirci
in
piazza
,
a
Varone
,
ad
Albola
,
dove
i
ragazzi
ci
salutavano
col
pugno
chiuso
.
«
Mancano
molti
giovani
compagni
che
sono
al
campeggio
sull
'
Adamello
-
mi
diceva
Clari
-
sono
pieni
di
iniziativa
e
di
nuova
volontà
.
Facciamo
molto
affidamento
su
loro
»
.
Con
Baroni
,
prima
di
andare
in
piazza
per
il
comizio
,
sono
andato
a
trovare
il
prof.
Righi
,
che
mi
voleva
conoscere
.
Era
a
letto
,
questo
vecchio
e
caro
uomo
che
lotta
per
il
socialismo
e
che
ha
passato
la
sua
vita
in
mezzo
ai
ragazzi
.
Non
avrei
mai
creduto
di
trovare
in
lui
anche
un
grande
amico
della
poesia
e
un
'
anima
così
pronta
ai
ricordi
e
alle
emozioni
.
Abbiamo
parlato
di
Firenze
,
della
"
Voce
"
alla
quale
egli
fu
vicino
e
collaborò
,
di
Campana
e
Bastianelli
,
dei
nostri
giornali
:
un
uomo
così
informato
e
così
colto
era
anche
modesto
e
paziente
al
gesto
della
mano
con
cui
sempre
accarezzava
la
coltre
mentre
conversava
.
Ecco
:
nella
dolce
e
azzurra
provincia
d
'
Italia
ci
sono
uomini
così
buoni
e
così
attenti
alla
vita
di
tutti
,
come
in
fondo
alle
vie
colorite
dagli
alberghi
e
dai
bazar
vi
sono
le
vecchie
piazze
cariche
di
storia
da
cui
il
nostro
Partito
parla
ed
annuncia
l
'
avvenire
.
Nella
piazza
3
Novembre
,
raccolta
fra
le
case
e
stipata
di
folla
,
la
dolce
città
di
Riva
,
cinta
dal
silenzio
delle
acque
e
delle
montagne
,
ci
ha
veramente
ascoltato
col
cuore
.
E
una
bambina
ci
ha
offerto
arance
e
limoni
della
riviera
,
un
ragazzo
il
cavalluccio
di
legno
dedicato
ad
un
bambino
povero
di
Milano
,
i
partigiani
un
libro
che
racconta
la
loro
storia
.
Siamo
quasi
al
termine
di
questo
nostro
viaggio
,
nel
Veneto
,
ma
il
ricordo
dei
compagni
e
degli
amici
di
Riva
ci
accompagnerà
sempre
.
Siamo
stati
per
un
giorno
in
una
famiglia
,
e
abbiamo
conosciuto
uomini
e
donne
così
semplici
che
vorremmo
poterli
incontrare
sempre
per
riconoscere
salva
ed
incorrotta
la
vita
che
i
viaggiatori
annoiati
e
i
villeggianti
apatici
non
sanno
come
corrompere
e
minacciare
ancor
di
più
.
È
stato
lungo
il
congedo
:
Arcadio
Venturini
era
pallido
ed
emozionato
,
ma
la
sua
mano
era
forte
,
la
sua
voce
sicura
,
nell
'
alzare
il
piccolo
bicchiere
di
vino
rosso
alla
gloria
del
nostro
giornale
,
alla
fortuna
del
Partito
e
dell
'
Italia
.
Egli
vedeva
le
grandi
e
bianche
Case
del
Popolo
affrescate
con
le
sue
mani
e
salutate
dal
suo
canto
.
Guglielmina
applaudiva
strepitosamente
come
una
scolaretta
e
Clari
,
finalmente
,
conveniva
che
ci
sono
orologi
che
battono
più
presto
il
tempo
sul
pulpito
stesso
del
cuore
.
Così
era
consolato
anche
Fortini
,
il
quale
vuol
bene
alla
sua
vaporiera
che
porta
al
polso
,
per
lo
meno
quanto
all
'
omnibus
della
carovana
.
Gavroche
,
zitto
zitto
,
se
ne
era
andato
sull
'
Adamello
a
trovare
i
ragazzi
del
campeggio
.
A
mezzanotte
lo
abbiamo
visto
ritornare
in
Sezione
con
la
camicia
carica
di
stelle
alpine
.
StampaQuotidiana ,
La
signora
Ada
Manzi
ci
scrive
una
lettera
da
Milano
e
non
aggiunge
né
il
suo
indirizzo
né
altre
indicazioni
che
ci
permettano
di
individuarla
con
precisione
.
Ma
non
importa
,
ciò
che
conta
essendo
il
contenuto
della
sua
missiva
con
la
quale
ci
rimprovera
in
termini
sostanzialmente
cortesi
ma
vivaci
di
dire
"
sempre
male
"
dei
diplomatici
italiani
,
come
se
l
'
essere
"
in
carriera
"
(
la
signora
Manzi
deve
sapere
bene
che
così
si
esprimono
i
francesi
,
i
quali
chiamano
,
se
non
sbagliamo
,
la
professione
diplomatica
per
antonomasia
"
la
carrière
"
)
non
fosse
una
"
ambita
distinzione
"
che
merita
"
un
particolare
rispetto
"
.
E
la
lettera
termina
curiosamente
così
:
"
Credo
che
per
una
ragazza
della
buona
borghesia
sarebbe
un
piacere
e
un
onore
sposare
un
promettente
diplomatico
"
.
Gentile
signora
,
ci
consenta
di
dividere
questa
nostra
risposta
in
due
parti
:
una
seria
e
una
scherzosa
.
Cominciamo
dalla
seria
.
Ciò
che
vale
e
quale
autonomia
abbia
la
diplomazia
italiana
attuale
(
ci
riferiamo
,
naturalmente
,
ai
suoi
supremi
responsabili
)
lo
si
vede
ogni
giorno
e
ogni
giorno
,
si
può
dire
,
lo
ha
segnalato
il
PCI
e
,
su
questo
giornale
,
il
nostro
condirettore
Ledda
,
con
gran
copia
di
argomenti
e
con
singolare
bravura
.
Non
avremmo
dunque
bisogno
di
aggiungere
da
parte
nostra
una
sola
parola
,
se
non
fosse
per
notare
che
il
nostro
ministro
degli
Esteri
lo
abbiamo
e
solo
visto
sorridere
.
Ma
quando
fa
il
cattivo
quello
lì
?
E
quando
è
che
gli
viene
in
mente
che
sarebbe
pur
bello
prendere
una
posizione
coraggiosa
,
per
primo
,
invece
di
dire
"
sì
"
o
"
no
"
(
sempre
sorridendo
)
solo
quando
gli
altri
lo
hanno
già
detto
da
giorni
o
addirittura
da
settimane
?
Ma
si
limiti
soltanto
a
considerare
la
questione
del
gasdotto
siberiano
,
la
cui
installazione
,
a
detta
di
tutti
,
è
nell
'
interesse
del
nostro
Paese
.
Ebbene
,
sono
già
quattro
volte
(
se
non
sbagliamo
,
per
difetto
,
i
conti
)
che
ci
prendiamo
una
"
pausa
di
riflessione
"
.
Abbiamo
un
governo
di
pensatori
o
di
politici
?
E
lei
se
lo
figura
Kant
che
si
prendeva
le
"
pause
di
riflessione
"
?
E
durante
le
"
pause
"
che
faceva
,
ronfava
?
E
ora
ci
lasci
dire
,
cara
gentile
Signora
,
che
ci
ha
fatto
ridere
la
storia
della
ragazza
della
"
buona
borghesia
"
per
la
quale
sarebbe
un
"
onore
"
sposare
un
diplomatico
.
Sa
perché
abbiamo
riso
?
Perché
proprio
recentemente
un
amico
ci
raccontava
che
i
genitori
,
alti
borghesi
,
di
una
giovane
ragazza
hanno
(
vittoriosamente
)
osteggiato
il
matrimonio
della
figlia
con
un
giovane
diplomatico
,
sostenendo
che
si
sposta
troppo
spesso
e
che
bisogna
ogni
volta
tirarsi
dietro
l
'
argenteria
.
Ecco
come
può
naufragare
un
grande
amore
tra
i
"
buoni
borghesi
"
.
Dica
lei
:
non
è
meglio
stare
con
i
metalmeccanici
?
StampaQuotidiana ,
Un
anno
fa
l
'
Italia
dichiarava
guerra
alla
Germania
.
Le
catene
che
ci
avevano
trascinato
alla
catastrofe
,
venivano
così
definitivamente
infrante
,
ma
era
questo
,
soltanto
il
primo
,
e
tardivo
,
passo
sul
campo
faticoso
della
rinascita
e
della
ricostruzione
.
L
'
avvilimento
e
la
confusione
dominavano
larghi
strati
della
Nazione
,
mentre
le
forze
di
avanguardia
non
riuscivano
ancora
a
determinare
l
'
azione
del
governo
.
E
con
profonda
diffidenza
venivano
seguiti
nel
campo
internazionale
i
primi
ed
incerti
sviluppi
dell
'
Italia
libera
,
poiché
la
rottura
col
passato
rimaneva
ancora
,
in
misura
troppo
larga
,
affermazione
di
principio
,
di
scarsa
fecondità
sia
sul
terreno
nello
sforzo
militare
,
che
su
quello
dell
'
epurazione
e
della
ricostruzione
di
una
vita
libera
nella
nuova
democrazia
.
Attraverso
il
dolore
e
la
tragedia
di
tutto
un
popolo
,
un
profondo
processo
di
rinnovamento
si
andava
operando
nell
'
Italia
ancora
occupata
e
sotto
la
guida
della
classe
operaia
questo
processo
di
rinnovamento
si
realizzava
in
una
più
decisa
volontà
di
lotta
per
l
'
indipendenza
e
la
libertà
.
Ma
il
soffio
purificatore
di
questa
lotta
di
liberazione
non
trovava
ancora
in
sé
le
forze
per
giungere
oltre
Cassino
e
oltre
il
Garigliano
.
In
questa
situazione
stagnante
,
da
cui
premono
miasmi
di
oscure
forze
reazionarie
,
nella
quale
si
disegnano
basse
manovre
di
profittatori
e
di
opportunisti
,
giunge
la
prima
parola
chiarificatrice
:
giunge
dall
'
Unione
Sovietica
colla
dichiarazione
sull
'
Italia
del
comunicato
conclusivo
della
Conferenza
di
Mosca
.
Un
nuovo
orizzonte
si
apre
per
l
'
Italia
un
orizzonte
di
libertà
e
di
dignità
attraverso
l
'
epurazione
e
la
democrazia
.
Ma
sul
popolo
dell
'
Italia
libera
grava
ancora
la
lunga
eredità
di
sfruttamento
economico
,
sociale
e
politico
,
un
'
eredità
che
pesa
come
una
palla
di
piombo
al
piede
della
nuova
democrazia
.
E
a
questa
eredità
si
aggiunge
la
miseria
materiale
e
morale
di
un
popolo
sfruttato
da
vent
'
anni
di
fascismo
e
colpito
nelle
sue
migliori
energie
dalla
sconfitta
nella
quale
il
fascismo
l
'
ha
trascinato
.
Ma
non
basta
indicare
al
popolo
dell
'
Italia
libera
gli
orizzonti
e
le
vie
del
riscatto
politico
e
morale
;
occorre
aiutarlo
a
superare
il
punto
morto
nel
quale
è
stato
cacciato
,
occorre
intervenire
direttamente
.
E
ancora
una
volta
l
'
aiuto
viene
dall
'
Unione
Sovietica
:
è
il
riconoscimento
del
Governo
Italiano
da
parte
dell
'U.R.S.S
.
Si
può
ormai
uscire
dal
punto
morto
e
in
una
situazione
così
modificata
,
può
inserirsi
ampia
e
vigorosa
l
'
azione
del
Partito
Comunista
,
del
Partito
della
classe
operaia
e
del
popolo
tutto
.
Avanguardia
organizzata
della
classe
operaia
,
il
Partito
Comunista
esprime
nella
sua
sensibilità
ai
problemi
ed
alle
sofferenze
di
tutto
il
popolo
,
la
coscienza
nazionale
della
classe
operaia
.
È
quella
la
coscienza
attraverso
la
quale
il
proletariato
trova
nell
'
alleanza
con
le
masse
lavoratrici
del
Meridionale
la
unica
e
naturale
conclusione
dell
'
antico
e
sempre
rinnovantesi
problema
meridionale
.
E
l
'
intervento
del
Capo
del
nostro
Partito
,
l
'
intervento
di
Palmiro
Togliatti
segna
il
superamento
del
punto
morto
:
si
costituisce
il
primo
Governo
di
Unità
Nazionale
,
un
nuovo
impulso
è
dato
alla
vita
dell
'
Italia
libera
:
mentre
la
scena
politica
viene
sgombrata
da
uno
sterile
assenteismo
,
nel
quale
rivivevano
le
peggiori
tradizioni
della
vita
politica
italiana
.
Con
nuova
sicurezza
si
può
ormai
procedere
verso
la
democrazia
in
un
'
Italia
che
va
liberandosi
delle
scorie
del
suo
passato
.
I
piani
di
Teheran
si
sviluppano
e
si
realizzano
con
ritmo
grandioso
ed
irresistibile
:
Roma
è
liberata
.
E
la
nuova
atmosfera
di
sicurezza
e
di
vittoria
suscita
nuovo
vigore
e
nuove
energie
in
tutte
le
forze
progressive
:
a
Roma
libera
si
forma
il
nuovo
Governo
Democratico
Nazionale
,
nel
quale
direttamente
si
esprimono
le
migliori
forze
della
Nazione
Italiana
,
protesa
,
attorno
al
Comitato
di
Liberazione
Nazionale
,
nella
lotta
per
la
vita
e
la
democrazia
.
L
'
Italia
ha
conquistato
all
'
interno
le
premesse
per
la
sua
ricostruzione
.
Mentre
nell
'
Italia
ancora
occupata
si
sviluppa
sempre
più
ampio
il
moto
insurrezionale
,
nell
'
Italia
libera
si
inizia
,
conscia
delle
sue
responsabilità
e
dei
suoi
compiti
,
una
nuova
vita
politica
.
Così
,
dinanzi
al
superbo
spettacolo
di
un
popolo
che
,
nelle
più
difficili
condizioni
,
lotta
contro
l
'
occupante
,
dinanzi
alla
prova
di
maturità
e
di
saggezza
politica
dell
'
Italia
libera
,
cominciano
a
cadere
le
diffidenze
che
,
nel
campo
internazionale
,
si
nutrono
verso
l
'
Italia
.
Così
,
lottando
per
la
sua
libertà
,
fondando
sulla
democrazia
il
suo
Governo
,
il
popolo
italiano
dimostra
di
accettare
e
di
riconoscere
,
nel
loro
contenuto
progressivo
,
le
condizioni
internazionali
che
sono
alla
base
di
ogni
feconda
opera
di
ricostruzione
.
Il
primo
anno
della
nostra
guerra
alla
Germania
è
compiuto
.
È
stato
un
anno
ricco
di
feconde
esperienze
e
di
travagli
che
ci
hanno
fatto
più
maturi
.
Sulle
soglie
del
nostro
secondo
anno
di
guerra
noi
possiamo
guardare
con
fiducia
al
nostro
futuro
,
al
futuro
dell
'
Italia
.
È
non
solo
a
quel
futuro
che
si
compierà
con
l
'
imminente
vittoria
sulla
Germania
,
ma
a
quel
più
ampio
futuro
in
fondo
al
quale
scorgiamo
una
nuova
Italia
felice
nel
libero
e
fecondo
lavoro
di
pace
.
La
lotta
di
Liberazione
nazionale
,
l
'
opera
immane
della
ricostruzione
:
questa
è
la
via
che
dobbiamo
percorrere
per
conquistare
,
per
avvicinare
questo
futuro
.
È
un
cammino
faticoso
:
il
tedesco
accampa
ancora
sulle
nostre
terre
e
strazia
la
vita
delle
nostre
famiglie
e
distrugge
le
ricchezze
che
il
lavoro
del
popolo
italiano
ha
accumulato
nei
secoli
.
E
poi
ricostruzione
,
delle
nostre
industrie
e
delle
nostre
comunicazioni
,
ricostruzione
delle
nostre
città
e
del
patrimonio
delle
nostre
campagne
.
È
questo
,
della
ricostruzione
,
un
compito
colossale
.
E
a
risolverlo
non
varranno
abilità
dialettiche
o
ambiziosi
piani
fantasmagorici
:
occorreranno
milioni
e
milioni
di
giornate
di
duro
lavoro
,
occorrerà
chiedere
alla
Nazione
tutta
uno
sforzo
immane
.
E
perché
la
Nazione
si
impegni
veramente
in
questo
immane
sforzo
,
occorre
che
ogni
Italiano
partecipi
,
con
piena
coscienza
,
alla
fatica
comune
.
La
libertà
nella
democrazia
progressiva
,
la
iniziativa
larga
e
feconda
delle
masse
popolari
,
l
'
autogoverno
del
popolo
che
venga
a
garantire
fecondità
ed
efficacia
al
lavoro
di
ciascuno
nell
'
interesse
di
tutti
:
ecco
le
condizioni
della
vittoria
nella
battaglia
della
ricostruzione
.
Il
contadino
deve
affrontare
i
problemi
del
suo
villaggio
,
l
'
operaio
deve
affrontare
i
problemi
della
sua
fabbrica
,
ogni
Italiano
deve
affrontare
e
saper
risolvere
nel
quadro
degli
interessi
nazionali
il
problema
specifico
che
lo
tocca
da
vicino
,
il
problema
dalla
cui
soluzione
dipende
il
miglioramento
della
sua
vita
e
l
'
aumento
del
suo
benessere
.
La
via
che
conduce
alla
nuova
Italia
,
che
si
inizia
oggi
nel
travaglio
insurrezionale
;
è
una
via
fatta
del
lavoro
concreto
di
ogni
giorno
,
del
lavoro
concreto
di
ogni
italiano
e
su
questa
via
marcerà
la
classe
operaia
,
classe
di
Governo
,
conscia
che
soltanto
così
essa
potrà
realizzare
nella
democrazia
progressiva
la
sua
funzione
d
'
avanguardia
,
la
sua
funzione
nazionale
.
E
questa
via
è
la
via
delle
Nazioni
Unite
perché
,
soltanto
attraverso
la
soluzione
dei
nostri
problemi
,
nel
concreto
lavoro
di
ricostruzione
,
l
'
azione
del
popolo
italiano
potrà
coordinarsi
agli
sforzi
di
tutte
le
Nazioni
civili
per
la
conquista
di
una
nuova
era
idi
progresso
sociale
ed
economico
.
Così
dal
contributo
che
risolvendo
i
nostri
problemi
potremo
dare
alla
ricostruzione
mondiale
,
dipenderà
la
posizione
dell
'
Italia
,
nel
mondo
e
l
'
entità
degli
aiuti
che
ci
verranno
accordati
.
Questo
è
l
'
insegnamento
che
noi
possiamo
trarre
da
questo
primo
anno
di
lotta
per
il
nostro
riscatto
;
questo
è
l
'
insegnamento
che
ci
viene
dal
blocco
progressivo
delle
Nazioni
Unite
,
dall
'
Unione
Sovietica
,
che
non
solo
dà
il
massimo
contributo
alla
vittoria
,
ma
colla
sua
larga
azione
politica
e
diplomatica
dà
un
decisivo
contributo
allo
sforzo
dei
popoli
che
,
come
quello
italiano
,
faticosamente
si
conquistano
un
avvenire
di
libertà
e
di
democrazia
.
StampaQuotidiana ,
Gavroche
,
prima
di
prendere
il
volo
,
l
'
ha
fedelmente
trascritto
.
E
intanto
si
preparano
altri
giri
nella
Lombardia
e
nell
'
Emilia
Qui
,
sotto
la
pioggia
,
e
nel
vento
d
'
una
giornata
quasi
autunnale
,
il
"
Giro
del
Veneto
"
ha
ripiegato
le
tende
.
Gavroche
fradicio
d
'
acqua
,
intirizzito
nella
sua
camiciola
,
s
'
è
fatto
accendere
il
fuoco
da
Fortini
per
scaldarsi
i
piedi
.
Salendo
da
Riva
,
a
Trento
c
'
eravamo
fermati
nella
mattinata
per
salutare
Giorgio
e
Visentini
che
lavorano
in
Federazione
e
per
portarci
sul
mezzogiorno
a
Gardolo
,
alla
mensa
degli
operai
della
Caproni
.
L
'
ultimo
giorno
d
'
una
lunga
festa
era
già
così
triste
che
proprio
non
ci
voleva
l
'
autunno
a
salutarlo
sconsolatamente
.
Ho
chiesto
al
nostro
angelo
:
«
Conosci
Gassler
?
»
,
«
chi
è
,
un
nazista
?
»
,
mi
ha
risposto
.
«
Presso
a
poco
-
gli
ho
dovuto
precisare
-
è
il
vescovo
di
Bressanone
.
E
del
principe
-
vescovo
Ferrari
non
ne
hai
mai
sentito
parlare
?
Perché
non
vai
a
trovarlo
?
»
.
Gavroche
non
se
l
'
è
fatto
ripetere
due
volte
e
ha
preso
subito
il
largo
.
«
Finirà
che
lo
perderemo
di
vista
per
sempre
-
brontolava
Fortini
-
e
sia
ben
chiaro
che
io
senza
angelo
non
viaggio
più
»
.
A
Bolzano
,
prima
di
entrare
in
città
,
siamo
andati
incontro
agli
operai
della
zona
industriale
,
alla
Lancia
,
Ina
Montecatini
,
Feltrinelli
,
Viberti
.
Fortini
ha
alzato
gli
altoparlanti
,
ha
dato
una
pulitina
ai
vetri
della
libreria
e
ha
messo
il
disco
di
Bandiera
Rossa
.
Gli
operai
che
salutavano
la
macchina
e
le
bandiere
de
"
l
'
Unità
"
finalmente
lo
hanno
fatto
sorridere
.
In
Federazione
l
'
angelo
ci
aspettava
di
già
.
Era
apparso
all
'
improvviso
nella
stanza
di
Foco
e
s
'
era
presentato
come
annunciatore
della
carovana
.
Quando
mi
ha
visto
entrare
,
mi
è
corso
incontro
agitando
un
foglio
di
carta
.
«
Ho
fatto
buona
caccia
-
mi
ha
detto
-
l
'
ho
trovato
sul
tavolo
del
principe
-
vescovo
che
s
'
era
addormentato
»
.
Sul
foglio
di
carta
c
'
erano
domande
e
risposte
d
'
uno
strano
questionario
.
Le
domande
erano
state
formulate
dal
principe
-
vescovo
di
Trento
e
le
risposte
scritte
in
bella
calligrafia
da
un
parroco
della
grande
Diocesi
,
che
,
come
si
sa
o
come
non
si
sa
,
cura
anche
le
anime
di
una
parte
dei
bolzanini
.
Il
principe
-
vescovo
domanda
:
«
Esistono
nella
parrocchia
associazioni
sportive
senza
colore
o
politiche
?
»
.
Il
parroco
risponde
:
«
Esiste
un
'
associazione
calcistica
la
quale
per
mezzo
di
inviti
a
giocatori
d
'
altri
paesi
e
per
i
suoi
stessi
viaggi
in
altri
campi
reca
nocumento
alla
gioventù
cattolica
»
.
Il
principe
-
vescovo
domanda
:
«
Quale
orientamento
esiste
in
generale
nell
'
ambito
della
parrocchia
?
»
.
Il
parroco
risponde
:
«
Esiste
in
parte
un
forte
materialismo
che
ostacola
la
cura
delle
anime
.
In
alcuni
reduci
la
fiducia
nel
parroco
lascia
a
desiderare
»
.
Il
principe
-
vescovo
domanda
:
«
Quali
sono
i
rapporti
del
medico
comunale
col
parroco
?
»
.
Ed
il
parroco
risponde
testualmente
:
«
Ottimi
nei
casi
di
pericolo
di
morte
dei
parrocchiani
.
Il
medico
avvisa
subito
il
parroco
»
.
Il
principe
-
vescovo
domanda
ancora
:
«
Quale
è
il
modo
di
vestire
?
Esiste
spirito
di
imitazione
?
Ci
sono
uomini
che
lavorano
senza
camicia
?
»
.
Il
parroco
si
affretta
a
rispondere
:
«
Le
donne
e
le
ragazze
si
vestono
secondo
la
moda
.
Ci
sono
casi
singoli
di
uomini
i
quali
in
presenza
del
sesso
femminile
lavorano
nei
campi
senza
camicia
»
.
Il
principe
-
vescovo
vuol
sapere
:
«
Come
si
fa
sentire
lo
spirito
materialistico
e
come
si
cerca
di
superarlo
?
»
.
Il
parroco
risponde
:
«
Le
conversazioni
dei
parrocchiani
si
riferiscono
quasi
esclusivamente
al
lavoro
e
al
guadagno
.
Il
problema
religioso
lascia
molti
indifferenti
»
.
Il
principe
-
vescovo
vuol
toccar
con
mano
e
chiede
:
«
Esistono
stabilimenti
balneari
misti
e
liberi
?
»
.
Il
parroco
risponde
:
«
Non
ci
sono
stabilimenti
balneari
.
La
gente
utilizza
per
i
bagni
il
lago
di
Monticolo
,
il
lido
di
Bolzano
e
la
fossa
dell
'
Adige
.
Questo
contribuisce
a
ridurre
il
senso
del
pudore
»
.
Il
principe
-
vescovo
pone
l
'
ultima
domanda
:
«
Le
persone
dirigenti
collaborano
con
le
organizzazioni
parrocchiali
?
»
.
Ed
il
parroco
forse
s
'
è
giocata
la
carriera
nel
rispondere
:
«
Purtroppo
le
persone
dirigenti
non
collaborano
con
le
organizzazioni
della
parrocchia
perché
sono
stizzite
dalla
guerra
e
dalle
conseguenze
»
.
Mentre
leggevo
Gavroche
mi
fissava
e
alle
spalle
Fortini
pescava
col
naso
qualche
parola
per
curiosare
anche
lui
.
«
Un
bel
documento
-
ho
detto
al
mio
angelo
-
e
tu
che
sei
fatto
d
'
aria
e
di
luce
e
che
guardi
con
tanto
amore
alle
chiesine
poggiate
sui
prati
e
ai
campanili
che
fanno
din
-
don
,
avresti
mai
immaginato
un
principe
-
vescovo
che
vuol
mettere
gli
occhi
e
le
mani
ovunque
sulla
vita
e
sull
'
animo
dei
suoi
fedeli
spiandoli
e
censendoli
come
un
inquisitore
?
»
,
«
Vedi
-
gli
ho
spiegato
ancora
-
Tu
e
io
forse
non
immaginiamo
nemmeno
come
questo
documento
segreto
insieme
con
tanti
altri
servirà
un
giorno
agli
storici
che
dovranno
giudicare
il
nostro
tempo
.
Hai
reso
un
grande
servigio
al
giornale
.
Questa
sera
ti
premierò
in
pubblico
.
Che
cosa
vuoi
?
Una
medaglia
,
una
chicca
,
un
bicchiere
di
nettare
,
un
viaggio
di
piacere
a
Roma
,
perché
tu
possa
finalmente
andare
a
vedere
quel
ponte
che
è
carico
d
'
angeli
che
ti
somigliano
?
»
.
«
Voglio
venire
con
voi
anche
in
Emilia
,
anche
in
Piemonte
,
anche
in
Liguria
,
vi
seguirò
sempre
,
vi
seguirò
sempre
»
,
si
è
messo
a
strillare
.
Fortini
aveva
aperto
le
braccia
e
stringeva
già
Gavroche
sul
suo
petto
baciandolo
.
S
'
è
destato
alle
nostre
risate
.
Da
qualche
minuto
,
senza
accorgersene
,
baciava
soltanto
le
sue
mani
.
Gavroche
se
l
'
era
squagliata
.
Pioveva
sempre
su
Bolzano
e
nella
piazza
Matteotti
,
al
centro
del
quartiere
popolare
,
il
bravo
compagno
Lotti
stava
già
approntando
gli
altoparlanti
e
il
cavo
delle
luce
per
il
cinema
.
I
compagni
della
Federazione
giovanile
,
Fambri
,
Storti
,
Garau
,
Soppelsa
,
mi
mostravano
il
primo
numero
del
loro
giornaletto
ciclostilato
dove
mi
avevano
raffigurato
nelle
vesti
del
degnissimo
e
nobile
animale
che
mi
somiglia
.
Anche
la
piccola
Evelina
metteva
ridendo
il
dito
sulla
figuretta
e
la
Renza
era
alle
prese
col
telefono
che
da
tre
ore
e
più
mi
faceva
penare
.
Foco
era
di
malumore
,
guardava
ai
vetri
il
cielo
chiuso
carico
di
pioggia
.
«
Sarebbero
venuti
migliaia
di
operai
-
diceva
-
ma
credo
che
non
ci
sia
nulla
da
fare
.
Dovremo
rinchiuderci
in
casa
e
farli
venir
tutti
qui
»
.
Siamo
andati
in
piazza
ad
invitar
compagni
e
cittadini
.
Sotto
i
portici
erano
già
in
molti
ad
aspettare
.
Strette
di
mano
,
qualche
brindisi
in
piedi
al
banco
della
mescita
.
«
Facciamolo
in
piazza
anche
se
diluvia
»
,
dicevano
,
persuasi
tuttavia
che
con
quel
tempo
non
c
'
era
più
nulla
da
sperare
.
Ma
nella
Federazione
ci
siamo
ritrovati
lo
stesso
in
tanti
.
E
Foco
ha
parlato
offrendo
a
"
l
'
Unità
"
un
pannello
scolpito
dagli
artigiani
della
Val
Gardena
e
raffigurante
alcuni
giocolieri
.
«
Questi
sono
giocolieri
veri
-
egli
ha
detto
-
ma
i
giornalisti
e
i
mestieranti
della
stampa
avversaria
che
fanno
i
giocolieri
non
riescono
mai
a
farsi
prendere
sul
serio
,
nemmeno
da
se
stessi
»
.
Tutta
l
'
Italia
era
rappresentata
in
quella
sala
gremita
fino
all
'
inverosimile
:
calabresi
,
siciliani
,
napoletani
,
romani
,
toscani
,
settentrionali
d
'
ogni
regione
mi
salutavano
e
si
facevano
conoscere
ognuno
coi
propri
dialetti
.
E
non
c
'
è
stato
forse
congedo
migliore
dal
Veneto
che
questa
presenza
di
tutta
l
'
Italia
operaia
nella
famiglia
del
nostro
Partito
,
lassù
,
nella
sala
della
Federazione
di
Bolzano
.
Arrivederci
a
tutto
il
Veneto
,
a
tutti
i
compagni
e
gli
amici
incontrati
,
alle
donne
che
ci
hanno
sorriso
con
fraternità
e
ai
bambini
che
hanno
voluto
baciarci
.
Arrivederci
a
voi
,
compagni
di
Bolzano
che
per
ultimi
mi
avete
stretto
la
mano
,
a
te
,
Foco
,
a
te
,
Arona
,
a
te
Fambri
,
a
te
Bruna
Finotti
,
che
mangi
la
tua
zuppa
di
latte
bianco
allo
stesso
tavolo
dove
hai
lavorato
per
tutto
il
giorno
.
StampaQuotidiana ,
Se
i
nostri
lettori
ci
consentono
una
annotazione
strettamente
personale
,
diremo
che
la
rinuncia
di
Raffaele
Mattioli
alla
presidenza
della
Banca
Commerciale
ci
ha
fatto
piacere
,
perché
la
sua
presenza
-
e
quale
presenza
-
nel
mondo
della
finanza
e
degli
affari
ci
ha
sempre
procurato
perplessità
e
imbarazzi
non
lievi
.
Ogni
volta
che
affrontavamo
lor
signori
(
e
ci
è
accaduto
spessissimo
)
,
giudicandoli
rozzi
e
rapaci
,
insensibili
e
gretti
,
un
nome
si
affacciava
a
disturbare
,
per
così
dire
,
la
facile
globalità
della
nostra
diagnosi
:
«
E
Mattioli
?
»
.
Potevamo
non
tener
conto
di
quest
'
uomo
e
confonderlo
grossolanamente
nel
mucchio
?
Adesso
lor
signori
hanno
perduto
il
loro
alibi
più
scintillante
,
la
loro
irripetibile
eccezione
.
Basta
che
poniate
mente
a
quello
che
molti
giornali
hanno
chiamato
domenica
il
«
cambio
della
guardia
»
alla
COMIT
.
Escono
con
Mattioli
la
cultura
e
l
'
ironia
,
entrano
con
Stammati
la
burocrazia
e
l
'
ossequio
.
Alle
lettere
subentrano
le
circolari
.
Lor
signori
perdono
un
discendente
di
Voltaire
e
acquistano
un
parente
di
Oronzo
E
.
Marginati
.
Mandando
al
posto
del
presidente
che
esce
questo
suo
successore
insignificante
e
smorto
come
la
pagina
di
un
registro
,
la
DC
,
e
per
essa
il
ministro
Colombo
,
compie
un
altro
passo
verso
quell
'
arretramento
a
destra
che
è
,
prima
ancora
che
una
operazione
politica
,
una
scelta
culturale
.
Il
ministro
del
Tesoro
si
è
finalmente
liberato
di
un
uomo
come
Mattioli
,
che
mentalmente
,
quando
lo
guardava
,
gli
faceva
spallucce
,
e
ha
mandato
al
suo
posto
un
funzionario
per
il
quale
,
se
esistesse
lui
solo
,
la
parola
«
fantasia
»
potrebbe
scomparire
dai
dizionari
,
e
nel
cui
orizzonte
poetico
i
soli
uccellini
che
volano
sono
quelli
che
per
innumerevoli
anni
ha
segnato
veloce
con
la
matita
accanto
alle
cifre
che
«
spuntava
»
con
meticolosa
inutilità
.
Abbiamo
letto
domenica
molte
prose
apologetiche
dedicate
a
Raffaele
Mattioli
,
ma
nessuna
gli
ha
riconosciuto
un
merito
che
ci
sembra
specialmente
invidiabile
:
egli
è
il
solo
italiano
vivente
che
l
'
on.
La
Malfa
,
sgridatore
interplanetario
,
non
abbia
mai
osato
sgridare
.
Eppure
Mattioli
,
per
lunghi
anni
,
si
è
scaldato
La
Malfa
in
seno
,
ma
non
appena
si
è
accorto
che
era
giunto
a
cottura
,
lo
ha
mandato
a
sfogarsi
tra
noi
.
Ecco
un
capolavoro
ironico
di
Raffaele
Mattioli
.
Gli
auguriamo
di
seguitare
a
goderselo
per
moltissimi
anni
.
StampaQuotidiana ,
Alle
armi
!
Al
combattimento
!
Ma
oggi
non
è
il
momento
,
per
noi
dei
territori
ancora
occupati
dai
nazi
-
fascisti
,
di
discutere
dei
problemi
della
ricostruzione
.
Qui
,
oggi
,
come
dice
il
compagno
Ercoli
,
«
il
compito
che
si
pone
a
tutti
i
comunisti
,
a
tutti
gli
antifascisti
e
a
tutti
i
patrioti
italiani
,
è
di
organizzare
,
senza
esitazione
,
senza
ulteriori
indugi
,
l
'
insurrezione
generale
di
tutto
il
popolo
,
nelle
città
e
nelle
campagne
,
per
cacciare
gli
invasori
tedeschi
,
distruggere
le
truppe
di
occupazione
hitleriane
e
scacciare
senza
pietà
i
traditori
fascisti
che
sono
al
loro
servizio
»
.
Questo
vuol
dire
che
dobbiamo
smontare
,
colla
più
grande
energia
,
i
piani
militari
e
politici
dei
fascisti
,
sventare
ogni
loro
manovra
contro
l
'
insurrezione
nazionale
,
smascherare
ogni
loro
tentativo
di
mimetizzazione
,
sotto
qualunque
colore
si
presenti
.
La
lotta
contro
i
fascisti
,
i
loro
agenti
,
i
loro
complici
,
comunque
si
mascherino
,
dovunque
si
nascondano
,
deve
essere
condotta
colla
più
grande
decisione
.
Nelle
campagne
,
lotta
a
fondo
contro
gli
ammassi
fascisti
ed
i
loro
agenti
,
contro
le
commissioni
di
requisizione
;
contro
i
podestà
ed
i
segretari
comunali
zelanti
servi
dei
fascisti
;
lotta
a
fondo
contro
i
proprietari
terrieri
ed
i
padroni
che
abusano
della
situazione
per
infierire
contro
i
lavoratori
e
che
non
sentono
il
dovere
della
solidarietà
nazionale
.
Lotta
armata
contro
i
tedeschi
e
i
fascisti
che
rompono
gli
argini
,
allagano
i
campi
,
distruggono
l
'
opera
secolare
di
bonifica
e
di
miglioria
agraria
.
I
fascisti
ed
i
nazisti
,
scoprendo
i
loro
vandalici
piani
di
distruzione
e
di
affamamento
del
popolo
,
vogliono
,
quest
'
anno
,
impedire
le
semine
.
Si
devono
difendere
le
semine
colle
armi
alla
mano
.
Quest
'
anno
si
semina
per
il
popolo
e
per
la
vittoria
.
Si
è
seminato
perciò
largamente
,
intensamente
,
colla
massima
cura
.
Nelle
città
:
lotta
a
fondo
di
tutta
la
popolazione
per
gli
alimenti
,
il
sale
,
i
grassi
,
il
carbone
,
la
legna
a
tutti
.
Lotta
a
fondo
nelle
officine
,
per
gli
aumenti
dei
salari
,
per
la
distribuzione
dei
viveri
agli
operai
,
per
la
protezione
della
libertà
dei
lavoratori
.
Fermate
di
lavoro
e
dimostrazioni
di
strada
,
scioperi
locali
e
scioperi
generali
per
tutte
queste
rivendicazioni
,
condotte
con
la
protezione
e
coll
'
appoggio
delle
organizzazioni
militari
e
armate
devono
segnare
la
via
dell
'
insurrezione
,
preparare
il
grande
sciopero
generale
insurrezionale
,
che
coronerà
l
'
assalto
finale
e
vittorioso
.
Nelle
città
e
nelle
campagne
,
dovunque
vi
sia
un
presidio
,
un
deposito
,
un
punto
interessante
la
resistenza
e
la
guerra
nazi
-
fascista
,
deve
essere
portata
la
guerriglia
partigiana
,
il
colpo
di
mano
audace
,
l
'
attacco
distruttore
,
l
'
occupazione
e
la
liberazione
da
parte
delle
formazioni
patriottiche
.
Solo
così
noi
assolveremo
i
compiti
fissatici
dal
compagno
Ercoli
.
«
Trascinare
al
combattimento
tutte
le
forze
popolari
,
antifasciste
e
patriottiche
che
sono
strettamente
unite
e
che
sempre
più
dovranno
essere
unite
nel
grande
movimento
dei
Comitati
di
Liberazione
.
Mettetevi
alla
testa
degli
operai
,
dei
braccianti
,
dei
contadini
,
dei
giovani
,
delle
masse
della
piccola
e
media
borghesia
delle
città
.
Paralizzate
collo
sciopero
e
coll
'
azione
di
massa
tutta
la
vita
del
paese
alle
spalle
degli
eserciti
hitleriani
in
ritirata
.
Attaccate
questi
eserciti
,
i
loro
distaccamenti
,
i
loro
trasporti
con
tutti
i
mezzi
e
con
tutte
le
armi
.
Che
i
distaccamenti
armati
moltiplichino
le
loro
forze
e
si
mettano
alla
testa
dell
'
insurrezione
popolare
nelle
città
e
nelle
campagne
.
«
Distruggete
fisicamente
i
fascisti
;
spezzate
il
loro
apparato
di
oppressione
del
popolo
;
prendete
nelle
vostre
mani
città
e
regioni
intere
ove
darete
vita
a
organi
di
potere
popolare
,
fondate
sull
'
unità
e
sulla
disciplina
di
tutte
le
forze
antifasciste
e
nell
'
appoggio
di
tutte
le
grandi
masse
.
Date
alle
forze
alleate
tutto
l
'
aiuto
di
cui
hanno
bisogno
per
avanzare
sempre
più
rapidamente
verso
la
vittoria
definitiva
;
stringetevi
attorno
al
Governo
democratico
che
la
nazione
si
è
data
e
che
,
con
sempre
maggiore
energia
,
conduce
e
condurrà
la
lotta
per
l
'
annientamento
del
fascismo
,
per
la
partecipazione
dell
'
Italia
alla
guerra
,
per
soccorrere
i
bisogni
del
popolo
.
«
Da
un
capo
all
'
altro
dell
'
Italia
occupata
risuoni
un
grido
solo
:
alle
armi
,
al
combattimento
tutti
i
figli
del
popolo
per
la
libertà
della
Patria
.
Morte
ai
fascisti
!
Morte
agli
invasori
tedeschi
!
»
.
L
'
UNITA
'
È
LA
CONDIZIONE
DELLA
VITTORIA
L
'
unità
della
classe
operaia
L
'
unità
è
la
condizione
della
vittoria
,
essa
si
presenta
come
esigenza
della
classe
operaia
,
dell
'
unità
delle
forze
popolari
progressive
e
di
tutte
le
forze
nazionali
,
nel
quadro
dei
Comitati
di
Liberazione
Nazionale
e
della
loro
piattaforma
politica
.
L
'
unità
della
classe
operaia
significa
,
oggi
,
in
primo
luogo
,
unità
sindacale
e
unità
organizzativa
e
politica
tra
socialisti
e
comunisti
.
L
'
unità
della
classe
operaia
nei
suoi
organismi
sindacali
e
nel
suo
partito
è
condizione
e
garanzia
per
l
'
unità
delle
forze
popolari
,
per
l
'
unità
nazionale
in
seno
ai
Comitati
di
Liberazione
.
Perché
solo
la
classe
operaia
ha
degli
interessi
propri
che
coincidono
con
quelli
di
tutta
la
nazione
e
ha
tanta
forza
e
tanto
prestigio
per
la
sua
posizione
sociale
e
per
le
lotte
sostenute
contro
il
fascismo
da
poter
trascinare
al
suo
seguito
tutte
le
correnti
democratiche
,
progressive
e
nazionali
del
paese
.
L
'
unità
sindacale
,
l
'
unità
col
partito
Socialista
sono
state
e
sono
uno
dei
punti
capitali
di
tutto
il
nostro
orientamento
politico
.
L
'
unità
sindacale
è
ormai
un
fatto
compiuto
e
noi
la
difenderemo
come
la
conquista
più
preziosa
contro
tutti
i
tentativi
che
sorgessero
per
metterla
in
discussione
o
per
sabotarla
.
In
questi
ultimi
tempi
,
al
centro
e
alla
base
,
noi
abbiamo
migliorato
enormemente
i
nostri
rapporti
coi
compagni
socialisti
;
collaboriamo
strettamente
con
essi
e
con
i
democratici
cristiani
nei
Comitati
sindacali
e
nei
Comitati
di
agitazione
.
Delle
Giunte
comuni
,
tra
socialisti
e
comunisti
,
regolano
,
sul
piano
provinciale
e
locale
,
l
'
attività
dei
due
partiti
,
risolvono
gli
incidenti
che
sorgono
,
organizzano
lo
scambio
delle
esperienze
.
L
'
unificazione
delle
sottoscrizioni
per
i
due
organi
centrali
,
«
l
'
Unità
»
e
l
'
«
Avanti
!
»
,
e
delle
edizioni
dei
classici
del
marxismo
-
leninismo
,
è
un
altro
indice
degli
stretti
rapporti
e
dell
'
intima
collaborazione
che
lega
i
nostri
partiti
.
Noi
poniamo
,
ora
,
come
problema
immediato
,
la
necessità
,
non
solo
dell
'
unità
di
azione
,
ma
anche
della
fusione
organica
tra
comunisti
e
socialisti
.
Essa
è
resa
possibile
dalla
comunanza
dei
nostri
programmi
e
delle
nostre
aspirazioni
fondamentali
;
essa
è
maturata
in
undici
anni
di
unità
di
azione
,
nell
'
illegalità
italiana
e
nelle
file
dei
combattenti
della
Brigata
Garibaldi
di
Spagna
;
essa
è
maturata
soprattutto
,
nelle
lotte
di
questi
mesi
,
per
la
cacciata
dei
tedeschi
e
dei
fascisti
e
per
la
creazione
della
nuova
Italia
democratica
e
progressiva
.
La
realizzazione
dell
'
unità
politica
della
classe
operaia
in
un
solo
Partito
,
darebbe
al
proletariato
un
nuovo
prestigio
e
nuova
forza
,
darebbe
ad
esso
maggiori
capacità
di
unificare
tutte
le
forze
progressive
e
nazionali
,
farebbe
di
esso
,
effettivamente
,
il
motore
e
la
guida
della
nostra
lotta
di
liberazione
,
il
che
è
garanzia
di
vittoria
.
Le
difficoltà
,
gli
ostacoli
a
questa
unificazione
politica
ed
organizzativa
non
possono
venire
che
dai
nemici
della
classe
operaia
e
di
tutto
il
movimento
di
liberazione
.
Per
chiunque
ponga
in
cima
alle
proprie
preoccupazioni
le
esigenze
immediate
della
lotta
e
le
aspirazioni
ad
un
'
Italia
nuova
,
veramente
democratica
e
progressiva
,
non
vi
può
essere
difficoltà
,
veduta
particolare
,
preferenza
personale
.
Non
vi
può
essere
problema
di
regime
interno
di
partito
,
di
nome
,
di
figliazione
internazionale
,
che
non
possa
essere
risolto
con
soddisfazione
di
tutti
.
Per
ogni
questione
che
rimanesse
in
contrasto
,
il
Congresso
comune
di
fusione
dei
due
partiti
dovrà
essere
chiamato
a
decidere
sovranamente
,
con
decisione
valida
per
tutti
.
Le
difficoltà
cospirative
,
per
quelle
organizzazioni
,
che
,
a
fusione
decisa
,
subissero
ancora
l
'
occupazione
nazi
-
fascista
,
si
possono
facilmente
superare
con
delle
misure
di
organizzazione
transitorie
.
L
'
importante
,
oggi
,
è
che
si
arrivi
al
più
presto
alla
fusione
.
Noi
vi
lavoriamo
con
tutte
le
nostre
forze
,
con
sincero
spirito
e
ferma
volontà
.
Unità
delle
Forze
popolari
L
'
unità
delle
forze
popolari
vuol
dire
,
in
primo
luogo
,
l
'
unità
tra
operai
e
contadini
,
cioè
,
unità
di
azione
del
Partito
Comunista
col
Partito
Socialista
e
il
Democratico
Cristiano
,
che
,
nel
loro
insieme
,
influenzano
,
organizzano
e
guidano
la
grande
maggioranza
delle
masse
lavoratrici
delle
città
e
delle
campagne
.
Questa
unità
di
azione
è
necessaria
per
sventare
le
manovre
della
reazione
,
per
strappare
all
'
influenza
degli
elementi
conservatori
e
reazionari
gli
strati
più
arretrati
delle
città
e
delle
campagne
,
per
portare
a
presidi
della
nuova
Italia
democratica
,
in
un
blocco
compatto
e
infrangibile
,
tutte
le
forze
popolari
e
progressive
,
capaci
di
un
lavoro
fecondo
e
costruttivo
.
Il
fascismo
vinse
nel
1922
perché
gli
operai
e
i
contadini
non
erano
uniti
.
L
'
unione
della
classe
operaia
,
l
'
unità
di
azione
di
tutte
le
organizzazioni
sindacali
e
politiche
,
aventi
influenza
tra
le
masse
operaie
e
contadine
e
,
in
primo
luogo
,
l
'
unità
d
'
azione
tra
Partito
Comunista
e
Partito
Socialista
e
Partito
Democratico
Cristiano
,
è
garanzia
di
vittoria
contro
il
nazi
-
fascismo
,
è
garanzia
contro
ogni
ritorno
offensivo
del
fascismo
,
che
ha
già
portato
una
volta
il
paese
alla
catastrofe
.
Questa
unità
tra
comunisti
,
socialisti
e
democristiani
è
resa
possibile
dalla
comunione
degli
obbiettivi
essenziali
che
ciascuno
dei
tre
partiti
pone
alla
nostra
lotta
,
non
solo
nel
momento
attuale
,
per
la
cacciata
dei
nazi
-
fascisti
,
ma
anche
per
domani
,
per
la
ricostruzione
.
Questa
unità
d
'
azione
è
già
un
fatto
,
abbiamo
detto
,
nel
campo
sindacale
.
È
un
fatto
anche
nel
maggior
numero
delle
formazioni
partigiane
,
non
smentito
dai
piccoli
incidenti
,
dalle
frizioni
che
ancora
dobbiamo
lamentare
.
Dobbiamo
rendere
più
intima
,
più
fiduciosa
codesta
unità
di
azione
,
nei
Comitati
di
Agitazione
,
nei
Comitati
Contadini
,
nel
CLN
nella
elaborazione
di
un
piano
comune
per
la
ricostruzione
.
Dobbiamo
vincere
,
infine
,
le
residue
resistenze
dei
democristiani
,
incomprensibili
e
ingiustificate
,
a
lasciar
collaborare
i
loro
giovani
e
le
loro
donne
nella
direzione
delle
organizzazioni
unitarie
del
Fronte
della
Gioventù
e
dei
Gruppi
di
Difesa
della
Donna
.
Soprattutto
in
questo
campo
,
della
difesa
degli
interessi
popolari
,
della
protezione
dell
'
infanzia
e
del
lavoro
,
dell
'
avviamento
degli
strati
più
bisognosi
e
più
arretrati
alle
loro
conquiste
più
urgenti
ed
alla
loro
educazione
sociale
e
politica
,
i
giovani
e
le
donne
,
di
qualunque
tendenza
politica
hanno
un
dovere
comune
di
azione
e
,
non
vediamo
proprio
perché
,
da
questo
campo
comune
,
debbano
restare
assenti
i
giovani
e
le
donne
di
sentimenti
democratici
cristiani
.
L
'
Unità
nazionale
del
C
.
di
L.N.
L
'
unità
nazionale
vuol
dire
l
'
unità
di
tutte
le
forze
popolari
e
nazionali
,
vuol
dire
la
solidità
del
patto
che
lega
i
vari
partiti
e
le
varie
organizzazioni
nei
C
.
di
L.N.
,
vuol
dire
la
sincerità
con
cui
ogni
partito
e
ogni
organizzazione
accetta
e
applica
le
direttive
del
C
.
di
L.N.
Sul
piano
sociale
questa
unità
vuoi
dire
l
'
unione
di
tutte
le
forze
nazionali
e
antifasciste
,
dagli
operai
ai
tecnici
,
dagli
impiegati
ai
professionisti
,
dai
lavoratori
a
tutti
quanti
mettono
al
di
sopra
dei
propri
interessi
di
parte
gli
interessi
generali
di
tutta
la
nazione
.
Sul
piano
politico
questa
unità
vuol
dire
,
in
primo
luogo
,
l
'
accordo
del
Partito
Comunista
,
del
Partito
Socialista
,
del
Partito
democratico
-
cristiano
,
del
Partito
di
Azione
e
del
Partito
Liberale
,
dei
cinque
partiti
cioè
fondatori
e
dirigenti
del
Comitato
di
Liberazione
.
Questa
unità
nazionale
è
resa
possibile
dalla
comunanza
degli
obbiettivi
che
in
questo
momento
tutti
i
partiti
e
tutte
le
organizzazioni
patriottiche
pongono
alla
loro
attività
:
cacciata
dei
nazi
-
fascisti
,
epurazione
,
creazione
di
una
nuova
Italia
democratica
e
progressiva
.
Questa
unità
,
realizzata
nei
C
.
di
L.N.
e
operante
da
oltre
18
mesi
nelle
più
difficili
condizioni
d
'
organizzazione
,
deve
essere
ancora
potenziata
e
consolidata
,
allargando
i
C
.
di
L.N.
a
tutte
le
organizzazioni
patriottiche
e
antifasciste
,
creando
una
fitta
rete
di
Comitati
periferici
che
portano
la
parola
e
la
guida
unitaria
del
Comitato
alle
più
larghe
masse
.
I
compiti
insurrezionali
dei
C
.
di
L.N.
I
C
.
di
L.N.
devono
essere
gli
organi
di
mobilitazione
e
di
direzione
dell
'
insurrezione
nazionale
,
perché
questa
deve
avvenire
sotto
la
bandiera
dell
'
unione
di
tutti
gli
italiani
,
sotto
la
bandiera
nazionale
:
il
tricolore
,
e
non
sotto
bandiera
di
parte
.
Questa
nostra
affermazione
ha
un
significato
politico
e
sociale
profondo
:
sostanziale
e
non
solo
formale
.
Essa
significa
che
con
l
'
insurrezione
noi
non
ci
proponiamo
affatto
di
raggiungere
degli
obbiettivi
politici
particolari
,
ma
semplicemente
di
liberare
la
patria
dai
tedeschi
e
dai
fascisti
;
che
noi
non
ci
proponiamo
affatto
di
imporre
delle
trasformazioni
sociali
determinate
,
ma
semplicemente
di
ridare
la
libertà
al
popolo
italiano
,
che
,
nel
libero
gioco
di
tutte
le
sue
organizzazioni
democratiche
e
di
tutti
i
partiti
non
fascisti
,
sarà
chiamato
a
decidere
delle
sue
istituzioni
,
del
suo
ordinamento
sociale
e
del
suo
avvenire
.
La
bandiera
rossa
,
la
nostra
bandiera
di
partito
che
,
colla
falce
e
il
martello
,
porta
ora
anche
la
stella
d
'
Italia
a
cinque
punte
,
deve
solo
contrassegnare
le
nostre
sedi
e
le
nostre
manifestazioni
di
partito
,
e
sempre
essa
deve
essere
accoppiata
al
tricolore
,
per
significare
che
i
comunisti
non
si
sentono
avulsi
ma
parte
,
la
parte
più
attiva
e
dinamica
della
nazione
.
L
'
insurrezione
popolare
che
noi
comunisti
vogliamo
deve
essere
veramente
popolare
e
di
massa
,
un
modello
di
decisione
militare
,
di
disciplina
,
di
ordine
patriottico
.
Questo
è
necessario
per
stroncare
vittoriosamente
ogni
resistenza
nemica
,
per
sventare
ogni
provocazione
,
per
realizzare
l
'
unità
di
tutti
gli
italiani
.
Questo
è
necessario
perché
l
'
insurrezione
sia
la
più
indolore
per
il
popolo
,
la
più
feconda
di
risultati
costruttivi
.
Nel
corso
stesso
dell
'
insurrezione
i
C
.
di
L.N.
devono
prendere
formalmente
e
ufficialmente
la
direzione
politica
e
amministrativa
,
disciplina
di
ogni
località
,
di
ogni
apparato
e
di
ogni
ente
dipendente
dallo
stato
e
dai
comuni
.
Sono
i
C
.
di
L
.
N
.
che
dovranno
prendere
sotto
il
proprio
controllo
tutti
i
magazzini
,
tutti
i
materiali
che
non
serviranno
immediatamente
alla
condotta
della
guerra
di
liberazione
e
che
dovranno
esser
messi
a
disposizione
per
i
beni
del
popolo
.
Le
tremende
miserie
e
le
distruzioni
che
ci
lascia
la
guerra
non
ci
permettono
il
lusso
nemmeno
del
più
piccolo
spreco
,
della
minima
trascuranza
.
I
C
.
di
L.N.
dovranno
difendere
ogni
magazzino
,
ogni
deposito
come
bene
del
popolo
,
come
cosa
sacra
ed
inviolabile
.
Essi
dovranno
prendere
sotto
la
propria
responsabilità
e
direzione
le
aziende
e
le
imprese
abbandonate
dai
traditori
nazi
-
fascisti
,
dovranno
controllare
immediatamente
tutto
il
funzionamento
dei
vari
organi
amministrativi
e
politici
e
giudiziari
,
epurandoli
decisamente
da
ogni
elemento
fascista
e
collaboratore
coi
tedeschi
.
Sarà
ancora
ai
C
.
di
L.N.
che
spetterà
,
soprattutto
nei
primi
momenti
,
di
riattivare
tutta
la
vita
sociale
provvedendo
alle
riparazioni
più
urgenti
,
al
soddisfacimento
dei
bisogni
popolar
inderogabili
,
alla
creazione
di
un
mercato
equo
e
,
il
più
possibile
rifornito
,
nel
quadro
di
buoni
rapporti
da
stabilirsi
tra
città
e
campagna
,
tra
produttori
e
consumatori
.
Non
c
'
è
chi
non
veda
come
,
per
la
migliore
realizzazione
di
tutti
questi
compiti
,
per
lo
scatenamento
dell
'
insurrezione
e
la
regolamentazione
di
tutta
la
vita
sociale
post
-
insurrezionale
,
non
basti
la
buona
volontà
e
l
'
attività
di
pochi
uomini
,
ma
occorre
la
collaborazione
attiva
e
costruttiva
delle
grandi
masse
popolari
,
inquadrate
nei
loro
organismi
di
lotta
e
sotto
la
direzione
dei
C
.
di
L.N.
Sono
gli
organismi
di
massa
,
sono
i
Comitati
di
Liberazione
periferici
,
soprattutto
quelli
aziendali
,
rionali
,
di
categoria
,
sono
i
Gruppi
di
Difesa
della
Donna
,
sono
le
sezioni
del
Fronte
della
Gioventù
che
potranno
dare
il
più
grande
contributo
nella
fase
culminante
della
lotta
e
nel
periodo
immediatamente
successivo
della
riorganizzazione
e
della
ricostruzione
.