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A distanza di due anni dal suo primo appello al Paese , il P . d ' A . si rivolge di nuovo agli italiani . Ai compiti e alle responsabilità che la nuova situazione che oggi si presenta impongono a tutti i partiti politici , il P . d ' A . arriva ricco dell ' esperienza acquisita nel vivo della partecipazione data , sempre nelle prime file di combattimento , alla guerra ventennale contro il fascismo internazionale . Il P . d ' A . non è difatti una formazione politica improvvisata , priva di ispirazione etica e di tradizioni ideali : al contrario esso risponde ad una logica necessità ed è il risultato di una elaborazione dottrinaria basata su una critica approfondita delle condizioni politiche , economiche e morali di una società degenerante che ha prodotto , nella sua decomposizione , i frutti mostruosi del fascismo e del nazismo . Nel P . d ' A . sono difatti confluiti movimenti politici rivoluzionari meglio caratterizzati del ventennio fra le due guerre mondiali , movimenti di cui il partito raccoglie il vigoroso patrimonio ideale e accomuna i superstiti : dal movimento « Giustizia e Libertà » a quello repubblicano , dal Partito Sardo d ' Azione al movimento di « Rivoluzione Liberale » , dai gruppi liberalsocialisti al movimento democratico - amendoliano fino ad elementi e gruppi formatisi nei partiti comunista e socialista e che ne hanno superato l ' angustia classista e i pregiudizi ideologici . Attraverso questi movimenti di cui costituisce la logica continuazione storica , il P . d 'A., sebbene sia e voglia essere una formazione nuova e libera dagli schemi dottrinari invecchiati ed esangui dei partiti politici tradizionali alla cui inadeguatezza si deve la vittoria del fascismo , si presenta con una maturità esemplare formatasi nel fuoco della partecipazione operante e spesso sanguinosa alle esperienze rivoluzionarie del ventennio : dalla partecipazione alla lunga lotta cospirativa contro il fascismo , nella quale centinaia dei suoi uomini caddero e soffrirono negli ergastoli , nei confini , nelle camere di tortura , alla guerra civile spagnola nella quale il primo intervento armato di volontari italiani al fianco dei rivoluzionari spagnoli fu voluto e organizzato da « Giustizia e Libertà » vincendo la frigida e settaria mentalità neutralista del riformismo democratico socialista ; dalla lotta combattuta nell ' emigrazione per l ' intervento internazionale contro il fascismo del quale vide acutamente il carattere mondiale e lo sbocco nella guerra ( e in questa lotta Carlo Rosselli fondatore di « Giustizia e Libertà » riconosciuto come il nemico capitale cadde pugnalato dai sicari fascisti ) all ' intervento in massa con tutte le sue energie nella guerra partigiana ed operaia contro il nazismo , intervento nel corso del quale il P . d ' A . ha dato contributo di uomini e di sangue non secondo a quello di nessun altro movimento o partito . Cosifatta consapevolezza dei termini reali della lotta politica ha portato come conseguenza che nel periodo decisivo trascorso dal 25 luglio ad oggi il P . d ' A . è stato , fra i partiti di sinistra , quello che ha potuto con maggior discernimento comprendere la portata , con maggiore acume individuare e circoscrivere gli obbiettivi della situazione rivoluzionaria in cui veniva a sboccare l ' esaurimento ideale , politico e militare del totalitarismo nazifascista e il fallimento dell ' impalcatura nazionalistica e parassitaria imposta fatalmente all ' Europa e al mondo dal prevalere degli interessi di ceti e caste privilegiati ; onde le posizioni che il Partito ha tenuto ferme e difese in questo periodo si rivelano sempre di più come le più giuste : il giudizio politico espresso immediatamente dopo il 25 luglio sul carattere monarchico - fascista - reazionario del colpo di stato e sulla conseguente necessità dell ' intervento popolare che lo trasformasse in movimento rivoluzionario ( anche se l ' impreparazione all ' evento di tutti i partiti appena usciti dall ' illegalità non consenti la tempestiva mobilitazione delle masse che strappasse l ' iniziativa alla corona e all ' esercito ) ; la lotta contro la collaborazione politica al Governo di Badoglio mal truccata dalla finzione della ricostituzione dei sindacati ; l ' impostazione della lotta contro l ' istituto monarchico , centro degli interessi nazionalistici e reazionari e per la costituzione di un governo antifascista indipendente dalla corona ; la creazione del Comitato di Liberazione Nazionale ; la lotta condotta in seno a questo , al fianco del Partito Comunista , contro l ' opportunismo attendista e la passività e per l ' attivismo nella lotta antinazista e antifascista ; il potenziamento della guerra partigiana , cui il Partito diede altresì l ' apporto militare delle « Brigate Giustizia e Libertà » e dell ' agitazione operaia e impiegatizia nelle fabbriche ; infine l ' iniziativa della creazione dei Comitati di Liberazione Nazionale periferici come organi del potere popolare . Alcune di queste impostazioni politiche si sono svolte nella rinnovata illegalità susseguita alla occupazione nazista e non sempre perciò hanno potuto affiorare e sviluppare la loro virtù chiarificatrice e orientatrice dell ' opinione popolare : non è per questo meno vero che se l ' istituto monarchico ha potuto essere esautorato e respinto , se il CLN ha potuto mantenere il suo carattere sfuggendo alle ricorrenti insidie conservatrici e plutocratiche ed evitando lo scivolamento in un mero nazionalismo antitedesco e conservare intatta la sua funzione di organo democratico di tutte le forze attive nella lotta anti - nazista , se infine le formazioni partigiane hanno potuto sottrarsi all ' inerte apoliticismo e ai tentativi di preparare attraverso i quadri del CLN una guardia bianca antiproletaria , ciò si deve in gran parte all ' azione risoluta e vigile svolta dal P . d ' A . Il P . d 'A., forte di queste fondamentali esperienze , anche se coi quadri crudelmente decimati dalle esecuzioni e dalle deportazioni , è perciò oggi in grado di dar conto di sé , del suo passato e del suo presente e di mostrare a tutti gli Italiani ansiosi di onestamente orientarsi nella nuova fase politica un volto inconfondibile , quello di un partito rivoluzionario , il « Partito della Rivoluzione Democratica » . Il partito d ' azione è il partito della rivoluzione democratica . Partito rivoluzionario perché ritiene che il nazi - fascismo non sia stata una occasionale e circoscritta escrescenza purulenta di alcune società di ritardato sviluppo capitalistico ( come fantasticarono alcuni dottrinari marxisti ) bensì un fenomeno internazionale che ha solide radici in tutte le società moderne , anche in quelle a regime democratico , insinuandosi perfino coi tentacoli del totalitarismo nei paesi stessi dove si è affermata una rivoluzione socialista : radici ravvisate nella degenerazione dell ' economia di mercato in economia protezionistica dominata da oligarchie parassitarie richiedenti il potere politico per consolidare , difendere e perpetuare i privilegi economici ; nella degenerazione delle istituzioni democratiche e liberali nelle quali la prevalenza dell ' elemento non elettivo ( burocrazia ed esercito ) ha ridotto la democrazia a mera parvenza ; nella degenerazione infine dell ' ideale nazionale nella pratica di un gretto e mortale nazionalismo in permanente stato di guerra guerreggiata e preparata contro altri nazionalismi e avvalentesi di questa situazione per duplicare mediante invalicabili frontiere economiche le frontiere politiche , costringere le economie nazionali nella camicia di forza dell ' autarchismo , deviare il prodotto del lavoro e del risparmio dal naturale obbiettivo dell ' incremento del benessere collettivo alla dilapidazione negli armamenti e all ' arricchimento dei ceti protetti . Una società a tal punto degenerante e autodistruttiva non può essere risanata mediante riforme nell ' ambito delle istituzioni esistenti : il risanamento esige una serie di riforme di struttura che equivalgono a una vera e propria rivoluzione istituzionale . Partito della rivoluzione democratica perché l ' efficacia rinnovatrice e costruttiva delle riforme di struttura è condizionata dalla creazione di organi efficienti del potere popolare , capaci di articolare il nuovo sistema politico ed economico , di immettere nel suo funzionamento le ricche energie dei ceti depressi e specialmente di quelli agricoli oggi assenti dalla vita pubblica , passivi ed inerti ; di addivenire cioè alla formazione di una nuova classe politica capace di garantire lo sviluppo democratico e socialista delle istituzioni sostituendo una classe dirigente autocondannatasi per incapacità e fiacchezza morale . Contro il totalitarismo . Di fronte al totalitarismo il P . d ' A . riafferma lo schietto liberalismo della propria dottrina e tradizione . Il metodo rivoluzionario che il Partito persegue non è quello del colpo di stato in cui un partito s ' impadronisca del potere centrale e da questo faccia discendere autoritariamente e paternalisticamente le riforme e la nuova organizzazione economico - politica assicurandone il funzionamento mediante la burocrazia , la polizia e l ' esercito , relegando nell ' illegalità le correnti e i partiti non conformisti ; bensì quello dell ' iniziativa popolare che non riconosce al governo alcuna autorità sacrale ma lo considera come una forza politica accanto ad altre , privo del diritto di assegnare compiti e direttive ai molteplici e differenziati organismi politici del Paese , mero organo della volontà popolare alla quale spetta la responsabilità dell ' iniziativa e il diritto al controllo democratico . Nessun partito ha perciò diritto di proclamarsi rappresentante esclusivo degli interessi popolari , interessi che sono differenziati e come tali possono e devono trovare espressione articolata non in un solo ma in molteplici partiti il cui civile e libero contrasto , portato su di un piano sempre più alto , costituisca garanzia contro l ' ipocrita inerzia del conformismo e salda barriera nello stesso tempo contro il degenerare della lotta politica in forme deteriori e cieche di violenza o di basso intrigo entro l ' apparente uniformità del partito al potere , e la sua degradazione in congiure di palazzo con la sostituzione dei tribunali statali al voto popolare . E nemmeno alcun partito politico può autoinvestirsi del diritto di rappresentare determinate classi e ceti , interessi partitici e ideali di questi , per esempio delle classi lavoratrici , non costituendo un blocco uniforme e indifferenziato ma potendo e dovendo articolarsi ed esprimersi liberamente a mezzo della molteplicità degli organismi politici a rappresentare gli interessi economici di classe , che sono i soli compatti e indifferenziati , sano chiamati i sindacati e non i partiti , organi della volontà politica che comprende ma insieme sorpassa gli interessi economici . Il P . d ' A . è per questo il solo partito rivoluzionario che non teorizzi la conquista del potere centrale come mezzo per la realizzazione del suo programma rinnovatore e concentri invece lo sforzo rivoluzionario nella creazione dei nuovi organi democratici del potere popolare . Il Partito perciò rivendica solennemente per se e per tutti gli altri partiti che si pongono di fatto sul terreno della libertà , facciano o no parte del CLN il diritto alla opposizione legale : il P . d ' A . che oggi partecipa alla responsabilità di governo riafferma il pieno diritto di combattere domani questo o qualunque altro governo senza che per questo alcuna limitazione intervenga alla sua opera entro i limiti della legge comune ; eguale diritto reclama per gli altri partiti nella sua forza e consapevolezza lungi dal vedere una diminuzione della propria riconosce il necessario limite e l ' utile termine di contrasto per un effettivo funzionamento delle libere istituzioni che la rivoluzione democratica darà al Paese . Perché la rivoluzione vinca . Alla realtà della situazione rivoluzionaria il P . d ' A . richiama oggi tutti gli italiani operosi e politicamente attivi per additare loro le mete essenziali , circoscrivere gli obiettivi , evitare gli sforzi dispersivi . La rivoluzione fu sconfitta nel 1919 perché una inveterata pratica riformista ammantata di rivoluzionarismo verbale non seppe puntare al cuore delle istituzioni , disperse la immensa spinta rivoluzionaria delle masse in un riformismo miope , impedì la realizzazione di alcune fondamentali e già fin da allora mature riforme di struttura nella fiacca indifferenza del « tutto o nulla » , pavida di compromettere la dubbia purezza di posizioni teoriche superate ed esangue , isolando il proletariato , spingendo i ceti medi fra le braccia della reazione , spianando così la via al fascismo . La rivoluzione sconfitta nel 1919 deve vincere oggi perché da questa vittoria dipende la preservazione del sacro patrimonio di civiltà ereditato dal passato , ogni possibilità di sviluppo progressivo e ordinato nell ' avvenire , la pace di domani : questo compito che la vecchia classe dirigente ha abbandonato e tradito passa oggi nella coscienza e nelle salde mani delle classi lavoratrici affermanti non ristretti interessi di classe ma interessi universali . Perché la rivoluzione vinca è indispensabile non rinnovare gli errori del passato , abbandonare il neutralismo pratico nei confronti delle istituzioni politiche , saldare indissolubilmente , più e meglio che provvisoriamente alleare , la classe operaia con quelle agricole e coi ceti medi lavoratori : ma sopra ogni altra cosa è necessario non disperdere la rinnovata spinta rivoluzionaria né in riforme di dettaglio né in programmi massimalistici per concentrarla invece sugli obiettivi essenziali che sano quelli istituzionali : 1 ) debellare le oligarchie economiche e finanziarie ; 2 ) creare gli organi del potere popolare ; 3 ) puntare sulla creazione dell ' Unità Federale Europea , raccogliendo perciò tutte le forze progressive dell ' Europa . Contro il privilegio economico . Per debellare le oligarchie economiche e finanziarie la nazionalizzazione della grande industria e della grande proprietà terriera , la decurtazione delle eccedenze patrimoniali ; l ' istituzione del controllo democratico dei lavoratori sulla gestione di tutte le aziende mediante i consigli di fabbrica . Quando alla fase rivoluzionaria succederà quella delle riforme graduali e progressive si dibatteranno i limiti della nazionalizzazione , i problemi di gestione e di pianificazione procedendo anche per tentativi con saggio empirismo ; allora soltanto ciò sarà possibile e utile anche perché si conosceranno le nuove fondamenta sulle quali il Paese potrà riedificare la sua distrutta economia . Il P . d ' A . ha fatto conoscere fino ad oggi attraverso le sue pubblicazioni le sue idee e i suoi propositi sulla riorganizzazione sociale di domani fondata sulla democrazia economica e la cooperazione . Oggi in fase rivoluzionaria importa solamente frantumare le basi della potenza oligarchica ed impedire per sempre che essa continui a distendere sul Paese l ' ombra mostruosa del privilegio e renda impossibile con la furberia o la violenza il funzionamento del nuovo stato democratico . L ' autogoverno del popolo contro il centralismo statale . Gli organi del potere popolare da estendere e consolidare sono in parte quelli stessi che l ' iniziativa popolare ha creato nella fase clandestina durante la guerra di liberazione : i Comitati di Liberazione estesi in tutti i campi e in tutti i settori , nelle fabbriche , negli uffici , nelle campagne , nelle pubbliche amministrazioni , nei quartieri di città , nei villaggi sussisteranno e dovranno esercitare i poteri di iniziativa , di controllo , ove occorra di gestione , organizzare la continuità del lavoro , l ' assistenza , l ' autoprotezione armata , provvedere alla defascistizzazione , imprimere alla vita periferica il ritmo che la situazione richiede e in pari tempo divenire i portavoce autorizzati della volontà delle masse presso gli organismi centrali ; le formazioni partigiane e le squadre armate di città devono assumere i poteri di sicurezza e di difesa e costituire il nucleo del nuovo esercito popolare svincolato dalla sua pertinace costituzione di classe e di casta ; i volontari della libertà dovranno essere immessi nel nuovo esercito senza limitazioni di partito e coi gradi e le funzioni esercitati nel corso della guerra di liberazione ; i consigli di fabbrica saranno gli organi operanti della democrazia economica ; l ' autogoverno regionale e comunale , realizzazione di fondamentale importanza rivoluzionaria , abbatterà l ' onnipotenza burocratica fondata sul centralismo dello stato di polizia fonte e strumento insieme del ricorrente dispotismo ; la Costituente , eliminando definitivamente l ' istituto monarchico prima che esso possa riprendersi e tornare ad essere il nucleo degli interessi reazionari e oligarchici darà al Paese la Costituzione repubblicana decentrata e autonomistica , garanzia dei liberi ordinamenti del nuovo stato popolare . La Federazione europea contro il nazionalismo . Il P . d ' A . esorta però gli italiani a non nutrire illusioni sulla possibilità di risolvere i problemi politici e sociali in modo duraturo sul piano strettamente nazionale : oggi i problemi , tutti i problemi , vanno impostati sul piano almeno europeo . Né la libertà , né il socialismo , né la democrazia possono essere duraturi in un ' Europa persistente nell ' attuale forma arretrata e regressiva di suddivisioni nazionali , politiche e economiche . Una ricaduta nelle contese confinarie , nel colonialismo nella guerra doganale , nel protezionismo distruttore e nel soffocante autarchismo sarebbe l ' inevitabile conseguenza ; gli armamenti continuerebbero ad ingoiare il più ed il meglio del lavoro impedendo ogni miglioramento non effimero nel livello di vita della popolazione lavoratrice e la minaccia permanente di guerra offrirebbe ancora una volta l ' arma migliore alle dittature e ai despotismi : lo sbocco in una nuova guerra di distruzione sarebbe la sanguinosa prospettiva anche della nuova generazione . L ' era dei nazionalismi distruttori deve finire per l ' Europa . Per questo il P . d ' A . pone al centro di una rivoluzione costruttiva l ' unità europea nella democrazia e nella libertà . Tale non può essere se non l ' unità federale fondata sulla limitazione drastica delle sovranità nazionali , e l ' abolizione delle frontiere economiche , il disarmo generale degli eserciti nazionali e la costituzione di un unico esercito federale : con un potere federale sopranazionale , alla cui elezione concorrano tutti i cittadini europei direttamente e non attraverso la mediazione degli stati federati . È questa e solo questa un ' Europa nella quale possono vivere e operare la libertà la democrazia e il socialismo . L ' Italia deve essere all ' avanguardia di questa che è la più umana e civile delle rivoluzioni ; le classi lavoratrici italiane devono definitivamente abbandonare la residua grettezza della mentalità nazionalistica e imperialistica , pensare in termini europei , dare l ' esempio alle classi lavoratrici degli altri paesi e trascinarle in un ' azione comune perché questa esigenza divenga universale e travolga le resistenze che le si oppongono ; la prevedibile affermazione di partiti progressisti nella maggior parte dell ' Europa dovrà avere questo comune contenuto europeo . Il nazi - fascismo può essere vinto sul terreno nazionale soltanto nei suoi occasionali ed estrinseci : nella sua struttura permanente può esserlo solo sul terreno europeo . Così gli obbiettivi rivoluzionari che il P . d ' A . indica sul piano economico sul piano politico e su quello internazionale , si integrano mutualmente : i nemici della democrazia economica sono quelli stessi della democrazia politica e del federalismo europeo : l ' oligarchia parassitaria , il protezionismo centralistico , il nazionalismo . Nella lotta contro queste forze regressive il P . d ' A . ha acquisito la consapevolezza del suo compito storico di partito della rivoluzione democratica : l ' ora di questa rivoluzione costruttiva è suonata . Il P . d ' A . chiama tutti i lavoratori a superare l ' angusta mentalità settaria ad esercitare il loro dovere civile di iniziativa e di controllo operante perché la situazione rivoluzionaria non venga sciupata , dispersa o compromessa perché le forze della reazione che sono ancora ben vive ricevano un colpo mortale . Il P . d ' A . non aspira ad un proselitismo irregimentato di una massa che rinunci al suo diritto sovrano e deleghi permanentemente i suoi poteri : la rivoluzione democratica consiste prima di tutto nell ' intervento diretto delle masse popolari nella vita pubblica capaci di sottrarsi se necessario alla mediazione dei partiti e di non subire passivamente ma indicare ai partiti le soluzioni rivoluzionarie . È questa la via maestra per l ' instaurazione dello stato popolare nella giustizia e nella libertà . Viva la repubblica democratica . Viva i comitati di liberazione nazionale organi del potere popolare . Viva l ' esercito partigiano nucleo del nuovo esercito popolare . Viva i consigli di fabbrica . Viva gli stati uniti d ' Europa .
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SCHIO , 23 . - Quando raccoglieremo le esperienze di questo lungo viaggio , scopriremo una verità che sin d ' ora è certa : i paesi dai quali meno ci aspettavamo , sono stati i più pronti , i più decisi a smentirci : ieri fu Cividale , oggi è stata Schio , la bella città guardata dal Pasubio , dove i tessitori hanno un affettuoso monumento in piazza , datato 1879 e raffigurante un operaio , col suo camiciotto da lavoro , che ha dietro le spalle , a mo ' di colonnetta , una pila di pezze di stoffa . Sulla base del piedistallo sono scritte tante frasi paternalistiche ed edificanti che sembra preparare quel clima di dolce " fordismo " , che è come un ' educata corruzione offerta agli operai , invitati alla più pericolosa tranquillità e a una perenne vacanza dal proprio spirito di classe ; ma è scolpita altresì una verità , sfuggita forse allo scultore Rossi , che fu l ' ideatore del monumento : « L ' avvenire è dei popoli lavoratori » . La festa de " l ' Unità " è servita a consacrare nella grande piazza del teatro Civico , affollata a perdita d ' occhio , questa giusta profezia . Trovandosi tutti insieme , uniti nel nome del proprio giornale , i lavoratori del mandamento operaio di Schio , che conta 19.000 operai circa su una popolazione di 42.000 abitanti , sembravano aver perduta persino la propria timidità , dando vita alla più grande festa popolare che mai ci sia stato dato di vedere in questo nostro viaggio attraverso il Veneto . Gavroche me lo aveva detto alla partenza . Durante la notte , volando volando , lui se ne era andato a Magré , alla casa del compagno Walter , l ' onorevole calzolaio che da anni è noto agli studiosi internazionali come astronomo dilettante . Lo aveva trovato al telescopio e aveva dovuto aspettare un bel pezzo prima di toccarlo sulle spalle per farsi ascoltare . Walter , che pur guardando sempre al cielo ha avuto modo da trent ' anni e più di lavorare e di lottare per gli operai di questa terra , si intrattenne a parlare col nostro angelo , sino all ' alba . Parlarono di nuvole e di pianeti , di stelle cadenti e di terremoti , ma soprattutto si confidarono la sorpresa che Schio avrebbe fatto a " l ' Unità " : « Saremo in tanti a festeggiare la carovana - egli aveva detto - abbiamo preparato tutto per il meglio . Rassicura pure Gatto e digli che a Malo gli verremo incontro con la bandiera » . E difatti , alle prime case di Malo , nell ' improvviso orizzonte della strada che si allargava in vista della montagna , era lui Walter che ci salutava con il fazzoletto rosso dal sediolino della motocicletta . Alla Porta d ' Oro , qualche chilometro dopo , ci aspettavano gli altri compagni , operai , partigiani , ragazze con le bandiere . Il corteo che mosse al canto dell ' Internazionale , doveva segnare per due ore , sino al mezzogiorno , il nostro trionfale ingresso nella città di Schio . L ' aria calma delle vie e delle case sospese quasi nel silenzio del lavoro , era rotta dai nostri canti e dai saluti che " l ' Unità " inviava con gli altoparlanti alle migliaia di operai chiusi nelle officine . Tante fabbriche , tante tappe . Il primo saluto tocca alla I.L.M.A. E poi , via via , alla Carrozzeria Dalla Via , al Lanificio Conte , al Lanificio Rossi , alla Macchina Smith , al Lanificio Cazzola , alle Officine Gregori . Dal centro alla periferia , dalla periferia al centro , la nostra macchina svegliava la città , le case , i caffè , i negozi : la gente veniva alle porte e alle finestre . Davanti al Sacrario dei Partigiani ci fermammo . L ' inno di Garibaldi portò nella stanza silenziosa , dove si affacciavano immagini e immagini di caduti , stinte paginette dei giornali di brigate , divise e bandiere , l ' unico canto che potesse destare quei morti . Il silenzio intenso fu rotto dalle sirene del mezzogiorno . Migliaia e migliaia di operai in tuta azzurra , di donne , di biciclette , popolarono all ' improvviso quella strada , passarono davanti alla nostra macchina ferma accanto all ' edicola che vende più copie de " l ' Unità " , ricambiandoci il saluto che prima avevano ascoltato dai loro banchi di lavoro . C ' eravamo veramente incontrati con tutta Schio , con tutti gli operai , con tutte le famiglie che ci salutavano dalle casette del villaggio Pasubio , e dalla frazione di Magré , con gli ammalati persino del sanatorio . E Walter , che era con noi in macchina , ci diceva i nomi dei compagni da chiamare alla voce : Daré , il vecchio Marchioro , giovane d ' aspetto , come se fosse sempre rimasto ai tempi che era tessitore e muoveva le prime battaglie sindacali a Covollo Marcante . Un compagno che portava una tavola da muratore sulle spalle , nel sentirsi chiamato per nome nientemeno che da " l ' Unità " , si voltò di scatto , lasciando cadere il suo peso . Il poeta Arnaldo Fusinato che non ha perduto la sua dignità , nonostante che la guerra gli abbia smozzicato il naso , dal suo busto di marmo non aveva braccia per agitare la bandiera bianca del gondoliere ; ma sorrideva al povero collega , venuto fin quassù a trovarlo e a preparargli una festa in mezzo al popolo . Anche il sen. Alessandro Rossi , in piedi con il suo attillato vestito di bronzo , levava il braccio per il benvenuto alla carovana . E nel pomeriggio , salendo il nostro omnibus a Pieve , a Torre Villavicina , a Poeo , a Santorso , svegliavamo gli applausi non soltanto dei compagni , ma anche di alcuni gruppi di democristiani e di due preti ; tra loro eravamo veramente diventati tutti fratelli . Gavroche , il nostro angelo era raggiante , come lui solo può esserlo e a sentir cantare Capinera , una vecchia canzone della nostra infanzia , si è dato a scuotere gli alberi del viale , lasciando cadere sulle ragazze dai capelli d ' oro i fiori e il fresco profumo della notte . Una grande navetta lucida di metallo , con una falce e martello e una stella , lavorata dal compagno Marcante , è il dono che è stato offerto a " l ' Unità " . È un messaggio che gli operai di Schio hanno inviato al loro giornale : essi vogliono sempre più tessere , l ' unità del Partito nella propria città , vincere nella lotta lo spirito di rinuncia e l ' oscurantismo di coloro che ancora restano a guardare , far sì che la profezia scolpita sul monumento della piazza , sia per tutti la verità di domani .
Il primo incontro di quei due ( Fortebraccio , 1982 )
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Mercoledì abbiamo scritto il nostro solito corsivo comparso ieri dedicato al segretario del PSDI , on. Pietro Longo , rientrato dalla Cina , dopo aver visto che " L ' Umanità " , organo del partito socialdemocratico , non recava l ' intervista a Longo , promessaci da un anonimo collega che , curioso di " conoscere i particolari dell ' interessantissimo viaggio " , non se la sentiva di " disturbare " il suo supremo dirigente e si proponeva di interrogarlo più tardi . Ma neanche ieri l ' intervista è apparsa e poiché nel PSDI c ' è una " talpa " , noi ora siamo in grado di affermare che Longo in Cina non c ' è mai stato e che lunedì , passando per Fiumicino , arrivava da Grottaferrata . Temperamento intrepido , viaggiatore instancabile , non è la prima volta che Pietro Longo si allontanava per luoghi lontani : al suo partito ricordano ancora quella volta , molti anni fa , che andò fino a Genzano , dove del resto nessuno lo vide . Rientrato col favore della notte , si rimise subito al " suo tavolo di lavoro " , presso la sede del PSDI , rimanendovi per ben due giorni intento a sbrigare pratiche urgenti , tanto è vero che dall ' anticamera giungeva il suono sibilante di un ininterrotto russare . Segno inconfondibile , per i suoi intimi , che il segretario pensa , il letargo essendo del tutto simile , nei socialdemocratici , alla attività . L ' altro ieri , infatti , " L ' Umanità " recava in prima pagina , con grande rilievo , questa notizia : " Cooperatori del PSDI - domani da Longo " , lasciando intendere che tutti insieme avrebbero fatto una bella dormita e ieri , sempre il medesimo quotidiano e sempre inquadrato , in prima pagina , portava questo titolo : " Problemi della Sardegna - all ' attenzione di Longo " , il che ci conferma che la cosa è come immaginavamo rilevante e memorabile , essendo difficilissimo ottenere che il massimo esponente socialdemocratico ( escluso il sen. Saragat che fa la regina madre ) abbandoni anche per brevi istanti i suoi studi prediletti , consistenti nella lettura delle annate della " Settimana enigmistica " . Speriamo che abbiate notato che l ' organo del PSDI , conscio dell ' importanza storica dell ' evento , ha pubblicato la foto dello " scambio di vedute " tra Longo e Puletti , da non confondersi col loro primo incontro , che avvenne parecchi anni or sono a Frascati . C ' era lì Ruggero Puletti al caffè e si gingillava con un cucchiaino , ciò che mise in sospetto il segretario del PSDI sulla natura spontaneamente socialdemocratica dello sconosciuto . Ma per essere più sicuro Pietro Longo gli chiese : " Lei che cosa fa ? " " Niente " , rispose l ' altro senza esitare . Allora fu chiaro che un vice segretario così i socialdemocratici non lo avrebbero trovato mai più .
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Il sorgere e lo sviluppo di partiti politici in Italia , dopo il soffocamento brutale applicato dal fascismo , rivela la volontà di costruire una nuova struttura sociale facendo esperienza di tutti gli errori che sono stati commessi e fra questi , fondamentale quello della guerra . Ogni politica è un sistema di dottrine : e la loro applicazione . Dunque , ogni politica si basa su una visione di vita e quindi su premesse morali ; ed è inutile la formulazione di programmi politici ed economici se manchino le basi morali su cui questi possano sicuramente appoggiarsi . L ' attuale problema politico italiano è , per conseguenza , prima di tutto e soprattutto , un problema di visione morale ; in termini astratti intellettuali , il problema di quale concezione morale debba considerarsi l ' impulso vitale alla ricostruzione . L ' attuale guerra è una guerra religiosa ; da una parte , il tentativo d ' imporre il dominio a popoli che dovrebbero essere ridotti in una forma di schiavitù appena larvata ; dall ' altra , la volontà per il trionfo della libertà umana . Ma quest ' ultima per cui combattono le Nazioni unite può realmente esistere solo in una concezione antimaterialista : più esattamente , in una concezione religiosa della vita . Questo concetto è familiare a tutti gli italiani i quali , nella quasi totalità , sono cattolici . Il Cattolicesimo è così legato con la storia d ' Italia che sarebbe necessario un tremendo , per quanto inutile , sforzo a chi volesse concepire una storia del nostro popolo ignorando la forza vitale della Chiesa . Con ciò , non pensiamo affatto , in rapporto al futuro , a programmi politici che , per loro natura , sono empirici e mutevoli . Ripetiamo invece che la visione di vita della Chiesa è la stessa del popolo italiano e che nessun partito politico italiano che intenda compiere opera di ricostruzione può ignorarla e , meno ancora , combatterla . A che cosa i popoli aspirano ardentemente ? Alla pace . Perché la guerra si è scatenata sull ' umanità ? Per l ' irrisione da parte dei nazisti ai principii morali sempre proclamati dalla Chiesa . Dietro la macchina bellica , ora in via di sgretolamento , della Germania , si trova l ' anticristianesimo di Rosenberg e degli altri dottrinari pagani nazisti . La pace , anche se duramente conquistata , e la libertà umana sono doni che ogni cristiano invoca da Dio . Ma una volta riconosciuto sinceramente questo valore religioso della pace , ch ' è possibile solo col rispetto della libertà , è necessario essere conseguenti , avere il coraggio morale di altre inevitabili affermazioni . La libertà è possibile solo nell ' ordine ; perché solo l ' ordine limitazione volontaria della libertà individuale garantisce la libertà a tutti e impedisce il dominio di una classe sociale , qualunque , questa possa essere . Nell ' ordine il nucleo fondamentale della società , la famiglia , trova la sua garanzia di esistenza e le condizioni necessarie al suo sviluppo . Come pure , è nell ' ordine che si trova la garanzia per la risoluzione dei grandi problemi sociali ed economici . Ad alcuni lettori , quanto si è detto può sembrare reazionario . Ma la realtà è proprio l ' opposto . Non si dimentichi che le grandi rivoluzioni dell ' umanità sono proprio la conseguenza diretta della applicazione di principii cristiani . Oggi stesso , e per limitarci al settore economico , non esiste nessuna concezione politica nemmeno quella comunista che sia così profondamente rivoluzionaria come quella proclamata dalla Chiesa col principio dell ' equo salario familiare : concezione che , partendo dal rispetto della libertà individuale e della realtà della famiglia , sconvolge i canoni di qualsiasi dottrina economica che , in una forma o nell ' altra , si basavano sul criterio materialistico della produzione . Crediamo inutile insistere su concetti , anzi , su sentimenti che sono innati nel nostro popolo . E quale prova migliore , del resto , della forza vitale della Chiesa che quella data dalla Chiesa stessa in questi tempi tragici per la nostra patria ? Quando la pace verrà ripetendosi il miracolo della Resurrezione dell ' umanità risorta dai suoi errori e dalle sue colpe sarà possibile conoscere completamente l ' azione di carità compiuta ogni giorno dalla Chiesa per mezzo dei suoi sacerdoti . Azione patriottica , azione sempre rischiosa e che in più di un caso ha portato al martirio . Coloro che l ' hanno compiuta . I tedeschi non hanno esitato a fucilare sacerdoti che hanno esercitato la virtù della carità . Il popolo italiano , quando avrà riconquistata la sua indipendenza e la sua libertà , non potrà dimenticare , dovrà seguire per la sua salvezza gli stessi principii di coloro che hanno compiuto il loro dovere di sacerdoti . Sul piano empirico , in Italia vi saranno è necessario che vi siano , diversi partiti politici . Ma la visione morale , se il nostro Paese non vuole rinnegare la sua civiltà ( e per sostituire che cosa ? ) dovrà essere quella che la Chiesa ha sempre proclamata e che , ogni volta che si è realizzata , è stata una benedizione per i popoli .
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RIVA DI TRENTO , 24 . - È Gavroche che vi manda questa cartolina illustrata : il Lago Azzurro , il vaporetto a ruota , le bandiere che squillano , la torre dell ' Orologio e le montagne a picco sulle case . Nella tappa alpina che , da Schio , ci ha portato a Rovereto , il nostro angelo ci ha detto : « Vi seguirò anche in Lombardia , ma dove troveremo più queste montagne , questo cielo limpido , questi fiori ? » . E Fortini , che aveva rinunciato al suo spirito di campione , pur di godersi il paesaggio , al Pian delle Fugazze si è fermato ed ha recitato Rio Bo , la piccola e cara poesia di Palazzeschi . Si era fatto , intorno , un piccolo uditorio di ragazzi che lo hanno applaudito . Intenerito , il nostro pilota si è messo a dispensare cartoline de " l ' Unità " , ed anche il prete del campeggio ha avuto la sua per scrivere , a casa , ricambiando il dono con una immaginetta di San Cristoforo , protettore degli automobilisti e dei carovanieri . Terminata questa breve cerimonia e salutati tutti i villeggianti , ci siamo perduti all ' orizzonte della discesa . A Riva , entrando nel cielo del Trentino , là dove il Sarca s ' appiglia agli ultimi ciottoli della riva prima di perdersi nel lago , Gavroche si è sbottonata la camiciola al vento , che gliel ' ha subito gonfiata , lasciandola apparire nel cielo come una vela . È stata la prima volta che tutti hanno potuto vederlo . E una nuvoletta gli si è accostata al piede per dargli il benvenuto e il capitano di un battello , con la barba e i bottoni d ' oro come un eroe di Verne , ha dato fiato alla sirena per dare l ' annuncio . Arcadio Venturini , il pallido compagno di Arco che imbianca e dipinge le case del suo paese , era un altro angelo di questa terra che ci veniva incontro a salutarci . E , con la debole voce di malato , ci diceva la sua volontà di vivere e di lottare per il Partito , come aveva sempre fatto sin da ragazzo . Con lui era la compagna Rita Frapporti , che aveva abbandonato il suo allegro negozio di chicche e di dolci per venire incontro a " l ' Unità " . La Rita è tutta sale e pepe , nessuno riesce a sfuggire alla sua tenacia di strillona e di amica della nostra stampa . E Clari , il piccolo orologiaio con la sua faccia di bambino , poteva dare finalmente a Fortini una diagnosi definitiva sulla vaporiera che egli porta al polso , giudicata inguaribile senza rimedio . Clari si batte per la organizzazione come un vecchio militante e abbandona spesso il suo banco di artigiano per la Sezione . E Guglielmina Righi , allegra come una ragazza , e la Vittoria Confalonieri , specialista per bambini , e anima del Partito non soltanto a Riva , ma in tutto il Trentino , e suo marito Dario , anche lui medico ad Arco e barbuto come un cospiratore , e Baroni che aveva ancora alle tempie il lauro del suo dottorato : tutti gli attivisti della Sezione più organizzata e più viva della provincia ci erano intorno e mettevano fra le braccia de " l ' Unità " un mazzo di garofani rossi . In carovana siamo andati a San Giacomo , dove i bambini si chiedevano : « Quanto costa il cinema ? » e non credevano ai propri occhi nel sentirsi invitati a seguirci in piazza , a Varone , ad Albola , dove i ragazzi ci salutavano col pugno chiuso . « Mancano molti giovani compagni che sono al campeggio sull ' Adamello - mi diceva Clari - sono pieni di iniziativa e di nuova volontà . Facciamo molto affidamento su loro » . Con Baroni , prima di andare in piazza per il comizio , sono andato a trovare il prof. Righi , che mi voleva conoscere . Era a letto , questo vecchio e caro uomo che lotta per il socialismo e che ha passato la sua vita in mezzo ai ragazzi . Non avrei mai creduto di trovare in lui anche un grande amico della poesia e un ' anima così pronta ai ricordi e alle emozioni . Abbiamo parlato di Firenze , della " Voce " alla quale egli fu vicino e collaborò , di Campana e Bastianelli , dei nostri giornali : un uomo così informato e così colto era anche modesto e paziente al gesto della mano con cui sempre accarezzava la coltre mentre conversava . Ecco : nella dolce e azzurra provincia d ' Italia ci sono uomini così buoni e così attenti alla vita di tutti , come in fondo alle vie colorite dagli alberghi e dai bazar vi sono le vecchie piazze cariche di storia da cui il nostro Partito parla ed annuncia l ' avvenire . Nella piazza 3 Novembre , raccolta fra le case e stipata di folla , la dolce città di Riva , cinta dal silenzio delle acque e delle montagne , ci ha veramente ascoltato col cuore . E una bambina ci ha offerto arance e limoni della riviera , un ragazzo il cavalluccio di legno dedicato ad un bambino povero di Milano , i partigiani un libro che racconta la loro storia . Siamo quasi al termine di questo nostro viaggio , nel Veneto , ma il ricordo dei compagni e degli amici di Riva ci accompagnerà sempre . Siamo stati per un giorno in una famiglia , e abbiamo conosciuto uomini e donne così semplici che vorremmo poterli incontrare sempre per riconoscere salva ed incorrotta la vita che i viaggiatori annoiati e i villeggianti apatici non sanno come corrompere e minacciare ancor di più . È stato lungo il congedo : Arcadio Venturini era pallido ed emozionato , ma la sua mano era forte , la sua voce sicura , nell ' alzare il piccolo bicchiere di vino rosso alla gloria del nostro giornale , alla fortuna del Partito e dell ' Italia . Egli vedeva le grandi e bianche Case del Popolo affrescate con le sue mani e salutate dal suo canto . Guglielmina applaudiva strepitosamente come una scolaretta e Clari , finalmente , conveniva che ci sono orologi che battono più presto il tempo sul pulpito stesso del cuore . Così era consolato anche Fortini , il quale vuol bene alla sua vaporiera che porta al polso , per lo meno quanto all ' omnibus della carovana . Gavroche , zitto zitto , se ne era andato sull ' Adamello a trovare i ragazzi del campeggio . A mezzanotte lo abbiamo visto ritornare in Sezione con la camicia carica di stelle alpine .
Succede nella buona borghesia ( Fortebraccio , 1982 )
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La signora Ada Manzi ci scrive una lettera da Milano e non aggiunge né il suo indirizzo né altre indicazioni che ci permettano di individuarla con precisione . Ma non importa , ciò che conta essendo il contenuto della sua missiva con la quale ci rimprovera in termini sostanzialmente cortesi ma vivaci di dire " sempre male " dei diplomatici italiani , come se l ' essere " in carriera " ( la signora Manzi deve sapere bene che così si esprimono i francesi , i quali chiamano , se non sbagliamo , la professione diplomatica per antonomasia " la carrière " ) non fosse una " ambita distinzione " che merita " un particolare rispetto " . E la lettera termina curiosamente così : " Credo che per una ragazza della buona borghesia sarebbe un piacere e un onore sposare un promettente diplomatico " . Gentile signora , ci consenta di dividere questa nostra risposta in due parti : una seria e una scherzosa . Cominciamo dalla seria . Ciò che vale e quale autonomia abbia la diplomazia italiana attuale ( ci riferiamo , naturalmente , ai suoi supremi responsabili ) lo si vede ogni giorno e ogni giorno , si può dire , lo ha segnalato il PCI e , su questo giornale , il nostro condirettore Ledda , con gran copia di argomenti e con singolare bravura . Non avremmo dunque bisogno di aggiungere da parte nostra una sola parola , se non fosse per notare che il nostro ministro degli Esteri lo abbiamo e solo visto sorridere . Ma quando fa il cattivo quello lì ? E quando è che gli viene in mente che sarebbe pur bello prendere una posizione coraggiosa , per primo , invece di dire " sì " o " no " ( sempre sorridendo ) solo quando gli altri lo hanno già detto da giorni o addirittura da settimane ? Ma si limiti soltanto a considerare la questione del gasdotto siberiano , la cui installazione , a detta di tutti , è nell ' interesse del nostro Paese . Ebbene , sono già quattro volte ( se non sbagliamo , per difetto , i conti ) che ci prendiamo una " pausa di riflessione " . Abbiamo un governo di pensatori o di politici ? E lei se lo figura Kant che si prendeva le " pause di riflessione " ? E durante le " pause " che faceva , ronfava ? E ora ci lasci dire , cara gentile Signora , che ci ha fatto ridere la storia della ragazza della " buona borghesia " per la quale sarebbe un " onore " sposare un diplomatico . Sa perché abbiamo riso ? Perché proprio recentemente un amico ci raccontava che i genitori , alti borghesi , di una giovane ragazza hanno ( vittoriosamente ) osteggiato il matrimonio della figlia con un giovane diplomatico , sostenendo che si sposta troppo spesso e che bisogna ogni volta tirarsi dietro l ' argenteria . Ecco come può naufragare un grande amore tra i " buoni borghesi " . Dica lei : non è meglio stare con i metalmeccanici ?
StampaQuotidiana ,
Un anno fa l ' Italia dichiarava guerra alla Germania . Le catene che ci avevano trascinato alla catastrofe , venivano così definitivamente infrante , ma era questo , soltanto il primo , e tardivo , passo sul campo faticoso della rinascita e della ricostruzione . L ' avvilimento e la confusione dominavano larghi strati della Nazione , mentre le forze di avanguardia non riuscivano ancora a determinare l ' azione del governo . E con profonda diffidenza venivano seguiti nel campo internazionale i primi ed incerti sviluppi dell ' Italia libera , poiché la rottura col passato rimaneva ancora , in misura troppo larga , affermazione di principio , di scarsa fecondità sia sul terreno nello sforzo militare , che su quello dell ' epurazione e della ricostruzione di una vita libera nella nuova democrazia . Attraverso il dolore e la tragedia di tutto un popolo , un profondo processo di rinnovamento si andava operando nell ' Italia ancora occupata e sotto la guida della classe operaia questo processo di rinnovamento si realizzava in una più decisa volontà di lotta per l ' indipendenza e la libertà . Ma il soffio purificatore di questa lotta di liberazione non trovava ancora in sé le forze per giungere oltre Cassino e oltre il Garigliano . In questa situazione stagnante , da cui premono miasmi di oscure forze reazionarie , nella quale si disegnano basse manovre di profittatori e di opportunisti , giunge la prima parola chiarificatrice : giunge dall ' Unione Sovietica colla dichiarazione sull ' Italia del comunicato conclusivo della Conferenza di Mosca . Un nuovo orizzonte si apre per l ' Italia un orizzonte di libertà e di dignità attraverso l ' epurazione e la democrazia . Ma sul popolo dell ' Italia libera grava ancora la lunga eredità di sfruttamento economico , sociale e politico , un ' eredità che pesa come una palla di piombo al piede della nuova democrazia . E a questa eredità si aggiunge la miseria materiale e morale di un popolo sfruttato da vent ' anni di fascismo e colpito nelle sue migliori energie dalla sconfitta nella quale il fascismo l ' ha trascinato . Ma non basta indicare al popolo dell ' Italia libera gli orizzonti e le vie del riscatto politico e morale ; occorre aiutarlo a superare il punto morto nel quale è stato cacciato , occorre intervenire direttamente . E ancora una volta l ' aiuto viene dall ' Unione Sovietica : è il riconoscimento del Governo Italiano da parte dell 'U.R.S.S . Si può ormai uscire dal punto morto e in una situazione così modificata , può inserirsi ampia e vigorosa l ' azione del Partito Comunista , del Partito della classe operaia e del popolo tutto . Avanguardia organizzata della classe operaia , il Partito Comunista esprime nella sua sensibilità ai problemi ed alle sofferenze di tutto il popolo , la coscienza nazionale della classe operaia . È quella la coscienza attraverso la quale il proletariato trova nell ' alleanza con le masse lavoratrici del Meridionale la unica e naturale conclusione dell ' antico e sempre rinnovantesi problema meridionale . E l ' intervento del Capo del nostro Partito , l ' intervento di Palmiro Togliatti segna il superamento del punto morto : si costituisce il primo Governo di Unità Nazionale , un nuovo impulso è dato alla vita dell ' Italia libera : mentre la scena politica viene sgombrata da uno sterile assenteismo , nel quale rivivevano le peggiori tradizioni della vita politica italiana . Con nuova sicurezza si può ormai procedere verso la democrazia in un ' Italia che va liberandosi delle scorie del suo passato . I piani di Teheran si sviluppano e si realizzano con ritmo grandioso ed irresistibile : Roma è liberata . E la nuova atmosfera di sicurezza e di vittoria suscita nuovo vigore e nuove energie in tutte le forze progressive : a Roma libera si forma il nuovo Governo Democratico Nazionale , nel quale direttamente si esprimono le migliori forze della Nazione Italiana , protesa , attorno al Comitato di Liberazione Nazionale , nella lotta per la vita e la democrazia . L ' Italia ha conquistato all ' interno le premesse per la sua ricostruzione . Mentre nell ' Italia ancora occupata si sviluppa sempre più ampio il moto insurrezionale , nell ' Italia libera si inizia , conscia delle sue responsabilità e dei suoi compiti , una nuova vita politica . Così , dinanzi al superbo spettacolo di un popolo che , nelle più difficili condizioni , lotta contro l ' occupante , dinanzi alla prova di maturità e di saggezza politica dell ' Italia libera , cominciano a cadere le diffidenze che , nel campo internazionale , si nutrono verso l ' Italia . Così , lottando per la sua libertà , fondando sulla democrazia il suo Governo , il popolo italiano dimostra di accettare e di riconoscere , nel loro contenuto progressivo , le condizioni internazionali che sono alla base di ogni feconda opera di ricostruzione . Il primo anno della nostra guerra alla Germania è compiuto . È stato un anno ricco di feconde esperienze e di travagli che ci hanno fatto più maturi . Sulle soglie del nostro secondo anno di guerra noi possiamo guardare con fiducia al nostro futuro , al futuro dell ' Italia . È non solo a quel futuro che si compierà con l ' imminente vittoria sulla Germania , ma a quel più ampio futuro in fondo al quale scorgiamo una nuova Italia felice nel libero e fecondo lavoro di pace . La lotta di Liberazione nazionale , l ' opera immane della ricostruzione : questa è la via che dobbiamo percorrere per conquistare , per avvicinare questo futuro . È un cammino faticoso : il tedesco accampa ancora sulle nostre terre e strazia la vita delle nostre famiglie e distrugge le ricchezze che il lavoro del popolo italiano ha accumulato nei secoli . E poi ricostruzione , delle nostre industrie e delle nostre comunicazioni , ricostruzione delle nostre città e del patrimonio delle nostre campagne . È questo , della ricostruzione , un compito colossale . E a risolverlo non varranno abilità dialettiche o ambiziosi piani fantasmagorici : occorreranno milioni e milioni di giornate di duro lavoro , occorrerà chiedere alla Nazione tutta uno sforzo immane . E perché la Nazione si impegni veramente in questo immane sforzo , occorre che ogni Italiano partecipi , con piena coscienza , alla fatica comune . La libertà nella democrazia progressiva , la iniziativa larga e feconda delle masse popolari , l ' autogoverno del popolo che venga a garantire fecondità ed efficacia al lavoro di ciascuno nell ' interesse di tutti : ecco le condizioni della vittoria nella battaglia della ricostruzione . Il contadino deve affrontare i problemi del suo villaggio , l ' operaio deve affrontare i problemi della sua fabbrica , ogni Italiano deve affrontare e saper risolvere nel quadro degli interessi nazionali il problema specifico che lo tocca da vicino , il problema dalla cui soluzione dipende il miglioramento della sua vita e l ' aumento del suo benessere . La via che conduce alla nuova Italia , che si inizia oggi nel travaglio insurrezionale ; è una via fatta del lavoro concreto di ogni giorno , del lavoro concreto di ogni italiano e su questa via marcerà la classe operaia , classe di Governo , conscia che soltanto così essa potrà realizzare nella democrazia progressiva la sua funzione d ' avanguardia , la sua funzione nazionale . E questa via è la via delle Nazioni Unite perché , soltanto attraverso la soluzione dei nostri problemi , nel concreto lavoro di ricostruzione , l ' azione del popolo italiano potrà coordinarsi agli sforzi di tutte le Nazioni civili per la conquista di una nuova era idi progresso sociale ed economico . Così dal contributo che risolvendo i nostri problemi potremo dare alla ricostruzione mondiale , dipenderà la posizione dell ' Italia , nel mondo e l ' entità degli aiuti che ci verranno accordati . Questo è l ' insegnamento che noi possiamo trarre da questo primo anno di lotta per il nostro riscatto ; questo è l ' insegnamento che ci viene dal blocco progressivo delle Nazioni Unite , dall ' Unione Sovietica , che non solo dà il massimo contributo alla vittoria , ma colla sua larga azione politica e diplomatica dà un decisivo contributo allo sforzo dei popoli che , come quello italiano , faticosamente si conquistano un avvenire di libertà e di democrazia .
StampaQuotidiana ,
Gavroche , prima di prendere il volo , l ' ha fedelmente trascritto . E intanto si preparano altri giri nella Lombardia e nell ' Emilia Qui , sotto la pioggia , e nel vento d ' una giornata quasi autunnale , il " Giro del Veneto " ha ripiegato le tende . Gavroche fradicio d ' acqua , intirizzito nella sua camiciola , s ' è fatto accendere il fuoco da Fortini per scaldarsi i piedi . Salendo da Riva , a Trento c ' eravamo fermati nella mattinata per salutare Giorgio e Visentini che lavorano in Federazione e per portarci sul mezzogiorno a Gardolo , alla mensa degli operai della Caproni . L ' ultimo giorno d ' una lunga festa era già così triste che proprio non ci voleva l ' autunno a salutarlo sconsolatamente . Ho chiesto al nostro angelo : « Conosci Gassler ? » , « chi è , un nazista ? » , mi ha risposto . « Presso a poco - gli ho dovuto precisare - è il vescovo di Bressanone . E del principe - vescovo Ferrari non ne hai mai sentito parlare ? Perché non vai a trovarlo ? » . Gavroche non se l ' è fatto ripetere due volte e ha preso subito il largo . « Finirà che lo perderemo di vista per sempre - brontolava Fortini - e sia ben chiaro che io senza angelo non viaggio più » . A Bolzano , prima di entrare in città , siamo andati incontro agli operai della zona industriale , alla Lancia , Ina Montecatini , Feltrinelli , Viberti . Fortini ha alzato gli altoparlanti , ha dato una pulitina ai vetri della libreria e ha messo il disco di Bandiera Rossa . Gli operai che salutavano la macchina e le bandiere de " l ' Unità " finalmente lo hanno fatto sorridere . In Federazione l ' angelo ci aspettava di già . Era apparso all ' improvviso nella stanza di Foco e s ' era presentato come annunciatore della carovana . Quando mi ha visto entrare , mi è corso incontro agitando un foglio di carta . « Ho fatto buona caccia - mi ha detto - l ' ho trovato sul tavolo del principe - vescovo che s ' era addormentato » . Sul foglio di carta c ' erano domande e risposte d ' uno strano questionario . Le domande erano state formulate dal principe - vescovo di Trento e le risposte scritte in bella calligrafia da un parroco della grande Diocesi , che , come si sa o come non si sa , cura anche le anime di una parte dei bolzanini . Il principe - vescovo domanda : « Esistono nella parrocchia associazioni sportive senza colore o politiche ? » . Il parroco risponde : « Esiste un ' associazione calcistica la quale per mezzo di inviti a giocatori d ' altri paesi e per i suoi stessi viaggi in altri campi reca nocumento alla gioventù cattolica » . Il principe - vescovo domanda : « Quale orientamento esiste in generale nell ' ambito della parrocchia ? » . Il parroco risponde : « Esiste in parte un forte materialismo che ostacola la cura delle anime . In alcuni reduci la fiducia nel parroco lascia a desiderare » . Il principe - vescovo domanda : « Quali sono i rapporti del medico comunale col parroco ? » . Ed il parroco risponde testualmente : « Ottimi nei casi di pericolo di morte dei parrocchiani . Il medico avvisa subito il parroco » . Il principe - vescovo domanda ancora : « Quale è il modo di vestire ? Esiste spirito di imitazione ? Ci sono uomini che lavorano senza camicia ? » . Il parroco si affretta a rispondere : « Le donne e le ragazze si vestono secondo la moda . Ci sono casi singoli di uomini i quali in presenza del sesso femminile lavorano nei campi senza camicia » . Il principe - vescovo vuol sapere : « Come si fa sentire lo spirito materialistico e come si cerca di superarlo ? » . Il parroco risponde : « Le conversazioni dei parrocchiani si riferiscono quasi esclusivamente al lavoro e al guadagno . Il problema religioso lascia molti indifferenti » . Il principe - vescovo vuol toccar con mano e chiede : « Esistono stabilimenti balneari misti e liberi ? » . Il parroco risponde : « Non ci sono stabilimenti balneari . La gente utilizza per i bagni il lago di Monticolo , il lido di Bolzano e la fossa dell ' Adige . Questo contribuisce a ridurre il senso del pudore » . Il principe - vescovo pone l ' ultima domanda : « Le persone dirigenti collaborano con le organizzazioni parrocchiali ? » . Ed il parroco forse s ' è giocata la carriera nel rispondere : « Purtroppo le persone dirigenti non collaborano con le organizzazioni della parrocchia perché sono stizzite dalla guerra e dalle conseguenze » . Mentre leggevo Gavroche mi fissava e alle spalle Fortini pescava col naso qualche parola per curiosare anche lui . « Un bel documento - ho detto al mio angelo - e tu che sei fatto d ' aria e di luce e che guardi con tanto amore alle chiesine poggiate sui prati e ai campanili che fanno din - don , avresti mai immaginato un principe - vescovo che vuol mettere gli occhi e le mani ovunque sulla vita e sull ' animo dei suoi fedeli spiandoli e censendoli come un inquisitore ? » , « Vedi - gli ho spiegato ancora - Tu e io forse non immaginiamo nemmeno come questo documento segreto insieme con tanti altri servirà un giorno agli storici che dovranno giudicare il nostro tempo . Hai reso un grande servigio al giornale . Questa sera ti premierò in pubblico . Che cosa vuoi ? Una medaglia , una chicca , un bicchiere di nettare , un viaggio di piacere a Roma , perché tu possa finalmente andare a vedere quel ponte che è carico d ' angeli che ti somigliano ? » . « Voglio venire con voi anche in Emilia , anche in Piemonte , anche in Liguria , vi seguirò sempre , vi seguirò sempre » , si è messo a strillare . Fortini aveva aperto le braccia e stringeva già Gavroche sul suo petto baciandolo . S ' è destato alle nostre risate . Da qualche minuto , senza accorgersene , baciava soltanto le sue mani . Gavroche se l ' era squagliata . Pioveva sempre su Bolzano e nella piazza Matteotti , al centro del quartiere popolare , il bravo compagno Lotti stava già approntando gli altoparlanti e il cavo delle luce per il cinema . I compagni della Federazione giovanile , Fambri , Storti , Garau , Soppelsa , mi mostravano il primo numero del loro giornaletto ciclostilato dove mi avevano raffigurato nelle vesti del degnissimo e nobile animale che mi somiglia . Anche la piccola Evelina metteva ridendo il dito sulla figuretta e la Renza era alle prese col telefono che da tre ore e più mi faceva penare . Foco era di malumore , guardava ai vetri il cielo chiuso carico di pioggia . « Sarebbero venuti migliaia di operai - diceva - ma credo che non ci sia nulla da fare . Dovremo rinchiuderci in casa e farli venir tutti qui » . Siamo andati in piazza ad invitar compagni e cittadini . Sotto i portici erano già in molti ad aspettare . Strette di mano , qualche brindisi in piedi al banco della mescita . « Facciamolo in piazza anche se diluvia » , dicevano , persuasi tuttavia che con quel tempo non c ' era più nulla da sperare . Ma nella Federazione ci siamo ritrovati lo stesso in tanti . E Foco ha parlato offrendo a " l ' Unità " un pannello scolpito dagli artigiani della Val Gardena e raffigurante alcuni giocolieri . « Questi sono giocolieri veri - egli ha detto - ma i giornalisti e i mestieranti della stampa avversaria che fanno i giocolieri non riescono mai a farsi prendere sul serio , nemmeno da se stessi » . Tutta l ' Italia era rappresentata in quella sala gremita fino all ' inverosimile : calabresi , siciliani , napoletani , romani , toscani , settentrionali d ' ogni regione mi salutavano e si facevano conoscere ognuno coi propri dialetti . E non c ' è stato forse congedo migliore dal Veneto che questa presenza di tutta l ' Italia operaia nella famiglia del nostro Partito , lassù , nella sala della Federazione di Bolzano . Arrivederci a tutto il Veneto , a tutti i compagni e gli amici incontrati , alle donne che ci hanno sorriso con fraternità e ai bambini che hanno voluto baciarci . Arrivederci a voi , compagni di Bolzano che per ultimi mi avete stretto la mano , a te , Foco , a te , Arona , a te Fambri , a te Bruna Finotti , che mangi la tua zuppa di latte bianco allo stesso tavolo dove hai lavorato per tutto il giorno .
Il solo ( Fortebraccio , 1972 )
StampaQuotidiana ,
Se i nostri lettori ci consentono una annotazione strettamente personale , diremo che la rinuncia di Raffaele Mattioli alla presidenza della Banca Commerciale ci ha fatto piacere , perché la sua presenza - e quale presenza - nel mondo della finanza e degli affari ci ha sempre procurato perplessità e imbarazzi non lievi . Ogni volta che affrontavamo lor signori ( e ci è accaduto spessissimo ) , giudicandoli rozzi e rapaci , insensibili e gretti , un nome si affacciava a disturbare , per così dire , la facile globalità della nostra diagnosi : « E Mattioli ? » . Potevamo non tener conto di quest ' uomo e confonderlo grossolanamente nel mucchio ? Adesso lor signori hanno perduto il loro alibi più scintillante , la loro irripetibile eccezione . Basta che poniate mente a quello che molti giornali hanno chiamato domenica il « cambio della guardia » alla COMIT . Escono con Mattioli la cultura e l ' ironia , entrano con Stammati la burocrazia e l ' ossequio . Alle lettere subentrano le circolari . Lor signori perdono un discendente di Voltaire e acquistano un parente di Oronzo E . Marginati . Mandando al posto del presidente che esce questo suo successore insignificante e smorto come la pagina di un registro , la DC , e per essa il ministro Colombo , compie un altro passo verso quell ' arretramento a destra che è , prima ancora che una operazione politica , una scelta culturale . Il ministro del Tesoro si è finalmente liberato di un uomo come Mattioli , che mentalmente , quando lo guardava , gli faceva spallucce , e ha mandato al suo posto un funzionario per il quale , se esistesse lui solo , la parola « fantasia » potrebbe scomparire dai dizionari , e nel cui orizzonte poetico i soli uccellini che volano sono quelli che per innumerevoli anni ha segnato veloce con la matita accanto alle cifre che « spuntava » con meticolosa inutilità . Abbiamo letto domenica molte prose apologetiche dedicate a Raffaele Mattioli , ma nessuna gli ha riconosciuto un merito che ci sembra specialmente invidiabile : egli è il solo italiano vivente che l ' on. La Malfa , sgridatore interplanetario , non abbia mai osato sgridare . Eppure Mattioli , per lunghi anni , si è scaldato La Malfa in seno , ma non appena si è accorto che era giunto a cottura , lo ha mandato a sfogarsi tra noi . Ecco un capolavoro ironico di Raffaele Mattioli . Gli auguriamo di seguitare a goderselo per moltissimi anni .
StampaQuotidiana ,
Alle armi ! Al combattimento ! Ma oggi non è il momento , per noi dei territori ancora occupati dai nazi - fascisti , di discutere dei problemi della ricostruzione . Qui , oggi , come dice il compagno Ercoli , « il compito che si pone a tutti i comunisti , a tutti gli antifascisti e a tutti i patrioti italiani , è di organizzare , senza esitazione , senza ulteriori indugi , l ' insurrezione generale di tutto il popolo , nelle città e nelle campagne , per cacciare gli invasori tedeschi , distruggere le truppe di occupazione hitleriane e scacciare senza pietà i traditori fascisti che sono al loro servizio » . Questo vuol dire che dobbiamo smontare , colla più grande energia , i piani militari e politici dei fascisti , sventare ogni loro manovra contro l ' insurrezione nazionale , smascherare ogni loro tentativo di mimetizzazione , sotto qualunque colore si presenti . La lotta contro i fascisti , i loro agenti , i loro complici , comunque si mascherino , dovunque si nascondano , deve essere condotta colla più grande decisione . Nelle campagne , lotta a fondo contro gli ammassi fascisti ed i loro agenti , contro le commissioni di requisizione ; contro i podestà ed i segretari comunali zelanti servi dei fascisti ; lotta a fondo contro i proprietari terrieri ed i padroni che abusano della situazione per infierire contro i lavoratori e che non sentono il dovere della solidarietà nazionale . Lotta armata contro i tedeschi e i fascisti che rompono gli argini , allagano i campi , distruggono l ' opera secolare di bonifica e di miglioria agraria . I fascisti ed i nazisti , scoprendo i loro vandalici piani di distruzione e di affamamento del popolo , vogliono , quest ' anno , impedire le semine . Si devono difendere le semine colle armi alla mano . Quest ' anno si semina per il popolo e per la vittoria . Si è seminato perciò largamente , intensamente , colla massima cura . Nelle città : lotta a fondo di tutta la popolazione per gli alimenti , il sale , i grassi , il carbone , la legna a tutti . Lotta a fondo nelle officine , per gli aumenti dei salari , per la distribuzione dei viveri agli operai , per la protezione della libertà dei lavoratori . Fermate di lavoro e dimostrazioni di strada , scioperi locali e scioperi generali per tutte queste rivendicazioni , condotte con la protezione e coll ' appoggio delle organizzazioni militari e armate devono segnare la via dell ' insurrezione , preparare il grande sciopero generale insurrezionale , che coronerà l ' assalto finale e vittorioso . Nelle città e nelle campagne , dovunque vi sia un presidio , un deposito , un punto interessante la resistenza e la guerra nazi - fascista , deve essere portata la guerriglia partigiana , il colpo di mano audace , l ' attacco distruttore , l ' occupazione e la liberazione da parte delle formazioni patriottiche . Solo così noi assolveremo i compiti fissatici dal compagno Ercoli . « Trascinare al combattimento tutte le forze popolari , antifasciste e patriottiche che sono strettamente unite e che sempre più dovranno essere unite nel grande movimento dei Comitati di Liberazione . Mettetevi alla testa degli operai , dei braccianti , dei contadini , dei giovani , delle masse della piccola e media borghesia delle città . Paralizzate collo sciopero e coll ' azione di massa tutta la vita del paese alle spalle degli eserciti hitleriani in ritirata . Attaccate questi eserciti , i loro distaccamenti , i loro trasporti con tutti i mezzi e con tutte le armi . Che i distaccamenti armati moltiplichino le loro forze e si mettano alla testa dell ' insurrezione popolare nelle città e nelle campagne . « Distruggete fisicamente i fascisti ; spezzate il loro apparato di oppressione del popolo ; prendete nelle vostre mani città e regioni intere ove darete vita a organi di potere popolare , fondate sull ' unità e sulla disciplina di tutte le forze antifasciste e nell ' appoggio di tutte le grandi masse . Date alle forze alleate tutto l ' aiuto di cui hanno bisogno per avanzare sempre più rapidamente verso la vittoria definitiva ; stringetevi attorno al Governo democratico che la nazione si è data e che , con sempre maggiore energia , conduce e condurrà la lotta per l ' annientamento del fascismo , per la partecipazione dell ' Italia alla guerra , per soccorrere i bisogni del popolo . « Da un capo all ' altro dell ' Italia occupata risuoni un grido solo : alle armi , al combattimento tutti i figli del popolo per la libertà della Patria . Morte ai fascisti ! Morte agli invasori tedeschi ! » . L ' UNITA ' È LA CONDIZIONE DELLA VITTORIA L ' unità della classe operaia L ' unità è la condizione della vittoria , essa si presenta come esigenza della classe operaia , dell ' unità delle forze popolari progressive e di tutte le forze nazionali , nel quadro dei Comitati di Liberazione Nazionale e della loro piattaforma politica . L ' unità della classe operaia significa , oggi , in primo luogo , unità sindacale e unità organizzativa e politica tra socialisti e comunisti . L ' unità della classe operaia nei suoi organismi sindacali e nel suo partito è condizione e garanzia per l ' unità delle forze popolari , per l ' unità nazionale in seno ai Comitati di Liberazione . Perché solo la classe operaia ha degli interessi propri che coincidono con quelli di tutta la nazione e ha tanta forza e tanto prestigio per la sua posizione sociale e per le lotte sostenute contro il fascismo da poter trascinare al suo seguito tutte le correnti democratiche , progressive e nazionali del paese . L ' unità sindacale , l ' unità col partito Socialista sono state e sono uno dei punti capitali di tutto il nostro orientamento politico . L ' unità sindacale è ormai un fatto compiuto e noi la difenderemo come la conquista più preziosa contro tutti i tentativi che sorgessero per metterla in discussione o per sabotarla . In questi ultimi tempi , al centro e alla base , noi abbiamo migliorato enormemente i nostri rapporti coi compagni socialisti ; collaboriamo strettamente con essi e con i democratici cristiani nei Comitati sindacali e nei Comitati di agitazione . Delle Giunte comuni , tra socialisti e comunisti , regolano , sul piano provinciale e locale , l ' attività dei due partiti , risolvono gli incidenti che sorgono , organizzano lo scambio delle esperienze . L ' unificazione delle sottoscrizioni per i due organi centrali , « l ' Unità » e l ' « Avanti ! » , e delle edizioni dei classici del marxismo - leninismo , è un altro indice degli stretti rapporti e dell ' intima collaborazione che lega i nostri partiti . Noi poniamo , ora , come problema immediato , la necessità , non solo dell ' unità di azione , ma anche della fusione organica tra comunisti e socialisti . Essa è resa possibile dalla comunanza dei nostri programmi e delle nostre aspirazioni fondamentali ; essa è maturata in undici anni di unità di azione , nell ' illegalità italiana e nelle file dei combattenti della Brigata Garibaldi di Spagna ; essa è maturata soprattutto , nelle lotte di questi mesi , per la cacciata dei tedeschi e dei fascisti e per la creazione della nuova Italia democratica e progressiva . La realizzazione dell ' unità politica della classe operaia in un solo Partito , darebbe al proletariato un nuovo prestigio e nuova forza , darebbe ad esso maggiori capacità di unificare tutte le forze progressive e nazionali , farebbe di esso , effettivamente , il motore e la guida della nostra lotta di liberazione , il che è garanzia di vittoria . Le difficoltà , gli ostacoli a questa unificazione politica ed organizzativa non possono venire che dai nemici della classe operaia e di tutto il movimento di liberazione . Per chiunque ponga in cima alle proprie preoccupazioni le esigenze immediate della lotta e le aspirazioni ad un ' Italia nuova , veramente democratica e progressiva , non vi può essere difficoltà , veduta particolare , preferenza personale . Non vi può essere problema di regime interno di partito , di nome , di figliazione internazionale , che non possa essere risolto con soddisfazione di tutti . Per ogni questione che rimanesse in contrasto , il Congresso comune di fusione dei due partiti dovrà essere chiamato a decidere sovranamente , con decisione valida per tutti . Le difficoltà cospirative , per quelle organizzazioni , che , a fusione decisa , subissero ancora l ' occupazione nazi - fascista , si possono facilmente superare con delle misure di organizzazione transitorie . L ' importante , oggi , è che si arrivi al più presto alla fusione . Noi vi lavoriamo con tutte le nostre forze , con sincero spirito e ferma volontà . Unità delle Forze popolari L ' unità delle forze popolari vuol dire , in primo luogo , l ' unità tra operai e contadini , cioè , unità di azione del Partito Comunista col Partito Socialista e il Democratico Cristiano , che , nel loro insieme , influenzano , organizzano e guidano la grande maggioranza delle masse lavoratrici delle città e delle campagne . Questa unità di azione è necessaria per sventare le manovre della reazione , per strappare all ' influenza degli elementi conservatori e reazionari gli strati più arretrati delle città e delle campagne , per portare a presidi della nuova Italia democratica , in un blocco compatto e infrangibile , tutte le forze popolari e progressive , capaci di un lavoro fecondo e costruttivo . Il fascismo vinse nel 1922 perché gli operai e i contadini non erano uniti . L ' unione della classe operaia , l ' unità di azione di tutte le organizzazioni sindacali e politiche , aventi influenza tra le masse operaie e contadine e , in primo luogo , l ' unità d ' azione tra Partito Comunista e Partito Socialista e Partito Democratico Cristiano , è garanzia di vittoria contro il nazi - fascismo , è garanzia contro ogni ritorno offensivo del fascismo , che ha già portato una volta il paese alla catastrofe . Questa unità tra comunisti , socialisti e democristiani è resa possibile dalla comunione degli obbiettivi essenziali che ciascuno dei tre partiti pone alla nostra lotta , non solo nel momento attuale , per la cacciata dei nazi - fascisti , ma anche per domani , per la ricostruzione . Questa unità d ' azione è già un fatto , abbiamo detto , nel campo sindacale . È un fatto anche nel maggior numero delle formazioni partigiane , non smentito dai piccoli incidenti , dalle frizioni che ancora dobbiamo lamentare . Dobbiamo rendere più intima , più fiduciosa codesta unità di azione , nei Comitati di Agitazione , nei Comitati Contadini , nel CLN nella elaborazione di un piano comune per la ricostruzione . Dobbiamo vincere , infine , le residue resistenze dei democristiani , incomprensibili e ingiustificate , a lasciar collaborare i loro giovani e le loro donne nella direzione delle organizzazioni unitarie del Fronte della Gioventù e dei Gruppi di Difesa della Donna . Soprattutto in questo campo , della difesa degli interessi popolari , della protezione dell ' infanzia e del lavoro , dell ' avviamento degli strati più bisognosi e più arretrati alle loro conquiste più urgenti ed alla loro educazione sociale e politica , i giovani e le donne , di qualunque tendenza politica hanno un dovere comune di azione e , non vediamo proprio perché , da questo campo comune , debbano restare assenti i giovani e le donne di sentimenti democratici cristiani . L ' Unità nazionale del C . di L.N. L ' unità nazionale vuol dire l ' unità di tutte le forze popolari e nazionali , vuol dire la solidità del patto che lega i vari partiti e le varie organizzazioni nei C . di L.N. , vuol dire la sincerità con cui ogni partito e ogni organizzazione accetta e applica le direttive del C . di L.N. Sul piano sociale questa unità vuoi dire l ' unione di tutte le forze nazionali e antifasciste , dagli operai ai tecnici , dagli impiegati ai professionisti , dai lavoratori a tutti quanti mettono al di sopra dei propri interessi di parte gli interessi generali di tutta la nazione . Sul piano politico questa unità vuol dire , in primo luogo , l ' accordo del Partito Comunista , del Partito Socialista , del Partito democratico - cristiano , del Partito di Azione e del Partito Liberale , dei cinque partiti cioè fondatori e dirigenti del Comitato di Liberazione . Questa unità nazionale è resa possibile dalla comunanza degli obbiettivi che in questo momento tutti i partiti e tutte le organizzazioni patriottiche pongono alla loro attività : cacciata dei nazi - fascisti , epurazione , creazione di una nuova Italia democratica e progressiva . Questa unità , realizzata nei C . di L.N. e operante da oltre 18 mesi nelle più difficili condizioni d ' organizzazione , deve essere ancora potenziata e consolidata , allargando i C . di L.N. a tutte le organizzazioni patriottiche e antifasciste , creando una fitta rete di Comitati periferici che portano la parola e la guida unitaria del Comitato alle più larghe masse . I compiti insurrezionali dei C . di L.N. I C . di L.N. devono essere gli organi di mobilitazione e di direzione dell ' insurrezione nazionale , perché questa deve avvenire sotto la bandiera dell ' unione di tutti gli italiani , sotto la bandiera nazionale : il tricolore , e non sotto bandiera di parte . Questa nostra affermazione ha un significato politico e sociale profondo : sostanziale e non solo formale . Essa significa che con l ' insurrezione noi non ci proponiamo affatto di raggiungere degli obbiettivi politici particolari , ma semplicemente di liberare la patria dai tedeschi e dai fascisti ; che noi non ci proponiamo affatto di imporre delle trasformazioni sociali determinate , ma semplicemente di ridare la libertà al popolo italiano , che , nel libero gioco di tutte le sue organizzazioni democratiche e di tutti i partiti non fascisti , sarà chiamato a decidere delle sue istituzioni , del suo ordinamento sociale e del suo avvenire . La bandiera rossa , la nostra bandiera di partito che , colla falce e il martello , porta ora anche la stella d ' Italia a cinque punte , deve solo contrassegnare le nostre sedi e le nostre manifestazioni di partito , e sempre essa deve essere accoppiata al tricolore , per significare che i comunisti non si sentono avulsi ma parte , la parte più attiva e dinamica della nazione . L ' insurrezione popolare che noi comunisti vogliamo deve essere veramente popolare e di massa , un modello di decisione militare , di disciplina , di ordine patriottico . Questo è necessario per stroncare vittoriosamente ogni resistenza nemica , per sventare ogni provocazione , per realizzare l ' unità di tutti gli italiani . Questo è necessario perché l ' insurrezione sia la più indolore per il popolo , la più feconda di risultati costruttivi . Nel corso stesso dell ' insurrezione i C . di L.N. devono prendere formalmente e ufficialmente la direzione politica e amministrativa , disciplina di ogni località , di ogni apparato e di ogni ente dipendente dallo stato e dai comuni . Sono i C . di L . N . che dovranno prendere sotto il proprio controllo tutti i magazzini , tutti i materiali che non serviranno immediatamente alla condotta della guerra di liberazione e che dovranno esser messi a disposizione per i beni del popolo . Le tremende miserie e le distruzioni che ci lascia la guerra non ci permettono il lusso nemmeno del più piccolo spreco , della minima trascuranza . I C . di L.N. dovranno difendere ogni magazzino , ogni deposito come bene del popolo , come cosa sacra ed inviolabile . Essi dovranno prendere sotto la propria responsabilità e direzione le aziende e le imprese abbandonate dai traditori nazi - fascisti , dovranno controllare immediatamente tutto il funzionamento dei vari organi amministrativi e politici e giudiziari , epurandoli decisamente da ogni elemento fascista e collaboratore coi tedeschi . Sarà ancora ai C . di L.N. che spetterà , soprattutto nei primi momenti , di riattivare tutta la vita sociale provvedendo alle riparazioni più urgenti , al soddisfacimento dei bisogni popolar inderogabili , alla creazione di un mercato equo e , il più possibile rifornito , nel quadro di buoni rapporti da stabilirsi tra città e campagna , tra produttori e consumatori . Non c ' è chi non veda come , per la migliore realizzazione di tutti questi compiti , per lo scatenamento dell ' insurrezione e la regolamentazione di tutta la vita sociale post - insurrezionale , non basti la buona volontà e l ' attività di pochi uomini , ma occorre la collaborazione attiva e costruttiva delle grandi masse popolari , inquadrate nei loro organismi di lotta e sotto la direzione dei C . di L.N. Sono gli organismi di massa , sono i Comitati di Liberazione periferici , soprattutto quelli aziendali , rionali , di categoria , sono i Gruppi di Difesa della Donna , sono le sezioni del Fronte della Gioventù che potranno dare il più grande contributo nella fase culminante della lotta e nel periodo immediatamente successivo della riorganizzazione e della ricostruzione .