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Al posto d ' onore , fra gli avvenimenti della seconda metà di febbraio , è un deciso miglioramento delle condizioni politiche dell ' Italia . La lotta coraggiosa e tenace del Governo Bonomi contro gli insidiosi reliquati del fascismo , il sacrificio inesausto di sangue generosissimo , nelle campagne e nelle città ancora martoriate dall ' occupazione dei tedeschi e dei loro sicari repubblichini , hanno mosso l ' opinione pubblica dei Paesi Alleati , e particolarmente dell ' America : così , alcuni fra i patti più umilianti dell ' armistizio hanno potuto essere abrogati o mitigati ; il controllo delle Commissioni Alleate è stato ridotto alle questioni pienamente militari ; il Governo può ora nominare liberamente i suoi funzionari ; il Primo Ministro Churchill ha formalmente promesso , nel suo discorso del 27 febbraio alla Camera dei Comuni , aiuti adeguati per la rinascita del nostro Paese . Giova sperare che fra questi aiuti non sia negletto quello che più conta per la inderogabile e urgente rivendicazione del nostro onore militare , la fornitura delle armi al nuovo Esercito Nazionale , che esprimerà nel modo più alto il vero sentimento del popolo nostro . Sul fronte di oriente , dalla vigorosa pressione Russa ha dato in questi ultimi giorni , risultati di grande importanza strategica , se pur meno appariscenti ai profani . La puntata delle forze corazzate russe , che era giunta davanti alla fortezza di Francoforte e di Küstrin , sull ' Oder , come un gigantesco cuneo d ' acciaio , e perciò su un fronte relativamente ristretto , ha assunto l ' aspetto di una formidabile linea continua , che ha varcato l ' alto e medio Oder , che investe non più soltanto la Pomerania e il Mecklemburgo , ma la stessa Sassonia . Circa un settimo del territorio del Reich è già invaso ; le grandi sacche in Prussia orientale ed in Slesia hanno riserrato , decine e decine di divisioni teutoniche ormai senza scampo : Posen è caduta : si combatte sulle vie di Breslavia . E davanti a Berlino , sotto l ' egida dei titanici carri corazzati , hanno serrato ormai le masse dell ' artiglieria e della fanteria , pronti per l ' ultimo grande assalto . Sul fronte occidentale , gli Americani hanno sferrato il grande attacco sul fiume Roer . Di un balzo , sono giunti , davanti a Colonia , travolgendo una delle più munite linee fortificate tedesche . Se pure la battaglia qui si svolga su di un fronte piuttosto ristretto , qui si combatte , come tutti sanno , in una zona industriale di importanza vitale per la Germania .
La Proletaria suonò tutta la notte ( Gatto Alfonso , 1949 )
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ERBA , 5 . - A Pavia , Fortini disse : « Io non sono un autista , io sono un guerriero , uno strano soldato , vengo dall ' Oriente e non monto destrier ... » . Scese di macchina abbassando sugli occhi la visiera del berretto . Eravamo in pieno solleone , pensai che il caldo gli avesse dato alla testa . Anche Regi si era messo a protestare : « Io sono un Regisole » . Il nostro omnibus era improvvisamente diventato una gabbia da matti . « Alla terza che mi fate - gridai - vi licenzio e ve ne andate » . Per fortuna intervenne Gavroche a portare i suoi buoni consigli . « Sei o non sei un soldato di Mao ? - chiese a Fortini . - Ebbene , in Lomellina avrai tutto il riso che vuoi ed un vero e proprio esercito di compagni . Perché vuoi interrompere la tua grande marcia ? E tu bauscia - disse poi rivolto a Regi - troverai a pochi chilometri da Sannazzaro tutto un paese che si chiama Scaldasole , è la tua vera patria » . Persuasi , i due carovanieri sembrarono tornare in senno . Così riprendemmo il viaggio e , in vista di Cava Manara , il sereno era tornato a illuminare la nostra famiglia . Ai muri delle case dei piccoli paesi che attraversammo , già ci annunciavano i manifesti e , richiamati dalla nostra tromba , si affacciavano alle porte amici e compagni , donne e bambini . La più grande festa che la Lombardia avrebbe tributato a " l ' Unità " era già nell ' aria del sabato sera : i contadini che ancora si attardavano nei campi , con le mani ci indicavano la via , come a dirci che presto ci avrebbero seguiti . Sannazzaro , che non è più dei Burgundi , ma del popolo , spuntava all ' orizzonte , eravamo presto tra le sue case e la stella rossa dalla torre del Comune scopriva come un faro il porto della piazza punteggiata di lampadine , pavesata di bandiere ed animata come una piccola città di festa , messa su in poche ore da tutti i compagni che c ' erano intorno . Si alzavano pali e macchine per i fuochi d ' artificio : il palco per il comizio era un pittoresco balconcino dal quale si affacciavano i ragazzi a parlare per burla agli amici di sotto , oratori in erba di una cittadina che interviene sempre unanime nelle decisioni per la democrazia e per la libertà e che forma nella lotta gli uomini migliori del suo governo . Bastava vedere in faccia le donne che ci venivano incontro applaudendoci e fermandoci , le famiglie che abbandonavano la cena per stringerci la mano : si vedeva un popolo liberato da ogni soggezione e rinfrancato dal sentimento della vita comune , dall ' amicizia e dalla solidarietà . Gavroche diceva : « Vorrei sollevare con le mie mani tanti paesi come questo e portarli dovunque , sulle montagne , sui laghi , sul mare , sui fiumi , sulle pianure , là dove comandano i preti e gli uomini sono come intimoriti di parlare , di farsi vedere , di essere sinceri con se stessi e con gli altri » . Mai Gavroche aveva parlato con questa passione : Fortini ne era commosso sino alle lacrime . Andavamo a trovare , nella dolce sera , i compagni e gli amici dei paesi vicini , quelli di Ferrera , quelli di Scaldasole , e nella stessa Sannazzaro ci fermavamo , di piazzetta in piazzetta , di via in via , a chiamare tutti alla festa . Dietro la nostra macchina era , ormai , un corteo di popolo , di famiglie : dovevamo farci largo a suon di trombetta . Tutti volevano toccar con mano " l ' Unità " , appuntarle sul petto una coccarda rossa , metterle un fiore tra i capelli . Una ragazza e la mamma di un caduto partigiano hanno portato sul palco cesti di garofani e di gladioli rossi . Non dimenticherò mai l ' emozione con cui questa compagna , già anziana e vestita a lutto , è salita sul palco vincendo la sua età ed il suo peso arrampicandosi ferocemente . Somigliava a mia madre , a tutte le donne che sorridono solo quando hanno compiuto una fatica e restano impacciate di per se stesse a mostrarsi . Poi due bambinetti hanno cantato Sotto il sole di Lombardia ed il compagno prof. Piovano , della Federazione di Pavia , ha presentato la carovana . Chiaramondia e Maggi e tutti gli altri amici di cui non ricordo il nome erano contenti : la festa che essi avevano preparato con tanto amore era un trionfo . Dai paesi a dalle città vicine , da Mortara , da Voghera , da Garlasco , da Pavia , persino da Alessandria e da Casale , erano venuti compagni con le famiglie , con i bambini , come le nonnette , alle quali i più giovani cedevano la propria sedia in quel buio punteggiato di silenzio . La luna si era ritirata sotto gli alberi per non disturbare la proiezione dei due documentari , che quasi tutti avevano visto , ma che volevano rivedere se non altro per salutare Togliatti , e per riascoltare la sua voce . Franco Papetti , il compagno di Ferrera , aspettava di distinguere in quella folla assiepata sullo schermo , la propria pelata , e Piera Volpi e Teresina Tartara , sedute in due su una sola sedia , ridevano come bambine . I fuochi sono saliti nel cielo : le girandole bellissime all ' improvviso scoprivano sino alle ultime file una folla di migliaia e migliaia di persone , abbagliandola di rosso , di verde e di giallo ed aprendola alla meraviglia sotto una pioggia d ' oro e d ' argento : la testata de " l ' Unità " bruciava in tutti i colori dell ' iride e rimaneva sino all ' ultimo sospesa sulla notte piena di canti e di gioia . Col ricordo di questa grande sera , abbiamo poi chiuso a Erba il " Giro di Lombardia " . C ' era la " Proletaria " , una piccola banda composta di dieci musicanti che abitavano ognuno in un paese diverso , c ' erano cantanti improvvisati e tenori di grido che si affacciavano dai dischi a rialzare le sorti del melodramma , c ' era la compagna Antonietta , tutta sale e pepe quanto a prontezza e intelligenza . E la cara Barcellona era venuta da Milano a dividere con noi la fatica e l ' onore della festa . Un buon comizio , un ottimo spettacolo all ' aperto frequentato da amici , da avversari e da nemici : una battaglia vinta in una città difficile . Non potevamo chiedere congedo migliore alla generosa terra lombarda . Una grande fotografia offerta dal compagno Piero Riva alla sezione di Erba e conservata da suo padre durante tutto il fascismo , mostra l ' Arena di Milano gremita di muratori che avevano resistito , nel 1910 , per nove giorni , ad un loro sciopero di categoria . Questa immagine nitida di lotta , dopo quarant ' anni , era viva più che mai . Dai padri ai figli , ai nipoti , la grande marcia continua .
Saluto alle 'tribune' della crisi ( Fortebraccio , 1979 )
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Questa nota è , in un certo senso , obbligata , perché avendo dedicato il corsivo di ieri alla " Tribuna " televisiva di mercoledì , non crediamo di poter passare sotto silenzio quella dell ' altro ieri sera che ne ha rappresentato , per così dire , la conclusione . La quale è stata diretta da Luca Di Schiena , interroganti i giornalisti Navarro Valls dell ' ABC di Madrid e Vittorio Bruno del Secolo XIX e partecipanti i delegati dei partiti liberale , repubblicano , socialdemocratico , demonazionale , comunista e democristiano . Ci dispiace di non ricordare il nome del regista di queste " Tribune " , ma siamo sicuri che è bravo ed è un burlone perché ha avuto l ' idea , questa volta , di aprire i primi piani dei politici intervenuti mostrandoci la faccia dell ' on. Malagodi , come al solito , anzi più del solito , ilare , giulivo , cordiale . Per un difetto dell ' audio , evidentemente , non si è sentita in quel momento la sua voce , ma tutti hanno visto che gridava : " Allegria , allegria " . L ' esistenza del presidente onorario del PLI serve a dimostrarci , non fosse altro , che anche i funerali sono una cosa gioconda . Tra tutti gli intervenuti , quegli che più ci è piaciuto è stato il rappresentante del PSDI , che , se non abbiamo capito male , si chiama Puletti . Non è deputato , non è senatore ( a quanto ci risulta ) e non ha un nome proprio perché non gli occorre . Di Puletti deve esserci soltanto lui : quando Dio lo ha visto nato deve essersi detto : " Di questi non ne faccio più " e ha rotto lo stampo . Ricercato dagli antropologi , che sono i più temuti concorrenti dei filatelici , Puletti è il Paganini del PSDI : parla con la testa inclinata a sinistra come se appoggiasse la guancia a un violino ed è l ' ultimo italiano che porta il gilè , Nessuno ha capito ciò che Puletti abbia detto , ma non importa : l ' uso della parola gli è stato concesso perché , avendo deciso di metterlo al mondo , t aut t o valeva costruirlo completo , allora Puletti , temerario , ne approfitta . Con quella dell ' altro ieri sera sono finite - come ha annunciato il collega Di Schiena - le " Tribune " dedicate alla crisi . Non si sa quando ricominceranno , ma se in avvenire la Commissione parlamentare di vigilanza le mettesse in programma per le quattro del pomeriggio , avremmo qualche speranza che verso le 21 accennino a cominciare . Se no , ci avvertano lealmente : seguiteremo a fare i nottambuli , tanto più che le occhiaie ci donano .
NOTIZIARIO VERO ( - , 1944 )
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Nel Biellese . Il Natale fu fra le giornate più tenebrose della sua lunga storia di lavoro e di feconda ascensione . A Biella , in scontri con squadre di patrioti , venivano uccisi cinque tedeschi delle truppe di occupazione . Le rappresaglie sulla inerme popolazione civile si svilupparono con una ampiezza ed una brutalità indicibili . Un gruppo di S.S. , capitanato dal famigerato Franco Boggio membro del tribunale fascista terroristico di Novara , irrompeva nel ristorante « Porto di Savona » ed uccideva il proprietario Cena sotto gli occhi della moglie e dei figli terrorizzati . Altri sette cittadini prelevati indiscriminatamente fra i passanti , venivano fucilati sulla piazza San Cassiano . Uno dei condannati , ferito gravemente , riusciva a sottrarsi alla morte , fuggendo con l ' ausilio di alcuni popolani . Compiuta la barbara gesta , le truppe tedesche ebbre di sangue , si abbandonavano fra canti bestiali , ad una scorreria nelle vie della città deserta . Anche a Vollemosso ed a Cossato alcuni cittadini sono caduti sotto il piombo tedesco . A Borgosesia veniva fucilato l ' industriale Osella podestà di Varallo , dopo essere stato orrendamente seviziato dai fascisti . Con lui sono caduti altri cittadini , rei di avere manifestato simpatia per i patrioti che nelle montagne della Valsesia resistono all ' invasore . Per la linea del Tarvisio . Nelle prime ore della sera del 14 dicembre è passato un treno con cinque carri refrigeranti . Durante una breve sosta di questo treno in una stazione del Friuli alcuni individui hanno forzato , a scopo di furto , uno dei carri e nel buio le loro mani sono andate a toccare con orrore , cadaveri nudi . Sparsa la voce , il capostazione del luogo telefonava al Capostazione della Carnia , dove il treno si sarebbe fermato per alcune ore , e questi poteva controllare , accompagnato dai suoi collaboratori , che il carro forzato era effettivamente pieno di cadaveri nudi . Uguale carico avevano gli altri quattro carri . Persone abitanti lungo la linea ferroviaria dichiarano di aver visto spesse volte carri del genere che di giorno transitano senza fermarsi in nessuna stazione . Il giorno 26 dicembre sono state arrestate 200 persone sotto la accusa di partecipare ad una organizzazione antitedesca e di aver celato circa 50 quintali di dinamite ed altri esplosivi . Di tali persone 150 circa si trovano tuttora in una carcere improvvisata nei pressi del paese , le altre sono sparite . Per tutto il Friuli . Si stanno organizzando guardie repubblicane fasciste , il nome dei cui componenti è tenuto celato , allo scopo di difendere » il paese da attacchi dei « terroristi » e dare ausilio alle Forze armate tedesche . Tali guardie fasciste stentano tuttavia a formarsi e sono quanto mai esigue . In ogni paese si sono costituiti invece forti gruppi di antifascisti ed antitedeschi , in una parola di patrioti che sono molto numerosi specialmente nelle zone prealpine e che pur vivendo nei passi , hanno già organizzato , sui monti , numerosi rifugi e nascondigli . L ' armamento non manca . Per la Provincia di Cuneo . Dicembre è stato il mese aureo della lotta contro i tedeschi ed i loro servi : i « repubblicani fascisti » . Tutti i depositi militari , di armi , e materiali vari appartenenti alle truppe d ' occupazione tedesche o repubblicane fasciste furono assaliti e ripuliti . Alle caserme di Busca e di Valdieri , alle polveriere di Bottonasco , di Vinadio e di Tarantasca , agli ammassi di R . Rocco di Bernezzo , Tarantasca e Beinette , ed in moltissime altre località che qui non è opportuno menzionare , furono prelevate armi automatiche di ogni genere , centinaia di casse di munizioni , migliaia di bombe a mano italiane e tedesche , centinaia di quintali di farina , decine di capi bestiame , migliaia di coperte , scarpe , divise e pastrani . Queste azioni di importanza meramente locale , e di polizia furono seguite da eventi bellici di maggiore respiro . Dopo le azioni ai campi di aviazione di Murello ( Cuneo ) e di Levaldigi ( Savigliano ) , di cui ha dato notizia l ' organo del Comitato di Liberazione di Torino , un distaccamento si recava al campo di aviazione di Mondovì , e vi prelevava quattromila litri di benzina . Non solo ma ben otto autobotti , cariche di benzina venivano distrutte ed incendiate . Presidio , conducenti e scorta armata , tutti tedeschi , dopo breve combattimento venivano sopraffatti . Tedeschi e fascisti hanno tentato di reagire , ma con esito assolutamente negativo . Infine la notte sul 28 dicembre , venne fatto saltare il grande viadotto posto fra Vernante e Limone , della linea ferroviaria del Passo di Tenda . Lo Stato Maggiore Tedesco aveva organizzato con inizio il 4 gennaio 1944 un servizio di ben quarantaquattro coppie di treni al giorno , su questa linea , per i rifornimenti del secondo fronte in Francia . Il tempestivo intervento dei patrioti ha reso inutilizzabile , almeno per otto mesi , questa importante linea ferroviaria .
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Gatto ha afferrato il timone di Cicirinella e ha puntato decisamente su Carpi , prima tappa di questo festoso e movimentato " tour " emiliano L ' Emilia è una ragazza che ci ha sempre scritto lettere d ' amore . Fortini non aveva mai avuto tanti appuntamenti sotto le Torri dell ' Orologio . Io gli vado dicendo : « È una bella campagnola , ha le guance rosse le piace correre in bicicletta incipriarsi di polvere » . Fortini è da anni che sente parlare dell ' Emilia , l ' ha sempre vista di sfuggita tra un viaggio e l ' altro . Tutti , ad ogni tappa nel Veneto e nella Lombardia , gli hanno insinuato : « Questo è ancora nulla , vedrai in Emilia » . E lui s ' aspetta di vedere finalmente la terra promessa . Quando ha letto il messaggio inviatomi dai compagni di Carpi , ha concluso semplicemente in romanesco , com ' è suo costume : « Qui ci sanno fare » . Potete stare sicuri che questa frase Fortini non la pronuncia mai a cuor leggero , gliel ' ho sentita ripetere poche volte , solo quando la festa era perfetta e i bambini non si arrampicavano sulla macchina e i compagni gli organizzavano la vendita dei libri e dei distintivi , indovinandoli persino i pensieri . Gavroche è andato a trovare Colombi in Federazione e gli ha dichiarato semplicemente : « Voglio si sappia che io non sono un angelo qualunque e che io non mi balocco con le stelline d ' argento o con i rami di pesco . Sono un angelo comunista e chiedo d ' iscrivermi al Partito , sia pure alla Sezione giovanile se è difficile stabilire la mia età . Le ali non mi impediscono di poggiare i piedi a terra . Guarda : ho una stella rossa in fronte e due stelle rosse fra le mani . Puoi bene disporre che mi si fotografi : d ' ora in poi viaggerò sospeso al pennone della macchina . Gatto e la sua compagna mi hanno ritagliato su un bel foglio di latta , mi hanno dipinto di vermiglio i bottoni del vestito , le stelle e le ali . Son vivo e luccicante come un pesce » . Prima di partire , come si conviene , ho voluto intervistare i compagni di carovana . Fortini è stato poeta di poche parole . Ha detto testualmente : « A Comacchio porterò il saluto di Ceruacchio . A Cento il saluto del vento . A Portomaggiore il saluto dell ' amore , a Pavullo il mio cuore fanciullo . A tutti i paesi senza rima Cicirinella giungerà per prima » . E Regi , solennemente come un ciclista , ha dichiarato : « Quindici tappe e un sol giorno di riposo : questo " Giro dell ' Emilia " è lungo e irto di difficoltà , dall ' Appennino alle valli salate , dalla Romagna di nuovo sino ai confini della Lombardia . Partiremo con l ' ultima estate e ritorneremo ai primi freddi dell ' autunno . Tanti saluti alla mamma » . Gavroche se l ' è sbrigata con una cantatina , sull ' aria del Barbiere di Siviglia . S ' è messo a canticchiare : « Giro di qua , giro di là - sono un ragazzo di qualità . - Porto le ali - vendo i giornali - suono le trombe sulla città . - Sopra Guastalla - gioco alla palla . - Sopra Cesena - all 'altalena...» . Con questi propositi in versi e in prosa , oggi la carovana scenderà in terra d ' Emilia . Quanto a me , io invito le " trecciaie " di Carpi a intrecciar danze nella piazza della nostra festa , i compagni di Cento a organizzare una delle loro celebri corse al trotto fra tutti gli strilloni de " l ' Unità " , gli isolani di Portomaggiore a illuminare a giorno i loro canali , i pescatori e i salinari di Comacchio a scivolare coi loro barchetti neri attraverso valli e vallette sino alla torre dell ' Orologio che sarà il faro della nostra domenica , i cittadini di Cesena a dar battaglia a tutti i papalini come già fecero i loro antenati nella gloriosa giornata di Monte nel 1832 , chiamando in aiuto anche i vicini di Lugo , i bolognesi di Budrio e di Minerbio ad aprire le porte della loro celebre colombaia a tutte le colombe della pace perché volino sempre più lontano al di là dell ' oceano . A Pavullo e a Villa Minozzo rispondano i canti partigiani dell ' Appennino sino a Scandiano , a Reggio , a Guastalla . Ritorneremo sulla strada di casa verso Fidenza e nella città dove i Comuni italiani giurarono i patti della Seconda Lega Lombarda , anche noi giureremo parole di lotta e di libertà . Quanto a Bobbio , che è stata dei sardi , dei liguri , dei pavesi e che sembra oggi definitivamente affidata ai piacentini , siamo convinti che si addica all ' Emilia e al nostro viaggio . Una festa a Bobbio ci sta bene , così come è giusto che a Castel San Giovanni , il paese dell ' uva , dei bottoni e degli scialli , si srotolino gli ultimi metri del nostro viaggio . I compagni ci attacchino pure tutti i bottoni che vogliono , ma chiudano degnamente il nostro giro di feste . Sarà una vendemmia di applausi .
L'inarrestabile ascesa di Nicolazzi ( Fortebraccio , 1979 )
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Quando ( sono ormai passati molti anni ) la direttrice constatò che nella biblioteca della scuola di Gattico , un operoso centro del Novarese , mancava un libro giudicato importante non per il suo valore venale ma per i suoi pregi culturali , tale , insomma , da far gola a chi volesse compiere grandi passi sulla strada della ricerca e del sapere , gli scolari vennero inquisiti a uno a uno per accertare chi tra essi si fosse reso colpevole della indebita appropriazione , ma il solo Franco Nicolazzi fu escluso da ogni interrogatorio o perquisizione , essendo radicata in tutti la convinzione che un libro , nella esistenza di quest ' uomo minerale , non avrebbe mai suscitato interesse alcuno . Eppure il cammino del socialdemocratico on. Nicolazzi , la cui ignoranza è fermamente rimasta superiore ad ogni cultura , doveva conoscere prestigiosi traguardi , fino all ' ultimo , di ieri , rappresentato dal ministero dell ' Industria . Non pensate però che Nicolazzi , nel frattempo , non abbia lavorato . Divenutone giovanissimo campione in quel di Gattico , insegnò boccette presso varie accademie di biliardo del Novarese , finché , mandato a Roma dai suoi compaesani al grido : " Liberiamoci di Nicolazzi " , prese a frequentare il PSDI , l ' ultimo partito in Italia dove fa ancora impressione l ' arrivo di un telegramma . Chiamato ben presto in direzione , unicamente per non farlo aspettare in anticamera , Nicolazzi ebbe l ' incarico di aprire i dispacci e di passarli poi all ' on. Cariglia , che ne doveva dare lettura , ciò che quest ' ultimo faceva non senza qualche esitazione , premuto dall ' on. Averardi il quale , avendo già persuaso tutti che non sa scrivere , è sempre più ansioso di dimostrare , per doverosa coerenza , che non sa neanche leggere . Invano i suoi colleghi gli assicurano che nessuno ritiene necessaria questa prova e che tutti gli credono sulla parola . Adesso l ' on. Nicolazzi è ministro dell ' Industria e già se ne sono visti gli effetti . Molte compagnie turistiche hanno già organizzato viaggi in pullman bisettimanali per far vedere Nicolazzi che fa il governante e intanto l ' industria italiana si è rivelata la più forte del mondo non avendo subito la benché minima scossa alla notizia della nuova nomina . Il neo ministro ha già disposto l ' installazione di un biliardo nella sala delle riunioni e ha già avvertito i suoi collaboratori che le partite verranno spesso interrotte da pause di riposo , intendendo egli rimanere fedele alla regola della stia vita , che si può riassumere in queste poche , rassicuranti parole : Nicolazzi - non si strapazzi .
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È nostra opinione che si debba reagire nel modo più fermo alle interpretazioni pessimistiche e disfattiste date da alcuni alle istruzioni impartite ai Patrioti dal Gen . Alexander per la Campagna invernale . Esse infatti non significano affatto un rinvio di ogni prospettiva insurrezionale a dopo l ' inverno e tanto meno esse significano che si debba passare alla smobilitazione delle forze partigiane . Le istruzioni dicono testualmente : « La campagna estiva è finita ed ha inizio la campagna invernale » dove , evidentemente , il termine « campagna invernale » non può significare « stasi invernale » . Il corso degli avvenimenti militari in Europa conferma d ' altronde questo modo d ' intendere , essendo ovunque in corso importanti offensive . Perciò , sul piano generale delle prospettive , tali avvenimenti e le dichiarazioni dei maggiori responsabili delle Potenze Alleate , nonché lo spirito e la lettera delle istruzioni di Alexander , non giustificano affatto alcun pessimismo . A questo proposito un altro elemento dev ' essere ancora preso in considerazione . La spinta ad ovest delle truppe sovietiche che in Ungheria si battono già oltre il Danubio e avanzano lungo la Drava , pone come una possibilità dei prossimi mesi , la creazione anche ai nostri confini orientali , d ' un fronte alleato ed amico . È inutile sottolineare la accelerazione che una simile eventualità , qualora si realizzasse , darebbe a tutto il corso degli avvenimenti militari in Italia e , quindi , anche alla lotta partigiana . Sul piano tattico poi , le istruzioni di Alexander , constatato che « il sopraggiungere della pioggia e del fango inevitabilmente significa un rallentamento del ritmo della battaglia » per le forze Alleate in Italia , dicono ai Patrioti : « per gli eserciti in campo , si avrà , in conseguenza della pioggia e del fango ( che scompariranno d ' altronde col gelo ) un rallentamento del ritmo della battaglia e che , per il momento , i Partigiani debbono cessare non « ogni operazione » , ma solamente « operazioni organizzate su vasta scala » , il cui successo , cioè , fosse necessariamente legato al rapido sviluppo della battaglia Alleata , come ad esempio i piani insurrezionali di Bologna ed altri centri emiliani . Tanto è vero questo che , nelle stesse istruzioni Alexander aggiunge : « Questo non significa che non approfitterete di opportunità che vi si presenteranno , se il rischio non è troppo grande , di distruggere tedeschi e fascisti e sabotare , a seconda delle istruzioni che avete già ricevuto » . Cioè la battaglia continua , come lo dimostra anche il lento ma continuo progredire degli eserciti Alleati e deve continuare anche per le forze partigiane . Quindi noi dobbiamo prevedere per le prossime settimane e per i prossimi mesi non una contrazione , non un indebolimento della lotta partigiana , ma bensì la sua intensificazione e un allargamento delle formazioni armate . Perciò ogni richiamo alle direttive di Alexander per giustificare delle proposte di smobilitazione , di « contrazione » delle forze e della lotta partigiana , di « invii in licenza » , di stasi operativa per la stagione invernale , ecc . , è assolutamente ingiustificato : 1 ) perché , tra l ' altro , le direttive di Alexander si riferiscono non all ' inverno ma solamente al momento della pioggia e del fango ; 2 ) perché dette direttive non sono di stasi ma di continuazione della lotta , se pur mettono in guardia , per il momento , contro operazioni organizzate su larga scala , che non potrebbero riuscire perché non troverebbero l ' appoggio immediato degli eserciti Alleati .
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CARPI , 9 . - Vogliamo dar subito la parola alle cifre ? Le impressioni sono tante , i ricordi ci vincono al punto da non potere , a distanza di poche ore , tentar di dare la immagine di una festa che ha vinto la stessa inclemenza del tempo ed è rinata come la Fenice dalle sue ceneri , dal fango e dalla pioggia ove sembrava per sempre miseramente finita . I compagni si mordevano le mani a veder crollare il villaggio che avevano innalzato con tanto amore , le bandiere ripiegare inzuppate di acqua , e i colori , i fiori , gli addobbi dei padiglioni marcire , lasciando a nudo i tralicci delle impalcature . Se la nostra carovana , come sempre , ha fermato il temporale che ci ha inseguiti per tutto il viaggio , da Milano alle porte di Modena , forse per merito del nostro Gavroche che se ne è volato bene in alto a guerreggiare con i nembi e con le saette , tuttavia i compagni di Carpi e dei paesi vicini si sono mostrati tenaci di ogni avversità , non hanno ceduto mai terreno al temporale , non hanno mollato un palmo e ricostruivano subito quello che andava perduto , trasportavano con improvvisate palafitte , lo tenevano allegro col proprio buon umore . Ma vogliamo dare la parola alle cifre ? Undici staffette motociclistiche ci hanno accompagnati da Carpi a Cibeno . Su ogni motocicletta era una ragazza con la bandiera . A metà strada abbiamo incontrato altre sessanta fanciulle in bicicletta , ordinate in due file . Indossavano pantaloncini blu e una camiciola bianca e portavano sul manubrio il piccolo vessillo de " l ' Unità " . Ci hanno preceduto sino al colorato ingresso del villaggio , al viale che , secondo l ' espressione di un compagno , doveva essere tutto una « galleria fiorita » . Una colomba bianca veniva liberata nell ' aria e Gavroche , al vederla , si è staccato dall ' antenna dove Fortini l ' aveva stretto per un piede , inseguendola nel cielo . Altri settecento colombi erano lanciati dietro quella candida ancella di pace : le nuvole bluastre , arrossate dalla luce del tramonto , si sono aperte , promettendoci il sereno . Applaudivano con i piedi nel fango , trattenuti nel volo che anche noi eravamo pronti a spiccare in mezzo al coro delle ragazze allineate sulla scalinata della villa . Il villaggio , gocciolante di luce , era tutto un tramestio di voci , di richiami , di canti . La vita lo aveva ripreso in un attimo . Sulle tavole ancor umide , e come dipinte a nuovo , già si allestivano le cene e il vino frizzante spumeggiava nei bicchieri . Vogliamo dare la parola alle cifre ? Poco prima che iniziassimo il comizio , più di seimila biciclette erano già allineate ai depositi . Dodici quintali di dolci e di ciambelle , undici quintali di pane , diciassette quintali di albana , duemila bottiglie di vino , erano presi di assalto da una folla allegra e vociante che riempiva il parco e le strade vicine a perdita d ' occhio . Dodicimila e più abitanti poteva contare il nostro villaggio . « Ne sarebbero venuti più di quarantamila » , commentava il segretario compagno Turci con Bruno Losi , il sindaco modello di Carpi , contenti tuttavia che la festa si fosse risolta col pieno successo della propria iniziativa , mai venuta meno . « Vedi , questa è l ' Emilia - io dicevo a Fortini . - In questa organizzazione , in questo tenace ottimismo , i compagni di Carpi sono di insegnamento a tutti noi » . E Agostino Melotti , presente ovunque , a dirigere i cori , a rendersi conto della organizzazione dell ' amministrazione e della disciplina , ed ancora appassionato oratore al comizio , ben poteva essere indicato da tutti i compagni , vecchi e giovani , come l ' anima del Partito in questo angolo di terra rossa .
Le sospensioni canoniche ( Fortebraccio , 1982 )
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Mentre i sacerdoti che stanno dichiaratamente con i comunisti e notoriamente votano Pc vengono il più delle volte sospesi " a divinis " , vale a dire che è loro proibito celebrare gli uffici del culto e la Messa , l ' arcivescovo Marcinkus ( ne dava ampio conto ieri anche questo nostro giornale , che ha pubblicato , in più , una gustosissima vignetta di Chiappori ) per avere , a dir poco , trafficato con i miliardi , lui prete che dovrebbe ( ma non è sicuro ) avere letto i Vangeli , è stato finalmente sospeso " a viaggibus " . Veramente in latino i viaggi all ' estero si chiamano " peregrinationes " ma noi preferiamo dirlo così , alla macheronica , anche per aiutare quelli del PSDI a capire senza fatica . Andiamo piano prima di gioire per il provvedimento preso nei confronti del prelato americano presidente dello IOR ( Istituto opere di religione , cioè , fuori di ogni ipocrisia , Banca del Vaticano ) perché prima egli si recava spesso all ' estero e ora invece starà sempre qui a combinare i suoi supposti pasticci finanziari . È vero che con la scusa di andare a organizzare i viaggi del Papa avrebbe potuto ( se hanno un fondamento i sospetti da lui suscitati ) trasferire facilmente capitali oltre frontiera . Certo è che una volta ci è capitato di vedere l ' arcivescovo Marcinkus alla stazione . Aveva con sé una valigia che ci è sembrata a doppio fondo , munita di rotelle . Prima di prendere posto nel suo scompartimento si è fermato un attimo per prenotare la colazione , i signori si possono accomodare . Allora non essendo stato ancora colpito da sanzioni canoniche non era certamente sospeso " a ristorantibus " . Adesso dovrebbe accontentarsi di un cestino , ma il Codice Canonico , che papa Wojtyla conosce con qualche approssimazione , non prevede la sospensione " a Coca - Colibus " , specialmente , com ' è giusto , per il clero americano . Pare che al Pontefice sia molto dispiaciuto di dover lasciare a casa questo suo prezioso ( è il caso di dirlo ) organizzatore di viaggi . Ma la conferenza episcopale spagnola è stata irremovibile e tutti i vescovi iberici , dopo essersi assicurati che nessuno gli aveva ancora " scippato " il portafoglio , si sono opposti all ' ingresso di Marcinkus nel loro Paese . Hanno avuto partita vinta , infine , sebbene la piccola ma vivace battaglia abbia contato qualche vittima : il vescovo che era venuto a Roma per prendere gli ultimi accordi sul viaggio papale e il cardinale di Barcellona che avrebbe voluto che Sua Santità dormisse nella capitale catalana , e non a Madrid . Problemi grossi . Invece Giovanni Paolo ripartirà immediatamente da Barcellona senza neanche un piccolo riposino . Si è auto sospeso " a pisolinibus " .
BOLLETTINI DI GUERRA ( - , 1944 )
StampaQuotidiana ,
N . 112 Cusio . 14-10 - Il 1 Bgt . della BRG . « Volante Loss » attacca il presidio fascista di Invorio che , asserragliato nelle case , reagisce con bombe a mano . Mentre il presidio è così immobilizzato si recupera dal suo magazzino buona quantità di viveri e vestiario . Sganciamento e rientro effettuati senza perdite . 15-10 Il 2 Plotone del 1 Bgt . della BRG . « Nello » attacca la postazione fascista del passaggio a livello di Gozzano ponendo in fuga il nemico che continua la difesa della postazione da una casa vicina . Non essendone possibile il recupero le armi della postazione vengono distrutte con Sipe . Rientro senza perdite . Due nemici feriti . All ' ordine del giorno per il comportamento coraggioso il Vice Comandante Fulvio , i Capi plotone Walter e Gino ed il garibaldino Pomati . 15-10 Reparti del 3 Bgt . della BRG . « Osella » abbattono presso Borgomanero un buon tratto di linea telefonica e attaccano l ' accantonamento nemico alle scuole nonché due automezzi sulle strade adiacenti . Due nemici morti e 16 feriti . Un ferito leggero da parte nostra . N . 113 Sesia . 12-10 - 10 Patrioti del 1 Bgt . della BRG . « Osella » attaccano presso Momo 20 fascisti . Due morti e vari feriti nemici . Bottino : 2 moschetti . Un garibaldino catturato viene fucilato il giorno dopo a Novara contro ogni regola di guerra . Due fascisti prigionieri fucilati per rappresaglia . 18-20 Una squadra del 2 Bgt . della BRG . « Osella » recupera a Gattinara una bomba da 2 quintali e 4 da 70 chili che vengono subito usate per minare strade e ponti . 18-10 Un Plotone del 1 Ggt . della BRG . « Osella » attacca un posto tedesco nella località lombarda di Barza . Catturati : 10 tedeschi , 3 mitra , 2 pistole mitra e 5 fucili . Novara . 19-10 - Tre garibaldini del 1 Bgt . della BRG . « Volante Loss » , travestiti da tedeschi , raggiungono in auto lo stabilimento De Agostini a Novara , disarmano due nazi in piena città e rientrano incolumi con il bottino . 19-10 Due garibaldini del 3 Bgt . della BRG . « Osella » avvistano forze fasciste a Suno . Si racimolano 4 mitra e 7 moschetti e ci si porta a Suno dove i fascisti vengono attaccati e posti in fuga . Un ' auto nemica sbanda e si sfascia , ma l ' inseguimento e la sparatoria continuano essendo sopraggiunti rinforzi della Loss . Tre fascisti morti , non accertati i feriti , un garibaldino ferito . Bottino : 3 fucili . N . 114 Cusio . 19-10 - Una pattuglia del 3 Bgt . della BRG . « Osella » attacca sulla Gozzano - Borgomanero una camionetta nemica . Tre fascisti feriti . 20-10 Una pattuglia della stessa unità attacca nottetempo il corpo di guardia del presidio di Borgomanero . Non accertate le perdite nemiche . 20-10 Cinque garibaldini del 3 Bgt . della BRG . « Volante Loss » in borghese , armati di sole pistole , con notevole sprezzo del pericolo , disarmano due posti di blocco nemici alla periferia di Novara sulla Novara - Oleggio e sulla Novara - Momo catturando : un fucile mitra , un Beretta , 7 moschetti , 3 Sipe e notevole munizionamento . Sesia . 20-10 - Una squadra del Bgt . « Popini » ottiene la resa di due postazioni della Muti tra Borgosesia e Quarona . Dieci fascisti catturati con buon bottino di armi . N . 116 straordinario Novarese . 10-11 - Il 2 novembre 5 patrioti partono in auto per Novara . Missione : disarmare un posto di blocco . Il loro armamento è composto di un fucile mitragliatore , tre mitra e una pistola . Presso Fara l ' auto è accolta dalle raffiche di un posto di blocco imprevisto . Nessuna perdita , ma dopo pochi chilometri la macchina deve essere abbandonata perché inefficiente . Si procede a piedi e la mattina del 3 a S . Pietro Mosezzo si apprende che il posto di blocco da disarmare è già stato eliminato . Si decide il rientro e si requisisce un ' auto . Nel rientro si blocca una corriera e si fa prigioniero un paracadutista della « Nembo » . Presso Agnellengo la macchina è fermata da due tedeschi facenti parte di un complesso di 80 in azione di rastrellamento . Il Caposquadra Ferri , vestito da paracadutista , si presenta come repubblicano e , puntando l ' arma , fa prigionieri i due soldati . Questi riferiscono che in una casa vicina si trovano un tenente e un sergente tedeschi ed acconsentono a chiamarli . Ecco il sergente e il Ferri ripete l ' astuzia , ma il tenente , giungendo di rincalzo , sta per far fuoco e il Ferri lo fredda . Il sergente tenta a sua volta di reagire , ma il patriota Nerone lo abbatte . Ugual sorte tocca ai due prigionieri che tentano di fuggire . La sparatoria dà l ' allarme e numerosi tedeschi si avvicinano . Il Ferri si apposta con il fucile mitragliatore e li attende mentre gli altri recuperano le divise dei morti e le loro armi che caricano sull ' auto che il patriota Nerone mette in moto protetto dal mitragliatore . Il Ferri abbatte ancora tre tedeschi e ne ferisce un quarto mentre sopraggiunge un camion con venti tedeschi , una mitraglia e una mitragliera da 20 . I cinque scaricano tutte le loro armi sui sopraggiunti e si allontanano inseguiti dal rabbioso fuoco avversario . L ' auto , crivellata , deve essere abbandonata e la pattuglia rientra a piedi senza perdite . Risultati : sette tedeschi uccisi e uno ferito , un paracadutista catturato , numero imprecisato di morti e feriti sul camion che , testimonianze popolari di Baraggia di Suno e Cavaglio d ' Agogna , dicono sia colà transitato gocciolante sangue . Bottino : 1 moschetto , 4 ta - pum , 3 pistole mitra , bombe a mano e munizionamento vario . I componenti la pattuglia Capisquadra Fieramonti e Ferri , garibaldini Tarabbia , Nerone e Preti sono citati all ' Ordine del Giorno per il coraggio , la prontezza e il sangue freddo dimostrati in ogni situazione in cui vennero a trovarsi durante la brillante operazione , esempio a tutti di come un pugno d ' uomini , affiatati e decisi , possa conseguire risultati insperati contro un nemico superiore in forze e armamento .