StampaQuotidiana ,
Al
posto
d
'
onore
,
fra
gli
avvenimenti
della
seconda
metà
di
febbraio
,
è
un
deciso
miglioramento
delle
condizioni
politiche
dell
'
Italia
.
La
lotta
coraggiosa
e
tenace
del
Governo
Bonomi
contro
gli
insidiosi
reliquati
del
fascismo
,
il
sacrificio
inesausto
di
sangue
generosissimo
,
nelle
campagne
e
nelle
città
ancora
martoriate
dall
'
occupazione
dei
tedeschi
e
dei
loro
sicari
repubblichini
,
hanno
mosso
l
'
opinione
pubblica
dei
Paesi
Alleati
,
e
particolarmente
dell
'
America
:
così
,
alcuni
fra
i
patti
più
umilianti
dell
'
armistizio
hanno
potuto
essere
abrogati
o
mitigati
;
il
controllo
delle
Commissioni
Alleate
è
stato
ridotto
alle
questioni
pienamente
militari
;
il
Governo
può
ora
nominare
liberamente
i
suoi
funzionari
;
il
Primo
Ministro
Churchill
ha
formalmente
promesso
,
nel
suo
discorso
del
27
febbraio
alla
Camera
dei
Comuni
,
aiuti
adeguati
per
la
rinascita
del
nostro
Paese
.
Giova
sperare
che
fra
questi
aiuti
non
sia
negletto
quello
che
più
conta
per
la
inderogabile
e
urgente
rivendicazione
del
nostro
onore
militare
,
la
fornitura
delle
armi
al
nuovo
Esercito
Nazionale
,
che
esprimerà
nel
modo
più
alto
il
vero
sentimento
del
popolo
nostro
.
Sul
fronte
di
oriente
,
dalla
vigorosa
pressione
Russa
ha
dato
in
questi
ultimi
giorni
,
risultati
di
grande
importanza
strategica
,
se
pur
meno
appariscenti
ai
profani
.
La
puntata
delle
forze
corazzate
russe
,
che
era
giunta
davanti
alla
fortezza
di
Francoforte
e
di
Küstrin
,
sull
'
Oder
,
come
un
gigantesco
cuneo
d
'
acciaio
,
e
perciò
su
un
fronte
relativamente
ristretto
,
ha
assunto
l
'
aspetto
di
una
formidabile
linea
continua
,
che
ha
varcato
l
'
alto
e
medio
Oder
,
che
investe
non
più
soltanto
la
Pomerania
e
il
Mecklemburgo
,
ma
la
stessa
Sassonia
.
Circa
un
settimo
del
territorio
del
Reich
è
già
invaso
;
le
grandi
sacche
in
Prussia
orientale
ed
in
Slesia
hanno
riserrato
,
decine
e
decine
di
divisioni
teutoniche
ormai
senza
scampo
:
Posen
è
caduta
:
si
combatte
sulle
vie
di
Breslavia
.
E
davanti
a
Berlino
,
sotto
l
'
egida
dei
titanici
carri
corazzati
,
hanno
serrato
ormai
le
masse
dell
'
artiglieria
e
della
fanteria
,
pronti
per
l
'
ultimo
grande
assalto
.
Sul
fronte
occidentale
,
gli
Americani
hanno
sferrato
il
grande
attacco
sul
fiume
Roer
.
Di
un
balzo
,
sono
giunti
,
davanti
a
Colonia
,
travolgendo
una
delle
più
munite
linee
fortificate
tedesche
.
Se
pure
la
battaglia
qui
si
svolga
su
di
un
fronte
piuttosto
ristretto
,
qui
si
combatte
,
come
tutti
sanno
,
in
una
zona
industriale
di
importanza
vitale
per
la
Germania
.
StampaQuotidiana ,
ERBA
,
5
.
-
A
Pavia
,
Fortini
disse
:
«
Io
non
sono
un
autista
,
io
sono
un
guerriero
,
uno
strano
soldato
,
vengo
dall
'
Oriente
e
non
monto
destrier
...
»
.
Scese
di
macchina
abbassando
sugli
occhi
la
visiera
del
berretto
.
Eravamo
in
pieno
solleone
,
pensai
che
il
caldo
gli
avesse
dato
alla
testa
.
Anche
Regi
si
era
messo
a
protestare
:
«
Io
sono
un
Regisole
»
.
Il
nostro
omnibus
era
improvvisamente
diventato
una
gabbia
da
matti
.
«
Alla
terza
che
mi
fate
-
gridai
-
vi
licenzio
e
ve
ne
andate
»
.
Per
fortuna
intervenne
Gavroche
a
portare
i
suoi
buoni
consigli
.
«
Sei
o
non
sei
un
soldato
di
Mao
?
-
chiese
a
Fortini
.
-
Ebbene
,
in
Lomellina
avrai
tutto
il
riso
che
vuoi
ed
un
vero
e
proprio
esercito
di
compagni
.
Perché
vuoi
interrompere
la
tua
grande
marcia
?
E
tu
bauscia
-
disse
poi
rivolto
a
Regi
-
troverai
a
pochi
chilometri
da
Sannazzaro
tutto
un
paese
che
si
chiama
Scaldasole
,
è
la
tua
vera
patria
»
.
Persuasi
,
i
due
carovanieri
sembrarono
tornare
in
senno
.
Così
riprendemmo
il
viaggio
e
,
in
vista
di
Cava
Manara
,
il
sereno
era
tornato
a
illuminare
la
nostra
famiglia
.
Ai
muri
delle
case
dei
piccoli
paesi
che
attraversammo
,
già
ci
annunciavano
i
manifesti
e
,
richiamati
dalla
nostra
tromba
,
si
affacciavano
alle
porte
amici
e
compagni
,
donne
e
bambini
.
La
più
grande
festa
che
la
Lombardia
avrebbe
tributato
a
"
l
'
Unità
"
era
già
nell
'
aria
del
sabato
sera
:
i
contadini
che
ancora
si
attardavano
nei
campi
,
con
le
mani
ci
indicavano
la
via
,
come
a
dirci
che
presto
ci
avrebbero
seguiti
.
Sannazzaro
,
che
non
è
più
dei
Burgundi
,
ma
del
popolo
,
spuntava
all
'
orizzonte
,
eravamo
presto
tra
le
sue
case
e
la
stella
rossa
dalla
torre
del
Comune
scopriva
come
un
faro
il
porto
della
piazza
punteggiata
di
lampadine
,
pavesata
di
bandiere
ed
animata
come
una
piccola
città
di
festa
,
messa
su
in
poche
ore
da
tutti
i
compagni
che
c
'
erano
intorno
.
Si
alzavano
pali
e
macchine
per
i
fuochi
d
'
artificio
:
il
palco
per
il
comizio
era
un
pittoresco
balconcino
dal
quale
si
affacciavano
i
ragazzi
a
parlare
per
burla
agli
amici
di
sotto
,
oratori
in
erba
di
una
cittadina
che
interviene
sempre
unanime
nelle
decisioni
per
la
democrazia
e
per
la
libertà
e
che
forma
nella
lotta
gli
uomini
migliori
del
suo
governo
.
Bastava
vedere
in
faccia
le
donne
che
ci
venivano
incontro
applaudendoci
e
fermandoci
,
le
famiglie
che
abbandonavano
la
cena
per
stringerci
la
mano
:
si
vedeva
un
popolo
liberato
da
ogni
soggezione
e
rinfrancato
dal
sentimento
della
vita
comune
,
dall
'
amicizia
e
dalla
solidarietà
.
Gavroche
diceva
:
«
Vorrei
sollevare
con
le
mie
mani
tanti
paesi
come
questo
e
portarli
dovunque
,
sulle
montagne
,
sui
laghi
,
sul
mare
,
sui
fiumi
,
sulle
pianure
,
là
dove
comandano
i
preti
e
gli
uomini
sono
come
intimoriti
di
parlare
,
di
farsi
vedere
,
di
essere
sinceri
con
se
stessi
e
con
gli
altri
»
.
Mai
Gavroche
aveva
parlato
con
questa
passione
:
Fortini
ne
era
commosso
sino
alle
lacrime
.
Andavamo
a
trovare
,
nella
dolce
sera
,
i
compagni
e
gli
amici
dei
paesi
vicini
,
quelli
di
Ferrera
,
quelli
di
Scaldasole
,
e
nella
stessa
Sannazzaro
ci
fermavamo
,
di
piazzetta
in
piazzetta
,
di
via
in
via
,
a
chiamare
tutti
alla
festa
.
Dietro
la
nostra
macchina
era
,
ormai
,
un
corteo
di
popolo
,
di
famiglie
:
dovevamo
farci
largo
a
suon
di
trombetta
.
Tutti
volevano
toccar
con
mano
"
l
'
Unità
"
,
appuntarle
sul
petto
una
coccarda
rossa
,
metterle
un
fiore
tra
i
capelli
.
Una
ragazza
e
la
mamma
di
un
caduto
partigiano
hanno
portato
sul
palco
cesti
di
garofani
e
di
gladioli
rossi
.
Non
dimenticherò
mai
l
'
emozione
con
cui
questa
compagna
,
già
anziana
e
vestita
a
lutto
,
è
salita
sul
palco
vincendo
la
sua
età
ed
il
suo
peso
arrampicandosi
ferocemente
.
Somigliava
a
mia
madre
,
a
tutte
le
donne
che
sorridono
solo
quando
hanno
compiuto
una
fatica
e
restano
impacciate
di
per
se
stesse
a
mostrarsi
.
Poi
due
bambinetti
hanno
cantato
Sotto
il
sole
di
Lombardia
ed
il
compagno
prof.
Piovano
,
della
Federazione
di
Pavia
,
ha
presentato
la
carovana
.
Chiaramondia
e
Maggi
e
tutti
gli
altri
amici
di
cui
non
ricordo
il
nome
erano
contenti
:
la
festa
che
essi
avevano
preparato
con
tanto
amore
era
un
trionfo
.
Dai
paesi
a
dalle
città
vicine
,
da
Mortara
,
da
Voghera
,
da
Garlasco
,
da
Pavia
,
persino
da
Alessandria
e
da
Casale
,
erano
venuti
compagni
con
le
famiglie
,
con
i
bambini
,
come
le
nonnette
,
alle
quali
i
più
giovani
cedevano
la
propria
sedia
in
quel
buio
punteggiato
di
silenzio
.
La
luna
si
era
ritirata
sotto
gli
alberi
per
non
disturbare
la
proiezione
dei
due
documentari
,
che
quasi
tutti
avevano
visto
,
ma
che
volevano
rivedere
se
non
altro
per
salutare
Togliatti
,
e
per
riascoltare
la
sua
voce
.
Franco
Papetti
,
il
compagno
di
Ferrera
,
aspettava
di
distinguere
in
quella
folla
assiepata
sullo
schermo
,
la
propria
pelata
,
e
Piera
Volpi
e
Teresina
Tartara
,
sedute
in
due
su
una
sola
sedia
,
ridevano
come
bambine
.
I
fuochi
sono
saliti
nel
cielo
:
le
girandole
bellissime
all
'
improvviso
scoprivano
sino
alle
ultime
file
una
folla
di
migliaia
e
migliaia
di
persone
,
abbagliandola
di
rosso
,
di
verde
e
di
giallo
ed
aprendola
alla
meraviglia
sotto
una
pioggia
d
'
oro
e
d
'
argento
:
la
testata
de
"
l
'
Unità
"
bruciava
in
tutti
i
colori
dell
'
iride
e
rimaneva
sino
all
'
ultimo
sospesa
sulla
notte
piena
di
canti
e
di
gioia
.
Col
ricordo
di
questa
grande
sera
,
abbiamo
poi
chiuso
a
Erba
il
"
Giro
di
Lombardia
"
.
C
'
era
la
"
Proletaria
"
,
una
piccola
banda
composta
di
dieci
musicanti
che
abitavano
ognuno
in
un
paese
diverso
,
c
'
erano
cantanti
improvvisati
e
tenori
di
grido
che
si
affacciavano
dai
dischi
a
rialzare
le
sorti
del
melodramma
,
c
'
era
la
compagna
Antonietta
,
tutta
sale
e
pepe
quanto
a
prontezza
e
intelligenza
.
E
la
cara
Barcellona
era
venuta
da
Milano
a
dividere
con
noi
la
fatica
e
l
'
onore
della
festa
.
Un
buon
comizio
,
un
ottimo
spettacolo
all
'
aperto
frequentato
da
amici
,
da
avversari
e
da
nemici
:
una
battaglia
vinta
in
una
città
difficile
.
Non
potevamo
chiedere
congedo
migliore
alla
generosa
terra
lombarda
.
Una
grande
fotografia
offerta
dal
compagno
Piero
Riva
alla
sezione
di
Erba
e
conservata
da
suo
padre
durante
tutto
il
fascismo
,
mostra
l
'
Arena
di
Milano
gremita
di
muratori
che
avevano
resistito
,
nel
1910
,
per
nove
giorni
,
ad
un
loro
sciopero
di
categoria
.
Questa
immagine
nitida
di
lotta
,
dopo
quarant
'
anni
,
era
viva
più
che
mai
.
Dai
padri
ai
figli
,
ai
nipoti
,
la
grande
marcia
continua
.
StampaQuotidiana ,
Questa
nota
è
,
in
un
certo
senso
,
obbligata
,
perché
avendo
dedicato
il
corsivo
di
ieri
alla
"
Tribuna
"
televisiva
di
mercoledì
,
non
crediamo
di
poter
passare
sotto
silenzio
quella
dell
'
altro
ieri
sera
che
ne
ha
rappresentato
,
per
così
dire
,
la
conclusione
.
La
quale
è
stata
diretta
da
Luca
Di
Schiena
,
interroganti
i
giornalisti
Navarro
Valls
dell
'
ABC
di
Madrid
e
Vittorio
Bruno
del
Secolo
XIX
e
partecipanti
i
delegati
dei
partiti
liberale
,
repubblicano
,
socialdemocratico
,
demonazionale
,
comunista
e
democristiano
.
Ci
dispiace
di
non
ricordare
il
nome
del
regista
di
queste
"
Tribune
"
,
ma
siamo
sicuri
che
è
bravo
ed
è
un
burlone
perché
ha
avuto
l
'
idea
,
questa
volta
,
di
aprire
i
primi
piani
dei
politici
intervenuti
mostrandoci
la
faccia
dell
'
on.
Malagodi
,
come
al
solito
,
anzi
più
del
solito
,
ilare
,
giulivo
,
cordiale
.
Per
un
difetto
dell
'
audio
,
evidentemente
,
non
si
è
sentita
in
quel
momento
la
sua
voce
,
ma
tutti
hanno
visto
che
gridava
:
"
Allegria
,
allegria
"
.
L
'
esistenza
del
presidente
onorario
del
PLI
serve
a
dimostrarci
,
non
fosse
altro
,
che
anche
i
funerali
sono
una
cosa
gioconda
.
Tra
tutti
gli
intervenuti
,
quegli
che
più
ci
è
piaciuto
è
stato
il
rappresentante
del
PSDI
,
che
,
se
non
abbiamo
capito
male
,
si
chiama
Puletti
.
Non
è
deputato
,
non
è
senatore
(
a
quanto
ci
risulta
)
e
non
ha
un
nome
proprio
perché
non
gli
occorre
.
Di
Puletti
deve
esserci
soltanto
lui
:
quando
Dio
lo
ha
visto
nato
deve
essersi
detto
:
"
Di
questi
non
ne
faccio
più
"
e
ha
rotto
lo
stampo
.
Ricercato
dagli
antropologi
,
che
sono
i
più
temuti
concorrenti
dei
filatelici
,
Puletti
è
il
Paganini
del
PSDI
:
parla
con
la
testa
inclinata
a
sinistra
come
se
appoggiasse
la
guancia
a
un
violino
ed
è
l
'
ultimo
italiano
che
porta
il
gilè
,
Nessuno
ha
capito
ciò
che
Puletti
abbia
detto
,
ma
non
importa
:
l
'
uso
della
parola
gli
è
stato
concesso
perché
,
avendo
deciso
di
metterlo
al
mondo
,
t
aut
t
o
valeva
costruirlo
completo
,
allora
Puletti
,
temerario
,
ne
approfitta
.
Con
quella
dell
'
altro
ieri
sera
sono
finite
-
come
ha
annunciato
il
collega
Di
Schiena
-
le
"
Tribune
"
dedicate
alla
crisi
.
Non
si
sa
quando
ricominceranno
,
ma
se
in
avvenire
la
Commissione
parlamentare
di
vigilanza
le
mettesse
in
programma
per
le
quattro
del
pomeriggio
,
avremmo
qualche
speranza
che
verso
le
21
accennino
a
cominciare
.
Se
no
,
ci
avvertano
lealmente
:
seguiteremo
a
fare
i
nottambuli
,
tanto
più
che
le
occhiaie
ci
donano
.
StampaQuotidiana ,
Nel
Biellese
.
Il
Natale
fu
fra
le
giornate
più
tenebrose
della
sua
lunga
storia
di
lavoro
e
di
feconda
ascensione
.
A
Biella
,
in
scontri
con
squadre
di
patrioti
,
venivano
uccisi
cinque
tedeschi
delle
truppe
di
occupazione
.
Le
rappresaglie
sulla
inerme
popolazione
civile
si
svilupparono
con
una
ampiezza
ed
una
brutalità
indicibili
.
Un
gruppo
di
S.S.
,
capitanato
dal
famigerato
Franco
Boggio
membro
del
tribunale
fascista
terroristico
di
Novara
,
irrompeva
nel
ristorante
«
Porto
di
Savona
»
ed
uccideva
il
proprietario
Cena
sotto
gli
occhi
della
moglie
e
dei
figli
terrorizzati
.
Altri
sette
cittadini
prelevati
indiscriminatamente
fra
i
passanti
,
venivano
fucilati
sulla
piazza
San
Cassiano
.
Uno
dei
condannati
,
ferito
gravemente
,
riusciva
a
sottrarsi
alla
morte
,
fuggendo
con
l
'
ausilio
di
alcuni
popolani
.
Compiuta
la
barbara
gesta
,
le
truppe
tedesche
ebbre
di
sangue
,
si
abbandonavano
fra
canti
bestiali
,
ad
una
scorreria
nelle
vie
della
città
deserta
.
Anche
a
Vollemosso
ed
a
Cossato
alcuni
cittadini
sono
caduti
sotto
il
piombo
tedesco
.
A
Borgosesia
veniva
fucilato
l
'
industriale
Osella
podestà
di
Varallo
,
dopo
essere
stato
orrendamente
seviziato
dai
fascisti
.
Con
lui
sono
caduti
altri
cittadini
,
rei
di
avere
manifestato
simpatia
per
i
patrioti
che
nelle
montagne
della
Valsesia
resistono
all
'
invasore
.
Per
la
linea
del
Tarvisio
.
Nelle
prime
ore
della
sera
del
14
dicembre
è
passato
un
treno
con
cinque
carri
refrigeranti
.
Durante
una
breve
sosta
di
questo
treno
in
una
stazione
del
Friuli
alcuni
individui
hanno
forzato
,
a
scopo
di
furto
,
uno
dei
carri
e
nel
buio
le
loro
mani
sono
andate
a
toccare
con
orrore
,
cadaveri
nudi
.
Sparsa
la
voce
,
il
capostazione
del
luogo
telefonava
al
Capostazione
della
Carnia
,
dove
il
treno
si
sarebbe
fermato
per
alcune
ore
,
e
questi
poteva
controllare
,
accompagnato
dai
suoi
collaboratori
,
che
il
carro
forzato
era
effettivamente
pieno
di
cadaveri
nudi
.
Uguale
carico
avevano
gli
altri
quattro
carri
.
Persone
abitanti
lungo
la
linea
ferroviaria
dichiarano
di
aver
visto
spesse
volte
carri
del
genere
che
di
giorno
transitano
senza
fermarsi
in
nessuna
stazione
.
Il
giorno
26
dicembre
sono
state
arrestate
200
persone
sotto
la
accusa
di
partecipare
ad
una
organizzazione
antitedesca
e
di
aver
celato
circa
50
quintali
di
dinamite
ed
altri
esplosivi
.
Di
tali
persone
150
circa
si
trovano
tuttora
in
una
carcere
improvvisata
nei
pressi
del
paese
,
le
altre
sono
sparite
.
Per
tutto
il
Friuli
.
Si
stanno
organizzando
guardie
repubblicane
fasciste
,
il
nome
dei
cui
componenti
è
tenuto
celato
,
allo
scopo
di
difendere
»
il
paese
da
attacchi
dei
«
terroristi
»
e
dare
ausilio
alle
Forze
armate
tedesche
.
Tali
guardie
fasciste
stentano
tuttavia
a
formarsi
e
sono
quanto
mai
esigue
.
In
ogni
paese
si
sono
costituiti
invece
forti
gruppi
di
antifascisti
ed
antitedeschi
,
in
una
parola
di
patrioti
che
sono
molto
numerosi
specialmente
nelle
zone
prealpine
e
che
pur
vivendo
nei
passi
,
hanno
già
organizzato
,
sui
monti
,
numerosi
rifugi
e
nascondigli
.
L
'
armamento
non
manca
.
Per
la
Provincia
di
Cuneo
.
Dicembre
è
stato
il
mese
aureo
della
lotta
contro
i
tedeschi
ed
i
loro
servi
:
i
«
repubblicani
fascisti
»
.
Tutti
i
depositi
militari
,
di
armi
,
e
materiali
vari
appartenenti
alle
truppe
d
'
occupazione
tedesche
o
repubblicane
fasciste
furono
assaliti
e
ripuliti
.
Alle
caserme
di
Busca
e
di
Valdieri
,
alle
polveriere
di
Bottonasco
,
di
Vinadio
e
di
Tarantasca
,
agli
ammassi
di
R
.
Rocco
di
Bernezzo
,
Tarantasca
e
Beinette
,
ed
in
moltissime
altre
località
che
qui
non
è
opportuno
menzionare
,
furono
prelevate
armi
automatiche
di
ogni
genere
,
centinaia
di
casse
di
munizioni
,
migliaia
di
bombe
a
mano
italiane
e
tedesche
,
centinaia
di
quintali
di
farina
,
decine
di
capi
bestiame
,
migliaia
di
coperte
,
scarpe
,
divise
e
pastrani
.
Queste
azioni
di
importanza
meramente
locale
,
e
di
polizia
furono
seguite
da
eventi
bellici
di
maggiore
respiro
.
Dopo
le
azioni
ai
campi
di
aviazione
di
Murello
(
Cuneo
)
e
di
Levaldigi
(
Savigliano
)
,
di
cui
ha
dato
notizia
l
'
organo
del
Comitato
di
Liberazione
di
Torino
,
un
distaccamento
si
recava
al
campo
di
aviazione
di
Mondovì
,
e
vi
prelevava
quattromila
litri
di
benzina
.
Non
solo
ma
ben
otto
autobotti
,
cariche
di
benzina
venivano
distrutte
ed
incendiate
.
Presidio
,
conducenti
e
scorta
armata
,
tutti
tedeschi
,
dopo
breve
combattimento
venivano
sopraffatti
.
Tedeschi
e
fascisti
hanno
tentato
di
reagire
,
ma
con
esito
assolutamente
negativo
.
Infine
la
notte
sul
28
dicembre
,
venne
fatto
saltare
il
grande
viadotto
posto
fra
Vernante
e
Limone
,
della
linea
ferroviaria
del
Passo
di
Tenda
.
Lo
Stato
Maggiore
Tedesco
aveva
organizzato
con
inizio
il
4
gennaio
1944
un
servizio
di
ben
quarantaquattro
coppie
di
treni
al
giorno
,
su
questa
linea
,
per
i
rifornimenti
del
secondo
fronte
in
Francia
.
Il
tempestivo
intervento
dei
patrioti
ha
reso
inutilizzabile
,
almeno
per
otto
mesi
,
questa
importante
linea
ferroviaria
.
StampaQuotidiana ,
Gatto
ha
afferrato
il
timone
di
Cicirinella
e
ha
puntato
decisamente
su
Carpi
,
prima
tappa
di
questo
festoso
e
movimentato
"
tour
"
emiliano
L
'
Emilia
è
una
ragazza
che
ci
ha
sempre
scritto
lettere
d
'
amore
.
Fortini
non
aveva
mai
avuto
tanti
appuntamenti
sotto
le
Torri
dell
'
Orologio
.
Io
gli
vado
dicendo
:
«
È
una
bella
campagnola
,
ha
le
guance
rosse
le
piace
correre
in
bicicletta
incipriarsi
di
polvere
»
.
Fortini
è
da
anni
che
sente
parlare
dell
'
Emilia
,
l
'
ha
sempre
vista
di
sfuggita
tra
un
viaggio
e
l
'
altro
.
Tutti
,
ad
ogni
tappa
nel
Veneto
e
nella
Lombardia
,
gli
hanno
insinuato
:
«
Questo
è
ancora
nulla
,
vedrai
in
Emilia
»
.
E
lui
s
'
aspetta
di
vedere
finalmente
la
terra
promessa
.
Quando
ha
letto
il
messaggio
inviatomi
dai
compagni
di
Carpi
,
ha
concluso
semplicemente
in
romanesco
,
com
'
è
suo
costume
:
«
Qui
ci
sanno
fare
»
.
Potete
stare
sicuri
che
questa
frase
Fortini
non
la
pronuncia
mai
a
cuor
leggero
,
gliel
'
ho
sentita
ripetere
poche
volte
,
solo
quando
la
festa
era
perfetta
e
i
bambini
non
si
arrampicavano
sulla
macchina
e
i
compagni
gli
organizzavano
la
vendita
dei
libri
e
dei
distintivi
,
indovinandoli
persino
i
pensieri
.
Gavroche
è
andato
a
trovare
Colombi
in
Federazione
e
gli
ha
dichiarato
semplicemente
:
«
Voglio
si
sappia
che
io
non
sono
un
angelo
qualunque
e
che
io
non
mi
balocco
con
le
stelline
d
'
argento
o
con
i
rami
di
pesco
.
Sono
un
angelo
comunista
e
chiedo
d
'
iscrivermi
al
Partito
,
sia
pure
alla
Sezione
giovanile
se
è
difficile
stabilire
la
mia
età
.
Le
ali
non
mi
impediscono
di
poggiare
i
piedi
a
terra
.
Guarda
:
ho
una
stella
rossa
in
fronte
e
due
stelle
rosse
fra
le
mani
.
Puoi
bene
disporre
che
mi
si
fotografi
:
d
'
ora
in
poi
viaggerò
sospeso
al
pennone
della
macchina
.
Gatto
e
la
sua
compagna
mi
hanno
ritagliato
su
un
bel
foglio
di
latta
,
mi
hanno
dipinto
di
vermiglio
i
bottoni
del
vestito
,
le
stelle
e
le
ali
.
Son
vivo
e
luccicante
come
un
pesce
»
.
Prima
di
partire
,
come
si
conviene
,
ho
voluto
intervistare
i
compagni
di
carovana
.
Fortini
è
stato
poeta
di
poche
parole
.
Ha
detto
testualmente
:
«
A
Comacchio
porterò
il
saluto
di
Ceruacchio
.
A
Cento
il
saluto
del
vento
.
A
Portomaggiore
il
saluto
dell
'
amore
,
a
Pavullo
il
mio
cuore
fanciullo
.
A
tutti
i
paesi
senza
rima
Cicirinella
giungerà
per
prima
»
.
E
Regi
,
solennemente
come
un
ciclista
,
ha
dichiarato
:
«
Quindici
tappe
e
un
sol
giorno
di
riposo
:
questo
"
Giro
dell
'
Emilia
"
è
lungo
e
irto
di
difficoltà
,
dall
'
Appennino
alle
valli
salate
,
dalla
Romagna
di
nuovo
sino
ai
confini
della
Lombardia
.
Partiremo
con
l
'
ultima
estate
e
ritorneremo
ai
primi
freddi
dell
'
autunno
.
Tanti
saluti
alla
mamma
»
.
Gavroche
se
l
'
è
sbrigata
con
una
cantatina
,
sull
'
aria
del
Barbiere
di
Siviglia
.
S
'
è
messo
a
canticchiare
:
«
Giro
di
qua
,
giro
di
là
-
sono
un
ragazzo
di
qualità
.
-
Porto
le
ali
-
vendo
i
giornali
-
suono
le
trombe
sulla
città
.
-
Sopra
Guastalla
-
gioco
alla
palla
.
-
Sopra
Cesena
-
all
'altalena...»
.
Con
questi
propositi
in
versi
e
in
prosa
,
oggi
la
carovana
scenderà
in
terra
d
'
Emilia
.
Quanto
a
me
,
io
invito
le
"
trecciaie
"
di
Carpi
a
intrecciar
danze
nella
piazza
della
nostra
festa
,
i
compagni
di
Cento
a
organizzare
una
delle
loro
celebri
corse
al
trotto
fra
tutti
gli
strilloni
de
"
l
'
Unità
"
,
gli
isolani
di
Portomaggiore
a
illuminare
a
giorno
i
loro
canali
,
i
pescatori
e
i
salinari
di
Comacchio
a
scivolare
coi
loro
barchetti
neri
attraverso
valli
e
vallette
sino
alla
torre
dell
'
Orologio
che
sarà
il
faro
della
nostra
domenica
,
i
cittadini
di
Cesena
a
dar
battaglia
a
tutti
i
papalini
come
già
fecero
i
loro
antenati
nella
gloriosa
giornata
di
Monte
nel
1832
,
chiamando
in
aiuto
anche
i
vicini
di
Lugo
,
i
bolognesi
di
Budrio
e
di
Minerbio
ad
aprire
le
porte
della
loro
celebre
colombaia
a
tutte
le
colombe
della
pace
perché
volino
sempre
più
lontano
al
di
là
dell
'
oceano
.
A
Pavullo
e
a
Villa
Minozzo
rispondano
i
canti
partigiani
dell
'
Appennino
sino
a
Scandiano
,
a
Reggio
,
a
Guastalla
.
Ritorneremo
sulla
strada
di
casa
verso
Fidenza
e
nella
città
dove
i
Comuni
italiani
giurarono
i
patti
della
Seconda
Lega
Lombarda
,
anche
noi
giureremo
parole
di
lotta
e
di
libertà
.
Quanto
a
Bobbio
,
che
è
stata
dei
sardi
,
dei
liguri
,
dei
pavesi
e
che
sembra
oggi
definitivamente
affidata
ai
piacentini
,
siamo
convinti
che
si
addica
all
'
Emilia
e
al
nostro
viaggio
.
Una
festa
a
Bobbio
ci
sta
bene
,
così
come
è
giusto
che
a
Castel
San
Giovanni
,
il
paese
dell
'
uva
,
dei
bottoni
e
degli
scialli
,
si
srotolino
gli
ultimi
metri
del
nostro
viaggio
.
I
compagni
ci
attacchino
pure
tutti
i
bottoni
che
vogliono
,
ma
chiudano
degnamente
il
nostro
giro
di
feste
.
Sarà
una
vendemmia
di
applausi
.
StampaQuotidiana ,
Quando
(
sono
ormai
passati
molti
anni
)
la
direttrice
constatò
che
nella
biblioteca
della
scuola
di
Gattico
,
un
operoso
centro
del
Novarese
,
mancava
un
libro
giudicato
importante
non
per
il
suo
valore
venale
ma
per
i
suoi
pregi
culturali
,
tale
,
insomma
,
da
far
gola
a
chi
volesse
compiere
grandi
passi
sulla
strada
della
ricerca
e
del
sapere
,
gli
scolari
vennero
inquisiti
a
uno
a
uno
per
accertare
chi
tra
essi
si
fosse
reso
colpevole
della
indebita
appropriazione
,
ma
il
solo
Franco
Nicolazzi
fu
escluso
da
ogni
interrogatorio
o
perquisizione
,
essendo
radicata
in
tutti
la
convinzione
che
un
libro
,
nella
esistenza
di
quest
'
uomo
minerale
,
non
avrebbe
mai
suscitato
interesse
alcuno
.
Eppure
il
cammino
del
socialdemocratico
on.
Nicolazzi
,
la
cui
ignoranza
è
fermamente
rimasta
superiore
ad
ogni
cultura
,
doveva
conoscere
prestigiosi
traguardi
,
fino
all
'
ultimo
,
di
ieri
,
rappresentato
dal
ministero
dell
'
Industria
.
Non
pensate
però
che
Nicolazzi
,
nel
frattempo
,
non
abbia
lavorato
.
Divenutone
giovanissimo
campione
in
quel
di
Gattico
,
insegnò
boccette
presso
varie
accademie
di
biliardo
del
Novarese
,
finché
,
mandato
a
Roma
dai
suoi
compaesani
al
grido
:
"
Liberiamoci
di
Nicolazzi
"
,
prese
a
frequentare
il
PSDI
,
l
'
ultimo
partito
in
Italia
dove
fa
ancora
impressione
l
'
arrivo
di
un
telegramma
.
Chiamato
ben
presto
in
direzione
,
unicamente
per
non
farlo
aspettare
in
anticamera
,
Nicolazzi
ebbe
l
'
incarico
di
aprire
i
dispacci
e
di
passarli
poi
all
'
on.
Cariglia
,
che
ne
doveva
dare
lettura
,
ciò
che
quest
'
ultimo
faceva
non
senza
qualche
esitazione
,
premuto
dall
'
on.
Averardi
il
quale
,
avendo
già
persuaso
tutti
che
non
sa
scrivere
,
è
sempre
più
ansioso
di
dimostrare
,
per
doverosa
coerenza
,
che
non
sa
neanche
leggere
.
Invano
i
suoi
colleghi
gli
assicurano
che
nessuno
ritiene
necessaria
questa
prova
e
che
tutti
gli
credono
sulla
parola
.
Adesso
l
'
on.
Nicolazzi
è
ministro
dell
'
Industria
e
già
se
ne
sono
visti
gli
effetti
.
Molte
compagnie
turistiche
hanno
già
organizzato
viaggi
in
pullman
bisettimanali
per
far
vedere
Nicolazzi
che
fa
il
governante
e
intanto
l
'
industria
italiana
si
è
rivelata
la
più
forte
del
mondo
non
avendo
subito
la
benché
minima
scossa
alla
notizia
della
nuova
nomina
.
Il
neo
ministro
ha
già
disposto
l
'
installazione
di
un
biliardo
nella
sala
delle
riunioni
e
ha
già
avvertito
i
suoi
collaboratori
che
le
partite
verranno
spesso
interrotte
da
pause
di
riposo
,
intendendo
egli
rimanere
fedele
alla
regola
della
stia
vita
,
che
si
può
riassumere
in
queste
poche
,
rassicuranti
parole
:
Nicolazzi
-
non
si
strapazzi
.
StampaQuotidiana ,
È
nostra
opinione
che
si
debba
reagire
nel
modo
più
fermo
alle
interpretazioni
pessimistiche
e
disfattiste
date
da
alcuni
alle
istruzioni
impartite
ai
Patrioti
dal
Gen
.
Alexander
per
la
Campagna
invernale
.
Esse
infatti
non
significano
affatto
un
rinvio
di
ogni
prospettiva
insurrezionale
a
dopo
l
'
inverno
e
tanto
meno
esse
significano
che
si
debba
passare
alla
smobilitazione
delle
forze
partigiane
.
Le
istruzioni
dicono
testualmente
:
«
La
campagna
estiva
è
finita
ed
ha
inizio
la
campagna
invernale
»
dove
,
evidentemente
,
il
termine
«
campagna
invernale
»
non
può
significare
«
stasi
invernale
»
.
Il
corso
degli
avvenimenti
militari
in
Europa
conferma
d
'
altronde
questo
modo
d
'
intendere
,
essendo
ovunque
in
corso
importanti
offensive
.
Perciò
,
sul
piano
generale
delle
prospettive
,
tali
avvenimenti
e
le
dichiarazioni
dei
maggiori
responsabili
delle
Potenze
Alleate
,
nonché
lo
spirito
e
la
lettera
delle
istruzioni
di
Alexander
,
non
giustificano
affatto
alcun
pessimismo
.
A
questo
proposito
un
altro
elemento
dev
'
essere
ancora
preso
in
considerazione
.
La
spinta
ad
ovest
delle
truppe
sovietiche
che
in
Ungheria
si
battono
già
oltre
il
Danubio
e
avanzano
lungo
la
Drava
,
pone
come
una
possibilità
dei
prossimi
mesi
,
la
creazione
anche
ai
nostri
confini
orientali
,
d
'
un
fronte
alleato
ed
amico
.
È
inutile
sottolineare
la
accelerazione
che
una
simile
eventualità
,
qualora
si
realizzasse
,
darebbe
a
tutto
il
corso
degli
avvenimenti
militari
in
Italia
e
,
quindi
,
anche
alla
lotta
partigiana
.
Sul
piano
tattico
poi
,
le
istruzioni
di
Alexander
,
constatato
che
«
il
sopraggiungere
della
pioggia
e
del
fango
inevitabilmente
significa
un
rallentamento
del
ritmo
della
battaglia
»
per
le
forze
Alleate
in
Italia
,
dicono
ai
Patrioti
:
«
per
gli
eserciti
in
campo
,
si
avrà
,
in
conseguenza
della
pioggia
e
del
fango
(
che
scompariranno
d
'
altronde
col
gelo
)
un
rallentamento
del
ritmo
della
battaglia
e
che
,
per
il
momento
,
i
Partigiani
debbono
cessare
non
«
ogni
operazione
»
,
ma
solamente
«
operazioni
organizzate
su
vasta
scala
»
,
il
cui
successo
,
cioè
,
fosse
necessariamente
legato
al
rapido
sviluppo
della
battaglia
Alleata
,
come
ad
esempio
i
piani
insurrezionali
di
Bologna
ed
altri
centri
emiliani
.
Tanto
è
vero
questo
che
,
nelle
stesse
istruzioni
Alexander
aggiunge
:
«
Questo
non
significa
che
non
approfitterete
di
opportunità
che
vi
si
presenteranno
,
se
il
rischio
non
è
troppo
grande
,
di
distruggere
tedeschi
e
fascisti
e
sabotare
,
a
seconda
delle
istruzioni
che
avete
già
ricevuto
»
.
Cioè
la
battaglia
continua
,
come
lo
dimostra
anche
il
lento
ma
continuo
progredire
degli
eserciti
Alleati
e
deve
continuare
anche
per
le
forze
partigiane
.
Quindi
noi
dobbiamo
prevedere
per
le
prossime
settimane
e
per
i
prossimi
mesi
non
una
contrazione
,
non
un
indebolimento
della
lotta
partigiana
,
ma
bensì
la
sua
intensificazione
e
un
allargamento
delle
formazioni
armate
.
Perciò
ogni
richiamo
alle
direttive
di
Alexander
per
giustificare
delle
proposte
di
smobilitazione
,
di
«
contrazione
»
delle
forze
e
della
lotta
partigiana
,
di
«
invii
in
licenza
»
,
di
stasi
operativa
per
la
stagione
invernale
,
ecc
.
,
è
assolutamente
ingiustificato
:
1
)
perché
,
tra
l
'
altro
,
le
direttive
di
Alexander
si
riferiscono
non
all
'
inverno
ma
solamente
al
momento
della
pioggia
e
del
fango
;
2
)
perché
dette
direttive
non
sono
di
stasi
ma
di
continuazione
della
lotta
,
se
pur
mettono
in
guardia
,
per
il
momento
,
contro
operazioni
organizzate
su
larga
scala
,
che
non
potrebbero
riuscire
perché
non
troverebbero
l
'
appoggio
immediato
degli
eserciti
Alleati
.
StampaQuotidiana ,
CARPI
,
9
.
-
Vogliamo
dar
subito
la
parola
alle
cifre
?
Le
impressioni
sono
tante
,
i
ricordi
ci
vincono
al
punto
da
non
potere
,
a
distanza
di
poche
ore
,
tentar
di
dare
la
immagine
di
una
festa
che
ha
vinto
la
stessa
inclemenza
del
tempo
ed
è
rinata
come
la
Fenice
dalle
sue
ceneri
,
dal
fango
e
dalla
pioggia
ove
sembrava
per
sempre
miseramente
finita
.
I
compagni
si
mordevano
le
mani
a
veder
crollare
il
villaggio
che
avevano
innalzato
con
tanto
amore
,
le
bandiere
ripiegare
inzuppate
di
acqua
,
e
i
colori
,
i
fiori
,
gli
addobbi
dei
padiglioni
marcire
,
lasciando
a
nudo
i
tralicci
delle
impalcature
.
Se
la
nostra
carovana
,
come
sempre
,
ha
fermato
il
temporale
che
ci
ha
inseguiti
per
tutto
il
viaggio
,
da
Milano
alle
porte
di
Modena
,
forse
per
merito
del
nostro
Gavroche
che
se
ne
è
volato
bene
in
alto
a
guerreggiare
con
i
nembi
e
con
le
saette
,
tuttavia
i
compagni
di
Carpi
e
dei
paesi
vicini
si
sono
mostrati
tenaci
di
ogni
avversità
,
non
hanno
ceduto
mai
terreno
al
temporale
,
non
hanno
mollato
un
palmo
e
ricostruivano
subito
quello
che
andava
perduto
,
trasportavano
con
improvvisate
palafitte
,
lo
tenevano
allegro
col
proprio
buon
umore
.
Ma
vogliamo
dare
la
parola
alle
cifre
?
Undici
staffette
motociclistiche
ci
hanno
accompagnati
da
Carpi
a
Cibeno
.
Su
ogni
motocicletta
era
una
ragazza
con
la
bandiera
.
A
metà
strada
abbiamo
incontrato
altre
sessanta
fanciulle
in
bicicletta
,
ordinate
in
due
file
.
Indossavano
pantaloncini
blu
e
una
camiciola
bianca
e
portavano
sul
manubrio
il
piccolo
vessillo
de
"
l
'
Unità
"
.
Ci
hanno
preceduto
sino
al
colorato
ingresso
del
villaggio
,
al
viale
che
,
secondo
l
'
espressione
di
un
compagno
,
doveva
essere
tutto
una
«
galleria
fiorita
»
.
Una
colomba
bianca
veniva
liberata
nell
'
aria
e
Gavroche
,
al
vederla
,
si
è
staccato
dall
'
antenna
dove
Fortini
l
'
aveva
stretto
per
un
piede
,
inseguendola
nel
cielo
.
Altri
settecento
colombi
erano
lanciati
dietro
quella
candida
ancella
di
pace
:
le
nuvole
bluastre
,
arrossate
dalla
luce
del
tramonto
,
si
sono
aperte
,
promettendoci
il
sereno
.
Applaudivano
con
i
piedi
nel
fango
,
trattenuti
nel
volo
che
anche
noi
eravamo
pronti
a
spiccare
in
mezzo
al
coro
delle
ragazze
allineate
sulla
scalinata
della
villa
.
Il
villaggio
,
gocciolante
di
luce
,
era
tutto
un
tramestio
di
voci
,
di
richiami
,
di
canti
.
La
vita
lo
aveva
ripreso
in
un
attimo
.
Sulle
tavole
ancor
umide
,
e
come
dipinte
a
nuovo
,
già
si
allestivano
le
cene
e
il
vino
frizzante
spumeggiava
nei
bicchieri
.
Vogliamo
dare
la
parola
alle
cifre
?
Poco
prima
che
iniziassimo
il
comizio
,
più
di
seimila
biciclette
erano
già
allineate
ai
depositi
.
Dodici
quintali
di
dolci
e
di
ciambelle
,
undici
quintali
di
pane
,
diciassette
quintali
di
albana
,
duemila
bottiglie
di
vino
,
erano
presi
di
assalto
da
una
folla
allegra
e
vociante
che
riempiva
il
parco
e
le
strade
vicine
a
perdita
d
'
occhio
.
Dodicimila
e
più
abitanti
poteva
contare
il
nostro
villaggio
.
«
Ne
sarebbero
venuti
più
di
quarantamila
»
,
commentava
il
segretario
compagno
Turci
con
Bruno
Losi
,
il
sindaco
modello
di
Carpi
,
contenti
tuttavia
che
la
festa
si
fosse
risolta
col
pieno
successo
della
propria
iniziativa
,
mai
venuta
meno
.
«
Vedi
,
questa
è
l
'
Emilia
-
io
dicevo
a
Fortini
.
-
In
questa
organizzazione
,
in
questo
tenace
ottimismo
,
i
compagni
di
Carpi
sono
di
insegnamento
a
tutti
noi
»
.
E
Agostino
Melotti
,
presente
ovunque
,
a
dirigere
i
cori
,
a
rendersi
conto
della
organizzazione
dell
'
amministrazione
e
della
disciplina
,
ed
ancora
appassionato
oratore
al
comizio
,
ben
poteva
essere
indicato
da
tutti
i
compagni
,
vecchi
e
giovani
,
come
l
'
anima
del
Partito
in
questo
angolo
di
terra
rossa
.
StampaQuotidiana ,
Mentre
i
sacerdoti
che
stanno
dichiaratamente
con
i
comunisti
e
notoriamente
votano
Pc
vengono
il
più
delle
volte
sospesi
"
a
divinis
"
,
vale
a
dire
che
è
loro
proibito
celebrare
gli
uffici
del
culto
e
la
Messa
,
l
'
arcivescovo
Marcinkus
(
ne
dava
ampio
conto
ieri
anche
questo
nostro
giornale
,
che
ha
pubblicato
,
in
più
,
una
gustosissima
vignetta
di
Chiappori
)
per
avere
,
a
dir
poco
,
trafficato
con
i
miliardi
,
lui
prete
che
dovrebbe
(
ma
non
è
sicuro
)
avere
letto
i
Vangeli
,
è
stato
finalmente
sospeso
"
a
viaggibus
"
.
Veramente
in
latino
i
viaggi
all
'
estero
si
chiamano
"
peregrinationes
"
ma
noi
preferiamo
dirlo
così
,
alla
macheronica
,
anche
per
aiutare
quelli
del
PSDI
a
capire
senza
fatica
.
Andiamo
piano
prima
di
gioire
per
il
provvedimento
preso
nei
confronti
del
prelato
americano
presidente
dello
IOR
(
Istituto
opere
di
religione
,
cioè
,
fuori
di
ogni
ipocrisia
,
Banca
del
Vaticano
)
perché
prima
egli
si
recava
spesso
all
'
estero
e
ora
invece
starà
sempre
qui
a
combinare
i
suoi
supposti
pasticci
finanziari
.
È
vero
che
con
la
scusa
di
andare
a
organizzare
i
viaggi
del
Papa
avrebbe
potuto
(
se
hanno
un
fondamento
i
sospetti
da
lui
suscitati
)
trasferire
facilmente
capitali
oltre
frontiera
.
Certo
è
che
una
volta
ci
è
capitato
di
vedere
l
'
arcivescovo
Marcinkus
alla
stazione
.
Aveva
con
sé
una
valigia
che
ci
è
sembrata
a
doppio
fondo
,
munita
di
rotelle
.
Prima
di
prendere
posto
nel
suo
scompartimento
si
è
fermato
un
attimo
per
prenotare
la
colazione
,
i
signori
si
possono
accomodare
.
Allora
non
essendo
stato
ancora
colpito
da
sanzioni
canoniche
non
era
certamente
sospeso
"
a
ristorantibus
"
.
Adesso
dovrebbe
accontentarsi
di
un
cestino
,
ma
il
Codice
Canonico
,
che
papa
Wojtyla
conosce
con
qualche
approssimazione
,
non
prevede
la
sospensione
"
a
Coca
-
Colibus
"
,
specialmente
,
com
'
è
giusto
,
per
il
clero
americano
.
Pare
che
al
Pontefice
sia
molto
dispiaciuto
di
dover
lasciare
a
casa
questo
suo
prezioso
(
è
il
caso
di
dirlo
)
organizzatore
di
viaggi
.
Ma
la
conferenza
episcopale
spagnola
è
stata
irremovibile
e
tutti
i
vescovi
iberici
,
dopo
essersi
assicurati
che
nessuno
gli
aveva
ancora
"
scippato
"
il
portafoglio
,
si
sono
opposti
all
'
ingresso
di
Marcinkus
nel
loro
Paese
.
Hanno
avuto
partita
vinta
,
infine
,
sebbene
la
piccola
ma
vivace
battaglia
abbia
contato
qualche
vittima
:
il
vescovo
che
era
venuto
a
Roma
per
prendere
gli
ultimi
accordi
sul
viaggio
papale
e
il
cardinale
di
Barcellona
che
avrebbe
voluto
che
Sua
Santità
dormisse
nella
capitale
catalana
,
e
non
a
Madrid
.
Problemi
grossi
.
Invece
Giovanni
Paolo
ripartirà
immediatamente
da
Barcellona
senza
neanche
un
piccolo
riposino
.
Si
è
auto
sospeso
"
a
pisolinibus
"
.
StampaQuotidiana ,
N
.
112
Cusio
.
14-10
-
Il
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Volante
Loss
»
attacca
il
presidio
fascista
di
Invorio
che
,
asserragliato
nelle
case
,
reagisce
con
bombe
a
mano
.
Mentre
il
presidio
è
così
immobilizzato
si
recupera
dal
suo
magazzino
buona
quantità
di
viveri
e
vestiario
.
Sganciamento
e
rientro
effettuati
senza
perdite
.
15-10
Il
2
Plotone
del
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Nello
»
attacca
la
postazione
fascista
del
passaggio
a
livello
di
Gozzano
ponendo
in
fuga
il
nemico
che
continua
la
difesa
della
postazione
da
una
casa
vicina
.
Non
essendone
possibile
il
recupero
le
armi
della
postazione
vengono
distrutte
con
Sipe
.
Rientro
senza
perdite
.
Due
nemici
feriti
.
All
'
ordine
del
giorno
per
il
comportamento
coraggioso
il
Vice
Comandante
Fulvio
,
i
Capi
plotone
Walter
e
Gino
ed
il
garibaldino
Pomati
.
15-10
Reparti
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
abbattono
presso
Borgomanero
un
buon
tratto
di
linea
telefonica
e
attaccano
l
'
accantonamento
nemico
alle
scuole
nonché
due
automezzi
sulle
strade
adiacenti
.
Due
nemici
morti
e
16
feriti
.
Un
ferito
leggero
da
parte
nostra
.
N
.
113
Sesia
.
12-10
-
10
Patrioti
del
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
attaccano
presso
Momo
20
fascisti
.
Due
morti
e
vari
feriti
nemici
.
Bottino
:
2
moschetti
.
Un
garibaldino
catturato
viene
fucilato
il
giorno
dopo
a
Novara
contro
ogni
regola
di
guerra
.
Due
fascisti
prigionieri
fucilati
per
rappresaglia
.
18-20
Una
squadra
del
2
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
recupera
a
Gattinara
una
bomba
da
2
quintali
e
4
da
70
chili
che
vengono
subito
usate
per
minare
strade
e
ponti
.
18-10
Un
Plotone
del
1
Ggt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
attacca
un
posto
tedesco
nella
località
lombarda
di
Barza
.
Catturati
:
10
tedeschi
,
3
mitra
,
2
pistole
mitra
e
5
fucili
.
Novara
.
19-10
-
Tre
garibaldini
del
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Volante
Loss
»
,
travestiti
da
tedeschi
,
raggiungono
in
auto
lo
stabilimento
De
Agostini
a
Novara
,
disarmano
due
nazi
in
piena
città
e
rientrano
incolumi
con
il
bottino
.
19-10
Due
garibaldini
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
avvistano
forze
fasciste
a
Suno
.
Si
racimolano
4
mitra
e
7
moschetti
e
ci
si
porta
a
Suno
dove
i
fascisti
vengono
attaccati
e
posti
in
fuga
.
Un
'
auto
nemica
sbanda
e
si
sfascia
,
ma
l
'
inseguimento
e
la
sparatoria
continuano
essendo
sopraggiunti
rinforzi
della
Loss
.
Tre
fascisti
morti
,
non
accertati
i
feriti
,
un
garibaldino
ferito
.
Bottino
:
3
fucili
.
N
.
114
Cusio
.
19-10
-
Una
pattuglia
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
attacca
sulla
Gozzano
-
Borgomanero
una
camionetta
nemica
.
Tre
fascisti
feriti
.
20-10
Una
pattuglia
della
stessa
unità
attacca
nottetempo
il
corpo
di
guardia
del
presidio
di
Borgomanero
.
Non
accertate
le
perdite
nemiche
.
20-10
Cinque
garibaldini
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Volante
Loss
»
in
borghese
,
armati
di
sole
pistole
,
con
notevole
sprezzo
del
pericolo
,
disarmano
due
posti
di
blocco
nemici
alla
periferia
di
Novara
sulla
Novara
-
Oleggio
e
sulla
Novara
-
Momo
catturando
:
un
fucile
mitra
,
un
Beretta
,
7
moschetti
,
3
Sipe
e
notevole
munizionamento
.
Sesia
.
20-10
-
Una
squadra
del
Bgt
.
«
Popini
»
ottiene
la
resa
di
due
postazioni
della
Muti
tra
Borgosesia
e
Quarona
.
Dieci
fascisti
catturati
con
buon
bottino
di
armi
.
N
.
116
straordinario
Novarese
.
10-11
-
Il
2
novembre
5
patrioti
partono
in
auto
per
Novara
.
Missione
:
disarmare
un
posto
di
blocco
.
Il
loro
armamento
è
composto
di
un
fucile
mitragliatore
,
tre
mitra
e
una
pistola
.
Presso
Fara
l
'
auto
è
accolta
dalle
raffiche
di
un
posto
di
blocco
imprevisto
.
Nessuna
perdita
,
ma
dopo
pochi
chilometri
la
macchina
deve
essere
abbandonata
perché
inefficiente
.
Si
procede
a
piedi
e
la
mattina
del
3
a
S
.
Pietro
Mosezzo
si
apprende
che
il
posto
di
blocco
da
disarmare
è
già
stato
eliminato
.
Si
decide
il
rientro
e
si
requisisce
un
'
auto
.
Nel
rientro
si
blocca
una
corriera
e
si
fa
prigioniero
un
paracadutista
della
«
Nembo
»
.
Presso
Agnellengo
la
macchina
è
fermata
da
due
tedeschi
facenti
parte
di
un
complesso
di
80
in
azione
di
rastrellamento
.
Il
Caposquadra
Ferri
,
vestito
da
paracadutista
,
si
presenta
come
repubblicano
e
,
puntando
l
'
arma
,
fa
prigionieri
i
due
soldati
.
Questi
riferiscono
che
in
una
casa
vicina
si
trovano
un
tenente
e
un
sergente
tedeschi
ed
acconsentono
a
chiamarli
.
Ecco
il
sergente
e
il
Ferri
ripete
l
'
astuzia
,
ma
il
tenente
,
giungendo
di
rincalzo
,
sta
per
far
fuoco
e
il
Ferri
lo
fredda
.
Il
sergente
tenta
a
sua
volta
di
reagire
,
ma
il
patriota
Nerone
lo
abbatte
.
Ugual
sorte
tocca
ai
due
prigionieri
che
tentano
di
fuggire
.
La
sparatoria
dà
l
'
allarme
e
numerosi
tedeschi
si
avvicinano
.
Il
Ferri
si
apposta
con
il
fucile
mitragliatore
e
li
attende
mentre
gli
altri
recuperano
le
divise
dei
morti
e
le
loro
armi
che
caricano
sull
'
auto
che
il
patriota
Nerone
mette
in
moto
protetto
dal
mitragliatore
.
Il
Ferri
abbatte
ancora
tre
tedeschi
e
ne
ferisce
un
quarto
mentre
sopraggiunge
un
camion
con
venti
tedeschi
,
una
mitraglia
e
una
mitragliera
da
20
.
I
cinque
scaricano
tutte
le
loro
armi
sui
sopraggiunti
e
si
allontanano
inseguiti
dal
rabbioso
fuoco
avversario
.
L
'
auto
,
crivellata
,
deve
essere
abbandonata
e
la
pattuglia
rientra
a
piedi
senza
perdite
.
Risultati
:
sette
tedeschi
uccisi
e
uno
ferito
,
un
paracadutista
catturato
,
numero
imprecisato
di
morti
e
feriti
sul
camion
che
,
testimonianze
popolari
di
Baraggia
di
Suno
e
Cavaglio
d
'
Agogna
,
dicono
sia
colà
transitato
gocciolante
sangue
.
Bottino
:
1
moschetto
,
4
ta
-
pum
,
3
pistole
mitra
,
bombe
a
mano
e
munizionamento
vario
.
I
componenti
la
pattuglia
Capisquadra
Fieramonti
e
Ferri
,
garibaldini
Tarabbia
,
Nerone
e
Preti
sono
citati
all
'
Ordine
del
Giorno
per
il
coraggio
,
la
prontezza
e
il
sangue
freddo
dimostrati
in
ogni
situazione
in
cui
vennero
a
trovarsi
durante
la
brillante
operazione
,
esempio
a
tutti
di
come
un
pugno
d
'
uomini
,
affiatati
e
decisi
,
possa
conseguire
risultati
insperati
contro
un
nemico
superiore
in
forze
e
armamento
.