StampaQuotidiana ,
ROMA
,
21
.
L
'
esame
dei
criteri
cui
deve
essere
informata
la
legge
sull
'
avocazione
dei
profitti
di
regime
è
stato
ultimato
nella
recente
riunione
tenuta
dalla
Commissione
incaricata
di
stendere
il
progetto
della
legge
.
Non
resta
che
procedere
al
coordinamento
delle
singole
disposizioni
perché
il
decreto
possa
essere
così
sottoposto
al
Consiglio
dei
Ministri
.
Ciò
potrà
avvenire
nella
prossima
settimana
.
La
definizione
delle
sanzioni
che
la
legge
conterrà
è
comunque
compiuta
.
Esse
si
possono
riassumere
in
quattro
punti
:
1
)
confisca
totale
dei
beni
,
senza
discriminanti
;
si
applicherà
ai
membri
del
governo
fascista
ed
ai
gerarchi
del
fascismo
che
siano
riconosciuti
dall
'
Alta
Corte
di
giustizia
colpevoli
di
avere
annullato
le
garanzie
costituzionali
,
di
tutte
le
libertà
popolari
,
creato
il
regime
e
tradite
le
sorti
del
paese
.
2
)
Confisca
totale
o
parziale
dei
beni
;
ammessa
la
discriminante
indicata
dall
'
art
.
7
della
legge
27
luglio
1944
(
posizione
ostile
al
fascismo
assunta
prima
dell
'
inizio
della
guerra
,
partecipazione
alla
lotta
contro
i
tedeschi
,
atti
di
valore
compiuti
)
sono
puniti
con
la
confisca
totale
o
parziale
del
beni
,
a
seconda
della
gravità
del
fatto
,
coloro
che
abbiano
organizzato
squadre
fasciste
,
le
quali
abbiano
compiuto
atti
di
violenza
o
devastazione
o
che
abbiano
promosso
o
diretto
l
'
insurrezione
del
28
ottobre
1922
o
che
abbiano
promosso
o
diretto
il
colpo
di
stato
del
3
gennaio
1925
,
o
che
abbiano
in
seguito
contribuito
con
atti
rilevanti
a
mantenere
in
vigore
il
regime
fascista
.
Rientrano
in
questa
categoria
anche
alcuni
delitti
di
collaborazionismo
o
di
intelligenza
coi
tedeschi
invasori
.
3
)
Avocazione
degli
incrementi
patrimoniali
conseguiti
dopo
l'8
settembre
.
Colpirà
chi
abbia
avuto
rapporti
di
affari
con
i
tedeschi
.
4
)
Avocazione
totale
degli
incrementi
patrimoniali
conseguiti
dopo
il
3
gennaio
1925
.
Questa
misura
ha
carattere
di
sanzione
punitiva
.
Essa
verrebbe
applicata
indipendentemente
dalla
liceità
o
meno
della
provenienza
degli
incrementi
,
a
tutti
i
membri
del
gran
consiglio
fascista
,
ai
membri
del
governo
fascista
,
ai
segretari
,
vice
segretari
e
membri
del
direttorio
nazionale
dei
partito
fascista
,
al
presidente
,
pubblico
accusatore
e
membri
del
tribunale
speciale
per
la
difesa
dello
stato
e
di
altri
tribunali
speciali
costituiti
dopo
l'8
settembre
1943;
agli
ufficiali
generali
e
i
consoli
della
M.V.S.N.
in
servizio
effettivo
,
ecc
.
StampaQuotidiana ,
SCANDIANO
,
21
.
-
A
Scandiano
,
tutte
le
ragazze
sono
belle
per
far
diventare
sempre
più
furioso
quel
povero
Orlando
innamorato
,
ma
Boiardo
non
gode
molto
onore
tra
i
suoi
concittadini
,
che
dànno
il
proprio
voto
di
preferenza
a
Lazzaro
Spallanzani
,
al
quale
sono
dedicate
la
grande
piazza
ed
una
piccola
statua
.
La
questione
si
fa
scottante
ora
che
il
bel
cinema
-
teatro
,
costruito
dai
lavoratori
con
le
proprie
prestazioni
volontarie
,
è
un
fatto
compiuto
,
il
maggiore
dei
monumenti
che
i
nostri
compagni
amino
mostrare
al
visitatore
.
Scandiano
ha
un
partito
forte
,
un
segretario
di
Sezione
intelligente
,
mobile
,
attivo
;
un
sindaco
che
ha
tra
le
sue
armi
migliori
,
la
decisione
e
la
calma
,
apprese
con
anni
di
insegnamento
alle
sue
scolaresche
di
campagna
.
Da
Reggio
,
io
andavo
dicendo
a
Fortini
:
«
Ormai
tu
vivi
nelle
pagine
dei
poemi
cavallereschi
e
il
tuo
passato
di
paladino
ti
verrà
più
di
una
credenziale
a
farti
far
buona
accoglienza
.
Avrai
baci
di
ragazze
,
fiori
:
so
che
ti
verrà
dato
in
dono
il
famoso
scudo
di
Orlando
»
.
«
Scudi
non
ne
voglio
-
mi
ha
risposto
il
nostro
Giulio
romano
-
preferisco
l
'
elmo
di
Mambrino
»
.
Da
quando
siamo
partiti
non
facciamo
altro
che
dar
battaglia
alla
linea
retta
.
Sarebbe
troppo
facile
andare
da
Reggio
a
Scandiano
per
la
breve
strada
asfaltata
:
ma
i
nostri
compagni
ci
sono
venuti
incontro
con
biciclette
,
motociclette
,
bandiere
e
stendardi
,
a
pilotarci
per
venti
e
più
chilometri
attraverso
vie
,
viottoli
,
erte
e
discese
,
a
scoprire
frazioni
e
borgate
nascoste
tra
i
campi
.
Un
giro
lungo
per
l
'
autunno
,
nel
dolce
chiaro
pomeriggio
di
settembre
.
"
l
'
Unità
"
è
giunta
alla
soglia
di
ogni
casa
a
prendere
appuntamento
con
le
donne
e
con
i
bambini
per
la
serata
di
festa
.
Il
Polisportivo
era
pieno
di
luci
colorate
,
dalla
pedana
di
ballo
alle
tribune
,
ai
padiglioni
,
e
su
tutti
i
pilastri
del
muro
di
cinta
bruciavano
le
fiaccole
che
segnavano
il
porto
ai
naviganti
che
viaggiavano
nella
notte
.
Migliaia
e
migliaia
di
persone
,
bellissime
ragazze
,
paladini
,
guerrieri
,
palafrenieri
,
maniscalchi
,
erano
intorno
a
Fortini
che
,
nascosto
dietro
un
lenzuolo
,
stava
indossando
il
suo
vestito
di
maglia
di
ferro
.
Quando
è
apparso
alla
grande
folla
cavalleresca
alzando
la
celata
dell
'
elmo
,
il
nostro
Giulio
ha
gridato
:
«
Abbasso
la
guerra
!
»
.
Aveva
tra
le
mani
una
scatola
di
scarpe
avvolta
in
un
foglio
rosso
.
Si
è
dato
a
sciogliere
lo
spago
lentamente
,
sperando
di
trovarci
per
lo
meno
le
rose
dei
giardini
di
Armida
.
Tolto
il
coperchio
,
due
bianche
colombe
si
sono
alzate
in
volo
,
battendogli
le
ali
sulla
faccia
e
ritornando
poi
ad
appollaiarsi
sul
suo
naso
.
Sino
alla
mezzanotte
,
la
festa
di
Scandiano
è
stata
un
omaggio
alla
cavalleria
e
alla
bellezza
.
Le
dame
e
i
cavalieri
ricamavano
ottave
d
'
oro
sotto
il
cielo
stellato
.
Sdraiati
sul
prato
a
vedere
il
cinema
,
mano
nella
mano
,
gli
uomini
e
le
donne
insieme
,
anche
le
vecchie
coppie
di
sposi
sembravano
tutti
innamorati
di
prima
stagione
.
"
l
'
Unità
"
li
univa
veramente
.
Anche
Fortini
,
illuminandosi
con
la
luce
dei
fari
scriveva
una
lettera
d
'
amore
alla
moglie
.
Si
portava
la
destra
al
cuore
,
sorrideva
alle
sue
stesse
parole
.
Gavroche
gli
aveva
dato
per
penna
una
piuma
delle
sue
ali
.
Che
bella
festa
,
che
bella
festa
!
StampaQuotidiana ,
Signor
Presidente
della
Repubblica
,
non
le
sottopongo
il
caso
di
un
mio
collega
,
ma
quello
di
un
cittadino
.
Non
auspico
un
suo
intervento
,
ma
non
saprei
perdonarmi
il
silenzio
.
Vicende
come
quella
che
ha
portato
in
carcere
Enzo
Tortora
possono
accadere
a
chiunque
.
E
questo
mi
fa
paura
.
Lei
è
il
massimo
esponente
dell
'
organo
supremo
dei
Magistrati
:
e
deve
sapere
.
Ho
un
sincero
e
profondo
rispetto
per
i
giudici
che
,
come
i
giornalisti
,
hanno
pagato
,
e
pagano
,
un
duro
conto
con
il
crimine
.
Conoscevo
Alessandrini
,
e
voglio
bene
ai
figli
del
dott.
Galli
.
Credo
nell
'
onestà
e
nel
sacrificio
di
quelli
che
lottano
,
a
Napoli
e
ovunque
,
contro
la
camorra
e
la
mafia
.
Ma
ci
sono
aspetti
del
«
blitz
»
contro
i
cutoliani
che
lasciano
perplessi
:
dalla
data
,
una
settimana
o
poco
più
prima
delle
elezioni
,
agli
sviluppi
.
Dalle
conferenze
stampa
trionfalistiche
,
alla
caccia
all
'
uomo
con
cineprese
al
seguito
,
dal
segreto
istruttorio
largamente
violato
,
al
numero
degli
arrestati
e
dei
dimessi
.
Su
350
,
se
le
cronache
sono
esatte
,
200
sono
tornati
fuori
:
ma
,
hanno
detto
gli
Inquirenti
,
e
mi
scuso
per
l
'
odioso
e
usatissimo
termine
che
suscita
il
ricordo
di
antiche
procedure
,
molti
rientreranno
in
cella
,
Come
dire
,
che
si
può
sbagliare
fino
a
tre
volte
:
arresto
,
scarcerazione
,
altra
cattura
.
Ma
qual
è
la
buona
?
Tortora
è
denunciato
da
un
tale
Pandico
,
che
fa
il
suo
nome
dopo
tre
interrogatori
:
guarda
caso
,
un
personaggio
così
popolare
non
gli
viene
in
mente
subito
.
Le
conferme
vengono
da
un
certo
Barra
,
conosciuto
nell
'
ambiente
come
«
O
'
animale
»
:
è
lui
che
parla
dello
«
sgarro
»
,
e
che
fa
andar
dentro
il
sindaco
D
'
Antuono
,
rilasciato
poi
al
trentanovesimo
giorno
di
detenzione
per
mancanza
di
indizi
.
È
sempre
lui
che
riferisce
della
visita
a
Cutolo
dei
Gava
e
dei
servizi
segreti
,
per
tirare
fuori
dagli
impicci
l
'
amico
Cirillo
,
ma
di
questa
impresa
non
si
discute
.
Gli
avvocati
che
difendono
il
presentatore
non
hanno
potuto
leggere
neppure
i
verbali
degli
interrogatori
del
loro
assistito
;
ci
sono
periodici
che
hanno
pubblicato
i
testi
delle
deposizioni
dei
due
camorristi
accusatori
.
Chi
glieli
ha
dati
?
Ogni
mattina
,
la
stampa
ha
ricevuto
la
sua
dose
di
indiscrezioni
:
Tortora
fu
iniziato
col
taglio
di
una
vena
,
Tortora
ha
spacciato
droga
per
80
milioni
e
non
ha
consegnato
l
'
incasso
,
Tortora
ha
riciclato
denaro
sporco
,
Tortora
era
amico
di
Turatello
:
smentisce
la
madre
del
bandito
,
smentisce
,
ed
è
a
disposizione
,
il
suo
braccio
destro
.
Nessun
segno
sui
polsi
.
Ma
ci
sarebbe
la
conferma
di
una
«
contessa
»
:
che
non
può
testimoniare
,
perché
,
guarda
caso
,
è
morta
.
C
'
è
la
prova
che
dovrebbe
mettere
in
difficoltà
Tortora
:
una
lettera
di
Barbaro
Domenico
per
dei
centrini
andati
perduti
alla
RAI
.
Esiste
un
carteggio
tenuto
dall
'
ufficio
legale
della
TV
di
Stato
,
ma
non
significa
nulla
.
Conta
,
invece
,
la
parola
di
due
assassini
.
Poi
ci
sarebbe
l
'
altro
seguace
di
Cutolo
,
che
messo
in
libertà
avrebbe
dovuto
far
fuori
il
compare
Tortora
che
ha
tradito
,
tanto
è
vero
che
ha
scritto
il
nome
dell
'
autore
di
Portobello
nella
sua
agenda
che
è
come
se
Oswald
avesse
segnato
sul
calendario
:
«
Mercoledì
:
sparare
a
Kennedy
»
.
È
pensabile
che
i
misteriosi
tipi
che
stanno
sconvolgendo
la
nostra
vita
,
per
far
fuori
uno
,
o
per
far
saltare
una
automobile
,
abbiano
bisogno
di
aspettare
che
un
detenuto
torni
in
circolazione
?
Si
ha
l
'
impressione
che
,
dopo
aver
messo
le
manette
a
Tortora
,
stiano
cercando
le
ragioni
del
provvedimento
.
Ma
ecco
che
arriva
il
colpo
sensazionale
:
col
caldo
che
imperversa
,
il
dottor
Di
Persia
corre
a
Milano
,
perché
ha
trovato
finalmente
chi
può
schiacciare
quel
finto
galantuomo
di
Tortora
.
C
'
è
uno
che
lo
ha
visto
,
nientemeno
,
consegnare
della
polvere
bianca
in
cambio
di
una
mazzetta
di
banconote
,
a
un
terzetto
di
farabutti
,
ed
ha
assistito
alla
scena
in
compagnia
della
sua
gentile
signora
.
Il
dottor
Di
Persia
non
si
informa
sui
precedenti
del
«
noto
pittore
»
,
che
si
chiama
Giuseppe
Margutti
,
ed
è
tanto
riservato
,
odia
tanto
la
pubblicità
,
e
dà
dello
stesso
fatto
versioni
differenti
:
una
ad
un
redattore
di
«
Stop
»
,
l
'
altra
al
Sostituto
Procuratore
.
Bene
,
l
'
artista
,
che
si
è
fatto
denunciare
dal
Louvre
per
una
mostra
delle
sue
opere
non
richiesta
,
che
inventa
,
per
andare
con
una
donna
,
un
rapimento
,
che
mette
in
circolazione
francobolli
con
la
sua
faccia
,
che
dichiara
guerra
agli
USA
che
lo
hanno
buttato
fuori
,
che
immagina
un
sequestro
che
non
c
'
è
mai
stato
,
che
denuncia
i
critici
che
non
lo
capiscono
,
che
si
fa
incatenare
nella
Galleria
di
Milano
,
che
chiama
i
fotografi
per
farsi
ammirare
mentre
imbianca
i
muri
sudici
dell
'
asilo
di
sua
figlia
è
il
teste
chiave
.
I
giudici
di
Napoli
spiegano
poi
agli
avvocati
Dall
'
Ora
,
Della
Valle
e
Coppola
,
tutori
di
Tortora
,
che
le
chiacchiere
di
Margutti
costituiscono
«
un
importante
risultato
sul
piano
probatorio
»
.
Signor
Presidente
,
chi
risarcirà
Tortora
di
queste
calunnie
?
Col
pappagallo
,
dovrà
forse
andare
a
distribuire
i
pianeti
della
fortuna
?
Del
resto
,
visto
come
va
la
giustizia
,
a
chi
si
dovrebbe
affidare
?
StampaQuotidiana ,
Bolognesi
,
voi
potete
contribuire
ancora
al
trionfo
della
buona
causa
,
mantenendo
il
più
possibile
sgombre
le
strade
di
modo
che
il
traffico
fra
le
retrovie
e
il
fronte
di
battaglia
non
subisca
rallentamenti
o
comunque
impacci
che
potrebbero
essere
causati
dall
'
addensarsi
della
folla
.
Dà
prova
di
patriottismo
chi
non
circoli
inutilmente
e
disordinatamente
nelle
città
e
nei
paesi
.
Anche
ai
profughi
si
raccomanda
di
non
mettersi
per
ora
in
cammino
per
fare
ritorno
ai
loro
paesi
.
Ogni
impazienza
è
inopportuna
e
può
riuscire
assai
dannosa
.
I
provvedimenti
,
in
conseguenza
dei
quali
i
profughi
potranno
tornare
alle
loro
case
,
entreranno
in
vigore
non
appena
la
situazione
militare
lo
consentirà
.
Non
suscitate
inciampi
alle
colonne
che
marciano
verso
la
vittoria
definitiva
.
Dopo
mesi
e
mesi
di
sofferenze
ognuno
,
in
questi
giorni
di
resurrezione
civile
,
troverà
lieve
l
'
assolvimento
di
questo
semplice
dovere
.
StampaQuotidiana ,
Sabato
,
ore
10,30
Siamo
da
mezz
'
ora
in
territorio
sovietico
,
a
Cop
,
stazione
di
confine
.
Prendiamo
posto
nel
treno
che
ci
porterà
a
Mosca
.
Il
sole
è
pallido
.
Erano
le
8
e
mezzo
ma
qui
cambia
fuso
orario
.
Infreddolito
e
assonnato
,
mi
rallegro
delle
cuccette
,
del
caldo
,
dell
'
aria
casalinga
degli
scompartimenti
,
con
l
'
abat
-
jour
sul
tavolino
e
le
tendine
bianche
.
Nel
binario
vicino
,
su
un
vagone
merci
,
vedo
due
ragazze
-
forse
contadine
che
caricano
sacchi
-
col
fazzoletto
in
testa
,
i
giacconi
imbottiti
e
gli
stivali
.
Guardano
e
ridono
.
Sono
le
prime
ragazze
sovietiche
che
incontro
;
il
buon
giorno
si
vede
dal
mattino
.
Ore
16
I
compagni
che
vogliono
già
capire
il
socialismo
dai
finestrini
del
treno
(
«
Un
trattore
!
Là
un
silos
!
Una
casetta
con
le
bandiere
e
i
quadri
di
Lenin
e
Stalin
!
»
)
sono
troppo
impazienti
.
Siamo
ancora
nelle
terre
da
poco
ricongiunte
all
'U.R.S.S
.
Quel
che
m
'
interessa
di
vedere
è
il
socialismo
adulto
,
il
socialismo
che
sta
per
compiere
trentaquattr
'
anni
.
Ma
questo
paesaggio
che
ci
scorre
monotono
sotto
gli
occhi
-
da
quando
abbiamo
lasciato
le
zone
di
fitti
boschi
e
solo
una
stretta
cintura
d
'
alberi
accompagna
il
terrapieno
sabbioso
del
treno
-
è
pure
un
elemento
importante
,
da
non
dimenticare
mai
di
fronte
alle
cose
che
vedremo
poi
;
la
distesa
sterminata
della
campagna
,
questa
nuda
immensità
di
terra
in
cui
la
civiltà
russa
affonda
le
radici
.
Ore
21
Il
treno
si
rivela
il
terreno
di
scoperte
più
interessante
.
Al
nostro
vagone
sono
addetti
una
ferroviera
e
un
ferroviere
.
La
donna
ci
prepara
il
tè
.
Il
samovar
è
in
fondo
al
corridoio
;
non
ha
nulla
in
comune
con
l
'
immagine
che
mi
ero
fatta
di
un
samovar
:
è
una
specie
di
scaldabagno
a
carbone
.
Per
passare
al
vagone
ristorante
dobbiamo
attraversare
alcuni
altri
vagoni
.
Ce
n
'
è
di
quelli
uguali
al
nostro
,
e
di
quelli
senza
una
vera
e
propria
divisione
in
scompartimenti
,
ma
pure
a
cuccette
.
Molti
dei
viaggiatori
hanno
l
'
aria
di
contadini
,
sia
in
prima
che
in
seconda
;
e
in
entrambe
le
classi
si
può
incontrare
sia
ufficiali
che
soldati
.
Certo
,
la
seconda
m
'
attrae
di
più
,
con
quell
'
aria
più
movimentata
,
pacchi
e
fagotti
e
ceste
,
vecchiette
e
bambini
e
barbe
bianche
,
gente
che
dorme
con
gli
stivali
di
feltro
che
sporgono
nel
corridoio
,
gente
che
mangia
,
gente
che
canta
,
gente
che
legge
(
pochi
giornali
,
molti
libri
:
il
contrario
che
da
noi
)
.
È
il
primo
tuffo
nell
'
umanità
sovietica
;
mi
par
di
riconoscere
qualcosa
che
già
sapevo
,
ritrovo
quel
sapore
di
vecchia
Russia
imparato
sui
libri
;
perfino
l
'
odore
dolciastro
dei
cibi
mi
sembra
subito
inconfondibile
,
ed
è
la
prima
volta
che
lo
sento
.
Sarà
quel
caldo
senso
d
'
umanità
che
abbiamo
scoperto
leggendo
Tolstoj
e
Dostojevskij
,
che
ora
misi
ripresenta
con
la
stessa
immagine
:
il
popolo
russo
?
Ma
questi
probabilmente
sono
colcosiani
che
vanno
nella
città
vicina
per
affari
della
loro
azienda
:
di
quanto
saranno
diversi
dal
popolo
russo
d
'
una
volta
?
Non
posso
ancora
dirlo
.
Certo
,
a
quei
tempi
viaggiavano
di
meno
;
e
non
c
'
era
tanta
gente
che
leggeva
libri
in
treno
;
e
forse
anche
quel
sorriso
d
'
intesa
che
ci
fanno
,
vedendoci
stranieri
,
è
un
fatto
nuovo
.
Bisognerebbe
chiederlo
a
quei
due
vecchietti
,
marito
e
moglie
,
che
con
calma
e
diligenza
stanno
spolpando
un
'
oca
.
Ore
23
Il
primo
benvenuto
della
gioventù
sovietica
l
'
abbiamo
avuto
alla
stazione
di
Lvov
(
l
'
antica
Leopoli
)
.
Un
centinaio
di
ragazze
del
Komsomol
erano
sulla
banchina
ad
aspettarci
.
Il
vagone
s
'
è
riempito
di
mazzi
di
fiori
.
Ragazze
semplici
,
non
dipinte
,
allegre
.
Confermano
le
impressioni
sulle
ragazze
sovietiche
che
già
avevo
sentito
da
altri
,
ma
non
c
'
è
per
nulla
un
tipo
di
ragazza
standardizzato
.
Una
parla
spagnolo
,
e
un
po
'
possiamo
capirci
.
Ma
lei
ne
chiama
un
'
altra
che
parla
pure
lo
spagnolo
,
e
un
'
altra
ancora
.
C
'
è
pieno
di
ragazze
che
parlano
spagnolo
,
a
Lvov
;
ora
da
questa
piccola
folla
sorridente
si
leva
un
brusio
di
desinenze
sibilanti
.
All
'
Istituto
di
Filologia
di
Lvov
c
'
è
un
corso
di
spagnolo
che
dev
'
essere
di
gran
voga
tra
le
ragazze
.
Ed
ecco
che
nel
gruppo
si
fa
largo
il
professore
:
uno
spagnolino
sui
35
anni
,
dall
'
ossuto
e
ruvido
viso
iberico
;
è
un
ex
combattente
della
Repubblica
,
rifugiato
qua
,
tra
queste
ragazze
con
le
trecce
castane
e
i
manicotti
di
pelliccia
.
Ma
anche
qualche
parola
in
italiano
affiora
sulle
labbra
delle
ragazze
:
parole
di
canzoni
.
Ecco
che
si
mettono
a
cantare
Sul
mare
luccica
...
in
italiano
.
Facciamo
coro
,
ma
alla
seconda
strofa
non
possiamo
più
tener
loro
dietro
;
nessuno
di
noi
sa
tutte
le
parole
di
Santa
Lucia
.
Loro
sì
:
continuano
a
cantare
,
in
italiano
,
fino
alla
fine
.
Domenica
,
ore
10
Ormai
posso
dire
di
conoscere
la
fisionomia
della
piccola
città
sovietica
.
È
da
ieri
che
il
treno
continua
a
passarne
in
rassegna
.
La
stazioncina
con
gli
striscioni
rossi
dove
c
'
è
la
parola
Mir
:
pace
,
il
giardinetto
con
un
bianco
monumento
a
Stalin
,
le
case
basse
,
a
un
piano
,
in
muratura
o
di
legno
,
che
spuntano
tra
il
verde
.
Ricordo
quel
bel
libro
di
Ilf
e
Petrov
,
un
viaggio
di
due
sovietici
in
America
;
il
titolo
russo
era
:
America
a
un
piano
.
Capisco
ora
che
il
senso
del
libro
era
cercare
nell
'
America
provinciale
gli
aspetti
più
familiari
ai
russi
:
le
piccole
città
sovietiche
e
quelle
americane
hanno
in
comune
quest
'
amore
per
le
piccole
case
a
un
piano
,
ciascuna
col
giardinetto
intorno
e
lo
steccato
.
Ore
14
La
donna
che
dirige
il
vagone
ristorante
è
un
bel
tipo
di
russa
.
Alta
,
castana
,
con
una
faccia
bella
e
fiera
,
un
corpo
in
cui
il
petto
grande
e
i
fianchi
stretti
accentuano
l
'
aria
risoluta
.
Veste
un
lungo
golf
di
lana
come
fosse
in
casa
.
Lancia
occhiate
severe
:
ieri
,
quando
ha
visto
che
nessuno
di
noi
riusciva
a
mangiare
la
rossa
zuppa
ucraina
,
pareva
allarmata
.
Oggi
che
facciamo
festa
ai
piatti
tutti
più
o
meno
di
nostro
gusto
,
l
'
ho
vista
sorridere
per
la
prima
volta
.
Ho
idea
che
qui
siano
le
donne
a
comandare
tutto
.
Nel
nostro
vagone
,
è
la
ferroviera
,
quella
donnetta
nera
,
che
comanda
;
il
ferroviere
ha
solo
mansioni
subalterne
.
Ore
16,20
Abbiamo
lasciato
Kiev
,
la
prima
grande
città
sovietica
incontrata
sul
nostro
percorso
.
Bella
,
piena
di
verde
,
Kiev
si
estende
su
una
gobba
di
collina
con
grandi
palazzi
nuovi
e
antichi
.
E
ora
abbiamo
passato
il
Dnieper
e
i
cantieri
che
ricostruiscono
i
ponti
distrutti
dalla
guerra
.
È
difficile
vedere
ancora
tracce
della
guerra
,
tranne
che
ai
fiumi
,
dove
accanto
al
ponte
nuovo
affiorano
i
resti
dei
vecchi
piloni
.
Dopo
il
Dnieper
,
in
uno
di
questi
villaggi
di
casette
a
un
piano
e
orticelli
,
vedo
un
ballo
all
'
aperto
,
in
un
recinto
zeppo
di
donne
nere
con
fazzoletti
gialli
e
rossi
che
saltano
.
Forse
è
una
«
balera
»
campagnola
,
forse
è
una
festa
di
nozze
nel
giardinetto
d
'
una
casa
privata
.
Continuiamo
a
traversare
corsi
d
'
acqua
,
braccia
del
Dnieper
,
o
affluenti
,
ove
í
pescatori
affondano
le
lenze
.
Stamane
ho
visto
diversi
cacciatori
.
Ora
entriamo
in
una
zona
industriale
,
tra
cumuli
di
carbone
e
grandi
gru
.
Ore
22
Le
nostre
traversate
per
arrivare
al
vagone
ristorante
non
sono
prive
di
pericoli
.
Bisogna
tirar
dritto
e
non
fermarsi
mai
,
soprattutto
vicino
ai
posti
dei
marinai
.
I
marinai
appena
riescono
a
scambiar
qualche
saluto
con
uno
di
noi
,
quello
non
se
n
'
è
ancora
accorto
e
ha
già
la
bocca
piena
di
lardo
,
una
forchetta
con
un
salsicciotto
in
una
mano
e
un
bicchiere
di
vodka
nell
'
altra
.
E
lì
bisogna
tracannare
d
'
un
fiato
.
Cominciano
i
brindisi
:
a
Stalin
,
a
Togliatti
;
come
si
può
non
brindare
?
I
marinai
calcolano
tutto
sul
loro
metro
;
ma
per
noi
è
una
sbornia
sicura
.
Quindi
,
appena
vedi
un
berretto
di
marinaio
:
«
Sdradstvo
,
tovàric
»
e
passa
al
largo
.
Lunedì
Ci
svegliamo
nella
Repubblica
Socialista
Federativa
Sovietica
Russa
.
Dietro
un
trattore
la
terra
verde
diventa
bruna
.
Uno
sciame
d
'
uccelli
segue
il
trattore
e
si
butta
sulla
terra
appena
smossa
.
Ore
9,30
Finalmente
a
Mosca
!
Il
grattacielo
della
nuova
Università
,
quasi
finito
,
ci
dà
il
benvenuto
.
Pomeriggio
Dal
settimo
piano
dell
'
Hôtel
Mosca
,
guardiamo
le
guglie
del
Cremlino
,
la
torre
dell
'
orologio
,
e
laggiù
le
cupole
del
duomo
di
Basilio
.
Victor
Stepanovic
,
un
compagno
sovietico
che
accompagnerà
la
nostra
delegazione
,
ci
indica
dall
'
alto
i
vari
monumenti
.
Giù
nel
cortile
dell
'
albergo
passa
un
gatto
.
«
I
gatti
devono
essere
uguali
anche
da
voi
»
,
dice
Victor
Stepanovic
.
Penso
che
diventeremo
amici
.
StampaQuotidiana ,
Grenada
,
31
.
Si
parte
in
aereo
per
Grenada
,
con
la
US
Air
Force
,
spintonando
illustri
giornalisti
venuti
da
tutto
il
mondo
,
dopo
aver
bivaccato
durante
la
notte
in
un
capannone
del
vecchio
aeroporto
di
Barbados
.
Ormai
da
anni
il
vecchio
circo
Barnum
che
accompagna
e
segue
guerre
e
colpi
di
Stato
si
è
gonfiato
a
proporzioni
ipertrofiche
,
ed
è
diventato
sempre
più
rissoso
e
ansioso
:
scene
invereconde
di
anziani
professionisti
che
pietiscono
informazioni
al
passaggio
degli
ufficiali
,
altrimenti
saranno
licenziati
;
maledizioni
lanciate
contro
le
onnipotenti
catene
televisive
americane
,
che
riescono
con
protervia
ad
essere
sempre
le
prime
.
L
'
altro
ieri
mattina
qualche
decina
di
ragazzi
vestiti
da
«
avventurieri
»
,
come
il
baffone
rosso
della
pubblicità
delle
Marlboro
,
si
strappavano
di
mano
i
moduli
che
le
forze
armate
USA
distribuivano
per
la
richiesta
del
volo
a
Grenada
,
sottoscrivendo
che
viaggiavano
a
loro
rischio
e
pericolo
eccetera
.
L
'
isola
appare
dall
'
alto
assai
verde
e
montuosa
,
con
magnifiche
spiagge
intorno
.
L
'
ufficiale
che
ci
accompagna
ne
indica
il
nord
,
dicendo
solo
«
cubani
»
:
la
resistenza
,
anche
se
sporadica
,
continua
tra
le
macchie
e
nelle
colline
.
Si
parla
anche
di
un
contingente
di
cubani
e
di
grenadesi
scoperto
a
Carrincou
,
un
isolotto
subito
a
nord
di
Grenada
.
Si
atterra
quasi
sul
mare
,
senza
difficoltà
,
tra
gli
Hercules
che
continuano
a
rollare
,
camion
,
jeep
che
attraversano
la
pista
in
tutte
le
direzioni
,
casse
di
materiali
diversi
e
di
viveri
.
Poi
,
dopo
alcune
istruzioni
,
avvertimenti
sull
'
ora
del
ritorno
,
proibizioni
di
comprare
o
vendere
alcunché
,
inizia
il
giro
guidato
.
«
Tra
un
paio
di
giorni
sarete
liberi
di
andare
dove
volete
,
anche
nel
centro
di
St
.
George
»
dice
l
'
ufficiale
al
seguito
.
L
'
air
terminal
dell
'
aeroporto
di
Point
Salines
è
ancora
in
costruzione
:
ci
sono
le
impalcature
di
legno
,
le
gru
e
le
impastatrici
di
cemento
abbandonate
.
Un
altro
ufficiale
dell
'
aviazione
spiega
che
la
pista
lunga
più
di
tremila
metri
avrebbe
permesso
ai
Mig-23
da
combattimento
,
ai
trasporti
sovietici
di
atterrare
senza
difficoltà
:
«
come
a
dire
:
il
Venezuela
sotto
la
minaccia
dei
Mig
»
.
Un
giornalista
inglese
chiede
,
con
aria
sorniona
,
di
vedere
gli
hangar
blindati
,
i
magazzini
sotterranei
,
come
ci
sono
in
tutti
gli
aeroporti
militari
.
C
'
è
un
momento
di
imbarazzo
,
l
'
ufficiale
si
scusa
,
non
sa
:
«
Probabilmente
»
dice
«
li
avrebbero
costruiti
più
tardi
»
.
Si
passeggia
nei
dintorni
dell
'
aeroporto
.
Dietro
mucchi
di
terra
scavata
,
sormontati
dalla
bandiera
americana
,
è
sdraiata
una
pattuglia
di
paracadutisti
.
La
metà
sono
di
colore
,
ragazzoni
immensi
,
dall
'
aria
parecchio
dura
,
che
non
si
staccano
mai
un
momento
dai
fucili
mitragliatori
.
Non
hanno
l
'
autorizzazione
a
parlare
.
Le
poche
frasi
ripetono
concetti
già
sentiti
:
i
cubani
hanno
combattuto
magnificamente
,
non
ci
aspettavamo
una
simile
resistenza
.
Naturalmente
gli
americani
hanno
vinto
:
ma
sono
dovuti
sbarcare
in
cinquemila
appoggiati
dai
cacciabombardieri
,
dagli
elicotteri
,
dalle
navi
,
contro
qualche
centinaio
di
cubani
e
pochi
soldati
grenadesi
(
come
ha
ammesso
lo
stesso
comando
americano
)
.
I
marines
,
i
rangers
e
i
paracadutisti
sono
truppe
scelte
,
battaglioni
-
crack
,
ma
l
'
invasione
di
Grenada
non
sembra
essere
stata
un
test
sufficiente
per
le
loro
capacità
.
Secondo
il
«
Miami
Herald
»
,
alcuni
di
loro
non
sapevano
bene
contro
chi
andavano
a
combattere
:
un
comandante
di
pattuglia
,
incontrato
da
un
reporter
sbarcato
avventurosamente
nell
'
isola
durante
le
prime
ore
dell
'
invasione
,
gli
ha
chiesto
se
sapesse
cosa
stava
succedendo
:
«
L
'
esercito
dei
Caraibi
è
con
noi
o
contro
di
noi
?
»
.
Sembra
che
le
carte
in
dotazione
fossero
fotocopie
di
mappe
turistiche
.
I
prigionieri
cubani
sono
sempre
sotto
il
sole
,
circondati
da
filo
spinato
.
Dormono
nelle
baracche
vicino
:
dovrebbero
essere
trasportati
al
più
presto
a
Cuba
in
nave
.
Alcuni
fumano
ostentatamente
,
con
piacere
,
con
calma
,
grossi
sigari
,
come
ci
avevano
detto
,
il
cappello
di
paglia
.
Un
poliziotto
di
Barbados
,
di
guardia
insieme
con
un
marine
,
racconta
con
un
sorriso
che
non
è
che
i
cubani
abbiano
una
riserva
infinita
di
sigari
.
Fumano
solo
quando
arrivano
i
giornalisti
.
Sembra
che
ci
si
sia
messi
quasi
d
'
accordo
sul
numero
degli
uomini
di
Fidel
Castro
presenti
nell
'
isola
.
Non
sono
1100
,
come
aveva
dichiarato
due
giorni
fa
con
sicurezza
l
'
ammiraglio
a
tre
stelle
Joseph
Metcalf
III
,
comandante
delle
forze
americane
a
Grenada
.
La
cifra
approssimativa
,
tra
i
sette
e
gli
ottocento
,
è
molto
vicina
a
quella
fatta
dall
'
ambasciatore
cubano
a
Barbados
.
Prima
di
partire
per
Grenada
,
era
arrivata
la
notizia
della
cattura
di
Hudson
Austin
,
il
capo
del
consiglio
militare
rivoluzionario
,
ritenuto
il
mandante
dell
'
assassinio
di
Maurice
Bishop
.
Sembra
che
abbia
continuato
a
combattere
per
alcuni
giorni
dopo
l
'
invasione
,
spalleggiato
da
cubani
e
dalla
sua
guardia
grenadese
.
Il
vice
primo
ministro
Bernard
Coard
,
il
marxista
inflessibile
,
molto
legato
a
Castro
,
la
mente
del
complotto
,
era
stato
preso
sabato
insieme
con
la
moglie
.
Lo
hanno
trovato
nascosto
in
una
casa
su
una
collina
vicino
alla
residenza
del
governatore
generale
:
secondo
informazioni
ricevute
da
fonti
locali
,
un
battaglione
USA
ha
circondato
il
gruppo
di
Coard
in
un
edificio
governativo
ad
est
della
capitale
e
ne
ha
accettato
la
resa
.
Il
gruppo
non
ha
fatto
alcuna
resistenza
.
Grenadesi
locali
hanno
inoltre
indicato
alle
forze
USA
enormi
depositi
clandestini
di
armi
e
munizioni
di
piccolo
calibro
,
immagazzinate
in
case
private
e
depositi
presso
la
capitale
.
Ci
mostrano
i
magazzini
traboccanti
di
armi
:
decine
di
casse
di
proiettili
,
armi
anticarro
,
mortai
cinesi
,
lanciarazzi
.
L
'
ambasciatore
di
Grenada
alle
Nazioni
Unite
prima
del
colpo
di
Stato
ha
dichiarato
di
sospettare
che
le
munizioni
e
le
armi
siano
state
piazzate
là
dagli
invasori
.
Ma
com
'
è
possibile
che
gli
USA
abbiano
sempre
a
disposizione
un
arsenale
militare
straniero
da
rimorchiarsi
dietro
ad
ogni
invasione
e
da
sistemare
alla
bisogna
?
Quasi
tutte
le
armi
e
munizioni
sono
infatti
cubane
,
cecoslovacche
,
russe
,
cinesi
.
Sui
documenti
top
-
secret
ritrovati
si
hanno
notizie
più
a
Washington
che
a
Grenada
:
si
assicura
molto
genericamente
,
ma
con
enfasi
,
di
un
accordo
tra
Grenada
e
l
'
URSS
per
il
rifornimento
di
armi
attraverso
Cuba
.
Non
c
'
è
molta
gente
in
giro
,
e
pochi
sono
quindi
disposti
a
parlare
.
Una
donna
racconta
tra
i
singhiozzi
gli
attacchi
degli
aerei
,
i
bombardamenti
.
Un
inglese
residente
a
Grenada
spiega
che
c
'
erano
già
fratture
,
nei
giorni
immediatamente
prima
l
'
invasione
,
tra
l
'
esercito
rivoluzionario
del
popolo
,
controllato
da
Hudson
Austin
,
e
la
milizia
,
circa
diecimila
lavoratori
con
addestramento
sommario
,
che
adoravano
Bishop
.
Sembra
che
molti
soldati
dell
'
esercito
rivoluzionario
abbiano
gettato
nei
campi
le
uniformi
al
primo
sbarco
dei
marines
,
sistemandosi
in
abiti
civili
.
I
più
volenterosi
tra
gli
intervistati
,
che
circolano
nella
zona
dell
'
aeroporto
senza
fare
nulla
,
sono
tutti
pro
americani
.
«
Vi
è
stata
una
felicità
alla
notizia
dello
sbarco
»
dice
uno
,
«
sapevamo
quello
che
era
successo
a
Bishop
,
sapevamo
dove
stavamo
andando
.
»
Un
altro
racconta
che
le
prime
pattuglie
dei
marines
,
sbarcati
nel
nord
di
Grenada
,
sono
stati
accolti
con
frutta
,
acqua
,
vino
e
manifestazioni
di
giubilo
:
«
Un
ufficiale
americano
mi
ha
detto
che
sono
stati
gli
abitanti
di
Grenada
ad
informarli
sulle
postazioni
dei
cubani
e
dell
'
esercito
.
Una
donna
lo
ha
portato
sul
posto
dove
c
'
era
un
cannone
anticarro
»
.
Dichiarazioni
che
contrastano
con
quelle
fatte
ad
altri
giornalisti
e
molto
difficili
,
per
ora
,
da
verificare
:
è
tardi
e
l
'
aereo
che
torna
a
Barbados
ci
aspetta
.
StampaQuotidiana ,
Una
grande
manovra
per
aggirare
la
capitale
.
La
rapida
avanzata
sul
fronte
del
fiume
Neisse
.
MOSCA
,
21
.
Profonde
brecce
sono
state
aperte
dai
russi
negli
accessi
orientali
di
Berlino
.
Le
fanterie
sovietiche
,
precedute
da
imponenti
forze
di
carri
armati
,
hanno
superata
la
cintura
difensiva
ai
sobborghi
della
Grande
Berlino
e
combattono
ora
addentrandosi
nella
città
.
I
tedeschi
hanno
ammesso
che
l
'
entrata
dei
sovietici
nella
capitale
germanica
potrebbe
essere
prossima
,
in
quanto
una
colonna
corazzata
aveva
sorpassato
Fuerstenwalde
,
raggiungendo
la
foresta
nei
dintorni
di
Hangelsberg
,
12
chilometri
a
sud
-
est
dei
sobborghi
della
capitale
.
Ciò
significa
un
'
avanzata
dall
'
Oder
di
37
chilometri
nella
vera
e
propria
zona
difensiva
della
città
.
Nello
stesso
tempo
,
a
nord
un
'
altra
colonna
russa
è
giunta
immediatamente
a
est
di
Strausberg
a
15
chilometri
dai
sobborghi
di
Berlino
,
mentre
una
terza
colonna
si
è
spinta
fino
alla
zona
di
Protzet
,
24
chilometri
a
nord
-
est
della
capitale
stessa
.
Le
fanterie
di
Zhukov
sono
penetrate
anche
nella
foresta
di
Sternebeker
,
a
est
di
Wriezen
.
Più
a
sud
le
divisioni
del
Maresciallo
Koniev
proseguono
l
'
avanzata
su
Bautzen
,
36
chilometri
a
ovest
di
Goerlitz
,
dopo
aver
realizzato
profonde
brecce
nella
linea
difensiva
tedesca
fra
Goerlitz
e
Kottbus
.
I
soldati
di
Koniev
avrebbero
inoltre
effettuato
un
movimento
verso
nord
-
ovest
raggiungendo
la
zona
di
Vetschau
,
16
chilometri
a
ovest
di
Kottbus
,
e
63
a
sud
-
est
dei
sobborghi
di
Berlino
,
e
penetrando
in
Calau
,
24
chilometri
a
ovest
di
Kottbus
e
64
da
Berlino
.
Il
corrispondente
del
«D.N.B.»,
ha
riportato
che
i
russi
,
sul
fronte
del
Neisse
,
hanno
raggiunto
la
zona
di
Senftenberg
,
46
chilometri
a
nord
-
est
di
Dresda
,
il
che
significa
che
Koniev
si
trova
a
82
chilometri
da
Patton
.
Ieri
il
Comando
sovietico
ha
da
parte
sua
modestamente
annunciato
che
sono
state
estese
le
teste
di
ponte
sull
'
Oder
e
sul
Neisse
,
a
est
e
a
sud
-
est
di
Berlino
.
Enormi
forze
stanno
attualmente
oltrepassando
questi
fiumi
realizzando
una
grande
operazione
di
aggiramento
attorno
alla
capitale
tedesca
,
mentre
le
colonne
meridionali
di
Koniev
marciano
oltre
la
Sprea
,
con
lo
scopo
di
operare
il
collegamento
con
le
forze
di
Patton
,
che
puntano
in
direzione
di
Dresda
.
Due
armate
polacche
partecipano
alle
operazioni
.
Un
comunicato
sovietico
annuncia
che
Berlino
è
sotto
il
fuoco
dei
cannoni
di
Zhukov
e
che
i
russi
hanno
conquistato
Wrienen
,
a
nord
-
est
della
capitale
tedesca
.
È
stata
anche
espugnata
Spremberg
,
circa
24
chilometri
ad
occidente
del
fiume
Weisse
.
Le
colonne
di
Malinovsky
e
di
Tolbukin
hanno
continuato
ad
avanzare
in
Cecoslovacchia
e
In
Austria
,
contro
una
resistenza
accanita
in
direzione
di
Brno
,
Linz
e
Graz
.
Le
truppe
jugoslave
di
Tito
minacciano
ora
Fiume
,
in
seguito
alla
liberazione
,
da
esse
operata
,
del
porto
di
Bakar
,
che
si
trova
a
6
km
,
da
Fiume
.
StampaQuotidiana ,
«
Mosca
non
è
bella
,
Kiev
sì
che
è
bella
»
,
ci
aveva
detto
un
sovietico
,
in
treno
.
Naturalmente
,
era
uno
di
Kiev
.
Non
so
ancora
dire
se
Mosca
mi
piaccia
o
no
,
-
sono
arrivato
da
poche
ore
,
-
ma
so
,
da
questo
momento
,
che
di
Piazza
Rossa
ce
ne
può
essere
una
sola
.
È
una
gran
piazza
lunghissima
,
un
po
'
in
salita
,
A
destra
,
dietro
le
alte
mura
rossicce
,
c
'
è
il
Cremlino
giallo
,
e
sotto
le
mura
il
mausoleo
di
Lenin
rosso
cupo
.
Il
fondale
della
piazza
e
San
Basilio
,
l
'
edificio
più
fantasioso
e
colorato
e
asimmetrico
che
mai
si
sia
visto
,
una
specie
di
carciofo
di
torri
e
cupole
tutte
diverse
per
altezza
,
forma
e
colore
,
eppure
inspiegabilmente
perfetto
.
Vicino
c
'
è
un
palco
tondo
e
basso
,
si
direbbe
un
chiostro
per
la
banda
musicale
,
invece
è
il
palco
dove
gli
zar
facevano
decapitare
i
condannati
.
Tutto
il
resto
,
-
il
grande
palazzo
grigio
a
portici
dirimpetto
al
Cremlino
,
i
due
edifici
rossi
che
fanti
no
da
quinte
d
'
entrata
alla
piazza
,
quello
del
museo
Lenin
e
quello
assai
bello
del
museo
Storico
-
è
tardo
Ottocento
ma
d
'
un
angoloso
stile
russo
per
nulla
ottocentesco
.
I
viaggiatori
che
hanno
qualche
ora
da
passare
a
Mosca
tra
un
treno
e
l
'
altro
,
vengono
sulla
Piazza
Rossa
accompagnati
da
ciceroni
.
Questi
ciceroni
sono
quasi
sempre
donne
,
specializzate
nell
'
organizzare
comitive
di
viaggiatori
alla
stazione
,
guidarli
in
un
veloce
giro
per
Mosca
,
e
riportarli
al
loro
treno
.
Nei
capannelli
fermi
sulla
Piazza
Rossa
,
intorno
alla
signora
che
fa
la
sua
lezione
,
vedo
vecchi
contadini
,
e
kirghisi
col
berrettino
bianco
e
nero
,
e
gialli
soldati
dell
'
Estremo
Oriente
sovietico
.
Dal
ponte
sulla
Moscova
,
guardo
un
grattacielo
in
costruzione
profilarsi
nella
fredda
bruma
della
sera
.
Stanno
costruendo
grattacieli
dappertutto
,
a
Mosca
.
L
'
interprete
Vitalij
dice
:
«
Non
grattacielo
.
Case
-
a
-
molti
-
piani
.
Noi
le
chiamiamo
case
-
a
-
molti
-
piani
»
.
Il
paradosso
americano
a
contrasto
con
l
'
assennata
tranquillità
dei
sovietici
.
Forse
d
'
ora
innanzi
,
ogni
volta
che
sentirò
dire
:
Cremlino
,
penserò
a
questo
lungo
fiume
alberato
,
sotto
le
mura
turrite
,
ai
campanili
dalle
rotonde
cuspidi
verdi
e
dorate
che
fanno
capolino
sopra
i
merli
.
Il
più
bravo
dei
nostri
tre
interpreti
è
una
ragazza
,
T.G.
,
studentessa
d
'
italiano
all
'
Istituto
di
Filologia
.
Le
piacciono
Verga
e
Fogazzaro
.
Le
dico
che
a
me
Fogazzaro
non
piace
.
Risponde
:
«
Per
la
lingua
.
Mi
piace
per
la
lingua
»
.
Ha
letto
anche
Carlo
Levi
.
È
stata
anni
fa
a
Firenze
,
Roma
e
Napoli
in
viaggio
di
piacere
coi
genitori
.
«
Ma
queste
facce
le
conosciamo
»
,
diciamo
,
vedendo
i
cartelloni
dei
cinema
.
Difatti
il
film
che
danno
è
intitolato
Sotto
il
cielo
di
Sicilia
,
e
dopo
una
sommaria
indagine
scopriamo
che
è
il
nostro
In
nome
della
legge
.
È
il
primo
giorno
che
lo
danno
e
non
sappiamo
ancora
cosa
ne
dicono
i
sovietici
.
È
appena
finito
il
festival
del
film
cinese
;
fino
a
ieri
i
principali
cinema
sovietici
hanno
presentato
tutti
i
film
cinesi
più
recenti
.
Da
oggi
il
circuito
dei
cinema
di
prima
visione
dà
In
nome
della
legge
.
A
ogni
cinema
vediamo
enormi
cartelloni
con
Girotti
,
Charles
Vanel
,
la
Salinas
;
a
ogni
cantone
c
'
è
un
manifesto
di
Girotti
col
cappello
calato
sugli
occhi
.
Giriamo
a
piedi
per
via
Gorki
piena
di
gente
.
È
l
'
ora
in
cui
la
gente
esce
dal
lavoro
e
affolla
i
negozi
del
centro
.
È
una
sera
d
'
ottobre
qualsiasi
e
sembra
Natale
:
i
grandi
magazzini
dai
lampioni
luccicanti
,
i
«
Gastronom
»
dalle
fastose
decorazioni
di
pesci
e
bovi
,
inghiottono
nere
file
di
gente
che
va
e
viene
per
le
scalee
dalle
marmoree
balaustre
;
la
gente
è
incappottata
,
cortese
e
in
gran
daffare
come
sotto
le
feste
.
Ma
cos
'
ha
questa
gente
di
così
diverso
dall
'
altra
gente
che
stasera
passa
per
le
vie
del
centro
di
Milano
,
di
Vienna
o
di
Parigi
?
Alla
prima
occhiata
,
capisco
subito
che
qui
c
'
è
una
società
diversa
,
sento
la
presenza
d
'
un
elemento
nuovo
:
l
'
uguaglianza
.
Non
l
'
uniformità
,
sono
tipi
molto
diversi
uno
dall
'
altro
;
ma
l
'
uguaglianza
:
non
siamo
nella
«
via
dei
ricchi
»
né
nella
«
via
dei
poveri
»
,
non
posso
fare
i
conti
in
tasca
alla
gente
vedendola
passare
,
e
di
queste
rosee
ragazze
col
cappotto
bordato
di
pelliccia
che
passano
a
tre
,
a
quattro
,
a
braccetto
,
e
di
questi
giovanotti
tutti
col
cappello
in
testa
,
vestiti
di
scuro
,
posso
scoprire
,
a
un
'
occhiata
,
se
sono
intelligenti
,
se
son
buoni
,
-
il
loro
valore
umano
,
insomma
-
ma
non
in
che
cosa
son
nati
e
che
posto
occuperanno
nella
loro
società
.
In
piazza
Puskin
alcuni
passanti
,
vedendoci
stranieri
,
si
fermano
per
salutarci
e
domandarci
donde
veniamo
,
pieni
di
voglia
di
far
quattro
chiacchiere
,
pur
con
l
'
impedimento
delle
diverse
lingue
.
L
'
internazionalismo
è
una
caratteristica
ormai
naturale
e
spontanea
del
costume
sovietico
e
lo
vediamo
saltar
fuori
a
ogni
momento
;
è
un
'
amicizia
istintiva
che
non
ha
niente
a
che
fare
con
l
'
attrazione
per
l
'
esotico
o
l
'
eccentrico
,
ma
tende
a
ritrovare
nella
gente
più
diversa
il
fondo
comune
,
a
riconoscere
la
comune
matrice
popolare
sotto
le
infinite
forme
in
cui
s
'
esprime
nelle
varie
nazionalità
.
Mosca
,
da
questo
punto
di
vista
,
è
un
buon
punto
d
'
osservazione
,
col
suo
andirivieni
di
delegazioni
da
tutto
il
mondo
.
Da
agosto
di
quest
'
anno
c
'
è
un
continuo
incrociarsi
di
delegazioni
di
giovani
dei
paesi
più
lontani
,
dal
Brasile
all
'
Australia
,
che
,
venute
in
Europa
per
il
Festival
di
Berlino
,
hanno
prolungato
il
viaggio
,
invitate
dalle
democrazie
popolari
e
dall
'
Unione
Sovietica
.
Per
via
Gorki
c
'
imbattiamo
in
un
gruppo
di
indiani
.
Ci
guardiamo
con
un
ammicco
d
'
intesa
come
tra
compatrioti
.
Ma
la
gran
stazione
di
smistamento
delle
delegazioni
,
è
l
'
Hôtel
Mosca
.
Per
i
corridoi
,
gli
ascensori
,
nella
gran
sala
da
pranzo
,
passano
a
ondate
cinesi
,
cechi
,
vietnamiti
,
svedesi
,
coreani
,
passano
gruppi
di
sovietici
dell
'
Est
dai
socchiusi
occhi
orientali
e
dalle
bianche
camicie
bordate
di
ricami
rossi
.
StampaQuotidiana ,
Torino
.
«
Tangenti
?
Be
'
,
io
le
chiamerei
provvigioni
,
nei
miei
interrogatori
ho
sempre
usato
questo
termine
.
Comunque
»
concede
Zampini
,
assaporando
il
sigaretto
«
diciamo
pure
tangenti
.
Certo
che
ne
ho
pagate
,
per
qualche
miliardo
.
Vuole
una
cifra
meno
vaga
?
Più
di
uno
,
meno
di
cinque
.
Se
non
le
avessi
pagate
,
le
mie
possibilità
di
lavoro
si
sarebbero
ridotte
quasi
a
zero
.
La
tangente
,
del
resto
,
è
un
investimento
che
frutta
il
cento
per
cento
l
'
anno
.
Ed
è
naturale
che
sia
così
:
i
politici
sono
gente
attivissima
,
il
loro
mestiere
è
fare
affari
,
la
politica
è
appena
un
corollario
...
»
.
Adriano
Zampini
,
34
anni
,
geometra
,
martella
le
parole
con
calma
.
È
l
'
«
Alpino
»
dello
scandalo
torinese
,
l
'
uomo
nero
che
ha
fatto
crollare
la
giunta
rossa
,
l
'
imputato
-
chiave
di
un
processo
che
fra
pochi
mesi
scoperchierà
molte
pentole
subalpine
.
Con
lui
in
aula
ci
saranno
i
presunti
corrotti
:
un
mazzo
di
politici
socialisti
,
democristiani
,
comunisti
:
«
Se
provo
astio
per
loro
?
Ma
no
!
Sono
tutti
degli
amici
.
Li
stimo
come
li
stimavo
prima
.
Oggi
fanno
il
possibile
per
salvarsi
.
E
per
salvarsi
dicono
che
sono
un
millantatore
...
»
.
E
sorride
.
Già
,
ma
come
sorride
Zampini
?
Ha
un
sorriso
da
giovane
lupo
,
in
un
viso
forte
,
con
due
occhi
azzurro
freddo
,
e
una
barba
da
vero
alpino
.
È
un
tipo
alto
,
ben
squadrato
,
l
'
aria
terribilmente
sicura
di
uno
che
s
'
è
conquistato
tutto
da
solo
,
cominciando
dal
niente
.
Un
«
niente
»
molto
lontano
dal
belmondo
dei
rampanti
di
Torino
.
La
scena
iniziale
è
la
Valpolicella
,
provincia
di
Verona
.
Ambiente
popolare
,
famiglia
operaia
-
contadina
.
Papà
Zampini
fa
il
caporeparto
in
una
fabbrica
di
casseforti
.
Un
uomo
che
lavora
duro
e
morirà
a
56
anni
di
cancro
al
polmone
,
contratto
nel
verniciar
forzieri
per
i
soldi
degli
altri
.
Preso
il
diploma
,
anche
l
'
Adriano
entra
in
ditta
.
È
sveglio
,
ha
grande
iniziativa
e
una
memoria
da
computer
.
Dopo
un
po
'
è
responsabile
del
servizio
assistenza
per
gli
impianti
di
sicurezza
:
«
Che
bella
squadra
eravamo
!
Siamo
stati
i
primi
ad
usare
la
lancia
termica
.
In
dieci
secondi
sapevamo
aprire
una
cassaforte
corazzata
.
Adesso
però
»
mi
avverte
sornione
«
non
so
più
farlo
,
lo
scriva
...
»
.
Un
giorno
arriva
l
'
amore
.
No
,
non
è
un
dettaglio
privato
.
L
'
amore
,
infatti
,
è
una
maestrina
piemontese
di
Villareggia
,
e
sarà
questo
incontro
a
portar
Zampini
verso
la
fatal
Torino
.
Una
Torino
che
da
lontano
già
conosce
,
per
via
del
servizio
di
leva
alla
Scuola
militare
alpina
di
Aosta
,
dove
ha
preso
il
grado
di
tenente
.
Così
,
quando
viene
il
tempo
delle
nozze
,
la
scelta
è
fatta
:
via
da
Verona
,
si
va
ad
ovest
,
verso
la
città
del
capitale
e
del
lavoro
.
È
il
gennaio
1973
.
A
Torino
,
il
giovane
Zampini
fa
il
rappresentante
di
mobili
per
ufficio
e
impara
subito
una
verità
:
«
Sì
,
imparo
che
vendere
è
molto
difficile
.
Prima
,
quando
aprivo
le
casseforti
,
erano
i
clienti
ad
implorarmi
:
venga
,
s
'
è
bloccato
l
'
impianto
,
dentro
ci
sono
duecento
milioni
!
Vendere
,
invece
,
era
tutt
'
altra
cosa
.
Poi
,
un
po
'
alla
volta
,
ho
capito
come
dovevo
fare
...
»
.
Mentre
l
'
Adriano
comincia
ad
annusare
il
giro
dei
politici
torinesi
,
la
sua
ditta
vince
(
«
regolarmente
!
»
)
la
gara
per
una
grossa
fornitura
alla
Regione
Piemonte
.
Incoraggiato
,
Zampini
decide
di
mettersi
in
proprio
.
Con
dieci
milioni
in
contanti
,
nell
'
ottobre
1974
,
a
25
anni
,
fonda
la
società
Juppiter
,
mobili
per
ufficio
e
attrezzature
scientifiche
.
Cinque
anni
dopo
verrà
la
Concord
,
informatica
e
centri
di
calcolo
.
Quindi
la
Programma
Immobiliare
.
Chiedo
:
e
la
Biolight
di
cui
s
'
è
tanto
parlato
?
«
Quella
non
l
'
ho
fondata
io
.
Esisteva
già
quando
ne
son
diventato
l
'
amministratore
unico
.
Importava
e
vendeva
lampade
della
Duro
-
Test
Corporation
,
del
New
Jersey
.
Sì
,
fra
i
soci
dichiarati
c
'
erano
i
fratelli
Biffi
-
Gentili
.
Ma
questi
due
io
li
conoscevo
da
molto
tempo
...
»
.
Li
conosceva
per
comune
militanza
socialista
?
«
Macché
.
Io
non
ho
mai
fatto
vita
politica
,
a
parte
qualcosina
da
studente
a
Verona
,
nello
PSIUP
.
Sì
,
lo
scriva
:
PSIUP
!
Altro
che
fascista
di
Ordine
Nuovo
!
È
stato
1'
"
Avanti
!
"
a
stampare
questa
bugia
,
e
non
ha
nemmeno
pubblicato
la
mia
rettifica
.
Così
Martelli
e
Intini
si
son
meritati
una
querela
.
Ma
non
me
la
prendo
.
Erano
i
giorni
degli
arresti
,
un
grande
marasma
,
e
poi
il
PSI
è
un
partito
che
macina
anche
i
sassi
,
un
partito
di
movimento
...
»
.
«
Dopo
il
PSIUP
niente
più
politica
»
garantisce
Zampini
.
«
Da
allora
ho
avuto
un
motto
solo
:
amico
di
ciascuno
,
fratello
di
nessuno
.
L
'
uomo
d
'
affari
dev
'
essere
così
.
Deve
andare
bene
a
tutti
.
Deve
fare
come
il
medico
,
che
conforta
e
aiuta
.
Del
resto
,
a
noi
piccoli
imprenditori
non
ci
serve
essere
impegnati
politicamente
.
Se
hai
bisogno
di
un
intervento
politico
,
basta
avere
cinque
milioni
sull
'
unghia
e
li
hai
tutti
con
te
,
pronti
a
farsi
comprare
,
anche
i
parlamentari
»
.
«
Lavorando
in
proprio
»
continua
1'«Alpino»
«
ho
scoperto
sulla
mia
pelle
che
la
strada
giusta
era
quella
di
pagare
.
E
allora
son
partito
subito
.
Prima
con
personaggi
di
minimo
cabotaggio
,
per
poi
,
a
poco
a
poco
,
salire
di
calibro
.
E
così
mi
sono
trovato
in
un
meccanismo
ben
conosciuto
da
quelli
che
devono
lavorare
con
le
tangenti
:
una
giostra
dal
moto
perpetuo
,
che
non
ti
consente
né
di
scendere
né
di
tornare
indietro
.
Devo
spiegarmi
meglio
?
Bene
,
da
una
parte
c
'
è
l
'
imprenditore
che
ha
la
giusta
bramosia
di
buoni
affari
.
Dall
'
altra
ci
sono
i
politici
con
un
appetito
tremendo
,
che
chiedono
e
chiedono
,
e
domandano
anche
anticipi
sugli
affari
futuri
.
Tu
paghi
,
una
volta
,
due
,
tre
.
Poi
,
a
forza
di
pagare
,
ti
trovi
impegnato
al
di
là
del
ragionevole
,
corri
dei
rischi
,
ti
sveni
,
e
così
cerchi
sempre
nuovi
affari
con
l
'
aiuto
di
quei
politici
che
hai
pagato
la
prima
volta
»
.
Davvero
una
brutta
giostra
,
Zampini
...
L
'
«
Alpino
»
sospira
:
«
Sì
,
ci
si
trova
agganciati
senza
scampo
.
Il
politico
è
come
un
drogato
in
crisi
d
'
astinenza
,
ha
bisogno
sempre
di
soldi
,
e
non
si
disintossica
se
non
quando
l
'
arrestano
.
Tu
imprenditore
devi
dargli
la
dose
,
e
non
puoi
abbandonarlo
.
Perché
,
se
l
'
abbandoni
,
perdi
una
montagna
di
soldi
e
poi
ti
fai
un
brutto
nome
sulla
piazza
dei
partiti
,
una
piazza
importante
!
»
.
È
grazie
a
questo
girone
infernale
che
l
'
attività
di
Zampini
cresce
.
«
All
'
inizio
,
però
,
facevo
solo
operazioncine
.
Ero
giovane
,
immigrato
veneto
,
avevo
una
piccola
azienda
.
Quindi
ho
impiegato
qualche
anno
ad
arrivare
nelle
vere
anticamere
delle
stanze
dei
bottoni
.
Poi
,
mentre
campavo
con
i
miei
lavori
normali
,
finalmente
ho
incontrato
gli
amici
giusti
.
E
mi
son
reso
conto
anch
'
io
,
come
tanti
in
Italia
,
di
un
'
altra
verità
:
i
grossi
affari
stanno
là
dove
c
'
è
il
denaro
pubblico
e
dove
ci
sono
politici
che
lo
gestiscono
senza
responsabilità
.
Gli
amici
che
avevo
scoperto
fra
il
1979
e
l'80
erano
così
.
Avevano
in
mano
Torino
.
Rispetto
a
loro
,
io
ero
soltanto
un
satellite
.
E
allora
ho
provato
a
diventare
una
stella
.
Non
ci
sono
riuscito
.
Ho
cominciato
a
volare
alto
,
ma
ho
fatto
la
fine
di
Icaro
»
dice
Zampini
,
con
un
sorriso
mesto
,
«
sì
io
sono
un
piccolo
Icaro
le
cui
ali
di
cera
sono
state
bruciate
da
un
sole
:
il
procuratore
Caccia
.
»
Finalmente
un
nome
pulito
:
Bruno
Caccia
,
magistrato
,
capo
della
Procura
di
Torino
,
poi
assassinato
da
mano
ignota
.
L
'
«
Alpino
»
ne
parla
con
ammirazione
:
«
Come
dice
quel
personaggio
di
Sciascia
?
Ci
sono
gli
uomini
,
i
mezzi
uomini
,
i
quaraquaquà
.
Be
'
,
cari
miei
,
Caccia
quello
sì
che
era
un
uomo
!
Ha
assistito
a
due
miei
interrogatori
,
alle
undici
di
sera
.
Mi
ha
fatto
pochissime
domande
,
ma
tutte
centrate
,
centratissime
!
Torniamo
al
mio
volo
.
Grazie
agli
amici
,
le
mie
operazioni
si
sono
fatte
più
grosse
.
E
io
pagavo
,
pagavo
.
Ma
non
era
ancora
niente
rispetto
a
quello
che
avrebbe
dovuto
svolgersi
nel
1983
:
affari
da
decine
di
miliardi
.
E
invece
,
zac
!
,
è
caduta
la
mannaia
dei
magistrati
.
Hanno
avuto
fortuna
,
e
così
sono
intervenuti
al
momento
giusto
.
Ma
avevano
anche
messo
in
campo
la
squadra
vincente
»
.
Che
vuol
dire
,
Zampini
?
«
Vede
,
io
ho
fatto
l
'
arbitro
di
calcio
.
Prima
della
partita
,
vedendo
entrare
le
squadre
,
tu
capisci
già
da
tante
cose
chi
delle
due
ha
la
mentalità
vincente
.
La
squadra
della
Procura
era
quella
giusta
:
giovani
,
preparati
,
con
la
mentalità
di
chi
vuoi
stroncare
un
certo
giro
.
Pensi
che
quando
son
venuti
in
casa
a
perquisirmi
,
alle
cinque
di
mattina
,
non
ho
nemmeno
capito
che
quello
che
li
comandava
era
un
magistrato
.
Pensavo
all
'
Intendenza
di
Finanza
!
Ho
persino
detto
:
guardate
che
il
condono
l
'
ho
fatto
!
Poi
ho
chiesto
:
posso
telefonare
al
vicesindaco
Biffi
per
disdire
un
appuntamento
?
E
quel
giudice
:
ma
prego
,
faccia
pure
!
»
.
È
il
2
marzo
1983
.
Finita
la
perquisizione
,
l
'
«
Alpino
»
,
ancora
libero
,
va
alla
caserma
dei
carabinieri
di
Venaria
sulla
sua
Alfetta
con
radiotelefono
.
Solo
alle
cinque
del
pomeriggio
s
'
accorge
d
'
avere
le
ali
bruciate
.
Lo
capisce
leggendo
l
'
ordine
di
cattura
:
«
Sette
pagine
tremende
,
firmate
dal
dottor
Marzachì
,
con
tutti
i
nomi
.
Allora
ho
deciso
di
parlare
.
Qualche
giornale
ha
poi
scritto
che
sono
un
pentito
.
Balle
!
Io
non
mi
son
pentito
di
niente
.
Ho
pagato
le
tangenti
perché
questo
è
il
sistema
e
io
dovevo
lavorare
!
»
.
Come
mai
ha
detto
tutto
?
«
Io
ho
una
mentalità
economica
.
A
Venaria
ho
capito
che
mi
erano
sfumati
affari
per
dieci
miliardi
.
Dunque
,
perso
per
perso
,
tanto
valeva
difendermi
raccontando
quel
che
sapevo
.
Era
l
'
unico
comportamento
intelligente
,
me
l
'
ha
consigliato
anche
il
mio
difensore
,
Graziano
Masselli
.
E
poi
c
'
era
un
'
altra
ragione
.
Se
fossi
stato
un
uomo
di
partito
,
qualche
grosso
calibro
pronto
a
soccorrermi
l
'
avrei
trovato
.
Ma
ero
l
'
uomo
di
nessuno
,
e
quindi
nessuno
mi
avrebbe
difeso
.
Così
,
in
quaranta
giorni
d
'
interrogatori
,
ho
scoperto
tutti
i
sepolcri
»
.
Avendoli
scoperti
,
oggi
Zampini
è
l
'
uomo
giusto
per
qualche
domandina
sulle
tecniche
e
i
misteri
dell
'
Italia
tangentizia
.
Lui
sorride
:
«
Quali
misteri
?
È
un
sistema
vecchio
come
il
cucco
,
solo
che
adesso
si
ha
il
coraggio
di
parlarne
.
Ed
è
un
sistema
diffuso
anche
nell
'
ambiente
privato
.
Su
cento
lavori
che
prendi
,
per
novanta
devi
dare
la
stecca
.
I
politici
la
vogliono
quasi
tutti
.
Ma
li
capisco
.
Se
uno
spende
duecento
milioni
per
diventar
deputato
,
si
deve
poi
accontentare
d
'
andar
su
e
giù
da
casa
a
Roma
per
fare
il
peone
?
Certo
,
per
qualcuno
l
'
ideologia
è
ancora
importante
.
Ma
gli
altri
stanno
a
Roma
per
far
rendere
i
milioni
spesi
o
,
come
minimo
,
per
recuperarli
!
»
.
Chi
lavora
con
gli
enti
pubblici
può
fare
a
meno
di
pagar
tangenti
?
«
Secondo
me
,
no
.
Una
gara
la
puoi
anche
vincere
in
modo
pulito
.
Però
poi
scopri
che
l
'
aggiornamento
prezzi
non
viene
,
che
gli
stati
d
'
avanzamento
lavori
ti
son
pagati
a
uno
o
due
anni
,
che
delle
tue
forniture
poche
vanno
bene
.
E
allora
ti
devi
decidere
:
o
non
partecipi
più
a
nessun
appalto
,
o
cominci
anche
tu
a
pagare
i
funzionari
e
soprattutto
i
politici
che
li
coprono
»
.
Ma
gli
imprenditori
che
vogliono
vendere
beni
o
servizi
allo
Stato
e
agli
enti
locali
,
la
pagano
davvero
tutti
la
tangente
?
Zampini
non
ha
dubbi
:
«
Tutti
quelli
che
conosco
io
sì
»
.
E
che
cosa
succede
a
chi
non
vuol
pagare
?
«
Deve
cambiar
settore
d
'
attività
,
se
no
distrugge
la
propria
azienda
»
.
Ed
è
vero
che
le
tangenti
oggi
vengono
richieste
anche
sugli
atti
dovuti
,
e
non
più
soltanto
su
quelli
discrezionali
?
L
'
«
Alpino
»
sorride
ironico
:
«
Ma
in
che
mondo
vive
lei
?
È
soprattutto
sugli
atti
dovuti
che
pretendono
la
tangente
,
perché
è
più
facile
nasconderla
.
L
'
amministratore
pubblico
potrà
sempre
difendersi
dicendo
:
io
quella
decisione
l
'
ho
presa
perché
era
obbligatoria
...
»
.
Come
viene
pagata
la
tangente
?
«
In
cash
,
in
contanti
.
Questo
sì
che
è
un
guaio
!
Lei
sa
che
negli
istituti
di
credito
,
se
uno
ritira
banconote
per
più
di
venti
milioni
,
c
'
è
un
controllo
.
E
allora
diventa
una
via
crucis
fare
il
giro
di
tante
banche
.
Quelli
che
incassano
hanno
il
problema
rovesciato
:
suddividere
i
soldi
neri
in
piccole
somme
,
affidarle
a
portaborse
che
girino
anche
loro
le
banche
a
trasformare
il
denaro
in
tanti
assegni
circolari
»
.
E
i
più
affamati
chi
sono
?
Zampini
mette
le
mani
avanti
:
«
Sigle
di
partito
io
non
ne
faccio
!
Le
risponderò
così
:
i
più
voraci
sono
i
politici
giovani
.
I
meno
affamati
?
Quelli
che
fanno
politica
in
sede
strettamente
locale
,
gente
più
anziana
,
che
ha
cominciato
la
militanza
subito
dopo
la
guerra
,
quando
l
'
Italia
scopriva
la
democrazia
.
Per
esempio
,
il
capostazione
socialista
che
è
stato
nella
Resistenza
.
O
il
politico
che
era
operaio
quando
ti
licenziavano
se
avevi
la
tessera
del
sindacato
.
Questa
gente
di
stecche
non
ne
chiede
.
Però
sono
persone
che
operano
a
livelli
amministrativi
molto
bassi
»
.
«
Appena
più
in
su
»
giura
Zampini
«
non
c
'
è
scampo
.
L
'
entità
della
tangente
varia
a
seconda
dell
'
importanza
dell
'
incarico
e
del
rischio
che
il
politico
corre
.
Ma
a
parte
queste
differenze
,
la
prendono
tutti
.
E
sa
perché
?
Perché
a
quelli
della
politica
gli
frega
poco
o
niente
,
e
meno
ancora
degli
elettori
.
Hanno
una
sola
idea
:
arrivare
ad
una
certa
carica
per
farla
fruttare
»
.
Ma
sono
proprio
tutti
così
?
I
comunisti
,
per
esempio
,
non
sono
diversi
?
«
Non
sono
assolutamente
diversi
.
Però
sono
molto
più
precisi
.
Se
lei
sgarra
sui
tempi
o
sulla
quantità
del
versamento
,
li
perde
e
non
li
ritrova
più
.
Ma
se
prendono
un
impegno
,
non
ti
bidonano
,
vanno
fino
in
fondo
.
Insomma
,
sono
più
professionali
.
E
sanno
anche
scegliersi
gli
affari
.
Loro
non
si
vendono
a
cani
e
porci
...
»
.
La
tangente
finanzia
il
partito
o
ingrassa
il
politico
che
la
riceve
?
«
Finanzia
i
patrimoni
personali
dei
politici
e
nient
'
altro
»
.
Vale
anche
per
i
comunisti
?
«
Rispondo
di
sì
,
ma
con
beneficio
d
'
inventario
,
perché
bisogna
vedere
caso
per
caso
.
Secondo
me
,
anche
molti
comunisti
ormai
fanno
la
cresta
.
Una
prima
volta
gli
dai
cento
e
loro
passano
tutto
al
partito
.
La
seconda
volta
gli
dai
cinquanta
e
se
ne
trattengono
venti
.
Poi
gettano
la
colpa
su
di
te
,
dicendo
alla
casa
madre
:
non
ha
versato
tutto
»
.
Fare
il
politico
,
dunque
,
è
un
mestiere
che
rende
?
Zampini
torna
a
sorridere
da
lupo
:
«
Il
politico
italiano
è
un
professionista
molto
ricco
.
E
ha
un
unico
problema
:
allenarsi
a
non
far
apparire
i
suoi
soldi
.
Allora
,
ecco
certe
camicie
un
po
'
lise
,
le
scarpe
consunte
,
il
vecchio
vestito
,
la
128
scassata
...
Quella
di
non
apparire
è
la
loro
sofferenza
continua
.
Si
concedono
un
unico
lusso
:
i
ristoranti
costosi
»
.
E
lei
,
Zampini
,
che
cos
'
è
:
un
disonesto
,
uno
sciocco
,
un
imprudente
?
L
'
«
Alpino
»
ci
pensa
su
:
«
Nessuna
di
queste
tre
cose
e
tutte
e
tre
insieme
.
Vuole
la
verità
?
Io
sono
come
il
novanta
per
cento
degli
imprenditori
che
lavorano
con
gli
enti
pubblici
.
Aggiungo
:
ultimamente
non
ero
io
a
cercare
i
politici
,
mi
cercavano
loro
.
Il
mio
problema
era
rinunciare
alle
proposte
d
'
affari
che
mi
facevano
!
»
.
Si
considera
più
onesto
o
meno
onesto
di
loro
?
Di
colpo
,
Zampini
diventa
aspro
:
«
Chi
ha
un
'
azienda
non
può
badare
a
certi
princìpi
,
deve
pensare
solo
alla
sua
attività
.
Ma
i
politici
?
Loro
no
.
Tocca
a
loro
,
non
a
me
,
badare
alla
moralità
pubblica
.
E
poi
,
io
ero
obbligato
a
versare
.
È
tutto
un
sistema
che
campa
sulla
corruzione
.
Forse
finirà
quando
i
partiti
s
'
accorgeranno
che
,
rubando
,
si
arriva
ai
crolli
elettorali
,
e
i
crolli
fanno
saltare
le
carriere
.
Ma
ci
vorranno
molti
anni
»
.
In
attesa
di
questo
giusto
finale
,
avremo
l
'
intermezzo
del
processo
di
Torino
.
Zampini
mormora
:
«
Io
sono
qui
che
l
'
aspetto
.
E
qualche
volta
ho
paura
.
Non
per
oggi
,
ma
per
l
'
avvenire
.
Anche
per
i
politici
la
vendetta
è
un
piatto
da
consumare
freddo
.
Ma
poi
mi
do
coraggio
e
attendo
di
vedere
gli
amici
in
quell
'
aula
di
tribunale
.
Le
ho
detto
che
ho
fatto
l
'
arbitro
,
no
?
Ho
imparato
a
non
tremare
quando
duemila
persone
mi
gridano
contro
.
E
anche
a
non
reagire
se
qualcuno
mi
sputa
in
faccia
...
»
.
StampaQuotidiana ,
Infuria
la
battaglia
per
Brema
e
Amburgo
-
Stoccarda
circondata
-
Ventun
divisioni
tedesche
annientate
nella
sacca
della
Ruhr
.
LONDRA
,
21
.
L
'
interesse
mondiale
,
in
questa
ultima
drammatica
fase
del
conflitto
in
Europa
,
è
volto
a
Berlino
.
La
capitale
germanica
è
investita
da
Oriente
e
da
Occidente
dagli
eserciti
alleati
.
Le
ultime
informazioni
giunte
dai
fronti
,
nonostante
il
«
silenzio
di
sicurezza
»
,
fanno
prevedere
prossimo
il
congiungimento
delle
armate
angloamericane
con
quelle
sovietiche
nella
regione
tra
il
Brandenburgo
e
la
Sassonia
.
Intanto
,
il
tentativo
di
contrattacco
tedesco
verso
la
sacca
dell
'
Harz
,
a
nord
di
Brunswick
,
è
stato
arginato
,
dopo
che
le
colonne
tedesche
erano
riuscite
a
penetrare
per
56
km
.
nello
schieramento
alleato
;
combattimenti
sono
ancora
in
corso
,
ma
l
'
azione
resta
ormai
circoscritta
,
mentre
le
forze
isolate
nella
sacca
,
che
si
voleva
soccorrere
,
perdono
continuamente
terreno
.
Tranne
nel
settore
nordoccidentale
,
nelle
restanti
zone
tedesche
le
truppe
alleate
hanno
rallentato
il
ritmo
del
loro
movimento
,
anzi
in
alcuni
punti
hanno
addirittura
sostato
per
prepararsi
alle
future
operazioni
.
In
Olanda
,
tuttavia
,
dove
oltre
ventimila
persone
ormai
senza
tetto
cercano
di
arginare
i
danni
della
inondazione
con
dighe
interne
lavorando
nell
'
acqua
alta
4
metri
,
truppe
della
1.a
Armata
canadese
sono
entrate
nella
«
sacca
»
nemica
ed
hanno
raggiunto
le
difese
esterne
di
Amersfoort
.
Tutta
la
parte
nord
orientale
dell
'
Olanda
è
stata
liberata
.
Ventisettemila
prigionieri
.
La
lotta
divampa
furiosa
a
Brema
,
dove
le
forze
di
polizia
germanica
sono
state
gettate
netta
battaglia
per
dare
man
forte
ai
difensori
;
e
ad
Amburgo
,
dove
una
colonna
corazzata
britannica
è
giunta
a
nove
chilometri
dal
grande
porto
tedesco
,
dopo
essere
giunta
in
prossimità
del
sobborgo
di
Harburg
.
Un
'
altra
colonna
si
è
attestata
sull
'
Elba
lungo
un
tratto
di
24
km
.
sui
due
lati
di
Luneburgp
.
Poco
più
a
sud
,
la
9.a
Armata
ha
continuato
a
svolgere
azioni
di
rastrellamento
,
oltre
ad
arginare
il
contrattacco
nemico
a
nord
di
Brunswick
e
nel
corso
di
queste
operazioni
ha
scoperto
in
una
caverna
valuta
cartacea
e
argento
per
un
valore
di
20
milioni
di
dollari
,
oltre
a
tesori
artistici
di
valore
imprecisato
.
A
Lipsia
gli
ultimi
nidi
di
resistenza
nemica
sono
stati
eliminati
.
Anche
l
'
aeroporto
della
città
è
stato
conquistato
.
Numerosi
ufficiali
e
civili
nazisti
che
si
trovavano
nella
città
,
piuttosto
di
cadere
in
mano
degli
alleati
,
si
sono
suicidati
.
L
'
esempio
lo
ha
dato
il
borgomastro
che
si
è
ucciso
,
insieme
alla
moglie
e
alle
due
figlie
,
avvelenandosi
.
Ventisettemila
tedeschi
sono
stati
catturati
,
insieme
a
mille
cannoni
e
ad
altro
ingente
bottino
bellico
.
Avanzata
in
Cecoslovacchia
.
Il
nemico
si
difende
ancora
netta
zona
di
Dessau
,
lungo
il
fiume
Hulde
,
mentre
più
a
sud
la
3.a
Armata
è
entrata
in
Grofenwoehr
,
32
km
.
da
Bayreuth
,
ed
ha
continuato
il
suo
movimento
in
Cecoslovacchia
,
inoltrandosi
nella
foresta
sudetica
per
saggiare
le
fase
nemiche
.
Il
confine
è
stato
raggiunto
anche
in
un
altro
punto
,
nella
regione
di
Seld
.
A
Norimberga
la
lotta
è
cessata
dopo
che
gli
ultimi
difensori
tedeschi
sono
stati
costretti
in
una
area
di
circa
due
km
.
quadrati
nel
centro
della
città
.
Circa
diecimila
prigionieri
,
tra
i
quali
i
generali
Helmuth
Thamm
,
comandante
del
64.o
corpo
d
'
armata
,
il
generale
Friedrich
Herrlein
,
dello
stato
maggiore
,
e
il
generate
Oeller
che
era
ricoverato
in
un
ospedale
,
sono
stati
catturati
.
Oltre
Norimberga
,
la
7.a
Armata
ha
continuato
nel
proprio
movimento
offensivo
in
direzione
di
Monaco
e
di
Ratisbona
.
Truppe
francesi
operanti
nel
Baden
e
nel
Württemberg
hanno
conquistato
Tubingen
ed
hanno
raggiunto
Rottweil
,
sul
Neckar
,
a
circa
40
km
.
dal
confine
svizzero
.
Stoccarda
,
capitale
del
Wuerttemberg
,
è
stata
accerchiala
.
La
avanzata
prosegue
verso
l
'
atto
corso
del
Danubio
.
I
francesi
a
Breglio
.
Truppe
francesi
hanno
occupato
Breglio
,
sul
confine
franco
-
italiano
,
a
una
trentina
di
chilometri
da
Montecarlo
,
sulla
ferrovia
Torino
-
Nizza
.
Nella
sacca
della
Gironda
sono
state
conquistate
Royan
e
Pointe
de
Grave
.
Il
generale
Eisenhower
ha
diretto
alle
truppe
un
ordine
del
giorno
nel
quale
è
detto
che
la
eliminazione
della
sacca
della
Ruhr
è
il
presidio
alle
battaglie
finali
della
guerra
in
Europa
.
Ventun
divisioni
nemiche
sono
state
annientate
dagli
alleati
,
i
quali
hanno
catturato
oltre
320
mila
prigionieri
tra
i
quali
24
generali
.
Uno
di
questi
,
J
.
Hrape
,
comandante
della
5.a
armata
corazzata
,
è
stato
preso
mentre
tentava
di
fuggire
attraverso
le
linee
americane
.
Altri
sei
generali
sono
stati
presi
in
questi
ultimi
due
giorni
nella
sacca
.