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HANNO VINTO I BAMBINI ( Calvino Italo , 1952 )
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Leningrado , mercoledì - La fabbrica di caramelle Micojan ha reparti luminosi , aria condizionata da ventilatori , aiuolette di piante da fiore tra le macchine , operaie giovani sgambettanti nei corti grembiuli bianchi , macchinari bellissimi ( un giorno forse scriverò un inno a una impastatrice : la poltiglia caramellosa ruota intorno a due perni e cambia colore a poco a poco , con filamenti e tentacoli di sfumature sempre diverse ) , caramelle d ' ogni genere che ci fanno assaggiare in ogni reparto e in ogni fase della lavorazione . La fabbrica Micojan ha un nido d ' infanzia dove troviamo bambini tondi e lustri come caramelle che giocano nel giardino , ben incappucciati e ben calzati . Il nido d ' infanzia ha belle sale per i bimbi delle varie età ; tutte arredate e decorate con cura minuziosa e buon gusto . Ci sono acquari con pesci rossi , gabbie con pappagallini verdi . Molti giocattoli . Tra le bambole ce n ' è sempre qualcuna negra o cinese , per imparare a essere amici con tutte le razze . Appena entrato in U.R.S.S. , m ' era venuto il sospetto che le vere vincitrici della Rivoluzione fossero le donne . Adesso ho cambiato idea : l ' hanno vinta i bambini . Che siano dunque loro , la « nuova classe privilegiata » che secondo certi giornalisti si sarebbe formata in U.R.S.S. ? Non possono essere che loro ! Tutta la vita sovietica pare abbia al suo centro i bambini , sia tutta in funzione dei bambini . Che siano i meglio vestiti di tutti non c ' è dubbio ; basta vederli per le strade , tutti con quei pellicciotti e quelle uose che vorrei venissero di moda anche per i grandi . Di tutte le opere pubbliche le istituzioni che andiamo visitando , quelle che riguardano l ' infanzia e la fanciullezza sono le più belle , le più ricche , le più curate . Giovedì mattina Visitiamo un asilo d ' infanzia , uno dei diciassette asili d ' infanzia dell ' arrondissement Lenin ( che è uno dei sei arrondissement di Leningrado ) . È sotto il patronato di una fabbrica di gomme dei paraggi , ma è un asilo di rione , cui possono portare i bambini tutte le donne del rione . Questo è per i più piccoli : da due mesi a un anno . Nell ' atrio vedo giornali murali per le madri che vengono a portare i bambini , cartelloni per insegnare la profilassi delle malattie dell ' infanzia , per insegnare come vanno lavati i bambini , come devono dormire , come devono mangiare la pappa . I bambini di due mesi hanno la loro palestra , dove le bambinaie fanno loro muovere con flessioni ritmiche le piccole gambe e braccia . Proseguendo nella serie delle palestre , troviamo presto i primi attrezzi : sonagli e palle di celluloide appesi ad un filo sopra il lettino . Vedo , in una piccola camerata , i bambini dormire in sacchi imbottiti da cui escono solo i rossi visi , con le finestre aperte alla corrente gelida . Ne sono molto contento ; io non l ' ho mai fatto , ma dev ' essere il modo di dormire più sano e bello che esista . Nella stanza per imparare a camminare , la maestra suona all ' immancabile pianoforte la canzone dell ' aeroplano , e i bambini che sanno già stare in piedi fanno il gioco dell ' aeroplano che va a Mosca . In quest ' altra stanza s ' impara a salire le scale . C ' è una casetta di legno tutta colorata , alla cui porta si sale per una scaletta di cinque o sei gradini ; la porta d ' uscita invece dà su uno scivolo . I bambini si divertono a fare la scivolata e appena a terra vogliono tornar su e scivolare di nuovo . Così imparano a salire i gradini . E hanno - penso io - la preziosissima conquista di uno scivolatoio di loro incontrastato dominio , fornito dallo Stato : cosa che noialtri da bambini - quando per scivolare avevamo solo la ringhiera di casa , e di nascosto dai grandi ! - non ci saremmo mai sognati . Mi piace tutto in questo asilo . Dall ' armadietto che ha ogni bambino per la sua roba ( contrassegnato da una figurina di animale e di frutto , perché ognuno deve saper riconoscere il suo ) , ai giochi metodologici per provare lo sviluppo dell ' intelligenza , agli scaffali - razionali come biblioteche - dove vengono conservati i piccoli vasi da notte personali . I quadri alle pareti sono allegri e fantasiosi , spesso ispirati al mondo della natura e degli animali . Osservo che in ogni stanza c ' è in un angolo un finto albero , smilzo e nudo , alto come un uomo . Ai rami di questi alberi sono appese foglie secche di carta ( è autunno ) , Tra poco le foglie saranno sostituite da fiocchi di bambagia ; a primavera , fiori , ed in estate frutti . Pomeriggio Allo « Zimny Stadion » , lo stadio d ' inverno di Leningrado . Grande campo coperto che sotto gli zar serviva da maneggio per gli aristocratici . Lenin vi tenne due dei suoi ultimi discorsi . Ora è attrezzato per 14 sport e frequentato tutto il giorno : al mattino dai bambini , al pomeriggio dagli studenti , alla sera dalle società sportive . Assistiamo alle finali di ginnastica tra le rappresentative cittadine delle varie società . Dalle tribune vediamo una ventina di gare svolgersi contemporaneamente : parallele , anelli , cavallo , ginnastica artistica , ginnastica acrobatica . A ogni quadrato in cui si svolge un esercizio , ci sono un presidente al suo tavolo e quattro giudici , seduti uno per angolo : ognuno ha sulle ginocchia una cartella con dei grossi numeri . Dopo ogni esercizio i quattro giudici mostrano il proprio voto al presidente e al pubblico . Se danno voti simili il presidente fa la media , se c ' è uno scarto di più di cinque punti , i giudici sono convocati dal presidente a discutere le ragioni del loro punteggio e ad accordarsi . Assisto ad una gara di ginnastica acrobatica . Io faccio il tifo per la « Trud Reserve » , la società delle « Riserve di mano d ' opera » , le cui scuole professionali ho visitato a Mosca . Ragazze muscolosissime con le trecce e ragazzi rapati e tarchiati spiccano triple capriole o si sollevano tenendosi su una mano . Faccio amicizia con due atleti che attendono il loro turno : marito e moglie , giovanissimi , studenti , biondi e snelli e gentili . Attendo finché non tocca a loro e finché non si sanno í risultati finali : sono due campioni assai quotati e anche stavolta vincono . Me ne vado tutto contento . Sera Al Teatro dell ' Opera assistiamo al Lago dei cigni , di Ciaikovski , dal palco degli zar . Il posto che doveva essere dello zar è toccato al compagno C . , operaio dell ' Ansaldo di Genova .
IL MIETITORE ( RUSTICO , 1935 )
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Mussolini ha trebbiato il primo grano di Sabaudia , come l ' anno scorso quello di Littoria , come l ' anno venturo trebbierà il grano di Pontinia . Lo abbiamo visto anche mietere alla Rocca delle Caminate ... A noi il gesto del Capo piace per l ' umanità che contiene , per il significato e l ' ammaestramento che ne derivano . Chi voglia considerarlo come un puro aneddoto per adornarne la storia di domani , vuol dire che non sa o non sente come nella sua semplicità ed immediatezza esso riassuma tutta una serie di leggi e provvedimenti meglio che non facciano sei mesi di discussioni parlamentari , e ne sia naturalmente più efficace . E come il termometro di un clima storico . Esso rappresenta nel modo più icastico e persuasivo la volontà del Capo del popolo di scendere tra il popolo e di sollevare a sé il popolo , la messa in valore e in mostra nella vita nazionale delle virtù e dei meriti del lavoratore della terra , la celebrazione della sana fatica umana , in pieno sole , contro tutte le aberrazioni e le fantasie crepuscolari . Mussolini non abbandona il suo popolo , il popolo dal quale è nato , ma lo sostiene , lo conforta e lo eleva . Questi sono i tempi nuovi , questa è la nuova Italia . Noi ricordiamo come appunto nell ' ora di più duro travaglio il contadino fosse abbandonato a se stesso . Questi mesi di giugno e luglio portavano molte tempeste sui campi . Il tempo della raccolta che doveva essere come oggi è il tempo della più salda concordia di animi e di braccia , era invece il tempo del dissidio e della febbre . Dai villaggi posti tra l ' oliveto e i giardini , dove la coltivazione del grano era scarsa , i contadini emigravano verso le grandi terre frumentarie , per potere in poche settimane di un lavoro schiacciante rifarsi della lunga disoccupazione invernale ; e il gruzzolo qualche volta lo riportavano , ma spesso anche la terzana e una bisaccia colma soltanto di delusioni . Per molti anni abbiamo assistito a scene di saccheggio o di abbandono . Abbiam veduto padroni caparbi e contadini sconsigliati . Quelli per non cedere a richieste che parevano imposizioni rifiutavano di venire a patti , e questi , sostenuti dalla stagione che lavorava per essi , incrociavano le braccia . La falciatura non può essere rimandata quando vien la canicola . Ogni giorno che passa è prodotto perduto . Gli acquazzoni allettano la messe , il solleone la sgranella . E quei contadini , quei padroni , trincerati nelle loro posizioni , affrettavano la rovina . Allora potevano diventare anche una salvezza quegli altri malanni che erano le invasioni delle terre . Tempi passati , tempi che non torneranno più ...
IL PALAZZO DEI BALOCCHI ( Calvino Italo , 1952 )
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La più grande « Casa dei Pionieri » di tutta l 'U.R.S.S . è quella di Leningrado . È nel sontuoso palazzo che fu già del nobile Adivkof , favorito dello Zar Alessandro . Nel 1937 Zdanov , che allora dirigeva l ' organizzazione del Partito a Leningrado , destinò il palazzo all ' Associazione dei Pionieri . Questa è una delle non ultime ragioni del fascino di Leningrado : la Rivoluzione è una cosa che sembra successa appena ieri ; non dimentichi mai che questa è la fortezza degli aristocratici espugnata , e il vedere i lavoratori girare da padroni in questi ambienti principeschi continua a riempirti il cuore dell ' entusiasmo della vittoria . Passo per i vestiboli dove i lacchè imparruccati scortavano l ' arrivo degli invitati scesi di carrozza , e vedo i figli degli operai giocare all ' hockey da tavolo e al bigliardino . Da cinque a seimila bambini al giorno frequentano questa casa dei pionieri . Per venire ammessi ad ogni circolo bisogna dimostrare di non essere indietro a scuola , d ' aver tempo libero dalle lezioni . Entriamo nella sala da ballo dove un tempo avrà certo volteggiato il fior fiore della bellezza aristocratica della capitale , e una folla di bambine e bambini ci circonda e ci fa entrare nel loro ballo . In un ' altra sala c ' è una mostra di disegni e acquerelli dei ragazzi sulla lotta per la pace : molta fantasia e vivacissimi colori . Questo mi rallegra perché in una delle nostre visite alle scuole avevo visto delle copie di quadri d ' autori noti eseguite da ragazzi , e m ' era venuto un po ' il timore che nell ' insegnamento del disegno fosse usanza diffusa l ' imitazione di altre opere . Nulla di tutto questo nei quadretti della casa dei pionieri : la ricerca di contatto con la realtà da parte dei piccoli pittori è completamente libera da schemi ; e da questi quadri traspare un lavoro pieno d ' allegria , d ' immaginazione e di gioiose scoperte . Dalle sale dedicate ai giochi ottici e matematici ci stacchiamo molto a malincuore , e entriamo nel planetario . Da noi , di planetari credo ce ne sia uno a Roma e uno a Milano : e servono più che altro come discreto rifugio alle coppiette . In U.R.S.S. in ogni casa di pionieri che visitiamo ne troviamo uno , e sono sempre uno più grande e bello dell ' altro . Seduti a naso in su , impariamo sulla cupola punteggiata di luci come in questa stagione a Leningrado le stelle si muovano nel cielo nelle varie ore della notte . Finita la lezione , le stelle impallidiscono pian piano , la cupola prende i colori dell ' alba e dell ' aurora , e ai margini si profila una cornice a forma di tetti e di guglie come una città che si risvegli sotto il cielo del mattino . S ' accendono le luci e usciamo , per visitare la sala degli spettacoli . Sul palcoscenico un giovane aeromodellista , vincitore d ' una gara , sta presentando il suo modello e ne spiega il funzionamento . È un numero del « giornale parlato » dei pionieri . Continua la rassegna delle novità tecniche : l ' inventore d ' un segnalatore ottico per proiezioni presenta la sua invenzione . Poi c ' è un balletto sulla guerra di Corea , semplice e di grande evidenza , eseguito da cinque allievi della Scuola di danza . Diversi dagli italiani i ragazzi sovietici ? Certo , se ti trovi in mezzo a una platea di ragazzi italiani , vedi sempre qualcuno che s ' accapiglia , che salta sulla testa dei vicini , ti senti colpire il collo da palline di carta biascicata tirata da cerbottane . Qui , niente di tutto questo . Più disciplinati e educati , anche quando sono in tanti , lo sono di sicuro . Ridono senza far versacci ; battono le mani perché lo spettacolo è loro piaciuto , non per fare del chiasso . Ci sarà il pericolo che siano troppo buoni , troppo primi della classe ? Macché : facce di gattemorte non ne vedo , e in compenso ci sono certe facce di birba che consolano . Nell ' ala dedicata ai più piccoli visitiamo le sale delle fiabe . Sono due salette , affrescate dai maestri di Paleh ( Paleh è un paese vicino a Ivanovo , dove si continua la tradizione dell ' antico stile popolare russo ; vengono da Paleh le bellissime scatolette nere con delicati disegni colorati che si vendono in molti negozi russi , e le camicette bianche ricamate in rosso ) . Gli affreschi d ' una saletta sono dedicati alle fiabe di Puskin , quelli dell ' altra alle fiabe di Gorki e sono molto belli , pieni di freschezza moderna innestata sull ' antichissimo tronco popolare della pittura russa . A terra sono stesi tappeti su cui siedono i bambini , intorno alla maestra che racconta le favole . Passiamo ad un altro padiglione , quello dei circoli tecnici . C ' è la sala del meccano , con macchine complicatissime costruite dai ragazzi , tra le quali un grande modello di scavatrice semovente ; c ' è l ' officina della cartapesta ; c ' è naturalmente il cantiere dei costruttori navali col bacino per varare i modelli , e c ' è quello degli aero - modellisti ; c ' è una sala dedicata al trenino , con un percorso tutto scambi , gallerie , stazioni , passaggi a livello ( è un regalo del sindacato dei ferrovieri ai pionieri ) ; c ' è l ' aula di automobilismo con un ' attrezzatura per insegnare il funzionamento delle macchine quale non ho mai visto in una nostra scuola - guida . Nella Unione Sovietica si impara a guidare da ragazzi . L ' ora è tarda e dobbiamo rinunciare a vedere altri laboratori : elettrico , fotografico , cinematografico , la televisione , e poi tutto il padiglione dei circoli sportivi . « Ci pareva d ' essere al Paese dei Balocchi ! » ha detto poi Renzo Trivelli , in un discorsetto di commiato che l ' interprete traduceva ai bambini . « Solo che qui diventate sempre più sapienti , mentre al Paese dei Balocchi ... » « Diventavano tutti somarelli ! » hanno gridato i bambini , che avevano letto tutti Pinocchio . Noi italiani di solito difficilmente riusciamo a farci una idea di come un ' organizzazione per i ragazzi possa avere una così ampia e benefica funzione educativa . Le nostre esperienze in materia sono tristi : io stesso non immaginavo che mi sarei trovato di fronte a qualcosa di così totalmente opposto sia all ' aria caporalesca e spaccona dei balilla sia all ' aria spaesata e finto - tonta degli esploratori cattolici . L ' educazione dei pionieri è tutta impostata sull ' amore per la natura e il lavoro , sullo sviluppo delle vocazioni . hanno intorno un gran numero di cose attraenti su cui esercitare la loro scelta : hanno sempre dei grandi che li seguono e guidano ma il principio che conta è sempre il fare con le proprie mani . Ne vien fuori questa gioventù soda e allegra : se a nient ' altro servisse il socialismo , basterebbe questo .
StampaQuotidiana ,
L ' indifferenza e l ' assenteismo del popolo austriaco di fronte ai progettati piani sovversivi , in occasione dell ' anniversario delle giornate rosse viennesi costituisce una riconferma della solidità del nuovo ordine sociale che il governo austriaco è riuscito a consolidare e garantire . Contro la « Sozialdemokratie » bolscevizzante e contro il nazismo terrorista l ' Austria ha impegnato negli ultimi due anni una lotta che è stata implacabile ed anche , in certi momenti , snervante . La politica militante , inaugurata da Dollfuss , ha saputo tener viva quell ' alta tensione spirituale che era assolutamente indispensabile per conferire al problema austriaco un carattere europeo e per superare gli estremismi della politica interna . I quali estremismi avevano un netto carattere sovversivo ed anti - austriaco in quanto negavano i due aspetti fondamentali della « missione storica » dell ' Austria , aspetti che sono stati ribaditi ed illustrati dal recente articolo di Mussolini : la cultura austriaca , la spiritualità cattolica . L ' ateismo della socialdemocrazia marxista e materialista significava negazione dei valori spirituali della cristianità austriaca , mentre il pangermanesimo nazista si risolveva nella negazione dei caratteri specifici della cultura austriaca che tende a togliere al germanesimo « tutto ciò che vi è di esclusivo , di aspro , di repulsivo alle altre genti » . Malgrado il consolidamento della situazione interiore , consolidamento attuato per mezzo di una dura e quotidiana azione di difesa contro le rinascenti forze del disordine , il cosiddetto « problema austriaco » conserva la sua urgenza ed attualità nel quadro della politica danubiana . Dopo essere stata oggetto di uno dei principali negoziati di Roma , la questione austriaca non ha avuto adeguato rilievo nelle conversazioni londinesi sicché oggi il problema forse più decisivo per l ' equilibrio europeo si trova posposto ai negoziati per la Locarno aerea e per la Locarno orientale . Questo locarnismo esigerà trattative assai lunghe e delicate non essendo ancora matura la precisazione dei dati di fatto sui quali vertono i negoziati , mentre l ' accordo italo - francese sul patto danubiano non attende che l ' adesione della Germania e della Polonia per entrare nella fase definitiva . Si postula teoricamente la sicurezza al disarmo , ma di fatto si finisce col posporre la conclusione dei patti che la sicurezza garantiscono alle conversazioni sulla riduzione degli armamenti . Per questo la politica europea continua a girare su se stessa in un circolo vizioso che diventa sempre più cronico . Vi è infatti alla radice degli attuali negoziati un equivoco apparentemente procedurale ma di fatto sostanziale in quanto entra nel merito oggettivo delle trattative . A Londra si è affermato il principio della « simultaneità » dei negoziati in quanto si condizionano reciprocamente mentre Laval era già impegnato con il protocollo franco - sovietico del 5 dicembre a non concludere accordi particolari con quelle potenze che , invitate ad aderire al Patto orientale , abbiano opposto rifiuto : lo stesso ministro francese , alla vigilia delle conversazioni di Londra , avrebbe data assicurazione formale ai rappresentanti della Russia e della Piccola Intesa di far precedere la conclusione del Patto dell ' Est alla conclusione del Patto danubiano . A Londra si parla di simultaneità , altrove si antepone il Patto dell ' Est alla questione degli armamenti ed a quella danubiana : al contrario la Germania sembra spostare ogni negoziato sulla convenzione aerea eliminando quindi ogni trattativa sui due patti europei . Specialmente per ciò che riguarda la questione dell ' Est , le preoccupazioni tedesche per gli armamenti russi ( che Mosca tende a giustificare adducendo la necessità di garantire la sua politica in Estremo Oriente ) sono destinate a rimandare alle calende greche la Locarno orientale . Come potranno svilupparsi gli attuali negoziati internazionali che si trovano inviluppati in così complicate difficoltà procedurali ? Per ora è degna di rilievo la risposta del Reich favorevole all ' apertura dei negoziati . Von Neurath ha rimesso agli ambasciatori d ' Inghilterra e di Francia una memoria della quale per ora si conosce solo la brevità . Ciò del resto era prevedibile dato il carattere generico dello stesso comunicato di Londra . La Germania accetta di trattare e domani si potranno conoscere i motivi fondamentali sui quali la Wilhelmstrasse intende intavolare le trattative che , data la diversità delle note presentate a Londra ed a Parigi , si prevede possano avere una duplice orientazione . Negli ultimi giorni la stampa tedesca aveva preannunciata la risposta positiva di Berlino , pur avanzando serie obiezioni sugli argomenti dei negoziati . Il « Voelkische Beobachter » , per esempio , ha rilevato come il trattato di Locarno implichi già , per le parti contraenti , l ' obbligo di mettere i loro armamenti aerei a disposizione di quel Paese che venisse attaccato . Da questo punto di vista si fa presente che i nuovi impegni proposti non aggiungerebbero nulla a quelli preesistenti , fatta eccezione delle garanzie che ora vengono offerte all ' Inghilterra le quali non sono previste dal trattato di Locarno . Per quanto riguarda il fronte renano la convenzione proposta non offrirebbe nuovi elementi di sicurezza . La particolare posizione geografica dell ' Italia e dell ' Inghilterra complica notevolmente il piano della Locarno aerea , sicché in un primo momento si era pensato ad un doppio patto concluso da una parte dalla Francia - Germania - Inghilterra - Belgio e dall ' altra dall ' Italia - Francia - Germania . Gli ambienti politici italiani hanno però fatto presente che un doppio patto aereo rischierebbe di indebolire più che rinforzare il patto di Locarno . L ' Italia appare favorevole alla conclusione di un unico accordo aereo firmato da tutte le cinque potenze di Locarno , salvo allegare all ' accordo un annesso con il quale l ' Inghilterra e l ' Italia preciserebbero le speciali condizioni del loro scambievole aiuto . Ma tali questioni particolari sarebbero facilmente superabili qualora fosse raggiunto un accordo sul quantitativo degli armamenti aerei del Reich invitato a trattare su un piede di parità . Il grave ostacolo si deve ricercare in questo settore delle trattative .
QUARTIERE OPERAIO ( Calvino Italo , 1952 )
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Mosca , venerdì - Avevo avuto modo finora di visitare abitazioni sovietiche in campagna . Stamattina sono entrato in qualche appartamento di città . Siamo stati - dopo aver visitato i musei , le sale e le chiese del Cremlino , con gli occhi ancora pieni del cupo fasto degli antichi zar - in un quartiere operaio di periferia , appena costruito al posto di un quartiere di casette di legno . Periferia è una parola che a me richiama subito alla mente quell ' aria un po ' squallida che hanno sempre le periferie delle grandi città , pur nei loro casamenti nuovi . Qui invece c ' è un ' aria di tranquillità e di agio , come in certi nostri quartieri benestanti un po ' fuori mano . Gli alti pini che stanno piantando su marciapiedi , di contro alle bianche facciate , mi portano un lieve istantaneo ricordo d ' aria di Roma , in questo freddo polare . Gli isolati sono di sette od otto piani e su ogni tetto si innalzano cinque o sei antenne della televisione . Ci accompagna il famoso muratore Kraliof , che ha lavorato alla costruzione del quartiere ( qui non c ' è l ' assurda , arbitraria linea di confine tra mestieri in cui si può diventare famosi e mestieri in cui non si può diventarlo ; dire « famoso muratore » è normalissimo come da noi dire « famoso ciclista » o « famoso poeta » o « famoso pasticcere » ) . Alcuni isolati sono ancora in costruzione , e già innalzano pezzi di muro prefabbricati ai piani , dove , su impalcature sostenute come mensole sopra supporti di ferro , lavorano i muratori . Entriamo , guidati da Kraliof , in qualche portone . Vedo subito che , pur non avendo nulla esteriormente dell ' aspetto deprimente d ' alveari , in questi isolati lo spazio è sfruttato al massimo , come si conviene a una città in continuo aumento di popolazione quale quella moscovita . Ma basta la pulizia , l ' ordine , il decoro di queste case , a togliere quel senso di umanità stipata che hanno tanti dei nostri panorami urbani . Ci incamminiamo per qualche scala e visitiamo gli appartamenti , invitati dagli inquilini nonostante le proteste delle mogli : « Ma dovete scusarci ... qui è tutto in disordine ... » Invece sono sempre appartamenti lindi , coi vasi dei fiori tra i doppi vetri , con le riproduzioni di quadri russi dell'800 alle pareti , la radio , o il grammofono , lo scaldabagno a gas , i bambini in pigiama che giocano col gatto . Facciamo conoscenza coi casigliani più notevoli ; un incontro ci fa pensierosi e muti : quello con l ' invalido Samciuk che ha perduto ambedue le braccia al fronte . Nel casamento abita anche una donna che ha il titolo di « madre eroina » : ha messo al mondo undici figli . La sua famiglia occupa tutt ' e due gli appartamenti di un pianerottolo . Parlando con Kraliof scopriamo un tratto caratteristico della mentalità sovietica : che loro , a queste case , a questi quartieri che stanno costruendo , non danno affatto un valore definitivo : li costruiscono , secondo le esigenze e le possibilità del momento ; quando avranno bisogno di case più grandi ancora e avranno la possibilità di farle , le faranno ; forse smonteranno queste , le ingrandiranno ; non sono incatenate alle cose fatte una volta per tutte . Nelle case come nelle vite umane nulla è definitivo , tutto può e deve migliorare . L ' interprete Volodia ci dice che le abitazioni del quartiere operaio degli stabilimenti « Stalin » sono migliori di queste . Lui abita là . « Sei di famiglia operaia ? » gli chiediamo . « Sì , io lavoravo alla " Stalin " » ci dice . Apprendiamo così che Volodia , il nostro buon interprete a cui siamo particolarmente affezionati per la sua scrupolosità , la sua modestia , e una sua sottile vena d ' allegria che salta fuori quando già sembra imbronciato , è un ex operaio , che da tornitore degli stabilimenti « Stalin » è diventato studente all ' Istituto di lingue estere , ebbe una borsa di studio , quella che porta il nome - anche essa - di Stalin , e che tocca allo studente migliore d ' ogni corso . I giovani operai della FIAT , dell ' Alfa Romeo , dell ' Ansaldo e delle Reggiane che fanno parte della nostra delegazione ( i raboci , come ormai li chiamiamo sfoggiando le nostre poche conquiste del vocabolario russo ) fanno gran festa al collega . Traversando Mosca , vediamo il quartiere delle trattorie caratteristiche : c ' è il ristorante Baku , il ristorante armeno , quello georgiano . Chi vuole gustare qualche piatto d ' esotiche cucine , girando per queste vie , trova quel che fa per lui : ci sono le ambasciate gastronomiche di tutte le repubbliche sovietiche . E i molti cittadini d ' ogni parte dell 'U.R.S.S . che vivono o sono di passaggio a Mosca , ritrovano qui l ' atmosfera natia . I cinema stanno proiettando un nuovo film italiano : Molti sogni per le strade . A ogni cantone , manifesti con Anna Magnani e Massimo Girotti . Ma questo Girotti ! Posso dire che ( esclusi naturalmente i ritratti dei grandi capi comunisti ) la faccia che ho visto di più in tutta l 'U.R.S.S . è la sua . Il programma delle nostre visite a Mosca è quasi esaurito e ci lascia molto tempo libero per girare le vie ed i negozi . Fra gli acquisti più convenienti , ci sono certo i libri . Anche per noi che non sappiamo il russo , la libreria in lingue estere offre una scelta assai vasta ( tranne che nella nostra lingua , per le note impossibilità di esportazione ) . Se non fossero le difficoltà del trasporto , quale occasione migliore per farsi una biblioteca con poca spesa ? E non solo una biblioteca di testi marxisti , ma di classici d ' ogni letteratura , nelle lingue originali , stampati a Mosca con la cura tipografica propria dei sovietici . I maggiori romanzieri dell ' Ottocento francese , da Balzac ad Anatole France , ci sono tutti , in edizioni d ' ogni formato , e antologie di poeti francesi , e una valanga di Victor Hugo . Le edizioni in inglese vanno da libretti con i drammi shakespeariani a volumi rilegati della Vanity Fair di Thackeray e perfino a Tre uomini in barca di Jerome K . Jerome ; tra le recenti ristampe di romanzi ottocenteschi c ' è il Martin Chuzzlewit di Dickens e Tess of the d ' Urbervilles di Thomas Hardy . Di americani molti Dreiser , molti London , e anche Sinclair Lewis e i racconti di O . Henry . ( Più i contemporanei progressisti , come Fast , Maltz , Saxton ) . E chi me l ' avrebbe detto che sarei venuto proprio a Mosca a comprare le Odi di Orazio e il De Bello Gallico a un prezzo che da noi sarebbe irrisorio , in una bella collana sovietica di classici latini ?
StampaQuotidiana ,
Tutti coloro ( e sono legione ) che negli ultimi tempi si erano lasciati trasportare per la facile china delle previsioni crepuscolari e delle congetture catastrofiche non possono non rimanere colpiti da benevola sorpresa di fronte alle conclusioni del convegno di Stresa . Nei prossimi giorni si potrà trattare minutamente della portata politico - diplomatica delle singole deliberazioni , ma ciò che importa è rilevare lo spirito delle conclusioni e le loro fondamentali caratteristiche che sono : 1 ) fedele osservanza degli impegni contrattuali inviolabili ; 2 ) volontà incrollabile di rinnovare le obbligazioni poste dagli accordi già conclusi fra le tre potenze ; 3 ) preoccupazione scrupolosa di non sciupare alcuna delle possibilità di garantire la pace con i patti proposti . Su questi tre binari si sono poste le discussioni di Stresa , ed a questi tre princìpi sono riducibili le conclusioni prese . Infatti l ' adozione di una condotta comune da seguire nella discussione del ricorso della Francia a Ginevra , e la dichiarazione finale che impegna le tre Nazioni ad opporsi « con tutti i mezzi adatti » ad ogni ripudiazione unilaterale dei trattati costituiscono una prova concreta di voler mantenere sul regime delle reciproche intese le sorti d ' Europa . In secondo luogo , la riaffermazione degli accordi di Roma e di Londra , nonché la importantissima dichiarazione del governo italiano ed inglese circa gli impegni di Locarno rinnovano la volontà incrollabile di riconfermare ed aggiornare le preesistenti obbligazioni . Infine , l ' aver lasciata la porta aperta circa i patti danubiano , orientale , aereo e la riduzione degli armamenti dimostra con quanta sollecitudine vengono rinnovati i tentativi di garantire il sempre minacciato ordine europeo . Coloro ( e sono pure legione ) che confondono la diplomazia con il teatro , il destino dei popoli con i giuochi d ' azzardo e che negli ultimi giorni cercavano fra le righe delle scarne cronache giornalistiche imbottite di paesistica e di colore lacustre il preannuncio di mobilitazioni di immediati conflitti , ricevono oggi una precisa lezione di sano equilibrio e di severo senso di responsabilità . Questo importa rilevare all ' indomani di un convegno che ha tenuto la politica europea sospesa in una pausa di incertezze gravide di impensate conseguenze . Il comunicato è assai chiaro . Diviso per argomenti , non lascia luogo ad equivoci né ha bisogno di elucubrazioni esegetiche . Le deliberazioni sono di due tipi : alcune si possono considerare « realizzazioni » , ed altre « programmi di realizzazioni » . Ma gli attivi non si debbono considerare solo alla stregua delle realizzazioni positive , bensì anche alla stregua delle mancate realizzazioni negative : non si può badare solo a ciò che si è « ottenuto » ma anche a ciò che si è « scansato » e questa seconda partita non è meno considerevole della prima . Tra le realizzazioni positive , cioè rese definitive con Stresa , si deve ricordare : 1 ) accordo di perseguire una politica di pace « nell ' ambito della Società delle Nazioni » ; 2 ) accordo di opporsi « con tutti i mezzi adatti » ad ogni ripudiazione unilaterale dei trattati ; 3 ) accordo italo - inglese di confermare gli obblighi di garanzia del trattato di Locarno , e di comunicare ciò al governo germanico ; 4 ) accordo sulla necessità di mantenere l ' indipendenza austriaca . Tra i programmi di realizzazioni , che non sono semplici voti generici , ma proposte concrete , si deve sottolineare : 1 ) piano di una riunione a Roma dei paesi danubiani interessati al mantenimento dell ' integrità e dell ' indipendenza austriaca al fine di concludere accordi relativi all ' Europa centrale ; 2 ) conferma dei princìpi e delle procedure londinesi del piano di un patto aereo ; 3 ) raccomandazione agli Stati interessati alla richiesta di « revisione » dello statuto militare dei trattati di S . Germano , Trianon e Neuilly , di regolare tale richiesta per via di convenzione . ( Esempio questo notevole dell ' inizio di pacifiche procedure revisionistiche di clausole militari di Trattati di pace ) . Sta infine a sé il proposito generico di continuare i negoziati per lo sviluppo della sicurezza nell ' Europa orientale : non si accenna al Patto dell ' Est che tante difficoltà ha sollevate , ma si è preoccupati , anche qui , di mantenere aperta la porta dei negoziati , specialmente dopo le precisazioni tedesche di sabato scorso . Ciò che il comunicato afferma circa il disarmo è di capitale interesse , ma ogni precisazione , su questo terreno , resta rinviata alla discussione del ricorso francese a Ginevra del quale si conosce solo il testo . Per ora si sa solo che i tre governi constatano « con rammarico » una ripudiazione di trattati che ha « scosso la fiducia » ; i tre governi sono disposti ad unirsi per ogni tentativo di carattere pratico mirante a promuovere un accordo internazionale per la limitazione degli armamenti . Rammarico per il passato e fiducia per il futuro ; rammarico e fiducia che però non possono essere considerati a sé , ma vanno inquadrati nella protesta francese alla Società delle Nazioni ( protesta che ha già l ' adesione dell ' Italia e dell ' Inghilterra ) e nella riaffermazione anglo - italiana della garanzia di Locarno . Questi vari momenti non possono esser scissi perché sono complementari e tutti essenzialissimi ai fini di un giudizio integrale della situazione . Lo spirito del convegno di Stresa è stato sottolineato nelle calde parole di commiato pronunciate dagli uomini di Stato delle tre nazioni . Ha detto Mac Donald : mantenere la porta aperta , lavorare a piena luce , essere onesti e ragionevoli , sapere da qual parte sono le responsabilità . Flandin ha invece sottolineata l ' ammirazione e la riconoscenza delle delegazioni al capo del governo italiano che del convegno è stato l ' iniziatore e l ' animatore . Mentre a Ginevra si riunisce il Consiglio straordinario della Società delle Nazioni l ' atmosfera europea si può considerare sensibilmente chiarita . Nel pelago agitato delle persistenti incertezze vi sono tre punti fissi di orientamento : l ' accordo italo - francese di Roma , l ' accordo franco - inglese di Londra , ed il definitivo accordo di Stresa che è sintesi e coronamento delle precedenti intese . Considerando la situazione dall ' angolo visivo di questa rinnovata volontà di triplice concordia si può valutare quanto considerevole sia l ' attivo del convegno di Stresa .
ULTIMI GIORNI A MOSCA ( Calvino Italo , 1952 )
StampaQuotidiana ,
La fabbrica tessile « Scerbakof » che stiamo visitando ( Scerbakof è il nome di un operaio di questo rione di Mosca caduto il nome nella Rivoluzione ) è impegnata in un patto di emulazione socialista con una fabbrica della Lettonia . Le due fabbriche s ' inviano reciprocamente delegazioni per controllare l ' andamento della produzione . Ora è ospite della fabbrica anche una delegazione di operai estoni , venuti per uno scambio di esperienze tecniche . Tra le maestranze della « Scerbakof » è in atto l ' emulazione socialista per la diminuzione del prezzo dei tessuti . I cartelloni nei reparti indicano la percentuale raggiunta in più del piano di produzione e la cifra in rubli e in copechi risparmiata sul costo . In una vetrinetta ci sono campioni di stoffe difettose ; i difetti sono segnalati con frecce a matita e scritte . La fabbrica è un edificio non nuovo ma ben attrezzato come macchinario e comodità per gli operai ; nei reparti ci sono buffet con bibite e dolciumi . Il direttore ci spiega che tutto il personale è formato da donne ; di uomini sono rimasti solo lui e l ' ingegnere capo . In altre fabbriche tessili , non c ' è rimasto più neanche un uomo . La fabbrica lavora in due turni , dato il gran bisogno di tessuti . I1 turno di notte fa solo sette ore . Ma nei nuovi stabilimenti tessili che vengono costruiti ora il lavoro notturno è stato abolito . Continuiamo a vedere degli spettacoli ogni sera . Ma il più bello di tutti è un balletto con Galina Ulanova ( l ' artista incivilmente cacciata dal governo italiano ) : Rorneo e Giulietta di Prokofief . Mai ho visto immagini dell ' amore così piene e felici come gli incontri della Giulietta - Ulanova col suo Romeo , al suono delle note di Prokofief . E le lotte dei Capuleti e dei Montecchi , i funerali di Giulietta , tutte le scene di massa dai costumi pieni di stile e di colore , sono condotte con una impeccabile regia , sullo sfondo di scenari ispirati alla pittura italiana del Rinascimento . Uno spettacolo tutto invenzione e civiltà ; raffinato e popolare a un tempo . E non manca neanche qui - mi sembra - un fondo d ' interpretazione sociale . La vicenda del balletto tende infatti a mettere in rilievo un elemento che in Shakespeare non c ' era : il popolo di Verona e il suo desiderio di vita pacifica e felice che viene turbato dalle sanguinose lotte delle famiglie dei signori ; le contese dei Capuleti e dei Montecchi appaiono un fatto estraneo alle masse , una guerra tra padroni , guerra di cui la gente semplice è obbligata a far le spese , e i due giovani amanti sembrano incarnare , nel cuore delle famiglie rivali , il desiderio popolare di pace . Ho voluto assistere a una rappresentazione di prosa , di un classico che già conoscevo , in modo da poterlo seguire anche senza capire le battute , e sono andato a vedere il Revisore di Gogol al Piccolo Teatro . Uno spettacolo terso e preciso in ogni minimo particolare , come se ogni parola , ogni movimento , ogni inflessione portasse su di sé l ' esperienza di generazioni di famosi artisti in più di un secolo di rappresentazioni . Per vedere il Revisore ho perduto la visita a un orfanotrofio di Mosca , dalla quale i compagni ritornano contenti per le cose che han visto e per l ' amicizia che hanno fatto coi ragazzi , la cui accoglienza pare abbia superato tutte le precedenti . Tra l ' altro mi hanno raccontato d ' una bambina che ha chiesto loro quali fossero gli ultimi successi di Tito Gobbi . Era un ' ammiratrice del cantante italiano , che conosceva attraverso i dischi e i film . Un gruppetto di bambine dell ' orfanotrofio sono venute oggi all ' albergo a ricambiare la visita della delegazione italiana . Sono venute da sole , come per un loro avventuroso complotto , un po ' intimorite dai maîtres d ' hôtel , esplorando curiose i corridoi dell ' albergo Mosca , coi loro cappottini dal bavero di pelliccia e i cappuccetti di lana . Appena hanno visto le compagne italiane si sono rinfrancate ed hanno tirato fuori i regali : fazzoletti ricamati da loro , scatolette con francobolli , cartoline di Mosca , una lucida fotografia della Ulanova che danza . È l ' ultimo giorno che passiamo in U.R.S.S. E la visita delle bambine mi sembra già il saluto di questo Paese , limpido come loro , pieno come loro insieme di generosità romantica e d ' antica assennatezza popolare , di questo Paese in cui l ' infanzia , la scuola , la fratellanza umana , hanno una importanza che mai , in nessuna società umana , hanno avuto . All ' aeroporto incontro un viso conosciuto , con quel piglio smaliziato e pratico che hanno i nuovi intellettuali sovietici , a contrasto con l ' aria sempre problematica dell ' antica « intellighenzia » russa . È Boris Polevoi , popolare scrittore sovietico , un corrispondente di guerra diventato romanziere . È con lui Nicolai Cerkassov , famoso attore teatrale e cinematografico , il protagonista del Deputato del Baltico , dell ' Alessandro Nevski . Polevoi parte per l ' Inghilterra , Cerkassov per Varsavia , dove va a recitare il Boris Godunov di Puskin , con la sua compagnia . Entrambi sono stati in Italia poco tempo fa ; e ci scambiamo impressioni sovietiche e italiane . Cerkassov comincia a parlare di Michelangelo ; è un appassionato , un « patito » del Buonarroti , e a Roma ha dedicato gran parte delle sue giornate a soddisfare questo suo amore . Mentre Cerkassov parla , penso a quanto di Michelangelo c ' è nello spirito sovietico , in questo loro culto per la grandezza umana , per le sue manifestazioni più esplicite , per le sue opere gigantesche , in questa loro certezza della forza della giustizia e della ragione . Il nostro aereo sta per partire e ci separiamo . Nel salutare gli amici che ci hanno ospitato e accompagnato siamo tutti commossi : aspre frontiere stanno per dividerci , ora che sappiamo così bene di essere amici , d ' essere gente vicina , gente che basta vederla perché venga voglia di lavorare e di far festa insieme . Invece le nostre vite saranno diverse : hanno coinciso per questa corsa attraverso fabbriche e scuole e teatri dal golfo di Finlandia ai confini della Persia ; e adesso ? Al limite della pista di partenza li vediamo fermi ancora a salutarci . L ' aereo si stacca da terra . Io ho ancora negli orecchi la voce di Cerkassov , l ' entusiasmo di questo interprete di Puskin , di questo discepolo di Eisenstein , che parla di Michelangelo . Penso a come i motivi della nostra cultura e delle storie dei nostri popoli si legano e s ' intrecciano , penso al seme che ha germinato da questa terra - che ora vedo scomparire tra le nubi - seme della nostra comune storia umana , penso a come germinerà nelle terre che m ' attendono .
StampaQuotidiana ,
Domani il popolo spagnolo , chiamato ad esprimere la sua volontà , potrà dire una parola decisiva sulle sorti della sua politica . La battaglia elettorale , impegnata con giganteschi mezzi sul fronte destro e sul fronte sinistro , si può considerare decisiva per l ' avvenire non solo politico della grande nazione . La storia della Spagna repubblicana è una storia di inquietudine , di malessere e di instabilità sociale . Per comprendere il senso di queste elezioni bisogna avere presente la breve ma eloquente vicenda degli ultimi anni . Dal 14 aprile 1931 l ' insofferente vita politica spagnola è in cerca di una piattaforma sociale che permetta alla nazione di lavorare in quello spirito di concordia che è la prima condizione di ogni progresso civile . All ' indomani della proclamazione della repubblica , un ' influenza predominante durata un paio d ' anni ha avuto il Partito socialista che appariva il meglio organizzato fra i partiti repubblicani ed il più autorevole interprete della nuova coscienza popolare . Furono le sinistre che diedero alla Spagna le Corti costituenti le quali hanno avvelenata la vita politica spagnola con quelle false ideologie che si sono mostrate incapaci a fondare un ordine nuovo . Nelle elezioni del novembre 1933 il pendolo oscilla in senso opposto ; la rappresentanza socialista esce decimata dal responso delle urne , mentre si fanno strada i gruppi di destra ( popolari , agrari , monarchici ) e quelli del centro ( radicali ) . Era possibile un decisivo colpo di timone ? Ogni proposito innovatore ha urtato contro il problema della ingovernabilità delle Cortes . Nessun partito era in grado di assumersi il potere con la garanzia di una maggioranza parlamentare e per questo le destre dovettero adattarsi ad una soluzione di compromesso quale fu quella di un governo di centro - destra . È questa la risoluzione Lerroux , che in pratica si è mostrata fiacca , irresoluta , insufficiente ad iniziare quella politica revisionistica che sempre più s ' imponeva . Queste difficoltà di carattere parlamentare furono aggravate dai moti rivoluzionari organizzati dai partiti battuti sul terreno parlamentare , ed ultimamente dagli scandali finanziari nei quali si trovarono implicati esponenti del radicalismo . Tale equilibrio instabile fu infine spezzato da un provvedimento del presidente della Repubblica che affidava il governo ad un indipendente , Portela Valladares , il quale , non avendo alcun seguito nel Parlamento , sciolse le Cortes . Così è tramontata una legislatura che , osservata retrospettivamente , ha tutte le caratteristiche di una fase politica di transizione . Lo stesso problema del novembre 1933 resta insoluto e la questione del revisionismo viene ora ripresentata dal fronte antirivoluzionario alla massa elettorale . Revisionismo significa riforma di una legislazione vessatoria ancora impregnata dello spirito rivoluzionario ed anticlericale delle Cortes costituenti , significa stabilità governativa , ed ordine interno nel rispetto delle leggi . Dal 1931 la Spagna ebbe 28 governi e più di 80 ministri : solamente nel corso del 1935 i governi furono sette . La sola rivoluzione dell ' ottobre 1934 è costata 2500 vite : altri sette movimenti rivoluzionari scoppiarono negli ultimi anni e nove mila furono gli scioperi . Duecento chiese e conventi furono incendiati e distrutti , e più di cento giornali sospesi . Una situazione così minacciosa non può continuarsi a lungo senza fiaccar le migliori risorse della vita sociale di un popolo . Quale sarà l ' atteggiamento dei cattolici nelle elezioni di domani ? Il cardinale primate Gomà y Toms , arcivescovo di Toledo , ha precisato chiaramente nella sua lettera pastorale il dovere dei cattolici nell ' ora presente . Rilevando l ' intima connessione fra le cose della Chiesa e quelle della società , il cardinale primate ha rivolto anzitutto un paterno ed accorato appello all ' unione . I cattolici devono scendere in lotta uniti : « prima di tutto , soprattutto , con tutti , ad ogni costo » . L ' unione è la prima garanzia del successo . Eco più eloquente e più autorevole alle parole che « L ' Osservatore romano » scrisse fin dal febbraio del '34 non si poteva dare e nemmeno risposta più decisiva a chi , mal interpretandole , le criticò allora e se ne risentì . Gli obiettivi che i cattolici si devono proporre nel dare il loro voto sono tre : « il rispetto dei diritti della Chiesa , il risanamento della scuola , la santità della famiglia » . Questi sono i postulati della coscienza cristiana che dovrà giudicare quali fra i partiti diano la garanzia di rispettare le tre fondamentali istituzioni della società cristiana . Alla coalizione dei partiti professanti il laicismo si deve « contrapporre la somma dei voti e dei partiti di affermazione religiosa , andando alla conquista del potere per la tutela degli interessi di ordine religioso » . Senza immischiarsi nelle contingenti e particolari questioni di alchimie politiche , il cardinale primate ha così determinato i doveri religiosi dell ' elettore cristiano il quale , pur libero nella scelta del partito politico , non può dimenticare che questa libertà ha un limite nella necessità della difesa e della garanzia dei diritti di Dio e della religione . L ' appello sacerdotale nel quale vibra la carità di Cristo e la sollecita preoccupazione di tutelare la fede del popolo si conclude con un commosso richiamo al senso di responsabilità dei cittadini ed alla fiducia nella divina assistenza . « Nei nostri codici dice il cardinale primate vigono ancora le leggi derogatorie dei diritti di Gesù Cristo nella nostra Spagna . Ma Signore e Padrone nostro è nostro Signor Gesù Cristo . Che la Spagna Gli sia ridata e possa stringersi liberamente , pubblicamente alla sua Croce . Che questa stenda ancora le sue braccia , sulle nostre scuole , sulle nostre famiglie , sui nostri morti » . Il popolo della Spagna cattolica non potrà non rispondere compatto all ' appello del suo Pastore . Le previsioni della stampa e dell ' opinione pubblica sui risultati della battaglia elettorale di domani permangono disparate . Solo con il secondo scrutinio del 1° marzo si potranno conoscere i risultati definitivi . Appare però chiaro fin d ' ora che all ' accanita propaganda della concentrazione delle sinistre , la quale ha trovato alleati insperati , il blocco antirivoluzionario oppone una forza altrettanto compatta e decisa . Le elezioni del 1933 diedero ai partiti di destra e del centro quasi 5 milioni di voti contro circa 3 milioni ottenuti dalle sinistre . Malgrado che le attuali elezioni siano state indette da un governo avverso alle rivendicazioni delle destre , e che nella stessa determinazione della data delle elezioni si sia cercato il momento meno favorevole al blocco antirivoluzionario , i successi delle riunioni elettorali dei partiti antisocialisti fa ritenere tanto probabile quanto duro il loro successo . Si tratta , come dice il cardinale primate , di una « svolta imprevista » nella storia della politica spagnuola , e tutte le forze della resistenza antirivoluzionaria devono considerarsi mobilitate , al di sopra delle particolari divisioni su problemi contingenti . E sembra ben certo fin da questa vigilia , che un successo delle destre , nelle presenti contingenze , avrà delle conseguenze radicali sugli immediati sviluppi della politica spagnola , ed i discorsi elettorali sono tutti ispirati da questa volontà decisa di uscire una volta per sempre da un troppo lungo e penoso disagio . Quanti seguono con simpatia i duri sforzi del popolo spagnolo nella sua lotta contro i nemici della fede , che sono pure i nemici del benessere sociale , non possono che augurare alla Spagna cattolica , gentile , operosa di ritrovare la via della salute e della pace .
Storie di briganti ( Grieco Ruggero , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Si celebrava il 2 marzo a Melissa il ricordo dei contadini Angelina Mauro , Francesco Nigro e Giovanni Zito , feriti a morte dalle cosiddette forze dell ' ordine nell ' autunno del 1949 , nel corso dell ' occupazione del feudo Fragalà . Tre cippi sono stati eretti sul luogo dell ' eccidio , a memoria del sacrificio dei tre caduti ; e ivi convennero il 2 marzo , in folte colonne , le popolazioni della zona , assieme ai parlamentari del popolo , per ricordare ai vivi il monito dei morti . Nei giorni immediatamente precedenti alla cerimonia accadde un fatto che apparve straordinario persino alla gente di Calabria . La mattina del 29 febbraio un agente dell ' Ente Sila chiamò i genitori dei caduti di Melissa e promise loro , a nome dell ' Ente , il dono di sette milioni di lire per ciascuno di essi qualora avessero rotto ogni rapporto con le organizzazioni popolari e si fossero rifiutati di recarsi il 2 marzo alla cerimonia di Melissa . Giovanni Nigro rifiutò ; e quando nella notte avanzata , tra il venerdì 29 febbraio e il sabato 1° marzo , lo andarono a prelevare a domicilio , egli rifiutò di uscire e si barricò in casa . Giovanni Nigro parlò , poi , alla cerimonia di Fragalà , dove disse : « Nessuno di noi si farà Giuda Iscariota ! » . I genitori della Mauro e dello Zito , dietro la falsa assicurazione che sarebbero potuti ritornare nella giornata di sabato 1° marzo , partirono in macchina alla volta di Casabona , dove si incontrarono con un tale detto Bascià , definito un tecnico e adoperato dall ' Ente come un suo uomo di mano . Di qui i due vecchi furono portati a Cosenza , alla sede dell ' Ente Sila , da dove un funzionario li accompagnò in un albergo . Indi un altro personaggio , un altro « tecnico » , il dottor Feraco , fece salire i due contadini su due macchine e li portò in prefettura . Il prefetto accolse il Mauro e lo Zito con sorridente soddisfazione , che divenne sul suo viso una smorfia di nausea quando lo Zito e il Mauro spiegarono che essi non erano venuti a Cosenza di propria volontà , ma ve li avevano portati . Il prefetto sapeva tutto , naturalmente , ma credeva che i contadini avessero accettato il tradimento . E poiché il « tecnico » dottor Feraco , con ipocrita meraviglia , domandava : « Ma come , non siete forse venuti qui per non assistere alla cerimonia dei comunisti che si terrà domani a Melissa ? » , il Mauro scattò : « No , no , noi siamo venuti qui perché ci avete fatto una promessa » . Era la promessa dei sette milioni ! Il « tecnico » evitò di rispondere a tono : « Forse non sei contento della terra che ti abbiamo dato ? » , domandò al Mauro ; e si volse all ' altro , che confermò il dire del Mauro : « Siamo venuti qui per la promessa » . A questo punto il prefetto di Cosenza avrebbe fatto bene a ristabilire l ' ordine e la legge , provvedendo a far tornare a casa i due contadini beffati e aprendo un ' inchiesta . Ma i prefetti della nostra repubblica , si sa , sopravvivono solo per l ' abbiezione del partito senza principi e senza moralità che ci governa , e quello di Cosenza era dans l ' affaire , e si mordeva la lingua . Usciti dalla prefettura , i due contadini tornarono in albergo , mangiarono e di qui furono di nuovo accompagnati alla sede dell ' Ente Sila . Compresero di essere stati giocati dai « dottori » dell ' Ente , che hanno fatto l ' università per ingannare , vessare , prendere in giro i poveri e per difendere gli assassini dei poveri . Decisero di fuggire , di tornare a casa subito . Avrebbero fatto in tempo a raggiungere Fragalà , il luogo che fu bagnato dal sangue dei loro figli e dove la loro gente si raccoglieva per rendere omaggio al ricordo dei loro figli . Fuggirono . Corsero in piazza della stazione . Noleggiarono un ' auto e la pagarono anticipatamente . Ma furono sorpresi da un altro « tecnico » dell ' Ente , dal dottor Pellicciari , che insieme a due altri « signori » ( oh , i signori ! ) costrinse l ' autista a restituire il danaro e a far scendere i contadini . I quali , è evidente ! , erano caduti nelle mani dei briganti . Fatti salire su due macchine , Mauro e Zito furono portati alla sede della Democrazia cristiana , alla presenza del deputato Cassiani . Il Cassiani interrogò i contadini sulle forze comuniste a Melissa e sulle previsioni elettorali in questo comune . Lo scopo era di perder tempo . Infatti venne la notte e solo all ' indomani , domenica , Mauro e Zito furono accompagnati a Melissa , ma seguendo la via più lunga , in modo che giungessero al loro paese dopo la fine della cerimonia , che fu memorabile . Questa storia di briganti sarà rievocata dinanzi al tribunale con tutti i particolari che qui ho omesso . Ma in attesa del giudizio promosso dalle vittime del rapimento , è necessario che il nostro giornale parli dettagliatamente degli autori della soperchieria , parli dell ' Ente Sila , della sua organizzazione , delle sue funzioni , dei suoi legami intimi con la Dc , della pestilenziale corruzione che diffonde nella terra di Calabria , delle sue attività subalterne . Una inchiesta sull ' Ente Sila è necessaria ; anche perché , essendo l ' ente primogenito , vi è chiara tendenza da parte di alcuni altri a imitarlo . Sappiamo di squadre costituite presso altri enti . Occorre dimostrare , sulla base dei fatti , che l ' ente silano non assolve che in minima parte ai compiti che gli sono assegnati dalla legge , e che è uno strumento dispendioso dello Stato al servizio della Democrazia cristiana e della sua politica . Ma è pure un centro di brigantaggio . Bisogna denunciare al procuratore della repubblica l ' attività di ingaggio di emigranti che l ' Ente Sila si è assunto , contro le leggi , per la vendita di calabresi ai negrieri del Brasile e d ' altri Stati . La banda che , autorizzata dal governo , spende il danaro dei contribuenti italiani non per distribuire tutta la terra espropriata ed espropriabile del territorio silano ai contadini calabresi e procedere alle trasformazioni fondiarie e agrarie e assistere i contadini assegnatari , ma per provvedere all ' azione di propaganda elettorale della Dc , per la corruzione e il brigantaggio , questa banda promette ai contadini calabresi che vogliono emigrare la terra del Brasile , gettando all ' avventura e nella disperazione i contadini turlupinati . È una storia di briganti , questa . Ma non vorrei , così dicendo , offendere la memoria dei briganti calabresi del passato , che , nella maggior parte , furono combattenti per la terra o « briganti d ' onore » .
StampaQuotidiana ,
I risultati delle elezioni spagnole , per quanto ancora non definitivi , segnano un netto successo delle sinistre mentre l ' Azione popolare ( CEDA ) , fra i partiti di destra , è il solo che abbia aumentata la sua rappresentanza popolare . Come avevamo rilevato alla vigilia delle elezioni , « la concentrazione delle sinistre ha trovato alleati insperati » e ciò ha reso particolarmente ardua la lotta del blocco antirivoluzionario . Nelle fasi storiche di disorientamento , qual è quella che ancora sta attraversando la Spagna , domina la cosiddetta « legge del pendolo » : cioè il disagio ed il malcontento si manifestano in modo scomposto facendo oscillare da un estremo all ' altro le preferenze della massa elettorale . Quindi , più che di una affermazione delle sinistre , si deve parlare di una riconferma della crisi politica la quale , lungi dal trovare uno sbocco risolutivo , ritorna , sotto la pressione del disagio , su posizioni che si sono già dimostrate inefficaci ed insufficienti . In ciò sta il motivo più disastroso dell ' attuale esperienza politica spagnola . Il popolo , nell ' esercizio della sua sovranità , si è staccato e sarebbe illusorio nasconderlo dall ' opera della passata legislatura che , pure essendo sotto il dominio parlamentare delle destre , non giunse a dare alla Spagna un governo che riflettesse la nuova orientazione dell ' opinione pubblica . Tale e non altro sembra essere il motivo dell ' oscillazione del pendolo elettorale verso quei partiti che , nella dialettica della vita politica , rappresentano sempre il momento negativo , il momento della critica , del disagio confessato , del malessere che non trova una via di uscita . Il programma di Azaña e di Caballero è un programma di opposizione e , in quanto opposizione contro una politica governativa che aveva scontentate pure le destre , ha saputo polarizzare gran parte dell ' opinione pubblica . Ora che cosa potrà dire ad essa Azaña che si dichiara già pronto a costituire un governo in tre ore ? L ' ex - presidente del Consiglio ha già parlato con i fatti , spingendo il suo paese per quella china in fondo alla quale ci sono le rovine ancora fumanti della rivoluzione delle Asturie . L ' esperienza governativa delle sinistre è già stata fatta in Spagna e non si vede quale possa essere il nuovo e costruttivo programma del governo di un paese che è rimasto ed è tuttora sotto la infausta influenza della prima legislazione rivoluzionaria . Spalancare le porte delle carceri , beneficare di una larga amnistia gli anarchici ed i comunisti che hanno organizzata la lotta civile , che hanno seminato l ' odio fratricida è troppo poco per ristabilire un « ordine nuovo » . La libera circolazione concessa ai criminali politici , se può essere un motivo di rettorica elettorale , non è certo , per qualsiasi governo , un provvedimento di salute pubblica . Ma vi è pure la « vendetta » contro gli uomini di destra che gli oratori del Fronte popolare hanno promessa alle loro masse . Anche la vendetta , introdotta nel costume politico , è nient ' altro che un motivo di dissolvimento non tanto per chi la subisce quanto per chi la esercita . Vi sono infine , e soprattutto , le leggi laiche contro la fede , la famiglia e la scuola che l ' anticlericalismo delle sinistre può render ancor più intolleranti . Anche questa esperienza negatrice dei fondamentali valori spirituali e tradizionali del popolo spagnolo non è nuova come non sarà nuova l ' incrollabile difesa del tempio contro gli incendiari , della famiglia contro i profanatori , della scuola contro i nemici della verità . Vorrà Azaña riprendere questo disastroso cammino ? Sarà certo il modo migliore per lavorare contro la salute spirituale e materiale del popolo , contro l ' unità e la prosperità del Paese . Anche se i risultati definitivi delle elezioni daranno , come sembra , la maggioranza assoluta al Fronte popolare , la battaglia delle destre , e specialmente quella dell ' Azione popolare , non può considerarsi perduta . Anzitutto perché sul terreno parlamentare i partiti di destra hanno una forza dalla quale non potrà prescindere alcun governo . Nel blocco delle destre lo sconfitto è solo il radicalismo centrista di Lerroux che vede i suoi 72 rappresentanti ridotti a 10 . È stata questa la disfatta che ha determinato lo spostamento verso il radicalismo sinistro capeggiato da Azaña e da Barrio di quei 60 seggi che , assieme agli altri perduti dai partiti indipendenti del centro , hanno costituito l ' elemento decisivo della prevalenza delle sinistre . I partiti monarchici hanno mantenute le loro posizioni e l ' Azione popolare ha portato da 114 a 125 i suoi rappresentanti . Per questo si può dire obiettivamente che i guadagni delle sinistre sono stati fatti a scapito del radicalismo e del centrismo e non certo della CEDA che ha aumentato il numero dei suffragi . Si può perciò ritenere , come notava ieri la « Stampa » , che « l ' affermazione della forza e della compattezza della giovanile organizzazione cattolica , in mezzo al disastro delle destre , è l ' elemento più rassicurante della situazione » . Gil Robles ha dichiarato al giornale « Ya » : « Il Partito popolare non è stato affatto battuto nelle elezioni di domenica . Al contrario esso ha aumentato la sua rappresentanza parlamentare ed alla nuova Cortes bisognerà fare i conti con esso » . È appunto questa forza che potrà servire da elemento di equilibrio contro l ' arbitrio parlamentare delle sinistre . Il secondo motivo che riduce sensibilmente la portata del successo del Fronte popolare è la disparità programmatica fra i gruppi di sinistra , disparità che si può risolvere in veri contrasti non appena cessate le provvisorie alleanze elettorali . Il socialismo « totalitario » di Caballero non è il radicalismo di Azaña , come il socialismo « evoluzionista » di Basteiro non ha certo parentele con il programma anarchico - socialista di Pestaña o con il comunismo di Maurin . La sinistra repubblicana di Marcellino Domingo si differenzia dalla stessa unione repubblicana di Martinez Barrio , e le rivalità fra i capi non sono minori delle rivalità fra i programmi . Come sarà possibile mantenere unito chi vuole la proprietà e chi la vuole eliminata , chi vuole l ' esercito e chi lo vuol sopprimere ? Questo è il grave problema parlamentare che deve risolvere un eventuale governo di sinistra sempre in pericolo di perdere la maggioranza parlamentare per lo spostamento di piccole frazioni del blocco . Tale fatto fa prevedere assai difficile il funzionamento delle prossime Cortes e quindi assai problematica la stabilità governativa . Per questo le elezioni , prima di essere state un successo per un gruppo o per un altro , sono state un cattivo affare per la nazione spagnola .