StampaQuotidiana ,
Leningrado
,
mercoledì
-
La
fabbrica
di
caramelle
Micojan
ha
reparti
luminosi
,
aria
condizionata
da
ventilatori
,
aiuolette
di
piante
da
fiore
tra
le
macchine
,
operaie
giovani
sgambettanti
nei
corti
grembiuli
bianchi
,
macchinari
bellissimi
(
un
giorno
forse
scriverò
un
inno
a
una
impastatrice
:
la
poltiglia
caramellosa
ruota
intorno
a
due
perni
e
cambia
colore
a
poco
a
poco
,
con
filamenti
e
tentacoli
di
sfumature
sempre
diverse
)
,
caramelle
d
'
ogni
genere
che
ci
fanno
assaggiare
in
ogni
reparto
e
in
ogni
fase
della
lavorazione
.
La
fabbrica
Micojan
ha
un
nido
d
'
infanzia
dove
troviamo
bambini
tondi
e
lustri
come
caramelle
che
giocano
nel
giardino
,
ben
incappucciati
e
ben
calzati
.
Il
nido
d
'
infanzia
ha
belle
sale
per
i
bimbi
delle
varie
età
;
tutte
arredate
e
decorate
con
cura
minuziosa
e
buon
gusto
.
Ci
sono
acquari
con
pesci
rossi
,
gabbie
con
pappagallini
verdi
.
Molti
giocattoli
.
Tra
le
bambole
ce
n
'
è
sempre
qualcuna
negra
o
cinese
,
per
imparare
a
essere
amici
con
tutte
le
razze
.
Appena
entrato
in
U.R.S.S.
,
m
'
era
venuto
il
sospetto
che
le
vere
vincitrici
della
Rivoluzione
fossero
le
donne
.
Adesso
ho
cambiato
idea
:
l
'
hanno
vinta
i
bambini
.
Che
siano
dunque
loro
,
la
«
nuova
classe
privilegiata
»
che
secondo
certi
giornalisti
si
sarebbe
formata
in
U.R.S.S.
?
Non
possono
essere
che
loro
!
Tutta
la
vita
sovietica
pare
abbia
al
suo
centro
i
bambini
,
sia
tutta
in
funzione
dei
bambini
.
Che
siano
i
meglio
vestiti
di
tutti
non
c
'
è
dubbio
;
basta
vederli
per
le
strade
,
tutti
con
quei
pellicciotti
e
quelle
uose
che
vorrei
venissero
di
moda
anche
per
i
grandi
.
Di
tutte
le
opere
pubbliche
le
istituzioni
che
andiamo
visitando
,
quelle
che
riguardano
l
'
infanzia
e
la
fanciullezza
sono
le
più
belle
,
le
più
ricche
,
le
più
curate
.
Giovedì
mattina
Visitiamo
un
asilo
d
'
infanzia
,
uno
dei
diciassette
asili
d
'
infanzia
dell
'
arrondissement
Lenin
(
che
è
uno
dei
sei
arrondissement
di
Leningrado
)
.
È
sotto
il
patronato
di
una
fabbrica
di
gomme
dei
paraggi
,
ma
è
un
asilo
di
rione
,
cui
possono
portare
i
bambini
tutte
le
donne
del
rione
.
Questo
è
per
i
più
piccoli
:
da
due
mesi
a
un
anno
.
Nell
'
atrio
vedo
giornali
murali
per
le
madri
che
vengono
a
portare
i
bambini
,
cartelloni
per
insegnare
la
profilassi
delle
malattie
dell
'
infanzia
,
per
insegnare
come
vanno
lavati
i
bambini
,
come
devono
dormire
,
come
devono
mangiare
la
pappa
.
I
bambini
di
due
mesi
hanno
la
loro
palestra
,
dove
le
bambinaie
fanno
loro
muovere
con
flessioni
ritmiche
le
piccole
gambe
e
braccia
.
Proseguendo
nella
serie
delle
palestre
,
troviamo
presto
i
primi
attrezzi
:
sonagli
e
palle
di
celluloide
appesi
ad
un
filo
sopra
il
lettino
.
Vedo
,
in
una
piccola
camerata
,
i
bambini
dormire
in
sacchi
imbottiti
da
cui
escono
solo
i
rossi
visi
,
con
le
finestre
aperte
alla
corrente
gelida
.
Ne
sono
molto
contento
;
io
non
l
'
ho
mai
fatto
,
ma
dev
'
essere
il
modo
di
dormire
più
sano
e
bello
che
esista
.
Nella
stanza
per
imparare
a
camminare
,
la
maestra
suona
all
'
immancabile
pianoforte
la
canzone
dell
'
aeroplano
,
e
i
bambini
che
sanno
già
stare
in
piedi
fanno
il
gioco
dell
'
aeroplano
che
va
a
Mosca
.
In
quest
'
altra
stanza
s
'
impara
a
salire
le
scale
.
C
'
è
una
casetta
di
legno
tutta
colorata
,
alla
cui
porta
si
sale
per
una
scaletta
di
cinque
o
sei
gradini
;
la
porta
d
'
uscita
invece
dà
su
uno
scivolo
.
I
bambini
si
divertono
a
fare
la
scivolata
e
appena
a
terra
vogliono
tornar
su
e
scivolare
di
nuovo
.
Così
imparano
a
salire
i
gradini
.
E
hanno
-
penso
io
-
la
preziosissima
conquista
di
uno
scivolatoio
di
loro
incontrastato
dominio
,
fornito
dallo
Stato
:
cosa
che
noialtri
da
bambini
-
quando
per
scivolare
avevamo
solo
la
ringhiera
di
casa
,
e
di
nascosto
dai
grandi
!
-
non
ci
saremmo
mai
sognati
.
Mi
piace
tutto
in
questo
asilo
.
Dall
'
armadietto
che
ha
ogni
bambino
per
la
sua
roba
(
contrassegnato
da
una
figurina
di
animale
e
di
frutto
,
perché
ognuno
deve
saper
riconoscere
il
suo
)
,
ai
giochi
metodologici
per
provare
lo
sviluppo
dell
'
intelligenza
,
agli
scaffali
-
razionali
come
biblioteche
-
dove
vengono
conservati
i
piccoli
vasi
da
notte
personali
.
I
quadri
alle
pareti
sono
allegri
e
fantasiosi
,
spesso
ispirati
al
mondo
della
natura
e
degli
animali
.
Osservo
che
in
ogni
stanza
c
'
è
in
un
angolo
un
finto
albero
,
smilzo
e
nudo
,
alto
come
un
uomo
.
Ai
rami
di
questi
alberi
sono
appese
foglie
secche
di
carta
(
è
autunno
)
,
Tra
poco
le
foglie
saranno
sostituite
da
fiocchi
di
bambagia
;
a
primavera
,
fiori
,
ed
in
estate
frutti
.
Pomeriggio
Allo
«
Zimny
Stadion
»
,
lo
stadio
d
'
inverno
di
Leningrado
.
Grande
campo
coperto
che
sotto
gli
zar
serviva
da
maneggio
per
gli
aristocratici
.
Lenin
vi
tenne
due
dei
suoi
ultimi
discorsi
.
Ora
è
attrezzato
per
14
sport
e
frequentato
tutto
il
giorno
:
al
mattino
dai
bambini
,
al
pomeriggio
dagli
studenti
,
alla
sera
dalle
società
sportive
.
Assistiamo
alle
finali
di
ginnastica
tra
le
rappresentative
cittadine
delle
varie
società
.
Dalle
tribune
vediamo
una
ventina
di
gare
svolgersi
contemporaneamente
:
parallele
,
anelli
,
cavallo
,
ginnastica
artistica
,
ginnastica
acrobatica
.
A
ogni
quadrato
in
cui
si
svolge
un
esercizio
,
ci
sono
un
presidente
al
suo
tavolo
e
quattro
giudici
,
seduti
uno
per
angolo
:
ognuno
ha
sulle
ginocchia
una
cartella
con
dei
grossi
numeri
.
Dopo
ogni
esercizio
i
quattro
giudici
mostrano
il
proprio
voto
al
presidente
e
al
pubblico
.
Se
danno
voti
simili
il
presidente
fa
la
media
,
se
c
'
è
uno
scarto
di
più
di
cinque
punti
,
i
giudici
sono
convocati
dal
presidente
a
discutere
le
ragioni
del
loro
punteggio
e
ad
accordarsi
.
Assisto
ad
una
gara
di
ginnastica
acrobatica
.
Io
faccio
il
tifo
per
la
«
Trud
Reserve
»
,
la
società
delle
«
Riserve
di
mano
d
'
opera
»
,
le
cui
scuole
professionali
ho
visitato
a
Mosca
.
Ragazze
muscolosissime
con
le
trecce
e
ragazzi
rapati
e
tarchiati
spiccano
triple
capriole
o
si
sollevano
tenendosi
su
una
mano
.
Faccio
amicizia
con
due
atleti
che
attendono
il
loro
turno
:
marito
e
moglie
,
giovanissimi
,
studenti
,
biondi
e
snelli
e
gentili
.
Attendo
finché
non
tocca
a
loro
e
finché
non
si
sanno
í
risultati
finali
:
sono
due
campioni
assai
quotati
e
anche
stavolta
vincono
.
Me
ne
vado
tutto
contento
.
Sera
Al
Teatro
dell
'
Opera
assistiamo
al
Lago
dei
cigni
,
di
Ciaikovski
,
dal
palco
degli
zar
.
Il
posto
che
doveva
essere
dello
zar
è
toccato
al
compagno
C
.
,
operaio
dell
'
Ansaldo
di
Genova
.
StampaQuotidiana ,
Mussolini
ha
trebbiato
il
primo
grano
di
Sabaudia
,
come
l
'
anno
scorso
quello
di
Littoria
,
come
l
'
anno
venturo
trebbierà
il
grano
di
Pontinia
.
Lo
abbiamo
visto
anche
mietere
alla
Rocca
delle
Caminate
...
A
noi
il
gesto
del
Capo
piace
per
l
'
umanità
che
contiene
,
per
il
significato
e
l
'
ammaestramento
che
ne
derivano
.
Chi
voglia
considerarlo
come
un
puro
aneddoto
per
adornarne
la
storia
di
domani
,
vuol
dire
che
non
sa
o
non
sente
come
nella
sua
semplicità
ed
immediatezza
esso
riassuma
tutta
una
serie
di
leggi
e
provvedimenti
meglio
che
non
facciano
sei
mesi
di
discussioni
parlamentari
,
e
ne
sia
naturalmente
più
efficace
.
E
come
il
termometro
di
un
clima
storico
.
Esso
rappresenta
nel
modo
più
icastico
e
persuasivo
la
volontà
del
Capo
del
popolo
di
scendere
tra
il
popolo
e
di
sollevare
a
sé
il
popolo
,
la
messa
in
valore
e
in
mostra
nella
vita
nazionale
delle
virtù
e
dei
meriti
del
lavoratore
della
terra
,
la
celebrazione
della
sana
fatica
umana
,
in
pieno
sole
,
contro
tutte
le
aberrazioni
e
le
fantasie
crepuscolari
.
Mussolini
non
abbandona
il
suo
popolo
,
il
popolo
dal
quale
è
nato
,
ma
lo
sostiene
,
lo
conforta
e
lo
eleva
.
Questi
sono
i
tempi
nuovi
,
questa
è
la
nuova
Italia
.
Noi
ricordiamo
come
appunto
nell
'
ora
di
più
duro
travaglio
il
contadino
fosse
abbandonato
a
se
stesso
.
Questi
mesi
di
giugno
e
luglio
portavano
molte
tempeste
sui
campi
.
Il
tempo
della
raccolta
che
doveva
essere
come
oggi
è
il
tempo
della
più
salda
concordia
di
animi
e
di
braccia
,
era
invece
il
tempo
del
dissidio
e
della
febbre
.
Dai
villaggi
posti
tra
l
'
oliveto
e
i
giardini
,
dove
la
coltivazione
del
grano
era
scarsa
,
i
contadini
emigravano
verso
le
grandi
terre
frumentarie
,
per
potere
in
poche
settimane
di
un
lavoro
schiacciante
rifarsi
della
lunga
disoccupazione
invernale
;
e
il
gruzzolo
qualche
volta
lo
riportavano
,
ma
spesso
anche
la
terzana
e
una
bisaccia
colma
soltanto
di
delusioni
.
Per
molti
anni
abbiamo
assistito
a
scene
di
saccheggio
o
di
abbandono
.
Abbiam
veduto
padroni
caparbi
e
contadini
sconsigliati
.
Quelli
per
non
cedere
a
richieste
che
parevano
imposizioni
rifiutavano
di
venire
a
patti
,
e
questi
,
sostenuti
dalla
stagione
che
lavorava
per
essi
,
incrociavano
le
braccia
.
La
falciatura
non
può
essere
rimandata
quando
vien
la
canicola
.
Ogni
giorno
che
passa
è
prodotto
perduto
.
Gli
acquazzoni
allettano
la
messe
,
il
solleone
la
sgranella
.
E
quei
contadini
,
quei
padroni
,
trincerati
nelle
loro
posizioni
,
affrettavano
la
rovina
.
Allora
potevano
diventare
anche
una
salvezza
quegli
altri
malanni
che
erano
le
invasioni
delle
terre
.
Tempi
passati
,
tempi
che
non
torneranno
più
...
StampaQuotidiana ,
La
più
grande
«
Casa
dei
Pionieri
»
di
tutta
l
'U.R.S.S
.
è
quella
di
Leningrado
.
È
nel
sontuoso
palazzo
che
fu
già
del
nobile
Adivkof
,
favorito
dello
Zar
Alessandro
.
Nel
1937
Zdanov
,
che
allora
dirigeva
l
'
organizzazione
del
Partito
a
Leningrado
,
destinò
il
palazzo
all
'
Associazione
dei
Pionieri
.
Questa
è
una
delle
non
ultime
ragioni
del
fascino
di
Leningrado
:
la
Rivoluzione
è
una
cosa
che
sembra
successa
appena
ieri
;
non
dimentichi
mai
che
questa
è
la
fortezza
degli
aristocratici
espugnata
,
e
il
vedere
i
lavoratori
girare
da
padroni
in
questi
ambienti
principeschi
continua
a
riempirti
il
cuore
dell
'
entusiasmo
della
vittoria
.
Passo
per
i
vestiboli
dove
i
lacchè
imparruccati
scortavano
l
'
arrivo
degli
invitati
scesi
di
carrozza
,
e
vedo
i
figli
degli
operai
giocare
all
'
hockey
da
tavolo
e
al
bigliardino
.
Da
cinque
a
seimila
bambini
al
giorno
frequentano
questa
casa
dei
pionieri
.
Per
venire
ammessi
ad
ogni
circolo
bisogna
dimostrare
di
non
essere
indietro
a
scuola
,
d
'
aver
tempo
libero
dalle
lezioni
.
Entriamo
nella
sala
da
ballo
dove
un
tempo
avrà
certo
volteggiato
il
fior
fiore
della
bellezza
aristocratica
della
capitale
,
e
una
folla
di
bambine
e
bambini
ci
circonda
e
ci
fa
entrare
nel
loro
ballo
.
In
un
'
altra
sala
c
'
è
una
mostra
di
disegni
e
acquerelli
dei
ragazzi
sulla
lotta
per
la
pace
:
molta
fantasia
e
vivacissimi
colori
.
Questo
mi
rallegra
perché
in
una
delle
nostre
visite
alle
scuole
avevo
visto
delle
copie
di
quadri
d
'
autori
noti
eseguite
da
ragazzi
,
e
m
'
era
venuto
un
po
'
il
timore
che
nell
'
insegnamento
del
disegno
fosse
usanza
diffusa
l
'
imitazione
di
altre
opere
.
Nulla
di
tutto
questo
nei
quadretti
della
casa
dei
pionieri
:
la
ricerca
di
contatto
con
la
realtà
da
parte
dei
piccoli
pittori
è
completamente
libera
da
schemi
;
e
da
questi
quadri
traspare
un
lavoro
pieno
d
'
allegria
,
d
'
immaginazione
e
di
gioiose
scoperte
.
Dalle
sale
dedicate
ai
giochi
ottici
e
matematici
ci
stacchiamo
molto
a
malincuore
,
e
entriamo
nel
planetario
.
Da
noi
,
di
planetari
credo
ce
ne
sia
uno
a
Roma
e
uno
a
Milano
:
e
servono
più
che
altro
come
discreto
rifugio
alle
coppiette
.
In
U.R.S.S.
in
ogni
casa
di
pionieri
che
visitiamo
ne
troviamo
uno
,
e
sono
sempre
uno
più
grande
e
bello
dell
'
altro
.
Seduti
a
naso
in
su
,
impariamo
sulla
cupola
punteggiata
di
luci
come
in
questa
stagione
a
Leningrado
le
stelle
si
muovano
nel
cielo
nelle
varie
ore
della
notte
.
Finita
la
lezione
,
le
stelle
impallidiscono
pian
piano
,
la
cupola
prende
i
colori
dell
'
alba
e
dell
'
aurora
,
e
ai
margini
si
profila
una
cornice
a
forma
di
tetti
e
di
guglie
come
una
città
che
si
risvegli
sotto
il
cielo
del
mattino
.
S
'
accendono
le
luci
e
usciamo
,
per
visitare
la
sala
degli
spettacoli
.
Sul
palcoscenico
un
giovane
aeromodellista
,
vincitore
d
'
una
gara
,
sta
presentando
il
suo
modello
e
ne
spiega
il
funzionamento
.
È
un
numero
del
«
giornale
parlato
»
dei
pionieri
.
Continua
la
rassegna
delle
novità
tecniche
:
l
'
inventore
d
'
un
segnalatore
ottico
per
proiezioni
presenta
la
sua
invenzione
.
Poi
c
'
è
un
balletto
sulla
guerra
di
Corea
,
semplice
e
di
grande
evidenza
,
eseguito
da
cinque
allievi
della
Scuola
di
danza
.
Diversi
dagli
italiani
i
ragazzi
sovietici
?
Certo
,
se
ti
trovi
in
mezzo
a
una
platea
di
ragazzi
italiani
,
vedi
sempre
qualcuno
che
s
'
accapiglia
,
che
salta
sulla
testa
dei
vicini
,
ti
senti
colpire
il
collo
da
palline
di
carta
biascicata
tirata
da
cerbottane
.
Qui
,
niente
di
tutto
questo
.
Più
disciplinati
e
educati
,
anche
quando
sono
in
tanti
,
lo
sono
di
sicuro
.
Ridono
senza
far
versacci
;
battono
le
mani
perché
lo
spettacolo
è
loro
piaciuto
,
non
per
fare
del
chiasso
.
Ci
sarà
il
pericolo
che
siano
troppo
buoni
,
troppo
primi
della
classe
?
Macché
:
facce
di
gattemorte
non
ne
vedo
,
e
in
compenso
ci
sono
certe
facce
di
birba
che
consolano
.
Nell
'
ala
dedicata
ai
più
piccoli
visitiamo
le
sale
delle
fiabe
.
Sono
due
salette
,
affrescate
dai
maestri
di
Paleh
(
Paleh
è
un
paese
vicino
a
Ivanovo
,
dove
si
continua
la
tradizione
dell
'
antico
stile
popolare
russo
;
vengono
da
Paleh
le
bellissime
scatolette
nere
con
delicati
disegni
colorati
che
si
vendono
in
molti
negozi
russi
,
e
le
camicette
bianche
ricamate
in
rosso
)
.
Gli
affreschi
d
'
una
saletta
sono
dedicati
alle
fiabe
di
Puskin
,
quelli
dell
'
altra
alle
fiabe
di
Gorki
e
sono
molto
belli
,
pieni
di
freschezza
moderna
innestata
sull
'
antichissimo
tronco
popolare
della
pittura
russa
.
A
terra
sono
stesi
tappeti
su
cui
siedono
i
bambini
,
intorno
alla
maestra
che
racconta
le
favole
.
Passiamo
ad
un
altro
padiglione
,
quello
dei
circoli
tecnici
.
C
'
è
la
sala
del
meccano
,
con
macchine
complicatissime
costruite
dai
ragazzi
,
tra
le
quali
un
grande
modello
di
scavatrice
semovente
;
c
'
è
l
'
officina
della
cartapesta
;
c
'
è
naturalmente
il
cantiere
dei
costruttori
navali
col
bacino
per
varare
i
modelli
,
e
c
'
è
quello
degli
aero
-
modellisti
;
c
'
è
una
sala
dedicata
al
trenino
,
con
un
percorso
tutto
scambi
,
gallerie
,
stazioni
,
passaggi
a
livello
(
è
un
regalo
del
sindacato
dei
ferrovieri
ai
pionieri
)
;
c
'
è
l
'
aula
di
automobilismo
con
un
'
attrezzatura
per
insegnare
il
funzionamento
delle
macchine
quale
non
ho
mai
visto
in
una
nostra
scuola
-
guida
.
Nella
Unione
Sovietica
si
impara
a
guidare
da
ragazzi
.
L
'
ora
è
tarda
e
dobbiamo
rinunciare
a
vedere
altri
laboratori
:
elettrico
,
fotografico
,
cinematografico
,
la
televisione
,
e
poi
tutto
il
padiglione
dei
circoli
sportivi
.
«
Ci
pareva
d
'
essere
al
Paese
dei
Balocchi
!
»
ha
detto
poi
Renzo
Trivelli
,
in
un
discorsetto
di
commiato
che
l
'
interprete
traduceva
ai
bambini
.
«
Solo
che
qui
diventate
sempre
più
sapienti
,
mentre
al
Paese
dei
Balocchi
...
»
«
Diventavano
tutti
somarelli
!
»
hanno
gridato
i
bambini
,
che
avevano
letto
tutti
Pinocchio
.
Noi
italiani
di
solito
difficilmente
riusciamo
a
farci
una
idea
di
come
un
'
organizzazione
per
i
ragazzi
possa
avere
una
così
ampia
e
benefica
funzione
educativa
.
Le
nostre
esperienze
in
materia
sono
tristi
:
io
stesso
non
immaginavo
che
mi
sarei
trovato
di
fronte
a
qualcosa
di
così
totalmente
opposto
sia
all
'
aria
caporalesca
e
spaccona
dei
balilla
sia
all
'
aria
spaesata
e
finto
-
tonta
degli
esploratori
cattolici
.
L
'
educazione
dei
pionieri
è
tutta
impostata
sull
'
amore
per
la
natura
e
il
lavoro
,
sullo
sviluppo
delle
vocazioni
.
hanno
intorno
un
gran
numero
di
cose
attraenti
su
cui
esercitare
la
loro
scelta
:
hanno
sempre
dei
grandi
che
li
seguono
e
guidano
ma
il
principio
che
conta
è
sempre
il
fare
con
le
proprie
mani
.
Ne
vien
fuori
questa
gioventù
soda
e
allegra
:
se
a
nient
'
altro
servisse
il
socialismo
,
basterebbe
questo
.
StampaQuotidiana ,
L
'
indifferenza
e
l
'
assenteismo
del
popolo
austriaco
di
fronte
ai
progettati
piani
sovversivi
,
in
occasione
dell
'
anniversario
delle
giornate
rosse
viennesi
costituisce
una
riconferma
della
solidità
del
nuovo
ordine
sociale
che
il
governo
austriaco
è
riuscito
a
consolidare
e
garantire
.
Contro
la
«
Sozialdemokratie
»
bolscevizzante
e
contro
il
nazismo
terrorista
l
'
Austria
ha
impegnato
negli
ultimi
due
anni
una
lotta
che
è
stata
implacabile
ed
anche
,
in
certi
momenti
,
snervante
.
La
politica
militante
,
inaugurata
da
Dollfuss
,
ha
saputo
tener
viva
quell
'
alta
tensione
spirituale
che
era
assolutamente
indispensabile
per
conferire
al
problema
austriaco
un
carattere
europeo
e
per
superare
gli
estremismi
della
politica
interna
.
I
quali
estremismi
avevano
un
netto
carattere
sovversivo
ed
anti
-
austriaco
in
quanto
negavano
i
due
aspetti
fondamentali
della
«
missione
storica
»
dell
'
Austria
,
aspetti
che
sono
stati
ribaditi
ed
illustrati
dal
recente
articolo
di
Mussolini
:
la
cultura
austriaca
,
la
spiritualità
cattolica
.
L
'
ateismo
della
socialdemocrazia
marxista
e
materialista
significava
negazione
dei
valori
spirituali
della
cristianità
austriaca
,
mentre
il
pangermanesimo
nazista
si
risolveva
nella
negazione
dei
caratteri
specifici
della
cultura
austriaca
che
tende
a
togliere
al
germanesimo
«
tutto
ciò
che
vi
è
di
esclusivo
,
di
aspro
,
di
repulsivo
alle
altre
genti
»
.
Malgrado
il
consolidamento
della
situazione
interiore
,
consolidamento
attuato
per
mezzo
di
una
dura
e
quotidiana
azione
di
difesa
contro
le
rinascenti
forze
del
disordine
,
il
cosiddetto
«
problema
austriaco
»
conserva
la
sua
urgenza
ed
attualità
nel
quadro
della
politica
danubiana
.
Dopo
essere
stata
oggetto
di
uno
dei
principali
negoziati
di
Roma
,
la
questione
austriaca
non
ha
avuto
adeguato
rilievo
nelle
conversazioni
londinesi
sicché
oggi
il
problema
forse
più
decisivo
per
l
'
equilibrio
europeo
si
trova
posposto
ai
negoziati
per
la
Locarno
aerea
e
per
la
Locarno
orientale
.
Questo
locarnismo
esigerà
trattative
assai
lunghe
e
delicate
non
essendo
ancora
matura
la
precisazione
dei
dati
di
fatto
sui
quali
vertono
i
negoziati
,
mentre
l
'
accordo
italo
-
francese
sul
patto
danubiano
non
attende
che
l
'
adesione
della
Germania
e
della
Polonia
per
entrare
nella
fase
definitiva
.
Si
postula
teoricamente
la
sicurezza
al
disarmo
,
ma
di
fatto
si
finisce
col
posporre
la
conclusione
dei
patti
che
la
sicurezza
garantiscono
alle
conversazioni
sulla
riduzione
degli
armamenti
.
Per
questo
la
politica
europea
continua
a
girare
su
se
stessa
in
un
circolo
vizioso
che
diventa
sempre
più
cronico
.
Vi
è
infatti
alla
radice
degli
attuali
negoziati
un
equivoco
apparentemente
procedurale
ma
di
fatto
sostanziale
in
quanto
entra
nel
merito
oggettivo
delle
trattative
.
A
Londra
si
è
affermato
il
principio
della
«
simultaneità
»
dei
negoziati
in
quanto
si
condizionano
reciprocamente
mentre
Laval
era
già
impegnato
con
il
protocollo
franco
-
sovietico
del
5
dicembre
a
non
concludere
accordi
particolari
con
quelle
potenze
che
,
invitate
ad
aderire
al
Patto
orientale
,
abbiano
opposto
rifiuto
:
lo
stesso
ministro
francese
,
alla
vigilia
delle
conversazioni
di
Londra
,
avrebbe
data
assicurazione
formale
ai
rappresentanti
della
Russia
e
della
Piccola
Intesa
di
far
precedere
la
conclusione
del
Patto
dell
'
Est
alla
conclusione
del
Patto
danubiano
.
A
Londra
si
parla
di
simultaneità
,
altrove
si
antepone
il
Patto
dell
'
Est
alla
questione
degli
armamenti
ed
a
quella
danubiana
:
al
contrario
la
Germania
sembra
spostare
ogni
negoziato
sulla
convenzione
aerea
eliminando
quindi
ogni
trattativa
sui
due
patti
europei
.
Specialmente
per
ciò
che
riguarda
la
questione
dell
'
Est
,
le
preoccupazioni
tedesche
per
gli
armamenti
russi
(
che
Mosca
tende
a
giustificare
adducendo
la
necessità
di
garantire
la
sua
politica
in
Estremo
Oriente
)
sono
destinate
a
rimandare
alle
calende
greche
la
Locarno
orientale
.
Come
potranno
svilupparsi
gli
attuali
negoziati
internazionali
che
si
trovano
inviluppati
in
così
complicate
difficoltà
procedurali
?
Per
ora
è
degna
di
rilievo
la
risposta
del
Reich
favorevole
all
'
apertura
dei
negoziati
.
Von
Neurath
ha
rimesso
agli
ambasciatori
d
'
Inghilterra
e
di
Francia
una
memoria
della
quale
per
ora
si
conosce
solo
la
brevità
.
Ciò
del
resto
era
prevedibile
dato
il
carattere
generico
dello
stesso
comunicato
di
Londra
.
La
Germania
accetta
di
trattare
e
domani
si
potranno
conoscere
i
motivi
fondamentali
sui
quali
la
Wilhelmstrasse
intende
intavolare
le
trattative
che
,
data
la
diversità
delle
note
presentate
a
Londra
ed
a
Parigi
,
si
prevede
possano
avere
una
duplice
orientazione
.
Negli
ultimi
giorni
la
stampa
tedesca
aveva
preannunciata
la
risposta
positiva
di
Berlino
,
pur
avanzando
serie
obiezioni
sugli
argomenti
dei
negoziati
.
Il
«
Voelkische
Beobachter
»
,
per
esempio
,
ha
rilevato
come
il
trattato
di
Locarno
implichi
già
,
per
le
parti
contraenti
,
l
'
obbligo
di
mettere
i
loro
armamenti
aerei
a
disposizione
di
quel
Paese
che
venisse
attaccato
.
Da
questo
punto
di
vista
si
fa
presente
che
i
nuovi
impegni
proposti
non
aggiungerebbero
nulla
a
quelli
preesistenti
,
fatta
eccezione
delle
garanzie
che
ora
vengono
offerte
all
'
Inghilterra
le
quali
non
sono
previste
dal
trattato
di
Locarno
.
Per
quanto
riguarda
il
fronte
renano
la
convenzione
proposta
non
offrirebbe
nuovi
elementi
di
sicurezza
.
La
particolare
posizione
geografica
dell
'
Italia
e
dell
'
Inghilterra
complica
notevolmente
il
piano
della
Locarno
aerea
,
sicché
in
un
primo
momento
si
era
pensato
ad
un
doppio
patto
concluso
da
una
parte
dalla
Francia
-
Germania
-
Inghilterra
-
Belgio
e
dall
'
altra
dall
'
Italia
-
Francia
-
Germania
.
Gli
ambienti
politici
italiani
hanno
però
fatto
presente
che
un
doppio
patto
aereo
rischierebbe
di
indebolire
più
che
rinforzare
il
patto
di
Locarno
.
L
'
Italia
appare
favorevole
alla
conclusione
di
un
unico
accordo
aereo
firmato
da
tutte
le
cinque
potenze
di
Locarno
,
salvo
allegare
all
'
accordo
un
annesso
con
il
quale
l
'
Inghilterra
e
l
'
Italia
preciserebbero
le
speciali
condizioni
del
loro
scambievole
aiuto
.
Ma
tali
questioni
particolari
sarebbero
facilmente
superabili
qualora
fosse
raggiunto
un
accordo
sul
quantitativo
degli
armamenti
aerei
del
Reich
invitato
a
trattare
su
un
piede
di
parità
.
Il
grave
ostacolo
si
deve
ricercare
in
questo
settore
delle
trattative
.
StampaQuotidiana ,
Mosca
,
venerdì
-
Avevo
avuto
modo
finora
di
visitare
abitazioni
sovietiche
in
campagna
.
Stamattina
sono
entrato
in
qualche
appartamento
di
città
.
Siamo
stati
-
dopo
aver
visitato
i
musei
,
le
sale
e
le
chiese
del
Cremlino
,
con
gli
occhi
ancora
pieni
del
cupo
fasto
degli
antichi
zar
-
in
un
quartiere
operaio
di
periferia
,
appena
costruito
al
posto
di
un
quartiere
di
casette
di
legno
.
Periferia
è
una
parola
che
a
me
richiama
subito
alla
mente
quell
'
aria
un
po
'
squallida
che
hanno
sempre
le
periferie
delle
grandi
città
,
pur
nei
loro
casamenti
nuovi
.
Qui
invece
c
'
è
un
'
aria
di
tranquillità
e
di
agio
,
come
in
certi
nostri
quartieri
benestanti
un
po
'
fuori
mano
.
Gli
alti
pini
che
stanno
piantando
su
marciapiedi
,
di
contro
alle
bianche
facciate
,
mi
portano
un
lieve
istantaneo
ricordo
d
'
aria
di
Roma
,
in
questo
freddo
polare
.
Gli
isolati
sono
di
sette
od
otto
piani
e
su
ogni
tetto
si
innalzano
cinque
o
sei
antenne
della
televisione
.
Ci
accompagna
il
famoso
muratore
Kraliof
,
che
ha
lavorato
alla
costruzione
del
quartiere
(
qui
non
c
'
è
l
'
assurda
,
arbitraria
linea
di
confine
tra
mestieri
in
cui
si
può
diventare
famosi
e
mestieri
in
cui
non
si
può
diventarlo
;
dire
«
famoso
muratore
»
è
normalissimo
come
da
noi
dire
«
famoso
ciclista
»
o
«
famoso
poeta
»
o
«
famoso
pasticcere
»
)
.
Alcuni
isolati
sono
ancora
in
costruzione
,
e
già
innalzano
pezzi
di
muro
prefabbricati
ai
piani
,
dove
,
su
impalcature
sostenute
come
mensole
sopra
supporti
di
ferro
,
lavorano
i
muratori
.
Entriamo
,
guidati
da
Kraliof
,
in
qualche
portone
.
Vedo
subito
che
,
pur
non
avendo
nulla
esteriormente
dell
'
aspetto
deprimente
d
'
alveari
,
in
questi
isolati
lo
spazio
è
sfruttato
al
massimo
,
come
si
conviene
a
una
città
in
continuo
aumento
di
popolazione
quale
quella
moscovita
.
Ma
basta
la
pulizia
,
l
'
ordine
,
il
decoro
di
queste
case
,
a
togliere
quel
senso
di
umanità
stipata
che
hanno
tanti
dei
nostri
panorami
urbani
.
Ci
incamminiamo
per
qualche
scala
e
visitiamo
gli
appartamenti
,
invitati
dagli
inquilini
nonostante
le
proteste
delle
mogli
:
«
Ma
dovete
scusarci
...
qui
è
tutto
in
disordine
...
»
Invece
sono
sempre
appartamenti
lindi
,
coi
vasi
dei
fiori
tra
i
doppi
vetri
,
con
le
riproduzioni
di
quadri
russi
dell'800
alle
pareti
,
la
radio
,
o
il
grammofono
,
lo
scaldabagno
a
gas
,
i
bambini
in
pigiama
che
giocano
col
gatto
.
Facciamo
conoscenza
coi
casigliani
più
notevoli
;
un
incontro
ci
fa
pensierosi
e
muti
:
quello
con
l
'
invalido
Samciuk
che
ha
perduto
ambedue
le
braccia
al
fronte
.
Nel
casamento
abita
anche
una
donna
che
ha
il
titolo
di
«
madre
eroina
»
:
ha
messo
al
mondo
undici
figli
.
La
sua
famiglia
occupa
tutt
'
e
due
gli
appartamenti
di
un
pianerottolo
.
Parlando
con
Kraliof
scopriamo
un
tratto
caratteristico
della
mentalità
sovietica
:
che
loro
,
a
queste
case
,
a
questi
quartieri
che
stanno
costruendo
,
non
danno
affatto
un
valore
definitivo
:
li
costruiscono
,
secondo
le
esigenze
e
le
possibilità
del
momento
;
quando
avranno
bisogno
di
case
più
grandi
ancora
e
avranno
la
possibilità
di
farle
,
le
faranno
;
forse
smonteranno
queste
,
le
ingrandiranno
;
non
sono
incatenate
alle
cose
fatte
una
volta
per
tutte
.
Nelle
case
come
nelle
vite
umane
nulla
è
definitivo
,
tutto
può
e
deve
migliorare
.
L
'
interprete
Volodia
ci
dice
che
le
abitazioni
del
quartiere
operaio
degli
stabilimenti
«
Stalin
»
sono
migliori
di
queste
.
Lui
abita
là
.
«
Sei
di
famiglia
operaia
?
»
gli
chiediamo
.
«
Sì
,
io
lavoravo
alla
"
Stalin
"
»
ci
dice
.
Apprendiamo
così
che
Volodia
,
il
nostro
buon
interprete
a
cui
siamo
particolarmente
affezionati
per
la
sua
scrupolosità
,
la
sua
modestia
,
e
una
sua
sottile
vena
d
'
allegria
che
salta
fuori
quando
già
sembra
imbronciato
,
è
un
ex
operaio
,
che
da
tornitore
degli
stabilimenti
«
Stalin
»
è
diventato
studente
all
'
Istituto
di
lingue
estere
,
ebbe
una
borsa
di
studio
,
quella
che
porta
il
nome
-
anche
essa
-
di
Stalin
,
e
che
tocca
allo
studente
migliore
d
'
ogni
corso
.
I
giovani
operai
della
FIAT
,
dell
'
Alfa
Romeo
,
dell
'
Ansaldo
e
delle
Reggiane
che
fanno
parte
della
nostra
delegazione
(
i
raboci
,
come
ormai
li
chiamiamo
sfoggiando
le
nostre
poche
conquiste
del
vocabolario
russo
)
fanno
gran
festa
al
collega
.
Traversando
Mosca
,
vediamo
il
quartiere
delle
trattorie
caratteristiche
:
c
'
è
il
ristorante
Baku
,
il
ristorante
armeno
,
quello
georgiano
.
Chi
vuole
gustare
qualche
piatto
d
'
esotiche
cucine
,
girando
per
queste
vie
,
trova
quel
che
fa
per
lui
:
ci
sono
le
ambasciate
gastronomiche
di
tutte
le
repubbliche
sovietiche
.
E
i
molti
cittadini
d
'
ogni
parte
dell
'U.R.S.S
.
che
vivono
o
sono
di
passaggio
a
Mosca
,
ritrovano
qui
l
'
atmosfera
natia
.
I
cinema
stanno
proiettando
un
nuovo
film
italiano
:
Molti
sogni
per
le
strade
.
A
ogni
cantone
,
manifesti
con
Anna
Magnani
e
Massimo
Girotti
.
Ma
questo
Girotti
!
Posso
dire
che
(
esclusi
naturalmente
i
ritratti
dei
grandi
capi
comunisti
)
la
faccia
che
ho
visto
di
più
in
tutta
l
'U.R.S.S
.
è
la
sua
.
Il
programma
delle
nostre
visite
a
Mosca
è
quasi
esaurito
e
ci
lascia
molto
tempo
libero
per
girare
le
vie
ed
i
negozi
.
Fra
gli
acquisti
più
convenienti
,
ci
sono
certo
i
libri
.
Anche
per
noi
che
non
sappiamo
il
russo
,
la
libreria
in
lingue
estere
offre
una
scelta
assai
vasta
(
tranne
che
nella
nostra
lingua
,
per
le
note
impossibilità
di
esportazione
)
.
Se
non
fossero
le
difficoltà
del
trasporto
,
quale
occasione
migliore
per
farsi
una
biblioteca
con
poca
spesa
?
E
non
solo
una
biblioteca
di
testi
marxisti
,
ma
di
classici
d
'
ogni
letteratura
,
nelle
lingue
originali
,
stampati
a
Mosca
con
la
cura
tipografica
propria
dei
sovietici
.
I
maggiori
romanzieri
dell
'
Ottocento
francese
,
da
Balzac
ad
Anatole
France
,
ci
sono
tutti
,
in
edizioni
d
'
ogni
formato
,
e
antologie
di
poeti
francesi
,
e
una
valanga
di
Victor
Hugo
.
Le
edizioni
in
inglese
vanno
da
libretti
con
i
drammi
shakespeariani
a
volumi
rilegati
della
Vanity
Fair
di
Thackeray
e
perfino
a
Tre
uomini
in
barca
di
Jerome
K
.
Jerome
;
tra
le
recenti
ristampe
di
romanzi
ottocenteschi
c
'
è
il
Martin
Chuzzlewit
di
Dickens
e
Tess
of
the
d
'
Urbervilles
di
Thomas
Hardy
.
Di
americani
molti
Dreiser
,
molti
London
,
e
anche
Sinclair
Lewis
e
i
racconti
di
O
.
Henry
.
(
Più
i
contemporanei
progressisti
,
come
Fast
,
Maltz
,
Saxton
)
.
E
chi
me
l
'
avrebbe
detto
che
sarei
venuto
proprio
a
Mosca
a
comprare
le
Odi
di
Orazio
e
il
De
Bello
Gallico
a
un
prezzo
che
da
noi
sarebbe
irrisorio
,
in
una
bella
collana
sovietica
di
classici
latini
?
StampaQuotidiana ,
Tutti
coloro
(
e
sono
legione
)
che
negli
ultimi
tempi
si
erano
lasciati
trasportare
per
la
facile
china
delle
previsioni
crepuscolari
e
delle
congetture
catastrofiche
non
possono
non
rimanere
colpiti
da
benevola
sorpresa
di
fronte
alle
conclusioni
del
convegno
di
Stresa
.
Nei
prossimi
giorni
si
potrà
trattare
minutamente
della
portata
politico
-
diplomatica
delle
singole
deliberazioni
,
ma
ciò
che
importa
è
rilevare
lo
spirito
delle
conclusioni
e
le
loro
fondamentali
caratteristiche
che
sono
:
1
)
fedele
osservanza
degli
impegni
contrattuali
inviolabili
;
2
)
volontà
incrollabile
di
rinnovare
le
obbligazioni
poste
dagli
accordi
già
conclusi
fra
le
tre
potenze
;
3
)
preoccupazione
scrupolosa
di
non
sciupare
alcuna
delle
possibilità
di
garantire
la
pace
con
i
patti
proposti
.
Su
questi
tre
binari
si
sono
poste
le
discussioni
di
Stresa
,
ed
a
questi
tre
princìpi
sono
riducibili
le
conclusioni
prese
.
Infatti
l
'
adozione
di
una
condotta
comune
da
seguire
nella
discussione
del
ricorso
della
Francia
a
Ginevra
,
e
la
dichiarazione
finale
che
impegna
le
tre
Nazioni
ad
opporsi
«
con
tutti
i
mezzi
adatti
»
ad
ogni
ripudiazione
unilaterale
dei
trattati
costituiscono
una
prova
concreta
di
voler
mantenere
sul
regime
delle
reciproche
intese
le
sorti
d
'
Europa
.
In
secondo
luogo
,
la
riaffermazione
degli
accordi
di
Roma
e
di
Londra
,
nonché
la
importantissima
dichiarazione
del
governo
italiano
ed
inglese
circa
gli
impegni
di
Locarno
rinnovano
la
volontà
incrollabile
di
riconfermare
ed
aggiornare
le
preesistenti
obbligazioni
.
Infine
,
l
'
aver
lasciata
la
porta
aperta
circa
i
patti
danubiano
,
orientale
,
aereo
e
la
riduzione
degli
armamenti
dimostra
con
quanta
sollecitudine
vengono
rinnovati
i
tentativi
di
garantire
il
sempre
minacciato
ordine
europeo
.
Coloro
(
e
sono
pure
legione
)
che
confondono
la
diplomazia
con
il
teatro
,
il
destino
dei
popoli
con
i
giuochi
d
'
azzardo
e
che
negli
ultimi
giorni
cercavano
fra
le
righe
delle
scarne
cronache
giornalistiche
imbottite
di
paesistica
e
di
colore
lacustre
il
preannuncio
di
mobilitazioni
di
immediati
conflitti
,
ricevono
oggi
una
precisa
lezione
di
sano
equilibrio
e
di
severo
senso
di
responsabilità
.
Questo
importa
rilevare
all
'
indomani
di
un
convegno
che
ha
tenuto
la
politica
europea
sospesa
in
una
pausa
di
incertezze
gravide
di
impensate
conseguenze
.
Il
comunicato
è
assai
chiaro
.
Diviso
per
argomenti
,
non
lascia
luogo
ad
equivoci
né
ha
bisogno
di
elucubrazioni
esegetiche
.
Le
deliberazioni
sono
di
due
tipi
:
alcune
si
possono
considerare
«
realizzazioni
»
,
ed
altre
«
programmi
di
realizzazioni
»
.
Ma
gli
attivi
non
si
debbono
considerare
solo
alla
stregua
delle
realizzazioni
positive
,
bensì
anche
alla
stregua
delle
mancate
realizzazioni
negative
:
non
si
può
badare
solo
a
ciò
che
si
è
«
ottenuto
»
ma
anche
a
ciò
che
si
è
«
scansato
»
e
questa
seconda
partita
non
è
meno
considerevole
della
prima
.
Tra
le
realizzazioni
positive
,
cioè
rese
definitive
con
Stresa
,
si
deve
ricordare
:
1
)
accordo
di
perseguire
una
politica
di
pace
«
nell
'
ambito
della
Società
delle
Nazioni
»
;
2
)
accordo
di
opporsi
«
con
tutti
i
mezzi
adatti
»
ad
ogni
ripudiazione
unilaterale
dei
trattati
;
3
)
accordo
italo
-
inglese
di
confermare
gli
obblighi
di
garanzia
del
trattato
di
Locarno
,
e
di
comunicare
ciò
al
governo
germanico
;
4
)
accordo
sulla
necessità
di
mantenere
l
'
indipendenza
austriaca
.
Tra
i
programmi
di
realizzazioni
,
che
non
sono
semplici
voti
generici
,
ma
proposte
concrete
,
si
deve
sottolineare
:
1
)
piano
di
una
riunione
a
Roma
dei
paesi
danubiani
interessati
al
mantenimento
dell
'
integrità
e
dell
'
indipendenza
austriaca
al
fine
di
concludere
accordi
relativi
all
'
Europa
centrale
;
2
)
conferma
dei
princìpi
e
delle
procedure
londinesi
del
piano
di
un
patto
aereo
;
3
)
raccomandazione
agli
Stati
interessati
alla
richiesta
di
«
revisione
»
dello
statuto
militare
dei
trattati
di
S
.
Germano
,
Trianon
e
Neuilly
,
di
regolare
tale
richiesta
per
via
di
convenzione
.
(
Esempio
questo
notevole
dell
'
inizio
di
pacifiche
procedure
revisionistiche
di
clausole
militari
di
Trattati
di
pace
)
.
Sta
infine
a
sé
il
proposito
generico
di
continuare
i
negoziati
per
lo
sviluppo
della
sicurezza
nell
'
Europa
orientale
:
non
si
accenna
al
Patto
dell
'
Est
che
tante
difficoltà
ha
sollevate
,
ma
si
è
preoccupati
,
anche
qui
,
di
mantenere
aperta
la
porta
dei
negoziati
,
specialmente
dopo
le
precisazioni
tedesche
di
sabato
scorso
.
Ciò
che
il
comunicato
afferma
circa
il
disarmo
è
di
capitale
interesse
,
ma
ogni
precisazione
,
su
questo
terreno
,
resta
rinviata
alla
discussione
del
ricorso
francese
a
Ginevra
del
quale
si
conosce
solo
il
testo
.
Per
ora
si
sa
solo
che
i
tre
governi
constatano
«
con
rammarico
»
una
ripudiazione
di
trattati
che
ha
«
scosso
la
fiducia
»
;
i
tre
governi
sono
disposti
ad
unirsi
per
ogni
tentativo
di
carattere
pratico
mirante
a
promuovere
un
accordo
internazionale
per
la
limitazione
degli
armamenti
.
Rammarico
per
il
passato
e
fiducia
per
il
futuro
;
rammarico
e
fiducia
che
però
non
possono
essere
considerati
a
sé
,
ma
vanno
inquadrati
nella
protesta
francese
alla
Società
delle
Nazioni
(
protesta
che
ha
già
l
'
adesione
dell
'
Italia
e
dell
'
Inghilterra
)
e
nella
riaffermazione
anglo
-
italiana
della
garanzia
di
Locarno
.
Questi
vari
momenti
non
possono
esser
scissi
perché
sono
complementari
e
tutti
essenzialissimi
ai
fini
di
un
giudizio
integrale
della
situazione
.
Lo
spirito
del
convegno
di
Stresa
è
stato
sottolineato
nelle
calde
parole
di
commiato
pronunciate
dagli
uomini
di
Stato
delle
tre
nazioni
.
Ha
detto
Mac
Donald
:
mantenere
la
porta
aperta
,
lavorare
a
piena
luce
,
essere
onesti
e
ragionevoli
,
sapere
da
qual
parte
sono
le
responsabilità
.
Flandin
ha
invece
sottolineata
l
'
ammirazione
e
la
riconoscenza
delle
delegazioni
al
capo
del
governo
italiano
che
del
convegno
è
stato
l
'
iniziatore
e
l
'
animatore
.
Mentre
a
Ginevra
si
riunisce
il
Consiglio
straordinario
della
Società
delle
Nazioni
l
'
atmosfera
europea
si
può
considerare
sensibilmente
chiarita
.
Nel
pelago
agitato
delle
persistenti
incertezze
vi
sono
tre
punti
fissi
di
orientamento
:
l
'
accordo
italo
-
francese
di
Roma
,
l
'
accordo
franco
-
inglese
di
Londra
,
ed
il
definitivo
accordo
di
Stresa
che
è
sintesi
e
coronamento
delle
precedenti
intese
.
Considerando
la
situazione
dall
'
angolo
visivo
di
questa
rinnovata
volontà
di
triplice
concordia
si
può
valutare
quanto
considerevole
sia
l
'
attivo
del
convegno
di
Stresa
.
StampaQuotidiana ,
La
fabbrica
tessile
«
Scerbakof
»
che
stiamo
visitando
(
Scerbakof
è
il
nome
di
un
operaio
di
questo
rione
di
Mosca
caduto
il
nome
nella
Rivoluzione
)
è
impegnata
in
un
patto
di
emulazione
socialista
con
una
fabbrica
della
Lettonia
.
Le
due
fabbriche
s
'
inviano
reciprocamente
delegazioni
per
controllare
l
'
andamento
della
produzione
.
Ora
è
ospite
della
fabbrica
anche
una
delegazione
di
operai
estoni
,
venuti
per
uno
scambio
di
esperienze
tecniche
.
Tra
le
maestranze
della
«
Scerbakof
»
è
in
atto
l
'
emulazione
socialista
per
la
diminuzione
del
prezzo
dei
tessuti
.
I
cartelloni
nei
reparti
indicano
la
percentuale
raggiunta
in
più
del
piano
di
produzione
e
la
cifra
in
rubli
e
in
copechi
risparmiata
sul
costo
.
In
una
vetrinetta
ci
sono
campioni
di
stoffe
difettose
;
i
difetti
sono
segnalati
con
frecce
a
matita
e
scritte
.
La
fabbrica
è
un
edificio
non
nuovo
ma
ben
attrezzato
come
macchinario
e
comodità
per
gli
operai
;
nei
reparti
ci
sono
buffet
con
bibite
e
dolciumi
.
Il
direttore
ci
spiega
che
tutto
il
personale
è
formato
da
donne
;
di
uomini
sono
rimasti
solo
lui
e
l
'
ingegnere
capo
.
In
altre
fabbriche
tessili
,
non
c
'
è
rimasto
più
neanche
un
uomo
.
La
fabbrica
lavora
in
due
turni
,
dato
il
gran
bisogno
di
tessuti
.
I1
turno
di
notte
fa
solo
sette
ore
.
Ma
nei
nuovi
stabilimenti
tessili
che
vengono
costruiti
ora
il
lavoro
notturno
è
stato
abolito
.
Continuiamo
a
vedere
degli
spettacoli
ogni
sera
.
Ma
il
più
bello
di
tutti
è
un
balletto
con
Galina
Ulanova
(
l
'
artista
incivilmente
cacciata
dal
governo
italiano
)
:
Rorneo
e
Giulietta
di
Prokofief
.
Mai
ho
visto
immagini
dell
'
amore
così
piene
e
felici
come
gli
incontri
della
Giulietta
-
Ulanova
col
suo
Romeo
,
al
suono
delle
note
di
Prokofief
.
E
le
lotte
dei
Capuleti
e
dei
Montecchi
,
i
funerali
di
Giulietta
,
tutte
le
scene
di
massa
dai
costumi
pieni
di
stile
e
di
colore
,
sono
condotte
con
una
impeccabile
regia
,
sullo
sfondo
di
scenari
ispirati
alla
pittura
italiana
del
Rinascimento
.
Uno
spettacolo
tutto
invenzione
e
civiltà
;
raffinato
e
popolare
a
un
tempo
.
E
non
manca
neanche
qui
-
mi
sembra
-
un
fondo
d
'
interpretazione
sociale
.
La
vicenda
del
balletto
tende
infatti
a
mettere
in
rilievo
un
elemento
che
in
Shakespeare
non
c
'
era
:
il
popolo
di
Verona
e
il
suo
desiderio
di
vita
pacifica
e
felice
che
viene
turbato
dalle
sanguinose
lotte
delle
famiglie
dei
signori
;
le
contese
dei
Capuleti
e
dei
Montecchi
appaiono
un
fatto
estraneo
alle
masse
,
una
guerra
tra
padroni
,
guerra
di
cui
la
gente
semplice
è
obbligata
a
far
le
spese
,
e
i
due
giovani
amanti
sembrano
incarnare
,
nel
cuore
delle
famiglie
rivali
,
il
desiderio
popolare
di
pace
.
Ho
voluto
assistere
a
una
rappresentazione
di
prosa
,
di
un
classico
che
già
conoscevo
,
in
modo
da
poterlo
seguire
anche
senza
capire
le
battute
,
e
sono
andato
a
vedere
il
Revisore
di
Gogol
al
Piccolo
Teatro
.
Uno
spettacolo
terso
e
preciso
in
ogni
minimo
particolare
,
come
se
ogni
parola
,
ogni
movimento
,
ogni
inflessione
portasse
su
di
sé
l
'
esperienza
di
generazioni
di
famosi
artisti
in
più
di
un
secolo
di
rappresentazioni
.
Per
vedere
il
Revisore
ho
perduto
la
visita
a
un
orfanotrofio
di
Mosca
,
dalla
quale
i
compagni
ritornano
contenti
per
le
cose
che
han
visto
e
per
l
'
amicizia
che
hanno
fatto
coi
ragazzi
,
la
cui
accoglienza
pare
abbia
superato
tutte
le
precedenti
.
Tra
l
'
altro
mi
hanno
raccontato
d
'
una
bambina
che
ha
chiesto
loro
quali
fossero
gli
ultimi
successi
di
Tito
Gobbi
.
Era
un
'
ammiratrice
del
cantante
italiano
,
che
conosceva
attraverso
i
dischi
e
i
film
.
Un
gruppetto
di
bambine
dell
'
orfanotrofio
sono
venute
oggi
all
'
albergo
a
ricambiare
la
visita
della
delegazione
italiana
.
Sono
venute
da
sole
,
come
per
un
loro
avventuroso
complotto
,
un
po
'
intimorite
dai
maîtres
d
'
hôtel
,
esplorando
curiose
i
corridoi
dell
'
albergo
Mosca
,
coi
loro
cappottini
dal
bavero
di
pelliccia
e
i
cappuccetti
di
lana
.
Appena
hanno
visto
le
compagne
italiane
si
sono
rinfrancate
ed
hanno
tirato
fuori
i
regali
:
fazzoletti
ricamati
da
loro
,
scatolette
con
francobolli
,
cartoline
di
Mosca
,
una
lucida
fotografia
della
Ulanova
che
danza
.
È
l
'
ultimo
giorno
che
passiamo
in
U.R.S.S.
E
la
visita
delle
bambine
mi
sembra
già
il
saluto
di
questo
Paese
,
limpido
come
loro
,
pieno
come
loro
insieme
di
generosità
romantica
e
d
'
antica
assennatezza
popolare
,
di
questo
Paese
in
cui
l
'
infanzia
,
la
scuola
,
la
fratellanza
umana
,
hanno
una
importanza
che
mai
,
in
nessuna
società
umana
,
hanno
avuto
.
All
'
aeroporto
incontro
un
viso
conosciuto
,
con
quel
piglio
smaliziato
e
pratico
che
hanno
i
nuovi
intellettuali
sovietici
,
a
contrasto
con
l
'
aria
sempre
problematica
dell
'
antica
«
intellighenzia
»
russa
.
È
Boris
Polevoi
,
popolare
scrittore
sovietico
,
un
corrispondente
di
guerra
diventato
romanziere
.
È
con
lui
Nicolai
Cerkassov
,
famoso
attore
teatrale
e
cinematografico
,
il
protagonista
del
Deputato
del
Baltico
,
dell
'
Alessandro
Nevski
.
Polevoi
parte
per
l
'
Inghilterra
,
Cerkassov
per
Varsavia
,
dove
va
a
recitare
il
Boris
Godunov
di
Puskin
,
con
la
sua
compagnia
.
Entrambi
sono
stati
in
Italia
poco
tempo
fa
;
e
ci
scambiamo
impressioni
sovietiche
e
italiane
.
Cerkassov
comincia
a
parlare
di
Michelangelo
;
è
un
appassionato
,
un
«
patito
»
del
Buonarroti
,
e
a
Roma
ha
dedicato
gran
parte
delle
sue
giornate
a
soddisfare
questo
suo
amore
.
Mentre
Cerkassov
parla
,
penso
a
quanto
di
Michelangelo
c
'
è
nello
spirito
sovietico
,
in
questo
loro
culto
per
la
grandezza
umana
,
per
le
sue
manifestazioni
più
esplicite
,
per
le
sue
opere
gigantesche
,
in
questa
loro
certezza
della
forza
della
giustizia
e
della
ragione
.
Il
nostro
aereo
sta
per
partire
e
ci
separiamo
.
Nel
salutare
gli
amici
che
ci
hanno
ospitato
e
accompagnato
siamo
tutti
commossi
:
aspre
frontiere
stanno
per
dividerci
,
ora
che
sappiamo
così
bene
di
essere
amici
,
d
'
essere
gente
vicina
,
gente
che
basta
vederla
perché
venga
voglia
di
lavorare
e
di
far
festa
insieme
.
Invece
le
nostre
vite
saranno
diverse
:
hanno
coinciso
per
questa
corsa
attraverso
fabbriche
e
scuole
e
teatri
dal
golfo
di
Finlandia
ai
confini
della
Persia
;
e
adesso
?
Al
limite
della
pista
di
partenza
li
vediamo
fermi
ancora
a
salutarci
.
L
'
aereo
si
stacca
da
terra
.
Io
ho
ancora
negli
orecchi
la
voce
di
Cerkassov
,
l
'
entusiasmo
di
questo
interprete
di
Puskin
,
di
questo
discepolo
di
Eisenstein
,
che
parla
di
Michelangelo
.
Penso
a
come
i
motivi
della
nostra
cultura
e
delle
storie
dei
nostri
popoli
si
legano
e
s
'
intrecciano
,
penso
al
seme
che
ha
germinato
da
questa
terra
-
che
ora
vedo
scomparire
tra
le
nubi
-
seme
della
nostra
comune
storia
umana
,
penso
a
come
germinerà
nelle
terre
che
m
'
attendono
.
StampaQuotidiana ,
Domani
il
popolo
spagnolo
,
chiamato
ad
esprimere
la
sua
volontà
,
potrà
dire
una
parola
decisiva
sulle
sorti
della
sua
politica
.
La
battaglia
elettorale
,
impegnata
con
giganteschi
mezzi
sul
fronte
destro
e
sul
fronte
sinistro
,
si
può
considerare
decisiva
per
l
'
avvenire
non
solo
politico
della
grande
nazione
.
La
storia
della
Spagna
repubblicana
è
una
storia
di
inquietudine
,
di
malessere
e
di
instabilità
sociale
.
Per
comprendere
il
senso
di
queste
elezioni
bisogna
avere
presente
la
breve
ma
eloquente
vicenda
degli
ultimi
anni
.
Dal
14
aprile
1931
l
'
insofferente
vita
politica
spagnola
è
in
cerca
di
una
piattaforma
sociale
che
permetta
alla
nazione
di
lavorare
in
quello
spirito
di
concordia
che
è
la
prima
condizione
di
ogni
progresso
civile
.
All
'
indomani
della
proclamazione
della
repubblica
,
un
'
influenza
predominante
durata
un
paio
d
'
anni
ha
avuto
il
Partito
socialista
che
appariva
il
meglio
organizzato
fra
i
partiti
repubblicani
ed
il
più
autorevole
interprete
della
nuova
coscienza
popolare
.
Furono
le
sinistre
che
diedero
alla
Spagna
le
Corti
costituenti
le
quali
hanno
avvelenata
la
vita
politica
spagnola
con
quelle
false
ideologie
che
si
sono
mostrate
incapaci
a
fondare
un
ordine
nuovo
.
Nelle
elezioni
del
novembre
1933
il
pendolo
oscilla
in
senso
opposto
;
la
rappresentanza
socialista
esce
decimata
dal
responso
delle
urne
,
mentre
si
fanno
strada
i
gruppi
di
destra
(
popolari
,
agrari
,
monarchici
)
e
quelli
del
centro
(
radicali
)
.
Era
possibile
un
decisivo
colpo
di
timone
?
Ogni
proposito
innovatore
ha
urtato
contro
il
problema
della
ingovernabilità
delle
Cortes
.
Nessun
partito
era
in
grado
di
assumersi
il
potere
con
la
garanzia
di
una
maggioranza
parlamentare
e
per
questo
le
destre
dovettero
adattarsi
ad
una
soluzione
di
compromesso
quale
fu
quella
di
un
governo
di
centro
-
destra
.
È
questa
la
risoluzione
Lerroux
,
che
in
pratica
si
è
mostrata
fiacca
,
irresoluta
,
insufficiente
ad
iniziare
quella
politica
revisionistica
che
sempre
più
s
'
imponeva
.
Queste
difficoltà
di
carattere
parlamentare
furono
aggravate
dai
moti
rivoluzionari
organizzati
dai
partiti
battuti
sul
terreno
parlamentare
,
ed
ultimamente
dagli
scandali
finanziari
nei
quali
si
trovarono
implicati
esponenti
del
radicalismo
.
Tale
equilibrio
instabile
fu
infine
spezzato
da
un
provvedimento
del
presidente
della
Repubblica
che
affidava
il
governo
ad
un
indipendente
,
Portela
Valladares
,
il
quale
,
non
avendo
alcun
seguito
nel
Parlamento
,
sciolse
le
Cortes
.
Così
è
tramontata
una
legislatura
che
,
osservata
retrospettivamente
,
ha
tutte
le
caratteristiche
di
una
fase
politica
di
transizione
.
Lo
stesso
problema
del
novembre
1933
resta
insoluto
e
la
questione
del
revisionismo
viene
ora
ripresentata
dal
fronte
antirivoluzionario
alla
massa
elettorale
.
Revisionismo
significa
riforma
di
una
legislazione
vessatoria
ancora
impregnata
dello
spirito
rivoluzionario
ed
anticlericale
delle
Cortes
costituenti
,
significa
stabilità
governativa
,
ed
ordine
interno
nel
rispetto
delle
leggi
.
Dal
1931
la
Spagna
ebbe
28
governi
e
più
di
80
ministri
:
solamente
nel
corso
del
1935
i
governi
furono
sette
.
La
sola
rivoluzione
dell
'
ottobre
1934
è
costata
2500
vite
:
altri
sette
movimenti
rivoluzionari
scoppiarono
negli
ultimi
anni
e
nove
mila
furono
gli
scioperi
.
Duecento
chiese
e
conventi
furono
incendiati
e
distrutti
,
e
più
di
cento
giornali
sospesi
.
Una
situazione
così
minacciosa
non
può
continuarsi
a
lungo
senza
fiaccar
le
migliori
risorse
della
vita
sociale
di
un
popolo
.
Quale
sarà
l
'
atteggiamento
dei
cattolici
nelle
elezioni
di
domani
?
Il
cardinale
primate
Gomà
y
Toms
,
arcivescovo
di
Toledo
,
ha
precisato
chiaramente
nella
sua
lettera
pastorale
il
dovere
dei
cattolici
nell
'
ora
presente
.
Rilevando
l
'
intima
connessione
fra
le
cose
della
Chiesa
e
quelle
della
società
,
il
cardinale
primate
ha
rivolto
anzitutto
un
paterno
ed
accorato
appello
all
'
unione
.
I
cattolici
devono
scendere
in
lotta
uniti
:
«
prima
di
tutto
,
soprattutto
,
con
tutti
,
ad
ogni
costo
»
.
L
'
unione
è
la
prima
garanzia
del
successo
.
Eco
più
eloquente
e
più
autorevole
alle
parole
che
«
L
'
Osservatore
romano
»
scrisse
fin
dal
febbraio
del
'34
non
si
poteva
dare
e
nemmeno
risposta
più
decisiva
a
chi
,
mal
interpretandole
,
le
criticò
allora
e
se
ne
risentì
.
Gli
obiettivi
che
i
cattolici
si
devono
proporre
nel
dare
il
loro
voto
sono
tre
:
«
il
rispetto
dei
diritti
della
Chiesa
,
il
risanamento
della
scuola
,
la
santità
della
famiglia
»
.
Questi
sono
i
postulati
della
coscienza
cristiana
che
dovrà
giudicare
quali
fra
i
partiti
diano
la
garanzia
di
rispettare
le
tre
fondamentali
istituzioni
della
società
cristiana
.
Alla
coalizione
dei
partiti
professanti
il
laicismo
si
deve
«
contrapporre
la
somma
dei
voti
e
dei
partiti
di
affermazione
religiosa
,
andando
alla
conquista
del
potere
per
la
tutela
degli
interessi
di
ordine
religioso
»
.
Senza
immischiarsi
nelle
contingenti
e
particolari
questioni
di
alchimie
politiche
,
il
cardinale
primate
ha
così
determinato
i
doveri
religiosi
dell
'
elettore
cristiano
il
quale
,
pur
libero
nella
scelta
del
partito
politico
,
non
può
dimenticare
che
questa
libertà
ha
un
limite
nella
necessità
della
difesa
e
della
garanzia
dei
diritti
di
Dio
e
della
religione
.
L
'
appello
sacerdotale
nel
quale
vibra
la
carità
di
Cristo
e
la
sollecita
preoccupazione
di
tutelare
la
fede
del
popolo
si
conclude
con
un
commosso
richiamo
al
senso
di
responsabilità
dei
cittadini
ed
alla
fiducia
nella
divina
assistenza
.
«
Nei
nostri
codici
dice
il
cardinale
primate
vigono
ancora
le
leggi
derogatorie
dei
diritti
di
Gesù
Cristo
nella
nostra
Spagna
.
Ma
Signore
e
Padrone
nostro
è
nostro
Signor
Gesù
Cristo
.
Che
la
Spagna
Gli
sia
ridata
e
possa
stringersi
liberamente
,
pubblicamente
alla
sua
Croce
.
Che
questa
stenda
ancora
le
sue
braccia
,
sulle
nostre
scuole
,
sulle
nostre
famiglie
,
sui
nostri
morti
»
.
Il
popolo
della
Spagna
cattolica
non
potrà
non
rispondere
compatto
all
'
appello
del
suo
Pastore
.
Le
previsioni
della
stampa
e
dell
'
opinione
pubblica
sui
risultati
della
battaglia
elettorale
di
domani
permangono
disparate
.
Solo
con
il
secondo
scrutinio
del
1°
marzo
si
potranno
conoscere
i
risultati
definitivi
.
Appare
però
chiaro
fin
d
'
ora
che
all
'
accanita
propaganda
della
concentrazione
delle
sinistre
,
la
quale
ha
trovato
alleati
insperati
,
il
blocco
antirivoluzionario
oppone
una
forza
altrettanto
compatta
e
decisa
.
Le
elezioni
del
1933
diedero
ai
partiti
di
destra
e
del
centro
quasi
5
milioni
di
voti
contro
circa
3
milioni
ottenuti
dalle
sinistre
.
Malgrado
che
le
attuali
elezioni
siano
state
indette
da
un
governo
avverso
alle
rivendicazioni
delle
destre
,
e
che
nella
stessa
determinazione
della
data
delle
elezioni
si
sia
cercato
il
momento
meno
favorevole
al
blocco
antirivoluzionario
,
i
successi
delle
riunioni
elettorali
dei
partiti
antisocialisti
fa
ritenere
tanto
probabile
quanto
duro
il
loro
successo
.
Si
tratta
,
come
dice
il
cardinale
primate
,
di
una
«
svolta
imprevista
»
nella
storia
della
politica
spagnuola
,
e
tutte
le
forze
della
resistenza
antirivoluzionaria
devono
considerarsi
mobilitate
,
al
di
sopra
delle
particolari
divisioni
su
problemi
contingenti
.
E
sembra
ben
certo
fin
da
questa
vigilia
,
che
un
successo
delle
destre
,
nelle
presenti
contingenze
,
avrà
delle
conseguenze
radicali
sugli
immediati
sviluppi
della
politica
spagnola
,
ed
i
discorsi
elettorali
sono
tutti
ispirati
da
questa
volontà
decisa
di
uscire
una
volta
per
sempre
da
un
troppo
lungo
e
penoso
disagio
.
Quanti
seguono
con
simpatia
i
duri
sforzi
del
popolo
spagnolo
nella
sua
lotta
contro
i
nemici
della
fede
,
che
sono
pure
i
nemici
del
benessere
sociale
,
non
possono
che
augurare
alla
Spagna
cattolica
,
gentile
,
operosa
di
ritrovare
la
via
della
salute
e
della
pace
.
StampaQuotidiana ,
Si
celebrava
il
2
marzo
a
Melissa
il
ricordo
dei
contadini
Angelina
Mauro
,
Francesco
Nigro
e
Giovanni
Zito
,
feriti
a
morte
dalle
cosiddette
forze
dell
'
ordine
nell
'
autunno
del
1949
,
nel
corso
dell
'
occupazione
del
feudo
Fragalà
.
Tre
cippi
sono
stati
eretti
sul
luogo
dell
'
eccidio
,
a
memoria
del
sacrificio
dei
tre
caduti
;
e
ivi
convennero
il
2
marzo
,
in
folte
colonne
,
le
popolazioni
della
zona
,
assieme
ai
parlamentari
del
popolo
,
per
ricordare
ai
vivi
il
monito
dei
morti
.
Nei
giorni
immediatamente
precedenti
alla
cerimonia
accadde
un
fatto
che
apparve
straordinario
persino
alla
gente
di
Calabria
.
La
mattina
del
29
febbraio
un
agente
dell
'
Ente
Sila
chiamò
i
genitori
dei
caduti
di
Melissa
e
promise
loro
,
a
nome
dell
'
Ente
,
il
dono
di
sette
milioni
di
lire
per
ciascuno
di
essi
qualora
avessero
rotto
ogni
rapporto
con
le
organizzazioni
popolari
e
si
fossero
rifiutati
di
recarsi
il
2
marzo
alla
cerimonia
di
Melissa
.
Giovanni
Nigro
rifiutò
;
e
quando
nella
notte
avanzata
,
tra
il
venerdì
29
febbraio
e
il
sabato
1°
marzo
,
lo
andarono
a
prelevare
a
domicilio
,
egli
rifiutò
di
uscire
e
si
barricò
in
casa
.
Giovanni
Nigro
parlò
,
poi
,
alla
cerimonia
di
Fragalà
,
dove
disse
:
«
Nessuno
di
noi
si
farà
Giuda
Iscariota
!
»
.
I
genitori
della
Mauro
e
dello
Zito
,
dietro
la
falsa
assicurazione
che
sarebbero
potuti
ritornare
nella
giornata
di
sabato
1°
marzo
,
partirono
in
macchina
alla
volta
di
Casabona
,
dove
si
incontrarono
con
un
tale
detto
Bascià
,
definito
un
tecnico
e
adoperato
dall
'
Ente
come
un
suo
uomo
di
mano
.
Di
qui
i
due
vecchi
furono
portati
a
Cosenza
,
alla
sede
dell
'
Ente
Sila
,
da
dove
un
funzionario
li
accompagnò
in
un
albergo
.
Indi
un
altro
personaggio
,
un
altro
«
tecnico
»
,
il
dottor
Feraco
,
fece
salire
i
due
contadini
su
due
macchine
e
li
portò
in
prefettura
.
Il
prefetto
accolse
il
Mauro
e
lo
Zito
con
sorridente
soddisfazione
,
che
divenne
sul
suo
viso
una
smorfia
di
nausea
quando
lo
Zito
e
il
Mauro
spiegarono
che
essi
non
erano
venuti
a
Cosenza
di
propria
volontà
,
ma
ve
li
avevano
portati
.
Il
prefetto
sapeva
tutto
,
naturalmente
,
ma
credeva
che
i
contadini
avessero
accettato
il
tradimento
.
E
poiché
il
«
tecnico
»
dottor
Feraco
,
con
ipocrita
meraviglia
,
domandava
:
«
Ma
come
,
non
siete
forse
venuti
qui
per
non
assistere
alla
cerimonia
dei
comunisti
che
si
terrà
domani
a
Melissa
?
»
,
il
Mauro
scattò
:
«
No
,
no
,
noi
siamo
venuti
qui
perché
ci
avete
fatto
una
promessa
»
.
Era
la
promessa
dei
sette
milioni
!
Il
«
tecnico
»
evitò
di
rispondere
a
tono
:
«
Forse
non
sei
contento
della
terra
che
ti
abbiamo
dato
?
»
,
domandò
al
Mauro
;
e
si
volse
all
'
altro
,
che
confermò
il
dire
del
Mauro
:
«
Siamo
venuti
qui
per
la
promessa
»
.
A
questo
punto
il
prefetto
di
Cosenza
avrebbe
fatto
bene
a
ristabilire
l
'
ordine
e
la
legge
,
provvedendo
a
far
tornare
a
casa
i
due
contadini
beffati
e
aprendo
un
'
inchiesta
.
Ma
i
prefetti
della
nostra
repubblica
,
si
sa
,
sopravvivono
solo
per
l
'
abbiezione
del
partito
senza
principi
e
senza
moralità
che
ci
governa
,
e
quello
di
Cosenza
era
dans
l
'
affaire
,
e
si
mordeva
la
lingua
.
Usciti
dalla
prefettura
,
i
due
contadini
tornarono
in
albergo
,
mangiarono
e
di
qui
furono
di
nuovo
accompagnati
alla
sede
dell
'
Ente
Sila
.
Compresero
di
essere
stati
giocati
dai
«
dottori
»
dell
'
Ente
,
che
hanno
fatto
l
'
università
per
ingannare
,
vessare
,
prendere
in
giro
i
poveri
e
per
difendere
gli
assassini
dei
poveri
.
Decisero
di
fuggire
,
di
tornare
a
casa
subito
.
Avrebbero
fatto
in
tempo
a
raggiungere
Fragalà
,
il
luogo
che
fu
bagnato
dal
sangue
dei
loro
figli
e
dove
la
loro
gente
si
raccoglieva
per
rendere
omaggio
al
ricordo
dei
loro
figli
.
Fuggirono
.
Corsero
in
piazza
della
stazione
.
Noleggiarono
un
'
auto
e
la
pagarono
anticipatamente
.
Ma
furono
sorpresi
da
un
altro
«
tecnico
»
dell
'
Ente
,
dal
dottor
Pellicciari
,
che
insieme
a
due
altri
«
signori
»
(
oh
,
i
signori
!
)
costrinse
l
'
autista
a
restituire
il
danaro
e
a
far
scendere
i
contadini
.
I
quali
,
è
evidente
!
,
erano
caduti
nelle
mani
dei
briganti
.
Fatti
salire
su
due
macchine
,
Mauro
e
Zito
furono
portati
alla
sede
della
Democrazia
cristiana
,
alla
presenza
del
deputato
Cassiani
.
Il
Cassiani
interrogò
i
contadini
sulle
forze
comuniste
a
Melissa
e
sulle
previsioni
elettorali
in
questo
comune
.
Lo
scopo
era
di
perder
tempo
.
Infatti
venne
la
notte
e
solo
all
'
indomani
,
domenica
,
Mauro
e
Zito
furono
accompagnati
a
Melissa
,
ma
seguendo
la
via
più
lunga
,
in
modo
che
giungessero
al
loro
paese
dopo
la
fine
della
cerimonia
,
che
fu
memorabile
.
Questa
storia
di
briganti
sarà
rievocata
dinanzi
al
tribunale
con
tutti
i
particolari
che
qui
ho
omesso
.
Ma
in
attesa
del
giudizio
promosso
dalle
vittime
del
rapimento
,
è
necessario
che
il
nostro
giornale
parli
dettagliatamente
degli
autori
della
soperchieria
,
parli
dell
'
Ente
Sila
,
della
sua
organizzazione
,
delle
sue
funzioni
,
dei
suoi
legami
intimi
con
la
Dc
,
della
pestilenziale
corruzione
che
diffonde
nella
terra
di
Calabria
,
delle
sue
attività
subalterne
.
Una
inchiesta
sull
'
Ente
Sila
è
necessaria
;
anche
perché
,
essendo
l
'
ente
primogenito
,
vi
è
chiara
tendenza
da
parte
di
alcuni
altri
a
imitarlo
.
Sappiamo
di
squadre
costituite
presso
altri
enti
.
Occorre
dimostrare
,
sulla
base
dei
fatti
,
che
l
'
ente
silano
non
assolve
che
in
minima
parte
ai
compiti
che
gli
sono
assegnati
dalla
legge
,
e
che
è
uno
strumento
dispendioso
dello
Stato
al
servizio
della
Democrazia
cristiana
e
della
sua
politica
.
Ma
è
pure
un
centro
di
brigantaggio
.
Bisogna
denunciare
al
procuratore
della
repubblica
l
'
attività
di
ingaggio
di
emigranti
che
l
'
Ente
Sila
si
è
assunto
,
contro
le
leggi
,
per
la
vendita
di
calabresi
ai
negrieri
del
Brasile
e
d
'
altri
Stati
.
La
banda
che
,
autorizzata
dal
governo
,
spende
il
danaro
dei
contribuenti
italiani
non
per
distribuire
tutta
la
terra
espropriata
ed
espropriabile
del
territorio
silano
ai
contadini
calabresi
e
procedere
alle
trasformazioni
fondiarie
e
agrarie
e
assistere
i
contadini
assegnatari
,
ma
per
provvedere
all
'
azione
di
propaganda
elettorale
della
Dc
,
per
la
corruzione
e
il
brigantaggio
,
questa
banda
promette
ai
contadini
calabresi
che
vogliono
emigrare
la
terra
del
Brasile
,
gettando
all
'
avventura
e
nella
disperazione
i
contadini
turlupinati
.
È
una
storia
di
briganti
,
questa
.
Ma
non
vorrei
,
così
dicendo
,
offendere
la
memoria
dei
briganti
calabresi
del
passato
,
che
,
nella
maggior
parte
,
furono
combattenti
per
la
terra
o
«
briganti
d
'
onore
»
.
StampaQuotidiana ,
I
risultati
delle
elezioni
spagnole
,
per
quanto
ancora
non
definitivi
,
segnano
un
netto
successo
delle
sinistre
mentre
l
'
Azione
popolare
(
CEDA
)
,
fra
i
partiti
di
destra
,
è
il
solo
che
abbia
aumentata
la
sua
rappresentanza
popolare
.
Come
avevamo
rilevato
alla
vigilia
delle
elezioni
,
«
la
concentrazione
delle
sinistre
ha
trovato
alleati
insperati
»
e
ciò
ha
reso
particolarmente
ardua
la
lotta
del
blocco
antirivoluzionario
.
Nelle
fasi
storiche
di
disorientamento
,
qual
è
quella
che
ancora
sta
attraversando
la
Spagna
,
domina
la
cosiddetta
«
legge
del
pendolo
»
:
cioè
il
disagio
ed
il
malcontento
si
manifestano
in
modo
scomposto
facendo
oscillare
da
un
estremo
all
'
altro
le
preferenze
della
massa
elettorale
.
Quindi
,
più
che
di
una
affermazione
delle
sinistre
,
si
deve
parlare
di
una
riconferma
della
crisi
politica
la
quale
,
lungi
dal
trovare
uno
sbocco
risolutivo
,
ritorna
,
sotto
la
pressione
del
disagio
,
su
posizioni
che
si
sono
già
dimostrate
inefficaci
ed
insufficienti
.
In
ciò
sta
il
motivo
più
disastroso
dell
'
attuale
esperienza
politica
spagnola
.
Il
popolo
,
nell
'
esercizio
della
sua
sovranità
,
si
è
staccato
e
sarebbe
illusorio
nasconderlo
dall
'
opera
della
passata
legislatura
che
,
pure
essendo
sotto
il
dominio
parlamentare
delle
destre
,
non
giunse
a
dare
alla
Spagna
un
governo
che
riflettesse
la
nuova
orientazione
dell
'
opinione
pubblica
.
Tale
e
non
altro
sembra
essere
il
motivo
dell
'
oscillazione
del
pendolo
elettorale
verso
quei
partiti
che
,
nella
dialettica
della
vita
politica
,
rappresentano
sempre
il
momento
negativo
,
il
momento
della
critica
,
del
disagio
confessato
,
del
malessere
che
non
trova
una
via
di
uscita
.
Il
programma
di
Azaña
e
di
Caballero
è
un
programma
di
opposizione
e
,
in
quanto
opposizione
contro
una
politica
governativa
che
aveva
scontentate
pure
le
destre
,
ha
saputo
polarizzare
gran
parte
dell
'
opinione
pubblica
.
Ora
che
cosa
potrà
dire
ad
essa
Azaña
che
si
dichiara
già
pronto
a
costituire
un
governo
in
tre
ore
?
L
'
ex
-
presidente
del
Consiglio
ha
già
parlato
con
i
fatti
,
spingendo
il
suo
paese
per
quella
china
in
fondo
alla
quale
ci
sono
le
rovine
ancora
fumanti
della
rivoluzione
delle
Asturie
.
L
'
esperienza
governativa
delle
sinistre
è
già
stata
fatta
in
Spagna
e
non
si
vede
quale
possa
essere
il
nuovo
e
costruttivo
programma
del
governo
di
un
paese
che
è
rimasto
ed
è
tuttora
sotto
la
infausta
influenza
della
prima
legislazione
rivoluzionaria
.
Spalancare
le
porte
delle
carceri
,
beneficare
di
una
larga
amnistia
gli
anarchici
ed
i
comunisti
che
hanno
organizzata
la
lotta
civile
,
che
hanno
seminato
l
'
odio
fratricida
è
troppo
poco
per
ristabilire
un
«
ordine
nuovo
»
.
La
libera
circolazione
concessa
ai
criminali
politici
,
se
può
essere
un
motivo
di
rettorica
elettorale
,
non
è
certo
,
per
qualsiasi
governo
,
un
provvedimento
di
salute
pubblica
.
Ma
vi
è
pure
la
«
vendetta
»
contro
gli
uomini
di
destra
che
gli
oratori
del
Fronte
popolare
hanno
promessa
alle
loro
masse
.
Anche
la
vendetta
,
introdotta
nel
costume
politico
,
è
nient
'
altro
che
un
motivo
di
dissolvimento
non
tanto
per
chi
la
subisce
quanto
per
chi
la
esercita
.
Vi
sono
infine
,
e
soprattutto
,
le
leggi
laiche
contro
la
fede
,
la
famiglia
e
la
scuola
che
l
'
anticlericalismo
delle
sinistre
può
render
ancor
più
intolleranti
.
Anche
questa
esperienza
negatrice
dei
fondamentali
valori
spirituali
e
tradizionali
del
popolo
spagnolo
non
è
nuova
come
non
sarà
nuova
l
'
incrollabile
difesa
del
tempio
contro
gli
incendiari
,
della
famiglia
contro
i
profanatori
,
della
scuola
contro
i
nemici
della
verità
.
Vorrà
Azaña
riprendere
questo
disastroso
cammino
?
Sarà
certo
il
modo
migliore
per
lavorare
contro
la
salute
spirituale
e
materiale
del
popolo
,
contro
l
'
unità
e
la
prosperità
del
Paese
.
Anche
se
i
risultati
definitivi
delle
elezioni
daranno
,
come
sembra
,
la
maggioranza
assoluta
al
Fronte
popolare
,
la
battaglia
delle
destre
,
e
specialmente
quella
dell
'
Azione
popolare
,
non
può
considerarsi
perduta
.
Anzitutto
perché
sul
terreno
parlamentare
i
partiti
di
destra
hanno
una
forza
dalla
quale
non
potrà
prescindere
alcun
governo
.
Nel
blocco
delle
destre
lo
sconfitto
è
solo
il
radicalismo
centrista
di
Lerroux
che
vede
i
suoi
72
rappresentanti
ridotti
a
10
.
È
stata
questa
la
disfatta
che
ha
determinato
lo
spostamento
verso
il
radicalismo
sinistro
capeggiato
da
Azaña
e
da
Barrio
di
quei
60
seggi
che
,
assieme
agli
altri
perduti
dai
partiti
indipendenti
del
centro
,
hanno
costituito
l
'
elemento
decisivo
della
prevalenza
delle
sinistre
.
I
partiti
monarchici
hanno
mantenute
le
loro
posizioni
e
l
'
Azione
popolare
ha
portato
da
114
a
125
i
suoi
rappresentanti
.
Per
questo
si
può
dire
obiettivamente
che
i
guadagni
delle
sinistre
sono
stati
fatti
a
scapito
del
radicalismo
e
del
centrismo
e
non
certo
della
CEDA
che
ha
aumentato
il
numero
dei
suffragi
.
Si
può
perciò
ritenere
,
come
notava
ieri
la
«
Stampa
»
,
che
«
l
'
affermazione
della
forza
e
della
compattezza
della
giovanile
organizzazione
cattolica
,
in
mezzo
al
disastro
delle
destre
,
è
l
'
elemento
più
rassicurante
della
situazione
»
.
Gil
Robles
ha
dichiarato
al
giornale
«
Ya
»
:
«
Il
Partito
popolare
non
è
stato
affatto
battuto
nelle
elezioni
di
domenica
.
Al
contrario
esso
ha
aumentato
la
sua
rappresentanza
parlamentare
ed
alla
nuova
Cortes
bisognerà
fare
i
conti
con
esso
»
.
È
appunto
questa
forza
che
potrà
servire
da
elemento
di
equilibrio
contro
l
'
arbitrio
parlamentare
delle
sinistre
.
Il
secondo
motivo
che
riduce
sensibilmente
la
portata
del
successo
del
Fronte
popolare
è
la
disparità
programmatica
fra
i
gruppi
di
sinistra
,
disparità
che
si
può
risolvere
in
veri
contrasti
non
appena
cessate
le
provvisorie
alleanze
elettorali
.
Il
socialismo
«
totalitario
»
di
Caballero
non
è
il
radicalismo
di
Azaña
,
come
il
socialismo
«
evoluzionista
»
di
Basteiro
non
ha
certo
parentele
con
il
programma
anarchico
-
socialista
di
Pestaña
o
con
il
comunismo
di
Maurin
.
La
sinistra
repubblicana
di
Marcellino
Domingo
si
differenzia
dalla
stessa
unione
repubblicana
di
Martinez
Barrio
,
e
le
rivalità
fra
i
capi
non
sono
minori
delle
rivalità
fra
i
programmi
.
Come
sarà
possibile
mantenere
unito
chi
vuole
la
proprietà
e
chi
la
vuole
eliminata
,
chi
vuole
l
'
esercito
e
chi
lo
vuol
sopprimere
?
Questo
è
il
grave
problema
parlamentare
che
deve
risolvere
un
eventuale
governo
di
sinistra
sempre
in
pericolo
di
perdere
la
maggioranza
parlamentare
per
lo
spostamento
di
piccole
frazioni
del
blocco
.
Tale
fatto
fa
prevedere
assai
difficile
il
funzionamento
delle
prossime
Cortes
e
quindi
assai
problematica
la
stabilità
governativa
.
Per
questo
le
elezioni
,
prima
di
essere
state
un
successo
per
un
gruppo
o
per
un
altro
,
sono
state
un
cattivo
affare
per
la
nazione
spagnola
.