StampaQuotidiana ,
Ho
letto
in
qualche
giornale
del
tipo
della
Voce
repubblicana
,
che
l
'
armistizio
raggiunto
in
Corea
nei
giorni
scorsi
rappresenterebbe
una
vittoria
dell
'
Onu
e
del
comando
americano
.
Tale
giudizio
,
piuttosto
audace
,
e
che
ricorda
,
sia
pure
in
un
campo
più
ristretto
,
quello
del
Gonella
sulla
vittoria
democristiana
del
7
giugno
,
non
può
far
dispiacere
all
'
osservatore
attento
dei
fatti
.
Ciascuno
ha
bisogno
,
in
certi
momenti
della
vita
,
di
una
consolazione
,
di
un
conforto
,
di
un
balsamo
e
se
non
c
'
è
un
amico
lì
pronto
che
ce
ne
offra
,
può
darsi
che
noi
stessi
provvediamo
con
i
nostri
mezzi
a
uscire
dall
'
afflizione
verso
l
'
ineffabile
soavità
.
Nel
caso
della
guerra
e
dell
'
armistizio
in
Corea
,
però
,
c
'
è
un
punto
che
obbliga
a
considerar
le
cose
in
un
modo
particolare
.
È
il
contrasto
stridente
,
raccapricciante
,
tra
gli
obiettivi
dichiarati
degli
aggressori
,
nell
'
estate
del
1950
,
che
,
stimolati
e
guidati
dai
capitani
e
dai
diplomatici
americani
,
minacciarono
l
'
invasione
della
Corea
settentrionale
per
metterla
sotto
il
loro
pesante
e
stupido
scettro
,
e
i
tristi
risultati
strategici
e
politici
raggiunti
dagli
stessi
capitani
e
diplomatici
,
dopo
tre
anni
di
guerra
coreana
.
I
termini
di
un
tal
contrasto
ci
fanno
pensare
che
i
commenti
atlantici
ottimisti
sulla
conclusione
dell
'
avventura
americana
in
Corea
,
abbiano
sofferto
l
'
allucinante
immagine
di
quel
che
sarebbe
potuto
capitare
in
Estremo
Oriente
ai
crociati
della
civiltà
occidentale
,
se
si
fossero
ostinati
nell
'
avventura
.
C
'
è
veramente
da
ringraziare
Iddio
!
Che
i
soldati
dell
'
Onu
abbiano
sfiorato
un
rischio
mortale
,
è
parso
evidente
a
tutti
gli
uomini
di
buon
senso
,
dopo
le
prove
date
dai
generali
Mac
Arthur
,
Ridgway
,
Clark
e
collaterali
.
La
sola
attenuante
di
questi
generali
,
come
capi
militari
,
è
l
'
assenza
di
una
tradizione
militare
americana
degna
di
questo
nome
.
Dai
conflitti
del
19
aprile
1775
,
tra
i
Minute
-
Men
e
le
Giubbe
Rosse
inglesi
;
e
dalla
guerra
d
'
indipendenza
,
sino
agli
ultimi
scontri
in
Corea
,
cioè
in
178
anni
,
solo
1.009.730
americani
sono
caduti
nelle
guerre
.
Di
fronte
a
questa
cifra
vi
è
quella
,
superiore
,
di
1.050.000
americani
vittime
di
incidenti
stradali
,
dal
primo
incidente
automobilistico
con
conseguenza
mortale
,
capitato
53
anni
fa
a
New
York
,
a
oggi
.
Vi
è
chi
obietta
che
la
bassa
cifra
di
morti
americani
nelle
guerre
degli
ultimi
178
anni
starebbe
a
dimostrare
la
politica
pacifica
costantemente
seguita
dagli
Stati
Uniti
.
La
verità
storica
,
però
,
non
conferma
una
tale
obiezione
,
derivante
dalla
leggenda
del
cosiddetto
carattere
democratico
,
umanistico
dello
sviluppo
dell
'
imperialismo
americano
,
leggenda
diffusa
da
propagandisti
interessati
.
L
'
imperialismo
americano
si
è
sviluppato
attraverso
il
massacro
dei
popoli
dichiarati
di
razza
inferiore
,
a
cominciare
dagli
indiani
.
L
'
idea
del
massacro
è
rimasta
alla
base
delle
concezioni
militari
statunitensi
,
e
ne
abbiamo
visto
in
Corea
nuove
e
più
moderne
applicazioni
.
A
quanto
pare
,
però
,
il
metodo
del
massacro
,
oggi
,
non
serve
a
dare
la
soluzione
strategica
delle
guerre
e
può
riservare
amare
sorprese
agli
aggressori
e
a
tutti
coloro
che
lo
applicano
.
Io
non
conosco
la
somma
delle
dottrine
militari
statunitensi
,
e
credo
non
avrò
occasione
di
interessarmi
di
tali
dottrine
nell
'
avvenire
.
Ho
un
grande
disprezzo
per
la
gente
del
Pentagono
;
per
le
prepotenze
e
gli
assassini
in
massa
che
hanno
compiuto
sino
a
oggi
e
per
quelli
più
vasti
che
stanno
meditando
.
Se
non
fosse
in
giuoco
la
vita
di
milioni
di
esseri
umani
,
minacciati
da
questi
criminali
,
mi
verrebbe
,
però
,
la
voglia
di
ridere
su
questi
condottieri
gaglioffi
e
spacconi
.
A
considerare
le
loro
gesta
c
'
è
da
essere
presi
d
'
ammirazione
per
i
grandi
eunuchi
bizantini
.
Noi
siamo
,
infatti
,
sorpresi
apprendendo
che
un
gran
numero
di
strateghi
bizantini
,
generali
e
ammiragli
,
erano
degli
eunuchi
.
Il
vecchio
eunuco
Narsete
,
a
75
anni
,
batté
i
goti
in
Italia
,
ciò
che
non
era
riuscito
al
virile
Belisario
.
Eunuco
fu
il
capo
militare
Teodoro
ed
eunuco
era
Giovanni
Staurokios
.
Fu
Belisario
a
nominare
l
'
eunuco
Salomone
governatore
militare
dell
'
Africa
.
L
'
imperatore
Niceforo
Foca
affidò
il
comando
dei
suoi
eserciti
a
tre
eunuchi
,
tra
i
quali
vi
era
un
suo
omonimo
nipote
.
La
tradizione
militare
degli
eunuchi
è
più
antica
di
Bisanzio
e
pare
risalga
all
'
Egitto
.
Il
famigerato
Putifarre
era
eunuco
e
ufficiale
di
un
Faraone
.
Ignoriamo
le
sue
prodezze
sul
campo
di
battaglia
;
mentre
,
d
'
altra
parte
,
comprendiamo
i
travagli
della
sua
sposa
.
Questa
fu
inabile
assai
verso
il
casto
Giuseppe
.
Già
:
gli
eunuchi
si
sposavano
anche
;
ma
di
questa
antica
usanza
non
è
lecito
discorrere
qui
,
sebbene
essa
susciti
delle
curiosità
,
se
non
proprio
militari
,
per
lo
meno
paramilitari
.
Ebbene
:
chi
,
nel
confronto
Narsete
-
Mac
Arthur
,
darebbe
la
preferenza
al
secondo
contro
il
valoroso
e
magnanimo
eunuco
?
Chi
preferirebbe
Ridgway
a
Giovanni
Staurokios
?
-
Vorresti
tu
,
dunque
,
proporre
la
devirilizzazione
dei
generali
del
Pentagono
?
-
Per
carità
!
E
poi
,
chi
ne
sa
nulla
di
certe
cose
?
E
ancora
:
a
che
servirebbe
una
tanto
crudele
operazione
hitleriana
?
Ho
letto
come
voi
,
nei
giornali
di
maggio
,
la
notizia
stupefacente
sui
consumi
americani
dei
prodotti
di
profumeria
.
Rende
pensosi
l
'
apprendere
che
il
28
per
cento
degli
acquirenti
di
saponi
e
creme
per
barba
sia
costituito
in
America
da
donne
.
Noi
siamo
abituati
a
conoscere
le
donne
dalle
guance
liscie
o
vellutate
come
le
pesche
.
Parrebbe
che
in
America
vi
siano
vasti
fenomeni
di
tricosi
femminile
!
Il
fatto
che
un
terzo
circa
delle
donne
americane
si
rada
la
barba
e
il
53
per
cento
delle
donne
usi
specialità
contro
la
calvizie
,
ci
dispiace
seriamente
,
tanto
che
non
vogliamo
crederci
.
Ma
la
statistica
è
conturbante
anche
per
le
cifre
che
riguardano
certe
predilezioni
degli
uomini
.
L'11
per
cento
delle
creme
di
bellezza
vendute
negli
Stati
Uniti
sono
usate
da
uomini
!
Questo
è
peggio
che
andare
a
lumi
spenti
,
anche
perché
...
permette
di
veder
chiaro
su
molte
cose
.
Ad
esempio
,
sull
'
isterismo
maschile
.
È
un
isterismo
alimentato
a
scopi
bellici
.
Gli
antichi
guerrieri
barbari
si
mettevano
delle
maschere
orripilanti
sul
volto
,
e
così
conciati
comparivano
sul
campo
di
battaglia
,
lanciando
spaventose
grida
intimidatorie
,
per
fiaccare
lo
spirito
militare
,
il
mordente
dell
'
avversario
.
Anche
oggi
sono
in
uso
simili
mistificazioni
(
in
certe
tribù
dell
'
Africa
o
del
Matogrosso
,
dell
'
Australia
)
.
Affare
serio
,
però
,
è
che
anche
l
'
avversario
ricorreva
a
metodi
analoghi
,
e
questo
gettava
il
turbamento
fra
le
truppe
a
fronte
,
creando
vuoti
sintomatici
negli
ammassamenti
delle
forze
.
Il
moderno
isterismo
americano
è
alimentato
da
tutta
una
propaganda
che
comincia
nelle
scuole
,
entra
nei
cinema
,
nei
romanzi
,
dovunque
;
ma
,
bisogna
convenirne
,
ha
dato
in
Corea
una
pessima
prova
per
il
fatto
assai
semplice
che
chi
ha
paura
non
ha
coraggio
.
Se
tu
sei
agghiacciato
di
spavento
in
una
sala
cinematografica
di
New
York
,
mentre
si
svolgono
le
sequenze
dell
'
orrendo
film
che
ti
racconta
l
'
invasione
newyorkese
dei
mostri
preistorici
«
redsaurus
»
,
cioè
dei
grandi
rettili
rossi
i
quali
,
poi
,
non
sono
altro
,
come
ti
viene
spiegato
,
che
esemplari
del
tipo
comunista
vulgaris
dei
nostri
tempi
;
se
tremi
al
cinematografo
,
come
te
la
caverai
quando
verrai
a
trovarti
davanti
a
un
comunista
vero
e
proprio
,
vestito
,
con
le
scarpe
,
col
cappotto
,
col
cappello
,
con
l
'
ombrello
;
o
,
peggio
,
in
uniforme
da
soldato
,
col
fucile
,
col
mitra
e
col
pugnale
?
Non
ci
sarà
,
allora
,
nessun
Mac
Arthur
che
potrà
trattenere
le
truppe
.
In
questo
caso
bisognerà
scappare
.
Infatti
un
criminale
può
sempre
commettere
un
delitto
quando
ha
di
fronte
un
inerme
,
o
quando
può
colpire
un
uomo
,
una
donna
,
un
ragazzo
,
alle
spalle
;
ma
se
ha
di
fronte
un
moderno
«
redsaurus
»
,
del
tipo
politico
o
addirittura
un
uomo
armato
,
coraggioso
,
il
criminale
fuggirà
,
perché
è
un
vile
.
Osservate
:
mentre
i
soldati
americani
distruggevano
la
Corea
nel
1952
,
in
questo
stesso
anno
(
leggi
l
'
intervista
del
signor
Edgar
Hoover
,
direttore
del
Fbi
,
all
'
International
News
Service
)
venivano
commessi
negli
Stati
Uniti
2.036.000
delitti
gravi
,
cioè
1'8,2
per
cento
in
più
del
1951
.
Si
tratta
di
delitti
di
ogni
genere
,
particolarmente
di
aggressioni
,
rapine
a
mano
armata
e
truffe
.
È
un
orientamento
sociale
che
viene
messo
in
evidenza
da
queste
cifre
.
Ed
è
un
orientamento
che
trova
le
sue
manifestazioni
nelle
guerre
di
brigantaggio
,
nelle
guerre
criminali
contro
i
popoli
pacifici
che
portano
a
questi
popoli
e
ai
loro
paesi
,
alle
loro
industrie
,
ai
loro
campi
,
alle
case
e
ai
loro
averi
la
distruzione
e
la
morte
.
Purtroppo
il
Codice
cattolico
della
morale
internazionale
costituisce
un
incitamento
e
un
aiuto
alla
dilatazione
del
crimine
.
La
Chiesa
cattolica
è
ben
rappresentata
al
Pentagono
e
in
Corea
.
Il
cardinale
Spellmann
non
è
meno
pericoloso
di
una
scatola
di
pidocchi
e
di
scarafaggi
portatori
di
peste
o
di
colera
o
di
tifo
.
Gli
invasori
americani
della
Corea
hanno
ucciso
centinaia
di
migliaia
di
uomini
,
di
donne
e
di
ragazzi
coreani
,
hanno
distrutto
le
case
e
gli
averi
dei
coreani
:
ma
non
hanno
vinto
,
perché
è
passato
il
tempo
in
cui
i
prepotenti
imperialisti
vincevano
sui
popoli
amanti
della
propria
libertà
e
della
propria
indipendenza
.
Dopo
tre
anni
di
guerra
,
gli
invasori
americani
hanno
dovuto
fermarsi
.
Hanno
perduto
.
Ma
la
loro
perdita
è
ben
più
grave
della
perdita
di
una
piccola
«
guerra
»
.
Si
sono
disonorati
in
faccia
al
mondo
!
Il
loro
nome
è
disprezzato
in
tutta
l
'
Asia
,
nell
'
Australia
,
in
Africa
,
nell
'
America
Latina
,
così
come
in
Europa
.
Nelle
isole
della
Polinesia
,
i
nomi
dei
generali
americani
aggressori
della
Corea
sono
odiati
e
ridicolizzati
.
Sono
ridicolizzati
,
questi
spaccamontagne
,
perché
i
piccoli
coreani
li
hanno
messi
in
scatola
.
Non
resta
loro
,
ormai
,
altra
speranza
che
comandare
il
Comitato
europeo
di
difesa
,
cioè
un
esercito
inesistente
,
che
non
può
esistere
!
Sono
ridicolizzati
,
perché
dai
loro
uffici
del
Pentagono
escono
e
vengono
diffuse
le
grandi
notizie
della
loro
stoltezza
.
Ecco
,
questo
professor
Willy
Ley
,
«
specialista
interplanetario
»
del
Pentagono
,
il
quale
esprime
l
'
opinione
che
la
Luna
potrebbe
essere
utilizzata
come
base
militare
per
bombardare
una
regione
determinata
del
globo
,
o
come
colonia
per
l
'
estrazione
di
metalli
rari
,
o
come
base
interplanetaria
di
ricerche
scientifiche
e
scalo
per
vascelli
interplanetari
,
in
navigazione
verso
Marte
o
Venere
.
Si
diano
,
dunque
,
questi
scellerati
,
agli
studi
interplanetari
e
lunari
e
marziani
e
venerei
.
Forse
i
piani
astrali
del
professor
Ley
sono
pazzeschi
.
Per
ora
,
almeno
,
non
andremo
sulla
Luna
.
È
difficile
assai
.
Ma
sono
folli
,
senza
dubbio
,
i
sogni
di
soggiogamento
della
popolazione
umana
che
nutriscono
i
pazzi
del
Potomac
.
Questi
non
sanno
più
distinguere
una
vittoria
da
una
sconfitta
.
Come
i
capi
del
Partito
repubblicano
italiano
(
storico
)
.
StampaQuotidiana ,
La
patria
è
in
pericolo
.
"
Ritornano
gli
sconfitti
della
storia
"
;
le
forze
"
fanatiche
"
,
"
reazionarie
"
e
"
sanfediste
"
dell
'
anti
-
Risorgimento
sono
lanciate
in
"
una
aggressione
contro
i
principi
laici
e
liberali
che
sono
parte
fondante
della
Costituzione
repubblicana
"
,
con
"
propositi
di
erosione
dell
'
assetto
democratico
della
società
"
.
È
Alessandro
Galante
Garrone
a
gridare
ieri
quest
'
allarme
un
po
'
spropositato
in
prima
pagina
di
La
Stampa
con
un
articolo
-
anzi
un
appello
"
firmato
già
da
66
intellettuali
"
-
di
chiamata
alla
Nuova
Resistenza
:
i
sanfedisti
assetati
di
rivincita
"
devono
essere
respinti
"
.
La
loro
"
provocazione
è
inaccettabile
per
l
'
Italia
civile
"
.
Con
chi
ce
l
'
ha
?
Con
il
tentativo
,
spiega
,
"
nel
meeting
di
Comunione
e
Liberazione
"
di
denigrare
il
Risorgimento
.
Quell
'
evento
già
dimenticato
dalla
cronaca
continua
a
irritare
i
custodi
universitari
della
Storia
.
Anzi
,
l
'
irritazione
cresce
più
il
tempo
passa
.
Galante
Garrone
è
solo
l
'
ultimo
a
insorgere
.
Sempre
su
La
Stampa
,
nella
"
data
emblematica
del
20
settembre
"
(
sic
)
tre
storici
come
Galasso
,
Salvadori
e
Tranfaglia
hanno
già
gridato
la
loro
indignazione
per
"
il
revisionismo
"
della
"
parte
più
primitiva
del
clericalismo
italiano
"
.
Il
22
settembre
su
Repubblica
Salvadori
rincara
:
è
"
un
revisionismo
da
combattere
"
.
Il
26
,
un
altro
storico
torinese
,
Angelo
d
'
Orsi
,
torna
su
La
Stampa
a
spiegare
:
è
vero
,
la
"
revisione
è
l
'
anima
della
storia
"
.
Ma
essa
va
strappata
dalle
mani
"
degli
ideologi
di
turno
,
siano
i
neointegralisti
papisti
o
gli
ammiratori
del
duce
,
per
arrivare
fino
ai
negatori
dei
campi
di
sterminio
nazisti
"
.
Solo
"
la
cultura
democratica
e
razionalista
conosce
l
'
unico
modo
serio
di
essere
revisionisti
"
.
Conclusione
(
nel
titolo
)
:
"
Il
revisionismo
è
di
sinistra
"
,
altrimenti
è
un
delitto
.
Esagerano
?
"
Quel
che
più
spiace
,
è
constatare
che
questa
"
ingiunzione
a
tacere
"
viene
da
storici
che
sanno
il
loro
mestiere
"
,
risponde
lo
storico
Giorgio
Rumi
.
"
Io
sono
un
cattolico
che
difende
il
Risorgimento
,
penso
che
l
'
Unità
d
'
Italia
sia
stata
un
bene
;
non
per
questo
vilipendo
chi
combatté
per
i
Borboni
.
Da
una
parte
perché
i
cosiddetti
"
vinti
"
sono
miei
concittadini
.
Dall
'
altra
perché
so
che
il
Risorgimento
non
fu
la
lotta
fra
Luce
e
Tenebre
,
fra
Progresso
Laico
e
Reazione
cattolica
,
raccontata
da
una
certa
versione
ufficiosa
.
I
fatti
e
le
persone
furono
molto
più
complessi
.
Cavour
e
Ricasoli
erano
dei
cristiani
.
Visconti
Venosta
,
il
ministro
degli
Esteri
che
preparò
le
condizioni
per
la
presa
di
Roma
,
visse
una
crisi
di
coscienza
che
trascinò
per
vent
'
anni
.
Il
tenente
che
aprì
a
cannonate
la
breccia
di
Porta
Pia
finì
frate
di
clausura
.
Nel
Conclave
del
1849
,
l
'
Austria
mise
un
veto
sull
'
elezione
di
Mastai
Ferretti
,
il
futuro
"
reazionario
"
Pio
IX
,
perché
lo
giudicava
troppo
liberale
"
.
Aggiunge
Rumi
:
"
Mi
pare
penoso
che
quegli
storiografi
si
arroghino
un
diritto
di
censura
su
chi
interpreta
i
documenti
in
modo
diverso
.
Come
se
usassero
la
storia
per
sacralizzare
un
assetto
istituzionale
di
fatto
,
anziché
per
scoprire
come
è
davvero
andata
.
La
storia
non
si
scrive
per
difendere
"
la
linea
giusta
"
.
La
generazione
di
Galante
Garrone
è
quella
che
,
giustamente
,
si
disgustò
della
"
romanità
"
recitata
dal
fascismo
.
Dovrebbe
dunque
essere
in
grado
di
capire
che
i
giovani
di
Cl
,
proprio
in
quanto
giovani
,
fanno
la
stessa
cosa
:
sentono
finta
la
versione
autorizzata
del
Risorgimento
,
non
ci
si
ritrovano
,
la
sfidano
.
E
la
sfida
intellettuale
,
poi
,
è
il
bello
della
ricerca
,
storica
e
scientifica
"
.
Ma
la
"
generazione
dei
Galante
Garrone
"
non
ha
accolto
bene
nemmeno
la
sfida
di
De
Felice
,
la
sua
lettura
del
fascismo
.
"
Giovanni
Volpe
fece
lavorare
alla
Enciclopedia
Italiana
degli
storici
che
sapeva
bene
essere
antifascisti
"
,
racconta
Rumi
a
modo
di
apologo
:
"
Quanti
di
noi
sapremmo
,
quanti
saprebbero
avere
la
stessa
generosità
intellettuale
,
oggi
?
Volpi
fu
grande
in
questo
.
E
alcuni
storiografi
ufficiosi
sono
piccini
"
.
Dice
Agostino
Giovagnoli
(
storico
alla
Cattolica
di
Milano
)
:
"
C
'
è
poco
di
storico
in
questa
chiamata
alle
armi
degli
storici
.
Vedo
un
tentativo
di
risollevare
una
conflittualità
,
questa
sì
antistorica
,
fra
cattolici
e
laici
:
e
la
provocazione
della
mostra
di
Rimini
in
fondo
,
fa
comodo
.
Consente
di
gridare
"
al
lupo
"
per
un
lupo
di
carta
.
In
realtà
,
oggi
,
laici
e
cattolici
sono
entrambi
minoranza
di
fronte
a
una
società
flaccidamente
adagiata
nel
vuoto
di
valori
e
progetti
"
.
Un
altro
storico
,
Francesco
Traniello
,
docente
di
storia
contemporanea
a
Scienze
Politiche
a
Torino
,
giustifica
:
"
L
'
eccesso
d
'
allarme
di
tanti
storiografi
laici
,
fra
cui
ho
molti
amici
,
nasce
dal
fatto
che
quella
mostra
sull
'
"
altro
Risorgimento
"
ha
coinciso
,
del
tutto
casualmente
,
con
la
beatificazione
di
Pio
IX
.
Per
di
più
in
un
passaggio
politico
,
dove
è
opportuno
"
tener
fermo
"
(
lo
raccomanda
anche
il
Papa
)
un
certo
grado
di
unità
nazionale
,
contro
derive
disgreganti
.
E
la
reazione
del
campo
laico
è
resa
più
esasperata
da
un
fatto
:
il
tipo
di
argomenti
scelto
dalla
"
provocazione
"
di
Cl
non
appartiene
agli
argomenti
polemici
tradizionali
di
quella
che
Spadolini
chiamò
"
l
'
opposizione
cattolica
"
,
che
è
poi
più
il
cattolicesimo
sociale
che
quello
liberale
.
Quelli
,
non
sono
mai
giunti
ad
attaccare
il
mito
dello
Stato
nazionale
,
a
ridurre
il
Risorgimento
a
oppressione
criminosa
.
Del
resto
,
anche
molti
cattolici
non
mi
pare
siano
stati
contenti
di
quelle
uscite
cielline
...
"
.
Appunto
:
i
ciellini
sono
giovani
d
'
oggi
.
Non
chiedono
a
nessuno
il
permesso
di
pensare
.
"
D
'
accordo
.
Non
ci
sono
argomenti
-
tabù
.
Ma
si
deve
sapere
che
nel
campo
laico
certi
nervi
sono
più
scoperti
.
Mi
sentirei
di
invitare
tutti
a
più
reciproca
tolleranza
.
Qualche
elemento
comune
deve
pur
restare
ed
essere
difeso
da
tutti
"
.
Franco
Cardini
è
canzonatorio
:
"
Nel
momento
in
cui
tutti
,
destra
e
sinistra
,
sono
(
a
parole
)
per
rifare
l
'
Italia
in
senso
federale
,
come
scandalizzarsi
che
qualcuno
rilegga
la
storia
dell
'
unificazione
nazionale
?
E
poi
,
l
'
area
culturale
che
ci
ha
rotto
per
anni
le
orecchie
col
"
vietato
vietare
"
,
ora
vuol
vietare
una
lettura
storica
che
discute
la
storia
ufficiale
.
Mi
sembra
che
i
veri
clericali
siano
proprio
loro
,
i
difensori
d
'
ufficio
della
versione
"
intoccabile
"
del
Risorgimento
"
.
E
Pietro
Scoppola
?
"
Non
posso
rispondere
"
,
si
scusa
,
"
perché
sto
giusto
scrivendo
un
articolo
per
Repubblica
sul
tema
sollevato
da
Galante
Garrone
.
Anche
in
risposta
della
sciagurata
manifestazione
anticlericale
del
20
settembre
"
.
Lo
leggeremo
.
StampaQuotidiana ,
La
giornata
di
ieri
è
stata
definita
dal
«
New
York
Times
»
«
un
'
orribile
giornata
»
.
Basta
considerare
il
modo
in
cui
furono
travolte
nella
guerra
due
nazioni
neutrali
ed
inermi
,
una
delle
quali
era
stata
garantita
con
un
patto
decennale
di
non
aggressione
,
per
comprendere
l
'
estrema
gravità
degli
avvenimenti
di
ieri
che
gettano
un
'
ombra
cupa
sulla
vicenda
bellica
.
Mentre
sono
ancora
assolutamente
incerte
e
,
in
tutti
i
casi
,
non
definitive
le
notizie
che
riguardano
gli
sbarchi
tedeschi
ed
i
contrattacchi
inglesi
attualmente
in
corso
,
le
parole
dette
ieri
dai
protagonisti
del
conflitto
e
da
coloro
che
intendono
resistere
all
'
attacco
contribuiscono
non
solo
ad
illustrare
le
cause
e
le
responsabilità
di
questo
nuovo
conflitto
ma
pure
ad
indicarne
i
possibili
sviluppi
.
Il
memorandum
consegnato
dalla
Germania
a
Copenhagen
e
ad
Oslo
cercava
di
spiegare
l
'
impresa
asserendo
che
il
Reich
intendeva
proteggere
la
neutralità
nordica
minacciata
da
un
imminente
sbarco
alleato
.
A
questa
asserzione
ha
risposto
il
ministro
norvegese
Koht
:
«
Non
crediamo
che
gli
Alleati
intendano
prendere
misure
di
sbarco
»
.
Tale
era
,
all
'
alba
di
ieri
,
l
'
opinione
di
chi
doveva
essere
considerato
un
giudice
competente
e
responsabile
della
sicurezza
norvegese
.
Né
Copenhagen
né
Oslo
hanno
chiesto
alcuna
«
protezione
»
.
Il
carattere
dell
'
impresa
risultava
dallo
stesso
memorandum
tedesco
il
quale
ammoniva
che
ogni
«
resistenza
»
sarebbe
stata
«
stroncata
con
tutti
i
mezzi
»
,
al
fine
di
evitare
ogni
«
inutile
»
spargimento
di
sangue
.
Il
governo
norvegese
,
decidendo
la
resistenza
,
ha
fatto
comprendere
che
lo
spargimento
di
sangue
per
la
difesa
della
patria
non
è
un
sacrificio
«
inutile
»
.
Ma
il
memorandum
tedesco
aggiungeva
che
la
Germania
intende
anche
difendere
la
sua
sicurezza
contro
le
misure
di
blocco
degli
Alleati
.
Tale
difesa
ha
trascinato
nel
conflitto
due
paesi
neutrali
.
La
Germania
,
mentre
occupava
Copenhagen
e
Oslo
,
garantiva
«
il
rispetto
dell
'
integrità
e
dell
'
indipendenza
»
dei
due
paesi
neutrali
.
A
questa
garanzia
il
ministro
Koht
ha
risposto
dichiarando
allo
Storting
:
«
Credo
che
tutti
i
paesi
neutrali
siano
semplicemente
atterriti
da
una
tale
violazione
della
giustizia
»
.
La
Norvegia
ha
considerato
l
'
attacco
tedesco
come
una
diretta
violazione
della
sua
neutralità
e
della
sua
indipendenza
.
Danimarca
e
Norvegia
erano
in
rapporti
diplomaticamente
diversi
con
il
Reich
.
Quando
Roosevelt
mandò
un
appello
ad
Hitler
asserendo
che
le
piccole
nazioni
europee
si
sentivano
minacciate
,
Hitler
chiese
a
tutti
gli
Stati
confinanti
se
esisteva
tale
minaccia
.
La
Danimarca
rispose
negativamente
.
Poco
dopo
questa
risposta
,
un
rapido
negoziato
fra
Berlino
e
Copenhagen
condusse
alla
conclusione
di
un
patto
tedesco
-
danese
di
non
aggressione
firmato
a
Berlino
il
31
maggio
1939
.
Tale
patto
che
ha
la
durata
di
un
decennio
all
'
art
.
1
dice
:
«
Il
Reich
tedesco
ed
il
Regno
di
Danimarca
non
faranno
fra
loro
la
guerra
,
né
in
alcuna
altra
maniera
faranno
ricorso
all
'
impiego
della
forza
»
.
Questa
esplicita
garanzia
non
ha
impedito
il
ricorso
alla
forza
armata
per
l
'
occupazione
del
territorio
danese
.
I
danesi
,
colti
di
sorpresa
,
hanno
pure
tentato
di
resistere
.
Ieri
,
un
messaggio
alla
nazione
del
primo
ministro
danese
deplorava
la
«
morte
di
quei
buoni
figli
della
Danimarca
che
hanno
perduto
la
loro
vita
nelle
prime
ore
di
questa
mattina
»
.
Copenhagen
ha
dovuto
poi
accettare
il
fatto
compiuto
,
però
«
elevando
proteste
»
come
dice
il
proclama
firmato
dal
sovrano
e
dal
capo
del
governo
danese
.
La
Norvegia
non
aveva
concluso
con
il
Reich
alcun
patto
di
non
aggressione
.
Tutti
i
paesi
della
Scandinavia
rifiutarono
nello
scorso
anno
le
offerte
tedesche
di
patti
di
non
aggressione
ritenendo
superflui
tali
accordi
i
quali
furono
pure
considerati
pericolosi
dagli
Stati
scandinavi
che
intendevano
conservare
una
rigorosa
neutralità
di
fronte
a
quel
conflitto
che
già
si
profilava
all
'
orizzonte
.
Non
avendo
la
Norvegia
domandata
alcuna
protezione
,
l
'
ultimatum
tedesco
è
stato
considerato
ad
Oslo
come
una
richiesta
di
«
resa
»
alla
quale
il
governo
norvegese
ha
risposto
con
la
resistenza
armata
alle
truppe
tedesche
che
,
entrando
in
Oslo
,
occupavano
la
quinta
capitale
d
'
Europa
.
Nello
stesso
momento
in
cui
von
Ribbentrop
dichiarava
che
l
'
impresa
tedesca
«
ha
salvata
questa
parte
d
'
Europa
dal
sicuro
declino
»
,
il
governo
di
Oslo
accettava
le
immediate
promesse
di
aiuto
degli
Alleati
per
salvare
la
indipendenza
del
paese
.
Mentre
il
governo
dei
norvegesi
si
rifugiava
ad
Hamar
,
in
Oslo
occupata
veniva
organizzato
un
governo
detto
di
«
concentrazione
nazionale
»
.
Fenomeno
analogo
a
quello
già
avvenuto
nella
Carelia
occupata
.
Questo
governo
«
nazionale
»
ha
lanciato
un
appello
in
cui
è
definito
«
criminale
»
ogni
tentativo
di
resistenza
per
la
difesa
della
nazione
.
Dalle
considerazioni
della
stampa
tedesca
e
della
stampa
inglese
si
può
rendersi
conto
dell
'
opposto
significato
che
i
belligeranti
attribuiscono
alla
guerra
scandinava
.
La
«
Deutsche
Allgemeine
Zeitung
»
definisce
l
'
impresa
come
«
il
salvataggio
del
Nord
»
.
Secondo
il
«
Lokal
Anzeiger
»
ogni
tentativo
dei
neutrali
per
impedire
la
«
protezione
»
è
apparso
fin
dal
primo
momento
«
totalmente
inutile
»
,
e
si
aggiunge
che
l
'
intervento
tedesco
è
riuscito
a
«
polverizzare
»
il
piano
alleato
di
espansione
in
Scandinavia
.
La
stessa
stampa
insiste
pure
nel
sottolineare
che
la
libertà
,
l
'
indipendenza
,
l
'
integrità
,
l
'
inviolabilità
e
la
pace
dei
paesi
scandinavi
sono
ora
più
che
mai
assicurate
,
ed
i
comunicati
ufficiali
trasmessi
per
radio
da
Berlino
precisano
che
le
misure
tedesche
sono
state
prese
«
esclusivamente
»
nell
'
interesse
dei
neutrali
minacciati
dalla
posa
di
mine
la
quale
secondo
la
dichiarazione
di
Goebbels
era
il
«
prologo
»
dell
'
occupazione
franco
-
inglese
della
Scandinavia
.
Berlino
promette
pure
la
pubblicazione
dei
documenti
che
illustrano
questo
piano
.
La
stampa
degli
Alleati
ha
preso
intonazione
dalla
definizione
fatta
da
Chamberlain
dell
'
impresa
tedesca
:
«
nuovo
e
crudele
atto
di
aggressione
che
si
ritorcerà
contro
la
Germania
e
che
ne
accelererà
la
sconfitta
finale
»
.
A
Londra
ed
a
Parigi
si
considera
la
denuncia
del
piano
alleato
di
aggressione
degli
Scandinavi
come
un
semplice
«
pretesto
»
per
imporre
con
le
armi
non
una
protezione
,
ma
un
controllo
.
Lo
stesso
governo
svedese
ha
negato
di
sentirsi
minacciato
,
dimostrando
di
preferire
,
in
tutti
i
casi
,
una
semplice
minaccia
dell
'
indipendenza
alla
perdita
effettiva
dell
'
indipendenza
,
un
semplice
piano
di
occupazione
all
'
effettiva
occupazione
.
I
giornali
inglesi
,
polemizzando
violentemente
contro
l
'
«
invasione
non
provocata
»
che
ha
non
garantita
ma
eliminata
la
neutralità
scandinava
trasformando
il
Nord
d
'
Europa
in
un
teatro
di
operazioni
,
chiedono
alla
Germania
perché
non
ha
difeso
la
civiltà
europea
anche
in
Finlandia
ove
esisteva
non
una
semplice
minaccia
della
neutralità
ma
un
'
aggressione
effettiva
.
Chamberlain
ha
cercato
di
dimostrare
che
la
spedizione
navale
della
Germania
era
stata
organizzata
ed
iniziata
prima
della
decisione
inglese
di
minare
i
mari
.
Narvik
sarebbe
stata
occupata
dagli
stessi
equipaggi
delle
navi
mercantili
tedesche
che
erano
armati
.
Anche
a
Parigi
,
protestando
contro
i
«
bombardamenti
di
tutela
»
delle
città
norvegesi
,
la
stampa
ha
chiesto
un
immediato
intervento
dell
'
esercito
alleato
.
Il
settimo
Consiglio
di
guerra
,
riunito
ieri
a
Londra
,
ha
deciso
di
dare
immediatamente
ai
nordici
il
massimo
aiuto
possibile
delle
forze
armate
anglo
-
francesi
.
I
primi
gravissimi
scontri
sono
già
avvenuti
,
e
da
stamane
ha
avuto
inizio
una
cronaca
di
guerra
particolarmente
drammatica
.
I
tecnici
inglesi
ritengono
che
l
'
impresa
tedesca
abbia
determinato
quell
'
allargamento
del
teatro
di
guerra
che
la
Germania
ha
sempre
considerato
come
parte
del
piano
degli
Alleati
,
ritenendo
tale
allargamento
utile
agli
Alleati
.
Questa
estensione
della
guerra
fu
sempre
considerata
pericolosa
dalla
Germania
che
cercò
di
evitare
d
'
essere
impegnata
su
due
fronti
.
Mentre
nei
sotterranei
delle
linee
renane
gli
eserciti
stanno
in
attesa
,
Londra
ritiene
estremamente
rischioso
per
la
Germania
il
trasportare
la
guerra
sul
mare
ove
è
considerevole
la
superiorità
delle
forze
degli
Alleati
.
Gli
stessi
rifornimenti
nordici
,
che
finora
erano
assicurati
alla
Germania
,
possono
diventare
problematici
dal
momento
dello
scoppio
della
guerra
nei
territori
dei
paesi
fornitori
.
Le
sorti
del
conflitto
in
corso
possono
dipendere
da
molti
imponderabili
.
In
genere
,
mentre
si
ritiene
difficile
variare
l
'
attuale
stato
di
cose
della
Danimarca
nella
quale
il
Reich
può
stabilire
una
poderosa
difesa
,
assai
incerta
appare
invece
la
sorte
del
conflitto
norvegese
che
sarà
deciso
non
solo
dalla
resistenza
della
Norvegia
e
dall
'
attacco
degli
Alleati
,
ma
anche
dall
'
atteggiamento
della
Svezia
e
soprattutto
dall
'
atteggiamento
della
Russia
.
Si
smentiscono
le
notizie
di
ultimatum
tedesco
a
Stoccolma
;
e
contraddittorie
sono
le
notizie
sulla
mobilitazione
svedese
.
Sembra
che
il
presidente
Hansson
abbia
dichiarata
la
neutralità
della
Svezia
,
e
si
aggiunge
pure
che
il
governo
,
il
quale
ha
nominato
una
commissione
per
trattare
con
la
Germania
,
si
opporrebbe
ad
ogni
tutela
e
ad
ogni
passaggio
.
Circa
l
'
atteggiamento
sovietico
si
ha
notizia
solo
del
lungo
colloquio
fra
Molotov
e
l
'
ambasciatore
tedesco
a
Mosca
.
Anche
l
'
Olanda
ed
il
Belgio
,
prendono
varie
misure
precauzionali
,
riaffermano
il
loro
proposito
di
opporsi
alla
tutela
ed
ai
passaggi
di
truppe
straniere
.
Quantunque
il
colpo
di
scena
di
ieri
abbia
messo
in
moto
molte
forze
che
agiranno
sulla
situazione
,
ormai
solo
il
confronto
fra
le
forze
armate
dei
belligeranti
potrà
decidere
le
sorti
della
Scandinavia
.
StampaQuotidiana ,
Oaxaca
(
Messico
)
-
I
poveri
più
poveri
del
Messico
si
sono
dati
appuntamento
a
Cuilapan
,
a
quindici
chilometri
da
Oaxaca
,
nella
parte
sud
orientale
del
Paese
,
per
vedere
il
Papa
.
Si
prevede
una
folla
spaventosa
,
chi
dice
trecentomila
,
chi
pronostica
,
in
base
a
chissà
quali
conteggi
,
mezzo
milione
.
Saranno
quasi
tutti
indigeni
,
dello
Stato
di
Oaxaca
e
di
altre
regioni
,
mixtechi
,
zapotechi
,
nahuati
e
tante
altre
razze
.
Insieme
parlano
sessantacinque
lingue
:
solo
il
20
per
cento
conosce
lo
spagnolo
.
In
comune
hanno
solo
una
cosa
:
la
fame
.
L
'
appuntamento
col
Papa
è
per
domani
,
davanti
all
'
antico
tempio
di
Cuilapan
;
ma
gli
indios
sono
già
in
viaggio
da
giorni
,
vengono
giù
dalla
Sierra
con
autobus
scassati
o
su
camion
abitualmente
adibiti
al
trasporto
del
bestiame
o
d
'
ogni
tipo
di
merce
.
Questa
sera
,
lo
spazio
sabbioso
davanti
e
al
lato
del
tempio
sarà
tutto
occupato
.
Trascorreranno
la
notte
per
terra
,
avvolti
nei
loro
stracci
tribali
:
ci
sono
abituati
.
E
poi
,
da
queste
parti
,
in
questo
periodo
dell
'
anno
,
la
notte
è
dolce
,
c
'
è
solo
un
po
'
di
fresco
nelle
prime
ore
del
mattino
.
Nelle
regioni
di
Oaxaca
ci
sono
un
milione
e
quattrocentomila
indigeni
,
quasi
tutti
cattolici
.
Le
chiese
,
in
un
territorio
di
novantamila
chilometri
quadrati
,
sono
millequattrocentoventicinque
:
ne
trovi
almeno
un
paio
anche
nel
pueblo
più
piccolo
e
miserabile
dove
non
arriva
né
la
luce
né
l
'
acqua
né
qualcosa
che
assomigli
ad
una
vera
strada
.
"
È
gente
molto
religiosa
"
,
dice
l
'
arcivescovo
di
Oaxaca
,
Bartolomè
Carrasco
Briseño
,
"
molto
umile
,
molto
buona
,
molto
attaccata
alla
Chiesa
.
Certo
dobbiamo
continuare
nella
nostra
opera
di
evangelizzazione
che
è
stata
interrotta
da
varie
ragioni
storiche
.
Le
difficoltà
sono
molte
,
c
'
è
l
'
ostacolo
della
lingua
,
per
cui
i
miei
sacerdoti
si
vedono
costretti
a
imparare
questo
o
quell
'
idioma
"
.
Sfiducia
e
fatalismo
Ma
la
difficoltà
più
grave
non
è
questa
.
"
Secondo
me
"
,
dice
il
prelato
,
"
essa
va
individuata
in
quella
specie
di
sfiducia
,
di
fatalismo
,
di
mancanza
di
speranza
,
che
finisce
per
colpire
ogni
indio
.
Si
rassegnano
,
si
danno
per
vinti
.
Gli
manca
la
volontà
,
non
fanno
nulla
o
quasi
per
uscire
dallo
stato
di
frustrazione
e
prostrazione
in
cui
si
trovano
.
Anche
la
Chiesa
ha
,
in
questo
,
la
sua
parte
di
responsabilità
e
di
colpa
,
come
ce
l
'
ha
il
governo
.
Non
è
stato
fatto
abbastanza
per
strappare
queste
tribù
dall
'
isolamento
fisico
e
morale
in
cui
si
trovano
,
per
sottrarle
ad
una
emarginazione
così
totale
e
spietata
"
.
Monsignor
Carrasco
Briseño
è
un
uomo
minuto
,
un
po
'
curvo
,
indossa
una
tonaca
bianca
,
parla
sottovoce
,
bisbiglia
:
"
È
gente
"
,
dice
,
"
molto
legata
alla
propria
identità
etnica
,
molto
fiera
.
Quindi
occorre
andar
piano
coi
programmi
educativi
.
L
'
obiettivo
non
deve
essere
quello
di
un
'
integrazione
violenta
e
ad
ogni
costo
delle
culture
indigene
con
la
cultura
nazionale
.
Così
facendo
si
distruggono
quei
valori
che
danno
un
senso
alla
loro
vita
.
Sul
piano
sociale
,
poi
,
la
situazione
è
disperata
.
È
gente
che
vive
nella
miseria
più
nera
.
Lo
sanno
i
miei
centosettanta
sacerdoti
che
sgarrettano
su
per
la
montagna
per
portare
un
po
'
di
conforto
a
questa
umanità
emarginata
da
tutto
e
da
tutti
"
.
Per
vederla
un
po
'
da
vicino
,
questa
umanità
,
prendiamo
un
autobus
sgangherato
che
da
Oaxaca
si
inerpica
su
per
la
montagna
,
serpeggiando
,
per
scendere
poi
sulla
costa
del
Pacifico
.
È
pieno
di
campesinos
indigeni
,
neri
e
taciturni
.
Una
donna
,
meno
vecchia
di
quel
che
sembra
,
allatta
un
bambino
.
Senti
l
'
odore
di
stracci
antichi
,
mai
lavati
,
il
profumo
della
miseria
stratificata
.
È
una
bellissima
sera
,
se
allunghi
la
mano
fuori
dal
finestrino
afferri
la
coda
dell
'
Orsa
,
tanto
il
cielo
è
vicino
.
Ci
fermiamo
a
Tlaxiaco
,
dopo
quattro
ore
e
mezzo
di
strada
.
Un
grosso
pueblo
,
nove
-
diecimila
abitanti
.
Case
basse
,
una
volta
bianche
,
i
muri
scrostati
;
la
strada
principale
sconessa
,
tutta
buche
,
i
cani
che
languono
sul
marciapiede
.
Gruppi
di
poveracci
dormono
sotto
i
portici
,
la
testa
sul
giornale
.
Il
mattino
dopo
,
alle
sette
,
comincia
l
'
attività
al
mercato
coperto
.
Montagne
di
frutta
sui
tavolacci
,
c
'
è
sentore
di
minestra
di
fagioli
con
chili
,
qualcuno
si
scalda
con
una
tazza
di
pulque
,
brandelli
di
carne
pendono
dagli
uncini
da
chissà
quanti
giorni
.
La
bistecca
qui
è
un
genere
proibito
.
L
'
appuntamento
col
parroco
,
padre
Esteban
Sanchez
,
è
dopo
la
messa
,
nel
convento
domenicano
adiacente
alla
chiesa
.
Novanta
indios
(
giovani
e
vecchi
)
stanno
facendo
un
ritiro
spirituale
da
tre
giorni
.
Girano
in
fila
sotto
il
porticato
cantando
un
inno
in
spagnolo
con
dubbia
intonazione
,
poi
,
sempre
salmodiando
,
infilano
la
porta
del
refettorio
per
la
prima
colazione
.
Viene
il
dubbio
che
il
fine
ultimo
di
tanta
devozione
sia
proprio
lì
.
Crocette
sulla
schedina
"
Oggi
è
l
'
ultimo
giorno
"
,
dice
padre
Esteban
,
"
domani
torneranno
alle
loro
case
.
In
questi
tre
giorni
hanno
avuto
dei
pasti
regolari
,
mattino
,
pomeriggio
e
sera
.
Hanno
dormito
in
un
letto
.
Quel
che
noi
preti
cerchiamo
di
fare
è
di
svegliare
la
loro
coscienza
:
vogliamo
che
si
rendano
conto
della
loro
dignità
di
uomini
e
di
cittadini
.
Vogliamo
che
capiscano
che
sono
stati
sempre
sfruttati
.
Gli
insegniamo
che
Cristo
era
oppresso
come
loro
e
che
si
oppose
alla
casta
sacerdotale
del
tempo
.
Il
governo
non
fa
niente
per
loro
.
Il
partito
al
governo
,
il
PRI
(
Partido
Revolucionario
Istitutional
)
,
non
fa
niente
per
loro
,
salvo
caricarli
sui
camion
e
portarli
a
votare
.
E
con
le
loro
crocette
sulla
schedina
,
questi
poveracci
di
cittadini
messicani
continuano
ad
eleggere
delle
persone
che
continueranno
a
non
far
niente
per
loro
"
.
A
Tlaxiaco
c
'
è
una
fabbrica
di
tubi
di
cemento
e
il
salario
medio
di
chi
vi
lavora
si
aggira
sulle
millecinquecento
lire
al
giorno
:
che
qui
è
discreto
.
Ma
per
chi
lavora
i
campi
l
'
esistenza
è
grama
:
"
E
allora
"
,
dice
il
parroco
,
"
quando
lo
stomaco
urla
per
la
fame
,
questa
povera
gente
,
se
ha
un
soldo
,
lo
investe
nella
bottiglia
.
Si
scolano
l
'
aguardiente
che
ti
brucia
la
gola
e
il
cervello
e
che
è
alla
fine
la
loro
droga
:
una
droga
a
basso
costo
.
Anche
nelle
feste
religiose
finiscono
con
l
'
ubriacarsi
e
dopo
la
fugace
euforia
si
trovano
ancora
più
poveri
,
più
tristi
e
più
soli
.
I
fabbricanti
di
acquavite
si
arricchiscono
alle
loro
spalle
,
sulla
loro
miseria
.
Il
governo
fa
qualche
cosa
,
gli
ha
fatto
qualche
strada
:
ma
a
che
serve
?
Serve
ai
fabbricanti
di
aguardiente
che
hanno
aumentato
i
loro
profitti
.
Anche
le
somme
che
vengono
talvolta
stanziate
a
favore
delle
comunità
indigene
finiscono
per
arrestarsi
nelle
mani
dei
burocrati
"
.
Se
il
Papa
volesse
vedere
com
'
è
fatta
la
miseria
degli
indios
dovrebbe
prendere
ad
Oaxaca
lo
sgangherato
autobus
di
"
secunda
clase
"
e
spingersi
oltre
Tlaxiaco
,
nel
villaggio
di
Cuquila
,
un
gruppetto
di
case
o
capanne
abitate
da
una
comunità
mixteca
.
È
per
lo
più
gente
che
non
si
è
mai
mossa
da
qui
,
contadini
che
campano
su
un
fazzoletto
di
terra
arida
,
con
un
po
'
di
mais
,
qualche
pollo
,
qualche
maiale
,
un
'
oca
,
un
tacchino
.
Entriamo
nella
casa
di
Dario
Ortiz
,
57
anni
,
sposato
,
tre
figlie
.
Sua
moglie
sta
facendo
una
tortilla
di
mais
con
un
matterello
di
pietra
:
poi
la
mette
in
un
cesto
e
la
offre
all
'
ospite
.
"
Qui
si
vive
male
"
,
dice
il
padrone
di
casa
,
"
la
terra
non
è
buena
,
non
produce
niente
.
Se
uno
riesce
a
farsi
dieci
pesos
al
giorno
è
fortunato
.
No
,
io
no
,
io
non
guadagno
tanto
.
Dobbiamo
accontentarci
di
tortilla
e
di
questi
fhjolitos
,
di
questi
fagiolini
.
La
carne
,
qualche
volta
.
Il
latte
,
mai
.
Una
volta
avevo
la
luce
,
ma
poi
me
l
'
hanno
tagliata
perché
non
riuscivo
a
pagare
il
canone
.
Questo
pueblo
è
molto
triste
perché
il
governo
non
ci
dà
nessun
aiuto
"
.
La
figlia
più
giovane
di
Dario
Ortiz
ha
16
anni
,
si
chiama
Juanita
,
è
graziosa
,
parla
mixteco
oltre
che
spagnolo
,
non
è
mai
uscita
da
Cuquila
:
"
Non
mi
annoio
"
,
ci
assicura
,
"
sono
nata
qui
,
qui
sono
felice
.
La
comida
è
scarsa
ma
va
bene
lo
stesso
.
Un
giorno
mi
sposerò
con
uno
di
qui
.
Non
ho
mai
visto
la
televisione
,
è
bella
?
"
.
Enrique
Cruz
ha
80
anni
,
vive
in
una
capanna
di
legno
col
figlio
,
la
nuora
e
tre
nipotini
.
"
Il
governo
non
fa
niente
per
noi
"
,
si
lamenta
,
"
e
così
ho
passato
una
vita
di
stenti
.
Non
c
'
è
luce
,
per
l
'
acqua
andiamo
al
pozzo
,
ma
è
scarsa
.
Adesso
sono
vecchio
e
malato
:
ma
qui
se
uno
s
'
ammala
muore
.
Nessuno
ha
i
soldi
per
le
medicine
o
per
l
'
ospedale
"
.
Dormono
tutti
per
terra
,
su
logore
stuoie
.
Hanno
un
maiale
,
qualche
pollo
,
ma
non
li
mangiano
,
li
portano
al
mercato
.
Enrique
Cruz
non
si
ricorda
più
che
sapore
abbia
la
carne
:
"
Qualcuno
"
,
dice
,
"
quando
ha
qualche
soldo
,
manda
giù
un
po
'
di
alcool
,
io
no
,
sono
cristiano
,
sono
rassegnato
alla
mia
miseria
e
adesso
aspetto
soltanto
l
'
ora
di
morire
"
.
Si
toglie
dalla
testa
un
cascame
di
paglia
che
una
volta
era
un
sombrero
e
si
guarda
intorno
con
gli
occhi
piccoli
e
impiastricciati
:
dice
che
andrebbe
volentieri
a
Oaxaca
a
vedere
il
Papa
,
ma
non
ha
gli
ottanta
pesos
(
3400
lire
circa
)
per
pagare
il
camion
.
Neanche
Epiphanio
Santiago
,
che
fa
orci
e
pentole
di
creta
e
argilla
per
venderle
al
mercato
di
Tlaxiaco
,
ha
gli
ottanta
pesos
per
andare
dal
Papa
.
"
Una
somma
simile
non
ce
l
'
ho
"
,
ammette
,
"
questo
mestiere
non
mi
basta
per
vivere
.
Ho
quattro
figli
e
non
c
'
è
da
mangiare
.
Non
mangiamo
mai
carne
,
né
uova
,
né
latte
.
Si
va
avanti
a
tortilla
e
fagioli
,
e
a
frutta
che
anche
questa
terra
così
avara
riesce
a
produrre
.
Una
volta
,
quand
'
ero
più
giovane
,
sono
stato
a
Vera
Cruz
a
tagliare
la
canna
da
zucchero
.
Dieci
anni
fa
.
Mi
davano
sette
pesos
per
tonnellata
"
.
Da
Cuquila
nessun
indio
mixteco
scenderà
al
piano
a
vedere
il
Papa
.
I
loro
fratelli
in
sangue
e
in
miseria
,
che
,
più
fortunati
,
potranno
raggiungere
il
tempio
di
Cuilapan
,
presenteranno
a
Giovanni
Paolo
II
un
'
"
orazione
"
in
cui
vengono
denunciati
i
mali
della
loro
miserabile
vita
:
il
basso
prezzo
dei
loro
prodotti
,
l
'
alcoolismo
(
talvolta
promosso
dallo
stesso
governo
)
,
l
'
oppressione
politica
,
la
prostituzione
,
la
disoccupazione
,
l
'
ingiustizia
delle
autorità
che
si
vendono
ai
ricchi
,
i
cacicchi
che
li
sfruttano
,
la
mancanza
di
scuole
,
strade
,
assistenza
medica
,
le
promesse
non
mantenute
del
governo
.
È
la
carta
d
'
identità
degli
indigeni
di
Oaxaca
,
dei
morti
di
fame
del
Messico
.
A
Cuquila
Karol
Wojtyla
dovrebbe
andare
:
a
far
visita
al
vecchio
Enrique
Cruz
.
Il
quale
,
quando
gli
chiedi
chi
sia
,
cosa
rappresenti
per
lui
il
Papa
,
ti
risponde
,
candidamente
:
"
Pues
,
es
como
Dios
"
,
è
come
Dio
.
StampaQuotidiana ,
Sia
l
'
uno
che
l
'
altro
belligerante
ammettono
che
i
recenti
avvenimenti
scandinavi
sono
destinati
ad
influenzare
profondamente
la
politica
dei
neutrali
,
e
specialmente
di
quei
neutrali
che
confinano
con
la
Germania
.
Secondo
gli
inglesi
,
l
'
occupazione
tedesca
della
Norvegia
ha
ulteriormente
scosso
la
sicurezza
dell
'
Olanda
,
del
Belgio
e
della
Svizzera
.
Secondo
i
tedeschi
,
l
'
insuccesso
alleato
in
Norvegia
ha
scosso
la
fiducia
nelle
garanzie
anglo
-
francesi
a
favore
dei
neutrali
.
(
I
neutrali
garantiti
sono
attualmente
solo
la
Romania
,
la
Grecia
e
la
Turchia
)
.
Il
punto
di
vista
inglese
sulla
sicurezza
dei
neutrali
(
dopo
i
recenti
fatti
)
è
stato
prospettato
da
Chamberlain
nelle
sue
dichiarazioni
ai
Comuni
.
L
'
Inghilterra
e
la
Francia
sottolineando
il
fatto
che
nessun
paese
neutrale
è
stato
attaccato
dagli
Alleati
i
quali
intervennero
in
Norvegia
solo
dopo
l
'
inizio
dell
'
occupazione
tedesca
dichiarano
che
il
principio
della
loro
politica
nei
confronti
dei
neutri
resta
immutato
:
«
rispetto
della
sovranità
e
dell
'
indipendenza
degli
altri
Stati
;
nessuna
difesa
dei
neutri
,
loro
malgrado
»
.
Questo
principio
,
ribadito
da
Chamberlain
,
mira
a
caratterizzare
la
politica
anglo
-
francese
di
fronte
alla
neutralità
,
e
mira
pure
a
distinguerla
da
altre
politiche
.
L
'
Inghilterra
aveva
preparato
truppe
destinate
ad
un
eventuale
sbarco
in
Norvegia
,
ma
,
come
precisò
lo
stesso
Chamberlain
,
«
le
istruzioni
date
ai
comandi
di
queste
forze
prevedevano
che
l
'
occupazione
fosse
iniziata
solo
in
due
casi
:
se
vi
era
un
esplicito
invito
da
parte
dell
'
autorità
norvegese
;
se
la
neutralità
norvegese
fosse
stata
violata
»
.
La
stampa
inglese
ora
rimprovera
alla
stampa
tedesca
di
polemizzare
con
l
'
Inghilterra
trascurando
di
tener
presenti
queste
specifiche
condizioni
sulle
quali
ha
insistito
Chamberlain
e
,
conseguentemente
,
figurando
l
'
occupazione
della
Norvegia
come
una
gara
a
chi
arriva
primo
.
Fu
il
rispetto
di
queste
due
condizioni
(
alle
quali
è
costretto
subordinare
ogni
intervento
chi
intende
rispettare
il
principio
della
neutralità
)
che
attardò
l
'
intervento
alleato
e
che
,
in
parte
,
ne
provocò
l
'
insuccesso
.
Considerando
questa
recente
esperienza
,
gli
Alleati
ora
ammoniscono
i
neutrali
a
non
lasciarsi
cogliere
di
sorpresa
e
a
non
chiedere
aiuti
troppo
tardi
,
quando
gli
aiuti
hanno
scarsa
possibilità
di
successo
.
«
I
neutri
scrive
il
"
Times
"
non
vogliono
chiamarci
in
tempo
,
e
criticano
poi
la
nostra
lentezza
»
.
Lo
stesso
giornale
ritiene
che
,
se
gli
scandinavi
avessero
accettata
l
'
alleanza
difensiva
offerta
dagli
Alleati
,
la
situazione
nordica
sarebbe
ora
diversa
.
Per
la
Germania
,
invece
,
l
'
ammaestramento
che
i
neutrali
possano
ricevere
dai
recenti
avvenimenti
è
di
natura
diversa
.
Partendo
dal
principio
che
considera
permessa
una
protezione
anche
se
non
richiesta
,
la
stampa
tedesca
indica
ai
paesi
neutrali
la
diversa
sorte
della
Danimarca
e
della
Norvegia
.
Il
primo
paese
ha
subìto
senza
resistenza
l
'
occupazione
tedesca
,
ed
ha
quindi
evitata
la
guerra
;
il
secondo
paese
ha
voluto
resistere
ed
ha
pure
chiamato
l
'
aiuto
degli
Alleati
.
Questa
resistenza
è
crollata
sotto
il
peso
delle
forze
militari
della
Germania
:
tutta
la
Norvegia
è
stata
insanguinata
,
e
molte
città
norvegesi
sono
ridotte
a
macerie
fumanti
.
La
campagna
di
Norvegia
viene
quindi
considerata
come
un
triste
monito
per
chi
tenta
difendere
la
propria
patria
e
per
chi
chiede
l
'
inefficace
aiuto
degli
Alleati
nella
speranza
di
rinforzare
tale
difesa
.
Di
fronte
a
questo
duplice
ordine
di
deduzioni
che
gli
alleati
ed
i
tedeschi
traggono
dalla
recente
esperienza
nei
confronti
della
politica
dei
neutrali
,
è
importante
notare
alcune
reazioni
dei
paesi
neutrali
più
esposti
ai
pericoli
della
tormenta
.
Olanda
.
Il
presidente
del
Consiglio
De
Geer
ha
tenuto
,
sabato
scorso
,
un
importante
discorso
alla
Camera
olandese
.
Secondo
De
Geer
,
i
recenti
avvenimenti
non
hanno
per
nulla
influito
sulla
politica
di
neutralità
dell
'
Olanda
.
Anche
se
l
'
esperienza
norvegese
dimostra
come
si
debba
pagare
a
caro
prezzo
la
difesa
della
patria
,
l
'
Olanda
è
più
che
mai
decisa
ad
opporsi
con
le
armi
ad
ogni
tentativo
:
costi
quello
che
costi
.
Il
presidente
del
Consiglio
ha
criticato
quei
nazionalisti
olandesi
che
,
per
le
loro
simpatie
con
movimenti
stranieri
,
assumono
atteggiamenti
che
possono
suscitare
sospetti
sulla
politica
di
neutralità
dell
'
Olanda
e
sui
propositi
olandesi
di
resistere
a
qualsiasi
tentativo
di
violazione
territoriale
.
Per
porre
riparo
a
questi
pericoli
,
e
per
riconfermare
la
sua
volontà
di
assoluta
resistenza
ad
ogni
pressione
straniera
,
il
governo
olandese
ha
deciso
,
negli
ultimi
giorni
,
vari
arresti
.
Anche
van
Tonninger
,
deputato
nazionalsocialista
e
direttore
dell
'
organo
nazista
«
National
Dagblat
»
,
è
stato
arrestato
.
Tali
misure
mirano
ad
impedire
dopo
la
grave
dichiarazione
di
Mussert
non
solo
che
vi
siano
dei
dubbi
sui
propositi
di
neutralità
dell
'
Olanda
,
ma
anche
che
si
sfrutti
l
'
azione
di
irresponsabili
gruppi
politici
(
disposti
ad
accettare
protezioni
straniere
)
per
far
credere
che
il
governo
olandese
,
unico
e
legittimo
interprete
della
volontà
nazionale
,
non
sia
pronto
a
respingere
con
ogni
mezzo
le
ingerenze
e
la
protezione
incompatibili
con
la
politica
di
neutralità
e
indipendenza
.
Belgio
.
Il
ministro
degli
Esteri
Spaak
ha
parlato
giovedì
scorso
ad
Anversa
,
e
il
presidente
del
Consiglio
Pierlot
ha
tenuto
ieri
un
discorso
a
Bruxelles
.
Spaak
ha
detto
:
siamo
pronti
a
difenderci
,
e
non
si
deve
dimenticare
che
le
forze
del
Belgio
del
1940
non
sono
le
forze
del
Belgio
del
1914
.
La
recente
esperienza
scandinava
ha
dimostrato
quanti
siano
i
pericoli
che
minacciano
la
neutralità
,
ed
ha
insegnato
che
i
paesi
neutrali
devono
essere
vigili
nella
difesa
della
loro
indipendenza
.
Il
presidente
Pierlot
,
in
un
discorso
di
commemorazione
della
Rerum
Novarum
(
definita
«
la
grande
carta
sociale
del
Cattolicesimo
»
)
ha
dichiarato
che
i
belgi
,
oggi
più
che
mai
,
sono
pronti
a
qualsiasi
sacrificio
perché
la
loro
patria
resti
«
grande
e
libera
»
.
Il
Belgio
è
difeso
,
ha
soggiunto
Pierlot
,
e
la
volontà
del
governo
di
tenere
fermo
alla
politica
di
neutralità
e
di
indipendenza
è
più
che
mai
decisa
ed
incrollabile
.
Svizzera
.
Nessuna
dichiarazione
ufficiale
è
stata
fatta
da
parte
svizzera
dopo
i
recenti
fatti
scandinavi
.
Però
,
tali
fatti
sono
ampiamente
commentati
dalla
stampa
elvetica
.
I
giornali
svizzeri
(
sia
di
lingua
francese
che
di
lingua
tedesca
)
hanno
manifestata
la
loro
solidarietà
con
la
Norvegia
che
ha
difeso
con
le
armi
la
sua
indipendenza
violata
.
Si
sottolinea
che
non
diverso
sarebbe
l
'
atteggiamento
della
Svizzera
qualora
questo
paese
si
dovesse
trovare
in
una
situazione
analoga
.
Il
«
Journal
de
Genève
»
,
facendo
un
bilancio
del
conflitto
norvegese
,
osserva
:
«
Nel
1914
il
Belgio
fu
travolto
in
maniera
più
completa
di
quanto
non
lo
sia
oggi
la
Norvegia
.
Basta
ricordare
Zeebruge
base
di
sottomarini
tedeschi
contro
l
'
Inghilterra
.
Niente
di
uguale
vi
è
ora
nel
Nord
.
Senza
dubbio
,
possono
essere
preziosi
per
le
navi
del
Reich
i
fiordi
occupati
a
nord
e
a
sud
di
Bergen
,
ma
i
fiordi
della
Norvegia
nordica
sono
nelle
mani
della
flotta
britannica
,
e
ciò
permette
di
fronteggiare
i
tentativi
nemici
di
compiere
incursioni
navali
sulla
Gran
Bretagna
.
In
sintesi
,
i
tedeschi
hanno
esteso
la
loro
ala
destra
nel
Nord
,
ma
l
'
estremo
Nord
ed
il
mare
sono
sotto
il
controllo
degli
Alleati
»
.
Lo
stesso
giornale
,
considerando
sentitamente
l
'
attuale
situazione
,
osserva
:
«
Resta
un
fatto
essenziale
:
Britannia
rules
the
waves
.
Sempre
,
nella
storia
militare
,
il
trionfo
finale
è
riservato
a
quel
belligerante
che
domina
sugli
oceani
.
Napoleone
stesso
non
ha
potuto
sottrarsi
a
questa
regola
:
padrone
della
maggior
parte
d
'
Europa
,
ha
finito
per
soccombere
.
Non
aveva
saputo
vincere
a
Trafalgar
»
.
Circa
lo
specifico
atteggiamento
della
Svizzera
,
la
stampa
elvetica
si
limita
a
ripetere
che
il
paese
è
armato
e
che
risponderà
con
le
armi
ad
ogni
tentativo
di
violare
la
neutralità
.
Questa
generale
riconferma
dei
propositi
di
resistenza
dei
neutrali
guarda
con
simpatia
all
'
esempio
,
sia
pur
sfortunato
,
della
Norvegia
,
e
non
all
'
esempio
della
Danimarca
.
È
facile
rilevare
che
le
molteplici
coincidenze
che
caratterizzarono
l
'
atteggiamento
dell
'
Olanda
,
del
Belgio
e
della
Svizzera
prima
dell
'
occupazione
della
Norvegia
,
trovano
ora
una
riconferma
dopo
il
recente
sviluppo
della
situazione
scandinava
.
StampaQuotidiana ,
Solo
l
'
imbecillità
umana
può
dare
il
senso
dell
'
infinito
.
Il
Saggio
Narravamo
,
or
è
un
anno
,
di
apparizioni
e
d
'
altri
eventi
celesti
di
cui
gli
Stati
Uniti
godono
il
privilegio
da
alcuni
anni
;
e
,
scettici
come
siamo
,
mettevamo
in
stretta
relazione
questi
fatti
del
cielo
americano
con
lo
sviluppo
preoccupante
della
pazzia
,
nel
paese
di
Eisenhower
,
desunto
dal
rapporto
presentato
nel
1952
dal
comitato
nazionale
per
la
sanità
mentale
in
America
alla
Commissione
delle
finanze
della
Camera
dei
rappresentanti
.
Ovvero
,
e
subordinatamente
,
derivavano
queste
apparizioni
da
disturbi
del
sistema
digestivo
,
i
quali
provocherebbero
macchie
dinanzi
agli
occhi
,
secondo
le
teorie
del
dottor
Edgar
Mauer
di
Los
Angeles
.
Da
un
anno
a
questa
parte
molti
avvenimenti
si
sono
accumulati
nel
cielo
sorprendente
e
meraviglioso
sotto
la
cui
cappa
vivono
i
concittadini
della
bionda
signora
Clara
Boothe
Luce
;
e
credo
sia
possibile
oggi
,
confermare
,
con
maggior
copia
di
dati
,
la
gravità
dei
casi
gastrici
o
mentali
che
affliggono
buona
parte
della
popolazione
statunitense
.
Ma
non
si
creda
che
i
dati
venuti
in
possesso
degli
osservatori
facenti
capo
al
Pentagono
,
siano
casi
di
nuove
apparizioni
.
No
.
Le
prime
apparizioni
in
massa
,
nel
cielo
americano
,
di
dischi
,
piatti
e
altre
cose
volanti
,
si
ebbero
al
momento
in
cui
il
celebre
Truman
iniziò
la
diplomazia
«
atomica
»
.
Bombe
atomiche
giù
e
dischi
e
altre
cose
volanti
su
,
e
le
cose
sarebbero
andate
a
meraviglia
.
Invece
,
le
cose
andarono
in
un
altro
modo
.
Così
che
nel
1950
,
all
'
epoca
della
gloriosa
aggressione
americana
contro
la
Corea
del
Nord
,
vi
fu
nel
cielo
statunitense
un
'
altra
calata
di
dischi
,
piatti
,
palloni
e
transatlantici
celesti
.
Una
robusta
guerra
in
Corea
,
qualche
migliaia
di
piatti
,
dischi
e
navi
volanti
in
cielo
,
e
le
cose
sarebbero
andate
a
meraviglia
.
Le
cose
,
invece
,
andarono
anche
stavolta
come
voi
sapete
.
Adesso
le
apparizioni
sono
meno
numerose
nel
cielo
americano
;
più
numerosi
sono
in
America
i
rapporti
,
i
libri
,
le
«
discussioni
»
sui
dischi
e
altre
cose
volanti
.
E
da
questo
materiale
vengono
fuori
notizie
raccapriccianti
.
Figuratevi
cosa
accadrebbe
se
il
Pentagono
permettesse
di
dire
tutto
quel
che
si
sa
sui
fenomeni
celesti
!
Esso
,
invece
,
ha
instaurato
una
rigorosa
censura
,
perché
il
popolo
americano
non
sia
preso
dal
panico
!
Bisogna
tenere
i
nervi
a
posto
!
Ciò
nonostante
i
libri
che
si
pubblicano
sulla
importante
questione
sono
impressionanti
e
impressionano
anche
noi
,
pur
così
scettici
come
siamo
.
Eh
,
sì
:
si
può
essere
scettici
quanto
si
vuole
,
ma
certi
fatti
ti
rendono
pensoso
!
Il
maggior
Donald
E
.
Keyhoe
,
uomo
di
casa
al
Pentagono
,
nel
suo
libro
famoso
I
dischi
volanti
esistono
,
afferma
di
sperare
che
le
sue
pagine
preparino
gli
americani
ad
affrontare
«
l
'
ultimo
atto
della
tragedia
»
.
Notate
la
calma
di
questo
ufficiale
dei
marines
,
sia
pure
di
riserva
.
C
'
era
in
corso
una
tragedia
,
una
tragedia
dei
'
dischi
,
assai
probabilmente
in
cinque
atti
,
come
si
conviene
,
e
noi
non
ne
sapevamo
nulla
?
E
ora
staremmo
all
'
ultimo
atto
!
In
che
consisterebbe
questa
«
tragedia
»
?
Amici
miei
,
tenete
su
il
morale
:
i
marziani
stanno
ormai
per
abbandonare
in
massa
il
loro
pianeta
divenuto
un
'
area
depressa
,
e
stanno
per
arrivare
sulla
terra
!
Altro
che
cavoli
!
A
quanto
sembra
,
qualche
marziano
è
già
arrivato
,
in
avanscoperta
.
È
tra
noi
.
Nell
'
anno
miracoloso
1950
,
che
doveva
segnare
l
'
inizio
della
gloriosa
aggressione
americana
alla
Corea
del
Nord
,
e
precisamente
nel
giugno
,
un
disco
volante
venne
colpito
dalla
contraerea
americana
(
solo
la
contraerea
americana
poteva
colpire
un
tal
disco
!
)
,
nella
località
Hamilton
,
in
California
.
Il
disco
scoppiò
(
e
cosa
doveva
fare
?
)
,
e
dal
disco
usci
un
piccolo
uomo
corazzato
.
Un
testimone
oculare
racconta
la
scena
.
Il
marziano
fu
colto
dalla
disperazione
,
si
rotolò
per
terra
,
strillò
,
pianse
,
fece
dei
capitomboli
.
La
piccola
avanguardia
marziana
,
piccolo
fétulo
,
strappava
le
viscere
,
a
vederlo
e
udirlo
.
Come
la
storia
sia
poi
andata
a
finire
non
si
sa
.
Queste
storie
di
dischi
ricordano
l
'
episodio
narrato
da
Franck
Scully
,
nel
suo
potente
libro
Cosa
nascondono
i
dischi
volanti
?
Questo
Scully
,
che
deve
essere
una
persona
assai
perspicace
,
stabilisce
una
stretta
parentela
tra
i
marziani
e
gli
angloamericani
.
Anzi
,
i
marziani
sarebbero
né
più
né
meno
che
angloamericani
emigrati
negli
spazi
stellari
,
in
un
tempo
che
non
sappiamo
;
ma
potrebbe
anche
darsi
che
gli
angloamericani
fossero
dei
marziani
spuntati
su
questa
terra
in
seguito
a
una
pioggia
di
semenza
celeste
,
dopo
il
diluvio
universale
.
Infatti
i
rottami
dei
tre
dischi
volanti
andati
a
sfracellarsi
presso
il
villaggio
di
Farmington
,
nel
Texas
,
sempre
nell
'
anno
coreano
,
avevano
una
particolarità
che
taglia
la
testa
al
toro
,
o
alla
vacca
:
tutte
le
misure
(
altezza
,
lunghezza
,
larghezza
)
rilevate
in
base
al
sistema
metrico
anglosassone
erano
multipli
di
nove
.
Lo
Scully
intuisce
da
questi
dati
la
relazione
stretta
,
la
parentela
fra
i
marziani
e
il
mondo
anglosassone
.
Infatti
nel
pianeta
Marte
si
adopera
il
sistema
di
misurazione
dei
piedi
e
dei
pollici
.
Chi
lo
avrebbe
potuto
pensare
!
Eppure
è
così
!
E
,
del
resto
,
i
marziani
hanno
una
naturale
predisposizione
per
la
lingua
inglese
.
Il
presidente
delle
radiotrasmissioni
di
una
zona
dello
Stato
del
Colorado
,
tale
Joseph
Roher
,
assicura
che
nel
1951
tre
dischi
volanti
furono
costretti
ad
atterrare
nello
Stato
del
Montana
.
Gli
occupanti
marziani
morirono
tutti
;
ma
uno
di
essi
sopravvisse
.
alto
novanta
centimetri
e
,
non
sappiamo
il
perché
,
fu
messo
in
una
incubatrice
per
assicurargli
la
vitalità
e
lo
sviluppo
.
Ora
questo
marzianello
studia
l
'
inglese
,
nello
Stato
del
Montana
;
ma
il
Pentagono
impedisce
di
diffondere
i
suoi
tratti
e
i
suoi
pensieri
,
per
impedire
che
il
panico
si
impossessi
della
popolazione
degli
Stati
Uniti
e
la
travolga
.
Questi
segreti
li
conoscono
solo
i
generali
del
Pentagono
e
pochi
altri
:
tutta
gente
che
non
ha
paura
!
In
questo
ambiente
scosso
da
pensieri
di
tragedia
cosmica
il
signor
Georgie
Adamski
,
americano
di
origine
polacca
e
astronomo
dilettante
,
ha
acceso
,
come
suol
dirsi
,
una
miccia
,
pubblicando
la
robusta
opera
:
I
dischi
volanti
atterrano
.
Non
ci
occupiamo
della
parte
storica
del
libro
,
dalla
quale
pur
si
apprende
che
fin
dal
1290
furono
avvistati
in
Inghilterra
dei
dischi
volanti
,
secondo
un
manoscritto
trovato
in
una
certa
abbazia
.
La
questione
seria
è
che
1'Adamski
ha
visto
nella
California
l
'
uomo
astrale
,
alle
12
e
mezzo
del
22
novembre
1952
.
Quest
'
uomo
era
...
una
donna
;
e
una
donna
mica
brutta
,
anzi
giovane
,
bella
,
bionda
,
eccetera
,
tutta
fatta
come
le
donne
di
San
Francisco
,
di
Mexico
e
di
Trastevere
.
I
due
si
dettero
la
mano
,
alla
maniera
mondana
,
si
fecero
delle
fotografie
,
si
fissarono
degli
appuntamenti
.
Per
di
più
l
'
Adamski
afferma
che
la
giovane
donna
bionda
in
pantaloni
a
scacchi
,
non
era
una
marziana
,
beni
una
venerea
,
e
non
vi
è
motivo
di
dubitarne
.
Ora
l
'
Adamski
è
stato
accusato
di
impostura
.
E
perché
non
sarebbero
impostori
anche
gli
altri
?
Il
tragico
vero
di
tutta
la
faccenda
è
la
diffusione
della
credulità
che
queste
sciocchezze
incontrano
in
vasti
strati
di
opinione
.
Ecco
,
forse
,
uno
dei
motivi
dello
sviluppo
della
criminalità
statunitense
.
A
esso
si
aggiunge
la
psicosi
atomica
.
Nel
settembre
scorso
,
una
mattina
,
mentre
molti
cittadini
erano
ancora
a
letto
,
le
sirene
annunciarono
a
New
York
,
col
loro
sinistro
ululo
,
un
attacco
aereo
atomico
.
Gli
altoparlanti
installati
nelle
strade
e
sulle
piazze
dissero
che
erano
state
sganciate
due
bombe
atomiche
.
La
circolazione
si
fermò
all
'
istante
.
Milioni
di
persone
,
in
preda
al
terrore
,
si
precipitarono
alla
ricerca
vana
di
un
rifugio
.
Un
bello
scherzo
,
in
verità
!
La
provvisorietà
estrema
della
vita
,
nell
'
imminenza
della
fine
del
mondo
,
per
un
motivo
o
per
l
'
altro
,
porta
alla
follia
,
al
crimine
,
al
delitto
.
Nei
primi
sei
mesi
del
1953
sono
stati
commessi
negli
Stati
Uniti
1.047.000
crimini
,
superandosi
del
2,5
per
cento
la
cifra
per
il
corrispondente
periodo
dell
'
anno
precedente
.
In
questi
sei
mesi
vi
è
stato
un
assassinio
,
o
aggressione
con
violenza
,
o
un
caso
di
violenza
carnale
,
o
un
tentato
omicidio
ogni
4
minuti
e
3
secondi
.
Ma
questi
non
sono
neppure
i
crimini
più
«
interessanti
»
.
Quello
che
caratterizza
l
'
America
astrale
,
stazione
dei
mondi
,
atomica
,
è
la
criminalità
organizzata
di
Stato
,
casi
bene
descritta
nel
suo
libro
Il
gangsterismo
in
America
dal
signor
Kefauver
.
Piace
,
per
il
raffronto
,
ricordare
le
parole
della
signora
Clara
Boothe
Luce
,
in
una
intervista
non
lontana
al
Corriere
della
sera
.
La
signora
loquace
,
più
loquace
del
papa
,
espresse
(
non
lo
ricordate
?
)
i
suoi
pensieri
sulle
«
povere
nazioni
»
al
di
là
della
«
cortina
di
ferro
»
.
«
Esse
sono
state
soggiogate
,
-
disse
la
soave
donna
,
-
derubate
di
una
gran
parte
di
quel
che
producono
,
decimate
nel
loro
potenziale
umano
e
,
soprattutto
,
private
dei
loro
diritti
umani
e
della
loro
dignità
umana
.
Ma
qui
in
Occidente
,
-
disse
ancora
la
degna
e
umana
donnetta
,
-
qui
in
Occidente
è
un
altro
mondo
!
»
E
la
signora
partì
per
la
Sicilia
,
non
già
a
odorare
i
fiori
delle
zagare
,
ma
per
aspirare
l
'
odor
del
petrolio
italiano
.
Non
vi
è
dubbio
che
questo
mondo
della
signora
Clara
è
un
altro
mondo
!
Chi
ne
dubita
?
Dov
'
è
,
nel
mondo
,
anche
solo
in
quello
che
chiamano
-
chissà
perché
-
occidentale
(
e
vi
comprendono
il
Giappone
e
l
'
Australia
)
,
dov
'
è
un
altro
paese
nel
quale
si
possano
dire
cretinerie
di
volume
e
in
quantità
pari
a
quelle
che
si
dicono
e
si
fanno
nel
paese
di
Mac
Carthy
?
Leggete
dunque
La
paura
della
libertà
di
F
.
Biddle
,
e
vi
troverete
di
fronte
ad
una
tal
mole
di
imbecillità
ammassata
,
da
darvi
il
senso
dell
'
infinito
.
Pur
tuttavia
,
queste
sono
cretinerie
pericolose
.
Giacché
se
la
signora
Clara
Boothe
Luce
può
scrivere
che
«
amare
è
come
sedere
sul
mozzo
della
ruota
del
tempo
»
(
ci
provi
,
cara
signora
,
si
segga
,
si
segga
,
e
si
faccia
fare
una
fotografia
!
)
,
questi
momenti
letterari
della
signora
non
hanno
conseguenze
,
se
sono
solamente
letterari
.
Ma
la
psicosi
bellica
toglie
la
libertà
agli
americani
e
mira
a
toglierla
a
tutti
i
popoli
.
E
tutto
questo
vasto
pubblicismo
di
avventure
interplanetarie
,
che
oggi
ha
persino
delle
riviste
e
dei
romanzi
,
mira
a
togliere
lo
spirito
critico
agli
uomini
e
farne
delle
povere
marionette
.
Dietro
a
questi
promontori
di
panico
e
di
viltà
civile
stanno
uomini
come
il
senatore
Waily
,
il
quale
insiste
sulla
necessità
(
?
)
di
una
guerra
preventiva
.
Stanno
i
membri
della
scellerata
associazione
Crociata
per
la
libertà
,
che
discutono
come
si
potrebbe
aggravare
la
situazione
internazionale
con
attentati
e
atti
di
sabotaggio
.
Sta
il
generale
Someiwell
(
consigliere
di
un
grande
trust
chimico
)
che
vuole
una
guerra
coi
gas
,
perché
più
economica
e
-
dice
lui
-
più
redditizia
.
Noi
siamo
certi
che
sorgeranno
nella
stessa
America
(
e
non
verranno
dalla
luna
)
gli
uomini
capaci
di
mettere
la
camicia
di
forza
ai
pazzi
,
ristabilire
l
'
ordine
nelle
idee
,
punire
i
furbi
e
sostituire
l
'
attuale
depravata
classe
dirigente
con
uomini
tratti
dal
grande
popolo
americano
.
StampaQuotidiana ,
Key
West
-
Al
bancone
dello
"
Sloppy
Joe
'
s
"
bar
,
all
'
angolo
tra
Duval
Street
e
Green
Street
,
incontro
Reymond
C
.
Vanyo
,
quarant
'
anni
,
pescatore
di
aragoste
e
d
'
altro
,
con
due
battelli
in
mare
e
un
Cessna
a
quattro
posti
per
sbrigare
gli
affari
a
Miami
.
Reymond
è
uno
dei
tanti
che
ha
scaricato
a
Key
West
barcate
di
profughi
cubani
.
Dice
:
"
Non
ci
ho
guadagnato
nulla
:
quanto
basta
per
le
spese
.
In
mare
,
con
la
pesca
,
guadagno
dai
settecento
agli
ottocento
dollari
al
giorno
.
Sono
andato
a
Mariel
-
Cuba
-
perché
m
'
interessava
.
M
'
interessa
ancora
.
Voglio
solo
vedere
come
finisce
la
cosa
"
.
Poi
,
sul
suo
aeroplanino
,
mi
porta
in
giro
sulle
Keys
,
più
sotto
vedo
la
stupenda
lingua
di
terra
che
dalle
coste
della
Florida
arriva
,
sbisciolando
come
un
'
anguilla
,
all
'
isola
di
Key
West
:
"
Non
è
il
posto
più
bello
del
mondo
?
"
,
chiede
.
Quattro
passi
più
in
là
,
al
"
Captain
Tony
'
s
saloon
"
,
trovi
un
'
altra
folla
che
ha
fatto
la
traversata
coi
profughi
.
Capitani
-
o
skippers
-
di
breve
o
lungo
corso
.
C
'
è
anche
una
donna
,
Vicki
Impallomeni
,
sui
trent
'
anni
,
bruna
e
bella
:
"
L
'
ho
fatto
per
i
soldi
"
,
dice
,
"
ho
guadagnato
duemila
dollari
.
Ma
non
è
del
tutto
vero
.
Con
la
pesca
,
avrei
preso
altrettanto
.
L
'
ho
fatto
per
il
mare
,
perché
mi
piace
il
mare
"
.
Tony
Terracino
,
quasi
settant
'
anni
(
o
più
?
)
,
ha
una
faccia
antica
di
navigatore
e
capelli
ricciuti
quasi
bianchi
.
Ti
ricorda
che
nel
'64
fece
una
spedizione
a
Cuba
e
che
,
su
quell
'
avventura
e
la
sua
picaresca
vita
,
è
stato
fatto
recentemente
un
film
"
Uccidi
Castro
"
.
Di
giorno
sta
in
mare
,
a
pescare
;
ma
la
sera
è
qui
nel
suo
saloon
.
Beve
champagne
con
una
coppia
di
sposi
novelli
e
balla
a
piedi
scalzi
con
le
molte
ragazze
sotto
i
venti
che
se
lo
avvinghiano
dicendo
Tony
amore
mio
.
Sono
tante
,
con
magliette
estive
e
gambe
da
tremila
e
una
notte
.
Il
capitano
è
soave
e
discreto
e
se
te
ne
presenta
una
dice
subito
:
"
La
mia
esposa
"
.
Poi
:
"
Vuoi
andare
all
'
Avana
da
Fidel
?
Ti
porto
io
figliuolo
,
ti
porto
io
"
.
È
sincero
,
ma
nella
notte
le
spose
hanno
avuto
il
sopravvento
.
Sarà
,
come
dicono
,
un
fenomeno
di
suggestione
letteraria
,
ma
tra
questi
skippers
che
vanno
e
vengono
da
Cuba
con
addosso
l
'
odore
di
mare
e
di
pesce
e
di
Caraibi
e
bevono
"
scotch
on
the
rocks
"
o
Bacardi
o
rum
giamaicano
o
solo
birra
spillata
a
novantacinque
cents
"
la
caña
"
ti
sembra
di
vedere
tanti
Harry
Morgan
di
Avere
e
non
avere
di
Hemingway
,
che
qui
lo
ha
scritto
a
metà
degli
anni
Trenta
e
qui
è
vissuto
con
la
seconda
moglie
Pauline
tra
il
'28
e
il
'40
,
pescando
bevendo
e
scrivendo
.
La
sua
casa
è
in
Whitehead
Street
,
al
907
.
Da
"
Sloppy
Joe
'
s
"
ci
arrivi
in
dieci
minuti
e
paghi
,
per
vederla
,
un
dollaro
e
cinquanta
.
Parte
della
sua
vita
è
rimasta
inchiodata
qui
per
l
'
eternità
:
mobili
,
libri
,
quadri
,
animali
e
pesci
imbalsamati
,
foto
degli
anni
eroici
in
Africa
con
la
preda
stecchita
e
il
fucile
ancora
fumante
.
Ma
anche
gli
anni
della
giovinezza
,
l
'
elmetto
di
quand
'
era
sul
fronte
italiano
nel
'17
a
guidare
l
'
ambulanza
e
una
foto
minuscola
,
conficcata
nell
'
angolo
di
una
più
grande
,
con
una
ragazza
bella
bionda
che
sorride
e
si
chiama
Agnes
:
l
'
infermiera
dell
'
ospedale
di
Milano
di
cui
Ernest
si
innamora
e
lascia
morire
nel
finale
di
Addio
alle
armi
.
"
Che
io
sappia
"
,
dice
la
guida
,
"
è
ancora
viva
,
nell
'
Arizona
"
.
Un
altro
scrittore
esule
americano
in
Europa
,
Dos
Passos
,
aveva
consigliato
Hemingway
a
prendersi
una
lunga
vacanza
a
Key
West
per
"
asciugarsi
le
ossa
"
inzuppate
dall
'
acqua
di
sette
autunni
e
inverni
parigini
.
Se
accetta
il
consiglio
,
è
anche
perché
qui
si
può
pescare
al
largo
,
nella
corrente
del
Golfo
,
ed
è
un
posto
di
case
di
legno
e
la
sera
,
da
"
Sloppy
Joe
'
s
"
non
si
parla
di
Flaubert
,
Maupassant
o
Proust
e
l
'
epica
omerica
è
quella
del
pescatore
che
rientra
col
suo
pesce
d
'
argento
,
arpionato
e
sconfitto
,
come
Santiago
de
Il
vecchio
e
il
mare
.
I
suoi
amici
,
a
Key
West
,
sono
Josie
Russell
-
Sloppy
Joe
per
gli
amici
-
padrone
di
un
peschereccio
e
del
bar
che
ancora
oggi
porta
il
suo
nome
,
morto
nel
'42;
il
proprietario
di
un
negozio
di
ferramenta
,
Charles
Thompson
,
scomparso
l
'
anno
scorso
,
che
lo
seguì
nei
safari
africani
;
e
il
capitano
Eddie
"
Bra
"
Baunders
che
lo
portò
a
pescare
nelle
Marquesas
,
trenta
miglia
ad
ovest
di
Key
West
.
Qui
ti
raccontano
che
Charles
Thompson
era
piuttosto
imbarazzato
quando
,
di
ritorno
dal
Kenia
e
dal
Tanganika
,
dovette
riferire
agli
amici
dello
"
Sloppy
Joe
'
s
"
,
per
scrupolo
storico
,
che
la
bestia
più
grossa
,
un
"
bull
kudu
"
(
un
'
antilope
gigante
)
l
'
aveva
abbattuta
lui
.
Vedo
la
stanza
dove
Hemingway
ha
lavorato
del
'28
al
'40
:
in
fondo
,
accanto
a
una
libreria
a
vetri
,
c
'
è
il
tavolino
rotondo
su
cui
ha
scritto
,
di
ritorno
dalla
Spagna
,
Per
chi
suona
la
campana
.
Ma
la
guida
mi
distoglie
frettolosamente
dalla
contemplazione
di
questa
sublime
fucina
poetica
per
portarmi
,
giù
sotto
,
ai
bordi
della
piscina
,
forse
la
prima
,
dice
,
che
mai
sia
stata
costruita
in
Florida
:
"
Dietro
questa
piscina
"
,
spiega
,
"
c
'
è
una
storia
curiosa
.
La
fece
costruire
Pauline
mentre
Ernest
era
in
Europa
per
seguire
come
corrispondente
la
guerra
civile
spagnola
.
Quando
,
al
ritorno
,
lo
scrittore
seppe
che
la
moglie
aveva
speso
,
per
quel
laghetto
artificiale
azzurro
,
ventimila
dollari
,
andò
su
tutte
le
furie
,
tolse
di
tasca
una
moneta
e
la
scagliò
per
terra
urlando
:
'
Questo
è
l
'
ultimo
centesimo
che
mi
resta
'
.
Pauline
non
si
scompose
.
Col
grande
'
sense
of
humour
'
di
cui
era
capace
,
lasciò
il
centesimo
dov
'
era
caduto
,
nel
patio
,
e
lì
lo
potete
ancora
vedere
oggi
,
sotto
quella
lastra
di
plastica
"
.
C
'
è
chi
lamenta
la
sopravvivenza
commerciale
e
il
mito
di
Hemingway
a
Key
West
:
le
magliette
con
la
faccia
di
"
papà
"
e
il
famoso
maglione
girocollo
,
le
foto
delle
sue
imprese
marinare
sui
muri
al
"
Tony
'
s
saloon
"
o
allo
"
Sloppy
Joe
'
s
"
,
e
tutto
il
resto
.
È
giusto
.
Uno
vorrebbe
sapere
veramente
com
'
era
allora
:
se
tutto
marciava
come
dice
la
Storia
.
E
scopri
,
girando
tra
le
case
di
legno
,
che
tutto
era
vero
,
che
Harry
Morgan
non
era
esistito
ma
Ernest
lo
aveva
trovato
e
visto
e
messo
dentro
le
sue
pagine
tra
un
viaggio
e
l
'
altro
nel
golfo
della
Florida
.
A
Key
West
ho
molto
cercato
Hemingway
.
La
vedova
di
Thompson
(
Lorine
)
era
fuori
,
altrove
.
Il
reverendo
Williams
,
amico
dello
scrittore
,
era
in
Georgia
.
Ma
ho
trovato
Toby
Bruce
,
70
anni
,
che
è
stato
il
suo
autista
dal
'28
,
il
suo
carpentiere
,
il
suo
meccanico
,
il
suo
tutto
.
Toby
sta
in
una
casa
che
è
un
giardino
e
lì
lo
incontro
.
È
minuto
,
gli
occhiali
,
chiazze
di
pelle
biancastra
in
faccia
e
sul
collo
,
una
voce
flautata
e
antica
.
È
stato
con
lui
dal
'28
alla
fine
.
"
L
'
ho
portato
in
giro
per
l
'
America
"
,
dice
,
"
almeno
otto
volte
.
Ho
messo
a
posto
la
sua
casa
,
a
Key
West
,
che
cadeva
a
pezzi
.
Mi
sono
occupato
del
suo
battello
,
'
Pilar
'
,
come
carpentiere
e
meccanico
.
Ho
lavorato
per
lui
e
con
lui
per
più
di
trent
'
anni
.
Un
grande
uomo
,
un
grande
amico
,
mi
chiamava
Tobs
"
.
Toby
lo
aveva
visto
per
la
prima
volta
in
Arkansas
;
e
ancora
adesso
ricorda
la
sua
grande
abilità
di
cacciatore
:
"
Potevano
essere
quaglie
"
,
dice
,
"
o
fagiani
o
pernici
;
aveva
una
mira
infallibile
:
e
pensare
che
soffriva
a
un
occhio
,
rimasto
ferito
in
un
incidente
di
caccia
"
.
Che
uomo
era
?
"
D
'
un
pezzo
.
Diceva
la
verità
e
voleva
che
gli
altri
facessero
altrettanto
.
Se
mentivi
,
era
finita
"
.
Come
lavorava
?
"
Si
alzava
presto
,
con
la
prima
luce
.
Si
metteva
subito
a
tavolino
.
La
giornata
buona
era
quando
riusciva
a
scrivere
settecento
parole
al
giorno
:
quella
cattiva
quando
ne
faceva
solo
trecento
.
Se
proprio
non
gli
andava
,
andavamo
a
pescare
,
magari
per
due
giorni
"
.
Il
pomeriggio
,
tardi
,
era
quasi
sempre
fuori
.
Beveva
con
la
cricca
che
è
stata
ormai
battezzata
la
"
Key
West
Mob
"
.
Ma
non
era
mai
,
a
quanto
si
dice
,
un
"
rummy
"
:
"
aveva
una
grande
capacità
per
l
'
alcool
"
,
dice
Bruce
:
"
nel
pomeriggio
beveva
scotch
,
la
sera
,
a
cena
,
vino
"
.
Bruce
ha
corretto
le
bozze
di
Per
chi
suona
la
campana
(
"
un
gran
bel
romanzo
,
ma
gli
preferisco
Addio
alle
armi
"
)
,
ha
conosciuto
le
donne
di
"
papà
"
,
è
andato
a
pescare
con
lui
nel
golfo
.
Ora
dice
:
"
Forse
non
capii
,
allora
,
che
era
un
genio
;
ma
se
mi
avesse
chiesto
di
gettarmi
in
un
burrone
,
lo
avrei
fatto
"
.
E
le
donne
?
"
Non
mi
è
mai
piaciuta
la
terza
moglie
,
Martha
Gellorn
.
Era
troppo
ambiziosa
.
Ma
neanche
lui
scherzava
.
Quando
gli
riferirono
che
Agnes
,
infermiera
dell
'
ospedale
di
Milano
che
lo
aveva
curato
,
stava
per
rientrare
negli
Stati
Uniti
,
lui
,
Ernest
,
mi
disse
:
'
Spero
che
si
rompa
una
gamba
sulla
scaletta
dell
'
aereo
'
.
Non
aveva
mai
digerito
il
fatto
che
Agnes
,
otto
anni
più
anziana
di
lui
,
lo
avesse
respinto
"
.
E
i
colleghi
?
Gli
scrittori
?
"
Non
ne
parlavamo
molto
"
,
dice
Bruce
,
"
ma
mi
ricordo
un
episodio
.
So
che
Hemingway
ammirava
molto
Faulkner
,
ma
aveva
poco
tempo
per
gli
altri
.
Una
volta
all
'
aeroporto
,
in
partenza
per
Nuova
York
,
ci
incontrammo
con
Tennessee
Williams
.
Ernest
non
ne
volle
sapere
.
Lo
steward
ci
informò
che
Williams
viaggiava
in
prima
classe
:
bene
,
disse
Hemingway
,
noi
viaggeremo
in
seconda
"
.
Key
West
non
è
cambiata
dai
tempi
di
Hemingway
(
che
se
ne
andò
nel
Quaranta
a
Cuba
)
,
il
mare
è
tale
e
quale
,
con
molti
battelli
all
'
orizzonte
,
per
via
dei
cubani
.
Toby
Bruce
è
rimasto
qui
,
la
casa
piacevolmente
invasa
da
piante
e
fiori
.
Gli
chiedo
come
,
quando
seppe
della
morte
di
Hemingway
,
che
cosa
provò
allora
.
Resta
un
minuto
senza
rispondere
.
Poi
:
"
Rimasi
addolorato
,
molto
addolorato
.
Quindi
pensai
:
è
bene
che
sia
così
.
Negli
ultimi
tempi
era
molto
turbato
mentalmente
.
Mi
aveva
anche
detto
,
più
volte
,
che
non
gli
sarebbe
piaciuto
diventare
un
vegetale
.
Agiva
in
maniera
strana
.
Più
di
una
volta
non
sapeva
che
tintura
mettersi
,
se
questa
o
quell
'
altra
;
e
cambiava
tre
volte
al
giorno
la
camicia
.
Ha
fatto
bene
,
ha
fatto
bene
.
Lo
dice
uno
che
gli
è
stato
amico
"
.
StampaQuotidiana ,
Oggi
ancora
,
nonostante
i
segni
in
qualche
modo
palesi
,
molti
han
l
'
aria
di
credere
che
nessuna
rivoluzione
è
avvenuta
in
Italia
.
Beata
innocenza
.
Tutto
il
vantato
e
dannosissimo
buon
senso
degli
italiani
,
il
loro
tradizionale
amor
del
quieto
vivere
,
il
loro
interessato
timore
dei
mutamenti
sostanziali
,
tutto
il
loro
spirito
classicamente
antirivoluzionario
,
sono
in
gioco
per
architettare
una
pacificatrice
mascheratura
della
Rivoluzione
d
'
ottobre
.
Questi
timorosi
italiani
,
che
son
poi
la
maggioranza
,
hanno
molti
rapporti
,
se
non
altro
scenici
,
col
disgraziatissimo
Amleto
,
principe
danese
assai
più
democratico
di
quel
che
non
si
creda
,
(
era
dunque
malato
d
'
anglofilia
,
asserisce
Jules
Laforgue
)
,
il
quale
sulla
terrazza
di
Elsinöre
,
all
'
apparizione
dello
spettro
del
padre
,
finge
sulle
prime
una
grande
noncuranza
,
quasi
non
creda
,
o
non
voglia
credere
per
opportunità
o
per
paura
,
a
ciò
che
gli
compare
dinanzi
.
Questa
apparente
noncuranza
degli
italiani
davanti
all
'
innegabile
realtà
della
rivoluzione
fascista
,
non
è
occasionale
,
ma
storicissima
.
È
un
segno
di
paura
.
È
un
modo
di
difesa
.
È
sopratutto
la
confessione
di
una
colpa
,
o
peccato
,
originale
.
Il
decantato
e
spregevolissimo
buon
senso
,
che
in
Italia
ha
sempre
avuto
valore
di
legge
maestra
e
di
norma
corrente
,
cerca
di
potersi
illudere
da
se
medesimo
per
non
essere
obbligato
,
da
un
momento
all
'
altro
,
ad
accorgersi
che
qualcosa
di
definitivo
è
avvenuto
in
Italia
e
che
qualche
mutamento
è
pur
visibile
e
sensibile
.
Il
torto
è
forse
da
imputarsi
più
a
noi
,
uomini
della
rivoluzione
,
che
agli
altri
.
Poiché
abbiamo
,
senza
dubbio
,
peccato
di
eccessiva
signorilità
!
Siamo
stati
troppo
cavallereschi
nei
riguardi
delle
maggioranze
costituzionali
,
liberali
,
democratiche
,
socialiste
,
popolari
,
(
ci
sia
consentito
di
adottare
,
a
ragion
veduta
,
una
terminologia
prettamente
parlamentare
all
'
intero
paese
)
,
quasi
che
la
nostra
rivoluzione
sia
stata
una
rivoluzione
di
palazzo
,
e
non
di
piazza
.
La
signorilità
usata
verso
i
nostri
nemici
è
stata
quanto
mai
antistorica
.
Ha
mostrato
,
è
vero
,
che
il
Fascismo
ha
«
attuato
»
,
esternandola
,
la
rivoluzione
nazionale
dopo
averla
preparata
e
compiuta
in
mille
modi
nella
coscienza
dei
singoli
e
delle
masse
,
che
la
marcia
su
Roma
è
stata
cioè
il
ritorno
trionfale
di
un
esercito
vittorioso
,
pacificato
nella
vittoria
,
da
una
guerra
combattuta
nelle
provincie
,
ma
ha
dato
a
vedere
altresì
che
non
esiste
negli
italiani
un
vero
e
proprio
spirito
rivoluzionario
.
Ha
mostrato
,
sia
detto
senza
tema
di
compromissioni
,
che
anche
la
rivoluzione
fascista
,
rivoluzione
potentemente
armata
,
dinamica
,
fatale
,
legittimata
da
cinquant
'
anni
di
comune
vigliaccheria
nazionale
,
ha
dovuto
scendere
a
concessioni
col
nemico
vinto
,
cioè
con
la
maggioranza
degli
italiani
.
È
stata
anch
'
essa
pietosa
e
cavalleresca
verso
il
nemico
vinto
,
turpemente
improprio
a
qualunque
spirito
rivoluzionario
.
Si
badi
però
che
se
l
'
esercito
delle
camicie
nere
è
entrato
in
Roma
per
la
Breccia
di
Porta
Pia
,
ciò
non
significa
che
la
Rivoluzione
fascista
abbia
a
dover
ripetere
gli
errori
del
settanta
.
Poiché
,
se
la
Breccia
ha
portato
al
governo
,
tanto
con
la
destra
quanto
con
la
sinistra
storiche
,
non
già
la
rivoluzione
del
1821
,
ma
l
'
«
antirisorgimento
»
(
che
fu
prima
borghese
,
liberale
e
democratico
e
da
ultimo
proletario
)
ciò
è
dovuto
sopratutto
alla
mancanza
di
un
«
eroe
»
tradizionale
e
tirannico
e
alla
plètora
di
quei
falsi
eroi
democratici
e
umanitari
,
romantici
e
puritani
,
che
Emerson
e
Carlyle
chiamavano
in
buona
fede
,
con
altra
intenzione
,
«
representative
men
»
,
uomini
rappresentativi
.
Tutti
quegli
italiani
«
boni
viri
»
i
quali
han
l
'
aria
di
credere
che
nessuna
rivoluzione
è
avvenuta
in
Italia
e
che
tutto
rientrerà
a
poco
a
poco
nel
cinquantenne
ordine
democratico
,
mostrano
di
sperare
che
Mussolini
sia
un
«
uomo
rappresentativo
»
e
che
abbia
a
ripetere
perciò
gli
errori
del
settanta
.
Mussolini
,
tuttavia
,
non
è
un
«
representative
men
»
,
poiché
è
storicamente
e
naturalmente
l
'
espressione
«
contraria
»
del
nostro
comune
spirito
nazionale
.
Egli
non
«
rappresenta
»
,
comanda
.
Agisce
per
virtù
e
per
volontà
propria
,
non
in
ragione
delle
qualità
,
difetti
e
possibilità
volitive
,
del
popolo
italiano
.
Non
è
il
prodotto
di
una
rivoluzione
,
ma
l
'
effetto
.
Quel
che
ha
costituito
la
maggior
debolezza
di
Napoleone
,
è
l
'
essere
stato
un
figliuolo
della
rivoluzione
.
Quel
che
costituisce
la
forza
di
Mussolini
è
l
'
essere
la
ragione
determinante
,
naturale
,
storica
e
politica
,
della
nostra
rivoluzione
.
La
forma
dittatoriale
del
suo
potere
non
può
essere
considerata
un
'
usurpazione
,
ma
sopratutto
la
forma
specifica
della
sua
natura
storica
e
politica
.
Né
si
può
concepire
in
forma
diversa
da
quella
che
è
,
senza
voler
disconoscere
ciò
che
di
legittimo
,
di
proprio
,
di
fatale
,
quasi
diremmo
,
ha
sempre
avuto
in
Italia
la
logica
rivoluzionaria
,
oggi
per
la
prima
volta
attuata
.
La
maschera
compiacente
con
la
quale
Mussolini
ha
coperto
il
viso
tragico
della
rivoluzione
di
ottobre
,
è
,
probabilmente
,
una
concessione
di
natura
politica
ch
'
egli
ha
voluto
fare
al
comodo
ottimismo
degli
italiani
,
e
non
soltanto
degli
italiani
.
È
un
riconoscimento
della
tradizione
antirivoluzionaria
del
nostro
comune
spirito
nazionale
.
È
un
segno
di
fede
,
di
forza
e
di
volontà
ottimista
,
non
di
debolezza
.
Ma
lasciamo
che
le
confraternite
effimere
e
timorose
,
liberali
e
democratiche
,
organicamente
antirivoluzionarie
,
s
'
illudano
che
nulla
è
mutato
in
Italia
e
che
tutto
rientrerà
a
poco
a
poco
nell
'
ordine
burocratico
della
democrazia
paesana
,
sudicia
democrazia
,
nemica
delle
proprie
grandezze
più
che
delle
altrui
,
avversa
al
nostro
destino
nazionale
più
che
al
destino
delle
nazioni
straniere
.
Lasciamo
che
la
gente
pacifica
e
dabbene
creda
nella
marcia
su
Roma
come
in
un
comodo
«
ricorso
storico
»
,
come
in
una
ripetizione
della
Breccia
di
Porta
Pia
:
lasciamo
che
i
fautori
dell
'
«
antirisorgimento
»
s
'
illudano
di
scorgere
nella
sorridente
maschera
posticcia
il
volto
vero
della
rivoluzione
fascista
,
e
possano
immaginarsi
in
tal
modo
che
il
tempo
delle
comodità
sia
prossimo
e
la
stagione
dei
pentimenti
,
dei
tradimenti
e
dei
ravvedimenti
sia
vicinissima
.
È
questo
un
giuoco
di
natura
politica
,
il
quale
può
senza
dubbio
giovare
agli
interessi
della
rivoluzione
fascista
,
cioè
dell
'
Italia
.
Tutte
le
rivoluzioni
hanno
avuto
simili
pause
di
attesa
e
di
preparazione
.
La
convenzione
.
C
'
è
ancora
qualche
probabilità
di
successo
oratorio
per
i
Mirabeau
di
questo
«
intermezzo
»
.
Purché
i
molti
Mirabeau
che
tuttora
si
nascondono
dietro
le
cattedre
rovesciate
,
cattedre
e
«
chaises
-
percées
»
,
abbian
l
'
animo
di
sostenere
lo
sguardo
fermo
e
impassibile
della
maschera
posticcia
messa
sul
viso
duro
della
rivoluzione
.
Forse
questo
«
secondo
tempo
»
sarà
straordinariamente
lungo
,
forse
sarà
più
breve
assai
di
quel
che
non
si
preveda
.
Noi
auguriamo
che
sia
breve
.
E
che
la
seconda
ondata
sopraggiunga
rapida
e
irresistibile
.
Tanto
è
grande
il
nostro
desiderio
,
la
nostra
speranza
,
la
nostra
fiducia
in
una
prossima
ripresa
rivoluzionaria
,
«
antiliberale
»
,
che
vorremmo
vedere
accrescere
e
consolidarsi
in
certe
confraternite
l
'
ottimismo
antirivoluzionario
,
perché
il
colpo
sia
più
duro
e
la
disillusione
più
sentita
.
Non
tutti
gli
italiani
hanno
diritto
all
'
ottimismo
.
Bisognerà
bene
che
entri
nel
cuore
di
certi
italiani
un
po
'
di
quella
meravigliosa
disperazione
,
senza
la
quale
a
nessuna
rivoluzione
è
possibile
compiere
intero
il
suo
ciclo
storico
e
mutarsi
da
fatto
particolare
in
fatto
generale
.
È
tempo
che
la
rivoluzione
fascista
assolva
il
suo
còmpito
nazionale
,
per
poter
quindi
attuare
la
sua
funzione
europea
.
Ma
questo
è
forse
un
voler
pretendere
troppo
da
certi
italiani
,
abituati
a
giudicare
il
tremendo
gioco
della
storia
dall
'
impossibilità
amorfa
delle
maschere
politiche
,
e
non
dal
viso
terribilmente
vivo
della
fatalità
rivoluzionaria
.
StampaQuotidiana ,
Mac
Carthy
è
sulla
via
di
Bonn
.
Me
ne
dispiace
.
In
uno
scritterello
di
due
anni
fa
predissi
l
'
arresto
di
questo
vuoto
personaggio
chiassoso
,
spaccone
e
pericoloso
,
vero
specimen
della
attuale
classe
dirigente
americana
.
Purtroppo
,
però
,
sino
a
ora
l
'
arresto
del
Mac
Carthy
non
è
avvenuto
,
sebbene
se
ne
sia
parlato
,
nei
mesi
scorsi
,
negli
Stati
Uniti
,
come
di
cosa
probabile
e
prossima
.
Si
tratta
,
forse
,
di
un
semplice
ritardo
?
Intanto
Mac
Carthy
è
sulla
via
di
Bonn
.
Si
dice
che
vada
a
concludere
una
indagine
sulla
«
penetrazione
del
comunismo
»
nell
'
Alta
commissione
americana
in
Germania
,
a
Bonn
,
a
Berlino
-
Ovest
,
a
Francoforte
sul
Meno
,
a
Monaco
di
Baviera
.
La
indagine
maccarthiana
in
Germania
fu
iniziata
l
'
anno
scorso
,
nel
,
mese
di
aprile
,
dagli
agenti
del
senatore
del
Wisconsin
,
signori
Roy
Cohn
e
David
Shine
.
Come
si
ricorderà
,
l
'
inizio
di
questa
indagine
fini
in
un
modo
che
parve
comico
ai
tedeschi
:
infatti
,
un
carnet
di
appunti
scomparve
dalla
tasca
di
uno
dei
due
indagatori
,
e
il
Cohn
e
lo
Shine
si
accusarono
scambievolmente
di
aver
consegnato
il
carnet
ai
comunisti
.
Ma
questi
signori
sono
due
giovani
nazisti
americani
di
buona
lega
,
se
si
può
dir
così
,
e
persero
il
carnet
in
una
notte
di
sbornia
,
tra
bottiglie
di
whisky
e
garçons
de
joie
.
Pare
che
,
tirate
le
reti
della
indagine
,
molti
pesci
americani
siano
rimasti
nelle
maglie
,
e
il
famoso
Joe
,
che
non
è
stato
ancora
arrestato
,
vada
a
raccoglierli
per
offrirli
alla
sua
spregevole
ambizione
.
Il
Mac
Carthy
è
un
famoso
mangiatore
di
bistecche
.
Un
suo
biografo
racconta
che
egli
mangia
tre
bistecche
al
giorno
e
beve
grossi
bicchieri
di
whisky
.
Quando
al
ristorante
il
cameriere
gli
mostra
sul
piatto
le
bistecche
crude
perché
il
gentiluomo
scelga
quella
da
cuocere
,
il
nostro
Joe
indica
col
dito
la
prescelta
e
dice
:
«
Crematela
!
»
.
In
questo
suo
modo
di
alimentarsi
e
di
esprimersi
sprizza
,
com
'
è
evidente
,
la
sua
energia
di
occidentalista
senza
riserve
,
di
uomo
che
non
si
lascerà
mettere
nel
sacco
.
In
contrasto
con
questa
sua
predilezione
per
la
mensa
sanguinolenta
e
per
il
linguaggio
crudo
sta
,
però
,
la
sua
timidezza
militare
.
Pare
che
il
nostro
parti
volontario
,
sebbene
in
ritardo
,
per
la
guerra
.
(
Ma
non
lasciatevi
suggestionare
da
quelli
che
partono
volontari
!
Quanti
volontari
non
ho
io
conosciuti
,
durante
la
guerra
del
1915-18
,
che
si
fermarono
a
mezza
strada
,
ai
comandi
di
tappa
o
ai
comandi
di
grandi
unità
e
non
ci
fu
verso
di
smuoverli
,
neppure
dopo
il
terremoto
di
Caporetto
?
)
Volontario
nella
fanteria
da
sbarco
,
fu
promosso
ufficiale
incaricato
dell
'
ufficio
informazioni
di
una
squadra
da
bombardamento
(
quante
ne
vanno
a
trovare
!
)
,
incarico
tanto
più
interessante
in
quanto
esentava
Joe
dal
volo
.
Così
,
questo
ufficiale
dei
marines
fu
aggregato
all
'
aviazione
da
bombardamento
con
l
'
incarico
di
non
muoversi
da
terra
!
Un
suo
laudatore
,
Luigi
Barzini
junior
,
scrive
che
«
qualche
volta
(
c
'
è
chi
dice
una
volta
sola
)
volò
con
i
suoi
bombardieri
in
missione
.
Sedeva
in
coda
,
alla
mitragliatrice
.
Si
fece
fare
la
fotografia
a
quel
posto
e
ne
riempi
i
giornali
del
Wisconsin
.
I
compagni
raccontano
che
sparava
all
'
impazzata
,
a
tutte
le
palme
,
dicendo
che
su
ogni
palma
c
'
era
posto
per
un
giapponese
»
.
È
questa
la
fotografia
di
molti
volontari
di
nostra
conoscenza
,
vigliacchi
di
fronte
agli
avversari
armati
,
e
coraggiosi
davanti
agli
alberi
(
di
giorno
)
,
e
capaci
di
uccidere
gli
inermi
e
i
deboli
.
Di
questa
tendenza
al
tiro
all
'
impazzata
,
contro
le
palme
e
contro
le
figure
della
sua
fantasia
,
è
rimasto
a
Mac
Carthy
il
vezzo
:
egli
si
è
dato
,
come
si
sa
,
alla
fruttuosa
caccia
al
comunista
,
e
come
cacciatore
di
comunisti
si
reca
nella
Germania
Occidentale
dove
pare
che
i
comunisti
,
con
la
loro
nota
abilità
e
furberia
,
si
siano
impossessati
dell
'
Alta
commissione
americana
.
Noi
comunisti
,
coi
maccarthy
,
ci
giochiamo
ai
birilli
...
Il
naso
Mac
Carthy
segnerà
un
'
epoca
negli
Stati
Uniti
,
l
'
epoca
nella
quale
la
democrazia
americana
declinò
precipitando
,
infine
,
nell
'
infamia
e
nel
ridicolo
.
Il
fascismo
è
sempre
infame
e
ridicolo
.
Quando
il
fascismo
tende
a
prendere
il
sopravvento
nelle
nazioni
,
si
trovano
pronti
dei
falliti
,
degli
uomini
incatorzoliti
,
come
i
Farinacci
,
gli
Starace
,
i
Goering
,
i
Queipo
de
Llano
e
simili
che
si
aggregano
ai
caporioni
avventurieri
e
assumono
funzioni
di
primo
piano
.
Il
loro
successo
,
legato
a
quello
dei
loro
capi
,
è
in
rapporto
alla
violenta
vittoria
della
sragionevolezza
,
dell
'
ignoranza
attiva
e
orgogliosa
,
della
privata
e
pubblica
gagliofferia
.
Ecco
Joe
Mac
Carthy
,
ex
giudice
fallito
,
imbrogliatosi
in
un
affare
di
latterie
nel
1941
,
fabbricatore
di
divorzi
,
che
va
a
fare
un
salto
nelle
retrovie
,
nel
1942
,
con
un
certo
ritardo
,
come
volontario
dei
marines
,
addetto
alla
aviazione
da
terraferma
;
e
poi
torna
e
osi
dà
al
gioco
di
borsa
,
racimolando
in
un
anno
40.000
dollari
,
coi
quali
si
getta
nella
vita
politica
,
adoperando
mezzi
non
consentiti
dalle
stesse
leggi
americane
.
Una
bella
avventura
!
L
'
avventura
politica
(
e
finanziaria
)
del
nostro
è
assai
complessa
;
ma
non
è
questa
che
ora
ci
interessa
.
Di
essa
si
occuperanno
,
speriamo
fra
non
molto
,
i
giudici
di
qualche
tribunale
statunitense
.
È
interessante
e
sintomatico
,
per
noi
,
che
un
simile
tipo
sia
diventato
una
potenza
politica
e
giudiziaria
in
un
grande
paese
,
contribuendo
in
modo
rilevante
alla
rovina
politica
e
morale
di
questo
paese
.
Arrestato
e
condannato
per
malversazioni
e
peculato
il
presidente
della
tristemente
famosa
Commissione
senatoriale
per
le
attività
antiamericane
,
venne
nominato
al
suo
posto
Mac
Carthy
,
il
quale
si
è
fatto
avanti
comprendendo
assai
bene
che
un
posto
simile
poteva
dargli
fama
nella
attuale
congiuntura
americana
e
salvarlo
,
nello
stesso
tempo
,
da
certi
imbarazzi
speculativi
.
Non
si
può
dire
certo
che
il
noto
senatore
non
sia
stato
attivo
in
questi
anni
.
Egli
ne
ha
fatto
di
cotte
e
di
crude
,
e
si
è
persino
unito
in
matrimonio
con
la
sua
segretaria
-
avvenimento
questo
che
sarebbe
di
nessun
rilievo
(
tanto
più
perché
vano
)
se
il
sommo
pontefice
non
avesse
creduto
opportuno
di
onorarlo
della
sua
paterna
e
apostolica
benedizione
.
Mac
Carthy
ha
messo
sottosopra
gli
Stati
Uniti
in
tutti
gli
strati
della
società
,
ha
offeso
l
'
onore
dei
cittadini
e
delle
famiglie
,
ha
oltraggiato
tutto
quanto
costituiva
l
'
orgoglio
della
nazione
americana
,
e
ha
creato
il
maccarthysmo
,
che
è
la
dottrina
della
paura
applicata
allo
spionaggio
integrale
e
capillare
.
Si
tratta
di
un
fenomeno
di
estrema
gravità
per
il
popolo
statunitense
,
e
non
solo
per
esso
.
Osservate
,
ad
esempio
,
quanto
è
accaduto
nei
giorni
scorsi
nella
Malesia
,
ove
pare
che
una
giovine
cinese
abbia
visto
,
ai
limiti
della
giungla
,
tre
uomini
-
scimmia
,
tra
cui
una
donna
la
quale
indossava
una
sottanella
fatta
di
scorza
d
'
albero
(
o
vanità
delle
donne
-
scimmia
!
)
.
Gli
uomini
-
scimmia
avevano
i
baffi
lunghi
sino
alla
cintola
.
La
ragazza
che
ebbe
il
privilegio
dell
'
apparizione
sarebbe
stata
,
da
noi
,
salutata
come
una
miracolata
,
ovvero
accusata
di
possessione
demoniaca
.
In
Malesia
,
invece
,
ci
sono
i
partigiani
;
e
gli
inglesi
che
spadroneggiano
in
questo
paese
e
che
hanno
studiato
le
storie
maccarthyane
hanno
organizzato
una
spedizione
nell
'
interno
della
giungla
per
cercar
di
catturare
gli
eventuali
partigiani
travestiti
da
scimmie
a
scopo
di
mimetizzazione
,
sia
pure
con
baffi
da
combattimento
.
Vedete
un
po
'
!
Sì
,
il
nostro
Mac
Carthy
ha
gettato
l
'
infamia
e
il
ridicolo
sugli
Stati
Uniti
,
e
si
è
creato
dei
simpatizzanti
in
altri
paesi
.
Ma
chi
può
dire
davvero
che
egli
abbia
debellato
il
comunismo
e
i
comunisti
?
O
non
è
più
verosimile
l
'
affermazione
che
egli
abbia
lavorato
incoscientemente
a
sviluppare
la
curiosità
delle
persone
intelligenti
,
in
America
e
nell
'
Europa
occidentale
,
per
le
idee
comuniste
,
per
la
politica
dei
comunisti
,
al
cospetto
della
incapacità
e
della
decadenza
delle
vecchie
classi
e
della
vecchia
cultura
?
Dalla
mole
cospicua
delle
notizie
in
nostro
possesso
questa
seconda
ipotesi
apparirebbe
confermata
dai
fatti
.
Il
maccarthysmo
sta
scatenando
negli
Stati
Uniti
le
forze
che
lo
annienteranno
.
Certo
,
queste
forze
popolari
,
costituite
dalla
gente
del
lavoro
manuale
e
intellettuale
,
saranno
un
blocco
di
correnti
democratiche
varie
;
ma
i
comunisti
americani
vi
avranno
una
funzione
preminente
.
Il
piccolo
Partito
comunista
americano
,
diffamato
e
perseguitato
nei
suoi
eroici
militanti
,
diventerà
nella
vita
americana
una
forza
potente
,
sarà
la
bandiera
di
salvezza
del
popolo
degli
Stati
Uniti
d
'
America
.
In
questi
giorni
,
mentre
Mac
Carthy
viaggia
verso
la
Germania
occidentale
i
nazisti
tedeschi
gridano
che
hanno
ancora
il
compito
di
«
passare
su
tutta
l
'
Europa
una
scopa
di
ferro
»
,
«
perché
ciascuno
sappia
chi
noi
siamo
»
.
È
probabile
(
e
sarebbe
da
augurarselo
)
che
molti
americani
di
stanza
nella
Germania
Occidentale
siano
rimasti
fedeli
partigiani
della
democrazia
e
della
pace
e
non
accettino
il
compito
che
i
nazisti
tedeschi
proclamano
di
assegnarsi
per
incarico
degli
imperialisti
e
dei
maccarthysti
d
'
oltre
Atlantico
,
e
si
ribellino
all
'
idea
di
doversi
battere
domani
al
fianco
dei
nazisti
,
per
strangolare
la
libertà
dei
popoli
.
Sono
questi
,
dunque
,
che
vengono
definiti
comunisti
?
Se
è
così
,
i
comunisti
,
in
America
,
debbono
essersi
moltiplicati
per
mille
,
per
diecimila
,
per
centomila
-
come
si
sono
moltiplicati
nel
mondo
dominato
dall
'
imperialismo
e
dal
capitalismo
.
Se
è
casi
,
non
c
'
è
proprio
nulla
da
fare
,
signor
senatore
del
Wisconsin
;
e
tutte
le
vostre
perfidie
,
e
le
perfidie
del
governo
degli
Stati
Uniti
contro
i
cittadini
americani
,
non
serviranno
a
«
distruggere
il
comunismo
»
.
Si
avvicina
,
invece
,
l
'
ora
della
punizione
degli
affossatori
della
libertà
americana
;
e
non
saranno
il
Mac
Carthy
,
con
le
sue
stupide
malvagità
,
e
i
suoi
tristi
amici
,
a
cambiare
il
corso
della
storia
dell
'
America
,
dell
'
Europa
e
del
mondo
!
StampaQuotidiana ,
Calcutta
-
Calcutta
è
troppo
,
per
tutto
:
per
la
miseria
,
per
la
ricchezza
,
per
la
folla
,
il
traffico
,
l
'
accattonaggio
repellente
,
i
rickshaws
,
le
vacche
,
l
'
agonia
sui
marciapiedi
e
anche
-
perché
no
?
-
qualcosa
che
potrebbe
somigliare
alla
gioia
di
vivere
.
Non
è
una
definizione
originale
,
lo
so
.
Ma
è
ciò
che
uno
sente
dopo
essere
uscito
frastornato
,
quasi
groggy
,
dalla
morsa
delle
sue
strade
,
della
sua
ossessiva
logorante
vitalità
.
Ci
sono
altre
definizioni
,
naturalmente
.
Sir
George
Trevelyan
scriveva
nel
1863
:
"
impossibile
trovare
un
luogo
meno
invitante
di
Calcutta
,
un
luogo
così
brutto
per
natura
che
gli
sforzi
umani
possono
far
ben
poco
per
renderlo
peggiore
"
.
Più
di
mezzo
secolo
prima
,
un
altro
inglese
,
William
Bentinck
,
l
'
aveva
invece
descritta
come
"
lo
spettacolo
insieme
più
curioso
e
magnifico
che
abbia
visto
.
Rudyard
Kipling
la
odiava
e
finì
col
battezzarla
"
la
città
dell
'
orribile
notte
"
;
e
Churchill
,
dopo
la
prima
visita
,
scrisse
alla
madre
:
"
Sarò
sempre
contento
d
'
averla
vista
,
per
la
stessa
ragione
per
cui
papà
era
contento
di
aver
visto
Lisbona
:
e
cioè
che
non
sarà
necessario
per
me
rivisitarla
"
.
C
'
è
anche
un
epigramma
attribuito
-
pare
erroneamente
-
a
Lenin
,
che
avrebbe
detto
:
"
La
strada
per
la
rivoluzione
mondiale
passa
attraverso
Pechino
,
Shanghai
e
Calcutta
"
.
Gli
apprezzamenti
variano
di
tono
anche
oggigiorno
.
Un
collega
indiano
che
mi
accompagna
,
Sankar
Raj
,
taglia
secco
:
"
Era
chiamata
la
città
dei
palazzi
,
oggi
è
una
città
di
slums
,
di
catapecchie
con
problemi
insormontabili
,
una
città
in
agonia
"
.
Ma
il
regista
cinematografico
Marinal
Sen
,
colto
da
una
vampata
emotiva
le
fa
una
dichiarazione
d
'
amore
.
"
Adoro
Calcutta
,
è
il
mio
Eldorado
"
.
E
il
tassista
che
mi
scorrazza
sulla
vecchia
Morris
-
incapace
di
toccare
i
50
all
'
ora
-
ha
la
risposta
meno
retorica
,
quando
gli
chiedo
il
suo
parere
:
"
È
la
mia
città
"
,
dice
,
"
la
conosco
mattone
per
mattone
.
Non
so
se
è
bella
,
non
ne
ho
viste
altre
"
.
Bella
brutta
povera
ricca
.
Per
i
ministri
dello
Stato
del
Bengala
Occidentale
(
di
cui
Calcutta
è
la
capitale
)
,
che
incontro
al
Writer
'
s
Building
,
è
soprattutto
disastrosamente
povera
,
ingovernabile
,
prostrata
dalle
dimensioni
assurde
della
sua
crescita
,
quasi
ignorata
e
abbandonata
a
se
stessa
dal
potere
centrale
di
Delhi
.
Il
Bengala
Occidentale
è
uno
dei
tre
Stati
(
tra
i
ventidue
dell
'
Unione
)
governati
dai
comunisti
del
PCI
(
M
)
,
un
partito
marxista
che
si
proclama
indipendente
da
Mosca
e
da
Pechino
,
contrariamente
all
'
altra
compagine
rossa
,
il
PCI
(
senza
la
M
)
,
che
ammette
i
suoi
rapporti
di
sudditanza
con
l
'
URSS
.
Il
ministro
per
l
'
informazione
e
la
cultura
,
Budhadev
Bhattacharya
,
giovane
,
gli
occhiali
,
conversa
sotto
lo
sguardo
di
Marx
e
Lenin
,
che
hanno
avuto
l
'
onore
della
parete
al
posto
di
Indira
Ghandi
:
"
Ancora
più
che
altrove
"
,
dice
,
"
qui
dobbiamo
batterci
col
problema
della
povertà
e
dell
'
arretratezza
.
Nelle
nostre
campagne
,
più
del
cinquanta
per
cento
dei
contadini
non
hanno
ancora
la
luce
.
La
riforma
agraria
stenta
ad
avviarsi
,
l
'
industrializzazione
procede
troppo
lentamente
.
Finora
le
maggiori
industrie
del
nostro
paese
(
acciaio
,
juta
,
tè
)
impiegano
soltanto
il
dieci
per
cento
dell
'
intera
forza
lavorativa
.
Solo
nel
nostro
Stato
(
50
milioni
d
'
abitanti
)
i
disoccupati
sono
cinque
milioni
:
e
la
maggior
parte
di
essi
è
concentrata
qui
,
a
Calcutta
.
Il
settanta
per
cento
della
popolazione
(
10
milioni
)
vive
sotto
quello
che
noi
chiamiamo
'
poverty
line
'
,
il
livello
della
povertà
:
che
vuol
dire
fame
"
.
Ashak
Mitra
,
ministro
delle
finanze
,
ex
primo
consigliere
economico
del
governo
centrale
nel
'70-'71
,
uomo
puntiglioso
e
tenace
,
braccio
destro
di
Jyoti
Basu
(
chief
minister
del
West
Bengal
)
,
lamenta
soprattutto
il
disinteresse
e
l
'
inefficienza
di
Nuova
Dehli
:
"
Qui
abbiamo
la
massima
concentrazione
della
povertà
e
mi
spiace
dover
dire
che
il
governo
centrale
ha
fatto
ben
poco
nei
trent
'
anni
e
passa
dall
'
indipendenza
per
cambiare
la
situazione
.
Non
si
può
sempre
dar
la
colpa
agli
inglesi
che
se
ne
sono
andati
nel
'47
.
La
politica
economica
di
Indira
Gandhi
non
è
stata
solo
un
fallimento
,
è
stata
un
disastro
.
Delhi
ci
taglia
i
fondi
,
non
fa
investimenti
,
non
incoraggia
lo
sviluppo
industriale
nel
West
Bengal
:
e
noi
non
abbiamo
nessuna
indipendente
base
finanziaria
per
poter
operare
,
non
abbiamo
nessuna
possibilità
di
controllo
sul
sistema
monetario
.
Del
ricavato
delle
tasse
,
tre
quarti
vanno
al
governo
centrale
e
l
'
ultimo
quarto
viene
spartito
tra
i
ventidue
Stati
"
.
La
miseria
assume
proporzioni
epiche
in
un
tessuto
urbano
che
conta
(
statistiche
degli
anni
Sessanta
e
quindi
ampliabili
)
102.010
persone
per
ogni
miglio
quadrato
:
e
non
si
vede
quale
altro
termitaio
del
Terzo
Mondo
possa
contendere
a
Calcutta
il
primato
della
degradazione
umana
.
Ogni
metro
i
mendicanti
si
staccano
dal
muro
e
ti
aggrediscono
con
petulanza
o
piombano
sui
finestrini
del
taxi
,
fermo
al
semaforo
,
agitandoti
sotto
il
naso
le
loro
mutilazioni
,
i
bambini
già
rannicchiati
per
l
'
eternità
in
assurdi
contorcimenti
.
C
'
è
chi
sostiene
l
'
aberrante
tesi
che
in
alcuni
casi
quelle
deformazioni
sono
frutto
di
un
trattamento
ricevuto
nella
prima
infanzia
per
lanciare
sul
mercato
dell
'
accattonaggio
"
investimenti
"
sicuri
sotto
forme
di
esseri
umani
così
mostruosi
da
non
poter
sfuggire
alla
pietà
collettiva
:
e
in
realtà
il
ragazzo
che
mi
passa
davanti
con
gli
arti
combinati
in
modo
da
sembrare
un
insetto
o
un
ragno
gigante
in
equilibrio
sempre
precario
lascia
pensare
che
quella
tesi
non
sia
parto
di
fantasia
.
Però
è
vero
che
,
in
India
,
mendicanti
e
poveri
in
genere
non
guardano
al
ricco
con
odio
,
come
scriveva
Buzzati
in
un
lontano
reportage
da
Calcutta
:
e
che
in
questo
rapporto
tra
ricchi
e
poveri
non
c
'
è
(
o
almeno
non
sembra
esserci
)
né
invidia
,
né
rabbia
,
né
rimproveri
,
né
rivendicazioni
,
né
propositi
di
vendetta
.
Un
atteggiamento
,
spiegava
lo
scrittore
,
che
aveva
le
sue
radici
nella
religione
:
in
quanto
i
poveri
credono
di
meritarsi
la
loro
condizione
di
miseria
,
la
fame
,
le
piaghe
,
i
figli
storpi
,
così
come
i
ricchi
si
meritano
la
salute
,
l
'
agiatezza
,
il
portafoglio
pieno
e
altre
celesti
benedizioni
.
E
perciò
non
deve
sorprendere
che
il
ricco
non
provi
imbarazzo
di
fronte
al
povero
,
dal
momento
che
l
'
abisso
socio
-
economico
che
li
divide
non
è
responsabilità
sua
.
È
questo
anche
il
tipo
di
feudalesimo
ideologico
che
Jyoti
Basu
,
Bhattacharya
,
Mitra
e
tutti
i
"
quadri
"
del
PCI
(
M
)
devono
abbattere
con
l
'
artiglieria
pesante
se
vogliono
realizzare
i
propositi
di
un
adeguato
livellamento
sociale
.
Di
buon
mattino
,
alle
sei
,
vado
al
convento
di
madre
Teresa
del
Nobel
per
la
pace
,
sulla
North
Circular
Road
,
per
vedere
cosa
può
la
carità
cristiana
in
questo
mondo
d
'
infelici
.
La
minuta
,
fragile
e
ferrea
suora
non
c
'
è
.
È
l
'
ora
della
messa
.
Un
'
aria
d
'
incenso
,
di
messali
e
di
bucato
.
Infatti
,
subito
dopo
i
canti
e
le
preghiere
,
sorelle
e
novizie
bianco
-
azzurre
sciamano
giù
nel
cortile
a
lavare
i
panni
che
insaponano
e
sbattono
sul
selciato
,
come
una
volta
.
Questa
è
la
casa
madre
delle
Missionarie
di
Carità
e
qui
non
trovi
né
mini
-
neonati
allo
stato
di
miniatura
,
né
moribondi
,
né
lebbrosi
.
I
loro
rifugi
sono
sparsi
per
la
città
e
il
mio
pellegrinaggio
comincia
da
Shishu
Bhawann
,
pochi
isolati
più
in
là
,
dove
sono
i
bambini
.
"
Sinite
parvulos
venire
ad
me
"
,
c
'
è
scritto
sulla
parete
;
e
questi
sono
pargoli
speciali
,
non
voluti
,
non
amati
,
usciti
da
chissà
quali
disastrosi
connubi
,
lunghi
una
spanna
,
magari
tre
in
un
lettino
nutriti
dal
flebo
,
e
ciò
che
vedi
sono
gli
occhi
quasi
sempre
grandi
e
fissi
nel
faccino
minuto
e
se
pensi
a
quella
teoria
dei
ricchi
e
poveri
ti
viene
il
voltastomaco
.
Qualcuno
accusa
madre
Teresa
di
proselitismo
e
ipocrisia
,
come
lo
Yogi
di
Poona
,
Acharya
Rajneesh
,
che
la
definisce
anche
"
stupida
,
mediocre
e
idiota
"
.
Anche
chi
non
ha
mai
creduto
alle
dame
di
San
Vincenzo
come
surrogato
della
giustizia
sociale
si
rende
facilmente
conto
che
qui
è
un
'
altra
cosa
.
Ed
è
certo
questo
il
motivo
per
cui
il
governo
comunista
di
Calcutta
,
mettendo
al
bando
tutte
le
altre
organizzazioni
umanitarie
che
si
proponevano
di
operare
nel
West
Bengal
,
ha
fatto
una
eccezione
per
le
Missionarie
della
Carità
.
La
corsia
della
morte
è
in
un
edificio
basso
,
due
stanzoni
o
corridoi
dai
muri
bianchi
con
tre
file
di
brande
,
accanto
al
tempio
di
Kalì
,
la
terribile
iraconda
dea
.
Sulla
porta
c
'
è
scritto
Nirmal
Hriday
,
che
vorrebbe
dire
Luogo
del
Cuore
Puro
.
Le
suore
di
madre
Teresa
raccolgono
qui
i
moribondi
rastrellati
sui
marciapiedi
,
un
'
ora
,
magari
un
giorno
di
vita
ancora
.
Se
passi
tra
i
lettini
non
vedi
altro
che
sfacelo
,
una
creatura
di
non
so
che
età
e
di
non
so
che
sesso
mi
fissa
senza
vedermi
,
la
mano
fuori
dalla
coperta
,
un
povero
inoffensivo
artiglio
che
è
già
quasi
di
marmo
.
Non
voglio
ricordare
alcune
facce
,
altri
corpi
,
secchi
,
prosciugati
,
trasparenti
,
vangati
dalla
fame
,
pronti
per
il
frigidaire
che
è
lì
dietro
.
Ciò
che
sorprende
è
questa
tranquilla
accettazione
della
morte
.
Vedo
la
piccola
sorridente
suora
che
li
lava
,
li
sistema
nelle
brande
,
li
accarezza
come
niente
fosse
,
aiutata
da
una
coppia
di
"
volontari
"
americani
,
molto
giovani
e
belli
,
che
si
scambiano
,
in
quell
'
inferno
,
occhiate
amorose
.
E
nessuno
si
chiede
,
certo
,
se
questi
poveri
morti
saranno
portati
dagli
angeli
nel
paradiso
dei
cristiani
o
nei
sinistri
cieli
della
dea
Kalì
.
C
'
è
anche
la
ricchezza
,
a
Calcutta
.
Ci
sono
i
big
business
,
i
giganti
dell
'
industria
e
del
commercio
.
Qui
operano
i
fratelli
Birla
:
una
dinastia
che
taluni
accostano
senza
timore
,
per
potere
economico
,
ai
Ford
,
ai
Rockefeller
,
ai
Krupp
.
"
Ma
"
,
lamenta
il
ministro
delle
finanze
,
"
siamo
sempre
di
fronte
ad
una
politica
economica
che
ha
i
suoi
cardini
sul
monopolio
privato
e
sui
profittatori
,
oltre
che
sui
grandi
proprietari
terrieri
,
una
politica
che
ignora
gli
interessi
della
comunità
e
non
contribuisce
allo
sviluppo
sociale
.
Noi
,
coi
poteri
limitati
che
abbiamo
,
cerchiammo
di
correggere
questa
linea
e
abbiamo
progetti
ambiziosi
per
combattere
l
'
analfabetismo
(
il
sessantaquattro
per
cento
della
popolazione
urbana
)
,
per
la
riforma
agraria
e
il
progresso
industriale
.
Abbiamo
più
che
raddoppiato
il
bilancio
sia
per
la
salute
che
per
l
'
istruzione
,
nel
Bengala
non
c
'
è
più
un
singolo
villaggio
senza
insegnante
e
la
scuola
primaria
e
secondaria
è
gratuita
,
ciò
che
non
avviene
in
tutti
gli
Stati
.
Tuttavia
,
quando
vado
a
Delhi
,
ho
sempre
l
'
impressione
che
Delhi
e
Calcutta
non
appartengano
allo
stesso
Paese
"
.
Ma
se
c
'
è
stato
un
deterioramento
economico
-
commerciale
,
come
chiaramente
dimostra
il
traffico
del
porto
,
surclassato
da
quello
di
Bombay
dopo
anni
di
supremazia
,
Calcutta
resta
,
nell
'
opinione
dei
più
,
la
capitale
culturale
dell
'
India
.
"
Qui
"
,
mi
dice
un
poeta
e
uomo
di
cinema
,
Purnendu
Pattrea
,
"
c
'
è
una
vibrazione
culturale
sconosciuta
altrove
.
Ci
sono
centinaia
di
piccole
riviste
letterarie
,
l
'
interesse
per
il
cinema
è
enorme
,
le
sale
piene
,
sono
sorte
otto
o
nove
film
-
societies
ciascuna
con
più
di
quattrocento
membri
.
Pasolini
,
Fellini
,
Antonioni
,
Rosi
sono
seguitissimi
,
ma
lo
stesso
si
può
dire
di
qualche
poeta
europeo
.
Se
tu
vai
in
un
caffè
da
quattro
soldi
ti
può
capitare
di
sentir
discutere
di
Montale
,
qui
molto
tradotto
.
Sono
nate
un
sacco
di
compagnie
teatrali
,
ma
se
vuoi
vedere
il
Galileo
di
Brecht
devi
metterti
in
coda
per
una
settimana
"
.
Questa
immagine
di
città
più
affamata
di
poesia
che
di
pane
,
che
si
sovrappone
all
'
altra
,
più
desolata
e
tragica
,
dell
'
apocalittico
squallore
fisico
,
trova
spiegazione
e
giustificazione
nel
passato
,
quando
Calcutta
era
la
capitale
dell
'
imperialismo
britannico
,
stravagante
,
sofisticata
.
La
lotta
per
l
'
indipendenza
l
'
ha
vista
poi
attivissima
,
irrequieta
e
Bhattacharya
rammenta
che
"
il
movimento
del
West
Bengal
era
molto
più
popolare
di
quello
gandhiano
"
.
Oggi
si
avverte
una
forte
presa
di
coscienza
politica
ma
il
regista
Marinal
Sen
ricorda
i
giorni
amari
tra
la
fine
degli
anni
Sessanta
e
l
'
inizio
dei
Settanta
quando
i
marxisti
-
del
PCI
(
M
)
e
del
PCI
(
ML
)
,
la
frangia
secessionista
"
cinese
"
-
si
scannavano
fra
di
loro
con
una
razione
quotidiana
di
quattro
o
cinque
morti
:
"
Ho
fatto
tre
film
sulla
Calcutta
di
quei
giorni
"
,
spiega
,
"
cercando
di
capire
,
attraverso
Calcutta
,
la
coscienza
dell
'
intero
Paese
.
In
uno
dei
film
appare
un
giovane
che
dice
:
ho
vent
'
anni
e
per
mille
anni
ho
vissuto
questa
età
dei
vent
'
anni
,
passando
,
per
mille
anni
,
attraverso
la
povertà
e
lo
squallore
.
Stamane
all
'
alba
,
quando
voi
dormivate
,
sono
stato
ucciso
come
molte
altre
volte
,
in
questi
mille
anni
di
persecuzione
,
perché
ho
reagito
"
.
È
il
destino
di
Calcutta
?
Quando
torneremo
,
tra
mille
anni
,
sarà
probabilmente
la
stessa
:
bella
brutta
povera
ricca
disperata
e
felice
.