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Ho letto in qualche giornale del tipo della Voce repubblicana , che l ' armistizio raggiunto in Corea nei giorni scorsi rappresenterebbe una vittoria dell ' Onu e del comando americano . Tale giudizio , piuttosto audace , e che ricorda , sia pure in un campo più ristretto , quello del Gonella sulla vittoria democristiana del 7 giugno , non può far dispiacere all ' osservatore attento dei fatti . Ciascuno ha bisogno , in certi momenti della vita , di una consolazione , di un conforto , di un balsamo e se non c ' è un amico lì pronto che ce ne offra , può darsi che noi stessi provvediamo con i nostri mezzi a uscire dall ' afflizione verso l ' ineffabile soavità . Nel caso della guerra e dell ' armistizio in Corea , però , c ' è un punto che obbliga a considerar le cose in un modo particolare . È il contrasto stridente , raccapricciante , tra gli obiettivi dichiarati degli aggressori , nell ' estate del 1950 , che , stimolati e guidati dai capitani e dai diplomatici americani , minacciarono l ' invasione della Corea settentrionale per metterla sotto il loro pesante e stupido scettro , e i tristi risultati strategici e politici raggiunti dagli stessi capitani e diplomatici , dopo tre anni di guerra coreana . I termini di un tal contrasto ci fanno pensare che i commenti atlantici ottimisti sulla conclusione dell ' avventura americana in Corea , abbiano sofferto l ' allucinante immagine di quel che sarebbe potuto capitare in Estremo Oriente ai crociati della civiltà occidentale , se si fossero ostinati nell ' avventura . C ' è veramente da ringraziare Iddio ! Che i soldati dell ' Onu abbiano sfiorato un rischio mortale , è parso evidente a tutti gli uomini di buon senso , dopo le prove date dai generali Mac Arthur , Ridgway , Clark e collaterali . La sola attenuante di questi generali , come capi militari , è l ' assenza di una tradizione militare americana degna di questo nome . Dai conflitti del 19 aprile 1775 , tra i Minute - Men e le Giubbe Rosse inglesi ; e dalla guerra d ' indipendenza , sino agli ultimi scontri in Corea , cioè in 178 anni , solo 1.009.730 americani sono caduti nelle guerre . Di fronte a questa cifra vi è quella , superiore , di 1.050.000 americani vittime di incidenti stradali , dal primo incidente automobilistico con conseguenza mortale , capitato 53 anni fa a New York , a oggi . Vi è chi obietta che la bassa cifra di morti americani nelle guerre degli ultimi 178 anni starebbe a dimostrare la politica pacifica costantemente seguita dagli Stati Uniti . La verità storica , però , non conferma una tale obiezione , derivante dalla leggenda del cosiddetto carattere democratico , umanistico dello sviluppo dell ' imperialismo americano , leggenda diffusa da propagandisti interessati . L ' imperialismo americano si è sviluppato attraverso il massacro dei popoli dichiarati di razza inferiore , a cominciare dagli indiani . L ' idea del massacro è rimasta alla base delle concezioni militari statunitensi , e ne abbiamo visto in Corea nuove e più moderne applicazioni . A quanto pare , però , il metodo del massacro , oggi , non serve a dare la soluzione strategica delle guerre e può riservare amare sorprese agli aggressori e a tutti coloro che lo applicano . Io non conosco la somma delle dottrine militari statunitensi , e credo non avrò occasione di interessarmi di tali dottrine nell ' avvenire . Ho un grande disprezzo per la gente del Pentagono ; per le prepotenze e gli assassini in massa che hanno compiuto sino a oggi e per quelli più vasti che stanno meditando . Se non fosse in giuoco la vita di milioni di esseri umani , minacciati da questi criminali , mi verrebbe , però , la voglia di ridere su questi condottieri gaglioffi e spacconi . A considerare le loro gesta c ' è da essere presi d ' ammirazione per i grandi eunuchi bizantini . Noi siamo , infatti , sorpresi apprendendo che un gran numero di strateghi bizantini , generali e ammiragli , erano degli eunuchi . Il vecchio eunuco Narsete , a 75 anni , batté i goti in Italia , ciò che non era riuscito al virile Belisario . Eunuco fu il capo militare Teodoro ed eunuco era Giovanni Staurokios . Fu Belisario a nominare l ' eunuco Salomone governatore militare dell ' Africa . L ' imperatore Niceforo Foca affidò il comando dei suoi eserciti a tre eunuchi , tra i quali vi era un suo omonimo nipote . La tradizione militare degli eunuchi è più antica di Bisanzio e pare risalga all ' Egitto . Il famigerato Putifarre era eunuco e ufficiale di un Faraone . Ignoriamo le sue prodezze sul campo di battaglia ; mentre , d ' altra parte , comprendiamo i travagli della sua sposa . Questa fu inabile assai verso il casto Giuseppe . Già : gli eunuchi si sposavano anche ; ma di questa antica usanza non è lecito discorrere qui , sebbene essa susciti delle curiosità , se non proprio militari , per lo meno paramilitari . Ebbene : chi , nel confronto Narsete - Mac Arthur , darebbe la preferenza al secondo contro il valoroso e magnanimo eunuco ? Chi preferirebbe Ridgway a Giovanni Staurokios ? - Vorresti tu , dunque , proporre la devirilizzazione dei generali del Pentagono ? - Per carità ! E poi , chi ne sa nulla di certe cose ? E ancora : a che servirebbe una tanto crudele operazione hitleriana ? Ho letto come voi , nei giornali di maggio , la notizia stupefacente sui consumi americani dei prodotti di profumeria . Rende pensosi l ' apprendere che il 28 per cento degli acquirenti di saponi e creme per barba sia costituito in America da donne . Noi siamo abituati a conoscere le donne dalle guance liscie o vellutate come le pesche . Parrebbe che in America vi siano vasti fenomeni di tricosi femminile ! Il fatto che un terzo circa delle donne americane si rada la barba e il 53 per cento delle donne usi specialità contro la calvizie , ci dispiace seriamente , tanto che non vogliamo crederci . Ma la statistica è conturbante anche per le cifre che riguardano certe predilezioni degli uomini . L'11 per cento delle creme di bellezza vendute negli Stati Uniti sono usate da uomini ! Questo è peggio che andare a lumi spenti , anche perché ... permette di veder chiaro su molte cose . Ad esempio , sull ' isterismo maschile . È un isterismo alimentato a scopi bellici . Gli antichi guerrieri barbari si mettevano delle maschere orripilanti sul volto , e così conciati comparivano sul campo di battaglia , lanciando spaventose grida intimidatorie , per fiaccare lo spirito militare , il mordente dell ' avversario . Anche oggi sono in uso simili mistificazioni ( in certe tribù dell ' Africa o del Matogrosso , dell ' Australia ) . Affare serio , però , è che anche l ' avversario ricorreva a metodi analoghi , e questo gettava il turbamento fra le truppe a fronte , creando vuoti sintomatici negli ammassamenti delle forze . Il moderno isterismo americano è alimentato da tutta una propaganda che comincia nelle scuole , entra nei cinema , nei romanzi , dovunque ; ma , bisogna convenirne , ha dato in Corea una pessima prova per il fatto assai semplice che chi ha paura non ha coraggio . Se tu sei agghiacciato di spavento in una sala cinematografica di New York , mentre si svolgono le sequenze dell ' orrendo film che ti racconta l ' invasione newyorkese dei mostri preistorici « redsaurus » , cioè dei grandi rettili rossi i quali , poi , non sono altro , come ti viene spiegato , che esemplari del tipo comunista vulgaris dei nostri tempi ; se tremi al cinematografo , come te la caverai quando verrai a trovarti davanti a un comunista vero e proprio , vestito , con le scarpe , col cappotto , col cappello , con l ' ombrello ; o , peggio , in uniforme da soldato , col fucile , col mitra e col pugnale ? Non ci sarà , allora , nessun Mac Arthur che potrà trattenere le truppe . In questo caso bisognerà scappare . Infatti un criminale può sempre commettere un delitto quando ha di fronte un inerme , o quando può colpire un uomo , una donna , un ragazzo , alle spalle ; ma se ha di fronte un moderno « redsaurus » , del tipo politico o addirittura un uomo armato , coraggioso , il criminale fuggirà , perché è un vile . Osservate : mentre i soldati americani distruggevano la Corea nel 1952 , in questo stesso anno ( leggi l ' intervista del signor Edgar Hoover , direttore del Fbi , all ' International News Service ) venivano commessi negli Stati Uniti 2.036.000 delitti gravi , cioè 1'8,2 per cento in più del 1951 . Si tratta di delitti di ogni genere , particolarmente di aggressioni , rapine a mano armata e truffe . È un orientamento sociale che viene messo in evidenza da queste cifre . Ed è un orientamento che trova le sue manifestazioni nelle guerre di brigantaggio , nelle guerre criminali contro i popoli pacifici che portano a questi popoli e ai loro paesi , alle loro industrie , ai loro campi , alle case e ai loro averi la distruzione e la morte . Purtroppo il Codice cattolico della morale internazionale costituisce un incitamento e un aiuto alla dilatazione del crimine . La Chiesa cattolica è ben rappresentata al Pentagono e in Corea . Il cardinale Spellmann non è meno pericoloso di una scatola di pidocchi e di scarafaggi portatori di peste o di colera o di tifo . Gli invasori americani della Corea hanno ucciso centinaia di migliaia di uomini , di donne e di ragazzi coreani , hanno distrutto le case e gli averi dei coreani : ma non hanno vinto , perché è passato il tempo in cui i prepotenti imperialisti vincevano sui popoli amanti della propria libertà e della propria indipendenza . Dopo tre anni di guerra , gli invasori americani hanno dovuto fermarsi . Hanno perduto . Ma la loro perdita è ben più grave della perdita di una piccola « guerra » . Si sono disonorati in faccia al mondo ! Il loro nome è disprezzato in tutta l ' Asia , nell ' Australia , in Africa , nell ' America Latina , così come in Europa . Nelle isole della Polinesia , i nomi dei generali americani aggressori della Corea sono odiati e ridicolizzati . Sono ridicolizzati , questi spaccamontagne , perché i piccoli coreani li hanno messi in scatola . Non resta loro , ormai , altra speranza che comandare il Comitato europeo di difesa , cioè un esercito inesistente , che non può esistere ! Sono ridicolizzati , perché dai loro uffici del Pentagono escono e vengono diffuse le grandi notizie della loro stoltezza . Ecco , questo professor Willy Ley , « specialista interplanetario » del Pentagono , il quale esprime l ' opinione che la Luna potrebbe essere utilizzata come base militare per bombardare una regione determinata del globo , o come colonia per l ' estrazione di metalli rari , o come base interplanetaria di ricerche scientifiche e scalo per vascelli interplanetari , in navigazione verso Marte o Venere . Si diano , dunque , questi scellerati , agli studi interplanetari e lunari e marziani e venerei . Forse i piani astrali del professor Ley sono pazzeschi . Per ora , almeno , non andremo sulla Luna . È difficile assai . Ma sono folli , senza dubbio , i sogni di soggiogamento della popolazione umana che nutriscono i pazzi del Potomac . Questi non sanno più distinguere una vittoria da una sconfitta . Come i capi del Partito repubblicano italiano ( storico ) .
Vietato fare storia ( Blondet Maurizio , 2000 )
StampaQuotidiana ,
La patria è in pericolo . " Ritornano gli sconfitti della storia " ; le forze " fanatiche " , " reazionarie " e " sanfediste " dell ' anti - Risorgimento sono lanciate in " una aggressione contro i principi laici e liberali che sono parte fondante della Costituzione repubblicana " , con " propositi di erosione dell ' assetto democratico della società " . È Alessandro Galante Garrone a gridare ieri quest ' allarme un po ' spropositato in prima pagina di La Stampa con un articolo - anzi un appello " firmato già da 66 intellettuali " - di chiamata alla Nuova Resistenza : i sanfedisti assetati di rivincita " devono essere respinti " . La loro " provocazione è inaccettabile per l ' Italia civile " . Con chi ce l ' ha ? Con il tentativo , spiega , " nel meeting di Comunione e Liberazione " di denigrare il Risorgimento . Quell ' evento già dimenticato dalla cronaca continua a irritare i custodi universitari della Storia . Anzi , l ' irritazione cresce più il tempo passa . Galante Garrone è solo l ' ultimo a insorgere . Sempre su La Stampa , nella " data emblematica del 20 settembre " ( sic ) tre storici come Galasso , Salvadori e Tranfaglia hanno già gridato la loro indignazione per " il revisionismo " della " parte più primitiva del clericalismo italiano " . Il 22 settembre su Repubblica Salvadori rincara : è " un revisionismo da combattere " . Il 26 , un altro storico torinese , Angelo d ' Orsi , torna su La Stampa a spiegare : è vero , la " revisione è l ' anima della storia " . Ma essa va strappata dalle mani " degli ideologi di turno , siano i neointegralisti papisti o gli ammiratori del duce , per arrivare fino ai negatori dei campi di sterminio nazisti " . Solo " la cultura democratica e razionalista conosce l ' unico modo serio di essere revisionisti " . Conclusione ( nel titolo ) : " Il revisionismo è di sinistra " , altrimenti è un delitto . Esagerano ? " Quel che più spiace , è constatare che questa " ingiunzione a tacere " viene da storici che sanno il loro mestiere " , risponde lo storico Giorgio Rumi . " Io sono un cattolico che difende il Risorgimento , penso che l ' Unità d ' Italia sia stata un bene ; non per questo vilipendo chi combatté per i Borboni . Da una parte perché i cosiddetti " vinti " sono miei concittadini . Dall ' altra perché so che il Risorgimento non fu la lotta fra Luce e Tenebre , fra Progresso Laico e Reazione cattolica , raccontata da una certa versione ufficiosa . I fatti e le persone furono molto più complessi . Cavour e Ricasoli erano dei cristiani . Visconti Venosta , il ministro degli Esteri che preparò le condizioni per la presa di Roma , visse una crisi di coscienza che trascinò per vent ' anni . Il tenente che aprì a cannonate la breccia di Porta Pia finì frate di clausura . Nel Conclave del 1849 , l ' Austria mise un veto sull ' elezione di Mastai Ferretti , il futuro " reazionario " Pio IX , perché lo giudicava troppo liberale " . Aggiunge Rumi : " Mi pare penoso che quegli storiografi si arroghino un diritto di censura su chi interpreta i documenti in modo diverso . Come se usassero la storia per sacralizzare un assetto istituzionale di fatto , anziché per scoprire come è davvero andata . La storia non si scrive per difendere " la linea giusta " . La generazione di Galante Garrone è quella che , giustamente , si disgustò della " romanità " recitata dal fascismo . Dovrebbe dunque essere in grado di capire che i giovani di Cl , proprio in quanto giovani , fanno la stessa cosa : sentono finta la versione autorizzata del Risorgimento , non ci si ritrovano , la sfidano . E la sfida intellettuale , poi , è il bello della ricerca , storica e scientifica " . Ma la " generazione dei Galante Garrone " non ha accolto bene nemmeno la sfida di De Felice , la sua lettura del fascismo . " Giovanni Volpe fece lavorare alla Enciclopedia Italiana degli storici che sapeva bene essere antifascisti " , racconta Rumi a modo di apologo : " Quanti di noi sapremmo , quanti saprebbero avere la stessa generosità intellettuale , oggi ? Volpi fu grande in questo . E alcuni storiografi ufficiosi sono piccini " . Dice Agostino Giovagnoli ( storico alla Cattolica di Milano ) : " C ' è poco di storico in questa chiamata alle armi degli storici . Vedo un tentativo di risollevare una conflittualità , questa sì antistorica , fra cattolici e laici : e la provocazione della mostra di Rimini in fondo , fa comodo . Consente di gridare " al lupo " per un lupo di carta . In realtà , oggi , laici e cattolici sono entrambi minoranza di fronte a una società flaccidamente adagiata nel vuoto di valori e progetti " . Un altro storico , Francesco Traniello , docente di storia contemporanea a Scienze Politiche a Torino , giustifica : " L ' eccesso d ' allarme di tanti storiografi laici , fra cui ho molti amici , nasce dal fatto che quella mostra sull ' " altro Risorgimento " ha coinciso , del tutto casualmente , con la beatificazione di Pio IX . Per di più in un passaggio politico , dove è opportuno " tener fermo " ( lo raccomanda anche il Papa ) un certo grado di unità nazionale , contro derive disgreganti . E la reazione del campo laico è resa più esasperata da un fatto : il tipo di argomenti scelto dalla " provocazione " di Cl non appartiene agli argomenti polemici tradizionali di quella che Spadolini chiamò " l ' opposizione cattolica " , che è poi più il cattolicesimo sociale che quello liberale . Quelli , non sono mai giunti ad attaccare il mito dello Stato nazionale , a ridurre il Risorgimento a oppressione criminosa . Del resto , anche molti cattolici non mi pare siano stati contenti di quelle uscite cielline ... " . Appunto : i ciellini sono giovani d ' oggi . Non chiedono a nessuno il permesso di pensare . " D ' accordo . Non ci sono argomenti - tabù . Ma si deve sapere che nel campo laico certi nervi sono più scoperti . Mi sentirei di invitare tutti a più reciproca tolleranza . Qualche elemento comune deve pur restare ed essere difeso da tutti " . Franco Cardini è canzonatorio : " Nel momento in cui tutti , destra e sinistra , sono ( a parole ) per rifare l ' Italia in senso federale , come scandalizzarsi che qualcuno rilegga la storia dell ' unificazione nazionale ? E poi , l ' area culturale che ci ha rotto per anni le orecchie col " vietato vietare " , ora vuol vietare una lettura storica che discute la storia ufficiale . Mi sembra che i veri clericali siano proprio loro , i difensori d ' ufficio della versione " intoccabile " del Risorgimento " . E Pietro Scoppola ? " Non posso rispondere " , si scusa , " perché sto giusto scrivendo un articolo per Repubblica sul tema sollevato da Galante Garrone . Anche in risposta della sciagurata manifestazione anticlericale del 20 settembre " . Lo leggeremo .
MOTIVI E PRETESTI DELLA GUERRA NORDICA ( GONELLA GUIDO , 1940 )
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La giornata di ieri è stata definita dal « New York Times » « un ' orribile giornata » . Basta considerare il modo in cui furono travolte nella guerra due nazioni neutrali ed inermi , una delle quali era stata garantita con un patto decennale di non aggressione , per comprendere l ' estrema gravità degli avvenimenti di ieri che gettano un ' ombra cupa sulla vicenda bellica . Mentre sono ancora assolutamente incerte e , in tutti i casi , non definitive le notizie che riguardano gli sbarchi tedeschi ed i contrattacchi inglesi attualmente in corso , le parole dette ieri dai protagonisti del conflitto e da coloro che intendono resistere all ' attacco contribuiscono non solo ad illustrare le cause e le responsabilità di questo nuovo conflitto ma pure ad indicarne i possibili sviluppi . Il memorandum consegnato dalla Germania a Copenhagen e ad Oslo cercava di spiegare l ' impresa asserendo che il Reich intendeva proteggere la neutralità nordica minacciata da un imminente sbarco alleato . A questa asserzione ha risposto il ministro norvegese Koht : « Non crediamo che gli Alleati intendano prendere misure di sbarco » . Tale era , all ' alba di ieri , l ' opinione di chi doveva essere considerato un giudice competente e responsabile della sicurezza norvegese . Né Copenhagen né Oslo hanno chiesto alcuna « protezione » . Il carattere dell ' impresa risultava dallo stesso memorandum tedesco il quale ammoniva che ogni « resistenza » sarebbe stata « stroncata con tutti i mezzi » , al fine di evitare ogni « inutile » spargimento di sangue . Il governo norvegese , decidendo la resistenza , ha fatto comprendere che lo spargimento di sangue per la difesa della patria non è un sacrificio « inutile » . Ma il memorandum tedesco aggiungeva che la Germania intende anche difendere la sua sicurezza contro le misure di blocco degli Alleati . Tale difesa ha trascinato nel conflitto due paesi neutrali . La Germania , mentre occupava Copenhagen e Oslo , garantiva « il rispetto dell ' integrità e dell ' indipendenza » dei due paesi neutrali . A questa garanzia il ministro Koht ha risposto dichiarando allo Storting : « Credo che tutti i paesi neutrali siano semplicemente atterriti da una tale violazione della giustizia » . La Norvegia ha considerato l ' attacco tedesco come una diretta violazione della sua neutralità e della sua indipendenza . Danimarca e Norvegia erano in rapporti diplomaticamente diversi con il Reich . Quando Roosevelt mandò un appello ad Hitler asserendo che le piccole nazioni europee si sentivano minacciate , Hitler chiese a tutti gli Stati confinanti se esisteva tale minaccia . La Danimarca rispose negativamente . Poco dopo questa risposta , un rapido negoziato fra Berlino e Copenhagen condusse alla conclusione di un patto tedesco - danese di non aggressione firmato a Berlino il 31 maggio 1939 . Tale patto che ha la durata di un decennio all ' art . 1 dice : « Il Reich tedesco ed il Regno di Danimarca non faranno fra loro la guerra , né in alcuna altra maniera faranno ricorso all ' impiego della forza » . Questa esplicita garanzia non ha impedito il ricorso alla forza armata per l ' occupazione del territorio danese . I danesi , colti di sorpresa , hanno pure tentato di resistere . Ieri , un messaggio alla nazione del primo ministro danese deplorava la « morte di quei buoni figli della Danimarca che hanno perduto la loro vita nelle prime ore di questa mattina » . Copenhagen ha dovuto poi accettare il fatto compiuto , però « elevando proteste » come dice il proclama firmato dal sovrano e dal capo del governo danese . La Norvegia non aveva concluso con il Reich alcun patto di non aggressione . Tutti i paesi della Scandinavia rifiutarono nello scorso anno le offerte tedesche di patti di non aggressione ritenendo superflui tali accordi i quali furono pure considerati pericolosi dagli Stati scandinavi che intendevano conservare una rigorosa neutralità di fronte a quel conflitto che già si profilava all ' orizzonte . Non avendo la Norvegia domandata alcuna protezione , l ' ultimatum tedesco è stato considerato ad Oslo come una richiesta di « resa » alla quale il governo norvegese ha risposto con la resistenza armata alle truppe tedesche che , entrando in Oslo , occupavano la quinta capitale d ' Europa . Nello stesso momento in cui von Ribbentrop dichiarava che l ' impresa tedesca « ha salvata questa parte d ' Europa dal sicuro declino » , il governo di Oslo accettava le immediate promesse di aiuto degli Alleati per salvare la indipendenza del paese . Mentre il governo dei norvegesi si rifugiava ad Hamar , in Oslo occupata veniva organizzato un governo detto di « concentrazione nazionale » . Fenomeno analogo a quello già avvenuto nella Carelia occupata . Questo governo « nazionale » ha lanciato un appello in cui è definito « criminale » ogni tentativo di resistenza per la difesa della nazione . Dalle considerazioni della stampa tedesca e della stampa inglese si può rendersi conto dell ' opposto significato che i belligeranti attribuiscono alla guerra scandinava . La « Deutsche Allgemeine Zeitung » definisce l ' impresa come « il salvataggio del Nord » . Secondo il « Lokal Anzeiger » ogni tentativo dei neutrali per impedire la « protezione » è apparso fin dal primo momento « totalmente inutile » , e si aggiunge che l ' intervento tedesco è riuscito a « polverizzare » il piano alleato di espansione in Scandinavia . La stessa stampa insiste pure nel sottolineare che la libertà , l ' indipendenza , l ' integrità , l ' inviolabilità e la pace dei paesi scandinavi sono ora più che mai assicurate , ed i comunicati ufficiali trasmessi per radio da Berlino precisano che le misure tedesche sono state prese « esclusivamente » nell ' interesse dei neutrali minacciati dalla posa di mine la quale secondo la dichiarazione di Goebbels era il « prologo » dell ' occupazione franco - inglese della Scandinavia . Berlino promette pure la pubblicazione dei documenti che illustrano questo piano . La stampa degli Alleati ha preso intonazione dalla definizione fatta da Chamberlain dell ' impresa tedesca : « nuovo e crudele atto di aggressione che si ritorcerà contro la Germania e che ne accelererà la sconfitta finale » . A Londra ed a Parigi si considera la denuncia del piano alleato di aggressione degli Scandinavi come un semplice « pretesto » per imporre con le armi non una protezione , ma un controllo . Lo stesso governo svedese ha negato di sentirsi minacciato , dimostrando di preferire , in tutti i casi , una semplice minaccia dell ' indipendenza alla perdita effettiva dell ' indipendenza , un semplice piano di occupazione all ' effettiva occupazione . I giornali inglesi , polemizzando violentemente contro l ' « invasione non provocata » che ha non garantita ma eliminata la neutralità scandinava trasformando il Nord d ' Europa in un teatro di operazioni , chiedono alla Germania perché non ha difeso la civiltà europea anche in Finlandia ove esisteva non una semplice minaccia della neutralità ma un ' aggressione effettiva . Chamberlain ha cercato di dimostrare che la spedizione navale della Germania era stata organizzata ed iniziata prima della decisione inglese di minare i mari . Narvik sarebbe stata occupata dagli stessi equipaggi delle navi mercantili tedesche che erano armati . Anche a Parigi , protestando contro i « bombardamenti di tutela » delle città norvegesi , la stampa ha chiesto un immediato intervento dell ' esercito alleato . Il settimo Consiglio di guerra , riunito ieri a Londra , ha deciso di dare immediatamente ai nordici il massimo aiuto possibile delle forze armate anglo - francesi . I primi gravissimi scontri sono già avvenuti , e da stamane ha avuto inizio una cronaca di guerra particolarmente drammatica . I tecnici inglesi ritengono che l ' impresa tedesca abbia determinato quell ' allargamento del teatro di guerra che la Germania ha sempre considerato come parte del piano degli Alleati , ritenendo tale allargamento utile agli Alleati . Questa estensione della guerra fu sempre considerata pericolosa dalla Germania che cercò di evitare d ' essere impegnata su due fronti . Mentre nei sotterranei delle linee renane gli eserciti stanno in attesa , Londra ritiene estremamente rischioso per la Germania il trasportare la guerra sul mare ove è considerevole la superiorità delle forze degli Alleati . Gli stessi rifornimenti nordici , che finora erano assicurati alla Germania , possono diventare problematici dal momento dello scoppio della guerra nei territori dei paesi fornitori . Le sorti del conflitto in corso possono dipendere da molti imponderabili . In genere , mentre si ritiene difficile variare l ' attuale stato di cose della Danimarca nella quale il Reich può stabilire una poderosa difesa , assai incerta appare invece la sorte del conflitto norvegese che sarà deciso non solo dalla resistenza della Norvegia e dall ' attacco degli Alleati , ma anche dall ' atteggiamento della Svezia e soprattutto dall ' atteggiamento della Russia . Si smentiscono le notizie di ultimatum tedesco a Stoccolma ; e contraddittorie sono le notizie sulla mobilitazione svedese . Sembra che il presidente Hansson abbia dichiarata la neutralità della Svezia , e si aggiunge pure che il governo , il quale ha nominato una commissione per trattare con la Germania , si opporrebbe ad ogni tutela e ad ogni passaggio . Circa l ' atteggiamento sovietico si ha notizia solo del lungo colloquio fra Molotov e l ' ambasciatore tedesco a Mosca . Anche l ' Olanda ed il Belgio , prendono varie misure precauzionali , riaffermano il loro proposito di opporsi alla tutela ed ai passaggi di truppe straniere . Quantunque il colpo di scena di ieri abbia messo in moto molte forze che agiranno sulla situazione , ormai solo il confronto fra le forze armate dei belligeranti potrà decidere le sorti della Scandinavia .
StampaQuotidiana ,
Oaxaca ( Messico ) - I poveri più poveri del Messico si sono dati appuntamento a Cuilapan , a quindici chilometri da Oaxaca , nella parte sud orientale del Paese , per vedere il Papa . Si prevede una folla spaventosa , chi dice trecentomila , chi pronostica , in base a chissà quali conteggi , mezzo milione . Saranno quasi tutti indigeni , dello Stato di Oaxaca e di altre regioni , mixtechi , zapotechi , nahuati e tante altre razze . Insieme parlano sessantacinque lingue : solo il 20 per cento conosce lo spagnolo . In comune hanno solo una cosa : la fame . L ' appuntamento col Papa è per domani , davanti all ' antico tempio di Cuilapan ; ma gli indios sono già in viaggio da giorni , vengono giù dalla Sierra con autobus scassati o su camion abitualmente adibiti al trasporto del bestiame o d ' ogni tipo di merce . Questa sera , lo spazio sabbioso davanti e al lato del tempio sarà tutto occupato . Trascorreranno la notte per terra , avvolti nei loro stracci tribali : ci sono abituati . E poi , da queste parti , in questo periodo dell ' anno , la notte è dolce , c ' è solo un po ' di fresco nelle prime ore del mattino . Nelle regioni di Oaxaca ci sono un milione e quattrocentomila indigeni , quasi tutti cattolici . Le chiese , in un territorio di novantamila chilometri quadrati , sono millequattrocentoventicinque : ne trovi almeno un paio anche nel pueblo più piccolo e miserabile dove non arriva né la luce né l ' acqua né qualcosa che assomigli ad una vera strada . " È gente molto religiosa " , dice l ' arcivescovo di Oaxaca , Bartolomè Carrasco Briseño , " molto umile , molto buona , molto attaccata alla Chiesa . Certo dobbiamo continuare nella nostra opera di evangelizzazione che è stata interrotta da varie ragioni storiche . Le difficoltà sono molte , c ' è l ' ostacolo della lingua , per cui i miei sacerdoti si vedono costretti a imparare questo o quell ' idioma " . Sfiducia e fatalismo Ma la difficoltà più grave non è questa . " Secondo me " , dice il prelato , " essa va individuata in quella specie di sfiducia , di fatalismo , di mancanza di speranza , che finisce per colpire ogni indio . Si rassegnano , si danno per vinti . Gli manca la volontà , non fanno nulla o quasi per uscire dallo stato di frustrazione e prostrazione in cui si trovano . Anche la Chiesa ha , in questo , la sua parte di responsabilità e di colpa , come ce l ' ha il governo . Non è stato fatto abbastanza per strappare queste tribù dall ' isolamento fisico e morale in cui si trovano , per sottrarle ad una emarginazione così totale e spietata " . Monsignor Carrasco Briseño è un uomo minuto , un po ' curvo , indossa una tonaca bianca , parla sottovoce , bisbiglia : " È gente " , dice , " molto legata alla propria identità etnica , molto fiera . Quindi occorre andar piano coi programmi educativi . L ' obiettivo non deve essere quello di un ' integrazione violenta e ad ogni costo delle culture indigene con la cultura nazionale . Così facendo si distruggono quei valori che danno un senso alla loro vita . Sul piano sociale , poi , la situazione è disperata . È gente che vive nella miseria più nera . Lo sanno i miei centosettanta sacerdoti che sgarrettano su per la montagna per portare un po ' di conforto a questa umanità emarginata da tutto e da tutti " . Per vederla un po ' da vicino , questa umanità , prendiamo un autobus sgangherato che da Oaxaca si inerpica su per la montagna , serpeggiando , per scendere poi sulla costa del Pacifico . È pieno di campesinos indigeni , neri e taciturni . Una donna , meno vecchia di quel che sembra , allatta un bambino . Senti l ' odore di stracci antichi , mai lavati , il profumo della miseria stratificata . È una bellissima sera , se allunghi la mano fuori dal finestrino afferri la coda dell ' Orsa , tanto il cielo è vicino . Ci fermiamo a Tlaxiaco , dopo quattro ore e mezzo di strada . Un grosso pueblo , nove - diecimila abitanti . Case basse , una volta bianche , i muri scrostati ; la strada principale sconessa , tutta buche , i cani che languono sul marciapiede . Gruppi di poveracci dormono sotto i portici , la testa sul giornale . Il mattino dopo , alle sette , comincia l ' attività al mercato coperto . Montagne di frutta sui tavolacci , c ' è sentore di minestra di fagioli con chili , qualcuno si scalda con una tazza di pulque , brandelli di carne pendono dagli uncini da chissà quanti giorni . La bistecca qui è un genere proibito . L ' appuntamento col parroco , padre Esteban Sanchez , è dopo la messa , nel convento domenicano adiacente alla chiesa . Novanta indios ( giovani e vecchi ) stanno facendo un ritiro spirituale da tre giorni . Girano in fila sotto il porticato cantando un inno in spagnolo con dubbia intonazione , poi , sempre salmodiando , infilano la porta del refettorio per la prima colazione . Viene il dubbio che il fine ultimo di tanta devozione sia proprio lì . Crocette sulla schedina " Oggi è l ' ultimo giorno " , dice padre Esteban , " domani torneranno alle loro case . In questi tre giorni hanno avuto dei pasti regolari , mattino , pomeriggio e sera . Hanno dormito in un letto . Quel che noi preti cerchiamo di fare è di svegliare la loro coscienza : vogliamo che si rendano conto della loro dignità di uomini e di cittadini . Vogliamo che capiscano che sono stati sempre sfruttati . Gli insegniamo che Cristo era oppresso come loro e che si oppose alla casta sacerdotale del tempo . Il governo non fa niente per loro . Il partito al governo , il PRI ( Partido Revolucionario Istitutional ) , non fa niente per loro , salvo caricarli sui camion e portarli a votare . E con le loro crocette sulla schedina , questi poveracci di cittadini messicani continuano ad eleggere delle persone che continueranno a non far niente per loro " . A Tlaxiaco c ' è una fabbrica di tubi di cemento e il salario medio di chi vi lavora si aggira sulle millecinquecento lire al giorno : che qui è discreto . Ma per chi lavora i campi l ' esistenza è grama : " E allora " , dice il parroco , " quando lo stomaco urla per la fame , questa povera gente , se ha un soldo , lo investe nella bottiglia . Si scolano l ' aguardiente che ti brucia la gola e il cervello e che è alla fine la loro droga : una droga a basso costo . Anche nelle feste religiose finiscono con l ' ubriacarsi e dopo la fugace euforia si trovano ancora più poveri , più tristi e più soli . I fabbricanti di acquavite si arricchiscono alle loro spalle , sulla loro miseria . Il governo fa qualche cosa , gli ha fatto qualche strada : ma a che serve ? Serve ai fabbricanti di aguardiente che hanno aumentato i loro profitti . Anche le somme che vengono talvolta stanziate a favore delle comunità indigene finiscono per arrestarsi nelle mani dei burocrati " . Se il Papa volesse vedere com ' è fatta la miseria degli indios dovrebbe prendere ad Oaxaca lo sgangherato autobus di " secunda clase " e spingersi oltre Tlaxiaco , nel villaggio di Cuquila , un gruppetto di case o capanne abitate da una comunità mixteca . È per lo più gente che non si è mai mossa da qui , contadini che campano su un fazzoletto di terra arida , con un po ' di mais , qualche pollo , qualche maiale , un ' oca , un tacchino . Entriamo nella casa di Dario Ortiz , 57 anni , sposato , tre figlie . Sua moglie sta facendo una tortilla di mais con un matterello di pietra : poi la mette in un cesto e la offre all ' ospite . " Qui si vive male " , dice il padrone di casa , " la terra non è buena , non produce niente . Se uno riesce a farsi dieci pesos al giorno è fortunato . No , io no , io non guadagno tanto . Dobbiamo accontentarci di tortilla e di questi fhjolitos , di questi fagiolini . La carne , qualche volta . Il latte , mai . Una volta avevo la luce , ma poi me l ' hanno tagliata perché non riuscivo a pagare il canone . Questo pueblo è molto triste perché il governo non ci dà nessun aiuto " . La figlia più giovane di Dario Ortiz ha 16 anni , si chiama Juanita , è graziosa , parla mixteco oltre che spagnolo , non è mai uscita da Cuquila : " Non mi annoio " , ci assicura , " sono nata qui , qui sono felice . La comida è scarsa ma va bene lo stesso . Un giorno mi sposerò con uno di qui . Non ho mai visto la televisione , è bella ? " . Enrique Cruz ha 80 anni , vive in una capanna di legno col figlio , la nuora e tre nipotini . " Il governo non fa niente per noi " , si lamenta , " e così ho passato una vita di stenti . Non c ' è luce , per l ' acqua andiamo al pozzo , ma è scarsa . Adesso sono vecchio e malato : ma qui se uno s ' ammala muore . Nessuno ha i soldi per le medicine o per l ' ospedale " . Dormono tutti per terra , su logore stuoie . Hanno un maiale , qualche pollo , ma non li mangiano , li portano al mercato . Enrique Cruz non si ricorda più che sapore abbia la carne : " Qualcuno " , dice , " quando ha qualche soldo , manda giù un po ' di alcool , io no , sono cristiano , sono rassegnato alla mia miseria e adesso aspetto soltanto l ' ora di morire " . Si toglie dalla testa un cascame di paglia che una volta era un sombrero e si guarda intorno con gli occhi piccoli e impiastricciati : dice che andrebbe volentieri a Oaxaca a vedere il Papa , ma non ha gli ottanta pesos ( 3400 lire circa ) per pagare il camion . Neanche Epiphanio Santiago , che fa orci e pentole di creta e argilla per venderle al mercato di Tlaxiaco , ha gli ottanta pesos per andare dal Papa . " Una somma simile non ce l ' ho " , ammette , " questo mestiere non mi basta per vivere . Ho quattro figli e non c ' è da mangiare . Non mangiamo mai carne , né uova , né latte . Si va avanti a tortilla e fagioli , e a frutta che anche questa terra così avara riesce a produrre . Una volta , quand ' ero più giovane , sono stato a Vera Cruz a tagliare la canna da zucchero . Dieci anni fa . Mi davano sette pesos per tonnellata " . Da Cuquila nessun indio mixteco scenderà al piano a vedere il Papa . I loro fratelli in sangue e in miseria , che , più fortunati , potranno raggiungere il tempio di Cuilapan , presenteranno a Giovanni Paolo II un ' " orazione " in cui vengono denunciati i mali della loro miserabile vita : il basso prezzo dei loro prodotti , l ' alcoolismo ( talvolta promosso dallo stesso governo ) , l ' oppressione politica , la prostituzione , la disoccupazione , l ' ingiustizia delle autorità che si vendono ai ricchi , i cacicchi che li sfruttano , la mancanza di scuole , strade , assistenza medica , le promesse non mantenute del governo . È la carta d ' identità degli indigeni di Oaxaca , dei morti di fame del Messico . A Cuquila Karol Wojtyla dovrebbe andare : a far visita al vecchio Enrique Cruz . Il quale , quando gli chiedi chi sia , cosa rappresenti per lui il Papa , ti risponde , candidamente : " Pues , es como Dios " , è come Dio .
PROPOSITI OLANDESI, BELGI E SVIZZERI ( GONELLA GUIDO , 1940 )
StampaQuotidiana ,
Sia l ' uno che l ' altro belligerante ammettono che i recenti avvenimenti scandinavi sono destinati ad influenzare profondamente la politica dei neutrali , e specialmente di quei neutrali che confinano con la Germania . Secondo gli inglesi , l ' occupazione tedesca della Norvegia ha ulteriormente scosso la sicurezza dell ' Olanda , del Belgio e della Svizzera . Secondo i tedeschi , l ' insuccesso alleato in Norvegia ha scosso la fiducia nelle garanzie anglo - francesi a favore dei neutrali . ( I neutrali garantiti sono attualmente solo la Romania , la Grecia e la Turchia ) . Il punto di vista inglese sulla sicurezza dei neutrali ( dopo i recenti fatti ) è stato prospettato da Chamberlain nelle sue dichiarazioni ai Comuni . L ' Inghilterra e la Francia sottolineando il fatto che nessun paese neutrale è stato attaccato dagli Alleati i quali intervennero in Norvegia solo dopo l ' inizio dell ' occupazione tedesca dichiarano che il principio della loro politica nei confronti dei neutri resta immutato : « rispetto della sovranità e dell ' indipendenza degli altri Stati ; nessuna difesa dei neutri , loro malgrado » . Questo principio , ribadito da Chamberlain , mira a caratterizzare la politica anglo - francese di fronte alla neutralità , e mira pure a distinguerla da altre politiche . L ' Inghilterra aveva preparato truppe destinate ad un eventuale sbarco in Norvegia , ma , come precisò lo stesso Chamberlain , « le istruzioni date ai comandi di queste forze prevedevano che l ' occupazione fosse iniziata solo in due casi : se vi era un esplicito invito da parte dell ' autorità norvegese ; se la neutralità norvegese fosse stata violata » . La stampa inglese ora rimprovera alla stampa tedesca di polemizzare con l ' Inghilterra trascurando di tener presenti queste specifiche condizioni sulle quali ha insistito Chamberlain e , conseguentemente , figurando l ' occupazione della Norvegia come una gara a chi arriva primo . Fu il rispetto di queste due condizioni ( alle quali è costretto subordinare ogni intervento chi intende rispettare il principio della neutralità ) che attardò l ' intervento alleato e che , in parte , ne provocò l ' insuccesso . Considerando questa recente esperienza , gli Alleati ora ammoniscono i neutrali a non lasciarsi cogliere di sorpresa e a non chiedere aiuti troppo tardi , quando gli aiuti hanno scarsa possibilità di successo . « I neutri scrive il " Times " non vogliono chiamarci in tempo , e criticano poi la nostra lentezza » . Lo stesso giornale ritiene che , se gli scandinavi avessero accettata l ' alleanza difensiva offerta dagli Alleati , la situazione nordica sarebbe ora diversa . Per la Germania , invece , l ' ammaestramento che i neutrali possano ricevere dai recenti avvenimenti è di natura diversa . Partendo dal principio che considera permessa una protezione anche se non richiesta , la stampa tedesca indica ai paesi neutrali la diversa sorte della Danimarca e della Norvegia . Il primo paese ha subìto senza resistenza l ' occupazione tedesca , ed ha quindi evitata la guerra ; il secondo paese ha voluto resistere ed ha pure chiamato l ' aiuto degli Alleati . Questa resistenza è crollata sotto il peso delle forze militari della Germania : tutta la Norvegia è stata insanguinata , e molte città norvegesi sono ridotte a macerie fumanti . La campagna di Norvegia viene quindi considerata come un triste monito per chi tenta difendere la propria patria e per chi chiede l ' inefficace aiuto degli Alleati nella speranza di rinforzare tale difesa . Di fronte a questo duplice ordine di deduzioni che gli alleati ed i tedeschi traggono dalla recente esperienza nei confronti della politica dei neutrali , è importante notare alcune reazioni dei paesi neutrali più esposti ai pericoli della tormenta . Olanda . Il presidente del Consiglio De Geer ha tenuto , sabato scorso , un importante discorso alla Camera olandese . Secondo De Geer , i recenti avvenimenti non hanno per nulla influito sulla politica di neutralità dell ' Olanda . Anche se l ' esperienza norvegese dimostra come si debba pagare a caro prezzo la difesa della patria , l ' Olanda è più che mai decisa ad opporsi con le armi ad ogni tentativo : costi quello che costi . Il presidente del Consiglio ha criticato quei nazionalisti olandesi che , per le loro simpatie con movimenti stranieri , assumono atteggiamenti che possono suscitare sospetti sulla politica di neutralità dell ' Olanda e sui propositi olandesi di resistere a qualsiasi tentativo di violazione territoriale . Per porre riparo a questi pericoli , e per riconfermare la sua volontà di assoluta resistenza ad ogni pressione straniera , il governo olandese ha deciso , negli ultimi giorni , vari arresti . Anche van Tonninger , deputato nazionalsocialista e direttore dell ' organo nazista « National Dagblat » , è stato arrestato . Tali misure mirano ad impedire dopo la grave dichiarazione di Mussert non solo che vi siano dei dubbi sui propositi di neutralità dell ' Olanda , ma anche che si sfrutti l ' azione di irresponsabili gruppi politici ( disposti ad accettare protezioni straniere ) per far credere che il governo olandese , unico e legittimo interprete della volontà nazionale , non sia pronto a respingere con ogni mezzo le ingerenze e la protezione incompatibili con la politica di neutralità e indipendenza . Belgio . Il ministro degli Esteri Spaak ha parlato giovedì scorso ad Anversa , e il presidente del Consiglio Pierlot ha tenuto ieri un discorso a Bruxelles . Spaak ha detto : siamo pronti a difenderci , e non si deve dimenticare che le forze del Belgio del 1940 non sono le forze del Belgio del 1914 . La recente esperienza scandinava ha dimostrato quanti siano i pericoli che minacciano la neutralità , ed ha insegnato che i paesi neutrali devono essere vigili nella difesa della loro indipendenza . Il presidente Pierlot , in un discorso di commemorazione della Rerum Novarum ( definita « la grande carta sociale del Cattolicesimo » ) ha dichiarato che i belgi , oggi più che mai , sono pronti a qualsiasi sacrificio perché la loro patria resti « grande e libera » . Il Belgio è difeso , ha soggiunto Pierlot , e la volontà del governo di tenere fermo alla politica di neutralità e di indipendenza è più che mai decisa ed incrollabile . Svizzera . Nessuna dichiarazione ufficiale è stata fatta da parte svizzera dopo i recenti fatti scandinavi . Però , tali fatti sono ampiamente commentati dalla stampa elvetica . I giornali svizzeri ( sia di lingua francese che di lingua tedesca ) hanno manifestata la loro solidarietà con la Norvegia che ha difeso con le armi la sua indipendenza violata . Si sottolinea che non diverso sarebbe l ' atteggiamento della Svizzera qualora questo paese si dovesse trovare in una situazione analoga . Il « Journal de Genève » , facendo un bilancio del conflitto norvegese , osserva : « Nel 1914 il Belgio fu travolto in maniera più completa di quanto non lo sia oggi la Norvegia . Basta ricordare Zeebruge base di sottomarini tedeschi contro l ' Inghilterra . Niente di uguale vi è ora nel Nord . Senza dubbio , possono essere preziosi per le navi del Reich i fiordi occupati a nord e a sud di Bergen , ma i fiordi della Norvegia nordica sono nelle mani della flotta britannica , e ciò permette di fronteggiare i tentativi nemici di compiere incursioni navali sulla Gran Bretagna . In sintesi , i tedeschi hanno esteso la loro ala destra nel Nord , ma l ' estremo Nord ed il mare sono sotto il controllo degli Alleati » . Lo stesso giornale , considerando sentitamente l ' attuale situazione , osserva : « Resta un fatto essenziale : Britannia rules the waves . Sempre , nella storia militare , il trionfo finale è riservato a quel belligerante che domina sugli oceani . Napoleone stesso non ha potuto sottrarsi a questa regola : padrone della maggior parte d ' Europa , ha finito per soccombere . Non aveva saputo vincere a Trafalgar » . Circa lo specifico atteggiamento della Svizzera , la stampa elvetica si limita a ripetere che il paese è armato e che risponderà con le armi ad ogni tentativo di violare la neutralità . Questa generale riconferma dei propositi di resistenza dei neutrali guarda con simpatia all ' esempio , sia pur sfortunato , della Norvegia , e non all ' esempio della Danimarca . È facile rilevare che le molteplici coincidenze che caratterizzarono l ' atteggiamento dell ' Olanda , del Belgio e della Svizzera prima dell ' occupazione della Norvegia , trovano ora una riconferma dopo il recente sviluppo della situazione scandinava .
StampaQuotidiana ,
Solo l ' imbecillità umana può dare il senso dell ' infinito . Il Saggio Narravamo , or è un anno , di apparizioni e d ' altri eventi celesti di cui gli Stati Uniti godono il privilegio da alcuni anni ; e , scettici come siamo , mettevamo in stretta relazione questi fatti del cielo americano con lo sviluppo preoccupante della pazzia , nel paese di Eisenhower , desunto dal rapporto presentato nel 1952 dal comitato nazionale per la sanità mentale in America alla Commissione delle finanze della Camera dei rappresentanti . Ovvero , e subordinatamente , derivavano queste apparizioni da disturbi del sistema digestivo , i quali provocherebbero macchie dinanzi agli occhi , secondo le teorie del dottor Edgar Mauer di Los Angeles . Da un anno a questa parte molti avvenimenti si sono accumulati nel cielo sorprendente e meraviglioso sotto la cui cappa vivono i concittadini della bionda signora Clara Boothe Luce ; e credo sia possibile oggi , confermare , con maggior copia di dati , la gravità dei casi gastrici o mentali che affliggono buona parte della popolazione statunitense . Ma non si creda che i dati venuti in possesso degli osservatori facenti capo al Pentagono , siano casi di nuove apparizioni . No . Le prime apparizioni in massa , nel cielo americano , di dischi , piatti e altre cose volanti , si ebbero al momento in cui il celebre Truman iniziò la diplomazia « atomica » . Bombe atomiche giù e dischi e altre cose volanti su , e le cose sarebbero andate a meraviglia . Invece , le cose andarono in un altro modo . Così che nel 1950 , all ' epoca della gloriosa aggressione americana contro la Corea del Nord , vi fu nel cielo statunitense un ' altra calata di dischi , piatti , palloni e transatlantici celesti . Una robusta guerra in Corea , qualche migliaia di piatti , dischi e navi volanti in cielo , e le cose sarebbero andate a meraviglia . Le cose , invece , andarono anche stavolta come voi sapete . Adesso le apparizioni sono meno numerose nel cielo americano ; più numerosi sono in America i rapporti , i libri , le « discussioni » sui dischi e altre cose volanti . E da questo materiale vengono fuori notizie raccapriccianti . Figuratevi cosa accadrebbe se il Pentagono permettesse di dire tutto quel che si sa sui fenomeni celesti ! Esso , invece , ha instaurato una rigorosa censura , perché il popolo americano non sia preso dal panico ! Bisogna tenere i nervi a posto ! Ciò nonostante i libri che si pubblicano sulla importante questione sono impressionanti e impressionano anche noi , pur così scettici come siamo . Eh , sì : si può essere scettici quanto si vuole , ma certi fatti ti rendono pensoso ! Il maggior Donald E . Keyhoe , uomo di casa al Pentagono , nel suo libro famoso I dischi volanti esistono , afferma di sperare che le sue pagine preparino gli americani ad affrontare « l ' ultimo atto della tragedia » . Notate la calma di questo ufficiale dei marines , sia pure di riserva . C ' era in corso una tragedia , una tragedia dei ' dischi , assai probabilmente in cinque atti , come si conviene , e noi non ne sapevamo nulla ? E ora staremmo all ' ultimo atto ! In che consisterebbe questa « tragedia » ? Amici miei , tenete su il morale : i marziani stanno ormai per abbandonare in massa il loro pianeta divenuto un ' area depressa , e stanno per arrivare sulla terra ! Altro che cavoli ! A quanto sembra , qualche marziano è già arrivato , in avanscoperta . È tra noi . Nell ' anno miracoloso 1950 , che doveva segnare l ' inizio della gloriosa aggressione americana alla Corea del Nord , e precisamente nel giugno , un disco volante venne colpito dalla contraerea americana ( solo la contraerea americana poteva colpire un tal disco ! ) , nella località Hamilton , in California . Il disco scoppiò ( e cosa doveva fare ? ) , e dal disco usci un piccolo uomo corazzato . Un testimone oculare racconta la scena . Il marziano fu colto dalla disperazione , si rotolò per terra , strillò , pianse , fece dei capitomboli . La piccola avanguardia marziana , piccolo fétulo , strappava le viscere , a vederlo e udirlo . Come la storia sia poi andata a finire non si sa . Queste storie di dischi ricordano l ' episodio narrato da Franck Scully , nel suo potente libro Cosa nascondono i dischi volanti ? Questo Scully , che deve essere una persona assai perspicace , stabilisce una stretta parentela tra i marziani e gli angloamericani . Anzi , i marziani sarebbero né più né meno che angloamericani emigrati negli spazi stellari , in un tempo che non sappiamo ; ma potrebbe anche darsi che gli angloamericani fossero dei marziani spuntati su questa terra in seguito a una pioggia di semenza celeste , dopo il diluvio universale . Infatti i rottami dei tre dischi volanti andati a sfracellarsi presso il villaggio di Farmington , nel Texas , sempre nell ' anno coreano , avevano una particolarità che taglia la testa al toro , o alla vacca : tutte le misure ( altezza , lunghezza , larghezza ) rilevate in base al sistema metrico anglosassone erano multipli di nove . Lo Scully intuisce da questi dati la relazione stretta , la parentela fra i marziani e il mondo anglosassone . Infatti nel pianeta Marte si adopera il sistema di misurazione dei piedi e dei pollici . Chi lo avrebbe potuto pensare ! Eppure è così ! E , del resto , i marziani hanno una naturale predisposizione per la lingua inglese . Il presidente delle radiotrasmissioni di una zona dello Stato del Colorado , tale Joseph Roher , assicura che nel 1951 tre dischi volanti furono costretti ad atterrare nello Stato del Montana . Gli occupanti marziani morirono tutti ; ma uno di essi sopravvisse . alto novanta centimetri e , non sappiamo il perché , fu messo in una incubatrice per assicurargli la vitalità e lo sviluppo . Ora questo marzianello studia l ' inglese , nello Stato del Montana ; ma il Pentagono impedisce di diffondere i suoi tratti e i suoi pensieri , per impedire che il panico si impossessi della popolazione degli Stati Uniti e la travolga . Questi segreti li conoscono solo i generali del Pentagono e pochi altri : tutta gente che non ha paura ! In questo ambiente scosso da pensieri di tragedia cosmica il signor Georgie Adamski , americano di origine polacca e astronomo dilettante , ha acceso , come suol dirsi , una miccia , pubblicando la robusta opera : I dischi volanti atterrano . Non ci occupiamo della parte storica del libro , dalla quale pur si apprende che fin dal 1290 furono avvistati in Inghilterra dei dischi volanti , secondo un manoscritto trovato in una certa abbazia . La questione seria è che 1'Adamski ha visto nella California l ' uomo astrale , alle 12 e mezzo del 22 novembre 1952 . Quest ' uomo era ... una donna ; e una donna mica brutta , anzi giovane , bella , bionda , eccetera , tutta fatta come le donne di San Francisco , di Mexico e di Trastevere . I due si dettero la mano , alla maniera mondana , si fecero delle fotografie , si fissarono degli appuntamenti . Per di più l ' Adamski afferma che la giovane donna bionda in pantaloni a scacchi , non era una marziana , beni una venerea , e non vi è motivo di dubitarne . Ora l ' Adamski è stato accusato di impostura . E perché non sarebbero impostori anche gli altri ? Il tragico vero di tutta la faccenda è la diffusione della credulità che queste sciocchezze incontrano in vasti strati di opinione . Ecco , forse , uno dei motivi dello sviluppo della criminalità statunitense . A esso si aggiunge la psicosi atomica . Nel settembre scorso , una mattina , mentre molti cittadini erano ancora a letto , le sirene annunciarono a New York , col loro sinistro ululo , un attacco aereo atomico . Gli altoparlanti installati nelle strade e sulle piazze dissero che erano state sganciate due bombe atomiche . La circolazione si fermò all ' istante . Milioni di persone , in preda al terrore , si precipitarono alla ricerca vana di un rifugio . Un bello scherzo , in verità ! La provvisorietà estrema della vita , nell ' imminenza della fine del mondo , per un motivo o per l ' altro , porta alla follia , al crimine , al delitto . Nei primi sei mesi del 1953 sono stati commessi negli Stati Uniti 1.047.000 crimini , superandosi del 2,5 per cento la cifra per il corrispondente periodo dell ' anno precedente . In questi sei mesi vi è stato un assassinio , o aggressione con violenza , o un caso di violenza carnale , o un tentato omicidio ogni 4 minuti e 3 secondi . Ma questi non sono neppure i crimini più « interessanti » . Quello che caratterizza l ' America astrale , stazione dei mondi , atomica , è la criminalità organizzata di Stato , casi bene descritta nel suo libro Il gangsterismo in America dal signor Kefauver . Piace , per il raffronto , ricordare le parole della signora Clara Boothe Luce , in una intervista non lontana al Corriere della sera . La signora loquace , più loquace del papa , espresse ( non lo ricordate ? ) i suoi pensieri sulle « povere nazioni » al di là della « cortina di ferro » . « Esse sono state soggiogate , - disse la soave donna , - derubate di una gran parte di quel che producono , decimate nel loro potenziale umano e , soprattutto , private dei loro diritti umani e della loro dignità umana . Ma qui in Occidente , - disse ancora la degna e umana donnetta , - qui in Occidente è un altro mondo ! » E la signora partì per la Sicilia , non già a odorare i fiori delle zagare , ma per aspirare l ' odor del petrolio italiano . Non vi è dubbio che questo mondo della signora Clara è un altro mondo ! Chi ne dubita ? Dov ' è , nel mondo , anche solo in quello che chiamano - chissà perché - occidentale ( e vi comprendono il Giappone e l ' Australia ) , dov ' è un altro paese nel quale si possano dire cretinerie di volume e in quantità pari a quelle che si dicono e si fanno nel paese di Mac Carthy ? Leggete dunque La paura della libertà di F . Biddle , e vi troverete di fronte ad una tal mole di imbecillità ammassata , da darvi il senso dell ' infinito . Pur tuttavia , queste sono cretinerie pericolose . Giacché se la signora Clara Boothe Luce può scrivere che « amare è come sedere sul mozzo della ruota del tempo » ( ci provi , cara signora , si segga , si segga , e si faccia fare una fotografia ! ) , questi momenti letterari della signora non hanno conseguenze , se sono solamente letterari . Ma la psicosi bellica toglie la libertà agli americani e mira a toglierla a tutti i popoli . E tutto questo vasto pubblicismo di avventure interplanetarie , che oggi ha persino delle riviste e dei romanzi , mira a togliere lo spirito critico agli uomini e farne delle povere marionette . Dietro a questi promontori di panico e di viltà civile stanno uomini come il senatore Waily , il quale insiste sulla necessità ( ? ) di una guerra preventiva . Stanno i membri della scellerata associazione Crociata per la libertà , che discutono come si potrebbe aggravare la situazione internazionale con attentati e atti di sabotaggio . Sta il generale Someiwell ( consigliere di un grande trust chimico ) che vuole una guerra coi gas , perché più economica e - dice lui - più redditizia . Noi siamo certi che sorgeranno nella stessa America ( e non verranno dalla luna ) gli uomini capaci di mettere la camicia di forza ai pazzi , ristabilire l ' ordine nelle idee , punire i furbi e sostituire l ' attuale depravata classe dirigente con uomini tratti dal grande popolo americano .
StampaQuotidiana ,
Key West - Al bancone dello " Sloppy Joe ' s " bar , all ' angolo tra Duval Street e Green Street , incontro Reymond C . Vanyo , quarant ' anni , pescatore di aragoste e d ' altro , con due battelli in mare e un Cessna a quattro posti per sbrigare gli affari a Miami . Reymond è uno dei tanti che ha scaricato a Key West barcate di profughi cubani . Dice : " Non ci ho guadagnato nulla : quanto basta per le spese . In mare , con la pesca , guadagno dai settecento agli ottocento dollari al giorno . Sono andato a Mariel - Cuba - perché m ' interessava . M ' interessa ancora . Voglio solo vedere come finisce la cosa " . Poi , sul suo aeroplanino , mi porta in giro sulle Keys , più sotto vedo la stupenda lingua di terra che dalle coste della Florida arriva , sbisciolando come un ' anguilla , all ' isola di Key West : " Non è il posto più bello del mondo ? " , chiede . Quattro passi più in là , al " Captain Tony ' s saloon " , trovi un ' altra folla che ha fatto la traversata coi profughi . Capitani - o skippers - di breve o lungo corso . C ' è anche una donna , Vicki Impallomeni , sui trent ' anni , bruna e bella : " L ' ho fatto per i soldi " , dice , " ho guadagnato duemila dollari . Ma non è del tutto vero . Con la pesca , avrei preso altrettanto . L ' ho fatto per il mare , perché mi piace il mare " . Tony Terracino , quasi settant ' anni ( o più ? ) , ha una faccia antica di navigatore e capelli ricciuti quasi bianchi . Ti ricorda che nel '64 fece una spedizione a Cuba e che , su quell ' avventura e la sua picaresca vita , è stato fatto recentemente un film " Uccidi Castro " . Di giorno sta in mare , a pescare ; ma la sera è qui nel suo saloon . Beve champagne con una coppia di sposi novelli e balla a piedi scalzi con le molte ragazze sotto i venti che se lo avvinghiano dicendo Tony amore mio . Sono tante , con magliette estive e gambe da tremila e una notte . Il capitano è soave e discreto e se te ne presenta una dice subito : " La mia esposa " . Poi : " Vuoi andare all ' Avana da Fidel ? Ti porto io figliuolo , ti porto io " . È sincero , ma nella notte le spose hanno avuto il sopravvento . Sarà , come dicono , un fenomeno di suggestione letteraria , ma tra questi skippers che vanno e vengono da Cuba con addosso l ' odore di mare e di pesce e di Caraibi e bevono " scotch on the rocks " o Bacardi o rum giamaicano o solo birra spillata a novantacinque cents " la caña " ti sembra di vedere tanti Harry Morgan di Avere e non avere di Hemingway , che qui lo ha scritto a metà degli anni Trenta e qui è vissuto con la seconda moglie Pauline tra il '28 e il '40 , pescando bevendo e scrivendo . La sua casa è in Whitehead Street , al 907 . Da " Sloppy Joe ' s " ci arrivi in dieci minuti e paghi , per vederla , un dollaro e cinquanta . Parte della sua vita è rimasta inchiodata qui per l ' eternità : mobili , libri , quadri , animali e pesci imbalsamati , foto degli anni eroici in Africa con la preda stecchita e il fucile ancora fumante . Ma anche gli anni della giovinezza , l ' elmetto di quand ' era sul fronte italiano nel '17 a guidare l ' ambulanza e una foto minuscola , conficcata nell ' angolo di una più grande , con una ragazza bella bionda che sorride e si chiama Agnes : l ' infermiera dell ' ospedale di Milano di cui Ernest si innamora e lascia morire nel finale di Addio alle armi . " Che io sappia " , dice la guida , " è ancora viva , nell ' Arizona " . Un altro scrittore esule americano in Europa , Dos Passos , aveva consigliato Hemingway a prendersi una lunga vacanza a Key West per " asciugarsi le ossa " inzuppate dall ' acqua di sette autunni e inverni parigini . Se accetta il consiglio , è anche perché qui si può pescare al largo , nella corrente del Golfo , ed è un posto di case di legno e la sera , da " Sloppy Joe ' s " non si parla di Flaubert , Maupassant o Proust e l ' epica omerica è quella del pescatore che rientra col suo pesce d ' argento , arpionato e sconfitto , come Santiago de Il vecchio e il mare . I suoi amici , a Key West , sono Josie Russell - Sloppy Joe per gli amici - padrone di un peschereccio e del bar che ancora oggi porta il suo nome , morto nel '42; il proprietario di un negozio di ferramenta , Charles Thompson , scomparso l ' anno scorso , che lo seguì nei safari africani ; e il capitano Eddie " Bra " Baunders che lo portò a pescare nelle Marquesas , trenta miglia ad ovest di Key West . Qui ti raccontano che Charles Thompson era piuttosto imbarazzato quando , di ritorno dal Kenia e dal Tanganika , dovette riferire agli amici dello " Sloppy Joe ' s " , per scrupolo storico , che la bestia più grossa , un " bull kudu " ( un ' antilope gigante ) l ' aveva abbattuta lui . Vedo la stanza dove Hemingway ha lavorato del '28 al '40 : in fondo , accanto a una libreria a vetri , c ' è il tavolino rotondo su cui ha scritto , di ritorno dalla Spagna , Per chi suona la campana . Ma la guida mi distoglie frettolosamente dalla contemplazione di questa sublime fucina poetica per portarmi , giù sotto , ai bordi della piscina , forse la prima , dice , che mai sia stata costruita in Florida : " Dietro questa piscina " , spiega , " c ' è una storia curiosa . La fece costruire Pauline mentre Ernest era in Europa per seguire come corrispondente la guerra civile spagnola . Quando , al ritorno , lo scrittore seppe che la moglie aveva speso , per quel laghetto artificiale azzurro , ventimila dollari , andò su tutte le furie , tolse di tasca una moneta e la scagliò per terra urlando : ' Questo è l ' ultimo centesimo che mi resta ' . Pauline non si scompose . Col grande ' sense of humour ' di cui era capace , lasciò il centesimo dov ' era caduto , nel patio , e lì lo potete ancora vedere oggi , sotto quella lastra di plastica " . C ' è chi lamenta la sopravvivenza commerciale e il mito di Hemingway a Key West : le magliette con la faccia di " papà " e il famoso maglione girocollo , le foto delle sue imprese marinare sui muri al " Tony ' s saloon " o allo " Sloppy Joe ' s " , e tutto il resto . È giusto . Uno vorrebbe sapere veramente com ' era allora : se tutto marciava come dice la Storia . E scopri , girando tra le case di legno , che tutto era vero , che Harry Morgan non era esistito ma Ernest lo aveva trovato e visto e messo dentro le sue pagine tra un viaggio e l ' altro nel golfo della Florida . A Key West ho molto cercato Hemingway . La vedova di Thompson ( Lorine ) era fuori , altrove . Il reverendo Williams , amico dello scrittore , era in Georgia . Ma ho trovato Toby Bruce , 70 anni , che è stato il suo autista dal '28 , il suo carpentiere , il suo meccanico , il suo tutto . Toby sta in una casa che è un giardino e lì lo incontro . È minuto , gli occhiali , chiazze di pelle biancastra in faccia e sul collo , una voce flautata e antica . È stato con lui dal '28 alla fine . " L ' ho portato in giro per l ' America " , dice , " almeno otto volte . Ho messo a posto la sua casa , a Key West , che cadeva a pezzi . Mi sono occupato del suo battello , ' Pilar ' , come carpentiere e meccanico . Ho lavorato per lui e con lui per più di trent ' anni . Un grande uomo , un grande amico , mi chiamava Tobs " . Toby lo aveva visto per la prima volta in Arkansas ; e ancora adesso ricorda la sua grande abilità di cacciatore : " Potevano essere quaglie " , dice , " o fagiani o pernici ; aveva una mira infallibile : e pensare che soffriva a un occhio , rimasto ferito in un incidente di caccia " . Che uomo era ? " D ' un pezzo . Diceva la verità e voleva che gli altri facessero altrettanto . Se mentivi , era finita " . Come lavorava ? " Si alzava presto , con la prima luce . Si metteva subito a tavolino . La giornata buona era quando riusciva a scrivere settecento parole al giorno : quella cattiva quando ne faceva solo trecento . Se proprio non gli andava , andavamo a pescare , magari per due giorni " . Il pomeriggio , tardi , era quasi sempre fuori . Beveva con la cricca che è stata ormai battezzata la " Key West Mob " . Ma non era mai , a quanto si dice , un " rummy " : " aveva una grande capacità per l ' alcool " , dice Bruce : " nel pomeriggio beveva scotch , la sera , a cena , vino " . Bruce ha corretto le bozze di Per chi suona la campana ( " un gran bel romanzo , ma gli preferisco Addio alle armi " ) , ha conosciuto le donne di " papà " , è andato a pescare con lui nel golfo . Ora dice : " Forse non capii , allora , che era un genio ; ma se mi avesse chiesto di gettarmi in un burrone , lo avrei fatto " . E le donne ? " Non mi è mai piaciuta la terza moglie , Martha Gellorn . Era troppo ambiziosa . Ma neanche lui scherzava . Quando gli riferirono che Agnes , infermiera dell ' ospedale di Milano che lo aveva curato , stava per rientrare negli Stati Uniti , lui , Ernest , mi disse : ' Spero che si rompa una gamba sulla scaletta dell ' aereo ' . Non aveva mai digerito il fatto che Agnes , otto anni più anziana di lui , lo avesse respinto " . E i colleghi ? Gli scrittori ? " Non ne parlavamo molto " , dice Bruce , " ma mi ricordo un episodio . So che Hemingway ammirava molto Faulkner , ma aveva poco tempo per gli altri . Una volta all ' aeroporto , in partenza per Nuova York , ci incontrammo con Tennessee Williams . Ernest non ne volle sapere . Lo steward ci informò che Williams viaggiava in prima classe : bene , disse Hemingway , noi viaggeremo in seconda " . Key West non è cambiata dai tempi di Hemingway ( che se ne andò nel Quaranta a Cuba ) , il mare è tale e quale , con molti battelli all ' orizzonte , per via dei cubani . Toby Bruce è rimasto qui , la casa piacevolmente invasa da piante e fiori . Gli chiedo come , quando seppe della morte di Hemingway , che cosa provò allora . Resta un minuto senza rispondere . Poi : " Rimasi addolorato , molto addolorato . Quindi pensai : è bene che sia così . Negli ultimi tempi era molto turbato mentalmente . Mi aveva anche detto , più volte , che non gli sarebbe piaciuto diventare un vegetale . Agiva in maniera strana . Più di una volta non sapeva che tintura mettersi , se questa o quell ' altra ; e cambiava tre volte al giorno la camicia . Ha fatto bene , ha fatto bene . Lo dice uno che gli è stato amico " .
LA MASCHERA DELLA RIVOLUZIONE ( SUCKERT , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Oggi ancora , nonostante i segni in qualche modo palesi , molti han l ' aria di credere che nessuna rivoluzione è avvenuta in Italia . Beata innocenza . Tutto il vantato e dannosissimo buon senso degli italiani , il loro tradizionale amor del quieto vivere , il loro interessato timore dei mutamenti sostanziali , tutto il loro spirito classicamente antirivoluzionario , sono in gioco per architettare una pacificatrice mascheratura della Rivoluzione d ' ottobre . Questi timorosi italiani , che son poi la maggioranza , hanno molti rapporti , se non altro scenici , col disgraziatissimo Amleto , principe danese assai più democratico di quel che non si creda , ( era dunque malato d ' anglofilia , asserisce Jules Laforgue ) , il quale sulla terrazza di Elsinöre , all ' apparizione dello spettro del padre , finge sulle prime una grande noncuranza , quasi non creda , o non voglia credere per opportunità o per paura , a ciò che gli compare dinanzi . Questa apparente noncuranza degli italiani davanti all ' innegabile realtà della rivoluzione fascista , non è occasionale , ma storicissima . È un segno di paura . È un modo di difesa . È sopratutto la confessione di una colpa , o peccato , originale . Il decantato e spregevolissimo buon senso , che in Italia ha sempre avuto valore di legge maestra e di norma corrente , cerca di potersi illudere da se medesimo per non essere obbligato , da un momento all ' altro , ad accorgersi che qualcosa di definitivo è avvenuto in Italia e che qualche mutamento è pur visibile e sensibile . Il torto è forse da imputarsi più a noi , uomini della rivoluzione , che agli altri . Poiché abbiamo , senza dubbio , peccato di eccessiva signorilità ! Siamo stati troppo cavallereschi nei riguardi delle maggioranze costituzionali , liberali , democratiche , socialiste , popolari , ( ci sia consentito di adottare , a ragion veduta , una terminologia prettamente parlamentare all ' intero paese ) , quasi che la nostra rivoluzione sia stata una rivoluzione di palazzo , e non di piazza . La signorilità usata verso i nostri nemici è stata quanto mai antistorica . Ha mostrato , è vero , che il Fascismo ha « attuato » , esternandola , la rivoluzione nazionale dopo averla preparata e compiuta in mille modi nella coscienza dei singoli e delle masse , che la marcia su Roma è stata cioè il ritorno trionfale di un esercito vittorioso , pacificato nella vittoria , da una guerra combattuta nelle provincie , ma ha dato a vedere altresì che non esiste negli italiani un vero e proprio spirito rivoluzionario . Ha mostrato , sia detto senza tema di compromissioni , che anche la rivoluzione fascista , rivoluzione potentemente armata , dinamica , fatale , legittimata da cinquant ' anni di comune vigliaccheria nazionale , ha dovuto scendere a concessioni col nemico vinto , cioè con la maggioranza degli italiani . È stata anch ' essa pietosa e cavalleresca verso il nemico vinto , turpemente improprio a qualunque spirito rivoluzionario . Si badi però che se l ' esercito delle camicie nere è entrato in Roma per la Breccia di Porta Pia , ciò non significa che la Rivoluzione fascista abbia a dover ripetere gli errori del settanta . Poiché , se la Breccia ha portato al governo , tanto con la destra quanto con la sinistra storiche , non già la rivoluzione del 1821 , ma l ' « antirisorgimento » ( che fu prima borghese , liberale e democratico e da ultimo proletario ) ciò è dovuto sopratutto alla mancanza di un « eroe » tradizionale e tirannico e alla plètora di quei falsi eroi democratici e umanitari , romantici e puritani , che Emerson e Carlyle chiamavano in buona fede , con altra intenzione , « representative men » , uomini rappresentativi . Tutti quegli italiani « boni viri » i quali han l ' aria di credere che nessuna rivoluzione è avvenuta in Italia e che tutto rientrerà a poco a poco nel cinquantenne ordine democratico , mostrano di sperare che Mussolini sia un « uomo rappresentativo » e che abbia a ripetere perciò gli errori del settanta . Mussolini , tuttavia , non è un « representative men » , poiché è storicamente e naturalmente l ' espressione « contraria » del nostro comune spirito nazionale . Egli non « rappresenta » , comanda . Agisce per virtù e per volontà propria , non in ragione delle qualità , difetti e possibilità volitive , del popolo italiano . Non è il prodotto di una rivoluzione , ma l ' effetto . Quel che ha costituito la maggior debolezza di Napoleone , è l ' essere stato un figliuolo della rivoluzione . Quel che costituisce la forza di Mussolini è l ' essere la ragione determinante , naturale , storica e politica , della nostra rivoluzione . La forma dittatoriale del suo potere non può essere considerata un ' usurpazione , ma sopratutto la forma specifica della sua natura storica e politica . Né si può concepire in forma diversa da quella che è , senza voler disconoscere ciò che di legittimo , di proprio , di fatale , quasi diremmo , ha sempre avuto in Italia la logica rivoluzionaria , oggi per la prima volta attuata . La maschera compiacente con la quale Mussolini ha coperto il viso tragico della rivoluzione di ottobre , è , probabilmente , una concessione di natura politica ch ' egli ha voluto fare al comodo ottimismo degli italiani , e non soltanto degli italiani . È un riconoscimento della tradizione antirivoluzionaria del nostro comune spirito nazionale . È un segno di fede , di forza e di volontà ottimista , non di debolezza . Ma lasciamo che le confraternite effimere e timorose , liberali e democratiche , organicamente antirivoluzionarie , s ' illudano che nulla è mutato in Italia e che tutto rientrerà a poco a poco nell ' ordine burocratico della democrazia paesana , sudicia democrazia , nemica delle proprie grandezze più che delle altrui , avversa al nostro destino nazionale più che al destino delle nazioni straniere . Lasciamo che la gente pacifica e dabbene creda nella marcia su Roma come in un comodo « ricorso storico » , come in una ripetizione della Breccia di Porta Pia : lasciamo che i fautori dell ' « antirisorgimento » s ' illudano di scorgere nella sorridente maschera posticcia il volto vero della rivoluzione fascista , e possano immaginarsi in tal modo che il tempo delle comodità sia prossimo e la stagione dei pentimenti , dei tradimenti e dei ravvedimenti sia vicinissima . È questo un giuoco di natura politica , il quale può senza dubbio giovare agli interessi della rivoluzione fascista , cioè dell ' Italia . Tutte le rivoluzioni hanno avuto simili pause di attesa e di preparazione . La convenzione . C ' è ancora qualche probabilità di successo oratorio per i Mirabeau di questo « intermezzo » . Purché i molti Mirabeau che tuttora si nascondono dietro le cattedre rovesciate , cattedre e « chaises - percées » , abbian l ' animo di sostenere lo sguardo fermo e impassibile della maschera posticcia messa sul viso duro della rivoluzione . Forse questo « secondo tempo » sarà straordinariamente lungo , forse sarà più breve assai di quel che non si preveda . Noi auguriamo che sia breve . E che la seconda ondata sopraggiunga rapida e irresistibile . Tanto è grande il nostro desiderio , la nostra speranza , la nostra fiducia in una prossima ripresa rivoluzionaria , « antiliberale » , che vorremmo vedere accrescere e consolidarsi in certe confraternite l ' ottimismo antirivoluzionario , perché il colpo sia più duro e la disillusione più sentita . Non tutti gli italiani hanno diritto all ' ottimismo . Bisognerà bene che entri nel cuore di certi italiani un po ' di quella meravigliosa disperazione , senza la quale a nessuna rivoluzione è possibile compiere intero il suo ciclo storico e mutarsi da fatto particolare in fatto generale . È tempo che la rivoluzione fascista assolva il suo còmpito nazionale , per poter quindi attuare la sua funzione europea . Ma questo è forse un voler pretendere troppo da certi italiani , abituati a giudicare il tremendo gioco della storia dall ' impossibilità amorfa delle maschere politiche , e non dal viso terribilmente vivo della fatalità rivoluzionaria .
Mac Carthy a Bonn ( Grieco Ruggero , 1954 )
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Mac Carthy è sulla via di Bonn . Me ne dispiace . In uno scritterello di due anni fa predissi l ' arresto di questo vuoto personaggio chiassoso , spaccone e pericoloso , vero specimen della attuale classe dirigente americana . Purtroppo , però , sino a ora l ' arresto del Mac Carthy non è avvenuto , sebbene se ne sia parlato , nei mesi scorsi , negli Stati Uniti , come di cosa probabile e prossima . Si tratta , forse , di un semplice ritardo ? Intanto Mac Carthy è sulla via di Bonn . Si dice che vada a concludere una indagine sulla « penetrazione del comunismo » nell ' Alta commissione americana in Germania , a Bonn , a Berlino - Ovest , a Francoforte sul Meno , a Monaco di Baviera . La indagine maccarthiana in Germania fu iniziata l ' anno scorso , nel , mese di aprile , dagli agenti del senatore del Wisconsin , signori Roy Cohn e David Shine . Come si ricorderà , l ' inizio di questa indagine fini in un modo che parve comico ai tedeschi : infatti , un carnet di appunti scomparve dalla tasca di uno dei due indagatori , e il Cohn e lo Shine si accusarono scambievolmente di aver consegnato il carnet ai comunisti . Ma questi signori sono due giovani nazisti americani di buona lega , se si può dir così , e persero il carnet in una notte di sbornia , tra bottiglie di whisky e garçons de joie . Pare che , tirate le reti della indagine , molti pesci americani siano rimasti nelle maglie , e il famoso Joe , che non è stato ancora arrestato , vada a raccoglierli per offrirli alla sua spregevole ambizione . Il Mac Carthy è un famoso mangiatore di bistecche . Un suo biografo racconta che egli mangia tre bistecche al giorno e beve grossi bicchieri di whisky . Quando al ristorante il cameriere gli mostra sul piatto le bistecche crude perché il gentiluomo scelga quella da cuocere , il nostro Joe indica col dito la prescelta e dice : « Crematela ! » . In questo suo modo di alimentarsi e di esprimersi sprizza , com ' è evidente , la sua energia di occidentalista senza riserve , di uomo che non si lascerà mettere nel sacco . In contrasto con questa sua predilezione per la mensa sanguinolenta e per il linguaggio crudo sta , però , la sua timidezza militare . Pare che il nostro parti volontario , sebbene in ritardo , per la guerra . ( Ma non lasciatevi suggestionare da quelli che partono volontari ! Quanti volontari non ho io conosciuti , durante la guerra del 1915-18 , che si fermarono a mezza strada , ai comandi di tappa o ai comandi di grandi unità e non ci fu verso di smuoverli , neppure dopo il terremoto di Caporetto ? ) Volontario nella fanteria da sbarco , fu promosso ufficiale incaricato dell ' ufficio informazioni di una squadra da bombardamento ( quante ne vanno a trovare ! ) , incarico tanto più interessante in quanto esentava Joe dal volo . Così , questo ufficiale dei marines fu aggregato all ' aviazione da bombardamento con l ' incarico di non muoversi da terra ! Un suo laudatore , Luigi Barzini junior , scrive che « qualche volta ( c ' è chi dice una volta sola ) volò con i suoi bombardieri in missione . Sedeva in coda , alla mitragliatrice . Si fece fare la fotografia a quel posto e ne riempi i giornali del Wisconsin . I compagni raccontano che sparava all ' impazzata , a tutte le palme , dicendo che su ogni palma c ' era posto per un giapponese » . È questa la fotografia di molti volontari di nostra conoscenza , vigliacchi di fronte agli avversari armati , e coraggiosi davanti agli alberi ( di giorno ) , e capaci di uccidere gli inermi e i deboli . Di questa tendenza al tiro all ' impazzata , contro le palme e contro le figure della sua fantasia , è rimasto a Mac Carthy il vezzo : egli si è dato , come si sa , alla fruttuosa caccia al comunista , e come cacciatore di comunisti si reca nella Germania Occidentale dove pare che i comunisti , con la loro nota abilità e furberia , si siano impossessati dell ' Alta commissione americana . Noi comunisti , coi maccarthy , ci giochiamo ai birilli ... Il naso Mac Carthy segnerà un ' epoca negli Stati Uniti , l ' epoca nella quale la democrazia americana declinò precipitando , infine , nell ' infamia e nel ridicolo . Il fascismo è sempre infame e ridicolo . Quando il fascismo tende a prendere il sopravvento nelle nazioni , si trovano pronti dei falliti , degli uomini incatorzoliti , come i Farinacci , gli Starace , i Goering , i Queipo de Llano e simili che si aggregano ai caporioni avventurieri e assumono funzioni di primo piano . Il loro successo , legato a quello dei loro capi , è in rapporto alla violenta vittoria della sragionevolezza , dell ' ignoranza attiva e orgogliosa , della privata e pubblica gagliofferia . Ecco Joe Mac Carthy , ex giudice fallito , imbrogliatosi in un affare di latterie nel 1941 , fabbricatore di divorzi , che va a fare un salto nelle retrovie , nel 1942 , con un certo ritardo , come volontario dei marines , addetto alla aviazione da terraferma ; e poi torna e osi dà al gioco di borsa , racimolando in un anno 40.000 dollari , coi quali si getta nella vita politica , adoperando mezzi non consentiti dalle stesse leggi americane . Una bella avventura ! L ' avventura politica ( e finanziaria ) del nostro è assai complessa ; ma non è questa che ora ci interessa . Di essa si occuperanno , speriamo fra non molto , i giudici di qualche tribunale statunitense . È interessante e sintomatico , per noi , che un simile tipo sia diventato una potenza politica e giudiziaria in un grande paese , contribuendo in modo rilevante alla rovina politica e morale di questo paese . Arrestato e condannato per malversazioni e peculato il presidente della tristemente famosa Commissione senatoriale per le attività antiamericane , venne nominato al suo posto Mac Carthy , il quale si è fatto avanti comprendendo assai bene che un posto simile poteva dargli fama nella attuale congiuntura americana e salvarlo , nello stesso tempo , da certi imbarazzi speculativi . Non si può dire certo che il noto senatore non sia stato attivo in questi anni . Egli ne ha fatto di cotte e di crude , e si è persino unito in matrimonio con la sua segretaria - avvenimento questo che sarebbe di nessun rilievo ( tanto più perché vano ) se il sommo pontefice non avesse creduto opportuno di onorarlo della sua paterna e apostolica benedizione . Mac Carthy ha messo sottosopra gli Stati Uniti in tutti gli strati della società , ha offeso l ' onore dei cittadini e delle famiglie , ha oltraggiato tutto quanto costituiva l ' orgoglio della nazione americana , e ha creato il maccarthysmo , che è la dottrina della paura applicata allo spionaggio integrale e capillare . Si tratta di un fenomeno di estrema gravità per il popolo statunitense , e non solo per esso . Osservate , ad esempio , quanto è accaduto nei giorni scorsi nella Malesia , ove pare che una giovine cinese abbia visto , ai limiti della giungla , tre uomini - scimmia , tra cui una donna la quale indossava una sottanella fatta di scorza d ' albero ( o vanità delle donne - scimmia ! ) . Gli uomini - scimmia avevano i baffi lunghi sino alla cintola . La ragazza che ebbe il privilegio dell ' apparizione sarebbe stata , da noi , salutata come una miracolata , ovvero accusata di possessione demoniaca . In Malesia , invece , ci sono i partigiani ; e gli inglesi che spadroneggiano in questo paese e che hanno studiato le storie maccarthyane hanno organizzato una spedizione nell ' interno della giungla per cercar di catturare gli eventuali partigiani travestiti da scimmie a scopo di mimetizzazione , sia pure con baffi da combattimento . Vedete un po ' ! Sì , il nostro Mac Carthy ha gettato l ' infamia e il ridicolo sugli Stati Uniti , e si è creato dei simpatizzanti in altri paesi . Ma chi può dire davvero che egli abbia debellato il comunismo e i comunisti ? O non è più verosimile l ' affermazione che egli abbia lavorato incoscientemente a sviluppare la curiosità delle persone intelligenti , in America e nell ' Europa occidentale , per le idee comuniste , per la politica dei comunisti , al cospetto della incapacità e della decadenza delle vecchie classi e della vecchia cultura ? Dalla mole cospicua delle notizie in nostro possesso questa seconda ipotesi apparirebbe confermata dai fatti . Il maccarthysmo sta scatenando negli Stati Uniti le forze che lo annienteranno . Certo , queste forze popolari , costituite dalla gente del lavoro manuale e intellettuale , saranno un blocco di correnti democratiche varie ; ma i comunisti americani vi avranno una funzione preminente . Il piccolo Partito comunista americano , diffamato e perseguitato nei suoi eroici militanti , diventerà nella vita americana una forza potente , sarà la bandiera di salvezza del popolo degli Stati Uniti d ' America . In questi giorni , mentre Mac Carthy viaggia verso la Germania occidentale i nazisti tedeschi gridano che hanno ancora il compito di « passare su tutta l ' Europa una scopa di ferro » , « perché ciascuno sappia chi noi siamo » . È probabile ( e sarebbe da augurarselo ) che molti americani di stanza nella Germania Occidentale siano rimasti fedeli partigiani della democrazia e della pace e non accettino il compito che i nazisti tedeschi proclamano di assegnarsi per incarico degli imperialisti e dei maccarthysti d ' oltre Atlantico , e si ribellino all ' idea di doversi battere domani al fianco dei nazisti , per strangolare la libertà dei popoli . Sono questi , dunque , che vengono definiti comunisti ? Se è così , i comunisti , in America , debbono essersi moltiplicati per mille , per diecimila , per centomila - come si sono moltiplicati nel mondo dominato dall ' imperialismo e dal capitalismo . Se è casi , non c ' è proprio nulla da fare , signor senatore del Wisconsin ; e tutte le vostre perfidie , e le perfidie del governo degli Stati Uniti contro i cittadini americani , non serviranno a « distruggere il comunismo » . Si avvicina , invece , l ' ora della punizione degli affossatori della libertà americana ; e non saranno il Mac Carthy , con le sue stupide malvagità , e i suoi tristi amici , a cambiare il corso della storia dell ' America , dell ' Europa e del mondo !
StampaQuotidiana ,
Calcutta - Calcutta è troppo , per tutto : per la miseria , per la ricchezza , per la folla , il traffico , l ' accattonaggio repellente , i rickshaws , le vacche , l ' agonia sui marciapiedi e anche - perché no ? - qualcosa che potrebbe somigliare alla gioia di vivere . Non è una definizione originale , lo so . Ma è ciò che uno sente dopo essere uscito frastornato , quasi groggy , dalla morsa delle sue strade , della sua ossessiva logorante vitalità . Ci sono altre definizioni , naturalmente . Sir George Trevelyan scriveva nel 1863 : " impossibile trovare un luogo meno invitante di Calcutta , … un luogo così brutto per natura che gli sforzi umani possono far ben poco per renderlo peggiore " . Più di mezzo secolo prima , un altro inglese , William Bentinck , l ' aveva invece descritta come " lo spettacolo insieme più curioso e magnifico che abbia visto . Rudyard Kipling la odiava e finì col battezzarla " la città dell ' orribile notte " ; e Churchill , dopo la prima visita , scrisse alla madre : " Sarò sempre contento d ' averla vista , per la stessa ragione per cui papà era contento di aver visto Lisbona : e cioè che non sarà necessario per me rivisitarla " . C ' è anche un epigramma attribuito - pare erroneamente - a Lenin , che avrebbe detto : " La strada per la rivoluzione mondiale passa attraverso Pechino , Shanghai e Calcutta " . Gli apprezzamenti variano di tono anche oggigiorno . Un collega indiano che mi accompagna , Sankar Raj , taglia secco : " Era chiamata la città dei palazzi , oggi è una città di slums , di catapecchie con problemi insormontabili , una città in agonia " . Ma il regista cinematografico Marinal Sen , colto da una vampata emotiva le fa una dichiarazione d ' amore . " Adoro Calcutta , è il mio Eldorado " . E il tassista che mi scorrazza sulla vecchia Morris - incapace di toccare i 50 all ' ora - ha la risposta meno retorica , quando gli chiedo il suo parere : " È la mia città " , dice , " la conosco mattone per mattone . Non so se è bella , non ne ho viste altre " . Bella brutta povera ricca . Per i ministri dello Stato del Bengala Occidentale ( di cui Calcutta è la capitale ) , che incontro al Writer ' s Building , è soprattutto disastrosamente povera , ingovernabile , prostrata dalle dimensioni assurde della sua crescita , quasi ignorata e abbandonata a se stessa dal potere centrale di Delhi . Il Bengala Occidentale è uno dei tre Stati ( tra i ventidue dell ' Unione ) governati dai comunisti del PCI ( M ) , un partito marxista che si proclama indipendente da Mosca e da Pechino , contrariamente all ' altra compagine rossa , il PCI ( senza la M ) , che ammette i suoi rapporti di sudditanza con l ' URSS . Il ministro per l ' informazione e la cultura , Budhadev Bhattacharya , giovane , gli occhiali , conversa sotto lo sguardo di Marx e Lenin , che hanno avuto l ' onore della parete al posto di Indira Ghandi : " Ancora più che altrove " , dice , " qui dobbiamo batterci col problema della povertà e dell ' arretratezza . Nelle nostre campagne , più del cinquanta per cento dei contadini non hanno ancora la luce . La riforma agraria stenta ad avviarsi , l ' industrializzazione procede troppo lentamente . Finora le maggiori industrie del nostro paese ( acciaio , juta , tè ) impiegano soltanto il dieci per cento dell ' intera forza lavorativa . Solo nel nostro Stato ( 50 milioni d ' abitanti ) i disoccupati sono cinque milioni : e la maggior parte di essi è concentrata qui , a Calcutta . Il settanta per cento della popolazione ( 10 milioni ) vive sotto quello che noi chiamiamo ' poverty line ' , il livello della povertà : che vuol dire fame " . Ashak Mitra , ministro delle finanze , ex primo consigliere economico del governo centrale nel '70-'71 , uomo puntiglioso e tenace , braccio destro di Jyoti Basu ( chief minister del West Bengal ) , lamenta soprattutto il disinteresse e l ' inefficienza di Nuova Dehli : " Qui abbiamo la massima concentrazione della povertà e mi spiace dover dire che il governo centrale ha fatto ben poco nei trent ' anni e passa dall ' indipendenza per cambiare la situazione . Non si può sempre dar la colpa agli inglesi che se ne sono andati nel '47 . La politica economica di Indira Gandhi non è stata solo un fallimento , è stata un disastro . Delhi ci taglia i fondi , non fa investimenti , non incoraggia lo sviluppo industriale nel West Bengal : e noi non abbiamo nessuna indipendente base finanziaria per poter operare , non abbiamo nessuna possibilità di controllo sul sistema monetario . Del ricavato delle tasse , tre quarti vanno al governo centrale e l ' ultimo quarto viene spartito tra i ventidue Stati " . La miseria assume proporzioni epiche in un tessuto urbano che conta ( statistiche degli anni Sessanta e quindi ampliabili ) 102.010 persone per ogni miglio quadrato : e non si vede quale altro termitaio del Terzo Mondo possa contendere a Calcutta il primato della degradazione umana . Ogni metro i mendicanti si staccano dal muro e ti aggrediscono con petulanza o piombano sui finestrini del taxi , fermo al semaforo , agitandoti sotto il naso le loro mutilazioni , i bambini già rannicchiati per l ' eternità in assurdi contorcimenti . C ' è chi sostiene l ' aberrante tesi che in alcuni casi quelle deformazioni sono frutto di un trattamento ricevuto nella prima infanzia per lanciare sul mercato dell ' accattonaggio " investimenti " sicuri sotto forme di esseri umani così mostruosi da non poter sfuggire alla pietà collettiva : e in realtà il ragazzo che mi passa davanti con gli arti combinati in modo da sembrare un insetto o un ragno gigante in equilibrio sempre precario lascia pensare che quella tesi non sia parto di fantasia . Però è vero che , in India , mendicanti e poveri in genere non guardano al ricco con odio , come scriveva Buzzati in un lontano reportage da Calcutta : e che in questo rapporto tra ricchi e poveri non c ' è ( o almeno non sembra esserci ) né invidia , né rabbia , né rimproveri , né rivendicazioni , né propositi di vendetta . Un atteggiamento , spiegava lo scrittore , che aveva le sue radici nella religione : in quanto i poveri credono di meritarsi la loro condizione di miseria , la fame , le piaghe , i figli storpi , così come i ricchi si meritano la salute , l ' agiatezza , il portafoglio pieno e altre celesti benedizioni . E perciò non deve sorprendere che il ricco non provi imbarazzo di fronte al povero , dal momento che l ' abisso socio - economico che li divide non è responsabilità sua . È questo anche il tipo di feudalesimo ideologico che Jyoti Basu , Bhattacharya , Mitra e tutti i " quadri " del PCI ( M ) devono abbattere con l ' artiglieria pesante se vogliono realizzare i propositi di un adeguato livellamento sociale . Di buon mattino , alle sei , vado al convento di madre Teresa del Nobel per la pace , sulla North Circular Road , per vedere cosa può la carità cristiana in questo mondo d ' infelici . La minuta , fragile e ferrea suora non c ' è . È l ' ora della messa . Un ' aria d ' incenso , di messali e di bucato . Infatti , subito dopo i canti e le preghiere , sorelle e novizie bianco - azzurre sciamano giù nel cortile a lavare i panni che insaponano e sbattono sul selciato , come una volta . Questa è la casa madre delle Missionarie di Carità e qui non trovi né mini - neonati allo stato di miniatura , né moribondi , né lebbrosi . I loro rifugi sono sparsi per la città e il mio pellegrinaggio comincia da Shishu Bhawann , pochi isolati più in là , dove sono i bambini . " Sinite parvulos venire ad me " , c ' è scritto sulla parete ; e questi sono pargoli speciali , non voluti , non amati , usciti da chissà quali disastrosi connubi , lunghi una spanna , magari tre in un lettino nutriti dal flebo , e ciò che vedi sono gli occhi quasi sempre grandi e fissi nel faccino minuto e se pensi a quella teoria dei ricchi e poveri ti viene il voltastomaco . Qualcuno accusa madre Teresa di proselitismo e ipocrisia , come lo Yogi di Poona , Acharya Rajneesh , che la definisce anche " stupida , mediocre e idiota " . Anche chi non ha mai creduto alle dame di San Vincenzo come surrogato della giustizia sociale si rende facilmente conto che qui è un ' altra cosa . Ed è certo questo il motivo per cui il governo comunista di Calcutta , mettendo al bando tutte le altre organizzazioni umanitarie che si proponevano di operare nel West Bengal , ha fatto una eccezione per le Missionarie della Carità . La corsia della morte è in un edificio basso , due stanzoni o corridoi dai muri bianchi con tre file di brande , accanto al tempio di Kalì , la terribile iraconda dea . Sulla porta c ' è scritto Nirmal Hriday , che vorrebbe dire Luogo del Cuore Puro . Le suore di madre Teresa raccolgono qui i moribondi rastrellati sui marciapiedi , un ' ora , magari un giorno di vita ancora . Se passi tra i lettini non vedi altro che sfacelo , una creatura di non so che età e di non so che sesso mi fissa senza vedermi , la mano fuori dalla coperta , un povero inoffensivo artiglio che è già quasi di marmo . Non voglio ricordare alcune facce , altri corpi , secchi , prosciugati , trasparenti , vangati dalla fame , pronti per il frigidaire che è lì dietro . Ciò che sorprende è questa tranquilla accettazione della morte . Vedo la piccola sorridente suora che li lava , li sistema nelle brande , li accarezza come niente fosse , aiutata da una coppia di " volontari " americani , molto giovani e belli , che si scambiano , in quell ' inferno , occhiate amorose . E nessuno si chiede , certo , se questi poveri morti saranno portati dagli angeli nel paradiso dei cristiani o nei sinistri cieli della dea Kalì . C ' è anche la ricchezza , a Calcutta . Ci sono i big business , i giganti dell ' industria e del commercio . Qui operano i fratelli Birla : una dinastia che taluni accostano senza timore , per potere economico , ai Ford , ai Rockefeller , ai Krupp . " Ma " , lamenta il ministro delle finanze , " siamo sempre di fronte ad una politica economica che ha i suoi cardini sul monopolio privato e sui profittatori , oltre che sui grandi proprietari terrieri , una politica che ignora gli interessi della comunità e non contribuisce allo sviluppo sociale . Noi , coi poteri limitati che abbiamo , cerchiammo di correggere questa linea e abbiamo progetti ambiziosi per combattere l ' analfabetismo ( il sessantaquattro per cento della popolazione urbana ) , per la riforma agraria e il progresso industriale . Abbiamo più che raddoppiato il bilancio sia per la salute che per l ' istruzione , nel Bengala non c ' è più un singolo villaggio senza insegnante e la scuola primaria e secondaria è gratuita , ciò che non avviene in tutti gli Stati . Tuttavia , quando vado a Delhi , ho sempre l ' impressione che Delhi e Calcutta non appartengano allo stesso Paese " . Ma se c ' è stato un deterioramento economico - commerciale , come chiaramente dimostra il traffico del porto , surclassato da quello di Bombay dopo anni di supremazia , Calcutta resta , nell ' opinione dei più , la capitale culturale dell ' India . " Qui " , mi dice un poeta e uomo di cinema , Purnendu Pattrea , " c ' è una vibrazione culturale sconosciuta altrove . Ci sono centinaia di piccole riviste letterarie , l ' interesse per il cinema è enorme , le sale piene , sono sorte otto o nove film - societies ciascuna con più di quattrocento membri . Pasolini , Fellini , Antonioni , Rosi sono seguitissimi , ma lo stesso si può dire di qualche poeta europeo . Se tu vai in un caffè da quattro soldi ti può capitare di sentir discutere di Montale , qui molto tradotto . Sono nate un sacco di compagnie teatrali , ma se vuoi vedere il Galileo di Brecht devi metterti in coda per una settimana " . Questa immagine di città più affamata di poesia che di pane , che si sovrappone all ' altra , più desolata e tragica , dell ' apocalittico squallore fisico , trova spiegazione e giustificazione nel passato , quando Calcutta era la capitale dell ' imperialismo britannico , stravagante , sofisticata . La lotta per l ' indipendenza l ' ha vista poi attivissima , irrequieta e Bhattacharya rammenta che " il movimento del West Bengal era molto più popolare di quello gandhiano " . Oggi si avverte una forte presa di coscienza politica ma il regista Marinal Sen ricorda i giorni amari tra la fine degli anni Sessanta e l ' inizio dei Settanta quando i marxisti - del PCI ( M ) e del PCI ( ML ) , la frangia secessionista " cinese " - si scannavano fra di loro con una razione quotidiana di quattro o cinque morti : " Ho fatto tre film sulla Calcutta di quei giorni " , spiega , " cercando di capire , attraverso Calcutta , la coscienza dell ' intero Paese . In uno dei film appare un giovane che dice : ho vent ' anni e per mille anni ho vissuto questa età dei vent ' anni , passando , per mille anni , attraverso la povertà e lo squallore . Stamane all ' alba , quando voi dormivate , sono stato ucciso come molte altre volte , in questi mille anni di persecuzione , perché ho reagito " . È il destino di Calcutta ? Quando torneremo , tra mille anni , sarà probabilmente la stessa : bella brutta povera ricca disperata e felice .