StampaQuotidiana ,
Siccome
era
stato
precedentemente
annunziato
,
il
2
giugno
alle
5
p
.
m
.
avea
luogo
la
solenne
funzione
di
collocare
la
prima
pietra
dello
scalo
della
ferrovia
fuori
la
porta
S
.
Antonino
.
Nel
sito
designato
dalla
pianta
che
venne
qui
inviata
dal
Ministero
dei
Lavori
Pubblici
,
erasi
nel
breve
tempo
concesso
agli
apparecchi
,
innalzato
un
grande
ed
elegante
padiglione
e
di
fianco
un
gran
palco
,
per
accogliere
gl
'
invitati
.
La
Guardia
Nazionale
chiudeva
il
recinto
formando
un
gran
rettangolo
di
là
dal
quale
era
una
grande
massa
di
popolo
tranquillo
e
giulivo
.
Nel
centro
del
recinto
stava
un
grosso
cubo
di
pietra
tenuto
in
sospeso
da
un
argano
.
All
'
ora
indicata
convenivano
nel
padiglione
S
.
E
.
il
Luogotenente
Generale
del
Re
Cav
.
Della
Rovere
col
suo
seguito
,
S.E.
Rev.ma
Monsignor
Naselli
Arcivescovo
di
Palermo
accompagnato
dal
suo
clero
,
tutte
le
autorità
civili
e
militari
,
ed
una
eletta
di
cittadini
di
ogni
ordine
e
di
eleganti
signore
.
L
'
Arcivescovo
avendo
rivestito
gli
abiti
del
suo
ministero
,
secondo
le
prescrizioni
del
rituale
,
seguito
dai
suoi
chierici
,
avanzavasi
insieme
al
Luogotenente
del
Re
dinanzi
allo
scavo
sul
quale
pendeva
la
pietra
.
Ivi
il
Segretario
Generale
dei
Lavori
Pubblici
pronunziò
un
discorso
,
dopo
il
quale
Monsignore
Arcivescovo
recitò
le
preghiere
e
benedisse
la
pietra
.
Indi
Sua
Eccellenza
il
Rappresentante
del
Re
versò
nella
fossa
un
cucchiaio
di
calce
.
Venne
compilato
verbale
del
fatto
dal
Notaro
di
Casa
Reale
,
il
quale
fu
sottoscritto
dal
Luogotenente
,
dall
'
Arcivescovo
,
dai
Segretari
Generali
,
e
da
molte
altre
autorità
presenti
alla
cerimonia
.
StampaQuotidiana ,
Questura
della
città
e
Circondario
di
Palermo
.
IL
QUESTORE
Ad
evitare
gl
'
inconvenienti
che
possonsi
sperimentare
in
pregiudizio
del
pubblico
in
occasione
del
passeggio
delle
carrozze
tanto
nello
stradone
della
Libertà
,
che
al
Foro
Italico
Dispone
Art
.
1
.
Il
passeggio
delle
carrozze
nello
stradone
della
Libertà
,
e
lungo
il
Foro
Italico
,
sarà
sempre
in
due
file
,
le
quali
tanto
allo
andarsi
dalla
città
,
che
al
ritornare
,
dovranno
sempre
tenere
la
destra
,
lasciando
nel
centro
uno
spazio
sufficiente
.
Art
.
2
.
Le
carrozze
che
vorranno
fermarsi
potranno
farlo
nel
seguente
modo
.
Quelle
che
passeggiano
nello
stradone
della
Libertà
si
fermeranno
sulla
propria
diritta
alla
estremità
dello
stesso
stradone
,
che
divide
questo
dal
viale
alberato
destinato
alla
passeggiata
a
piedi
.
Quelle
che
vanno
al
Foro
Italico
potranno
fermarsi
sempre
sulla
propria
diritta
,
cioè
parte
rasente
la
panchina
,
e
parte
nello
spazio
limitrofo
a
quello
destinato
pel
passeggio
delle
carrozze
,
e
sempre
ad
una
conveniente
distanza
.
Art
.
3
.
La
passeggiata
nello
stradone
della
Libertà
si
estenderà
sino
al
palazzo
del
signor
Duca
di
Realmena
,
e
quella
nel
Foro
Italico
sino
alla
casina
del
principe
di
Cutò
,
salvo
prolungarsi
,
qualora
il
numero
delle
carrozze
sia
così
eccedente
da
portare
ostacolo
al
libero
cammino
.
Art
.
4
.
Il
passeggio
delle
carrozze
alla
Marina
nelle
ore
serotine
sarà
eseguito
collo
stesso
ordine
,
se
non
che
nel
solo
intervallo
in
cui
l
'
orchestra
suonerà
dei
pezzi
di
musica
,
è
permesso
alle
carrozze
che
vorranno
fermarsi
innanzi
al
teatrino
di
praticarlo
con
raddoppiare
le
file
e
lasciando
sempre
al
centro
lo
spazio
sufficiente
a
potere
le
due
file
ordinarie
proseguire
la
passeggiata
.
Finito
il
pezzo
di
musica
le
carrozze
fermate
riprenderanno
il
corso
seguendo
la
propria
direzione
per
rimettersi
nelle
fila
ordinarie
,
e
non
potranno
retrocedere
,
se
non
giunte
alla
distanza
di
300
passi
dal
teatrino
.
Art
.
5
.
I
cocchieri
contravventori
alle
suddette
disposizioni
soggiaceranno
ad
una
multa
ai
termini
dell
'
articolo
39
delle
leggi
penali
che
resta
fissata
in
tarì
dieci
.
I
recidivi
oltre
della
multa
saranno
sottoposti
alla
pena
della
detenzione
ai
sensi
dell
'
art
.
36
suddette
leggi
StampaQuotidiana ,
Questura
della
Città
e
Circondario
di
Palermo
.
IL
QUESTORE
Nello
scopo
di
far
conservare
la
pubblica
decenza
,
in
occasione
dei
bagni
nelle
acque
del
mare
;
Dispone
Art
.
1
.
Tutti
coloro
che
vorranno
bagnarsi
rimpetto
l
'
abitato
all
'
Acquasanta
,
o
nella
spiaggia
di
Romagnolo
,
debbono
praticarlo
in
mutande
.
Art
.
2
.
È
però
assolutamente
proibito
di
bagnarsi
anche
in
mutande
,
lungo
la
passeggiata
della
Marina
,
dal
punto
della
scogliera
che
guarda
la
sinistra
di
Porta
Felice
,
sino
alla
casina
del
Principe
Cutò
.
Art
.
3
.
Tutti
coloro
che
vorranno
bagnarsi
in
luoghi
prossimi
alle
camere
dei
pubblici
bagni
,
dovranno
pure
essere
in
mutande
.
Art
.
4
.
È
vietato
a
chiunque
,
ancorché
fosse
in
mutande
,
di
avvicinarsi
a
nuoto
alle
camere
dei
bagni
.
Art
.
5
.
I
contravventori
saranno
puniti
colla
detenzione
ai
termini
dell
'
articolo
36
LL
.
PP
.
Art
.
6
.
Gli
Ispettori
di
Sezione
,
tutti
gli
Agenti
di
Pubblica
Sicurezza
,
e
specialmente
l
'
arma
dei
Reali
Carabinieri
,
sono
incaricati
della
esatta
esecuzione
della
presente
ordinanza
.
Art
.
7
.
I
Comandanti
della
forza
armata
sono
invitati
a
prestar
braccio
forte
in
caso
di
bisogno
.
StampaQuotidiana ,
Il
1°
del
novello
anno
,
verso
le
ore
3
pom
.
videsi
in
vari
punti
del
detto
Comune
un
aggirarsi
inquieto
e
minaccioso
di
parecchi
individui
armati
;
e
sulla
via
Garibaldi
presero
specialmente
a
tirarsi
molte
fucilate
alle
grida
di
«
abbasso
la
leva
,
morte
ai
liberali
,
viva
la
repubblica
»
.
Di
un
subito
si
vide
anche
inalberata
una
bandiera
rossa
.
Il
Delegato
di
Pubblica
Sicurezza
accorse
coraggioso
unitamente
a
un
suo
figlio
,
tentando
colla
parola
ridurre
al
dovere
i
tumultuanti
;
per
tutta
risposta
ebbero
tratti
addosso
molti
colpi
di
fucile
,
e
furono
ben
fortunati
a
rimanerne
illesi
.
Accorsero
a
quella
scarica
i
pochi
Carabinieri
Reali
colà
stanziati
e
il
Giudice
di
Mandamento
;
ma
,
visto
voltarsi
il
fuoco
anche
contro
loro
,
furono
nella
necessità
d
'
indietreggiare
,
e
di
ricoverarsi
l
'
uno
in
casa
dei
signori
Coppola
,
e
gli
altri
nella
loro
caserma
.
Poco
dopo
i
medesimi
Carabinieri
si
trovavano
aggrediti
,
circondati
,
sopraffatti
dal
numero
,
disarmati
nella
detta
caserma
.
I
tumultuanti
si
dirigevano
in
seguito
contro
la
casa
del
Comandante
della
Guardia
Nazionale
.
Attaccato
da
presso
,
oppone
quel
prode
quella
resistenza
che
la
certezza
di
una
morte
vicina
sa
ispirare
a
'
generosi
.
Fu
sparso
il
suo
sangue
,
ed
insieme
quello
di
una
giovane
figlia
.
Per
mano
di
feroci
assassini
la
casa
andò
in
fiamme
.
Andò
ugualmente
in
fiamme
la
casa
della
famiglia
Asaro
,
che
diede
altre
vittime
al
loro
furore
.
Poi
furono
manomessi
e
bruciati
l
'
Ufficio
e
l
'
Archivio
Comunale
,
l
'
Ufficio
Doganale
,
la
Cancelleria
Mandamentale
:
seguì
la
uccisione
del
sig
.
Antonio
Calandra
,
e
l
'
incendio
dell
'
abitazione
del
medico
dottor
Calandra
;
al
Percettore
fu
tolto
il
numerarlo
che
trovavasi
in
cassa
di
oltre
a
200
ducati
.
Così
passavasi
quella
luttuosa
notte
;
all
'
alba
del
2
le
grida
di
«
morte
ai
liberali
»
ricominciarono
a
frustare
le
vie
.
Dopo
lungo
stormeggiare
qua
e
là
senza
freno
né
scopo
,
alle
ore
10
a.m.
i
tumultuanti
assalivano
a
fucilate
la
casa
del
delegato
di
Sicurezza
Signor
Fundarò
,
il
quale
,
trovando
inutile
ogni
resistenza
,
rendevasi
vinto
a
quell
'
orda
frenetica
,
che
con
angoscioso
alternare
gridava
morte
e
grazia
a
vicenda
.
Il
SottoPrefetto
di
Alcamo
,
che
fino
a
quell
'
ora
nessuna
notizia
aveva
ricevuto
di
quelle
deplorabili
scene
,
al
primo
annunzio
spediva
persona
ad
indagare
il
vero
stato
delle
cose
,
con
obbligo
di
riferirne
a
'
RR
.
Carabinieri
,
Militi
a
cavallo
e
truppa
di
linea
da
cui
l
'
avrebbe
fatto
seguitare
.
Lungo
il
cammino
si
poté
veramente
conoscere
come
la
sommossa
avesse
un
carattere
alquanto
grave
,
e
il
Maresciallo
de
'
Carabinieri
inchinava
al
consiglio
di
chi
dissuadeva
dal
cimentarsi
in
sì
scarso
numero
.
Il
Comandante
de
'
Militi
a
cavallo
signor
Varvaro
,
spinto
a
improvviso
ardire
,
spronò
con
quattro
de
'
suoi
verso
la
città
;
sperava
che
la
voce
e
la
presenza
di
lui
,
nella
sua
qualità
di
pubblico
ufficiale
,
imporrebbe
a
que
'
tristi
;
ma
ne
fu
crudelmente
deluso
al
suo
ingresso
,
e
pagava
colla
propria
vita
e
con
quella
di
due
de
'
propri
compagni
una
troppa
generosa
fiducia
.
La
Luogotenenza
Generale
del
Re
in
Palermo
ebbe
il
primo
avviso
degli
scoppiati
tumulti
alle
ore
5
p
.
m
.
del
giorno
2
per
dispaccio
di
Alcamo
,
partito
da
quella
città
alle
ore
4
.
E
fu
immantinente
disposto
e
co
'
mezzi
più
celeri
che
il
battaglione
di
linea
,
il
quale
,
reduce
da
Trapani
,
era
in
Calatafimi
,
marciasse
su
Alcamo
e
Castellammare
con
truppa
e
con
a
bordo
il
Maggior
Generale
Quintini
,
a
cui
si
diede
il
comando
di
tutte
le
forze
.
Le
truppe
imbarcate
sul
«
Monzambano
»
arrivarono
alle
4
della
mattina
del
3
,
ma
lo
sbarco
non
si
operò
che
a
giorno
.
È
falso
che
da
'
tumultuanti
si
fosse
cercato
impedirlo
con
due
piccoli
pezzi
di
artiglieria
.
Le
truppe
misero
piede
a
terra
senza
opposizione
.
Avanzatesi
nel
paese
,
furono
aggredite
a
fucilate
;
si
rispose
vivamente
;
ridottisi
su
per
la
sovrastante
montagna
,
i
tumultuanti
ne
furono
sloggiati
con
alcuni
colpi
di
cannone
tratti
dal
«
Monzambano
»
e
dall
'
«
Ardita
»
.
Nello
scontro
avuto
fu
a
deplorare
acerbamente
la
morte
del
bravo
capitano
Mazzetti
,
e
quella
di
un
sergente
de
'
bersaglieri
,
oltre
le
ferite
toccate
ad
un
uffiziale
e
taluni
soldati
.
Il
battaglione
di
Calatafimi
era
intanto
arrivato
in
Alcamo
verso
il
mezzogiorno
del
3
.
Non
avendo
preso
cibo
né
riposo
,
dové
fermarsi
quivi
alcun
poco
;
e
partitosi
non
prima
delle
ore
2
e
mezzo
p
.
m
.
arrivava
in
Castellammare
presso
alle
ore
6
.
Il
SottoPrefetto
marciava
colla
vanguardia
di
quel
battaglione
.
Giunto
in
Castellammare
,
trovò
già
l
'
ordine
ristabilito
,
ordinato
il
disarmo
;
seppe
inoltre
che
sei
de
'
colpevoli
,
presi
colle
armi
alle
mani
e
in
atto
di
far
fuoco
contro
le
truppe
,
furono
fucilati
;
di
costoro
tre
non
vollero
palesare
il
loro
nome
,
uno
fu
un
tristo
prete
imbrancatosi
fra
quella
sanguinaria
ribaldaglia
.
Le
cure
tanto
del
nominato
SottoPrefetto
che
dell
'
onorevole
Maggior
Generale
Quintini
si
sono
quindi
rivolte
a
dare
ordine
e
norma
per
le
indagini
politiche
e
per
la
punizione
dei
rei
.
Si
è
stabilita
una
commissione
composta
del
giudice
,
del
Sindaco
,
del
Delegato
,
e
da
due
altri
onesti
cittadini
per
la
ricognizione
di
coloro
che
possansi
lasciare
rientrare
impuni
nel
paese
.
Si
è
ordinato
al
Sindaco
di
convocare
immediatamente
la
Giunta
e
il
Consiglio
Municipale
per
le
operazioni
richieste
dalla
urgenza
del
Comune
.
StampaQuotidiana ,
L
'
Istituzione
della
Cassa
Centrale
di
Risparmio
di
queste
Siciliane
provincie
è
un
fatto
compiuto
.
Il
Luogotenente
Generale
del
Re
,
Conte
di
Pettinengo
,
ricorrendo
l
'
anniversario
di
quel
memorabile
giorno
,
il
quale
delle
genti
d
'
Italia
fece
una
sola
famiglia
,
ne
decretò
l
'
organamento
;
egli
stesso
accompagnato
ieri
da
eletti
cittadini
e
da
funzionarii
volle
far
bella
di
sua
presenza
la
solenne
cerimonia
che
apriva
il
Gran
Libro
del
popolo
,
e
che
tramutando
in
proprietarii
l
'
artigiano
,
il
lavoriero
,
il
proletario
,
provvede
a
quei
bisogni
talvolta
fatali
,
in
cui
sventure
inaspettate
sommergono
in
un
tratto
numerose
famiglie
.
Non
più
solenne
,
non
più
commovente
potea
tornare
la
cittadina
cerimonia
e
bellamente
ne
compieva
gran
parte
il
discorso
inaugurale
del
Direttore
Prof
.
Bruno
.
Ripetere
in
questa
congiuntura
gl
'
innumerevoli
vantaggi
di
questa
eminentemente
benefica
e
moralizzatrice
istituzione
sarebbe
un
fuor
di
luogo
,
ma
pur
futile
a
me
non
sembra
il
rammentare
che
l
'
uomo
che
vive
dell
'
esile
prodotto
delle
sue
fatiche
,
l
'
artigiano
cui
è
dato
cibarsi
di
un
pane
bagnato
dal
sudore
della
sua
fronte
trovano
là
in
quella
cassa
un
mezzo
sicuro
come
crearsi
coi
più
piccoli
risparmii
di
che
onestamente
sostenere
la
loro
famigliola
,
allorché
spossato
dagli
anni
e
dalla
fatica
l
'
inerte
braccio
non
potrà
più
rispondere
agl
'
impulsi
del
cuore
e
della
mente
;
potrà
egli
un
giorno
,
il
proletario
,
quando
chiamato
da
Dio
al
suo
eterno
bacio
vedrassi
cinto
il
letto
dalla
sposa
e
dai
figli
,
andar
tranquillo
e
calmo
all
'
eterno
riposo
,
perché
i
risparmi
delle
sue
fatiche
cumulati
in
quella
cassa
lo
faran
certo
che
alla
vedova
e
agli
orfani
non
mancherà
il
pane
.
StampaQuotidiana ,
Ora
si
conosce
la
vera
ragione
della
morte
dell
'
elefante
che
Menelik
regalò
a
S.M.
Umberto
I
e
che
questi
donò
al
Municipio
di
Catania
.
La
grotta
in
cui
la
bestia
fu
messa
era
buia
,
umida
e
l
'
elefante
era
nutrito
di
erbaccie
malsane
.
Si
deplora
il
modo
poco
conveniente
con
cui
si
curò
questo
bellissimo
dono
meraviglia
del
giardino
Bellini
StampaQuotidiana ,
Nei
nostri
uffici
di
amministrazione
regna
un
vivace
buonumore
.
Sono
ormai
due
mesi
,
che
i
nostri
pochi
ma
intelligentissimi
e
zelantissimi
impiegati
lavorano
furiosamente
e
gaiamente
,
a
questo
complicato
affare
di
registrare
migliaia
e
migliaia
di
abbonamenti
:
e
non
hanno
preso
e
non
prendono
riposo
.
Pure
,
sono
allegri
!
Anzi
tutto
,
essi
che
partecipano
a
tutte
le
speranze
belle
e
a
tutte
le
già
belle
realtà
del
giornale
,
si
sono
racconsolati
ed
esaltati
,
dinnanzi
a
questo
vertice
splendido
che
esso
ha
raggiunto
:
è
anche
naturale
che
qualche
modesto
ma
securo
e
stabile
compenso
,
sia
venuto
a
premiare
,
in
essi
,
tanta
fede
e
tanta
devozione
:
ciò
,
è
vero
,
era
loro
dovuto
,
ma
ha
fatto
loro
,
come
comprenderete
,
un
certo
piacere
!
Infine
,
essi
sono
pieni
di
buonumore
.
E
ne
hanno
,
anche
,
da
una
quindicina
di
giorni
una
ragione
costante
.
Da
che
il
Capo
venerato
e
temuto
del
MATTINO
Venite
,
adoremus
ha
stampato
quell
'
affare
del
colosso
bonario
,
con
relativi
peli
di
barba
strappati
o
non
strappati
,
lo
spirito
di
tutti
i
nostri
abbonati
vecchi
e
nuovi
,
si
è
giocondamente
sfrenato
,
e
non
arrivano
dodici
lire
,
o
centoventi
lire
,
o
milleduecento
lire
,
in
amministrazione
,
senza
che
l
'
abbonato
non
dichiari
nella
targhetta
di
abbonamento
,
o
nelle
targhette
,
o
a
voce
,
che
egli
,
così
intende
strappare
un
pelo
o
molti
peli
alla
barba
del
Colosso
!
E
chi
dichiara
di
averne
strappato
cinque
,
di
peli
:
chi
sostiene
che
la
barba
del
Colosso
ha
venticinque
peli
di
meno
,
a
Guardia
Sanframondi
;
che
ne
ha
quarantadue
di
meno
ad
Ariano
di
Puglia
;
che
a
Cava
dei
Tirreni
ben
sessantasette
peli
mancano
al
Colosso
:
e
così
,
dappertutto
!
Abbiamo
una
collezione
di
queste
lettere
,
di
queste
targhette
,
di
queste
dichiarazioni
:
ed
esse
formano
l
'
ilarità
di
chi
le
legge
e
di
chi
le
ascolta
.
Alcuni
ci
hanno
mandato
,
o
portato
la
loro
fascetta
di
ex
abbonati
del
MATTINO
lo
nomino
in
ginocchio
,
come
è
giusto
con
questa
dichiarazione
:
pelo
strappato
al
Colosso
,
dopo
cinque
anni
di
fedeltà
!
Infine
la
cosa
è
diventata
così
generale
,
che
gli
impiegati
di
amministrazione
,
in
un
accesso
di
buonissimo
umore
,
hanno
messo
questo
cartellone
,
nelle
stanze
ove
si
ricevono
gli
abbonati
:
QUI
SI
STRAPPANO
PELI
DALLA
BARBA
DEL
COLOSSO
Chiunque
viene
ad
abbonarsi
,
ancora
,
potrà
leggere
questo
cartellone
.
Irrispettoso
,
è
vero
:
ma
sincero
:
e
allegro
!
StampaQuotidiana ,
Il
Signor
misericordioso
,
che
tutto
vede
,
ha
voluto
,
evidentemente
,
metterci
la
sua
mano
,
ieri
,
per
rendere
più
bella
la
festa
che
,
ad
invito
del
comm
.
Tito
Ricordi
,
s
'
è
fatta
a
Giacomo
Puccini
,
lassù
lassù
,
sulla
verde
collina
del
Vomero
,
da
Pallino
.
Non
mai
una
giornata
di
gennaio
è
stata
così
tiepida
,
non
mai
un
cielo
iemale
così
serenamente
azzurro
:
era
,
ieri
,
tutta
una
fasta
di
mare
e
di
sole
,
e
pareva
che
dai
rami
nudi
,
per
gli
orti
dispersi
,
dovessero
,
per
un
miracolo
di
primavera
nova
,
sbocciare
rose
,
a
miriadi
...
E
intorno
a
Giacomo
Puccini
s
'
è
raccolta
,
festante
,
una
larga
schiera
di
musicisti
,
di
letterati
,
di
artisti
,
di
ammiratori
,
infine
;
e
la
più
vibrante
gaiezza
ha
accompagnato
il
lieto
banchetto
,
in
cui
i
tradizionali
vermicelli
alle
vongole
rappresentavano
l
'
espressione
più
gustosa
e
pittoresca
dell
'
ospitalità
napoletana
.
Col
sole
e
col
brio
,
ieri
,
hanno
fatto
tutti
onore
,
egualmente
,
all
'
autore
della
Butterfly
ed
alla
cucina
napoletana
;
e
i
musicisti
hanno
mangiato
come
tanti
critici
d
'
arte
,
e
i
critici
si
sono
punzecchiati
a
vicenda
come
tanti
musicisti
,
e
i
letterati
hanno
intavolato
dei
duetti
col
pollo
arrosto
,
da
fare
arrossire
degli
artisti
di
canto
,
che
,
per
compenso
,
si
sono
sfogati
sul
gateau
come
dei
poeti
decadenti
...
L
'
entusiasmo
assolveva
tutti
da
ogni
peccato
,
anche
da
quello
di
intonare
delle
canzonette
napoletane
,
come
si
è
fatto
quando
la
consueta
troupe
dei
posteggiatori
è
venuta
a
rievocare
le
dolcezze
di
Marechiaro
e
di
Spingole
francese
,
accompagnata
dalle
voci
più
diverse
e
più
stonate
che
eccezione
fatta
per
i
nostri
ottimi
artisti
di
San
Carlo
possa
riunire
un
banchetto
...
E
,
con
lo
champagne
,
s
'
è
data
la
stura
ai
brindisi
:
a
cominciare
da
quello
esclusivamente
...
mimico
del
principe
di
Sirignano
,
che
ha
avuto
l
'
abilità
di
tessere
la
più
alata
strofa
a
Giacomo
Puccini
...
a
bocca
chiusa
,
come
il
coro
della
Butterfly
al
finale
del
secondo
atto
suscitando
,
per
questo
suo
silenzio
...
gestito
il
più
entusiastico
successo
,
a
quello
di
Emanuele
Gianturco
,
pieno
di
bella
poesia
,
con
un
saluto
anche
alla
gloriosa
casa
Ricordi
e
al
benemerito
cav
.
de
Sanna
;
dal
brindisi
nobilissimo
di
Tito
Ricordi
,
che
ha
rivendicato
alla
città
nostra
il
vanto
di
aver
dato
il
gran
battesimo
di
gloria
alla
suggestiva
e
squisita
Butterfly
,
al
brindisi
sentimentale
di
Daniele
Marrama
,
che
,
in
nome
e
per
incarico
dei
critici
d
'
arte
napoletana
,
ha
cantato
un
inno
alla
femminilità
pucciniana
,
rievocando
le
creature
passionali
dell
'
opera
del
Maestro
,
ed
ha
portato
un
saluto
alle
gentili
intervenute
inviando
,
infine
,
un
voto
affettuoso
a
colui
che
è
stato
compagno
nei
trionfi
di
Giacomo
Puccini
,
a
Giuseppe
Giacosa
,
ancora
infermo
.
E
,
poi
che
l
'
ultimo
applauso
entusiastico
ha
coronato
questo
brindisi
della
staffa
,
la
gaia
comitiva
è
ritornata
in
città
,
per
pigliare
,
più
tardi
,
la
via
del
Vesuvio
,
dove
,
alla
pension
Eremo
,
il
principe
di
Sirignano
ha
offerto
un
the
.
E
,
col
cader
del
sole
,
le
lave
che
si
andavano
accendendo
di
tutti
i
loro
riflessi
incandescenti
di
carbonchi
,
hanno
messa
la
loro
vivida
cornice
di
fiamma
alla
bella
festa
che
Napoli
intellettualmente
ha
offerto
a
Giacomo
Puccini
,
il
vittorioso
!
GL
'
INTERVENUTI
Erano
,
al
banchetto
,
invitati
dal
comm
.
Tito
Ricordi
:
Giacomo
Puccini
;
Giuseppe
Martucci
;
la
signora
Monti
Baldini
;
la
signorina
I
.
Mannarini
;
il
principe
di
Sirignano
;
l
'
on
.
Emanuele
Gianturco
;
il
cav
.
Roberto
de
Sanna
;
il
conte
Gennaro
Mirabelli
;
il
conte
V
.
Capasso
;
il
conte
Carafa
;
l
'
on
.
Luigi
Simeoni
;
il
comm
.
Giacomo
Retz
;
il
cav
.
A
.
Monaco
;
il
cav
.
Augusto
Laganà
;
il
maestro
Ettore
Panizza
;
il
signor
Marcello
Orilia
;
Salvatore
di
Giacomo
;
Giulio
M
.
Scalinger
;
Daniele
Marrama
;
Saverio
Procida
;
Gaspare
di
Martino
;
Francesco
dell
'
Erba
;
Diego
Petriccione
;
il
cav
.
Carlo
Clausetti
;
Vincenzo
Labella
;
Ottavio
de
Sica
;
Alberto
Sannia
;
A
.
Scandiani
;
P
.
Wulmann
;
G
.
Niola
;
Stefano
ed
Alberto
Donaudy
;
i
maestri
:
Carelli
;
Alessandro
Longo
;
Florestano
Rossomandi
;
Enrico
de
Leva
;
Oscar
Palermi
;
Ernesto
Marciano
;
Sigismondo
Cesi
;
Quaranta
;
de
Senna
;
d
'
Atri
;
Massimino
Perilli
;
E
.
Cortile
;
Umberto
Mazzone
;
Alagna
;
il
signor
Neuberg
;
il
signor
Miceli
;
e
qualche
altro
.
StampaQuotidiana ,
Tutti
i
grandi
giornali
di
Francia
e
tutte
le
grandi
riviste
,
sovra
tutto
le
due
più
grandi
la
«
Revue
de
Deux
Mondes
»
e
la
«
Revue
de
Paris
»
vedono
apparire
questo
nome
noto
,
stimato
e
amato
nell
'
alta
letteratura
francese
:
Georges
Hérelle
.
E
la
preconizzata
,
desiderata
,
sospirata
unione
fra
la
Francia
e
l
'
Italia
,
deve
a
questo
scrittore
,
a
questo
poeta
immensamente
!
Giacché
questo
scrittore
e
questo
poeta
,
che
ha
una
cattedra
di
filosofia
a
Bayonne
,
ma
che
è
,
prima
di
ogni
altro
,
un
conoscitore
della
lingua
e
dell
'
arte
letteraria
italiana
come
nessun
altro
mai
,
che
è
uno
scrittore
francese
di
una
purezza
e
di
una
bellezza
indicibile
di
stile
,
ha
messo
tutto
il
suo
spirito
,
tutta
la
sua
anima
vibrante
a
dare
,
in
francese
,
una
veste
di
arte
,
di
poesia
,
di
grazia
alle
maggiori
opere
di
Gabriele
d
'
Annunzio
,
di
Antonio
Fogazzaro
,
di
Matilde
Serao
.
Traduttore
?
Ah
no
,
no
,
il
vocabolo
non
dice
che
poco
e
male
!
Georges
Hérelle
è
un
fratello
d
'
arte
,
è
un
'
anima
gemella
che
tutto
comprende
,
che
tutto
rende
:
e
ogni
più
recondita
beltà
di
stile
è
ragionata
da
lui
e
riprodotta
,
leggiadramente
:
e
ogni
sentimento
è
reso
con
efficacia
:
e
tutta
,
tutta
quanta
l
'
opera
d
'
arte
di
Gabriele
d
'
Annunzio
,
di
Antonio
Fogazzaro
,
di
Matilde
Serao
ha
,
per
Georges
Hérelle
,
in
Francia
,
come
una
novella
vita
.
Poeta
,
egli
è
,
come
chi
scrisse
il
romanzo
,
il
dramma
,
la
novella
;
poeta
egli
è
,
nell
'
intendere
e
nel
rendere
,
mirabilmente
:
poeta
,
tanto
da
commuovere
colui
che
,
da
lui
è
interpretato
ed
espresso
,
in
francese
.
I
tre
romanzieri
italiani
debbono
a
Geroges
Hérelle
la
loro
gloria
francese
in
gran
parte
;
ed
è
poca
cosa
,
la
croce
della
Legione
d
'
onore
che
gli
fu
data
,
per
compensarlo
di
aver
fatto
conoscere
,
in
Francia
,
Gabriele
d
'
Annunzio
,
Antonio
Fogazzaro
e
Matilde
Serao
:
ma
è
immensa
,
invece
,
l
'
ammirazione
,
che
egli
ha
,
in
sua
vita
modesta
,
appartata
e
taciturna
.
E
in
questo
momento
Georges
Hérelle
pubblica
due
romanzi
,
in
Francia
:
Après
le
pardon
di
Matilde
Serao
che
è
cominciato
,
ieri
l
'
altro
,
nella
Revue
de
Paris
:
e
il
Santo
di
Antonio
Fogazzaro
nella
Revue
de
Deux
Mondes
:
e
queste
due
traduzioni
sono
due
perfette
,
mirabili
opere
di
arte
!
StampaQuotidiana ,
Sul
primo
numero
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
i
buoni
lettori
ameranno
di
leggere
una
parola
di
istruzione
e
conforto
nelle
circostanze
presenti
.
Noi
l
'
abbiam
scritta
in
capo
all
'
articolo
,
noi
la
ripetiamo
altamente
:
Coraggio
,
o
cattolici
.
Nel
tramestio
di
tante
opinioni
e
aspirazioni
contrarie
,
nella
lotta
così
fieramente
impegnata
oggidì
fra
la
verità
e
l
'
errore
,
nello
stato
di
incertezza
e
pericolo
in
cui
versa
presentemente
quasi
tutta
l
'
Europa
,
avviene
purtroppo
che
molti
eziandio
dei
migliori
cattolici
cadano
sfiduciati
e
si
condannino
a
quella
inazione
,
che
tanto
vantaggio
arreca
ai
loro
avversari
e
tanto
danno
alla
causa
cattolica
.
Non
saremo
noi
quelli
che
veggano
in
color
di
rosa
la
situazione
presente
.
L
'
immoralità
diffusa
per
mezzo
di
tristi
libelli
,
di
licenziosi
giornali
,
di
ciniche
caricature
,
di
osceni
teatri
,
l
'
eresia
operosa
ed
audace
là
dove
in
altri
tempi
non
avrebbe
osato
mostrarsi
,
la
ribellione
alla
Chiesa
,
l
'
intrusione
illegittima
del
potere
laicale
nelle
appartenenze
di
essa
,
la
guerra
alla
sua
autorità
,
alle
sue
istituzioni
,
ai
suoi
possessi
;
l
'
odio
fanatico
contro
tutto
ciò
che
è
soprannaturale
e
rivelato
;
la
dimenticanza
e
lo
sprezzo
dei
primi
principi
dell
'
onestà
naturale
,
sono
,
non
lo
dissimuliamo
,
una
congerie
di
spaventosissimi
mali
.
Ma
noi
non
vorremmo
che
i
buoni
se
ne
addolorassero
a
segno
di
perdere
la
fiducia
di
un
più
lieto
avvenire
,
di
chiudersi
nella
prigione
di
un
cuore
timido
e
angustiato
,
di
consumare
il
tempo
in
rimpianti
inutili
,
obbliando
i
motivi
che
pure
hanno
di
confortarsi
e
sperare
.
La
Chiesa
non
può
perire
;
la
navicella
di
Pietro
galleggerà
sempre
sulle
onde
infurianti
,
perocché
Dio
lo
ha
promesso
e
Dio
non
muta
.
Sieno
pure
le
nazioni
un
gran
corpo
piagato
dalla
pianta
del
piede
sino
alla
sommità
del
capo
;
non
è
egli
scritto
che
Dio
ha
fatto
sanabili
le
nazioni
?
Se
,
girando
intorno
lo
sguardo
,
vediamo
ancora
l
'
antica
fede
durare
più
ferma
ed
operosa
nelle
lotte
terribili
,
se
vediamo
il
ridestarsi
del
laicato
cattolico
e
il
suo
affratellarsi
nel
bene
col
sacerdozio
;
se
vediamo
l
'
episcopato
mirabilmente
concorde
e
unito
col
Sommo
Pastore
,
quale
non
fu
giammai
in
tutti
i
secoli
andati
,
possiamo
noi
disperare
di
tempi
migliori
?
L
'
eccesso
medesimo
della
infelicità
che
aggrava
e
costringe
alle
lagrime
la
cattolica
Chiesa
non
è
egli
ordinato
da
Dio
a
farci
sentire
più
vivamente
il
nostro
nulla
e
le
nostre
miserie
,
a
provare
la
nostra
fede
,
a
persuaderci
con
un
trionfo
a
suo
tempo
che
la
Chiesa
è
più
forte
dei
suoi
nemici
,
che
Dio
si
ride
dei
fremiti
e
delle
macchinazioni
degli
uomini
,
che
niente
è
impossibile
a
Chi
disse
ai
flutti
del
mare
:
Fin
qui
e
non
più
oltre
.
Che
se
l
'
errore
si
scatena
ora
più
ardito
,
se
moltiplica
le
sue
violenze
,
se
getta
perfino
il
manto
dell
'
ipocrisia
,
e
nuovi
nemici
di
Cristo
tentano
nuovi
assalti
e
prorompono
in
nuove
bestemmie
,
si
è
perché
ha
il
presentimento
che
poco
gli
rimane
di
tempo
,
che
è
giunta
l
'
ora
decisiva
,
che
è
al
punto
di
essere
schiacciato
o
di
schiacciare
.
Essere
schiacciato
?
Lo
sia
per
il
meglio
di
coloro
stessi
che
insensati
o
colpevoli
cammineranno
nelle
sue
vie
.
Perocché
a
parte
la
politica
,
che
non
è
il
nostro
precipuo
assunto
,
noi
invochiamo
la
pace
nella
pratica
della
giustizia
,
il
bene
del
prossimo
,
la
prosperità
della
patria
,
il
trionfo
della
Chiesa
di
Gesù
Cristo
.
Schiacciare
?
No
,
non
mai
.
Chi
conosce
le
promesse
di
una
Bontà
e
Potenza
infinita
,
chi
confida
nella
Misericordia
e
nella
Giustizia
,
chi
crede
alle
comunicazioni
del
cielo
colla
terra
,
non
può
neppure
un
istante
accogliere
il
dubbio
che
il
mondo
rigenerato
dell
'
Uomo
-
Dio
possa
ritornare
preda
dell
'
antico
serpente
.
Ma
la
nostra
poca
fede
e
la
nostra
pusillanimità
,
ponno
demeritarci
la
protezione
del
cielo
e
ritardare
il
trionfo
della
religione
.
Coraggio
dunque
,
o
cattolici
,
coraggio
nel
nome
del
Signore
,
colle
armi
della
giustizia
a
destra
ed
a
sinistra
.