Saggistica ,
LA
RELIGIONE
DELLA
LIBERTÀ
Alla
fine
dell
'
avventura
napoleonica
,
sparito
quel
geniale
despota
dalla
scena
che
tutta
occupava
,
e
mentre
i
suoi
vincitori
s
'
intendevano
o
procuravano
d
'
intendersi
fra
loro
e
di
procedere
d
'
accordo
per
dare
all
'
Europa
,
mercé
restaurazioni
di
vecchi
regimi
e
opportuni
rimaneggiamenti
territoriali
,
uno
stabile
assetto
che
sostituisse
quello
fortemente
tenuto
ma
sempre
precario
dell
'
Impero
della
nazione
francese
,
-
in
tutti
i
popoli
si
accendevano
speranze
e
si
levavano
richieste
d
'
indipendenza
e
di
libertà
.
E
queste
richieste
si
facevano
più
energiche
e
frementi
quanto
più
si
opponevano
repulse
e
repressioni
;
e
le
speranze
presto
si
ravvivavano
,
e
i
propositi
si
rafforzavano
,
attraverso
le
delusioni
e
le
sconfitte
.
Erano
in
Germania
,
in
Italia
,
in
Polonia
,
nel
Belgio
,
in
Grecia
e
nelle
lontane
colonie
dell
'
America
latina
,
sforzi
e
moti
di
oppresse
nazioni
contro
dominatori
e
tutori
stranieri
;
o
di
nazioni
e
di
mutilate
membra
di
nazioni
costrette
all
'
unione
politica
con
stati
che
dovevano
la
loro
origine
e
conformazione
a
conquiste
,
a
trattati
,
a
diritti
patrimoniali
di
famiglie
principesche
;
o
di
nazioni
tenute
scisse
in
piccoli
stati
,
che
,
per
siffatto
sminuzzamento
,
si
sentivano
impedite
,
fiaccate
e
rese
impotenti
alla
parte
che
loro
spettava
di
esercitare
nella
comune
vita
mondiale
,
e
mortificate
nella
loro
dignità
di
fronte
alle
altre
unite
e
grandi
.
Erano
,
in
quegli
stessi
e
in
altri
popoli
,
bisogni
di
garanzie
giuridiche
,
di
partecipazione
all
'
amministrazione
e
al
governo
mercé
istituzioni
rappresentative
nuove
o
rinnovate
,
di
varia
associazione
tra
cittadini
per
particolari
fini
economici
,
sociali
e
politici
,
di
aperta
discussione
delle
idee
e
degli
interessi
mercé
della
stampa
,
di
"
costituzioni
"
,
come
allora
si
diceva
;
e
in
quelli
che
avevano
ottenuto
queste
costituzioni
in
forma
di
"
carte
"
concesse
,
come
in
Francia
,
necessità
di
assicurarle
e
di
renderle
più
larghe
;
e
in
altri
,
infine
,
in
cui
i
regimi
rappresentativi
già
erano
in
atto
per
lunga
e
graduale
formazione
,
come
in
Inghilterra
,
esigenza
di
togliere
superstiti
vincoli
e
disuguaglianze
,
e
di
un
generale
ammodernamento
e
razionalizzamento
per
un
più
snodato
e
largo
modo
di
vita
e
di
progresso
.
Diversi
gli
antecedenti
storici
e
le
condizioni
presenti
dei
vari
popoli
,
e
i
loro
animi
e
i
loro
costumi
,
quelle
richieste
variavano
,
secondo
i
vari
paesi
,
nell
'
ordine
,
nella
misura
,
nei
particolari
e
nel
tono
.
La
precedenza
era
data
in
uno
all
'
affrancamento
dal
dominio
straniero
o
all
'
unità
nazionale
,
e
in
un
altro
alla
sostituzione
dell
'
assolutismo
di
governo
col
costituzionalismo
;
qui
si
trattava
di
semplici
riforme
nell
'
elettorato
e
di
estensioni
della
capacità
politica
,
e
là
,
invece
,
di
fondare
per
la
prima
volta
o
su
nuove
basi
il
sistema
rappresentativo
;
in
un
paese
,
possedendosi
già
per
l
'
opera
delle
generazioni
anteriori
,
e
segnatamente
per
quella
della
Rivoluzione
e
dell
'
Impero
,
l
'
eguaglianza
civile
e
la
tolleranza
religiosa
,
si
prendeva
a
contendere
per
la
partecipazione
al
governo
di
nuovi
strati
sociali
,
e
altrove
conveniva
preliminarmente
attardarsi
a
combattere
privilegi
politici
e
civili
di
classi
feudali
e
persistenti
forme
di
servaggio
,
e
a
levarsi
di
su
le
spalle
l
'
oppressura
ecclesiastica
.
Ma
,
varie
d
'
importanza
e
varie
nell
'
ordine
di
successione
in
cui
si
presentavano
,
tutte
queste
richieste
si
legavano
tra
loro
,
e
le
une
tiravano
prima
o
poi
con
sé
le
altre
,
e
ne
facevano
sorgere
altre
ancora
,
che
si
profilavano
in
lontananza
;
e
su
tutte
sormontava
una
parola
che
le
compendiava
e
ne
esprimeva
lo
spirito
animatore
:
la
parola
"
libertà
"
.
Non
era
,
di
certo
,
una
parola
nuova
nella
storia
,
come
non
era
nuova
nella
letteratura
e
nella
poesia
,
e
nella
rettorica
finanche
della
letteratura
e
della
poesia
.
Grecia
e
Roma
avevano
tramandato
le
memorie
d
'
innumeri
eroi
della
libertà
,
e
di
gesta
sublimi
e
di
tragedie
nelle
quali
si
era
,
magnanimamente
,
per
la
libertà
"
che
è
sì
cara
"
,
rifiutata
la
vita
.
Libertà
avevano
invocato
i
cristiani
e
,
nei
secoli
,
le
loro
chiese
;
libertà
,
i
comuni
contro
gl
'
imperatori
e
i
re
,
e
libertà
da
parte
loro
i
feudatari
e
baroni
contro
gli
stessi
re
e
imperatori
,
e
questi
a
lor
volta
contro
i
baroni
e
i
grossi
vassalli
e
contro
le
comunità
usurpatrici
di
diritti
sovrani
;
libertà
,
i
regni
,
le
provincie
,
le
città
,
solleciti
dei
propri
parlamenti
e
capitoli
e
privilegi
,
contro
le
monarchie
assolute
che
si
sbarazzavano
o
tentavano
di
sbarazzarsi
di
questi
ostacoli
e
limiti
alla
loro
azione
.
La
perdita
della
libertà
era
stata
sempre
considerata
cagione
o
segno
di
decadenza
nelle
arti
,
nelle
scienze
,
nella
economia
,
nella
vita
morale
,
o
che
si
guardasse
alla
Roma
dei
Cesari
o
all
'
Italia
degli
Spagnuoli
e
dei
Papi
.
Pur
testé
,
la
"
libertà
"
,
in
compagnia
dell
'
"
eguaglianza
"
e
della
"
fratellanza
"
,
aveva
scosso
e
sparso
in
rovine
,
con
la
forza
di
un
terremoto
,
tutto
l
'
edificio
della
vecchia
Francia
e
quasi
tutto
quello
della
vecchia
Europa
;
e
l
'
impressione
paurosa
ancora
ne
durava
,
e
parrebbe
avesse
dovuto
togliere
a
quel
nome
l
'
aureola
di
cosa
bella
e
l
'
attraenza
di
cosa
nuova
.
E
,
in
effetto
,
il
trinomio
,
di
cui
aveva
fatto
parte
,
-
l
'
"
immobile
triangolo
immortale
della
Ragione
"
,
come
lo
aveva
chiamato
il
poeta
Vincenzo
Monti
,
-
cadde
in
discredito
e
quasi
venne
in
aborrimento
;
ma
la
Libertà
riascese
da
sola
sull
'
orizzonte
,
ammirata
come
stella
d
'
impareggiabile
fulgore
.
E
quella
parola
era
pronunziata
dalle
giovani
generazioni
con
l
'
accento
commosso
di
chi
ha
pur
ora
scoperto
un
concetto
d
'
importanza
vitale
,
rischiaratore
del
passato
e
del
presente
,
guida
nell
'
avvenire
.
La
novità
del
concetto
onde
si
riempiva
quell
'
antichissima
parola
non
isfuggì
,
nonché
al
sentimento
,
alla
riflessione
dei
contemporanei
,
come
si
vede
dal
problema
,
a
cui
assai
presto
esso
diè
origine
,
circa
il
carattere
differenziale
della
libertà
che
era
propria
dei
moderni
rispetto
a
quella
degli
antichi
greci
e
romani
e
dei
recentissimi
giacobini
:
un
problema
che
fu
proposto
e
trattato
,
tra
i
primi
,
dal
Sismondi
e
da
Beniamino
Constant
(
che
tenne
sull
'
argomento
un
discorso
all
'
Ateneo
di
Parigi
nel
1819
)
,
ed
è
stato
molte
volte
ripreso
fino
ai
nostri
giorni
.
Ma
,
se
il
problema
aveva
il
suo
nocciolo
di
realtà
,
non
era
posto
rettamente
con
quel
contrasto
di
antico
e
di
moderno
,
in
cui
da
una
parte
stavano
Grecia
,
Roma
e
la
Rivoluzione
francese
,
che
avrebbe
seguito
gli
ideali
greco
romani
,
e
dall
'
altra
,
il
tempo
presente
:
come
se
il
presente
non
fosse
la
confluenza
di
tutta
la
storia
e
l
'
ultimo
atto
di
essa
,
e
si
potesse
,
con
una
statica
contrapposizione
,
spezzare
quel
che
forma
un
'
unica
serie
di
svolgimento
.
Di
conseguenza
,
la
ricerca
,
che
sopra
l
'
asserito
contrasto
s
'
istituiva
,
correva
rischio
di
sperdersi
in
astrattezze
,
dividendo
individuo
e
stato
,
libertà
civile
e
libertà
politica
,
libertà
del
singolo
individuo
e
libertà
degli
altri
tutti
singoli
nei
quali
quella
trova
il
suo
limite
,
e
via
discorrendo
,
e
assegnando
agli
antichi
la
libertà
politica
e
non
quella
civile
,
e
ai
moderni
la
civile
e
non
la
politica
,
o
quella
politica
solo
in
grado
subordinato
,
o
anche
invertendo
questi
giudizi
e
attribuendo
agli
antichi
maggiore
libertà
dell
'
individuo
verso
lo
stato
che
non
si
sia
avuta
dai
popoli
moderni
.
Errore
di
astrattezza
che
si
rinnova
sempre
che
si
cerca
di
definire
l
'
idea
della
libertà
per
mezzo
di
distinzioni
giuridiche
,
le
quali
hanno
carattere
pratico
e
si
riferiscono
a
particolari
e
transeunti
istituti
,
e
non
a
quell
'
idea
superiore
e
suprema
che
tutti
li
comprende
e
tutti
li
supera
.
Ricercando
il
contenuto
di
quel
concetto
nella
storia
a
cui
appartiene
,
e
che
è
la
storia
del
pensiero
o
della
filosofia
che
si
dica
,
la
coscienza
che
allora
si
ebbe
della
sua
novità
si
ritrova
non
esser
altro
che
la
coscienza
di
quel
che
di
nuovo
era
sorto
nel
pensiero
e
per
esso
nella
vita
,
il
nuovo
concetto
dell
'
umanità
e
la
visione
della
via
che
le
si
apriva
dinanzi
,
ampia
e
chiara
quale
non
era
apparsa
prima
.
Non
si
era
pervenuti
a
questo
concetto
per
caso
e
di
un
subito
,
e
all
'
entrata
di
questa
via
per
un
salto
o
per
un
volo
,
ma
ci
si
era
arrivati
per
virtù
di
tutte
le
esperienze
e
le
soluzioni
della
filosofia
nel
suo
lavorio
secolare
,
che
sempre
più
avevano
avvicinato
la
distanza
e
composto
il
dissidio
tra
cielo
e
terra
,
Dio
e
mondo
,
ideale
e
reale
,
e
,
conferendo
idealità
alla
realtà
e
realtà
all
'
idealità
,
ne
avevano
riconosciuto
e
inteso
l
'
inscindibile
unità
,
che
è
identità
.
E
,
dicendo
della
storia
del
pensiero
e
della
filosofia
,
intendiamo
insieme
di
tutta
la
storia
,
anche
di
quella
che
si
chiama
civile
e
politica
ed
economica
e
morale
,
che
dà
e
riceve
alimento
dall
'
altra
;
e
perciò
non
solo
di
Platone
,
Aristotele
,
Galileo
,
Cartesio
e
Kant
,
ma
e
della
grecità
che
si
pose
contro
la
barbarie
,
e
di
Roma
che
incivilì
i
barbari
stessi
facendoli
romani
,
e
della
redenzione
cristiana
,
e
della
Chiesa
che
lottò
con
l
'
Impero
,
e
dei
comuni
italiani
e
fiamminghi
nell
'
evo
medio
,
e
più
particolarmente
del
Rinascimento
e
della
Riforma
che
rivendicarono
l
'
individualità
nel
suo
duplice
valore
fattivo
e
morale
,
delle
guerre
di
religione
,
del
"
lungo
parlamento
"
inglese
,
della
libertà
di
coscienza
asserita
dalle
sètte
religiose
nell
'
Inghilterra
e
nell
'
Olanda
e
nelle
colonie
americane
,
delle
dichiarazioni
che
in
queste
ultime
si
fecero
dei
diritti
dell
'
uomo
,
e
di
quella
a
cui
la
Rivoluzione
francese
diè
singolare
efficacia
,
e
altresì
delle
scoperte
tecniche
e
delle
conseguenti
trasformazioni
industriali
,
e
di
tutti
gli
altri
avvenimenti
e
creazioni
storiche
,
che
tutti
concorsero
a
formare
quel
concetto
della
realtà
e
della
umanità
,
e
a
riporre
nelle
cose
la
legge
e
la
regola
delle
cose
,
e
Dio
nel
mondo
.
Ma
l
'
ulteriore
avanzamento
che
si
era
compiuto
allora
,
tra
la
fine
del
sette
e
i
principii
dell
'
ottocento
,
era
stato
più
fortemente
risolutivo
e
quasi
conclusivo
,
perché
aveva
criticato
il
dissidio
,
che
si
era
acuito
nel
razionalismo
settecentesco
e
nella
Rivoluzione
francese
,
tra
ragione
e
storia
,
onde
s
'
inviliva
e
condannava
questa
al
lume
di
quella
:
l
'
aveva
criticato
e
risanato
mercé
la
dialettica
;
che
non
distacca
l
'
infinito
dal
finito
,
né
il
positivo
dal
negativo
,
e
con
ciò
aveva
fatto
coincidere
la
razionalità
e
la
realtà
nella
nuova
idea
della
storia
,
ritrovando
il
senso
pieno
del
detto
di
Giambattista
Vico
,
che
la
repubblica
,
cercata
da
Platone
,
non
è
altro
che
il
corso
delle
cose
umane
.
L
'
uomo
,
ora
,
non
si
vedeva
più
schiacciato
dalla
storia
o
vindice
di
sé
stesso
contro
di
essa
e
respingente
lungi
da
sé
il
passato
come
il
ricordo
di
un
'
onta
;
ma
,
vero
e
infaticato
autore
,
si
contemplava
nella
storia
del
mondo
come
in
quella
della
sua
vita
medesima
.
La
storia
,
non
appariva
più
deserta
di
spiritualità
e
abbandonata
a
forze
cieche
,
o
sorretta
e
via
via
raddrizzata
da
forze
estranee
,
ma
si
dimostrava
opera
e
attualità
dello
spirito
,
e
,
poiché
spirito
è
libertà
,
opera
della
libertà
.
Tutta
opera
della
libertà
,
suo
unico
ed
eterno
momento
positivo
,
che
solo
si
attua
nella
sequela
delle
sue
forme
e
conferisce
ad
esse
significato
,
e
che
solo
spiega
e
giustifica
l
'
ufficio
adempiuto
dal
momento
negativo
della
illibertà
,
con
le
sue
compressioni
,
oppressioni
,
reazioni
e
tirannie
,
le
quali
(
come
altresì
avrebbe
detto
il
Vico
)
paiono
"
traversie
"
e
sono
"
opportunità
"
.
Era
questo
il
pensiero
e
la
filosofia
dell
'
età
che
s
'
iniziava
,
una
filosofia
che
sbocciava
dappertutto
,
che
si
diffondeva
dappertutto
,
che
si
coglieva
sulle
bocche
di
tutti
,
attestata
dalle
strofe
della
poesia
e
dai
motti
degli
uomini
dell
'
azione
non
meno
che
dalle
formole
dei
filosofi
di
mestiere
.
Trascinava
dietro
di
sé
scorie
del
passato
,
si
rivestiva
talvolta
di
vesti
non
confacenti
,
si
avvolgeva
e
si
dibatteva
in
contraddizioni
,
e
tuttavia
sempre
si
faceva
strada
e
avanzava
ogni
altra
.
È
dato
rinvenirne
le
tracce
anche
presso
gli
avversari
,
i
retrivi
,
i
reazionari
,
i
preti
e
i
gesuiti
;
e
non
è
senza
ironia
il
fatto
che
il
nuovo
atteggiamento
spirituale
ricevesse
il
suo
battesimo
donde
meno
si
sarebbe
aspettato
:
dal
paese
che
,
più
di
ogni
altro
europeo
,
era
rimasto
chiuso
alla
filosofia
e
alla
cultura
moderne
,
dal
paese
per
eminenza
medioevale
e
scolastico
,
clericale
e
assolutistico
,
dalla
Spagna
,
che
allora
essa
coniò
l
'
aggettivo
"
liberal
"
col
suo
contrapposto
di
"
servil
"
.
Anzi
giova
osservare
(
a
fin
di
scansare
uno
scoglio
nel
quale
spesso
si
urta
)
che
la
filosofia
di
un
'
età
,
non
solo
non
deve
ricercarsi
unicamente
nei
filosofi
o
nei
grandi
filosofi
,
e
deve
invece
desumersi
da
tutte
le
manifestazioni
di
quell
'
età
,
ma
può
perfino
non
trovarsi
,
o
trovarsi
in
modo
meno
spiccato
,
appunto
nei
filosofi
specialisti
,
e
nei
grandi
tra
questi
.
I
quali
sono
pur
sempre
singole
persone
,
e
se
,
oltre
taluni
problemi
del
loro
tempo
,
ne
pongono
e
risolvono
,
anticipando
i
tempi
,
altri
che
l
'
età
loro
non
sente
ancora
e
non
intende
o
non
ben
comprende
,
accade
anche
talvolta
,
per
i
limiti
che
ogni
individuo
ha
,
che
certi
problemi
posti
e
risoluti
al
loro
tempo
non
raccolgano
nei
loro
sistemi
e
al
luogo
di
essi
serbino
concetti
invecchiati
ed
erronei
.
I
grandi
filosofi
,
come
del
resto
gli
uomini
di
ogni
qualità
,
non
hanno
il
loro
posto
destinato
e
fisso
né
nell
'
avanguardia
né
nella
retroguardia
né
nel
mezzo
delle
schiere
dei
contemporanei
,
ma
a
volta
a
volta
si
ritrovano
in
ciascuno
di
questi
diversi
posti
.
Anche
i
grandi
filosofi
della
libera
Atene
,
i
più
splendidi
fiori
di
quella
libertà
,
tra
le
agitazioni
democratiche
che
offendevano
il
loro
senso
dell
'
armonia
,
e
legati
com
'
essi
erano
alla
loro
logica
naturalistica
,
non
si
mostrarono
nelle
loro
teorie
pari
a
quella
realtà
di
vita
che
vivevano
;
ma
meglio
calza
al
caso
nostro
l
'
esempio
del
massimo
filosofo
dell
'
età
di
cui
discorriamo
,
Hegel
,
che
più
profondamente
di
ogni
altro
pensò
e
trattò
dialettica
e
storia
,
definendo
lo
spirito
per
la
libertà
e
la
libertà
per
lo
spirito
,
e
tuttavia
,
per
certe
sue
tendenze
e
teorizzamenti
politici
,
meritò
di
esser
designato
piuttosto
come
"
servil
"
,
che
come
"
liberal
"
.
Tanto
più
alto
di
lui
stanno
per
questa
parte
,
e
tanto
meglio
di
lui
rappresentano
il
pensiero
della
nuova
età
,
ingegni
filosoficamente
minori
o
che
addirittura
si
sogliono
considerare
non
filosofici
:
per
esempio
,
una
donna
,
la
signora
di
Staël
.
La
concezione
della
storia
come
storia
della
libertà
aveva
suo
necessario
complemento
pratico
la
libertà
stessa
come
ideale
morale
:
ideale
che
,
infatti
,
era
concresciuto
con
tutto
il
pensiero
e
il
moto
della
civiltà
,
ed
era
passato
nei
tempi
moderni
dalla
libertà
come
complesso
di
privilegi
alla
libertà
come
diritto
di
natura
,
e
da
questo
astratto
diritto
naturale
alla
libertà
spirituale
della
personalità
storicamente
concreta
;
e
si
era
fatto
via
via
più
coerente
e
saldo
,
avvalorato
dalla
corrispondente
filosofia
,
per
la
quale
quella
stessa
che
è
legge
dell
'
essere
è
legge
del
dover
essere
.
Negarlo
non
si
poteva
se
non
da
coloro
che
in
qualche
modo
ancora
straniavano
il
dover
essere
dall
'
essere
,
conforme
alle
viete
filosofie
della
trascendenza
,
o
che
di
straniarlo
non
si
avvedevano
e
pur
questo
operavano
nelle
loro
argomentazioni
.
Così
,
per
esempio
,
quando
si
obiettava
che
l
'
ideale
morale
della
libertà
non
permetteva
e
non
prometteva
di
scacciare
il
male
dal
mondo
,
e
perciò
non
era
veramente
morale
;
e
in
ciò
dire
non
si
considerava
che
,
se
la
moralità
distruggesse
il
male
nella
sua
idea
,
dissolverebbe
sé
medesima
,
che
solo
nella
lotta
contro
il
male
ha
realtà
e
vita
,
e
solo
mercé
di
essa
si
estolle
.
Così
parimente
quando
si
lamentava
che
cotesta
affermazione
e
accettazione
della
lotta
di
continuo
rinascente
precludesse
all
'
uomo
la
pace
,
la
felicità
,
la
beatitudine
a
cui
egli
sempre
anela
,
non
considerando
che
per
l
'
appunto
la
grandezza
del
concetto
moderno
stava
nel
l
'
aver
convertito
il
senso
della
vita
da
idilliaco
(
e
,
di
conseguenza
,
elegiaco
)
in
drammatico
,
da
edonistico
(
e
,
di
conseguenza
,
pessimistico
)
in
attivo
e
creativo
,
e
della
libertà
medesima
fatto
un
continuo
riacquisto
e
una
continua
liberazione
,
una
continua
battaglia
,
in
cui
è
impossibile
la
vittoria
ultima
e
terminale
,
perché
significherebbe
la
morte
di
tutti
i
combattenti
,
ossia
di
tutti
i
viventi
.
Dopo
di
che
,
si
scorge
agevolmente
in
qual
conto
siano
da
tenere
altre
obiezioni
,
che
allora
pur
si
proposero
e
che
furono
dipoi
,
e
sono
,
molte
volte
ripetute
,
come
questa
:
che
l
'
ideale
della
libertà
,
per
la
sua
stessa
eccellenza
,
sia
dei
pochi
e
non
dei
molti
,
degli
eletti
e
non
del
volgo
,
il
quale
ha
uopo
d
'
imposizioni
dall
'
alto
,
di
autorità
e
di
sferza
:
obiezione
che
troverebbe
pieno
riscontro
nella
sentenza
,
di
cui
è
evidente
l
'
assurdo
,
che
la
verità
sia
dei
pochi
e
ai
più
si
convenga
la
non
verità
e
l
'
errore
,
come
se
la
verità
non
fosse
tale
per
la
sua
intrinseca
forza
,
espansiva
e
avvivatrice
e
trasformatrice
nei
modi
che
via
via
le
sono
consentiti
.
O
come
quest
'
altra
,
anche
più
stravagante
:
che
la
libertà
appartenga
in
proprio
a
certi
popoli
,
che
in
condizioni
singolarissime
l
'
hanno
elaborata
,
quale
l
'
insulare
Inghilterra
,
o
a
stirpi
dal
sangue
generoso
,
quali
le
germaniche
,
che
la
coltivarono
nell
'
incoltura
delle
loro
foreste
:
obiezione
che
a
sua
volta
abbassa
lo
spirito
a
materia
e
lo
sottomette
a
meccanico
determinismo
,
e
che
,
d
'
altra
parte
,
il
fatto
smentisce
,
mostrando
che
l
'
Inghilterra
molto
insegnò
ma
anche
non
poco
apprese
nei
concetti
liberali
dai
popoli
del
continente
,
e
che
la
Germania
assai
a
lungo
dimenticò
la
libertà
nelle
sue
foreste
e
idoleggiò
l
'
autorità
e
la
sudditanza
.
Era
,
dunque
,
affatto
ovvio
che
alla
domanda
quale
fosse
l
'
ideale
delle
nuove
generazioni
si
rispondesse
con
quella
parola
"
libertà
"
senz
'
altra
determinazione
,
perché
ogni
aggiunta
ne
avrebbe
offuscato
il
concetto
;
e
torto
avevano
i
frigidi
e
i
superficiali
che
di
tal
cosa
si
meravigliavano
e
la
facevano
oggetto
di
scherno
,
e
,
tacciando
di
vuoto
formalisino
quel
concetto
,
interrogavano
ironici
o
sarcastici
:
"
Che
è
mai
la
libertà
?
la
libertà
da
chi
e
da
che
cosa
?
la
libertà
di
fare
che
cosa
?
"
.
Essa
non
pativa
aggettivi
né
empiriche
determinazioni
per
la
sua
intrinseca
infinità
;
ma
non
perciò
non
si
poneva
da
sé
di
volta
in
volta
i
suoi
limiti
,
che
erano
atti
di
libertà
,
e
così
si
particolareggiava
e
si
dava
un
contenuto
.
La
distinzione
,
molte
volte
fatta
,
delle
due
libertà
,
di
quella
al
singolare
e
di
quella
al
plurale
,
della
libertà
e
delle
libertà
,
si
svela
antinomia
di
due
astrattezze
,
perché
la
libertà
al
singolare
esiste
soltanto
nelle
libertà
al
plurale
.
Se
non
che
essa
non
si
adegua
mai
e
non
si
esaurisce
in
queste
o
quelle
delle
sue
particolarizzazioni
,
negli
istituti
che
ha
creati
;
e
perciò
non
solo
,
come
si
è
notato
,
non
si
può
definirla
per
mezzo
dei
suoi
istituti
,
ossia
giuridicamente
,
ma
non
bisogna
porre
un
legame
di
necessità
concettuale
tra
essa
e
questi
,
che
,
essendo
fatti
storici
,
le
si
legano
e
se
ne
slegano
per
necessità
storica
.
Le
richieste
politiche
,
che
di
sopra
abbiamo
per
sommi
capi
enumerate
,
formavano
allora
,
a
un
dipresso
,
il
suo
corpo
storico
e
,
in
certo
senso
,
il
suo
corpo
fiorente
di
bellezza
e
di
rinato
vigor
giovanile
,
e
di
congiunta
baldanza
e
spensieratezza
.
Spiritualità
corporificata
,
e
,
per
ciò
stesso
,
corporeità
spiritualizzata
,
il
loro
significato
si
traeva
unicamente
dal
fine
a
cui
tendevano
e
che
era
di
un
più
largo
respiro
alla
vita
umana
,
di
una
sua
maggiore
intensità
ed
estensione
.
L
'
idea
della
nazionalità
,
opposta
all
'
astratto
umanitarismo
del
secolo
precedente
e
all
'
ottusità
che
verso
l
'
idea
di
popolo
e
di
patria
dimostravano
persino
scrittori
quali
Lessing
,
Schiller
e
Goethe
,
e
alla
poca
o
nulla
ripugnanza
che
si
era
allora
sentita
verso
gl
'
interventi
stranieri
,
intendeva
promuovere
l
'
umanità
nella
sua
forma
concreta
che
era
quella
della
personalità
,
come
dei
singoli
uomini
così
dei
complessi
umani
legati
da
comuni
origini
e
memorie
,
costumi
e
attitudini
,
delle
nazioni
storicamente
esistenti
e
attive
o
da
svegliare
all
'
attività
;
e
intrinsecamente
non
poneva
barriere
a
sempre
più
larghe
e
comprensive
formazioni
nazionali
,
ché
"
nazione
"
è
concetto
spirituale
e
storico
e
perciò
in
divenire
,
e
non
naturalistico
e
immobile
,
come
quello
di
razza
.
La
stessa
egemonia
o
primato
che
si
rivendicava
per
questo
o
quel
popolo
,
dal
Fichte
e
da
altri
al
germanico
,
dal
Guizot
e
da
altri
al
francese
,
dal
Mazzini
e
dal
Gioberti
all
'
italiano
,
e
da
altri
ancora
al
polacco
o
agli
slavi
in
genere
,
era
teorizzato
come
il
diritto
e
il
dovere
di
mettersi
alla
testa
di
tutti
i
popoli
per
farsi
antesignano
di
civiltà
,
di
umano
perfezionamento
,
di
grandezza
spirituale
.
Anche
i
nazionalisti
tedeschi
dicevano
,
bensì
,
che
il
popolo
tedesco
era
un
popolo
eletto
,
ma
si
affrettavano
ad
aggiungere
che
era
tale
perché
cosmopolitico
e
non
puramente
nazionale
.
Le
costituzioni
e
i
governi
rappresentativi
dovevano
portare
all
'
efficacia
e
all
'
operosità
politica
uomini
e
ceti
sociali
di
maggiore
capacità
e
di
migliore
volontà
rispetto
a
quelli
che
le
avevano
fino
allora
esercitate
o
in
emulazione
di
quelli
.
La
libertà
di
stampa
era
il
campo
aperto
allo
scambio
delle
idee
,
allo
scontro
e
alla
misura
delle
passioni
,
allo
schiarimento
delle
situazioni
,
alle
dispute
e
agli
accordi
,
e
,
come
altri
ha
ingegnosamente
avvertito
,
voleva
,
nei
grandi
stati
,
nell
'
Europa
e
nel
mondo
,
tenere
l
'
ufficio
che
nelle
piccole
città
antiche
aveva
tenuto
l
'
agorà
.
II
favore
di
cui
fu
circondato
il
sistema
dei
due
grandi
partiti
che
componevano
i
parlamenti
,
il
conservatore
e
il
progressista
,
il
moderato
e
il
radicale
,
la
destra
e
la
sinistra
,
conteneva
l
'
intenzione
di
graduare
l
'
impeto
del
moto
sociale
e
di
evitare
i
danni
degli
scotimenti
rivoluzionari
e
gli
spargimenti
di
sangue
,
rendendo
mite
e
umana
la
lotta
degli
interessi
.
Il
trepido
affetto
e
il
desiderio
delle
autonomie
locali
contro
l
'
accentramento
e
il
dispotismo
amministrativo
della
Rivoluzione
e
dell
'
Impero
,
e
delle
stesse
monarchie
assolute
restaurate
,
erano
mossi
dal
timore
che
l
'
accentramento
,
uniformando
,
impoverisse
e
inaridisse
la
pienezza
della
vita
,
laddove
le
autonomie
meglio
conseguivano
la
buona
amministrazione
e
coltivavano
un
vivaio
di
capacità
politiche
.
Le
monarchie
costituzionali
,
sull
'
esempio
inglese
,
mediavano
tra
quelle
assolute
,
troppo
storiche
,
e
le
repubbliche
,
troppo
poco
storiche
,
e
venivano
proposte
quasi
sola
forma
di
repubblica
adatta
ai
tempi
;
ché
,
del
resto
,
repubblica
e
non
monarchia
tenevano
i
politici
di
vecchia
scuola
l
'
Inghilterra
dopo
la
sua
rivoluzione
.
Similmente
,
in
generale
,
tutta
la
ripresa
delle
tradizioni
storiche
era
animata
dal
desiderio
di
raccogliere
e
serbare
quanto
di
vivo
e
adoperabile
per
la
vita
moderna
,
o
per
un
buon
tratto
ancora
di
questa
vita
,
fosse
in
istituti
e
costumanze
paesane
,
nella
vecchia
nobiltà
e
nei
contadini
,
nelle
ingenue
credenze
religiose
.
La
rottura
dei
vincoli
,
che
avevano
impacciato
o
ancora
impacciavano
industrie
e
commerci
,
ubbidiva
al
bisogno
di
dare
impulso
alla
inventiva
e
alla
virtù
individuale
e
alla
gara
,
e
di
accrescere
la
ricchezza
che
,
da
chiunque
prodotta
e
da
chiunque
posseduta
,
era
pur
sempre
ricchezza
dell
'
intera
società
,
e
a
vantaggio
di
questa
e
del
suo
innalzamento
morale
finiva
,
in
un
modo
o
in
un
altro
,
un
po
'
prima
o
un
po
'
dopo
,
col
servire
.
E
così
per
tutti
gli
aspetti
e
le
particolari
determinazioni
di
quelle
varie
richieste
.
Poteva
accadere
,
e
sarebbe
di
certo
accaduto
,
che
alcuni
o
molti
di
cotesti
istituti
liberali
,
nel
corso
ulteriore
della
storia
,
sarebbero
morti
,
venendo
meno
le
loro
condizioni
di
fatto
,
e
altri
di
essi
sarebbero
diventati
inefficaci
,
insufficienti
o
inadatti
,
e
si
sarebbe
dovuto
modificarli
o
addirittura
rovesciarli
e
sostituirli
;
ma
ciò
appartiene
alla
sorte
di
tutte
le
cose
umane
,
che
vivono
e
muoiono
,
si
trasformano
e
ripigliano
vita
,
o
si
meccanizzano
e
conviene
disfarsene
,
e
,
a
ogni
modo
,
l
'
agente
di
quelle
modificazioni
,
di
quei
riadattamenti
e
abolizioni
,
sarebbe
stata
pur
sempre
la
libertà
,
che
si
formava
,
in
tal
guisa
,
un
nuovo
corpo
,
dotato
di
nuova
gioventù
o
pervenuto
ad
adulta
robustezza
.
Così
niente
impediva
di
pensare
-
nella
rigorosa
e
preveggente
logica
che
si
attiene
all
'
essenza
del
concetto
liberale
,
-
che
il
sistema
dei
due
partiti
,
antiquati
i
contrasti
che
gli
avevano
dato
vita
,
si
sarebbe
cangiato
in
quello
dei
vari
e
mobili
aggruppamenti
su
particolari
problemi
,
e
l
'
autogoverno
avrebbe
ceduto
al
bisogno
di
maggiore
regolarità
e
accentramento
,
e
le
monarchie
costituzionali
alle
repubbliche
,
e
gli
stati
nazionali
si
sarebbero
composti
in
stati
plurinazionali
o
stati
uniti
(
col
formarsi
,
cioè
,
di
una
più
larga
coscienza
nazionale
,
per
esempio
europea
)
,
e
il
liberismo
economico
sarebbe
stato
temperato
e
ridotto
in
più
stretti
confini
da
leghe
d
'
industriali
o
da
statificazioni
di
servizi
.
Certo
,
quei
liberali
delle
prime
generazioni
non
pensavano
in
generale
a
tali
possibilità
,
e
anche
talvolta
o
per
solito
le
negavano
;
ma
non
però
esse
non
erano
contenute
nel
principio
posto
da
loro
,
e
bisogna
tenerle
presenti
,
così
come
possiamo
ora
scorgerle
noi
dopo
oltre
un
secolo
di
molteplice
esperienza
e
di
lavorio
mentale
:
avvertenza
che
vale
per
tutto
quanto
andiamo
dicendo
di
quel
periodo
germinale
,
nel
quale
,
com
'
è
necessario
,
noi
guardiamo
,
nel
germe
,
anche
l
'
albero
di
cui
era
germe
e
che
solo
faceva
che
esso
fosse
plastico
germe
e
non
cellula
abortita
.
E
poteva
anche
accadere
(
e
perciò
si
era
allora
delineata
la
nuova
e
goethiana
figura
del
progresso
non
più
in
linea
retta
ma
secondo
spirale
)
che
,
nelle
crisi
dei
ringiovanimenti
,
i
regimi
liberali
sarebbero
soggiaciuti
a
reazioni
e
a
regimi
autoritari
di
varia
origine
e
di
più
o
meno
larga
estensione
e
lunga
durata
;
ma
la
libertà
avrebbe
seguitato
ad
operare
dentro
di
questi
e
a
corroderli
e
,
infine
,
ne
sarebbe
tornata
fuori
più
sapiente
e
più
forte
.
Anche
allora
,
del
resto
,
alla
corporeità
che
abbiamo
detta
spiritualizzata
,
se
ne
accompagnava
talvolta
un
'
altra
non
spiritualizzata
e
perciò
malsana
;
e
il
culto
della
nazionalità
dava
qualche
segno
,
in
qualche
suo
torbido
apostolo
,
di
trapassare
in
boria
e
prepotenza
di
dominio
materiale
,
o
di
chiudersi
verso
gli
altri
popoli
in
una
cupa
libidine
di
razza
;
e
il
culto
della
storia
e
del
passato
,
di
pervertirsi
in
insulsa
idolatria
,
e
la
riverenza
per
le
religioni
in
riscaldamenti
pseudoreligiosi
,
e
l
'
attaccamento
alle
istituzioni
esistenti
in
timidezza
conservatrice
,
e
l
'
osservanza
delle
forme
costituzionali
in
mancanza
di
coraggio
dinanzi
al
necessario
modificarsi
di
esse
,
e
la
libertà
economica
in
protezione
degli
egoistici
interessi
di
questo
o
quel
gruppo
sociale
;
e
così
via
.
Ma
queste
debolezze
,
questi
errori
,
questi
annunzi
di
futuri
danni
erano
inseparabili
dal
pregio
stesso
delle
richieste
che
allora
si
facevano
e
delle
istituzioni
che
si
proponevano
,
né
scemavano
al
movimento
liberale
la
sostanziale
sua
nobiltà
,
la
sua
possente
virtù
etica
,
che
s
'
irraggiava
di
poesia
,
era
armata
di
logica
e
di
scienza
,
tornava
tenace
all
'
azione
e
si
preparava
alla
conquista
e
al
dominio
.
Poeti
,
teorici
,
oratori
,
pubblicisti
,
propagandisti
,
apostoli
e
martiri
attestavano
la
profonda
serietà
di
quell
'
ideale
,
e
poiché
sorgevano
e
si
moltiplicavano
intorno
ad
esso
,
e
non
già
o
assai
più
radi
e
meno
risoluti
e
meno
gagliardi
si
vedevano
intorno
ad
altri
ideali
,
il
suo
vigore
prevalente
e
la
sicura
vittoria
che
l
'
attendeva
.
E
non
solo
il
fatto
,
ma
anche
la
dottrina
confutava
ormai
quella
separazione
,
che
era
stata
grave
segno
di
abbassamento
e
di
decadenza
,
fra
la
teoria
e
la
pratica
,
la
scienza
e
la
vita
,
la
vita
privata
e
la
vita
pubblica
,
come
se
sia
cosa
possibile
cercare
e
trovare
la
verità
senza
insieme
patirla
e
viverla
nell
'
azione
o
nel
desiderio
dell
'
azione
,
e
cosa
possibile
staccare
l
'
uomo
dal
cittadino
,
l
'
individuo
dalla
società
che
lo
forma
e
che
esso
forma
.
Il
mero
letterato
e
filosofo
,
imbelle
e
trasognato
,
l
'
intellettuale
e
il
retore
che
maneggiavano
le
immagini
del
sublime
ma
rifuggivano
dalla
fatica
e
dal
periglio
dei
doveri
che
quelle
immagini
richiamano
e
richiedono
,
ed
erano
proni
al
servilismo
e
alla
cortigiana
adulazione
,
diventarono
oggetti
di
disprezzo
;
e
oggetto
di
riprovazione
lo
scrivere
per
incarico
e
il
farsi
mantenere
dalle
corti
o
dai
governi
,
invece
di
aspettare
dal
solo
consenso
del
pubblico
il
favore
e
i
mezzi
stessi
del
vivere
,
il
compenso
al
proprio
lavoro
.
Si
volle
la
sincerità
della
fede
,
la
coerenza
del
carattere
,
l
'
accordo
tra
il
dire
e
il
fare
,
si
rinnovò
moralmente
il
concetto
della
dignità
personale
,
e
con
essa
il
sentimento
dell
'
aristocrazia
vera
,
con
le
sue
regole
,
le
sue
rigidezze
e
le
sue
esclusioni
,
dell
'
aristocrazia
che
era
diventata
oramai
liberale
e
perciò
affatto
spirituale
.
La
figura
eroica
,
che
parlava
ai
cuori
,
era
quella
del
poeta
milite
,
dell
'
intellettuale
che
sa
combattere
e
morire
per
la
sua
idea
:
una
figura
che
non
rimase
nei
rapimenti
dell
'
immaginazione
e
nei
paradigmi
educativi
,
ma
apparve
in
carne
ed
ossa
sui
campi
di
battaglia
e
sulle
barricate
in
ogni
parte
d
'
Europa
.
I
"
missionari
"
ebbero
compagni
i
"
crociati
"
della
libertà
.
Ora
chi
raccolga
e
consideri
tutti
questi
tratti
dell
'
ideale
liberale
,
non
dubita
di
denominarlo
,
qual
esso
era
,
una
"
religione
"
:
denominarlo
così
,
ben
inteso
,
quando
si
attenda
all
'
essenziale
ed
intrinseco
di
ogni
religione
,
che
risiede
sempre
in
una
concezione
della
realtà
e
in
un
'
etica
conforme
,
e
si
prescinda
dall
'
elemento
mitologico
,
pel
quale
solo
secondariamente
le
religioni
si
differenziano
dalle
filosofie
.
La
concezione
della
realtà
e
l
'
etica
conforme
del
liberalismo
erano
,
come
si
è
mostrato
,
generate
dal
pensiero
moderno
,
dialettico
e
storico
;
e
a
conferirgli
carattere
religioso
non
vi
bisognava
altro
,
perché
personificazioni
,
miti
,
leggende
,
dommi
,
riti
,
propiziazioni
,
espiazioni
,
classi
sacerdotali
,
paludamenti
pontificali
e
simili
,
non
appartengono
all
'
intrinseco
e
malamente
vengono
astratti
da
particolari
religioni
e
posti
come
esigenze
di
ogni
religione
.
Nel
che
è
l
'
origine
delle
parecchie
religioni
artificiali
o
"
religioni
dell
'
avvenire
"
,
escogitate
nel
corso
del
secolo
decimonono
,
cascate
tutte
,
come
meritavano
,
nel
ridicolo
,
essendo
contraffazioni
e
caricature
;
laddove
quella
liberale
dimostrò
la
sua
essenza
religiosa
con
le
sue
proprie
forme
e
istituzioni
,
e
,
nata
e
non
fatta
,
non
fu
un
'
escogitazione
a
freddo
e
di
proposito
,
tantoché
,
dapprima
,
credé
persino
di
poter
convivere
con
le
vecchie
religioni
o
di
venir
loro
compagna
,
complemento
ed
aiuto
.
In
verità
,
si
contrapponeva
ad
esse
,
ma
,
nell
'
atto
stesso
,
le
compendiava
in
sé
e
proseguiva
:
raccoglieva
,
al
pari
dei
motivi
filosofici
,
quelli
religiosi
del
passato
prossimo
e
remoto
,
accanto
e
sopra
di
Socrate
poneva
l
'
umano
divino
redentore
Gesù
,
e
sentiva
di
aver
percorso
le
esperienze
del
paganesimo
e
del
cristianesimo
,
del
cattolicismo
,
dell
'
agostinismo
e
del
calvinismo
,
e
quante
altre
erano
state
,
e
di
rappresentare
le
migliori
esigenze
,
e
di
essere
purificazione
,
approfondimento
e
potenziamento
della
vita
religiosa
dell
'
umanità
.
Perciò
non
segnava
punti
cronologici
del
suo
inizio
e
nuove
ere
che
la
distaccassero
con
taglio
netto
dal
passato
,
come
aveva
fatto
la
chiesa
cristiana
,
e
poi
l
'
islamismo
,
e
come
rifece
,
imitando
quelle
chiese
e
sètte
,
la
Convenzione
nazionale
,
con
un
decreto
che
rispondeva
alla
sua
astratta
concezione
della
libertà
e
della
ragione
,
e
che
,
dopo
aver
trascinato
vita
parimente
astratta
,
fu
dimenticato
prima
che
abolito
.
E
nondimeno
diffuso
risuonava
dappertutto
il
grido
della
palingenesi
,
del
"
secol
si
rinnova
"
:
quasi
saluto
augurale
a
quella
"
terza
età
"
,
l
'
età
dello
Spirito
,
che
nel
secolo
dodicesimo
Gioacchino
da
Fiore
aveva
profetata
,
e
ora
si
schiudeva
dinanzi
all
'
umana
società
che
l
'
aveva
preparata
e
aspettata
.
II
LE
FEDI
RELIGIOSE
OPPOSTE
A
questa
religione
dell
'
era
nuova
,
facevano
riscontro
e
contrasto
religioni
rivali
e
nemiche
,
le
quali
,
quantunque
da
lei
espressamente
o
virtualmente
criticate
e
sorpassate
,
noveravano
fedeli
e
raccoglievano
proseliti
,
e
componevano
cospicue
realtà
storiche
,
corrispettive
a
taluni
momenti
ideali
,
che
in
perpetuo
si
ripresentano
.
Prendeva
o
avrebbe
meritato
di
prendere
il
primo
luogo
tra
esse
il
cattolicesimo
della
Chiesa
di
Roma
,
la
più
diretta
e
logica
negazione
dell
'
idea
liberale
,
e
che
tale
si
sentì
e
si
conobbe
e
volle
recisamente
porsi
fin
dal
primo
delinearsi
di
quell
'
ideale
,
tale
si
fece
e
si
fa
udire
con
alte
strida
nei
sillabi
,
nelle
encicliche
,
nelle
prediche
,
nelle
istruzioni
dei
suoi
pontefici
e
degli
altri
suoi
preti
,
e
tale
(
salvo
fuggevoli
episodi
o
giuochi
di
apparenze
)
operò
sempre
nella
vita
pratica
,
e
può
per
tal
riguardo
considerarsi
prototipo
o
forma
pura
di
tutte
le
altre
opposizioni
e
,
insieme
,
quella
che
,
col
suo
odio
irremissibile
,
mette
in
luce
il
carattere
religioso
,
di
religiosa
rivalità
,
del
liberalismo
.
Alla
concezione
per
la
quale
il
fine
della
vita
è
nella
vita
stessa
,
e
il
dovere
nell
'
accrescimento
ed
innalzamento
di
questa
vita
,
e
il
metodo
nella
libera
iniziativa
e
nella
inventività
individuale
,
il
cattolicesimo
oppone
che
,
per
contrario
,
il
fine
è
in
una
vita
oltremondana
,
alla
quale
la
mondana
è
semplice
preparazione
,
che
si
deve
adempiere
con
l
'
osservanza
di
ciò
che
un
Dio
che
è
nei
cieli
,
per
mezzo
di
un
suo
vicario
in
terra
e
della
sua
chiesa
,
comanda
di
credere
e
di
fare
.
Ma
,
per
logica
e
coerente
che
questa
concezione
autoritaria
oltremondana
sia
nel
filo
delle
sue
deduzioni
o
comparata
ad
altre
simili
e
di
men
salda
contestura
,
nondimeno
le
fa
difetto
quella
logicità
e
coerenza
che
è
accordo
con
la
realtà
.
L
'
azione
della
Chiesa
cattolica
,
guardata
nella
storia
,
o
si
attua
anch
'
essa
ai
fini
della
civiltà
,
del
sapere
,
del
costume
,
dell
'
ordinamento
politico
e
sociale
,
della
vita
mondana
,
del
progresso
umano
,
come
si
vide
spiccatamente
nella
sua
grande
epoca
,
quando
serbò
gran
parte
del
retaggio
del
mondo
antico
e
difese
i
diritti
della
coscienza
e
della
libertà
e
della
vita
spirituale
contro
genti
barbariche
e
contro
le
prepotenze
materialistiche
di
imperatori
e
di
re
;
ovvero
,
perduto
quest
'
ufficio
o
perduta
l
'
egemonia
che
in
esso
esercitava
e
soverchiata
dalla
civiltà
che
essa
stessa
aveva
concorso
a
generare
,
si
restringe
a
tutrice
di
forme
invecchiate
e
morte
,
d
'
incultura
,
d
'
ignoranza
,
di
superstizione
,
di
oppressione
spirituale
,
e
si
fa
a
sua
volta
,
dal
più
al
meno
,
materialistica
.
La
storia
,
che
è
storia
della
libertà
,
si
comprova
più
forte
di
quella
sua
dottrina
o
di
quel
programma
,
e
lo
sconfigge
e
lo
sforza
a
contradirsi
nel
campo
dei
fatti
.
Il
Rinascimento
,
che
non
fu
un
'
impossibile
ripristinazione
dell
'
antichità
precristiana
,
e
la
Riforma
,
che
del
pari
non
fu
quella
,
non
meno
impossibile
,
del
cristianesimo
primitivo
,
ma
l
'
uno
e
l
'
altra
avviamento
alla
concezione
moderna
della
realtà
e
della
idealità
,
segnano
la
decadenza
interiore
del
cattolicesimo
in
quanto
potenza
spirituale
;
e
questa
decadenza
non
diè
luogo
a
rigenerazione
e
non
fu
arrestata
,
ma
,
anzi
,
resa
irrimediabile
dalla
reazione
della
Controriforma
,
quando
venne
salvato
il
corpo
e
non
l
'
anima
della
vecchia
Chiesa
,
il
suo
dominio
mondano
e
non
quello
sugl
'
intelletti
,
e
si
compié
opera
politica
ma
non
religiosa
.
La
scienza
,
che
col
porglisi
a
fianco
sostenitrice
e
cooperatrice
dimostra
la
superiorità
di
un
determinato
ideale
morale
e
politico
,
disertò
la
Chiesa
cattolica
;
e
tutti
gl
'
ingegni
originali
e
creatori
,
filosofi
,
naturalisti
,
storici
,
letterati
,
pubblicisti
,
passarono
o
furono
costretti
a
passare
o
furono
accolti
ed
ebbero
seguaci
nel
campo
avverso
;
ché
,
nel
suo
proprio
,
essa
non
poté
se
non
restaurare
l
'
edificio
della
scolastica
medioevale
e
,
per
necessità
o
per
politico
accorgimento
,
introdurvi
quelle
secondarie
variazioni
o
aggiungervi
a
mo
'
d
'
ornato
quant
'
altro
,
senza
troppo
dare
all
'
occhio
,
poteva
prendere
dalla
scienza
e
dalla
cultura
eterodosse
.
La
cessazione
delle
guerre
di
religione
,
il
nuovo
principio
della
tolleranza
,
il
deismo
inglese
,
il
concetto
della
storia
naturale
delle
religioni
,
il
razionalismo
e
l
'
illuminismo
,
l
'
antigiurisdizionalismo
e
l
'
anticurialismo
erano
venuti
sempre
più
distruggendo
le
condizioni
a
lei
favorevoli
;
cosicché
la
Rivoluzione
francese
la
trovò
estenuata
e
,
anche
politicamente
,
quasi
disarmata
.
Vero
è
che
da
quella
rivoluzione
stessa
,
dai
danni
e
dai
dolori
che
inflisse
e
dalle
rivolte
e
resistenze
che
le
si
formarono
e
levarono
contro
,
venne
alla
Chiesa
cattolica
un
inaspettato
afflusso
di
forze
,
sia
politiche
per
il
rinnovato
appoggio
degli
stati
e
delle
classi
vinte
o
minacciate
e
lottanti
a
propria
difesa
,
sia
sentimentali
per
la
nostalgia
che
s
'
insinuò
nei
cuori
verso
le
placide
e
molli
immagini
del
passato
a
rifugio
dal
turbinoso
e
duro
e
arido
presente
.
Ma
le
prime
forze
erano
pur
sempre
puramente
politiche
e
adoperabili
solo
per
le
riuscite
politiche
;
e
le
altre
,
malsicure
e
facili
a
tramutarsi
nel
diverso
e
nell
'
opposto
,
come
sempre
le
ondeggianti
fantasie
e
i
mobili
desideri
,
e
da
diffidarne
,
come
la
Chiesa
assai
presto
e
,
si
può
dire
,
in
generale
,
ne
diffidò
.
Il
pensiero
e
la
scienza
continuarono
a
sfuggirle
;
il
suo
grembo
era
in
ciò
colpito
di
sterilità
come
a
divino
castigo
per
aver
essa
peccato
contro
lo
spirito
che
è
spirito
di
sincerità
;
e
tutt
'
al
più
,
in
mezzo
a
quelle
burrasche
e
a
quelle
paure
,
vide
ergersi
a
suo
campione
qualche
scrittore
dottrinario
bensì
e
polemico
,
ma
fanatico
e
astrattamente
logico
e
consequenziario
,
e
amante
dell
'
estremo
e
del
paradossale
,
dal
quale
altresì
ebbe
piuttosto
cagione
di
diffidenza
che
effettivo
aiuto
,
fiutandone
lo
spirito
estraneo
e
la
pericolosa
indipendenza
.
Soprattutto
,
la
storiografia
di
parte
cattolica
,
messa
al
confronto
con
quella
di
parte
liberale
,
svelava
nel
modo
più
evidente
la
povertà
a
cui
il
pensiero
cattolico
era
ridotto
,
e
perfino
la
sua
trivialità
o
puerilità
;
perché
,
laddove
quella
ricostruiva
e
intendeva
e
ammirava
la
storia
del
cristianesimo
e
della
Chiesa
negli
ultimi
secoli
dell
'
Impero
e
nel
medioevo
,
e
anche
,
per
taluni
rispetti
,
nell
'
età
moderna
delle
missioni
oltreoceaniche
e
dei
martirii
per
la
fede
,
essa
,
com
'
è
risaputo
,
tutto
il
moto
della
storia
moderna
considerava
nient
'
altro
che
orribile
perversione
,
e
autori
e
colpevoli
di
tanto
male
accusava
i
Luteri
e
i
Calvini
,
i
Voltaire
e
i
Rousseau
,
e
gli
altri
"
corruttori
"
,
e
la
"
setta
"
,
che
a
suo
dire
,
tessendo
secretamente
una
tela
d
'
insidie
,
aveva
riportato
temporaneo
e
diabolico
trionfo
;
e
,
insomma
,
invece
di
storia
,
se
ne
stava
a
contare
fole
di
orchi
da
spaurire
bimbi
.
Ma
assai
più
grave
di
tutto
ciò
era
la
penetrazione
dell
'
avversario
nella
cerchia
stessa
dei
fedeli
,
nella
parte
di
questi
più
eletta
per
elevatezza
intellettuale
e
purezza
d
'
intenzioni
,
i
quali
sentirono
l
'
attrattiva
verso
le
libertà
politiche
,
l
'
indipendenza
dei
popoli
,
la
nazionalità
e
unità
degli
stati
,
la
libertà
della
coscienza
religiosa
e
della
Chiesa
stessa
,
la
diffusione
della
cultura
,
gli
avanzamenti
tecnici
e
industriali
,
provarono
moti
di
consenso
e
palpiti
di
simpatia
per
le
creazioni
dei
filosofi
,
degli
scrittori
e
dei
poeti
moderni
,
e
presero
a
studiare
e
pensare
diversamente
la
storia
,
e
anche
la
storia
della
Chiesa
,
che
amarono
soprattutto
nei
tempi
in
cui
fu
diversa
da
quella
che
era
stata
dal
cinquecento
in
poi
e
che
era
nel
presente
.
Questo
sforzo
di
avvicinamento
e
di
conciliazione
,
vario
e
talora
diverso
di
spiriti
nei
vari
paesi
e
variamente
temperato
o
frammischiato
,
si
chiamò
"
cattolicismo
liberale
"
,
nella
quale
denominazione
è
chiaro
che
la
sostanza
era
nell
'
aggettivo
,
e
la
vittoria
era
riportata
non
dal
cattolicismo
ma
dal
liberalismo
,
che
quel
cattolicismo
si
risolveva
ad
accogliere
e
che
introduceva
un
lievito
nel
vecchio
suo
mondo
.
La
Chiesa
cattolica
lo
guardò
con
sospetto
e
lo
condannò
a
un
dipresso
come
aveva
usato
col
giansenismo
,
al
quale
,
per
più
riguardi
,
succedeva
e
di
cui
continuava
l
'
opera
anche
nel
campo
civile
e
politico
;
sebbene
,
prudente
e
diplomatica
com
'
essa
suole
essere
,
cercasse
di
astenersi
,
quanto
più
poteva
,
dal
colpire
personalmente
taluni
degli
uomini
che
vi
appartenevano
,
e
che
erano
spesso
scrittori
di
grande
fama
e
popolarità
,
e
cattolici
sinceri
e
stimati
,
la
cui
condanna
avrebbe
recato
troppo
scandalo
e
disorientamento
nelle
anime
.
Per
tutte
queste
ragioni
,
la
concezione
cattolica
,
e
la
dottrina
che
la
sistemava
e
ragionava
e
propugnava
,
non
era
,
nella
sfera
ideale
,
un
'
opposizione
che
desse
pensiero
al
liberalismo
;
e
di
ciò
la
più
sicura
riprova
stava
nella
rinunzia
,
e
anzi
nella
ripugnanza
,
da
parte
di
esso
,
a
proseguire
la
guerra
che
si
era
combattuta
nei
secoli
precedenti
con
le
armi
e
con
gli
scritti
,
particolarmente
dal
Voltaire
e
dagli
enciclopedisti
,
e
della
quale
si
era
raccolto
il
frutto
,
ma
appunto
perciò
sarebbe
stato
sconveniente
quanto
superfluo
insistervi
,
bastando
per
il
rimanente
dar
tempo
al
tempo
.
E
sconveniente
non
soltanto
,
ma
sarebbe
stato
poco
fine
e
poco
umano
,
perché
,
cosa
a
cui
il
Voltaire
e
i
suoi
non
avevano
badato
,
la
vecchia
fede
era
pure
un
modo
,
mitologico
quanto
si
voglia
,
di
lenire
e
placare
le
sofferenze
e
i
dolori
e
di
risolvere
il
problema
angoscioso
della
vita
e
della
morte
,
e
non
si
doveva
strapparla
con
la
violenza
né
offenderla
con
lo
scherno
.
E
poco
politico
altresì
,
perché
su
quelle
credenze
,
e
sul
conforto
che
ne
veniva
e
sugli
insegnamenti
che
davano
,
si
fondava
,
per
molti
uomini
,
la
formola
e
l
'
autorità
dei
doveri
sociali
,
e
ne
nascevano
opere
e
istituti
di
provvidenza
e
di
beneficenza
,
e
motivi
di
ordine
e
di
disciplina
:
tutte
forze
e
capacità
da
assimilare
e
trasformare
gradualmente
,
ma
non
da
abbattere
senza
sapere
in
qual
modo
sostituirle
o
senza
sostituirle
nel
fatto
.
Come
verso
ogni
passato
e
sorpassato
,
l
'
atteggiamento
si
faceva
,
verso
il
cattolicesimo
e
la
Chiesa
,
imparziale
,
riguardoso
,
rispettoso
,
e
anche
reverente
.
D
'
altro
lato
,
l
'
ideale
liberale
,
consapevole
della
propria
genesi
storica
,
non
rifiutava
il
legame
col
cristianesimo
,
che
sopravviveva
pur
nella
Chiesa
cattolica
,
per
utilitaria
e
materiale
che
fosse
diventata
,
e
le
anime
evangeliche
considerava
sorelle
,
con
le
quali
era
dato
reciprocamente
comprendersi
di
là
dai
diversi
involucri
dottrinali
e
lavorare
nel
medesimo
sentimento
.
La
poesia
dipinse
volentieri
,
da
quel
tempo
,
le
figure
del
buon
frate
o
del
buon
vescovo
o
del
buon
curato
,
semplici
e
retti
e
coraggiosi
ed
eroici
,
ai
quali
rese
omaggio
non
meno
fervido
che
alle
sue
eroine
di
bellezza
e
di
virtù
e
agli
altri
suoi
eroi
:
quantunque
si
compiacesse
di
contrapporli
sovente
al
restante
clero
e
alla
Chiesa
romana
,
e
in
particolare
alle
figure
dei
prelati
e
dei
gesuiti
.
La
necessità
della
severa
vigilanza
e
della
guerra
si
rivolgeva
contro
il
cattolicesimo
politico
,
che
serbava
non
piccolo
peso
per
gli
appoggi
che
dava
ai
regimi
conservatori
e
reazionari
,
e
per
le
plebi
,
specialmente
rurali
,
che
era
in
grado
di
sommuovere
e
che
già
aveva
eccitate
,
inebriate
e
guidate
tra
le
tempeste
della
Rivoluzione
e
dell
'
Impero
,
come
vandeani
,
masse
di
Santa
Fede
e
di
Viva
Maria
,
armate
cristiane
e
apostoliche
,
e
che
,
in
diverse
condizioni
,
poteva
demagogicamente
rieccitare
e
scatenare
,
e
per
intanto
valersene
,
come
se
ne
valeva
,
per
minaccia
e
impedimento
allo
svolgersi
della
libertà
e
al
progredire
della
civiltà
.
A
segnare
il
carattere
di
questa
lotta
e
a
differenziarla
da
quella
contro
il
cristianesimo
o
contro
il
cattolicesimo
in
quanto
cristiano
,
si
finì
col
coniare
,
o
col
volgere
a
nuovo
o
più
frequente
uso
(
e
fu
verso
il
1860
)
,
la
parola
"
clericalismo
"
;
e
si
disse
che
l
'
avversione
era
non
al
cattolicesimo
,
ma
al
"
clericalismo
"
,
al
"
nero
clericalismo
"
.
Non
è
il
caso
di
soffermarsi
sulle
altre
chiese
e
confessioni
religiose
che
o
erano
chiese
di
stato
e
operavano
di
unita
coi
governi
,
o
,
diventate
prima
razionalistiche
e
illuministiche
,
e
in
ultimo
idealistiche
e
storicizzanti
,
non
avversavano
e
piuttosto
favorivano
il
movimento
liberale
-
tanto
che
la
Chiesa
romana
metteva
in
un
sol
fascio
protestantismo
,
massoneria
e
liberalismo
,
-
e
che
perciò
non
rappresentavano
,
o
solo
talvolta
in
forma
meno
perfetta
,
l
'
opposizione
radicale
che
era
del
cattolicesimo
verso
il
liberalismo
.
E
del
pari
meno
radicale
di
questa
,
e
anzi
solamente
di
tecnica
e
di
tattica
politica
,
e
pertanto
priva
di
sfondo
religioso
,
sembrava
l
'
altra
opposizione
che
il
liberalismo
si
trovò
di
fronte
e
contro
cui
impegnò
la
sua
prima
e
principale
ed
aspra
battaglia
:
quella
degli
stati
o
meglio
delle
monarchie
assolute
,
che
sole
importa
qui
tener
presenti
,
perché
rare
e
piccole
erano
le
sopravvivenze
degli
stati
aristocratici
e
patrizi
,
i
quali
sostanzialmente
,
d
'
altronde
,
si
riconducevano
a
quelle
.
Ma
non
v
'
ha
ideale
che
non
si
appoggi
,
in
ultimo
,
a
una
concezione
della
realtà
e
perciò
non
sia
religioso
;
e
il
monarcato
assoluto
concepiva
i
re
come
pastori
dei
popoli
e
i
popoli
come
greggi
da
menare
al
pascolo
,
all
'
accoppiamento
e
alla
prolificazione
,
e
da
proteggere
contro
le
intemperie
e
contro
i
lupi
e
le
altre
bestie
feroci
.
"
Mulets
"
li
chiamava
infatti
il
Richelieu
,
ministro
di
Luigi
XIII
,
e
il
filantropico
marchese
d
'
Argensor
,
ministro
di
Luigi
XV
,
similmente
li
trattava
e
voleva
formarne
"
une
ménagerie
d
'
hommes
heureux
"
;
e
un
pari
concetto
ne
aveva
il
principe
di
Metternich
,
quando
dichiarava
che
solo
ai
principi
spettava
di
condurre
la
storia
dei
popoli
;
o
quel
ministro
prussiano
della
restaurazione
,
che
alle
rimostranze
della
città
di
Elbing
rispondeva
essere
i
provvedimenti
del
governo
"
al
disopra
della
intelligenza
limitata
dei
sudditi
"
.
Quel
concetto
,
per
miscredenti
che
fossero
molti
dei
suoi
rappresentanti
,
si
richiamava
all
'
istituzione
divina
delle
monarchie
e
al
carattere
sacerdotale
dei
primitivi
re
;
e
già
quando
,
nel
medioevo
,
Chiesa
e
Impero
entrarono
in
conflitto
,
i
teorici
dell
'
Impero
non
abbandonarono
il
punto
della
sua
istituzione
divina
,
come
si
vede
,
tra
gli
altri
,
in
Dante
e
nella
sua
dottrina
dei
due
Soli
;
né
,
più
tardi
,
il
luterismo
si
mostrò
meno
ossequente
verso
i
principi
e
verso
lo
Stato
,
che
esso
,
facendolo
procedere
da
un
ordine
divino
,
fortemente
contribuì
a
consacrare
con
effetti
che
durarono
tenaci
nel
pensiero
e
nel
costume
tedesco
.
Perciò
anche
l
'
assolutismo
,
particolarmente
nella
forma
che
prese
in
Francia
con
Luigi
XIV
,
si
compieva
giuridicamente
con
la
teoria
del
diritto
divino
dei
re
;
e
i
sovrani
della
Restaurazione
,
per
disegno
del
più
ideologo
e
del
più
mistico
tra
i
vincitori
di
Napoleone
,
si
strinsero
in
una
Santa
Alleanza
per
governare
"
comme
délégués
par
la
Providence
"
(
è
detto
espressamente
nell
'
atto
costitutivo
)
i
popoli
che
erano
"
les
branches
d
'
une
même
famille
"
,
applicando
in
tal
governo
"
les
préceptes
de
la
sainte
religion
"
,
precetti
di
giustizia
,
di
carità
e
di
pace
;
e
il
principe
di
Metternich
,
nella
sopra
ricordata
sua
sentenza
,
soggiungeva
che
i
re
erano
delle
azioni
loro
"
responsabili
solo
a
Dio
"
.
Ma
la
virtù
delle
monarchie
assolute
non
consisteva
in
questa
ideologia
,
che
la
scienza
politica
aveva
da
lungo
tempo
dissipata
e
i
rivoluzionari
inglesi
e
francesi
tradotta
in
assai
rude
prosa
col
giudicare
e
mandare
al
patibolo
Carlo
Stuart
e
Luigi
Capeto
,
senza
che
quel
sangue
fosse
battesimo
e
cresima
di
nuovi
re
dal
diritto
divino
.
Uno
dei
grandi
uomini
,
ma
dei
meno
religiosi
che
siano
mai
apparsi
nella
storia
(
se
tale
deficienza
è
comportabile
,
come
può
dubitarsi
,
con
la
grandezza
vera
)
,
aveva
,
senza
questa
ideologia
,
o
ricorrendovi
solo
in
qualche
frase
ad
effetto
,
riplasmato
testé
una
monarchia
,
la
quale
in
più
cose
,
e
specialmente
nel
suo
assolutismo
,
fu
modello
a
quelle
restaurate
.
La
stessa
Santa
Alleanza
non
ritenne
l
'
alone
religioso
di
cui
aveva
voluto
circonfonderla
il
suo
ideatore
;
e
re
e
ministri
ne
mossero
la
macchina
,
non
curando
o
ironicamente
sorridendo
della
professione
di
fede
che
ne
formava
la
teorica
prefazione
.
La
virtù
vera
era
anche
qui
,
come
nella
Chiesa
cattolica
,
nei
servigi
che
le
monarchie
assolute
avevano
resi
e
rendevano
alla
civiltà
,
perché
esse
avevano
buttato
giù
il
feudalismo
,
domato
il
potere
ecclesiastico
,
raccolto
i
piccoli
in
grandi
stati
e
anche
in
stati
nazionali
o
di
prevalenza
nazionale
,
semplificato
e
migliorato
l
'
amministrazione
,
provveduto
all
'
aumento
della
ricchezza
,
difeso
l
'
onore
e
acquistato
gloria
ai
popoli
,
e
,
nel
tempo
che
precedette
la
Rivoluzione
e
l
'
Impero
,
spontaneamente
o
per
imitazione
,
costrette
o
volenterose
,
avevano
portato
presso
al
termine
l
'
opera
di
abolizione
dei
privilegi
e
delle
costumanze
feudali
,
e
si
erano
riformate
in
monarchie
,
come
si
dissero
,
"
amministrative
"
.
L
'
esperienza
della
Repubblica
francese
e
delle
altre
che
la
seguirono
aveva
disgustato
delle
repubbliche
,
e
l
'
esempio
dell
'
Impero
rinvigorito
il
sistema
monarchico
.
Erano
,
dunque
,
le
monarchie
ancora
capaci
di
storia
,
e
di
soddisfare
i
bisogni
dei
popoli
che
chiedevano
rappresentanze
e
compartecipazione
al
governo
,
d
'
imprendere
o
compiere
indipendenze
e
unificazioni
statali
,
di
dare
grandezza
alle
nazioni
e
impersonarne
le
aspirazioni
;
e
l
'
ideale
liberale
si
disponeva
a
informarle
del
suo
spirito
,
facendo
in
ciò
la
maggior
prova
di
quel
suo
concetto
che
lo
portava
a
disposare
l
'
avvenire
col
passato
,
il
nuovo
con
l
'
antico
,
e
a
mantenere
la
continuità
storica
,
impedendo
la
dispersione
di
istituti
e
di
attitudini
faticosamente
acquistate
.
Ma
,
invece
di
una
Santa
Alleanza
delle
nazioni
indipendenti
e
libere
,
era
apparsa
allora
quella
che
si
è
già
mentovata
,
composta
di
monarchie
assolute
,
in
parte
di
formazione
patrimoniale
e
comprendenti
nazioni
diverse
,
e
in
parte
nazionalmente
incomplete
;
e
le
promesse
e
le
speranze
,
fiammeggianti
nei
petti
di
molti
dei
combattenti
contro
l
'
egemonia
e
il
dispotismo
napoleonico
,
non
furono
tenute
e
non
si
attuarono
,
passato
il
pericolo
;
e
quasi
dappertutto
si
era
iniziata
dalle
monarchie
restaurate
la
difesa
e
l
'
offesa
contro
l
'
antico
alleato
e
il
nuovo
nemico
,
il
patriottismo
nazionale
e
il
liberalismo
,
che
lo
animava
e
ne
era
animato
.
Stavano
,
dalla
parte
delle
monarchie
forze
retrive
e
reazionarie
,
gente
di
corte
,
ceti
nobiliari
e
semifeudali
,
clericalume
,
plebe
di
città
e
di
campagna
,
e
,
soprattutto
,
quella
forza
che
è
di
ogni
governo
stabilito
per
il
solo
fatto
di
essere
stabilito
.
Ma
stavano
anche
forze
di
migliore
qualità
,
tradizioni
amministrative
e
diplomatiche
,
eserciti
forti
e
ricchi
di
glorie
,
uomini
esperti
e
devoti
servitori
dello
stato
,
dinastie
che
avevano
accompagnato
il
crescere
dei
loro
popoli
per
secoli
e
sembravano
inseparabili
dalle
loro
fortune
e
davano
ancora
principi
degni
per
virtù
personali
e
per
il
prestigio
che
li
circondava
:
forze
conservatrici
che
avevano
le
radici
nel
passato
,
ma
non
per
questo
si
poteva
lasciarle
dissolvere
e
perire
.
Il
problema
era
di
persuadere
o
di
costringere
le
monarchie
assolute
a
farsi
costituzionali
,
compiendo
il
passo
al
quale
riluttavano
,
uscendo
dalla
situazione
contradittoria
in
cui
si
ostinavano
,
giacché
né
potevano
tornare
,
dopo
quello
che
era
accaduto
nel
mezzo
,
alle
monarchie
illuminate
del
settecento
,
o
più
indietro
,
dove
volentieri
le
avrebbero
risospinte
gli
aristocratici
,
alle
monarchie
semifeudali
e
nobiliari
,
né
adottare
appieno
i
procedimenti
dell
'
assolutismo
napoleonico
senza
il
congiunto
impeto
militare
e
imperiale
,
che
li
aveva
fatti
accettare
o
sopportare
avvolgendoli
e
ricoprendoli
di
gloria
;
onde
erano
ridotte
ad
accozzare
malamente
l
'
antico
e
il
moderno
,
e
a
stringerli
tra
loro
per
mezzo
della
polizia
,
della
censura
e
delle
severe
repressioni
.
Con
le
costituzioni
liberali
tutto
quello
che
meritava
di
essere
conservato
sarebbe
stato
conservato
e
,
insieme
,
tutto
rinnovato
:
la
figura
del
re
,
cancellate
le
ultime
tracce
del
sacerdote
e
del
pastore
di
greggi
,
sarebbe
diventata
non
propriamente
,
come
s
'
era
detto
nel
settecento
,
quella
di
"
primo
servitore
dello
stato
"
,
ma
l
'
altra
di
custode
dei
diritti
della
nazione
e
poetico
simbolo
della
sua
storia
vivente
.
La
"
volontà
della
nazione
"
,
che
li
rifaceva
re
,
non
discordava
dalla
"
grazia
di
Dio
"
,
che
li
aveva
prima
eletti
e
sorretti
:
a
quel
modo
che
l
'
accettazione
del
passato
non
contrasta
col
presente
né
con
le
speranze
dell
'
avvenire
.
Come
,
nonostante
l
'
affinità
di
alcuni
elementi
del
cattolicesimo
e
delle
monarchie
assolute
col
liberalismo
,
e
nonostante
la
disposizione
di
questo
a
riceverli
in
sé
e
farli
suoi
,
i
due
sistemi
gli
rimanevano
contro
nemici
ed
esso
nemico
a
loro
,
così
accadeva
di
un
terzo
sistema
e
di
una
terza
fede
,
che
pareva
confondersi
col
liberalismo
o
per
lo
meno
unirglisi
in
diade
indissolubile
:
l
'
ideale
democratico
.
Qui
le
concordanze
erano
non
soltanto
negative
,
nella
comune
opposizione
al
clericalismo
e
all
'
assolutismo
(
il
che
spiega
il
frequente
confluire
dei
loro
sforzi
)
,
ma
anche
positive
nella
comune
richiesta
di
libertà
individuale
,
di
eguaglianza
civile
e
politica
,
e
di
sovranità
popolare
.
Ma
qui
per
l
'
appunto
,
in
mezzo
a
queste
somiglianze
,
si
annidava
la
diversità
,
perché
altrimenti
concepivano
individuo
,
eguaglianza
,
sovranità
,
popolo
i
democratici
,
e
altrimenti
i
liberali
.
Pei
primi
,
gl
'
individui
erano
centri
di
forze
pari
a
cui
bisognava
assegnare
un
campo
pari
o
un
'
eguaglianza
,
come
dicevano
,
di
fatto
:
per
i
secondi
,
gl
'
individui
erano
persone
,
la
loro
eguaglianza
quella
sola
della
loro
umanità
,
e
perciò
ideale
o
di
diritto
,
libertà
di
movimento
e
di
gara
,
e
il
popolo
non
era
già
una
somma
di
forze
eguali
,
ma
un
organismo
differenziato
,
vario
nei
suoi
componenti
e
nelle
loro
associazioni
,
complesso
nella
sua
unità
,
con
governati
e
governanti
,
con
classi
dirigenti
,
aperte
bensì
e
mobili
ma
sempre
necessarie
a
quest
'
ufficio
necessario
,
e
la
sovranità
era
dell
'
intero
nella
sua
sintesi
e
non
delle
parti
nella
loro
analisi
.
I
primi
,
nel
loro
ideale
politico
,
postulavano
una
religione
della
quantità
,
della
meccanica
,
della
ragion
calcolante
o
della
natura
,
com
'
era
stata
quella
del
settecento
;
gli
altri
,
una
religione
della
qualità
,
dell
'
attività
,
della
spiritualità
,
quale
si
era
levata
ai
primi
dell
'
ottocento
:
sicché
,
anche
in
questo
caso
,
il
contrasto
era
di
fedi
religiose
.
Che
l
'
una
fede
fosse
l
'
antecedente
e
la
genitrice
dell
'
altra
,
si
deve
consentire
,
nel
senso
generale
in
cui
antecedenti
del
liberalismo
erano
stati
anche
la
teocrazia
cattolica
e
il
monarcato
assoluto
,
e
in
quello
più
particolare
e
prossimo
che
il
pensiero
moderno
dal
naturalismo
e
razionalismo
passò
progressivamente
e
dialetticamente
all
'
idealismo
,
e
Galileo
e
Cartesio
avevano
dato
la
mano
a
Kant
e
a
Hegel
;
e
nell
'
altro
che
,
anche
nella
vita
di
ciascuno
,
si
rinnova
di
solito
una
fase
giovanile
radicale
,
di
negazione
e
affermazione
del
pari
astratte
.
Ma
,
una
volta
effettuato
il
passaggio
,
le
due
fedi
,
la
vivente
e
la
sopravvivente
,
stavano
e
stanno
l
'
una
a
fronte
dell
'
altra
,
guardandosi
con
occhi
a
volta
a
volta
amici
ed
ostili
.
La
filosofia
idealistica
respingeva
il
giusnaturalismo
,
il
contrattualismo
,
l
'
atomismo
sociale
del
Rousseau
,
la
sua
"
volontà
generale
"
che
mal
rappresentava
la
volontà
provvidenziale
e
la
ragione
storica
,
l
'
opposizione
dell
'
individuo
allo
stato
e
dello
stato
all
'
individuo
,
i
quali
sono
termini
di
un
'
unica
indissolubile
relazione
.
Sul
terreno
più
propriamente
politico
,
il
liberalismo
aveva
compiuto
il
suo
distacco
dal
democratismo
,
che
,
nella
sua
forma
estrema
di
giacobinismo
,
perseguendo
a
furia
e
ciecamente
le
sue
astrazioni
,
non
solo
aveva
distrutto
vivi
e
fisiologici
tessuti
del
corpo
sociale
,
ma
,
scambiando
il
popolo
con
una
parte
e
con
una
manifestazione
,
la
meno
civile
,
del
popolo
,
con
la
inorganica
folla
schiamazzante
e
impulsiva
,
ed
esercitando
la
tirannia
in
nome
del
Popolo
,
era
trascorso
nell
'
opposto
del
suo
assunto
,
e
,
in
luogo
della
eguaglianza
e
libertà
,
aveva
aperto
la
via
all
'
eguale
servitù
,
e
alla
dittatura
.
Il
ribrezzo
per
la
rivoluzione
,
che
si
sentì
allora
e
che
percorre
tutto
intero
il
secolo
decimonono
,
il
quale
pur
doveva
fare
tante
rivoluzioni
,
era
,
in
realtà
,
il
ribrezzo
per
la
rivoluzione
democratica
e
giacobina
,
con
le
sue
convulsioni
spasmodiche
e
sanguinarie
,
con
gli
sterili
suoi
conati
di
attuare
l
'
inattuabile
,
e
col
conseguente
accasciamento
sotto
il
dispotismo
,
che
abbassa
gl
'
intelletti
e
abbatte
le
volontà
.
Il
terrore
del
Terrore
passò
tra
i
fondamentali
sentimenti
sociali
;
e
indarno
taluni
presero
le
difese
di
quel
metodo
,
ragionandolo
come
necessario
,
che
solo
aveva
assicurato
i
benefici
della
Rivoluzione
francese
e
solo
poteva
assicurare
quelli
delle
nuove
che
si
preparavano
;
perché
altri
e
più
critici
ingegni
furono
presti
a
scoprire
e
a
dimostrare
il
sofisma
dell
'
argomentazione
.
Se
l
'
immagine
della
Rivoluzione
francese
,
più
tardi
,
gettò
in
ombra
il
suo
peggio
e
diè
rilievo
al
mirabile
delle
passioni
e
delle
azioni
,
mercé
l
'
effetto
della
lontananza
e
più
ancora
delle
storie
tendenziose
e
abbellitrici
,
allora
quell
'
avvenimento
era
troppo
vicino
e
con
troppi
testimoni
diretti
e
troppo
vive
impressioni
della
sua
prosaica
e
volgare
realtà
perché
l
'
ideale
democratico
potesse
attingervi
forza
e
splendore
:
ché
anzi
questo
ideale
ne
era
uscito
assai
malconcio
e
veniva
generalmente
,
e
dalle
più
diverse
parti
,
rinnegato
.
Parecchi
dei
superstiti
attori
della
Rivoluzione
e
autori
del
Terrore
,
i
meno
inetti
,
tra
i
vecchi
giacobini
,
a
opere
fattive
,
o
quelli
che
nella
esperienza
avevano
raddrizzato
ed
educato
la
naturale
capacità
,
erano
passati
ai
servigi
di
Napoleone
,
e
poi
dei
regimi
assolutistici
della
restaurazione
,
e
contavano
tra
i
loro
uomini
più
spregiudicati
e
i
loro
strumenti
più
inesorabili
nella
guerra
contro
la
democrazia
e
contro
la
libertà
:
conforme
a
quel
che
il
più
sereno
dei
poeti
osserva
,
che
bisognerebbe
mettere
in
croce
,
a
trent
'
anni
,
ogni
fanatico
,
perché
colui
che
è
stato
un
illuso
,
rinsavito
,
si
converte
in
briccone
.
Altri
,
di
animo
candido
,
avevano
serbato
l
'
illusione
e
sopravvivevano
come
storditi
,
oscuramente
ripercorrendo
nel
rimpianto
gli
errori
e
le
perfidie
e
gli
accidenti
che
avevano
tolto
al
puro
e
bellissimo
loro
ideale
di
eguaglianza
e
di
sovranità
popolare
di
raggiungere
il
segno
che
stava
per
toccare
,
e
all
'
attimo
felice
di
fermarsi
per
sempre
,
beatificando
il
genere
umano
.
E
,
quantunque
la
parola
"
repubblica
"
in
quel
tempo
sonasse
male
,
ora
stridente
ora
sorda
,
taluni
,
anche
della
giovane
generazione
,
avevano
sempre
cara
la
repubblica
per
i
venerandi
ricordi
classici
o
per
vaghezza
razionalistica
e
semplicistica
.
Ma
né
repubblicani
né
democratici
contavano
allora
tra
le
maggiori
forze
in
giuoco
;
e
il
liberalismo
,
che
li
aveva
sorpassati
in
filosofia
e
in
politica
,
e
aveva
anche
fatto
tra
essi
molte
conversioni
,
poteva
,
da
una
parte
,
valersi
dei
perduranti
democratici
e
repubblicani
per
certe
alleanze
che
gli
si
facevano
incontro
spontanee
,
e
,
dall
'
altra
,
star
vigile
a
impedire
che
,
nei
momenti
risolutivi
e
nei
giorni
dei
rivolgimenti
,
non
compromettessero
il
frutto
dei
suoi
sforzi
con
gli
eccessi
,
con
le
insanie
e
col
disordine
,
e
non
preparassero
,
inconsapevoli
e
involontari
,
i
ritorni
offensivi
e
vittoriosi
del
clericalismo
e
dell
'
assolutismo
.
Ancor
meno
contava
tra
le
forze
in
giuoco
,
in
quel
principio
di
secolo
,
un
'
altra
opposizione
,
che
proprio
allora
ebbe
il
suo
nascimento
e
doveva
presto
farsi
sentire
e
diventar
sempre
più
fiera
e
minacciosa
,
e
perciò
conviene
sin
da
ora
ricercarne
la
fisionomia
,
penetrarne
il
carattere
e
intenderne
la
genesi
:
il
comunismo
,
che
così
chiamiamo
col
suo
nome
proprio
e
classico
,
e
non
già
con
quello
di
"
socialismo
"
,
col
quale
fu
temperato
e
man
mano
divenne
altra
cosa
,
risolvendosi
nel
liberalismo
,
nel
democratismo
e
perfino
nel
cattolicesimo
.
Abbiamo
detto
che
nacque
a
quel
tempo
,
perché
allora
quella
vecchia
idea
,
che
ha
accompagnato
sempre
il
genere
umano
ed
è
rispuntata
più
volte
nel
corso
dei
secoli
,
prese
forma
moderna
e
si
riattaccò
non
a
quelle
utopie
e
fantasie
del
passato
ma
alle
condizioni
create
dal
pensiero
e
dalla
operosità
nuova
.
Diversamente
dai
comunismi
del
passato
,
e
anche
da
quelli
settecenteschi
,
e
perfino
da
quello
del
Babeuf
e
della
sua
cospirazione
degli
Eguali
,
nel
quale
persistevano
tratti
ascetici
-
tendenze
alla
rinunzia
,
al
costume
semplice
,
elementare
e
rozzo
,
avversione
alle
città
,
ritorno
ai
campi
,
-
esso
,
quale
si
presentò
ai
primi
del
secolo
decimonono
,
al
pari
del
liberalismo
faceva
propria
la
concezione
immanentistica
e
terrena
della
vita
,
voleva
il
godimento
dei
beni
e
l
'
accrescimento
incessante
della
ricchezza
,
promoveva
la
scienza
e
le
invenzioni
tecniche
,
le
macchine
e
tutti
gli
altri
mezzi
del
progresso
economico
.
Stava
in
ciò
la
sua
affinità
col
liberalismo
,
che
includeva
gli
stessi
oggetti
;
né
il
liberalismo
sostanzialmente
gli
si
opponeva
,
come
si
crede
e
come
credettero
taluni
teorici
,
in
quanto
il
comunismo
mirasse
alla
socializzazione
di
questi
o
quelli
strumenti
della
produzione
o
di
tutti
(
se
parlare
,
proprio
,
di
tutti
ha
un
senso
,
il
che
non
è
)
,
e
il
liberalismo
,
invece
,
mantenesse
tra
i
suoi
principii
costitutivi
la
irremovibile
proprietà
privata
di
questi
o
quelli
strumenti
,
e
la
illimitata
libera
concorrenza
.
Come
oramai
dovrebbe
essere
pacifico
,
il
liberalismo
non
coincide
col
cosiddetto
liberismo
economico
,
col
quale
ha
avuto
bensì
concomitanze
,
e
forse
ne
ha
ancora
,
ma
sempre
in
guisa
provvisoria
e
contingente
,
senza
attribuire
alla
massima
del
lasciar
fare
e
lasciar
passare
altro
valore
che
empirico
,
come
valida
in
certe
circostanze
e
non
valida
in
circostanze
diverse
.
Perciò
né
esso
può
rifiutare
in
principio
la
socializzazione
o
statificazione
di
questi
o
quei
mezzi
di
produzione
,
né
l
'
ha
poi
sempre
rifiutata
nel
fatto
,
ché
anzi
ha
compiuto
non
poche
opere
di
tal
sorta
;
e
solamente
esso
la
riprova
e
la
contrasta
in
casi
dati
e
particolari
,
quando
è
da
ritenere
che
arresti
o
deprima
la
produzione
della
ricchezza
e
giunga
al
contrario
effetto
,
non
di
un
eguale
miglioramento
economico
dei
componenti
di
una
società
,
ma
di
un
impoverimento
complessivo
,
che
spesso
non
è
neppure
eguale
;
non
di
un
accrescimento
di
libertà
nel
mondo
,
ma
di
una
diminuzione
e
di
un
'
oppressione
che
è
imbarbarimento
o
decadenza
:
giacché
solo
nella
capacità
o
meno
di
promuovere
libertà
e
vita
è
il
criterio
di
giudizio
per
qualsiasi
riforma
.
La
"
proprietà
"
stessa
ha
questo
doppio
aspetto
e
questo
doppio
senso
,
che
ne
fa
a
volta
a
volta
due
cose
diverse
,
cioè
,
da
una
parte
,
è
un
semplice
ordinamento
economico
,
modificabile
e
assai
volte
modificato
al
fine
di
elevare
la
personalità
morale
e
umana
,
e
,
dall
'
altra
,
è
necessario
strumento
e
forma
di
questa
personalità
,
che
non
è
dato
distruggere
o
conculcare
senza
distruggere
e
conculcare
la
vita
morale
e
progrediente
;
senza
andare
,
come
si
dice
,
contro
la
natura
dell
'
uomo
,
e
si
dovrebbe
dir
meglio
contro
l
'
ufficio
e
la
missione
dell
'
umanità
,
che
non
è
di
adagiarsi
nei
comodi
ma
di
creare
più
alte
forme
di
sé
stessa
,
e
,
simile
al
poeta
e
all
'
artista
,
di
tessere
l
'
eterno
poema
della
storia
.
Del
resto
,
il
comunismo
stesso
,
dopo
avere
,
nella
prima
epoca
,
proposto
,
per
la
sua
pratica
ed
integrale
attuazione
,
governi
di
scienziati
e
di
tecnici
,
o
la
fondazione
di
piccole
società
-
tipi
che
avrebbero
esercitato
irresistibile
attrattiva
col
porre
innanzi
agli
occhi
degli
uomini
esempi
d
'
incantevole
felicità
;
dopo
essere
più
volte
tornato
ai
mezzi
del
democratismo
e
del
giacobinismo
ideando
o
tentando
instaurazioni
violente
e
colpi
di
mano
,
professò
che
la
sua
attuazione
aveva
per
condizione
che
il
corso
storico
delle
cose
portasse
al
bivio
o
di
danneggiare
e
scemare
la
produzione
della
ricchezza
,
conservando
l
'
ordinamento
capitalistico
,
cioè
della
proprietà
privata
,
o
di
garantire
e
aumentare
la
produzione
,
abolendo
la
proprietà
privata
;
della
qual
cosa
credette
di
trovar
conferma
e
prova
nelle
crisi
economiche
e
nelle
distruzioni
di
ricchezza
,
a
cui
l
'
ordinamento
capitalistico
darebbe
luogo
necessariamente
per
ristabilire
di
volta
in
volta
,
mercé
di
quelle
scosse
e
di
quei
fallimenti
,
il
suo
equilibrio
.
E
,
se
così
stessero
o
andassero
le
cose
,
il
liberalismo
non
potrebbe
se
non
approvare
e
invocare
per
suo
conto
quella
abolizione
;
e
il
punto
è
solamente
se
così
vadano
in
realtà
o
così
vadano
con
la
regolarità
e
rapidità
che
quei
teorici
immaginavano
,
ossia
è
questione
di
esperienza
e
non
di
ideali
.
Il
contrasto
ideale
del
comunismo
col
liberalismo
,
il
contrasto
religioso
,
consiste
in
altro
:
nell
'
opposizione
tra
spiritualismo
e
materialismo
,
nell
'
intrinseco
carattere
materialistico
del
comunismo
,
nel
suo
far
Dio
della
carne
o
della
materia
.
Materialistico
esso
nacque
già
nei
primi
suoi
apostoli
dell
'
ottocento
,
sebbene
quel
suo
nome
filosofico
gli
fosse
riconosciuto
e
conferito
solo
più
tardi
,
e
non
dagli
avversari
ma
dal
più
forte
dei
suoi
teorici
.
Il
suo
principio
è
la
concezione
della
economia
come
fondamento
e
matrice
di
tutte
le
altre
forme
della
vita
,
che
sarebbero
derivazioni
o
apparenze
o
fenomenologia
di
quella
,
unica
realtà
.
Ora
,
se
l
'
attività
economica
,
nel
vivo
sistema
dello
spirito
nel
quale
essa
sorge
dalle
altre
e
mette
capo
alle
altre
,
è
attività
anch
'
essa
spirituale
,
avulsa
che
sia
da
quel
sistema
,
isolata
,
posta
a
base
come
una
pietra
,
si
cangia
in
materia
,
e
sull
'
aridità
della
materia
non
possono
sorgere
e
fiorire
né
morale
né
religione
né
poesia
né
filosofia
,
e
neppure
,
alla
lunga
,
l
'
economia
stessa
,
che
richiede
calor
vitale
,
alacre
intelligenza
ed
appassionamento
.
In
effetto
,
già
i
primi
comunisti
dell
'
ottocento
,
i
cosiddetti
utopisti
,
dettero
prova
di
estraneità
alla
vita
spirituale
,
tutti
intenti
ai
miracoli
delle
macchine
,
ai
vantaggi
dell
'
organizzazione
industriale
,
a
vagheggiare
l
'
assetto
stabile
e
felice
che
la
società
otterrebbe
mercé
della
riforma
economica
;
sicché
,
ignari
o
inintelligenti
della
storia
,
presto
impresero
a
falsificarla
,
interpretando
il
liberalismo
come
maschera
di
interessi
capitalistici
,
togliendo
alla
civiltà
moderna
il
carattere
di
civiltà
umana
e
considerandola
classistica
e
borghese
,
riducendo
la
lotta
politica
a
lotta
di
classi
economiche
e
le
religioni
trattando
come
invenzioni
per
mantenere
schiavi
e
assonnati
i
proletari
,
e
le
filosofie
come
costruzioni
di
concetti
innalzate
allo
stesso
fine
di
presidio
degli
sfruttatori
;
e
via
per
consimili
stravaganze
.
Ma
una
società
,
configurata
secondo
quel
concetto
materialistico
,
non
potrebbe
esser
mai
altro
se
non
un
meccanismo
;
e
poiché
un
meccanismo
,
diversamente
dalla
vita
organica
e
spirituale
,
non
lavora
da
sé
e
ha
bisogno
di
chi
lo
metta
in
moto
e
lo
regoli
,
essa
,
di
necessità
,
verrebbe
regolata
da
una
perpetua
dittatura
,
che
costringa
i
suoi
componenti
ad
aggirarsi
in
certi
cerchi
segnati
e
a
professare
certe
credenze
e
a
tenersi
lontani
da
certe
altre
e
a
flettere
o
a
comprimere
i
loro
intelletti
,
i
loro
desideri
e
le
loro
volontà
.
Che
se
una
simile
società
non
è
un
cenobio
che
così
si
mortifichi
pel
regno
dei
cieli
,
sarà
un
esercito
per
fini
che
sono
nella
mente
di
coloro
che
la
tengono
sotto
dittatura
,
o
una
ciurma
di
schiavi
,
ancorché
ben
nutriti
e
bene
addestrati
,
che
eleveranno
stupefacenti
piramidi
;
cioè
le
mancherà
in
ogni
caso
l
'
autonomia
,
per
la
quale
una
società
è
una
società
.
E
se
anche
il
suo
lavorare
senza
gli
attriti
,
ma
anche
senza
gli
stimoli
della
concorrenza
,
accrescesse
eventualmente
i
prodotti
della
terra
e
della
mano
dell
'
uomo
,
impoverirebbe
pur
sempre
le
anime
che
di
quella
ricchezza
dovrebbero
giovarsi
,
e
,
in
ultimo
,
essiccherebbe
la
fonte
della
vera
ricchezza
,
che
è
la
libertà
dello
spirito
umano
,
e
gli
uomini
vi
diventerebbero
pari
a
quelli
che
Leonardo
definiva
"
transiti
di
cibo
"
:
ideale
religioso
anche
questo
,
ma
di
vero
e
proprio
e
non
metaforico
abêtissement
.
Certo
,
il
diavolo
non
è
mai
così
brutto
come
si
dipinge
e
come
abbiamo
dovuto
dipingerlo
qui
per
andare
a
fondo
della
sua
teoria
e
della
sua
logica
e
dedurne
le
conseguenze
ideali
;
e
il
comunismo
,
fin
quando
non
giunge
alla
pienezza
del
suo
rifabbricare
che
è
un
demolire
la
vita
umana
,
e
non
si
fa
dittatura
continuata
e
tirannia
,
quando
,
invece
,
con
le
sue
censure
e
con
le
sue
richieste
,
e
altresì
con
le
sue
minacce
,
combatte
gli
egoismi
degli
interessi
economici
privati
e
conferisce
al
vantaggio
comune
,
quando
,
coi
suoi
miti
,
pur
anima
di
un
qualsiasi
ideale
politico
classi
sociali
estranee
alla
politica
e
le
sveglia
e
le
disciplina
e
ne
inizia
una
sorta
di
educazione
,
dimostra
anch
'
esso
le
sue
virtù
,
e
sarebbe
stolto
rigettarlo
o
volere
che
non
fosse
al
mondo
,
come
invece
ben
si
rigetta
e
teoricamente
si
annulla
il
suo
principio
direttivo
e
la
sua
materialistica
religione
.
Tali
sono
le
opposizioni
,
o
già
formate
o
iniziali
,
che
il
liberalismo
si
trovò
contro
al
suo
sorgere
e
ai
primi
suoi
moti
.
E
come
alcune
di
queste
declinarono
e
quasi
disparvero
,
e
altre
presero
maggior
consistenza
e
vigore
,
così
altre
ancora
ne
vennero
nuove
,
delle
quali
sarà
da
parlare
più
innanzi
,
non
solo
perché
entrarono
in
campo
più
tardi
,
ma
anche
perché
non
hanno
il
carattere
originale
delle
prime
,
e
possono
considerarsi
derivate
,
eclettiche
e
variamente
combinate
.
Le
opposizioni
anzidette
,
fondamentali
,
di
diversa
religione
,
esprimibili
nel
motto
mors
tua
,
vita
mea
,
non
sono
da
confondere
,
in
quest
'
aspetto
,
con
le
varietà
che
il
liberalismo
racchiudeva
nel
suo
seno
,
e
coi
contrasti
e
coi
partiti
che
ne
derivavano
:
cose
conformi
alla
sua
natura
,
e
,
anzi
,
questa
natura
stessa
,
la
regola
del
suo
giuoco
,
consistente
nella
ricerca
dell
'
adatto
e
del
meglio
,
e
svolgentesi
in
discussioni
,
associazioni
e
contrassociazioni
,
persuasioni
e
risoluzioni
mercé
del
prevalere
di
una
o
altra
maggioranza
,
che
determinava
ciò
che
era
possibile
chiedere
e
ottenere
in
condizioni
date
e
pur
modificabili
.
Quelle
opposizioni
,
invece
,
impedivano
e
si
volgevano
ad
abbattere
il
sistema
stesso
liberale
,
e
non
si
poteva
vincerle
se
non
nel
solo
modo
a
cui
,
in
ultima
istanza
,
nella
politica
si
fa
ricorso
,
con
la
extrema
ratio
della
forza
,
la
quale
è
momento
necessario
di
ogni
atto
e
di
ogni
assetto
politico
:
con
la
forza
delle
rivolte
popolari
e
delle
guerre
,
dell
'
armata
vigilanza
e
della
repressione
.
È
strano
che
si
usi
da
più
d
'
uno
descrivere
il
metodo
liberale
come
quello
del
profeta
disarmato
,
laddove
,
anche
senza
risalire
al
suo
concetto
e
al
concetto
di
ogni
politica
,
il
fatto
mostra
che
per
nessun
'
altra
idea
si
sono
affrontate
e
vinte
più
aspre
battaglie
,
si
è
versato
sangue
con
più
larga
vena
,
si
è
combattuto
con
maggiore
ostinazione
,
si
è
stati
più
pronti
e
lieti
al
sacrificio
.
Ma
quella
taccia
di
mitezza
e
mollezza
accennava
ad
altro
,
che
era
invece
la
ragion
d
'
essere
del
liberalismo
e
sua
ragione
d
'
orgoglio
:
cioè
alla
legge
,
che
esso
osservava
,
di
tener
ferma
bensì
,
anche
con
la
forza
,
quella
che
abbiamo
chiamata
la
regola
del
suo
giuoco
,
ma
avere
per
regola
di
giuoco
appunto
la
libertà
,
che
vuole
rispetto
delle
altrui
opinioni
,
disposizione
ad
ascoltare
e
imparare
dagli
avversari
e
,
in
ogni
caso
,
a
ben
conoscerli
,
e
perciò
a
far
sì
che
non
debbano
nascondersi
nascondendo
il
loro
pensiero
e
le
loro
intenzioni
.
Onde
,
con
l
'
instaurato
ordine
liberale
,
tutti
gli
ideali
,
il
cattolico
,
l
'
assolutistico
,
il
democratico
e
il
comunistico
,
avrebbero
avuto
libera
la
parola
e
la
propaganda
,
col
solo
limite
di
non
rovesciare
l
'
ordine
liberale
:
le
loro
contradizioni
si
sarebbero
per
questa
via
mostrate
evidenti
,
e
tutte
le
particolari
esigenze
legittime
,
tutti
i
motivi
di
bene
,
che
quegli
ideali
di
volta
in
volta
prendevano
con
sé
e
di
cui
si
facevano
propugnatori
,
avrebbero
potuto
fruttificare
al
pari
di
ogni
altra
varietà
di
richieste
e
di
proposte
;
e
,
in
ogni
caso
,
la
presenza
e
l
'
opposizione
di
quegli
avversari
avrebbero
potuto
operare
da
stimolo
a
tener
vivace
e
vigile
la
fede
,
al
modo
delle
eresie
e
delle
sètte
in
ogni
religione
.
Che
era
,
come
si
è
detto
,
ragione
di
orgoglio
del
liberalismo
,
ma
si
fondava
altresì
sopra
una
ragione
di
modestia
e
di
umiltà
:
perché
gli
ideali
possono
ben
sceverarsi
teoricamente
in
buoni
e
cattivi
,
in
superiori
e
inferiori
,
ma
gli
uomini
-
e
la
lotta
effettiva
è
di
uomini
contro
uomini
-
non
si
possono
così
discernere
e
contrapporre
,
e
ciascuno
di
essi
variamente
racchiude
in
sé
il
vero
e
il
fallace
,
l
'
alto
e
il
basso
,
lo
spirito
e
la
materia
;
ciascuno
,
per
reazionario
che
si
professi
o
che
si
vanti
,
può
,
in
concreto
,
difendere
o
diffondere
libertà
,
e
,
per
liberale
che
si
creda
,
può
incorrere
nel
contrario
;
e
tutti
,
insomma
,
cooperano
,
in
guisa
positiva
e
in
guisa
negativa
,
al
bene
,
che
li
adopera
e
li
sorpassa
,
in
quanto
individui
,
tutti
.
Come
aveva
detto
Giovanni
Milton
negli
incunaboli
della
moderna
libertà
,
soffocare
,
dove
che
sia
e
presso
chiunque
,
una
verità
o
un
germe
o
una
possibilità
di
verità
,
è
peggio
assai
che
spegnere
una
vita
fisica
,
perché
la
perdita
di
una
verità
è
spesso
pagata
dal
genere
umano
con
tremende
sciagure
e
ricomprata
con
indicibili
dolori
.
Se
la
superiorità
di
un
sistema
filosofico
si
misura
dalla
sua
capacità
a
dominare
gli
altri
sistemi
col
riceverne
le
verità
nella
sua
cerchia
più
ampia
,
collocarle
ai
loro
posti
propri
e
farne
sue
proprie
verità
,
e
insieme
col
riconsiderare
le
loro
parti
arbitrarie
e
fantastiche
per
convertirle
in
logici
problemi
e
soluzioni
,
la
superiorità
di
un
ideale
morale
e
politico
è
in
un
simile
accoglimento
,
inveramento
e
adoperamento
e
conversione
delle
virtù
e
delle
esigenze
che
sono
negli
ideali
opposti
,
la
cui
condanna
è
segnata
,
per
contro
,
dalla
loro
incapacità
a
compiere
un
'
opera
pari
,
dallo
sterile
e
totale
rigettare
i
loro
opposti
.
A
questa
misura
l
'
ideale
liberale
non
voleva
sottrarsi
,
e
le
si
sottometteva
con
piena
consapevolezza
,
sicuro
di
sostenerne
la
prova
.
III
IL
ROMANTICISMO
A
un
tempo
stesso
col
nascere
e
crescere
dell
'
idealismo
e
del
liberalismo
,
e
sovente
nelle
stesse
persone
,
nasce
e
si
espande
il
romanticismo
:
contemporaneità
che
non
è
una
giustapposizione
ma
una
relazione
o
una
molteplicità
di
relazioni
,
come
giova
mettere
in
chiaro
e
non
perdere
di
vista
.
A
questo
fine
è
necessario
,
anzitutto
,
ribadire
una
distinzione
quasi
sempre
trascurata
da
coloro
(
e
sono
stati
moltissimi
negli
ultimi
anni
e
sono
ancora
)
che
discorrono
del
romanticismo
e
ne
scrivono
storie
:
una
distinzione
senza
la
quale
non
si
può
evitare
che
sopra
alcune
manifestazioni
spirituali
di
carattere
positivo
cada
come
un
'
ombra
di
riprovazione
,
e
sopra
altre
,
che
hanno
carattere
negativo
,
piova
una
luce
di
favore
,
e
la
storia
,
che
si
vuol
narrare
,
venga
fuori
contradittoria
e
ingarbugliata
.
La
distinzione
è
tra
romanticismo
in
significato
teoretico
e
speculativo
,
e
romanticismo
nel
campo
pratico
,
sentimentale
e
morale
:
che
son
due
cose
,
per
chi
non
voglia
fermarsi
alla
superficie
e
alle
apparenze
,
diverse
e
perfino
opposte
.
Il
romanticismo
teoretico
e
speculativo
è
la
rivolta
,
la
polemica
e
la
critica
contro
l
'
accademismo
letterario
e
l
'
intellettualismo
filosofico
,
che
avevano
dominato
nell
'
età
illuministica
.
Risvegliò
,
dunque
,
il
senso
della
genuina
e
grande
poesia
e
ne
diè
la
dottrina
nella
nuova
scienza
della
fantasia
,
chiamata
Estetica
;
intese
quanto
importassero
la
spontaneità
,
la
passione
,
l
'
individualità
,
e
diè
loro
posto
nell
'
Etica
;
conobbe
e
fece
conoscere
il
diritto
dell
'
esistente
e
dell
'
effettuale
in
tutte
le
sue
varietà
secondo
luoghi
e
tempi
,
e
fondò
la
storiografia
moderna
,
non
più
spregio
e
irrisione
gettati
sulle
età
passate
,
ma
intelligenza
di
queste
come
parti
del
presente
e
dell
'
avvenire
;
e
della
storia
stessa
reintegrò
e
rinfrescò
tutti
gli
aspetti
,
come
storia
civile
e
politica
non
meno
che
religiosa
,
speculativa
ed
artistica
;
rinserrò
nei
loro
limiti
le
scienze
naturali
e
matematiche
e
le
correlative
forme
mentali
,
dimostrando
che
,
fuori
del
campo
loro
proprio
,
esse
sono
impotenti
a
risolvere
le
antinomie
nelle
quali
urta
il
pensiero
come
quelle
che
debbono
rimanersene
nelle
astrazioni
e
nelle
separazioni
;
sentì
la
vita
nel
suo
valore
attivo
e
combattivo
,
e
pose
così
le
premesse
teoretiche
del
liberalismo
.
Anche
nei
suoi
concetti
irrazionalistici
,
come
nel
primato
talora
conferito
al
sentimento
o
al
mistico
rapimento
,
c
'
era
una
giustificata
polemica
contro
l
'
astratto
intellettualismo
,
e
,
in
forma
irrazionale
e
provvisoria
,
un
nucleo
di
verità
razionale
;
anche
nei
suoi
tentativi
errati
,
come
quelli
di
una
filosofia
della
storia
disopra
alle
storie
e
di
una
filosofia
della
natura
disopra
alle
scienze
naturali
,
operavano
le
profonde
esigenze
di
una
storia
che
sia
nell
'
atto
stesso
filosofia
e
di
una
natura
che
sia
intesa
anch
'
essa
come
svolgimento
e
storicità
,
e
tale
si
ritrovi
di
là
o
nel
fondo
delle
classificazioni
e
delle
convenzioni
con
cui
e
su
cui
debbono
lavorare
gli
scienziati
propriamente
detti
.
Insomma
,
questo
romanticismo
non
solo
non
discorda
in
nulla
dalla
filosofia
moderna
,
idealismo
o
assoluto
spiritualismo
che
si
dica
,
ma
è
questa
filosofia
medesima
,
o
talune
particolari
dottrine
di
questa
filosofia
,
e
perciò
in
questo
caso
un
doppione
onomastico
coi
correlativi
equivoci
e
paradossi
verbali
,
come
quando
si
definisce
"
romantica
"
la
filosofia
che
va
dal
Kant
allo
Hegel
,
e
si
dà
luogo
a
immaginare
che
essa
sia
la
forma
dottrinale
del
romanticismo
morale
.
Il
romanticismo
del
quale
si
parla
nel
campo
pratico
,
sentimentale
e
morale
è
altra
cosa
,
pertinente
ad
assai
diversa
sfera
;
e
,
se
quello
speculativo
risplende
di
verità
,
se
i
conati
per
confutarlo
riuscirono
e
riescono
vani
,
se
è
stato
bensì
più
volte
giudicato
estremo
e
temerario
,
e
con
ciò
tuttavia
non
mai
abbassato
ad
infermità
,
a
debolezza
e
a
insania
,
l
'
altro
,
invece
,
ha
preso
subito
questo
sembiante
morboso
ed
è
stato
sempre
oggetto
di
riprovazione
etica
,
variamente
accentuata
,
ora
indulgente
e
compassionevole
,
ora
severa
e
satirica
,
e
si
è
sempre
avvertita
la
necessità
di
medicarlo
e
procurarne
la
guarigione
.
I
maggiori
affrancatori
dalle
catene
dell
'
intellettualismo
,
i
maggiori
autori
dell
'
idealismo
e
romanticismo
nei
concetti
critici
e
speculativi
,
Goethe
e
Hegel
,
guardarono
a
quel
modo
,
e
scansarono
e
biasimarono
,
dicendolo
patologico
e
vergognoso
,
il
romanticismo
morale
;
e
non
certamente
ad
esso
andavano
le
lodi
che
furono
rivolte
più
tardi
al
romanticismo
col
definirlo
il
"
protestantesimo
nella
filosofia
"
o
il
"
liberalismo
nella
letteratura
"
.
Il
divario
dei
due
concetti
,
positivo
l
'
uno
e
negativo
l
'
altro
,
si
affaccia
altresì
nella
distinzione
,
che
si
è
presa
a
fare
dagli
storici
,
tra
"
prima
"
e
"
seconda
"
generazione
romantica
,
tra
periodo
di
fioritura
e
periodo
di
turbamento
e
decadenza
del
romanticismo
;
ma
,
in
verità
,
la
distinzione
propria
non
è
,
o
non
è
soltanto
,
di
persone
e
di
cronologia
,
ma
ideale
ed
interna
.
Ancor
meno
nitidamente
la
differenza
si
rispecchia
nella
usuale
contrapposizione
tra
sanità
latina
e
morbosità
germanica
;
perché
,
se
tra
i
tedeschi
si
ebbero
alcune
delle
prime
e
delle
maggiori
manifestazioni
di
quella
malattia
morale
,
tra
i
tedeschi
si
levarono
altresì
gli
assertori
del
pensiero
e
dell
'
etica
che
potevano
soli
risanarla
,
e
così
questo
pensiero
e
la
congiunta
etica
come
quella
malattia
ebbero
precursori
e
seguaci
fuori
di
Germania
,
in
quanto
creazioni
mentali
le
une
,
condizioni
psichiche
le
altre
che
appartenevano
all
'
età
moderna
e
si
trovavano
o
potevano
trovarsi
in
ogni
popolo
.
E
,
in
effetto
,
il
male
ricevette
altresì
la
denominazione
,
meglio
rispondente
a
verità
,
di
"
male
del
secolo
"
.
Non
era
già
esso
,
quale
si
è
voluto
più
volte
interpretarlo
e
presentarlo
,
un
effetto
del
distacco
dalla
fede
avita
e
secolare
nella
quale
il
sentire
e
il
volere
avevano
fruito
certezza
e
riposo
;
perché
,
quando
a
un
'
antica
succede
una
fede
nuova
,
il
calore
e
l
'
entusiasmo
di
questa
lasciano
appena
avvertire
il
dolore
e
la
malinconia
del
distacco
e
dello
strappo
da
quella
.
Nel
secolo
decimottavo
,
la
società
si
era
largamente
scristianizzata
nei
suoi
ceti
intellettuali
e
dirigenti
,
senza
che
perciò
si
formasse
uno
stato
d
'
animo
diviso
e
morboso
,
come
fu
quello
romantico
,
e
anzi
il
processo
si
svolse
perfino
con
una
tal
quale
lietezza
e
allegria
.
Gli
stessi
violenti
rivoltosi
contro
la
legge
,
il
costume
e
il
pensare
della
società
esistente
,
gli
Stürmer
und
Dränger
,
che
per
taluni
rispetti
vengono
considerati
protoromantici
,
nell
'
empito
delle
loro
negazioni
e
delle
loro
furie
di
distruzione
davano
prova
piuttosto
di
forza
disordinata
che
di
smarrimento
e
debolezza
.
Ma
il
romanticismo
morale
,
il
romanticismo
come
malattia
,
il
"
male
del
secolo
"
,
non
possedeva
né
la
vecchia
né
la
nuova
fede
,
né
quella
tradizionale
del
passato
né
quella
razionale
del
presente
,
coi
correlativi
comportamenti
pratici
e
morali
,
e
si
dimostrava
,
per
l
'
appunto
,
una
mancanza
di
fede
,
travagliata
dall
'
ansia
di
foggiarsene
una
,
e
con
l
'
impotenza
di
ciò
fare
o
di
soddisfarsi
in
quelle
che
a
volta
a
volta
venivano
asserite
e
di
tenerle
ferme
come
principii
del
pensare
e
del
vivere
;
ché
la
fede
nasce
spontanea
e
necessaria
dalla
verità
che
si
fa
ascoltare
nel
fondo
della
nostra
coscienza
,
e
non
la
si
ottiene
mai
andandone
in
cerca
con
le
inquiete
combinazioni
del
desiderio
e
della
immaginazione
.
Piuttosto
che
col
distacco
dalla
fede
tradizionale
,
questa
malattia
era
in
relazione
con
la
difficoltà
di
appropriarsi
veramente
e
vivere
la
nuova
,
che
richiedeva
,
ad
essere
vissuta
e
attuata
,
coraggio
e
abito
virile
,
e
talune
rinunzie
a
vecchi
motivi
,
diventati
impossibili
,
di
lusinghe
e
di
conforti
,
e
,
ad
essere
compresa
e
ragionata
e
difesa
,
esperienza
e
cultura
e
mente
esercitata
.
E
se
ciò
veniva
fatto
agli
intelletti
e
alle
tempre
robuste
,
che
ne
ripercorrevano
senza
lasciarsene
travolgere
il
processo
genetico
,
e
,
attraverso
le
interiori
tempeste
,
arrivavano
al
porto
,
e
,
per
un
altro
verso
,
agli
intelletti
semplici
e
chiari
e
ai
cuori
diritti
che
ne
apprendevano
immediatamente
e
ne
adottavano
e
praticavano
le
conclusioni
,
vinti
e
avvinti
dalla
loro
luce
di
bontà
e
di
bene
;
non
ne
venivano
a
capo
le
anime
femminee
,
impressionabili
,
sentimentali
,
incoerenti
,
volubili
,
che
stimolavano
ed
eccitavano
in
sé
medesime
i
dubbi
e
le
difficoltà
e
non
sapevano
poi
padroneggiarli
,
amavano
e
cercavano
i
pericoli
e
vi
perivano
dentro
.
E
,
non
ritrovando
più
il
centro
naturale
,
che
avevano
messo
in
questione
,
erravano
attaccandosi
ora
a
uno
ora
ad
un
altro
punto
,
che
non
poteva
formare
centro
;
avendo
rotto
il
nesso
del
finito
con
l
'
infinito
,
del
senso
con
l
'
idealità
,
identificavano
disperatamente
l
'
infinito
con
questo
o
quel
finito
,
l
'
idealità
con
questo
o
quel
sensibile
;
avendo
smarrito
il
vero
Dio
,
si
fingevano
idoli
,
che
poi
esse
stesse
disfacevano
o
che
si
disfacevano
da
sé
,
perché
né
la
parte
può
stare
per
l
'
intero
,
né
il
fantasma
,
tessuto
dal
farnetico
e
dal
capriccio
,
per
il
saldo
concetto
,
che
è
lume
e
sostegno
.
Ed
eccole
queste
anime
femminee
,
questi
"
romantici
"
,
a
sognare
ritorni
alla
trascendenza
religiosa
e
alla
pace
che
sembrava
promettere
,
alla
cessazione
,
nel
silenzio
e
nella
rinunzia
,
dei
dubbi
e
delle
ansie
del
pensiero
,
alla
norma
accettata
per
il
suo
carattere
stesso
di
norma
che
s
'
impone
,
ed
esonera
dal
risolvere
da
sé
i
conflitti
della
propria
coscienza
;
e
,
poiché
somma
espressione
di
questa
sorta
di
trascendenza
e
di
questa
regolamentazione
imperativa
appariva
la
fede
cattolica
,
ecco
,
non
solo
quelli
di
essi
che
appartenevano
a
popoli
cattolici
e
nel
cattolicesimo
erano
stati
dall
'
infanzia
allevati
,
ma
anche
protestanti
,
luterani
o
di
altre
confessioni
,
e
anche
uomini
provenienti
da
più
lontane
religioni
o
di
nessuna
religione
,
rifarsi
o
farsi
cattolici
,
e
convertirsi
anche
coi
debiti
riti
,
e
pur
nondimeno
non
diventare
mai
intimamente
e
genuinamente
cattolici
,
e
mostrare
un
volto
ambiguo
agli
occhi
dei
cattolici
genuini
.
Quel
loro
cattolicesimo
troppo
abbondava
nel
senso
e
nella
immaginazione
,
troppo
spasimava
per
colori
,
musiche
,
canti
,
antiche
cattedrali
,
figure
di
madonne
e
di
santi
,
troppo
si
crogiolava
nella
voluttà
del
peccato
,
della
penitenza
e
del
pianto
;
e
,
dommaticamente
,
si
dava
arie
bensì
di
ultracattolico
,
ma
non
era
altrettanto
ossequente
e
ligio
al
pontefice
di
Roma
e
ai
suoi
dettami
e
alla
sua
politica
;
e
si
diceva
o
si
credeva
antiprotestante
,
ma
non
sì
che
non
accennasse
di
frequente
alla
necessità
di
una
nuova
forma
o
di
una
riforma
che
fosse
fondamentalmente
cattolica
,
ma
risolvesse
in
sé
e
il
protestantesimo
e
il
cattolicesimo
.
Altri
,
o
gli
stessi
,
erano
ripresi
a
volte
da
furore
contro
il
cattolicesimo
,
e
finanche
contro
il
cristianesimo
,
e
si
davano
a
propugnare
un
restaurato
paganesimo
,
opponendo
alla
figura
della
Santa
Vergine
quella
della
dea
Venere
,
ora
della
ellenica
ora
della
germanico
medioevale
;
e
altri
,
invaghiti
degli
studi
allora
iniziati
circa
le
lingue
e
letterature
dell
'
Oriente
,
toglievano
di
colà
idee
di
antichissimi
culti
,
o
ne
combinavano
ecletticamente
di
nuovi
e
bizzarri
,
o
ritentavano
le
pratiche
della
magia
;
e
altri
,
infine
,
si
tuffavano
in
una
sorta
di
panteismo
,
adorando
la
natura
,
dissolvendosi
nelle
sensazioni
che
essa
sembrava
procurare
,
tornando
,
come
dicevano
,
alla
primitiva
religione
delle
genti
germaniche
.
A
costoro
,
che
erano
più
metafisicamente
o
sacerdotalmente
disposti
,
seguivano
,
e
talvolta
si
univano
,
quelli
più
eroticamente
intonati
,
che
cercavano
la
redenzione
nell
'
amore
e
la
divinità
nella
donna
amata
,
non
tanto
con
riviviscenza
di
motivi
che
erano
stati
dello
stil
nuovo
del
dugento
e
del
platonismo
del
Rinascimento
,
quanto
con
affinamento
e
sublimazione
sensuale
,
che
è
il
proprio
della
religione
romantica
dell
'
amore
.
La
figura
,
che
ne
veniva
fuori
,
non
era
più
la
donna
forte
della
sua
virtù
e
della
sua
castità
,
che
respinge
e
castiga
ed
educa
l
'
uomo
che
l
'
ama
e
lo
sforza
a
purificare
la
sua
passione
da
ogni
bassa
e
terrena
voglia
e
lo
innalza
,
così
purificato
,
con
sé
alla
Somma
Bellezza
e
alla
Somma
Bontà
,
che
è
Dio
;
ma
una
creatura
anch
'
essa
sensibile
ed
amante
,
fatta
per
soffrire
e
morire
di
amore
,
creatura
adorata
e
pertanto
divinizzata
,
emanante
tal
fascino
che
solo
dava
calore
e
significato
alla
vita
umana
.
Talvolta
,
questa
creatura
di
amore
s
'
innalzava
,
solenne
nel
gesto
,
come
sacerdotessa
del
suo
Dio
,
e
celebrava
atti
d
'
iniziazione
e
di
culto
.
Patetica
era
la
vicenda
delle
attese
,
dei
rapimenti
,
degli
inebriamenti
e
delle
delusioni
e
disperazioni
,
dalle
quali
pur
sempre
rinasceva
l
'
idea
di
quella
forma
di
amore
e
di
quella
figurazione
muliebre
,
che
discendeva
di
volta
in
volta
a
coronare
di
un
nimbo
celeste
il
biondo
o
bruno
capo
di
questa
o
quella
terrena
donna
,
incontrata
sulla
terrena
aiuola
.
In
altri
spiriti
,
o
in
altri
momenti
,
la
disposizione
fantastica
era
prevalentemente
etica
e
politica
-
di
"
fantasia
politica
"
,
perché
una
"
politica
romantica
"
,
cioè
del
male
romantico
,
suona
contradizione
in
termini
,
-
e
si
cercava
in
tal
caso
la
fede
e
la
beatitudine
in
modi
di
vita
sociale
diversi
dal
presente
e
segnatamente
nella
restaurazione
delle
età
passate
.
E
poiché
il
passato
prossimo
,
quello
dell
'
ancien
régime
,
stava
ancora
troppo
chiaro
nei
ricordi
,
troppo
preciso
nei
suoi
limiti
e
non
docile
alla
idealizzazione
e
alla
sacra
sublimazione
,
la
bramosia
si
trasportò
a
quello
più
remoto
,
e
-
anche
qui
per
effetto
degli
studi
che
,
intendendo
a
ristabilire
la
continuità
dello
svolgimento
storico
,
avevano
indagato
e
meglio
compreso
il
medioevo
,
-
all
'
età
medioevale
,
nella
quale
si
vedevano
o
travedevano
ombre
come
cose
salde
,
meraviglie
di
fedeltà
,
di
lealtà
,
di
purezza
,
di
generosità
,
e
di
disciplina
e
indisciplina
insieme
,
e
il
consueto
alternante
con
l
'
inaspettato
,
la
semplicità
del
vivere
in
piccola
e
pacifica
cerchia
con
l
'
incanto
delle
avventure
pel
vasto
sconosciuto
mondo
,
pieno
di
sorprese
.
A
questa
religione
del
medioevo
si
devono
i
restauri
più
o
meno
accademici
dei
vecchi
castelli
e
delle
vecchie
cattedrali
,
il
falso
gotico
che
imperversò
dappertutto
in
Europa
,
la
falsa
poesia
che
prendeva
a
ricalcare
dilettantescamente
le
forme
medioevali
dell
'
epica
,
della
lirica
e
delle
sacre
rappresentazioni
,
la
letteratura
amena
che
narrava
di
cavalieri
e
di
tornei
,
di
castellane
e
di
paggi
innamorati
,
di
menestrelli
e
di
giullari
,
le
mascherate
romantiche
,
e
qua
e
là
gli
atteggiamenti
che
si
procurò
di
dare
a
talune
delle
vecchie
monarchie
restaurate
,
le
quali
si
videro
a
volte
grottescamente
camuffarsi
di
emblemi
e
vesti
e
costumi
ripescati
nelle
botteghe
degli
antiquari
,
e
gli
spiriti
di
cui
si
sentirono
invasati
il
principe
di
Prussia
,
che
fu
poi
re
Federico
Guglielmo
IV
,
e
,
con
certa
contemperanza
,
re
Luigi
I
di
Baviera
.
Ma
se
la
religione
del
medioevo
era
la
principale
e
la
più
divulgata
,
non
era
la
sola
;
e
accanto
a
lei
,
e
dividendo
con
lei
le
parti
,
già
s
'
innalzava
e
incombeva
la
religione
della
stirpe
e
della
gente
,
di
quella
gente
che
,
per
iscarsa
notizia
e
meditazione
storica
,
era
stimata
creatrice
e
dominatrice
del
medioevo
,
la
germanica
,
la
cui
virtù
si
veniva
ora
ricercando
e
scoprendo
e
celebrando
in
ogni
parte
dell
'
Europa
-
dove
,
storicamente
parlando
,
si
sarebbe
dovuto
ritrovare
piuttosto
,
come
fondamento
comune
,
la
romanità
che
le
diè
per
prima
unità
e
coscienza
,
-
e
la
si
esaltava
elemento
giovane
e
puro
,
che
aveva
prodotto
le
storie
della
Spagna
e
dell
'
Italia
;
non
meno
che
della
Francia
e
dell
'
Anglia
,
e
tutt
'
ora
,
estenuato
e
imbastardito
in
queste
terre
,
si
manteneva
sempre
giovane
e
gagliardo
,
e
pronto
a
rigenerare
il
mondo
,
in
tedescheria
,
nella
Germania
moderna
.
Meno
fortunate
furono
le
altre
stirpi
o
pretese
stirpi
pure
,
che
,
istigate
dall
'
esempio
,
si
avanzarono
all
'
arringo
latine
e
celtiche
e
iberiche
e
slave
.
Altre
religioni
di
tendenza
etica
e
politica
avevano
anche
i
loro
fedeli
più
o
meno
numerosi
,
come
quella
idilliaca
del
ritorno
alla
natura
e
alla
campagna
e
al
semplice
costume
contadinesco
,
in
cui
soffiava
l
'
ispirazione
di
uno
dei
principali
precorritori
del
romanticismo
,
il
Rousseau
;
e
,
opposta
ad
essa
,
quella
tempestosa
e
frenetica
e
titanica
,
in
cui
persisteva
invece
l
'
impulso
dello
Sturm
und
Drang
.
Ma
soprattutto
è
da
notare
,
per
la
sua
capacità
a
far
proseliti
e
per
le
svariatissime
propaggini
che
mise
,
la
concezione
estetizzante
,
della
vita
da
vivere
come
passione
e
immaginazione
,
bellezza
e
poesia
,
che
era
poi
il
contrario
del
vivere
,
che
vuole
la
distinzione
e
con
ciò
l
'
armonia
di
tutte
le
sue
forme
,
e
non
ammette
la
patologica
sovrapposizione
e
sopraffazione
di
una
singola
forma
alle
altre
tutte
,
parimente
necessarie
nell
'
ufficio
loro
proprio
;
ed
era
anche
il
contrario
della
poesia
,
la
quale
è
superamento
dell
'
azione
nella
cosmica
contemplazione
,
pausa
indetta
all
'
attività
pratica
,
se
anche
preparazione
di
nuova
attività
;
e
perciò
il
romanticismo
,
corrompendo
la
vita
,
corruppe
anche
più
o
meno
estesamente
la
forma
poetica
,
riducendola
a
cosa
pratica
,
a
espressione
immediata
e
convulsa
della
realtà
passionale
,
a
grido
,
urlo
e
delirio
.
Tutte
coteste
,
considerate
nella
loro
scaturigine
,
erano
perversioni
in
quanto
sostituivano
il
particolare
all
'
universale
,
il
contingente
all
'
eterno
,
la
creatura
al
creatore
;
ma
in
tal
diverso
e
complicato
e
intricato
sentire
s
'
insinuarono
anche
quelle
che
si
chiamano
più
propriamente
perversioni
,
cioè
non
solo
esagerazioni
e
usurpazioni
,
ma
capovolgimenti
di
valori
:
la
libidine
e
la
lussuria
messe
al
posto
dell
'
idealità
,
il
crudele
e
l
'
orrendo
assaporati
di
voluttà
,
il
gusto
dell
'
incesto
,
del
sadismo
,
del
satanismo
e
di
altrettali
dilettazioni
,
tutt
'
insieme
enormi
e
stupide
;
come
si
vede
o
s
'
intravede
in
poeti
e
letterati
anche
dei
più
insigni
,
lo
Chateaubriand
,
il
Byron
,
lo
Shelley
,
nei
quali
,
per
fortuna
,
non
c
'
è
solo
questo
,
e
questo
stesso
c
'
è
di
solito
in
modo
incidentale
o
evanescente
.
Qui
non
si
vuole
indugiare
a
dipingere
nelle
sue
svariate
combinazioni
e
gradazioni
,
che
vanno
all
'
infinito
,
il
quadro
del
"
male
del
secolo
"
,
che
d
'
altronde
è
stato
assai
volte
,
più
o
meno
bene
,
dipinto
da
altri
;
perché
occorreva
solamente
schiarirne
la
genesi
in
relazione
con
la
filosofia
e
la
religione
della
libertà
.
Genesi
che
è
,
come
si
è
mostrato
,
nella
sua
impotenza
ad
appropriarsi
questa
filosofia
e
religione
,
e
insieme
nel
prendere
da
essa
alcuni
elementi
che
nell
'
atto
stesso
corrompeva
,
falsificando
la
storicità
nel
sentimentalismo
del
passato
e
nella
nostalgia
restauratrice
,
la
nazionalità
nel
fanatismo
della
stirpe
e
della
razza
,
la
libertà
nella
egoarchia
e
nell
'
anarchismo
,
e
il
valore
della
poesia
per
la
vita
nella
poesia
vita
e
nella
vita
poesia
.
Ma
non
bisogna
,
d
'
altra
parte
,
trascurare
tutto
quel
molto
che
la
fede
liberale
poté
su
questo
romanticismo
,
e
come
essa
,
secondo
i
casi
,
variamente
lo
sorpassò
o
lo
infrenò
o
lo
asservì
a
sé
stessa
.
Era
quel
morbo
sentimentale
un
pericolo
per
ogni
forma
d
'
ideale
e
di
schietta
religiosità
,
e
non
solo
per
il
liberalismo
ma
per
le
sue
stesse
antitesi
e
opposizioni
,
che
tutte
avrebbe
disciolte
se
fosse
prevalso
,
e
ogni
forza
di
pensiero
e
di
volontà
fiaccata
e
guasta
nella
sensualità
,
nell
'
incomposto
desiderio
,
nella
sfrenata
passionalità
,
nell
'
inerte
fantasticare
,
nell
'
irrequietezza
capricciosa
:
un
pericolo
che
doveva
farsi
di
tanto
maggiore
quanto
minori
le
forze
di
resistenza
che
lo
fronteggiassero
;
un
pericolo
che
,
nella
sua
essenzialità
morale
,
è
di
tutti
i
tempi
,
ma
che
nella
società
moderna
prende
particolare
consistenza
e
,
con
la
grandezza
e
complessità
di
essa
,
si
dilata
,
e
,
col
crescere
dei
suoi
contrasti
,
e
col
diminuire
della
loro
nobiltà
,
acquista
più
maligna
natura
.
Più
tardi
,
infatti
,
si
allargò
nell
'
arte
,
nel
pensiero
,
negli
affetti
,
nei
costumi
,
nella
politica
nazionale
e
internazionale
;
e
,
fatto
più
evidente
e
mostruoso
,
ricevette
,
e
sovente
se
ne
fregiò
,
il
nome
di
"
decadentismo
"
,
che
non
è
poi
altro
che
il
vecchio
romanticismo
morale
,
esasperato
e
imbruttito
,
e
di
quello
ripete
i
motivi
fondamentali
applicandoli
a
materia
meno
degna
e
tenendo
maniere
meno
elette
.
Ma
,
nei
primi
decenni
dell
'
ottocento
,
la
religione
della
libertà
era
fresca
di
entusiasmo
giovanile
,
e
le
opposizioni
stesse
contro
le
quali
combatteva
-
la
religione
tradizionale
,
la
monarchia
tradizionale
,
il
giusnaturalismo
democratico
-
avevano
un
che
di
maestoso
e
di
rispettabile
,
che
mancò
ai
contrasti
che
si
levarono
più
tardi
.
Il
romanticismo
morale
si
trovava
in
mezzo
a
un
rigoglio
di
speranze
,
di
propositi
,
di
opere
generose
,
che
lo
contenevano
,
lo
temperavano
,
lo
rivolgevano
sovente
al
bene
.
I
migliori
spiriti
,
partecipi
com
'
erano
al
dramma
del
loro
tempo
,
soffersero
bensì
anch
'
essi
,
dal
più
al
meno
,
quella
malattia
,
ma
come
un
male
di
crescenza
,
del
quale
risanarono
e
ne
trassero
frutti
di
esperienza
,
virtù
di
disciplina
,
capacità
di
più
larga
comprensione
umana
.
E
da
essi
vennero
i
più
acuti
conoscitori
e
i
più
severi
critici
del
romanticismo
,
come
il
Goethe
che
abbiamo
già
ricordato
,
il
quale
definì
la
poesia
romantica
"
poesia
da
ospedale
"
,
e
manifestò
la
sua
avversione
per
la
"
gente
sentimentale
"
,
che
,
messa
alla
prova
,
fallisce
sempre
e
si
dimostra
piccola
e
cattiva
,
e
lo
Hegel
,
anche
ricordato
,
che
diè
la
più
varia
analisi
e
la
più
caustica
satira
della
fatuità
e
della
vanità
romantiche
,
alle
quali
tenne
innanzi
,
perché
vi
si
mirassero
come
in
magico
specchio
,
la
buona
e
sapida
prosa
della
vita
reale
col
suo
operare
indefesso
,
coi
suoi
fisiologici
dolori
e
le
sue
fisiologiche
gioie
.
Certo
,
non
pochi
romantici
,
che
non
giunsero
né
a
domare
e
placare
per
virtù
mentale
lo
sconvolgimento
che
avevano
eccitato
nei
loro
petti
né
a
passarvi
sopra
col
dimenticarlo
e
riprendere
la
modesta
vita
borghese
,
andarono
in
perdizione
:
taluni
terminando
nella
follia
e
nel
suicidio
fisico
,
altri
nel
suicidio
morale
,
nelle
dissolutezze
o
nelle
pratiche
insincere
di
una
non
seria
e
non
sentita
religione
,
i
più
inoperosi
e
gementi
nella
solitudine
e
nel
tedio
,
somiglianti
al
Manfredo
del
Byron
,
che
definiva
la
guisa
del
suo
sentire
"
antipatia
alla
vita
"
,
e
che
sarebbe
potuto
essere
(
dice
uno
che
lo
sta
a
osservare
)
una
nobile
creatura
ed
era
invece
un
"
caos
spaventoso
,
un
confuso
miscuglio
di
linee
"
.
Ma
ci
furono
di
quel
li
che
,
pur
non
sapendo
né
trionfare
del
nemico
né
dimenticarlo
,
non
vollero
così
chiudere
o
vergognosamente
trascinare
la
vita
,
e
praticamente
nell
'
azione
o
al
momento
di
risolversi
per
l
'
azione
,
si
appigliarono
a
quell
'
ideale
della
libertà
che
non
avrebbero
saputo
teoricamente
ragionare
e
sentimentalmente
assimilare
,
ma
che
solo
aveva
,
per
il
suo
puro
lume
di
bellezza
,
qualche
potere
sulle
loro
anime
.
Così
alcuni
di
essi
,
pessimisti
per
non
avere
sbrogliato
l
'
imbroglio
delle
loro
idee
,
o
disperati
per
tradito
o
deluso
amore
,
o
insofferenti
dell
'
inerzia
e
del
tedio
,
andarono
a
combattere
e
a
morire
per
le
cause
dei
popoli
oppressi
,
e
altri
avvicendavano
alle
romantiche
follie
e
agli
avvilimenti
l
'
ardore
patriottico
e
civile
.
In
generale
,
i
tratti
romantici
sono
assai
fortemente
segnati
in
tutti
gli
uomini
di
quel
tempo
,
come
si
vede
nei
loro
carteggi
e
nelle
loro
biografie
,
e
già
quasi
soltanto
col
guardare
le
loro
immagini
dipinte
,
con
quelle
fisionomie
,
quegli
sguardi
,
quelle
chiome
,
quelle
pose
della
persona
e
fogge
delle
vesti
.
E
se
in
qualche
paese
dove
il
sentimento
e
l
'
azione
per
la
libertà
non
stavano
in
prima
linea
,
i
romantici
(
che
politicamente
non
erano
nulla
,
perché
erano
,
semplicemente
,
malati
dei
nervi
e
dell
'
immaginazione
)
poterono
,
per
le
loro
parole
di
consenso
e
di
dissenso
,
per
le
manifestazioni
del
loro
umore
e
del
loro
malumore
,
passare
per
conservatori
e
per
reazionari
,
presso
i
popoli
nei
quali
i
cuori
battevano
con
più
rapido
ritmo
e
il
fiore
delle
intelligenze
era
liberale
,
quel
loro
nome
diventò
quasi
sinonimo
di
"
liberale
"
,
e
preti
e
polizie
sospettarono
e
tennero
d
'
occhio
la
gioventù
romantica
.
Il
dolore
del
mondo
,
il
mistero
dell
'
universo
,
gli
impeti
verso
il
sublime
dell
'
amore
e
dell
'
eroismo
,
le
desolazioni
e
disperazioni
per
le
sognate
e
inconseguibili
beatitudini
,
le
passeggiate
sotto
la
luna
amica
,
le
amletiche
visite
ai
cimiteri
,
il
pallore
romantico
,
le
barbe
e
le
chiome
romantiche
,
lo
stile
romantico
,
queste
e
altrettali
cose
fornivano
indizi
di
spiriti
indocili
,
dai
quali
era
da
aspettare
e
da
temere
che
cospirassero
nelle
sètte
e
che
si
solleverebbero
in
armi
tostoché
ne
venisse
l
'
occasione
.
Le
forze
spirituali
,
che
così
abbiamo
visto
sorgere
e
disporsi
ad
affrontarsi
e
combattere
ai
principii
del
secolo
decimonono
,
solo
esse
sono
di
tal
qualità
da
porgere
il
filo
conduttore
per
la
storia
europea
in
questo
secolo
:
per
la
storia
della
sua
anima
religiosa
e
morale
,
che
informa
e
regge
e
corregge
e
trasforma
le
azioni
pratiche
che
si
chiamano
politiche
,
militari
,
amministrative
,
diplomatiche
,
agricole
,
industriali
,
commerciali
,
e
,
insomma
,
variamente
indirizzate
alle
particolari
utilità
,
e
perciò
da
lei
dipendenti
.
Certamente
,
coteste
operazioni
pratiche
si
possono
anche
prendere
a
considerare
ciascuna
per
sé
,
nel
loro
ufficio
utilitario
ed
economico
,
mettendo
ciascuna
di
esse
al
centro
del
racconto
e
facendone
il
principale
soggetto
,
e
si
avranno
allora
,
come
di
fatto
si
hanno
,
storie
per
militari
,
per
diplomatici
,
per
amministratori
dello
Stato
,
per
agricoltori
,
per
industriali
,
e
via
discorrendo
;
ma
non
quella
storia
,
o
quella
prospettiva
storica
,
che
propriamente
interessa
l
'
uomo
di
sopra
della
sua
particolare
professione
,
l
'
uomo
come
uomo
,
nella
sua
vita
più
alta
e
intera
.
E
questa
,
a
ogni
modo
,
è
storia
,
e
non
già
quella
,
pur
così
denominata
,
degli
eventi
messi
l
'
uno
dietro
all
'
altro
,
e
che
è
,
tutt
'
al
più
,
cronaca
;
perché
gli
eventi
,
ripercorsi
che
siano
risalendo
alla
loro
genesi
,
si
discoprono
non
altro
che
o
prodotti
di
azioni
antecedenti
(
e
sia
pure
delle
azioni
della
cosiddetta
natura
)
,
o
azioni
concomitanti
e
concorrenti
e
contrastanti
,
le
quali
cose
tutte
,
dal
punto
di
vista
dell
'
azione
di
cui
si
è
presa
a
fare
la
storia
,
sono
o
la
materia
sua
o
lo
stimolo
al
suo
concreto
determinarsi
e
al
suo
vario
configurarsi
e
svolgersi
,
senza
le
quali
quell
'
azione
non
sarebbe
in
niun
modo
,
come
un
mulino
non
macina
se
non
ha
niente
da
macinare
.
Chi
non
si
attiene
a
questo
concetto
,
finisce
sempre
col
dire
(
come
dicono
gl
'
intelletti
poveri
)
che
la
storia
è
mero
incontro
e
intreccio
di
eventi
,
o
che
essa
offre
,
per
una
parte
,
"
evoluzioni
regolari
"
e
,
per
un
'
altra
,
"
evoluzioni
interrotte
"
,
turbate
,
sconvolte
o
portate
a
segni
impensati
,
diversi
e
opposti
a
quelli
a
cui
originariamente
s
'
indirizzavano
.
Conclusione
quanto
illogica
altrettanto
disanimante
;
né
c
'
è
più
sicura
prova
di
nullità
storica
che
l
'
effetto
disanimante
che
esce
da
queste
pretese
narrazioni
dell
'
accaduto
:
ché
la
storia
vera
dà
sempre
suono
guerriero
per
le
battaglie
della
vita
.
Per
un
altro
verso
,
cioè
per
la
chiara
consapevolezza
,
che
oramai
bisognerebbe
possedere
,
circa
l
'
improprietà
di
ogni
determinismo
storico
,
non
si
vuole
,
a
capo
della
storia
di
cui
trattiamo
,
porre
,
come
s
'
usa
,
uno
o
altro
avvenimento
,
la
cosiddetta
rivoluzione
industriale
,
o
le
mirabili
scoperte
della
tecnica
,
o
il
cangiato
rapporto
tra
le
terre
dell
'
Europa
americana
e
quelle
della
vecchia
Europa
,
o
la
formazione
dei
moderni
imperi
coloniali
,
o
il
rapido
aumentare
della
popolazione
,
e
simili
,
i
quali
sono
fatti
e
non
fattori
di
quella
storia
.
Ma
bisogna
guardarsi
,
altresì
,
dal
mettere
in
campo
una
serie
di
fattori
spirituali
,
l
'
uno
indipendente
dall
'
altro
e
limitante
l
'
altro
o
anche
in
cosiddetta
azione
reciproca
tra
loro
:
che
sarebbe
,
sotto
parvenza
idealistica
,
un
'
altra
sorta
di
naturalistico
determinismo
.
Le
forze
,
che
abbiamo
di
sopra
descritte
,
se
si
attende
al
modo
della
nostra
interpretazione
ed
esposizione
,
non
stanno
come
fattori
,
non
sono
una
molteplicità
,
ma
compongono
un
'
unità
:
un
unico
processo
,
nel
quale
quella
che
abbiamo
definita
la
religione
della
libertà
si
afferma
lottando
con
le
proprie
e
necessarie
opposizioni
,
e
crescendo
e
atteggiandosi
in
nuovi
modi
con
gli
elementi
che
dalle
opposizioni
assimila
o
con
le
forme
che
crea
in
questa
lotta
ai
fini
della
vittoria
:
come
le
opposizioni
,
da
lor
parte
,
si
afforzano
di
nuovi
elementi
o
dispongono
diversamente
gli
antichi
,
e
dimostrano
anch
'
esse
un
certo
spirito
d
'
invenzione
nelle
nuove
difese
ed
offese
,
nelle
nuove
resistenze
ed
ostacoli
;
e
,
in
questo
lavorio
spirituale
,
quella
religione
soffre
e
sorpassa
di
continuo
la
correlativa
malattia
,
che
è
il
romanticismo
,
mutevole
anch
'
esso
di
sembianti
.
E
si
esaurisce
,
siffatto
processo
,
nel
corso
del
secolo
decimonono
?
Ed
è
oggi
,
nel
ventesimo
secolo
,
esaurito
,
sicché
si
possa
parlare
di
questo
secolo
non
solo
come
di
una
partizione
cronologica
,
ma
come
di
un
'
entità
morale
,
dell
'
inizio
di
un
processo
nuovo
,
con
una
nuova
anima
?
Il
che
val
quanto
domandare
se
è
nata
,
nell
'
estremo
corso
del
secolo
decimonono
o
nel
primo
tratto
del
seguente
,
una
nuova
religione
che
sia
religione
,
e
più
larga
e
possente
dell
'
altra
,
tanto
da
sorpassarla
e
sostituirla
.
-
Rispondere
a
questa
domanda
è
il
sommo
compito
di
una
narrazione
della
storia
europea
nel
tempo
indicato
;
e
,
in
effetto
,
volenti
o
no
,
consapevoli
o
no
,
intorno
a
siffatto
problema
,
più
o
meno
oscuramente
proposto
,
si
aggirano
tutte
le
narrazioni
che
ne
sono
state
date
e
che
si
leggono
in
tanti
libri
e
manuali
di
storia
.
Le
quali
narrazioni
non
pensiamo
certamente
di
rifare
da
capo
e
per
minuto
,
ché
sarebbe
vana
fatica
,
quando
basta
richiamarle
per
accenni
,
o
addirittura
sottintenderle
,
tanto
i
fatti
e
le
sequele
e
serie
di
fatti
,
di
cui
esse
s
'
intessono
,
sono
noti
e
familiari
;
ma
vogliamo
procurare
maggior
chiarezza
e
risalto
a
quel
problema
,
continuando
e
particolareggiando
l
'
esposizione
cominciata
di
sopra
e
segnando
le
attuazioni
e
gli
ulteriori
contrasti
e
le
successive
forme
del
motivo
fondamentale
già
descritto
,
l
'
opera
e
le
fortune
dell
'
ideale
liberale
,
cioè
la
storia
di
una
guerra
dello
spirito
,
che
è
veramente
la
"
grande
guerra
"
.
IV
RESISTENZA
E
OPPOSIZIONE
AL
PREDOMINIO
ASSOLUTISTICO
E
VITTORIA
CONTRO
DI
ESSO
(
18151830
)
Il
quindicennio
,
che
dalla
caduta
di
Napoleone
mette
capo
alla
rivoluzione
del
luglio
1830
,
forma
,
nel
comune
giudizio
,
un
periodo
storico
,
con
un
proprio
tema
dominante
che
svolge
portandolo
a
relativa
conclusione
.
Questo
tema
è
fatto
consistere
nell
'
opera
ricostruttrice
delle
restaurazioni
e
nella
correlativa
azione
della
Santa
Alleanza
,
che
contrastò
e
ricacciò
indietro
e
si
sforzò
di
disperdere
il
moto
liberale
;
ma
,
guardando
nel
fondo
del
processo
che
allora
ebbe
corso
,
e
al
suo
momento
positivo
e
all
'
avvenimento
nel
quale
si
attuò
,
si
dirà
con
maggior
esattezza
che
,
in
quel
quindicennio
,
l
'
ideale
liberale
resistette
contro
l
'
assolutistico
,
lo
combatté
senza
tregua
,
e
alfine
ebbe
sovr
'
esso
una
vittoria
definitiva
perché
sostanziale
.
In
certo
senso
,
la
Santa
Alleanza
non
esisté
mai
altrove
che
nella
fantasia
dello
czar
Alessandro
I
,
come
un
sogno
o
un
'
utopia
su
motivi
conservatori
,
pacifistici
,
liberali
anche
,
ma
di
un
liberalismo
paternamente
permesso
e
vigilato
,
e
religiosi
,
o
almeno
di
religiosa
unzione
.
In
questa
stessa
cerchia
,
che
è
ideologica
,
troppo
se
ne
rialza
il
significato
quando
vi
si
scorge
il
presentimento
di
un
necessario
avvenire
nel
quale
i
popoli
europei
siano
per
dare
alla
loro
unità
culturale
una
corrispondente
forma
federale
o
unionistica
:
idea
meglio
adombrata
in
quel
tempo
stesso
dal
Saint
Simon
,
ma
che
,
per
diventare
un
concetto
politico
,
richiedeva
l
'
estensione
del
sistema
liberale
,
l
'
indipendenza
e
unità
delle
singole
nazioni
,
e
,
dopo
ciò
,
una
lenta
e
difficile
elaborazione
attraverso
illusioni
e
delusioni
e
traviamenti
e
prove
dolorose
.
Così
incoerente
e
fiacco
era
il
pensiero
di
quella
Santa
Alleanza
che
essa
non
suscitò
alcun
moto
d
'
intelletto
,
non
si
propagò
per
larghi
cerchi
tutt
'
intorno
e
non
ebbe
una
sua
originale
pubblicistica
e
letteratura
.
Ciò
che
di
reale
si
coprì
di
quel
nome
,
o
lasciò
che
quel
nome
gli
venisse
aggiunto
,
erano
i
propositi
dei
sovrani
restaurati
di
conservare
il
loro
sistema
di
governo
e
impedire
la
rivoluzione
o
trasformazione
che
si
annunciava
nei
desideri
e
nelle
domande
di
costituzioni
,
e
nelle
sètte
,
cospirazioni
e
rivolte
per
ottenerle
:
propositi
che
si
consociavano
e
si
davano
appoggi
reciproci
per
ispegnere
i
focolari
rivoluzionari
dovunque
covassero
o
divampassero
,
affinché
dalla
casa
del
vicino
l
'
incendio
non
si
attaccasse
alla
propria
.
Che
si
sottoscrivesse
o
no
,
il
26
settembre
del
1815
,
dai
due
monarchi
di
Austria
e
di
Prussia
per
compiacere
a
quello
di
Russia
,
la
dichiarazione
di
Parigi
che
costituì
la
Santa
Alleanza
,
niente
di
sostanziale
era
dato
o
tolto
alla
presenza
e
alla
forza
di
quegli
interessi
e
alle
pratiche
conformi
.
L
'
Inghilterra
,
che
non
accedette
a
quel
patto
per
ostacoli
costituzionali
,
oltreché
per
la
chiaroveggenza
scettica
e
realistica
dei
suoi
uomini
di
stato
;
il
Papa
,
che
ne
rimase
fuori
per
non
potersi
assidere
,
in
none
della
religione
,
accanto
a
sovrani
ortodossi
e
protestanti
;
cooperarono
del
pari
a
quella
difesa
internazionale
contro
la
rivoluzione
,
l
'
una
durante
alcuni
anni
e
alquanto
passivamente
,
l
'
altro
per
intrinseca
affinità
in
modo
più
continuo
;
e
l
'
Austria
,
senza
uopo
di
una
Santa
Alleanza
,
aveva
già
provveduto
a
mettere
il
morso
agli
stati
italiani
,
sia
per
mezzo
dei
principi
appartenenti
alla
sua
casa
imperiale
,
sia
con
gl
'
impegni
che
volle
da
altri
di
essi
,
come
il
re
delle
due
Sicilie
,
di
non
mai
largire
costituzioni
ai
loro
popoli
.
Né
,
per
aver
annodato
quel
legame
,
la
Russia
,
l
'
Austria
e
la
Prussia
sacrificarono
al
fine
comune
i
loro
interessi
particolari
e
divergenti
,
come
si
vide
non
tanto
negli
atteggiamenti
personali
liberaleggianti
di
Alessandro
I
,
presto
dismessi
,
quanto
nei
dissensi
e
nella
diversa
politica
delle
tre
potenze
verso
i
greci
sollevatisi
contro
il
dominio
turco
e
verso
le
colonie
dell
'
America
spagnuola
e
portoghese
,
che
avevano
dichiarato
o
via
via
dichiararono
la
loro
indipendenza
,
e
,
più
apertamente
,
poi
,
di
fronte
alle
rivoluzioni
della
Francia
e
del
Belgio
.
L
'
Inghilterra
,
prima
delle
altre
,
per
la
maggiore
grandezza
e
complessità
dei
suoi
interessi
politici
e
commerciali
,
per
l
'
opinione
pubblica
del
suo
popolo
,
pel
suo
profondo
sentimento
politico
che
non
temeva
la
libertà
coi
congiunti
contrasti
e
pericoli
,
disse
per
bocca
del
Canning
nel
1823
:
"
Ciascuno
per
sé
e
Dio
per
tutti
,
e
fate
intendere
all
'
imperatore
di
Russia
che
il
tempo
degli
areopaghi
è
passato
"
;
e
abbandonò
da
sua
parte
l
'
ufficio
di
guardiana
delle
restaurazioni
.
Per
altro
,
il
disegno
,
proposto
dal
Metternich
al
congresso
di
Verona
,
di
una
polizia
delle
polizie
,
ossia
di
una
lega
delle
polizie
dei
vari
stati
italiani
sotto
unico
direttore
-
disegno
che
era
del
pari
inculcato
da
un
reazionario
più
di
lui
forse
animato
da
schietto
convincimento
e
buona
fede
,
il
ministro
napoletano
principe
di
Canosa
,
-
se
non
prese
corpo
proprio
a
quel
modo
,
qualche
corpo
prese
tuttavia
:
quelle
polizie
ebbero
tra
loro
intelligenze
e
lavorarono
d
'
accordo
.
Azioni
militari
per
mandato
internazionale
,
deliberate
in
comune
se
anche
non
sempre
unanimi
,
si
erano
eseguite
e
si
eseguirono
contro
i
costituzionali
di
Napoli
,
del
Piemonte
e
della
Spagna
;
e
provvedimenti
restrittivi
furono
imposti
ai
singoli
stati
di
Germania
per
volontà
dell
'
Austria
,
che
si
tirava
dietro
la
Prussia
e
finì
col
tirare
anche
lo
czar
,
nonostante
le
sue
velleità
di
attuare
le
varie
parti
del
programma
della
Santa
Alleanza
:
e
quest
'
opera
di
vigilanza
e
di
pressioni
si
stese
finanche
nella
Svizzera
.
Ma
i
liberali
non
avevano
da
guerreggiare
né
contro
il
fantasma
della
Santa
Alleanza
,
né
contro
le
non
fantastiche
intese
delle
monarchie
assolute
,
alle
quali
non
era
dato
loro
opporre
unioni
di
stati
liberali
come
un
tempo
il
protestantismo
aveva
opposto
leghe
di
principi
a
leghe
di
principi
e
,
di
recente
,
la
Rivoluzione
francese
ai
re
le
repubbliche
,
che
andava
fondando
intorno
alla
sua
repubblica
.
Essi
primamente
si
travagliavano
,
con
tutti
i
mezzi
di
cui
disponevano
e
che
riuscivano
a
procacciarsi
,
contro
l
'
assolutismo
degli
stati
di
cui
erano
sudditi
e
non
cittadini
;
e
,
lasciando
che
il
contrasto
tra
quell
'
interesse
comune
delle
monarchie
conservatrici
e
gli
altri
interessi
loro
particolari
aprisse
falle
nella
compagine
reazionaria
della
cosiddetta
Santa
Alleanza
e
porgesse
all
'
azione
liberale
occasioni
propizie
ed
agevolezze
(
e
già
assai
grave
per
quella
,
e
assai
favorevole
a
questa
,
era
la
tepidezza
e
poi
il
distacco
dagli
alleati
dell
'
Inghilterra
,
della
maggiore
potenza
marittima
)
,
avevano
concluso
,
a
lor
modo
,
un
'
alleanza
,
non
di
stati
ma
di
spiriti
,
l
'
"
alleanza
dei
popoli
"
,
come
si
venne
allora
chiamando
o
invocando
.
E
questa
loro
unione
si
saldava
con
la
forza
intellettuale
e
morale
,
che
faceva
difetto
nell
'
altra
o
addirittura
vi
cedeva
il
luogo
al
suo
contrario
;
e
si
manifestava
con
la
spontaneità
di
quel
ch
'
è
vitale
,
ritrovando
e
raccogliendo
i
suoi
componenti
in
tutti
i
paesi
,
attuandosi
con
l
'
opera
dell
'
ingegno
e
del
sapere
,
la
polemica
,
l
'
oratoria
e
la
poesia
,
con
la
simpatia
tra
i
parimente
sofferenti
e
lottanti
,
col
generoso
aiuto
scambievole
,
col
porre
a
contrasto
dei
mercenari
internazionali
,
degli
svizzeri
-
ancora
assoldati
da
talune
delle
monarchie
assolute
,
-
i
volontari
internazionali
della
indipendenza
e
libertà
.
Le
società
segrete
,
di
carattere
nazionale
e
internazionale
,
che
preparavano
gli
animi
alle
azioni
,
non
potevano
certamente
mancare
,
come
non
erano
mancate
nel
settecento
né
durante
l
'
impero
napoleonico
,
e
,
coi
nomi
di
sanfedisti
,
calderari
,
apostolici
,
erano
altresì
nel
clericalismo
e
nell
'
assolutismo
:
e
specialmente
importante
,
fra
quelle
liberali
,
fu
allora
la
Carboneria
,
che
dall
'
Italia
meridionale
si
diffuse
in
Italia
,
e
rifiorì
in
Francia
,
ed
ebbe
imitazioni
persino
in
Russia
;
e
società
consimili
si
formarono
,
nei
paesi
oppressi
,
come
la
Polonia
.
Ma
l
'
efficacia
delle
società
segrete
fu
di
gran
lunga
minore
di
quel
che
s
'
immaginò
e
si
credette
da
coloro
che
se
ne
impaurivano
,
e
quasi
trascurabile
a
petto
della
grande
coalizione
e
cospirazione
spirituale
ed
effettuale
,
e
non
celata
né
celabile
,
alla
quale
esse
resero
qualche
servizio
ma
anche
molto
disservizio
.
Un
consigliere
del
Metternich
,
informando
nel
1820
circa
lo
stato
degli
animi
in
Lombardia
,
diceva
,
a
proposito
della
credenza
che
l
'
opposizione
consistesse
nella
Carboneria
,
che
sarebbe
stato
desiderabile
che
quella
fosse
cosa
di
una
setta
,
ma
che
,
disgraziatamente
,
si
trattava
,
invece
,
di
un
vero
partito
politico
,
composto
dalla
maggior
parte
del
ceto
medio
e
da
quanto
nella
nobiltà
era
di
meglio
per
intelligenza
,
per
cognizioni
e
per
forme
sociali
.
L
'
assolutismo
,
a
cui
falliva
genio
costruttore
originale
,
non
possedeva
nemmeno
tale
forza
reazionaria
ricostruttrice
da
sopraffare
gli
ordini
liberali
dove
già
esistevano
,
e
toglier
via
i
mutamenti
effettuatisi
nell
'
economia
,
nel
costume
,
nella
cultura
,
che
ne
davano
il
bisogno
dove
non
esistevano
ancora
,
e
riportare
,
insomma
,
la
società
europea
a
una
statica
di
tempi
lontani
,
che
poi
non
era
stata
mai
,
neppur
essa
,
una
statica
,
quale
pareva
alle
immaginazioni
.
Gli
convenne
,
dunque
,
accettare
tutte
o
quasi
tutte
le
riforme
economiche
e
giuridiche
introdotte
in
quei
popoli
sui
quali
si
era
già
distesa
,
direttamente
o
indirettamente
,
la
potenza
della
Francia
conquistatrice
e
di
Napoleone
:
riforme
che
proseguivano
l
'
opera
di
agguagliamento
delle
vecchie
monarchie
ed
erano
insite
nel
principio
loro
,
ma
che
perciò
stesso
premevano
e
incalzavano
quelle
monarchie
verso
l
'
avvenire
.
Rimasero
aneddoti
,
dei
quali
,
secondo
i
casi
e
gli
umori
,
si
sorrise
,
si
rise
o
si
prese
sdegno
,
il
restaurato
re
di
Sardegna
,
che
pensò
di
rimettere
senz
'
altro
in
vigore
le
costituzioni
reali
del
1770
e
(
salvo
i
vuoti
fatti
dalla
morte
)
il
calendario
di
corte
del
1798
,
come
se
niente
fosse
avvenuto
in
quel
paese
e
nel
mondo
;
e
il
duca
di
Modena
,
che
volle
dar
di
frego
a
tutte
o
a
quasi
tutte
le
leggi
posteriori
al
1791;
e
il
principe
dell
'
Assia
elettorale
,
odioso
per
gli
arbitrii
e
le
sconcezze
di
cui
diè
spettacolo
,
che
abolì
tutte
le
riforme
del
tempo
francese
,
dichiarò
nulle
le
vendite
dei
beni
demaniali
,
nullo
il
debito
pubblico
,
restaurò
anch
'
esso
il
calendario
di
corte
del
1806
,
rimise
il
codino
ma
pur
conservò
le
accresciute
imposte
;
e
il
papa
,
che
similmente
abolì
codici
e
tribunali
istituiti
dai
francesi
e
volle
tornare
agli
ordini
del
vecchio
tempo
,
e
rinchiuse
daccapo
i
giudei
nei
ghetti
e
li
astrinse
ad
assistere
a
pratiche
di
una
religione
che
non
era
la
loro
,
e
perfino
proibì
l
'
innesto
del
vaiuolo
,
che
mischiava
le
linfe
delle
bestie
con
quelle
degli
uomini
:
vani
sforzi
che
poi
cedettero
dal
più
al
meno
alle
necessità
dei
tempi
.
Nel
congresso
di
Vienna
si
era
raccomandata
dai
diplomatici
la
moderazione
nel
disfare
e
si
erano
suggerite
riforme
amministrative
e
rappresentanze
d
'
interessi
al
pontefice
Pio
VII
per
le
Legazioni
,
che
gli
venivano
restituite
;
e
l
'
Austria
,
col
trattato
di
Casalanza
,
garantì
al
regno
di
Napoli
,
contro
il
re
che
tornava
dal
suo
rifugio
siciliano
,
tutta
l
'
opera
compiuta
da
Giuseppe
Bonaparte
e
da
Gioacchino
Murat
.
Il
fanciullo
era
cresciuto
,
e
si
vedeva
,
o
ci
si
accorgeva
alla
prova
,
che
non
poteva
rientrare
negli
abiti
di
una
volta
.
Solo
i
più
stolidi
o
i
più
fantasiosi
dei
reduci
emigrati
si
davano
a
credere
che
si
potesse
ridurlo
alle
proporzioni
di
prima
per
una
sorta
di
operazione
magica
e
con
la
bacchetta
della
forza
;
ma
quelli
di
essi
che
nelle
loro
dimore
in
paesi
stranieri
avevano
osservato
e
confrontato
e
meditato
,
e
si
erano
politicamente
e
moralmente
educati
,
come
il
ministro
duca
di
Richelieu
,
sapevano
che
ciò
non
era
né
possibile
né
desiderabile
.
Sicché
l
'
assolutismo
prese
forma
non
propriamente
reazionaria
ma
conservatrice
,
e
reazionaria
solo
ai
fini
di
questa
conservazione
.
Costretto
a
transigere
contro
il
suo
ideale
,
non
solo
aveva
dovuto
lasciar
sussistere
antichi
regimi
politici
opposti
al
suo
ed
esempi
sempre
pericolosi
,
ma
consentire
che
se
ne
formassero
altri
,
che
addirittura
sarebbero
stati
stimoli
e
incoraggiamenti
ai
novatori
e
ai
ribelli
.
Nonostante
la
parte
esercitata
contro
la
Rivoluzione
e
l
'
Impero
e
la
sua
collaborazione
con
le
vecchie
monarchie
,
l
'
Inghilterra
non
scompose
d
'
una
linea
la
sua
secolare
costituzione
;
e
nessun
più
duro
tory
avrebbe
mai
sul
serio
ricalcato
le
vie
dell
'
assolutismo
,
e
gli
Stuart
si
erano
estinti
non
solo
nella
loro
discendenza
fisica
,
ma
in
quella
spirituale
.
E
,
nonostante
che
la
Francia
fosse
stata
due
volte
battuta
e
prostrata
dalla
coalizione
assolutistica
,
non
le
si
era
potuto
negare
quella
carta
costituzionale
che
,
concessa
nella
prima
restaurazione
e
da
Napoleone
sostituita
con
l
'
altra
carta
ch
'
egli
chiamò
l
'
atto
addizionale
,
fu
confermata
,
dopo
Waterloo
,
con
la
seconda
restaurazione
.
Come
ricondurre
la
Francia
alle
con
dizioni
precedenti
al
1789
?
E
altri
regimi
costituzionali
s
'
impiantarono
nel
regno
di
Olanda
con
l
'
unito
Belgio
,
in
alcuni
stati
minori
della
Germania
,
e
,
per
volontà
dello
czar
Alessandro
,
che
per
alcun
tempo
favorì
anche
il
costituzionalismo
tedesco
,
in
Polonia
.
La
potenza
demoniaca
,
il
liberalismo
,
stava
sempre
nel
mondo
e
lo
insidiava
;
ma
,
quel
che
era
peggio
,
le
si
conoscevano
sfere
di
dominio
,
con
flagrante
contradizione
ai
principii
predicati
unicamente
salutari
.
E
se
i
regimi
costituzionali
germanici
e
polacchi
erano
fittizi
e
più
o
meno
impotenti
e
contavano
poco
,
e
quello
,
tutt
'
altro
che
largo
,
olandese
belgico
si
trovò
subito
impigliato
nel
contrasto
preliminare
e
primeggiante
del
Belgio
con
l
'
Olanda
,
in
Inghilterra
e
in
Francia
,
invece
,
il
liberalismo
riprese
o
prese
il
suo
cammino
ascendente
.
L
'
Inghilterra
,
nei
primi
anni
dopo
la
pace
,
si
era
trovata
astretta
in
taluni
casi
a
ricorrere
a
leggi
eccezionali
,
sospendendo
l
'
habeas
corpus
e
infrenando
la
stampa
;
aveva
compiuto
atti
repressivi
,
talora
sanguinosi
,
di
disordini
e
di
sommosse
eccitate
dalla
disoccupazione
e
da
altre
difficoltà
economiche
,
e
che
più
volte
si
sfogarono
allora
,
da
parte
degli
operai
contro
le
macchine
;
si
era
unita
,
col
Castlereagh
,
alle
potenze
dell
'
assolutismo
continentale
;
perfino
ricercò
,
come
queste
,
appoggi
nel
clero
,
spendendo
grosse
somme
per
costruire
chiese
e
porre
riparo
alla
miscredenza
e
all
'
irreligiosità
,
considerate
rivoluzionarie
.
Ma
,
anche
nel
breve
tempo
della
contrazione
conservatrice
,
il
parlamento
coi
suoi
dibattiti
,
i
tribunali
con
le
loro
sentenze
e
gli
altri
istituti
di
garanzia
stettero
saldi
e
limitarono
e
talora
annullarono
i
procedimenti
straordinari
;
e
intanto
lo
spirito
pubblico
si
agitava
e
lavorava
per
un
indirizzo
politico
che
risolvesse
i
problemi
sociali
con
diverso
od
opposto
metodo
.
Letteratura
e
poesia
si
riempivano
di
polemica
antireazionaria
e
parteggiavano
pei
popoli
che
insorgevano
contro
gli
stranieri
dominatori
e
contro
i
despoti
domestici
;
si
formavano
a
loro
aiuto
comitati
,
partivano
volontari
,
si
coscrivevano
legioni
,
s
'
inviavano
ufficiali
esperti
:
Giorgio
Byron
,
che
proseguì
la
sua
poesia
verseggiata
con
quella
reale
andando
a
soccorso
dei
Greci
,
e
la
terminò
e
suggellò
con
la
morte
a
Missolungi
,
divenne
simbolo
di
quest
'
impeto
generoso
,
e
non
solo
filellenico
,
e
non
solo
britannico
.
In
un
altr
'
ordine
,
il
pensiero
del
Bentham
,
e
il
partito
dei
"
radicali
"
,
sorto
tutt
'
insieme
contro
quello
tory
e
quello
whig
,
proponevano
riforme
in
ogni
parte
della
vita
inglese
,
che
era
appesantita
da
troppi
residui
del
passato
,
così
del
remoto
e
medioevale
come
dell
'
età
delle
lotte
di
religione
:
privilegi
politici
della
proprietà
fondiaria
,
leggi
penali
draconiane
,
ineguale
distribuzione
della
rappresentanza
parlamentare
,
esclusione
di
talune
categorie
di
cittadini
dall
'
esercizio
dei
diritti
politici
.
Lo
svolgimento
economico
,
che
portava
al
primo
piano
l
'
industria
e
il
commercio
,
era
ostacolato
dall
'
esistente
sistema
doganale
,
protettore
dell
'
agricoltura
;
e
del
1820
fu
la
petizione
dei
mercanti
,
che
precorse
le
posteriori
e
veementi
agitazioni
dei
libero
scambisti
.
L
'
opinione
pubblica
aveva
vietato
che
l
'
Inghilterra
partecipasse
con
le
armi
a
soffocare
i
moti
costituzionali
e
d
'
indipendenza
nazionale
.
La
crisi
reazionaria
fu
,
dunque
,
presto
sorpassata
:
nel
'24
,
un
deputato
dei
Comuni
poteva
esclamare
con
meraviglia
:
che
,
pochi
anni
innanzi
,
tutto
era
"
restrizione
"
,
ed
ora
tutto
"
libertà
"
.
Il
trapasso
si
effettuò
col
ministero
del
Canning
,
dal
'22
al
'27
,
quando
all
'
interno
si
riformarono
le
leggi
penali
,
si
abolirono
molti
dazi
e
si
secondò
la
tendenza
verso
il
libero
scambio
,
si
ammise
la
libertà
delle
unioni
operaie
,
seguita
da
gran
numero
di
scioperi
e
perciò
ristretta
ma
tuttavia
serbata
nel
'25
,
si
fecero
le
leggi
contro
i
diritti
di
caccia
e
altrettali
;
e
,
verso
l
'
estero
,
si
rifiutò
di
concorrere
alla
impresa
contro
la
rivoluzione
spagnuola
,
si
porse
favore
al
partito
costituzionale
in
Portogallo
,
si
riconobbero
i
nuovi
stati
nati
dal
distacco
delle
colonie
spagnuole
d
'
America
,
si
appoggiò
diplomaticamente
e
militarmente
la
rivolta
dei
Greci
,
si
diè
nuovo
assetto
alle
proprie
colonie
e
vi
si
abolì
la
schiavitù
dei
negri
.
Che
in
questa
azione
estera
l
'
Inghilterra
proteggesse
e
promovesse
la
sua
potenza
e
la
sua
economia
,
allargando
il
traffico
ultraoceanico
e
mantenendo
l
'
esclusione
della
Russia
da
Costantinopoli
e
dal
Mediterraneo
,
non
è
già
,
come
i
miopi
materialisti
e
gli
idealisti
a
vuoto
interpretano
,
la
prova
del
carattere
egoistico
di
quella
politica
,
ma
unicamente
delle
possibilità
e
agevolezze
che
un
'
idea
morale
trova
di
volta
in
volta
nel
corso
dei
fatti
e
nell
'
intreccio
degl
'
interessi
,
e
che
presuppongono
perciò
l
'
esistenza
di
quell
'
idea
direttiva
:
al
modo
stesso
che
sarebbe
sofisma
dire
di
un
uomo
,
il
quale
compia
un
'
opera
buona
consentitagli
dalle
sue
condizioni
di
fatto
,
e
che
in
queste
non
solo
non
lo
danneggia
ma
anche
lo
avvantaggia
,
che
abbia
coltivato
il
proprio
egoismo
.
Nel
'29
si
perveniva
,
proprio
sotto
il
ministero
conservatore
del
Wellington
,
all
'
emancipazione
dei
cattolici
,
i
quali
dovettero
questa
così
a
lungo
ritardata
giustizia
al
sentimento
liberale
;
e
intanto
si
accentuava
il
lavoro
,
si
faceva
molteplice
e
generale
il
dibattito
per
la
fondamentale
riforma
,
quella
elettorale
.
Dove
si
poté
assistere
a
un
altro
e
spiccato
caso
di
mediazione
liberale
,
di
fronte
all
'
astrattismo
del
Bentham
e
dei
radicali
,
che
,
nel
romperla
con
la
superstiziosa
intangibilità
dell
'
antica
costituzione
inglese
,
andavano
all
'
eccesso
contrario
e
tracciavano
i
nuovi
ordinamenti
su
calcoli
di
matematica
utilitaria
;
laddove
gli
spiriti
liberali
,
avversi
bensì
alle
superstizioni
ma
non
per
questo
avversi
al
passato
stesso
,
fecero
prevalere
concetti
temperati
,
che
dovevano
metter
capo
alla
riforma
del
1832
.
La
Rivoluzione
francese
rioperava
,
con
la
sua
logica
razionalistica
,
sulla
sua
maggiore
nemica
,
che
aveva
anch
'
essa
bisogno
,
in
certa
misura
e
per
certi
casi
,
di
quella
logica
,
ma
,
per
altro
,
possedeva
tradizioni
e
acquisite
attitudini
,
che
ne
rendevano
inoffensivo
lo
sterile
e
pericoloso
consequenziarismo
,
e
un
'
educazione
della
coscienza
morale
,
che
il
metodismo
,
così
largamente
efficace
nella
società
inglese
,
aveva
contribuito
a
tener
viva
e
a
ritemprare
.
La
Francia
si
era
trovata
in
assai
diversa
situazione
,
costretta
fin
dai
primi
giorni
a
difendere
la
sua
carta
costituzionale
contro
un
baldanzoso
partito
che
vi
s
'
era
acconciato
di
malavoglia
e
in
malafede
senza
consentirvi
interiormente
,
e
che
,
sebbene
non
pensasse
,
salvo
per
parte
di
qualche
suo
esaltato
,
ad
abolirla
formalmente
,
mirava
a
impedirne
o
intralciarne
le
conseguenze
e
le
attuazioni
,
a
lasciarla
legge
senza
corrispondente
costume
,
e
,
sopra
di
essa
o
attraverso
di
essa
,
a
governare
effettivamente
col
re
,
con
la
nobiltà
,
col
clero
,
e
anche
,
all
'
occorrenza
,
con
le
plebi
.
Era
una
differenza
giuridica
e
formale
che
la
carta
fosse
stata
semplicemente
concessa
e
non
pattuita
;
ma
diventava
differenza
politica
e
sostanziale
in
quel
contrasto
,
in
cui
la
prevalenza
dell
'
una
o
dell
'
altra
parte
le
conferiva
il
vero
carattere
:
onde
il
problema
della
parte
liberale
consisteva
nel
saper
conquistare
ciò
che
era
stato
soltanto
concesso
e
nel
cangiare
,
se
non
formalmente
,
effettivamente
,
in
costituzione
di
popolo
la
carta
octroyée
.
Le
vicende
della
Francia
in
quel
quindicennio
hanno
quest
'
unico
senso
.
L
'
offensiva
fu
rappresentata
,
anzitutto
,
dalle
più
volte
rinnovate
restrizioni
poste
alla
stampa
e
dal
ristabilimento
della
censura
,
dai
vari
tentativi
di
modificare
l
'
elettorato
per
mettere
il
potere
nelle
mani
della
grande
proprietà
fondiaria
e
per
essa
della
nobiltà
e
della
corte
;
né
discordava
da
ciò
il
mezzo
,
direttamente
opposto
,
a
cui
avrebbero
volentieri
dato
di
piglio
gli
estremisti
della
nobiltà
,
il
suffragio
universale
,
calcolato
a
sommergere
la
borghesia
e
la
classe
colta
e
a
portare
sugli
scudi
il
clero
e
i
nobili
.
I
compensi
pecuniari
agli
emigrati
per
le
loro
terre
confiscate
e
vendute
,
la
reintroduzione
dei
maggiorascati
e
gl
'
impedimenti
alle
divisioni
della
proprietà
,
servivano
allo
stesso
fine
.
Concorrevano
sussidiariamente
l
'
istruzione
e
l
'
educazione
affidate
al
clero
,
le
congregazioni
favorite
,
i
ben
accolti
gesuiti
;
e
procuravano
di
dare
o
ridare
prestigio
al
modo
di
governo
,
che
così
si
voleva
stabilire
,
i
rievocati
cerimoniali
monarchici
,
come
quello
che
si
mise
in
iscena
della
consacrazione
e
unzione
di
Carlo
X
nella
cattedrale
di
Reims
,
e
più
ancora
le
rinnovate
guerres
de
magnificence
,
come
quella
del
'23
a
rifare
sovrano
assoluto
un
re
della
famiglia
borbonica
,
e
l
'
altra
per
la
cristianità
greca
lottante
contro
l
'
islamismo
,
e
l
'
ultima
contro
i
barbareschi
e
il
dey
di
Algeri
.
La
difensiva
ebbe
anch
'
essa
la
sua
ala
estrema
nel
gruppo
repubblicano
del
Lafayette
e
della
carboneria
francese
,
senza
dire
delle
cospirazioni
e
delle
insurrezioni
a
mano
armata
che
,
per
opera
soprattutto
di
antichi
giacobini
e
di
militari
napoleonici
,
qua
e
là
si
macchinarono
e
si
tentarono
,
specialmente
nei
primi
anni
della
restaurazione
;
ma
il
vero
suo
nerbo
stava
nei
parlamentari
del
centro
,
che
fecero
costante
opposizione
alle
modificazioni
elettorali
in
senso
reazionario
,
alla
censura
e
alle
persecuzioni
contro
la
stampa
,
al
clericalismo
e
alla
sua
direzione
delle
scuole
,
alle
indennità
,
ai
premi
e
ai
favori
chiesti
dalla
nobiltà
e
dai
reduci
emigrati
,
alle
trasgressioni
piccole
o
grandi
della
carta
statutaria
,
e
che
,
con
sentimento
diverso
da
quello
degli
assolutisti
,
difesero
come
loro
propria
la
causa
dell
'
indipendenza
greca
e
celebrarono
come
proprio
trionfo
la
distruzione
della
flotta
turca
a
Navarino
.
L
'
andamento
di
quegli
anni
della
politica
francese
fu
una
varia
sequela
,
e
quasi
un
'
altalena
,
di
costituzione
più
o
meno
osservata
e
riverita
,
e
più
o
meno
violata
e
offesa
,
di
suffragio
regolato
a
uno
o
altro
intento
,
di
camere
aristocratiche
e
di
camere
liberali
,
piene
di
nobili
o
piene
di
borghesi
,
di
censure
e
processi
di
stampa
e
di
sciolta
stampa
,
di
tutela
clericale
nell
'
educazione
e
di
riscossa
laica
,
di
destituzioni
d
'
insegnanti
e
di
richiami
di
questi
alle
loro
cattedre
;
ed
ebbe
il
periodo
in
cui
si
mantenne
un
certo
equilibrio
,
sia
pure
instabile
,
durante
il
regno
di
Luigi
XVIII
e
i
ministeri
del
Richelieu
e
del
Decazes
,
e
quello
in
cui
lo
squilibrio
si
accrebbe
,
durante
il
regno
di
Carlo
X
e
il
ministero
del
Villèle
,
e
,
dopo
l
'
intermezzo
moderato
del
Martignac
,
traboccò
con
quello
del
Polignac
.
Nel
lungo
contrasto
,
si
vuotarono
del
loro
non
molto
contenuto
gli
aristocratici
dell
'
antico
regime
,
gli
ultras
,
dei
quali
lo
stesso
re
Luigi
XVIII
e
i
suoi
ministri
provavano
inquietudine
e
fastidio
,
e
li
chiamavano
"
veri
disturbatori
della
pace
"
e
"
giacobini
bianchi
"
,
proclivi
,
com
'
erano
,
infatti
,
ad
allearsi
con
quelli
rossi
contro
i
liberali
e
i
moderati
;
si
rese
odioso
il
partito
clericale
o
parti
prêtre
;
si
logorò
la
dinastia
borbonica
del
ramo
primogenito
;
e
caddero
in
discredito
i
metodi
e
gli
espedienti
della
reazione
e
del
conservatorismo
,
uscendone
,
per
contrario
,
rinvigoriti
gli
uomini
del
ceto
medio
,
che
avevano
condotto
la
lunga
battaglia
non
solo
con
ingegno
,
eloquenza
e
costanza
(
delle
quali
cose
neppure
l
'
altra
parte
,
nel
suo
attaccamento
al
passato
,
era
sfornita
)
,
ma
anche
con
quella
coscienza
di
esprimere
una
necessità
dei
tempi
,
che
fascia
l
'
animo
di
fortezza
,
gli
dà
fiducia
,
persistenza
e
ardire
.
"
Aiutati
,
che
il
cielo
ti
aiuterà
"
,
era
il
titolo
di
una
delle
società
allora
operose
di
giovani
liberali
,
diretta
dal
Guizot
.
Altresì
nei
paesi
in
cui
le
restaurazioni
avevano
tenuto
fermo
il
loro
sistema
di
governo
o
abbattuto
i
regimi
costituzionali
rivoluzionariamente
istituiti
,
il
processo
,
che
era
delle
cose
stesse
,
progrediva
irrefrenabile
,
se
anche
non
apparisse
agli
occhi
o
si
credesse
di
averlo
interrotto
e
spento
.
In
Italia
,
posta
sotto
la
sua
diretta
vigilanza
,
l
'
Austria
aveva
col
suo
esercito
distrutto
la
libertà
costituzionale
che
Napoli
si
era
data
,
soccorso
a
reprimere
la
simile
rivoluzione
del
Piemonte
,
sventato
e
severamente
punito
le
cospirazioni
carbonare
nella
Lombardia
e
nel
Veneto
,
spinto
e
assicurato
il
papa
e
gli
altri
minori
principi
a
simili
effetti
,
e
stabilito
dappertutto
una
sorta
di
terrore
,
che
non
poteva
esser
pace
,
giacché
è
impossibile
fondare
sulla
paura
un
tranquillo
e
fidente
abito
di
vita
,
ma
non
ingenerava
neppure
,
se
non
a
tratti
,
disperazione
e
avvilimento
,
come
accade
,
del
resto
,
di
questi
sentimenti
,
che
nell
'
uomo
non
durano
,
se
pure
durano
nelle
bestie
sottomesse
al
bastone
e
allo
sguardo
del
domatore
.
Prosecuzioni
o
tentate
ricostituzioni
di
sètte
,
congiure
,
vampate
d
'
insurrezioni
,
per
isolate
e
deboli
che
fossero
,
e
presto
soffocate
,
davano
indizio
del
bollore
che
ferveva
nel
sottosuolo
.
Ma
più
attiva
e
fattiva
era
l
'
opera
degli
intelletti
,
perché
si
volgeva
al
generale
e
sostanziale
.
Da
ogni
terra
d
'
Italia
erano
partiti
per
gli
esili
,
e
si
raccoglievano
in
Inghilterra
,
in
Francia
,
nel
Belgio
e
dovunque
potessero
,
uomini
prodi
e
animosi
,
colti
e
capaci
,
ricchi
di
fede
,
e
formavano
fuori
d
'
Italia
un
'
Italia
e
mandavano
combattenti
per
la
libertà
in
Ispagna
,
in
Grecia
,
in
America
,
in
Polonia
,
dei
quali
,
accanto
al
Byron
,
è
rimasto
nelle
memorie
,
rappresentante
di
tutti
gli
altri
italiani
,
Santorre
di
Santarosa
,
caduto
combattendo
a
Sfacteria
.
E
quegli
esuli
,
che
erano
il
minor
numero
,
e
il
maggior
numero
rimasto
in
Italia
dei
loro
compagni
di
fede
,
vessati
dai
governi
e
dalle
loro
polizie
,
si
ripreparavano
agli
eventi
,
e
,
ripensando
alle
passate
fortune
e
nutrendosi
di
quelle
amare
esperienze
,
meditavano
migliori
concetti
e
si
disponevano
a
meglio
appropriati
modi
di
azione
.
Il
rivolgimento
costituzionale
napoletano
del
182021
,
e
quello
anche
del
Piemonte
,
sebbene
vi
si
agitasse
la
face
della
libertà
,
non
erano
stati
rivolgimenti
dal
profondo
,
cioè
per
rinnovamento
di
tutta
l
'
anima
:
voluto
,
specialmente
il
primo
,
da
uffiziali
delle
guerre
napoleoniche
,
mortificati
e
malcontenti
e
anche
inquieti
delle
loro
sorti
,
e
da
proprietari
similmente
malsicuri
circa
la
conservazione
dei
possessi
di
recente
acquisto
;
messo
in
opera
da
una
rete
settaria
che
mal
teneva
il
luogo
del
consenso
morale
e
dell
'
accordo
tra
gli
uomini
migliori
,
interpreti
dei
bisogni
del
loro
popolo
;
scompagnato
da
saggezza
politica
per
l
'
ideologico
prescindere
dalla
situazione
internazionale
e
dalle
forze
politiche
effettive
.
C
'
era
,
dunque
,
un
grande
lavoro
da
compiere
per
l
'
educazione
della
gioventù
italiana
,
un
lavoro
difficile
perché
doveva
farsi
tra
i
sospetti
e
gli
impedimenti
e
divieti
dall
'
alto
,
e
perciò
con
molte
cautele
;
e
pur
tuttavia
questo
lavoro
fu
intrapreso
.
Appariva
ora
,
netta
,
come
non
era
stata
innanzi
o
non
era
stata
generalmente
conosciuta
,
la
verità
che
condizione
di
libera
vita
e
di
civile
progresso
,
in
ogni
parte
d
'
Italia
,
era
di
scuoter
via
quel
dominio
austriaco
,
non
solo
straniero
,
ma
intrinsecamente
illiberale
;
e
bisognava
perciò
che
l
'
educazione
politica
fosse
insieme
educazione
nazionale
e
italiana
,
e
che
per
essa
si
acquistasse
coscienza
di
tutta
la
storia
italiana
e
della
sua
linea
di
svolgimento
.
E
si
aprirono
e
si
presero
a
percorrere
nuove
vie
,
prima
neppur
immaginate
;
e
allora
si
gettò
il
seme
del
cattolicismo
liberale
d
'
Italia
,
indirizzato
all
'
indipendenza
nazionale
e
alla
libertà
e
agitante
i
ricordi
dei
pontefici
del
medioevo
che
difesero
la
latinità
contro
i
longobardi
e
si
strinsero
in
lega
coi
comuni
contro
gl
'
imperatori
tedeschi
:
ricordi
e
ricollegamenti
di
grande
importanza
in
un
paese
cattolico
come
l
'
Italia
,
perché
vennero
acquistando
al
liberalismo
larghe
parti
della
società
che
prima
gli
erano
ostili
,
gli
tolsero
il
sospetto
di
antireligioso
e
anticristiano
,
ossia
di
volteriano
e
materialistico
,
gli
permisero
d
'
inserirsi
e
crescere
in
zone
dove
,
senza
quella
conciliazione
col
cattolicismo
,
non
sarebbe
agevolmente
penetrato
.
D
'
altra
parte
,
gli
stessi
regimi
assolutistici
non
si
adagiavano
né
nella
soggezione
all
'
Austria
,
rivali
come
le
erano
in
questioni
territoriali
e
gelosi
,
in
ogni
caso
,
della
propria
indipendenza
,
né
nella
reazione
,
a
cui
dapprima
si
erano
appigliati
,
perché
essi
dovevano
pur
governare
e
,
alla
lunga
,
ciò
non
era
possibile
senza
il
concorso
degli
uomini
capaci
,
che
non
si
trovavano
certamente
fra
i
retrivi
;
e
perciò
aspettavano
il
momento
di
allentare
i
freni
,
di
largire
amnistie
,
richiamare
gli
esuli
,
compiere
riforme
desiderate
e
opere
di
civiltà
e
dar
prove
di
buone
intenzioni
e
di
buon
volere
;
e
,
se
a
ciò
non
sapevano
o
non
poterono
risolversi
i
Carli
Felici
di
Sardegna
e
i
Franceschi
delle
due
Sicilie
,
si
sperava
che
sarebbe
avvenuto
coi
loro
eredi
e
successori
.
In
qualche
parte
d
'
Italia
,
nella
Toscana
,
si
respirava
,
perché
il
governo
dei
lorenesi
era
ragionevole
e
mite
;
e
qui
non
solo
presero
dimora
esuli
degli
altri
stati
italiani
e
vi
si
affiatarono
di
sentimenti
e
di
pensieri
,
ma
vi
fu
pubblicata
per
più
anni
una
rivista
,
l
'
"
Antologia
"
,
che
continuò
il
lombardo
"
Conciliatore
"
,
e
nella
quale
convenivano
come
a
una
conversazione
molti
nobili
intelletti
.
L
'
Austria
la
fece
sopprimere
,
ma
quando
già
aveva
esercitato
la
sua
efficacia
benefica
e
prodotto
i
suoi
frutti
.
La
Spagna
aveva
fondato
per
la
prima
volta
il
suo
ordine
costituzionale
nel
pieno
stesso
della
guerra
nazionale
per
i
suoi
re
e
contro
i
francesi
,
con
la
costituzione
giurata
a
Cadice
nel
marzo
1812
,
che
istituiva
un
'
unica
camera
,
in
parte
per
la
tradizione
persistente
delle
antiche
cortes
e
in
parte
per
l
'
esempio
francese
del
1791
,
e
che
poi
i
carbonari
di
Napoli
adottarono
senza
ben
conoscerne
l
'
origine
e
l
'
indole
.
Parallelamente
,
la
Sicilia
,
che
anche
era
in
guerra
contro
i
francesi
,
aveva
,
nello
stesso
anno
1812
,
stabilito
una
costituzione
,
in
parte
riattaccandosi
alla
tradizione
del
suo
antico
parlamento
e
in
parte
sull
'
esempio
inglese
,
e
con
l
'
aiuto
e
quasi
col
protettorato
dell
'
Inghilterra
:
la
prima
,
quella
spagnuola
,
annullata
formalmente
dal
re
borbonico
che
risaliva
al
trono
già
da
lui
disertato
e
dal
suo
popolo
difeso
,
e
la
seconda
annullata
di
fatto
dall
'
altro
re
borbonico
,
quando
poté
tornare
alla
sua
capitale
napoletana
.
Erano
,
l
'
una
e
l
'
altra
,
venute
al
mondo
troppo
all
'
improvviso
;
e
nella
Spagna
,
se
il
sentimento
nazionale
viveva
fortissimo
da
secoli
e
di
recente
aveva
dimostrato
in
modo
mirabile
questa
sua
vitalità
,
difettavano
pensiero
e
cultura
moderni
(
ché
la
vecchia
cultura
e
scienza
spagnuola
erano
finite
nel
settecento
con
la
cacciata
dei
gesuiti
)
,
e
mancava
la
forma
moderna
della
nazionalità
;
cosicché
può
dirsi
che
la
nazionalità
vi
era
istintiva
e
la
costituzione
liberale
astratta
,
e
il
grosso
del
paese
non
l
'
intendeva
e
non
sapeva
che
cosa
farne
.
Tuttavia
,
come
per
la
Sicilia
,
che
della
sua
costituzione
si
ricordò
sempre
e
si
sforzò
di
riaverla
,
così
per
la
Spagna
la
costituzione
del
'12
,
improvvisata
che
fosse
,
segnò
un
cominciamento
,
quello
del
suo
formarsi
a
popolo
nuovo
.
La
proclamazione
di
Cadice
era
stata
seguita
dall
'
abolizione
del
Sant
'
Ufficio
dell
'
Inquisizione
,
da
soppressioni
di
conventi
,
ripartizioni
di
demani
,
riduzione
dei
beni
della
Corona
,
sottomissione
di
tutti
gli
ordini
di
cittadini
all
'
imposta
,
e
altrettali
provvidenze
;
e
il
re
,
Ferdinando
VII
,
annullandola
,
non
poté
fare
che
l
'
accaduto
non
fosse
accaduto
per
lo
meno
negli
animi
,
non
estinse
i
bisogni
che
in
essa
si
erano
manifestati
,
né
seppe
dare
a
questi
,
per
altre
vie
,
un
contentamento
ancorché
temporaneo
e
provvisorio
.
Invano
egli
decretava
,
nel
'16
,
che
s
'
intendevano
cancellati
i
due
partiti
opposti
e
che
persino
dovessero
sparire
dall
'
uso
le
parole
"
liberal
"
e
"
servil
"
;
ché
non
sono
cose
queste
che
si
attuino
per
decreti
.
Il
suo
governo
,
dei
più
cattivi
e
goffi
tra
quelli
delle
restaurazioni
,
maneggiato
da
una
famosa
"
camarilla
"
di
preti
e
frati
e
buffoni
e
basso
servitorame
,
ripristinò
il
Sant
'
Ufficio
,
richiamò
i
gesuiti
,
ristabilì
conventi
,
esentò
di
nuovo
il
clero
dalle
imposte
,
incarcerò
personaggi
che
avevano
servito
sotto
il
re
francese
,
e
anche
taluni
che
avevano
partecipato
alle
cortes
di
Cadice
,
offese
la
fede
pubblica
spogliando
coloro
che
avevano
comprato
beni
di
provenienza
ecclesiastica
.
Che
era
quanto
occorreva
per
apparecchiare
una
rivoluzione
,
e
,
infatti
,
nella
cattolica
Spagna
,
come
nella
Francia
sotto
la
pressione
del
parti
prêtre
,
ridivennero
attuali
e
furono
avidamente
letti
i
libri
del
Voltaire
e
degli
enciclopedisti
e
di
altri
pubblicisti
e
polemisti
francesi
.
E
impazienti
e
frementi
guardavano
gli
uomini
dell
'
azione
,
i
militari
che
,
combattendo
per
l
'
onore
e
l
'
indipendenza
della
vecchia
Spagna
,
si
erano
riempiti
di
alti
spiriti
e
di
fulgide
speranze
,
e
ora
vedevano
a
quell
'
epopea
succedere
così
brutta
prosa
;
ed
essi
,
che
vivevano
in
inconsuete
angustie
economiche
,
furono
in
Ispagna
come
altrove
,
a
quel
tempo
,
il
materiale
infiammabile
,
l
'
elemento
disposto
a
dar
mano
alle
rivolte
.
La
rivolta
,
in
Spagna
,
scoppiò
nel
1820
,
per
un
moto
di
militari
che
proclamò
la
costituzione
del
'12;
e
questa
venne
ristabilita
e
fu
giurata
qualche
mese
dopo
dal
re
,
e
le
cortes
furono
riunite
,
e
per
oltre
tre
anni
e
mezzo
la
Spagna
non
trovò
requie
,
tra
l
'
ostilità
del
clero
e
degli
assolutisti
e
del
loro
re
e
delle
potenze
europee
e
del
papa
,
e
l
'
indisciplina
dei
militari
,
gli
eccessi
demagogici
,
l
'
immaturità
degli
uomini
del
regime
costituzionale
,
finché
a
quell
'
agitarsi
incomposto
pose
termine
l
'
intervento
francese
.
Ma
l
'
orrenda
reazione
che
seguì
,
andando
contro
natura
cioè
contro
storia
,
non
solo
fece
amare
quel
che
si
era
per
breve
tempo
posseduto
,
ma
finì
col
mettere
in
impaccio
,
difficoltà
e
distrette
lo
stesso
re
che
l
'
aveva
operata
,
il
quale
si
vide
in
balìa
di
una
fazione
,
soverchiato
e
comandato
dagli
ultrarealisti
,
dagli
"
apostolici
"
,
dai
"
carlisti
"
(
come
si
chiamavano
,
dal
nome
del
fratello
di
lui
,
segnacolo
di
oscurantismo
)
,
e
fieramente
contrastato
anche
nella
legge
di
successione
che
egli
aveva
pubblicata
a
favore
della
figlia
natagli
dall
'
ultimo
suo
matrimonio
.
E
,
sentendo
la
mancanza
di
quelle
forze
di
opposizione
onde
si
ristabilisce
l
'
equilibrio
e
si
governa
,
dové
pensare
a
premunirsi
contro
i
sostenitori
dell
'
assolutismo
e
studiare
qualche
provvedimento
di
giustizia
e
,
in
ultimo
,
esso
proprio
,
a
non
considerare
più
del
tutto
assurde
le
idee
costituzionali
,
a
intravedere
che
quelle
avevano
del
buono
:
sentimento
del
proprio
interesse
che
si
fece
attuale
nella
giovane
regina
e
presto
reggente
Maria
Cristina
.
Per
vicende
analoghe
passò
il
confinante
Portogallo
,
dai
pronunciamenti
fatti
da
ufficiali
e
liberali
per
ottenere
le
cortes
al
rovesciamento
del
regime
costituzionale
per
l
'
azione
del
fratello
del
re
,
don
Miguel
,
acclamato
dalle
plebi
,
e
alla
riscossa
liberale
per
l
'
azione
opposta
di
don
Pedro
,
e
tutto
ciò
intrecciato
con
una
questione
di
successione
tra
la
linea
femminile
e
quella
maschile
.
Nel
corso
di
questi
avvenimenti
,
il
Brasile
si
rese
indipendente
,
similmente
a
quel
ch
'
era
accaduto
delle
colonie
spagnuole
:
indipendenze
che
l
'
assolutismo
per
difetto
di
forze
,
e
il
liberalismo
altresì
per
ragioni
di
logica
coerenza
,
non
poterono
validamente
contrastare
e
alle
quali
dovettero
acconciarsi
.
Discontinua
e
fiacca
fu
,
senza
dubbio
,
la
formazione
liberale
della
Germania
,
per
non
parlare
dell
'
Austria
,
tutta
corte
,
esercito
,
burocrazia
e
amor
di
vita
quieta
.
La
ragione
è
da
riportarne
a
quel
che
già
si
è
accennato
della
Riforma
e
del
luterismo
,
che
col
libero
esame
e
la
restituita
intimità
della
coscienza
avevano
precorso
la
libera
ricerca
,
la
critica
e
la
filosofia
,
ma
nel
tempo
stesso
avevano
stabilito
il
culto
del
principe
e
dello
Stato
,
lasciando
le
due
diverse
forme
di
attività
,
quella
speculativa
e
quella
politica
,
in
una
sorta
di
dualismo
,
rispettose
l
'
una
dell
'
altra
e
senza
stretta
relazione
e
vivace
ricambio
tra
l
'
una
e
l
'
altra
.
Il
liberalismo
,
la
sua
irrequietezza
e
le
sue
rivoluzioni
-
diceva
lo
Hegel
,
e
si
può
consentire
nella
sua
osservazione
senza
consentire
nel
giudizio
reprobativo
e
dispregiativo
-
sono
un
malanno
dei
popoli
che
non
hanno
avuto
,
come
la
Germania
,
la
rivoluzione
luterana
;
ed
egli
credeva
che
,
dopo
l
'
avvenuta
restaurazione
del
ben
ordinato
stato
prussiano
,
non
ci
fosse
altro
da
fare
in
politica
,
e
convenisse
ritornare
all
'
interiorità
,
al
regno
di
Dio
,
al
filosofare
.
Quella
che
si
chiamava
in
Germania
libertà
interiore
era
amplissima
e
,
non
urtando
in
ostacoli
politici
,
non
era
posta
al
punto
di
convertirsi
,
a
propria
tutela
,
in
azione
politica
.
L
'
azione
politica
si
accettava
bella
e
fatta
dal
principe
e
dai
suoi
impiegati
,
prestandole
soltanto
ubbidienza
e
cooperazione
da
buoni
sudditi
;
e
il
pensiero
procedeva
ardito
per
la
sua
strada
,
senza
avvertire
come
questo
suo
non
urtare
in
ostacoli
politici
fosse
anche
un
non
volervi
o
non
sapervi
urtare
,
per
l
'
accettato
limite
ed
ossequio
:
la
filosofia
tedesca
non
conobbe
martirii
,
come
,
per
esempio
,
quella
italiana
,
che
ha
da
ciò
il
suo
stemma
gentilizio
.
E
non
si
avvertiva
neppure
che
dall
'
accettata
separazione
e
astensione
veniva
alla
scienza
tedesca
quanto
di
accademico
e
scolastico
,
di
pedantesco
e
di
pesante
,
di
poco
concreto
e
poco
pratico
si
tacciava
in
essa
dagli
altri
popoli
,
nel
suo
contenuto
e
nella
sua
forma
,
e
poneva
alla
sua
diffusione
europea
impedimenti
,
che
furono
poi
vinti
solo
in
parte
per
essersi
compresa
la
profondità
e
l
'
importanza
di
certi
suoi
concetti
,
e
per
la
buona
volontà
e
l
'
opera
di
coloro
che
si
fecero
a
tradurli
,
a
chiarirli
,
a
svolgerli
e
particolareggiarli
.
Qualche
forestiero
udì
con
meraviglia
dai
dotti
tedeschi
argomentazioni
contro
la
libertà
di
pensiero
,
ragionate
non
su
motivi
politici
ma
sui
rischi
che
essa
,
col
giornalismo
che
portava
con
sé
,
avrebbe
fatto
correre
alla
severa
scienza
,
di
cui
avrebbe
compromesso
la
pudicizia
.
Il
pedante
Wagner
viveva
veramente
in
quei
dotti
,
nel
cuore
di
quei
dotti
,
e
colà
il
poeta
l
'
aveva
ritrovato
,
ascoltando
i
loro
detti
,
osservando
i
loro
costumi
,
e
l
'
aveva
goduto
e
fatto
godere
col
riso
e
col
sorriso
.
Né
,
da
sua
parte
,
lo
stato
si
rendeva
conto
di
quel
che
sudditi
così
sottomessi
e
devoti
e
così
astinenti
dalle
baruffe
politiche
gli
facessero
difettare
di
agile
forza
;
ed
esso
attendeva
alla
propria
difesa
e
alla
buona
amministrazione
,
alla
burocrazia
e
all
'
esercito
,
per
modo
che
,
quando
uno
storico
tedesco
,
che
è
stato
uno
degli
ultimi
e
più
fervorosi
rappresentanti
di
quella
concezione
statale
,
vuol
dire
ciò
che
l
'
umanità
e
la
civiltà
debbono
alla
Prussia
,
esalta
la
legge
del
3
settembre
1814
sul
servizio
militare
obbligatorio
,
come
"
uno
di
quegli
atti
legislativi
che
segnano
un
'
epoca
e
fanno
intendere
in
che
cosa
veramente
consista
la
storia
"
(
quasi
poi
che
questa
stessa
legge
fosse
potuta
nascere
senza
il
precedente
della
rivoluzione
francese
e
della
sua
coscrizione
,
e
,
dunque
,
del
pensiero
democratico
)
.
Ma
,
se
fra
la
libertà
interiore
e
l
'
esteriore
,
fra
la
teoria
e
la
pratica
non
c
'
erano
comunicazione
e
passaggio
adeguati
,
anche
una
particolare
manifestazione
di
libertà
,
che
allora
si
fece
strada
,
procedé
in
certo
qual
modo
disgiunta
e
per
sé
stante
:
l
'
impeto
nazionale
,
il
sentimento
dell
'
individualità
germanica
e
la
volontà
di
darle
o
accrescerle
potenza
nel
mondo
.
Questo
impeto
turbò
a
volte
la
serenità
della
scienza
tedesca
e
della
letteratura
,
contaminando
l
'
una
di
passione
estranea
e
l
'
altra
di
tendenza
;
arrecò
altre
volte
imbarazzi
e
timori
ai
singoli
stati
e
governi
;
ma
non
si
fuse
,
o
assai
di
rado
e
instabilmente
,
con
l
'
ideale
della
libertà
politica
,
come
sarebbe
stato
nella
natura
delle
cose
e
come
accadeva
presso
altri
popoli
,
non
saliti
,
al
pari
del
germanico
,
alle
più
alte
vette
della
speculazione
,
e
che
non
vantavano
quant
'
esso
saldi
istituti
militari
,
ma
che
,
in
luogo
di
ciò
,
possedevano
più
semplice
e
più
limpido
e
più
coerente
concetto
della
realtà
e
della
vita
.
Perciò
fu
detto
che
,
mentre
il
patriottismo
allargava
il
petto
a
tutti
gli
altri
popoli
,
ai
tedeschi
lo
restringeva
e
lo
immeschiniva
,
e
li
chiudeva
alla
comprensione
e
alla
simpatia
.
In
verità
,
persino
nel
loro
interessamento
per
gli
altri
popoli
,
essi
rispecchiavano
le
loro
proprie
tendenze
o
immaginazioni
:
cosicché
il
filellenismo
tedesco
,
diversamente
da
quello
inglese
,
francese
o
italiano
,
non
si
volse
tanto
ai
greci
della
realtà
presente
quanto
all
'
Ellade
e
ai
Ioni
e
ai
Dori
costruiti
dalla
filologia
classica
,
ed
essi
non
videro
in
Italia
gli
uomini
del
Risorgimento
ma
si
trastullarono
a
ritrovare
fra
i
ruderi
dei
monumenti
e
nei
costumi
delle
classi
popolari
,
i
vestigi
degli
antichi
romani
e
pagani
,
e
a
guardarli
con
soddisfazione
da
archeologi
,
e
anche
ad
ammirarli
in
quanto
persistenze
della
stirpe
,
quale
che
fosse
.
La
restaurazione
,
e
il
principe
di
Metternich
,
che
la
tutelava
e
dirigeva
in
Austria
e
in
tutta
la
Germania
e
nella
stessa
Prussia
,
si
scontrarono
colà
,
non
propriamente
e
in
prima
linea
coi
liberali
,
ma
con
cotesti
accesi
patrioti
e
nazionalisti
,
che
avevano
coniato
la
parola
"
Deutschheit
"
,
che
si
compiacevano
nella
ispidezza
e
nella
rozzezza
,
e
di
cui
i
forestieri
,
osservandoli
,
notavano
stupiti
il
furore
e
la
mania
onde
sembravano
presi
e
che
fu
battezzata
"
germanomania
"
.
Un
giovane
liberale
italiano
,
poeta
e
goethiano
,
Alessandro
Poerio
,
andato
in
Germania
nel
'25
con
mente
avida
e
aperto
cuore
generoso
,
pieno
di
affetto
per
il
pensiero
e
la
poesia
tedesca
,
si
ritrasse
,
al
contatto
dei
fanatici
studenti
di
colà
,
offeso
,
tra
sdegno
e
disgusto
.
I
governi
della
restaurazione
repressero
quel
movimento
,
punirono
le
sue
manifestazioni
,
sospesero
o
vietarono
i
suoi
giornali
,
perseguitarono
e
incarcerarono
i
suoi
capi
,
non
risparmiarono
taluni
di
quegli
stessi
che
erano
stati
gli
oratori
e
gli
eroi
della
guerra
di
liberazione
;
sia
perché
,
pure
in
quella
forma
incondita
e
aberrante
,
sentivano
l
'
aura
,
a
loro
avversa
,
dei
tempi
nuovi
,
sia
perché
l
'
effettivo
problema
,
che
stava
nel
fondo
di
quel
bollore
,
il
problema
dell
'
unità
germanica
,
minacciava
tutto
l
'
assetto
faticosamente
elaborato
nel
congresso
di
Vienna
e
non
era
risolubile
se
non
con
una
guerra
tra
gli
stati
germanici
,
che
nessuno
di
essi
avrebbe
allora
arrischiata
.
In
quel
problema
,
e
nella
stessa
guerra
inevitabile
che
portava
con
sé
,
gli
agitatori
,
che
non
lo
congiungevano
al
problema
della
libertà
politica
,
non
erano
buoni
a
segnare
un
indirizzo
sicuro
;
e
si
spaziavano
e
si
avvolgevano
in
idee
vaghe
e
confuse
,
e
molti
architettavano
un
quissimile
di
Sacro
Romano
Impero
,
e
,
poiché
al
centro
o
al
coronamento
di
questo
edifizio
mal
si
adattava
la
semislava
e
recente
Prussia
,
guardavano
alla
vecchia
Austria
,
che
era
stata
per
secoli
sede
di
quell
'
impero
,
e
altri
miravano
agli
stati
della
Germania
meridionale
,
che
furono
stimati
i
più
schiettamente
tedeschi
,
"
alemanni
"
,
a
differenza
dai
nordici
e
"
prussiani
"
.
Quanto
di
più
concreto
si
conseguì
allora
in
questa
parte
,
non
fu
opera
loro
,
ma
precipuamente
della
Prussia
:
l
'
unione
doganale
germanica
,
certamente
una
premessa
e
una
promessa
di
unità
statale
,
e
un
notevole
passo
su
questa
via
.
Con
tutto
ciò
,
anche
quel
pigro
organismo
politico
cominciava
ad
esser
percorso
da
guizzi
di
libertà
;
e
,
poca
cosa
che
fossero
i
parlamenti
,
riformati
o
istituiti
dopo
il
'15
,
docili
,
ripieni
di
burocrazia
,
disciolti
ai
primi
segni
di
resistenza
,
quelli
della
Baviera
e
del
Württemberg
e
del
Baden
(
il
re
di
Prussia
non
diè
la
sperata
e
promessa
costituzione
)
,
e
gli
altri
minuscoli
e
talora
ridevoli
,
e
tutti
osteggiati
di
continuo
dalla
Dieta
federale
e
dall
'
Austria
,
che
la
presiedeva
e
li
avrebbe
,
se
le
fosse
venuto
fatto
,
rasi
dal
suolo
tedesco
;
inesperto
che
fosse
il
giornalismo
politico
,
esercitato
da
professori
e
scienziati
,
e
sempre
sospettato
e
tenuto
d
'
occhio
e
talora
messo
in
penitenza
o
addirittura
soppresso
,
come
accadde
,
tra
l
'
altro
,
per
effetto
delle
deliberazioni
di
Karlsbad
del
'19;
tuttavia
,
pur
così
com
'
erano
,
stavano
a
significare
l
'
impossibilità
di
escludere
del
tutto
simili
ordinamenti
e
d
'
impedire
i
bisogni
che
vi
si
manifestavano
e
che
li
avrebbero
via
via
rinvigoriti
e
ampliati
.
Nelle
unioni
dei
giovani
nazionalisti
,
all
'
irruente
teutonismo
si
frammischiava
l
'
odio
alla
tirannia
e
la
tempestante
passione
per
ogni
sorta
di
libertà
;
che
era
,
a
dir
vero
,
uno
stato
d
'
animo
un
po
'
antiquato
,
da
Sturm
und
Drang
,
o
(
come
diremmo
noi
italiani
)
"
alfieriano
"
,
libertario
piuttosto
che
liberale
,
e
nondimeno
era
vita
di
affetti
da
cui
poteva
nascere
vita
politica
.
D
'
altra
parte
,
nelle
sfere
dottrinali
e
pubblicistiche
si
cominciava
a
illustrare
e
inculcare
un
più
pratico
e
politico
concetto
di
libertà
;
e
se
taluni
vagheggiavano
istituzioni
all
'
inglese
tra
medioevali
e
moderne
,
con
autonomie
locali
e
privilegi
feudali
e
rappresentanze
di
stati
o
classi
,
-
cioè
avrebbero
voluto
far
ripercorrere
alla
Germania
nel
secolo
decimonono
lo
sviluppo
delle
istituzioni
inglesi
,
proprio
quando
in
Inghilterra
quello
sviluppo
giungeva
a
una
crisi
di
razionalizzamento
,
-
altri
,
invece
,
preferivano
esempi
francesi
,
sebbene
anche
qui
non
senza
qualcosa
di
ritardatario
,
ricordando
la
costituzione
del
1791
e
non
vedendo
o
non
accompagnando
con
tutta
l
'
anima
la
feconda
lotta
costituzionale
della
Francia
ai
loro
giorni
.
Le
popolazioni
renane
e
quelle
della
Germania
meridionale
,
che
avevano
avuto
le
riforme
e
conosciuto
l
'
amministrazione
francese
,
non
celavano
il
loro
amore
per
la
Francia
e
per
il
suo
modo
di
vita
,
e
ardirono
talora
esortare
alla
"
conquista
dei
diritti
neolatini
"
,
con
iscandalo
e
orrore
dei
teutonici
,
e
si
professavano
altrettanto
"
liberali
"
quanto
i
prussiani
erano
"
feudali
"
,
e
(
tale
era
la
conseguenza
dell
'
avere
scisso
il
moto
nazionale
da
quello
liberale
)
diffidavano
dell
'
unità
germanica
per
avversione
all
'
Austria
o
alla
Prussia
,
entrambe
diversamente
ma
parimente
illiberali
.
La
Polonia
,
intanto
,
faceva
sopra
sé
stessa
la
prova
della
inconciliabilità
tra
regime
costituzionale
e
dipendenza
nazionale
,
con
la
sua
dieta
che
l
'
imperatore
di
Russia
aveva
concessa
ma
di
cui
sospendeva
per
più
anni
le
sessioni
e
vietava
la
pubblicità
dei
dibattiti
,
e
con
le
altre
sue
libertà
,
che
anche
erano
,
secondo
le
occasioni
,
ora
godute
e
ora
sospese
,
ristrette
o
abolite
.
Ma
,
poiché
non
si
rassegnava
né
accomodava
a
questa
sorte
,
e
tendeva
sempre
all
'
indipendenza
e
a
un
'
assicurata
sua
vita
di
libertà
,
la
Polonia
,
che
aveva
ricevuto
forte
l
'
influsso
prima
della
cultura
italiana
e
poi
di
quella
francese
,
apparteneva
all
'
Europa
,
nonostante
la
sua
singolare
e
arretrata
composizione
sociale
,
e
i
popoli
dell
'
Europa
si
accoravano
per
lei
,
partecipando
alle
sue
sventure
e
alle
sue
speranze
e
assimilandole
,
certo
non
senza
qualche
illusione
,
alle
loro
medesime
.
Invece
,
non
si
poteva
ancora
dire
che
all
'
Europa
appartenesse
la
Russia
,
nonostante
tutto
quanto
lo
czarismo
aveva
imitato
dall
'
assolutismo
europeo
negli
istituti
amministrativi
e
militari
,
e
nonostante
il
vario
dilettantismo
europeo
della
sua
aristocrazia
e
certe
imitazioni
delle
sètte
europee
tra
gli
uffiziali
,
e
il
generoso
ma
folle
tentativo
del
'25
,
detto
dei
"
decembristi
"
,
in
cui
i
reggimenti
della
guardia
,
mossi
da
ufficiali
congiurati
aristocratici
e
idealisti
,
acclamarono
la
"
costituzione
"
credendola
,
com
'
è
risaputo
,
la
moglie
del
granduca
Costantino
.
Anche
il
"
panslavismo
"
dei
reazionari
,
del
quale
si
posero
allora
talune
premesse
ideali
e
sentimentali
,
nacque
dal
romanticismo
europeo
,
e
in
particolare
dalle
"
filosofie
della
storia
"
germaniche
,
di
cui
fu
imitazione
e
quasi
parodia
.
Un
sostenitore
dell
'
assolutismo
,
che
avesse
passato
in
rassegna
i
popoli
dell
'
Europa
negli
anni
immediatamente
precedenti
il
1830
,
e
in
quelli
che
parevano
con
maggiore
letizia
sorridere
ai
suoi
ideali
,
quando
le
rivoluzioni
costituzionali
erano
state
domate
,
e
l
'
Austria
,
e
per
essa
il
suo
principe
di
Metternich
,
dominava
in
Germania
e
in
Italia
,
e
regnavano
in
Ispagna
Ferdinando
VII
,
in
Portogallo
don
Miguel
,
in
Sardegna
Carlo
Felice
,
nelle
due
Sicilie
Francesco
I
,
in
Russia
Nicola
I
e
in
Francia
governava
il
principe
di
Polignac
,
-
difficilmente
avrebbe
potuto
trarre
da
ciò
motivo
di
soddisfazione
e
di
gioia
e
argomento
di
tranquillità
.
L
'
intima
voce
gli
mormorava
che
non
si
era
fatto
tutto
,
e
perciò
non
si
era
fatto
niente
:
la
restaurazione
aveva
mantenuto
le
sue
posizioni
,
ma
lo
spirito
europeo
non
era
mutato
.
Il
Metternich
confessava
,
circa
quel
tempo
,
che
la
pubblica
opinione
stava
contro
di
lui
e
contro
il
partito
che
egli
rappresentava
;
e
che
le
loro
vittorie
erano
riguardate
come
delitti
,
le
loro
concezioni
come
errori
e
i
loro
disegni
come
follie
.
Lo
Chateaubriand
,
visitando
l
'
Italia
nel
'29
,
l
'
Italia
cinta
e
recinta
da
ogni
sorta
di
grosse
e
di
sottili
catene
,
la
giudicava
"
matura
per
una
rivoluzione
"
.
E
che
cos
'
era
poi
quello
strano
riscaldamento
per
popoli
stranieri
e
lontani
,
e
l
'
idealizzazione
,
a
cui
tutti
di
buona
lena
portavano
il
loro
concorso
,
dei
greci
briganti
e
pirati
,
barbari
e
crudeli
(
come
talora
non
si
poteva
non
avvertire
)
da
quanto
i
turchi
?
E
che
cos
'
era
l
'
altra
mirabile
trasformazione
idealizzatrice
,
l
'
ammirazione
,
il
fanatismo
,
il
rimpianto
,
l
'
intenerimento
,
che
si
osservava
in
tutti
i
paesi
,
per
Napoleone
,
per
cotesto
despota
conculcatore
di
libertà
,
diventato
ora
,
non
soltanto
nei
giovani
ma
in
coloro
che
l
'
avevano
visto
all
'
opera
,
quasi
un
eroe
di
libertà
o
tale
che
avrebbe
donato
ai
popoli
,
come
tante
altre
utili
e
grandi
cose
,
anche
la
libertà
?
e
a
fronte
di
ciò
l
'
avversione
per
le
paterne
figure
dei
legittimi
sovrani
,
e
la
freddezza
verso
le
altre
dei
valenti
capitani
che
avevano
vinto
l
'
avventuriere
còrso
,
i
Wellington
e
i
Blücher
?
Perché
il
vinto
era
posto
sugli
altari
e
i
vincitori
lasciati
in
disparte
,
se
non
per
il
ricordo
che
quell
'
uomo
aveva
,
con
le
sue
armi
,
ringiovanito
l
'
Europa
,
versato
eroismo
nei
cuori
,
e
scosso
e
gettato
a
terra
costumi
e
istituzioni
che
non
si
sarebbe
dovuto
neppur
pensare
a
più
ripristinare
e
che
,
dopo
lui
,
conveniva
calpestare
per
progredire
verso
nuove
forme
,
delle
quali
in
lui
,
e
non
nelle
monarchie
restaurate
,
si
vedeva
l
'
antecedente
,
e
quell
'
antecedente
si
cangiava
,
per
virtù
d
'
immaginazione
,
in
una
promessa
o
addirittura
in
un
inizio
?
La
vita
intellettuale
,
d
'
altra
parte
,
ferveva
tutta
negli
uomini
e
nei
circoli
liberali
,
perché
,
come
si
è
detto
,
la
maggiore
e
più
diretta
e
sistematica
opposizione
,
quella
cattolica
,
oltre
la
sua
filosofia
e
teologia
e
apologetica
da
seminario
,
non
dava
fuori
se
non
invettive
,
deprecazioni
e
confutazioni
degli
"
errori
del
secolo
"
.
Qualche
pensatore
,
non
privo
di
temperamento
,
che
le
provenne
dal
mondo
laico
,
le
servì
,
sulle
prime
,
per
certi
fini
occasionali
,
ma
non
entrò
a
far
parte
della
sua
tradizione
,
e
non
modificò
né
accrebbe
il
corpo
delle
sue
dottrine
.
Tali
,
per
esempio
,
Giuseppe
de
Maistre
e
lo
Haller
,
che
,
del
resto
,
non
sono
notevoli
,
il
primo
per
la
dottrina
del
Papa
sovrano
assolutissimo
sopra
tutti
i
sovrani
assoluti
della
terra
,
e
il
secondo
,
per
la
sua
anacronistica
restituzione
del
concetto
patrimoniale
dello
stato
,
sibbene
l
'
uno
e
l
'
altro
per
la
critica
che
fecero
di
taluni
aspetti
del
giusnaturalismo
e
del
contrattualismo
settecentesco
,
per
aver
ridato
autorità
al
fatto
e
alla
storia
,
e
alla
forza
che
genera
gli
stati
,
e
alla
provvidenza
che
educa
i
popoli
suscitando
a
tal
fine
le
rivoluzioni
e
tutti
gli
altri
orrori
:
sui
quali
punti
dottrinali
essi
concordavano
con
le
analoghe
dimostrazioni
e
teorie
dei
liberali
,
e
talora
le
anticipavano
,
onde
presso
questi
,
forse
più
che
tra
i
clericali
,
ebbero
lettori
e
studiosi
,
che
riportarono
a
miglior
significato
e
intesero
con
maggiore
obbiettività
e
compiutezza
le
loro
dottrine
tendenziose
e
unilaterali
.
In
quel
tempo
,
per
opera
della
Staël
,
di
alcuni
emigrati
francesi
e
di
altri
intermediari
,
acquistarono
reputazione
in
ogni
parte
d
'
Europa
la
filosofia
e
la
storiografia
e
l
'
estetica
della
Germania
,
e
la
poesia
e
letteratura
dello
stesso
popolo
,
carica
anch
'
essa
di
problemi
e
d
'
idee
filosofiche
:
Kant
e
Fichte
e
Schelling
e
Hegel
,
e
Giovanni
Müller
e
Niebuhr
e
Savigny
furono
tradotti
o
variamente
esposti
,
compendiati
e
commentati
;
e
si
lessero
e
diventarono
popolari
le
tragedie
dello
Schiller
e
si
cominciò
ad
assaggiare
il
difficile
Faust
,
e
insieme
si
formò
,
per
la
prima
volta
in
paesi
neolatini
,
il
culto
dello
Shakespeare
,
e
si
trapiantò
in
Francia
e
altrove
quella
conoscenza
dei
poeti
di
tutti
i
popoli
e
di
tutti
i
tempi
,
invocata
col
nome
di
Weltliteratur
;
e
fu
quella
veramente
la
grande
età
europea
del
germanesimo
,
assai
meglio
e
assai
più
che
non
fosse
stata
l
'
altra
delle
invasioni
barbariche
,
quando
,
checché
se
ne
favoleggiasse
dipoi
,
i
germani
non
potevano
apportar
molto
di
pregio
e
si
dovettero
lasciar
istruire
e
dirozzare
alla
scuola
di
Bisanzio
e
di
Roma
.
Quel
pensiero
germanico
,
che
raccoglieva
l
'
eredità
della
Riforma
e
dell
'
umanesimo
e
risaliva
da
Roma
all
'
Ellade
e
ora
dall
'
Ellade
agli
Indoeuropei
e
all
'
antichissimo
Oriente
,
per
ridiscendere
,
con
ampliato
sguardo
,
alla
conoscenza
del
mondo
moderno
,
dava
,
come
si
è
notato
,
la
solida
base
speculativa
e
storica
all
'
edifizio
della
libertà
,
quantunque
parecchi
dei
suoi
nazionali
autori
e
cultori
su
quella
base
ponessero
vecchi
e
mal
restaurati
idoli
politici
o
statali
,
e
,
soprattutto
,
quello
del
conservatorismo
,
e
i
più
non
vi
ponessero
nulla
,
considerandola
compiuta
in
sé
stessa
,
termine
di
arrivo
,
inerte
dottrina
e
contemplazione
.
Ma
che
nel
suo
intrinseco
quel
pensiero
fosse
progressivo
,
e
altresì
rivoluzionario
,
veniva
inconsapevolmente
confessato
dal
parallelismo
in
cui
il
Fichte
,
lo
Hegel
e
altri
con
loro
collocarono
le
due
rivoluzioni
,
quella
politica
dei
francesi
e
,
contemporanea
,
quella
mentale
dei
tedeschi
:
parallelismo
che
,
non
potendo
restar
tale
,
logicamente
menava
alla
conseguenza
,
non
veduta
o
scansata
o
taciuta
,
che
,
come
dal
razionalismo
astratto
era
nata
la
rivoluzione
giacobina
,
così
dal
nuovo
e
concreto
razionalismo
o
idealismo
un
'
altra
,
di
altro
spirito
e
di
altro
ritmo
,
doveva
nascere
,
e
forse
era
già
in
atto
.
Nella
Francia
,
infatti
,
che
allora
accolse
largamente
il
pensiero
germanico
,
e
nell
'
Italia
,
che
,
per
mezzo
di
essa
e
poi
direttamente
,
se
ne
giovò
e
se
ne
accrebbe
,
la
conseguenza
fu
ricavata
;
e
quei
filosofi
e
storici
,
che
erano
in
Germania
conservatori
e
anche
reazionari
,
presero
negli
altri
paesi
,
se
non
proprio
il
berretto
frigio
,
certo
le
insegne
della
libertà
,
innalzati
,
per
quel
che
avevano
pensato
,
a
maestri
di
quello
stesso
che
essi
non
avevano
voluto
e
avevano
respinto
praticamente
.
Questa
fusione
del
pensiero
speculativo
e
della
pratica
politica
conferisce
un
'
efficacia
storica
a
uomini
come
il
Cousin
,
quantunque
sia
da
ammettere
che
la
fusione
non
avvenisse
in
lui
per
approfondimento
critico
e
per
via
speculativa
,
ché
egli
era
debole
filosofo
,
ma
per
le
condizioni
stesse
del
diverso
ambiente
,
e
,
persino
,
che
avesse
del
fraintendimento
.
Parole
come
queste
che
il
Cousin
pronunziava
nelle
sue
lezioni
,
rapendo
nell
'
entusiasmo
il
suo
uditorio
di
giovani
francesi
,
e
che
sono
a
un
dipresso
le
medesime
dello
Hegel
:
"
La
storia
,
nel
suo
principio
come
nel
suo
fine
,
è
lo
spettacolo
della
libertà
,
la
protesta
dell
'
uman
genere
contro
chi
lo
pone
in
ceppi
,
l
'
affrancamento
dello
spirito
,
il
regno
dell
'
anima
,
e
il
giorno
in
cui
la
libertà
venisse
meno
nel
mondo
,
sarebbe
anche
quello
in
cui
la
storia
si
arresterebbe
"
,
-
altrimenti
sonavano
e
operavamo
in
Francia
che
in
Germania
;
onde
lo
Heine
celiava
della
"
provvidenziale
ignoranza
"
del
Cousin
,
salutare
ai
francesi
,
i
quali
(
egli
spiegava
)
,
se
avessero
veramente
conosciuto
e
compreso
la
filosofia
germanica
,
non
avrebbero
fatto
la
loro
rivoluzione
di
luglio
:
celia
,
del
resto
,
perché
non
andava
al
fondo
di
quella
logica
oggettiva
che
,
di
là
dalle
immaginazioni
degli
individui
,
conduce
dove
deve
condurre
.
Così
anche
s
'
intende
come
dalla
Germania
venissero
tutt
'
insieme
correnti
e
aspetti
di
pensiero
che
l
'
assolutismo
e
il
cattolicismo
salutavano
come
forze
alleate
,
e
altri
pensieri
o
gli
stessi
che
poi
quelli
deprecavano
come
perniciosa
opera
corruttrice
esercitata
dalla
mente
germanica
nei
paesi
cattolici
.
Al
pensiero
germanico
,
e
alla
sua
efficacia
immediata
o
variamente
mediata
,
si
doveva
principalmente
il
nuovo
avviamento
degli
studi
storici
,
e
al
lievito
della
libertà
il
loro
accrescersi
dappertutto
,
dopo
che
erano
rimasti
affatto
sterili
nell
'
età
del
dispotismo
napoleonico
,
perché
solo
chi
spera
e
opera
per
l
'
avvenire
si
guarda
indietro
,
cauto
in
quel
che
disegna
e
vuole
,
consapevole
della
propria
responsabilità
,
e
solo
la
patria
per
la
quale
si
lavora
o
a
cui
si
partecipa
con
l
'
ansia
del
desiderio
,
è
quella
che
si
ama
,
e
,
poiché
la
sua
persona
è
la
sua
vita
storica
,
se
ne
ricerca
la
storia
.
In
Francia
,
in
quel
quindicennio
,
Agostino
Thierry
pubblicava
le
sue
lettere
sulla
storia
della
Francia
,
e
la
sua
storia
della
conquista
normanna
dell
'
Inghilterra
,
e
il
fratello
Amedeo
la
storia
dei
Galli
prima
del
dominio
romano
,
e
il
Thiers
e
il
Mignet
le
loro
della
Rivoluzione
francese
,
e
il
Guizot
quelle
delle
origini
del
governo
rappresentativo
e
della
civiltà
in
Francia
e
in
Europa
,
ricollegando
espressamente
il
passato
al
presente
,
e
l
'
altra
storia
della
Rivoluzione
inglese
,
cioè
della
prima
grande
rivoluzione
liberale
,
e
il
Quinet
traduceva
l
'
opera
dello
Herder
sull
'
umanità
,
e
il
Michelet
la
Scienza
nuova
del
Vico
e
componeva
i
saggi
sulla
filosofia
della
storia
e
sull
'
età
moderna
,
e
il
Cousin
e
il
Villemain
e
il
Sainte
Beuve
i
loro
primi
lavori
di
storia
filosofica
e
letteraria
.
Parimente
in
Italia
,
dove
già
erano
state
assai
lette
le
Repubbliche
italiane
del
Sismondi
e
ascoltati
gli
ammonimenti
che
ne
concludevano
il
racconto
,
il
Manzoni
e
il
Troya
indagavano
la
storia
longobardica
e
le
origini
del
popolo
italiano
,
e
innumeri
altri
li
accompagnarono
e
li
seguirono
alacremente
in
questa
via
,
e
il
Vico
e
le
sue
speculazioni
e
interpretazioni
vennero
in
onore
;
e
in
Inghilterra
si
vedeva
nello
Hallam
in
certo
modo
la
transizione
dalla
storiografia
settecentesca
a
quella
dell
'
ottocento
,
e
s
'
introducevano
colà
presso
gli
eruditi
i
metodi
elaborati
dai
filologi
tedeschi
,
e
il
Grote
imprendeva
la
sua
ricostruzione
della
storia
greca
,
e
il
Macaulay
scriveva
i
primi
suoi
saggi
nella
"
Rivista
di
Edimburgo
"
.
Era
questa
la
scienza
del
nuovo
secolo
,
come
fu
presto
avvertito
e
promulgato
,
laddove
quella
del
precedente
era
stata
la
fisica
:
il
che
non
vuol
dire
che
la
fisica
e
le
altre
scienze
della
natura
venissero
trascurate
e
non
ricevessero
impulsi
,
e
non
risentissero
altresì
la
virtù
del
pensiero
storico
,
come
si
vide
nelle
dottrine
del
Lamarck
,
e
,
soprattutto
,
che
se
ne
disconoscesse
l
'
ufficio
baconiano
per
il
potenziamento
dell
'
umana
attività
;
ché
,
in
quegli
anni
,
le
applicazioni
industriali
,
e
particolarmente
i
nuovi
mezzi
di
trasporto
e
di
comunicazione
,
furono
segno
di
fervido
interessamento
e
di
alate
speranze
quasi
al
pari
dei
problemi
e
degli
ideali
politici
,
come
modi
anche
quelli
di
ampliare
l
'
umanità
:
tantoché
il
Byron
diceva
,
nel
Don
Giovanni
,
che
,
allora
,
il
genere
umano
sembrava
tutto
assorto
e
rapito
nel
meditare
"
on
constitutions
and
steam
boats
of
vapour
"
,
sulle
costituzioni
e
sui
battelli
a
vapore
.
I
nostri
primi
liberali
o
carbonari
non
trattarono
solo
argomenti
di
letteratura
,
storia
e
filosofia
nel
"
Conciliatore
"
,
ma
,
come
il
Confalonieri
,
si
occuparono
di
macchine
,
e
di
navigazione
fluviale
a
vapore
,
e
tenevano
l
'
occhio
ai
progressi
che
per
queste
parti
si
compievano
in
Inghilterra
.
Simili
fremiti
di
libertà
percorrevano
tutta
la
letteratura
,
per
la
quale
intendiamo
,
come
qui
si
deve
,
non
soltanto
le
opere
genialmente
poetiche
(
e
anzi
queste
stesse
solo
in
taluni
loro
aspetti
,
perché
,
appunto
per
il
loro
alto
carattere
di
cose
belle
,
mal
si
prestano
a
manifestare
,
e
poi
a
documentare
,
tendenze
storiche
)
,
ma
il
complesso
delle
opere
poetiche
e
non
poetiche
,
di
effusione
,
di
confessione
,
d
'
immaginazione
,
di
esortazione
e
di
trattenimento
.
Colui
che
regnò
allora
sulle
immaginazioni
fu
il
Byron
,
focoso
declamatore
e
giocoso
discorritore
,
polemizzante
e
satireggiante
e
motteggiante
,
con
rare
faville
di
poesia
propriamente
detta
,
ma
sempre
o
irruente
o
mordace
contro
ogni
genia
di
tiranni
:
odiatore
dei
conservatori
inglesi
,
dei
preti
e
dei
militari
e
delle
guerre
,
ché
altre
guerre
egli
non
ammetteva
se
non
per
la
libertà
e
altri
guerrieri
che
non
fossero
i
Leonida
e
i
Washington
.
L
'
affetto
furioso
per
la
libertà
è
anche
nelle
sue
figurazioni
di
corsari
e
avventurieri
e
gente
reietta
e
uomini
rei
di
colpe
e
di
delitti
,
come
fu
poi
nelle
tante
altre
di
simil
genere
che
fornirono
per
un
secolo
protagonisti
ed
eroi
a
drammi
,
romanzi
e
poemi
:
banditi
dal
gran
cuore
,
omicidi
per
virtù
,
donne
che
gridano
i
diritti
della
passione
e
spezzano
la
fede
maritale
,
cortigiane
che
si
purificano
nell
'
amore
e
sanno
morire
per
amore
,
buffoni
dal
profondo
sentire
che
a
un
tratto
discoprono
l
'
intima
loro
tragedia
,
dissoluti
geniali
,
e
via
dicendo
.
Le
quali
figure
sono
state
aspramente
censurate
come
incoerenti
,
assurde
e
moralmente
mostruose
,
quasi
fossero
persone
di
carne
e
ossa
,
laddove
,
essendo
creature
del
sentimento
,
bisogna
soltanto
ricercare
i
sentimenti
che
le
generarono
,
tra
i
quali
non
si
può
negare
che
fosse
,
insieme
con
altri
meno
degni
o
addirittura
malsani
,
e
di
solito
primeggiante
sopr
'
essi
,
l
'
affetto
che
si
è
detto
,
così
violento
da
sformare
gli
oggetti
a
cui
s
'
indirizzava
,
così
rivoltoso
contro
le
leggi
inique
da
rivoltarsi
anche
contro
le
buone
e
sante
,
così
dalla
sua
brama
furente
accecato
da
non
avvedersi
di
stringere
talvolta
insieme
,
e
di
avvolgere
del
medesimo
desiderio
,
cose
tra
loro
essenzialmente
contradittorie
.
Perfino
il
candido
Silvio
Pellico
disegnava
allora
il
personaggio
,
che
ebbe
lunga
progenie
,
dell
'
adultero
patriota
,
elevando
a
questa
dignità
il
dantesco
amante
della
cognata
,
che
si
porgeva
all
'
ammirazione
per
questa
duplice
ribellione
contro
l
'
asservimento
dell
'
Italia
agli
stranieri
e
contro
il
perfido
vincolo
che
aveva
legato
la
gentile
Francesca
al
brutto
e
ruvido
Gianciotto
,
per
cotesta
duplice
e
del
pari
generosa
passione
.
Lo
stesso
mistico
matrimonio
si
celebrava
tra
il
romanticismo
della
tristezza
e
della
desolazione
,
del
quale
il
Byron
era
altresì
uno
dei
più
spiccati
rappresentanti
,
e
il
nobile
sentire
politico
;
e
ciò
avveniva
particolarmente
nel
romantici
dei
paesi
latini
,
in
letteratura
come
nella
vita
diversi
da
quelli
tedeschi
,
i
quali
ultimi
in
quegli
anni
,
dopo
esser
passati
attraverso
le
più
affannose
follie
,
si
dissolvevano
mentalmente
e
perdevano
il
loro
fascino
,
già
attorniati
non
solo
da
critici
ma
da
schernitori
e
parodisti
.
Lo
Chateaubríand
,
che
in
certi
sentimenti
morbosi
era
affine
ai
tedeschi
,
e
per
dippiù
monarchico
e
legittimista
,
quando
si
trovò
dinanzi
la
censura
e
le
altre
oppressioni
del
pensiero
,
prese
risolutamente
le
parti
della
libertà
di
stampa
.
Il
Constant
,
che
aveva
la
medesima
affinità
e
non
poté
mai
dare
armonia
e
pace
alla
sua
vita
affettiva
,
fu
tra
i
primi
e
più
fini
ed
eloquenti
propugnatori
e
teorizzatori
del
sistema
liberale
.
Ugo
Foscolo
,
premuto
dall
'
incubo
della
morte
e
del
dissolversi
delle
cose
tutte
nel
buio
del
nulla
,
salvava
,
uniche
realtà
,
quelle
che
chiamava
illusioni
,
la
bellezza
e
l
'
eroismo
,
e
non
solo
il
suo
canto
fu
virile
,
ma
la
sua
vita
fu
altamente
ispirata
ed
egli
la
chiuse
con
la
rivolta
contro
la
restaurazione
austriaca
e
col
volontario
esilio
.
Giacomo
Leopardi
,
che
irrise
civiltà
e
progresso
,
e
considerò
pensiero
libero
solo
quello
che
,
libero
da
queste
ubbie
,
riconosce
la
disperata
nullità
del
tutto
,
fu
,
a
malgrado
di
ciò
,
dai
giovani
suoi
contemporanei
considerato
liberale
inconsapevole
;
e
questa
era
forse
non
tanto
illusione
quanto
chiaroveggenza
per
simpatia
,
e
in
ogni
caso
fu
la
conclusione
che
i
giovani
per
loro
conto
trassero
dal
suo
canto
doloroso
.
I
romantici
,
che
non
redensero
l
'
interiore
disordine
e
rimasero
nell
'
affannoso
sognare
,
erano
pochi
a
quel
tempo
e
non
trovarono
seguito
,
nemmeno
taluno
geniale
come
lo
Stendhal
,
non
inteso
dai
contemporanei
e
di
cui
perciò
non
fu
gustata
l
'
arte
a
tratti
squisita
.
Intenzioni
politiche
conservatrici
o
reazionarie
o
di
monarchico
legittimismo
c
'
erano
bensì
in
romanzieri
e
poeti
che
rievocavano
e
adornavano
il
medioevo
,
come
Walter
Scott
,
e
,
nei
primi
anni
della
restaurazione
,
anche
presso
alcuni
francesi
,
e
poi
anche
in
Victor
Hugo
e
nel
Lamartine
,
allora
assai
giovani
;
ma
in
questi
giovani
furono
presto
sostituite
da
altre
affatto
diverse
,
e
le
intenzioni
dello
Scott
non
s
'
incorporavano
nei
suoi
romanzi
,
e
certamente
poi
non
passarono
nei
suoi
lettori
,
che
si
può
dire
fossero
allora
tutti
quelli
che
sapevano
leggere
,
dei
quali
il
maggiore
o
il
miglior
numero
non
ne
ritraeva
altro
che
un
cresciuto
interessamento
e
una
sorta
di
amorosa
pietas
per
i
costumi
e
le
vicende
del
passato
,
e
l
'
ammirazione
per
gli
uomini
prodi
e
per
le
donne
gentili
e
la
simpatia
per
la
gente
savia
,
bonaria
ed
arguta
.
Purissima
,
tra
eroica
e
malinconica
,
trepida
e
virile
,
si
levò
la
poesia
della
patria
e
della
libertà
e
dell
'
indipendenza
nazionale
da
animi
commossi
come
quello
dell
'
italiano
Giovanni
Berchet
.
Il
cattolicesimo
del
Manzoni
si
disposò
con
gli
stessi
sentimenti
;
ed
esso
e
gli
altri
della
sua
scuola
appartengono
,
a
dir
vero
,
alla
cerchia
liberale
e
non
a
quella
cattolica
o
clericale
,
la
quale
,
come
non
produsse
pensatori
o
li
produsse
eterodossi
o
poco
ortodossi
,
così
non
ebbe
in
Italia
poeti
né
scrittori
di
qualche
conto
.
Priva
perciò
del
suo
elemento
vivificatore
,
e
incapace
di
generare
nuove
forme
e
persino
nuovi
ordini
religiosi
,
come
ancora
ne
aveva
generati
nel
cinquecento
,
tanto
che
non
seppe
far
di
meglio
che
ristabilire
i
gesuiti
da
essa
stessa
aboliti
,
la
Chiesa
cattolica
non
poteva
inseguire
i
suoi
avversari
nelle
alte
sfere
in
cui
si
movevano
,
e
vieppiù
si
riduceva
a
potenza
prevalentemente
politica
.
Sotto
quest
'
aspetto
,
non
era
,
certamente
,
piccola
né
trascurabile
,
ché
anzi
aveva
acquistato
possibilità
che
prima
le
mancavano
,
e
modi
di
offesa
e
di
difesa
,
e
capacità
di
prestar
servigi
o
d
'
infligger
danni
,
e
,
insomma
,
molteplici
mezzi
per
negoziare
e
strappare
concessioni
e
favori
e
guadagnare
il
guadagnabile
.
Rivoluzione
ed
Impero
,
mettendo
fine
al
gallicanismo
e
alle
chiese
nazionali
,
abolendo
il
feudalismo
ecclesiastico
e
i
privilegi
del
clero
e
con
esso
i
legami
che
lo
annodavano
alle
altre
classi
della
nazione
e
ai
sovrani
temporali
,
mediatizzando
i
territori
dei
vescovi
principi
,
e
compiendo
altrettali
operazioni
,
ma
non
per
questo
abolendo
il
cattolicismo
,
avevano
inconsapevolmente
concorso
a
generare
quello
che
si
chiamò
l
'
"
ultramontanismo
"
e
indirizzato
il
clero
dei
vari
popoli
e
stati
verso
Roma
e
posto
nelle
mani
del
papa
una
nuova
e
mondana
potenza
.
Con
la
quale
la
Chiesa
cattolica
,
in
primo
luogo
e
nei
primi
tempi
,
come
si
è
detto
,
appoggiò
,
da
esse
appoggiata
,
le
monarchie
assolute
contro
i
conati
rivoluzionari
e
liberali
:
quelle
monarchie
,
che
aveva
tenute
per
nemiche
quando
rappresentavano
lo
stato
moderno
in
gestazione
,
ma
che
ora
,
fattesi
conservatrici
e
deprimendo
perciò
la
vivacità
intellettuale
e
morale
,
piacevano
a
lei
,
che
,
da
più
secoli
in
condizioni
d
'
inferiorità
intellettuale
,
provava
la
stessa
necessità
e
praticava
la
stessa
depressione
.
Così
essa
concluse
una
sequela
di
concordati
,
con
proprio
vantaggio
e
ripigliando
posizioni
che
aveva
perdute
nel
settecento
,
persino
con
la
Napoli
che
era
stata
dei
Giannoni
,
dei
Tanucci
e
dei
Caraccioli
,
e
qualcuno
segnatamente
scandaloso
,
come
quello
con
la
Baviera
.
Così
i
gesuiti
e
i
criptogesuiti
,
e
la
congregazione
che
istituirono
in
Francia
,
e
i
loro
maneggi
con
gli
ultras
,
e
le
cosiddette
missioni
di
propaganda
,
di
penitenza
e
di
espiazione
,
e
i
Frères
de
la
doctrine
chrétienne
,
procurarono
alla
Chiesa
molteplici
successi
e
,
per
qualche
tempo
,
le
assoggettarono
il
pubblico
insegnamento
.
Peggio
assai
fu
in
altri
paesi
,
come
l
'
Italia
,
dove
il
prete
ricomparve
accanto
al
principe
e
ai
suoi
ministri
,
e
alla
censura
politica
si
aggiunse
la
vescovile
,
e
dappertutto
si
sentì
un
misto
odore
di
polizia
e
sacrestia
;
per
non
parlare
della
Spagna
,
in
cui
il
comportamento
della
Chiesa
cattolica
fu
così
stolto
nell
'
ostinato
aggrapparsi
al
passato
da
far
prorompere
dalle
viscere
restie
di
quella
terra
un
feroce
anticlericalismo
,
stranissimo
tra
quella
gente
e
con
quelle
tradizioni
.
Ma
gli
accordi
con
gli
stati
,
poiché
erano
politici
,
celavano
,
come
tutte
le
transazioni
della
stessa
natura
,
il
disaccordo
e
l
'
ostilità
:
e
già
in
Germania
si
era
cercato
a
più
riprese
di
opporre
alla
curia
romana
una
chiesa
nazionale
tedesca
,
e
la
Prussia
aveva
avuto
grandi
conflitti
col
papa
e
fatto
ricorso
a
imprigionamenti
ed
espulsioni
di
vescovi
e
arcivescovi
;
e
in
Austria
,
dove
si
proibivano
i
libri
degli
scrittori
non
ortodossi
e
finanche
la
Bibbia
,
persisteva
col
governo
del
Metternich
,
il
giuseppismo
;
e
in
Inghilterra
una
delle
obiezioni
all
'
emancipazione
dei
cattolici
era
la
dipendenza
loro
da
un
potere
politico
straniero
;
e
,
tra
i
legittimisti
francesi
,
si
alzò
nel
'26
la
protesta
del
legittimista
e
feudale
conte
di
Montlosier
contro
l
'
alleanza
del
trono
con
l
'
altare
e
contro
le
mene
dei
gesuiti
.
Contraria
ma
analoga
protesta
venne
dalla
parte
di
un
cattolico
e
sacerdote
,
il
Lamennais
,
il
quale
,
colpendo
di
grave
riprovazione
l
'
alleanza
del
cattolicismo
con
le
monarchie
assolute
e
coi
particolari
loro
interessi
,
e
richiedendo
dapprima
la
libertà
per
la
Chiesa
,
doveva
finire
col
segnare
a
questa
un
nuovo
compito
,
l
'
alleanza
col
liberalismo
e
con
la
democrazia
,
certo
com
'
egli
era
,
nell
'
assolutezza
della
sua
fede
,
che
quell
'
alleanza
,
con
la
conseguente
piena
separazione
tra
Chiesa
e
Stato
,
avrebbe
,
per
la
via
della
libertà
,
procurato
nuovo
trionfo
e
conferito
nuova
vita
al
cattolicesimo
.
"
Il
liberalismo
(
egli
scriveva
nel
'29
)
ha
ragione
:
la
libertà
salverà
il
mondo
;
non
certamente
la
sua
,
ma
quella
che
esso
prepara
senza
che
se
ne
accorga
"
.
Il
pensiero
del
Lamennais
trovò
subito
,
in
Francia
e
fuori
di
Francia
,
largo
consenso
;
ma
la
Chiesa
,
dopo
un
primo
tempo
di
compiacimento
,
doveva
,
com
'
era
da
prevedere
,
trarsi
indietro
,
consapevole
del
pericolo
di
quella
proposta
,
e
,
in
ultimo
,
condannare
recisamente
il
troppo
zelante
e
troppo
arrischiato
suo
difensore
.
Ma
,
intanto
,
la
convenienza
reciproca
,
operando
su
diverso
terreno
,
dava
un
primo
strappo
al
buon
accordo
della
Chiesa
con
l
'
assetto
politico
della
restaurazione
,
e
costringeva
a
intese
e
unioni
coi
patrioti
,
coi
liberali
,
coi
rivoluzionari
:
il
che
accadeva
,
non
tanto
nelle
frequenti
alleanze
dei
cattolici
coi
radicali
e
democratici
in
Inghilterra
per
le
riforme
includenti
la
loro
emancipazione
e
nelle
proteste
per
le
condizioni
intollerabili
dell
'
Irlanda
,
quanto
,
spiccatamente
,
e
non
senza
efficacia
delle
dottrine
del
Lamennais
,
nel
Belgio
,
nella
comune
resistenza
,
e
nella
comune
preparazione
alla
rivolta
,
dei
cattolici
e
dei
liberali
contro
l
'
Olanda
,
con
la
quale
il
Belgio
era
stato
legato
in
unico
stato
.
Altre
alleanze
simili
si
sarebbero
vedute
più
tardi
,
ma
tutte
di
carattere
politico
,
consigliate
o
imposte
dagli
eventi
,
e
che
come
tali
riconfermavano
l
'
evidente
natura
affatto
politica
della
Chiesa
;
la
quale
trovava
la
sua
formola
nella
dottrina
della
indifferenza
verso
le
forme
dei
governi
,
formola
che
si
coglie
già
sulla
bocca
di
papa
Leone
XII
,
e
che
è
poi
la
medesima
massima
utilitaria
praticata
dagli
stati
l
'
un
contro
l
'
altro
nei
loro
rapporti
internazionali
,
e
,
per
quanto
cerchi
di
giustificarsi
col
detto
evangelico
dell
'
obbedienza
da
prestarsi
a
Cesare
,
è
rinunzia
al
vero
carattere
morale
di
una
fede
religiosa
,
alla
quale
niente
può
esser
mai
indifferente
.
Assai
meno
equivoche
di
queste
alleanze
e
,
come
più
leali
,
più
feconde
,
erano
quelle
che
il
liberalismo
stringeva
con
la
democrazia
,
la
quale
,
per
effetto
di
esse
,
si
venne
trasformando
,
non
già
nella
sua
idea
ma
nel
fatto
,
nei
suoi
uomini
e
nella
loro
tattica
,
e
diventò
quasi
un
'
ala
estrema
dello
stesso
liberalismo
,
che
col
suo
radicalismo
aiutava
a
combattere
vecchiumi
ed
abusi
,
e
a
respingere
e
gli
attentati
agli
istituti
liberali
,
e
,
con
la
sua
risolutezza
a
scendere
in
piazza
,
era
pur
necessaria
nei
casi
disperati
.
Il
che
si
mostrò
in
Francia
col
gruppo
del
Lafayette
,
e
con
parlamentari
e
oratori
come
il
generale
Foy
,
e
poi
nelle
giornate
di
luglio
,
quando
i
Cavaignac
e
i
Raspail
e
gli
altri
giovani
repubblicani
ruppero
gl
'
indugi
dei
moderati
e
seppero
muovere
studenti
e
operai
a
prendere
le
armi
e
a
costruire
le
barricate
;
ma
si
vide
altresì
in
più
occasioni
in
Italia
,
in
Ispagna
e
nel
corso
delle
agitazioni
e
delle
riforme
inglesi
.
Il
comunismo
non
assorgeva
ancora
alla
forza
di
un
movimento
sociale
e
di
un
corrispettivo
partito
;
ma
nelle
agitazioni
operaie
inglesi
già
talune
voci
chiedevano
il
ritorno
dei
campi
al
dominio
comune
e
affacciavano
consimili
proposte
radicali
,
e
,
quel
che
è
più
importante
,
già
maturavano
il
pensier
loro
i
primi
teorici
ed
estensori
di
programmi
comunistici
,
il
Saint
Simon
,
il
Fourier
,
l
'
Owen
,
e
cominciavano
ad
attirare
l
'
attenzione
.
Lo
stimolo
era
offerto
dalle
condizioni
effettive
della
società
moderna
,
e
in
particolare
dell
'
economia
moderna
:
tanto
che
,
a
quel
tempo
stesso
,
uno
scrittore
liberale
,
il
Sismondi
,
si
trovava
anch
'
esso
dinanzi
quelle
condizioni
e
ne
sentiva
la
gravità
e
quasi
rimaneva
smarrito
per
i
mali
e
i
pericoli
che
scorgeva
e
prevedeva
;
e
,
tra
i
non
liberali
,
le
toglievano
a
oggetto
di
osservazione
,
di
confronti
,
di
deplorazioni
e
di
sarcasmi
gli
aristocratici
e
feudali
.
Il
Saint
Simon
,
svolgendo
il
pensiero
delle
Lettres
d
'
un
habitant
de
Génève
del
1802
,
dava
fuori
nel
'2122
il
Système
industriel
;
e
aveva
intorno
a
sé
,
ascoltatori
e
discepoli
,
uomini
di
scienza
e
di
tecnica
e
giovani
storici
e
filosofi
,
come
Agostino
Thierry
e
il
Comte
,
e
,
poco
dopo
la
sua
morte
,
la
sua
scuola
cominciò
una
rumorosa
propaganda
,
con
a
capo
l
'
Enfantin
.
Il
Fourier
,
che
sin
dal
1808
aveva
pubblicato
la
Théorie
des
quatre
mouvements
,
pubblicava
nel
'22
il
Traité
de
l
'
association
domestique
e
nel
'29
Le
nouveau
monde
industriel
et
sociétaire
;
e
anche
lui
aveva
una
scuola
,
più
ristretta
ma
entusiastica
.
L
'
Owen
,
dopo
avere
per
più
anni
col
suo
cotonificio
di
New
Lanark
dato
esempio
di
provvide
cure
per
gli
operai
,
si
era
innalzato
a
riformatore
sociale
col
libro
del
1812
A
new
view
of
society
e
col
Book
of
the
new
moral
world
,
del
'20
,
aveva
esercitato
un
'
assidua
e
varia
azione
di
apostolato
,
e
fondato
,
nel
'25
,
la
colonia
di
New
Harmony
,
in
Indiana
.
Tutto
ciò
formava
argomento
ora
di
semplice
curiosità
,
ora
di
più
seria
considerazione
,
ed
era
riguardato
generalmente
con
benevolenza
;
ma
restava
ancora
fuori
della
cerchia
più
propriamente
politica
ed
attiva
.
Non
,
dunque
,
in
antitesi
a
questa
opposizione
ancora
embrionale
,
ma
alle
tre
prime
,
il
liberalismo
si
venne
,
in
questi
anni
,
sviluppando
nel
suo
principio
,
nei
suoi
concetti
particolari
,
nei
suoi
istituti
;
e
questo
,
insieme
col
disgregamento
dell
'
assolutismo
monarchico
,
fu
il
fatto
più
importante
di
quell
'
operoso
e
creativo
quindicennio
,
dal
quale
non
solo
il
liberalismo
uscì
vittorioso
ma
assodato
in
un
complesso
di
dottrine
e
di
corrispondenti
abiti
e
pratiche
,
di
cui
visse
a
lungo
e
si
può
dire
che
viva
ancor
oggi
.
Che
tale
sviluppo
teorico
non
potesse
aver
luogo
in
Germania
e
in
Italia
,
è
chiaro
;
ma
non
ebbe
luogo
neppure
in
Inghilterra
,
la
quale
possedeva
già
in
atto
quel
sistema
,
che
nessuno
contestava
,
e
perciò
aveva
poco
bisogno
di
adoperarvi
intorno
l
'
argomento
della
mente
e
di
darne
giustificazioni
dottrinali
,
bastandole
ricavarne
le
ulteriori
conseguenze
.
Per
le
altre
questioni
in
cui
essa
soprattutto
si
travagliava
,
incremento
industriale
,
imposte
,
dazi
,
l
'
Inghilterra
coltivò
di
preferenza
la
scienza
che
meglio
le
serviva
,
l
'
economia
politica
,
che
ebbe
allora
il
Malthus
e
il
Ricardo
.
La
filosofia
inglese
,
rappresentata
dal
Bentham
e
da
pensatori
di
simile
indirizzo
,
operava
tuttavia
coi
concetti
dell
'
interesse
dell
'
individuo
e
dell
'
interesse
del
tutto
e
della
loro
armonia
,
e
manteneva
al
liberalismo
,
in
teoria
,
molto
di
quell
'
astrattismo
e
utilitarismo
che
derivava
dal
razionalismo
settecentesco
,
e
non
lo
dialettizzava
e
storicizzava
come
richiedeva
il
pensiero
del
nuovo
secolo
.
La
religiosità
delle
varie
sètte
era
affatto
pratica
e
morale
,
e
i
dibattiti
circa
i
cattolici
e
la
chiesa
anglicana
,
anche
nel
movimento
detto
di
Oxford
,
notevole
per
un
certo
sentire
romantico
medioevale
,
non
ebbero
importanza
speculativa
.
Non
che
l
'
Inghilterra
avesse
scemato
o
perduto
lo
zelo
per
gl
'
ideali
,
rivoltasi
tutta
alla
pratica
e
agli
affari
,
come
allora
e
poi
fu
detto
;
ma
la
sua
attenzione
si
era
trasportata
dalle
questioni
generali
alle
particolari
.
Il
paese
,
in
cui
quello
sviluppo
dottrinale
veramente
si
effettuò
,
fu
la
Francia
,
la
quale
era
assillata
dalla
necessità
di
difendere
la
libertà
contro
assolutisti
,
feudali
,
clericali
e
repubblicani
,
ed
era
preparata
a
quel
lavoro
per
aver
accolto
il
pensiero
speculativo
e
storico
della
Germania
,
e
datogli
l
'
appropriato
compimento
politico
.
L
'
opera
venne
intrapresa
calorosamente
dalla
Staël
e
proseguita
dal
Constant
,
che
in
ciò
fu
quasi
un
alunno
di
lei
,
e
portata
innanzi
dal
gruppo
detto
dei
"
dottrinari
"
,
che
si
formò
appunto
nel
salotto
della
figliuola
della
Staël
,
la
duchessa
di
Broglie
,
i
cui
principali
uomini
,
ardenti
di
passioni
politiche
e
cacciati
dentro
le
lotte
parlamentari
e
giornalistiche
,
avevano
,
parecchi
di
essi
,
al
pari
della
Staël
e
del
Constant
,
dimorato
in
Germania
e
in
Isvizzera
,
e
altri
per
altre
vie
si
erano
versati
nella
letteratura
e
nella
scienza
tedesca
o
ne
risentivano
indirettamente
l
'
efficacia
.
Quando
si
leggono
i
libri
di
teoria
e
di
storia
e
i
discorsi
politici
del
Royer
Collard
,
del
Guizot
,
del
Broglie
,
del
Jordan
,
del
Barante
,
del
De
Serre
,
vi
si
trova
,
splendidamente
espressa
,
la
piena
consapevolezza
di
quel
che
il
liberalismo
fosse
e
volesse
,
e
delle
sue
differenze
da
quel
che
gli
altri
sistemi
erano
e
volevano
.
La
tradizione
del
1791
si
era
dispersa
in
Francia
tra
le
vicende
della
Convenzione
,
del
Direttorio
e
dell
'
Impero
,
e
la
generazione
nata
ai
primi
del
secolo
-
come
racconta
nella
sua
autobiografia
il
Quinet
-
non
sapeva
più
che
cosa
significassero
"
costituzione
"
,
"
girondini
"
e
"
giacobini
"
,
"
statuti
"
e
"
garanzie
"
,
quasi
parole
di
una
lingua
morta
,
e
non
udiva
,
dal
popolo
,
dai
soldati
,
da
tutti
,
parlare
altro
che
la
lingua
del
dispotismo
,
così
facilmente
intelligibile
perché
semplice
e
di
poche
parole
.
Né
era
il
caso
di
provarsi
a
ripigliare
quei
concetti
di
un
quarto
di
secolo
innanzi
,
tanti
cangiamenti
erano
accaduti
nell
'
ordine
dei
fatti
e
in
quello
delle
idee
;
ma
bisognava
rifarsi
da
capo
,
come
appunto
fecero
quegli
scrittori
,
dando
,
dopo
i
giacobini
,
un
'
idea
non
giacobina
della
libertà
e
del
processo
stesso
delle
rivoluzioni
,
e
,
dopo
Napoleone
,
un
'
idea
non
usurpatoria
e
non
dispotica
della
monarchia
,
e
,
dopo
tante
rozzezze
e
violenze
,
un
'
idea
non
violenta
e
non
rozza
dell
'
operare
politico
,
e
,
dopo
tanta
orgia
di
guerre
,
un
'
idea
civile
dell
'
ufficio
dei
popoli
,
e
infine
,
dopo
tanta
arida
irreligione
e
tanta
vuota
ortodossia
chiesastica
abbassata
a
instrumentum
regni
,
un
'
idea
umano
religiosa
,
rispettosa
degli
spontanei
svolgimenti
e
attenta
a
serbare
gli
elementi
etici
anche
delle
vecchie
religioni
.
Ciò
adempirono
i
"
dottrinari
"
,
che
ebbero
tal
nome
uggioso
dagli
avversari
,
e
anche
dalla
leggerezza
di
molti
spiriti
del
loro
paese
,
impazienti
di
quanto
era
solido
e
che
sentivano
pesante
;
e
forse
più
tardi
lo
meritarono
in
certa
misura
,
perché
si
arrestarono
,
si
chiusero
nei
loro
primi
concetti
e
decaddero
.
Ma
la
storia
,
guardando
al
loro
momento
efficace
e
creativo
,
deve
pronunziare
quel
nome
con
diverso
sentimento
e
riempirlo
di
gratitudine
.
"
Sostener
la
restaurazione
,
combattendo
la
reazione
"
:
ecco
,
nella
formula
che
ne
dà
il
Guizot
nelle
sue
memorie
,
come
si
configurò
per
loro
,
nel
1815
,
il
problema
e
il
dovere
:
un
problema
di
storia
da
raccogliere
e
da
proseguire
,
di
conservazione
e
di
progresso
,
che
rispondeva
alla
necessità
della
situazione
allora
sorta
.
In
relazione
a
questo
dovere
e
a
questo
problema
,
approfondendo
e
sistemando
l
'
esperienza
e
la
dottrina
politica
inglese
,
elaborarono
in
particolar
modo
l
'
istituto
della
monarchia
costituzionale
,
com
'
essi
la
pensavano
,
forte
del
passato
e
viva
del
presente
,
e
l
'
istituto
dell
'
elettorato
,
che
concepirono
ristretto
alle
forze
sociali
mature
,
capaci
d
'
intendere
quel
che
sia
governo
e
interesse
nazionale
,
le
quali
si
trovavano
allora
nella
cosiddetta
borghesia
e
nella
cultura
,
che
,
pur
fiorendo
in
quella
cerchia
sociale
,
l
'
oltrepassava
sempre
,
pel
suo
stesso
carattere
di
cultura
.
E
perciò
essi
si
opposero
così
ai
tentativi
di
suffragi
indiretti
o
di
doppio
grado
come
alle
proposte
di
suffragio
tanto
allargato
da
diventare
strumento
di
reazione
in
mano
agli
ultras
e
al
clero
;
e
perciò
curarono
di
serbare
le
forze
storiche
e
conservatrici
,
e
persino
la
parìa
ereditaria
;
ma
,
insieme
,
difesero
in
prima
linea
il
primo
e
fondamentale
di
tutti
gl
'
istituti
liberali
,
la
libertà
di
stampa
,
e
con
essa
la
libertà
di
coscienza
,
senza
perciò
dar
favore
al
crudo
illuminismo
anticattolico
.
Questi
e
gli
altri
istituti
allora
formati
o
delineati
,
e
che
meglio
si
determinarono
in
seguito
e
si
sveltirono
e
adattarono
a
nuove
condizioni
e
bisogni
,
e
la
casistica
della
vita
costituzionale
e
parlamentare
,
e
i
dibattiti
delle
camere
francesi
,
furono
la
scuola
del
liberalismo
per
gli
altri
paesi
d
'
Europa
ancora
privi
di
regime
costituzionale
,
pei
quali
tutti
lavorò
allora
la
Francia
,
valendosi
della
carta
che
le
era
stata
concessa
e
che
non
si
lasciò
più
involare
o
strappare
.
Gli
statuti
del
1848
,
e
,
per
esempio
,
quelli
italiani
e
tra
essi
l
'
albertino
che
divenne
lo
statuto
del
regno
d
'
Italia
,
raccolsero
il
frutto
di
quel
lavoro
perché
si
modellarono
sul
suo
risultato
,
lo
statuto
del
1830
.
Se
,
dunque
,
come
risulta
da
questa
rapida
rievocazione
dei
fatti
e
degli
eventi
di
quel
quindicennio
,
l
'
ideale
liberale
ebbe
allora
l
'
effettiva
,
e
non
soltanto
teorica
,
preponderanza
sugli
altri
,
e
dalla
sua
parte
stavano
le
forze
migliori
e
più
pugnaci
,
le
quali
piegavano
e
dominavano
le
avversarie
non
dall
'
esterno
ma
dall
'
interno
,
che
cosa
fu
la
rivoluzione
di
luglio
?
Fu
,
secondo
che
giudicano
alcuni
storici
,
la
conseguenza
di
un
errore
,
che
si
sarebbe
potuto
evitare
se
il
re
Carlo
X
non
si
fosse
lasciato
consigliare
dai
suoi
Polignac
,
che
attingevano
alla
lor
volta
i
consigli
nelle
fervide
preci
alla
Madonna
,
o
se
,
dopo
aver
fermato
quel
suo
qualsiasi
proposito
di
sciogliere
ancora
una
volta
la
Camera
di
maggioranza
liberale
e
dar
fuori
le
ordinanze
,
avesse
preso
anche
,
come
non
prese
,
le
adeguate
precauzioni
militari
?
O
,
secondo
che
giudicano
altri
,
un
accidente
,
che
poteva
non
accadere
e
il
liberalismo
avrebbe
vinto
egualmente
,
per
diversa
via
?
Cotesti
almanaccamenti
sopra
astratte
possibilità
,
che
,
così
qualificati
,
sono
,
implicitamente
confutati
,
non
debbono
distrarre
dalla
realtà
,
che
è
soltanto
quella
che
è
accaduta
.
E
,
considerate
nella
loro
realtà
,
le
giornate
di
luglio
furono
nient
'
altro
che
quel
che
tutti
vedono
e
sanno
:
il
momento
in
cui
la
lotta
,
che
con
vario
ritmo
e
varie
forme
durava
da
anni
,
tra
il
liberalismo
e
l
'
assolutismo
,
pervenne
a
un
conflitto
armato
,
nel
quale
le
due
parti
opposte
asserirono
rispettivamente
lo
stesso
carattere
che
già
era
apparso
nel
corso
precedente
,
e
in
quell
'
atto
stesso
,
e
attraverso
il
conflitto
,
l
'
una
accrebbe
l
'
energia
che
possedeva
,
e
l
'
altra
scemò
e
smarrì
la
sua
,
e
fu
sconfitta
.
Con
essa
,
fu
sconfitto
moralmente
tutto
l
'
assolutismo
europeo
e
,
per
contrario
,
al
liberalismo
europeo
,
che
si
dibatteva
o
fremeva
represso
,
venne
un
esempio
di
come
si
affronti
nei
casi
estremi
l
'
avversario
,
una
prova
che
a
quel
modo
è
dato
vincere
,
un
aiuto
nel
fatto
stesso
che
una
grande
potenza
era
assorta
a
pienezza
di
libertà
,
una
fiducia
di
prossimi
rivolgimenti
.
Dopo
quindici
anni
,
dopo
tante
industrie
di
governi
,
tante
arti
di
polizie
,
tanti
sforzi
di
gendarmi
e
di
milizie
,
l
'
assolutismo
,
che
nel
campo
intellettuale
aveva
dimostrato
la
sua
debolezza
e
la
sua
illogica
,
si
lasciava
battere
anche
nel
campo
che
era
più
suo
,
e
in
cui
si
teneva
più
sicuro
,
in
quello
della
forza
che
si
suol
chiamare
materiale
.
E
,
in
quei
quindici
anni
,
il
liberalismo
aveva
fatto
così
grande
avanzamento
da
mettere
alla
sua
dipendenza
la
democrazia
e
attirare
gli
elementi
migliori
della
stessa
aristocrazia
e
del
cattolicismo
.
Quei
combattimenti
per
le
strade
di
Parigi
ascesero
al
significato
di
una
battaglia
mondiale
e
parve
agli
ansiosi
riguardanti
che
le
dense
e
scure
nuvole
,
che
premevano
sull
'
orizzonte
della
vita
politica
europea
,
fossero
state
a
un
tratto
fugate
dal
sole
,
dal
"
sole
di
luglio
"
.
V
PROGRESSI
DEL
MOTO
LIBERALE
PRIMI
CONTRASTI
COL
DEMOCRATISMO
SOCIALE
(
18301847
)
Una
più
vivida
temperie
spirituale
in
Europa
fu
quel
che
si
suol
chiamare
l
'
"
effetto
"
o
gli
"
effetti
"
della
rivoluzione
di
luglio
,
ossia
un
fervore
di
azioni
e
reazioni
dopo
quell
'
avvenimento
solenne
,
che
era
stato
il
relativo
risolversi
di
una
tensione
,
una
grossa
battaglia
vinta
,
ma
non
una
guerra
terminata
,
non
dandosi
mai
nella
vita
morale
guerre
propriamente
terminate
.
Ripigliarono
l
'
azione
loro
i
liberali
con
impetuosa
fiducia
,
e
corsero
ai
ripari
gli
assolutisti
con
lo
schierare
in
campo
forze
ancora
intatte
,
con
accorgimenti
e
astuzie
consigliate
dai
casi
.
Le
proporzioni
reciproche
non
erano
più
quelle
di
prima
,
né
tra
le
due
parti
né
nel
rapporto
loro
con
le
altre
;
e
lo
sforzo
intrapreso
dall
'
assolutismo
nel
1815
per
assidersi
nel
mondo
europeo
e
riplasmarlo
secondo
i
suoi
concetti
,
se
fin
da
principio
era
stato
non
tanto
un
'
offensiva
sicura
di
sé
quanto
una
difensiva
,
ora
restringeva
di
molto
il
suo
ambito
,
sicché
si
poté
parlare
del
"
fallimento
della
Santa
Alleanza
"
;
e
,
per
contro
,
il
liberalismo
otteneva
non
pochi
vantaggi
e
prendeva
sempre
più
il
carattere
di
offensiva
:
mentre
,
d
'
altra
parte
,
nei
vari
assetti
liberali
che
si
erano
formati
,
si
affacciavano
problemi
e
contrasti
di
diversa
natura
.
Il
primo
degli
"
effetti
"
che
si
sogliono
attribuire
alla
rivoluzione
di
luglio
,
fu
la
rivendicata
indipendenza
nazionale
del
Belgio
,
e
il
nuovo
regno
che
ne
sorse
con
costituzione
assai
più
liberale
non
solo
di
quella
alquanto
antiquata
che
il
Belgio
aveva
nella
sua
unione
con
l
'
Olanda
ma
di
quella
stessa
francese
del
1830
,
specialmente
nell
'
ordinamento
dei
comuni
e
delle
provincie
.
Il
dissidio
tra
i
due
popoli
era
in
corso
fin
dai
primi
tempi
dell
'
unione
,
nonostante
i
non
piccoli
benefici
commerciali
che
da
essa
venivano
alle
provincie
belgiche
;
e
riguardava
la
inadeguata
rappresentanza
dei
belgi
nell
'
assemblea
olandese
,
la
ripartizione
dei
pesi
finanziari
,
gl
'
impiegati
olandesi
nel
Belgio
,
i
supremi
tribunali
che
erano
stati
accentrati
all
'
Aia
,
ma
,
soprattutto
,
il
trattamento
della
religione
e
della
lingua
,
e
il
regime
della
stampa
,
cose
che
offendevano
e
ribellavano
gli
animi
dei
cattolici
e
dei
liberali
insieme
.
Di
un
paio
d
'
anni
prima
del
'30
fu
l
'
intesa
tra
questi
due
partiti
per
i
comuni
fini
nazionali
e
per
quelli
esternamente
coincidenti
,
se
anche
internamente
assai
diversi
,
che
l
'
uno
e
l
'
altro
perseguivano
.
Né
le
giornate
di
luglio
ebbero
colà
ripercussione
immediata
,
né
precipitarono
alla
soluzione
radicale
del
distacco
dall
'
Olanda
,
che
era
un
pensiero
non
ancora
maturato
.
L
'
insurrezione
belga
del
25
agosto
diè
luogo
dapprima
a
negoziati
d
'
accordi
;
e
,
solo
dopo
i
combattimenti
nelle
strade
di
Bruxelles
dal
23
al
26
settembre
e
le
respinte
armi
olandesi
,
il
governo
provvisorio
e
il
consiglio
nazionale
convocato
dichiararono
,
il
19
novembre
,
l
'
indipendenza
del
Belgio
e
,
il
24
,
la
decadenza
della
casa
degli
Orange
.
E
,
passandosi
per
varie
vicende
militari
e
diplomatiche
,
sotto
il
patronato
della
Francia
e
dell
'
Inghilterra
e
con
l
'
intervento
dell
'
esercito
francese
che
scacciò
gli
olandesi
da
Anversa
,
fu
fondato
il
regno
del
Belgio
con
la
dinastia
dei
Coburgo
,
e
,
per
volontà
delle
cinque
potenze
,
neutralizzato
:
un
regno
che
presto
fiorì
per
traffici
e
industrie
,
e
tra
i
primi
diè
opera
a
una
fitta
rete
di
ferrovie
.
L
'
acceleramento
di
un
processo
in
corso
si
vide
altresì
nella
grande
riforma
elettorale
inglese
,
domandata
con
crescente
insistenza
da
industriali
e
operai
,
dopo
gli
avvenimenti
di
Parigi
,
mercé
agitazioni
e
dimostrazioni
,
comizi
e
cortei
,
che
talora
presero
atteggiamento
minaccioso
,
e
alla
quale
indarno
si
oppose
il
ministero
del
Wellington
,
che
cadde
nel
novembre
'30
,
e
indarno
le
votarono
contro
una
volta
la
Camera
dei
Comuni
e
un
'
altra
quella
dei
Signori
,
perché
nel
'32
fu
alfine
legge
,
e
accrebbe
di
oltre
trecentomila
il
numero
degli
elettori
e
ne
modificò
la
qualità
,
sicché
le
elezioni
che
seguirono
dettero
larga
rappresentanza
alle
nuove
classi
e
una
maggioranza
di
liberali
non
senza
un
certo
numero
di
radicali
.
Anche
in
minori
paesi
,
come
la
Svizzera
,
prevalse
,
contro
il
regime
di
patrizi
riaffermato
col
1815
e
che
la
critica
e
la
polemica
corrodevano
,
l
'
avviamento
liberale
;
e
nel
novembre
del
'30
una
dimostrazione
in
Zurigo
fu
segno
alla
trasformazione
costituzionale
e
all
'
introduzione
degli
istituti
corrispettivi
in
dodici
cantoni
,
laddove
in
altri
pochi
si
tennero
in
piedi
i
vecchi
ordinamenti
e
in
altri
si
divise
,
secondo
i
vecchi
e
ì
nuovi
la
città
dalla
campagna
.
Ciò
accadeva
tra
il
'30
e
il
'33;
e
,
poco
stante
,
il
Portogallo
vedeva
la
fine
della
lotta
tra
i
costituzionalisti
della
giovine
regina
Maria
,
sostenuta
dal
padre
don
Pedro
,
e
gli
assolutisti
di
don
Miguel
,
dando
a
costui
,
che
il
Wellington
non
aveva
mal
visto
e
Carlo
X
e
Ferdinando
VII
avevano
riconosciuto
,
l
'
ultimo
colpo
le
forze
congiunte
della
Francia
di
Luigi
Filippo
,
dell
'
Inghilterra
col
suo
ministero
liberale
,
e
della
Spagna
.
La
quale
,
da
parte
sua
,
dopo
che
Ferdinando
VII
,
ostile
all
'
Orléans
,
aveva
sofferto
un
'
incursione
preparata
in
Francia
dai
fuorusciti
spagnuoli
,
e
,
respintala
,
aveva
inacerbito
i
castighi
e
stretto
tutti
i
freni
,
anch
'
essa
,
morto
quel
re
,
attraverso
una
lotta
di
successione
tra
la
regina
madre
Cristina
,
reggente
per
la
figliuola
Isabella
,
e
il
cognato
don
Carlos
,
si
venne
discostando
dall
'
assolutismo
.
La
reggente
,
cercando
appoggio
nei
liberali
,
promulgò
nel
'34
un
estatuto
real
o
una
prima
carta
costituzionale
,
e
,
con
l
'
aiuto
dei
liberali
,
scacciò
non
solo
il
pretendente
portoghese
ma
anche
quello
spagnuolo
dal
Portogallo
,
dove
s
'
era
annidato
.
Così
la
Spagna
entrò
nella
sequela
delle
sue
vicissitudini
,
che
,
affannose
e
scompigliate
che
fossero
,
e
,
a
cagione
dei
frequenti
pronunciamientos
militari
,
retaggio
venutole
dall
'
immediato
periodo
post
napoleonico
,
e
delle
frequenti
e
più
o
meno
larvate
dittature
,
tutt
'
altro
che
liberali
nel
loro
andamento
,
non
la
riportarono
più
mai
,
almeno
in
guisa
formale
,
all
'
assolutismo
.
Altrove
,
si
tentò
e
non
si
riuscì
,
come
in
Italia
,
nel
'31
,
con
le
sollevazioni
di
Modena
e
di
Parma
,
di
Bologna
,
della
Romagna
,
delle
Marche
e
di
parte
dell
'
Umbria
,
che
inalberarono
il
vessillo
tricolore
,
stabilirono
governi
provvisori
e
legiferarono
in
senso
liberale
,
ma
che
furono
presto
buttate
giù
dall
'
intervento
austriaco
.
Le
modeste
,
le
elementari
riforme
che
,
dopo
la
repressione
,
le
potenze
in
un
loro
memoriale
consigliarono
al
governo
pretesco
,
rimasero
deserte
di
effetti
.
In
Germania
,
alcuni
piccoli
stati
,
come
il
Brunswick
e
l
'
Assia
,
mandarono
via
i
loro
stolidi
principotti
e
dai
successori
ottennero
carte
costituzionali
;
alla
medesima
concessione
fu
astretto
il
re
di
Annover
;
la
Sassonia
,
nel
'31
,
riformò
la
sua
assemblea
di
stati
;
le
camere
,
dove
già
c
'
erano
,
e
particolarmente
quelle
della
Baviera
e
del
Baden
,
si
rianimarono
,
le
opposizioni
presero
coraggio
;
nella
camera
di
Karlsruhe
l
'
oratoria
dottrinaria
dei
Rotteck
e
dei
Welcker
si
fece
ammirare
da
tutta
la
Germania
,
e
il
granduca
Leopoldo
ebbe
plausi
per
aver
lasciato
controllare
da
quell
'
assemblea
le
finanze
e
le
altre
parti
dell
'
amministrazione
e
per
aver
ampliata
la
libertà
di
stampa
;
nella
Baviera
renana
,
il
Wirth
e
il
Siebenpfeifer
pubblicavano
giornali
arditi
e
quasi
repubblicani
.
Segni
di
ripresa
si
erano
avuti
da
qualche
anno
nelle
associazioni
della
gioventù
universitaria
,
che
in
parte
avevano
tendenze
politiche
.
Ma
la
Prussia
rimase
immota
,
e
il
suo
re
,
seguendo
al
solito
il
Metternich
,
e
unito
coi
due
imperatori
,
cooperò
alla
più
aspra
repressione
e
compressione
,
tostoché
ne
porse
la
desiderata
occasione
l
'
adunata
di
Hambach
del
maggio
'32
per
l
'
anniversario
della
costituzione
bavarese
,
in
cui
trentamila
,
che
vi
concorsero
,
in
massima
parte
dalla
Baviera
renana
,
proclamarono
il
principio
della
sovranità
popolare
,
l
'
unità
e
repubblica
germanica
,
e
la
confederazione
degli
stati
liberi
dell
'
Europa
.
Oltre
i
processi
e
le
condanne
che
il
governo
bavarese
dové
eseguire
per
questi
eccessi
,
la
Dieta
federale
,
nel
giugno
,
vietò
le
società
e
adunanze
e
feste
popolari
e
l
'
esibizione
dei
colori
nazionali
,
rinnovò
i
provvedimenti
di
Karlsbad
circa
le
università
,
e
,
quel
che
era
più
,
ingiunse
ai
principi
di
respingere
ogni
tentata
diminuzione
della
loro
sovranità
,
ogni
richiesta
di
costituzione
,
e
proibì
qualsiasi
legislazione
discordante
dalle
massime
che
guidavano
la
Dieta
,
ordinando
che
a
una
istituita
commissione
permanente
di
questa
fossero
date
in
esame
le
proposte
legislative
dei
singoli
stati
.
In
conseguenza
di
ciò
,
il
Baden
dové
sospendere
la
sua
legge
sulla
stampa
.
L
'
attentato
di
Francoforte
dell
'
agosto
'33
,
da
parte
di
un
manipolo
di
congiurati
,
per
spazzar
via
la
Dieta
e
porre
in
suo
luogo
un
governo
provvisorio
,
portò
allo
scioglimento
della
camera
dell
'
Assia
,
del
paese
donde
quei
congiurati
in
gran
parte
provenivano
,
e
all
'
accresciuta
vigilanza
su
tutti
gli
stati
.
Le
tre
potenze
assolutistiche
,
nel
trattato
di
Berlino
dello
stesso
anno
,
ribadirono
il
loro
diritto
di
porgere
soccorso
per
affari
esterni
o
interni
a
ogni
sovrano
che
lo
richiedesse
,
e
senza
che
altre
potenze
avessero
a
impacciarsene
.
Ben
altrimenti
grave
e
terribile
fu
la
sconfitta
della
Polonia
,
sollevatasi
nel
novembre
del
'30
e
che
sostenne
tenaci
ed
eroici
combattimenti
fino
al
settembre
dell
'
anno
appresso
contro
il
soverchiante
esercito
russo
;
perché
,
dopo
quell
'
immenso
sforzo
di
liberazione
tornato
vano
,
la
spietata
vendetta
imperversò
sul
popolo
polacco
,
che
perse
tutte
le
istituzioni
concesse
o
semiconcesse
dall
'
imperatore
Alessandro
e
quel
tanto
di
autonomia
che
serbava
,
e
non
poté
per
più
decenni
nemmeno
tentar
di
scuotere
il
giogo
impostogli
e
reso
più
pesante
.
Questa
riscossa
e
queste
vittorie
delle
potenze
assolutistiche
,
questo
arresto
nell
'
estensione
del
moto
rivoluzionario
per
l
'
indipendenza
e
la
libertà
;
l
'
Austria
piombante
sull
'
Italia
,
senza
che
alcuno
la
contrastasse
,
a
soffocarvi
ogni
respirò
di
vita
;
la
Russia
,
che
riduceva
sotto
la
sua
piena
autocrazia
la
Polonia
e
mandava
al
palco
e
ai
luoghi
di
pena
i
patrioti
;
lo
spettacolo
dei
fuggiaschi
polacchi
,
che
si
raccolsero
principalmente
in
Francia
,
aggiungendosi
e
affratellandosi
agli
italiani
esuli
delle
recenti
e
delle
anteriori
rivoluzioni
;
lo
sdegno
per
le
straziate
e
conculcate
nazionalità
,
la
tristezza
pei
dolori
ai
quali
si
assisteva
,
la
pietà
per
le
vittime
,
l
'
ammirazione
per
il
coraggio
sfortunato
;
fecero
succedere
alla
letizia
dei
primi
momenti
un
sentimento
di
amara
delusione
,
e
pensare
e
credere
e
dire
che
la
rivoluzione
di
luglio
aveva
mancato
al
suo
fine
.
Ed
era
naturale
che
così
avvenisse
nei
contemporanei
spettatori
,
e
più
ancora
nei
lottanti
e
sofferenti
;
ma
quel
sentimento
non
può
essere
il
giudizio
dello
storico
,
che
non
commisura
i
fatti
alle
speranze
,
rispetto
alle
quali
(
che
sono
sconfinate
)
essi
riescano
sempre
piccoli
o
minori
,
ma
unicamente
ai
fatti
che
li
precessero
,
e
osserva
in
qual
senso
le
condizioni
si
sieno
modificate
e
che
cosa
sia
nato
di
nuovo
e
di
positivo
.
E
di
nuovo
era
nato
questo
,
che
l
'
assolutismo
era
crollato
in
tutta
l
'
Europa
occidentale
,
e
i
regimi
liberali
si
erano
rinvigoriti
e
fatti
meglio
rispondenti
alle
condizioni
economiche
e
sociali
:
tantoché
la
quadruplice
alleanza
del
1834
contro
don
Carlos
e
don
Miguel
poté
sembrare
per
alcun
tempo
una
risposta
alla
triplice
costituita
l
'
anno
innanzi
dalle
potenze
centrali
e
orientali
.
Il
legittimismo
ivi
decadeva
da
ideale
pratico
e
operoso
a
ideale
d
'
immaginazione
e
a
sospiro
idilliaco
;
da
partito
politico
a
circoletti
della
buona
società
,
di
decorose
vecchie
dame
e
di
squisiti
gentiluomini
,
che
si
segregavano
dal
presente
ritirandosi
nei
loro
salotti
del
Faubourg
Saint
Germain
e
in
altri
simili
angoli
eletti
della
terra
.
Talora
l
'
immaginazione
si
provava
a
discendere
nella
realtà
,
come
nella
impresa
della
duchessa
di
Berry
in
Vandea
,
della
quale
si
disse
che
la
colpa
spettava
a
Walter
Scott
,
e
a
cui
l
'
ironia
del
caso
tolse
l
'
incanto
mercé
la
prosa
di
una
particolare
condizione
fisiologica
che
l
'
eroina
dei
gigli
d
'
oro
si
era
procacciata
come
povera
debole
donna
che
non
resiste
a
lungo
al
freddo
della
vedovanza
.
Qualcuno
seppe
,
in
quell
'
avventura
,
versare
il
sangue
per
i
vecchi
suoi
re
:
altri
attesero
a
dar
soccorso
di
armi
e
di
danaro
ai
pretendenti
di
Spagna
e
di
Portogallo
;
altri
(
e
tra
questi
il
Bourmont
e
parecchi
con
lui
)
offrirono
a
quei
monarchi
del
legittimismo
le
loro
spade
,
come
più
tardi
all
'
Austria
,
che
rappresentava
il
buon
vecchio
tempo
o
,
magari
,
ai
briganti
,
che
in
nome
dei
principi
spodestati
rapinavano
e
trucidavano
:
ultimi
strascichi
o
tarde
e
alquanto
artificiali
imitazioni
delle
legioni
degli
emigrati
e
delle
Vandee
al
tempo
della
grande
rivoluzione
.
Nella
stessa
Spagna
,
che
un
ventennio
innanzi
si
era
levata
in
ogni
sua
regione
contro
i
francesi
apportatori
di
razionalistica
civiltà
,
ora
le
sole
provincie
basche
,
affezionate
ai
loro
fueros
e
costumi
medioevali
,
parteggiavano
in
modo
diretto
per
don
Carlos
e
gli
offrivano
un
punto
di
sostegno
.
La
polemica
dell
'
assolutismo
si
era
invelenita
per
quelle
rovine
accadute
,
che
lasciavano
prevedere
le
altre
non
lontane
:
come
si
osservava
in
Italia
nei
libri
del
principe
di
Canosa
e
in
quei
dialoghetti
del
conte
Monaldo
Leopardi
che
inondavano
di
rossore
il
volto
del
figlio
e
strappavano
gridi
di
stupore
e
di
orrore
al
Lamennais
.
Le
tre
potenze
assolutistiche
avevano
dovuto
accettare
,
fremendo
e
con
dispetto
,
e
non
senza
che
taluna
di
esse
,
e
in
particolare
la
Russia
,
avesse
avuto
il
serio
pensiero
di
correre
alle
armi
,
il
parziale
disfacimento
dell
'
opera
tessuta
dai
trattati
del
'15
,
e
in
Francia
la
sostituzione
degli
Orléans
ai
Borboni
maiorum
gentium
,
nel
Belgio
l
'
indipendenza
dall
'
Olanda
,
nella
Spagna
e
nel
Portogallo
la
cacciata
dei
pretendenti
,
campioni
delle
loro
sacre
idee
e
da
loro
riconosciuti
o
che
s
'
apprestavano
a
riconoscere
;
e
,
in
tutti
quei
paesi
,
la
formazione
o
il
progresso
delle
costituzioni
liberali
.
Esse
,
che
avevano
un
vincolo
particolare
tra
loro
in
quello
che
alla
nuova
coscienza
dei
popoli
pareva
un
pactum
sceleris
,
la
dilacerazione
e
spartizione
della
Polonia
,
potevano
ancor
molto
coi
loro
saldi
eserciti
,
e
con
le
loro
diplomazie
;
e
l
'
austriaca
aquila
grifagna
,
alcuni
anni
dipoi
,
giunse
perfino
a
mettere
gli
artigli
sulla
libera
città
di
Cracovia
e
a
imbrattarsi
del
sangue
dei
signori
polacchi
,
contro
i
quali
,
in
Galizia
,
disfrenò
alle
stragi
i
contadini
ruteni
.
Ma
erano
trionfi
che
valevano
disfatte
,
e
sempre
più
l
'
opinione
del
mondo
civile
stava
contro
di
loro
,
contro
i
loro
sovrani
,
contro
i
loro
ministri
,
contro
quegli
stessi
loro
eserciti
,
le
cui
virtù
,
i
cui
atti
di
bravura
erano
oggetto
non
di
ammirazione
ma
di
commiserazione
e
di
tristezza
,
e
non
muovevano
i
cuori
,
quei
cuori
che
si
struggevano
sulle
pagine
del
piccolo
libro
di
un
italiano
,
che
narrò
allora
,
senza
enfasi
e
senza
polemica
,
le
sue
"
prigioni
"
,
la
prigionia
sofferta
per
causa
di
libertà
sotto
l
'
oppressione
austriaca
.
Senonché
non
ci
fu
solo
,
in
quegli
anni
,
l
'
amarezza
di
delusione
che
si
è
detta
,
ma
un
altro
sentimento
,
una
rivolta
d
'
animo
per
mancata
fede
,
un
'
accusa
quasi
di
tradimento
,
di
cui
fu
oggetto
la
Francia
:
la
Francia
,
sulla
quale
avevano
fatto
assegnamento
gl
'
insorti
italiani
del
'31
,
sicuri
che
essa
avrebbe
posto
il
veto
col
detto
e
col
fatto
all
'
Austria
d
'
intervenire
a
favore
del
governo
papalino
;
gl
'
insorti
polacchi
,
che
da
lei
,
e
altresì
dall
'
Inghilterra
,
attendevano
i
battaglioni
in
loro
aiuto
e
avevano
mandato
in
giro
i
loro
rappresentanti
a
sollecitarli
;
i
liberali
tedeschi
del
Reno
,
che
alla
festa
di
Hambach
brindarono
al
Lafayette
.
Le
speranze
si
fondavano
non
soltanto
su
simpatie
di
singoli
e
di
privati
,
e
su
giudizi
di
scrittori
,
ma
su
incitamenti
e
affidamenti
che
erano
partiti
dai
comitati
francesi
per
l
'
emancipazione
italiana
e
per
la
ricostituzione
della
Polonia
,
e
da
uomini
autorevolissimi
di
quel
mondo
politico
,
e
anche
da
qualche
ministro
in
carica
,
e
nei
primi
tempi
anche
dal
re
Luigi
Filippo
,
il
quale
lasciò
preparare
una
spedizione
di
fuorusciti
italiani
,
che
doveva
raccogliersi
a
Marsiglia
e
fu
poi
contrammandata
.
E
più
largamente
si
fondavano
su
quel
che
la
Francia
si
vantava
di
essere
stata
nella
sua
lunga
storia
,
e
soprattutto
nella
sua
gloriosa
rivoluzione
,
la
liberatrice
dei
popoli
,
la
nemica
delle
oppressioni
,
e
che
oramai
diceva
di
essere
ridiventata
con
la
sua
ultima
rivoluzione
,
che
avrebbe
ripigliato
l
'
opera
dell
'
altra
,
avrebbe
continuato
con
diverso
spirito
quella
di
Napoleone
,
e
spezzato
le
catene
dei
popoli
e
,
col
concorso
di
essi
tutti
,
creato
una
nuova
Europa
.
Pur
testé
i
suoi
storici
,
i
Guizot
e
i
Michelet
,
le
avevano
conferita
per
questa
parte
il
primato
,
come
quella
che
era
"
il
centro
e
il
focolare
della
civiltà
europea
"
(
diceva
il
primo
)
;
come
quella
(
diceva
l
'
altro
)
che
avrebbe
attuato
,
dopo
la
rivoluzione
cristiana
,
un
'
altra
,
non
meno
grandiosa
,
affatto
sociale
e
umana
;
come
quella
(
soggiungeva
il
Buchez
)
che
"
sola
era
in
grado
di
comprendere
e
compiere
un
'
opera
disinteressata
"
.
Ed
ecco
che
a
questo
primato
,
a
quelle
promesse
,
a
quella
fiducia
essa
era
venuta
meno
e
,
dopo
aver
eccitato
i
popoli
a
sollevarsi
,
li
aveva
abbandonati
ai
loro
carnefici
,
aveva
patteggiato
coi
re
,
e
aveva
detto
per
bocca
dei
suoi
ministri
che
"
il
sangue
dei
francesi
appartiene
solo
alla
Francia
"
,
e
annunziato
freddamente
che
"
l
'
ordine
regnava
a
Varsavia
"
.
C
'
era
,
in
quell
'
atteggiamento
francese
,
una
realtà
e
un
'
illusione
,
o
piuttosto
la
realtà
di
un
certo
genere
che
,
trasferita
in
un
altro
genere
,
si
mutava
in
illusione
.
La
realtà
era
l
'
effettiva
disposizione
dello
spirito
francese
,
che
già
la
sua
lingua
così
agile
e
conversevole
attesta
,
a
diffondere
e
a
far
valere
praticamente
la
raison
,
che
è
tutt
'
insieme
umanità
ed
eguaglianza
e
libertà
e
giustizia
;
e
un
impulso
generoso
,
se
anche
talvolta
frammischiato
di
autocompiacenza
nella
ricerca
della
gloire
,
un
impulso
che
si
potrebbe
rintracciare
già
nel
medioevo
della
cavalleria
e
delle
crociate
e
che
proruppe
col
prorompere
della
rivoluzione
del
1789
e
formò
tradizione
e
scuola
.
Ma
il
popolo
francese
,
che
nutriva
questo
modo
di
sentire
e
in
parte
lo
praticava
,
non
poteva
coincidere
col
popolo
francese
in
quanto
componeva
lo
stato
francese
,
che
,
come
ogni
stato
,
obbediva
alle
leggi
della
politica
,
e
perciò
della
propria
salvezza
e
conservazione
;
e
sebbene
i
modi
del
sentire
non
rimangano
inoperosi
neppure
nella
politica
,
vi
operano
solo
in
quanto
a
questa
è
dato
riceverli
e
farli
suoi
,
cioè
mediatamente
e
non
già
immediatamente
,
come
stranamente
si
pretende
quando
li
si
vuol
chiamare
a
dettare
le
norme
alla
politica
o
a
mettersi
al
suo
luogo
.
La
differenza
era
stata
già
praticamente
sperimentata
e
sofferta
dai
patrioti
e
giacobini
italiani
,
alla
calata
dei
francesi
in
Italia
col
Bonaparte
e
con
gli
altri
loro
generali
,
sospirati
e
invocati
e
aspettati
redentori
,
e
che
invece
smunsero
le
popolazioni
italiane
a
profitto
della
Francia
,
le
lasciarono
talora
in
asso
,
ne
fecero
perfino
materia
di
negozio
,
come
di
Venezia
a
Campoformio
.
Il
Lafayette
e
gli
altri
suoi
amici
e
correligionari
unificavano
troppo
questi
due
diversi
aspetti
delle
cose
,
e
promettevano
o
lasciavano
sperare
quel
che
non
era
dato
né
a
essi
né
ad
altri
attenere
.
Lo
stato
francese
,
uscito
dalla
rivoluzione
di
luglio
col
nuovo
suo
re
,
aveva
pericoli
interni
ed
esterni
,
che
doveva
fronteggiare
o
scansare
,
difficoltà
ed
interessi
a
cui
doveva
provvedere
.
La
Russia
,
che
tardò
a
riconoscere
Luigi
Filippo
,
sarebbe
entrata
in
guerra
,
e
forse
avrebbe
trascinato
l
'
Austria
,
se
l
'
insurrezione
polacca
non
l
'
avesse
al
momento
buono
occupata
,
e
se
l
'
Austria
non
fosse
stata
richiamata
agli
affari
d
'
Italia
;
e
l
'
Austria
,
per
intanto
,
avendo
in
mano
il
figlio
di
Napoleone
,
minacciava
di
suscitare
,
contro
gli
Orléans
,
il
bonapartismo
:
all
'
interno
,
i
repubblicani
erano
baldanzosi
ed
eccitavano
a
rivolgimenti
.
Il
principio
del
non
intervento
,
che
il
nuovo
regime
aveva
affermato
contro
quello
della
Santa
Alleanza
e
che
aveva
fatto
mettere
le
ali
a
tante
speranze
,
era
,
e
non
poteva
non
essere
,
una
formola
politica
,
coi
sussistenti
equivoci
e
con
gli
effetti
oratori
delle
formole
politiche
,
e
voleva
dire
(
come
all
'
occasione
fu
poi
spiegato
)
che
la
Francia
avrebbe
respinto
ogni
intervento
straniero
nelle
faccende
sue
interne
,
lo
avrebbe
tenuto
lontano
dai
paesi
che
erano
nella
cerchia
dei
suoi
prossimi
interessi
,
e
che
qui
sarebbe
anche
intervenuta
quando
la
sua
politica
ciò
permettesse
o
richiedesse
,
come
fece
nel
Belgio
e
nel
Portogallo
,
e
avrebbe
lasciato
invece
intervenire
la
Russia
in
Polonia
e
l
'
Austria
in
Italia
,
quando
non
le
era
possibile
impedirlo
senza
impigliarsi
in
una
disastrosa
o
assai
rischiosa
guerra
,
e
tutt
'
al
più
,
come
fece
in
Italia
,
avrebbe
occupato
Ancona
per
significare
all
'
Austria
che
non
intendeva
consentirle
di
estendere
il
suo
dominio
in
Italia
e
per
indurla
,
compiute
le
sue
operazioni
militaresche
e
poliziesche
,
a
sgombrare
le
terre
occupate
.
Non
per
questo
alla
politica
francese
mancavano
tratti
civili
e
liberali
e
umanitari
,
come
non
mancavano
all
'
Inghilterra
,
che
similmente
intendeva
l
'
intervento
e
il
non
intervento
,
e
alla
quale
-
sebbene
tante
volte
sia
stato
imprecato
alla
"
perfida
Albione
"
-
non
si
vorrà
certamente
negare
il
molto
che
ha
fatto
per
l
'
indipendenza
,
la
libertà
e
la
civiltà
dei
popoli
.
Ogni
altra
forma
di
partecipazione
alle
cause
dei
popoli
asserviti
e
oppressi
era
e
doveva
restare
,
in
Inghilterra
come
in
Francia
,
cosa
di
privati
;
e
in
ciò
il
Lafayette
e
i
suoi
amici
bene
si
adoperarono
,
e
quegli
italiani
e
quei
polacchi
,
che
lo
stato
francese
non
poté
soccorrere
nelle
loro
patrie
,
trovarono
in
Francia
,
come
in
Inghilterra
e
nel
Belgio
e
bella
Svizzera
,
presso
i
liberali
,
amicizie
e
conforti
,
e
furono
spesso
protetti
contro
certe
durezze
che
i
governi
della
Francia
e
degli
altri
paesi
esercitavano
,
e
formarono
colà
il
drappello
dei
militi
della
nazionalità
e
della
libertà
,
il
simbolo
della
fratellanza
dei
popoli
di
sopra
alle
lotte
di
esistenza
dei
singoli
stati
.
Ma
,
riguardando
poi
quell
'
idea
del
primato
francese
nei
popoli
che
vi
avevano
creduto
e
che
in
tale
fede
erano
stati
confermati
dalle
barricate
di
luglio
,
e
che
avevano
aspettato
l
'
adempimento
di
quell
'
obbligo
di
nobiltà
,
se
è
da
tener
conto
delle
condizioni
disperate
in
cui
essi
si
trovavano
,
divisi
e
sparsi
e
disarmati
sotto
la
pressura
di
potenti
stati
militari
che
li
stringevano
in
una
rete
di
fortezze
e
di
guarnigioni
e
ne
invigilavano
con
le
loro
polizie
ogni
atto
e
ogni
parola
,
e
se
il
loro
spiare
ansiosi
,
come
degli
italiani
disse
il
Manzoni
,
l
'
apparire
sulle
Alpi
di
un
amico
stendardo
,
era
la
necessità
di
un
evento
che
rompesse
in
qualche
punto
quel
cerchio
di
ferro
e
aprisse
l
'
adito
al
loro
insorgere
e
combattere
,
è
da
ammettere
anche
,
d
'
altra
parte
,
che
essi
peccavano
di
sfiducia
nelle
proprie
forze
,
e
dalla
giustificata
prudenza
cadevano
nell
'
ingiustificato
avvilimento
e
nell
'
ignavia
,
dimenticando
che
la
linea
del
possibile
si
sposta
grandemente
mercé
l
'
audacia
inventrice
e
la
forza
creatrice
della
volontà
che
veramente
vuole
.
Alla
saggezza
di
non
più
cullarsi
in
illusioni
aspettando
dalla
politica
degli
stati
quel
ch
'
essa
non
fornisce
o
non
fornisce
per
proprio
istituto
,
di
non
più
contare
sul
primato
francese
e
sul
dovere
francese
dell
'
"
iniziativa
"
,
doveva
andare
congiunto
un
risveglio
di
quella
fiducia
in
sé
medesimi
,
nella
propria
"
iniziativa
"
,
l
'
educazione
della
volontà
con
l
'
azione
,
e
il
tentare
e
ritentare
e
non
darsi
mai
per
vinti
,
insorgere
,
accettare
l
'
eventuale
o
anche
la
sicura
sconfitta
e
insorgere
di
nuovo
,
la
generosità
del
sacrificio
nella
sicura
coscienza
della
vittoria
finale
,
la
quale
era
da
cercare
per
questa
,
che
è
la
sua
via
regia
,
e
non
nelle
combinazioni
degli
interessi
particolari
e
nel
fantasticare
su
possibili
accidenti
fortunati
.
È
nella
percezione
di
questa
verità
,
e
nella
risolutezza
inflessibile
di
comportarsi
in
guisa
ad
essa
conforme
,
la
grandezza
vera
di
Giuseppe
Mazzini
,
che
nel
'31
il
governo
piemontese
lasciava
partire
per
l
'
esilio
,
inconsapevole
di
dare
con
quell
'
esilio
all
'
Italia
,
e
a
tutti
i
popoli
cercanti
libertà
,
il
loro
maggior
maestro
di
vita
.
Ma
non
tardò
ad
accorgersi
di
lui
e
a
conoscerlo
la
polizia
austriaca
,
e
il
Metternich
,
che
lo
qualificò
"
uno
degli
uomini
più
pericolosi
"
della
fazione
giovanile
e
irrequieta
.
Il
Mazzini
vide
che
c
'
è
qualcosa
di
più
fondamentale
che
non
sia
la
politica
maneggiata
dagli
uomini
di
stato
,
qualcosa
che
deve
farsi
quando
non
si
può
far
questa
,
e
prima
di
far
questa
;
ed
è
di
svegliare
nell
'
uomo
il
sentimento
dell
'
universale
,
l
'
ideale
,
e
con
esso
la
coscienza
della
missione
che
a
ciascuno
è
assegnata
,
e
del
dovere
che
ne
sorge
,
e
della
dedizione
di
tutto
sé
stesso
a
questo
dovere
,
che
potenzia
le
forze
e
rende
possibile
quel
che
agli
uomini
di
poca
fede
sembra
impossibile
.
Perciò
contro
l
'
antiquata
Carboneria
,
ancora
qua
e
là
sopravvivente
in
Italia
e
alla
quale
egli
stesso
era
appartenuto
,
usa
ai
calcoli
politici
e
alla
ricerca
degli
espedienti
,
contro
gl
'
invecchiati
in
quelle
idee
e
in
quegli
abiti
,
fondò
nel
'32
la
Giovine
Italia
,
che
risaliva
alle
fonti
religiose
del
carattere
virile
e
combattente
;
contro
l
'
aspettazione
della
"
iniziativa
"
francese
,
e
nella
delusione
che
anche
a
lui
aveva
data
la
rivoluzione
di
luglio
,
contro
tutte
le
speranze
riposte
nei
governi
stranieri
,
inculcò
all
'
italiano
e
agli
altri
popoli
l
'
"
iniziativa
"
di
ciascuno
;
e
abbozzò
,
in
contrasto
con
l
'
egemonia
francese
,
una
Giovine
Europa
.
"
L
'
albero
della
libertà
non
fruttifica
(
egli
ripeteva
)
se
non
impiantato
da
mani
cittadine
e
fecondato
da
sangue
cittadino
e
tutelato
da
spade
cittadine
"
.
Questa
sua
grandezza
(
come
,
del
resto
,
viene
generalmente
sentito
e
riconosciuto
)
è
grandezza
morale
,
di
un
apostolo
che
vive
quel
che
crede
e
opera
del
pari
con
la
parola
rischiaratrice
e
infiammatrice
e
con
l
'
esempio
,
e
similmente
consiglia
e
spinge
a
comportarsi
quelli
a
cui
s
'
indirizza
e
che
raccoglie
attorno
a
sé
.
Tutto
il
rimanente
,
nel
suo
complesso
d
'
idee
,
o
non
gli
è
proprio
,
o
è
secondario
,
o
è
vago
ed
errato
.
L
'
idea
dell
'
unità
repubblicana
d
'
Italia
apparteneva
già
alla
tradizione
,
dalla
quale
egli
forse
l
'
attinse
,
dei
giacobini
italiani
,
che
,
come
lui
,
dalla
delusione
e
dal
disgusto
per
l
'
opera
della
Francia
direttoriale
in
Italia
furono
condotti
a
disegnare
la
repubblica
italiana
una
e
indivisibile
,
allora
,
al
tempo
delle
repubbliche
batava
ed
elvetica
,
certo
meno
lontana
dalla
realtà
di
quel
che
era
diventata
nel
secolo
decimonono
:
senonché
quelli
non
vi
portarono
,
come
lui
,
sentimento
religioso
e
ardore
d
'
apostolato
,
e
la
loro
idea
non
attecchì
e
non
ebbe
,
come
si
dice
,
efficacia
dinamica
.
Il
concetto
delle
nazioni
,
e
della
missione
che
spetta
a
ciascuna
,
era
stato
dei
filosofi
e
storici
tedeschi
,
e
apparteneva
al
comune
patrimonio
intellettuale
,
se
anche
fu
da
lui
validamente
promosso
e
impiantato
nella
coscienza
europea
e
reso
popolare
.
La
sostituzione
,
che
egli
accennò
a
fare
,
del
primato
italiano
al
primato
francese
non
serba
altro
valore
che
di
un
mito
a
conforto
di
orgoglio
per
un
popolo
che
deve
rialzarsi
e
combattere
;
ed
era
stato
preceduto
,
oltreché
da
quello
francese
,
dal
mito
del
primato
tedesco
,
asserito
in
condizioni
analoghe
dal
Fichte
,
e
fu
accompagnato
e
seguito
dal
diverso
"
primato
d
'
Italia
"
del
Gioberti
e
dal
primato
polacco
del
Cieszkowski
e
,
se
si
vuole
,
dallo
svizzero
di
Melchiorre
Hirzel
,
che
nella
Svizzera
profetava
il
centro
generatore
della
repubblica
europea
,
libera
dal
cristianesimo
e
governata
dalla
moderna
filosofia
.
Maggiore
restrizione
è
da
fare
circa
le
sue
costruzioni
dottrinali
,
dove
,
animato
com
'
esso
era
da
un
vigoroso
sentimento
della
libertà
,
e
dalle
forze
liberali
facendo
scaturire
il
moto
d
'
indipendenza
e
di
nazionalità
,
per
difetto
di
approfondimento
speculativo
e
di
senso
storico
non
riuscì
a
formolare
e
dedurre
teoricamente
il
concetto
di
libertà
,
e
anzi
teoricamente
lo
compromise
,
e
quasi
lo
negò
,
accogliendo
dal
sansimonismo
il
principio
dell
'
associazione
contro
quello
della
gara
,
e
la
nuova
religione
umanitaria
con
dommi
,
teologia
,
culto
e
disciplina
,
e
,
se
non
proprio
con
un
papa
,
con
un
concilio
religioso
messo
a
capo
dei
popoli
,
e
la
poesia
e
l
'
arte
inservienti
ai
fini
sociali
,
e
simili
;
come
dall
'
ideologia
democratica
accolse
la
vaga
idea
di
Popolo
,
oscillante
fra
il
tutto
e
la
parte
,
e
,
in
fondo
,
una
rappresentazione
generale
a
cui
porgevano
gli
elementi
i
contadini
spagnuoli
della
sollevazione
contro
i
francesi
e
i
volontari
e
i
soldati
delle
guerre
della
repubblica
del
'93
,
onde
egli
sognò
la
sua
insurrezione
di
guerriglie
da
accendere
da
un
capo
all
'
altro
d
'
Italia
come
di
ogni
altro
paese
da
liberare
.
Nonostante
tutto
questo
,
nonostante
che
egli
non
fosse
né
un
coerente
pensatore
né
un
uomo
di
stato
,
il
Mazzini
ascese
a
potenza
intellettuale
,
morale
e
altresì
politica
nella
vita
europea
,
e
a
lui
facevano
capo
i
patrioti
e
rivoluzionari
d
'
ogni
paese
e
contro
di
lui
conducevano
una
quotidiana
guerra
,
coi
mezzi
dello
spionaggio
e
delle
insidie
,
i
governi
assolutistici
e
conservatori
.
E
se
,
in
quegli
anni
dopo
il
'30
,
si
formò
o
piuttosto
si
accrebbe
(
perché
non
è
mancata
mai
e
non
manca
neppur
ora
del
tutto
)
una
comune
coscienza
europea
,
un
comune
fondo
di
idee
,
un
comune
giudicare
,
una
comune
opinione
,
una
comune
sensibilità
,
e
quasi
un
tribunale
i
cui
pronunciati
non
si
trascurano
senza
grave
sanzione
,
certo
non
fu
,
questa
,
opera
di
un
uomo
solo
,
e
anzi
nasceva
all
'
intimo
del
moto
liberale
,
in
quanto
prosecuzione
di
quello
illuministico
;
ma
il
Mazzini
vi
contribuì
nel
generale
e
nel
particolare
,
con
l
'
afflato
del
suo
spirito
religioso
e
con
l
'
amore
onde
sentì
e
comprese
e
abbracciò
tutti
i
più
diversi
popoli
,
e
con
l
'
italiano
il
tedesco
,
e
quelle
popolazioni
slave
meridionali
che
pel
primo
egli
scoperse
e
alle
quali
segnò
l
'
avvenire
.
Le
voci
di
scoraggiamento
,
incidenti
naturali
in
tutte
le
guerre
e
in
tutte
le
imprese
,
e
,
per
la
loro
logica
inconcludenza
e
pratica
sterilità
,
destinate
ad
essere
via
via
sommerse
dalla
necessità
del
fare
e
dell
'
andare
innanzi
,
erano
altresì
rintuzzate
da
voci
opposte
,
come
quella
del
Lamennais
,
che
nel
'35
scriveva
allo
stesso
Mazzini
:
"
Prenez
courage
,
monsieur
;
les
mères
enfantent
pour
vous
"
.
E
tanto
bene
le
madri
attesero
a
quest
'
ufficio
che
in
Italia
,
nel
'46
,
il
poeta
Giusti
,
ammonendo
un
personaggio
della
reazione
che
il
tempo
galantuomo
aveva
preso
l
'
aìre
verso
la
libertà
,
soggiungeva
:
Se
non
lo
crede
,
il
campanil
del
Duomo
è
là
che
parla
a
chi
lo
vuol
capire
:
a
battesimo
suoni
o
a
funerale
,
muore
un
brigante
e
nasce
un
liberale
.
In
Italia
,
i
giovani
sovrani
dei
due
principali
suoi
stati
,
il
regno
delle
due
Sicilie
e
quello
di
Sardegna
,
erano
entrambi
antiliberali
,
legati
da
giuramenti
e
trattati
a
non
concedere
ordinamenti
costituzionali
e
avversi
a
questi
per
la
mente
loro
di
clericali
e
addirittura
di
bacchettoni
,
sebbene
l
'
uno
,
Carlo
Alberto
,
di
temperamento
e
di
educazione
militare
,
nutrisse
ambizioni
d
'
ingrandimenti
e
perciò
riguardasse
come
naturale
nemica
l
'
Austria
,
e
l
'
altro
,
Ferdinando
II
,
non
avesse
di
coteste
ambizioni
,
e
non
avversasse
l
'
Austria
,
pur
geloso
di
governare
senza
ingerenze
austriache
né
di
altre
potenze
.
Meno
fanatico
e
più
avveduto
,
egli
diè
amnistie
ai
condannati
politici
,
richiamò
esuli
,
si
valse
degli
uomini
del
decennio
napoleonico
e
della
rivoluzione
del
'20
,
fu
indulgente
verso
coloro
che
cospirarono
e
tentarono
insurrezioni
e
attentarono
alla
sua
vita
,
non
volle
sapere
d
'
intrighi
assolutistici
internazionali
,
laddove
Carlo
Alberto
favorì
il
carlismo
e
il
miguelismo
,
e
,
in
odio
della
monarchia
di
luglio
,
diè
appoggio
alla
duchessa
di
Berry
,
e
punì
spietato
e
crudele
i
primi
cospiratori
della
Giovine
Italia
,
suoi
sudditi
.
Ma
l
'
uno
e
l
'
altro
intrapresero
riforme
amministrative
,
curarono
le
finanze
dello
stato
e
la
vita
economica
dei
loro
paesi
,
negoziarono
trattati
di
commercio
,
costruirono
ferrovie
,
con
più
estesi
e
più
intensi
effetti
,
correlativi
alla
situazione
geografica
e
agli
antecedenti
storici
,
nel
Piemonte
che
non
nell
'
Italia
meridionale
.
Così
l
'
uno
e
l
'
altro
,
indirettamente
e
inconsapevolmente
,
aiutavano
e
preparavano
il
progresso
della
libertà
,
come
da
parte
loro
quei
gentiluomini
e
quella
borghesia
colta
,
che
in
Piemonte
,
in
Toscana
e
altrove
si
occupavano
di
esperimenti
agrari
,
di
scuole
ed
asili
d
'
infanzia
,
di
mutuo
insegnamento
,
di
provvidenze
per
il
popolo
.
I
congressi
degli
scienziati
italiani
,
che
si
susseguirono
regolarmente
dopo
quello
di
Pisa
del
'39
,
e
che
i
principi
(
tranne
il
papa
)
non
vietarono
e
anche
favorirono
,
concorrevano
allo
stesso
effetto
.
Nello
stato
della
Chiesa
,
dove
ai
moti
del
'31
era
succeduto
un
lurido
governo
di
cardinali
legati
che
adoperavano
assoldate
bande
di
malfattori
,
tutto
stava
immobile
a
segno
che
,
dopo
circa
un
quindicennio
,
i
liberali
potevano
,
per
mezzo
del
Farini
,
adottare
a
propria
richiesta
,
nel
Memorando
di
Rimini
del
'45
,
il
memoriale
presentato
dalle
potenze
,
nel
'31
,
al
cardinal
Bernetti
;
e
,
quanto
a
progressi
economici
,
famoso
è
rimasto
il
detto
del
papà
,
Gregorio
XVI
,
che
le
ferrovie
e
la
trazione
a
vapore
fossero
opere
di
Satana
:
che
era
,
del
resto
,
un
detto
non
privo
,
a
suo
modo
,
di
acume
e
di
logica
coerenza
.
La
Giovine
Italia
si
sparse
rapidamente
,
soprattutto
nell
'
Italia
settentrionale
e
nella
media
,
e
si
contavano
a
decine
di
migliaia
i
suoi
adepti
,
e
gli
scritti
del
Mazzini
,
sfuggendo
agli
occhi
delle
polizie
,
circolavano
e
,
sebbene
non
convertissero
gli
animi
a
quei
concetti
sociali
e
religiosi
,
e
neppure
v
'
inserissero
fortemente
l
'
idea
politica
repubblicana
,
li
disponevano
alla
rivoluzione
e
li
tempravano
agli
ardimenti
e
ai
sacrifizi
.
Ma
l
'
auspicata
insurrezione
popolare
e
generale
non
scoppiò
,
e
,
dopo
il
disgraziato
tentativo
nel
'34
di
una
spedizione
in
Savoia
,
anche
i
tentativi
abortiti
si
fecero
radi
,
come
quello
della
Romagna
nel
'43
e
l
'
altro
di
Cosenza
nel
'44
,
e
,
qualche
mese
dopo
,
lo
sbarco
in
Calabria
dei
Bandiera
;
quantunque
il
Mazzini
da
Londra
,
dove
,
allontanato
dalla
Svizzera
,
aveva
preso
dimora
,
non
cessasse
di
pensarvi
e
ne
studiasse
di
nuovi
coi
suoi
emissari
e
corrispondenti
,
tra
i
quali
il
Fabrizi
a
Malta
.
A
contrasto
del
Mazzini
e
dei
suoi
concetti
politici
e
del
suo
metodo
,
e
fuori
delle
sètte
e
cospirazioni
,
si
formava
e
cresceva
in
Italia
l
'
altro
partito
,
che
allora
grandeggiò
,
dei
liberali
moderati
,
i
quali
,
diversamente
dal
Mazzini
e
dai
suoi
,
erano
,
nei
convincimenti
religiosi
,
tutti
o
quasi
tutti
cattolici
,
e
,
per
reminiscenze
di
storia
medioevale
,
ebbero
il
nome
di
"
neoguelfi
"
.
Furono
essi
quei
cattolici
liberali
,
ai
quali
ci
siamo
riferiti
nel
delineare
la
dialettica
delle
fedi
politiche
all
'
inizio
del
secolo
decimonono
,
e
che
bisogna
accuratamente
distinguere
dagli
altri
dello
stesso
nome
,
che
contemporaneamente
si
levarono
e
fecero
parlar
di
sé
in
Francia
,
nel
Belgio
e
altrove
,
i
quali
meriterebbero
di
esser
chiamati
piuttosto
,
a
significare
la
loro
genuina
natura
e
vero
carattere
,
clericali
liberali
o
clericali
liberaleggianti
.
È
tanto
più
necessario
staccarli
da
costoro
in
quanto
,
non
solo
spesso
sono
stati
messi
insieme
alla
rinfusa
,
ma
per
tal
confusione
furono
malamente
giudicati
da
uomini
come
il
Quinet
,
che
accusò
i
Balbo
,
i
Troya
,
i
Rosmini
,
i
Gioberti
di
lavorare
a
distruggere
l
'
ultimo
rifugio
dello
spirito
italiano
,
il
pensiero
,
dando
il
colpo
di
grazia
al
loro
popolo
,
e
di
esser
seguaci
dei
De
Maistre
,
dei
De
Bonald
,
dei
Görres
,
dei
Günther
,
e
simili
.
Basta
por
mente
,
quanto
a
idee
religiose
,
che
il
loro
cattolicismo
o
era
semplice
ravvivamento
dei
motivi
etici
e
spirituali
del
cristianesimo
,
o
continuazione
e
riflesso
del
giansenismo
,
che
così
fortemente
aveva
operato
sui
regalisti
e
riformisti
e
rivoluzionari
alla
fine
del
secolo
precedente
,
e
il
cui
influsso
era
giunto
anche
al
Mazzini
;
e
che
essi
si
dimostrarono
costantemente
antigesuitici
e
che
c
'
erano
tra
loro
di
quelli
che
avrebbero
volentieri
tolto
al
papa
ogni
dominio
temporale
,
restituendolo
a
un
ufficio
unicamente
spirituale
,
e
che
tutti
,
dal
più
al
meno
,
ebbero
in
mente
una
più
o
meno
radicale
"
riforma
della
Chiesa
"
.
La
loro
moderazione
era
senno
politico
,
al
quale
appariva
campata
in
aria
l
'
idea
della
Repubblica
italiana
,
e
quella
stessa
dell
'
unità
statale
di
tutta
la
nazione
,
fantastici
gli
appelli
al
fantastico
popolo
che
dai
campi
e
dalle
officine
si
sarebbe
levato
a
scacciare
con
armi
improvvisate
lo
straniero
e
i
despoti
indigeni
,
poco
conducenti
le
cospirazioni
e
dannoso
il
metodo
del
tutto
o
nulla
;
onde
pensavano
ché
si
dovesse
far
fondamento
sulle
classi
colte
,
e
non
disperare
affatto
dei
re
e
degli
altri
principi
,
e
preferire
alle
segrete
la
cospirazione
all
'
aria
aperta
,
e
chiedere
via
via
quel
che
c
'
era
speranza
di
ottenere
,
riforme
amministrative
,
rappresentanze
d
'
interessi
,
consulte
,
e
,
più
in
là
,
costituzioni
politiche
,
e
considerare
la
situazione
internazionale
e
valersi
delle
occasioni
che
offriva
o
che
avrebbe
offerto
per
mandar
via
gli
austriaci
dall
'
Italia
e
per
comporre
una
federazione
di
stati
italiani
:
ché
in
questi
due
fini
supremi
,
indipendenza
italiana
e
libertà
politica
,
concordavano
coi
mazziniani
e
coi
democratici
e
anticlericali
,
differendo
da
essi
nell
'
immagine
del
desiderato
avvenire
e
nei
mezzi
da
usare
nel
presente
,
e
nell
'
intonazione
della
polemica
e
della
propaganda
.
Il
De
Sanctis
osservò
che
i
due
partiti
o
"
scuole
"
manifestavano
tutta
la
loro
diversità
nella
loro
prosa
:
nei
moderati
o
liberali
,
stile
analitico
,
lingua
prossima
alla
parlata
,
popolarità
,
piano
discorrere
,
ragionata
persuasione
,
uso
dell
'
ironia
;
nei
mazziniani
e
democratici
,
stile
sintetico
,
lingua
aulica
,
modi
solenni
e
talvolta
retorici
,
l
'
invettiva
,
il
sarcasmo
:
gli
uni
avevano
innanzi
un
popolo
reale
da
educare
,
gli
altri
un
popolo
immaginario
da
eccitare
.
Ma
,
nella
realtà
,
l
'
un
partito
non
abbatteva
né
diradicava
l
'
altro
,
e
piuttosto
ne
compieva
le
manchevolezze
:
il
che
apparve
nel
corso
degli
avvenimenti
,
e
si
vedeva
per
intanto
nel
trapasso
di
taluni
dei
loro
uomini
dall
'
uno
all
'
altro
,
nei
bisogni
che
gli
uni
provavano
talvolta
di
maggiore
ardimenti
e
gli
altri
di
maggiore
moderazione
(
più
conservatore
il
Balbo
,
tendente
a
democrazia
il
Gioberti
,
pronto
a
rompere
gl
'
indugi
il
D
'
Azeglio
e
a
richiedere
indipendenza
e
libertà
insieme
)
;
e
,
infine
,
nelle
cooperazioni
a
cui
si
trovavano
indotti
;
senza
dire
che
lo
stesso
Mazzini
,
sia
pure
per
brevi
momenti
,
non
ripugnò
a
cedere
il
passo
a
Carlo
Alberto
,
e
forse
finanche
a
Pio
IX
,
e
alla
monarchia
che
sciogliesse
il
voto
nazionale
.
Tutti
erano
tratti
praticamente
,
quali
che
fossero
le
loro
illusioni
,
a
quel
che
era
pratico
e
attuabile
;
e
,
quanto
all
'
inattuabile
,
l
'
idea
mazziniana
della
Repubblica
italiana
contrastava
alle
condizioni
di
fatto
,
che
sono
mutevoli
,
ma
quella
giobertiana
del
papa
nazionalistico
e
liberale
era
contradittoria
nella
logica
,
che
non
muta
.
Nondimeno
,
anche
questa
idea
giobertiana
,
che
aveva
dell
'
ambiguo
nell
'
alquanto
ambiguo
autore
,
odiatore
dei
gesuiti
ma
non
alieno
dal
loro
fare
tortuoso
e
dai
loro
infingimenti
,
e
,
in
ogni
caso
,
confuso
o
perplesso
nei
suoi
concetti
e
trasmutabile
in
molte
guise
,
produsse
effetti
benefici
;
e
,
se
i
chiaroveggenti
ne
scorgevano
la
fallacia
,
per
molti
cattolici
,
per
molti
giovani
preti
e
anche
per
alcuni
personaggi
dell
'
alto
clero
,
quel
mito
papale
fu
il
varco
aperto
all
'
intenso
loro
desiderio
di
risorgimento
nazionale
,
di
progresso
civile
e
di
rinnovata
vita
religiosa
.
La
scuola
moderata
del
cattolicismo
liberale
produsse
allora
quasi
tutti
i
libri
di
filosofia
,
di
storia
,
di
romanzi
,
di
versi
,
che
coltivarono
questi
desideri
negli
italiani
:
dai
trattati
del
Rosmini
e
del
Gioberti
,
dalle
storie
del
Troya
e
del
Balbo
,
del
Capponi
e
del
Tosti
,
al
romanzo
e
alle
tragedie
del
Manzoni
,
che
era
stato
il
precursore
,
agli
Ettore
Fieramosca
e
Niccolò
dei
Lapi
del
D
'
Azeglio
,
alle
satire
del
Giusti
;
ma
,
per
l
'
unità
di
intenti
fondamentali
nelle
due
opposte
scuole
,
furono
altresì
letti
quelli
meno
sostanziosi
dei
cosiddetti
"
ghibellini
"
,
come
le
tragedie
antipapali
e
antistraniere
del
Niccolini
,
o
meno
educativi
,
come
i
romanzi
convulsi
del
byroniano
Guerrazzi
,
e
se
ne
assimilò
quel
che
di
buono
e
di
vero
se
ne
poteva
assimilare
.
Anche
alla
scuola
moderata
si
deve
il
più
realistico
avviamento
dato
alle
discussioni
politiche
,
nelle
Speranze
d
'
Italia
del
Balbo
,
nei
Casi
di
Romagna
del
D
'
Azeglio
,
e
nei
libri
del
Durando
,
del
Galeotti
e
di
altri
;
e
nel
suo
seno
si
ebbe
qualche
primo
accenno
di
un
orientamento
della
politica
nazionale
verso
il
Piemonte
.
Fuori
della
scuola
cattolico
liberale
,
nel
puro
pensiero
filosofico
e
critico
moderno
,
che
in
quella
si
trovava
commisto
e
conciliato
alquanto
estrinsecamente
con
la
religione
tradizionale
,
pochi
ingegni
,
e
di
giovani
,
cominciavano
a
muoversi
;
e
altresì
fuori
di
essa
,
nel
pensiero
liberale
e
laico
,
uno
,
che
era
anche
lui
un
giovane
,
si
veniva
formando
,
Camillo
di
Cavour
,
che
ricevé
forte
la
scossa
della
rivoluzione
di
luglio
,
e
non
seguì
gli
ideali
del
Mazzini
e
accettò
la
politica
media
o
temperata
.
Il
Cavour
scriveva
a
quel
tempo
:
"
Non
vi
è
uomo
grande
che
non
sia
liberale
:
il
grado
dell
'
amore
della
libertà
è
in
ciascun
uomo
proporzionato
all
'
educazione
morale
a
cui
è
giunto
;
e
scriveva
ancora
,
nel
suo
Diario
:
"
Nous
autres
qui
n
'
avons
pas
de
foi
religieuse
,
il
faut
que
notre
tendresse
s
'
épuise
au
profit
de
l
'
humanité
"
.
E
a
lui
sarebbe
toccato
di
svolgere
in
forma
concreta
e
attuare
gran
parte
di
quanto
la
scuola
moderata
aveva
desiderato
e
voluto
e
preparato
,
anche
nei
rapporti
religiosi
,
con
la
libera
chiesa
nello
stato
libero
e
con
la
proclamazione
della
Roma
,
che
era
del
papa
,
a
capitale
del
regno
d
'
Italia
.
L
'
altro
popolo
,
che
,
al
pari
dell
'
italiano
,
doveva
tutto
insieme
risolvere
il
problema
della
libertà
e
quello
,
se
non
dell
'
indipendenza
,
dell
'
unità
nazionale
,
il
tedesco
,
non
solo
non
ebbe
questa
fortuna
che
i
suoi
vari
partiti
,
sotto
diverse
apparenze
e
con
diversa
accentuazione
,
andassero
verso
un
unico
fine
,
ma
continuò
nel
dualismo
,
onde
non
gli
riuscì
di
unificare
i
due
problemi
:
la
forza
unificatrice
di
carattere
liberale
era
sempre
in
esso
alquanto
scarsa
e
intermittente
.
I
tedeschi
(
osservava
in
quel
tempo
il
Balzac
,
dando
forma
scherzosa
a
un
comune
convincimento
europeo
)
,
"
s
'
ils
ne
savent
pas
jouer
des
grands
instruments
de
la
Liberté
,
savent
jouer
naturellement
de
tous
les
instruments
de
musique
"
(
Une
fille
d
'
Ève
,
1839
)
.
La
"
Giovine
Germania
"
,
che
,
precorsa
per
certi
aspetti
dal
Börne
e
dallo
Heine
,
richiamò
l
'
attenzione
nei
primi
anni
dopo
il
'30
,
non
ebbe
se
non
il
nome
simile
a
quello
dell
'
associazione
mazziniana
,
e
fu
di
mediocri
letterati
,
scrittori
di
romanzi
e
di
cose
varie
,
che
gridarono
contro
la
separazione
di
letteratura
e
politica
,
e
professarono
una
letteratura
di
tendenza
,
ma
erano
privi
di
concetti
e
di
vera
passione
politica
,
e
,
messi
talvolta
alla
prova
della
vita
e
dell
'
azione
,
fecero
meschina
figura
.
I
letterati
tedeschi
,
che
per
transitori
riscaldamenti
abbracciavano
le
idealità
della
libertà
e
del
progresso
,
facilmente
ridiventavano
il
contrario
,
come
il
Menzel
che
,
nel
suo
periodo
di
riscaldamento
,
tra
i
primi
istruì
processo
contro
il
Goethe
per
il
suo
apoliticismo
(
ed
è
strano
che
proprio
sopra
un
gran
poeta
e
un
genio
della
contemplazione
si
volesse
far
pesare
una
taccia
che
era
,
se
mai
,
della
cultura
tedesca
in
generale
)
,
e
poi
si
cangiò
in
nazionalista
tedeschissimo
e
antifrancese
,
monarchico
e
assolutista
,
avversario
dei
liberali
.
In
un
paese
di
dotti
,
ammirevole
per
la
copia
e
il
valore
dei
suoi
insegnanti
e
pedagogisti
,
non
c
'
erano
scrittori
che
indirizzassero
quel
popolo
nei
grandi
problemi
della
vita
nazionale
,
come
pur
ce
n
'
erano
in
Italia
.
Del
resto
,
anche
la
poderosa
ala
del
pensiero
speculativo
si
veniva
allora
ripiegando
,
e
agli
ingegni
originali
e
ai
creatori
succedevano
colà
gli
epigoni
,
e
fioriva
quasi
soltanto
la
critica
storica
,
in
ogni
parte
della
storia
e
specialmente
in
quella
del
cristianesimo
,
che
metteva
a
frutto
alcuni
concetti
dell
'
anteriore
filosofia
.
E
se
i
francesi
avevano
saputo
prendere
tanto
vital
nutrimento
dalla
filosofia
e
storiografia
e
poesia
germaniche
,
niente
o
assai
poco
i
tedeschi
appresero
di
sostanziale
dal
popolo
loro
vicino
,
assai
più
innanzi
di
loro
in
quel
che
erano
i
bisogni
morali
e
l
'
esperienza
politica
dell
'
età
moderna
.
I
francesi
avevano
di
molto
rettificato
,
mercé
gli
studi
storici
,
l
'
astrattezza
dei
loro
ideali
settecenteschi
di
libertà
,
eguaglianza
e
fratellanza
;
ma
i
tedeschi
,
fuggendo
e
non
correggendo
quell
'
astrattezza
,
si
versavano
in
una
sorta
di
misticismo
del
passato
,
in
un
'
adorazione
dell
'
irrazionale
che
dal
passato
promana
sempre
che
venga
disgiunto
dal
vivo
presente
,
in
una
delle
varie
forme
,
che
si
sono
descritte
,
del
malsano
romanticismo
,
il
quale
aveva
in
essi
maggior
potere
delle
chiare
idee
,
e
presto
le
sopraffaceva
e
le
travolgeva
,
impedendo
che
acquistassero
forza
nel
sentire
generale
.
Liberali
erano
sempre
alcuni
studiosi
e
professori
,
sette
dei
quali
,
il
Dahlmann
,
i
due
Grimm
,
il
Gervinus
,
il
Weber
,
l
'
Albrecht
e
l
'
Ewald
,
seppero
lasciarsi
destituire
per
aver
protestato
,
nel
'37
,
contro
il
re
di
Annover
,
che
annullò
la
costituzione
concessa
dal
suo
predecessore
;
e
tra
essi
il
Gervinus
,
coi
suoi
libri
di
storia
,
divenne
il
principale
rappresentante
dottrinale
di
quel
partito
.
I
parlamenti
dei
minori
e
dei
piccoli
stati
costituzionali
,
sorpassata
la
bufera
delle
repressioni
,
procurarono
di
ripigliare
una
certa
efficienza
;
e
continuava
a
segnalarsi
il
parlamento
del
Baden
,
che
risentiva
della
vicinanza
della
Francia
e
della
Svizzera
.
In
qualcuna
delle
provincie
prussiane
,
ossia
,
oltre
che
nelle
terre
renane
(
dove
dal
'42
al
'43
si
pubblicò
,
critica
e
mordace
,
la
"
Rheinische
Zeitung
"
,
presto
soppressa
)
,
nella
Prussia
orientale
e
nella
Slesia
,
si
udirono
di
tanto
in
tanto
ragionate
richieste
di
partecipazione
del
popolo
al
governo
,
non
potendo
soddisfare
all
'
uopo
le
otto
assemblee
,
una
per
provincia
,
e
meramente
consultive
,
che
erano
state
stabilite
nel
'23
.
I
bisogni
delle
istituzioni
conformi
ai
tempi
,
sebbene
non
trovassero
la
loro
via
di
manifestazione
e
di
attuazione
,
covavano
di
certo
in
Germania
come
altrove
,
perché
nascevano
dalle
cose
stesse
.
Ma
il
re
Federico
Guglielmo
IV
,
la
cui
ascesa
al
trono
fu
sperata
e
salutata
principio
di
età
nuova
,
era
,
come
abbiamo
detto
,
e
come
dagli
stessi
contemporanei
venne
notato
con
meraviglia
,
l
'
impersonamento
del
romanticismo
politico
medioevalizzante
.
Alla
sua
romantica
immaginazione
la
monarchia
amministrativa
.
e
fridericiana
non
parlava
,
perché
troppo
vi
avvertiva
il
freddo
intellettualismo
e
razionalismo
settecentesco
;
ma
neppure
le
gradivano
i
moderni
parlamenti
,
che
già
un
altro
romantico
sul
trono
,
e
verseggiatore
per
giunta
,
Luigi
I
di
Baviera
,
in
un
suo
carme
aveva
fastiditi
come
sommamente
prosaici
.
Egli
volgeva
in
mente
un
parlamento
bensì
,
ma
di
qualità
medioevale
,
formato
dalle
rappresentanze
degli
stati
,
e
col
relativo
cerimoniale
e
il
relativo
andamento
;
e
indugiava
in
questa
sua
diletta
immaginazione
senza
raccogliere
il
coraggio
o
senza
trovare
il
modo
di
recarla
in
atto
,
e
tentennava
nel
suo
contegno
verso
i
liberali
,
dapprima
largendo
amnistie
e
mitigando
la
censura
della
stampa
,
e
poi
facendo
processare
o
costringendo
a
esulare
quelli
che
sostenevano
proposte
che
contrariavano
il
suo
sentimento
.
In
queste
condizioni
,
l
'
altro
problema
,
l
'
unità
tedesca
,
non
potendosi
risolvere
mercé
un
paese
reso
politicamente
omogeneo
e
con
la
volontà
nazionale
espressa
dalle
sue
assemblee
,
non
aveva
altra
via
che
quella
della
conquista
e
dell
'
assimilazione
da
parte
di
uno
dei
singoli
stati
;
e
poiché
,
dei
due
più
forti
,
l
'
Austria
rappresentava
l
'
opposto
del
principio
di
nazionalità
,
non
rimaneva
se
non
guardare
alla
Prussia
,
e
alla
ripresa
che
essa
avrebbe
fatta
per
questa
parte
della
tradizione
del
suo
Federico
II
.
Ma
cotesta
tradizione
era
antiromantica
al
pari
di
quella
dello
stato
burocratico
,
e
il
re
se
ne
ritraeva
con
un
brivido
d
'
orrore
,
perché
egli
riveriva
nell
'
Austria
il
segno
del
Sacro
Romano
Impero
e
la
rivedeva
a
capo
di
uno
stato
cristiano
gerrnanico
,
nel
quale
il
re
di
Prussia
avrebbe
preso
il
posto
e
la
figura
di
grande
e
primo
vassallo
,
insigne
per
fedeltà
e
prodezza
;
e
in
siffatta
disposizione
di
spirito
egli
,
protestante
,
risentiva
altrettanta
tenerezza
e
riverenza
verso
la
Chiesa
cattolica
,
ombra
,
al
pari
dell
'
Austria
,
della
smarrita
unità
medioevale
europea
,
e
s
'
incontrava
con
le
consimili
fantasie
che
erano
fiorite
nella
Germania
meridionale
o
"
alemanna
"
.
Quanto
incerte
e
inerti
le
idee
politiche
circa
l
'
unità
nazionale
,
altrettanto
facile
a
prorompere
era
,
pei
ricordi
del
1813
,
il
sentimento
d
'
indipendenza
ossia
l
'
odio
contro
la
Francia
,
che
un
tempo
l
'
aveva
conculcata
,
che
possedeva
ancora
antiche
terre
dell
'
Impero
e
che
sembrava
agognare
alla
riva
sinistra
del
Reno
;
e
quest
'
odio
esplose
in
modo
formidabile
nel
'40
,
pei
sospetti
destati
dalla
politica
del
Thiers
,
e
si
espresse
in
canti
che
furono
i
soli
canti
politici
veramente
popolari
in
Germania
,
la
"
marsigliese
"
di
un
popolo
che
non
ebbe
mai
l
'
altra
,
la
genuina
,
contro
i
tiranni
e
per
le
genti
oppresse
.
E
poiché
dominazione
straniera
in
Germania
non
sussisteva
,
quel
sentimento
d
'
indipendenza
,
solo
in
piccola
parte
giustificato
come
difesa
contro
possibili
minacce
,
sarebbe
stato
a
vuoto
se
non
avesse
contenuto
un
motivo
non
propriamente
patriottico
ma
nazionalistico
e
imperialistico
,
comprovato
non
solo
dall
'
immagine
idealizzata
del
Sacro
Romano
Impero
della
nazione
germanica
,
ma
anche
dal
fatto
che
quei
patrioti
tedeschi
non
pensavano
ai
diritti
d
'
indipendenza
degli
altri
popoli
,
e
,
nei
loro
disegni
,
includevano
,
con
l
'
Austria
,
la
continuazione
del
suo
dominio
sulle
terre
italiane
e
sulle
altre
delle
altre
nazionalità
comprese
in
quello
stato
:
di
che
si
rividero
le
intenzioni
finanche
nel
'48
,
e
nel
parlamento
di
Francoforte
.
In
effetto
,
gli
Ottoni
(
alte
memorie
!
)
avevano
tentato
la
discesa
fin
nell
'
Italia
meridionale
,
e
gli
Svevi
avevano
posseduta
questa
insieme
con
la
Sicilia
.
Liberali
d
'
ispirazione
,
sebbene
non
del
tutto
scevri
di
germi
imperialistici
,
erano
i
moti
d
'
indipendenza
che
si
cominciavano
a
disegnare
in
altri
popoli
;
e
tutti
,
in
Ungheria
,
in
Boemia
,
nella
Croazia
,
nella
Serbia
,
ebbero
il
loro
sintomo
iniziale
nello
studio
di
rimettere
in
onore
le
lingue
nazionali
,
di
elaborarle
letterariamente
,
di
rivendicarle
all
'
uso
ufficiale
,
e
,
in
genere
,
nel
culto
del
costume
e
della
storia
patria
:
al
qual
proposito
,
poiché
si
è
già
rammentato
il
Mazzini
,
che
prontamente
colse
le
nascenti
aspirazioni
di
questi
popoli
e
se
ne
fece
banditore
,
sarà
da
ricordare
altresì
che
,
con
lo
stesso
sentimento
,
un
italiano
di
Dalmazia
,
il
Tommaseo
,
intorno
al
'40
,
raccoglieva
e
traduceva
i
canti
popolari
dell
'
Illiria
.
Fuori
dell
'
impero
austriaco
,
tra
le
popolazioni
soggette
alla
sovranità
turca
,
la
Serbia
si
procurava
una
forma
di
autonomia
mercé
gli
abili
maneggi
degli
Obrenovi
?
,
il
piccolo
Montenegro
godeva
di
fatto
una
sua
autonomia
col
proprio
principe
,
e
la
venivano
acquistando
man
mano
la
Moldavia
e
la
Valacchia
,
protette
dalla
Russia
e
ammodernate
dalla
cultura
occidentale
e
particolarmente
dalla
francese
.
La
Polonia
era
schiacciata
dalle
tre
potenze
assolutistiche
e
rappresentata
quasi
soltanto
dai
numerosi
suoi
profughi
;
la
Russia
non
si
sottraeva
alla
forza
dell
'
idealità
nazionale
,
la
quale
,
priva
in
lei
del
suo
significato
liberale
,
si
era
modellata
sul
pangermanismo
dei
romantici
medioevalisti
tedeschi
e
di
altrettali
politici
o
utopistici
reazionari
,
facendosi
panslavismo
e
imperialismo
.
Anche
l
'
Europa
occidentale
assisteva
a
uno
sforzo
doloroso
d
'
indipendenza
proprio
nel
seno
del
più
libero
dei
suoi
stati
,
nella
Gran
Bretagna
,
in
quella
Irlanda
che
divisioni
religiose
,
insurrezioni
e
conquiste
avevano
messa
in
una
condizione
patologica
,
di
assai
difficile
cura
,
nonostante
le
parole
infocate
del
suo
O
'
Connell
e
le
iniziali
riforme
proposte
dal
Peel
ma
respinte
dalla
Camera
dei
Signori
,
e
che
nel
'45
,
devastata
dalla
fame
,
perdeva
un
quarto
della
sua
popolazione
e
non
trovava
altro
sollievo
che
nello
spopolamento
del
paese
con
l
'
emigrazione
dei
suoi
figli
verso
le
terre
americane
.
L
'
Inghilterra
non
poteva
vivere
né
con
essa
,
in
una
tranquilla
e
prosperante
unione
,
né
senz
'
essa
,
per
il
pericolo
che
le
avrebbe
portato
il
distacco
di
quell
'
isola
che
la
natura
le
aveva
posta
a
lato
.
Dovunque
il
movimento
era
schiettamente
nazionale
,
non
tardava
ad
accompagnarvisi
e
a
informarlo
quello
per
le
costituzioni
liberali
;
e
nella
Boemia
,
la
dieta
del
'40
cominciò
a
insistere
perché
le
fosse
riconosciuto
il
voto
delle
imposte
;
e
in
Ungheria
,
nel
'32
,
il
Kossuth
si
dava
a
richiedere
non
solo
riforme
economiche
ma
politiche
nell
'
antica
costituzione
,
per
iscuotere
la
preponderanza
dei
magnati
e
far
largo
alla
piccola
nobiltà
,
e
la
Grecia
,
dopo
un
sollevamento
in
Atene
,
nel
'43
ebbe
dal
re
Ottone
una
costituzione
con
camera
e
senato
.
Nell
'
Austria
,
dove
il
moto
delle
riforme
era
stato
arrestato
alla
fine
del
secolo
precedente
coi
Giuseppi
e
i
Leopoldi
,
gli
esempi
della
Germania
meridionale
,
e
quel
che
dei
libri
e
giornali
dei
paesi
occidentali
penetrava
nonostante
le
proibizioni
,
svegliavano
un
qualche
spirito
di
critica
e
desideri
di
novità
.
Su
questi
e
altrettali
indizi
,
che
dimostravano
l
'
estensione
,
più
o
meno
sciolta
e
rapida
,
del
pensiero
liberale
,
non
è
qui
il
caso
d
'
indugiare
;
come
,
per
diversa
ragione
,
bisognerà
sottintendere
tutta
l
'
azione
che
l
'
Europa
,
e
in
primo
luogo
l
'
Europa
liberale
,
allora
esercitò
e
che
venne
sempre
più
crescendo
,
coi
colonizzamenti
e
con
le
conquiste
dei
paesi
storicamente
passivi
;
e
perciò
l
'
opera
dell
'
Inghilterra
nell
'
India
,
dove
,
sostituendosi
man
mano
alla
Compagnia
,
tolse
costumanze
barbariche
e
abolì
la
schiavitù
;
e
il
nuovo
impero
,
guidato
da
nuovi
principii
,
che
la
stessa
Inghilterra
si
venne
formando
in
luogo
di
quello
che
aveva
perduto
nel
settecento
;
e
l
'
inizio
,
con
la
conquista
e
l
'
ordinamento
dell
'
Algeria
,
dell
'
impero
coloniale
francese
;
e
quel
che
accadde
in
Egitto
con
Mohamed
Alì
,
e
via
discorrendo
.
Tutto
questo
fermento
,
che
c
'
era
nel
mondo
,
d
'
idee
,
di
sforzi
,
di
tentativi
,
di
aspettazioni
generò
nel
1846
,
tra
la
commozione
universale
,
una
creatura
nella
quale
si
esprimeva
paradossalmente
la
necessità
ineluttabile
e
la
virtù
dell
'
idea
liberale
,
capace
di
attrarre
a
sé
e
piegare
ai
propri
fini
uomini
e
istituzioni
che
avrebbero
dovuto
unicamente
intendere
ad
abbatterla
:
generò
un
papa
liberale
,
Pio
IX
.
Un
impossibile
,
nella
logica
e
nella
realtà
;
e
che
a
ragione
il
principe
di
Metternich
diceva
essere
la
sola
cosa
alla
quale
egli
,
nella
sua
antiveggenza
e
nei
suoi
calcoli
,
non
aveva
mai
pensato
;
e
che
,
in
effetto
,
fu
reale
solo
in
quanto
l
'
impeto
di
quel
moto
ideale
gli
prestò
la
sua
anima
e
gli
fece
compiere
gesti
e
atti
come
a
un
trasognato
e
trascinato
e
travolto
,
ma
che
,
sostanzialmente
,
era
una
proiezione
del
sentimento
,
una
fantasia
attuata
in
una
rappresentazione
teatrale
a
cui
diè
la
scena
Roma
,
l
'
Italia
e
il
mondo
,
e
i
popoli
fornirono
le
masse
corali
.
Ci
fu
chi
già
allora
vide
in
barlume
quel
che
accadeva
,
e
fu
allora
composto
uno
stornello
,
che
diceva
:
Pio
nono
non
è
un
uomo
,
e
non
è
quello
che
trincia
l
'
aria
assiso
in
faldistoro
:
Pio
nono
è
figlio
del
nostro
cervello
,
un
idolo
del
cuore
,
un
sogno
d
'
oro
;
Pio
nono
è
una
bandiera
,
un
ritornello
,
un
nome
buono
da
cantarsi
in
coro
...
E
il
Gioberti
si
compiacque
di
avere
,
col
suo
"
quadro
ideale
del
pontificato
cristiano
"
,
dato
l
'
avviata
all
'
autosuggestione
del
vescovo
Mastai
(
il
quale
,
nei
suoi
momenti
di
smarrimento
,
si
protestava
nient
'
altro
che
un
"
povero
curato
"
)
,
e
alla
più
forte
suggestione
collettiva
;
e
certamente
il
Primato
d
'
Italia
fu
il
libro
galeotto
,
ma
non
avrebbe
operato
la
seduzione
se
non
fosse
stato
preceduto
da
tutto
il
lavorio
dei
cattolici
liberali
,
e
specialmente
dall
'
epopea
liberale
nazionale
papale
che
essi
tesserono
sulla
Lega
Lombarda
e
la
battaglia
di
Legnano
.
Per
intanto
,
la
forza
rivoluzionaria
,
che
si
sprigionò
attraverso
quel
simbolo
poetico
,
fu
grandissima
,
in
Italia
e
nel
mondo
:
i
liberali
,
di
qualsiasi
confessione
religiosa
o
fuori
di
ogni
confessione
religiosa
,
acclamandolo
,
videro
cadere
obiezioni
alle
loro
richieste
,
ostacoli
all
'
opera
loro
;
una
gran
parte
del
clero
aperse
le
braccia
a
quelli
che
fin
allora
era
stato
in
obbligo
di
considerare
nemici
suoi
e
della
religione
;
ai
regimi
assoluti
vennero
meno
gli
aiuti
che
ricevevano
dall
'
alleanza
con
la
Chiesa
.
Amnistie
,
abolizioni
o
addolcimenti
di
censura
della
stampa
,
domande
e
promesse
di
consulte
,
domande
e
istituzioni
della
guardia
civica
o
nazionale
,
si
susseguirono
e
si
intrecciarono
,
tra
il
'46
e
il
'47
,
in
Roma
,
in
Toscana
,
nel
Piemonte
,
e
già
si
passava
ad
espresse
richieste
di
carte
costituzionali
e
di
parlamenti
;
e
in
Napoli
,
dove
il
Settembrini
dava
fuori
la
sua
Protesta
,
i
liberali
rialzavano
il
capo
e
il
governo
doveva
procedere
a
precauzioni
d
'
imprigionamenti
,
mentre
in
Reggio
e
in
Messina
s
'
insorgeva
,
e
nel
Lombardo
Veneto
le
congregazioni
uscivano
dalla
consueta
docilità
,
le
popolazioni
cantavano
inni
a
Pio
IX
e
si
fregiavano
dei
suoi
nastri
,
per
protesta
contro
l
'
Austria
non
si
fumava
,
e
le
soldatesche
austriache
ricorrevano
alle
consuete
brutalità
.
Il
congresso
degli
scienziati
,
tenuto
a
Genova
nel
settembre
del
'46
,
aveva
inneggiato
a
re
Carlo
Alberto
e
alla
libertà
,
all
'
indipendenza
e
al
risorgimento
d
'
Italia
;
l
'
anno
dopo
,
si
studiava
una
lega
commerciale
degli
Stati
romani
,
della
Toscana
e
del
Piemonte
;
ogni
incidente
,
i
funerali
del
Gonfalonieri
o
un
arcivescovo
italiano
che
in
Milano
succedeva
a
quello
austriaco
,
dava
occasione
di
dimostrare
i
sentimenti
che
tumultuavano
negli
animi
.
L
'
occupazione
che
l
'
Austria
,
diventata
nervosa
,
fece
di
Ferrara
nell
'
agosto
del
'47
,
eccitò
un
'
immediata
reazione
,
e
diè
luogo
all
'
offerta
di
Carlo
Alberto
in
difesa
del
diritto
del
papa
.
Il
Garibaldi
,
un
mazziniano
esule
del
'33
,
delle
cui
gesta
nell
'
America
meridionale
era
pervenuta
l
'
eco
,
vagheggiava
di
farsi
guerriero
del
papa
liberale
,
e
si
disponeva
a
tornare
in
Italia
;
e
tornavano
altri
ufficiali
che
,
profughi
per
le
passate
rivoluzioni
e
cospirazioni
,
avevano
combattuto
,
non
potendo
pel
proprio
,
per
altri
popoli
.
Il
Cobden
,
con
gli
allori
della
vittoria
riportata
per
la
libertà
dei
commerci
,
percorreva
l
'
Italia
,
festeggiato
.
Il
Palmerston
,
fattosi
promotore
di
libertà
contro
l
'
assolutismo
,
mandava
i
suoi
agenti
alle
varie
capitali
d
'
Italia
per
consigliare
e
incoraggiare
i
principi
a
riforme
e
costituzioni
.
Il
fremito
si
propagava
negli
altri
paesi
,
per
quell
'
esempio
italiano
o
per
i
medesimi
motori
che
avevano
generato
quell
'
esempio
italiano
.
In
Isvizzera
giungeva
alla
crisi
il
dissidio
e
conflitto
coi
sette
cantoni
,
ligi
all
'
assolutismo
,
ai
clericali
e
ai
gesuiti
e
che
si
erano
scissi
nel
'45
dalla
confederazione
stringendo
il
Sonderbund
,
la
cui
resistenza
,
nella
seconda
metà
del
'47
,
fu
rotta
con
le
armi
,
ristabilendosi
l
'
unità
della
confederazione
e
scacciandosi
dalla
Svizzera
i
gesuiti
.
In
Germania
,
il
Metternich
,
fiutando
l
'
aria
,
si
accorgeva
che
non
era
il
momento
di
commettere
imprudenze
,
e
,
d
'
accordo
con
la
Prussia
,
frenava
le
velleità
del
nuovo
elettore
dell
'
Assia
,
che
si
disponeva
a
cangiare
la
costituzione
concessa
dal
padre
.
Nel
Baden
saliva
al
governo
un
gabinetto
liberale
e
si
aveva
un
primo
caso
colà
di
partiti
di
opposizione
democratici
e
radicali
.
Il
re
di
Prussia
si
determinava
,
intanto
,
a
convocare
,
nel
febbraio
del
'47
,
il
parlamento
delle
diete
riunite
,
che
,
secondo
la
legge
istitutiva
del
'23
,
doveva
decidere
su
operazioni
di
prestiti
da
contrarre
dallo
stato
;
e
,
nel
discorso
di
apertura
,
egli
confermava
che
giammai
avrebbe
consentito
a
frapporre
tra
i
suoi
sudditi
e
Dio
(
ossia
il
sovrano
investito
da
Dio
)
una
carta
che
governasse
con
le
sue
formalità
e
occupasse
il
luogo
dell
'
antico
lealismo
.
Senonché
quelle
diete
riunite
,
che
avevano
legalmente
solo
il
diritto
di
petizione
negli
affari
interni
e
il
voto
deliberativo
sui
disegni
di
legge
che
al
re
piacesse
sottoporre
a
loro
,
iniziarono
un
'
opposizione
,
condotta
principalmente
dai
rappresentanti
delle
provincie
renane
e
di
quelle
orientali
della
Prussia
,
per
ottenere
l
'
adempimento
della
costituzione
promessa
nel
'15
e
le
regolari
sessioni
dell
'
assemblea
.
Contemporaneamente
,
la
questione
successoria
dello
Schleswig
Holstein
,
che
minacciava
alla
patria
tedesca
la
perdita
di
un
territorio
tedesco
,
faceva
ribollire
i
sentimenti
nazionali
e
rendeva
più
acuto
il
problema
dell
'
unità
.
Così
si
andava
compiendo
,
dopo
il
primo
grande
rivolgimento
della
storia
moderna
,
che
fu
il
superamento
della
teocrazia
medioevale
mercé
la
lotta
dell
'
Impero
con
la
Chiesa
e
la
formazione
dei
grandi
stati
e
il
Rinascimento
,
il
secondo
di
pari
grandezza
,
che
era
cominciato
a
mezzo
il
seicento
in
Inghilterra
ed
era
diventato
europeo
con
la
Rivoluzione
francese
,
la
sostituzione
dei
regimi
liberi
ai
monarcati
assoluti
,
nel
qual
processo
era
stato
anche
sorpassato
il
primo
e
semplicistico
ideale
di
quei
regimi
,
che
era
astrattamente
democratico
o
giacobino
.
Gli
uomini
dei
vecchi
ideali
,
teocratici
della
supremazia
della
Chiesa
o
dell
'
accordo
dello
Stato
con
la
Chiesa
,
fautori
dell
'
assolutismo
regio
o
patrizio
,
antichi
giacobini
e
terroristi
,
si
tirarono
in
disparte
per
intransigenza
di
fede
,
per
sentimento
di
dignità
,
per
disdegno
e
dispetto
,
ripetendo
a
sé
stessi
che
la
causa
vincitrice
era
piaciuta
agli
Dei
ma
la
vinta
a
Catone
;
o
si
adattarono
all
'
accaduto
,
cioè
parteciparono
ai
regimi
liberi
per
raccoglierne
quel
che
di
meno
peggio
potevano
loro
offrire
,
chiudendo
in
cuor
loro
la
speranza
e
l
'
attesa
del
meglio
e
dell
'
ottimo
,
che
sarebbe
ritornato
,
e
intanto
animavano
le
ali
estreme
dei
partiti
liberali
o
,
praticando
quel
meno
peggio
e
riflettendovi
sopra
,
si
facevano
a
poco
a
poco
un
nuovo
amnio
e
una
nuova
mente
,
e
si
educavano
e
si
mutavano
in
ischietti
liberali
.
Questa
triplice
vicenda
(
che
,
naturalmente
,
non
escludeva
il
passaggio
dei
singoli
individui
dall
'
una
all
'
altra
delle
tre
situazioni
descritte
)
fu
anche
dei
clericali
,
dei
quali
una
parte
,
che
non
si
ritrasse
a
pregare
e
a
imprecare
,
fece
finta
di
accettare
la
nuova
condizione
politica
,
tenendola
provvisoria
e
da
disfare
con
l
'
arma
stessa
della
libertà
,
e
un
'
altra
finì
con
l
'
accettarla
lealmente
e
sinceramente
come
buona
e
sana
.
La
quale
ultima
cosa
non
poteva
accadere
senza
una
sorta
di
segreta
e
quasi
inconsapevole
riforma
in
senso
razionalistico
e
idealistico
,
relegati
i
dommi
in
un
angolo
dell
'
anima
,
rispettati
per
attaccamento
al
proprio
passato
,
ma
resi
sempre
più
inattivi
e
,
in
realtà
,
sostituiti
da
un
diverso
sistema
di
pensiero
,
che
era
quello
veramente
efficace
e
operoso
.
La
Riforma
,
nei
paesi
nei
quali
non
aveva
avuto
luogo
nel
cinquecento
,
si
attuava
per
questa
via
,
saltando
o
abbreviando
gli
stadi
altra
volta
più
o
meno
lentamente
percorsi
;
e
anche
in
Italia
questo
processo
appariva
,
più
o
meno
ardito
,
più
o
meno
rilevato
,
nel
Manzoni
,
nel
Rosmini
,
nel
Gioberti
,
nel
Lambruschini
,
nel
Ricasoli
,
e
in
altri
.
Ma
c
'
era
pur
sempre
la
Chiesa
di
Roma
,
salda
in
quei
dommi
,
che
interveniva
a
rammentare
a
tutti
che
il
nemico
del
cattolicismo
era
stato
un
tempo
il
catarismo
e
l
'
evangelismo
ed
era
adesso
il
liberalismo
:
come
accadde
con
la
enciclica
Mirari
vos
del
'32
,
contro
il
Lamennais
,
la
quale
condannò
espressamente
la
libertà
di
coscienza
,
di
culto
,
di
stampa
,
la
separazione
dello
Stato
dalla
Chiesa
e
tutti
i
congiunti
deliramenta
,
e
mise
in
grande
impaccio
i
cattolici
dei
paesi
liberali
,
i
francesi
,
gli
irlandesi
e
,
più
di
tutti
,
quelli
del
Belgio
,
che
solo
mercé
l
'
unione
coi
liberali
avevano
potuto
scuotere
la
dipendenza
dalla
protestante
Olanda
,
e
con
tal
patto
avevano
accettato
la
costituzione
liberale
,
e
di
questa
si
valevano
e
la
sostenevano
.
Questa
unione
aveva
carattere
di
necessità
nazionale
;
e
,
d
'
altra
parte
,
evidenti
erano
i
vantaggi
che
gli
amici
cattolici
del
Lamennais
,
che
non
lo
seguirono
nel
suo
distacco
dalla
Chiesa
,
i
Montalembert
e
i
Lacordaire
e
gli
altri
,
ricavavano
o
avrebbero
ricavato
dal
negoziare
il
loro
appoggio
ai
ministeri
liberali
,
che
era
di
salvare
alcuni
istituti
ecclesiastici
e
soprattutto
gli
istituti
di
educazione
,
e
dell
'
usare
a
tutela
degli
interessi
ecclesiastici
la
libertà
di
stampa
,
secondo
che
il
Lamennais
ne
aveva
dato
esempio
con
l
'
"
Avenir
"
,
imitato
dal
Montalembert
e
,
con
violenza
e
virulenza
,
dal
Veuillot
.
E
i
cattolici
ossequenti
alla
Chiesa
,
e
la
Chiesa
irremissibile
contro
il
liberalismo
,
politici
gli
uni
e
l
'
altra
,
dettero
soddisfazione
ai
diritti
della
coscienza
e
a
quelli
dell
'
autorità
con
l
'
abituale
espediente
della
casistica
e
degli
accomodamenti
,
distinguendo
tra
"
intolleranza
dommatica
"
,
da
tener
fermissima
,
e
"
tolleranza
civile
"
,
da
consentire
,
e
tra
il
"
principio
della
libertà
"
,
che
la
Chiesa
e
ogni
buon
cattolico
deve
riprovare
e
aborrire
,
e
le
"
libertà
pratiche
e
limitate
"
che
le
costituzioni
stabiliscono
,
e
che
si
possono
approvare
.
Erano
sofismi
in
logica
e
offese
alla
coscienza
morale
in
etica
,
e
uno
spirito
sincero
che
legga
certi
discorsi
tenuti
allora
da
monsignor
Dupanloup
o
i
Cas
de
conscience
del
vescovo
Parisis
,
non
può
trattenere
un
moto
di
ripugnanza
,
e
,
nondimeno
,
erano
politica
.
Anche
si
videro
allora
i
primi
segni
dell
'
accostamento
(
che
il
Cavour
giudicava
inevitabile
)
dell
'
ultramontanismo
al
socialismo
,
nei
cattolici
democratico
sociali
,
come
l
'
Ozanam
,
e
nel
Buchez
,
il
quale
dal
sansimonismo
era
passato
al
cattolicismo
;
e
questo
nel
tempo
stesso
in
cui
nella
chiesa
anglicana
il
Kingsley
foggiava
il
motto
di
"
socialismo
cristiano
"
.
Come
nel
clericalismo
liberaleggiante
,
anche
qui
si
combinavano
concezioni
sostanzialmente
opposte
,
ricoprendo
dapprima
l
'
eterogeneità
con
coloriture
medioevali
di
restaurate
gilde
e
corporazioni
,
e
passando
poi
francamente
a
disegni
meno
anacronistici
.
Il
"
partito
popolare
"
,
che
si
formò
in
Italia
ai
giorni
nostri
,
e
gli
altri
col
medesimo
o
con
diverso
nome
simili
in
altri
paesi
,
prendono
la
loro
lontana
origine
dall
'
effetto
che
ebbero
sui
clericali
la
rivoluzione
di
luglio
,
la
disfatta
dell
'
assolutismo
e
il
sorgere
dei
nuovi
contrasti
sociali
:
ché
,
in
quegli
anni
,
si
posero
veramente
tutti
i
termini
capitali
della
lotta
politica
ancor
oggi
in
atto
.
Il
comunismo
,
che
allora
per
la
prima
volta
occupò
gli
animi
e
le
immaginazioni
,
e
li
scosse
e
sconvolse
,
antiveduto
trionfatore
nel
prossimo
avvenire
,
salutato
con
luce
di
gioia
,
respinto
con
orrore
,
formò
,
altresì
allora
,
il
suo
sistema
e
i
suoi
metodi
,
e
pensò
tutto
il
suo
pensiero
,
cosicché
niente
di
essenziale
vi
fu
di
poi
mutato
o
aggiunto
.
La
materia
per
esso
era
data
dalla
rivoluzione
accaduta
e
in
corso
nelle
industrie
e
nei
commerci
mercé
l
'
uso
delle
macchine
e
i
mezzi
rapidi
di
trasporto
,
la
quale
,
imprimendo
al
processo
produttivo
un
ritmo
incalzante
,
sconvolgeva
gli
assetti
delle
classi
economiche
,
addensava
nelle
città
grandi
masse
di
operai
,
premeva
sui
salari
mercé
i
disoccupati
,
adoperava
a
vil
prezzo
e
per
lunghe
giornate
il
lavoro
delle
donne
e
dei
fanciulli
,
arricchiva
di
subiti
e
grossi
guadagni
gl
'
imprenditori
e
i
capitalisti
e
,
in
correlazione
,
i
proprietari
di
terre
,
dava
origine
alla
strapotenza
dei
finanzieri
e
banchieri
(
che
i
Rothschild
,
di
fama
mondiale
,
rappresentavano
)
,
e
,
con
ciò
,
sfrenava
una
gara
di
concorrenza
con
vicende
di
crisi
e
fallimenti
e
miserie
:
oltre
i
tumulti
e
le
rivolte
operaie
che
non
di
rado
insorgevano
,
e
i
pericoli
che
ne
venivano
all
'
ordine
sociale
.
Questi
fatti
e
queste
condizioni
non
producevano
,
come
piace
mitologizzare
,
di
per
sé
il
comunismo
o
altro
sistema
politico
,
deterministicamente
,
quasi
ripercussione
immediata
delle
sofferenze
degli
operai
,
ma
proponevano
agli
uomini
di
pensiero
(
e
questi
e
non
gli
operai
furono
gli
autori
del
comunismo
come
di
ogni
altro
sistema
politico
)
problemi
economici
e
morali
,
di
migliore
ordinamento
nella
produzione
,
e
di
giustizia
e
umanità
e
civiltà
,
e
di
sollecitazione
e
di
educazione
di
nuove
classi
sociali
al
sentire
e
al
volere
politico
:
sostanzialmente
,
senza
dubbio
,
i
medesimi
di
cui
s
'
intesse
in
perpetuo
la
vita
delle
società
umane
e
su
cui
corre
la
loro
storia
,
ma
che
,
per
le
condizioni
a
cui
si
riferivano
,
si
presentavano
con
nuova
prospettiva
e
nuova
fisionomia
.
Risolverli
era
il
compito
politico
del
presente
,
ma
risolverli
in
relazione
al
presente
,
alle
forze
intellettive
ed
etiche
in
atto
,
alle
vie
che
si
offrivano
o
che
era
dato
aprire
,
e
perciò
con
la
consapevolezza
che
,
per
l
'
ulteriore
cangiamento
delle
cose
e
per
l
'
effetto
stesso
di
quelle
soluzioni
,
essi
si
sarebbero
di
volta
in
volta
ripresentati
in
altri
modi
e
con
altre
possibilità
pratiche
;
giacché
pretendere
di
risolverli
tutti
radicalmente
e
per
sempre
sarebbe
valso
pretender
di
dar
fondo
alla
vita
umana
e
termine
alla
storia
.
Senonché
,
se
non
ci
fosse
questa
pretesa
,
se
essa
non
risorgesse
sempre
negli
animi
,
non
si
avrebbe
quel
che
si
chiama
"
utopia
"
,
che
è
appunto
l
'
idea
di
siffatta
risoluzione
integrale
e
definitiva
,
e
la
dilatazione
dei
problemi
particolari
e
circostanziati
,
che
soli
sono
effettivi
e
solubili
,
a
un
insussistente
problema
totale
,
che
si
chiamerà
,
per
esempio
,
la
"
questione
sociale
"
,
una
questione
"
qui
n
'
existe
pas
"
,
com
'
ebbe
a
esclamare
una
volta
un
uomo
politico
francese
,
e
aveva
ragione
,
e
più
facilmente
gli
si
sarebbe
riconosciuta
questa
ragione
se
si
fosse
tradotta
la
formola
di
"
questione
sociale
"
nell
'
altra
,
e
sinonimica
,
di
"
questione
storica
"
,
o
"
questione
della
storia
umana
"
:
che
è
chiaramente
una
questione
che
non
esiste
.
Ed
utopisti
furono
quelli
che
,
colpiti
allora
dall
'
accrescimento
di
produzione
e
di
benessere
che
,
in
condizioni
date
,
era
venuto
dall
'
abolizione
dei
vincoli
nell
'
industria
e
nei
commerci
,
e
in
particolare
e
di
recente
dagli
effetti
della
grande
e
vittoriosa
battaglia
combattuta
in
Inghilterra
contro
il
dazio
sul
grano
,
si
dettero
a
credere
che
la
questione
sociale
o
la
"
questione
della
storia
"
sarebbe
stata
bella
e
risoluta
con
l
'
innalzare
gli
espedienti
economici
liberistici
a
principii
assoluti
,
a
legge
dell
'
umana
convivenza
,
ripromettendosi
da
ciò
la
pacificazione
di
tutti
i
contrasti
,
l
'
appianamento
di
tutte
le
difficoltà
,
la
felicità
umana
;
il
che
non
si
poteva
pensare
se
non
ponendo
in
ultima
analisi
,
la
legge
della
storia
di
là
della
storia
,
come
si
osserva
infatti
nel
più
popolare
di
cotesti
propugnatori
e
utopisti
del
liberismo
,
nel
Bastiat
,
il
quale
aveva
un
fondo
religioso
tra
di
fede
nella
natura
,
conforme
alla
filosofia
del
settecento
,
e
di
fede
in
un
Dio
provvidente
.
Diversi
ed
opposti
utopisti
,
in
quanto
disegnavano
a
lor
volta
un
assetto
definitivo
della
società
e
della
vita
umana
,
e
un
governo
soprastorico
,
erano
i
comunisti
,
che
cangiavano
in
assoluta
la
relativa
e
particolare
e
circostanziata
negazione
che
si
può
fare
della
libera
concorrenza
,
e
in
assoluta
l
'
affermazione
,
altresì
relativa
,
della
bontà
dell
'
intervento
autoritario
a
regolare
la
produzione
,
e
alla
concorrenza
pensavano
di
sostituire
,
alcuni
un
ordinamento
che
consegua
il
fine
dell
'
armonia
non
col
mezzo
del
contrasto
e
della
gara
,
ma
della
spontaneità
e
della
dilettazione
,
e
altri
,
una
sapienza
dei
sapienti
che
regoli
scientificamente
il
tutto
.
Nobili
che
fossero
i
sentimenti
e
le
intenzioni
che
movevano
i
Saint
Simon
,
i
Fourier
,
gli
Owen
,
nelle
concezioni
loro
difettava
la
coscienza
della
vita
umana
nella
sua
interezza
spirituale
e
morale
;
e
,
infatti
,
l
'
Owen
si
atteneva
a
presupposti
materialistici
,
e
il
Fourier
aborriva
la
"
morale
"
e
il
"
dovere
"
,
non
volendo
saper
d
'
altro
che
di
"
passione
"
e
di
"
attrazione
"
,
senza
travagli
,
senza
lotte
,
senza
dialettica
;
e
tutti
,
ma
segnatamente
il
Saint
Simon
e
la
sua
scuola
,
si
misero
contro
la
libertà
,
che
è
(
diceva
il
Saint
Simon
)
"
un
'
idea
vaga
e
metaforica
"
,
che
impaccia
"
l
'
azione
della
massa
sugl
'
individui
"
,
e
designa
un
"
ordine
di
sentimenti
"
e
non
già
una
"
classe
d
'
interessi
"
,
ed
è
buona
,
tutt
'
al
più
,
come
mezzo
di
lotta
contro
il
vecchio
sistema
teologico
,
ma
nociva
nella
vera
società
,
interamente
scientifica
e
razionale
,
nella
quale
l
'
individuo
dev
'
essere
"
legato
e
dipendente
dal
complesso
"
,
e
non
può
concepirsi
per
lui
né
libertà
politica
né
libertà
di
coscienza
,
allo
stesso
modo
che
non
sussiste
libertà
in
chimica
,
fisica
e
astronomia
.
La
libertà
,
(
ripeteva
Luigi
Blanc
)
è
una
"
parola
"
,
è
un
'
"
esca
per
gli
ingenui
"
,
non
essendovi
altra
vera
libertà
che
quella
che
si
ottiene
nello
Stato
con
l
'
"
organizzazione
del
lavoro
"
.
I
sansimoniani
erano
perciò
ammiratori
del
cattolicesimo
,
ponendo
anch
'
essi
,
a
capo
della
loro
ideata
società
,
una
sorta
di
papato
,
sebbene
di
carattere
scientifico
;
e
l
'
Enfantin
assai
riveriva
l
'
Austria
,
che
"
sola
aveva
resistito
ai
dommi
imperfetti
della
libertà
e
dell
'
eguaglianza
,
e
che
sola
rappresentava
l
'
ordine
,
e
aveva
un
ufficio
sacerdotale
"
:
sicché
,
non
dissimili
da
una
certa
genia
di
clericali
,
quando
la
rivoluzione
di
luglio
ebbe
fatto
trionfare
il
liberalismo
,
i
sansimoniani
si
proposero
di
richiedere
e
sollecitare
tutte
le
libertà
,
di
associazione
,
di
stampa
,
d
'
insegnamento
,
di
culto
,
non
per
amor
della
libertà
,
ma
per
giungere
,
attraverso
i
mezzi
offerti
da
questa
,
al
suo
contrario
.
E
nemmeno
alla
scienza
e
all
'
arte
concedevano
libertà
,
ancelle
o
impiegate
quali
le
volevano
del
loro
governo
,
composto
di
nuovi
sacerdoti
,
di
scienziati
e
d
'
industriali
.
Non
è
meraviglia
che
,
con
siffatto
concetto
dell
'
anima
umana
,
tendessero
a
dar
la
prevalenza
al
godimento
e
predicassero
il
domma
della
"
rigenerazione
della
carne
"
,
che
fu
quel
che
soprattutto
piacque
del
sansimonismo
a
Enrico
Heine
e
ai
letterati
della
"
Giovine
Germania
"
;
e
neppure
è
meraviglia
che
il
meglio
che
il
sansimonismo
ideò
e
precorse
e
produsse
fossero
istituzioni
e
opere
economiche
,
come
le
società
per
azioni
,
le
banche
di
sconto
,
le
reti
ferroviarie
,
e
che
,
dopo
che
i
suoi
adepti
ebbero
rappresentato
una
bizzarra
commedia
religiosa
,
nella
quale
non
mancò
accanto
al
"
Padre
"
la
"
Madre
"
,
cioè
la
donna
,
e
furono
cascati
nel
ridicolo
e
si
furono
disciolti
come
scuola
,
i
superstiti
sansimoniani
,
e
il
loro
capo
,
l
'
Enfantin
,
proveniente
,
come
molti
tra
essi
,
dagli
studi
politecnici
,
si
dessero
agli
affari
e
alle
speculazioni
,
a
lavori
d
'
ingegneria
come
il
disegnato
taglio
dell
'
istmo
di
Suez
,
e
,
indifferenti
alle
cose
politiche
,
si
accomodassero
assai
bene
col
Bonaparte
del
secondo
Impero
,
mentre
il
loro
filosofo
,
Augusto
Comte
,
giustificava
il
colpo
di
stato
e
quel
che
ne
seguì
,
meditando
la
sua
"
politica
positiva
"
.
Quanto
diversi
da
Giuseppe
Mazzini
,
che
aveva
accolto
dal
sansimonismo
quel
che
di
deteriore
introdusse
nel
suo
sistema
,
l
'
avversione
alla
concorrenza
,
l
'
associazione
,
la
religione
dell
'
avvenire
,
e
simili
;
eppure
instancabilmente
si
travagliò
per
la
libertà
,
sostenendo
ogni
sorta
di
fatiche
e
di
stenti
,
sfidando
ogni
sorta
di
pericoli
,
e
dalla
polizia
bonapartistica
,
e
dalle
altre
tutte
europee
,
fu
perseguitato
senza
tregua
e
attorniato
come
fiera
in
cacciai
!
E
il
Mazzini
,
che
sempre
giudicò
il
comunismo
"
materialismo
"
,
vedeva
nella
storia
,
lessinghianamente
,
l
'
educazione
del
genere
umano
e
,
herderianamente
,
l
'
epopea
delle
nazioni
;
laddove
il
Saint
Simon
ne
inaugurò
l
'
interpretazione
economica
o
materialistica
che
si
dica
,
vedendo
nella
Rivoluzione
francese
nient
'
altro
che
la
salita
della
borghesia
al
potere
e
contribuendo
a
dilatare
il
concetto
di
"
borghesia
"
in
senso
economico
a
quello
di
forma
spirituale
dell
'
età
moderna
,
che
era
una
falsificazione
o
una
grossolana
confusione
di
concetti
disparati
.
Dai
comunisti
e
socialisti
e
,
per
imitazione
,
anche
fuori
della
loro
cerchia
,
si
proseguì
quest
'
abuso
di
concetto
(
in
obbedienza
al
quale
si
sarebbe
dovuto
logicamente
dire
che
gl
'
inventori
del
comunismo
furono
"
borghesi
"
,
o
addirittura
che
quella
idea
,
tutta
economica
,
è
"
quintessenza
di
borghesismo
"
)
;
e
,
per
effetto
dello
stesso
impulso
,
si
diè
risalto
,
nella
contemporanea
storiografia
francese
,
alla
lotta
delle
classi
,
e
si
prese
a
scoprire
sotto
i
velami
delle
ideologie
il
nocciolo
degli
interessi
economici
,
nel
che
concorse
la
reminiscenza
della
spiegazione
,
usuale
nel
secolo
decimottavo
,
delle
religioni
come
invenzioni
dei
preti
ai
loro
fini
di
dominio
.
La
filosofia
della
storia
con
disegno
predeterminato
,
che
risaliva
al
sogno
di
Daniele
dei
quattro
imperi
ed
era
passata
nel
pensiero
medioevale
ed
era
stata
rimessa
a
nuovo
nella
filosofia
idealistica
germanica
,
porse
altresì
ai
comunisti
e
socialisti
la
cornice
del
loro
quadro
di
storia
universale
,
nel
quale
,
sul
corso
delle
anteriori
età
,
si
ergeva
,
ultima
e
terminale
,
la
palingenesi
dell
'
umanità
finalmente
redenta
nell
'
associazione
del
lavoro
.
Ma
quei
primi
teorici
o
programmisti
del
comunismo
,
concependo
i
loro
programmi
al
modo
di
un
'
intrapresa
economica
,
di
una
riforma
igienica
,
di
un
istituto
educativo
,
per
una
parte
ebbero
fede
nella
propaganda
fatta
con
la
parola
e
con
l
'
esempio
di
talune
esperienze
in
piccolo
,
e
,
per
l
'
altra
,
sperarono
di
trovar
favore
presso
re
e
despoti
,
e
il
Saint
Simon
levò
gli
occhi
successivamente
a
Napoleone
,
ad
Alessandro
di
Russia
,
a
Luigi
XVIII
.
Diversamente
sentirono
il
problema
del
metodo
quegli
altri
comunisti
che
si
riattaccavano
alla
tradizione
giacobina
,
e
segnatamente
al
ricordo
del
Babeuf
,
della
cui
cospirazione
narrò
in
quel
tempo
uno
che
vi
aveva
preso
parte
,
il
Buonarroti
,
e
fece
scuola
.
Questi
che
avevano
spiriti
rivoluzionari
,
in
Francia
e
altrove
,
guardavano
,
invece
,
agli
operai
,
ai
proletari
,
alla
forza
che
era
in
loro
,
e
che
,
rischiarata
e
indirizzata
,
avrebbe
con
violenza
gettato
in
aria
tutti
gli
ordinamenti
esistenti
,
distrutto
il
capitalismo
,
stabilito
la
società
dei
lavoratori
partecipanti
in
misura
eguale
al
lavoro
e
alla
retribuzione
.
A
uso
di
cotesta
particolare
propaganda
,
che
aveva
bisogno
del
virus
dell
'
odio
,
non
bastando
il
vago
concetto
di
oppressione
e
sfruttamento
,
si
venne
preparando
,
specialmente
in
Inghilterra
,
sotto
l
'
efficacia
della
dottrina
ricardiana
della
rendita
,
una
dottrina
sull
'
origine
del
profitto
dedotta
dal
lavoro
non
pagato
all
'
operaio
.
Come
si
vede
,
tutto
quel
che
confluì
nel
sistema
sociale
del
Marx
esisteva
sparso
,
e
anche
in
parte
sistemato
,
prima
di
lui
:
materialismo
storico
,
pensiero
e
arte
e
religione
come
fenomenologia
dell
'
economia
,
antiliberalismo
,
lotta
di
classi
,
successione
di
epoche
storiche
con
la
finale
proletaria
,
sopralavoro
e
sopravalore
,
critica
del
disordine
della
produzione
capitalistica
e
delle
sue
crisi
,
e
via
.
Ma
il
Marx
prestò
singolare
vigore
a
tutti
questi
concetti
e
a
questi
abbozzi
di
concetti
,
rielaborandoli
e
sintetizzandoli
mercé
la
dialettica
della
scuola
hegeliana
:
dialettica
,
che
,
da
universale
;
formale
ed
ermeneutica
qual
è
di
sua
natura
,
già
nel
maestro
,
e
più
ancora
negli
scolari
,
si
era
commista
di
empirismo
e
d
'
immaginazione
e
aveva
condotto
a
strane
costruzioni
etiche
e
sociali
,
segnatamente
nella
cosiddetta
sinistra
della
scuola
,
alla
quale
il
Marx
appartenne
,
e
in
Germania
si
era
spinta
fino
alla
disperata
egolatria
e
all
'
anarchismo
dello
Stirner
.
Quando
qualche
lume
ne
venne
in
Francia
al
Proudhon
,
gli
suggerì
la
critica
delle
contradizioni
economiche
,
con
tesi
e
antitesi
,
e
la
sintesi
,
anche
in
lui
,
a
suo
modo
,
anarchica
.
Il
Marx
,
svolgendo
le
contradizioni
dell
'
età
capitalistica
o
borghese
,
succeduta
a
quella
feudale
,
e
facendo
nascere
dal
seno
di
essa
,
da
lei
generati
ed
educati
,
i
suoi
sepellitori
e
successori
,
i
proletari
,
ne
ricavò
la
sintesi
comunistica
,
che
verrebbe
attuata
da
cotesti
esecutori
della
necessità
storica
;
e
su
tale
schema
dialettico
distese
e
formulò
,
sul
finire
del
'47
,
il
Manifesto
dei
comunisti
.
In
ciò
è
la
sua
originalità
,
non
di
filosofo
né
di
economista
(
ché
,
per
questa
parte
,
appena
qualche
frammento
del
suo
pensiero
rimane
adoprabile
)
,
ma
di
creatore
d
'
ideologie
politiche
o
di
miti
,
perché
egli
diè
al
movimento
comunistico
,
se
non
un
fondamento
,
certo
un
rivestimento
di
filosofia
e
di
storia
,
e
lo
fornì
di
un
libro
,
il
Capitale
,
di
molto
prestigio
sul
pensiero
poco
critico
,
sulle
immaginazioni
e
sulle
passioni
e
sulle
aspettazioni
,
di
un
prestigio
che
,
pur
nel
disgregamento
che
è
accaduto
di
tutti
i
concetti
di
cui
quel
libro
s
'
intesse
,
perdura
e
opera
ancora
.
Nell
'
atto
stesso
,
egli
la
faceva
finita
col
moralismo
e
col
sentimentalismo
,
e
si
volgeva
a
più
elementari
e
facili
moventi
:
e
,
se
ancora
il
Weitling
aveva
dato
alla
sua
"
Federazione
dei
Giusti
"
il
motto
:
"
Tutti
gli
uomini
sono
fratelli
"
,
egli
diè
l
'
altro
:
"
Proletari
di
tutto
il
mondo
,
unitevi
"
;
unitevi
nell
'
odio
e
nella
lotta
di
distruzione
.
Ma
con
la
dialettica
da
lui
introdotta
,
se
pareva
che
si
acquistasse
la
certezza
razionale
dell
'
avvenire
,
cangiava
profondamente
il
metodo
dell
'
attuazione
;
e
cadeva
non
solo
quello
dei
primi
comunisti
che
egli
definì
"
utopisti
"
,
ma
anche
l
'
altro
delle
insurrezioni
e
dei
colpi
di
mano
,
fanciulleschi
l
'
uno
e
l
'
altro
a
petto
del
metodo
filosofico
e
dialettico
,
che
comandava
di
accompagnare
col
pensiero
e
con
l
'
azione
l
'
oggettivo
processo
storico
,
vivendone
le
consecutive
fasi
,
e
di
far
intervenire
la
violenza
solo
al
momento
buono
,
per
cogliere
il
frutto
giunto
a
maturità
.
Il
fine
era
comunistico
e
materialistico
,
ma
il
metodo
,
per
contrario
,
voleva
essere
storico
e
,
secondo
che
fosse
stato
o
no
seriamente
tale
,
si
sarebbe
,
nella
pratica
,
configurato
o
in
una
forma
di
attività
politica
concreta
e
graduale
,
e
perciò
sostanzialmente
liberale
,
o
in
un
fatalismo
naturalistico
,
negazione
della
storicità
e
dell
'
attività
;
e
questi
dissidi
,
allora
invisibili
o
non
visti
e
ancor
oggi
poco
chiaramente
riconosciuti
,
tra
ideale
e
metodo
dovevano
configurare
la
posteriore
storia
del
comunismo
e
del
marxismo
nei
suoi
aspetti
contrastanti
e
nelle
varie
sue
vicende
.
Che
il
comunismo
fosse
la
"
novità
"
,
che
primeggiava
sulle
altre
nel
generale
interessamento
degli
spiriti
,
è
confermato
dalla
letteratura
,
la
quale
,
se
nei
popoli
che
ancora
lottavano
e
anelavano
alla
libertà
si
aggirava
sui
temi
corrispondenti
,
patriottici
,
civili
,
eroici
,
e
su
quelli
sentimentali
romantici
,
nei
popoli
che
possedevano
ormai
i
liberi
ordinamenti
si
andava
distaccando
da
quei
temi
o
li
continuava
in
modo
solamente
estrinseco
e
decorativo
,
come
fu
nella
maggior
parte
del
romanticismo
francese
seguito
al
1830
,
e
si
riempiva
,
in
quella
vece
,
delle
immagini
e
degli
affetti
di
varia
sorta
,
che
corrispondevano
alla
nuova
sollecitudine
e
inquietudine
sociale
.
Giorgio
Sand
dalla
novellante
rivendicazione
dei
diritti
dell
'
amore
passione
passava
al
Compagnon
du
tour
de
France
,
a
Consuelo
,
al
Meunier
d
'
Angibault
,
e
simili
;
il
Balzac
faceva
larga
parte
nelle
scene
della
sua
Commedia
umana
alla
plutocrazia
,
ai
banchieri
,
agli
speculatori
,
e
ai
contrasti
delle
classi
sociali
,
e
si
conferiva
da
sé
il
titolo
di
"
dottore
nelle
scienze
sociali
"
;
il
dramma
e
la
commedia
similmente
trattavano
problemi
sociali
;
il
Sue
ammanniva
Les
mystères
de
Paris
e
gli
altri
suoi
romanzi
,
che
,
sebbene
destituiti
di
ogni
pregio
d
'
arte
,
furono
avidamente
letti
.
In
Inghilterra
,
il
Dickens
componeva
Oliver
Twist
,
e
poi
Hard
times
;
il
Disraeli
dava
in
Sybil
or
the
two
nations
(
1845
)
il
romanzo
delle
due
nazioni
straniere
e
nemiche
sullo
stesso
suolo
,
i
"
ricchi
"
e
i
"
poveri
"
,
descrivendo
le
condizioni
degli
operai
nel
Lancashire
;
la
Gaskell
raccontava
in
Mary
Barton
lo
sciopero
dei
tessitori
di
Manchester
;
simili
argomenti
trattava
il
Kingsley
nei
suoi
drammi
e
romanzi
,
e
Tommaso
Hood
e
la
Barrett
cantavano
canti
umanitari
,
e
il
Carlyle
si
poneva
contro
il
liberalismo
e
la
democrazia
,
e
di
lì
a
qualche
anno
sarebbe
apparsa
l
'
Uncle
Tom
'
s
cabin
della
Beecher
Stowe
sulla
vita
dolorosa
dei
negri
,
schiavi
in
America
.
La
filosofia
,
particolarmente
nella
già
ricordata
scuola
hegeliana
di
sinistra
,
accoglieva
i
concetti
del
Saint
Simon
e
del
Fourier
,
e
si
sforzava
di
tradurli
in
termini
speculativi
e
dialettici
.
Le
trattazioni
delle
forme
politiche
cedevano
a
quelle
dei
problemi
sociali
;
e
Augusto
Comte
inventava
la
parola
"
sociologia
"
,
e
cercava
di
dar
corpo
alla
scienza
da
lui
battezzata
con
questo
nome
;
e
il
Quételet
pubblicava
la
Physique
sociale
,
e
si
susseguivano
i
quadri
delle
condizioni
delle
classi
lavoratrici
(
uno
di
questi
,
relativo
all
'
Inghilterra
,
si
dovette
al
compagno
del
Marx
,
Federico
Engels
)
,
e
le
disquisizioni
sulla
"
questione
sociale
"
,
alla
quale
tutti
arrecavano
il
loro
grande
o
piccolo
contributo
di
pensieri
o
di
parole
:
anche
il
futuro
autore
della
storia
di
Giulio
Cesare
,
Luigi
Bonaparte
,
portatovi
da
certo
suo
spirito
umanitario
,
dissertava
sulla
Extinction
du
paupérisme
.
Il
comunismo
è
nel
fondo
delle
preoccupazioni
del
Tocqueville
ed
è
il
tacito
punto
di
riferimento
delle
sue
accorate
indagini
sull
'
argomento
della
libertà
,
ch
'
egli
ama
d
'
infinito
amore
,
e
dell
'
eguaglianza
,
che
in
pari
tempo
ammira
e
teme
.
Egli
vedeva
,
durante
gli
ultimi
settecento
anni
di
storia
,
la
società
correre
irrefrenabile
verso
l
'
eguaglianza
,
e
,
in
questa
contemplazione
,
una
sorta
di
terrore
religioso
pervadeva
il
suo
animo
.
Dopo
avere
abbattuto
la
società
feudale
,
vorrà
la
spinta
verso
l
'
eguaglianzà
arrestarsi
innanzi
ai
borghesi
e
ai
ricchi
,
e
rispettare
il
diritto
di
proprietà
?
E
nondimeno
questa
corsa
all
'
eguaglianza
,
se
par
segnata
dal
dito
di
Dio
,
minaccia
alla
società
umana
l
'
anarchia
e
con
essa
il
dispotismo
e
la
servitù
.
Sarà
possibile
mantenere
o
ricostituire
istituzioni
locali
a
difesa
della
sempre
crescente
centralizzazione
ed
egualizzazione
,
e
quasi
a
scuola
di
libertà
?
Si
potrà
affrontare
e
superare
il
pericolo
per
mezzo
dell
'
educazione
delle
democrazie
,
ravvivando
in
loro
la
fede
,
purificando
il
loro
costume
,
correggendo
la
loro
inesperienza
con
l
'
istruirle
nella
scienza
delle
cose
umane
?
Tuttavia
,
questi
timori
e
speranze
,
questi
desideri
in
opposti
sensi
,
queste
previsioni
di
varia
sorta
,
queste
immaginazioni
e
questi
calcoli
,
queste
molteplici
proposte
,
se
disponevano
diversamente
gli
animi
e
dividevano
le
opinioni
,
erano
cose
ben
lontane
da
un
partito
politico
,
che
vuol
dire
un
'
azione
determinata
sul
governo
e
pel
governo
,
sia
che
miri
a
rovesciare
rivoluzionariamente
una
forma
statale
,
sia
che
operi
dentro
le
possibilità
di
questa
cercando
di
attuare
i
propri
fini
.
Le
colonie
comunistiche
furono
tentate
nel
fatto
,
e
non
solo
dall
'
Owen
,
ma
dal
fourierista
Considérant
,
che
nel
'32
fondò
,
con
l
'
aiuto
di
un
ricco
inglese
,
il
falansterio
di
Condè
sur
Vesgre
e
nel
'49
quello
della
Réunion
nel
Texas
,
e
dal
Cabet
,
che
nel
'48
fondò
la
colonia
di
Nauvoo
nell
'
Illinois
,
ma
fallirono
tutte
miseramente
e
tra
violenti
dissidi
,
e
,
se
anche
non
fossero
finite
così
,
avrebbero
operato
nell
'
opinione
e
non
già
nel
campo
propriamente
politico
.
La
diversa
escogitazione
di
Luigi
Blanc
degli
Ateliers
sociaux
,
cioè
di
associazioni
di
operai
in
cooperative
di
produzione
con
lo
stato
in
accomandita
,
se
anche
fosse
stata
messa
in
atto
per
legge
,
avrebbe
similmente
avuto
valore
di
esperimento
,
dell
'
esperimento
di
quel
che
si
chiamò
poi
"
socialismo
di
stato
"
.
Le
insurrezioni
non
solo
furono
predicate
,
ma
più
volte
attuate
,
in
Inghilterra
,
in
Francia
e
altrove
,
e
nel
'34
gli
operai
di
Lione
si
levarono
al
grido
"
Vivre
en
travaillant
ou
mourir
en
combattant
"
,
e
nel
'39
a
Parigi
si
ebbe
la
sommossa
della
società
delle
Stagioni
,
e
non
solo
furono
sempre
domate
,
ma
non
si
può
dire
che
intendessero
a
dar
inizio
al
comunismo
,
che
,
come
non
era
capace
di
formare
un
partito
,
così
neppure
di
condurre
un
'
eventuale
insurrezione
a
un
rivolgimento
sociale
conforme
ai
propri
principii
;
il
Blanqui
,
che
fu
tra
i
capi
della
sommossa
del
'39
,
dichiarava
nettamente
che
egli
non
possedeva
un
"
preciso
sistema
politico
"
,
e
che
disprezzava
la
"
dommatica
"
,
e
,
insomma
,
cercava
la
rivolta
per
la
rivolta
pensando
che
dalle
viscere
di
essa
sarebbe
nato
qualcosa
di
cui
nessuno
antivedeva
i
lineamenti
.
Era
rifiorita
,
dopo
il
'30
,
la
teoria
del
terrorismo
,
o
della
"
ghigliottinomania
"
,
formulata
già
nel
1797
in
un
opuscolo
del
De
Lezay
(
che
il
Constant
confutò
)
,
come
metodo
necessario
per
assodare
le
rivoluzioni
e
renderle
irrevocabili
;
e
gli
operai
dei
sobborghi
parigini
leggevano
le
ristampe
dei
discorsi
del
Robespierre
e
del
Marat
,
e
il
racconto
della
congiura
del
Babeuf
e
il
comunistico
Viaggio
in
Icaria
del
Cabet
,
ed
opuscoli
politici
rosseggianti
di
fiamme
e
di
sangue
,
e
cantavano
canzoni
similmente
sanguinarie
e
incendiarie
,
e
si
dipingevano
spettacoli
apocalittici
di
mondi
da
distruggere
e
mondi
da
edificare
.
Ma
,
poiché
le
vie
della
realtà
non
sono
quelle
dei
sogni
,
o
non
sono
altrettanto
diritte
e
agevoli
,
e
la
realtà
erano
i
governi
parlamentari
ed
elettivamente
costituiti
,
e
la
classe
dirigente
che
,
avendo
dalla
sua
le
forze
della
ricchezza
e
della
cultura
,
li
difendeva
,
non
restava
ai
bramosi
di
profondi
rivolgimenti
sociali
,
quando
dalle
teorie
e
dai
programmi
passavano
alla
pratica
,
se
non
chiedere
allargamenti
sempre
maggiori
dell
'
elettorato
fino
a
giungere
al
suffragio
universale
.
Così
fecero
,
in
effetto
,
i
cartisti
in
Inghilterra
nel
'38
,
i
quali
volevano
appunto
una
carta
contenente
il
suffragio
universale
,
i
deputati
eleggibili
senza
condizioni
di
censo
e
pagati
per
il
loro
ufficio
,
scrutinio
segreto
,
circoscrizioni
elettorali
eguali
e
parlamento
annuale
.
Ma
con
tali
richieste
i
comunisti
venivano
,
in
Francia
,
a
farsi
gregari
o
alleati
del
partito
democratico
e
repubblicano
,
il
quale
,
dopo
aver
cooperato
coi
liberali
all
'
abbattimento
dell
'
assolutismo
,
chiedeva
maggiore
partecipazione
del
popolo
al
governo
;
e
,
per
siffatta
confluenza
,
quest
'
ultimo
partito
a
sua
volta
modificava
alquanto
la
sua
fisionomia
,
si
colorava
di
riflessi
del
comunismo
,
e
altresì
,
di
conseguenza
,
si
veniva
distinguendo
in
una
serie
di
gradazioni
,
da
quella
moderata
,
che
si
sarebbe
contentata
di
un
non
grande
allargamento
dell
'
elettorato
nel
presente
e
di
maggiore
da
eseguirsi
con
lo
stesso
avvedimento
e
discrezione
nel
futuro
,
a
quella
estrema
,
che
si
cominciava
a
denominare
"
democrazia
sociale
"
o
"
socialismo
"
.
Con
questo
nome
si
enunciava
un
'
unione
e
insieme
una
distinzione
del
socialismo
dal
comunismo
,
che
era
di
gran
momento
,
come
sentirono
i
comunisti
,
i
quali
,
valendosi
della
terminologia
invalsa
,
lo
definirono
"
partito
borghese
"
,
cioè
sostanzialmente
liberale
e
idealistico
,
e
non
punto
"
proletario
"
,
ossia
antiliberale
e
materialistico
,
come
voleva
essere
quello
loro
proprio
.
Per
tal
modo
in
Francia
alla
vecchia
formola
del
repubblicanesimo
,
che
aveva
avuto
il
suo
personaggio
rappresentativo
nel
Carrel
,
e
ancora
noverava
fedeli
,
si
aggiunse
quella
che
fu
rappresentata
da
uomini
come
il
Ledru
Rollin
,
che
voleva
arrivare
al
suffragio
universale
,
e
di
là
alle
riforme
sociali
.
Nella
democrazia
sociale
andò
a
finire
il
Lamennais
,
già
autore
dell
'
Essai
sur
l
'
indifférence
,
e
ora
delle
Paroles
d
'
un
croyant
e
del
Livre
du
peuple
,
e
che
,
fallitogli
l
'
intento
di
fondere
Chiesa
e
liberalismo
,
non
seppe
restare
né
cattolico
né
liberale
,
ma
focosamente
si
tramutò
in
democratico
e
socialista
.
La
lotta
politica
con
questi
cangiati
termini
,
ossia
non
più
di
liberalismo
e
assolutismo
,
ma
di
liberalismo
e
democrazia
,
dalla
moderata
alla
estrema
e
socialistica
,
questa
lotta
che
fu
quella
veramente
attuale
e
progressiva
del
secolo
decimonono
,
si
svolgeva
,
come
si
è
avvertito
,
nei
paesi
che
godevano
della
libertà
:
ché
negli
altri
,
intesi
a
farne
il
sospirato
acquisto
,
lo
sforzo
per
tale
acquisto
non
faceva
sorgere
o
ricacciava
indietro
quella
lotta
,
della
quale
appena
si
vedeva
qualche
lineamento
nelle
diverse
sembianze
,
conservatrici
o
democratiche
,
dei
combattenti
e
nei
dissidi
sulle
vie
da
seguire
,
le
riforme
graduali
o
la
rivoluzione
,
e
in
qualche
manifestazione
sporadica
.
Il
comunismo
,
a
cui
i
pubblicisti
tedeschi
recarono
gran
contributo
e
in
ultimo
dettero
la
sistemazione
dottrinale
che
ancora
gli
rimane
,
era
opera
di
esuli
tedeschi
in
Inghilterra
,
in
Francia
,
nel
Belgio
,
ché
sul
suolo
patrio
non
poteva
crescere
,
sebbene
se
avesse
colà
qualche
sciopero
e
qualche
rivolta
di
tessitori
e
di
altri
operai
;
ed
esuli
erano
il
Marx
e
l
'
Engels
,
e
in
un
congresso
internazionale
della
Federazione
comunistica
,
composto
in
buona
parte
di
esuli
,
fu
discusso
e
approvato
a
Londra
,
nel
dicembre
del
'47
,
il
Manifesto
dei
comunisti
;
e
adepti
di
queste
idee
estreme
,
e
di
altre
estremissime
e
che
appena
si
possono
chiamare
idee
,
cominciò
a
fornire
ai
conciliaboli
rivoluzionari
internazionali
la
Russia
dello
czar
Nicola
,
coi
suoi
arruffati
profughi
.
Nei
paesi
non
ancora
liberi
,
repubblicanesimo
,
giacobinismo
,
e
soprattutto
le
nuove
parole
"
comunismo
"
e
"
socialismo
"
,
erano
argomenti
d
'
inquietudine
anche
per
molti
avversari
dei
regimi
assolutistici
,
e
venivano
da
questi
regimi
adoperate
per
intimidire
e
dividere
;
e
il
Metternich
insinuava
che
,
sotto
finte
specie
di
libertà
,
la
guerra
si
combatteva
semplicemente
tra
coloro
che
possedevano
e
gli
altri
che
bramavano
possedere
,
e
che
il
diritto
stesso
di
proprietà
era
in
questione
:
anche
in
Italia
si
agitavano
questi
spauracchi
,
in
Firenze
,
in
Roma
,
nel
Napoletano
,
segnatamente
da
quando
Pio
IX
aveva
dato
la
spinta
al
moto
liberale
e
nazionale
,
e
ci
furono
di
coloro
che
esitavano
perplessi
a
por
mano
ai
cangiamenti
nell
'
assetto
esistente
,
timorosi
di
rovine
e
di
precipizi
sociali
.
E
,
dicendo
dei
paesi
liberi
,
la
mente
si
rivolge
all
'
Inghilterra
e
alla
Francia
,
ché
non
gioverebbe
osservare
la
lotta
in
piccoli
stati
,
dove
parrebbe
di
vedere
la
tempesta
in
un
bicchier
d
'
acqua
:
e
neppure
nel
Belgio
,
dove
per
la
composizione
sociale
e
politica
della
sua
popolazione
,
di
cui
una
parte
era
legata
all
'
antica
tradizione
strettamente
cattolica
delle
Fiandre
spagnuole
e
austriache
,
e
l
'
altra
alla
più
recente
del
Belgio
francese
e
repubblicano
,
come
si
era
avuto
un
necessario
compromesso
tra
partito
cattolico
e
partito
liberale
nell
'
opposizione
all
'
Olanda
e
nel
distacco
seguitone
,
così
si
avvicendarono
nel
governo
clericali
e
liberali
,
e
clericali
moderati
e
liberali
moderati
,
e
solo
molto
più
tardi
il
processo
fu
complicato
dal
socialismo
e
dal
clericalismo
democratico
sociale
;
né
,
infine
,
nella
Spagna
,
dove
già
si
è
notato
il
frequente
interferire
di
dittature
larvate
o
scoperte
,
la
qual
cosa
rendeva
poco
fruttuosi
e
poco
istruttivi
i
suoi
contrasti
tra
liberali
e
radicali
.
Per
diversa
ragione
gli
Stati
Uniti
d
'
America
,
che
in
quegli
anni
il
Tocqueville
studiava
e
faceva
conoscere
all
'
Europa
qual
tipico
paese
della
democrazia
,
non
offrivano
documenti
e
insegnamenti
per
questo
contrasto
,
a
causa
del
loro
persistente
carattere
di
paese
coloniale
,
in
cui
la
democrazia
,
portatavi
dalle
sètte
religiose
,
si
era
svolta
senza
lotte
contro
monarchie
assolute
e
patriziati
,
e
senza
altri
ostacoli
,
e
la
differenziazione
sociale
non
era
né
profonda
né
forte
,
e
la
produzione
economica
formava
quasi
l
'
unico
oggetto
dell
'
attività
,
e
la
fortuna
degli
arricchimenti
circolava
in
guise
assai
rapide
.
Colà
non
si
presentavano
,
dunque
,
due
grandi
partiti
col
contenuto
politico
che
conosciamo
,
ma
aggruppamenti
che
contendevano
pel
governo
ciascuno
con
le
sue
clientele
;
mentre
vi
si
profilava
sempre
più
grave
il
conflitto
tra
schiavisti
e
antischiavisti
,
che
fu
la
grande
questione
americana
,
sorta
sempre
per
il
processo
specialissimo
di
quello
svolgimento
economico
.
L
'
Europa
,
da
un
millennio
e
mezzo
,
aveva
superato
la
schiavitù
,
e
ora
finiva
di
abolirla
nelle
sue
colonie
,
come
aveva
superato
quasi
dappertutto
,
tranne
quel
che
ne
persisteva
residualmente
in
alcune
parti
dell
'
Impero
austriaco
e
ancora
in
pieno
nella
Russia
,
la
servitù
personale
e
della
gleba
.
L
'
Inghilterra
si
mantenne
salda
nel
regime
stabilito
con
la
riforma
elettorale
del
'32
,
e
che
era
stata
già
un
'
effettiva
,
se
anche
lenta
e
cauta
rivoluzione
nel
suo
costume
e
nella
composizione
della
rappresentanza
popolare
,
e
aveva
portato
alla
Camera
dei
Comuni
molti
uomini
nuovi
,
industriali
e
commercianti
,
e
avviato
gli
antichi
partiti
dei
tories
e
dei
whigs
a
rinnovarsi
in
partito
conservatore
e
partito
liberale
,
con
l
'
aggiunta
di
un
nuovo
partito
di
radicali
,
e
aveva
cangiato
la
qualità
dei
dibattiti
parlamentari
da
dottrinali
e
su
principii
generali
in
tecnici
e
particolari
,
e
s
'
era
tirata
dietro
altresì
la
riforma
dell
'
amministrazione
municipale
,
con
ordinamenti
uniformi
e
il
voto
a
tutti
coloro
che
pagavano
imposte
.
Di
una
seconda
rivoluzione
dl
questa
sorta
non
si
sentiva
il
bisogno
profondo
e
irreprimibile
;
e
,
quantunque
le
domande
dei
cartisti
,
i
loro
sei
punti
,
contenessero
cose
che
si
dovevano
tutte
attuare
nell
'
avvenire
e
sono
ora
attuate
,
cioè
non
erano
punto
cose
intrinsecamente
impossibili
,
non
si
adattavano
allora
alle
condizioni
reali
del
paese
e
alle
sue
disposizioni
mentali
e
morali
,
e
perciò
le
petizioni
,
che
se
ne
presentarono
al
parlamento
,
furono
respinte
.
I
governi
,
lasciando
che
i
cartisti
tenessero
i
loro
meetings
o
riunioni
,
pubblicassero
i
loro
tracts
ossia
opuscoli
,
facessero
la
più
vivace
propaganda
,
furono
fermi
a
reprimere
ogni
tentativo
di
tumulto
e
d
'
insurrezione
.
Nel
'33
l
'
Owen
cominciò
la
sua
agitazione
per
le
otto
ore
di
lavoro
,
nel
'36
fu
fondata
a
Londra
l
'
associazione
degli
operai
,
nel
'37
concertate
le
domande
che
nel
maggio
del
'38
vennero
formolate
nella
Carta
,
con
un
crescendo
che
nel
'39
parve
portare
alla
guerra
civile
,
ma
che
fu
arrestato
altrettanto
dai
provvedimenti
militari
e
di
polizia
,
a
cui
il
governo
ricorse
,
quanto
dall
'
incertezza
degli
stessi
conduttori
di
quel
moto
;
e
sebbene
l
'
agitazione
si
ravvivasse
nel
'40
,
e
nel
'41
indicesse
uno
sciopero
generale
,
dopo
di
quell
'
anno
si
poté
considerare
esaurita
e
disparve
dall
'
arena
politica
,
facendosi
rinunzia
alle
domande
di
democrazia
sociale
.
Gli
operai
compresero
che
a
loro
conveniva
appoggiarsi
ai
radicali
delle
classi
medie
,
e
,
tentando
per
loro
conto
associazioni
cooperative
,
delle
quali
alcune
fallirono
e
altre
,
formate
con
migliore
esperienza
,
si
mantennero
e
prosperarono
,
attesero
nelle
loro
trade
unions
ai
propri
interessi
economici
e
a
farli
valere
nei
modi
legali
.
Era
,
questo
risultato
,
non
l
'
effetto
dell
'
imposizione
di
una
classe
sociale
,
armata
delle
forze
dello
stato
,
o
di
un
aggruppamento
di
materiali
interessi
conservatori
,
ma
,
per
così
dire
,
dell
'
anima
inglese
,
del
modo
di
pensare
,
di
sentire
e
di
comportarsi
di
tutto
quel
popolo
,
del
suo
sentimento
morale
di
responsabilità
,
della
educazione
alla
libertà
,
della
devozione
alla
patria
,
della
acuta
percezione
degl
'
interessi
inglesi
nel
mondo
,
del
pratico
attaccamento
alla
continuità
storica
,
della
diffidenza
per
tutto
quanto
si
presentasse
astratto
ed
eccessivo
,
della
disposizione
a
quello
che
ne
i
contrasti
era
l
'
equitable
adjustment
,
la
soddisfazione
dei
bisogni
effettivi
e
il
rimedio
a
quei
mali
ai
quali
era
dato
apportare
rimedio
,
e
,
infine
,
e
in
conseguenza
di
tutto
ciò
,
della
coscienza
politica
generalmente
diffusa
,
e
della
qualità
e
del
numero
di
uomini
di
stato
che
l
'
Inghilterra
produceva
superiori
a
quelli
degli
altre
paesi
.
In
queste
virtù
trovano
il
loro
significato
giudizi
correnti
,
come
il
detto
che
il
liberalismo
inglese
sia
"
aristocratico
"
,
di
un
'
aristocrazia
per
altro
aperta
e
sempre
rinnovata
,
o
l
'
altro
,
che
pare
accusa
ed
è
,
almeno
sotto
un
certo
aspetto
,
lode
,
che
gli
operai
francesi
si
muovano
per
le
"
idee
"
e
quelli
inglesi
solo
per
i
"
bisogni
"
.
Quest
'
anima
era
anche
nei
suoi
radicali
,
nei
democratici
sociali
,
nei
cartisti
e
socialisti
,
e
operava
da
freno
;
cosicché
,
per
esempio
,
quando
dal
congresso
nazionale
dei
cartisti
in
Londra
e
in
Birmingham
nel
'39
sembrava
dovesse
uscire
il
grido
della
rivolta
,
i
capi
respinsero
il
ricorso
alla
violenza
e
deliberarono
un
semplice
sciopero
,
non
sentendosi
appoggiati
né
dalla
generalità
del
paese
,
né
da
quella
degli
operai
,
né
dal
loro
stesso
interiore
convincimento
.
Il
Mazzini
conosceva
questi
limiti
che
gli
inglesi
si
ponevano
da
sé
,
e
scriveva
in
una
sua
lettera
del
'39
,
che
assai
spesso
egli
si
vedeva
rifiutare
gli
articoli
che
offriva
agli
editori
inglesi
,
i
quali
si
tiravano
indietro
a
"
ogni
idea
troppo
generale
,
troppo
sistematica
,
troppo
continentale
,
come
essi
dicono
"
.
Ma
la
classe
politica
dirigente
sapeva
non
solo
tener
fermo
e
reprimere
,
o
con
la
saggezza
lasciar
disgregare
,
i
moti
incomposti
e
inattuali
,
ma
metter
mano
al
miglioramento
e
progresso
delle
classi
lavoratrici
;
e
in
quegli
anni
fece
compiere
le
grandi
inchieste
,
che
tante
miserie
e
durezze
e
tormenti
svelarono
,
e
,
limitata
con
molto
ritardo
negli
altri
stati
,
iniziò
in
Europa
la
sistematica
legislazione
proteggitrice
dei
lavoratori
.
Del
'33
fu
la
prima
legge
sul
lavoro
dei
fanciulli
,
del
'42
quella
per
i
fanciulli
e
le
donne
impiegate
nelle
miniere
di
carbone
e
di
ferro
,
del
'43
l
'
altra
sul
lavoro
dei
fanciulli
in
tutti
i
rami
dell
'
industria
;
e
molteplici
provvidenze
seguirono
per
l
'
igiene
e
per
altri
simili
oggetti
.
Anche
seppe
adottare
provvedimenti
,
di
cui
le
classi
operaie
non
scorgevano
il
beneficio
che
sarebbe
a
loro
venuto
,
e
a
cui
altre
classi
,
offese
nei
loro
interessi
particolari
,
facevano
opposizione
,
come
fu
l
'
abolizione
del
dazio
sul
grano
,
richiesta
da
un
quarto
di
secolo
,
e
che
,
dopo
la
vigorosa
opera
per
sette
anni
dell
'
anti
corn
law
league
,
fu
votata
nel
'46;
e
l
'
indirizzo
liberistico
in
genere
,
dato
alla
politica
commerciale
,
non
tolse
,
per
altro
,
il
sagace
intervento
dello
stato
dove
fosse
necessario
.
Pensatori
e
politici
,
che
allora
entrarono
nell
'
agone
,
avrebbero
voluto
maggiore
questo
intervento
e
più
diretta
l
'
azione
dello
stato
,
e
primi
tra
essi
l
'
antidemocratico
Carlyle
,
romantico
alla
tedesca
,
e
fantastico
e
paradossale
,
e
il
Disraeli
,
il
quale
promoveva
e
annunziava
una
"
nuova
generazione
"
,
con
un
rinnovato
torysmo
,
che
prendesse
a
cuore
gli
interessi
del
popolo
come
non
facevano
abbastanza
i
liberali
e
i
liberisti
,
avversi
questi
ultimi
,
col
Cobden
,
perfino
alle
difese
che
gli
operai
si
venivano
foggiando
,
fin
dal
'34
,
nelle
loro
trade
unions
.
La
monarchia
accettò
definitivamente
e
lealmente
il
governo
parlamentare
,
dopo
che
nel
'35
il
re
Guglielmo
IV
,
che
aveva
rinviato
i
liberali
e
chiamato
i
conservatori
,
venne
dal
risultato
delle
indette
elezioni
persuaso
a
richiamare
senz
'
altro
il
capo
dei
liberali
Melbourne
;
e
alla
giovane
regina
Vittoria
il
principe
consorte
fu
consigliere
a
procedere
in
costante
accordo
col
parlamento
.
Proprio
l
'
opposto
di
quel
che
si
svolgeva
in
Inghilterra
accadde
in
Francia
,
la
quale
,
con
la
rivoluzione
di
luglio
e
con
la
sostituzione
della
linea
degli
Orléans
a
quella
dei
Borboni
,
aveva
innalzato
la
sua
carta
costituzionale
concessa
a
costituzione
pattuita
,
tolto
al
monarca
la
facoltà
di
emettere
ordinanze
,
che
erano
state
l
'
incentivo
della
insurrezione
di
luglio
,
trasformato
la
camera
dei
pari
ereditaria
in
camera
vitalizia
di
nomina
regia
,
dato
al
parlamento
l
'
iniziativa
legislativa
,
diminuito
il
censo
richiesto
per
l
'
elettorato
raddoppiando
il
numero
degli
elettori
che
salirono
a
dugentomila
e
crebbero
poi
a
dugentoquarantamila
,
ristabilito
la
guardia
nazionale
,
soppresso
l
'
articolo
sulla
religione
dello
stato
,
abolito
la
censura
sui
libri
e
giornali
.
Ma
diversamente
intendevano
la
vita
dell
'
organismo
così
formato
i
due
partiti
che
lo
avevano
messo
al
mondo
,
i
quali
presero
gli
opposti
nomi
del
"
movimento
"
e
della
"
resistenza
"
.
Per
gli
uomini
del
"
movimento
"
,
lo
stabilimento
della
monarchia
di
luglio
era
un
necessario
ma
primo
passo
,
che
doveva
esser
seguito
senza
indugio
da
altri
verso
riforme
liberali
in
ogni
parte
della
società
e
nell
'
indirizzo
di
una
sempre
maggiore
partecipazione
del
popolo
al
governo
,
e
doveva
favorire
il
simile
movimento
in
tutta
Europa
,
e
anzi
capitanarlo
,
ridando
alla
Francia
in
questa
parte
l
'
egemonia
che
non
solo
sarebbe
stata
la
sua
grandezza
morale
,
ma
le
avrebbe
recato
grandezza
di
potenza
,
e
disfatto
o
corretto
,
anche
nei
riguardi
di
lei
,
i
trattati
del
'15
.
Essi
volevano
,
insomma
,
la
dichiarazione
di
guerra
alla
Santa
Alleanza
,
e
perciò
salutarono
con
gioia
le
insurrezioni
del
Belgio
,
dell
'
Emilia
,
della
Polonia
,
considerandole
come
la
causa
stessa
della
Francia
.
Certamente
,
in
questo
programma
di
vigoroso
impulso
che
si
sarebbe
voluto
dare
alla
politica
interna
ed
estera
francese
,
e
che
era
sollecitato
e
minacciosamente
richiesto
da
uomini
che
si
agitavano
fuori
del
governo
e
non
ne
sopportavano
la
responsabilità
,
si
racchiudevano
difficoltà
e
impossibilità
di
fatto
,
e
pericoli
di
disastri
e
di
rovine
ove
si
fosse
voluto
prenderle
di
assalto
andando
a
battervi
contro
.
Gli
uomini
del
governo
dovevano
in
certa
misura
raffrenarlo
e
fargli
resistenza
e
moderarlo
;
ma
non
per
ciò
soffocarlo
,
o
pensar
di
deviarlo
,
o
condursi
come
se
quell
'
impeto
non
esistesse
negli
animi
.
Reprimendo
tumulti
e
sommosse
,
come
quella
del
'32
nell
'
occasione
dei
funerali
del
generale
Lamarque
e
le
altre
che
si
rinnovarono
a
più
riprese
,
ricusandosi
a
interventi
e
a
guerre
che
i
rapporti
di
potenza
della
Francia
con
le
altre
potenze
e
con
gli
aggruppamenti
di
esse
non
consentivano
,
adempievano
il
loro
dovere
verso
la
loro
patria
;
ma
non
pertanto
le
tendenze
che
si
esprimevano
in
quelle
brame
e
in
questi
incitamenti
,
e
le
altre
che
si
manifestavano
nei
desideri
di
repubblica
,
di
democrazia
sociale
e
altresì
di
comunismo
,
quali
che
ne
fossero
le
esagerazioni
e
le
forme
stravaganti
,
s
'
indirizzavano
anch
'
esse
al
bene
,
erano
germi
di
vita
che
si
sforzavano
di
prorompere
dal
terreno
e
di
aprirsi
al
sole
,
e
che
conveniva
coltivare
ed
educare
.
Un
governo
liberale
mentisce
al
proprio
carattere
e
viola
la
sua
intima
legge
se
non
è
un
governo
per
l
'
acquisto
di
sempre
maggiore
libertà
;
e
le
stesse
necessità
politiche
di
cui
esso
deve
tener
conto
nelle
relazioni
con
gli
altri
stati
,
e
che
costringono
a
rispettare
regimi
antiliberali
e
perfino
talora
ad
allearsi
a
questi
per
fini
internazionali
e
a
lasciar
loro
mano
libera
nell
'
interna
politica
conservatrice
e
reazionaria
,
non
valgono
a
giustificare
l
'
abbandono
della
difesa
della
libertà
nel
mondo
,
che
è
il
principio
animatore
della
sua
vita
,
una
difesa
che
deve
persistere
anche
negli
eventuali
ripiegamenti
,
nelle
temporanee
rinunzie
,
pronta
sempre
a
riavansarsi
non
solo
profittando
del
corso
degli
eventi
ma
preparandolo
:
ché
altrimenti
la
politica
di
un
governo
perde
quella
che
si
suol
chiamare
la
sua
"
linea
"
,
che
è
poi
la
linea
della
storia
di
un
popolo
.
Gli
uomini
di
governo
della
monarchia
di
luglio
considerarono
,
invece
,
la
libertà
come
una
res
condita
e
non
in
perpetuo
condenda
,
e
il
regime
istituito
come
tale
che
soddisfaceva
le
esigenze
della
ragione
segnando
il
mezzo
tra
gli
estremi
,
un
mezzo
,
a
dir
vero
,
non
sintetico
e
dialettico
,
cioè
mobile
nel
moto
,
ma
analitico
e
statico
e
arbitrario
limite
al
moto
,
che
era
quello
che
fu
detto
"
juste
milieu
"
e
divenne
oggetto
di
disistima
e
di
satira
.
E
questo
loro
irrigidimento
,
a
cui
si
opponeva
del
pari
rigido
e
astratto
il
radicalismo
e
repubblicanesimo
con
la
persistente
sua
fiducia
nei
procedimenti
spicci
dei
giacobini
e
convenzionali
,
che
preparava
inevitabili
scoppi
rivoluzionari
e
paurosi
scotimenti
e
un
oscuro
avvenire
,
non
veniva
,
come
fu
immaginato
,
da
scarsa
attitudine
naturale
del
popolo
francese
al
governo
libero
,
ma
da
condizioni
storiche
e
,
si
potrebbe
dire
,
da
una
esperienza
,
insieme
,
e
da
un
'
inesperienza
storica
.
L
'
esperienza
dei
rivolgimenti
che
la
Francia
aveva
sofferti
da
un
mezzo
secolo
,
trabalzata
di
rivoluzione
in
rivoluzione
e
di
dittatura
in
dittatura
,
dalla
rivoluzione
dell'89
alla
dittatura
giacobina
,
da
termidoro
alla
dittatura
napoleonica
,
e
poi
al
ristabilimento
della
monarchia
con
una
carta
di
libertà
,
e
poi
all
'
eversione
di
questa
monarchia
;
e
l
'
attesa
,
riuscita
sempre
vana
,
di
una
chiusura
di
questo
processo
,
così
diverso
da
quello
secolare
della
storia
francese
e
della
sua
monarchia
;
portavano
a
stringersi
,
dopo
tante
affannose
vicende
,
al
regime
che
si
era
stabilito
e
che
pareva
tale
da
appagare
ogni
spirito
temperato
,
e
a
scansare
le
innovazioni
,
che
avrebbero
potuto
metterlo
in
pericolo
dando
da
capo
la
stura
al
torrente
rivoluzionario
.
E
la
inesperienza
o
la
troppo
breve
pratica
della
vita
libera
non
aveva
permesso
ancora
la
formazione
di
quel
senso
del
cangiamento
e
della
continuità
ad
una
,
che
il
popolo
inglese
possedeva
,
non
certo
per
dono
di
natura
,
ma
per
formazione
storica
;
onde
si
era
troppo
pavidi
dei
contrasti
,
troppo
poco
consapevoli
della
forza
che
rifluisce
dagli
oppositori
e
dell
'
utilità
dell
'
avvicendarsi
dei
partiti
al
governo
,
troppo
poco
persuasi
della
necessità
di
rinfrescare
a
volta
a
volta
le
menti
e
gli
animi
,
e
di
rinnovare
la
classe
politica
dirigente
.
Così
quegli
uomini
,
che
rifulgevano
d
'
ingegno
e
di
sapere
e
di
personale
probità
e
di
schietto
amore
per
la
cosa
pubblica
,
rigettarono
ogni
domanda
di
riforma
elettorale
,
che
contro
l
'
esclusiva
norma
del
censo
avrebbe
aperto
l
'
adito
a
quelle
che
si
chiamavano
le
"
capacità
"
,
e
rigettarono
finanche
la
modesta
riforma
parlamentare
rivolta
a
diminuire
nella
Camera
il
numero
dei
deputati
impiegati
e
perciò
dipendenti
dal
governo
o
aspettanti
dal
governo
favori
nelle
loro
carriere
.
Essi
non
vollero
o
non
seppero
allevare
e
educare
gli
oppositori
e
i
successori
.
I
Périer
,
i
Molé
,
i
Thiers
,
i
Guizot
,
e
gli
altri
che
presiedettero
i
vari
ministeri
,
per
quanto
riguardava
l
'
immutabile
conservazione
dell
'
ordinamento
esistente
non
differivano
tra
loro
o
assai
poco
.
Il
Thiers
,
per
esempio
,
aveva
diverso
temperamento
rispetto
al
Guizot
,
più
individualista
lui
,
più
statalista
l
'
altro
,
più
disposto
esso
ad
alleanze
coi
radicali
e
l
'
altro
coi
cattolici
;
ma
il
Thiers
,
come
il
Guizot
,
non
riconosceva
niente
fuori
del
"
paese
legale
"
e
aborriva
il
principio
della
"
sovranità
del
popolo
"
,
che
pure
ha
la
sua
verità
,
se
non
giuridica
,
morale
,
e
nel
'40
fece
rinviare
la
proposta
riforma
elettorale
,
e
ancora
nel
'45
,
quando
era
alleato
col
Barrot
e
con
gli
altri
radicali
,
ottenne
da
questi
suoi
alleati
che
fosse
differita
;
e
l
'
opposizione
"
costituzionale
"
sua
e
dei
suoi
amici
si
provò
fiacca
e
malcerta
.
Parimente
nelle
altre
parti
della
legislazione
e
dell
'
amministrazione
predominava
questa
ritrosia
a
muovere
le
acque
e
a
fare
scontenti
nel
corpo
elettorale
,
o
che
si
trattasse
di
conversione
della
rendita
o
di
dazi
o
,
finanche
,
della
schiavitù
nelle
colonie
.
Avversi
ai
clericali
e
ai
gesuiti
nei
primi
anni
,
presto
essi
inclinarono
alla
considerazione
della
religione
come
baluardo
di
conservazione
sociale
e
di
Dio
come
il
miglior
gendarme
:
dottrina
napoleonica
,
ma
che
con
disprezzo
era
stata
rifiutata
,
nella
generazione
precedente
,
da
Beniamino
Constant
.
Nel
'33
il
Guizot
concedeva
libertà
alle
scuole
primarie
cattoliche
,
piacendogli
che
il
popolo
fosse
così
educato
,
e
pago
di
serbare
l
'
alta
istruzione
,
in
cui
doveva
formarsi
la
classe
dirigente
,
al
pensiero
laico
e
indipendente
;
e
,
negli
anni
appresso
,
il
Molé
accontentava
più
largamente
il
Montalembert
e
i
cattolici
o
clericali
liberali
,
finché
si
venne
al
fragoroso
contrasto
tra
l
'
università
dei
Quinet
e
dei
Michelet
e
i
gesuiti
.
La
politica
estera
,
da
prudente
che
era
,
si
fece
timida
e
conservatrice
,
al
pari
di
quella
interna
;
e
,
quantunque
il
Molé
dichiarasse
ancora
,
nel
'37
,
detestazione
ai
regimi
assoluti
e
pietà
per
le
nazioni
che
conoscono
così
poco
le
loro
forze
da
sottostare
ad
essi
,
nel
fatto
il
governo
francese
accettò
tutto
quel
che
le
potenze
assolutistiche
vollero
e
finì
con
lo
staccarsi
dall
'
Inghilterra
e
indirizzarsi
verso
l
'
Austria
.
E
poiché
il
re
Luigi
Filippo
,
liberatosi
man
mano
,
con
molta
astuzia
e
finezza
,
degli
uomini
politici
a
lui
incomodi
o
ridottili
a
suoi
strumenti
,
maneggiava
personalmente
gli
affari
esteri
,
quella
politica
prese
sempre
più
carattere
di
azione
diretta
al
solo
fine
di
mantenere
sul
trono
gli
Orléans
.
Se
una
chiusa
oligarchia
,
con
una
ristrettissima
base
elettorale
,
riteneva
per
sé
il
governo
escludendone
la
grandissima
parte
del
popolo
francese
,
la
stessa
oligarchia
era
,
in
realtà
,
sopraffatta
da
un
potere
extraparlamentare
;
e
invano
furono
tentate
coalizioni
parlamentari
per
rimuovere
questo
potere
personale
,
e
invano
il
Thiers
ragionò
la
dottrina
che
"
il
re
regna
e
non
governa
"
,
la
quale
non
passò
nella
pratica
francese
,
laddove
,
circa
lo
stesso
tempo
,
veniva
a
piena
attuazione
in
Inghilterra
.
Si
erano
spenti
l
'
ardore
,
l
'
ardimento
,
l
'
impeto
,
la
fede
,
che
avevano
animato
i
liberali
negli
anni
della
restaurazione
.
Dei
"
dottrinari
"
,
quelli
che
non
erano
morti
,
si
erano
come
raffreddati
ed
estenuati
,
quasi
che
agli
uomini
non
sia
possibile
sostenere
nella
loro
vita
individuale
,
l
'
una
dopo
l
'
altra
,
due
grandi
lotte
e
si
logorino
nella
prima
.
Il
Royer
Collard
,
che
si
era
tratto
in
disparte
,
non
riconosceva
più
i
suoi
scolari
di
un
tempo
,
non
si
rassegnava
alle
cose
che
si
vedeva
dinanzi
,
e
accusava
"
gli
scaltri
attacchi
contro
la
libertà
"
,
la
scuola
che
si
era
aperta
d
'
"
immoralità
"
,
e
la
politica
"
destituita
di
ogni
grandezza
"
,
e
il
"
sonno
senza
sogno
"
,
in
cui
era
immersa
la
Francia
.
E
se
per
questa
monarchia
,
se
per
il
suo
modo
di
governo
,
nacque
spontanea
la
qualificazione
,
che
le
è
rimasta
,
di
"
borghese
"
,
la
ragione
non
è
già
,
come
teorizzano
i
materialisti
della
storia
,
nella
natura
economica
e
classistica
di
ogni
governo
,
ma
appunto
in
quella
mancanza
di
vitalità
politica
,
che
lasciava
occupare
il
primo
piano
del
quadro
agl
'
interessi
economici
della
grande
borghesia
,
dei
finanzieri
e
banchieri
,
soli
consistenti
,
soli
visibili
.
Di
un
governo
che
faccia
veramente
opera
politica
è
impossibile
o
affatto
arbitrario
dire
che
esso
sia
aristocratico
o
borghese
o
piccolo
borghese
,
perché
comprende
di
necessità
queste
e
tutte
le
altre
classi
e
le
supera
o
tende
a
superarle
tutte
,
come
si
vede
col
confronto
dei
governi
inglesi
.
L
'
impressione
,
che
la
monarchia
di
luglio
destava
per
questo
riguardo
,
fu
la
medesima
negli
uomini
della
più
diversa
origine
.
Con
la
sua
penna
intinta
nel
veleno
e
nel
fiele
,
Carlo
Marx
la
descriveva
come
"
una
compagnia
di
azioni
per
lo
sfruttamento
della
ricchezza
nazionale
francese
,
i
cui
dividendi
si
ripartivano
tra
ministri
,
camere
,
dugentoquarantamila
elettori
e
il
loro
seguito
,
e
Luigi
Filippo
ne
era
il
direttore
,
vero
Roberto
Macaire
sul
trono
"
,
ma
non
dissimilmente
il
ponderato
ed
equo
e
gentiluomo
Tocqueville
,
il
quale
pensava
che
la
posterità
forse
non
avrebbe
saputo
mai
"
fino
a
qual
grado
il
governo
d
'
allora
,
al
suo
dichino
,
avesse
l
'
andamento
di
una
compagnia
industriale
,
in
cui
tutte
le
operazioni
si
fanno
per
conto
del
beneficio
che
i
soci
possono
ritrarne
"
.
Ed
Ernesto
Renan
,
ricordando
quel
tempo
e
quegli
uomini
,
giudicava
che
"
non
mai
una
generazione
era
entrata
nella
storia
con
più
inesatti
concetti
dei
propri
doveri
e
con
così
pochi
pensieri
circa
i
fini
da
perseguire
,
e
al
tempo
stesso
con
quella
avidità
che
fa
che
ci
si
getti
sulla
vita
come
sopra
una
preda
"
.
In
mezzo
alla
prosperità
del
paese
e
all
'
accumularsi
della
ricchezza
,
si
sentiva
il
vuoto
.
Vinta
l
'
aristocrazia
,
tenuto
lontano
il
popolo
,
senza
opposizioni
nel
suo
seno
la
classe
dirigente
,
l
'
oratoria
del
parlamento
,
nonostante
i
fulgidi
ingegni
che
facevano
parte
di
quella
assemblea
,
non
s
'
indirizzava
ad
alcun
segno
e
si
avvolgeva
su
sé
stessa
:
"
i
nostri
grandi
oratori
(
dice
altresì
il
Tocqueville
)
si
annoiavano
assai
ad
ascoltarsi
tra
loro
e
,
quel
che
è
peggio
,
l
'
intera
nazione
si
annoiava
a
udirli
"
.
La
noia
:
il
Lamartine
lanciò
il
suo
motto
,
che
esprimeva
il
sentimento
generale
:
"
La
Francia
s
'
annoia
"
.
Certo
,
il
malcontento
fremeva
nelle
altre
classi
,
nella
piccola
borghesia
,
nei
contadini
e
anche
in
una
parte
degli
industriali
:
la
guardia
nazionale
era
piena
di
piccoli
borghesi
e
non
dava
sicurezza
in
caso
di
sollevazioni
;
i
giurati
avevano
assolto
più
d
'
una
volta
,
per
protesta
,
gli
accusati
politici
:
le
idee
propugnate
dai
democratici
non
ottenevano
quel
minimo
di
soddisfazione
al
quale
avevano
certamente
diritto
.
Ma
,
poiché
la
classe
dirigente
non
compieva
azione
politica
,
anche
l
'
opposizione
era
vaga
e
confusa
e
disordinata
.
All
'
insoddisfatto
bisogno
di
progresso
politico
si
aggiungeva
l
'
insoddisfatto
sentimento
dell
'
amor
proprio
nazionale
,
della
grandezza
,
della
gloire
della
Francia
;
e
non
solo
insoddisfatto
ma
offeso
,
segnatamente
nel
'40
,
quando
la
Francia
si
trovò
a
un
tratto
isolata
e
umiliata
nella
questione
egiziana
,
nella
sua
politica
di
appoggio
a
Mohamed
Alì
,
e
costretta
ad
accettare
quanto
l
'
Inghilterra
aveva
stabilito
in
separato
accordo
con
l
'
Austria
e
con
la
Russia
.
Il
culto
napoleonico
,
che
nella
generazione
precedente
aveva
significato
insofferenza
contro
i
restaurati
assolutismi
e
ansia
di
libertà
,
ora
prendeva
questo
nuovo
significato
di
nostalgia
verso
la
smarrita
potenza
e
gloria
militare
;
e
il
governo
lo
favoriva
come
sfogo
dell
'
immaginazione
che
si
pasce
di
memorie
,
e
il
re
faceva
dipingere
i
quadri
storici
per
la
galleria
di
Versailles
,
e
la
statua
di
Napoleone
riprendeva
posto
sulla
colonna
di
piazza
Vendôme
,
e
le
ceneri
dell
'
imperatore
erano
riportate
in
Francia
e
collocate
agl
'
Invalidi
,
mentre
il
Thiers
,
con
intenti
d
'
opposizione
allo
stesso
governo
senza
gloria
,
componeva
la
sua
Storia
del
Consolato
e
dell
'
Impero
.
E
,
intanto
,
si
disegnava
nell
'
ombra
la
figura
del
futuro
dittatore
,
in
quel
Luigi
Bonaparte
,
che
nel
'31
si
era
trovato
coi
carbonari
insorti
in
Italia
e
,
dopo
la
morte
del
duca
di
Reichstadt
,
era
il
capo
della
famiglia
napoleonica
,
il
pretendente
,
e
aveva
pubblicato
quasi
programma
,
nel
'36
,
il
libro
sulle
Idées
napoléoniennes
,
e
per
due
volte
,
a
Strasburgo
e
a
Boulogne
,
aveva
tentato
di
sollevare
la
Francia
al
grido
del
suo
nome
.
Nel
1847
,
mentre
in
tutta
l
'
Europa
le
acque
s
'
increspavano
nell
'
imminenza
della
tempesta
,
il
ministero
Guizot
,
che
nella
politica
estera
corteggiava
il
Metternich
ed
aveva
ostile
il
Palmerston
,
faceva
rigettare
la
proposta
della
riforma
elettorale
,
che
le
opposizioni
riunite
domandavano
in
limiti
moderati
,
con
l
'
accrescimento
di
altri
dugentomila
elettori
;
onde
s
'
iniziava
sull
'
esempio
inglese
l
'
agitazione
dei
"
banchetti
"
,
che
prendeva
aspetto
inquietante
,
sebbene
non
inquietasse
il
governo
,
al
quale
le
elezioni
dell
'
anno
prima
avevano
ridato
una
larga
maggioranza
.
Profeta
mal
gradito
e
inascoltato
,
il
Tocqueville
,
il
27
gennaio
del
'48
,
avvertiva
l
'
avvicinarsi
della
rivoluzione
,
dichiarava
necessaria
la
riforma
elettorale
e
le
altre
connesse
,
ma
soprattutto
raccomandava
e
augurava
che
si
cangiasse
"
lo
spirito
stesso
del
governo
"
.
L
'
inerzia
e
l
'
insensibilità
del
governo
preparavano
in
Francia
una
rivoluzione
,
e
un
'
altra
di
diversa
natura
preparavano
l
'
operosità
e
l
'
entusiasmo
che
si
erano
allora
accesi
in
Italia
e
negli
altri
paesi
bramosi
d
'
indipendenza
e
di
libertà
.
E
lo
scoppio
delle
due
diverse
qualità
di
rivoluzione
e
il
loro
intrecciarsi
e
mescolarsi
,
e
le
varie
riuscite
delle
une
e
delle
altre
,
furono
gli
avvenimenti
dell
'
anno
1848
.
VI
RIVOLUZIONI
LIBERALI
NAZIONALI
,
RIVOLUZIONI
DEMOCRATICO
SOCIALI
E
REAZIONI
(
18481851
)
Nel
significato
che
ritiene
nel
comune
discorso
e
nelle
immagini
che
risveglia
,
questa
data
,
"
il
1848
"
,
sta
a
segnare
in
primo
luogo
il
complesso
delle
rivoluzioni
liberali
nazionali
,
che
allora
scoppiarono
in
Italia
,
Germania
,
Austria
,
Ungheria
:
rivoluzioni
che
ebbero
certamente
forte
impulso
e
nuovo
alimento
dalla
rivoluzione
di
Parigi
del
febbraio
,
-
onde
la
monarchia
degli
Orléans
fu
rovesciata
e
proclamata
la
Repubblica
,
-
ma
delle
quali
non
sarebbe
esatto
,
né
in
senso
cronologico
né
in
senso
ideale
,
riportare
senz
'
altro
a
quella
l
'
origine
e
il
nascimento
.
In
effetto
,
già
il
12
gennaio
Palermo
si
era
sollevata
,
chiedendo
autonomia
siciliana
e
parlamento
;
e
il
29
dello
stesso
mese
il
re
di
Napoli
aveva
concesso
uno
statuto
,
che
modellato
su
quello
francese
del
1830
e
approvato
il
1
febbraio
,
aprì
la
sequela
degli
statuti
liberali
di
quell
'
anno
;
anzi
,
già
prima
l
'
Italia
era
entrata
nel
fervore
,
che
si
è
ricordato
,
di
aspettazioni
e
di
riforme
,
e
aveva
chiesto
ed
ottenuto
molteplici
istituti
che
preparavano
il
regime
liberale
;
e
i
conati
insurrezionali
nella
Calabria
avevano
fornito
a
tutta
l
'
Europa
un
'
insegna
di
libertà
nel
"
cappello
calabrese
"
,
mezzo
secolo
addietro
simbolo
di
reazione
e
di
sanfedistico
brigantaggio
.
Cosicché
,
se
si
volesse
segnare
alle
rivoluzioni
liberali
nazionali
del
'48
un
principio
cronologico
in
un
particolare
avvenimento
,
meglio
forse
converrebbe
a
questo
fine
l
'
elezione
a
papa
del
vescovo
Mastai
Ferretti
.
Il
vero
è
che
esse
furono
la
prosecuzione
del
moto
cominciato
nel
1815
,
e
l
'
allargamento
della
rivoluzione
del
1830
a
due
popoli
,
l
'
italiano
e
il
germanico
,
nei
quali
allora
quell
'
impulso
era
stato
impedito
e
represso
,
e
che
non
avevano
per
questo
cessato
di
fremere
e
di
ritentare
,
o
almeno
di
bramare
e
cercare
;
e
ad
altri
popoli
che
allora
erano
rimasti
tranquilli
e
poi
avevano
dato
a
lor
volta
segni
d
'
impazienza
e
manifestato
desideri
d
'
innovazioni
.
Sotto
l
'
aspetto
ideale
,
infine
,
la
rivoluzione
parigina
del
febbraio
,
nonostante
alcune
affinità
di
toni
psicologici
e
certi
consensi
di
particolari
,
ebbe
materia
e
spiriti
affatto
diversi
da
quelle
liberali
nazionali
,
e
prese
subito
andamento
diverso
.
Un
'
impressione
tra
di
ebrezza
,
sogno
,
follia
giovanile
e
consecutivo
disebriamento
e
ritorno
alla
realtà
e
delusione
,
lasciò
di
sé
quell
'
anno
nei
tardi
sopravvissuti
,
sulle
cui
labbra
ci
è
accaduto
più
volte
di
cogliere
la
sorridente
e
pur
malinconica
ammissione
:
-
In
quell
'
anno
,
tutti
avevamo
perduto
la
testa
.
-
E
,
d
'
altro
canto
,
il
bisogno
pedagogico
politico
di
porgere
lezioni
di
saggezza
col
trarre
ammonimenti
dal
passato
ha
portato
a
dar
risalto
alla
faciloneria
,
alla
puerilità
,
alle
iperboli
,
alla
rettorica
,
alla
teatralità
,
di
cui
allora
assai
si
peccò
,
e
alla
scarsa
riflessione
e
prudenza
e
alla
molta
storditezza
,
e
alla
credulità
nei
prodigi
,
soprattutto
in
quelli
che
si
sarebbero
prodotti
coll
'
arringare
e
decretare
e
gridare
e
cantare
e
sbandierare
,
sebbene
la
satira
sarcastica
o
la
celia
irridente
non
abbiano
,
a
dir
vero
,
osato
frammischiarsi
a
quelle
censure
.
Non
hanno
osato
perché
,
quali
che
fossero
le
insufficienze
e
le
debolezze
e
gli
errori
che
si
commisero
,
l
'
umanità
visse
allora
uno
di
quei
rari
momenti
nei
quali
la
lieta
fiducia
di
sé
stessa
e
del
suo
avvenire
tutta
la
riempie
,
e
,
ampliandosi
nella
purezza
di
questa
gioia
,
essa
si
fa
buona
e
generosa
,
e
vede
attorno
a
sé
fratelli
,
e
ama
.
Così
fu
all
'
aprirsi
della
rivoluzione
del
1789
,
che
scosse
e
inebriò
i
cuori
in
ogni
parte
del
mondo
;
così
,
e
ancor
più
,
nel
'48
,
quando
duri
ostacoli
,
contro
i
quali
si
era
cozzato
invano
da
oltre
mezzo
secolo
,
parvero
disfarsi
d
'
incanto
come
le
mura
di
Gerico
al
suono
delle
trombe
.
L
'
onda
dell
'
entusiasmo
avvolgeva
e
trascinava
tutti
;
e
i
nemici
stessi
della
vigilia
,
gl
'
invisi
monarchi
assoluti
,
i
despoti
aborriti
,
gli
odiati
tiranni
,
non
parevano
più
quelli
,
o
che
fossero
anch
'
essi
trascinati
con
gli
altri
,
o
che
s
'
infingessero
per
calcolo
e
istinto
di
difesa
,
o
che
non
sapessero
talvolta
essi
medesimi
a
quali
di
questi
due
ordini
di
motivi
in
realtà
obbedivano
.
Gli
uomini
che
erano
stati
loro
strumenti
,
spesso
cattivi
e
crudeli
strumenti
,
vennero
generalmente
risparmiati
o
perdonati
o
messi
da
parte
e
obliati
col
passato
che
si
dileguava
.
Tale
,
del
resto
,
è
il
carattere
delle
rivoluzioni
liberali
,
punto
vogliose
del
carnefice
e
dei
plotoni
d
'
esecuzione
,
miti
di
lor
natura
e
tendenti
a
conciliare
con
sé
gli
avversari
;
e
tale
si
dimostrò
in
quelle
del
'48
,
come
nelle
altre
che
le
precessero
e
le
seguirono
.
Studenti
,
intellettuali
,
borghesi
,
artigiani
ne
furono
gli
esecutori
;
e
dappertutto
esse
s
'
iniziarono
e
compirono
tra
acclamazioni
,
getti
di
fiori
,
festeggiamenti
,
deliri
di
giubilo
,
abbracci
per
le
strade
di
gente
che
fin
allora
non
si
conosceva
,
e
tra
armamenti
dei
cittadini
a
guardie
nazionali
e
parate
di
questa
nuova
forza
e
levate
di
volontari
,
e
il
prorompere
di
una
stampa
di
giornali
,
fogli
ed
affissi
in
istile
commosso
,
solenne
,
sublime
,
volentieri
biblico
come
in
Italia
era
quello
dei
"
salteri
"
del
monaco
Tosti
e
in
Francia
delle
scritture
che
riecheggiavano
le
Paroles
d
'
un
croyant
dell
'
ex
prete
Lamennais
;
e
orazioni
sulle
pubbliche
piazze
,
e
adunate
e
circoli
,
dove
similmente
l
'
eloquenza
scorreva
a
fiumi
,
e
le
proposte
e
i
diversi
avvisi
erano
focosamente
e
appassionatamente
dibattuti
e
applauditi
.
Le
esuberanze
,
le
manchevolezze
,
gli
errori
,
più
tardi
rimproverati
,
non
furono
particolari
,
come
da
noi
si
crede
,
del
popolo
italiano
,
o
qui
maggiori
che
altrove
,
perché
le
cose
andarono
allo
stesso
modo
e
mostrarono
l
'
identica
fisionomia
,
così
a
Napoli
,
Roma
e
Firenze
come
a
Parigi
,
Berlino
e
Vienna
.
Pareva
che
uno
stesso
demone
agitasse
la
mole
europea
;
e
,
sotto
quest
'
aspetto
,
il
'48
fu
altresì
uno
di
quei
momenti
nei
quali
l
'
unità
storica
della
vita
europea
,
nascosta
ordinariamente
dai
contrasti
dei
vari
stati
,
balza
evidente
agli
occhi
e
sembra
invocare
un
'
unità
anche
politica
.
Né
,
per
le
reazioni
antinazionali
e
antiliberali
che
ne
chiusero
il
processo
,
quelle
rivoluzioni
son
da
considerare
come
un
fallimento
o
come
un
groviglio
di
molteplici
esperimenti
,
negativi
nei
loro
risultati
e
atti
soltanto
a
inculcare
la
necessità
di
cangiare
fini
e
mezzi
.
In
senso
generale
,
ogni
avvenimento
storico
è
insieme
un
fallimento
,
perché
non
adegua
mai
l
'
ideale
,
che
prosegue
nel
porre
le
sue
esigenze
ed
esercitare
la
sua
critica
,
e
,
se
così
non
facesse
,
la
storia
si
arresterebbe
;
e
,
nello
stesso
senso
generale
,
il
passato
è
sempre
un
esperimento
per
chi
opera
nel
presente
.
Ma
fallimento
effettuale
e
in
senso
particolare
ha
luogo
solamente
quando
un
principio
viene
abbandonato
perché
chiarito
fallace
o
perché
esaurito
,
laddove
le
rivoluzioni
nazionali
liberali
del
'48
confermarono
i
propri
principii
,
procurarono
ad
essi
forme
nuove
e
più
adatte
,
e
così
li
portarono
grandemente
innanzi
sulla
via
dell
'
attuazione
.
Per
cominciare
dall
'
Italia
,
il
segno
sotto
il
quale
era
stato
intrapreso
il
processo
rivoluzionario
fu
l
'
idea
neoguelfa
della
indipendenza
e
libertà
d
'
Italia
protetta
dalle
ali
del
Papato
,
che
da
interno
impedimento
alla
sua
unificazione
,
quale
il
Machiavelli
l
'
aveva
una
volta
per
sempre
definito
,
e
da
avversario
naturale
del
concetto
liberale
,
si
sarebbe
mutato
,
e
pareva
che
nel
fatto
si
fosse
già
mutato
,
in
autore
e
cooperatore
dell
'
una
e
dell
'
altro
.
Ancora
in
quei
primi
mesi
un
giovane
filosofo
d
'
ispirazione
hegeliana
,
Silvio
Spaventa
,
si
argomentava
di
pensare
l
'
impensabile
,
e
diceva
che
l
'
infinito
astratto
della
Chiesa
e
quello
vivo
nella
nazionalità
e
nello
stato
,
l
'
infinito
della
religione
e
l
'
infinito
della
società
,
per
opera
e
fatto
di
un
"
uomo
tenuto
infallibile
"
,
si
erano
riconosciuti
nella
loro
unità
,
nell
'
unità
di
Dio
,
"
che
regna
nell
'
intelletto
e
nei
cuori
come
nel
proprio
cielo
che
più
prende
della
sua
luce
"
.
Ma
l
'
equivoco
di
tale
conciliazione
,
se
aveva
circonfuso
di
una
rosea
nube
il
moto
italiano
permettendogli
di
diffondersi
con
maggiore
agevolezza
,
doveva
,
alla
prova
della
politica
concreta
,
scoprirsi
nella
sua
contradizione
insanabile
.
Per
allora
,
servì
ancora
allo
scoppio
delle
rivoluzioni
;
e
tra
le
grida
di
"
viva
Pio
IX
"
il
re
di
Napoli
fu
indotto
a
cedere
alle
richieste
rivoluzionarie
,
e
in
quella
disposizione
delle
menti
e
degli
animi
,
e
con
la
sopravvenuta
scossa
degli
eventi
di
Francia
,
vennero
largite
le
costituzioni
di
Torino
,
di
Firenze
,
di
Roma
;
e
poi
,
con
l
'
altra
scossa
della
rivoluzione
di
Vienna
,
i
milanesi
si
sollevarono
e
costrinsero
,
con
cinque
giornate
di
combattimento
,
l
'
esercito
austriaco
a
ritirarsi
e
a
sgombrare
tutta
la
Lombardia
,
Venezia
si
rivendicò
a
repubblica
,
Carlo
Alberto
varcò
il
Ticino
e
ruppe
in
guerra
contro
l
'
Austria
,
il
papa
consentì
che
le
sue
truppe
si
avanzassero
alla
frontiera
,
partirono
per
la
guerra
il
battaglione
universitario
toscano
e
altre
legioni
di
volontari
,
e
,
infine
,
il
re
di
Napoli
lasciò
muovere
verso
la
valle
del
Po
un
corpo
d
'
esercito
,
comandato
dal
vecchio
repubblicano
del
'99
e
carbonaro
del
'20
,
Guglielmo
Pepe
.
La
diffidenza
di
Carlo
Alberto
verso
la
Francia
repubblicana
e
altresì
per
le
mire
di
questa
sulla
Savoia
,
il
ricordo
del
modo
in
cui
il
Direttorio
e
Bonaparte
avevano
trattato
l
'
Italia
,
l
'
effetto
della
predicazione
mazziniana
e
lo
slancio
baldanzoso
degli
animi
fecero
subito
mettere
da
banda
ogni
proposta
di
alleanze
e
di
aiuti
stranieri
,
e
pronunziare
e
plaudire
il
motto
dell
'
"
Italia
fa
da
sé
"
.
Ma
già
la
mal
accozzata
costituzione
romana
del
14
marzo
,
un
ircocervo
,
che
stringeva
insieme
il
voto
della
Camera
,
per
altro
solamente
consultivo
,
col
veto
del
consesso
dei
cardinali
,
la
libertà
di
stampa
con
la
censura
ecclesiastica
,
dava
a
vedere
il
nodo
insolubile
;
e
quando
si
doveva
venire
alla
dichiarazione
di
guerra
all
'
Austria
,
il
papa
,
senza
saputa
dei
ministri
,
pronunziò
il
29
aprile
la
locuzione
che
rammentava
a
coloro
a
cui
era
piaciuto
dimenticarlo
(
e
si
direbbe
anche
a
sé
stesso
)
che
il
capo
della
Chiesa
cattolica
non
può
prendere
le
armi
per
un
popolo
contro
un
altro
popolo
parimente
cattolico
;
al
che
non
sarebbe
tardato
a
seguire
il
corollario
che
i
popoli
e
gli
stati
cattolici
erano
tenuti
a
sorreggerlo
contro
quel
popolo
che
gli
si
fosse
fatto
ribelle
e
avesse
minacciato
la
sicurezza
del
suo
potere
temporale
,
come
si
vide
l
'
anno
dopo
nella
chiamata
di
austriaci
,
francesi
,
spagnuoli
e
napoletani
contro
gl
'
italiani
nello
stato
pontificio
e
in
Roma
.
Fu
il
crollo
del
neoguelfismo
,
nonostante
il
viaggio
che
il
mese
dopo
fece
a
Roma
il
principale
suo
inventore
,
il
Gioberti
.
E
,
con
quel
crollo
,
il
movimento
italiano
rimase
privo
del
suo
originario
punto
di
appoggio
in
una
potenza
storicamente
esistente
,
come
era
quella
del
Papato
.
Carlo
Alberto
,
che
anch
'
esso
aveva
tratto
forza
per
la
sua
risoluzione
dalla
solidarietà
col
papa
,
si
vide
assegnato
all
'
unica
alleanza
col
sentimento
nazionale
senza
crisma
religioso
.
Già
egli
aveva
schivato
i
negoziati
per
una
lega
con
gli
altri
principi
italiani
,
accettando
il
loro
concorso
militare
ma
rimandando
le
determinazioni
circa
il
futuro
assetto
italiano
a
dopo
la
vittoria
;
e
,
se
anche
fosse
entrato
in
quei
negoziati
,
in
fondo
a
essi
si
sarebbe
trovato
non
l
'
accordo
ma
la
discordia
:
il
che
forse
s
'
aggiungeva
alle
sue
ambizioni
nel
persuaderlo
a
non
intraprenderli
.
Si
trattava
,
sostanzialmente
,
in
quel
futuro
assetto
,
di
una
questione
di
preponderanza
e
di
egemonia
;
perché
Carlo
Alberto
non
avrebbe
potuto
di
certo
rinunziare
al
frutto
della
vittoria
,
alla
potenza
che
gli
sarebbe
venuta
dall
'
ampliamento
del
regno
di
Sardegna
a
regno
dell
'
Italia
superiore
;
e
come
mai
il
re
di
Napoli
,
che
si
sentiva
pari
ed
emulo
in
Italia
del
re
di
Sardegna
,
si
sarebbe
acconciato
a
questo
squilibrio
,
e
il
granduca
di
Toscana
e
gli
altri
minori
principi
avrebbero
potuto
fare
resistenza
all
'
attrazione
esercitata
da
un
regno
dell
'
Italia
superiore
sui
popoli
dei
loro
stati
?
e
quale
sarebbe
diventata
la
condizione
della
Sicilia
,
che
aveva
decretato
la
decadenza
della
monarchia
borbonica
e
cercava
un
nuovo
re
e
pensava
a
un
principe
dei
Savoia
,
e
intanto
stava
a
rischio
di
cadere
nel
dominio
o
sotto
il
protettorato
inglese
?
Carlo
Alberto
procurò
non
solo
di
far
salva
,
con
quel
suo
rifiuto
,
l
'
egemonia
,
ma
di
promuoverla
nel
fatto
mercé
la
"
fusione
"
,
proclamata
tra
molti
e
forti
contrasti
,
della
Lombardia
e
di
Venezia
con
lo
stato
sardo
.
Vanamente
il
disegno
di
una
lega
di
principi
italiani
,
fallito
nella
primavera
,
fu
ripreso
nell
'
autunno
di
quell
'
anno
(
e
in
momento
assai
poco
propizio
,
quando
i
più
di
essi
già
correvano
a
reazione
)
da
Pellegrino
Rossi
,
ministro
di
Pio
IX
,
e
poi
dal
Gioberti
,
ministro
di
Carlo
Alberto
,
senza
che
si
riuscisse
nemmeno
a
farlo
oggetto
di
seria
discussione
.
Il
congresso
federativo
,
adunato
dal
Gioberti
in
Torino
,
fu
una
conferenza
di
carattere
accademico
,
e
la
costituente
,
ideata
e
caldeggiata
dal
Montanelli
,
di
rappresentanti
eletti
dalle
popolazioni
italiane
,
la
quale
presupponeva
non
solo
la
possibilità
di
queste
elezioni
popolari
ma
la
forza
d
'
imporre
ai
principii
deliberati
dell
'
assemblea
che
ne
sarebbe
venuta
fuori
,
rimase
in
aria
,
quantunque
votata
dal
parlamento
toscano
.
D
'
altra
parte
,
l
'
insurrezione
nazionale
,
la
guerra
di
popolo
per
l
'
indipendenza
e
la
repubblica
,
che
il
Mazzini
aveva
sempre
al
sommo
della
mente
sebbene
l
'
avesse
in
pratica
sospesa
per
lasciar
libero
corso
alla
guerra
regia
contro
l
'
Austria
,
e
che
egli
riaffermò
e
proclamò
dopo
che
questa
parve
fallita
,
non
ebbe
alcun
effetto
.
Intanto
Carlo
Alberto
,
costretto
all
'
armistizio
,
sgombrava
la
Lombardia
;
e
a
Napoli
,
con
la
vittoria
delle
armi
regie
contro
le
barricate
del
15
maggio
e
col
richiamo
del
contingente
napoletano
prima
che
giungesse
ai
campi
lombardi
,
si
era
iniziata
la
reazione
e
con
essa
l
'
agonia
del
parlamento
e
del
regime
costituzionale
,
mentre
l
'
esercito
cominciava
la
riconquista
della
Sicilia
.
Nell
'
anno
seguente
,
la
ripresa
della
guerra
del
Piemonte
contro
l
'
Austria
finiva
rapidamente
nella
disfatta
di
Novara
;
la
Toscana
,
che
era
passata
per
una
serie
di
convulsioni
interne
,
ritornava
al
suo
granduca
,
presidiato
dagli
austriaci
;
in
Roma
,
che
,
fuggito
il
papa
presso
il
re
di
Napoli
,
si
era
costituita
a
repubblica
,
interveniva
,
allontanando
gli
altri
concorrenti
all
'
intervento
,
l
'
esercito
francese
,
che
la
restituiva
al
papa
;
e
Venezia
,
ultima
,
ricadeva
sotto
il
dominio
austriaco
.
Seguirono
espresse
o
tacite
abolizioni
delle
costituzioni
giurate
,
giudizi
statari
,
condanne
di
morte
e
di
galera
,
esilii
,
rigori
polizieschi
,
denunzie
e
vendette
,
tutto
quello
che
si
chiama
la
reazione
con
le
sue
ben
note
e
uniformi
sembianze
.
La
perdita
di
quanto
s
'
era
acquistato
nella
prima
metà
dell
'
anno
'48
appariva
grande
nel
riguardo
materiale
;
ma
,
nel
riguardo
morale
e
politico
,
un
paragone
che
si
fosse
istituito
con
le
condizioni
dell
'
Italia
di
prima
,
anche
questa
volta
avrebbe
reso
chiaro
il
guadagno
che
attraverso
quelle
vicende
si
era
ottenuto
.
L
'
Italia
aveva
aggiunto
al
suo
patrimonio
ideale
un
tesoro
di
recenti
fasti
,
generose
insurrezioni
popolari
,
guerre
condotte
con
eserciti
nazionali
,
legioni
di
volontari
,
battaglie
vittoriose
e
altre
fortemente
combattute
,
lunghe
difese
di
città
assediate
dalle
armi
austriache
e
francesi
:
le
cinque
giornate
di
Milano
e
le
dieci
di
Brescia
,
Curtatone
e
Montanara
,
Goito
,
Roma
,
Venezia
e
altri
fingenti
ricordi
di
eroiche
imprese
;
e
guardava
con
commozione
e
con
orgoglio
le
figure
di
coloro
che
erano
caduti
per
l
'
idea
nazionale
o
vivevano
pronti
alla
riscossa
.
E
aveva
fatto
esperienza
di
vita
libera
,
un
'
esperienza
che
non
si
dimentica
;
e
parlamenti
e
ministri
e
discussioni
di
stampa
politica
spesso
si
erano
mostrati
pari
all
'
altezza
di
pensieri
e
di
opere
che
quella
forma
di
vita
richiede
.
La
parola
che
fu
detta
in
Piemonte
dopo
l
'
ultimo
rovescio
:
"
Ricominceremo
"
,
era
nelle
cose
stesse
,
che
la
dicevano
col
loro
muto
linguaggio
.
Nelle
idee
politiche
,
non
piccoli
benefici
furono
l
'
essersi
spacciati
del
neoguelfismo
,
che
ormai
aveva
reso
tutti
i
servigi
che
poteva
rendere
e
la
cui
perduranza
sarebbe
stata
un
'
ostinazione
nell
'
impossibile
;
e
il
contemporaneo
distacco
dall
'
altra
e
opposta
immaginazione
della
guerra
che
sarebbe
stata
indetta
e
combattuta
dall
'
ente
Popolo
contro
lo
straniero
e
contro
i
principi
indigeni
per
la
repubblica
;
e
,
con
ciò
,
un
pensare
più
spregiudicato
circa
la
forma
monarchica
,
e
anche
circa
le
possibili
alleanze
con
potenze
straniere
.
Quel
che
è
più
,
era
sorto
un
nuovo
e
saldo
fulcro
per
la
ripresa
dell
'
azione
liberale
e
nazionale
in
uno
stato
italiano
,
che
aveva
un
'
amministrazione
degna
e
un
esercito
disciplinato
,
che
aveva
versato
il
sangue
dei
suoi
soldati
per
la
cacciata
degli
stranieri
dalla
terra
italiana
,
che
solo
aveva
conservato
gli
ordinamenti
costituzionali
e
liberali
.
Carlo
Alberto
,
a
malgrado
delle
contradizioni
e
delle
deficienze
del
suo
carattere
,
non
desistendo
dalla
lotta
dopo
il
cangiato
atteggiamento
del
papa
,
non
cedendo
alla
vecchia
ragion
di
stato
che
gli
avrebbe
consigliato
di
accordarsi
con
l
'
Austria
,
la
quale
per
qualche
tempo
fu
disposta
a
lasciargli
la
Lombardia
,
ripigliando
la
guerra
nel
'49
in
condizioni
disperate
e
di
certa
sconfitta
,
provvide
bensì
all
'
onor
suo
e
della
sua
casa
,
ma
con
ciò
stesso
lego
la
monarchia
dei
Savoia
alla
causa
dell
'
'
Italia
e
della
rivoluzione
liberale
,
diè
nuovo
indirizzo
ai
problemi
circa
l
'
egemonia
,
la
preponderanza
e
i
modi
dell
'
unificazione
,
e
,
senza
volerlo
e
senza
pensarvi
,
preparò
da
lontano
la
conversione
dell
'
altro
problema
,
di
quello
del
Papato
e
del
suo
potere
temporale
,
da
questione
internazionale
,
com
'
era
stato
considerato
e
trattato
nel
'49
e
si
volle
considerarlo
e
trattarlo
ancora
negli
anni
prossimi
seguenti
,
in
questione
nazionale
e
italiana
.
Egli
,
dopo
Novara
,
si
trasse
in
disparte
,
abdicando
e
andando
a
morire
in
volontario
esilio
;
ma
l
'
opera
che
era
stata
sua
e
anche
non
sua
,
cioè
delle
tante
altre
volontà
che
vi
concorsero
,
continuò
nel
suo
logico
svolgimento
.
L
'
egemonia
della
casa
di
Savoia
,
la
sua
missione
italiana
,
fu
la
tesi
che
l
'
antimunicipale
Gioberti
,
già
neoguelfo
,
propose
e
difese
nel
Rinnovamento
;
e
l
'
unione
al
Piemonte
,
la
parola
d
'
ordine
che
cominciò
à
circolare
,
accettata
da
molti
di
quelli
che
prima
avevano
coltivato
fede
repubblicana
o
erano
stati
autonomisti
e
federalisti
,
e
alla
quale
dettero
il
loro
assenso
anche
patrioti
chiusi
negli
ergastoli
,
come
il
capo
dei
liberali
napoletani
,
Carlo
Poerio
.
Maggiore
chiarezza
nei
termini
della
lotta
politica
,
e
un
cangiato
rapporto
nelle
forze
che
l
'
avrebbero
condotta
al
suo
fine
,
fu
anche
,
seppure
meno
rapido
e
meno
visibile
di
quello
italiano
,
il
progresso
che
si
compié
in
Germania
.
Gli
ordini
costituzionali
,
come
sappiamo
,
non
mancavano
a
parecchi
dei
suoi
stati
,
quantunque
fossero
in
generale
piuttosto
di
apparenza
che
di
realtà
;
ma
mancavano
proprio
(
senza
parlare
dell
'
Austria
)
al
più
grande
e
potente
di
quelli
,
alla
Prussia
.
Nel
'48
,
per
effetto
della
nuova
aura
e
anzi
del
vento
impetuoso
che
soffiò
sull
'
Europa
,
colà
dove
già
c
'
erano
si
ravvivarono
,
e
,
dove
mancavano
,
sorsero
per
la
prima
volta
.
Nella
Prussia
sedevano
ancora
le
diete
riunite
,
quando
il
governo
fu
sorpreso
dalla
rivoluzione
di
febbraio
;
e
il
re
Federico
Guglielmo
IV
indugiò
a
dare
la
costituzione
domandata
,
e
dapprima
si
restrinse
a
promettere
,
nello
sciogliere
le
diete
,
la
periodicità
quadriennale
di
esse
,
e
poi
,
per
la
crescente
agitazione
del
popolo
,
le
riconvocò
pel
mese
seguente
al
fine
di
consultarle
per
un
disegno
di
costituzione
;
e
solo
il
18
marzo
,
dopo
la
nuova
della
rivoluzione
viennese
,
pubblicò
una
patente
per
la
trasformazione
della
Germania
in
stato
federale
con
una
preliminare
rappresentanza
delle
assemblee
di
tutti
i
paesi
tedeschi
,
e
per
l
'
anticipata
riunione
delle
diete
prussiane
.
Ciò
non
impedì
le
barricate
per
le
vie
di
Berlino
e
un
sanguinoso
conflitto
,
che
il
re
,
quando
già
le
armi
regie
avevano
il
disopra
,
interruppe
con
un
proclama
ai
berlinesi
,
facendo
allontanare
le
truppe
dalla
città
e
sottomettendosi
.
Senonché
,
nel
novembre
dello
stesso
anno
,
alla
contraria
vicenda
della
caduta
di
Vienna
,
egli
si
rialzò
,
e
,
mal
sopportando
le
troppo
radicali
proposte
che
facevano
i
deputati
(
come
quella
circa
la
formola
della
"
grazia
di
Dio
"
,
e
circa
la
nobiltà
,
i
titoli
e
gli
ordini
cavallereschi
)
,
trasferì
e
poi
sciolse
l
'
assemblea
costituente
;
e
il
5
dicembre
largì
di
suo
uno
statuto
non
disforme
da
quello
che
era
emerso
dalle
discussioni
della
stessa
assemblea
,
ma
al
quale
tenne
dietro
una
legge
elettorale
restrittiva
,
modificata
poco
dopo
in
senso
vieppiù
conservatore
,
e
altre
disposizioni
similmente
restrittive
circa
la
stampa
e
i
processi
politici
,
e
una
pratica
costituzionale
cavillosa
ed
ostile
contro
la
costituzione
stessa
.
A
trattamenti
analoghi
andarono
soggette
le
costituzioni
negli
altri
stati
,
benché
solo
in
alcuni
,
come
nella
famigerata
Assia
elettorale
,
nell
'
Annover
,
nel
Meclemburgo
,
si
revocassero
gli
statuti
o
si
tornasse
agli
ordinamenti
del
buon
vecchio
tempo
.
Ciò
nonostante
,
sotto
l
'
aspetto
formale
,
rimase
in
Germania
,
dopo
il
'48
,
molto
più
di
costituzionalismo
che
non
ce
ne
fosse
prima
;
e
,
col
mitigarsi
delle
reazioni
,
anche
la
pratica
sarebbe
diventata
migliore
,
quantunque
,
e
segnatamente
in
Prussia
,
sempre
nell
'
indirizzo
costituzionale
e
non
già
nel
parlamentare
.
In
Baviera
,
il
re
Massimiliano
II
non
aveva
alcuna
voglia
di
rappresentare
la
parte
del
despota
,
desideroso
di
"
stare
in
pace
"
,
diceva
,
"
col
suo
popolo
"
,
e
si
lasciava
somministrare
,
nel
'54
,
lezioni
di
storia
da
Leopoldo
Ranke
,
al
quale
moveva
coscienziose
domande
di
carattere
politico
,
e
che
a
lui
e
agli
altri
principi
tedeschi
consigliava
di
mantener
fermo
il
governo
von
oben
,
dall
'
alto
,
per
quanto
fosse
possibile
,
ma
di
fare
altresì
tutto
ciò
che
lo
spirito
dei
tempi
e
la
potenza
acquistata
dall
'
idea
della
sovranità
nazionale
imponevano
,
e
di
non
abolire
i
parlamenti
ma
di
modificarli
.
Anche
i
resti
del
feudalesimo
,
decime
,
diritti
di
caccia
,
giustizie
signorili
,
e
simili
,
spazzati
via
in
quell
'
anno
,
non
furono
più
ristabiliti
,
salvo
in
qualche
stato
e
particolarmente
nell
'
ora
mentovato
Meclemburgo
,
dove
per
legge
si
permise
daccapo
ai
proprietari
d
'
infliggere
bastonature
ai
loro
contadini
e
,
per
zelo
luterano
,
risorsero
le
vessazioni
contro
i
cattolici
.
Ma
il
grande
sforzo
,
nel
quale
si
assommò
in
Germania
la
rivoluzione
del
'48
,
non
consisté
nella
riforma
costituzionale
dei
singoli
stati
,
sibbene
nella
tentata
unificazione
di
tutti
essi
per
la
via
liberale
e
parlamentare
,
mercé
un
'
assemblea
popolare
;
la
qual
cosa
se
fosse
riuscita
,
non
solo
le
costituzioni
stesse
dei
singoli
stati
ne
sarebbero
state
rinnovate
nella
forma
e
nella
sostanza
,
ma
tutta
la
vita
politica
tedesca
avrebbe
preso
altro
andamento
.
Questo
sforzo
si
chiamò
il
Parlamento
di
Francoforte
,
che
,
proposto
nel
marzo
da
una
piccola
e
non
ufficiale
riunione
in
Heidelberg
,
preparato
nell
'
aprile
in
Francoforte
da
un
'
adunanza
composta
di
letterati
,
giornalisti
,
ex
profughi
politici
,
membri
delle
opposizioni
nelle
camere
tedesche
,
fu
eletto
per
larghissimo
suffragio
diretto
da
tutte
le
popolazioni
tedesche
,
e
si
aprì
in
quella
stessa
città
il
18
maggio
,
e
,
presieduto
dal
Gagern
,
prese
a
ricercare
e
discutere
,
con
elevatezza
di
mente
e
con
copia
di
dottrina
,
il
modo
migliore
della
unificazione
germanica
.
Sorpassando
le
proposte
estreme
dei
conservatori
,
che
avrebbero
voluto
rimettere
le
risoluzioni
in
proposito
ai
principi
e
ai
loro
governi
,
e
dei
democratici
,
che
miravano
a
una
repubblica
federale
sul
tipo
americano
,
la
parte
moderata
e
più
numerosa
si
determinò
per
la
forma
monarchica
costituzionale
ed
ereditaria
.
Nella
formazione
di
questa
unità
monarchica
,
e
nella
scelta
del
monarca
a
cui
sarebbe
spettata
l
'
egemonia
,
si
presentarono
,
agli
uomini
politici
tedeschi
,
difficoltà
simili
a
quelle
,
e
al
pari
di
quelle
insolubili
,
che
avevano
impedito
in
Italia
la
lega
tra
gli
stati
.
Oltre
a
vincere
la
riluttanza
o
la
malavoglia
dei
minori
principi
e
della
stessa
Prussia
,
che
non
voleva
agguagliarsi
agli
altri
e
minori
stati
tedeschi
,
bisognava
risolvere
se
l
'
Austria
sarebbe
entrata
nel
futuro
assetto
unitario
,
sia
con
tutti
i
suoi
domini
plurinazionali
sia
con
quelli
soli
tedeschi
,
o
se
ne
sarebbe
rimasta
estranea
,
lasciando
che
gli
altri
stati
si
raggruppassero
intorno
alla
Prussia
:
soluzione
"
grande
tedesca
"
la
prima
,
soluzione
"
piccolo
tedesca
"
l
'
altra
.
Infine
,
quest
'
ultima
prevalse
,
con
l
'
aggiunta
dichiarazione
che
tra
i
due
imperi
,
germanico
e
austriaco
,
sarebbe
seguito
un
trattato
di
unione
;
e
si
passò
alla
deliberazione
conclusiva
onde
la
dignità
imperiale
germanica
fu
offerta
al
re
di
Prussia
.
Ma
Federico
Guglielmo
,
ricevuta
la
deputazione
del
Parlamento
il
3
aprile
del
'49
in
Berlino
,
rifiutò
una
corona
che
gli
era
presentata
da
un
'
assemblea
popolare
e
che
perciò
gli
pareva
impastata
di
sangue
e
fango
,
olente
di
rivoluzione
:
egli
non
avrebbe
mar
lasciato
sommergere
e
ribattezzare
il
suo
diritto
divino
nella
volontà
della
nazione
e
sperdere
il
"
borussismo
"
,
il
prussianesimo
,
nella
germanicità
,
com
'
era
nella
tendenza
di
quel
moto
nazionale
liberale
.
Diverso
in
ciò
dai
Savoia
,
che
avevano
,
con
Carlo
Alberto
,
e
poi
col
figlio
e
successore
,
provato
e
superato
consimili
repugnanze
,
l
'
Hohenzollern
aveva
attorno
amici
e
consiglieri
e
ministri
e
militari
,
che
sentivano
come
lui
;
e
,
per
dirne
una
,
il
generale
Wrangel
gridava
allora
scandolezzato
:
"
Dovremmo
noi
veramente
unire
il
sacro
nostro
vessillo
con
la
bandiera
dei
Mazzini
e
dei
Kossuth
?
"
.
Ora
,
a
questo
rifiuto
,
che
era
una
negazione
del
suo
principio
ideale
,
e
sonava
sommamente
offensivo
e
quasi
sprezzante
,
il
parlamento
nazionale
di
Francoforte
,
se
avesse
impersonato
una
forza
politica
,
se
avesse
avuto
spiriti
rivoluzionari
e
mezzi
adeguati
,
avrebbe
dovuto
chiamare
attorno
a
sé
la
nazione
tedesca
a
tutela
della
sua
dignità
e
delle
legittime
sud
esigenze
contro
gl
'
interessi
particolari
e
contro
il
vecchiume
aristocratico
dei
principi
,
e
imporre
i
propri
deliberati
e
non
ritrarsi
nemmeno
dal
proclamare
,
in
caso
estremo
,
la
repubblica
.
Sparsamente
,
questa
risolutezza
alla
resistenza
e
l
'
impeto
alla
rivolta
si
manifestarono
nell
'
insurrezione
di
Dresda
,
domata
dopo
tre
giorni
di
aspro
combattimento
e
con
l
'
aiuto
dei
reggimenti
inviati
dal
re
di
Prussia
,
nella
meno
energica
e
più
scompigliata
insurrezione
del
Palatinato
e
del
Badese
,
alla
quale
similmente
misero
fine
le
truppe
comandate
dal
principe
di
Prussia
,
nel
troncone
superstite
del
parlamento
di
Francoforte
,
composto
delle
sinistre
,
che
cercò
di
radunarsi
e
continuare
le
sue
deliberazioni
ed
emettere
i
suoi
provvedimenti
e
fu
scacciato
dai
luoghi
dove
si
trasferì
e
,
in
ultimo
,
disperso
.
Ma
la
maggior
parte
dei
componenti
di
quel
parlamento
lo
avevano
via
via
abbandonato
,
e
il
presidente
Gagern
,
con
tutti
i
più
autorevoli
,
sottoscrisse
,
nel
maggio
del
'49
,
un
atto
di
rinunzia
e
di
scioglimento
dell
'
assemblea
.
Erano
quegli
uomini
,
nel
profondo
dell
'
esser
loro
,
legati
alla
vecchia
Germania
dei
principati
e
sommamente
riverenti
al
re
di
Prussia
,
in
buon
numero
dotti
e
scienziati
e
professori
per
tradizione
inclini
e
devoti
alla
sudditanza
;
e
,
gente
stimabilissima
per
ogni
verso
,
non
erano
stoffa
di
rivoluzionari
.
E
poiché
tali
non
erano
nel
loro
intrinseco
,
non
seppero
neppure
resistere
e
persistere
nelle
deliberazioni
che
,
ragionando
,
avevano
adottate
,
né
rappresentare
per
lo
meno
,
col
loro
atteggiamento
,
una
teorica
o
anche
una
muta
protesta
e
un
appello
all
'
avvenire
;
ché
tutti
o
quasi
tutti
cangiarono
volere
e
modificarono
finanche
i
loro
criteri
della
politica
e
della
storia
,
come
ne
diè
esempio
spiccato
uno
di
essi
,
il
Droysen
,
che
passò
allora
,
in
filosofia
,
dalla
teoria
dell
'
ethos
a
quella
della
Macht
o
potenza
,
e
,
in
istoria
,
all
'
idoleggiamento
della
storia
prussiana
a
guisa
di
storia
sacra
di
un
popolo
o
piuttosto
di
una
dinastia
eletta
dal
Signore
,
non
rifuggendo
a
questo
fine
dal
convellere
e
piegare
nei
suoi
racconti
la
realtà
spesso
riluttante
dei
fatti
.
Peggio
si
udì
da
altri
filosofi
e
storici
e
scienziati
,
come
dallo
Stahl
,
che
era
rettore
dell
'
università
di
Berlino
,
il
quale
in
un
suo
discorso
inaugurale
sentenziò
che
la
scienza
tedesca
si
era
resa
colpevole
di
entrare
"
in
lotta
con
la
condizione
delle
cose
esistenti
,
e
segnatamente
contro
i
poteri
dominanti
"
,
e
che
doveva
"
fare
dietrofronte
"
.
Essi
,
prima
tentando
e
poi
sconfessando
la
trasformazione
liberale
nazionale
del
popolo
tedesco
,
e
sostituendo
questa
con
diverso
ideale
,
fecero
maggior
danno
all
'
educazione
politica
del
loro
popolo
che
non
gli
stessi
monarchi
della
specie
di
un
Federico
Guglielmo
IV
,
il
quale
non
ismentì
mai
il
proprio
sogno
del
passato
;
e
a
essi
è
da
imputare
la
distruzione
dell
'
opera
loro
stessa
,
la
nessuna
virtù
di
affetto
e
di
rimpianto
e
di
nostalgia
che
ritenne
nel
ricordo
il
Parlamento
di
Francoforte
,
dove
pure
si
erano
date
tante
prove
di
solida
dottrina
e
di
alto
pensiero
,
e
,
prossimamente
,
lo
scredito
in
cui
in
Germania
cadde
o
rimase
il
liberalismo
in
quanto
forza
o
sorgente
di
forza
politica
.
Diciamo
prossimamente
,
perché
le
ragioni
di
questo
intralciato
o
ritardato
sviluppo
,
se
certamente
non
erano
da
riporre
in
una
conformazione
naturale
e
di
razza
,
erano
tuttavia
nella
storia
secolare
di
quel
popolo
,
nella
sua
storia
medioevale
e
in
quella
della
sua
stessa
riforma
religiosa
ed
ecclesiastica
.
Col
respingere
la
corona
portagli
da
un
'
assemblea
popolare
,
Federico
Guglielmo
IV
aveva
mantenuto
come
sua
e
della
sua
monarchia
la
missione
unificatrice
assegnata
alla
Prussia
,
e
si
accinse
ad
attuarla
per
la
via
,
che
giudicava
sola
legittima
e
dignitosa
,
dell
'
accordo
con
gli
altri
principi
;
onde
trattò
coi
re
di
Baviera
,
di
Sassonia
e
di
Annover
e
,
ritiratosi
il
primo
,
s
'
intese
con
questi
due
ultimi
,
nel
cosiddetto
patto
dei
"
tre
re
"
,
al
quale
rese
omaggio
il
partito
imperiale
,
formatosi
nel
parlamento
di
Francoforte
,
in
un
'
adunanza
,
o
post
parlamento
,
tenuta
a
Gotha
nel
giugno
del
'49;
e
,
poiché
si
furono
ritirati
anche
gli
altri
due
re
,
Federico
Guglielmo
IV
si
provò
a
proseguir
da
solo
,
convocando
per
l
'
anno
seguente
a
Erfurt
un
parlamento
dell
'
unione
nazionale
.
Ma
l
'
Austria
,
che
aveva
vinto
in
quel
mezzo
le
rivoluzioni
nei
suoi
domini
e
le
guerre
,
e
che
già
nel
parlamento
di
Francoforte
si
era
opposta
alla
costituzione
imperiale
,
e
aveva
voluto
dimostrare
il
nessun
conto
in
cui
teneva
quell
'
assemblea
col
far
fucilare
uno
dei
membri
di
essa
,
il
Blum
,
partecipe
alla
difesa
di
Vienna
rivoluzionaria
;
l
'
Austria
,
che
nell
'
aprile
aveva
richiamato
di
là
i
suoi
deputati
,
e
poi
aveva
premuto
sui
tre
re
perché
si
ritirassero
dall
'
alleanza
prussiana
,
era
risoluta
a
tagliar
corto
e
,
come
disse
il
suo
ministro
Schwarzenberg
,
ad
"
avilir
d
'
abord
la
Prusse
et
à
la
démolir
ensuite
"
.
Onde
afferrò
l
'
occasione
della
rivolta
dell
'
Assia
elettorale
contro
il
suo
principe
violatore
della
costituzione
,
e
del
contrasto
che
ne
era
nato
tra
costui
che
si
era
appellato
alla
vecchia
Dieta
,
sostenuto
dall
'
Austria
,
e
la
Prussia
,
la
quale
aveva
fatto
avanzare
le
sue
truppe
in
quel
paese
,
e
minacciò
la
guerra
se
la
Prussia
non
si
traesse
indietro
.
E
già
si
era
avuto
un
piccolo
scontro
quando
la
Prussia
cedé
e
,
mandato
il
suo
ministro
Manteuffel
a
colloquio
con
lo
Schwarzenberg
in
Olmütz
nel
novembre
del
'50
,
richiamò
le
sue
truppe
;
e
,
nella
conferenza
di
Dresda
,
accettò
il
ripristinamento
dell
'
antica
costituzione
federale
e
della
Dieta
che
ne
era
a
capo
secondo
la
forma
che
le
si
era
data
nel
1815
,
dominata
dall
'
Austria
.
Fu
un
'
onta
,
sebbene
non
da
tutti
gli
uomini
politici
prussiani
sentita
come
tale
,
perché
molti
di
essi
,
per
odio
alle
rivoluzioni
,
rimanevano
fedeli
fautori
dell
'
Austria
:
sentita
fu
soprattutto
da
quei
patrioti
tedeschi
che
avevano
riposto
le
loro
speranze
nella
Prussia
;
e
l
'
onta
si
accrebbe
per
la
rinunzia
che
questa
fece
a
proteggere
i
diritti
tedeschi
nei
ducati
dello
Schleswig
e
dello
Holstein
,
la
cui
causa
il
parlamento
di
Francoforte
aveva
considerata
nazionale
,
e
per
essa
si
era
combattuto
con
contingenti
federali
e
prussiani
,
ma
che
ora
,
per
la
pressione
esercitata
dall
'
Inghilterra
e
dalla
Russia
,
e
per
il
disinteressamento
dell
'
Austria
,
tornavano
nella
condizione
di
prima
,
sotto
la
regola
danese
.
Ma
appunto
questa
sequela
d
'
insuccessi
e
di
umiliazioni
fece
sorgere
,
in
altri
politici
e
militari
prussiani
,
il
pensiero
che
la
missione
unificatrice
in
Germania
toccasse
bensì
alla
Prussia
e
questa
non
dovesse
lasciarsela
sfuggire
,
ma
che
convenisse
,
dopo
aver
respinto
le
alleanze
popolari
,
disfarsi
altresì
delle
ubbie
romantico
medioevali
e
ripigliare
i
metodi
fridericiani
o
machiavellici
che
fossero
.
Il
principe
di
Prussia
aveva
espresso
il
suo
sentimento
scrivendo
nel
maggio
del
'49
:
"
Chi
deve
governare
la
Germania
,
deve
conquistarsela
:
i
procedimenti
alla
Gagern
non
vanno
più
.
Che
la
Prussia
sia
destinata
a
porsi
a
capo
della
Germania
risulta
da
tutta
la
nostra
storia
;
ma
quando
e
come
,
questo
è
il
punto
"
.
In
modo
diverso
da
quello
italiano
,
anche
in
Germania
il
programma
dell
'
avvenire
si
delineava
;
e
l
'
esperienza
del
triennio
'4850
e
la
vergogna
di
Olmütz
mettevano
in
vista
l
'
unico
partito
che
,
presto
o
tardi
,
si
sarebbe
seguito
.
Nell
'
impero
austriaco
il
processo
rivoluzionario
fu
diverso
così
dall
'
italiano
come
dal
germanico
,
perché
la
questione
principale
non
era
né
d
'
indipendenza
e
libertà
né
di
unità
statale
,
ma
di
nazionalità
in
contrasto
tra
loro
per
l
'
indipendenza
e
per
la
potenza
,
di
ciascuna
e
,
di
conseguenza
,
contro
lo
stato
unitario
che
dava
il
predominio
a
una
su
tutte
le
altre
.
Un
tempo
,
quelle
nazioni
o
parti
di
nazioni
diverse
erano
convissute
in
pace
,
lombardi
e
tedeschi
e
ungheresi
e
boemi
e
croati
,
con
molta
devozione
verso
il
comune
imperatore
,
senza
spirito
di
rivolta
di
una
nazionalità
contro
un
'
altra
,
che
,
non
sentita
come
straniera
,
non
poteva
dirsi
straniera
adoperando
esse
nell
'
uso
ufficiale
il
latino
e
volentieri
e
senza
gelosia
nel
non
ufficiale
l
'
italiano
,
lingua
del
Metastasio
e
di
tanti
altri
letterati
che
,
come
lui
,
e
prima
e
dopo
di
lui
,
adornarono
la
corte
imperiale
;
e
solo
qualche
turbamento
si
era
avuto
col
riformatore
e
accentratore
Giuseppe
II
e
con
la
prevalenza
che
questi
volle
dare
alla
lingua
e
all
'
elemento
tedesco
.
Ma
le
guerre
napoleoniche
e
l
'
esaltazione
romantica
delle
nazionalità
e
il
lievito
liberale
avevano
mutato
la
disposizione
degli
animi
,
svegliando
in
ognuna
di
quelle
nazioni
bisogni
d
'
indipendenza
.
Vero
è
che
l
'
impero
absburgico
lorenese
,
mercé
l
'
egemonia
dell
'
elemento
tedesco
,
esercitava
un
ufficio
di
civiltà
,
se
non
verso
l
'
Italia
(
la
quale
poco
aiuto
ebbe
,
per
la
conoscenza
del
nuovo
pensiero
tedesco
,
dalla
retriva
e
pinzochera
Austria
,
e
le
convenne
in
questa
parte
attingere
direttamente
alle
fonti
o
giovarsi
dell
'
intermedio
francese
)
,
certamente
verso
popolazioni
come
le
slave
,
ancora
incolte
e
rudi
;
ma
quell
'
ufficio
stesso
sembrava
assai
prossimo
al
suo
limite
,
e
l
'
altro
,
che
gli
attribuivano
i
professori
,
di
offrire
con
la
sua
politica
unione
un
esempio
di
armonia
e
fraternità
fra
le
tre
razze
principali
di
Europa
,
la
latina
,
la
germanica
e
la
slava
,
era
appunto
un
'
idea
da
retori
o
da
professori
.
Tale
è
anche
da
tenere
la
teoria
che
del
pari
fu
propugnata
da
pubblicisti
e
professori
tedeschi
,
che
quello
stato
plurinazionale
,
e
d
'
origine
e
carattere
patrimoniale
,
stesse
come
modello
e
saggio
di
una
futura
Europa
;
né
c
'
era
molto
luogo
a
sperare
che
da
quel
plurinazionalismo
venisse
fuori
,
per
lenta
trasformazione
e
senza
un
profondo
rivolgimento
,
qualcosa
come
una
Svizzera
in
grande
,
non
tanto
perché
esso
era
troppo
grande
,
quanto
perché
quell
'
impero
non
era
stato
,
come
la
Svizzera
,
centro
di
attiva
riforma
religiosa
e
rifugio
di
perseguitati
dei
popoli
vicini
,
né
,
salvo
che
nelle
sue
terre
italiane
,
la
raffica
della
rivoluzione
francese
l
'
aveva
sconvolto
e
fecondato
(
senza
dire
che
la
Svizzera
stessa
era
pur
dovuta
,
in
ultimo
,
passare
attraverso
i
contrasti
e
la
guerra
del
Sonderbund
)
.
Il
suo
fato
era
,
dunque
,
come
il
Mazzini
giustamente
vedeva
,
la
dissoluzione
,
e
il
suo
progresso
l
'
inizio
e
il
progresso
di
tale
dissoluzione
,
alla
quale
soltanto
poteva
tener
dietro
in
futuro
una
varia
ricomposizione
.
La
rivoluzione
prese
anche
colà
,
nel
'48
,
sembianti
liberali
;
e
l
'
Ungheria
si
diè
una
nuova
costituzione
,
che
l
'
imperatore
approvò
,
assai
democratica
,
con
parlamento
non
più
per
rappresentanza
di
ceti
ma
per
diretta
elezione
popolare
,
e
con
un
ministero
responsabile
,
del
quale
il
Batthyány
tenne
la
presidenza
e
il
Kossuth
fu
tra
i
ministri
;
e
contemporaneamente
,
nel
marzo
,
Vienna
si
agitò
rumorosamente
,
il
Metternich
si
dimise
ed
esulò
,
e
fu
convocato
in
quella
città
un
parlamento
di
tutti
gli
altri
stati
dell
'
impero
,
aperto
poi
nel
luglio
.
Ma
a
Vienna
il
liberalismo
non
aveva
preparazione
ideale
,
fu
un
fremito
dei
tempi
,
vi
parteciparono
principalmente
studenti
e
operai
e
polacchi
e
altri
rivoluzionari
venuti
d
'
ogni
parte
,
e
passò
,
democraticamente
e
demagogicamente
,
di
disordini
in
disordini
e
di
eccessi
in
eccessi
;
e
,
quando
il
parlamento
si
adunò
,
non
poteva
vedersi
cosa
più
eterogenea
di
quei
deputati
,
diversissimi
per
grado
di
civiltà
e
che
mal
si
comprendevano
tra
loro
:
sicché
quel
che
esso
poté
compier
di
più
concreto
,
fu
l
'
abolizione
di
persistenti
pesi
feudali
(
come
,
del
resto
,
in
Ungheria
allora
si
abolì
interamente
la
servitù
della
gleba
e
il
clero
ungherese
rinunziò
alle
decime
che
ancora
riscoteva
)
.
D
'
altro
lato
,
le
nazionalità
dell
'
Impero
non
tendevano
tutte
puramente
all
'
indipendenza
,
ma
anche
,
alcune
di
esse
,
a
mantenere
o
a
promuovere
particolari
imperialismi
,
segnatamente
gli
ungheresi
sopra
i
croati
e
i
rumeni
,
e
,
in
altro
modo
,
i
boemi
,
che
convocarono
una
conferenza
panslava
e
,
stroncati
nel
loro
tentativo
d
'
indipendenza
dalla
forza
militare
del
principe
Windischgrätz
,
sfogarono
l
'
odio
contro
i
tedeschi
col
porgersi
strumenti
alla
politica
di
casa
d
'
Austria
.
La
quale
salvò
per
allora
l
'
impero
con
questo
valersi
delle
nazionalità
l
'
una
contro
l
'
altra
,
dei
tedeschi
e
croati
contro
gl
'
italiani
,
dei
boemi
e
croati
contro
la
ribelle
Vienna
,
dei
croati
e
dei
tedeschi
contro
gli
ungheresi
,
e
col
fare
ricorso
,
per
domare
questi
ultimi
,
allo
czar
,
che
mandò
il
rincalzo
di
un
esercito
russo
.
Con
la
vittoria
sugli
ungheresi
,
e
con
le
altre
precedentemente
riportate
,
essa
ristabilì
nell
'
impero
lo
stato
autoritario
,
ritirando
la
costituzione
,
largita
e
formulata
dall
'
imperatore
medesimo
dopo
che
aveva
sciolto
il
parlamento
del
'48
,
e
ripigliò
in
Germania
e
in
Italia
le
sue
parti
di
restauratrice
dei
principi
legittimi
e
di
tutrice
dell
'
ordine
.
Ma
il
detto
del
poeta
austriaco
,
che
"
l
'
Austria
stava
nel
campo
del
Radetzky
"
,
forniva
insieme
una
definizione
esatta
e
una
condanna
storica
di
quell
'
impero
,
non
potendo
la
civiltà
moderna
rispettare
uno
stato
che
era
un
campo
militare
,
che
si
fondava
unicamente
sulla
forza
del
suo
esercito
.
I
profughi
dell
'
Italia
e
dell
'
Ungheria
,
nonostante
le
diverse
tendenze
dei
loro
due
popoli
,
affratellati
dal
comune
nemico
e
dal
comune
esilio
,
aspettavano
sicuri
la
dissoluzione
totale
o
parziale
di
quell
'
impero
,
una
dissoluzione
che
fu
avviata
sostanzialmente
nel
'48
e
che
la
reazione
susseguente
arrestò
temporaneamente
negli
effetti
senza
poterne
rimuovere
le
cagioni
.
Gl
'
Irlandesi
meditarono
,
in
quell
'
anno
,
un
sollevamento
nazionale
,
la
proclamazione
della
repubblica
d
'
Irlanda
,
e
il
distacco
dalla
Gran
Bretagna
:
l
'
associazione
della
"
Giovane
Irlanda
"
,
dopo
la
rivoluzione
di
febbraio
,
si
mutò
di
letteraria
in
politica
.
Fu
necessario
,
nell
'
aprile
,
votare
una
legge
di
sicurezza
,
nel
luglio
sospendere
l
'
habeas
corpus
,
e
reprimere
severamente
il
tentativo
di
rivolta
dell
'
O
'
Brien
.
Fame
,
furti
,
rapine
,
omicidii
,
conflitti
sanguinosi
tra
cattolici
e
anglicani
non
cessarono
pertanto
;
e
insufficienti
si
provavano
i
mezzi
conciliatori
e
i
provvedimenti
di
soccorso
ai
poveri
e
i
lavori
di
bonifica
.
Ma
,
tranne
che
per
questo
cronico
malanno
,
destinato
a
trascinarsi
ancora
a
lungo
,
l
'
Inghilterra
poté
guardare
alle
rivoluzioni
del
continente
come
chi
dalla
riva
contempla
il
mare
in
tempesta
:
con
sentimento
di
partecipazione
ma
insieme
di
soddisfazione
per
sé
stessa
e
di
nobile
orgoglio
,
che
il
Macaulay
esprimeva
in
quel
tempo
in
una
famosa
pagina
della
sua
Storia
.
Il
cartismo
diè
ancora
una
fiammata
,
che
si
consumò
e
si
spense
con
la
petizione
firmata
da
alcuni
milioni
di
nomi
,
la
quale
il
10
aprile
del
'48
un
corteo
di
centomila
dimostranti
avrebbe
dovuto
presentare
al
parlamento
,
ma
che
,
dichiarata
illegale
in
questa
forma
e
sottoposta
poi
all
'
esame
del
parlamento
,
terminò
nel
ridicolo
.
Il
libero
commercio
perveniva
,
nel
'49
,
alla
sua
intera
attuazione
,
abolendosi
l
'
atto
di
navigazione
;
e
,
mentre
per
effetto
di
esso
la
coltivazione
del
grano
si
estese
nei
paesi
esteri
e
nelle
colonie
,
i
traffici
inglesi
ne
ebbero
grande
incremento
.
La
prima
esposizione
mondiale
,
aperta
a
Londra
nel
'51
,
fu
la
solennità
festiva
della
nuova
vita
industriale
e
commerciale
che
s
'
era
inaugurata
.
Le
ultime
resistenze
dei
conservatori
soccombettero
nel
parlamento
e
nelle
elezioni
del
'52;
e
,
ammodernandosi
i
vecchi
partiti
,
si
videro
allora
l
'
un
contro
l
'
altro
per
la
prima
volta
il
Disraeli
e
il
Gladstone
,
che
per
trenta
e
quarant
'
anni
di
poi
capitanarono
i
conservatori
e
i
liberali
.
Il
Belgio
,
nel
quale
resse
il
governo
dal
'47
al
'52
il
gabinetto
liberale
del
Rogier
e
poi
quello
di
coalizione
del
Brouckère
,
neanche
fu
toccato
dalla
rivoluzione
generale
:
riformò
per
altro
la
legge
elettorale
abbassando
il
censo
e
introducendo
disposizioni
circa
le
incapacità
parlamentari
,
riforme
alle
quali
in
Francia
era
stato
opposto
incautamente
costante
diniego
;
e
tentò
di
regolare
il
lavoro
dei
fanciulli
nelle
fabbriche
,
il
che
per
allora
fu
impedito
,
insieme
con
la
libertà
delle
unioni
operaie
,
dagli
industriali
assai
potenti
.
Nella
vicina
Olanda
nel
'48
si
compié
finalmente
il
trapasso
del
regime
semiassoluto
al
costituzionale
con
la
formazione
di
due
camere
,
rappresentanti
dei
maggiori
e
dei
minori
censiti
,
e
la
seconda
per
suffragio
diretto
.
Intatta
da
sommovimenti
rimase
altresì
,
per
condizioni
direttamente
opposte
a
quelle
della
vita
inglese
,
la
Russia
,
né
si
mosse
la
Polonia
,
da
essa
tenuta
con
mano
ferrea
,
quantunque
i
Polacchi
della
Posnania
insorgessero
e
si
battessero
contro
i
tedeschi
,
e
profughi
polacchi
entrassero
in
tutte
le
rivoluzioni
europee
,
e
talvolta
a
capo
delle
loro
legioni
di
volontari
o
dei
loro
eserciti
regolari
.
Lo
czar
aveva
detto
che
l
'
ondata
rivoluzionaria
si
sarebbe
abbattuta
alla
frontiera
dei
suoi
stati
;
e
così
fu
.
Rigida
e
gelosissima
la
vigilanza
all
'
interno
;
ricensurati
i
libri
già
una
volta
censurati
,
purgati
e
ripurgati
i
gabinetti
di
lettura
,
dalle
università
tolta
la
cattedra
di
diritto
pubblico
europeo
,
ristretto
l
'
insegnamento
filosofico
alla
logica
e
psicologia
e
affidato
al
professore
di
teologia
,
quasi
abolito
l
'
insegnamento
classico
.
Sotto
questa
tranquillità
forzata
,
si
preparava
una
generazione
di
estremi
ribelli
,
perché
la
mancanza
di
ogni
libertà
,
impedendo
la
formazione
di
una
cultura
che
fosse
discernimento
e
critica
,
indirizzava
le
menti
o
alle
torbide
fantasticherie
di
origine
mistica
,
o
all
'
astratto
e
semplicistico
razionalismo
,
o
alle
due
cose
avvicendate
e
frammischiate
,
e
faceva
confondere
le
mal
comprese
universali
spiegazioni
della
filosofia
coi
programmi
pratici
,
e
dava
la
smania
,
come
si
diceva
,
di
applicarle
;
oltreché
,
se
al
tempo
di
Alessandro
I
,
quelli
che
furono
poi
i
decembristi
leggevano
le
opere
del
Constant
,
del
Destutt
de
Tracy
,
del
Bentham
,
la
nuova
generazione
si
abbeverava
nascostamente
alle
dottrine
dei
materialisti
e
dei
sociologi
e
utopisti
francesi
e
tedeschi
.
La
grande
questione
della
Russia
,
che
era
quella
agraria
,
sembrava
rendere
colà
attuale
il
comunismo
a
preferenza
dell
'
economico
liberismo
e
del
politico
liberalismo
,
oltrepassati
prima
che
nati
,
e
si
cominciava
a
formolare
il
concetto
che
la
Russia
,
diversamente
dai
paesi
dell
'
Europa
occidentale
,
avrebbe
abbreviato
il
cammino
della
storia
,
riattaccandosi
all
'
avvenire
comunistico
mercé
le
sue
antiche
comunità
agrarie
e
saltando
così
l
'
età
borghese
e
liberale
;
ma
,
purtroppo
,
essa
aveva
saltato
insieme
il
lungo
travaglio
religioso
e
filosofico
europeo
e
la
secolare
educazione
al
pensare
logicamente
corretto
e
rigoroso
,
e
alla
critica
e
alla
cautela
,
e
tutta
la
congiunta
e
complessa
esperienza
,
ricca
di
umanità
;
e
la
sua
"
intelligenza
"
,
come
si
chiamava
,
ossia
la
sua
classe
colta
,
non
sospettava
neppure
la
finezza
e
la
complessità
della
intelligenza
europea
.
La
coscienza
giuridica
era
in
Russia
debole
o
assente
anche
nella
classe
dei
grandi
proprietari
,
la
sola
che
avesse
importanza
accanto
all
'
immenso
numero
dei
contadini
ancora
legati
alla
gleba
:
il
che
faceva
dire
allo
Herzen
(
al
quale
risale
l
'
origine
dell
'
accennata
teoria
sull
'
avvenire
delle
comunità
agrarie
)
che
nessun
paese
era
al
pari
della
Russia
preparato
per
una
integrale
rivoluzione
e
per
una
radicale
"
rigenerazione
sociale
"
,
bastando
all
'
uopo
un
colpo
di
forza
.
Per
intanto
,
quel
che
in
Europa
contava
era
la
Russia
ufficiale
e
il
suo
czar
,
che
stava
sempre
in
prima
linea
nella
difesa
della
buona
causa
,
e
che
nel
corso
delle
rivoluzioni
di
quegli
anni
,
preservati
i
suoi
popoli
dal
contagio
,
aveva
mandato
all
'
Austria
il
suo
esercito
per
farla
finita
con
l
'
insurrezione
ungherese
,
avversato
la
Prussia
nelle
sue
ambizioni
pangermaniche
,
appoggiato
le
pretese
della
Danimarca
sui
Ducati
,
rotto
le
relazioni
diplomatiche
con
Carlo
Alberto
fedifrago
del
legittimismo
e
dell
'
assolutismo
,
distribuito
elogi
e
onorificenze
a
tutti
gli
uomini
delle
reazioni
,
dal
Windischgrätz
,
domatore
di
Praga
e
di
Vienna
,
e
dal
Filangieri
,
domatore
della
Sicilia
,
al
generale
Cavaignac
,
che
,
repubblicanissimo
,
pare
ebbe
ai
suoi
occhi
il
merito
di
debellare
gli
operai
parigini
nelle
giornate
di
giugno
.
In
mezzo
all
'
odio
per
la
sua
tirannia
e
durezza
,
la
fervida
fede
religiosa
,
il
saldo
convincimento
politico
,
la
dirittura
,
la
lealtà
,
il
disinteresse
dello
czar
Nicola
,
di
quest
'
ultimo
intransigente
campione
della
causa
assolutistica
che
fosse
ancora
tra
i
principi
della
terra
,
trovavano
talvolta
riconoscimento
da
parte
degli
stessi
avversari
.
Pur
nondimeno
,
l
'
efficacia
reazionaria
della
Russia
in
Europa
era
scemata
dal
'15
al
'30
e
dal
'30
al
'48
,
sebbene
durasse
presso
i
pubblicisti
la
preoccupazione
,
e
altresì
la
paura
,
di
quel
vasto
impero
,
capace
di
rovesciare
milioni
d
'
armati
sull
'
occidente
con
invasioni
da
Attila
.
Ma
non
doveva
passare
molto
tempo
,
e
anche
questa
minacciosa
strapotenza
militare
sarebbe
apparsa
nei
suoi
limiti
,
e
quell
'
efficacia
sarebbe
caduta
del
tutto
.
Quantunque
le
rivoluzioni
del
'48
fossero
quasi
affatto
prive
di
acute
punte
anticattoliche
e
antichiesastiche
,
e
il
clero
figurasse
sovente
nelle
cerimonie
patriottiche
,
e
la
stessa
Repubblica
romana
,
sorta
sulle
rovine
del
potere
temporale
del
papa
,
si
guardasse
dal
toccare
le
credenze
religiose
,
la
Chiesa
cattolica
,
non
appena
cominciata
la
reazione
,
accorse
pronta
a
offrire
e
prestare
la
propria
cooperazione
,
a
dividere
il
bottino
coi
governi
assolutistici
,
a
prendere
salari
e
premi
pei
suoi
servigi
.
Così
si
vide
in
Vienna
un
'
assemblea
di
vescovi
austriaci
marchiare
di
"
empietà
"
il
liberalismo
e
qualificare
"
paganesimo
"
il
pregio
attribuito
alle
nazionalità
,
la
cui
origine
(
essi
dissero
)
era
unicamente
nel
castigo
di
Dio
,
che
diversificò
le
lingue
a
piè
della
torre
di
Babele
.
I
concordati
,
che
la
Chiesa
concluse
allora
,
le
ridavano
o
le
davano
quanto
pareva
follia
sperare
.
In
quello
austriaco
del
'55
,
che
fu
definito
una
"
Canossa
stampata
"
,
lo
stato
,
cancellando
tutta
l
'
opera
di
Giuseppe
II
,
rinunziò
al
placet
e
ad
ingerirsi
nella
preparazione
del
clero
e
nelle
pene
che
la
Chiesa
infliggeva
,
commise
ai
vescovi
la
vigilanza
sulle
scuole
pubbliche
e
private
,
escluse
dai
ginnasi
e
dalle
scuole
medie
gl
'
insegnanti
non
cattolici
,
riconobbe
per
le
questioni
matrimoniali
la
giurisdizione
ecclesiastica
conforme
ai
canoni
e
ai
deliberati
del
concilio
di
Trento
,
s
'
impegnò
a
vietare
con
tutti
i
mezzi
adatti
i
libri
irreligiosi
,
lasciò
libero
lo
stabilimento
di
nuovi
ordini
e
associazioni
e
l
'
acquisto
di
beni
da
loro
parte
,
promettendo
inviolabile
nel
presente
e
nell
'
avvenire
la
proprietà
ecclesiastica
,
e
,
per
tutti
gli
altri
casi
concernenti
cose
o
persone
della
Chiesa
non
contemplati
per
espresso
,
si
rimise
alla
dottrina
e
alla
disciplina
della
Santa
Sede
.
Della
stessa
qualità
era
stato
l
'
altro
concordato
,
del
'51
,
con
la
Spagna
,
nel
quale
,
per
dippiù
,
si
dichiarava
unica
religione
della
Spagna
la
cattolica
.
Quelli
conclusi
col
Baden
e
col
Württemberg
,
per
la
loro
enormità
,
furono
rigettati
dalle
rispettive
camere
.
In
Prussia
,
Federico
Guglielmo
IV
abbandonò
tutti
i
diritti
che
lo
stato
aveva
mantenuti
sulla
Chiesa
cattolica
e
lasciò
libera
mano
ad
essa
e
ai
suoi
gesuiti
.
Nel
tempo
stesso
,
la
Chiesa
si
diè
cura
di
allontanare
da
sé
ogni
sospetto
di
transazioni
con
la
civiltà
moderna
:
i
gesuiti
fondarono
una
rivista
che
s
'
intitolò
Civiltà
cattolica
:
al
domma
dell
'
Immacolata
Concezione
(
che
prese
colorito
reazionario
quasi
ricambio
per
l
'
aiuto
prestato
dalla
Madonna
contro
le
recenti
e
sorpassate
rivoluzioni
)
doveva
seguire
,
nel
'64
,
il
Sillabo
degli
errori
del
secolo
,
errore
capitale
e
fondamentale
tra
tutti
il
liberalismo
,
e
poi
un
Concilio
che
decretò
(
e
già
era
prenunciato
in
questi
atti
)
l
'
altro
domma
dell
'
Infallibilità
papale
;
si
celebrarono
senza
ritegno
santificazioni
di
uomini
che
erano
stati
inquisitori
del
Sant
'
Ufficio
e
perciò
particolarmente
odiosi
,
nel
loro
significato
storico
,
al
mondo
civile
.
La
baldanza
per
i
rovesci
toccati
ai
suoi
avversari
e
per
il
favore
che
trovava
presso
i
governi
,
le
aprì
la
speranza
di
soppiantare
in
breve
il
protestantesimo
in
Germania
mercé
l
'
aiuto
dei
gesuiti
,
le
società
di
Pio
,
di
san
Vincenzo
di
Paola
,
di
san
Bonifazio
:
in
Inghilterra
,
il
Russell
definì
"
arrogante
"
il
procedere
onde
la
curia
romana
aveva
istituito
colà
dodici
diocesi
e
un
arcivescovo
,
e
fu
votata
nel
'51
una
legge
,
il
Title
bill
,
per
porvi
freno
:
legge
non
applicata
e
alla
fine
abolita
come
non
confacente
al
sentire
liberale
.
Giacché
la
possibilità
di
questa
sua
arroganza
e
la
cresciuta
sua
sicurezza
,
la
sua
indipendenza
dallo
stato
,
e
,
in
genere
,
la
sua
potenza
soprastatale
e
internazionale
o
ultramontana
,
come
fu
chiamata
,
venivano
alla
Chiesa
cattolica
non
da
altro
che
dalla
natura
dello
stato
moderno
e
da
quel
liberalismo
dalla
cui
forza
e
dalla
cui
debolezza
,
dalla
cui
vita
e
dalla
cui
morte
,
essa
,
alla
pari
e
senza
scrupoli
,
traeva
,
a
volta
a
volta
,
profitto
.
Ma
il
pericolo
di
questo
doppio
giuoco
fu
avvertito
da
taluni
cattolici
come
il
Montalembert
:
il
quale
,
in
verità
,
l
'
aveva
anch
'
esso
talvolta
adoprato
;
ma
cominciò
poi
a
darsi
pensiero
della
crescente
impopolarità
del
clero
e
della
rivolta
antireligiosa
che
covava
negli
animi
dei
giovani
,
degli
intellettuali
e
altresì
degli
operai
,
e
disse
"
cinica
"
la
teoria
che
si
professava
e
praticava
dalla
Chiesa
e
che
egli
compendiava
in
questi
termini
:
"
Quando
io
sono
il
più
debole
,
vi
domando
la
libertà
,
perché
è
il
vostro
principio
;
ma
,
quando
sono
il
più
forte
,
ve
la
tolgo
,
perché
non
è
il
principio
mio
"
.
Egli
temeva
che
,
alla
prossima
vicenda
,
questo
cinismo
le
sarebbe
stato
rinfacciato
e
che
essa
sarebbe
stata
trattata
con
rigore
non
immeritato
.
D
'
altro
lato
,
nonostante
quel
che
essa
aveva
acquistato
di
pratica
capacità
per
la
disciplina
che
poté
dare
al
clero
,
sottratto
agli
stati
e
solo
da
lei
dipendente
,
nonostante
la
libertà
e
i
privilegi
di
cui
godeva
,
la
Chiesa
nessun
acquisto
fece
nel
regno
dello
spirito
;
e
parve
sempre
più
configurarsi
in
una
sorta
di
azienda
industriale
,
che
,
secondo
quel
che
il
mercato
le
consente
,
ora
fa
grossi
lucri
ed
estende
la
sua
produzione
,
e
ora
soffre
perdite
e
si
restringe
,
aspettando
il
miglioramento
del
mercato
.
La
sua
ricorrente
prosperità
fu
messa
in
rapporto
coi
periodi
di
depressione
mentale
e
morale
della
società
,
e
col
bisogno
che
i
governi
possono
avere
,
in
certi
casi
,
dell
'
alleanza
con
le
forze
,
non
sempre
elette
,
di
cui
la
Chiesa
dispone
.
Tutta
la
reazione
,
del
resto
,
in
tutti
i
paesi
d
'
Europa
,
per
fastidiosa
che
fosse
e
intralciante
e
opprimente
,
e
per
dolori
che
recasse
e
tormenti
di
ergastoli
e
desolazioni
di
esili
,
e
per
sdegni
e
furori
che
accendesse
nei
petti
,
si
sentiva
vuota
di
quella
serietà
che
anche
le
reazioni
possono
possedere
quando
una
vecchia
ma
pur
tenace
e
radicata
fede
,
rispettabile
per
la
sua
sincerità
,
le
anima
,
quando
sono
condotte
col
misticismo
,
col
fanatismo
,
con
la
coerenza
inflessibile
di
un
Nicola
I
.
Troppo
oramai
si
era
cangiato
e
ricangiato
,
giurato
e
spergiurato
da
monarchi
e
da
altri
uomini
dell
'
assolutismo
;
troppe
volte
quei
re
e
principi
erano
stati
veduti
,
alle
finestre
delle
reggie
,
nelle
strade
e
nelle
chiese
,
adorni
di
coccarde
nazionali
e
liberali
,
e
arrendevoli
e
lusingatori
ai
rivoluzionari
,
e
,
di
buona
o
cattiva
voglia
,
entrare
nelle
loro
vie
e
inoltrarvisi
;
troppo
si
era
ormai
usi
agli
annunzi
della
morte
del
liberalismo
e
con
esso
delle
velleità
nazionali
dei
popoli
,
seguiti
sempre
dal
loro
risorgere
più
giovane
e
gagliardo
di
prima
.
Labili
furono
le
gioie
dei
momentanei
trionfatori
,
e
la
rettorica
degli
inni
servili
affiochì
presto
.
Gli
animi
dei
vinti
non
erano
abbattuti
,
e
la
fiducia
nell
'
avvenire
li
teneva
alacri
e
pronti
all
'
azione
,
della
quale
sarebbe
pur
suonata
l
'
ora
non
lontana
.
Non
si
sentivano
soli
o
soverchiati
nel
mondo
,
perché
non
mai
la
coscienza
civile
europea
fu
tanto
sensibile
come
allora
,
né
l
'
opinione
europea
tanto
concorde
e
attiva
.
Suo
centro
principale
era
l
'
Inghilterra
,
che
non
si
chiuse
nell
'
egoismo
della
salda
sua
struttura
liberale
,
elaborata
nei
secoli
,
e
della
sua
sicurezza
e
del
suo
benessere
,
ma
di
queste
sue
condizioni
politicamente
fortunate
si
giovò
per
parlare
e
per
operare
a
pro
della
causa
liberale
contro
l
'
assolutistica
.
Le
sue
città
ospitarono
i
profughi
dei
paesi
travagliati
dalle
reazioni
,
che
vi
formarono
i
loro
circoli
nazionali
e
internazionali
;
i
suoi
scrittori
e
pubblicisti
attaccarono
e
screditarono
e
copersero
di
biasimo
e
di
vergogna
quei
governi
;
aiuti
d
'
ogni
sorta
vennero
da
privati
cittadini
inglesi
agli
agitatori
e
cospiratori
:
il
suo
popolo
acclamò
il
Kossuth
,
inseguì
d
'
imprecazioni
e
di
peggio
il
generale
Haynau
,
"
la
iena
di
Brescia
e
di
Arad
"
,
quando
osò
recarsi
a
Londra
.
Il
Palmerston
,
che
aveva
fornito
armi
agli
insorti
siciliani
,
continuò
imperterrito
da
ministro
le
sue
dimostrazioni
contro
i
regimi
autoritari
di
ogni
paese
,
rimproverato
una
volta
,
per
questo
suo
fare
,
dal
Peel
,
a
cui
pareva
eccessivo
tale
ufficio
di
giudice
e
di
precettore
verso
governi
stranieri
,
ma
assai
ammirato
e
applaudito
dal
popolo
inglese
,
che
lo
vezzeggiava
col
nomignolo
di
"
Lord
Firebrand
"
;
e
alle
dimostrazioni
di
pensieri
e
parole
aggiunse
gli
atti
,
e
tenne
a
posto
gl
'
imperatori
di
Russia
e
d
'
Austria
quando
pretendevano
dalla
Turchia
la
consegna
dei
rivoluzionari
rifugiati
nel
suo
territorio
,
e
,
pur
non
potendo
esimersi
dal
presentare
formalistiche
scuse
all
'
ambasciatore
austriaco
pel
trattamento
che
i
popolani
di
Londra
avevano
usato
allo
Haynau
,
non
intermise
neppure
in
quest
'
occasione
di
far
sapere
quanto
quell
'
uomo
gli
ripugnasse
.
Il
Gladstone
indirizzò
al
ministro
lord
Aberdeen
le
sue
lettere
sul
governo
borbonico
in
Napoli
,
facendo
correre
pel
mondo
civile
la
definizione
che
ne
era
stata
data
di
"
negazione
di
Dio
"
.
Non
senza
ragione
,
dunque
,
guardando
dall
'
alto
nella
storia
,
il
Gervinus
,
nella
sua
Introduzione
alla
storia
del
secolo
decimonono
,
che
è
del
'53
,
esortava
a
tenere
a
freno
le
impazienze
e
a
serbar
viva
la
certezza
della
prossima
riscossa
,
mostrando
che
l
'
assolutismo
sempre
più
era
ripiegato
sulla
difensiva
,
e
questa
stessa
si
scopriva
debole
,
e
dissipando
le
cupe
immaginazioni
del
pessimismo
,
che
fin
d
'
allora
vedevano
in
corso
la
"
decadenza
dell
'
Europa
"
:
dell
'
Europa
,
ricca
di
tanti
lumi
intellettuali
e
morali
,
oltre
che
di
produttività
economica
,
e
la
cui
grandezza
era
non
più
nelle
personalità
singole
ma
nella
civiltà
diffusa
e
crescente
delle
moltitudini
,
e
la
cui
storia
perciò
non
era
più
biografica
e
di
sovrani
,
ma
d
'
interi
popoli
.
In
un
sol
paese
il
tracollo
appariva
grave
e
il
regresso
della
causa
liberale
innegabile
,
perché
sembrava
che
vi
fosse
andato
perduto
il
frutto
di
oltre
sessant
'
anni
di
storia
e
distrutto
un
regime
di
libertà
non
già
goduto
solamente
pochi
mesi
ma
mantenuto
e
approfondito
ed
ampliato
per
trentacinque
anni
:
nella
Francia
.
Qui
l
'
improvvido
comportamento
della
monarchia
degli
Orléans
e
dei
suoi
ministri
,
per
non
consentire
un
modesto
o
un
graduale
allargamento
di
libertà
e
la
partecipazione
di
un
maggior
numero
di
cittadini
all
'
elettorato
,
aveva
provocato
la
rivoluzione
e
,
con
la
caduta
della
monarchia
,
la
proclamazione
della
Repubblica
,
e
,
con
la
Repubblica
,
aperto
il
varco
al
democratismo
e
al
demagogismo
,
che
si
richiamavano
alle
tradizioni
dei
giacobini
e
convenzionali
,
e
con
ciò
mettevano
a
pericolo
la
libertà
stessa
.
E
poiché
la
democrazia
che
veniva
sulla
scena
,
diversamente
da
quella
dell
'
altra
volta
,
non
si
trovava
alle
prese
né
con
un
feudalismo
da
estirpare
e
un
'
aristocrazia
da
abbattere
,
né
con
una
minacciante
restaurazione
dell
'
assolutismo
,
né
le
si
offriva
la
gloria
di
un
'
Europa
da
svegliare
e
spingere
alla
rivoluzione
perché
l
'
Europa
era
già
desta
e
si
moveva
da
sé
,
non
le
restava
se
non
riempire
la
sua
vacuità
e
nutrire
la
sua
irruenza
con
la
confusa
idea
di
una
radicale
riforma
della
società
nel
suo
assetto
economico
e
civile
per
la
felicità
del
Popolo
,
e
,
pur
aborrendo
dal
comunismo
,
presentarsi
come
democrazia
e
repubblicanesimo
sociale
.
Dopo
tanto
discorrere
e
sognare
di
comunismo
e
socialismo
negli
ultimi
venti
anni
e
tante
bramosie
eccitate
di
attuarlo
in
tutto
o
in
parte
,
in
un
modo
o
in
un
altro
,
e
in
ogni
caso
di
sperimentarlo
,
era
inevitabile
che
la
rivoluzione
in
Francia
tentasse
quell
'
avviamento
,
e
già
nel
'42
Lorenzo
di
Stein
ne
aveva
fatto
la
sicura
profezia
.
Anche
negli
altri
paesi
d
'
Europa
,
nel
corso
degli
avvenimenti
che
abbiamo
descritti
,
la
democrazia
di
piglio
giacobino
e
di
tendenza
sociale
o
socialistica
si
era
affacciata
qua
e
là
,
di
tempo
in
tempo
,
in
Italia
,
in
Austria
e
più
ancora
in
Germania
(
dove
nell
'
aprile
del
'48
tentò
una
prima
insurrezione
nel
Baden
)
,
e
con
le
sue
richieste
intempestive
ed
eccessive
,
coi
suoi
metodi
provocatori
e
insieme
deboli
,
aveva
contribuito
a
distaccare
i
paurosi
di
rovine
dai
regimi
liberali
e
a
riamicarli
agli
autoritari
e
aveva
offerto
a
questi
opportunità
e
agevolezze
che
essi
non
si
lasciarono
sfuggire
,
aiutando
così
a
rimettere
in
sella
i
Ferdinandi
di
Napoli
,
i
Leopoldi
di
Toscana
,
i
Federichi
Guglielmi
di
Prussia
e
i
Franceschi
Giuseppi
di
Austria
,
e
facendo
tollerare
in
Ispagna
la
dittatura
del
Narváez
e
del
Bravo
Murillo
.
Ma
,
in
generale
,
dove
la
lotta
volgeva
sull
'
indipendenza
e
l
'
unità
nazionale
e
sulle
costituzioni
,
prevalsero
i
partiti
liberali
,
variamente
temperati
e
accentuati
,
e
la
sconfitta
fu
dovuta
,
non
alla
sollecitudine
della
conservazione
sociale
,
ma
all
'
avversa
fortuna
delle
battaglie
e
alla
forza
politica
e
militare
,
che
le
monarchie
assolute
avevano
ancora
in
pugno
.
In
Francia
,
invece
,
quella
mal
riempita
vacuità
di
concetti
politici
,
che
non
solo
conservatori
e
moderati
accusarono
ma
un
Marx
mise
alla
berlina
satireggiando
la
parola
"
Popolo
"
che
ne
era
l
'
esponente
,
aveva
accanto
a
sé
la
passione
della
popolazione
operaia
di
Parigi
,
la
quale
,
da
anni
,
era
stata
infiammata
nell
'
attesa
di
una
palingenesi
sociale
,
aveva
versato
il
suo
sangue
nel
luglio
del
'30
e
le
era
parso
che
la
comune
vittoria
profittasse
ad
altra
classe
sociale
,
e
si
era
provata
di
poi
in
più
d
'
una
sommossa
e
testé
,
nel
febbraio
,
aveva
di
nuovo
combattuto
e
vinto
,
e
non
intendeva
rimanere
ancora
una
volta
frodata
dei
suoi
sforzi
,
delusa
nelle
sue
speranze
.
E
se
le
teorie
comunistiche
meritano
,
nel
loro
fondamento
logico
,
la
taccia
di
materialismo
,
materialistici
non
erano
poi
quegli
operai
,
sollecitati
bensì
dall
'
umana
ricerca
di
un
miglior
tenore
di
vita
o
addirittura
dalla
necessità
della
sussistenza
e
dalla
mancanza
di
lavoro
,
ma
intimamente
mossi
da
un
ideale
di
giustizia
e
di
felicità
,
pel
quale
erano
pronti
a
dar
la
vita
.
Questo
ideale
essi
non
sapevano
allora
tradurre
in
istituzioni
vitali
e
in
azioni
che
vi
conducessero
,
in
un
fatto
o
in
un
serio
programma
politico
;
e
molto
meno
ciò
sapevano
gli
uomini
che
la
rivoluzione
aveva
portati
a
capo
del
governo
,
e
meno
di
tutti
i
più
rumorosi
,
i
democratici
sociali
.
Ma
di
tale
incapacità
e
impossibilità
non
si
volle
far
la
confessione
,
e
nelle
prime
settimane
non
ce
ne
fu
neppure
la
necessità
,
perché
anche
in
Parigi
regnò
la
psicologia
del
'48
,
e
l
'
entusiasmo
avvolse
e
trascinò
tutti
:
i
giovani
(
dice
un
contemporaneo
)
erano
assorti
nel
piacere
di
sentirsi
liberi
e
"
ils
marchaient
d
'
un
air
insouciant
,
d
'
un
pas
dégagé
et
léger
"
:
la
gioia
e
la
fiducia
disposero
alla
generosità
,
alle
scambievoli
condiscendenze
,
agli
accordi
e
all
'
armonia
.
Fu
,
dunque
,
proclamato
il
diritto
al
lavoro
,
gli
operai
s
'
indussero
a
rinunziare
alla
bandiera
rossa
e
ad
accettare
la
tricolore
,
s
'
istituì
e
insediò
una
commissione
di
lavoratori
,
si
apersero
gli
ateliers
nationaux
,
si
promisero
abolizioni
di
imposte
;
e
rapidamente
si
susseguirono
leggi
umanitarie
,
abolizione
della
pena
di
morte
in
materia
politica
,
delle
pene
corporali
,
della
prigionia
per
debiti
,
e
il
suffragio
universale
aumentò
d
'
un
tratto
gli
elettori
da
dugentocinquantamila
a
nove
milioni
.
Ma
presto
anche
si
cominciò
a
rendersi
conto
che
ci
si
moveva
in
un
mondo
d
'
immaginazione
e
di
sogno
,
e
che
a
lungo
non
si
poteva
durare
in
quella
fantasmagoria
.
La
commissione
dei
lavoratori
disegnava
sulla
carta
una
pacifica
rivoluzione
sociale
,
che
un
ministero
del
lavoro
avrebbe
eseguita
convertendo
lo
stato
in
grande
industriale
,
il
quale
coi
prodotti
delle
sue
proprie
intraprese
avrebbe
riscattato
le
fabbriche
padronali
,
creato
colonie
agricole
cooperative
,
assicurato
il
lavoro
a
tutti
,
venduto
le
merci
a
prezzo
di
costo
col
solo
aumento
del
cinque
per
cento
,
e
così
via
descrivendo
.
Gli
ateliers
nationaux
non
avevano
niente
di
una
seria
intrapresa
economica
e
non
rispondevano
neppure
ai
concetti
di
Luigi
Blanc
,
ma
si
risolvevano
in
un
semplice
espediente
per
occupare
provvisoriamente
in
lavori
non
richiesti
o
inutili
o
poco
utili
,
e
perciò
con
gran
dispendio
a
vuoto
,
operai
disoccupati
;
e
il
numero
di
quelli
che
vi
accorrevano
,
e
che
non
si
potevano
respingere
,
si
moltiplicava
da
un
mese
all
'
altro
.
I
giornali
popolari
pareva
che
si
fossero
proposti
di
spaventare
la
molta
gente
che
ama
la
propria
tranquillità
e
vede
rapine
,
stupri
,
incendi
e
pioggie
di
sangue
in
ogni
sfogo
di
grosse
parole
.
Ma
negli
uomini
che
governavano
mancava
la
virtù
creatrice
di
forme
e
di
mezzi
per
attuare
l
'
attuabile
delle
richieste
democratico
sociali
e
porre
una
insormontabile
barriera
contro
tutto
il
resto
,
ristabilendo
l
'
ordine
e
riconducendo
le
menti
alla
riflessione
,
alla
ponderazione
e
all
'
assennatezza
;
ed
essi
seguirono
gl
'
impulsi
senza
dirigerli
o
si
barcheggiarono
prolungando
la
baraonda
delle
speranze
e
degli
equivoci
,
incapaci
come
si
dimostravano
di
sbrogliare
la
matassa
arruffata
e
lasciando
che
una
qualsiasi
soluzione
nascesse
dal
corso
stesso
degli
eventi
.
Siffatta
soluzione
non
si
fece
aspettare
,
e
,
poiché
Parigi
e
gli
operai
parigini
non
erano
tutta
la
Francia
,
e
l
'
andamento
preso
non
piaceva
e
non
dava
garanzia
di
bene
alla
maggiorparte
della
popolazione
,
e
i
contadini
in
ispecie
mal
sopportavano
l
'
aumento
che
cadeva
sopr
'
essi
dell
'
imposta
fondiaria
,
le
elezioni
per
suffragio
universale
dell
'
Assemblea
costituente
(
elezioni
che
gli
estremisti
parigini
,
ciò
presentendo
,
avevano
cercato
di
far
rinviare
)
dettero
una
camera
di
prevalenza
conservatrice
o
moderata
;
e
,
poiché
una
camera
di
questa
sorta
non
gradiva
alle
masse
operaie
e
ai
loro
agitatori
,
il
15
maggio
la
folla
invase
la
sala
dell
'
assemblea
e
tentò
di
disperderla
con
la
violenza
e
proclamare
un
nuovo
governo
provvisorio
:
colpo
non
riuscito
,
che
portò
all
'
arresto
del
Blanqui
,
del
Barbès
e
degli
altri
capi
comunisti
.
E
si
passò
ad
affrontare
il
malanno
e
il
pericolo
degli
ateliers
nationaux
,
dove
non
c
'
era
più
da
lavorare
e
non
si
sapeva
come
pagare
(
quantunque
la
misera
paga
giornaliera
fosse
stata
dimezzata
)
i
disoccupati
e
ozianti
.
La
decretata
soppressione
degli
ateliers
nationaux
scatenò
la
battaglia
del
giugno
nelle
vie
di
Parigi
contro
le
masse
operaie
rivoltate
,
eroicamente
combattuta
da
queste
,
con
disperato
furore
da
entrambe
le
parti
,
e
terminata
con
la
sanguinosa
sconfitta
degli
operai
,
alla
quale
i
consigli
di
guerra
,
gli
ergastoli
e
le
deportazioni
posero
il
suggello
.
Ma
neppur
questo
terminò
il
processo
rivoluzionario
e
fu
principio
all
'
assestamento
e
assodamento
di
una
Repubblica
la
quale
garantisse
quella
più
larga
libertà
domandata
negli
anni
innanzi
e
che
,
non
ottenuta
,
aveva
cagionato
la
caduta
della
monarchia
orleanista
.
La
paura
dei
fatti
del
giugno
era
stata
grande
,
e
più
grande
si
sentiva
passato
il
pericolo
,
e
più
forte
si
levava
il
grido
d
'
allarme
per
la
difesa
della
casa
,
delle
donne
,
dei
figli
,
della
proprietà
,
della
moralità
,
della
religione
;
di
nuovo
si
guardavano
con
occhio
non
più
ostile
la
chiesa
e
i
preti
,
ricercandovi
un
presidio
per
l
'
ordine
,
risottomettendosi
alla
loro
direzione
,
mandando
i
figliuoli
alle
loro
scuole
.
E
quanto
più
i
democratici
o
"
montagnardi
"
,
come
si
chiamarono
,
insistevano
nelle
loro
minacciose
domande
di
riforme
sociali
e
nella
loro
gonfia
fraseologia
,
tanto
più
i
gruppi
conservatori
e
moderati
si
stringevano
tra
loro
,
e
reazionari
di
ogni
sorta
,
clericali
e
legittimisti
,
si
facevano
innanzi
,
e
tanto
più
,
tra
quelle
parti
esasperate
,
-
l
'
una
delle
quali
,
la
difenditrice
dell
'
ordine
sociale
,
si
sentiva
ogni
giorno
più
forte
ed
era
risoluta
a
far
uso
della
sua
forza
,
-
scemava
la
possibilità
della
mediazione
liberale
,
che
si
poteva
e
doveva
tentare
,
ma
senza
speranza
,
come
dinanzi
allo
scoppiare
di
una
malattia
che
si
cerca
bensì
di
arrestare
ma
si
sa
che
a
ogni
modo
farà
intero
il
suo
corso
.
Terminati
i
lavori
dell
'
Assemblea
costituente
e
indetta
l
'
elezione
del
presidente
della
Repubblica
per
suffragio
diretto
e
universale
,
la
riuscita
,
con
enorme
maggioranza
di
voti
,
di
Luigi
Napoleone
contro
il
repubblicano
Cavaignac
indicava
già
il
trapassare
del
processo
rivoluzionario
nell
'
opposto
e
reazionario
.
In
questi
anni
,
la
Francia
,
senza
pace
all
'
interno
,
ridotta
a
una
sorta
d
'
impotenza
verso
l
'
estero
,
non
trovò
credito
alcuno
,
né
presso
i
popoli
né
presso
i
governi
,
durante
le
rivoluzioni
del
continente
,
e
non
vi
operò
in
niun
modo
;
e
all
'
unica
sua
non
gloriosa
impresa
,
la
spedizione
contro
Roma
repubblicana
,
fu
astretta
dalla
inesorabile
necessità
di
non
lasciare
che
l
'
Austria
da
sola
intervenisse
in
Italia
,
e
,
insieme
,
dalla
sua
interna
debolezza
:
tanto
che
,
per
non
iscontentare
i
clericali
del
suo
popolo
,
dové
lasciare
che
il
papa
,
da
lei
ricondotto
in
Roma
,
respingesse
ogni
suggerimento
di
riforme
e
ritornasse
ai
suoi
pessimi
modi
di
governo
,
peggiorandoli
ancora
,
quasi
a
sfida
e
scherno
dei
democratici
francesi
.
I
quali
,
per
quella
spedizione
ordinata
dal
principe
presidente
e
dal
ministero
contro
il
voto
dell
'
assemblea
,
si
rivoltarono
chiamando
a
insorgere
il
popolo
,
che
non
insorse
;
e
questa
fu
la
disfatta
del
loro
partito
,
privato
dei
suoi
capi
,
che
scamparono
con
la
fuga
.
Ma
la
maggioranza
conservatrice
dell
'
assemblea
,
quantunque
votasse
una
serie
di
restrizioni
circa
le
associazioni
e
i
giornali
e
per
lo
stato
d
'
assedio
,
e
riaprisse
le
porte
della
scuola
al
clero
con
la
legge
Falloux
,
e
nel
fatto
avesse
abbandonato
la
regola
parlamentare
accrescendo
sempre
più
il
potere
che
il
principe
presidente
si
arrogava
come
eletto
del
popolo
di
Francia
,
lasciava
tuttavia
superstite
,
con
l
'
assemblea
,
la
regola
costituzionale
;
e
quest
'
ultima
libertà
non
poteva
durare
,
perché
,
non
tollerata
dal
principe
presidente
,
scaduta
nella
pubblica
stima
,
fastidita
dal
pubblico
sentimento
,
non
sarebbe
stata
difesa
,
in
caso
di
pericolo
,
dalla
pubblica
volontà
.
Il
colpo
di
stato
del
2
dicembre
'51
,
preveduto
,
aspettato
,
temuto
anche
,
ma
non
però
contrastato
,
non
fu
l
'
insidia
di
un
tiranno
che
con
la
violenza
s
'
impadronisca
di
un
popolo
che
rilutta
,
ma
piuttosto
un
intervento
chirurgico
che
mise
alla
luce
quel
che
la
Francia
aveva
formato
e
nutrito
nel
suo
grembo
in
quei
quattro
anni
di
democrazia
e
di
antidemocrazia
:
l
'
Impero
autoritario
,
con
quel
complesso
di
leggi
e
di
metodi
e
di
costumi
che
sono
i
medesimi
di
tutti
i
regimi
autoritari
,
quali
che
ne
siano
l
'
origine
e
l
'
occasione
,
e
che
si
riducono
alla
semplice
operazione
di
legare
le
mani
e
tappare
le
bocche
per
imporre
la
propria
unilaterale
volontà
.
Parimente
i
medesimi
che
seguono
sempre
alle
cessazioni
dei
liberi
regimi
(
e
che
non
giova
particolareggiare
,
perché
già
Tacito
,
una
volta
per
tutte
,
ha
analizzato
e
descritto
in
classica
prosa
il
ruere
in
servitium
)
furono
gli
effetti
che
si
videro
allora
in
Francia
:
acclamazioni
,
adulazioni
,
servitù
volontarie
,
spergiuri
,
rapide
conversioni
di
accesi
democratici
,
che
sarebbero
state
comiche
se
non
fossero
state
umilianti
,
restrizioni
mentali
,
accomodamenti
,
e
timori
e
terrori
e
abbandoni
di
amici
e
viltà
di
denunzie
,
insensibilità
per
la
violata
giustizia
e
pei
quotidiani
soprusi
,
infingimenti
di
non
vedere
e
non
sapere
quel
che
ben
si
vedeva
e
sapeva
per
acchetare
così
i
rimproveri
della
coscienza
,
ignoranza
circa
l
'
andamento
dei
pubblici
affari
con
congiunto
e
incessante
bisbigliare
di
scandali
,
supino
plauso
di
ogni
detto
o
asserzione
che
venisse
dall
'
alto
e
insieme
incredulità
per
ogni
notizia
di
carattere
ufficiale
;
e
,
in
mezzo
a
questo
generale
tremore
,
audacie
degli
audaci
nel
dare
l
'
assalto
alla
fortuna
,
e
prontezze
a
cogliere
privati
vantaggi
o
a
soddisfare
odii
privati
con
sembianze
di
politico
zelo
,
senza
che
alcuno
osasse
opporsi
o
protestare
;
tutte
quelle
cose
,
insomma
,
che
,
praticate
talvolta
anche
da
uomini
ai
quali
la
società
non
rifiuta
la
sua
stima
,
fecero
esclamare
al
romanziere
che
dipinse
quei
tempi
:
"
Che
canaglia
,
la
gente
onesta
!
"
.
Non
che
quella
gente
poi
non
fosse
,
nella
gran
maggioranza
e
in
altri
rapporti
,
onesta
e
fornita
di
virtù
;
ma
l
'
umanità
,
nella
sua
condizione
media
,
è
così
fatta
che
non
bisogna
porla
a
troppo
difficile
prova
e
chiederle
troppo
duri
sacrifici
,
come
sarebbe
la
rinunzia
al
quieto
vivere
e
alla
cura
delle
cose
proprie
e
della
propria
famiglia
;
né
bisogna
metterla
al
punto
di
far
cattive
figure
,
e
,
anzi
,
bisogna
aiutarla
a
non
farne
.
Ricominciarono
altresì
i
sofismi
degli
addottrinati
sull
'
"
enchaînement
nécessaire
des
choses
humaines
"
,
sul
loro
"
développement
inévitable
dans
un
certain
ordre
"
,
in
un
ordine
che
è
saggezza
riconoscere
,
e
sottomettervisi
.
E
,
per
contrario
,
terribili
fremevano
e
prorompevano
l
'
odio
e
il
furore
di
coloro
che
non
vollero
piegarsi
,
e
dei
molti
che
preferirono
di
esulare
,
dai
quali
provenivano
libelli
feroci
come
Napoléon
le
petit
e
gli
Châtiments
di
Victor
Hugo
.
Il
dolore
e
la
tristezza
,
invece
,
discesero
sugli
spiriti
più
nobili
e
più
meditativi
,
usi
a
guardare
alle
cose
piuttosto
che
alle
persone
,
e
a
cercare
la
spiegazione
degli
avvenimenti
nei
processi
delle
idee
e
dei
sentimenti
piuttosto
che
nella
colpevolezza
individuale
;
i
quali
,
tuttavia
,
non
potevano
rassegnarsi
alla
perdita
della
libertà
,
e
provavano
per
questa
perdita
un
'
intima
e
angosciosa
mortificazione
di
sé
stessi
e
della
propria
patria
,
che
,
se
anche
avessero
voluto
,
non
avrebbero
potuto
distaccare
da
sé
stessi
.
Ancor
oggi
ci
commuovono
le
pagine
che
allora
scrissero
il
Tocqueville
,
il
Quinet
,
il
Prévost
Paradol
e
gli
altri
della
loro
tempra
.
Ma
la
libertà
è
cosa
divina
,
e
gli
dèi
la
ritolgono
talvolta
agli
uomini
eterni
fanciulli
e
,
rigidi
alle
loro
suppliche
,
non
la
restituiscono
se
non
se
ne
siano
rifatti
degni
.
Pure
,
se
la
reazione
,
succeduta
alle
rivoluzioni
del
'48
,
delle
vecchie
monarchie
assolutistiche
non
ebbe
carattere
profondo
,
nemmeno
l
'
aveva
questa
del
Secondo
impero
,
operata
da
un
nipote
dell
'
avventuriere
còrso
e
avventuriere
esso
stesso
.
Quei
monarchi
e
gli
altri
campioni
dell
'
assolutismo
fecero
liete
accoglienze
e
feste
al
nuovo
venuto
che
si
poneva
al
loro
fianco
;
e
innanzi
a
tutti
il
papa
,
Pio
IX
,
il
quale
,
avuta
notizia
del
colpo
di
stato
,
disse
che
"
il
cielo
aveva
pagato
il
debito
della
Chiesa
verso
la
Francia
"
,
e
primo
mandò
le
sue
felicitazioni
,
e
lasciò
che
i
suoi
vescovi
chiamassero
Luigi
Napoleone
"
l
'
inviato
dell
'
Altissimo
"
,
e
sarebbe
andato
a
coronarlo
a
Parigi
(
come
poi
tenne
a
battesimo
il
principe
ereditario
)
,
se
fosse
intervenuto
accordo
sul
prezzo
,
che
era
l
'
abolizione
del
matrimonio
civile
e
degli
articoli
organici
aggiunti
al
concordato
napoleonico
.
Ma
né
Luigi
Napoleone
formava
veramente
parte
dell
'
associazione
assolutistica
dei
vecchi
monarchi
,
sinceramente
compreso
com
'
era
del
significato
dei
sette
milioni
di
voti
che
lo
avevano
innalzato
al
trono
imperiale
,
sinceramente
sollecito
delle
classi
popolari
,
vagheggiante
,
come
fu
detto
,
una
"
democrazia
senza
libertà
"
;
né
nutriva
l
'
illusione
di
avere
,
con
la
costituzione
imperiale
,
aperto
nuove
vie
alla
società
umana
e
alla
storia
.
Insofferente
delle
assemblee
,
egli
non
possedeva
idee
ben
chiare
sulla
forma
statale
che
avrebbe
sostituito
con
vantaggio
i
servigi
che
queste
rendono
.
Diceva
di
"
aver
chiuso
l
'
età
delle
rivoluzioni
col
soddisfare
i
bisogni
legittimi
del
popolo
"
,
e
di
aver
mirato
a
"
creare
istituzioni
che
gli
sopravvivessero
"
;
ma
non
era
pago
e
tranquillo
dell
'
ordinamento
dato
allo
stato
,
e
altra
volta
gli
veniva
detto
che
"
la
libertà
non
ha
potuto
mai
fondare
un
edificio
politico
durevole
,
ma
lo
corona
quando
il
tempo
lo
ha
consolidato
"
.
Annunziava
con
solenne
promessa
che
"
l
'
Impero
era
la
pace
"
;
ma
questo
proposito
,
che
è
dei
monarchi
conservatori
non
poteva
esser
quello
di
un
nipote
di
Napoleone
,
erede
del
titolo
imperiale
e
delle
vendette
contro
i
trattati
del
'15
,
e
la
guerra
,
che
il
suo
nome
portava
con
sé
,
significava
di
necessità
mutamento
di
situazioni
politiche
,
e
con
ciò
riapertura
di
rivoluzioni
.
Buono
d
'
animo
e
mite
,
aveva
compiuto
il
colpo
di
stato
senza
gioia
,
come
ubbidendo
al
fato
che
credeva
suo
proprio
e
che
gli
aveva
assegnato
quella
parte
;
e
,
sebbene
non
gli
fosse
possibile
di
cancellare
l
'
irragionevole
e
insieme
ragionevole
condanna
morale
che
colpisce
coloro
che
per
compiere
siffatte
operazioni
storiche
violano
la
legalità
e
rompono
i
propri
giuramenti
,
si
mostrava
sensibile
a
quel
che
di
lui
giudicavano
gli
uomini
probi
e
procurava
di
meritarne
l
'
approvazione
,
ed
era
da
prevedere
che
,
passata
la
prima
prova
e
i
primi
anni
del
suo
governo
autoritario
,
avrebbe
necessariamente
inclinato
a
libertà
.
E
liberali
o
inclini
a
libertà
c
'
erano
tra
quelli
che
gli
stavano
attorno
,
tra
gli
stessi
esecutori
del
Due
dicembre
,
nella
sua
stessa
casa
imperiale
,
come
il
principe
Napoleone
.
Cosicché
non
solo
lo
stato
da
lui
riformato
non
poteva
considerarsi
creazione
originale
e
non
comprendeva
,
superandolo
,
lo
stato
liberale
,
ma
portava
in
ogni
sua
parte
l
'
impronta
del
provvisorio
e
transitorio
.
A
renderlo
vieppiù
tale
lavoravano
con
la
parola
e
col
silenzio
coloro
che
avevano
mantenuto
fede
alla
causa
per
allora
sconfitta
,
e
i
molti
altri
che
a
poco
a
poco
toccavano
con
mano
i
danni
dell
'
autoritarismo
e
giudicavano
in
modo
più
equo
gl
'
inconvenienti
degli
ordini
liberali
e
restituivano
a
questi
il
loro
affetto
e
vi
rivolgevano
di
nuovo
il
desiderio
,
togliendoli
così
dallo
scredito
e
dal
dileggio
che
li
avevano
colpiti
,
e
rinfrescandoli
e
ringiovanendoli
nelle
loro
anime
.
Né
è
vero
che
la
prosperità
grande
d
'
industrie
e
commerci
e
affari
e
speculazioni
che
la
Francia
allora
godé
e
che
,
se
non
fu
proprio
opera
dell
'
Impero
,
venne
da
esso
accompagnata
e
promossa
anche
con
mezzi
liberistici
e
trattati
di
commercio
,
avesse
l
'
effetto
di
addormentare
i
bisogni
politici
e
d
'
impedire
la
ripresa
dei
correlativi
sforzi
,
sia
perché
tale
non
è
,
in
generale
,
l
'
effetto
della
prosperità
sugli
uomini
,
sia
perché
il
fatto
mostrò
che
alla
prosperità
tenne
dietro
quella
ripresa
politica
.
Gli
operai
,
ai
quali
l
'
imperatore
aveva
rivolto
i
suoi
pensieri
,
provvedendo
ad
asili
per
i
bisognosi
di
riposo
e
di
cure
,
stabilendo
fondi
per
gl
'
invalidi
e
pensioni
per
la
vecchiaia
,
tentando
la
costruzione
di
case
operaie
,
e
simili
,
ma
ai
quali
rifiutava
il
diritto
di
associazione
e
la
vita
politica
,
non
gli
furono
grati
per
quei
provvedimenti
a
loro
beneficio
,
assai
più
cocendo
quel
rifiuto
;
e
,
se
nei
primi
anni
avevano
sentito
una
cattiva
gioia
per
l
'
oppressione
dei
repubblicani
che
li
avevano
vinti
nelle
giornate
di
giugno
,
ora
venivano
dimenticando
questo
sentimento
e
risospirando
anch
'
essi
la
libertà
.
In
verità
,
al
moto
di
questa
si
legano
le
sorti
di
quel
complesso
di
esigenze
molteplici
e
sempre
in
cangiamento
e
sviluppo
che
si
chiama
la
"
questione
sociale
"
;
e
come
le
sorti
della
libertà
non
andarono
affatto
sommerse
e
per
sempre
perdute
nelle
reazioni
di
dopo
il
'48
,
così
neppure
le
speranze
dei
riformatori
e
novatori
sociali
.
Il
Marx
scrisse
,
circa
quel
tempo
,
che
alla
Commissione
parigina
dei
lavoratori
,
detta
del
Lussemburgo
dal
luogo
dove
era
posta
la
sua
sede
,
"
restava
il
merito
di
avere
svelato
dall
'
alto
di
una
tribuna
che
il
segreto
delle
rivoluzioni
europee
del
secolo
decimonono
è
l
'
emancipazione
del
proletariato
"
.
Ma
,
lasciando
stare
cotesta
esagerazione
che
immeschiniva
e
materializzava
la
storia
di
un
secolo
e
delle
sue
rivoluzioni
,
le
quali
abbracciano
sempre
integralmente
i
molteplici
problemi
della
cultura
e
della
civiltà
e
tutti
gli
aspetti
dello
spirito
umano
,
non
era
necessaria
,
in
verità
,
quella
aneddotica
adunanza
per
rivelare
un
pensiero
che
stava
nelle
menti
di
tutti
i
politici
e
gli
scrittori
di
cose
politiche
;
e
,
senza
citare
anche
qui
,
fra
i
tanti
,
il
più
profondo
di
tutti
,
il
Tocqueville
,
e
senza
riferire
quel
che
scrisse
il
Gervinus
,
e
quel
che
significavano
i
Principii
di
economia
politica
dello
Stuart
Mill
,
pubblicati
proprio
nel
'48
,
e
piacendoci
di
restringerci
soltanto
a
qualche
nome
italiano
,
basterà
ricordare
che
il
Gioberti
,
nel
Rinnovamento
,
assommava
in
tre
punti
i
"
bisogni
principali
dell
'
età
nostra
"
,
cioè
"
nel
predominio
del
pensiero
,
nell
'
autonomia
delle
nazioni
e
nel
riscatto
delle
plebi
,
ché
è
guanto
dire
del
maggior
numero
"
;
e
che
Camillo
di
Cavour
pensava
che
il
problema
delle
relazioni
tra
capitale
e
lavoro
e
delle
condizioni
delle
classi
lavoratrici
si
andasse
maturando
,
e
nel
'58
confessava
che
,
se
non
avesse
avuto
tra
le
mani
il
problema
nazionale
d
'
Italia
,
si
sarebbe
volto
a
quello
,
riconoscendo
così
da
sua
parte
lo
stretto
legame
di
successione
che
era
tra
i
due
ordini
di
esigenze
.
Il
Marx
sapeva
bene
che
le
insurrezioni
,
come
quella
del
giugno
,
non
precedute
da
alcuna
preparazione
sociale
né
da
maturazione
d
'
istituti
economici
,
non
porgevano
il
mezzo
d
'
instaurare
il
comunismo
,
e
aveva
già
riso
degli
utopisti
ingenui
e
respinto
le
teorie
dei
sansimonisti
(
i
quali
ultimi
,
con
l
'
Enfantin
,
si
davano
,
come
si
è
già
detto
,
al
Secondo
impero
,
dichiarando
che
"
l
'
autorità
sola
era
capace
di
attuare
la
felicità
sociale
e
individuale
"
)
;
e
gli
eventi
del
'48
lo
confermarono
nei
suoi
convincimenti
.
Gli
articoli
e
opuscoli
,
che
allora
egli
compose
sulla
storia
di
quelle
rivoluzioni
e
reazioni
,
chiaroveggenti
come
sono
pur
nell
'
angustia
del
loro
angolo
visuale
e
nella
loro
totale
mancanza
di
simpatia
storica
e
umana
,
non
risparmiavano
,
nella
satira
universale
,
i
proletari
e
i
loro
conduttori
.
Quella
mancanza
di
simpatia
,
quel
"
maggior
elemento
d
'
ira
che
non
d
'
amore
nel
cuore
"
,
che
notava
in
lui
il
Mazzini
insieme
con
la
"
tempra
dominatrice
"
;
quel
difetto
di
bontà
;
e
il
sarcasmo
contro
i
suoi
stessi
seguaci
,
e
l
'
unica
ammirazione
da
lui
sentita
che
era
per
gli
"
aristocratici
"
,
suoi
rivali
e
suoi
modelli
,
secondo
le
impressioni
che
del
Marx
riportava
il
democratico
Techow
,
gl
'
impedirono
di
avvicinarsi
non
solo
alla
democrazia
da
lui
schernita
,
ma
a
ogni
forma
liberale
.
La
sua
materialistica
e
deterministica
metafisica
,
che
gli
suggeriva
la
grossolana
interpretazione
delle
rivoluzioni
del
'48
come
effetto
della
crisi
commerciale
dell
'
anno
innanzi
,
e
l
'
altra
,
semplicistica
,
del
Secondo
impero
come
una
"
reazione
della
campagna
contro
la
città
"
,
lo
menò
a
giudicare
che
un
'
altra
rivoluzione
avrebbe
richiesto
a
sua
necessaria
condizione
una
nuova
crisi
generale
del
commercio
e
dell
'
industria
,
e
a
prevedere
prossima
questa
crisi
(
e
invece
non
accadde
,
e
le
crisi
presero
forma
diversa
e
minore
estensione
,
onde
poi
la
sua
palinodia
)
;
e
,
per
intanto
,
concludeva
che
non
c
'
era
niente
da
fare
in
una
società
di
prosperante
economia
,
e
che
,
aspettando
la
crisi
,
i
comunisti
dovessero
tenersi
rigidi
e
intransigenti
a
fianco
dei
democratici
e
liberali
,
aiutandoli
bensì
a
conquistare
il
potere
ma
con
la
tacita
intesa
che
,
subito
dopo
,
li
avrebbero
assaltati
e
buttati
giù
e
distrutti
,
come
essi
avevano
fatto
dei
comuni
avversari
.
Idea
alquanto
complicata
e
alquanto
letteraria
,
come
parve
ai
superstiti
democratici
sociali
tedeschi
,
quale
il
Willich
,
che
si
era
battuto
nell
'
insurrezione
badese
e
viveva
anch
'
esso
in
esilio
:
e
questo
dissenso
produsse
la
scissione
nella
Lega
dei
comunisti
,
la
separazione
degli
uomini
dell
'
azione
dal
Marx
e
dal
suo
fido
Engels
e
dai
loro
seguaci
.
Il
Marx
si
dette
all
'
elaborazione
dottrinale
della
economia
e
storiografia
abbozzate
nel
Manifesto
dei
comunisti
,
e
iniziò
quella
serie
di
lavori
che
,
attraverso
la
Critica
dell
'
economia
politica
,
lo
condussero
al
Capitale
.
Praticamente
,
prevalse
in
lui
per
allora
il
determinismo
o
fatalismo
naturalistico
;
e
l
'
altra
alternativa
del
suo
materialismo
storico
,
la
formazione
di
un
partito
politico
socialistico
comunistico
che
partecipasse
alle
lotte
parlamentari
e
si
facesse
capace
di
assumere
il
governo
,
doveva
attuarsi
più
tardi
e
tra
diverse
condizioni
e
mercé
l
'
opera
di
altri
uomini
.
VII
LA
RIPRESA
RIVOLUZIONARIA
E
IL
GENERALE
ASSETTO
LIBERALE
NAZIONALE
EUROPEO
(
18511870
)
C
'
era
in
Europa
,
come
s
'
è
visto
,
un
piccolo
stato
,
il
Piemonte
,
nel
quale
il
movimento
liberale
e
nazionale
non
aveva
sofferto
interruzione
e
anzi
,
in
mezzo
all
'
uragano
reazionario
,
parve
come
detergersi
e
purificarsi
,
farsi
più
chiaro
nei
concetti
,
più
sicuro
del
cammino
da
percorrere
.
Altrove
,
il
liberalismo
si
nascondeva
nelle
catacombe
;
e
nei
paesi
liberi
,
espandendosi
all
'
aperto
e
senza
ostacoli
,
era
scevro
dello
stimolo
pungente
di
guerra
e
rivoluzione
da
preparare
e
provocare
e
affrontare
.
Ma
il
Piemonte
,
indipendente
e
liberale
,
viveva
insieme
la
vita
dell
'
Italia
,
asservita
ed
oppressa
,
della
quale
,
prima
assai
che
tale
parola
risonasse
nel
linguaggio
ufficiale
,
aveva
accolto
il
"
grido
di
Dolore
"
;
e
perciò
,
valendosi
di
quanto
possedeva
e
manteneva
e
accresceva
come
di
mezzo
per
più
alto
fine
,
era
il
solo
paese
d
'
Europa
fattivamente
rivoluzionario
.
Questa
possibilità
d
'
azione
esso
doveva
certamente
,
per
una
parte
,
alla
situazione
geografica
,
che
come
gli
aveva
permesso
di
conservarsi
e
crescere
tra
le
guerre
della
Francia
e
dell
'
Impero
,
così
ora
aveva
concorso
a
proteggerlo
dallo
schiacciamento
o
dal
vassallaggio
verso
l
'
Austria
trionfatrice
.
Ma
come
nelle
ambagi
della
sua
storia
secolare
lo
aveva
sorretto
virtù
di
principi
e
di
popolo
,
così
alla
sua
condizione
presente
,
all
'
onore
di
avanguardia
dell
'
italianità
,
lo
guidò
la
saggezza
dei
suoi
uomini
di
stato
,
i
quali
lo
assisterono
e
diressero
nella
sua
nuova
vita
di
libertà
in
modo
da
acquistargli
fama
e
stima
di
moderato
fra
tutti
gli
altri
paesi
in
rivoluzione
,
fino
,
si
può
dire
,
dal
suo
primo
ministero
costituzionale
del
'48
,
presieduto
dal
Balbo
,
in
cui
stettero
insieme
i
radicaleggianti
coi
conservatori
e
coi
temperati
,
i
Pareto
coi
Thaon
de
Revel
e
con
gli
Sclopis
.
Moderato
fu
il
ministero
venuto
al
governo
nel
'49
,
quello
del
D
'
Azeglio
,
che
,
consapevole
del
fuoco
rivoluzionario
che
il
Piemonte
chiudeva
in
sé
e
che
bisognava
non
lasciar
disperdere
e
anzi
alimentare
,
seppe
comportarsi
con
fermezza
verso
gli
impazienti
e
spericolati
,
o
democratici
che
si
dicessero
;
fece
rivolgere
dal
re
al
suo
popolo
il
severo
proclama
di
Moncalieri
,
non
si
peritò
di
ricordare
agli
elettori
che
talvolta
la
civiltà
si
salva
per
mezzo
della
forza
militare
e
delle
corti
di
giustizia
,
e
ottenne
una
camera
di
maggioranza
conservatrice
e
moderata
,
che
approvo
il
trattato
di
pace
con
l
'
Austria
.
Con
questa
camera
si
intraprese
una
coraggiosa
opera
di
riforme
,
segnatamente
in
materia
ecclesiastica
,
dove
fu
tolto
via
quanto
restava
di
privilegi
del
clero
e
di
soggezione
dello
stato
alla
chiesa
,
con
l
'
effetto
d
'
inimicarsi
bensì
la
curia
romana
,
ma
di
entrare
risolutamente
nella
meditata
attuazione
della
libera
chiesa
nello
stato
libero
.
L
'
opera
innovatrice
,
che
portò
in
pochi
anni
il
vecchio
Piemonte
al
grado
di
paese
affatto
moderno
e
seriamente
civile
,
e
pertanto
capace
di
maggiori
destini
,
continuò
ampliandosi
e
investendo
ogni
parte
dell
'
amministrazione
col
salire
al
governo
del
Cavour
,
l
'
uomo
di
genio
che
l
'
Italia
aveva
espresso
dal
suo
seno
,
e
che
,
dopo
lunga
preparazione
di
studi
politici
e
di
vita
pratica
,
e
dopo
aver
partecipato
alle
vicende
del
'4849
come
pubblicista
e
giornalista
,
sentì
giunta
l
'
ora
sua
e
si
avanzò
ad
assumere
il
posto
di
comando
,
non
,
a
dir
vero
,
"
pensif
et
pâlissant
"
,
come
il
chiamato
da
Dio
conduttore
di
popoli
del
quale
parla
il
poeta
,
ma
alacre
e
gaio
come
chi
sa
quel
che
gli
tocca
fare
e
sa
di
saperlo
fare
,
cacciandosi
tutto
dentro
al
lavoro
e
alle
battaglie
.
Egli
amava
veramente
,
dal
profondo
dell
'
anima
sua
,
la
libertà
,
quanto
aveva
sempre
odiato
il
potere
assoluto
,
e
l
'
amava
non
in
un
sogno
idilliaco
,
ma
con
la
limpida
consapevolezza
che
la
libertà
incontra
e
incontrerà
sempre
difficoltà
e
pericoli
,
e
vuole
sempre
la
lotta
,
ma
la
lotta
"
in
cui
si
è
pigliati
di
fronte
"
e
in
cui
"
un
uomo
di
potente
ingegno
non
teme
il
combattimento
"
,
diversamente
da
quel
che
accade
nei
governi
assoluti
in
cui
un
ministro
deve
di
continuo
difendersi
dalle
piccole
cabale
alle
sue
spalle
,
cosa
non
solo
penosa
ma
intollerabile
a
un
uomo
d
'
onore
.
Fondamentale
fu
la
formazione
,
alla
quale
egli
attese
allora
,
di
un
'
ordinata
attività
parlamentare
,
con
partiti
che
rappresentassero
bisogni
e
raccogliessero
forze
,
e
potessero
all
'
occorrenza
raggrupparsi
per
certi
fini
comuni
,
come
egli
fece
stringendo
col
Rattazzi
e
con
la
sinistra
il
cosiddetto
"
connubio
"
.
I
dibattiti
della
camera
e
del
senato
subalpini
,
l
'
opera
legislativa
e
politica
che
qui
si
adempieva
,
i
discorsi
del
Cavour
,
le
combinazioni
parlamentari
,
le
risoluzioni
delle
crisi
porsero
esempi
di
corretta
e
feconda
vita
costituzionale
,
e
servirono
di
modello
e
scuola
alla
restante
Italia
;
verso
la
quale
il
Piemonte
,
nel
decennio
tra
il
'50
e
il
'60
,
esercitò
un
ufficio
analogo
a
quello
che
abbiamo
veduto
che
fu
della
Francia
nel
quindicennio
della
restaurazione
con
la
sua
"
carta
"
,
le
sue
lotte
costituzionali
,
i
suoi
parlamentari
e
dottrinari
,
verso
la
restante
Europa
continentale
.
La
monarchia
dei
Savoia
,
della
più
antica
stirpe
sovrana
che
rimanesse
in
Europa
,
che
aveva
accettato
i
moderni
ideali
della
libertà
e
della
nazionalità
;
l
'
esercito
regio
,
ammirevole
per
costante
fedeltà
,
disciplina
e
bravura
,
fatto
nazionale
dalla
guerra
nazionale
di
recente
sostenuta
;
la
tradizione
medioevale
e
quella
dell
'
età
delle
monarchie
assolute
,
che
apportavano
le
loro
forze
antiche
e
provate
alla
nuova
Italia
e
vi
ripigliavano
come
un
vigore
giovanile
;
parevano
affermare
nel
fatto
quella
continuità
storica
,
della
quale
il
pensiero
del
secolo
aveva
scoperto
l
'
alto
significato
,
e
la
saggezza
politica
conosceva
la
seria
forza
benefica
,
e
sulla
quale
la
poesia
e
la
letteratura
avevano
intessuto
tante
delle
più
gradite
immaginazioni
dei
loro
drammi
e
romanzi
storici
.
La
terra
del
Piemonte
,
aleggiata
dagli
epici
ricordi
del
passato
feudale
e
regio
negli
sparsi
suoi
castelli
e
nelle
sue
città
;
la
capitale
,
Torino
,
col
carattere
spiccato
di
ordine
e
regolarità
che
le
impressero
i
suoi
duchi
e
re
,
ora
animata
dalla
vivace
operosità
dei
ministeri
,
del
parlamento
,
dei
giornali
,
mettevano
innanzi
agli
occhi
il
confluire
del
passato
nel
presente
,
l
'
armonia
del
passato
col
presente
.
E
nel
Piemonte
,
che
da
municipale
assorgeva
a
rappresentare
l
'
intera
nazione
,
l
'
Italia
stava
non
soltanto
idealmente
,
ma
anche
coi
molti
suoi
figli
che
si
erano
qui
raccolti
,
in
un
esilio
che
non
era
l
'
esilio
amaro
perché
non
più
vissuto
in
terra
straniera
ma
in
terra
italiana
,
piena
di
promesse
;
e
vi
abbondavano
,
oltre
i
profughi
lombardi
,
i
meridionali
,
taluni
di
essi
ufficiali
che
avevano
diretto
la
difesa
di
Venezia
,
i
più
uomini
di
cultura
,
economisti
,
letterati
,
filosofi
,
critici
,
storici
,
avversi
ai
Borboni
e
da
costoro
perseguitati
,
arditi
ingegni
che
assai
conferivano
a
irrobustire
gli
studi
e
la
cultura
italiana
.
Si
rinnovava
,
dopo
il
'48
,
a
Torino
,
quel
che
sulla
fine
del
settecento
e
i
primi
dell
'
ottocento
accadde
in
Milano
,
nella
Repubblica
cisalpina
,
coi
profughi
del
mezzogiorno
,
quando
in
quell
'
accomunarsi
di
uomini
delle
varie
parti
d
'
Italia
balenò
la
coscienza
politica
nazionale
.
Tra
quegli
italiani
,
l
'
idea
neoguelfa
di
pochi
anni
prima
era
affatto
dimenticata
e
pareva
appartenere
a
un
remoto
passato
;
l
'
idea
repubblicana
non
attecchiva
più
;
e
neppure
si
provava
,
come
prima
del
'48
,
gran
bisogno
di
formare
disegni
pel
futuro
assetto
dell
'
Italia
,
perché
veramente
,
in
certi
casi
,
il
"
movimento
è
tutto
e
il
fine
non
importa
"
,
cioè
nel
movimento
stesso
è
il
fine
,
che
prenderà
a
suo
tempo
le
vie
pratiche
che
potrà
e
sulle
quali
non
giova
almanaccare
.
Tanto
il
fine
era
nel
movimento
stesso
che
,
quando
si
affacciò
il
disegno
,
che
si
credeva
potesse
trovare
appoggio
in
Luigi
Napoleone
e
al
quale
il
Cavour
medesimo
non
si
manifestava
avverso
,
di
una
liberazione
di
Napoli
dai
Borboni
,
sostituiti
da
un
re
Murat
,
dagli
esuli
stessi
meridionali
uscì
una
voce
di
rimbrotto
ad
ammonire
che
la
via
della
salvezza
e
dell
'
onore
era
una
sola
,
di
procedere
stretti
al
Piemonte
e
alla
sua
politica
.
E
alla
politica
piemontese
faceva
adesione
,
circa
lo
stesso
tempo
,
il
repubblicano
e
già
dittatore
di
Venezia
Manin
;
e
il
difensore
di
Roma
repubblicana
nel
'49
,
Giuseppe
Garibaldi
,
tornato
in
Italia
nel
'54
,
vedeva
e
dichiarava
che
l
'
unità
d
'
Italia
non
era
da
raggiungere
se
non
per
quella
via
.
Così
chi
ha
l
'
occhio
allo
svolgimento
della
vita
morale
non
può
non
scorgere
nell
'
opera
del
Piemonte
dopo
il
'48
la
continuazione
e
insieme
la
ripresa
dell
'
azione
rivoluzionaria
in
Europa
.
Né
questa
affermazione
è
inconciliabile
con
l
'
altra
che
,
guardando
invece
all
'
equilibrio
e
squilibrio
delle
grandi
forze
politiche
e
agli
effetti
che
ne
nascono
,
pone
l
'
origine
di
quella
ripresa
nella
guerra
di
Crimea
,
che
sconvolse
i
rapporti
esistenti
,
indebolendo
la
compagine
conservatrice
e
di
contraccolpo
rialzando
le
speranze
dei
novatori
e
fornendo
a
essi
opportunità
prima
non
sospettate
.
La
guerra
di
Crimea
fu
,
infatti
,
un
avvenimento
politico
,
mosso
dall
'
interesse
inglese
d
'
impedire
alla
Russia
di
stendere
il
suo
dominio
o
il
suo
protettorato
su
Costantinopoli
e
sulla
penisola
balcanica
,
e
di
penetrare
coi
suoi
legni
di
guerra
nel
Mediterraneo
,
con
danno
dei
commerci
e
con
pericolo
della
potenza
dell
'
Inghilterra
sui
mari
;
e
,
correlativamente
,
dall
'
interesse
di
Luigi
Napoleone
di
rompere
il
concerto
che
nel
1814
si
era
formato
contro
la
Francia
e
di
ridare
a
questa
un
posto
nella
politica
europea
,
guadagnando
per
sé
e
per
la
sua
casa
un
prestigio
che
gli
mancava
.
L
'
idealismo
morale
si
trovava
,
se
mai
,
nel
campo
opposto
:
presso
lo
czar
Nicola
,
il
quale
,
religiosissimo
,
come
si
è
detto
,
e
zelante
difensore
della
fede
,
tenendo
obbrobrio
della
cristianità
quanto
di
dominio
turco
restava
in
Europa
,
nella
sincera
persuasione
della
giustizia
e
santità
della
sua
missione
e
della
sua
impresa
,
partì
per
una
sorta
di
crociata
,
e
fu
còlto
da
altrettanto
sincera
indignazione
al
vedersi
levar
contro
le
potenze
occidentali
,
alleate
col
nemico
della
cristianità
,
e
fu
ferito
nel
suo
sentimento
cavalleresco
quando
l
'
Austria
(
che
pur
non
aveva
la
scelta
di
una
diversa
politica
)
non
solo
non
gli
porse
aiuto
ma
l
'
osteggiò
e
gli
rivolse
intimazioni
minacciose
:
l
'
Austria
alla
quale
egli
aveva
,
per
fedeltà
alla
causa
monarchica
e
per
mantenere
una
promessa
data
molti
anni
prima
,
recato
così
valido
soccorso
nel
'49
contro
gli
ungheresi
.
Tanto
egli
era
a
suo
modo
idealista
morale
che
,
andando
male
le
cose
della
guerra
,
disperato
della
vittoria
,
attristato
per
quelle
che
a
lui
parevano
diserzioni
e
tradimenti
,
morì
o
troncò
da
sé
tragicamente
la
sua
vita
.
L
'
Inghilterra
conseguì
i
suoi
fini
;
Luigi
Napoleone
ottenne
quello
splendore
e
quella
autorità
ai
quali
ambiva
;
e
assai
più
di
quanto
esso
guadagnò
di
prestigio
,
perse
la
Russia
,
che
era
reputata
invincibile
,
che
beneficiava
ancora
della
gloria
acquistata
nelle
campagne
del
181214
e
che
,
per
oltre
un
quarantennio
,
aveva
pesato
su
tutta
l
'
Europa
;
e
si
scompose
il
blocco
delle
tre
potenze
conservatrici
,
perché
venne
allora
in
piena
evidenza
l
'
insanabile
divergenza
d
'
interessi
balcanici
tra
l
'
impero
russo
e
l
'
austriaco
,
invelenita
dal
rancore
e
trapassante
in
odio
,
che
dominò
la
loro
storia
nel
sessantennio
seguente
.
I
Windischgrätz
e
i
Radetzky
potevano
piangere
su
questa
infranta
fratellanza
d
'
armi
reazionarie
;
ma
la
cosa
era
irreparabile
.
La
Turchia
,
che
lo
czar
Nicola
aveva
per
primo
definita
"
l
'
uomo
malato
"
,
mostrò
vitalità
sufficiente
da
meritare
l
'
appoggio
e
l
'
alleanza
delle
potenze
civili
,
e
i
Cobden
e
i
Bright
si
affannarono
invano
a
rammentare
quel
che
ben
si
sapeva
circa
la
sua
barbarie
,
ma
che
si
voleva
non
sapere
e
dimenticare
;
nel
che
si
riuscì
,
come
già
vi
s
'
era
riuscito
più
volte
in
secoli
nei
quali
era
più
vivo
nelle
coscienze
il
contrasto
tra
cristianesimo
e
islamismo
.
Vollero
dimenticare
e
dimenticarono
,
né
potevano
altrimenti
,
anche
i
progressisti
e
i
democratici
,
che
dettero
a
quella
guerra
l
'
interpretazione
di
una
crociata
,
ma
in
senso
opposto
alla
crociata
dello
czar
,
di
una
crociata
per
la
libertà
e
per
l
'
indipendenza
dei
popoli
:
cioè
presentarono
come
suo
fine
quello
che
era
un
probabile
ulteriore
evento
,
e
con
ciò
v
'
inserirono
un
loro
fine
e
pertanto
la
favorirono
;
onde
la
circolare
del
Mazzini
,
unito
col
Ledru
Rollin
e
col
Kossuth
,
ai
repubblicani
del
mondo
affinché
operassero
in
questo
senso
,
e
altre
manifestazioni
consimili
,
perfino
da
parte
del
comunista
Barbès
,
che
stava
ancora
in
carcere
.
Il
Palmerston
,
tornato
al
governo
,
accorto
a
giovare
agli
interessi
del
suo
paese
,
ma
tra
questi
interessi
includente
altresì
la
comunicazione
agli
altri
popoli
delle
istituzioni
che
erano
vanto
dell
'
Inghilterra
,
instancabile
,
audace
,
contribuiva
a
rinsaldare
quella
interpretazione
,
a
infiammare
quelle
speranze
.
Ora
,
per
ripigliare
il
nostro
filo
,
dove
mai
si
mostra
ancora
una
volta
l
'
opera
autonoma
,
ininterrotta
,
tenace
e
dirigente
della
coscienza
morale
,
se
non
proprio
nel
Piemonte
?
il
quale
,
fra
gli
altri
popoli
e
stati
d
'
Europa
,
fu
il
primo
e
il
più
pronto
a
giovarsi
,
per
la
causa
nazionale
,
della
nuova
condizione
prodotta
dalla
guerra
di
Crimea
.
Il
Piemonte
,
ossia
il
regno
di
Sardegna
,
si
era
,
nel
'55
,
per
il
sicuro
intuito
e
la
risolutezza
del
Cavour
,
congiunto
in
alleanza
con
l
'
Inghilterra
e
la
Francia
"
contro
il
colosso
del
Nord
,
il
peggior
nemico
della
civiltà
"
,
diceva
al
parlamento
subalpino
l
'
autore
del
trattato
,
soggiungendo
che
questa
partecipazione
alle
battaglie
nell
'
Oriente
avrebbe
servito
alle
future
sorti
d
'
Italia
assai
meglio
delle
declamazioni
e
degli
scritti
;
e
,
in
effetto
,
il
corpo
di
spedizione
sardo
si
acquistò
gloria
alla
Cernaia
.
E
sebbene
le
speranze
di
un
ulteriore
corso
della
guerra
e
di
un
rimaneggiamento
dello
stato
austriaco
con
l
'
acquisizione
di
principati
danubiani
e
la
correlativa
cessione
della
Lombardia
non
si
fossero
adempiute
perché
il
mondo
degli
affari
premé
,
dopo
la
caduta
di
Sebastopoli
,
per
i
negoziati
di
pace
,
il
Cavour
,
nel
congresso
di
Parigi
,
riuscì
a
portare
,
se
non
alla
discussione
e
alla
deliberazione
,
allo
scambio
d
'
idee
e
alle
dichiarazioni
,
tutto
quanto
riguardava
l
'
Italia
:
il
dominio
dello
straniero
nel
Lombardo
Veneto
e
le
guarnigioni
che
manteneva
nelle
terre
pontificie
,
quel
che
fosse
il
governo
borbonico
in
Napoli
e
il
papale
in
Roma
,
che
lord
Clarendon
qualificò
"
una
vergogna
per
l
'
Europa
"
,
e
,
insomma
,
l
'
ineluttabilità
e
l
'
urgenza
del
problema
italiano
in
rapporto
all
'
assetto
pacifico
europeo
;
e
,
tra
le
proteste
del
ministro
austriaco
contro
siffatta
ingerenza
nelle
cose
di
stati
indipendenti
e
le
riserve
di
quello
prussiano
e
russo
,
che
opposero
di
non
avere
istruzioni
in
proposito
,
ottenne
l
'
effetto
che
le
sue
dichiarazioni
fossero
inserite
nel
protocollo
.
Alcuni
mesi
dopo
,
la
Francia
e
l
'
Inghilterra
facevano
rimostranze
a
Napoli
al
re
Ferdinando
II
per
il
metodo
del
suo
governo
,
e
ne
seguiva
la
rottura
delle
relazioni
diplomatiche
.
L
'
Austria
che
aveva
sentito
la
punta
del
colpo
,
mandò
ai
suoi
rappresentanti
diplomatici
presso
le
corti
di
Roma
,
Napoli
,
Firenze
,
Modena
,
il
18
marzo
del
'56
,
una
circolare
,
che
fu
resa
pubblica
,
contestando
con
energia
"
la
missione
della
corte
sarda
d
'
innalzare
la
voce
in
nome
dell
'
Italia
"
e
riaffermando
il
proprio
diritto
di
"
intervenire
con
le
armi
quando
da
uno
dei
governi
italiani
era
chiamata
in
aiuto
contro
disturbatori
della
tranquillità
"
.
Ma
non
si
trattava
già
di
una
questione
di
asserito
diritto
,
proveniente
da
vecchi
trattati
e
da
vecchi
congressi
internazionali
,
sibbene
di
forza
morale
e
di
fatto
;
e
il
fatto
era
che
il
seme
gettato
con
la
guerra
del
'48
e
con
Novara
era
cresciuto
in
albero
robusto
,
e
che
il
Piemonte
oramai
rappresentava
l
'
Italia
,
parlava
in
suo
nome
e
si
accingeva
a
spezzare
il
predominio
e
il
dominio
austriaco
nella
penisola
.
A
questo
intento
il
Cavour
non
solo
si
era
posto
sul
terreno
adatto
,
ma
aveva
trovato
anche
l
'
uomo
che
gli
bisognava
in
Europa
,
Luigi
Napoleone
,
il
quale
,
nella
sua
anima
divisa
,
ondeggiante
e
spesso
nebbiosa
,
un
punto
aveva
chiaro
e
fermo
,
il
pensiero
di
sconvolgere
i
trattati
del
'15
,
e
,
poiché
quei
trattati
avevano
conculcato
il
principio
di
nazionalità
,
motivo
o
conseguenza
che
ciò
fosse
della
sua
avversione
,
la
difesa
da
assumere
di
quel
principio
,
modificando
secondo
esso
l
'
assetto
dell
'
Europa
,
e
l
'
unita
ambizione
,
non
discorde
da
quel
che
in
lui
era
d
'
idealista
umanitario
e
di
sognatore
,
di
"
fare
la
guerra
per
un
'
idea
"
.
La
guerra
di
Crimea
gli
era
valsa
a
fiaccare
il
principale
sostegno
dello
status
quo
;
ma
egli
aveva
vagheggiato
,
durante
quella
guerra
,
di
procurare
l
'
indipendenza
a
italiani
e
polacchi
e
ungheresi
,
e
perfino
a
finlandesi
e
a
circassi
;
e
quando
l
'
Inghilterra
voleva
continuarla
ed
egli
era
tirato
alla
pace
dal
mondo
finanziario
,
metteva
innanzi
per
la
possibile
prosecuzione
l
'
adottamento
di
quei
fini
;
e
nel
congresso
di
Parigi
avrebbe
voluto
proporre
e
trattare
lo
stesso
problema
,
senonché
il
Clarendon
gli
fece
osservare
che
ciò
non
era
possibile
senza
un
'
intesa
preliminare
fra
tre
o
quattro
potenze
.
Il
che
non
tolse
che
Parigi
allora
diventasse
,
come
fu
detto
,
un
"
immenso
focolare
di
cospirazioni
"
per
le
guerre
e
rivoluzioni
che
si
avevano
di
mira
;
e
il
Cavour
trasse
frutto
non
solo
dalla
parte
recitata
nel
Congresso
,
ma
dalle
conoscenze
e
amicizie
e
relazioni
d
'
ogni
sorta
che
si
procacciò
in
Parigi
e
tra
coloro
che
attorniavano
Luigi
Napoleone
.
E
questi
gli
aveva
già
domandato
,
nell
'
inverno
del
'55
,
che
cosa
potesse
fare
per
il
Piemonte
e
per
l
'
Italia
,
per
l
'
Italia
nelle
cui
congiure
e
cospirazioni
si
era
trovato
involto
nella
sua
gioventù
agitata
e
avventurosa
,
e
verso
la
quale
aveva
preso
un
impegno
che
,
qualche
anno
dopo
,
Felice
Orsini
doveva
a
suo
modo
rammentargli
.
Con
l
'
accostamento
a
Luigi
Napoleone
,
si
fece
più
profondo
e
non
più
colmabile
il
distacco
tra
la
politica
del
conte
di
Cavour
e
quella
che
raccomandava
e
cercava
di
attuare
il
Mazzini
.
Il
quale
,
dopo
avere
avuto
parte
preminente
nella
breve
repubblica
romana
,
dando
in
quell
'
incontro
prove
di
pratico
senno
,
tornato
all
'
estero
e
alla
sua
propaganda
di
parole
e
di
atti
,
cominciava
ad
apparire
un
uomo
del
passato
,
non
meno
pel
suo
sistema
mentale
che
pei
suoi
programmi
e
metodi
politici
.
L
'
Italia
del
1850
non
era
più
quella
del
1831;
e
l
'
"
iniziativa
nazionale
"
,
che
convenne
svegliare
e
formare
allora
,
era
diventata
nel
'48
un
fatto
,
che
viveva
e
operava
nelle
coscienze
;
la
"
guerra
di
popolo
"
,
che
neppure
allora
si
era
attuata
,
trovava
ora
la
sua
vera
forma
in
uno
stato
che
rappresentava
una
nazione
,
in
un
esercito
che
si
sarebbe
ampliato
a
esercito
di
questa
nazione
;
le
cospirazioni
,
le
sommosse
,
le
tentate
insurrezioni
,
se
valevano
a
comprovare
che
gl
'
Italiani
non
si
erano
rassegnati
e
ad
allungare
il
già
lungo
martirologio
nazionale
,
sacrificavano
vite
preziose
e
destavano
la
paura
,
che
giova
non
destare
,
nei
governi
e
negli
amatori
dell
'
ordine
,
i
quali
temono
la
violenza
e
la
cecità
dei
disordini
.
Il
suo
"
comitato
centrale
democratico
europeo
"
,
e
gli
appelli
che
rivolgeva
,
firmati
da
lui
e
da
profughi
francesi
,
tedeschi
e
polacchi
,
simili
a
quello
del
luglio
'50
,
ai
"
popoli
d
'
Europa
"
come
a
"
individui
dell
'
umanità
"
,
esortandoli
ad
eleggere
parlamenti
nazionali
,
dai
quali
poi
doveva
uscire
il
"
congresso
rappresentativo
delle
libere
nazioni
"
,
rimanevano
,
com
'
è
naturale
,
senza
effetti
,
e
anche
senza
echi
,
e
si
attiravano
le
beffe
del
Marx
,
che
,
come
il
Mazzini
,
dimorava
da
profugo
in
Londra
.
Non
che
quel
congresso
dell
'
avvenire
non
fosse
un
desiderio
nobile
e
altresì
un
pensiero
serio
;
ma
apparteneva
a
un
altro
aspetto
del
Mazzini
,
a
quello
di
precursore
,
e
il
precursore
è
di
necessità
personaggio
anacronistico
,
inefficace
nella
politica
del
presente
.
Verrebbe
tempo
in
cui
quel
pensiero
rispunterebbe
e
getterebbe
forti
radici
;
ma
per
allora
perfino
Riccardo
Cobden
,
di
provata
forza
nel
convincere
e
persuadere
,
era
schernito
come
utopista
e
trovava
fautori
sola
nei
quaccheri
e
nei
dissenters
,
e
nel
miglior
caso
doveva
contentarsi
di
lodi
per
le
buone
intenzioni
,
quando
prese
a
far
la
propaganda
per
il
disarmo
,
e
il
Clarendon
che
era
uomo
di
stato
,
vide
cadere
nel
vuoto
la
sua
proposta
al
Congresso
di
Parigi
per
l
'
istituto
della
mediazione
da
tentare
dagli
stati
contendenti
prima
di
ricorrere
alle
armi
.
Il
Cavour
,
che
per
temperamento
e
per
educazione
non
era
stato
mai
mazziniano
,
e
,
incredulo
nelle
virtù
delle
dittature
,
altrettanta
incredulità
nutriva
per
quelle
taumaturgiche
delle
moltitudini
in
politica
,
aborriva
nel
Mazzini
il
dittatore
e
il
demagogo
insieme
.
Egli
era
,
per
contrario
,
fermamente
convinto
che
l
'
impresa
italiana
dovesse
attuarsi
con
guerra
regolare
tra
eserciti
ed
eserciti
,
tra
governi
e
governi
,
e
che
"
se
c
'
entrava
da
capo
la
rivoluzione
,
si
sarebbe
corso
rischio
di
far
naufragio
come
l
'
altra
volta
"
.
Da
un
'
impresa
a
questo
modo
concepita
il
Mazzini
si
argomentava
di
distornare
gli
animi
,
e
anche
le
arrecava
impacci
e
danni
nei
modi
che
si
son
detti
di
sopra
.
Vero
è
che
,
nei
momenti
dell
'
azione
,
il
Mazzini
soleva
consigliare
ai
suoi
la
cooperazione
;
ma
con
la
riserva
,
non
solo
mentale
sì
anche
dichiarata
,
che
poi
si
sarebbero
tirate
le
somme
,
contro
le
monarchie
e
per
la
repubblica
:
il
che
toglieva
sincerità
e
vigore
a
quella
sua
cooperazione
.
E
persisteva
nella
sua
ostinatezza
da
sistematico
,
che
vietava
le
alleanze
con
gli
stati
stranieri
;
sicché
avrebbe
consentito
bensì
a
re
Vittorio
Emanuele
II
di
far
la
guerra
,
ma
col
patto
che
la
facesse
con
sole
forze
italiane
.
Si
può
immaginare
quali
strida
di
orrore
,
da
profeta
maledicente
e
da
veggente
apocalittico
,
mettesse
quando
lo
straniero
alleato
fu
proprio
"
l
'
uomo
del
Due
dicembre
"
;
e
già
nel
'55
,
all
'
annunzio
della
partecipazione
del
Piemonte
alla
guerra
di
Crimea
,
aveva
accusato
il
Cavour
di
volersi
fare
"
alleato
dell
'
Austria
e
del
dispotismo
franco
imperiale
"
.
Il
Cavour
non
poteva
essere
del
suo
avviso
circa
la
preconcetta
astensione
dalle
alleanze
,
e
,
quanto
alle
qualità
di
queste
,
rispondeva
:
"
Sono
rassegnato
:
ci
sono
in
Europa
tre
potenze
interessate
a
disfare
lo
status
quo
,
Francia
,
Russia
e
Prussia
,
e
due
interessate
a
conservarlo
,
Austria
ed
Inghilterra
;
mi
duole
che
le
prime
non
sieno
le
più
liberali
,
ma
che
farci
?
io
non
posso
stare
con
le
altre
due
"
.
Vane
e
disastrose
riuscirono
,
come
già
il
prestito
nazionale
del
'50
e
la
sommossa
di
Milano
del
'53
,
le
nuove
imprese
promosse
,
ispirate
o
approvate
dal
Mazzini
nell
'
Italia
meridionale
,
e
peggio
che
inopportuna
fu
la
tentata
insurrezione
a
Genova
nel
'57
,
che
accrebbe
l
'
aborrimento
del
Cavour
,
il
quale
non
aveva
certamente
scrupoli
a
trattare
e
ad
accordarsi
con
rivoluzionari
e
uomini
d
'
azione
professanti
idee
assai
diverse
dalle
sue
,
e
s
'
accordò
col
Garibaldi
,
ma
non
poté
col
Mazzini
,
come
non
poté
poi
col
papa
.
E
allorché
si
dice
che
egli
si
servì
del
Mazzini
per
pedina
del
suo
giuoco
,
e
agitò
lo
spauracchio
del
mazzinianismo
e
della
rivoluzione
-
nella
quale
pratica
è
da
notare
che
avrebbe
seguito
l
'
esempio
di
re
Carlo
Alberto
nel
'48
,
che
a
quel
modo
giustificava
,
nelle
note
diplomatiche
del
suo
ministro
Pareto
,
la
sua
entrata
in
guerra
;
-
allorché
,
col
ministro
russo
Gor
?
akov
e
con
altri
si
ripete
che
,
sotto
pretesto
di
combattere
l
'
anarchia
,
il
governo
sardo
non
fece
altro
che
"
procedere
con
la
rivoluzione
per
raccoglierne
l
'
eredità
"
;
non
tanto
si
ammira
o
si
biasima
l
'
astuzia
del
Cavour
,
quanto
si
viene
a
riconoscere
un
assai
semplice
verità
:
che
non
esiste
,
o
non
si
è
ancora
trovato
altro
modo
di
vincere
in
filosofia
un
errore
e
nella
pratica
di
evitare
un
partito
pericoloso
e
rovinoso
,
se
non
di
accettare
l
'
uno
e
l
'
altro
,
vale
a
dire
le
esigenze
legittime
che
spingono
all
'
uno
e
all
'
altro
,
e
di
soddisfarle
per
una
via
migliore
e
in
modo
meglio
adeguato
.
Ammira
la
grandezza
del
Cavour
chi
,
ripercorrendo
la
sua
vita
e
il
suo
epistolario
,
vede
quanto
ingegno
,
quanto
versatile
lavoro
,
quanto
accorgimento
e
coraggio
,
quanta
passione
e
poesia
,
quanti
dolori
e
furori
a
volte
,
quanta
terribile
tensione
di
animo
e
di
mente
-
fino
a
spezzarsi
,
spezzando
la
vita
fisica
,
-
gli
costò
quell
'
opera
,
alla
quale
la
storia
lo
aveva
chiamato
.
Così
si
giunse
alla
guerra
del
'59
,
che
Luigi
Napoleone
chiedeva
provocata
dall
'
Austria
e
che
il
Cavour
,
provocando
lui
,
riuscì
a
far
provocare
finalmente
dall
'
Austria
,
e
il
cui
oggetto
era
la
cacciata
degli
Austriaci
dal
Lombardo
Veneto
e
un
regno
da
costituire
dell
'
Alta
Italia
,
comprendendovi
le
Legazioni
e
la
Romagna
,
sotto
la
casa
dei
Savoia
.
Luigi
Napoleone
vi
aggiungeva
il
disegno
di
un
assetto
dell
'
Italia
in
quattro
stati
,
lasciando
in
tatto
quello
delle
Due
Sicilie
,
formando
un
regno
dell
'
Italia
centrale
con
la
Toscana
,
unitevi
le
Marche
e
l
'
Umbria
,
da
chiamarvi
la
duchessa
di
Parma
o
altro
principe
,
e
serbando
Roma
al
Papa
,
che
sarebbe
stato
presidente
della
confederazione
italiana
:
disegno
sul
quale
non
c
'
era
,
in
verità
,
niente
da
dire
,
dipendendo
in
effetto
dalla
volontà
di
altri
,
e
soprattutto
del
re
di
Napoli
e
del
papa
,
che
avrebbero
dovuto
farlo
proprio
o
acconciarvisi
.
L
'
unità
d
'
Italia
,
ossia
la
formazione
di
un
grande
stato
vicino
della
Francia
,
non
era
nel
suo
pensiero
,
come
non
era
nell
'
interesse
politico
francese
.
E
neppur
lui
,
il
Cavour
,
portava
in
mente
l
'
idea
dell
'
unità
d
'
Italia
,
la
qual
cosa
gli
è
stata
molte
volte
rimproverata
,
riferendo
tra
l
'
altro
le
parole
di
una
sua
lettera
del
'56
al
Rattazzi
circa
il
Manin
,
"
che
voleva
l
'
unità
d
'
Italia
ed
altre
corbellerie
"
,
e
si
è
detto
che
il
Mazzini
aveva
meglio
di
lui
veduto
,
e
che
l
'
idea
del
Mazzini
e
non
la
sua
fu
attuata
.
Ma
,
poi
ché
la
politica
non
è
né
profetismo
né
indovinamento
,
il
Cavour
,
politicamente
,
vedeva
meglio
del
Mazzini
,
cioè
che
,
prima
del
problema
dell
'
unità
statale
nazionale
,
c
'
era
quello
dell
'
indipendenza
dallo
straniero
e
del
regime
libero
da
instaurare
in
un
ampio
stato
dell
'
Italia
superiore
;
e
questa
fatica
gli
bastava
per
allora
e
lo
occupava
tutto
e
gli
faceva
considerare
trastullo
d
'
immaginazione
il
rimanente
.
Certo
,
il
Mazzini
non
aveva
parlato
e
operato
,
e
neppure
allora
parlava
e
operava
,
indarno
,
e
concorreva
in
modo
positivo
e
in
modo
negativo
ad
una
medesima
opera
col
Cavour
;
e
l
'
altro
e
più
largo
suo
problema
non
sarebbe
mancato
di
farsi
innanzi
,
ma
la
soluzione
poteva
esserne
varia
e
passare
per
vari
gradi
e
prendere
minore
o
maggior
tempo
.
Senonché
la
storia
(
come
il
Cavour
soleva
ripetere
)
"
è
solita
d
'
improvvisare
"
;
e
,
cominciata
la
guerra
,
ai
primi
insuccessi
austriaci
,
le
popolazioni
della
Toscana
e
di
Parma
e
di
Modena
si
sollevarono
,
e
il
granduca
e
i
duchi
fuggirono
,
non
avendo
più
né
autorità
morale
per
dar
nuova
forma
ai
loro
stati
,
né
forze
per
mantenervisi
;
e
si
sollevarono
quelle
dei
domini
pontifici
scacciando
i
loro
governatori
,
salvo
che
nelle
Marche
e
nell
'
Umbria
,
dove
i
moti
di
Perugia
furono
repressi
dalle
soldatesche
svizzere
;
e
per
tutte
quelle
terre
il
grido
fu
di
annessione
al
Piemonte
.
Era
l
'
improvvisazione
della
storia
,
l
'
elemento
nuovo
,
"
l
'
Italia
che
faceva
da
sé
"
,
senza
curarsi
di
trattati
,
di
diplomazie
e
di
congressi
;
e
nessuna
delle
potenze
europee
aveva
ragione
o
possibilità
di
porvi
impedimento
,
salvo
la
Francia
.
Ma
la
Francia
era
Luigi
Napoleone
,
legato
alle
conseguenze
della
guerra
da
lui
voluta
e
combattuta
,
compromesso
psicologicamente
per
la
figura
assunta
di
protettore
della
legittima
volontà
del
popolo
italiano
:
cosicché
la
prima
parte
del
dramma
si
chiuse
con
le
annessioni
e
i
plebisciti
-
una
sorta
di
finzione
giuridica
,
senza
dubbio
,
o
di
cerimonia
simbolica
,
ma
simbolica
del
principio
di
nazionalità
,
-
e
con
la
cessione
alla
Francia
della
Savoia
e
di
Nizza
,
che
era
altra
conseguenza
dell
'
accettato
principio
di
nazionalità
(
"
non
possiamo
"
,
diceva
onestamente
il
D
'
Azeglio
,
"
essere
per
la
nazionalità
di
qua
dalle
Alpi
,
e
contro
,
di
là
"
)
,
ed
era
stato
un
patto
dell
'
alleanza
franco
sarda
,
sospeso
di
poi
per
essersi
la
guerra
arrestata
dopo
la
battaglia
di
Solferino
senza
liberare
il
Veneto
.
Ben
altrimenti
ardue
apparivano
le
ulteriori
annessioni
della
restante
Italia
,
perché
,
certamente
,
i
Borboni
di
Napoli
neppur
essi
possedevano
autorità
morale
per
ridare
costituzioni
,
già
due
volte
giurate
e
spergiurate
,
e
la
scissione
dalla
dinastia
e
l
'
ostilità
della
classe
intellettuale
,
che
non
aveva
dimenticato
mai
i
patiboli
del
1799
,
durava
tenace
ormai
da
settant
'
anni
,
oltreché
essi
erano
affatto
alieni
da
ogni
concetto
nazionale
;
e
il
papa
,
anche
se
avesse
voluto
o
rivoluto
riformare
liberalmente
il
suo
stato
,
non
poteva
per
la
natura
teocratica
di
questo
,
e
per
avere
,
nel
'48
,
fatto
esperienza
della
contradizione
che
nol
consentiva
.
Ma
gli
uni
e
l
'
altro
possedevano
forze
materiali
di
difesa
,
il
papa
soldatesche
internazionali
alle
quali
apportavano
contributo
i
volontari
legittimisti
e
clericali
,
soprattutto
francesi
,
e
il
re
di
Napoli
un
esercito
che
nei
rivolgimenti
del
'4849
gli
si
era
mantenuto
fedele
e
gli
aveva
riconquistato
la
Sicilia
.
E
questo
nodo
non
fu
sciolto
dal
Cavour
,
ma
tagliato
dal
Garibaldi
,
e
da
garibaldini
come
il
Crispi
,
con
la
spedizione
detta
dei
Mille
,
che
nel
'60
,
in
pochi
mesi
,
liberò
la
Sicilia
,
passando
sul
continente
,
giunse
fin
quasi
alla
frontiera
settentrionale
del
regno
di
Napoli
.
Era
anche
qui
l
'
evento
impensato
,
preparato
dalla
trentenne
educazione
mazziniana
e
dall
'
azione
stessa
del
Cavour
contro
l
'
Austria
e
per
le
annessioni
;
ma
che
usciva
fuori
del
quadro
della
lotta
tra
eserciti
ed
eserciti
,
governi
e
governi
,
nel
quale
egli
si
era
mosso
.
Ed
era
di
nuovo
il
pericolo
di
un
dualismo
di
tendenze
politiche
,
tanto
più
che
il
Mazzini
si
studiava
d
'
introdurre
nell
'
opera
unicamente
e
lealmente
nazionale
,
del
Garibaldi
,
il
suo
programma
repubblicano
;
e
il
dualismo
fu
rapidamente
eliminato
dal
Cavour
con
la
spedizione
delle
Marche
e
dell
'
Umbria
che
,
liberando
anche
quelle
altre
provincie
dal
dominio
pontificio
,
diè
la
mano
ai
volontari
del
Garibaldi
e
tolse
a
proseguirne
l
'
opera
fino
all
'
assedio
e
caduta
di
Gaeta
,
dove
s
'
era
ridotta
l
'
ultima
resistenza
dei
re
di
Napoli
e
del
suo
esercito
.
Non
rimase
per
alcuni
anni
se
non
uno
strascico
di
guerriglie
,
che
i
legittimisti
e
i
reazionari
vollero
trasfigurare
innanzi
all
'
opinione
e
all
'
immaginazione
europea
in
guerra
civile
d
'
idee
contrastanti
,
in
una
seconda
Vandea
,
alterandone
la
sostanziale
realtà
,
che
era
di
operazioni
militari
e
di
pubblica
sicurezza
contro
un
lurido
brigantaggio
.
Se
per
la
storia
politica
si
potesse
parlare
di
capolavori
come
per
le
opere
dell
'
arte
,
il
processo
della
indipendenza
,
libertà
e
unità
d
'
Italia
meriterebbe
di
essere
detto
il
capolavoro
dei
movimenti
liberali
nazionali
del
secolo
decimonono
:
tanto
ammirevole
si
vide
in
esso
la
contemperanza
dei
vari
elementi
,
il
rispetto
all
'
antico
e
l
'
innovare
profondo
,
la
prudenza
sagace
degli
uomini
di
stato
e
l
'
impeto
dei
rivoluzionari
e
dei
volontari
,
l
'
ardimento
e
la
moderazione
;
tanto
flessibile
e
coerente
la
logicità
onde
si
svolse
e
pervenne
al
suo
fine
.
Fu
denominato
il
"
risorgimento
"
,
come
già
si
era
discorso
di
un
"
risorgimento
della
Grecia
"
,
pensando
alla
gloriosa
storia
che
aveva
avuto
a
teatro
lo
stesso
suolo
;
ma
,
in
verità
,
era
un
"
sorgimento
"
,
e
per
la
prima
volta
nei
secoli
nasce
va
uno
stato
italiano
con
tutto
e
solo
il
suo
popolo
,
e
plasmato
da
un
ideale
;
il
re
Vittorio
Emanuele
II
,
nel
discorso
della
corona
del
2
aprile
'60
,
diceva
a
ragione
che
l
'
Italia
non
era
più
quella
dei
Romani
né
l
'
altra
del
medioevo
,
ma
era
"
l
'
Italia
degl
'
Italiani
"
.
Né
il
carattere
ardito
e
moderato
insieme
venne
meno
nell
'
opera
della
costruzione
legislativa
e
amministrativa
ed
economica
e
finanziaria
del
nuovo
stato
unitario
,
eseguita
con
buon
lavoro
parlamentare
principalmente
tra
il
'60
e
il
'65;
e
l
'
ardimento
si
dimostrò
soprattutto
nell
'
accingersi
a
risolvere
il
problema
del
potere
temporale
del
Papato
,
di
cui
restava
l
'
ultimo
ma
più
prezioso
avanzo
,
Roma
,
e
che
offendeva
parimente
il
principio
nazionale
,
come
cuneo
nel
mezzo
del
nuovo
stato
,
e
la
coscienza
liberale
,
come
irriducibile
a
governo
civile
.
Che
il
Papato
non
si
arrendesse
a
queste
evidenti
ragioni
nazionali
e
civili
,
non
poteva
essere
oggetto
di
meraviglia
,
perché
la
Chiesa
,
società
perfetta
,
include
con
lo
spirituale
il
temporale
,
e
a
suo
tempo
stendeva
assai
largo
il
suo
potere
,
e
investiva
e
incoronava
i
principi
della
terra
e
li
scomunicava
e
li
deponeva
,
e
,
se
ora
si
vedeva
ridotta
a
dominare
solo
un
pezzo
dell
'
Italia
,
non
perciò
aveva
rinunziato
a
un
diritto
,
al
quale
non
le
era
dato
rinunziare
senza
contradire
alla
propria
dottrina
e
natura
.
Non
altrettanto
ragionevoli
,
né
esenti
d
'
ipocrisia
,
si
dimostravano
allora
i
cattolici
,
cittadini
di
altri
stati
,
che
furiosamente
difesero
il
superstite
potere
temporale
in
Roma
;
e
segnatamente
quei
preti
e
vescovi
francesi
che
adoprarono
contro
l
'
Italia
l
'
eloquenza
dei
loro
pulpiti
e
le
polemiche
dei
loro
giornali
,
perché
,
in
conclusione
,
essi
pretendevano
che
un
popolo
solo
adempisse
a
un
dovere
che
era
di
tutti
i
popoli
cattolici
alla
pari
,
e
,
poco
cristianamente
,
che
questo
solo
sacrificasse
le
sue
ragioni
di
vita
,
le
quali
né
francesi
né
belgi
né
tedeschi
avrebbero
mai
sacrificate
.
Ma
neppure
nel
Papato
viveva
più
,
salvo
che
nelle
premesse
dottrinali
e
nelle
formole
tradizionali
,
lo
spirito
di
un
Gregorio
VII
e
di
un
Innocenzo
III
,
e
meno
di
tutti
in
Pio
IX
,
del
quale
si
diceva
che
avesse
assai
tepida
persuasione
circa
la
tesi
politica
che
gli
spettava
sostenere
fino
all
'
estremo
con
ogni
sorta
di
mezzi
;
e
nei
circoli
diplomatici
si
raccontava
in
quegli
anni
,
che
alle
condoglianze
e
proteste
fattegli
da
un
cospicuo
personaggio
tedesco
per
le
sofferte
rapine
italiane
,
egli
,
dopo
averle
ascoltate
ed
accolte
col
viso
che
l
'
occasione
richiedeva
,
voltosi
a
chi
gli
stava
vicino
mormorasse
:
"
Questo
bestione
tedesco
non
comprende
la
grandezza
e
la
bellezza
dell
'
idea
nazionale
italiana
!
"
.
Il
parlamento
italiano
,
troncando
le
esitazioni
dei
dubbiosi
,
sfidando
le
ostilità
dei
clericali
di
tutte
le
parti
del
mondo
,
con
un
'
affermazione
solenne
di
volontà
proclamò
capitale
d
'
Italia
Roma
.
E
,
attraverso
provvisorie
transazioni
con
la
Francia
,
e
i
rinnovati
tentativi
del
Garibaldi
di
risolvere
le
difficoltà
nazionali
ancora
insolute
con
lo
stesso
metodo
usato
per
le
Due
Sicilie
,
e
il
rinnovato
vecchio
disegno
diplomatico
di
Luigi
Napoleone
(
al
quale
la
coscienza
e
l
'
opinione
pubblica
italiana
repugnarono
)
d
'
indurre
l
'
Austria
a
cedere
la
Venezia
in
cambio
della
Romania
,
allora
in
grave
crisi
interna
;
mercé
,
infine
,
delle
due
guerre
europee
del
'66
e
del
'70
,
il
nuovo
stato
s
'
integrò
del
Veneto
e
di
Roma
.
E
qui
l
'
intransigenza
del
Papato
permise
all
'
Italia
,
con
l
'
acquistare
la
città
eterna
e
farne
la
sua
capitale
,
di
strappare
dalle
radici
il
potere
temporale
della
Chiesa
,
non
lasciando
al
Papato
neppure
quel
piccolo
pezzo
di
terra
,
quel
minimo
di
corpo
che
,
com
'
è
stato
detto
con
francescana
immagine
,
par
che
gli
bisogni
per
attaccarvi
l
'
anima
,
e
regolando
i
rapporti
tra
il
regno
d
'
Italia
e
la
Santa
Sede
con
una
legge
,
monumento
di
sapienza
giuridica
,
che
fu
chiamata
delle
guarentigie
.
Politicamente
,
la
fine
del
potere
temporale
avvenne
tra
l
'
indifferenza
generale
e
non
commosse
gli
altri
governi
,
dei
quali
solo
qualcuno
più
tardi
mosse
obiezioni
,
non
già
in
difesa
della
libertà
del
Papato
,
ma
,
al
contrario
,
perché
gli
era
venuto
meno
,
per
quella
forzata
spiritualizzazione
fattane
dall
'
Italia
,
il
mezzo
di
premere
sopr
'
esso
in
occasione
di
litigi
e
conflitti
.
Ma
,
idealmente
,
quell
'
avvenimento
fu
,
nella
storia
della
civiltà
mondiale
,
la
cancellazione
dell
'
ultima
traccia
del
teocratismo
medioevale
della
Chiesa
di
Roma
.
Il
risorgimento
italiano
era
stato
accompagnato
dalla
simpatia
,
dalla
trepidazione
,
dall
'
ammirazione
di
tutto
il
mondo
civile
;
e
gli
uomini
che
lo
guidarono
e
impersonarono
nei
due
anni
del
miracolo
,
il
re
Vittorio
Emanuele
,
Cavour
,
Garibaldi
,
colpirono
fortemente
le
immaginazioni
,
come
sempre
quel
che
è
grande
e
straordinario
,
ma
anche
parlarono
alle
anime
per
il
loro
significato
che
si
levava
sopra
la
passione
particolare
di
un
popolo
e
toccava
l
'
umanità
:
singolarmente
nella
figura
poetica
del
combattente
d
'
America
,
del
difensore
di
Roma
,
del
capitano
dei
Mille
,
sul
cui
labbro
la
fratellanza
dei
popoli
,
la
pace
delle
genti
nella
libertà
,
nella
giustizia
e
nel
concorde
lavoro
sembravano
una
vivente
realtà
.
Ai
popoli
che
ancora
si
travagliavano
in
difficoltà
e
contrasti
simili
a
quelli
che
gli
italiani
,
dopo
tanti
impedimenti
,
tante
traversie
e
delusioni
,
avevano
felicemente
superati
di
slancio
,
ai
tedeschi
e
ungheresi
e
polacchi
e
altri
slavi
,
l
'
esempio
italiano
venne
,
come
può
ben
pensarsi
,
insegnamento
,
incitamento
,
rinnovellato
dolore
,
speranza
,
impulso
al
fare
:
il
rivoluzionario
Bakunin
,
riecheggiando
quel
che
tutti
essi
sentivano
e
pensavano
,
scriveva
allora
in
un
suo
manifesto
che
"
dalla
vittoria
dell
'
Italia
sull
'
Austria
datava
l
'
esistenza
in
Europa
di
un
numero
di
popoli
solleciti
della
loro
libertà
e
capaci
di
creare
una
civiltà
nuova
fondata
sulla
libertà
"
.
Oltre
di
ciò
,
la
caduta
del
vecchio
sistema
politico
,
proprio
nel
paese
dove
imperatore
e
papa
e
principi
borbonici
e
lorenesi
si
tenevano
stretti
tra
loro
per
mantenerlo
,
e
la
formazione
del
nuovo
regno
senza
scompigli
e
senza
vendette
né
altre
cose
turpi
e
crudeli
(
giacché
,
come
aveva
detto
il
Cavour
,
la
libertà
disdegna
che
si
adoperino
a
suo
favore
"
le
armi
del
dispotismo
"
)
,
scotevano
ostinati
convincimenti
,
sfatavano
le
paure
,
distendevano
le
tensioni
,
persuadevano
a
non
persistere
in
dinieghi
poco
saggi
,
e
facevano
inclinare
alla
conciliazione
e
guardare
con
altr
'
occhio
il
sistema
liberale
.
Il
regno
d
'
Italia
fu
riconosciuto
dai
vari
stati
,
anche
da
quelli
spiccatamente
conservatori
e
autoritari
,
come
la
Prussia
,
vinta
che
ebbe
il
nuovo
re
,
Guglielmo
I
,
la
naturale
riluttanza
,
e
la
Russia
,
nella
persona
del
figlio
dello
czar
Nicola
,
il
quale
non
avrebbe
mai
immaginato
possibile
né
tal
fatto
né
tale
riconoscimento
.
Gli
effetti
di
tutto
ciò
si
fecero
sentire
nei
nuovi
avviamenti
che
dappertutto
si
notarono
,
anche
in
Germania
,
alla
quale
dopo
il
congresso
di
Parigi
e
con
l
'
inizio
dell
'
età
che
può
dirsi
cavouriana
,
si
aprì
quella
che
fu
salutata
"
nuova
era
"
,
quando
,
ritiratosi
per
infermità
mentale
il
travagliato
e
perplesso
ma
non
ingeneroso
Federico
Guglielmo
IV
,
il
principe
Guglielmo
divenne
reggente
e
poi
gli
successe
.
Si
cercò
allora
,
per
qualche
tempo
,
di
riannodare
la
tradizione
del
parlamento
di
Francoforte
,
e
di
ritentare
l
'
unificazione
della
patria
tedesca
con
l
'
appoggio
bensì
della
Prussia
ma
per
la
via
liberale
e
popolare
;
e
fu
fondata
,
nel
settembre
del
'59
,
l
'
Unione
nazionale
tedesca
,
modellata
sulla
Società
nazionale
italiana
,
con
la
quale
il
La
Farina
,
il
Pallavicino
e
il
Manin
avevano
,
nel
'57
,
preso
a
coadiuvare
l
'
opera
del
Cavour
,
e
che
procurò
,
infatti
,
di
entrare
in
relazioni
d
'
intese
con
la
consorella
germanica
.
Del
resto
,
giova
ricordare
che
il
Cavour
rispose
all
'
ambasciatore
prussiano
,
che
gli
presentava
proteste
circa
quanto
accadeva
in
Italia
,
che
presto
la
Prussia
sarebbe
stata
grata
all
'
Italia
dell
'
esempio
che
le
dava
;
e
i
giornali
francesi
parlavano
della
"
missione
piemontese
"
degli
Hohenzollern
;
e
Luigi
Napoleone
credeva
a
questa
missione
della
Prussia
,
portatrice
dell
'
avvenire
di
fronte
all
'
Austria
,
rappresentante
del
passato
,
e
aveva
cercato
nel
'58
di
farsela
alleata
pel
rimaneggiamento
della
carta
europea
.
Tra
italiani
e
tedeschi
,
nonostante
la
diversità
delle
loro
attitudini
mentali
,
o
,
meglio
,
proprio
per
questa
diversità
,
viva
era
la
simpatia
,
e
si
augurava
un
reciproco
scambio
tra
i
due
popoli
e
le
due
culture
,
"
entre
la
grave
et
profonde
Allemagne
(
come
lo
stesso
Cavour
aveva
scritto
prima
del
'48
)
et
l
'
intelligente
Italie
"
.
L
'
Unione
nazionale
tedesca
,
non
tollerata
dalla
Dieta
federale
in
Francoforte
,
trovò
protezione
presso
il
duca
di
Coburgo
Gotha
,
si
sparse
rapidamente
nella
Germania
,
proibita
in
alcuni
stati
ma
ammessa
in
Prussia
.
Nella
camera
prussiana
si
formò
,
nel
'61
,
il
partito
progressista
tedesco
,
che
,
accettando
quel
programma
nazionale
,
tendeva
a
svecchiare
la
vita
politica
prussiana
e
chiedeva
la
responsabilità
dei
ministri
,
la
riforma
in
senso
autonomico
delle
amministrazioni
comunali
,
distrettuali
e
provinciali
,
l
'
abolizione
della
giustizia
signorile
,
l
'
introduzione
del
matrimonio
civile
,
e
altrettali
parti
dell
'
ordinamento
liberale
.
Le
successive
elezioni
rimandarono
,
confermato
e
accresciuto
,
in
quella
camera
il
partito
liberale
,
che
fece
una
temperata
ma
non
fiacca
opposizione
,
e
,
tra
contrasti
con
la
camera
dei
signori
,
ottenne
parecchi
vantaggi
.
Altresì
a
quel
tempo
,
nella
rimanente
Germania
,
gli
scandali
delle
violazioni
costituzionali
cessarono
;
il
solito
granduca
d
'
Assia
elettorale
fu
costretto
dalla
Prussia
a
ristabilire
nel
'62
la
costituzione
del
'31;
si
accrebbe
,
dove
più
dove
meno
,
l
'
attività
parlamentare
e
,
conforme
ai
precedenti
,
nel
Baden
più
che
altrove
.
Certamente
,
Guglielmo
I
,
giurata
la
costituzione
(
contro
ciò
che
a
lui
e
ai
suoi
successori
nel
suo
testamento
aveva
raccomandato
Federico
Guglielmo
IV
)
,
non
era
uomo
da
mancare
al
suo
giuramento
,
ma
,
militare
di
vocazione
ed
educazione
,
aborrente
i
disordini
e
le
rivoluzioni
,
piegatosi
non
senza
interna
resistenza
all
'
idea
costituzionale
,
venuto
al
trono
più
che
sessantenne
,
teneva
fermo
al
diritto
divino
del
monarca
,
al
quale
le
camere
son
chiamate
a
dar
consigli
ma
di
cui
non
possono
sostituire
l
'
autorità
e
con
essa
la
responsabilità
verso
Dio
.
Intorno
a
lui
,
altri
,
ufficiali
e
nobili
,
pensavano
allo
stesso
modo
;
e
il
dissidio
in
cui
egli
entrò
con
la
camera
dei
deputati
era
sempre
quello
tra
il
liberalismo
e
lo
spirito
prussiano
:
anche
circa
la
riforma
militare
,
nella
quale
la
camera
,
che
non
vedeva
il
re
e
i
suoi
amici
troppo
infiammati
per
l
'
unificazione
nazionale
,
aveva
buone
ragioni
di
sospettare
l
'
intenzione
di
tenere
un
grosso
esercito
sotto
le
armi
per
motivi
di
politica
interna
,
e
non
ne
aveva
poi
di
cattive
nel
proporre
,
per
diminuire
la
spesa
,
di
riportare
il
servizio
militare
da
tre
a
due
anni
,
che
era
provvedimento
non
conforme
all
'
avviso
personale
del
re
,
ma
sostenuto
da
altri
uomini
politici
e
al
quale
lo
stesso
Bismarck
non
opponeva
obiezioni
assolute
di
natura
tecnica
.
Ma
poiché
quel
dissidio
si
era
convertito
in
questione
di
principio
tra
l
'
autorità
del
re
e
il
potere
della
camera
,
il
Bismarck
,
nominato
presidente
del
ministero
nel
settembre
del
'62
come
l
'
uomo
della
situazione
,
l
'
uomo
dal
pugno
forte
,
s
'
impegnò
ad
attuare
la
riforma
e
ad
amministrare
senza
bilancio
approvato
,
facendo
così
prevalere
la
volontà
del
re
,
quale
che
fosse
,
su
quella
della
camera
.
Dalla
rivoluzione
italiana
il
Bismarck
non
aveva
tratto
altro
pensiero
se
non
che
il
nuovo
regno
d
'
Italia
(
come
aveva
detto
nel
gennaio
di
quello
stesso
anno
)
era
"
la
creazione
che
migliore
non
si
sarebbe
potuta
desiderare
ai
fini
della
politica
prussiana
"
,
tanto
che
"
se
esso
non
fosse
già
bello
e
fatto
,
sarebbe
bisognato
inventarlo
"
.
Ma
,
con
la
comparsa
del
Bismarck
sulla
scena
,
la
politica
prussiana
prese
altro
tono
da
quello
che
si
era
cercato
di
darle
nell
'
"
èra
nuova
"
,
e
lo
svolgimento
liberale
della
Prussia
,
non
meno
di
quello
della
restante
Germania
,
rimase
interrotto
e
sorpassato
.
Nell
'
Impero
austriaco
,
l
'
elemento
tedesco
principalmente
,
nel
quale
abbondava
la
cultura
,
deluso
per
la
costituzione
annunziata
e
poi
ritirata
,
gravato
dal
peso
del
concordato
e
provando
la
vergogna
della
disfrenata
insolenza
ecclesiastica
,
partecipando
al
comune
sentire
europeo
,
si
dimostrava
sempre
più
malcontento
e
insofferente
verso
il
perdurante
regime
paterno
;
e
,
delle
nazionalità
,
quella
ungherese
,
in
prima
linea
,
stava
sempre
in
attesa
del
momento
buono
per
riconquistare
l
'
autonomia
che
si
era
conquistata
nel
'48
,
ma
non
sì
che
le
altre
non
fremessero
e
il
governo
non
dovesse
darsene
travaglio
,
come
già
era
accaduto
con
gl
'
italiani
del
Lombardo
Veneto
,
e
come
s
'
era
visto
nel
'58
,
quando
nel
principato
di
Serbia
furono
indette
le
elezioni
per
un
'
assemblea
nazionale
,
e
l
'
Austria
,
temendone
l
'
efficacia
attrattiva
pei
suoi
sudditi
di
nazionalità
serba
,
fece
quanto
poté
per
impedirle
,
e
non
le
riuscì
per
l
'
opposizione
della
Francia
.
La
politica
di
accentramento
,
praticata
dal
ministrò
Bach
,
com
'
è
di
tutti
gli
sforzi
contro
natura
,
aveva
costruito
sull
'
arena
.
Non
pochi
,
che
pure
amavano
la
loro
patria
e
ne
volevano
il
bene
,
erano
allora
messi
al
punto
di
augurare
all
'
Impero
austriaco
una
sconfitta
militare
,
come
unico
mezzo
di
riaprire
la
porta
alle
riforme
e
ai
rivolgimenti
indispensabili
.
E
,
infatti
,
quando
l
'
Austria
ebbe
perduto
la
guerra
del
'59
,
la
rovinosa
condizione
in
cui
versavano
le
finanze
dello
stato
dispose
al
pensiero
di
chiedere
collaborazione
e
aiuto
da
un
'
assemblea
popolare
;
e
,
tuttavia
,
pure
allora
la
paura
di
tali
assemblee
fece
muovere
passi
tardi
e
incerti
,
e
dapprima
,
nel
marzo
del
'60
,
si
ricorse
ad
ampliare
il
Consiglio
imperiale
,
chiamandovi
anche
membri
elettivi
e
dandogli
la
periodicità
ma
non
la
pubblicità
delle
riunioni
;
e
,
poiché
questo
rabberciamento
di
un
organo
dipendente
dall
'
imperatore
non
poteva
accontentare
nessuno
,
e
meno
di
tutti
gli
ungheresi
,
ne
seguì
la
patente
dell
'
ottobre
dello
stesso
anno
,
che
accresceva
quel
Consiglio
di
cento
deputati
dei
parlamenti
provinciali
,
e
all
'
Ungheria
restituiva
il
suo
parlamento
nella
forma
che
aveva
prima
del
'48
,
e
stabiliva
un
Consiglio
imperiale
più
ristretto
per
gli
affari
dei
paesi
non
pertinenti
alla
corona
ungherese
.
Neanche
questo
poteva
soddisfare
,
e
non
soddisfece
,
e
i
tedeschi
apparvero
contrariati
e
gli
ungheresi
si
agitarono
violentemente
;
tanto
che
la
cosa
non
ebbe
attuazione
pratica
.
E
neppure
l
'
ebbe
la
vera
e
propria
costituzione
del
febbraio
'61
,
che
stabiliva
due
camere
,
quella
dei
signori
,
in
parte
ereditaria
in
parte
nominata
dall
'
imperatore
,
e
quella
dei
deputati
eletti
dai
parlamenti
locali
,
e
anche
qui
con
duplice
aggruppamento
,
l
'
uno
per
tutti
i
paesi
dell
'
Impero
,
l
'
altro
solamente
per
quelli
non
ungheresi
.
La
Boemia
protestò
,
manifestando
il
suo
scontento
;
l
'
Ungheria
non
mandò
i
suoi
deputati
,
come
non
li
mandò
il
Veneto
,
e
si
dové
,
nel
'65
,
sospendere
costituzione
e
assemblea
fino
al
risultamento
dei
negoziati
che
si
sarebbero
intrapresi
con
l
'
Ungheria
.
In
quegli
anni
ricomparve
per
poco
il
partito
della
"
Grande
Germania
"
,
e
il
ministro
Schmerling
sperava
di
compensare
per
questa
via
l
'
Impero
austriaco
della
perdita
della
Lombardia
;
ma
la
nuova
guerra
con
la
nuova
sconfitta
del
'66
,
che
escluse
l
'
Austria
dalla
Germania
e
le
fece
rilasciare
anche
il
Veneto
,
persuase
a
farla
finita
col
regime
assolutistico
,
e
,
rispetto
alle
nazionalità
,
a
entrare
nel
sistema
delle
autonomie
,
che
solo
avrebbe
potuto
frenare
o
almeno
ritardare
la
dissoluzione
dell
'
Impero
,
già
cominciata
col
distacco
delle
provincie
italiane
.
Nel
'67
,
fu
ripristinata
in
Ungheria
la
costituzione
e
la
legislazione
del
'48
,
e
gli
altri
paesi
dell
'
Impero
ebbero
un
parlamento
separato
,
e
i
due
stati
costituzionali
così
formati
furono
riuniti
col
nome
di
Monarchia
austro
ungarica
,
con
un
ministero
comune
per
gli
affari
comuni
e
con
l
'
assemblea
delle
Delegazioni
che
si
radunava
alternamente
in
Vienna
e
in
Pest
.
Questo
accomodamento
non
acquetò
le
altre
nazionalità
,
comprese
nella
parte
austriaca
o
unite
a
quella
ungherese
,
ma
mise
d
'
accordo
i
due
gruppi
più
potenti
,
il
tedesco
e
il
magiaro
.
Cominciata
così
la
vita
costituzionale
della
monarchia
austro
ungarica
,
il
primo
malanno
scosso
via
,
nel
'68
,
fu
il
concordato
del
'55
,
annullato
nel
fatto
con
le
aggiunte
leggi
organiche
sulle
cause
matrimomali
,
la
vigilanza
della
scuola
e
la
libertà
confessionale
,
per
essere
due
anni
dopo
denunciato
:
solita
conclusione
dell
'
indiscreta
avidità
alla
quale
la
curia
romana
,
nelle
occasioni
che
le
vengono
propizie
,
suole
abbandonarsi
.
Nei
più
diversi
punti
d
'
Europa
si
osservava
il
progredire
del
principio
nazionale
e
liberale
:
dai
paesi
balcanici
-
nei
quali
il
principato
di
Romania
,
unione
della
Moldavia
e
della
Valacchia
,
passò
per
costituzioni
,
colpi
di
stato
e
dittature
sotto
Alessandro
Cuza
ed
ebbe
infine
una
costituzione
sul
modello
belga
con
la
dinastia
degli
Hohenzollern
Sigmaringen
;
e
la
Serbia
e
il
Montenegro
vennero
acquistando
maggiore
indipendenza
,
e
il
dominio
turco
su
terre
europee
si
restringeva
e
attenuava
sempre
più
,
-
balzando
all
'
estremo
settentrione
,
dove
la
Svezia
ottenne
nel
'65
,
in
luogo
del
vecchio
ordinamento
per
classi
,
un
parlamento
più
democratico
con
due
camere
fondate
sulla
varia
misura
del
censo
ed
eletta
la
prima
dai
consigli
provinciali
e
dalle
corporazioni
delle
grandi
città
e
la
seconda
direttamente
dal
popolo
;
-
e
di
là
scendendo
alla
Spagna
,
che
,
nel
'68
,
insorse
,
scacciò
la
regina
Isabella
e
si
mise
alla
ricerca
di
un
principe
che
le
desse
affidamento
di
un
'
ordinata
libertà
.
La
Spagna
,
sotto
quella
regina
e
coi
ministeri
e
dittature
del
Narváez
e
del
Bravo
Murillo
,
aveva
sofferto
lunghi
periodi
del
più
esoso
e
gretto
clericalismo
;
vi
si
era
dichiarato
dal
governo
che
"
la
difesa
della
Santa
Sede
è
il
primo
dovere
del
paese
"
,
e
,
tra
le
risa
universali
,
Pio
IX
aveva
inviato
a
quella
regina
,
proverbiata
e
proverbiale
per
la
sua
impudicizia
,
la
rosa
d
'
oro
.
Allo
scoppio
della
rivoluzione
,
il
concordato
del
'51
fu
bruciato
dinanzi
alla
casa
del
nunzio
;
furono
soppressi
i
gesuiti
e
tutti
gli
altri
ordini
religiosi
e
incamerati
i
loro
beni
;
il
popolo
invase
e
devastò
conventi
sorti
illegalmente
,
e
fu
decretata
la
piena
tolleranza
religiosa
.
Quel
paese
che
più
di
tutti
aveva
tardato
a
riconoscere
il
regno
d
'
Italia
,
chiamava
dalla
nuova
Italia
,
nuovo
suo
re
,
il
figlio
secondogenito
dell
'
usurpatore
dello
stato
pontificio
,
il
principe
Amedeo
di
Savoia
.
Accadde
anche
che
la
Russia
,
per
effetto
,
al
pari
dell
'
Austria
,
di
una
disfatta
militare
,
e
per
l
'
aura
che
dappertutto
spirava
,
si
volse
a
riformare
le
sue
condizioni
interne
e
a
migliorare
le
sorti
della
Polonia
,
per
la
quale
tutta
l
'
Europa
,
e
francesi
e
italiani
innanzi
a
tutti
,
si
accoravano
,
pensando
di
avere
verso
di
essa
e
verso
sé
stessi
come
un
impegno
d
'
onore
.
Alessandro
II
,
nel
'61
,
procedette
all
'
abolizione
in
Russia
della
servitù
della
gleba
,
onde
quarantasette
milioni
di
contadini
divennero
uomini
liberi
,
ebbero
la
proprietà
della
casa
e
del
piccolo
podere
annesso
,
diritto
d
'
uso
su
parte
della
terra
che
era
dei
signori
e
possibilità
di
farne
acquisto
mercé
riscatti
facilitati
dallo
stato
:
un
gran
passo
,
se
anche
per
allora
non
seguito
da
adeguati
effetti
pratici
,
nel
miglioramento
delle
loro
condizioni
economiche
.
In
pari
tempo
,
lo
czar
istituì
i
consigli
provinciali
,
avviamento
all
'
assemblea
parlamentare
;
concesse
la
giuria
nei
tribunali
;
ristabilì
nelle
università
gl
'
insegnamenti
filosofici
,
giuridici
e
politici
che
erano
stati
soppressi
,
chiamandovi
un
maggior
numero
di
studenti
,
necessari
a
formare
magistrati
e
avvocati
,
dei
quali
si
lamentava
la
scarsezza
;
lasciò
che
lo
zelo
privato
aprisse
scuole
domenicali
pel
popolo
;
permise
in
Pietroburgo
e
in
Mosca
una
libera
stampa
;
iniziò
grandi
costruzioni
ferroviarie
mercé
banche
e
società
straniere
e
del
paese
,
e
riaprì
le
frontiere
ai
suoi
sudditi
per
viaggi
all
'
estero
.
Il
ministro
Gor
?
akov
,
odiatore
dell
'
Austria
e
che
perciò
aveva
favorito
gli
alleati
nella
guerra
del
'59
e
minacciato
di
occupare
la
Galizia
nel
caso
d
'
intervento
prussiano
,
si
era
orientato
verso
la
Francia
,
con
la
quale
si
comportò
d
'
accordo
negli
affari
balcanici
e
d
'
Oriente
.
Alla
Polonia
Alessandro
II
diè
amnistie
e
il
ritorno
dei
profughi
,
estese
le
riforme
introdotte
in
Russia
,
e
preparò
una
sorta
di
autonomia
istituendo
in
Varsavia
una
sezione
speciale
per
il
culto
e
l
'
istruzione
e
un
consiglio
di
stato
,
e
nei
comuni
,
nelle
provincie
e
nei
governi
,
consigli
elettivi
.
Nonostante
tumulti
,
attentati
e
conseguenti
repressioni
,
egli
mise
in
atto
questo
nuovo
ordinamento
e
le
congiunte
riforme
dell
'
istruzinne
e
dell
'
università
,
e
gli
uffici
assegnati
a
persone
del
paese
,
e
il
pareggiamento
civile
degli
ebrei
,
e
altrettali
provvedimenti
,
accetti
a
quei
polacchi
che
,
pur
di
uscire
dall
'
oppressione
durata
un
trentennio
,
non
rifiutavano
l
'
unione
e
le
buone
relazioni
con
la
Russia
.
Ciò
nonostante
,
l
'
insurrezione
contro
il
dominio
russo
scoppiò
nel
'63
,
violenta
,
governata
da
una
vasta
società
segreta
,
che
faceva
ricorso
a
mezzi
terroristici
,
ma
senza
l
'
adesione
di
grande
parte
del
popolo
e
dei
contadini
,
con
bande
di
volontari
(
tra
i
quali
italiani
e
garibaldini
)
,
e
fu
sanguinosamente
domata
,
non
avendo
potuto
le
potenze
occidentali
intervenire
altro
che
con
note
diplomatiche
,
inaccettabili
dal
governo
russo
e
atte
solo
a
offenderne
la
dignità
e
ad
eccitarne
l
'
orgoglio
,
e
,
da
sua
parte
,
la
Prussia
avendo
chiuso
la
frontiera
.
Dopo
la
vittoria
,
lo
czar
mutò
metodo
e
,
pur
non
ritirando
le
concessioni
fatte
,
colpì
l
'
aristocrazia
e
il
clero
cattolico
che
(
comunque
piacesse
vedere
o
piuttosto
non
vedere
in
Europa
)
erano
la
vera
anima
delle
insurrezioni
polacche
,
e
con
ogni
mezzo
intraprese
la
russificazione
della
Polonia
,
disegno
rispondente
ai
concetti
del
partito
antico
russo
o
panrusso
o
panslavo
.
Questo
partito
,
nemico
di
quanto
proveniva
dall
'
occidente
,
e
la
cui
letteraria
ideologia
,
per
altro
,
come
si
è
detto
,
aveva
origine
anch
'
essa
occidentale
,
era
avverso
alle
costituzioni
,
delle
quali
anche
Alessandro
II
venne
dimettendo
il
pensiero
,
disgustatone
dall
'
insurrezione
polacca
,
dall
'
attentato
del
'66
contro
la
sua
persona
,
dalla
dissennatezza
della
stampa
,
non
trovando
in
nessuna
parte
della
popolazione
russa
il
fermo
sostegno
per
una
vita
di
libertà
.
La
grande
maggioranza
,
composta
dei
contadini
in
basso
e
degli
impiegati
dello
stato
in
alto
,
era
affatto
indifferente
alla
politica
,
e
,
in
generale
,
rifuggiva
dagli
sforzi
mentali
,
non
mostrava
amore
e
persistenza
a
imparare
.
Gli
intellettuali
e
rivoluzionari
,
dei
quali
il
numero
aumentava
tra
i
giovani
,
non
negavano
già
soltanto
queste
o
quelle
condizioni
storiche
presenti
,
come
negli
altri
paesi
,
ma
,
armati
di
talune
cognizioni
di
scienze
naturali
e
nudi
di
educazione
classica
e
umanistica
,
negavano
,
con
grossolani
raziocini
consequenziari
,
tutta
intera
la
storia
,
tutto
il
passato
,
tutte
le
credenze
,
tutto
il
costume
,
il
matrimonio
,
la
famiglia
,
la
società
,
la
proprietà
,
lo
stato
,
la
libertà
,
la
responsabilità
,
la
discriminazione
del
bene
e
del
male
;
e
,
poiché
in
luogo
di
quel
che
negavano
non
ponevano
e
non
potevano
porre
nulla
,
nacque
allora
per
essi
il
nome
di
"
nichilisti
"
,
che
,
com
'
è
risaputo
,
si
affaccia
la
prima
volta
nel
romanzo
Padri
e
figli
del
Turgenev
(
1861
)
.
Anche
il
Tolstoj
ebbe
a
descrivere
uomini
così
fatti
,
privi
della
premessa
necessaria
di
un
'
educazione
religiosa
e
morale
,
e
perciò
gettantisi
contro
la
società
a
modo
di
selvaggi
.
Il
fermento
di
questo
negare
per
negare
e
della
rivoluzione
per
la
rivoluzione
e
l
'
impeto
frenetico
verso
la
distruzione
di
tutta
la
civiltà
e
di
tutta
la
storia
,
che
aveva
già
un
apostolo
nella
generazione
più
vecchia
,
in
un
russo
fuori
della
Russia
,
nel
Bakunin
,
la
mancanza
di
un
ceto
medio
e
politico
,
le
condizioni
della
proprietà
terriera
dei
contadini
e
delle
loro
comunità
agrarie
non
presentavano
alla
Russia
se
non
la
scelta
tra
l
'
autocratismo
e
l
'
anarchia
,
o
piuttosto
,
giacché
l
'
anarchia
non
è
una
scelta
,
tra
una
forma
e
un
'
altra
di
autocratismo
,
socialmente
diverse
,
politicamente
identiche
,
e
,
certo
,
come
gli
osservatori
politici
argomentavano
e
i
fatti
comprovavano
,
assai
deboli
vi
erano
le
speranze
di
una
rivoluzione
in
senso
liberale
.
Il
Cavour
diceva
all
'
inviato
russo
che
,
più
che
gl
'
immensi
eserciti
della
Russia
,
era
pericolosa
per
l
'
Europa
la
costituzione
comunistica
dei
suoi
contadini
.
Nel
fallito
tentativo
di
Alessandro
II
l
'
efficacia
del
liberalismo
occidentale
aveva
fatto
,
nel
momento
suo
più
vigoroso
e
più
felice
,
il
maggiore
sforzo
che
poté
in
Russia
.
Affatto
naturale
,
era
,
invece
,
che
la
Francia
,
-
la
quale
aveva
dietro
di
sé
secoli
di
svolgimento
civile
e
di
ricca
cultura
,
e
le
rivoluzioni
dell'89
,
del
'30
e
del
'48
,
-
nonostante
l
'
abisso
in
cui
parve
,
nel
'51
,
perdersi
tutta
e
per
sempre
la
libertà
,
e
il
vanto
di
Luigi
Napoleone
di
aver
ricollocato
sulla
base
la
piramide
politica
posta
sulla
punta
,
e
nonostante
le
dottrine
che
vennero
allora
fabbricate
sull
'
eterna
forma
assolutistica
di
governo
adatta
al
popolo
francese
e
in
generale
ai
neolatini
e
cattolici
,
ritornasse
man
mano
ai
liberi
ordinamenti
.
Già
nelle
elezioni
del
'57
si
era
avuto
un
numero
di
voti
d
'
opposizione
,
esiguo
rispetto
al
totale
ma
notevole
al
confronto
degli
anni
precedenti
;
e
tre
deputati
repubblicani
erano
apparsi
nel
corpo
legislativo
,
i
quali
poi
,
per
le
elezioni
supplementari
del
'58
,
si
accrebbero
di
altri
due
e
formarono
il
cosiddetto
gruppo
dei
"
cinque
"
.
L
'
attentato
dell
'
Orsini
,
che
diè
luogo
a
una
rinnovata
stretta
di
severità
con
la
legge
di
sicurezza
generale
,
con
gli
arresti
arbitrari
a
fine
d
'
intimidazione
e
con
altrettali
procedimenti
,
fu
insieme
la
crisi
determinatrice
della
guerra
contro
l
'
Austria
;
e
questa
guerra
,
la
spinta
prima
al
graduale
dissolversi
del
regime
autoritario
.
Come
potevano
restare
in
condizione
inferiore
,
sotto
tutela
quasi
minorenni
,
i
francesi
,
quando
gl
'
italiani
,
che
essi
validamente
avevano
concorso
a
liberare
dall
'
oppressione
e
a
mettere
in
rivoluzione
,
si
erano
fatti
maggiorenni
?
Come
guerreggiare
per
l
'
indipendenza
e
la
libertà
di
un
popolo
contro
uno
stato
autoritario
,
e
mantenere
il
popolo
che
aveva
combattuto
quella
guerra
sotto
un
regime
autoritario
?
I
mezzi
non
possono
discordare
dal
fine
,
col
quale
formano
tutt
'
uno
,
e
,
quando
par
che
ne
discordino
,
vuol
dire
che
sul
primo
è
sorto
o
sta
sorgendo
un
nuovo
fine
.
Al
ritorno
dell
'
esercito
dalla
campagna
d
'
Italia
,
fu
largita
l
'
amnistia
per
tutti
i
delitti
politici
e
permessa
la
rientrata
in
Francia
degli
esuli
;
e
,
nel
novembre
del
'60
,
un
decreto
imperiale
restituiva
al
Senato
e
al
corpo
legislativo
il
diritto
di
discutere
e
votare
ogni
anno
un
indirizzo
in
risposta
al
discorso
del
trono
,
e
quello
di
discutere
in
comitato
segreto
i
disegni
di
legge
presentati
dal
governo
,
prima
di
nominare
la
commissione
per
esaminarli
,
e
ristabiliva
la
pubblicità
dei
dibattiti
con
la
stampa
integrale
dei
discorsi
.
Da
alcuni
anni
si
moltiplicavano
libri
di
vario
genere
,
trattati
,
saggi
,
storie
intorno
alla
libertà
,
come
quello
di
Giulio
Simon
,
De
la
liberté
,
che
è
del
'59;
tutti
,
in
generale
,
moderati
e
avversi
al
democratismo
giacobino
.
Alle
prime
concessioni
,
ai
primi
allentamenti
di
freni
il
popolo
francese
provò
le
impressioni
e
le
commozioni
che
sono
dei
convalescenti
,
quando
ricominciano
a
muoversi
e
a
rivedere
il
sole
e
a
respirare
all
'
aperto
.
Ma
alla
dolcezza
di
questo
sentimento
non
parteciparono
preti
e
vescovi
,
che
l
'
Impero
aveva
carezzati
ed
economicamente
e
politicamente
avvantaggiati
,
e
che
soli
avevano
goduto
di
una
lor
libertà
,
come
di
privilegio
,
negata
agli
altri
cittadini
.
La
guerra
d
'
Italia
e
l
'
occupazione
di
terre
pontificie
e
la
minaccia
a
Roma
li
resero
furenti
;
e
il
Lamoricière
,
prode
uomo
,
diventato
clericale
e
guerriero
papalino
,
gridava
la
crociata
contro
la
rivoluzione
,
"
nuovo
islamismo
"
,
simile
a
quello
da
lui
combattuto
con
ferro
e
fuoco
in
Africa
,
da
accoppare
senza
pietà
,
"
come
cane
rabbioso
"
.
Nella
questione
di
Roma
papale
,
i
clericali
francesi
continuarono
a
esercitare
sul
governo
imperiale
una
pressione
esiziale
alla
loro
patria
,
perché
fece
in
ultimo
il
giuoco
del
Bismarck
,
condusse
a
Mentana
,
impedì
l
'
alleanza
dell
'
Italia
e
con
essa
dell
'
Austria
,
e
lasciò
la
Francia
isolata
nel
'70
.
Intanto
,
i
clericali
perdevano
terreno
nel
campo
dell
'
istruzione
ed
educazione
,
ministro
il
Duruy
,
che
promosse
l
'
insegnamento
elementare
gratuito
obbligatorio
e
ridié
libertà
scientifica
all
'
insegnamento
universitario
;
e
nel
'64
si
udì
per
la
prima
volta
il
motto
:
"
Le
cléricalisme
:
voilà
l
'
ennemi
"
,
che
,
ripetuto
più
tardi
dal
Gambetta
,
divenne
una
forza
direttiva
della
vita
francese
.
Con
le
elezioni
del
'63
andarono
al
corpo
legislativo
,
tra
repubblicani
e
indipendenti
,
una
trentina
di
oppositori
:
si
sentiva
che
il
sistema
autoritario
non
reggeva
più
,
che
non
si
rinnovava
e
ringiovaniva
nei
suoi
uomini
,
che
i
suoi
organi
non
cospiravano
più
a
un
unico
fine
,
che
era
venuta
meno
la
fede
.
Gli
stessi
principali
autori
del
colpo
di
stato
si
prestavano
a
raddrizzare
la
barca
in
senso
opposto
:
il
Morny
consigliò
le
concessioni
del
'60
e
,
morendo
nel
'65
,
esortò
l
'
imperatore
a
restituire
la
libertà
;
il
Persigny
,
qualche
anno
dopo
,
parlava
nello
stesso
senso
e
dichiarava
finita
la
parte
di
loro
,
uomini
del
Due
dicembre
;
il
principe
Napoleone
fu
così
energico
nel
difendere
i
suoi
vecchi
convincimenti
da
dispiacere
all
'
imperiale
cugino
.
Ci
fu
ancora
qualche
esitazione
,
qualche
indugio
,
qualche
conato
di
resistenza
col
ministro
Rouher
;
ma
le
leggi
alla
fine
votate
intorno
ai
giornali
e
alle
riunioni
dettero
l
'
uscita
a
una
copiosa
e
gagliarda
stampa
di
opposizione
.
Con
le
dimissioni
del
Rouher
,
col
ministero
del
2
gennaio
'70
dell
'
Ollivier
,
che
era
stato
uno
dei
"
cinque
"
,
col
senatoconsulto
del
20
aprile
e
il
plebiscito
dell'8
luglio
,
l
'
Impero
autoritario
si
mutò
in
costituzionale
,
serbando
l
'
imperatore
la
forza
che
gli
veniva
,
di
là
dalle
Camere
,
dai
plebisciti
,
e
la
responsabilità
dei
ministri
solo
verso
di
lui
,
che
li
nominava
:
che
era
quello
che
egli
chiamava
"
unione
della
libertà
con
l
'
ordine
"
.
Ed
era
la
soluzione
alla
quale
si
acconciava
il
cosiddetto
"
terzo
partito
"
,
allora
formatosi
,
e
che
col
Prévost
Paradol
pensava
,
in
sostanza
,
che
"
la
libertà
è
cosa
così
santa
e
dolce
da
prenderla
da
qualunque
mano
la
porga
,
felici
se
si
può
averla
da
un
Washington
,
ma
da
accogliere
di
buon
grado
anche
se
venga
da
uno
Stuart
o
addirittura
da
un
Cromwell
"
.
Non
pensavano
così
altri
,
ai
quali
quel
dualismo
di
parlamento
e
suffragio
universale
,
maneggiato
dall
'
imperatore
,
non
dava
sicurezza
.
L
'
Inghilterra
aveva
giovato
alla
causa
liberale
anche
nel
corso
degli
avvenimenti
del
'5960
,
quando
il
Palmerston
fece
valere
il
principio
del
non
intervento
nelle
cose
italiane
,
come
era
stato
trent
'
anni
innanzi
desiderato
indarno
,
cioè
di
lasciare
che
popoli
,
stati
e
uomini
italiani
intervenissero
ciascuno
a
favore
o
contro
stati
e
uomini
italiani
senza
che
nessuna
potenza
straniera
vi
s
'
immischiasse
.
Anche
è
da
ricordare
la
cessione
spontanea
che
l
'
Inghilterra
fece
alla
Grecia
,
nel
'62
,
delle
isole
Jonie
da
lei
occupate
.
Nella
sua
vita
interna
,
essa
,
come
più
economicamente
e
politicamente
sviluppata
,
precorreva
gli
svolgimenti
che
altrove
si
videro
alcuni
decenni
dopo
;
e
il
liberismo
manchesteriano
,
che
vi
aveva
celebrato
i
maggiori
trionfi
,
fu
sottomesso
a
critica
,
se
ne
scorsero
i
limiti
,
si
cominciò
a
integrarlo
,
tenendo
conto
di
bisogni
economici
e
altresì
politici
che
per
quella
unica
via
liberistica
non
si
potevano
soddisfare
.
Ciò
prese
dapprima
,
col
Disraeli
,
la
forma
di
uno
scambio
di
amorosi
sensi
tra
l
'
aristocrazia
o
torismo
e
la
classe
popolare
,
che
si
sarebbero
dovute
intendere
tra
loro
contro
la
borghesia
:
qualcosa
di
simile
all
'
attrazione
tra
nonni
e
nepoti
e
,
del
resto
,
un
caso
di
affinità
elettiva
del
quale
altri
esempi
si
potrebbero
raccogliere
dalla
storia
di
altri
popoli
e
di
altri
secoli
.
Ma
in
questa
forma
particolare
e
transitoria
si
racchiudevano
quelli
che
poi
si
chiamarono
"
provvedimenti
sociali
"
,
"
interventi
dello
stato
"
,
e
,
secondo
gl
'
intenti
e
i
partiti
che
li
proposero
,
se
richiesti
da
radicali
,
"
democrazia
sociale
"
,
e
,
se
da
conservatori
o
da
radicali
conservatori
,
"
socialismo
di
stato
"
e
simili
.
L
'
elettorato
fu
allargato
,
trent
'
anni
dopo
la
memoranda
riforma
,
attraverso
varie
vicende
,
e
infine
con
richieste
e
agitazioni
,
nel
'67;
le
nuove
elezioni
indette
,
e
che
provocarono
la
caduta
del
ministero
Disraeli
,
segnarono
un
altro
avanzamento
nella
via
del
governo
popolare
.
L
'
aspetto
dell
'
Irlanda
,
la
cui
popolazione
decresceva
e
cresceva
la
miseria
,
dava
nuovi
motivi
di
paura
,
terminata
la
guerra
americana
di
secessione
e
rimasti
senza
soldo
migliaia
d
'
irlandesi
che
vi
avevano
combattuto
,
e
formatasi
la
setta
terroristica
dei
feniani
i
quali
tentarono
anche
un
attacco
contro
il
Canadà
.
Occorreva
,
dunque
,
allontanare
presto
uno
dei
motivi
pungenti
e
permanenti
delle
ribellioni
,
l
'
ingiustizia
delle
decime
che
si
pagavano
dagli
irlandesi
cattolici
al
clero
anglicano
;
e
campione
di
questa
causa
si
levò
il
Gladstone
,
indarno
contrastato
dal
Disraeli
,
il
quale
,
nel
suo
strano
romanticismo
,
vedeva
in
quella
flagrante
prepotenza
,
in
quell
'
odioso
smungimento
ecclesiastico
,
la
"
sacra
unione
di
Chiesa
e
Stato
,
fonte
della
civiltà
inglese
e
della
sua
libertà
religiosa
e
politica
"
;
ma
nel
'68
il
Gladstone
fece
votare
la
legge
di
disestablishment
o
abolizione
della
chiesa
di
stato
in
Irlanda
.
A
un
'
altra
causa
del
malessere
e
delle
ribellioni
irlandesi
si
cercò
di
soccorrere
in
qualche
misura
con
la
legge
agraria
per
l
'
acquisto
da
parte
dello
stato
di
latifondi
da
ripartire
in
piccoli
possessi
;
senonché
l
'
effetto
ne
fu
scarso
.
La
prosperità
inglese
,
d
'
altra
parte
,
fioriva
:
nel
quindicennio
tra
il
'53
e
il
'68
,
la
popolazione
era
aumentata
di
tre
milioni
e
mezzo
,
il
commercio
raddoppiato
,
più
che
raddoppiate
le
ferrovie
,
cresciuto
di
un
terzo
il
tonnellaggio
;
il
cavo
atlantico
congiungeva
l
'
Inghilterra
con
l
'
America
:
l
'
industria
inglese
primeggiava
nel
mondo
,
quasi
in
situazione
di
monopolio
.
È
questo
anche
il
tempo
di
una
grande
espansione
dell
'
Europa
,
quando
la
Cina
le
fu
aperta
per
la
guerra
condottavi
dall
'
Inghilterra
e
dalla
Francia
(
185860
)
;
le
fu
aperto
il
Giappone
(
1855
)
,
che
nel
'68
compié
una
rivoluzione
la
quale
lo
fece
rapidamente
passare
da
paese
medioevale
a
paese
moderno
;
l
'
Inghilterra
vinse
l
'
insurrezione
dell
'
India
,
e
,
soppressovi
del
tutto
il
predominio
della
Compagnia
,
la
ridusse
al
governo
della
regina
(
1857
)
;
si
svilupparono
e
si
allargarono
le
sue
colonie
dell
'
Australia
e
dell
'
Africa
meridionale
;
il
taglio
dell
'
istmo
di
Suez
fu
un
fatto
compiuto
(
1869
)
;
la
Russia
si
estese
nel
Turkestan
.
Era
espansione
politica
e
commerciale
,
che
si
esaltava
nella
coscienza
della
civiltà
europea
,
della
potenza
della
sua
scienza
e
tecnica
,
del
dovere
e
del
diritto
che
da
ciò
le
venivano
verso
tutte
le
altre
genti
da
innalzare
gradualmente
alla
stessa
forma
di
civiltà
;
e
vi
confluivano
le
forze
,
altra
volta
distinte
,
dei
conquistatori
e
dei
missionari
,
riunite
ora
nello
stato
moderno
,
che
rappresentava
quel
diritto
e
quel
dovere
.
I
procedimenti
erano
spesso
duri
e
crudeli
,
come
in
Algeria
,
nelle
guerre
per
sottomettere
e
piegare
popolazioni
barbariche
o
restie
nella
loro
civiltà
inferiore
;
ma
solevano
attingere
giustificazione
dal
futuro
bene
,
dal
timor
domini
principium
sapientiae
.
L
'
avversione
alla
schiavitù
,
già
abolita
,
come
s
'
è
detto
,
dagli
stati
d
'
Europa
quasi
in
tutti
i
loro
possedimenti
coloniali
,
portò
alla
sanguinosa
guerra
di
quattro
anni
tra
gli
stati
del
nord
e
quelli
del
sud
dell
'
Unione
americana
,
terminata
nel
'65
con
la
vittoria
degli
abolizionisti
.
Viva
e
generale
era
diventata
la
coscienza
del
progresso
,
non
solo
come
concetto
d
'
interpretazione
storica
,
ma
come
certezza
di
essere
entrati
finalmente
in
una
via
regia
,
che
il
genere
umano
,
possedendo
ormai
il
dominio
delle
cose
e
,
quel
che
val
meglio
,
di
sé
stesso
,
non
avrebbe
più
abbandonata
o
smarrita
,
e
sarebbe
andato
in
quella
sempre
più
innanzi
.
Nei
due
o
tre
anni
avanti
al
'70
,
c
'
erano
di
coloro
che
ancora
si
davano
a
credere
che
si
fosse
vicini
ad
aver
vinto
con
le
guerre
la
guerra
per
essersi
pervenuto
quasi
dappertutto
alla
formazione
di
stati
nazionali
con
liberi
ordinamenti
,
l
'
Italia
non
più
campo
di
battaglia
com
'
era
stata
per
secoli
,
la
Germania
in
via
di
unificazione
,
l
'
Austria
separata
dalla
Germania
e
accordatasi
con
l
'
Ungheria
;
e
speravano
che
una
gara
pacifica
si
sarebbe
svolta
tra
popoli
eguali
e
senza
più
ragioni
di
astio
e
di
odio
,
attuato
il
detto
italiano
ai
tedeschi
negli
anni
del
Risorgimento
:
"
Ripassin
l
'
Alpi
e
tornerem
fratelli
"
.
La
magnifica
esposizione
mondiale
di
Parigi
nel
'67
pareva
di
ciò
un
'
attestazione
e
un
augurio
.
Si
radunò
finanche
a
Ginevra
,
in
quell
'
anno
,
un
Congresso
della
pace
,
per
opera
della
democrazia
internazionale
,
al
quale
intervennero
,
tra
gli
altri
,
lo
Stuart
Mill
e
Giulio
Simon
,
il
Quinet
e
Victor
Hugo
,
Pietro
Leroux
e
lo
Herzen
,
e
,
salutato
dall
'
aspettazione
generale
,
il
Garibaldi
.
Pure
,
in
quegli
stessi
anni
apparivano
taluni
segni
inquietanti
che
contrastavano
a
quelle
speranze
o
non
davano
buon
presagio
di
un
loro
immediato
adempimento
.
In
effetto
,
il
regime
imperiale
in
Francia
,
proprio
mentre
accondiscendeva
a
trasformarsi
all
'
interno
e
negava
per
questa
parte
la
sua
ragion
d
'
essere
,
si
sentiva
,
nella
politica
estera
,
scemato
d
'
autorità
,
non
potendo
noverare
,
dopo
la
guerra
d
'
Italia
,
se
non
una
serie
d
'
errori
o
d
'
insuccessi
,
la
velleità
e
l
'
impotenza
dell
'
azione
diplomatica
per
la
Polonia
,
il
disastroso
tentativo
di
fondare
nel
Messico
un
impero
sotto
l
'
influsso
francese
,
il
nessun
vantaggio
ottenuto
nei
rimaneggiamenti
territoriali
della
Germania
,
l
'
aver
lasciato
contro
l
'
intenzione
formare
in
Italia
un
grande
stato
,
che
non
era
neppure
amico
perché
contrariato
nella
questione
,
per
esso
vitale
,
di
Roma
:
donde
lo
stimolo
che
pungeva
e
agitava
quell
'
impero
,
di
ripigliare
il
grado
che
aveva
tenuto
dopo
Sebastopoli
.
E
poiché
la
rivale
che
sorgeva
alla
Francia
nel
continente
era
la
Germania
,
ascesa
a
grande
splendore
con
la
vittoria
prussiana
del
'66
sull
'
Austria
,
e
verso
la
Germania
lo
spirito
pubblico
francese
guardava
con
sospetto
e
gelosia
,
verso
colà
era
sforzato
a
guardare
anche
Luigi
Napoleone
,
spinto
mal
suo
grado
a
cercarvi
un
campo
di
azione
per
riportarne
la
gloria
,
bramata
dal
popolo
francese
,
necessaria
all
'
impero
.
E
,
reciprocamente
,
la
Germania
avvertiva
quell
'
ostilità
,
e
l
'
impedimento
che
poneva
o
avrebbe
posto
al
suo
sviluppo
politico
,
e
si
faceva
ripassare
nella
memoria
tutto
quanto
il
passato
di
quella
rivalità
,
tutti
i
danni
che
le
aveva
inflitto
il
"
nemico
ereditario
"
,
e
sognava
anch
'
essa
la
sua
gloria
in
una
vittoria
che
fosse
vendetta
e
insieme
chiusura
per
sempre
di
quei
danni
e
di
quella
minaccia
.
C
'
era
,
dunque
,
l
'
oscuro
pericolo
di
un
'
altra
guerra
in
preparazione
.
Ma
la
guerra
,
che
poco
stante
proruppe
,
ebbe
,
per
il
modo
in
cui
fu
condotta
e
conclusa
,
conseguenze
gravi
per
tutta
l
'
Europa
,
contribuendo
a
determinare
in
essa
un
animo
assai
diverso
da
quello
che
era
stato
nei
desideri
e
nelle
speranze
della
generazione
che
aveva
portato
a
compimento
l
'
opera
sua
dal
'48
al
'70
.
VIII
L
'
UNIFICAZIONE
DELLA
POTENZA
GERMANICA
E
IL
CANGIAMENTO
DELLO
SPIRITO
PUBBLICO
EUROPEO
(
1870
)
La
formazione
dell
'
Impero
germanico
e
quella
del
regno
d
'
Italia
si
sogliono
porre
l
'
una
accanto
all
'
altra
come
due
casi
paralleli
del
generale
movimento
nazionale
,
che
con
quei
due
nuovi
stati
avrebbe
conseguito
il
suo
fine
principale
e
vi
si
sarebbe
riposato
.
Questo
comune
giudizio
è
dovuto
alla
considerazione
di
talune
somiglianze
generiche
ed
estrinseche
e
al
prevalere
della
visione
cronologica
di
contemporaneità
sulla
visione
propriamente
storica
,
la
quale
invece
,
discernendo
il
proprio
e
caratteristico
dei
due
avvenimenti
,
mena
a
differenziarli
come
due
distinte
forme
o
epoche
ideali
,
l
'
una
che
si
chiude
,
l
'
altra
che
si
apre
.
Certamente
,
come
si
è
notato
,
un
'
affinità
più
intima
tra
i
due
popoli
e
tra
i
loro
ideali
si
era
accennata
nel
'48
e
si
profilò
per
poco
nella
cosiddetta
"
nuova
èra
"
intorno
al
'60;
e
ciò
spiega
come
i
patrioti
italiani
fossero
commossi
da
un
sentimento
di
fraternità
per
quel
che
i
tedeschi
chiedevano
e
cercavano
,
e
non
badassero
troppo
a
quanto
di
imperialistico
era
apparso
nello
stesso
parlamento
di
Francoforte
.
Ma
l
'
affinità
andò
sommersa
nel
processo
che
effettivamente
si
svolse
dal
'62
al
'70
e
che
,
diversamente
dall
'
italiano
,
non
fu
né
un
movimento
di
libertà
né
d
'
indipendenza
dallo
straniero
,
e
nemmeno
di
compatta
unificazione
nazionale
,
giacché
,
pel
contrario
,
consisté
nel
discacciare
dall
'
unione
degli
stati
tedeschi
lo
stato
che
per
lunga
e
veneranda
tradizione
storica
aveva
rappresentato
innanzi
al
mondo
l
'
intera
nazione
germanica
,
e
raggruppare
gli
altri
sotto
uno
di
essi
di
più
recente
origine
e
importanza
,
che
costituì
l
'
Impero
tedesco
.
Fu
dunque
,
propriamente
,
la
formazione
di
una
potenza
o
,
che
è
il
medesimo
,
il
potenziamento
di
potenze
sparse
o
debolmente
connesse
mercé
una
saldatura
unitaria
,
e
la
capacità
acquistata
a
questo
modo
di
esercitare
un
'
efficacia
o
una
preponderanza
politica
in
Europa
nella
forma
di
un
grande
stato
posto
al
centro
di
questa
.
E
l
'
uomo
,
che
lavorò
a
tale
opera
,
il
Bismarck
,
diversamente
dal
Cavour
,
ebbe
genio
esclusivamente
politico
,
incurante
d
'
ideali
quali
che
fossero
,
"
duro
realista
"
,
"
uomo
della
realtà
"
,
"
uomo
della
volontà
"
,
"
dominatore
"
,
"
titanico
"
,
come
usarono
celebrarlo
i
suoi
connazionali
;
volentieri
motteggiatore
e
beffardo
come
chi
sta
e
vuole
stare
sempre
sul
pratico
,
con
la
piega
del
disprezzo
e
dello
scherno
sul
labbro
come
chi
maneggia
gli
argomenti
della
forza
:
fisionomia
affatto
diversa
da
quella
aperta
e
sorridente
del
Cavour
,
che
contava
sulla
irresistibile
forza
della
verità
e
della
libertà
,
e
,
punto
"
titanico
"
nel
suo
contegno
tra
di
uomo
di
affari
e
di
gentiluomo
,
fu
nondimeno
uomo
grande
.
La
stessa
devozione
che
il
Bismarck
professava
all
'
autorità
monarchica
,
se
ben
si
guardi
,
non
esprimeva
un
'
idealità
morale
,
ma
era
l
'
affetto
per
lo
strumento
del
suo
lavoro
,
ritrovando
egli
nell
'
attaccamento
dei
prussiani
al
loro
re
,
nella
loro
disciplinata
prontezza
ad
adempiere
il
dovere
di
sudditi
,
nell
'
esercito
che
il
primo
Federico
Guglielmo
e
il
vecchio
Fritz
avevano
foggiato
,
il
mezzo
che
gli
bisognava
e
che
non
sarebbe
fallito
allo
scopo
.
Se
fosse
stata
un
'
idealità
morale
,
si
sarebbe
manifestata
come
nel
romantico
Federico
Guglielmo
IV
,
o
come
per
certi
riguardi
ancora
si
manifestava
in
Guglielmo
I
,
coscienza
della
grazia
divina
,
religioso
legame
con
la
tradizione
storica
dei
principi
e
del
popolo
tedesco
,
ribrezzo
invincibile
verso
i
novatori
e
democratici
e
rivoluzionari
e
liberali
,
impegno
di
cavalleresca
purezza
che
,
all
'
occasione
,
avrebbe
trasceso
perfino
l
'
utilità
politica
.
Ma
il
Bismarck
non
conosceva
se
non
quest
'
utilità
,
intesa
certamente
da
lui
in
modo
non
meschino
e
anzi
grandioso
e
lungimirante
;
e
il
nome
austriaco
non
gl
'
incusse
sacra
riverenza
e
dell
'
Austria
fece
l
'
uso
che
gli
convenne
secondo
i
tempi
é
gli
eventi
,
e
ora
sostenne
che
si
dovesse
procedere
nelle
cose
tedesche
in
costante
accordo
con
lei
,
e
ora
la
disse
e
trattò
nemica
da
abbassare
;
e
gli
piacquero
i
signorotti
feudali
ed
egli
piacque
a
loro
,
ma
seppe
anche
dispiacere
e
distaccarsi
dalla
loro
compagnia
;
e
le
istituzioni
liberali
e
le
assemblee
ora
disistimò
e
volle
conculcare
,
giungendo
fino
a
chiamare
la
stampa
e
i
giornali
"
armi
dell
'
Anticristo
"
,
ora
si
accordò
con
quelle
transigendo
e
tenendo
vie
di
mezzo
;
definì
"
vergognosa
"
qualsiasi
alleanza
con
la
democrazia
,
e
dette
poi
al
popolo
tedesco
il
suffragio
universale
e
porse
orecchio
al
socialismo
del
Lassalle
;
aborrì
i
ribelli
e
i
rivoluzionari
,
ma
non
ebbe
alcun
ritegno
a
cospirare
con
essi
,
profughi
ungheresi
o
repubblicani
garibaldini
d
'
Italia
,
e
ad
istigare
a
insurrezioni
e
sconvolgimenti
contro
il
principio
monarchico
in
Europa
;
e
volle
farla
finita
con
la
"
pericolosa
idea
di
una
solidarietà
fra
tutti
gl
'
interessi
conservatori
"
;
e
diritti
legittimi
e
trattati
e
fedi
giurate
giudicò
vecchiume
di
ripari
cartacei
da
non
offrire
resistenza
all
'
impeto
della
forza
.
Da
ciò
anche
i
contrasti
nei
quali
entrò
col
suo
re
,
che
,
mosso
da
un
sentimento
per
origine
e
qualità
diverso
dal
suo
,
non
combaciando
i
piani
pratici
che
dall
'
uno
e
dall
'
altro
discendevano
,
a
volta
a
volta
ripugnava
a
compiere
certi
atti
e
mal
si
accomodava
ad
astenersi
da
altri
,
e
voleva
restare
di
qua
o
andare
di
là
dal
suo
ministro
.
Anche
il
poco
conto
che
il
Bismarck
faceva
del
liberalismo
e
delle
discussioni
e
deliberazioni
parlamentari
,
e
degli
intellettuali
,
e
dei
dotti
e
letterati
,
si
riduceva
alla
sua
persuasione
dell
'
impotenza
tattica
e
politica
di
quei
procedimenti
,
di
quelle
assemblee
e
di
quegli
uomini
,
principalmente
sull
'
esperienza
del
parlamento
di
Francoforte
,
che
ridicolmente
(
egli
diceva
)
s
'
era
illuso
che
i
suoi
deliberati
ritenessero
qualche
efficacia
a
fronte
degli
ordini
che
il
re
di
Prussia
avrebbe
dato
ai
suoi
fedeli
sudditi
;
ma
,
quando
per
quella
via
liberale
e
rivoluzionaria
si
sviluppava
una
forza
che
creava
o
trasformava
uno
stato
,
egli
mutava
giudizio
e
diceva
,
come
disse
del
regno
d
'
Italia
,
che
anche
le
rivoluzioni
possono
generare
uno
stato
,
e
,
che
quello
d
'
Italia
stava
là
ed
era
un
fatto
.
Non
comprendeva
come
l
'
Inghilterra
avesse
potuto
donare
alla
Grecia
le
isole
Jonie
,
e
la
giudicava
una
potenza
finita
,
"
perché
dava
invece
di
prendere
"
.
Da
sua
parte
voleva
fare
e
faceva
politica
e
nient
'
altro
che
politica
,
come
il
Moltke
faceva
guerra
e
nient
'
altro
che
guerra
;
ed
egli
faceva
la
sua
politica
con
sicuro
calcolo
,
audace
e
cauto
,
sapendo
rinunziare
al
minore
pel
maggiore
utile
,
a
quello
momentaneo
per
il
duraturo
,
profittando
di
tutte
lo
occasioni
e
cangiando
col
cangiar
delle
condizioni
,
senza
mai
perdere
di
vista
il
suo
fine
,
che
era
,
come
si
è
detto
,
la
creazione
di
un
centro
di
potenza
.
Non
che
egli
portasse
in
mente
un
disegno
ben
certo
,
attuato
man
mano
e
a
pieno
nel
'70
,
come
fu
immaginato
ed
è
contradetto
dalle
sue
parole
e
dai
suoi
atti
e
dai
documenti
storici
.
Consimile
immaginazione
di
disegni
prefissi
,
se
risponde
al
sentire
del
volgo
,
non
risponde
alla
realtà
,
perché
il
poeta
ha
bensì
l
'
ispirazione
ma
non
antivede
l
'
opera
a
cui
mette
capo
e
che
gli
viene
innanzi
a
lui
stesso
nuova
e
di
cui
egli
stesso
si
fa
contemplatore
;
e
il
filosofo
ha
un
lume
di
verità
e
non
sa
dove
sarà
per
condurlo
se
non
quando
è
arrivato
al
termine
della
sua
ricerca
e
il
suo
sistema
è
nato
ed
egli
ne
è
il
primo
ascoltatore
e
discepolo
;
e
similmente
il
politico
segue
una
sua
tendenza
incoercibile
e
arriva
,
tra
ostacoli
e
fermate
e
deviazioni
e
concessioni
e
giri
,
all
'
opera
politica
che
incorpora
quella
tendenza
.
L
'
impulso
intimo
,
al
quale
il
Bismarck
obbedì
,
aveva
a
suo
strumento
la
forza
,
come
si
è
detto
,
dello
stato
prussiano
degli
Hohenzollern
e
a
sua
prossima
materia
l
'
Impero
austriaco
,
che
gli
bisognava
scomporre
e
ricomporre
altrimenti
,
e
la
Francia
,
contro
cui
doveva
difendere
la
propria
costruzione
politica
,
e
,
in
quella
lotta
,
accrescerla
e
assodarla
.
Quando
salì
al
potere
nel
'62
,
già
da
più
anni
egli
era
tornato
alla
linea
politica
antiaustriaca
di
Federico
II
,
che
Rivoluzione
francese
,
Napoleone
e
Restaurazione
avevano
interrotta
;
e
vedeva
chiaro
che
l
'
ingrandimento
e
arrotondamento
dello
stato
prussiano
in
Germania
,
e
con
esso
la
nuova
condizione
degli
stati
minori
e
lo
stabilimento
dell
'
egemonia
,
non
si
sarebbero
ottenuti
e
regolati
senza
una
rinunzia
dell
'
Austria
a
immischiarsi
nelle
cose
tedesche
e
,
poiché
tanta
rinunzia
non
era
tra
i
possibili
,
senza
un
conflitto
con
l
'
Austria
.
E
subito
all
'
ambasciatore
austriaco
manifestò
questo
suo
convincimento
e
,
alle
obbiezioni
,
gli
diè
il
primo
accenno
del
suo
pensiero
che
all
'
Austria
convenisse
trasferire
il
centro
di
gravità
verso
l
'
oriente
;
e
,
poco
stante
,
parlò
del
"
ferro
e
sangue
"
,
col
quale
soltanto
,
e
non
coi
parlamenti
,
sarebbe
stato
risoluto
il
problema
dell
'
unità
tedesca
.
Rifiutò
,
dunque
,
di
far
partecipare
il
suo
re
all
'
assemblea
indetta
dall
'
Austria
dei
principi
tedeschi
in
Francoforte
e
contrappose
ai
loro
disegni
quello
,
rimasto
anch
'
esso
disegno
,
di
una
riforma
del
Consiglio
federale
con
perfetta
parificazione
della
Prussia
verso
l
'
Austria
,
alle
quali
due
unicamente
sarebbe
spettato
il
diritto
di
guerra
federale
,
e
con
un
parlamento
per
elezione
popolare
diretta
.
Con
simile
parità
,
con
l
'
Austria
a
lato
,
escludendo
i
contingenti
militari
della
Confederazione
,
condusse
nel
'64
la
guerra
contro
la
Danimarca
,
la
quale
,
contro
lo
stabilito
nel
protocollo
di
Londra
del
'52
,
aveva
annesso
lo
Schleswig
;
ma
,
pur
facendo
la
guerra
e
vincendo
con
l
'
alleata
Austria
,
e
occupando
in
comune
i
due
Ducati
,
egli
,
in
un
modo
o
nell
'
altro
,
intendeva
averli
acquistati
per
la
Prussia
,
e
l
'
effetto
ultimo
di
una
lunga
catena
di
negoziati
,
di
accomodamenti
provvisori
,
di
dilazioni
,
di
coperte
provocazioni
,
di
minacce
fu
,
tra
l
'
opposizione
quasi
generale
che
il
Bismarck
incontrò
in
Prussia
e
negli
stessi
componenti
della
famiglia
reale
,
la
guerra
del
'66
.
Nella
quale
la
Prussia
rimase
sola
in
Germania
,
schieratasi
la
maggioranza
degli
altri
stati
e
i
più
importanti
con
l
'
Austria
e
avverse
le
popolazioni
tedesche
al
prussianesimo
per
affetto
alle
loro
antiche
e
indigene
case
principesche
e
ai
loro
stati
autonomi
,
per
sospetto
contro
il
predominio
prussiano
,
e
anche
in
parte
per
ripugnanza
di
popolazioni
cattoliche
contro
l
'
egemonia
di
uno
stato
e
di
una
dinastia
protestanti
;
senonché
il
Bismarck
s
'
era
procacciata
,
per
compenso
,
l
'
alleanza
di
quel
liberale
regno
d
'
Italia
che
,
come
egli
aveva
già
detto
,
nell
'
interesse
della
Prussia
sarebbe
stato
necessario
inventare
se
non
fosse
esistito
.
Battuta
l
'
Austria
,
gli
fu
dato
attuare
la
Confederazione
germanica
del
nord
col
parlamento
eletto
nel
modo
che
aveva
designato
,
e
stringere
alleanze
con
gli
stati
meridionali
;
ma
l
'
atteggiamento
della
Francia
durante
quella
guerra
,
il
minacciato
suo
intervento
militare
,
l
'
ostacolo
che
essa
frapponeva
all
'
entrata
degli
stati
meridionali
nella
Confederazione
,
i
compensi
che
per
l
'
ulteriore
unificazione
e
per
l
'
alleanza
franco
germanica
chiedeva
di
territori
renani
e
di
sostegno
militare
per
l
'
annessione
del
Belgio
,
l
'
eccitazione
dell
'
opinione
pubblica
francese
che
considerava
la
vittoria
di
Sadowa
come
una
sconfitta
francese
,
gli
fecero
prevedere
inevitabile
,
e
pensare
anche
desiderabile
per
la
posizione
che
avrebbe
conferito
in
Europa
alla
nuova
Germania
,
una
guerra
con
la
Francia
.
Onde
con
somma
abilità
,
mentre
la
preparava
militarmente
,
si
accinse
e
riuscì
a
isolare
politicamente
il
nemico
,
eccitando
in
Italia
la
spedizione
garibaldina
contro
Roma
papale
che
terminò
a
Mentana
,
mettendo
il
sentimento
italiano
contro
la
Francia
,
rendendo
per
ciò
stesso
impossibile
una
triplice
alleanza
di
questa
con
l
'
Italia
e
con
l
'
Austria
,
la
quale
ultima
affidò
in
guardia
alla
ostile
vigilanza
della
Russia
,
col
cui
cancelliere
Gor
?
akov
coltivò
una
stretta
intesa
,
che
permise
alla
Russia
di
ottenere
l
'
apertura
del
mar
Nero
,
vietatale
dalla
pace
di
Parigi
.
La
guerra
del
'70
,
che
fu
una
sequela
quasi
ininterrotta
di
trionfi
militari
,
attuò
l
'
unione
degli
stati
meridionali
con
la
Confederazione
del
nord
,
sotto
il
nuovo
titolo
,
glorioso
per
ricordi
medioevali
,
ma
che
il
Bismarck
intendeva
non
medioevalmente
,
d
'
Impero
.
Sorgeva
così
la
potenza
e
,
al
luogo
di
quella
francese
,
la
preponderanza
tedesca
nel
continente
europeo
;
e
,
poiché
l
'
impero
di
Germania
era
una
formazione
di
potenza
diretta
alla
preponderanza
,
non
parve
al
Bismarck
che
francasse
la
spesa
di
usare
riguardi
verso
il
sentimento
francese
,
che
,
com
'
egli
fece
dire
ai
gabinetti
europei
nel
corso
della
guerra
,
sarebbe
stato
sempre
,
in
ogni
caso
,
pieno
di
odio
e
meditante
la
rivincita
;
e
perciò
,
non
pago
di
aver
ottenuto
mano
libera
per
l
'
ordinamento
delle
cose
tedesche
senza
più
minacce
e
fastidi
da
parte
francese
,
non
pago
di
un
'
indennità
di
guerra
in
misura
fin
allora
inaudita
e
di
altri
molteplici
vantaggi
assicurati
,
strappò
alla
Francia
due
provincie
,
che
divennero
terre
dell
'
Impero
,
provvedendo
conforme
all
'
avviso
dei
militari
alla
migliore
difesa
della
frontiera
e
soddisfacendo
l
'
orgoglio
nazionale
tedesco
,
al
quale
pareva
di
avere
a
questo
modo
rovesciato
non
solo
una
storia
recente
a
danno
della
Germania
,
ma
una
storia
di
secoli
.
Se
il
risorgimento
italiano
era
stato
il
capolavoro
dello
spirito
liberale
europeo
,
questo
risorgimento
della
Germania
era
il
capolavoro
dell
'
arte
politica
e
della
unita
virtù
militare
:
due
capolavori
a
un
dipresso
altrettanto
differenti
quanto
una
poesia
bella
e
una
macchina
possente
;
e
alla
creazione
bismarckiana
,
come
quella
che
era
e
voleva
essere
attestazione
di
potenza
,
non
occorreva
altra
giustificazione
,
e
nemmeno
le
si
addiceva
la
finzione
giuridica
dei
plebisciti
,
simbolici
a
significare
l
'
anima
liberale
,
ma
inetti
,
pur
come
simbolo
,
dove
l
'
opera
era
stata
condotta
,
e
s
'
intendeva
che
dovesse
essere
continuata
,
unicamente
dall
'
autorità
dei
principi
e
del
principe
dei
principi
,
il
re
di
Prussia
,
ora
imperatore
tedesco
.
L
'
impressione
per
questa
rapida
sfolgorante
ascesa
della
Germania
fu
grandissima
,
pari
allo
strepito
di
quelle
vittorie
;
né
si
risolse
tutta
in
ammirazione
,
perché
molti
,
in
ogni
parte
del
mondo
,
si
addolorarono
,
non
già
per
l
'
unione
statale
raggiunta
dal
probo
e
laborioso
popolo
tedesco
,
ma
pel
modo
in
cui
l
'
aveva
raggiunta
e
per
l
'
effetto
che
portava
con
sé
di
un
rinvigorito
spirito
autoritario
;
e
risentirono
nell
'
anima
loro
l
'
urto
della
violenza
e
della
strapotenza
che
schiacciava
la
Francia
;
e
non
poterono
accompagnare
di
simpatia
il
giubilo
,
che
pareva
duplicemente
fratricida
,
del
popolo
tedesco
,
e
le
contorsioni
e
le
gonfiature
dei
suoi
letterati
e
storici
,
celebranti
Arminio
e
Alarico
e
gli
Ottoni
e
Barbarossa
,
le
quali
offendevano
insieme
il
senso
umano
e
il
buon
gusto
.
Ma
nei
più
,
l
'
ammirazione
plaudente
,
che
segue
la
buona
fortuna
,
prevalse
,
e
,
con
l
'
ammirazione
,
la
spinta
imitatrice
;
e
,
se
fin
dalla
guerra
del
'66
si
era
preso
a
studiare
come
modello
l
'
ordinamento
militare
prussiano
,
e
altresì
l
'
ordinamento
scolastico
(
al
quale
si
soleva
attribuire
gran
parte
della
vittoria
degli
eserciti
,
onde
si
disse
che
a
Sadowa
aveva
vinto
il
maestro
di
scuola
prussiano
)
,
ora
l
'
ammirazione
si
estendeva
alle
altre
parti
della
vita
tedesca
e
alle
disposizioni
stesse
della
mente
e
dell
'
animo
.
I
ceti
conservatori
di
ogni
sorta
,
e
i
temperamenti
autoritari
o
adoratori
dell
'
autorità
e
proni
a
servirla
,
ebbero
a
loro
appoggio
il
conforto
dei
fatti
e
di
grandi
fatti
,
e
se
ne
valsero
di
argomento
irresistibile
nelle
loro
polemiche
.
Ed
era
naturale
,
e
anche
giovevole
,
come
tutto
ciò
che
porta
a
meglio
conoscere
la
realtà
,
lo
svanire
delle
illusioni
democratiche
sulla
magica
efficacia
di
talune
parole
,
sui
miracoli
dei
volontari
e
della
nazione
sollevantesi
in
armi
;
e
già
dagli
ultimi
casi
della
Polonia
e
dell
'
Italia
si
erano
venute
raccogliendo
lezioni
in
questo
senso
,
e
nella
"
difesa
nazionale
"
del
Gambetta
,
che
fece
prorompere
dal
suolo
francese
eserciti
e
pur
non
valse
a
ricacciare
l
'
invasore
ben
disciplinato
e
tecnicamente
preparato
,
si
esaurì
la
leggenda
dell
'
invincibilità
dell
'
impeto
patriottico
popolare
,
nata
da
un
'
alquanto
fantastica
storia
militare
della
grande
Rivoluzione
.
Ma
anche
i
liberali
furono
turbati
da
dubbi
verso
la
propria
fede
,
perché
non
si
vedevano
ora
dinanzi
a
uno
di
quei
vecchi
regimi
nei
quali
l
'
autoritarismo
,
mal
sorretto
da
residui
di
nobilume
e
clericume
,
disertato
dagli
uomini
d
'
intelletto
e
di
cultura
,
incapace
di
progresso
,
reazionario
e
retrivo
,
scopriva
a
chiare
note
la
sua
inferiorità
nella
lotta
storica
;
ma
a
uno
stato
che
,
rigettando
il
governo
popolare
,
fondandosi
sull
'
autorità
,
prendendo
regola
solo
dall
'
alto
,
conseguiva
trionfi
che
nessun
altro
popolo
di
Europa
avrebbe
saputo
né
osato
disputargli
:
a
uno
stato
perfetto
nei
suoi
congegni
e
nella
sua
opera
amministrativa
,
e
a
un
popolo
che
era
il
meglio
istruito
e
il
più
ricco
di
sapere
e
di
dottrina
di
quanti
altri
al
mondo
,
e
al
quale
si
schiudeva
un
vastissimo
campo
di
attività
anche
nella
produzione
economica
e
nei
commerci
.
Avveniva
di
pensare
che
,
per
lo
meno
,
non
si
fosse
dato
il
peso
che
si
doveva
alle
forze
storiche
e
tradizionali
,
continuando
,
se
non
proprio
a
distruggere
e
rifare
su
astratti
motivi
razionalistici
,
certo
a
contare
troppo
sulla
critica
e
sul
pensiero
;
e
si
fossero
anche
troppo
trascurati
,
per
l
'
entusiasmo
e
per
le
virtù
morali
,
l
'
istinto
vitale
e
la
volontà
di
potenza
e
i
prodigi
che
talora
n
'
escono
e
,
per
la
religione
di
umanità
che
anima
e
conduce
la
storia
,
non
si
fosse
abbastanza
tenuto
presente
e
rimeditato
il
momento
,
che
le
è
inerente
,
della
forza
.
Altre
volte
,
l
'
insidia
del
dubbio
penetrava
più
addentro
,
attaccando
il
principio
stesso
del
liberalismo
,
il
concetto
della
libertà
,
e
facendolo
tentennare
.
Questo
turbamento
o
questi
dubbi
sarebbero
stati
,
in
verità
,
transitori
e
senza
effetti
positivi
,
e
si
sarebbero
superati
col
pronto
riscuotersi
,
indirizzando
a
sé
stessi
il
rimprovero
che
si
rivolge
agli
uomini
di
poca
fede
e
di
corta
vista
,
e
anche
col
fare
la
loro
parte
ragionevole
a
quegli
aspetti
della
vita
dimenticati
o
poco
considerati
che
ora
s
'
imponevano
alla
considerazione
,
e
poi
altresì
col
riflettere
che
non
è
tutto
oro
quanto
riluce
e
notare
talune
deficienze
e
talune
incrinature
nell
'
ammirata
grandezza
germanica
e
muovere
qualche
discreto
dubbio
sul
suo
avvenire
.
Ma
l
'
energia
riparatrice
,
la
capacità
riconciliatrice
,
occorrente
a
questo
fine
,
proprio
allora
scemava
o
veniva
meno
nella
sede
donde
si
sarebbe
dovuto
attingerla
,
nella
cerchia
delle
scienze
morali
o
della
filosofia
che
si
chiami
.
Tutto
quanto
si
era
attuato
con
l
'
ordinamento
liberale
e
nazionale
della
società
europea
,
con
la
fine
dell
'
oppressione
chiesastica
e
monarchico
assolutistica
,
col
respiro
ottenuto
e
la
facoltà
di
muoversi
e
lavorare
e
fare
secondo
ispirazione
e
vocazione
,
con
lo
svolgimento
politico
progressivo
e
ordinato
in
luogo
degli
scotimenti
e
sconvolgimenti
rovinosi
e
paurosi
,
tutto
era
stato
in
istrettissima
relazione
col
pensiero
idealistico
e
storico
,
maturatosi
nei
primi
decenni
del
secolo
,
e
che
ora
aveva
preso
corpo
e
viveva
nelle
sue
istituzioni
.
Ma
se
le
acque
avevano
bagnato
e
fecondato
la
terra
,
che
s
'
era
coperta
di
buona
messe
,
la
fonte
dalla
quale
esse
scaturivano
si
era
andata
via
via
assottigliando
e
quasi
essiccando
.
Dov
'
era
più
la
grande
filosofia
,
e
la
storiografia
che
vi
s
'
informava
,
in
Europa
,
intorno
al
1870
?
Della
prima
nessuna
traccia
o
solo
di
epigoni
;
della
seconda
,
qualche
ultimo
ancor
vigoroso
rampollo
.
Al
posto
tenuto
dalla
filosofia
e
dalla
storiografia
si
era
introdotta
a
poco
a
poco
la
scienza
naturale
,
e
,
infine
,
vi
s
'
era
assisa
,
ergendosi
in
soglio
,
coronata
regina
.
Senonché
la
scienza
naturale
,
col
suo
complemento
di
matematica
e
meccanica
,
era
pur
sempre
figlia
o
almeno
nepote
del
pensiero
;
e
quella
usurpazione
,
che
i
suoi
metodi
facevano
,
del
campo
spettante
di
diritto
al
pensiero
filosofico
storico
,
se
cagionava
storture
nelle
menti
e
le
disponeva
a
una
sorta
di
nuovo
astrattismo
illuministico
,
per
sé
non
dava
origine
,
praticamente
,
ad
altro
danno
che
a
qualche
utopia
o
a
qualche
semplicistica
proposta
e
speranza
,
come
se
ne
videro
parecchie
e
com
'
è
dato
incontrarne
ancor
oggi
in
intelletti
così
ragionanti
:
per
esempio
,
nel
Wells
quando
scrive
(
nella
sua
assai
divulgata
Storia
universale
)
che
"
i
Cavour
,
i
Bismarck
,
i
Bonaparte
e
tutti
gli
altri
cosiddetti
grandi
uomini
,
che
costarono
tanto
caro
all
'
Europa
,
sarebbero
potuti
essere
beneficamente
sostituiti
da
un
piccolo
consesso
di
geografi
,
etnologi
e
sociologi
,
dotati
di
semplice
onestà
,
i
quali
d
'
accordo
avrebbero
tracciato
le
giuste
frontiere
del
nostro
continente
e
assegnato
a
ciascun
popolo
la
forma
di
governo
che
meglio
gli
conveniva
"
.
Il
fatto
importante
,
che
allora
accadde
,
fu
altro
e
più
complicato
,
ed
è
da
riportare
non
alla
scienza
ma
sempre
alla
filosofia
,
non
alla
scienza
naturale
ma
al
naturalismo
,
cioè
a
un
'
affrettata
e
mal
ragionata
filosofia
,
e
consistette
in
questo
:
che
la
scienza
,
per
suo
istituto
,
non
considera
,
e
non
deve
considerare
,
se
non
la
forza
o
le
forze
,
senza
alcuna
qualificazione
morale
o
estetica
o
intellettuale
,
la
forza
fisica
o
la
forza
vitale
,
e
deve
trattarla
deterministicamente
per
misurarla
e
darne
le
leggi
;
e
che
la
filosofia
di
quel
tempo
trasportò
questo
concetto
scientifico
della
forza
a
capo
della
vita
dello
spirito
e
ne
fece
la
fonte
di
questa
,
donde
le
pseudoteorie
filosofiche
,
variamente
meccanistiche
,
e
la
pseudoermeneutica
della
storia
in
base
a
coteste
fantastiche
teorie
,
e
donde
,
per
una
sorta
di
corrispondenza
simpatetica
fra
teoria
e
pratica
,
l
'
innalzamento
della
mera
ed
astratta
energia
e
vitalità
a
ideale
,
come
legge
del
più
forte
e
valore
dell
'
atto
in
quanto
atto
e
del
fatto
in
quanto
fatto
.
Il
darvinismo
offerse
allora
un
caso
spiccato
di
questo
trapasso
di
talune
semplici
osservazioni
e
congetture
di
scienza
naturale
a
generale
interpretazione
della
vita
,
della
realtà
e
della
storia
,
e
,
ulteriormente
,
a
dettato
di
azione
pratica
e
a
regola
suprema
del
comportamento
.
Un
altro
caso
è
la
teoria
delle
razze
,
che
allora
il
Gobineau
e
altri
con
lui
costruivano
,
e
che
convertiva
alcune
assai
empiriche
classificazioni
naturalistiche
in
entità
reali
,
e
a
una
o
ad
altra
di
codeste
entità
conferiva
il
diritto
di
dominare
la
società
e
la
storia
.
In
quel
tempo
,
la
storiografia
o
veniva
decadendo
a
semplice
erudizione
e
filologismo
o
si
configurava
a
determinismo
storico
,
con
una
o
altra
causa
o
con
varietà
di
cause
naturalistiche
;
e
persino
la
storia
della
letteratura
,
nel
Taine
,
si
risolveva
negli
effetti
costanti
della
"
razza
"
e
dell
'
"
ambiente
"
e
in
quelli
variabili
del
"
momento
"
,
e
la
filosofia
dell
'
arte
in
quanto
spirituale
creazione
non
trovava
più
luogo
nella
cultura
del
tempo
o
,
se
vi
faceva
qualche
comparsa
,
raccoglieva
dileggio
.
Il
nichilismo
russo
sarebbe
restato
una
manifestazione
della
particolare
e
singolare
vita
russa
,
ma
prese
significato
europeo
in
quanto
forma
estrema
e
folle
di
premesse
poste
dal
naturalismo
europeo
,
inintelligente
della
vita
spirituale
e
delle
formazioni
storiche
,
e
perciò
di
volta
in
volta
tratto
o
ad
accettarle
tutte
alla
pari
e
con
indifferenza
come
effetti
inevitabili
e
irremovibili
di
cause
date
,
o
a
negarle
tutte
,
perché
tutte
,
vedute
a
quel
modo
,
non
come
opere
nascenti
dal
di
dentro
ma
come
imposizioni
provenienti
dal
di
fuori
,
apparivano
ingiustificate
e
irrazionali
e
da
ribellarvisi
contro
.
Reazionari
ed
anarchici
,
per
questa
identità
di
premesse
mentali
,
si
potevano
dare
e
si
davano
talvolta
la
mano
,
senza
offesa
della
logica
.
Screditate
(
e
si
soleva
notare
la
cosa
e
di
solito
per
allegrarsene
)
erano
le
"
idee
"
e
gl
'
"
ideali
"
;
e
l
'
uomo
per
l
'
efficacia
del
filosofismo
naturalistico
che
era
invalso
,
si
sentiva
attaccato
ai
fatti
,
sospinto
dai
fatti
,
ma
depresso
nel
sentimento
della
libertà
,
arricchito
di
cognizioni
e
leggi
scientifiche
,
privato
della
legge
sua
spirituale
,
preclusagli
la
conoscenza
del
significato
e
del
valore
della
vita
umana
.
La
libertà
richiede
idee
e
ideali
,
e
l
'
infinito
cielo
,
e
lo
sfondo
dell
'
universo
,
non
come
estraneo
all
'
uomo
ma
come
lo
spirito
stesso
che
in
lui
pensa
e
opera
e
lietamente
crea
sempre
nuove
forme
di
vita
.
Il
naturalismo
e
il
determinismo
e
il
materialismo
pratico
le
è
nemico
quanto
è
amico
degli
assolutismi
e
dispotismi
di
ogni
sorta
.
Anche
l
'
attività
economica
europea
,
della
quale
si
è
ricordato
il
poderoso
accrescimento
,
concorreva
a
deprimere
negli
animi
la
vita
morale
e
con
questa
il
sentimento
della
libertà
:
non
già
perché
,
come
si
dice
comunemente
,
essa
con
la
prosperità
e
coi
comodi
ammollisca
e
infiacchisca
,
ma
,
all
'
opposto
,
perché
indurisce
e
adusa
a
tale
unilaterale
tensione
da
impacciare
quell
'
armonico
svolgimento
di
tutte
le
facoltà
,
quell
'
"
armonia
"
nella
quale
i
greci
giustamente
riponevano
la
nobiltà
e
la
sanità
dell
'
uomo
.
Terminate
le
grandi
lotte
politiche
,
le
nuove
generazioni
,
e
gli
stessi
vecchi
patrioti
e
combattenti
,
si
davano
agli
affari
;
e
la
concorrenza
e
la
lotta
dei
mercati
,
dal
canto
loro
,
conferivano
a
suggerire
il
primato
dell
'
energia
,
della
forza
,
della
capacità
pratica
sui
motivi
etici
e
razionali
.
Il
rigoglio
economico
,
che
doveva
arrecare
nuovi
e
più
copiosi
mezzi
all
'
opera
dell
'
idealità
umana
,
pareva
che
,
per
contrario
,
stesse
ora
per
sopraffarla
;
e
quel
che
il
Marx
aveva
detto
del
capitalismo
moderno
,
che
non
sarebbe
stato
in
grado
di
dominare
le
forze
produttrici
che
aveva
scatenate
,
in
certo
senso
e
in
certa
misura
avveniva
di
fatto
,
non
nel
mondo
economico
ma
nel
mondo
morale
.
E
un
'
altra
previsione
del
Marx
si
avverava
,
sebbene
anche
questa
in
modo
diverso
da
come
egli
l
'
intendeva
:
cioè
che
tutta
la
società
si
sarebbe
venuta
dividendo
sempre
più
nettamente
tra
nuclei
capitalistici
e
masse
operaie
,
tra
plutocrazia
e
proletariato
;
perché
,
veramente
,
gl
'
interessi
degli
industriali
e
quelli
delle
loro
classi
lavoratrici
,
le
esigenze
dei
primi
e
i
bisogni
delle
seconde
,
e
i
contrasti
tra
loro
e
gli
espedienti
per
via
via
comporli
,
cominciavano
a
occupare
sempre
più
il
primo
piano
,
e
,
da
una
parte
,
i
parlamenti
trattarono
con
sempre
maggiore
preferenza
questioni
economiche
,
e
,
dall
'
altra
,
quella
che
si
dice
la
classe
media
-
che
non
è
poi
una
classe
economica
ma
si
trae
e
si
solleva
sopra
tutte
le
classi
economiche
come
rappresentante
precipua
dei
valori
spirituali
,
e
perciò
mediatrice
e
armonizzatrice
e
integratrice
delle
classi
economiche
in
lotta
o
in
accordo
che
siano
-
si
venne
impoverendo
e
,
non
possedendo
più
quei
politici
di
passione
e
vocazione
e
preparazione
che
un
tempo
vi
abbondavano
,
fornì
in
maggior
numero
allora
avvocati
e
altri
professionisti
da
mandare
ai
parlamenti
.
Eppure
,
dove
si
ritrovavano
ancora
le
forze
di
resistenza
e
di
equilibrio
se
non
in
questo
ceto
medio
intellettuale
?
e
come
si
sarebbe
potuto
allora
,
e
come
si
potrà
mai
,
riaccenderle
e
rinvigorirle
e
dilatarle
,
se
non
per
suo
mezzo
?
Nessuna
speranza
c
'
era
che
quelle
forze
potessero
venire
dalle
vecchie
religioni
e
dalle
loro
chiese
,
perché
quella
cattolica
,
pur
continuando
a
rendere
certi
servigi
sociali
,
non
aveva
più
capacità
d
'
invenzione
e
di
rinnovamento
;
e
meno
ancora
ne
avevano
le
altre
,
e
di
quella
anglicana
è
stato
notato
che
,
se
si
mostrava
ancora
assai
versata
a
quel
tempo
in
questioni
di
diritto
canonico
e
di
proprietà
ecclesiastica
,
non
aveva
alcuna
parte
nei
nuovi
problemi
morali
della
società
inglese
,
né
nella
riforma
delle
leggi
penali
,
né
nelle
altre
che
provvidero
all
'
igiene
e
all
'
istruzione
del
popolo
e
temperarono
le
asprezze
della
concorrenza
economica
con
le
leggi
sul
lavoro
.
La
letteratura
è
anche
qui
buono
specchio
,
perché
fu
quello
il
tempo
in
cui
nacquero
il
realismo
,
il
naturalismo
e
il
verismo
e
il
programma
di
un
'
arte
che
fosse
impersonale
al
pari
della
scienza
naturale
,
e
il
romanzo
e
il
dramma
,
non
più
patriottici
né
socialistici
o
umanitari
,
ma
sociologici
e
fisiologici
e
patologici
,
in
contrasto
reciso
con
la
letteratura
della
prima
metà
del
secolo
.
Per
questo
contrasto
,
si
disse
che
il
romanticismo
era
ormai
finito
;
e
finito
era
certamente
,
uscito
di
moda
,
nella
sua
accezione
teoretica
e
positiva
,
come
quel
romanticismo
che
è
identico
con
l
'
idealismo
e
con
lo
spiritualismo
filosofico
e
storico
,
e
che
perciò
segue
le
sorti
di
questi
,
e
risorge
(
poiché
non
può
non
risorgere
)
come
tutt
'
uno
con
questi
.
Le
scienze
naturali
e
la
concezione
naturalistica
avevano
ottenuto
il
disopra
anche
nella
letteratura
e
nell
'
arte
,
che
esprimevano
quel
trionfo
.
Ma
l
'
altro
romanticismo
,
che
abbiamo
distinto
dal
primo
,
quello
sentimentale
,
pratico
e
morale
,
e
in
tal
riguardo
morboso
,
il
quale
,
segnatamente
dopo
il
1840
,
si
era
in
generale
sedato
e
purificato
cangiandosi
in
più
severo
abito
e
nell
'
azione
civile
e
politica
,
ricevé
nuovo
alimento
dalla
stessa
concezione
naturalistica
.
Fu
quello
il
tempo
in
cui
venne
in
auge
una
filosofia
,
della
quale
mezzo
secolo
innanzi
,
quando
era
apparsa
al
mondo
,
nessuno
aveva
voluto
sapere
giudicandola
una
non
profonda
rielaborazione
di
cose
già
da
altri
pensate
,
rivolta
al
fine
non
filosofico
di
una
capricciosa
e
sterile
negazione
della
vita
,
la
filosofia
dello
Schopenhauer
;
e
fece
scuola
e
suscitò
imitatori
ed
ebbe
i
suoi
cantori
,
come
cosa
conforme
ai
tempi
per
il
suo
fondamento
,
che
era
nella
cieca
insaturabile
volontà
,
e
offrente
una
conclusione
,
gradita
agli
animi
non
alti
,
nella
rinunzia
al
volere
,
che
era
insieme
rinunzia
al
dovere
della
ricerca
incessante
e
dell
'
operosità
infaticabile
,
e
fittizia
purificazione
nella
impurità
dell
'
indifferentrsmo
oziante
,
decorato
col
nome
di
ascetismo
e
misticismo
e
buddismo
e
orientalismo
.
Accanto
a
questo
pessimismo
,
un
'
altra
forma
dì
rieccitato
romanticismo
,
che
moveva
dalla
stessa
visione
naturalistica
,
s
'
indirizzava
bramosa
alla
esasperazione
e
all
'
estasi
sensuale
,
nella
quale
l
'
implacata
insoddisfazione
,
in
cui
esso
si
agitava
,
fosse
satisfatta
;
e
la
idoleggiava
Bellezza
,
una
bellezza
affatto
diversa
da
quella
in
cui
sorride
la
gioia
della
vita
,
perché
l
'
immagine
in
cui
si
effigiava
era
,
invece
,
di
triste
e
spasimante
lussuria
,
di
disfacimento
e
di
morte
,
e
si
colorava
di
satanismo
e
di
sadismo
.
Si
era
ben
lontani
,
come
dagl
'
impeti
faustiani
dei
primi
romantici
,
così
anche
dai
loro
sogni
di
sublimato
amore
e
fusione
di
anime
.
E
lontana
dalla
fantasticheria
dei
primi
romantici
di
una
vita
tutta
artistica
e
poetica
era
la
nevrosi
per
le
parole
,
per
il
colore
,
per
il
ritmo
e
il
verso
per
sé
preso
,
per
le
forme
ermetiche
ed
esoteriche
,
per
le
squisitezze
da
raffinati
in
cui
gioivano
e
si
tormentavano
taluni
dei
neoromantici
;
e
in
tutti
essi
poi
regnava
il
fastidio
per
la
politica
,
per
le
passioni
dei
partiti
,
per
le
contese
sociali
,
pei
dibattiti
delle
assemblee
,
pei
giornali
,
per
tutte
le
manifestazioni
della
pratica
operosità
;
e
nemmeno
sognavano
più
le
forme
della
ingenua
vita
medioevale
e
religiosa
e
cavalleresca
,
e
il
Ruskin
che
ciò
faceva
,
e
contro
l
'
industrialismo
adorava
l
'
artigianato
e
contro
le
officine
le
cattedrali
e
contro
le
ferrovie
gli
avventurosi
viaggi
e
i
pellegrinaggi
dei
tempi
lontani
,
era
un
ritardatario
della
prima
età
romantica
.
Alle
immaginazioni
dei
neoromantici
assai
meglio
del
poetico
Reno
delle
leggende
consentivano
l
'
Italia
dei
Borgia
e
la
Bisanzio
delle
Teodore
,
simboli
di
quella
lussuria
,
di
quel
sadismo
,
di
quel
satanismo
imperversante
nelle
loro
anime
.
Così
ripiegati
su
sé
stessi
e
torturanti
sé
stessi
,
né
le
rievocazioni
umane
della
storia
né
gli
spettacoli
della
consolatrice
o
religiosa
o
misteriosa
Natura
richiamavano
il
loro
interessamento
.
Si
vedano
i
versi
,
i
frammenti
e
le
confessioni
del
Baudelaire
,
i
libri
e
l
'
epistolario
del
Flaubert
,
il
giornale
dei
Goncourt
,
e
altre
opere
non
solo
della
letteratura
francese
in
particolare
,
ma
anche
della
inglese
,
per
osservarvi
siffatti
stati
d
'
animo
,
che
nei
maggiori
di
quegli
scrittori
,
ai
quali
non
era
ignota
la
nobiltà
del
dolore
,
ebbero
talvolta
la
loro
catarsi
poetica
,
e
allora
si
salutò
veramente
la
Bellezza
.
In
Italia
manifestazioni
consimili
,
ma
meno
intense
,
si
notarono
tra
il
'60
e
il
'70
,
negli
anni
stessi
in
cui
si
cercava
Venezia
e
Roma
,
e
in
cui
Giosue
Carducci
scagliava
i
suoi
politici
giambi
.
E
si
parlò
di
nuovo
,
allora
,
come
se
n
'
era
parlato
prima
e
se
n
'
è
riparlato
poi
da
coloro
che
non
hanno
meglio
da
fare
e
da
pensare
,
della
"
decadenza
dell
'
Europa
"
,
con
sentimento
direttamente
opposto
alla
fede
generale
del
secolo
decimonono
,
il
"
secolo
del
progresso
"
.
Ma
più
caratteristico
è
che
,
nei
neoromantici
,
la
decadenza
da
concetto
negativo
si
tramutò
assai
spesso
in
positivo
e
da
antideale
in
ideale
,
e
perciò
non
solamente
predilessero
quei
poeti
latini
della
decadenza
che
nella
generazione
precedente
il
Nisard
aveva
analizzati
a
riscontro
e
censura
dello
stile
romantico
e
nei
quali
essi
ora
gustavano
o
dicevano
di
gustare
sensazioni
e
vibrazioni
di
nervi
e
corrispondenti
immagini
che
presso
i
grandi
e
classici
poeti
non
si
rinvenivano
,
ma
fregiarono
del
nome
di
"
decadente
"
la
loro
età
e
si
compiacquero
di
sé
stessi
come
tali
,
e
dettero
questo
nome
a
qualche
loro
scuola
di
poesia
,
e
perciò
,
per
tale
qualità
di
romanticismo
,
è
venuto
in
uso
il
nome
di
"
decadentismo
"
.
Questo
apparente
arresto
o
regresso
rispetto
al
pensiero
,
al
sentire
,
all
'
ideale
e
al
fare
politico
del
cinquantennio
precedente
,
sembrerà
incomprensibile
solo
a
chi
non
consideri
o
non
tenga
ben
fermo
in
mente
che
la
libertà
neppur
essa
è
un
ergon
,
ma
una
energeia
,
e
,
al
pari
del
pensiero
,
ha
sempre
una
materia
nuova
,
spesso
spinosa
e
ritrosa
con
la
quale
deve
lottare
per
domarla
e
plasmarla
,
e
che
talora
pare
che
la
soverchi
.
Che
cosa
era
quel
naturalismo
e
positivismo
e
materialismo
,
che
succedeva
all
'
idealismo
e
spiritualismo
della
filosofia
anteriore
?
Non
la
distruzione
delle
indistruggibili
verità
di
questa
,
ma
le
vicende
dei
conati
che
si
facevano
per
risolvere
i
nuovi
problemi
nati
da
quelle
verità
,
e
insieme
le
sopravvivenze
di
problemi
non
bene
risoluti
,
che
a
quel
modo
si
vendicavano
.
E
che
cosa
era
la
politica
della
mera
potenza
,
che
si
levava
con
aria
di
schiacciante
superiorità
a
fronte
della
concezione
liberale
,
se
non
il
riflesso
della
ritardata
e
incompiuta
formazione
liberale
e
politica
di
un
gran
popolo
le
cui
capacità
e
virtù
erano
state
storicamente
indirizzate
e
adoprate
a
quel
fine
e
davano
luogo
ora
a
quel
vanto
di
superiorità
?
E
che
cosa
era
l
'
empito
tumultuoso
dell
'
attività
economica
se
non
,
per
un
verso
,
il
prodotto
della
civiltà
europea
,
e
,
per
un
altro
,
il
non
ben
regolato
rapporto
di
esso
con
le
altre
parti
di
questa
civiltà
,
che
ora
troppo
ingombrava
di
sé
,
e
perciò
la
sollecitazione
a
regolarlo
e
,
anzitutto
,
a
opporgli
forze
di
altra
qualità
che
ne
contenessero
gli
eccessi
e
lo
riconducessero
tra
gli
argini
e
nel
letto
in
cui
deve
scorrere
?
E
nella
caduta
che
si
lamentava
dell
'
entusiasmo
morale
e
nella
disaffezione
incipiente
per
l
'
ideale
della
libertà
,
non
bisognava
assegnare
la
sua
parte
al
naturale
ritmo
degli
sforzi
e
delle
stanchezze
,
alla
"
chiesa
trionfante
"
che
ha
minor
vigore
della
"
chiesa
perseguitata
"
,
e
che
richiede
perciò
la
vigile
sollecitudine
per
risalire
in
perpetuo
dall
'
ergon
alla
energia
,
dal
già
fatto
al
fare
?
E
il
fatto
era
,
intanto
,
che
l
'
assetto
nazionale
degli
stati
,
se
anche
non
in
tutto
compiuto
,
e
le
istituzionì
liberali
,
se
anche
variamente
graduate
,
stavano
oramai
,
in
quasi
tutta
l
'
Europa
,
come
un
acquisto
,
che
era
costato
lunghe
fatiche
,
e
come
un
possesso
assicurato
;
e
che
se
lo
spirito
dava
taluni
segni
di
stanchezza
e
di
smarrimento
,
il
corpo
,
per
così
dire
,
validamente
costituito
,
continuava
nella
spinta
della
crescenza
e
della
sana
vita
fisiologica
.
Contrasto
di
spirito
e
di
corpo
,
o
,
fuori
metafora
,
contrasto
ora
scoperto
ora
coperto
di
due
diversi
ideali
,
nel
quale
si
svolge
la
storia
seguente
,
che
in
certo
senso
potrebbe
dirsi
la
storia
del
vano
intrecciarsi
dell
'
ideale
cavouriano
con
l
'
ideale
bismarckiano
,
e
del
loro
complicarsi
e
tramutarsi
,
e
,
accogliendo
in
sé
altri
elementi
,
contrapporsi
in
modi
nuovi
.
IX
L
'
ETÀ
LIBERALE
(
18711914
)
Nel
periodo
che
seguì
al
1870
non
si
videro
più
in
Europa
né
riprese
di
vecchie
monarchie
assolute
né
esplosioni
di
nuovi
cesarismi
.
Rari
di
siffatte
cose
furono
i
conati
e
gli
stessi
pensieri
,
e
qualche
nube
che
parve
minacciosa
si
dissipò
,
lasciando
più
limpido
il
cielo
.
Il
paese
che
,
nella
vulgata
opinione
e
sul
documento
degli
ultimi
ottant
'
anni
della
sua
storia
,
era
tenuto
come
quello
delle
estreme
vicende
e
incapace
di
ordinata
vita
di
libertà
,
la
Francia
,
stabilì
e
assodò
la
sua
repubblica
,
ch
'
era
nata
tra
le
sconfitte
militari
,
con
fermezza
d
'
intenti
e
somma
avvedutezza
.
Da
quegli
ottant
'
anni
,
nei
quali
aveva
provato
i
più
vari
ed
opposti
assestamenti
cercando
invano
il
punto
di
equilibrio
,
trasse
non
la
finale
perdizione
che
di
lei
si
temeva
e
che
i
suoi
nemici
speravano
,
ma
l
'
esperienza
che
la
mise
sulla
via
giusta
,
nella
quale
entrò
come
per
forza
di
cose
,
segno
anche
questo
che
la
via
era
giusta
.
La
terza
Repubblica
,
la
Repubblica
"
conservatrice
"
e
"
senza
repubblicani
"
,
come
la
definiva
(
con
l
'
autorità
,
appunto
,
della
sua
lunga
e
personale
esperienza
)
il
Thiers
,
cioè
senza
quei
modi
dei
repubblicani
quarantotteschi
che
avevano
condotto
alla
rovina
della
seconda
,
si
presentò
con
aspetto
di
provvisorio
,
ma
,
nel
fatto
,
si
dimostrò
durevole
né
sostituibile
da
alcun
'
altra
forma
.
Nel
suo
primo
tempo
,
essa
dové
abbattere
anzitutto
l
'
insurrezione
della
Comune
di
Parigi
,
convulsione
di
gente
vinta
ed
armata
e
non
rassegnata
,
in
cui
riaffiorarono
assurde
idee
federalistiche
e
sobbollirono
tendenze
di
repubblica
sociale
;
e
poi
scansare
la
restaurazione
monarchica
,
che
avrebbe
rimenato
a
condizioni
instabili
e
intollerabili
,
a
ripercorrere
traversie
già
percorse
,
pericolo
dal
quale
aiutò
a
salvar
la
Francia
il
pretendente
legittimista
,
conte
di
Chambord
,
che
,
ostinandosi
a
imporre
per
il
suo
ritorno
al
trono
avito
la
bandiera
bianca
dei
Borboni
,
fece
ben
comprendere
quel
che
tale
ritorno
avrebbe
apportato
e
misurare
l
'
abisso
che
s
'
era
aperto
tra
il
passato
e
il
presente
.
Ma
la
Repubblica
dové
vincere
anche
l
'
altro
pericolo
di
diventare
troppo
conservatrice
,
rigida
per
la
paura
dei
"
radicali
"
,
come
li
chiamavano
,
e
per
le
immagini
incombenti
del
1793
,
del
1848
e
del
1871
,
e
perciò
costituzionale
e
non
parlamentare
,
con
autorità
monarchica
conferita
al
suo
presidente
e
con
effettivo
dominio
di
spiriti
militari
e
clericali
,
quale
tentò
e
ritentò
di
foggiarla
il
Mac
Mahon
durante
la
sua
presidenza
e
coi
vari
ministeri
che
schierò
in
battaglia
,
finché
egli
stesso
si
piegò
a
lasciar
libero
corso
all
'
ineluttabile
,
e
infine
si
dimise
(
1879
)
.
Assai
delusi
rimasero
quanti
speravano
da
lui
il
colpo
di
stato
;
mentre
il
nuovo
presidente
,
il
Grévy
,
si
dichiarava
,
nel
suo
messaggio
,
"
sinceramente
sottoposto
alla
grande
legge
parlamentare
"
,
e
,
ad
attestare
che
non
era
più
da
temere
del
radicalismo
né
di
rivoluzioni
,
ritrasferiva
la
Camera
da
Versailles
a
Parigi
.
Due
volte
ancora
il
pericolo
o
la
velleità
del
colpo
di
stato
reazionario
si
rinnovò
in
Francia
,
tutte
e
due
sventato
;
e
la
prima
fu
tra
l'86
e
l'89
,
col
Boulanger
,
il
generale
acclamato
dalle
moltitudini
che
dalla
sua
ascesa
aspettavano
la
"
rivincita
"
contro
la
Germania
e
quella
grande
redenzione
dai
malanni
politici
e
di
ogni
sorta
,
che
il
volgo
sempre
aspetta
.
Pur
nell
'
incertezza
dei
suoi
andamenti
e
dei
suoi
propositi
parve
che
il
Boulanger
tendesse
più
o
meno
consapevolmente
,
e
sospinto
piuttosto
che
spingente
,
a
un
quissimile
di
secondo
Impero
;
e
il
vecchio
filosofo
e
politico
Giulio
Simon
,
memore
dell
'
onta
di
quel
secondo
Impero
,
fu
pronto
a
rammentarla
all
'
immemore
popolo
di
Francia
in
un
libro
al
quale
diè
il
titolo
:
Souviens
toi
du
Deux
Dicembre
(
1889
)
.
Quantunque
il
Boulanger
raccogliesse
nell'88
strepitoso
successo
elettorale
e
nel
gennaio
dell
'
anno
seguente
fosse
eletto
a
Parigi
,
gli
uomini
di
stato
della
Francia
gli
gittarono
in
volto
il
loro
disdegno
e
disprezzo
,
qualificandolo
"
Saint
Arnaud
(
il
generale
del
due
dicembre
)
da
caffè
concerto
"
e
"
Bonaparte
senza
la
campagna
d
'
Italia
"
;
e
a
lui
stesso
mancò
l
'
animo
di
marciare
coi
suoi
fanatici
contro
la
sede
del
governo
,
sicché
finì
col
subire
processi
e
condanne
ed
esser
costretto
a
rifugiarsi
nel
Belgio
,
dove
poi
si
tolse
la
vita
.
La
seconda
volta
fu
dieci
anni
dopo
,
nel
lungo
contrasto
intorno
al
caso
del
capitano
Dreyfus
e
alla
giustizia
o
ingiustizia
della
sua
condanna
:
contrasto
che
,
sotto
specie
di
questione
giuridica
e
morale
,
racchiuse
una
rinnovata
offesa
e
difesa
delle
istituzioni
repubblicane
,
perché
a
ingrossare
le
schiere
degli
antidreyfusiani
e
antisemiti
,
e
a
dar
loro
consistenza
di
partito
politico
,
accorsero
,
insieme
con
gli
antichi
fautori
del
Boulanger
,
reazionari
,
monarchici
e
in
gran
numero
preti
,
frati
e
tutti
i
clericali
,
i
quali
,
acclamando
l
'
esercito
,
pensavano
di
eccitarlo
contro
la
Repubblica
.
Ma
ad
essi
si
contrappose
gagliardamente
l
'
unione
di
tutte
le
forze
repubblicane
e
socialistiche
;
e
,
liberato
il
Dreyfus
dalla
prigionia
e
riconosciuta
legalmente
la
sua
innocenza
,
il
conato
reazionario
fu
fiaccato
,
e
gli
ordini
liberali
uscirono
dalla
lotta
non
solo
intatti
ma
rinvigoriti
e
battaglieri
,
come
si
dimostrarono
nell
'
opera
consecutiva
alla
quale
i
vincitori
posero
mano
e
che
non
tanto
fu
di
vendetta
pel
passato
quanto
di
buona
precauzione
per
l
'
avvenire
.
Nella
rivale
Germania
,
l
'
abolizione
o
la
restrizione
della
libertà
fu
portata
in
mente
dall
'
artefice
medesimo
dell
'
Impero
,
il
Bismarck
,
che
non
considerava
definitiva
la
costituzione
che
gliene
era
venuta
fatta
con
parlamento
nazionale
e
suffragio
universale
,
espedienti
politici
ai
quali
si
era
appigliato
e
non
già
cose
rispondenti
al
suo
ideale
,
che
restava
sempre
l
'
assolutismo
monarchico
,
con
aggiunta
onnipotenza
di
lui
,
cancelliere
.
A
ogni
ostacolo
o
impaccio
o
fastidio
che
egli
incontrasse
nel
parlamento
,
il
suo
pensiero
correva
,
come
a
rimedio
prossimo
,
a
quel
partito
estremo
del
colpo
di
stato
:
il
che
si
vede
nelle
sue
lettere
,
specialmente
in
quelle
scritte
tra
il
'78
e
l'82
,
nelle
quali
parla
dei
tedeschi
che
non
sanno
maneggiare
il
"
giocattolo
di
Norimberga
"
,
a
loro
donato
,
e
lo
guastano
,
e
della
costituzione
tedesca
dice
che
verrà
il
momento
che
si
dovrà
applicarle
il
motto
pronunziato
dallo
Schwarzenberg
ad
Olmütz
circa
quella
austriaca
del
1849
,
che
era
"
un
'
istituzione
che
non
aveva
fatto
buona
prova
"
;
e
sempre
insiste
che
ciò
che
in
Germania
è
sostanziale
e
sta
saldo
sono
i
principi
tedeschi
,
e
che
ad
essi
eventualmente
spetterà
risolvere
un
giorno
se
non
convenga
farla
finita
e
tornare
all
'
antica
Dieta
federale
,
conservando
l
'
unione
doganale
e
militare
,
ma
levando
di
mezzo
il
parlamento
.
Negli
ultimi
anni
del
suo
cancellierato
metteva
la
sua
speranza
nel
giovane
che
fu
poi
Guglielmo
II
,
il
quale
,
diversamente
dal
padre
,
il
principe
Federico
,
si
mostrava
assai
intollerante
dei
regimi
parlamentari
,
un
vero
"
soldato
della
guardia
"
,
la
"
rocca
di
bronzo
"
,
di
cui
la
Germania
aveva
bisogno
.
Ma
,
salito
al
trono
quel
giovane
,
segno
di
tanta
speranza
,
quando
il
Bismarck
,
nel
'90
,
irritato
di
nuovo
contro
il
parlamento
,
a
suo
senso
non
abbastanza
docile
,
espose
all
'
imperatore
il
suo
pensiero
,
che
era
di
presentare
a
quell
'
assemblea
nuove
richieste
di
spese
per
l
'
esercito
e
una
inasprita
legge
contro
i
socialisti
,
e
al
prevedibile
rifiuto
scioglierla
due
o
più
volte
,
e
privare
per
decreto
i
socialisti
del
diritto
elettorale
abolendo
anche
la
segretezza
del
voto
,
e
ricorrere
per
ultima
istanza
al
cannone
,
non
trovò
ascolto
presso
il
nuovo
sovrano
,
che
ambiva
allora
al
favore
del
parlamento
e
del
popolo
;
e
così
il
Bismarck
cadde
dopo
circa
trent
'
anni
d
'
ininterrotto
governo
.
Non
aveva
alcun
partito
,
alcuna
corrente
d
'
opinione
che
lo
sostenesse
;
e
quel
suo
disegno
era
l
'
almanaccamento
di
un
solitario
,
capace
di
cose
grandi
nella
diplomazia
e
nella
guerra
,
ma
non
nell
'
interpretazione
dell
'
anima
umana
e
delle
richieste
che
essa
pone
secondo
i
vari
tempi
.
E
allorché
,
nel
suo
ritiro
,
udendo
le
parole
e
osservando
gli
atti
e
i
gesti
del
secondo
Guglielmo
,
mutò
giudizio
e
concetto
e
prese
a
dire
e
ridire
che
la
via
della
salvezza
stava
nel
"
rafforzare
l
'
efficacia
del
parlamento
"
,
che
era
necessario
che
il
parlamento
"
criticasse
,
controllasse
,
ammonisse
e
in
certi
casi
guidasse
il
governo
"
,
che
pel
passato
si
era
proceduto
in
modo
"
alquanto
dittatorio
"
,
troppo
deprimendo
la
rappresentanza
nazionale
,
con
coteste
tarde
riflessioni
diè
a
vedere
quello
che
alla
sua
mente
robusta
era
mancato
e
che
lo
aveva
reso
poco
atto
,
lui
,
fondatore
di
stati
,
alla
parte
di
educatore
di
popoli
,
e
,
in
prima
linea
,
del
suo
popolo
,
del
quale
in
questo
riguardo
fu
piuttosto
diseducatore
.
Giacché
,
se
a
lui
non
venne
fatto
di
eseguire
il
suo
colpo
contro
il
suffragio
universale
e
il
parlamento
,
venne
pur
fatto
di
mantenere
la
Germania
nello
stadio
costituzionale
,
impedendole
di
passare
a
quello
parlamentare
.
Il
partito
liberale
,
che
nei
primi
anni
del
suo
ministero
si
era
inalberato
tentando
di
resistere
alle
sue
sopraffazioni
,
dopo
la
guerra
del
'66
si
dispose
a
dargli
appoggio
nella
politica
estera
per
fini
nazionali
,
sperando
di
averne
in
cambio
un
diverso
avviamento
nell
'
interno
.
Questo
appoggio
dei
nazionali
liberali
,
che
formavano
la
parte
più
forte
del
parlamento
,
continuò
dopo
il
'70
,
animato
sempre
da
quella
speranza
,
e
gli
diè
modo
di
ottenere
il
settennato
militare
,
di
compiere
la
riforma
finanziaria
e
di
combattere
il
centro
cattolico
.
Anche
il
principe
ereditario
Federico
non
nascondeva
la
sua
propensione
al
metodo
parlamentare
con
la
responsabilità
ministeriale
,
stimando
la
costituzione
presente
dell
'
Impero
"
un
caos
artificialmente
combinato
"
.
Ma
,
quando
il
Bismarck
si
volse
al
protezionismo
doganale
,
e
per
questo
e
per
la
repressione
del
socialismo
contò
sull
'
appoggio
dei
conservatori
e
si
rappattumò
col
centro
,
gli
alleati
di
prima
non
gli
servivano
più
e
gli
erano
d
'
impaccio
;
ed
egli
non
volle
sapere
della
condizione
che
quelli
mettevano
per
l
'
ulteriore
collaborazione
,
che
era
l
'
entrata
nel
ministero
prussiano
di
alcuni
della
destra
liberale
e
di
altri
della
sinistra
o
progressisti
,
risoluto
,
come
stava
incrollabilmente
,
a
non
compiere
nessun
passo
che
conducesse
a
ministeri
di
partito
.
Ciò
,
del
resto
,
gli
sarebbe
stato
impossibile
,
posto
che
la
vecchia
Prussia
non
si
era
disciolta
in
una
Germania
liberale
,
ma
per
contrario
una
Germania
più
o
meno
liberale
era
stata
aggregata
alla
Prussia
,
che
manteneva
intatto
il
carattere
ricevuto
nella
reazione
di
dopo
il
'48
di
una
monarchia
che
aveva
fatto
soltanto
talune
concessioni
costituzionali
e
di
un
parlamento
eletto
col
sistema
delle
classi
:
processo
inverso
a
quello
accaduto
in
Italia
,
dove
un
Piemomte
liberale
unì
a
sé
un
'
Italia
resa
liberale
e
si
fuse
con
lei
.
Base
dell
'
Impero
restava
sempre
la
Prussia
,
e
ancora
nel
'98
un
successore
del
Bismarck
,
il
cancelliere
Hohenlohe
,
scriveva
nel
suo
diario
che
,
quando
egli
sedeva
tra
le
"
eccellenze
prussiane
"
,
scorgeva
chiarissimo
il
contrasto
tra
il
liberalismo
meridionale
e
il
feudalismo
del
settentrione
,
incapace
il
primo
d
'
impattarla
con
l
'
altro
,
"
troppo
numeroso
,
troppo
potente
,
e
avente
da
sua
parte
il
re
,
l
'
esercito
e
anche
il
centro
cattolico
"
.
Invano
,
e
solamente
per
rettorica
vaghezza
,
si
idoleggiavano
in
idilliaco
connubio
o
in
discorde
concordia
le
"
due
anime
"
della
Germania
,
quella
prussiana
e
quella
tedesca
,
quella
di
Potsdam
e
quella
di
Weimar
,
ché
in
effetto
una
sola
anima
predominava
,
la
prussiana
e
di
Potsdam
;
e
pensieri
fugaci
o
espedienti
del
momento
erano
i
detti
del
Bismarck
,
nei
primi
anni
dell
'
Impero
,
che
convenisse
non
già
"
borussificare
"
la
Germania
ma
"
germanizzare
"
la
Prussia
.
Il
distacco
dei
liberali
dal
Bismarck
,
dopo
votate
le
leggi
d
'
eccezione
contro
i
socialisti
,
segnò
il
disgregamento
di
quel
partito
,
che
si
scisse
in
vane
frazioni
e
scadde
assai
nel
numero
dei
suoi
deputati
.
Esso
,
del
resto
,
non
compensava
quel
che
gli
mancava
di
forza
numerica
nel
paese
col
vigore
,
la
profondità
,
la
saldezza
della
sua
fede
liberale
;
perché
non
pochi
dei
suoi
componenti
,
piuttosto
che
liberali
in
politica
,
erano
libero
scambisti
ed
esprimevano
i
bisogni
dell
'
economia
tedesca
del
loro
tempo
;
ed
altri
dei
più
cospicui
loro
rappresentanti
continuavano
ad
assegnare
il
primato
allo
Stato
(
cioè
a
uno
dei
due
termini
dell
'
umica
relazione
)
e
a
pensare
la
libertà
in
forma
di
diritti
concessi
o
riconosciuti
dallo
Stato
,
ed
esorcizzavano
il
parlamento
come
il
maligno
,
limitando
il
diritto
della
Camera
al
sindacato
amministrativo
e
all
'
opposizione
.
Così
modesto
com
'
era
nella
sua
attività
il
parlamento
tedesco
,
nondimeno
il
Treitschke
,
uno
dei
liberali
di
prima
del
'70
diventato
via
via
sempre
più
bismarckiano
,
temeva
che
quello
potesse
peccare
,
nientedimeno
,
di
un
"
eccesso
di
parlamentarismo
"
.
La
scienza
e
pubblicistica
tedesca
,
dallo
Gneist
e
dal
Laband
al
Jellinek
,
è
tutta
affetta
da
questa
sorta
di
ottusità
a
intendere
il
proprio
ed
essenziale
del
concetto
politico
di
libertà
;
e
si
restringe
,
e
talora
si
balocca
,
in
costruzioni
giuridiche
dello
"
Stato
di
diritto
"
,
o
cerca
di
attuare
la
libertà
formalisticamente
in
istituti
come
quelli
delle
cosiddette
"
autonomie
locali
"
,
di
cui
si
fece
saggio
in
Prussia
conforme
ai
concetti
dello
Gneist
.
La
vampata
di
libertà
,
che
si
era
avuta
in
Germania
nell
'
anno
delle
rivoluzioni
,
nel
'48
,
era
passata
quasi
senza
traccia
;
e
il
parlamento
di
Francoforte
fu
a
tal
segno
spregiato
e
messo
in
oblio
che
si
dimenticò
di
celebrarne
la
ricorrenza
cinquantenaria
in
un
paese
che
pur
non
aveva
omesso
di
erigere
un
gran
monumento
ad
Arminio
nella
selva
teutoburga
.
Vero
è
che
quel
parlamento
doveva
esser
poi
ricordato
e
ripreso
a
modello
nei
dì
della
sventura
.
Negli
altri
popoli
,
o
il
sistema
parlamentare
si
era
formato
da
molto
tempo
,
come
in
Inghilterra
,
o
vi
era
stato
introdotto
insieme
con
gl
'
istituti
liberi
,
o
si
era
nel
fatto
man
mano
sostituito
a
quello
di
carattere
più
monarchico
delle
originarie
costituzioni
;
e
quando
,
per
esempio
,
in
Italia
,
tra
il
'98
e
il
'900
,
si
propose
e
si
cercò
di
venire
attuando
,
col
motto
del
"
ritorno
allo
statuto
"
,
una
tal
quale
reazione
nel
senso
della
forma
più
antica
,
l
'
opposizione
si
levò
vivissima
e
generale
,
nella
Camera
si
fece
ricorso
all
'
ostruzionismo
,
e
quel
disegno
,
dettato
dalla
paura
del
moto
o
del
troppo
rapido
moto
,
fu
mandato
in
aria
,
con
la
conseguenza
(
analoga
a
quella
che
,
contemporaneamente
e
tra
altre
circostanze
,
si
ebbe
in
Francia
)
di
un
più
risoluto
avviamento
liberale
.
La
società
europea
andava
tutta
a
democrazia
,
come
si
diceva
,
e
meglio
si
sarebbe
detto
che
usciva
dalla
tutela
di
ristretti
gruppi
dirigenti
,
di
quelle
aristocrazie
liberali
che
l
'
avevano
guidata
nelle
rivoluzioni
e
nel
nuovo
ordinamento
degli
stati
,
e
veniva
formando
una
sua
classe
politica
più
varia
e
più
mobile
,
com
'
era
richiesto
dalla
grande
varietà
e
mobilità
degl
'
interessi
e
bisogni
da
far
valere
e
da
contemperare
.
Manifestazione
e
strumento
di
questa
incessante
progressione
erano
i
consecutivi
allargamenti
del
suffragio
,
che
,
in
quasi
tutti
i
paesi
dell
'
Europa
,
misero
capo
al
suffragio
universale
,
altre
volte
istituito
o
adoperato
per
intenti
di
conservazione
e
di
reazione
,
e
ora
servente
al
contrario
,
al
movimento
e
al
progresso
.
La
Francia
lo
aveva
ricevuto
in
eredità
dalla
seconda
Repubblica
e
dal
secondo
Impero
;
l
'
Italia
,
dopo
la
riforma
dell'82
,
che
quadruplicò
o
quintuplicò
il
numero
degli
elettori
,
lo
ebbe
nel
1912;
il
Belgio
,
che
aveva
ancora
il
sistema
censitario
,
lo
adottò
fin
dal
'92
,
temperato
dal
voto
plurimo
,
e
pur
con
questo
portando
al
decuplo
i
partecipanti
alle
urne
;
l
'
Austria
,
che
già
aveva
allargato
il
suffragio
nel
'96
,
si
appigliò
a
quello
universale
nel
1907
,
con
la
speranza
di
metter
giù
,
con
le
passioni
e
le
lotte
della
democrazia
e
delle
classi
lavoratrici
,
gl
'
indomabili
contrasti
delle
sue
molteplici
nazionalità
;
e
così
nella
maggior
parte
degli
altri
stati
europei
,
compresi
quelli
della
Germania
(
il
Baden
nel
1904
,
la
Baviera
e
il
Württemberg
nel
1906
)
,
ma
non
la
Prussia
,
che
con
la
riforma
del
'93
aveva
provveduto
ad
assicurare
la
prevalenza
dei
conservatori
e
del
centro
,
e
poi
si
restrinse
a
ritoccare
la
ripartizione
dei
collegi
e
aumentare
di
una
decina
il
numero
dei
deputati
.
Nella
Svizzera
,
la
costituzione
fu
più
volte
riveduta
,
e
si
fece
perfino
esperimento
di
governo
diretto
del
popolo
,
sia
come
iniziativa
sia
come
referendum
o
sanzione
.
L
'
Inghilterra
,
con
la
riforma
dell'85
,
aumentò
di
due
milioni
e
mezzo
il
corpo
elettorale
;
ma
il
maggior
suo
progresso
verso
il
regime
popolare
fu
la
preponderanza
,
e
anzi
l
'
assoluto
potere
,
attribuito
alla
Camera
dei
comuni
rispetto
a
quella
dei
signori
;
il
che
era
stato
messo
in
programma
dal
Gladstone
nell
'
ultimo
suo
discorso
,
nel
'94
,
e
diè
origine
a
un
conflitto
,
che
,
scoppiato
in
occasione
di
un
'
aggravata
imposta
sul
reddito
,
durò
circa
tre
anni
,
dal
1908
al
1911
,
nel
quale
i
liberali
ebbero
alleati
i
deputati
operai
e
gl
'
irlandesi
,
ma
raggiunsero
il
loro
fine
,
essendo
stato
tolto
alla
Camera
dei
signori
il
diritto
di
respingere
leggi
finanziarie
e
tutte
le
altre
che
,
respinte
dapprima
da
essa
,
la
Camera
dei
comuni
avrebbe
approvato
in
tre
sessioni
,
passati
due
anni
.
Anche
si
vennero
introducendo
,
più
o
meno
in
ogni
paese
,
stipendi
o
indennità
ai
rappresentanti
del
popolo
,
la
qual
cosa
era
altresì
necessaria
posta
la
trasformazione
della
classe
politica
,
che
prima
si
traeva
principalmente
dal
ceto
dei
proprietari
di
terre
e
dell
'
alta
borghesia
.
Le
monarchie
,
che
sussistevano
in
quasi
tutti
gli
stati
con
regimi
parlamentari
,
presero
aspetto
molto
modesto
,
perché
l
'
impulso
politico
effettivo
non
veniva
più
da
quella
parte
;
ma
erano
circondate
di
rispetto
in
quanto
stavano
di
sopra
alle
battaglie
dei
partiti
,
custodi
delle
comuni
libertà
statutarie
,
ed
esercitavano
un
ufficio
mediatore
e
moderatore
.
Su
questa
tranquilla
scena
monarchica
europea
l
'
entrata
fragorosa
dell
'
imperatore
Guglielmo
II
,
e
la
pompa
che
gli
piacque
fare
del
suo
potere
regale
e
della
sua
stessa
persona
,
suscitarono
alla
prima
,
per
la
loro
novità
,
una
mista
impressione
,
tra
di
meraviglia
che
ammirava
e
meraviglia
che
scoteva
il
capo
dubitosa
,
sulla
quale
prevalse
,
infine
,
l
'
altra
di
uno
spettacolo
che
avesse
del
carnevalesco
:
non
senza
precedenti
,
del
resto
,
in
Prussia
,
se
già
cinquant
'
anni
innanzi
lo
Heine
aveva
satireggiato
coteste
parodie
del
passato
e
cotesti
miscugli
"
von
gothischem
Wahn
und
modernem
Lug
"
;
di
delirio
gotico
e
di
falsità
moderna
.
Ma
alla
perfine
,
sebbene
tardi
,
dopo
ripetuti
gesti
smisurati
e
parole
pericolose
di
quell
'
imperatore
,
e
segnatamente
dopo
l
'
imprudente
intervista
pubblicata
nel
1908
dal
"
Daily
Telegraph
"
,
nella
Germania
stessa
si
ebbe
una
rivolta
della
pubblica
opinione
e
del
parlamento
;
ed
egli
dové
promettere
di
osservare
meglio
la
legge
del
riserbo
e
del
silenzio
,
che
era
la
lex
regia
dei
nuovi
tempi
.
Poiché
la
forma
del
libero
reggimento
,
fatta
propria
oramai
della
società
europea
,
si
stimava
segno
e
condizione
di
civiltà
,
era
naturale
che
si
bramasse
di
vederla
via
via
attuata
dappertutto
;
e
nei
paesi
dove
ancora
essa
non
era
,
ne
sorgevano
domande
,
e
,
se
non
nascevano
spontanee
,
vi
erano
importate
o
suggerite
dall
'
esempio
e
dalla
pubblicistica
dell
'
Europa
occidentale
e
media
.
La
grande
lacuna
era
pur
sempre
nell
'
Europa
orientale
,
nella
Russia
autocratica
e
nella
Polonia
oppressa
;
e
perciò
il
liberalismo
europeo
aborriva
lo
czarismo
e
non
cessava
di
sollecitarne
col
desiderio
la
caduta
o
la
riforma
.
Alessandro
II
,
come
si
è
detto
,
aveva
interrotto
la
sua
opera
di
riforma
a
causa
dell
'
insurrezione
polacca
e
altresì
dell
'
immaturità
politica
del
popolo
russo
.
Questa
immaturità
si
dimostrava
anche
nei
modi
che
tenevano
i
rivoluzionari
russi
,
imbevuti
delle
più
estreme
dottrine
occidentali
,
da
essi
portate
al
delirio
della
universale
distruzione
,
i
quali
,
disdegnando
e
irridendo
i
pochi
tra
loro
non
già
semplicemente
raziocinanti
ma
ragionevoli
,
sempre
più
si
accesero
nel
pensiero
di
saltar
sopra
l
'
èra
liberale
o
borghese
,
come
la
chiamavano
,
e
attuare
in
Russia
o
il
pieno
comunismo
o
il
paradiso
dell
'
anarchismo
:
un
saltare
che
(
per
rendere
ben
chiaro
il
suo
riposto
concetto
)
non
era
poi
altro
che
un
voler
far
di
meno
della
riforma
politica
e
morale
per
attingerne
una
affatto
economica
,
nella
quale
il
problema
morale
e
politico
sarebbe
stato
risoluto
solo
in
quanto
sommerso
e
negato
in
un
economico
o
materialistico
misticismo
.
Vi
s
'
immischiarono
le
donne
,
in
buon
numero
provenienti
da
famiglie
della
nobiltà
,
fantastiche
e
consequenziarie
,
ribelli
e
,
tra
le
eccitazioni
dell
'
odio
forsennato
,
con
impeti
generosi
e
pronte
all
'
eroico
sacrificio
:
studentesse
che
si
erano
recate
all
'
estero
,
perfezionandovisi
nei
conciliaboli
degli
emigrati
,
e
che
,
costrette
a
tornare
in
patria
,
si
proposero
di
"
andare
al
popolo
"
,
di
svegliare
le
plebi
di
città
e
,
più
,
i
contadini
,
e
muoverli
ai
loro
disegni
di
radicale
palingenesi
;
nel
che
i
frutti
raccolti
furono
scarsi
.
Ma
anche
si
strinsero
allora
tra
i
rivoluzionari
società
segrete
per
la
"
propaganda
dell
'
atto
"
,
per
gli
attentati
terroristici
contro
lo
czar
,
i
granduchi
,
i
ministri
,
i
governatori
,
a
giustizia
e
vendetta
contro
la
durezza
e
crudeltà
della
polizia
imperiale
,
e
a
protesta
contro
l
'
intollerabile
forma
di
quello
stato
.
Questa
pratica
degli
attentati
,
iniziatasi
già
prima
del
'70
,
crebbe
di
frequenza
nel
decennio
seguente
,
e
ve
ne
furono
di
famosi
come
quello
della
Zasuli
?
,
esempio
e
incitamento
a
una
sequela
di
altri
consimili
.
Nella
peggior
furia
degli
atti
terroristici
,
il
Loris
Melikov
,
nominato
governatore
di
Pietroburgo
e
messo
a
capo
di
una
commissione
fornita
di
poteri
dittatoriali
per
reprimerli
,
pensò
di
spezzare
il
circolo
tra
terrorismo
di
governo
e
terrorismo
di
rivoluzionari
e
consigliò
la
ripresa
delle
riforme
e
,
se
non
proprio
un
parlamento
nazionale
,
un
ravvivamento
dei
parlamenti
provinciali
,
una
certa
libertà
di
stampa
e
di
critica
politica
,
la
convocazione
di
un
'
assemblea
di
notabili
e
la
più
severa
vigilanza
contro
gli
eccessi
e
gli
arbitrii
dei
funzionari
;
e
lo
czar
consentiva
a
queste
proposte
,
quando
il
giorno
stesso
che
aveva
ricevuto
la
relazione
che
le
conteneva
,
il
13
marzo
dell'81
,
rimase
vittima
di
un
nuovo
attentato
tra
i
parecchi
già
fatti
contro
la
sua
persona
.
Il
figlio
,
Alessandro
III
,
mise
subito
da
parte
ogni
pensiero
di
riforme
,
riaffermò
il
rigido
autocratismo
e
il
russofilismo
contro
ogni
contagio
d
'
idee
occidentali
,
protesse
la
chiesa
ortodossa
avversando
le
altre
e
perseguitando
gli
ebrei
,
diffidò
delle
università
e
restrinse
il
numero
degli
studenti
che
potevano
frequentarle
,
purgò
le
liste
dei
giurati
,
soffocò
ogni
vita
dell
'
intelletto
,
sebbene
desse
cure
all
'
economia
del
paese
,
che
fu
alimentata
dai
prestiti
ottenuti
in
Europa
e
specialmente
in
Francia
,
pro
movesse
il
commercio
,
che
allora
prese
a
fiorire
;
e
costruisse
la
grande
ferrovia
siberiana
.
L
'
epidemia
degli
attentati
terroristici
era
andata
scemando
per
intimo
esaurimento
,
e
poteva
dirsi
quasi
finita
,
superato
quel
metodo
dall
'
altro
che
ora
predicavano
i
socialisti
russi
passati
dalla
scuola
del
Bakunin
a
quella
del
Marx
.
Sulla
fine
del
secolo
,
si
notava
in
Russia
il
sorgere
di
una
nuova
gente
,
opposta
alle
idee
dei
vecchi
russi
,
e
con
tendenze
occidentali
e
liberali
,
e
,
nei
primi
del
secolo
seguente
,
anche
tra
gli
emigrati
si
tennero
riunioni
e
discussioni
;
e
in
quel
tempo
si
disegnò
per
la
prima
volta
un
partito
costituzionale
democratico
(
o
"
cadetti
"
)
,
mentre
i
socialisti
si
dividevano
in
moderati
e
maggioritari
(
"
bolscevichi
"
)
.
Ma
neppure
nel
primo
decennio
del
nuovo
czar
,
Nicola
II
,
si
ebbero
accenni
di
cangiato
orientamento
politico
,
fino
a
quando
l
'
infelice
guerra
col
Giappone
diè
l
'
abbrivo
e
,
tra
le
acclamazioni
e
le
minacce
,
le
feste
e
i
disordini
,
l
'
entusiasmo
e
i
delitti
,
e
gli
altri
consimili
accompagnamenti
delle
rivoluzioni
,
e
col
non
meno
consueto
pencolare
ed
esitare
da
parte
dei
governi
,
che
cedono
a
poco
a
poco
,
e
prima
promettono
riforme
,
poi
consulte
e
infine
assemblee
legislative
,
la
Russia
ebbe
nel
1905
il
suo
primo
parlamento
nazionale
,
che
si
aprì
nel
maggio
del
1906
.
Il
pericolo
era
nel
contemporaneo
concorso
ed
intreccio
di
due
movimenti
di
natura
diversa
,
il
politico
e
l
'
agrario
,
destinati
a
ostacolarsi
a
vicenda
,
perché
,
per
non
dir
altro
,
il
gruppo
più
importante
e
più
capace
dei
deputati
eletti
,
quello
costituzionale
democratico
,
per
non
lasciarsi
soverchiare
dai
socialisti
,
aveva
incluso
nel
programma
politico
l
'
espropriazione
delle
terre
,
sebbene
non
senza
compenso
e
con
questo
gli
era
tolto
di
unirsi
ad
altri
gruppi
liberali
ma
moderati
;
e
il
governo
,
che
rappresentava
il
regime
autoritario
,
si
faceva
a
sua
volta
promotore
di
radicali
riforme
agrarie
per
accrescere
la
confusione
e
per
indebolire
l
'
autorità
del
parlamento
.
Da
ciò
due
consecutive
dissoluzioni
della
Camera
o
"
Duma
"
,
seguite
da
leggi
elettorali
sempre
più
restrittive
,
che
portarono
alla
terza
Duma
,
del
1907
,
nella
quale
preponderarono
i
conservatori
,
ma
che
pure
non
fu
reazionaria
e
svolse
opera
di
critica
sulla
pubblica
amministrazione
disonestissima
.
Le
leggi
da
essa
votate
erano
sottoposte
all
'
approvazione
e
all
'
emendamento
del
Consiglio
dell
'
Impero
,
mentre
,
d
'
altra
parte
,
il
ministro
Stolypin
,
che
escludeva
il
sistema
parlamentare
ma
accettava
il
costituzionale
,
faceva
votare
la
legge
sui
contadini
,
la
quale
disciolse
vieppiù
le
comunanze
agricole
,
facilitò
gli
acquisti
delle
terre
da
parte
dei
singoli
e
diè
esistenza
ad
alcuni
milioni
di
contadini
piccoli
proprietari
.
Pure
,
nonostante
il
fondamentale
assolutismo
che
perdurava
tenace
e
lo
scarso
rispetto
per
le
libertà
fondamentali
,
e
il
pericolo
sempre
minacciante
di
un
ritiro
della
libertà
concessa
e
di
una
reazione
,
e
la
debole
consistenza
dello
spirito
schiettamente
liberale
nel
popolo
russo
,
un
embrione
di
vita
libera
si
era
formato
anche
colà
.
Circa
lo
stesso
tempo
cominciava
,
con
l
'
adottamento
non
più
dei
soli
istituti
militari
e
di
altre
cose
tecniche
ma
con
quello
delle
forme
liberali
occidentali
,
la
nuova
storia
della
Turchia
,
dove
,
formatosi
il
Comitato
per
l
'
unione
e
progresso
che
domandava
che
si
mettesse
in
atto
la
costituzione
annunziata
dal
sultano
trent
'
anni
innanzi
,
nel
'77
,
quando
quegli
volle
giocare
di
furberia
verso
le
potenze
e
i
popoli
europei
,
i
Giovani
turchi
nel
1908
imposero
,
con
la
forza
della
rivolta
,
l
'
apertura
di
un
parlamento
del
popolo
della
Turchia
,
comprendente
le
varie
nazionalità
,
con
dugentocinquanta
deputati
,
dei
quali
una
quarantina
cristiani
e
alcuni
ebrei
.
Anche
questo
parlamento
,
fra
tentativi
di
controrivoluzioni
e
di
colpi
di
stato
e
violenze
d
'
ogni
sorta
,
formalmente
durò
,
e
una
copiosa
stampa
politica
fiorì
in
Turchia
,
e
una
sorta
di
separazione
tra
chiesa
e
stato
fu
avviata
,
che
dissociava
la
personalità
politica
del
turco
da
quella
dell
'
islamita
.
E
,
in
rapporto
all
'
efficacia
che
la
forma
statale
dominante
in
Europa
aveva
nel
mondo
tutto
,
basta
ricordare
che
il
Giappone
,
costretto
a
uscire
per
opera
degli
Stati
Uniti
e
dell
'
Inghilterra
dal
suo
chiuso
isolamento
,
e
rapidamente
apprendendo
il
nuovo
costume
,
passò
in
breve
volgere
d
'
anni
dal
feudalismo
alla
monarchia
amministrativa
,
e
da
questa
,
nel
'90
,
alla
monarchia
costituzionale
sul
modello
tedesco
,
con
congiunta
opposizione
che
tendeva
a
spingerlo
ancora
innanzi
,
dal
modello
tedesco
a
quello
inglese
.
Certo
,
la
mera
forma
istituzionale
e
giuridica
,
se
ha
la
sua
importanza
,
non
basta
a
segnare
il
grado
di
libertà
di
un
popolo
e
neppure
ad
assicurare
della
reale
esistenza
di
questa
libertà
,
perché
vi
sono
forme
vuote
e
altre
poco
o
così
stranamente
riempite
da
dar
luogo
a
discorrere
di
un
"
parlamentarismo
d
'
apparenza
"
,
come
fu
definito
nel
primo
tempo
quello
russo
e
il
diverso
,
ma
in
ciò
simile
,
dei
Giovani
turchi
.
Nemmeno
il
suffragio
più
o
meno
largo
o
addirittura
universale
dice
nulla
sulla
estensione
e
profondità
del
liberalismo
,
essendovi
in
certi
casi
maggior
sentimento
e
costume
e
azione
liberale
in
paesi
con
suffragio
meno
largo
che
non
in
altri
che
l
'
hanno
larghissimo
,
ed
essendo
,
come
si
è
ricordato
,
quello
universale
molte
volte
assai
caro
ai
nemici
della
libertà
,
feudali
,
preti
,
re
e
capipopolo
o
avventurieri
.
L
'
Inghilterra
aveva
suffragio
più
ristretto
che
non
la
Francia
o
l
'
Italia
o
la
stessa
Germania
,
con
le
condizioni
poste
agli
elettori
del
possesso
di
propria
casa
o
di
un
determinato
censo
rappresentato
dal
fitto
dell
'
abitazione
,
e
altrettali
requisiti
;
e
tuttavia
la
sua
vita
di
libertà
,
come
non
era
inferiore
a
quella
della
Francia
e
dell
'
Italia
,
era
certamente
di
gran
lunga
superiore
a
quella
della
Germania
.
La
Spagna
aveva
larghissimo
il
suffragio
e
nondimeno
nel
fatto
la
sua
politica
era
condotta
dal
re
,
che
si
appoggiava
sull
'
esercito
e
sul
clero
,
e
poca
differenza
facevano
le
alternanze
al
governo
dei
Cánovas
e
Sagasta
,
dei
moderati
e
progressisti
,
mentre
la
cultura
non
aveva
autorità
e
vigore
e
rimaneva
in
gran
parte
accademicamente
oratoria
;
nell
'
Austria
,
le
baruffe
del
parlamento
erano
in
rapporto
non
alla
intensità
dell
'
opera
politica
ma
alle
gelosie
e
agli
odii
tra
le
nazioni
dell
'
Impero
,
e
sopra
tutti
quei
contrasti
regnava
veramente
quel
che
si
chiamava
lo
spirito
austriaco
,
della
nobiltà
di
corte
e
dei
funzionari
,
e
per
lunghi
tratti
il
governo
fu
,
sotto
parvenze
parlamentari
,
assolutistico
;
nell
'
Ungheria
dominavano
i
magiari
con
modi
sovente
assoluti
,
restrizione
del
diritto
di
associazione
e
di
parola
,
infrenamento
o
corruzione
della
stampa
,
commissari
regi
nei
municipi
e
simili
,
e
quando
nel
1913
fu
riformato
l
'
elettorato
,
si
provvide
a
farlo
in
guisa
che
il
potere
non
isfuggisse
di
mano
alla
minoranza
magiara
.
La
realtà
della
vita
libera
di
un
popolo
sta
veramente
nella
forza
che
vi
esercita
la
pubblica
opinione
e
nella
qualità
della
classe
politica
che
lo
guida
;
e
quanto
fosse
grande
l
'
amor
della
patria
e
dello
stato
,
quanto
l
'
ardimento
d
'
imprendere
o
di
accettare
le
innovazioni
che
si
chiedevano
per
l
'
avanzamento
del
popolo
,
quanta
la
sagacia
e
la
prudenza
della
classe
politica
inglese
,
della
francese
,
della
italiana
,
dal
Cavour
al
Giolitti
,
meriterebbe
di
essere
particolarmente
illustrato
per
utilità
di
ammaestramento
,
per
dovere
di
gratitudine
e
anche
per
espiazione
degli
ingiusti
giudizi
,
che
le
disfrenate
passioni
di
parte
fecero
dare
sovente
di
quegli
uomini
,
delle
contumelie
e
delle
calunnie
onde
furono
assaliti
,
della
superficialità
con
la
quale
,
per
alcuni
mali
non
sempre
evitati
o
evitabili
e
pei
cosiddetti
"
scandali
"
che
ne
seguivano
(
il
"
Panama
"
in
Francia
,
la
"
Banca
romana
"
in
Italia
)
,
si
gettava
una
sorta
di
diffidenza
e
di
scredito
sopra
intere
classi
politiche
,
le
quali
adempivano
nobilmente
il
proprio
dovere
.
Singolare
fu
in
questo
riguardo
la
condizione
del
popolo
tedesco
,
forse
il
meglio
istruito
e
il
più
ordinatamente
laborioso
fra
tutti
di
Europa
,
che
della
nuova
unità
e
potenza
a
cui
era
salita
la
Germania
si
giovò
per
crescere
stupendamente
di
industrie
,
commerci
,
scienza
e
tecnica
e
dottrina
e
cultura
d
'
ogni
sorta
,
e
tuttavia
,
se
sapeva
esprimere
da
sé
una
classe
di
capaci
e
probi
amministratori
e
burocrati
e
un
'
altra
di
valentissimi
militari
(
burocrazia
e
militarismo
tradizionali
in
Prussia
)
,
non
seppe
formarne
una
di
uomini
propriamente
politici
.
La
scarsezza
del
senso
politico
nei
tedeschi
fu
allora
più
volte
notata
da
tedeschi
stessi
,
meravigliando
di
questa
strana
manchevolezza
tra
l
'
eccellenza
da
tutto
il
rimanente
;
ma
solo
più
tardi
si
comprese
la
gravità
di
tale
manchevolezza
e
si
pensò
di
sottoporla
a
un
'
analisi
e
a
un
'
eziologia
adeguate
.
Abbondavano
in
quella
vece
i
dotti
e
i
professori
con
quel
certo
che
di
limitato
e
d
'
ingenuo
,
e
spesso
di
credulo
e
di
puerile
nel
giudizio
delle
cose
pratiche
e
pubbliche
,
che
è
proprio
del
loro
intelletto
e
del
loro
modo
di
vita
,
ai
quali
gradivano
gli
atteggiamenti
e
le
parole
forti
del
Bismarck
,
e
l
'
"
Oderint
dum
metuant
"
,
e
il
"
Noi
tedeschi
temiamo
Dio
e
nient
'
altro
al
mondo
"
del
discorso
dell'88;
ed
essi
glorificavano
nelle
loro
storie
i
"
duri
uomini
del
sangue
"
che
avevano
temprato
,
a
dir
loro
,
la
Germania
;
essi
contribuivano
a
coltivare
sulle
labbra
del
filisteo
tedesco
il
cosiddetto
"
Sedanlächeln
"
,
sorriso
di
Sedan
,
il
sentimento
di
superiorità
sugli
altri
popoli
,
il
dispregio
per
le
decadenti
o
decadute
razze
latine
,
per
la
loro
corruttela
morale
,
per
le
loro
miserabili
contese
parlamentari
,
perfino
per
l
'
Inghilterra
,
paese
di
spurio
germanesimo
,
popolo
di
mercanti
e
non
di
guerrieri
.
Profusa
era
la
loro
letteratura
di
teorie
sullo
stato
,
all
'
opposto
della
parsimonia
in
questa
parte
degl
'
inglesi
e
della
povertà
degli
americani
,
i
quali
,
come
scrive
il
Bryce
,
non
sapevano
che
cosa
farsi
di
teorie
in
quella
materia
;
paghi
di
fondare
le
loro
idee
costituzionali
sulla
legge
e
sulla
storia
.
Il
Bismarck
non
pregiava
i
professori
e
volentieri
li
scherniva
,
ammonendoli
ironicamente
che
"
la
politica
non
è
una
scienza
esatta
,
come
i
signori
professori
opinano
"
;
ma
egli
non
aveva
certo
lavorato
a
creare
o
a
preparare
un
'
altra
classe
politica
mercé
dibattiti
di
parlamento
,
lotte
di
partiti
,
avvicendamento
nel
governo
,
vivace
ricambio
tra
il
popolo
e
i
suoi
rappresentanti
,
e
,
come
Max
Weber
dimostrò
poi
in
un
esame
di
coscienza
nazionale
al
quale
con
alto
animo
di
cittadino
sottomise
il
suo
popolo
,
lasciò
che
la
politica
scendesse
dall
'
alto
,
attraverso
la
fedele
e
sedula
burocrazia
,
esecuzione
del
pensiero
e
della
volontà
di
un
cancelliere
,
grandissimo
o
piccolissimo
,
e
di
un
imperatore
,
savio
o
poco
savio
.
Anche
quel
drappello
di
uomini
politici
che
erano
passati
per
le
esperienze
del
'48
e
per
le
più
recenti
della
Camera
prussiana
dopo
il
'60
,
fu
messo
da
parte
e
,
sparendo
via
via
per
ritiro
dalla
politica
e
per
morte
dei
suoi
componenti
,
non
ebbe
successori
.
Così
venne
innanzi
una
nuova
generazione
di
statisti
,
della
quale
si
sono
testé
conosciute
le
figure
nelle
memorie
del
Bülow
,
tipico
l
'
autore
medesimo
di
esse
,
che
fu
il
terzo
successore
del
Bismarck
nel
cancellierato
,
per
una
sorta
d
'
inconsapevolezza
di
quel
che
sia
l
'
ufficio
di
colui
che
governa
le
sorti
di
un
popolo
e
della
responsabilità
che
gli
spetta
innanzi
ai
concittadini
e
alla
storia
.
I
soli
partiti
che
in
qualche
modo
mantennero
fisionomia
politica
furono
,
per
avventura
,
quelli
che
il
Bismarck
perseguitò
e
volle
estirpare
,
il
centro
cattolico
e
i
socialisti
,
che
avevano
una
lor
fede
e
una
loro
idea
,
non
obbedivano
al
cenno
dei
governanti
e
non
decaddero
a
semplici
rappresentanti
in
parlamento
degl
'
interessi
dell
'
agricoltura
e
dell
'
industria
,
o
di
questo
e
quel
ramo
dell
'
industria
.
La
persecuzione
del
Bismarck
contro
i
cattolici
tedeschi
è
stata
riportata
al
pericolo
che
egli
scorgeva
in
quelli
come
superstiti
del
partito
austriaco
e
antiprussiano
in
Germania
,
agli
imbarazzi
che
gli
suscitavano
o
potevano
suscitargli
mercé
il
clero
cattolico
della
Posnania
,
ai
loro
rapporti
col
partito
guelfo
o
annoveriano
,
e
alla
loro
ubbidienza
verso
la
potenza
extranazionale
del
papato
,
on
de
,
prima
ancora
dei
legittimisti
francesi
,
pretesero
sforzare
il
nuovo
impero
a
un
intervento
militare
per
restituire
in
Roma
il
potere
temporale
.
Ma
forse
nessuno
di
questi
motivi
,
e
neppure
tutti
insieme
,
giustificano
la
forma
che
prese
la
repressione
bismarckiana
,
se
non
si
mettano
per
qualche
parte
nel
conto
l
'
ira
,
cattiva
consigliera
,
e
l
'
ebrezza
,
che
accompagna
l
'
onnipotenza
e
che
finisce
col
non
far
vedere
i
limiti
che
questa
ha
nella
natura
stessa
delle
cose
.
Nel
dicembre
del
'71
,
egli
volle
che
s
'
inserisse
nel
codice
penale
uno
speciale
paragrafo
riguardante
l
'
abuso
del
pulpito
per
fini
politici
,
abolì
la
sezione
per
gli
affari
cattolici
nel
ministero
prussiano
,
presentò
un
disegno
di
legge
per
la
vigilanza
sulle
scuole
cattoliche
;
nel
'72
,
disciolse
le
case
dei
gesuiti
e
le
congregazioni
affini
ed
espulse
i
gesuiti
non
tedeschi
;
con
le
leggi
del
maggio
'73
prescrisse
,
per
la
preparazione
degli
ecclesiastici
cattolici
,
la
frequenza
delle
università
e
,
per
la
nomina
,
la
presentazione
dei
nomi
ai
presidi
delle
provincie
,
creò
un
tribunale
regio
per
le
cose
ecclesiastiche
,
regolò
il
diritto
disciplinare
e
correzionale
della
chiesa
;
nel
'74
,
stabilì
il
matrimonio
civile
obbligatorio
,
estese
all
'
Impero
la
legge
prussiana
sullo
stato
civile
,
provvide
con
legge
all
'
internamento
o
all
'
espulsione
degli
ecclesiastici
che
erano
stati
deposti
e
pur
continuavano
negli
atti
del
loro
ufficio
;
nel
'75
cancellò
gli
articoli
della
costituzione
prussiana
sulle
libertà
della
chiesa
,
tolse
ai
vescovi
e
ai
parroci
i
sussidi
dello
stato
se
non
si
sottoponessero
alle
sue
leggi
e
decreti
,
abolì
tutti
gli
ordini
e
le
congregazioni
,
salvo
quelli
per
la
cura
degli
infermi
;
nel
'76
,
presentò
una
legge
sulla
proprietà
ecclesiastica
.
Ma
i
cattolici
,
a
questa
pioggia
dirotta
di
leggi
e
provvedimenti
contro
la
loro
chiesa
,
si
strinsero
intorno
alloro
clero
e
ai
loro
vescovi
,
i
quali
si
lasciarono
deporre
e
perseguitare
senza
mai
cedere
,
e
le
associazioni
cattoliche
si
accrebbero
e
la
stampa
cattolica
ebbe
nuovo
impeto
e
maggiore
diffusione
;
mentre
il
papa
,
da
Roma
,
protestava
,
inveiva
e
condannava
.
Il
Bismarck
perse
a
tal
segno
la
testa
da
chiedere
ragione
al
governo
italiano
delle
parole
e
degli
atti
del
papa
,
il
quale
,
libero
nel
Vaticano
,
non
poteva
essere
da
lui
piegato
e
tenuto
a
segno
,
come
in
altri
tempi
si
sarebbe
potuto
,
con
la
forza
di
una
nave
o
di
uno
sbarco
a
Civitavecchia
;
e
incontrò
non
solo
il
non
luogo
a
risposta
degli
uomini
di
stato
italiani
,
ma
il
loro
sorriso
per
la
furia
e
l
'
inesperienza
onde
era
entrato
in
rissa
coi
preti
,
che
vanno
trattati
altrimenti
.
In
effetto
,
egli
stesso
a
poco
a
poco
si
accorse
di
essersi
cacciato
in
un
vicolo
cieco
;
e
,
mentre
la
riflessione
succedeva
agli
impulsi
dell
'
ira
e
della
prepotenza
,
non
solo
erano
venute
meno
le
cagioni
del
suo
primitivo
allarme
contro
i
cattolici
austriacanti
,
annoveriani
,
polacchi
e
papalini
,
ma
egli
cominciò
a
provar
bisogno
dell
'
aiuto
del
centro
cattolico
da
aggiungere
ai
conservatori
tedeschi
per
il
distacco
che
disegnava
di
compiere
dai
nazionali
liberali
,
dei
quali
si
era
servito
fin
allora
.
Onde
colui
che
aveva
dichiarato
che
non
sarebbe
mai
andato
a
Canossa
,
andò
a
Canossa
,
e
intraprese
nell'80
negoziati
col
nunzio
,
e
poi
nell'82
richiamò
quasi
tutti
i
vescovi
deposti
e
mitigò
le
leggi
emanate
,
e
da
allora
via
via
,
nel
corso
di
un
decennio
,
tutta
quella
legislazione
di
guerra
svanì
,
appena
sopravanzandone
qualche
frammento
,
come
lo
stato
civile
e
l
'
abolizione
degli
articoli
relativi
ai
cattolici
della
costituzione
prussiana
del
'50;
e
così
si
offerse
chiara
dimostrazione
della
inutilità
e
inconseguibilità
del
fine
per
cui
quella
persecuzione
era
stata
agitata
.
Il
Bismarck
disse
allora
che
la
questione
di
principio
rimaneva
insoluta
e
che
"
l
'
antichissima
lotta
tra
preti
e
re
non
era
arrivata
in
Germania
a
una
finale
conclusione
"
;
giacché
solo
in
quei
termini
antiquati
,
di
autorità
regia
e
di
autorità
chiesastica
,
egli
riusciva
a
concepirla
.
Ma
dai
compiacenti
professori
prussiani
l
'
aveva
lasciata
,
invece
,
decorare
del
nome
di
Kulturkampf
o
"
lotta
per
la
cultura
"
,
una
denominazione
che
i
cattolici
tradussero
sarcasticamente
nell
'
altra
di
"
lotta
contro
la
cultura
"
,
e
non
avevano
del
tutto
torto
,
perché
sforzare
con
la
violenza
le
coscienze
non
è
cultura
;
né
,
d
'
altra
parte
,
in
Germania
,
paese
pluriconfessionale
,
nel
quale
i
cattolici
sono
poco
più
che
un
terzo
della
popolazione
,
e
paese
di
fiorente
cultura
e
dove
grande
è
l
'
autorità
della
scienza
e
della
critica
,
c
'
era
necessità
d
'
indire
un
'
apposita
ed
aspra
guerra
per
la
cultura
.
Un
più
genuino
Kulturkampf
si
combatteva
allora
nei
paesi
cattolici
,
una
lotta
iniziata
già
da
oltre
un
secolo
dalle
loro
monarchie
assolute
,
che
sciolsero
a
grado
a
grado
lo
stato
da
soggezione
e
vincoli
teocratici
,
e
proseguita
dai
governi
liberali
con
la
consapevolezza
,
che
in
quelle
monarchie
non
poteva
ancora
esserci
,
della
vera
qualità
del
conflitto
,
che
tendeva
a
sostituire
cultura
a
cultura
,
pensiero
a
pensiero
,
o
,
come
qui
possiamo
dire
,
religione
a
religione
.
In
quest
'
opera
di
sostituzione
,
la
violenza
era
esclusa
,
non
solo
per
la
sua
riconosciuta
labilità
e
inefficacia
nelle
cose
spirituali
,
ma
per
l
'
assunto
principio
di
libertà
,
che
conveniva
tener
fermo
a
ogni
patto
,
anche
con
temporanee
remissioni
di
fronte
all
'
avversario
e
temporanee
accettazioni
del
suo
sopravvento
.
Senza
dubbio
,
la
libera
discussione
e
la
propaganda
non
bastavano
sempre
,
perché
gli
ostacoli
frapposti
da
gruppi
sociali
e
da
alleanze
che
la
Chiesa
stringeva
con
le
forze
della
rozzezza
e
dell
'
ignoranza
,
rendevano
talvolta
necessario
passare
nel
campo
dell
'
azione
più
direttamente
pratica
e
politica
.
Pure
,
in
ciò
si
richiedevano
prudenza
e
delicatezza
grandi
per
non
istrappare
col
male
il
bene
,
o
parti
e
germi
di
bene
,
come
si
fa
chiaro
,
per
dar
qualche
esempio
,
nelle
difficoltà
riguardanti
l
'
insegnamento
religioso
nella
scuola
elementare
,
dove
,
introducendo
un
insegnamento
affatto
laico
ed
illuministico
,
si
corre
il
rischio
,
in
certi
casi
,
di
entrare
in
intridente
contrasto
con
l
'
educazione
familiare
e
materna
dei
bambini
e
scuotere
l
'
autorità
dei
genitori
;
o
nelle
altre
intorno
al
divorzio
,
dove
alle
resistenze
di
carattere
confessionale
si
uniscono
,
o
si
alternano
,
altre
dovute
a
riverenza
verso
l
'
istituto
familiare
e
alla
nobile
sollecitudine
di
porre
freno
all
'
eccessivo
ed
egoistico
individualismo
anche
a
prezzo
di
sacrifici
della
felicità
individuale
;
e
si
ripeta
il
medesimo
,
in
generale
,
per
tutto
quanto
si
riferisce
a
costumi
popolari
più
o
meno
superstiziosi
e
fanatici
,
che
si
devono
a
volta
a
volta
correggere
e
rispettare
,
vietare
e
lasciar
correre
.
Non
è
escluso
,
in
certi
casi
particolari
,
il
procedere
rigoroso
e
radicale
;
ma
,
perché
esso
riesca
al
suo
fine
,
si
richiede
che
dalla
parte
avversaria
si
sia
lavorato
,
con
le
improntitudini
e
con
le
offese
al
sentimento
morale
,
a
prepararne
le
condizioni
favorevoli
e
a
giustificarne
l
'
uso
.
Questo
processo
,
che
si
chiamò
di
"
laicizzamento
"
,
si
osserva
a
quel
tempo
in
Italia
,
che
,
nel
suo
formarsi
a
stato
unitario
e
liberale
,
aveva
tolto
via
il
potere
temporale
,
dai
migliori
tra
i
cattolici
non
più
difeso
e
,
per
i
modi
tenuti
dal
governo
papalino
,
diventato
oggetto
di
universale
vilipendio
,
e
aveva
portato
a
compimento
le
riforme
non
ancora
perfezionate
dalle
vecchie
monarchie
o
innanzi
a
cui
queste
si
erano
arrestate
:
abolizione
del
foro
ecclesiastico
e
di
altri
privilegi
del
clero
,
soppressioni
di
conventi
e
monasteri
e
incameramento
della
proprietà
ecclesiastica
,
esclusione
di
insegnamenti
teologici
dalle
università
,
e
via
discorrendo
;
e
vieppiù
ammodernava
l
'
educazione
e
la
cultura
.
In
tutto
questo
l
'
Italia
fu
agevolata
dalla
risoluzione
,
tra
dispettosa
e
speranzosa
,
che
prese
la
Chiesa
cattolica
,
di
appartarsi
,
essa
e
i
suoi
fedeli
,
dalla
vita
pubblica
italiana
,
vietando
ai
cattolici
di
essere
eletti
ed
elettori
nei
comizi
politici
e
solo
permettendo
la
loro
partecipazione
alle
elezioni
municipali
e
provinciali
e
alle
amministrazioni
locali
:
la
qual
cosa
impedì
un
partito
cattolico
o
clericale
nella
Camera
italiana
,
che
pesasse
nei
calcoli
dei
politici
per
voti
dati
o
negati
ai
ministeri
,
e
permise
di
procedere
con
maggiore
speditezza
così
nei
rapporti
con
la
Santa
Sede
,
che
rimasero
determinati
dalla
legge
detta
"
delle
guarentigie
"
,
come
in
tutti
i
provvedimenti
di
materia
ecclesiastica
o
riguardanti
la
pubblica
educazione
e
istruzione
.
Assai
tardi
,
dopo
più
di
un
trentennio
,
perdute
le
speranze
del
disgregamento
dello
stato
italiano
o
del
suo
abbattimento
mercé
le
armi
straniere
,
speranze
che
Pio
IX
e
più
ancora
Leone
XIII
avevano
a
lungo
nutrite
,
apparsa
definitiva
ed
evidente
la
sconfitta
,
toccata
al
papato
in
questa
parte
,
col
fatto
della
visita
che
il
presidente
della
Repubblica
francese
Loubet
rese
a
Roma
(
1904
)
,
il
nuovo
papa
Pio
X
venne
a
ufficiosi
accordi
col
governo
italiano
e
rimosse
il
divieto
posto
ai
cattolici
,
dei
quali
alcuni
deputati
,
pur
senza
costituirsi
per
allora
in
partito
,
comparvero
alla
Camera
.
Nel
corso
degli
ultimi
quarant
'
anni
,
un
gran
lavoro
si
era
compiuto
e
restava
come
ferma
base
:
lo
spirito
critico
si
era
irrobustito
e
diffuso
,
e
la
superiorità
del
pensiero
e
del
sapere
laico
era
diventata
tanta
che
gli
stessi
chierici
frequentavano
le
università
dello
stato
per
prepararsi
debitamente
alle
indagini
della
scienza
e
all
'
insegnamento
.
Scemato
il
clericalismo
,
anche
l
'
anticlericalismo
non
trovava
più
terreno
favorevole
e
se
ne
stava
a
battagliare
in
bassi
modi
col
basso
clericalismo
;
e
pareva
che
si
potesse
aspettare
l
'
ulteriore
estensione
della
cultura
laica
dal
corso
placido
delle
cose
,
dagli
atti
che
si
compivano
,
e
dai
libri
che
sl
scrivevano
e
da
tutti
si
leggevano
,
e
che
non
erano
certo
quelli
dei
preti
.
Più
lungo
travaglio
sostenne
e
maggiori
sforzi
dové
compiere
la
Francia
,
perché
i
clericali
,
che
durante
il
secondo
Impero
avevano
a
lungo
spadroneggiato
,
nei
primi
anni
della
terza
Repubblica
,
quando
credevano
imminente
una
restaurazione
legittimistica
,
si
comportarono
come
se
fossero
già
tornati
i
tempi
di
Carlo
X
,
celebrando
un
'
orgia
di
processioni
e
di
pellegrinaggi
,
protestando
per
il
papa
contro
l
'
Italia
e
la
sua
legislazione
ecclesiastica
,
chiedendo
una
guerra
per
riconsegnargli
Roma
.
Ciò
fu
tollerato
o
favorito
,
presidente
il
Mac
Mahon
,
quando
il
De
Broglie
reprimeva
le
opposte
manifestazioni
anticlericali
e
antitemporalistiche
e
vietava
,
dicendole
"
scene
di
empietà
"
,
le
esequie
puramente
civili
.
Molti
ostacoli
allo
stabililimento
della
Repubblica
parlamentare
vennero
dai
clericali
,
che
incoraggiavano
a
un
colpo
di
stato
il
Mac
Mahon
,
il
quale
nelle
cose
religiose
ed
ecclesiastiche
aveva
consigliere
monsignor
Dupanloup
.
Cosicché
l
'
assodarsi
della
Repubblica
parlamentare
e
la
lotta
contro
il
clericalismo
procedettero
congiunti
,
e
nel
'75
il
Gambetta
gettò
di
nuovo
il
grido
,
che
era
risonato
dieci
anni
innanzi
,
sul
"
clericalismo
che
è
il
vero
nemico
"
,
e
i
radicali
domandarono
fin
d
'
allora
la
separazione
dello
stato
dalla
chiesa
,
e
per
intanto
la
Camera
votò
nel
'77
un
ordine
del
giorno
imperativo
contro
le
manifestazioni
ultramontane
.
Seguirono
nel
'79
i
decreti
per
lo
scioglimento
e
la
dispersione
dei
gesuiti
e
delle
congregazioni
non
autorizzate
;
nell'81
,
l
'
insegnamento
elementare
,
che
per
effetto
della
legge
Falloux
rimaneva
nelle
mani
dei
frati
e
delle
monache
,
fu
laicizzato
e
fatto
obbligatorio
e
gratuito
e
contemporaneamente
s
'
istituì
l
'
insegnamento
laico
per
le
giovinette
;
nell'82
,
fu
dichiarata
la
"
neutralità
"
della
scuola
,
che
era
senza
dubbio
(
come
il
Simon
avvertiva
)
un
"
mito
"
,
ma
un
mito
per
l
'
appunto
della
religione
del
pensiero
e
della
critica
,
sostituita
a
quella
della
rivelazione
e
del
miracolo
;
nell'86
,
fu
prescritto
che
il
personale
insegnante
dovesse
esser
laico
.
Niente
giovò
,
a
impedire
che
si
andasse
innanzi
in
questa
strada
,
il
riconoscimento
che
,
per
consiglio
del
cardinale
Lavigerie
,
Leone
XIII
fece
della
Repubblica
,
abbandonando
i
suoi
antichi
alleati
legittimistici
,
perché
,
con
tutto
ciò
,
non
si
conseguì
l
'
intento
,
che
il
papa
carezzava
,
d
'
"
accepter
la
constitution
pour
changer
la
législation
"
.
La
catastrofe
fu
precipitata
dalla
battaglia
data
alla
Repubblica
dai
cattolici
nella
questione
Dreyfus
e
dal
contegno
che
tenne
in
essa
la
Curia
romana
.
Quella
ipocrita
ferocia
,
in
cui
pareva
riudire
dalle
bocche
dei
preti
il
detto
di
Caifas
:
"
Expedit
ut
unus
moriatur
homo
pro
populo
"
,
sdegnò
il
mondo
civile
;
quella
furia
clericale
sotto
maschera
patriottica
e
nazionalistica
aperse
gli
occhi
ai
repubblicani
:
onde
,
sconfitti
gli
antidreyfusiani
,
fu
sciolta
la
congregazione
degli
Assunzionisti
,
che
col
loro
giornale
"
La
Croix
"
,
erano
stati
i
più
impudenti
in
quella
campagna
,
e
,
subito
dopo
,
fu
proposta
la
legge
contro
le
congregazioni
,
le
quali
,
tra
l
'
altro
,
per
i
metodi
educativi
che
adoperavano
,
dividevano
francesi
da
francesi
,
contrapponevano
la
gioventù
da
esse
educata
all
'
altra
educata
dalle
scuole
di
stato
,
le
"
deux
jeunesses
"
,
come
le
chiamò
il
Waldeck
Rousseau
,
e
indebolivano
l
'
unità
morale
del
popolo
francese
.
La
legge
diventò
più
severa
attraverso
la
Camera
e
severamente
fu
messa
in
esecuzione
;
ma
qualche
anno
dopo
,
essendosi
fatto
più
acuto
il
dissenso
con
la
Santa
Sede
e
soppressa
dalla
Francia
l
'
ambasciata
presso
il
Vaticano
,
si
venne
addirittura
(
1905
)
alla
separazione
dello
stato
dalla
chiesa
,
abolito
il
concordato
del
1801
,
dichiarato
aconfessionale
lo
stato
,
riconosciuta
pari
libertà
di
coscienza
e
di
culto
a
tutti
i
cittadini
,
tolti
i
sussidi
a
un
particolare
culto
da
parte
dello
stato
e
dei
comuni
,
e
assegnata
alle
istituzioni
locali
di
beneficenza
la
proprietà
ecclesiastica
,
lasciando
in
uso
ad
associazioni
di
culto
,
che
si
sarebbero
dovute
costituire
,
gli
edifizi
chiesastici
e
le
abitazioni
dei
vescovi
e
dei
parroci
.
I
cattolici
francesi
,
e
in
fine
la
stessa
chiesa
di
Roma
,
si
acconciarono
all
'
ineluttabile
,
che
la
colpa
loro
aveva
provocato
e
reso
persuasivo
;
e
solo
procurarono
e
ottennero
negli
anni
dipoi
di
non
costituire
associazioni
del
tipo
stabilito
dallo
stato
,
ma
altre
che
si
dissero
"
canonico
legali
"
,
le
quali
,
in
verità
,
erano
più
consone
al
concetto
liberale
della
separazione
.
In
Francia
e
in
Italia
c
'
erano
nello
spirito
pubblico
le
forze
che
favorivano
questo
moto
di
riforma
e
di
legislazione
;
ma
non
c
'
erano
,
o
assai
meno
,
in
altri
paesi
,
come
la
Spagna
,
nella
quale
solo
nel
1910
si
ebbe
il
principio
di
un
conflitto
col
Vaticano
circa
il
concordato
.
Diversamente
dalla
Spagna
,
affatto
popolare
e
parlamentare
continuava
,
nell
'
andamento
della
sua
vita
pubblica
,
il
Belgio
;
senonché
la
popolazione
vi
era
in
grande
maggioranza
cattolica
e
assai
pugnace
per
la
fede
tradizionale
,
e
i
liberali
non
potevano
cangiare
questo
stato
di
fatto
né
dipartirsi
dal
metodo
liberale
per
appigliarsi
a
quello
giacobino
,
col
quale
,
del
resto
,
sapevano
che
non
sarebbero
riusciti
a
cangiarlo
nell
'
intrinseco
.
Così
essi
soggiacquero
per
lunghi
anni
nell
'
impari
lotta
,
segnatamente
nella
questione
della
scuola
,
che
era
il
punto
sostanziale
e
insieme
il
simbolo
di
tutta
la
situazione
.
Per
qualche
tratto
,
dal
'78
all'84
,
avevano
potuto
mantenersi
al
governo
e
imprimere
indirizzo
laico
alla
scuola
,
mettendola
sotto
la
vigilanza
dello
stato
,
escludendo
l
'
insegnamento
religioso
dall
'
orario
scolastico
e
dando
preferenza
agli
alunni
istruiti
nelle
scuole
statali
rispetto
a
quelli
delle
private
e
cattoliche
.
Ma
con
ciò
si
attirarono
i
fulmini
della
Chiesa
di
Roma
,
e
,
quel
che
era
più
grave
,
urtarono
in
una
resistenza
fortissima
nel
paese
stesso
,
agitato
senza
cessa
contro
il
governo
dai
cattolici
;
i
quali
,
tornati
al
potere
,
lo
mantennero
per
un
quarto
di
secolo
,
e
si
affrettarono
innanzi
tutto
a
disfare
l
'
opera
scolastica
dei
liberali
.
Né
a
scrollarli
valse
nel
'93
l
'
allargamento
amplissimo
del
suffragio
,
ché
anzi
dalle
elezioni
indette
su
quella
base
essi
vennero
fuori
più
numerosi
e
forti
,
e
il
partito
liberale
ne
fu
quasi
annientato
;
e
nel
'95
una
nuova
riforma
scolastica
impose
l
'
'
obbligo
dell
'
insegnamento
religioso
e
diè
modo
di
esercitare
pressioni
sui
capi
di
famiglia
e
fece
dilagare
per
tutto
il
paese
le
scuole
clericali
.
Grave
era
allora
nel
Belgio
l
'
atmosfera
spirituale
,
né
era
dato
rinnovarla
o
alleggerirla
,
ché
,
a
ogni
nuova
elezione
,
la
schiacciante
maggioranza
cattolica
ritornava
intatta
e
il
tentativo
stesso
dei
liberali
di
allearsi
coi
socialisti
faceva
aumentare
nelle
campagne
i
voti
ai
cattolici
.
L
'
introduzione
del
sistema
proporzionale
,
nel
'99
,
rialzò
alquanto
le
sorti
dei
liberali
;
ma
solo
più
tardi
l
'
incalzante
agitazione
a
cui
essi
dettero
opera
nel
1911
,
di
unita
coi
socialisti
,
per
l
'
obbligatorietà
della
scuola
,
mise
capo
a
una
transazione
,
che
fu
la
legge
scolastica
del
1914
.
Questa
resistenza
del
pensiero
e
del
costume
confessionale
,
pur
nell
'
ambito
dello
stato
liberale
,
si
vedeva
presso
altri
popoli
,
sebbene
non
nella
forma
spiccata
e
con
le
vittorie
che
poté
vantare
nel
Belgio
.
Sarebbe
stato
un
giorno
possibile
che
la
nuova
e
laica
religione
compenetrasse
di
sé
tutti
gli
strati
sociali
,
e
fin
le
plebi
rurali
,
tradizionalmente
"
pagane
"
e
retrive
e
ritardatarie
?
o
conveniva
proporsi
come
solo
fine
,
o
come
fine
prossimo
,
di
compenetrarne
la
classe
dirigente
,
rendendola
ognor
più
coerente
e
sicura
,
salda
e
agile
,
e
rassegnarsi
a
lasciare
le
plebi
,
o
il
volgo
che
spesso
non
è
plebe
,
nel
loro
provvisorio
o
definitivo
paganesimo
?
Il
corso
della
sperata
dissoluzione
,
purificazione
e
ricomposizione
religiosa
si
dimostrava
assai
più
faticoso
e
lento
che
non
avessero
creduto
gl
'
illuministi
e
i
giacobini
;
e
pur
tuttavia
non
conveniva
affrettarlo
e
spacciarsene
con
impazienza
,
perché
,
in
quel
modo
giacobino
,
o
non
si
sarebbe
ottenuto
nulla
o
si
sarebbe
fatto
peggio
.
La
civiltà
moderna
aveva
dinanzi
a
sé
libera
la
via
e
toccava
ora
a
lei
di
potenziare
le
proprie
forze
in
leale
concorrenza
con
la
vecchia
fede
;
né
il
pericolo
di
una
reazione
cattolica
,
simile
a
quella
della
Controriforma
,
era
da
dire
altro
che
fantastico
,
mancandone
tutte
le
condizioni
reali
,
oltreché
mancava
una
Spagna
che
le
porgesse
il
sostegno
delle
sue
armi
e
della
sua
politica
come
accadde
nel
secolo
decimosesto
(
quantunque
,
per
aggiungere
qui
l
'
amenità
di
un
aneddoto
,
l
'
ultimo
re
di
Spagna
,
Alfonso
XIII
,
venendo
a
Roma
,
offrisse
,
memore
del
passato
,
la
sua
spada
al
papa
in
difesa
della
santa
causa
)
.
Anche
il
concetto
,
che
taluni
si
erano
fatti
della
possanza
internazionale
del
Papato
,
era
da
tenere
esagerato
,
troppi
vincoli
stringendo
i
cattolici
dei
vari
paesi
ai
loro
stati
e
ai
loro
partiti
,
che
nell
'
ambito
di
questi
stati
vivevano
e
operavano
;
sicché
fu
chiaro
che
i
cattolici
tedeschi
difesero
contro
il
Bismarck
piuttosto
la
causa
loro
propria
che
non
la
causa
del
lontano
papa
;
quelli
italiani
osservarono
per
alcun
tempo
e
in
alcuni
luoghi
la
comandata
astensione
dalle
urne
politiche
,
ma
più
generalmente
,
quando
la
pigrizia
e
l
'
indifferenza
non
li
vinsero
votarono
pei
deputati
che
meglio
rispondevano
ai
loro
interessi
o
che
avevano
la
loro
amicizia
e
ammirazione
;
quelli
francesi
,
quando
Leone
XIII
ebbe
deliberato
il
"
ralliement
"
alla
Repubblica
,
si
scissero
e
gli
obbedirono
male
;
gli
irlandesi
non
ascoltarono
i
moniti
e
le
parole
moderatrici
del
papa
circa
gli
atti
terroristici
coi
quali
accompagnavano
la
loro
protesta
nazionale
;
i
tedeschi
d
'
Austria
,
quando
il
clero
cattolico
prese
a
sostenere
l
'
elemento
cèco
contro
il
tedesco
,
reagirono
,
nel
'97
,
col
grido
di
"
Los
von
Rom
!
"
,
del
distacco
da
Roma
,
e
uscirono
a
migliaia
fuori
della
chiesa
cattolica
.
La
forza
grande
di
questa
chiesa
era
nella
determinatezza
e
immutevolezza
dei
suoi
dommi
e
della
sua
disciplina
,
che
le
dava
lo
svantaggio
ma
insieme
il
vantaggio
di
chi
sta
fermo
rispetto
a
chi
si
muove
e
,
movendosi
,
va
bensì
innanzi
,
ma
ora
cade
e
ora
si
rialza
.
I
tentativi
di
riforme
nel
seno
stesso
del
cattolicismo
,
come
quello
,
che
vale
per
tutti
,
perché
fu
relativamente
il
più
importante
di
tutti
,
dei
"
vecchi
cattolici
"
in
Germania
,
i
quali
non
riconoscevano
il
nuovo
domma
dell
'
infallibilità
papale
,
e
si
proponevano
di
tornare
alla
chiesa
del
settimo
secolo
e
volevano
tolto
il
celibato
dei
preti
,
e
altre
simili
cose
,
avvizzirono
presto
e
morirono
come
tutto
quello
che
è
ibrido
.
E
quando
,
tra
gli
ultimi
dell
'
otto
e
i
primi
del
novecento
,
sorse
impetuoso
tra
i
più
colti
cattolici
,
sotto
l
'
efficacia
della
filosofia
e
della
storiografia
laica
,
il
cosiddetto
"
modernismo
"
,
cioè
il
pensiero
contradittorio
di
aprire
il
cattolicesimo
alla
critica
storica
pur
serbando
l
'
unità
e
la
tradizione
della
chiesa
e
l
'
autorità
del
pontefice
e
la
forma
dommatica
,
e
schivando
e
protestando
di
aborrire
il
protestantesimo
,
la
Chiesa
si
difese
fermamente
e
gagliardamente
nelle
sue
vecchie
e
ben
munite
trincee
,
e
,
condannato
infine
il
modernismo
con
la
enciclica
Pascendi
(
1907
)
,
lo
estirpò
e
gettò
al
fuoco
:
sebbene
quella
difesa
e
vittoria
le
costasse
la
perdita
di
buon
numero
degli
ingegni
più
addottrinati
ed
eleganti
ch
'
essa
possedesse
.
Ma
quella
perdita
era
assai
meno
grave
rispetto
alla
perdita
della
stessa
sua
ragion
d
'
essere
,
che
sarebbe
ineluttabilmente
accaduta
se
essa
avesse
ceduto
o
comunque
fosse
venuta
a
patti
.
Come
nella
lotta
contro
i
cattolici
,
il
Bismarck
fallì
in
quella
di
ancora
maggior
violenza
che
intraprese
contro
i
socialisti
tedeschi
,
comprovando
,
anche
in
questo
caso
,
l
'
inefficacia
dei
sistemi
e
metodi
autoritari
e
la
poca
fortuna
della
sua
propria
politica
quando
si
esercitava
in
altro
campo
da
quello
delle
competizioni
con
gli
stati
stranieri
.
La
propaganda
socialistica
che
sempre
più
si
estendeva
fra
gli
operai
tedeschi
,
il
gran
numero
dei
suoi
giornali
,
i
crescenti
voti
che
a
candidati
socialisti
si
davano
nelle
elezioni
,
e
che
in
quelle
del
'77
toccarono
quasi
il
mezzo
milione
,
lo
allarmarono
e
stimolarono
la
sua
naturale
disposizione
a
ricorrere
a
mezzi
di
polizia
e
di
guerra
;
onde
,
dopo
aver
tentato
indarno
di
fare
accettare
dall
'
assemblea
parlamentare
l
'
incrudimento
di
alcuni
articoli
del
codice
penale
,
profittando
di
due
attentati
accaduti
nel
'78
contro
l
'
imperatore
,
ed
esagerando
la
loro
importanza
e
alterandone
il
significato
politico
,
dopo
sciolto
il
parlamento
e
proceduto
a
nuove
elezioni
,
fece
votare
nell
'
ottobre
del
'78
la
legge
d
'
eccezione
,
che
prima
era
stata
respinta
,
con
la
quale
furono
proibite
associazioni
,
riunioni
,
stampa
di
carattere
socialistico
o
comunistico
,
data
facoltà
d
'
inibire
la
dimora
in
certi
centri
a
quelli
che
erano
considerati
agitatori
,
di
chiudere
osterie
,
librerie
e
simili
stanze
in
cui
convenissero
socialisti
,
di
promulgare
il
piccolo
stato
d
'
assedio
nei
luoghi
dove
la
tranquillità
sembrasse
da
quelli
minacciata
.
Nonostante
lo
smarrimento
che
queste
proibizioni
e
le
loro
severe
sanzioni
ingenerarono
alla
prima
,
e
le
paure
e
le
sconfessioni
e
la
viltà
delle
denunzie
che
ne
seguirono
,
i
socialisti
mantennero
praticamente
le
loro
file
,
trasportando
nella
Svizzera
i
loro
giornali
,
recandosi
all
'
estero
i
loro
capi
;
e
,
quantunque
nelle
elezioni
dell'81
i
voti
ai
candidati
socialisti
calassero
a
poco
più
di
trecentomila
,
nell'84
già
avevano
oltrepassato
di
molto
il
mezzo
milione
,
e
nell'87
toccavano
quasi
gli
ottocentomila
.
La
legge
d
'
eccezione
,
valida
per
un
anno
e
mezzo
,
fu
prorogata
lungo
un
dodicennio
;
e
il
Bismarck
,
che
non
intendeva
di
modificare
il
suo
metodo
di
governo
,
non
aveva
altro
partito
che
di
renderla
più
rigida
e
severa
o
addirittura
di
ricorrere
a
un
colpo
di
stato
e
togliere
ai
socialisti
il
diritto
di
voto
;
e
questo
partito
disperato
,
al
quale
infine
si
appigliò
,
fu
,
come
si
è
detto
,
l
'
occasione
della
sua
caduta
,
sicché
sarebbe
da
dire
che
egli
sparì
dalla
scena
politica
per
opera
dei
socialisti
.
Ai
quali
non
isbarrò
ma
spianò
il
cammino
,
essendo
d
'
allora
in
poi
sempre
cresciuta
la
loro
rappresentanza
politica
nel
parlamento
germanico
,
e
nel
1912
diventata
la
parte
più
forte
di
esso
,
con
centodieci
deputati
;
mentre
alcuni
socialisti
spuntavano
perfino
nella
semifeudale
camera
prussiana
,
eletti
particolarmente
dalla
popolazione
di
Berlino
;
né
,
dopo
il
Bismarck
,
si
tentò
più
di
soffocarli
o
disperderli
col
fatto
,
sebbene
l
'
imperatore
Guglielmo
II
,
tra
il
'93
e
il
'95
,
pensasse
di
compier
lui
quel
colpo
di
stato
che
aveva
rifiutato
al
Bismarck
e
di
ciò
'
s
'
intrattenesse
coi
suoi
fidi
,
e
dal
cancelliere
Hohenlohe
facesse
presentare
,
nel
'94
,
una
Umsturzvorlage
,
un
disegno
di
legge
contro
il
sovversivismo
,
che
fu
respinto
dal
parlamento
,
e
nel
'99
un
'
altra
legge
fosse
proposta
contro
gli
scioperi
e
contro
le
pressioni
degli
operai
scioperanti
sui
non
scioperanti
.
Di
fronte
al
movimento
socialistico
il
Bismarck
,
conoscendo
e
praticando
il
metodo
negativo
e
repressivo
,
ma
non
avendo
fiducia
e
pratica
in
quello
positivo
che
era
della
libertà
,
adoperò
come
solo
metodo
positivo
le
leggi
sociali
,
che
avrebbero
dovuto
togliere
fondamento
e
stimolo
al
socialismo
stesso
con
l
'
appagare
i
legittimi
bisogni
delle
classi
operaie
;
e
così
a
lui
si
dovettero
,
nell'83
,
la
cassa
per
gli
operai
infermi
,
nell'84
l
'
assicurazione
contro
gl
'
infortuni
del
lavoro
,
nell'89
l
'
assicurazione
contro
la
vecchiaia
e
l
'
incapacità
,
che
dettero
l
'
impulso
alla
legislazione
sociale
in
tutta
Europa
,
ma
che
furono
,
sott
'
altro
aspetto
,
una
ripresa
più
alacre
di
quanto
si
era
cominciato
cinquant
'
anni
prima
in
Inghilterra
,
per
non
riportarsi
a
esempi
più
antichi
,
giacché
leggi
di
quella
sorta
non
erano
ignote
neppure
alle
vecchie
monarchie
assolute
.
E
,
per
giovevoli
che
esse
fossero
,
lo
spirito
conservatore
autoritario
che
le
ispirava
non
era
atto
a
suscitare
altro
che
diffidenza
negli
operai
,
come
quando
si
concede
quel
che
non
si
domanda
per
non
concedere
quel
che
si
domanda
,
e
si
provvede
a
soddisfare
alcune
esigenze
del
corpo
per
addormentare
gli
animi
e
indebolire
le
volontà
:
oltreché
quelle
provvidenze
si
sentiva
che
erano
in
gran
parte
effetti
dell
'
azione
stessa
del
socialismo
,
il
quale
le
aveva
imposte
o
ne
aveva
fatto
sorgere
il
pensiero
con
la
sua
presenza
e
con
la
sua
espressa
o
tacita
minaccia
.
Il
socialismo
,
ove
si
prescinda
dalle
utopie
che
vi
aderiscono
di
redenzioni
o
transumanazioni
dell
'
umanità
mercé
un
rivolgimento
puramente
economico
e
pertanto
materiale
o
materialistico
,
e
lo
si
guardi
direttamente
nella
sua
effettuale
realtà
,
è
un
moto
d
'
ascensione
o
un
impulso
dato
all
'
ascensione
di
quegli
strati
sociali
,
di
quelle
moltitudini
,
che
erano
rimaste
,
nella
vita
pubblica
,
piuttosto
passive
che
attive
;
e
,
in
quanto
moto
di
ascensione
,
è
sociale
e
non
antisociale
,
storico
e
non
antistorico
,
e
perciò
né
si
può
reprimerlo
e
domarlo
,
quasi
sia
uno
sfrenamento
belluino
,
col
contrassalto
della
violenza
,
né
lenirlo
e
risanarlo
con
la
carità
e
la
beneficenza
,
quasi
infermità
.
E
,
poiché
quell
'
ascensione
importa
che
cresca
il
numero
dei
cittadini
partecipi
e
solleciti
della
cosa
pubblica
,
e
si
avvivi
e
si
arricchisca
di
nuovi
uomini
,
di
nuove
passioni
e
di
nuove
capacità
la
classe
dirigente
,
il
socialismo
ha
carattere
altamente
politico
.
Vero
è
che
,
dissipati
gli
ingannevoli
miraggi
e
abbandonati
i
correlativi
falsi
teorizzamenti
e
inteso
il
socialismo
in
questa
sua
efficace
realtà
formatrice
di
nuovi
cittadini
e
rinnovatrice
della
classe
dirigente
,
la
sua
azione
si
dimostra
non
intrinsecamente
diversa
da
ogni
altra
di
umano
avanzamento
,
da
ogni
altra
opera
etica
e
politica
,
e
,
come
queste
altre
tutte
,
pertinente
al
mondo
della
libertà
.
Socialismo
senza
libertà
,
o
non
attuato
mercé
la
libertà
,
non
è
vero
socialismo
;
e
,
senza
parlare
di
quello
che
talvolta
ne
mentì
le
sembianze
per
industria
di
monarchi
assoluti
carezzanti
ed
eccitanti
le
plebi
per
tener
giù
la
borghesia
,
cioè
la
classe
colta
,
a
loro
pericolosa
,
genuino
socialismo
non
poteva
essere
neppure
l
'
altro
che
si
chiamò
"
cattolico
"
,
né
l
'
altro
ancora
che
si
disse
"
di
stato
"
,
né
quello
che
gli
era
affine
e
che
,
poco
dopo
il
'70
,
si
formulò
e
si
affermò
in
Germania
nell
'
Associazione
per
la
politica
sociale
,
per
zelo
di
scienziati
professori
che
furono
derisi
col
nome
di
"
socialisti
della
cattedra
"
.
Quest
'
ultimo
socialismo
(
per
valerci
di
una
espressione
usata
dal
Goethe
per
cosa
assai
diversa
)
era
buono
"
zu
begleiten
"
ma
non
"
zu
leiten
"
,
ad
accompagnare
e
non
a
guidare
,
a
studiare
e
proporre
mezzi
tecnici
e
istituti
adatti
,
e
non
a
svegliare
ed
educare
l
'
anima
politica
degli
operai
;
e
quello
"
di
stato
"
valeva
a
tal
fine
solo
quando
non
era
di
uno
stato
conservatore
o
reazionario
,
ma
di
tale
che
rispondeva
all
'
azione
popolare
;
e
il
cattolico
o
cristiano
anch
'
esso
cadeva
fuori
della
politica
,
e
vacua
di
pensiero
politico
apparve
la
famigerata
enciclica
di
Leone
XIII
Rerum
novarum
(
1891
)
,
la
quale
adulatoriamente
fu
chiamata
la
"
carta
cristiana
dei
lavoratori
"
.
I
democratici
cattolici
,
che
nel
Belgio
,
forse
prima
che
in
altro
paese
,
si
distaccarono
dai
vecchi
partiti
cattolici
come
"
giovani
cattolici
"
,
e
che
,
altrove
e
negli
anni
dipoi
,
si
chiamarono
"
popolari
"
,
ripetevano
,
rispetto
al
socialismo
,
la
tattica
che
era
stata
dei
clericali
rispetto
al
liberalismo
,
appropriandosi
molta
parte
delle
domande
e
anche
dei
mezzi
di
questo
per
volgerne
gli
effetti
a
maggior
potenza
o
almeno
a
conservazione
della
potenza
della
Chiesa
;
salvo
il
caso
,
che
pur
si
dette
,
di
quelli
che
vennero
prendendo
un
più
diretto
e
più
profondo
interesse
per
il
socialismo
,
e
per
la
sua
implicita
democrazia
o
libertà
,
di
fronte
alla
stessa
Chiesa
,
e
si
avvicinarono
ai
modernisti
,
modernisti
essi
medesimi
nel
campo
politico
.
Ora
appunto
per
l
'
appartenenza
del
genuino
ed
effettuale
socialismo
al
mondo
della
libertà
,
la
misura
del
suo
progresso
è
data
dalla
sua
opera
per
la
libertà
,
ancorché
esso
non
ne
abbia
consapevolezza
o
l
'
acquisti
tardi
o
solo
in
pochi
dei
suoi
apostoli
.
Che
cosa
monta
che
il
Lassalle
credesse
alla
conquista
del
potere
da
parte
dei
lavoratori
,
la
quale
avrebbe
messo
fine
alla
schiavitù
del
salariato
,
dando
a
tutti
giustizia
e
benessere
,
e
ragionasse
la
corrispondente
azione
politica
sulla
pretesa
legge
"
di
bronzo
"
,
che
era
un
astratto
schema
economico
e
non
una
realtà
storica
e
umana
?
Che
cosa
monta
che
il
Marx
(
che
,
nel
'67
,
dava
fuori
il
primo
volume
del
faticato
suo
Capitale
)
proponesse
una
scorretta
teoria
del
sopravalore
e
una
ancora
più
scorretta
legge
sulla
caduta
tendenziale
del
saggio
del
profitto
e
una
grossolana
interpretazione
della
storia
umana
?
Nella
pratica
e
nella
realtà
,
è
certo
che
il
Lassalle
,
tra
il
'62
e
il
'64
,
diè
avviata
e
indirizzo
al
moto
operaio
in
Germania
e
fondò
l
'
Associazione
generale
tedesca
dei
lavoratori
,
domandando
insieme
il
suffragio
universale
e
segreto
,
necessario
ai
lavoratori
per
la
loro
ascensione
:
suffragio
che
,
ottenuto
poi
per
opera
del
Bismarck
,
il
quale
lo
istituì
ai
suoi
fini
e
imitando
in
ciò
Luigi
Bonaparte
,
fu
volto
da
quelli
al
loro
proprio
fine
e
contro
lo
stesso
Bismarck
,
né
fu
possibile
di
più
privarneli
.
Il
Marx
,
da
sua
parte
,
per
mezzo
dell
'
Associazione
internazionale
dei
lavoratori
,
fondata
a
Londra
nel
'64
,
e
vissuta
tra
molti
travagli
per
un
decennio
,
e
soprattutto
per
mezzo
delle
dottrine
che
v
'
introdusse
(
pur
temperandole
dapprima
,
per
astuzia
di
compromesso
,
coi
diversi
concetti
che
egli
spregiava
pregiudizi
di
giustizia
e
libertà
)
;
innalzò
una
bandiera
intorno
alla
quale
si
strinse
in
Germania
un
'
altra
associazione
operaia
.
E
queste
due
diverse
associazioni
,
di
lassalliani
e
di
marxisti
,
dopo
aver
contrastato
per
molti
anni
e
cercato
a
vicenda
di
soppiantarsi
,
furono
dalla
necessità
delle
cose
condotte
a
unirsi
,
nel
'75
,
nel
congresso
di
Gotha
,
transigendo
circa
le
tesi
dottrinali
,
combinando
quelle
lassalliane
con
le
marxistiche
,
ma
dando
vita
a
un
compatto
partito
operaio
tedesco
.
Il
quale
cominciò
a
mandare
suoi
deputati
al
parlamento
dell
'
impero
,
due
nel
'71
,
nove
nel
'74
,
dodici
nel
'77;
e
per
questo
crescente
numero
di
deputati
e
dei
voti
dati
ai
candidati
socialisti
,
eccitò
la
reazione
del
Bismarck
.
Superata
questa
reazione
,
lungo
la
quale
il
socialismo
aveva
pur
guadagnato
le
leggi
sociali
,
riportò
alla
fine
di
essa
anche
una
vittoria
morale
,
perché
il
nuovo
imperatore
,
quantunque
ben
presto
dovesse
cangiare
stile
,
prese
allora
a
lusingare
gli
operai
e
le
loro
rivendicazioni
,
solennemente
affermando
innanzi
al
mondo
la
gravità
e
l
'
urgenza
della
questione
sociale
e
la
necessità
di
accingersi
animosamente
a
risolverla
"
col
cuore
caldo
e
con
la
testa
fredda
"
,
e
disse
che
quella
sarebbe
stata
"
la
seconda
grande
opera
della
Germania
dopo
la
Riforma
"
,
e
per
intanto
aveva
convocato
a
Berlino
una
conferenza
internazionale
sui
problemi
del
lavoro
.
Ormai
le
insurrezioni
operaie
,
come
la
battaglia
nelle
strade
di
Parigi
del
giugno
'48
,
diventavano
un
lontano
ricordo
;
la
Commune
del
'71
non
aveva
aperto
una
nuova
èra
col
mostrare
come
si
conquistasse
e
si
esercitasse
la
dittatura
del
proletariato
contro
la
borghesia
,
secondo
che
piacque
al
Marx
di
trasfigurarla
per
ragioni
di
propaganda
e
secondo
che
si
atteggiò
nella
immaginazione
paurosa
dei
possidenti
e
della
timida
gente
tranquilla
;
i
socialismi
del
passato
non
avevamo
forza
propulsiva
di
esempio
o
forza
attuale
di
premessa
,
e
venivano
prendendo
posto
nell
'
agiografia
o
leggenda
aurea
del
partito
,
venerati
i
loro
autori
col
nome
di
"
precursori
"
,
da
quello
di
Platone
e
del
cristianesimo
primitivo
,
dal
medioevale
di
fra
Dolcino
e
dal
semimedioevale
di
Tommaso
Münzer
e
di
Giovanni
da
Leida
a
quello
dell
'
Owen
,
del
Saint
Simon
e
del
Fourier
,
ai
quali
ultimi
rimase
il
cartellino
loro
appiccicato
sul
petto
dal
Marx
come
"
utopisti
"
.
La
nuova
realtà
erano
ora
i
comizi
elettorali
e
le
rappresentanze
nei
parlamenti
,
con
tutte
le
conseguenze
che
questo
fatto
portava
con
sé
,
ancorché
si
esplicassero
lentamente
e
non
si
scorgessero
da
prima
.
Nel
congresso
tenuto
in
Isvizzera
nell'80
il
socialismo
tedesco
si
separò
definitivamente
dagli
anarchici
,
che
alcuni
anni
innanzi
,
capeggiati
dal
Bakunin
,
erano
stati
causa
principale
della
disgregazione
della
prima
Internazionale
;
e
,
per
rivoluzionario
che
si
professasse
sempre
quel
socialismo
,
condotto
dal
Liebknecht
e
dal
Bebel
,
esso
parve
e
fu
detto
,
in
relazione
all
'
anarchismo
,
"
moderato
"
.
In
verità
,
con
quell
'
espulsione
dell
'
anarchismo
il
socialismo
espungeva
da
sé
,
senz
'
avvedersene
,
il
comunismo
stesso
;
perché
che
cosa
era
stato
l
'
anarchismo
del
Bakunin
e
di
altrettali
se
non
l
'
estremo
opposto
dell
'
astratto
comunismo
e
dell
'
oppressiva
statificazione
del
Marx
e
dei
suoi
,
il
correlativo
astratto
individualismo
:
questo
,
negatore
e
distruttore
di
ogni
forma
di
stato
,
quello
,
pur
sotto
la
formola
della
fine
dello
stato
,
ultrastatale
e
,
anzi
,
dittatorio
?
L
'
una
concezione
era
legata
all
'
altra
e
viveva
dell
'
altra
;
e
,
fiaccata
l
'
una
,
era
idealmente
e
sostanzialmente
fiaccata
l
'
altra
e
costretta
via
via
a
ricevere
in
sé
,
per
dargli
la
soddisfazione
necessaria
,
quel
che
nell
'
individualismo
era
di
legittimo
,
e
perciò
a
orientarsi
verso
il
liberalismo
.
Un
ulteriore
passo
verso
la
necessaria
conversione
liberale
del
socialismo
fu
il
congresso
di
Erfurt
del
'91
,
il
primo
tenuto
dopo
la
cessazione
delle
leggi
eccezionali
,
nel
quale
si
elaborò
un
programma
in
due
parti
;
la
prima
,
che
criticava
i
fondamenti
della
civiltà
esistente
e
le
poneva
di
contro
come
ideale
la
futura
società
comunistica
ed
era
di
carattere
ornamentale
;
e
la
seconda
,
che
si
chiamò
poi
"
programma
minimo
"
e
che
conteneva
una
serie
di
riforme
pratiche
,
conseguibili
nella
società
presente
,
e
che
,
com
'
è
chiaro
,
era
la
sola
di
carattere
politico
e
attuale
,
cioè
che
potesse
presentare
e
difendere
proprie
e
particolari
richieste
dinanzi
agli
altri
partiti
,
che
le
avrebbero
in
qualche
parte
accettate
contemperandole
,
in
altre
respinte
e
differite
,
e
col
tempo
le
avrebbero
accolte
più
largamente
e
forse
tutte
,
e
così
il
socialismo
avrebbe
recato
un
contributo
positivo
all
'
opera
comune
di
graduale
progresso
sociale
.
E
sebbene
,
oltre
che
rivoluzionario
,
il
socialismo
tedesco
tenesse
ad
affermarsi
,
conforme
alla
perorazione
finale
del
Manifesto
dei
comunisti
e
all
'
idea
dell
'
Associazione
che
il
Marx
aveva
ispirata
e
guidata
,
"
internazionale
"
,
sempre
più
esso
si
faceva
nazionale
,
e
in
ciò
"
lassalliano
"
.
Guglielmo
II
,
quando
,
contrariato
nella
sua
aspettazione
,
mutò
stile
verso
i
socialisti
,
e
invitò
il
suo
popolo
alla
lotta
per
la
religione
,
per
la
morale
e
per
l
'
ordine
contro
il
partito
della
sovversione
,
minacciò
anche
,
nel
'95
,
che
avrebbe
chiamato
i
suoi
fedeli
sudditi
a
mettere
a
segno
quei
"
vaterlandslose
Gesellen
"
,
quei
"
sozii
senza
patria
"
,
indegni
del
nome
di
tedeschi
;
ma
il
fatto
era
che
il
socialismo
dei
pretesi
senza
patria
si
disposava
,
per
forza
di
cose
e
di
logica
,
al
complesso
dell
'
economia
e
della
politica
tedesca
,
tanto
che
,
per
designarlo
,
fu
coniata
più
tardi
la
parola
"
socialpatriottismo
"
.
E
sebbene
,
rozzamente
materialistico
nei
suoi
presupposti
teorici
,
tenesse
a
vile
la
religione
e
,
quando
non
la
considerava
menzogna
di
classe
,
utile
alla
borghesia
,
l
'
abbassasse
,
come
nel
programma
di
Erfurt
,
a
"
Privatsache
"
,
a
faccenda
privata
,
esso
,
che
non
poteva
attenersi
alla
vecchia
religione
,
inconsapevolmente
si
nutriva
nel
suo
profondo
di
quella
nuova
,
del
pensiero
,
della
critica
e
della
libertà
.
Una
certa
consapevolezza
cominciò
ad
aversi
di
ciò
quando
,
dopo
il
'95
,
si
sentì
nel
seno
del
partito
il
bisogno
di
rimeditare
di
sottoporre
a
discussione
,
di
correggere
o
sostituire
i
presupposti
filosofi
del
marxismo
,
e
si
ripensò
a
una
diversa
tradizione
filosofica
ed
etica
,
quella
del
Kant
;
e
,
in
ultimo
,
per
quel
che
riguardava
propriamente
la
dottrina
politica
,
l
'
eresia
proruppe
da
parte
di
un
vecchio
e
lungamente
ortodosso
marxista
,
il
Bernstein
,
che
diè
il
motto
d
'
ordine
:
"
Ciò
che
si
chiama
lo
scopo
finale
(
la
società
comunistica
,
abolitrice
dello
stato
)
è
niente
,
ma
il
movimento
è
tutto
"
:
il
movimento
,
cioè
la
concreta
e
progrediente
opera
della
libertà
,
la
quale
,
per
volere
ogni
altro
fine
particolare
,
vuole
anzitutto
sé
stessa
.
Del
Marx
polisenso
e
con
alternanti
idee
apocalittiche
e
idee
storiche
evoluzionistiche
,
oscillante
tra
il
culto
dell
'
autorità
o
potenza
e
quello
della
libertà
nella
umana
società
,
furono
date
interpretazioni
democratiche
,
e
anche
,
storicistiche
,
facendo
avvertire
che
egli
non
aveva
mai
sostenuto
l
'
assoluta
superiorità
del
socialismo
sul
capitalismo
e
che
sempre
aveva
fatto
dipendere
la
superiorità
di
un
ordinamento
economico
da
circostanze
date
.
La
figura
dei
socialisti
,
dei
quali
si
udivano
i
ragionati
discorsi
nei
dibattiti
dei
parlamenti
e
si
leggevano
gli
articoli
nei
giornali
e
nelle
riviste
,
si
era
fatta
familiare
e
non
dava
più
brividi
come
quella
vaga
e
misteriosa
dell
'
"
internazionalista
"
,
di
cui
si
parlava
vent
'
anni
innanzi
e
che
si
confondeva
col
"
nichilista
"
,
apostolo
di
universale
distruzione
,
armato
di
bombe
.
Nonostante
la
teorica
intransigenza
che
si
affermava
nei
deliberati
dei
loro
congressi
,
in
pratica
la
collaborazione
e
il
riformismo
la
vincevano
.
Nel
1913
,
nell
'
altro
campo
,
il
Delbrück
,
segretario
di
stato
,
pur
ammettendo
che
spiacevoli
cose
potevano
ancora
accadere
nella
vita
parlamentare
a
causa
del
suffragio
universale
e
delle
discordie
tra
i
partiti
detti
borghesi
,
riconosceva
apertamente
che
"
il
socialismo
non
era
più
rivoluzionario
fuorché
negli
estremisti
e
negli
isterici
degli
opposti
partiti
"
.
Confermava
questo
"
liberalizzamento
"
o
"
democratizzamento
"
,
come
più
volentieri
si
diceva
,
del
socialismo
,
il
formarsi
qua
e
là
,
al
margine
,
di
nuovi
gruppi
,
sebbene
poco
importanti
,
di
uomini
dal
temperamento
rivoluzionario
,
dai
quali
provennero
più
tardi
gli
"
spartachiani
"
,
che
ebbero
tra
i
loro
capi
un
figlio
del
vecchio
Liebknecht
.
Ma
,
quando
scoppiò
la
guerra
europea
,
questi
irreconciliabili
furono
soverchiati
dal
grosso
del
partito
,
dal
partito
ufficiale
;
e
in
Germania
,
come
in
Francia
e
nel
Belgio
,
i
socialisti
entrarono
anch
'
essi
in
quelle
che
si
dissero
"
unioni
sacre
"
di
tutti
i
partiti
.
Il
4
agosto
del
1914
i
socialisti
tedeschi
dichiararono
di
accompagnare
coi
loro
caldi
voti
i
loro
fratelli
,
chiamati
alle
armi
,
di
ogni
partito
,
e
che
essi
non
si
sarebbero
divisi
dalla
patria
nell
'
ora
del
pericolo
.
Il
socialismo
italiano
seguì
dappresso
l
'
andamento
del
tedesco
,
perché
,
dopo
un
primo
periodo
,
tra
il
'70
e
il
'90
nel
quale
fermentarono
i
residui
dell
'
anarchismo
e
insurrezionismo
bakuniano
,
frammisti
a
un
evanescente
mazzinianismo
operaio
,
ricevute
alfine
le
dottrine
marxistiche
,
si
formò
un
partito
che
nel
'92
compié
anch
'
esso
il
distacco
dagli
anarchici
,
ebbe
deputati
alla
Camera
,
dettò
i
suoi
programmi
massimi
e
minimi
e
prese
le
vie
legali
,
quantunque
non
potesse
porsi
contro
gli
operai
e
i
braccianti
quando
venivano
a
conflitti
con
la
forza
pubblica
,
e
nemmeno
contro
i
disordini
e
le
sommosse
,
dovuti
a
condizioni
locali
,
della
Sicilia
e
dei
suoi
"
fasci
di
lavoratori
"
negli
anni
dal
'92
al
'94
.
Il
nuovo
partito
ebbe
il
suo
tempo
di
persecuzione
in
conseguenza
della
parte
che
taluni
dei
suoi
dirigenti
avevano
presa
nei
fatti
di
Sicilia
,
e
poi
dei
moti
di
Milano
del
'98;
ma
fu
persecuzione
presto
smessa
e
che
cedette
il
luogo
alle
amnistie
,
perché
l
'
opinione
pubblica
italiana
le
era
contraria
e
,
di
sopra
dei
partiti
politici
,
manifestava
simpatia
pei
processati
e
condannati
.
Sorpassato
nel
1900
il
tentativo
di
un
restringimento
del
regime
parlamentare
,
e
ottenutosi
un
più
largo
respiro
,
da
una
parte
la
critica
scientifica
,
che
in
un
paese
di
antica
cultura
e
di
spregiudicata
intelligenza
come
l
'
Italia
aveva
corroso
rapidamente
il
sistema
filosofico
,
storico
ed
economico
del
marxismo
;
e
,
dall
'
altra
,
la
ripercussione
di
quel
che
contemporaneamente
accadeva
in
Germania
,
divisero
il
partito
socialista
italiano
in
due
"
tendenze
"
:
la
rivoluzionaria
e
la
riformistica
,
le
quali
vennero
a
un
compromesso
nel
congresso
di
Bologna
del
1904
,
e
a
un
'
altra
sorta
di
compromesso
in
quello
di
Roma
del
1906
,
finché
nel
congresso
di
Bologna
del
1908
la
tendenza
riformistica
nettamente
prevalse
.
Il
Giolitti
presidente
del
Consiglio
,
prima
che
il
Delbrück
facesse
la
simile
osservazione
in
Germania
,
disse
alla
Camera
italiana
che
i
socialisti
avevano
"
riposto
Marx
in
soffitta
"
ed
erano
diventati
ragionevoli
;
e
,
da
sua
parte
,
cercò
anche
di
attirare
i
più
capaci
tra
essi
a
partecipare
al
governo
.
Neppure
in
Italia
i
socialisti
poterono
mantenersi
internazionali
e
"
senza
patria
"
;
e
non
solo
fecero
la
loro
parte
nella
preparazione
bellicosa
dello
spirito
italiano
contro
l
'
Austria
,
ma
il
loro
maggiore
teorico
e
scrittore
,
Antonio
Labriola
,
fu
propugnatore
d
'
imprese
coloniali
e
dell
'
espansione
industriale
e
commerciale
d
'
Italia
.
I
temperamenti
rivoluzionari
,
dispregiatori
dell
'
accomodante
riformismo
e
impazienti
della
lassezza
in
cui
era
caduto
il
socialismo
ortodosso
,
si
dettero
anche
in
Italia
a
cercare
nuove
formole
,
a
loro
meglio
confacenti
;
e
una
ne
fu
offerta
dal
Sorel
col
suo
sindacalismo
.
Il
Sorel
assimilava
il
socialismo
da
lui
ideato
al
cristianesimo
primitivo
,
gli
assegnava
il
fine
di
una
rinnovazione
della
società
dalle
ime
radici
morali
,
e
perciò
gl
'
inculcava
di
coltivare
,
come
i
primi
cristiani
,
il
sentimento
di
"
scissione
"
dalla
società
circostante
,
schivare
ogni
rapporto
con
gli
uomini
politici
,
chiudersi
nei
sindacati
operai
e
nutrirsi
del
"
mito
"
dello
sciopero
generale
.
Era
la
costruzione
di
un
poeta
,
assetato
di
austerità
morale
,
assetato
di
sincerità
,
pessimista
nei
riguardi
della
realtà
presente
,
tenace
nel
cercare
in
mezzo
ad
essa
un
'
ascosa
fonte
donde
sarebbe
sgorgata
la
fresca
vena
purissima
;
e
,
alla
prova
della
realtà
,
quella
sua
poesia
svanì
presto
e
agli
occhi
suoi
stessi
.
Senonché
,
quando
scoppiò
la
guerra
europea
,
il
partito
ufficiale
socialista
,
ché
si
era
staccato
nel
congresso
di
Reggio
Emilia
del
1912
dal
riformismo
,
ed
era
rimasto
irresoluto
fra
tendenze
moderate
e
rivoluzionarie
,
non
mostrò
animo
pari
all
'
evento
,
e
,
incapace
e
anche
poco
volenteroso
d
'
impedire
la
partecipazione
dell
'
Italia
alla
guerra
,
rimase
tra
color
che
son
sospesi
,
tagliandosi
fuori
dalla
vita
nazionale
e
anche
da
quella
internazionale
.
Minori
impedimenti
e
intralci
a
confluire
col
liberalismo
ebbe
il
socialismo
in
Francia
,
perché
la
dialettica
marxistica
della
storia
e
delle
classi
,
la
teoria
della
struttura
e
della
soprastruttura
e
del
mondo
ideale
come
maschera
d
'
interessi
economici
,
la
totale
estraneità
in
cui
bisognava
tenersi
rispetto
ai
concetti
e
ai
sentimenti
degli
altri
partiti
,
reprobi
tutti
perché
"
borghesi
"
,
la
necessità
nel
tempo
stesso
di
spingere
all
'
estremo
le
forze
produttive
e
la
civiltà
borghese
con
l
'
intento
di
mandarla
per
questa
via
a
distruzione
e
dar
luogo
alla
conversione
nell
'
opposto
;
tutte
queste
e
simili
cose
,
adatte
a
un
popolo
molto
teorico
e
di
complicate
teorie
quale
il
tedesco
,
poco
attecchirono
presso
quello
francese
.
La
tradizione
rivoluzionaria
del
socialismo
francese
era
quella
insurrezionale
del
Blanqui
,
che
con
la
presa
di
possesso
della
sede
del
governo
si
riprometteva
di
riformare
la
società
,
legiferando
secondo
ragione
;
ma
le
esecuzioni
militari
e
le
deportazioni
seguite
alla
Commune
,
gli
stati
d
'
assedio
prolungati
per
più
anni
,
il
divieto
posto
alla
diffusione
dell
'
Internazionale
,
e
insieme
il
ricordo
delle
ripetute
sconfitte
sofferte
,
lungo
il
secolo
,
dagli
operai
insorti
,
avevano
tolto
speranza
e
impeto
a
quella
tradizione
.
Quando
la
Repubblica
fu
bene
assodata
e
furono
rimossi
gli
stati
d
'
assedio
,
e
si
diè
amnistia
ai
superstiti
della
Commune
,
e
si
poterono
ripigliare
i
problemi
riguardanti
i
lavoratori
,
già
i
repubblicani
di
estrema
sinistra
e
i
radicali
avevano
incluso
nel
loro
programma
politico
una
parte
speciale
che
si
chiamò
"
programma
sociale
"
(
riconoscimento
giuridico
dei
sindacati
,
restrizione
legale
delle
ore
di
lavoro
,
assicurazioni
pei
lavoratori
,
e
poi
anche
imposta
progressiva
sul
reddito
,
riscatti
delle
miniere
e
delle
ferrovie
,
nazione
armata
,
giudici
eletti
,
e
simili
)
,
a
un
dipresso
quel
che
in
Germania
fu
detto
"
programma
minimo
"
;
e
i
socialisti
trovarono
perciò
in
quei
repubblicani
e
radicali
alleanza
e
cooperazione
,
a
patto
di
non
insistere
sulla
futura
società
del
comunismo
e
sugli
altri
concetti
del
marxismo
.
Accanto
,
dunque
,
a
un
gruppo
marxistico
(
Guesde
Lafargue
)
,
che
aveva
fondato
un
partito
operaio
,
se
ne
formò
un
altro
,
e
più
importante
,
circa
l'81
,
di
socialisti
che
si
denominarono
"
possibilisti
"
(
Allemane
e
altri
)
,
perché
si
proposero
di
chiedere
e
ottenere
riforme
praticamente
possibili
nel
presente
.
La
collaborazione
nel
parlamento
,
ed
eventualmente
anche
nel
governo
,
era
implicita
in
siffatto
programma
,
e
il
Jaurès
,
eletto
deputato
,
delineò
,
nel
'95
,
un
partito
socialista
parlamentare
,
procedente
d
'
accordo
coi
radicali
.
Se
il
capo
del
gruppo
marxistico
,
il
Guesde
,
al
tempo
del
Boulanger
,
aveva
dichiarato
,
secondo
lo
stile
di
quella
scuola
,
che
la
contesa
tra
due
partiti
borghesi
lasciava
indifferente
il
proletariato
,
i
nuovi
socialisti
presero
invece
parte
vivacissima
,
uniti
coi
repubblicani
,
per
la
causa
dreyfusiana
,
cioè
liberale
e
laica
,
contro
clericali
,
militaristi
e
reazionari
.
Dopo
quella
crisi
,
nel
'99
,
un
socialista
,
il
Millenard
,
salì
al
governo
col
Waldeck
Rousseau
,
tenendo
il
ministero
dell
'
industria
e
del
commercio
:
caso
che
turbava
le
costruzioni
della
scolastica
marxistica
,
condannato
perciò
dal
congresso
o
concilio
di
Dresda
,
e
poi
,
per
non
rompere
(
come
si
diceva
)
l
'
unità
del
partito
,
riprovato
anche
da
altre
assemblee
in
Francia
,
e
da
coloro
stessi
che
lo
avrebbero
volentieri
approvato
come
necessario
alla
difesa
della
Repubblica
minacciata
e
come
prova
della
maturità
del
partito
socialista
a
tenere
il
governo
;
il
che
produsse
,
infine
,
il
distacco
dal
partito
socialista
francese
del
gruppo
socialista
parlamentare
e
degli
indipendenti
.
Nelle
elezioni
del
1902
,
nelle
quali
si
combatteva
sul
punto
dello
scioglimento
delle
congregazioni
e
della
politica
religiosa
,
i
socialisti
entrarono
nell
'
alleanza
delle
sinistre
,
che
riportò
strepitosa
vittoria
;
e
nel
1906
il
Briand
lasciava
il
partito
socialista
per
partecipare
al
ministero
Sarrien
,
e
l
'
anno
dopo
un
altro
socialista
,
il
Viviani
diventava
ministro
del
lavoro
.
Affatto
trascurabile
fu
poi
l
'
efficacia
del
marxismo
in
Inghilterra
,
quantunque
il
Marx
elaborasse
proprio
colà
la
sua
dottrina
e
di
colà
dirigesse
l
'
Internazionale
:
la
marxistica
Federazione
socialdemocratica
,
fondata
dall
'
Hyndman
circa
l'84
,
ebbe
scarso
seguito
.
Invece
,
assai
appassionarono
le
teorie
del
George
sulla
nazionalizzazione
della
terra
,
com
'
era
naturale
in
un
pese
nel
quale
un
terzo
del
suolo
apparteneva
all
'
aristocrazia
,
ed
era
tenuto
in
buona
parte
per
pascoli
,
parchi
,
cacce
e
campi
di
gioco
.
Non
si
tentò
mai
in
Inghilterra
di
perseguitare
o
sopprimere
il
socialismo
,
né
furono
necessari
gravi
sforzi
e
molti
stenti
per
andarlo
raccogliendo
nel
liberalismo
,
perché
,
fin
da
principio
,
i
problemi
attinenti
al
lavoro
s
'
inquadrarono
spontaneamente
nella
cornice
della
società
e
della
politica
inglese
,
e
intorno
vi
si
adoperarono
liberali
e
conservatori
,
lasciando
poco
campo
a
uno
specifico
socialismo
fattivo
.
Liberale
di
spiriti
era
il
socialismo
dei
"
fabiani
"
(
1883
)
,
il
quale
,
come
dice
il
nome
stesso
,
escludeva
rivolgimenti
improvvisi
e
radicali
,
e
consigliava
di
accompagnare
con
l
'
opera
il
naturale
svolgimento
delle
cose
che
si
allontanava
dalla
sfrenata
libertà
di
concorrenza
e
menava
verso
un
ordinamento
sociale
della
produzione
;
e
altresì
riformistico
e
non
marxistico
si
presentava
il
Partito
indipendente
del
lavoro
(
1893
)
,
e
al
necessario
e
all
'
attuabile
attendevano
le
associazioni
operaie
.
Il
Bernstein
,
che
dimorò
a
lungo
in
Londra
,
tolse
esempio
e
incitamento
per
la
revisione
del
marxismo
e
la
riforma
della
democrazia
sociale
in
Germania
da
quello
che
vedeva
in
Inghilterra
,
dove
(
scriveva
nel
'99
)
"
nessun
socialista
responsabile
sogna
ancora
un
'
imminente
vittoria
del
socialismo
per
mezzo
di
una
grande
catastrofe
,
né
una
rapida
conquista
del
parlamento
per
mezzo
del
proletariato
rivoluzionario
,
e
invece
sempre
più
il
lavoro
si
trasferisce
nei
municipi
e
in
altri
corpi
amministrativi
autonomi
,
e
si
è
perso
l
'
abito
di
disprezzarli
,
e
qua
e
là
si
sono
stretti
maggiori
rapporti
col
movimento
corporativo
"
.
Simili
aspetti
e
vicende
,
e
analogo
corso
delle
cose
,
si
potrebbero
mostrare
,
circa
il
socialismo
,
nel
Belgio
,
nella
Svizzera
,
nell
'
Austria
Ungheria
,
nell
'
Olanda
e
nei
paesi
scandinavi
,
se
,
dopo
aver
segnato
questo
importante
tratto
generale
della
vittoria
ideale
che
sopr
'
esso
riportò
a
poco
a
poco
il
liberalismo
con
l
'
invitarlo
e
indurlo
a
entrare
nella
sua
cerchia
,
persuaderlo
a
smettere
la
scissione
per
la
collaborazione
,
sgombrargli
dalla
fantasia
le
aspettazioni
millenarie
e
volgerlo
al
presente
,
rifargli
la
mente
da
materialistica
e
semplicistica
a
storica
ed
umana
,
non
convenisse
guardare
altresì
alla
vittoria
che
a
sua
volta
il
socialismo
riportò
in
questa
stessa
sua
trasformazione
,
che
pareva
e
non
era
una
sottomissione
.
Il
socialismo
divenne
allora
il
principale
oggetto
degli
studiosi
di
politica
e
degli
uomini
politici
,
ed
ebbe
per
sé
il
fiore
degli
ingegni
giovanili
e
le
generose
passioni
di
quell
'
età
:
la
letteratura
stessa
,
il
romanzo
,
il
dramma
,
la
lirica
,
se
ne
fecero
voce
.
Un
uomo
politico
inglese
disse
:
-
Oggi
noi
siamo
tutti
socialisti
.
-
Deliberatamente
si
andava
incontro
agli
allargamenti
di
suffragio
e
ai
suffragi
universali
,
affinché
i
bisogni
dei
lavoratori
trovassero
i
loro
rappresentanti
e
s
'
inserissero
tra
gli
altri
bisogni
della
società
castigando
gli
egoismi
degli
imprenditori
di
lavoro
e
dei
ricchi
,
e
affinché
quella
classe
sociale
,
col
discutere
,
eleggere
,
sindacare
,
educasse
il
suo
senso
politico
e
il
sentimento
di
responsabilità
:
le
leggi
sull
'
istruzione
obbligatoria
e
contro
l
'
analfabetismo
e
per
le
scuole
serali
e
festive
,
le
università
popolari
,
e
simili
,
smentivano
col
fatto
l
'
accusa
che
la
"
borghesia
"
volesse
tenere
il
popolo
nell
'
"
ignoranza
"
,
e
lasciavano
al
suo
vano
borbottare
qualche
reazionario
,
ridicolo
piuttosto
che
odioso
,
il
quale
sospirava
questo
perduto
presidio
del
buon
vecchio
tempo
.
Generale
era
la
disposizione
e
la
buona
volontà
a
proporre
,
promuovere
e
accettare
provvedimenti
sociali
,
non
più
e
non
soltanto
per
intenti
conservatori
(
lodevoli
,
per
altro
,
se
miravano
alla
pace
sociale
e
a
salvare
,
come
si
diceva
,
il
patrimonio
della
comune
civiltà
da
disastri
e
da
barbarie
)
,
ma
come
serio
riconoscimento
di
diritto
.
Alle
leggi
bismarckiane
di
assicurazioni
per
la
vecchiaia
,
l
'
infermità
,
gl
'
infortuni
del
lavoro
,
che
dopo
la
Germania
tutti
gli
altri
stati
via
via
adottarono
,
e
alle
altre
molte
di
carattere
sanitario
,
seguirono
variamente
e
con
vario
ritmo
,
in
Germania
e
in
tutti
gli
altri
stati
,
leggi
sull
'
egualità
degli
obblighi
tra
lavoratori
e
datori
di
lavoro
,
sul
lavoro
notturno
vietato
o
ristretto
pei
fanciulli
e
per
le
donne
e
regolato
per
tutti
gli
altri
operai
,
sulla
determinazione
delle
ore
settimanali
di
lavoro
e
i
riposi
obbligatori
,
sulla
riduzione
delle
ore
quotidiane
,
per
le
quali
sorse
,
intorno
al
'90
,
la
richiesta
che
si
restringessero
a
otto
,
e
certo
discesero
assai
dalle
quattordici
che
prima
erano
consuete
in
molti
opifici
(
in
Inghilterra
,
al
tempo
del
Disraeli
,
la
somma
delle
ore
settimanale
fu
fissata
in
cinquantasei
,
e
in
Francia
,
nel
1904
,
quelle
giornaliere
furono
ristrette
a
dieci
)
,
e
altre
leggi
sul
lavoro
a
domicilio
,
sulle
case
operaie
,
sulla
preferenza
da
dare
alle
cooperative
di
lavoro
nell
'
assunzione
di
lavori
pubblici
,
e
via
enumerando
.
Le
trade
unions
,
i
sindacati
,
le
confederazioni
del
lavoro
,
le
unioni
professionali
,
ebbero
riconoscimento
giuridico
;
s
'
istituirono
consigli
del
lavoro
e
speciali
divisioni
presso
i
ministeri
e
,
infine
,
addirittura
ministeri
del
lavoro
.
Vacillava
così
anche
l
'
altra
accusa
,
che
si
sarebbe
potuta
esprimere
nel
detto
di
Tommaso
Moro
,
che
lo
stato
sia
una
coniuratio
divitum
,
o
in
quello
vichiano
che
la
patria
sia
res
patrum
;
e
sarebbero
dovuti
vacillare
e
cadere
i
più
moderni
teorizzamenti
sulla
"
lotta
di
classe
"
e
sulla
classe
dirigente
come
"
classe
borghese
"
,
intesa
unicamente
ai
propri
interessi
e
chiusa
contro
i
lavoratori
.
Quella
pretesa
"
borghesia
"
antisocialistica
che
era
in
realtà
l
'
imparziale
cultura
,
genitrice
di
nuove
forme
di
vita
,
come
aveva
essa
(
e
non
il
proletariato
né
la
borghesia
nel
senso
economico
di
queste
parole
)
suscitato
il
socialismo
,
così
continuava
ad
allevarlo
.
Già
nel
'97
era
stato
possibile
mettere
insieme
una
speciale
Bibliographie
der
Sozialpolitik
;
nel
1900
,
sorse
l
'
Associazione
internazionale
per
le
leggi
protettive
dei
lavoratori
,
che
aveva
sede
in
Basilea
;
nel
1904
,
la
Francia
proponeva
,
e
l
'
Italia
per
prima
accettava
la
proposta
,
una
legislazione
internazionale
operaia
.
Contribuivano
a
questo
processo
di
elevamento
del
popolo
,
insieme
col
socialismo
politico
,
anche
quelli
non
politici
o
poco
politici
,
di
stato
,
della
cattedra
,
cattolico
,
cristiano
,
cooperativistico
,
trascinati
dalla
corrente
.
La
festa
del
primo
maggio
,
la
festa
dei
lavoratori
,
deliberata
nell'89
da
un
congresso
internazionale
per
la
richiesta
delle
otto
ore
dì
lavoro
,
e
che
destò
sospetti
e
paure
quasi
un
giorno
d
'
internazionale
appuntamento
per
la
rivoluzione
universale
,
e
nei
primi
anni
fu
contrastata
e
diè
luogo
a
dimostrazioni
e
conflitti
,
scorse
dipoi
tranquilla
,
da
nessuno
più
contrastata
,
ammessa
nel
costume
.
Il
nuovo
tipo
del
lavoratore
si
designava
,
ed
era
designato
,
talvolta
con
un
sorriso
,
come
quello
dell
'
operaio
"
evoluto
e
cosciente
"
;
ma
era
anche
dell
'
operaio
circondato
da
ogni
sorta
di
garanzie
giuridiche
,
che
si
accrescevano
di
giorno
in
giorno
.
A
coloro
che
continuavano
a
collocare
il
socialismo
nell
'
avvenire
,
in
un
remoto
o
vicino
avvenire
,
e
lo
immaginavano
tale
che
dovesse
farsi
di
un
getto
e
una
volta
per
sempre
,
e
intanto
non
vedevano
o
non
intendevano
quel
che
avveniva
intorno
a
loro
,
si
sarebbe
potuto
rispondere
che
il
socialismo
era
nel
presente
,
"
in
divenire
"
,
e
sarebbe
stato
sempre
a
quel
modo
,
"
in
divenire
"
,
come
tutta
la
mente
e
l
'
opera
dell
'
uomo
,
come
il
mondo
tutto
,
che
non
è
ma
in
eterno
diviene
.
Il
movimento
socialistico
,
e
i
provvedimenti
sociali
che
ne
furono
uno
degli
effetti
più
importanti
,
dissociarono
,
senza
che
se
lo
proponessero
,
il
troppo
stretto
rapporto
,
che
era
quasi
di
medesimezza
,
posto
già
un
mezzo
secolo
innanzi
tra
liberalismo
e
liberismo
,
morale
ed
economia
,
istituti
etici
ed
istituti
economici
.
Era
parso
,
in
un
primo
tempo
,
che
quella
stessa
via
di
salute
che
la
libertà
apriva
alla
vita
morale
e
politica
dei
popoli
,
la
libera
concorrenza
dovesse
aprirla
nella
sfera
economica
,
aiutando
a
questa
illazione
e
a
questa
illusione
l
'
impeto
giovanile
del
mondo
industriale
e
commerciale
europeo
,
particolarmente
inglese
,
e
sopra
questa
contingente
esperienza
edificadosi
una
dottrina
di
valore
assoluto
e
di
accento
quasi
religioso
:
il
che
ebbe
,
del
resto
,
fin
da
quel
suo
primo
tempo
,
i
suoi
scettici
e
i
suoi
critici
.
Ma
,
venuta
al
declino
quell
'
età
giovanile
,
mutate
le
condizioni
economiche
,
non
adempiute
le
speranze
di
una
spontanea
sparizione
della
"
questione
sociale
"
per
prodigio
operato
dalla
libera
concorrenza
,
vedendosi
uscire
dal
seno
stesso
del
liberismo
il
mostro
del
monopolismo
sotto
forma
di
cartelli
e
trusts
,
ci
si
trovò
dinanzi
ai
problemi
sociali
da
affrontare
,
non
coi
soli
mezzi
del
libero
scambio
economico
ma
con
la
virtù
etica
e
politica
,
che
piega
anche
quei
mezzi
ai
suoi
fini
,
adoperandoli
quando
le
giovano
,
temperandoli
o
buttandoli
via
quando
non
giovano
o
sono
di
danno
.
Questo
ravvedimento
e
conversione
si
osservano
spiccatamente
nella
decadenza
della
scuola
manchesteriana
in
Inghilterra
e
nel
risorgere
degli
antichi
avversari
in
nuovo
e
moderno
aspetto
,
diverso
da
quello
che
vestivano
al
tempo
della
battaglia
intorno
al
dazio
del
grano
e
aventi
ora
il
loro
uomo
rappresentativo
nel
Disraeli
.
Né
solo
la
necessità
di
proteggere
le
classi
operaie
consigliò
l
'
intervento
,
prima
deprecato
,
dello
stato
,
ma
anche
la
necessità
che
gli
stati
sentivano
di
serbare
,
nel
flusso
e
riflusso
dell
'
economia
mondiale
,
una
certa
autonomia
economica
per
ragioni
di
sicurezza
negli
approvvigionamenti
e
nelle
armi
in
caso
di
guerra
,
per
impedire
la
rovina
di
certe
classi
sociali
delle
quali
non
era
sostituibile
l
'
ufficio
nella
vita
dei
popoli
,
per
evitare
troppo
frequenti
e
troppo
forti
scotimenti
nell
'
assetto
sociale
,
per
sostenere
industrie
nazionali
ai
primi
passi
,
e
altresì
per
ragioni
finanziarie
più
o
meno
urgenti
.
Così
all
'
intervento
dello
stato
a
pro
delle
classi
lavoratrici
si
accompagnò
in
maggiore
o
minor
misura
il
protezionismo
doganale
,
che
talvolta
contrariava
e
talvolta
favoriva
l
'
interesse
di
quelle
classi
(
e
sempre
contrariava
o
favoriva
interessi
di
questa
o
quella
classe
)
,
ma
che
sembrava
utile
al
bene
complessivo
e
alla
tranquillità
generale
del
paese
.
Anche
in
questa
parte
la
Germania
e
il
Bismarck
furono
primi
o
tra
i
primi
a
dare
l
'
esempio
,
con
la
tariffa
doganale
del
'79
,
e
li
seguirono
quasi
tutti
gli
altri
stati
,
tranne
l
'
Inghilterra
che
poté
mantenersi
a
un
dipresso
nella
linea
liberistica
;
ma
il
protezionismo
era
allora
temperato
dai
trattati
di
commercio
e
,
in
generale
,
non
depresse
l
'
attività
delle
industrie
e
dei
traffici
.
È
evidente
che
le
controversie
sulla
preferenza
da
assegnare
al
protezionismo
o
al
liberismo
,
quale
dei
due
contenga
l
'
assoluta
verità
,
peccano
nel
fondamento
,
perché
anche
liberismo
e
protezionismo
sono
i
due
termini
di
un
unico
rapporto
e
,
sempre
che
si
raccomanda
o
l
'
uno
o
l
'
altro
,
non
si
può
farlo
se
non
con
formole
di
valore
affatto
empirico
;
e
tutto
sta
a
cogliere
nella
pratica
,
caso
per
caso
,
nelle
varie
e
mutevoli
situazioni
storiche
,
il
punto
giusto
,
che
sarà
pur
quello
economicamente
giovevole
,
ma
non
sarà
mai
determinato
da
mere
ed
astratte
considerazioni
economiche
.
La
potenza
industriale
e
la
ricchezza
,
a
cui
con
vertiginoso
crescendo
,
segnatamente
dopo
il
'90
,
pervenne
l
'
Europa
in
questo
periodo
,
le
scoperte
tecniche
che
allora
si
fecero
e
le
loro
applicazioni
,
la
varietà
della
produzione
,
l
'
estensione
dei
mercati
,
i
sempre
più
rapidi
mezzi
di
trasporto
,
son
cose
ben
note
e
presenti
al
ricordo
di
tutti
e
possono
essere
sottintese
e
presupposte
in
questo
racconto
,
che
ha
lo
sguardo
alla
vita
intellettuale
,
morale
e
politica
,
la
quale
diè
le
condizioni
per
quella
meravigliosa
attività
e
produttività
e
a
sua
volta
vi
attinse
forze
e
mezzi
.
Valga
come
simbolo
la
popolazione
che
da
centottanta
milioni
che
l
'
Europa
contava
al
principio
del
secolo
era
cresciuta
a
quattrocentocinquanta
alla
fine
,
oltre
i
milioni
di
suoi
figli
che
essa
mandò
nelle
Americhe
e
in
altri
paesi
nuovi
,
onde
i
soli
Stati
Uniti
d
'
America
,
da
cinque
milioni
di
abitanti
che
avevano
nel
1800
,
salirono
a
settantasette
milioni
nel
1900
.
E
su
qualunque
statistica
si
gitti
l
'
occhio
,
si
trovano
numeri
che
richiamano
fatti
di
questa
sorta
e
possono
altresì
servire
da
simboli
:
come
quella
del
Belgio
,
il
quale
,
per
esempio
,
nel
'50
impiegava
nell
'
industria
un
capitale
di
trecento
milioni
e
nel
1913
di
sette
miliardi
,
e
nel
cui
porto
di
Anversa
il
traffico
era
,
nel
'40
,
di
dugentoquarantamila
tonnellate
e
nel
1914
di
quattordici
milioni
:
la
produzione
mondiale
del
carbon
fossile
,
che
era
di
centotrenta
milioni
di
tonnellate
nel
'60
,
salì
a
seicentocinquanta
negli
ultimi
anni
del
secolo
.
Anche
all
'
espansione
coloniale
fu
impresso
un
corso
rapido
e
incalzante
,
particolarmente
dall'80
in
poi
,
quando
la
brama
di
possedere
colonie
prese
quasi
tutti
gli
stati
,
emulando
l
'
Inghilterra
che
allora
estendeva
,
assodava
e
ordinava
il
suo
impero
coloniale
sopra
un
quarto
del
globo
abitabile
.
La
Francia
portò
il
suo
impero
da
meno
di
un
milione
di
chilometri
quadrati
a
circa
dodici
milioni
con
cinquanta
milioni
di
abitanti
;
la
Germania
,
che
non
aveva
colonie
fino
all'84
,
raggiunse
presto
il
terzo
posto
con
gli
acquisti
nell
'
Africa
e
nell
'
Oceania
e
di
qualche
porto
nell
'
estremo
Oriente
;
l
'
Italia
occupò
l
'
Eritrea
e
più
tardi
la
Tripolitania
;
il
Belgio
,
per
opera
di
re
Leopoldo
II
,
ebbe
lo
stato
del
Congo
;
la
Spagna
,
che
invece
perdé
con
Cuba
e
con
le
Filippine
i
resti
del
suo
antico
dominio
coloniale
,
si
attaccò
alla
costa
del
Marocco
;
la
Russia
continuò
a
ingrandirsi
nell
'
Asia
;
gli
Stati
Uniti
,
dopo
il
'96
,
ebbero
il
loro
imperialismo
.
Il
sentimento
che
portava
a
queste
imprese
era
assai
complesso
:
di
vantaggi
economici
in
parte
reali
e
in
parte
d
'
immaginazione
,
di
potenza
e
prestigio
politico
,
di
amor
nazionale
che
faceva
desiderare
l
'
estensione
della
propria
lingua
e
cultura
e
costume
nelle
altre
parti
del
mondo
(
"
la
France
"
diceva
nell'85
il
colonialista
Ferry
"
ne
veut
pas
être
seulement
un
pays
libre
mais
un
grand
pays
qui
répand
,
partout
où
il
peut
les
porter
,
ses
moeurs
,
sa
langue
,
ses
armes
,
son
drapeau
,
son
génie
"
)
,
e
,
infine
,
di
un
più
largo
amore
per
l
'
umanità
e
la
civiltà
in
universale
.
L
'
Inghilterra
dava
al
suo
impero
un
carattere
liberale
,
lasciando
che
quelle
parti
di
esso
assurte
a
maggior
grado
,
che
si
dicevano
i
dominions
,
il
Canadà
,
l
'
Australia
,
la
Nuova
Zelanda
e
più
tardi
l
'
Africa
meridionale
,
avessero
istituzioni
liberali
e
democratiche
,
proprie
leggi
e
governo
,
rapporti
commerciali
autonomi
,
esercito
proprio
(
e
qualcuna
già
richiedeva
una
propria
flotta
)
,
e
si
tenessero
unite
alla
madre
patria
in
modo
spontaneo
,
per
convenienza
d
'
interessi
,
per
comunanza
di
lingua
e
di
tradizioni
,
per
consenso
d
'
ideali
.
L
'
economia
si
fece
veramente
mondiale
;
e
l
'
Europa
fu
nutrita
dal
grano
che
le
venne
dalle
altre
parti
del
mondo
,
non
bastandole
la
produzione
propria
,
che
in
parte
era
stata
sostituita
da
altre
colture
e
da
altri
usi
del
suolo
.
Di
pari
passo
con
la
produzione
della
ricchezza
andava
il
generale
benessere
,
se
anche
episodicamente
in
qualche
luogo
o
in
qualche
strato
della
popolazione
persistevano
non
vinti
lo
stento
e
la
miseria
,
rese
più
intollerabili
dalla
vicinanza
della
prosperità
,
e
se
qualche
aggravamento
di
miseria
talora
veniva
dalla
rapidità
stessa
delle
trasformazioni
economiche
.
Dappertutto
si
osservava
il
mutamento
di
proporzione
tra
popolazione
cittadina
e
popolazione
rurale
,
con
l
'
accentramento
e
l
'
accrescimento
di
quella
industriale
,
la
conseguente
diminuzione
o
quasi
sparizione
dell
'
artigianato
e
delle
piccole
aziende
,
e
il
formarsi
di
un
foltissimo
ceto
di
tecnici
e
d
'
impiegati
delle
industrie
.
E
cresceva
in
tutte
le
classi
sociali
l
'
istruzione
,
si
leggeva
molto
e
di
solito
in
più
lingue
:
i
giornali
,
mercé
i
telegrafi
e
i
telefoni
,
facevano
in
ogni
giorno
,
e
persino
in
ogni
ora
,
compresente
la
vita
di
ogni
parte
del
mondo
.
Talora
accadeva
che
un
dibattito
,
una
polemica
,
una
questione
,
sorti
in
un
singolo
paese
,
appassionassero
gli
animi
in
ogni
paese
,
come
fu
dell
'
affaire
Dreyfus
.
Nondimeno
su
questa
età
così
operosa
,
e
che
godé
di
pace
così
lunga
quale
non
era
mai
toccata
all
'
Europa
,
è
caduto
il
giudizio
,
che
si
vede
ormai
fissato
anche
nei
libri
degli
storici
,
di
"
età
prosaica
"
,
e
insieme
di
"
scettica
e
insoddisfatta
"
:
giudizio
che
suona
strano
e
inesplicabile
se
non
lo
si
metta
in
relazione
con
la
crisi
spirituale
,
cominciata
dopo
il
'48
e
venuta
al
suo
pieno
corso
dopo
il
'70
,
quale
di
sopra
è
stata
delineata
.
Al
fare
pratico
,
che
si
moveva
negli
ordini
liberali
e
ne
traeva
grande
beneficio
,
non
andava
più
congiunta
l
'
alta
coscienza
di
quel
fare
,
che
ne
intendesse
il
pieno
significato
e
ne
riconoscesse
l
'
inestimabile
valore
:
e
perciò
era
affievolito
l
'
impeto
religioso
ed
etico
,
sminuita
la
capacità
di
approfondimento
e
rinnovamento
nella
critica
dei
concetti
,
mortificata
la
vita
interiore
della
coscienza
,
nella
quale
unicamente
dolori
e
tristezze
e
angosce
si
raccolgono
in
travaglio
di
purificazione
e
si
convertono
in
forze
consolatrici
e
rinnovatrici
.
La
Germania
,
che
era
stata
tra
la
fine
del
sette
e
i
primi
decenni
dell
'
ottocento
l
'
Atene
filosofica
dell
'
età
moderna
e
dopo
due
millenni
aveva
offerto
a
tutta
l
'
umanità
una
messe
speculativa
altrettanto
originale
e
copiosa
,
allorché
si
credeva
che
col
suo
levarsi
a
grande
potenza
nazionale
e
politica
avrebbe
portato
a
nuovi
e
grandi
frutti
quelle
speculazioni
,
discese
di
grado
,
s
'
impoverì
mentalmente
,
perse
l
'
ufficio
che
aveva
tenuto
di
energica
conoscitrice
e
fecondatrice
del
pensiero
e
del
sapere
di
tutti
i
popoli
,
e
,
sebbene
il
lavoro
dei
suoi
scienziati
continuasse
assiduo
e
molta
fosse
la
loro
erudizione
,
non
diè
fulgori
geniali
,
e
lasciò
giacere
inerte
o
dimenticò
o
addirittura
disprezzò
il
patrimonio
avuto
in
eredità
,
l
'
opera
della
sua
età
classica
.
Nella
patria
di
Kant
e
di
Hegel
ora
si
vedevano
,
nel
campo
,
reso
assai
angusto
,
del
pensiero
,
neocritici
,
psicologi
,
fisiopsicologi
e
simili
degni
personaggi
,
pieni
di
onesta
volontà
,
ma
senza
vigore
e
senza
coraggio
,
radenti
il
suolo
.
Altrove
ottenevano
larga
fortuna
gli
Spencer
e
gli
Ardigò
,
e
addormentava
le
menti
un
vacuo
positivismo
ed
evoluzionismo
.
Anche
quando
si
difendeva
e
si
teorizzava
la
libertà
,
difesa
e
teoria
erano
empiriche
e
superficiali
,
come
nel
famoso
libro
su
questo
argomento
dello
Stuart
Mill
.
Il
fuoco
centrale
era
spento
o
covava
solo
in
alcune
anime
e
vi
dava
qualche
scintilla
;
e
di
qui
il
tono
rimesso
e
prosaico
,
solito
allora
.
Si
lamentava
che
non
fossero
,
nelle
nuove
generazioni
,
eroi
delle
rivoluzioni
pari
ai
Mazzini
e
ai
Garibaldi
,
eroi
della
politica
pari
ai
Cavour
e
ai
Lincoln
;
e
questi
lamenti
erano
delle
immaginazioni
deluse
,
che
in
tempi
di
calma
avrebbero
voluto
ammirare
nocchieri
guidanti
in
porto
,
con
possente
sforzo
,
tra
l
'
infuriare
delle
burrasche
,
la
nave
,
e
peccavano
d
'
ingiustizia
verso
l
'
opera
pure
utile
e
proba
dei
nuovi
uomini
adatti
ai
nuovi
tempi
.
Ai
letterati
francesi
,
che
volentieri
motteggiavano
e
schernivano
,
sdegnosi
e
fastiditi
,
i
politici
e
gli
statisti
della
terza
Repubblica
,
Enrico
Becque
,
nel
'96
,
gettava
in
volto
la
risposta
:
che
,
senza
quegli
uomini
politici
e
quegli
statisti
,
essi
letterati
sarebbero
stati
servi
o
sarebbero
finiti
in
carcere
,
come
sotto
il
secondo
Impero
,
e
che
,
se
egli
avesse
dovuto
scegliere
tra
il
lavoro
politico
e
il
lavoro
letterario
compiuto
negli
ultimi
venticinque
anni
,
avrebbe
,
in
buona
coscienza
,
dato
risolutamente
la
preferenza
al
lavoro
politico
.
Ma
,
con
tutto
ciò
,
è
da
riconoscere
che
assai
rari
,
e
questi
stessi
poco
ascoltati
o
poco
efficaci
,
furono
allora
i
poeti
,
i
pensatori
,
i
veggenti
,
gli
apostoli
,
che
apportano
luce
e
infondono
calore
nella
guerra
che
in
tutti
i
tempi
e
in
tutte
le
condizioni
perpetua
si
combatte
nella
mente
e
nel
cuore
dell
'
uomo
,
e
che
perpetuamente
ha
bisogno
di
quel
soccorso
e
di
quella
guida
.
Non
potevano
tenerne
il
luogo
i
fisici
,
i
naturalisti
,
i
sociologi
,
che
allora
certamente
non
mancarono
,
ma
che
per
loro
proprio
istituto
servono
alla
tecnica
e
non
a
quel
che
sta
di
sopra
,
o
in
fondo
,
a
ogni
tecnica
.
La
poca
lena
mentale
e
il
frequente
perdersi
d
'
animo
e
la
conseguente
disposizione
pessimistica
si
davano
a
vedere
nel
modo
in
cui
si
solevano
accogliere
e
interpretare
gl
'
inevitabili
cangiamenti
che
il
corso
delle
cose
portava
nella
società
e
nella
politica
,
e
quando
conveniva
trovare
e
adottare
le
deliberazioni
da
seguire
con
animo
sicuro
.
L
'
utopia
del
lasciar
fare
e
lasciar
passare
,
ossia
dell
'
assoluto
liberismo
economico
come
panacea
dei
mali
sociali
,
era
smentita
dai
fatti
;
ma
,
invece
di
sceverare
in
siffatta
dottrina
quello
che
era
utopico
da
quel
ch
'
era
vero
,
e
intendere
e
tenere
in
pregio
questa
verità
,
e
serbarla
,
come
si
deve
fare
di
ogni
verità
,
nei
limiti
suoi
che
soli
la
garantiscono
,
si
piangeva
su
quella
caduta
fede
e
speranza
,
senza
provarsi
a
sostituirla
con
altra
,
e
neppure
con
quella
dell
'
intervento
statale
e
del
protezionismo
,
della
quale
si
scorgevano
,
d
'
altra
parte
,
i
lati
deboli
e
i
pericoli
,
sicché
si
rimaneva
smarriti
tra
le
due
opposte
tesi
,
senza
capacità
di
mediarle
.
Per
dippiù
,
essendo
rimasto
il
concetto
di
liberismo
pigramente
associato
con
quello
di
liberalismo
,
la
sfiducia
nella
formula
liberistica
induceva
sfiducia
nella
verità
stessa
della
libertà
politica
,
che
è
concetto
di
altro
ordine
e
superiore
.
Del
pari
,
l
'
altro
fatto
che
la
lotta
politica
non
continuasse
più
sullo
schema
dei
due
partiti
,
classicamente
distinti
e
contrapposti
,
della
conservazione
e
del
progresso
,
schierati
e
guerreggianti
l
'
uno
contro
l
'
altro
e
avvicendantisi
al
governo
,
faceva
giudicare
organicamente
ammalato
e
prossimo
a
morte
il
sistema
parlamentare
,
del
quale
erano
stati
presupposti
come
condizione
vitale
quei
due
partiti
così
schematizzati
e
operanti
;
laddove
bisognava
rendersi
conto
che
tale
nitidezza
di
distinzione
e
contrapposizione
rispecchiava
i
tempi
della
formazione
e
dell
'
assodamento
della
libertà
e
del
suo
primo
avviamento
,
ma
non
poteva
trovare
piena
e
netta
corrispondenza
quando
le
cose
da
discutere
e
da
risolvere
si
presentavano
assai
più
varie
e
specificate
,
e
più
varia
era
la
composizione
stessa
delle
rappresentanze
parlamentari
,
e
,
di
conseguenza
,
maggiore
doveva
essere
la
varietà
degli
aggruppamenti
e
delle
combinazioni
politiche
:
nel
che
non
era
poi
da
temere
che
le
ragioni
della
conservazione
del
progresso
,
del
passato
e
dell
'
avvenire
,
della
storia
e
della
vita
,
venissero
mai
meno
,
essendo
,
questi
,
due
eterni
momenti
,
che
operano
sotto
le
più
diverse
forme
particolari
.
Né
la
sparizione
di
quei
"
notabili
"
,
di
quelle
aristocrazie
liberali
,
che
dirigevano
dapprima
,
nei
suffragi
ristretti
,
le
elezioni
,
designando
i
candidati
e
ora
non
potevano
mantenersi
ed
esercitare
lo
stesso
ufficio
coi
suffragi
allargati
o
universali
,
abbandonava
irrimediabilmente
,
come
si
diceva
,
le
elezioni
al
caso
e
al
demagogismo
,
perché
,
praticamente
,
si
trattava
per
l
'
appunto
di
trovare
a
nuove
condizioni
nuovi
metodi
,
e
questi
già
cominciavano
a
spuntare
e
a
fare
le
loro
prove
.
E
bisognava
aver
molto
idealizzato
le
storie
del
passato
per
meravigliarsi
che
nelle
elezioni
si
commettessero
brogli
,
frodi
,
mercimoni
,
soprusi
,
e
bisognava
non
aver
occhi
a
vedere
e
considerare
nel
presente
quel
che
accadeva
di
assai
peggio
per
questa
parte
nella
grande
Repubblica
americana
,
e
che
tuttavia
veniva
corretto
o
reso
poco
nocivo
dalle
spontanee
forze
morali
e
dalla
pubblica
opinione
.
Ed
era
naturale
che
,
ampliati
i
suffragi
,
cangiassero
altresì
,
nelle
assemblee
,
qualità
di
uomini
,
modi
di
eloquenza
,
contegno
e
costumi
,
e
non
sempre
in
guisa
gradevole
;
ma
sarebbe
giovato
non
perder
di
vista
che
,
pure
in
quelle
forme
o
in
quelle
apparenze
spesso
volgari
,
c
'
era
la
garanzia
della
libertà
per
tutti
,
e
che
,
per
imperfetta
che
fosse
,
per
esempio
,
la
vita
costituzionale
e
liberale
nella
Spagna
di
Alfonso
XII
o
XIII
,
valeva
sempre
di
gran
lunga
meglio
della
vita
politica
dei
tempi
di
Ferdinando
VII
o
di
quella
che
le
avrebbe
donata
il
carlismo
;
onde
,
anziché
trarre
la
conseguenza
che
convenisse
abolire
gli
istituti
parlamentari
,
si
trattava
anche
qui
del
modo
da
tenere
per
guidare
e
dirigere
(
come
in
pratica
accadeva
)
al
bene
quelle
assemblee
,
che
non
erano
poi
troppo
diverse
dalle
assemblee
di
ogni
tempo
,
tutte
a
volte
indocili
,
impressionabili
,
confusionarie
,
esposte
alla
corruzione
,
tutte
bisognose
di
trovare
chi
sappia
maneggiarle
.
Piaceva
fare
,
con
grande
aria
,
grandi
scoperte
,
come
quella
della
"
menzogna
"
dell
'
elettorato
e
dei
parlamenti
,
dove
non
c
'
era
,
in
verità
,
altra
menzogna
che
la
differenza
che
sempre
passa
tra
la
forma
giuridica
e
la
realtà
storica
,
con
la
quale
quella
forma
non
può
coincidere
appunto
perché
è
fatta
per
regolarla
,
né
può
regolarla
se
non
con
la
rigidezza
e
la
flessibilità
a
vicenda
adoperate
.
La
medesima
irriflessività
suggeriva
l
'
ammirazione
supina
per
la
Germania
,
per
il
suo
antiparlamentarismo
,
per
il
suo
"
stato
forte
"
,
che
teneva
a
segno
radicali
e
socialisti
,
per
il
suo
"
stato
etico
"
,
che
pareva
attuare
l
'
idea
che
di
esso
costruivano
i
professori
tedeschi
,
recando
a
merito
di
quella
costituzione
:
politica
o
slancio
e
la
vigoria
economica
della
Germania
,
laddove
era
in
quella
il
suo
punto
debole
.
L
'
antiparlamentarismo
,
l
'
antidemocratismo
,
l
'
antiliberalismo
venivano
in
voga
e
facevano
parte
essenziale
di
quel
che
si
chiamò
dappertutto
,
con
vocabolo
inventato
in
Inghilterra
,
"
snobismo
"
.
Nelle
parole
per
lo
meno
(
ma
il
male
stava
proprio
in
ciò
,
che
si
dicessero
di
tali
parole
)
,
si
era
di
frequente
corrivi
a
gettar
via
il
bagno
col
bambino
dentro
.
E
quando
,
circa
il
'90
,
sopravvenne
nell
'
impigrito
pensiero
europeo
e
nella
sua
scolorita
e
inanimata
letteratura
politica
la
dottrina
socialistica
e
marxistica
della
storia
e
dello
stato
,
-
la
quale
si
vantava
figlia
della
classica
filosofia
tedesca
,
e
tale
era
benché
spuria
,
e
ne
serbava
certe
virtù
nella
posizione
delle
questioni
e
nel
metodo
dialettico
storico
,
-
si
ebbe
senza
dubbio
il
non
piccolo
beneficio
che
le
menti
fossero
chiamate
a
ripensare
i
principii
stessi
della
umana
società
e
della
sua
storia
,
e
a
riproporsi
i
corrispettivi
problemi
etici
e
logici
,
e
,
d
'
altra
parte
,
che
un
ideale
,
comunque
dedotto
e
concepito
,
tornasse
a
risplendere
in
cima
ai
pensieri
e
a
interessare
le
anime
alle
opere
e
all
'
apostolato
.
Ma
,
attraverso
la
critica
che
seguì
presto
alla
ricezione
di
quella
dottrina
,
e
che
occupò
un
buon
decennio
,
se
,
come
era
naturale
,
quelle
dottrine
marxistiche
non
poterono
mantenere
le
loro
posizioni
e
indietreggiarono
sul
terreno
economico
,
in
quanto
teorie
del
sopralavoro
e
del
sopravalore
,
e
su
quello
filosofico
in
quanto
metafisica
e
dialettica
della
materia
,
da
ciò
non
venne
fuori
,
per
contrasto
,
una
rinfrescata
coscienza
della
spiritualità
umana
e
della
storia
come
storia
della
libertà
.
Anzi
,
un
effetto
che
rimase
di
quella
lunga
dimestichezza
col
marxismo
e
col
materialismo
storico
(
che
il
Mazzini
aveva
avuto
in
orrore
per
tal
suo
difetto
di
umanità
e
di
bontà
)
fu
l
'
abito
e
l
'
inclinazione
mentale
a
pensare
le
forze
attive
nella
storia
come
"
classi
economiche
"
,
feudalità
,
borghesia
,
piccola
borghesia
,
agrari
,
industriali
,
banchieri
,
operai
,
contadini
,
proletariato
qualificato
e
proletariato
cencioso
,
e
via
dicendo
,
e
a
trattare
i
problemi
politici
come
un
calcolo
degli
interessi
e
delle
forze
delle
varie
classi
in
lotta
,
e
una
ricerca
della
classe
economica
su
cui
convenisse
appoggiarsi
:
ch
'
era
un
precludersi
ogni
verace
intendimento
della
storia
e
della
vita
umana
,
e
perdere
l
'
unità
dello
spirito
che
regge
il
tutto
e
che
è
di
là
da
coteste
empiriche
schematizzazioni
di
astratta
economia
e
da
cotesti
calcoli
da
gente
furba
.
Parve
un
gran
fatto
,
e
costò
certamente
grandi
fatiche
,
avvedersi
e
affermare
che
sopra
le
classi
economiche
c
'
è
sempre
una
"
classe
politica
"
,
mossa
da
ideali
che
non
possono
essere
se
non
etici
:
senonché
questa
osservazione
avrebbe
dovuto
condurre
,
e
non
condusse
,
a
un
cangiamento
totale
nella
visione
della
realtà
,
a
una
nuova
filosofia
,
che
rimase
inesplicata
,
e
l
'
empirismo
e
il
naturalismo
seguitarono
a
tenerne
le
parti
.
Se
,
dunque
,
l
'
opera
di
quell
'
età
parve
prosaica
e
angusta
,
ciò
non
accadde
perché
tale
essa
fosse
nel
fatto
,
nel
quale
si
attuava
grandiosamente
l
'
impulso
della
grande
età
storica
precedente
,
ma
perché
angusti
e
prosaici
erano
l
'
intelletto
che
la
considerava
nel
suo
farsi
,
e
l
'
immaginazione
che
la
collocava
in
cattiva
luce
,
e
l
'
animo
,
che
invece
di
abbracciarla
e
riscaldarla
,
la
lasciava
fuori
di
sé
o
la
spregiava
.
Pericoloso
vuoto
di
pensiero
e
d
'
ideale
,
il
quale
se
poteva
per
alcun
tempo
restare
così
senza
troppo
danno
,
aveva
prossimo
l
'
allettamento
dei
falsi
ideali
,
che
,
già
balenati
nella
letteratura
del
romanticismo
deteriore
o
decadentismo
,
negli
ultimi
decenni
dell
'
ottocento
e
nei
primi
del
novecento
si
levavano
dappertutto
,
contaminando
di
sé
i
pensieri
politici
.
E
anche
un
certo
ridestamento
e
affinamento
di
filosofia
,
che
in
quello
scorcio
di
secolo
rese
intollerabile
il
rozzo
naturalismo
e
il
gretto
positivismo
,
solo
per
piccola
parte
accennava
a
rimettersi
nella
via
della
grande
filosofia
,
ma
in
maggior
parte
si
sviava
nel
misticismo
,
nel
prammatismo
e
in
altre
forme
d
'
irrazionalismo
.
Tuttavia
,
i
falsi
ideali
nella
vita
pratica
,
l
'
irrazionalismo
in
quella
dell
'
intelletto
,
l
'
infievolimento
spirituale
e
la
dispersione
interiore
si
sarebbero
potuti
superare
con
la
critica
e
con
l
'
educazione
o
esaurirsi
da
sé
come
ciò
che
non
aveva
intrinseco
valore
e
vigore
,
e
dar
luogo
ai
loro
contrari
e
al
meglio
;
ma
al
pericolo
mentale
e
sentimentale
se
ne
aggiungeva
un
altro
pratico
ed
effettuale
,
che
nasceva
dalle
condizioni
dell
'
Europa
nei
suoi
rapporti
internazionali
,
le
quali
,
porgendo
materia
a
quelle
disposizioni
dello
spirito
,
le
alimentarono
e
finirono
con
l
'
eccitarle
e
precipitarle
all
'
azione
.
X
LA
POLITICA
INTERNAZIONALE
,
L
'
ATTIVISMO
E
LA
GUERRA
MONDIALE
(
18711914
)
Se
,
infatti
,
le
idee
della
individualità
nazionale
e
della
libertà
politica
avevano
preso
assetto
stabile
nelle
divisioni
territoriali
e
negli
ordini
interiori
di
quasi
tutti
gli
stati
europei
,
e
si
attuavano
nelle
leggi
e
nel
costume
,
assai
diversamente
era
accaduto
di
un
'
altra
conseguenza
del
principio
di
libertà
,
che
era
stata
dedotta
o
presentita
sin
dall
'
inizio
di
quel
movimento
:
l
'
auspicata
estensione
di
quel
principio
ai
rapporti
internazionali
,
in
forma
di
alleanza
dei
popoli
liberi
del
mondo
o
,
per
stare
nel
pratico
,
di
alleanza
di
quelli
di
Europa
,
degli
"
Stati
uniti
d
'
Europa
"
.
A
questo
segno
aveva
sempre
avuto
[
fisso
]
a
l
'
occhio
suo
di
veggente
e
di
apostolo
Giuseppe
Mazzini
;
e
ci
fu
qualche
momento
in
cui
parve
quasi
che
l
'
Europa
vi
si
indirizzasse
,
rimossi
i
maggiori
ostacoli
:
in
ispecie
nel
'5960
,
sotto
l
'
impressione
della
indipendenza
,
unità
e
libertà
d
'
Italia
,
di
quella
che
pareva
in
preparazione
nella
Germania
prebismarckiana
e
che
il
liberalismo
europeo
affrettava
coi
suoi
voti
,
della
sconfitta
dell
'
Austria
con
l
'
atteso
ulteriore
disgregamento
del
suo
impero
,
sostituito
da
stati
nazionali
,
delle
rinnovate
speranze
di
autonomia
per
la
Polonia
,
e
di
un
ammodernamento
ed
europeizzamento
della
Russia
.
Ma
poi
si
urtò
per
questa
parte
in
ostacoli
impensati
:
si
ebbero
arresti
e
sviamenti
,
e
definitivamente
,
dopo
il
'70
,
la
rinunzia
a
quell
'
idea
,
che
passò
fra
le
utopie
,
sicché
o
non
se
ne
parlava
più
tra
le
persone
serie
o
se
ne
sorrideva
,
talora
con
malinconia
come
di
un
ingenuo
sogno
giovanile
svanito
,
talaltra
beffardamente
come
di
una
idea
puerile
.
Qualche
perfezionamento
statale
secondo
il
principio
di
nazionalità
si
compié
ancora
,
nei
decenni
successivi
;
e
,
per
effetto
della
guerra
russo
turca
del
'7778
,
rispettivamente
Serbia
,
Montenegro
,
Romania
,
Bulgaria
e
Grecia
o
si
resero
indipendenti
o
spezzarono
gli
ultimi
vincoli
che
ancora
le
facevano
dipendenti
dalla
Turchia
o
ampliarono
i
loro
territori
;
nel
1905
i
norvegesi
,
che
anch
'
essi
avevano
il
loro
nazionalismo
o
particolarismo
,
si
disciolsero
dalla
Svezia
a
cui
erano
legati
per
il
trattato
del
1814
,
ma
non
per
comunanza
di
istituzioni
politiche
e
di
condizioni
economiche
;
per
l
'
Irlanda
fu
proposta
e
sostenuta
dal
Gladstone
l
'
autonomia
o
Homerule
,
e
,
dopo
un
trentennio
di
ripulse
,
di
riproposte
,
di
agitazioni
,
di
ribellioni
,
finalmente
nel
1914
la
Camera
dei
comuni
l
'
approvava
per
la
terza
volta
,
e
così
riceveva
forza
di
legge
,
sebbene
provvisoriamente
ne
rimanesse
sospesa
l
'
esecuzione
.
Ma
le
sorti
della
Polonia
parvero
irrimediabili
e
la
sua
ricomposizione
nazionale
cessò
perfino
dal
formare
oggetto
delle
speranze
e
della
pubblicistica
liberale
,
e
in
ultimo
anche
la
Finlandia
perdeva
l
'
autonomia
,
mentre
la
Prussia
faceva
sforzi
di
snazionalizzamemto
nelle
regioni
polacche
comprese
nei
suoi
confini
.
Nell
'
Austria
,
le
nazionalità
tedesche
e
cèche
e
slovene
e
polacche
e
le
altre
si
contrastavano
senza
posa
,
fallito
nel
'93
il
tentativo
del
Taaffe
di
accordarle
,
e
rendevano
difficile
e
quasi
impossibile
l
'
attività
parlamentare
;
né
si
ottenne
se
non
un
brevissimo
respiro
con
la
riforma
elettorale
del
1907
,
onde
fu
bensì
vinto
l
'
ostruzionismo
nel
parlamento
imperiale
ma
non
già
in
quelli
locali
,
e
poco
dopo
gl
'
irriconciliabili
contrasti
ripresero
con
la
violenza
di
prima
.
Nell
'
Ungheria
,
che
si
studiava
da
sua
parte
di
accrescere
la
propria
autonomia
nei
rapporti
con
l
'
Austria
,
l
'
elemento
magiaro
era
in
conflitto
con
le
altre
nazionalità
,
alle
quali
consentiva
solo
in
certi
limiti
l
'
uso
delle
loro
lingue
nelle
faccende
giudiziarie
e
amministrative
,
mentre
procacciava
di
ampliare
quello
dell
'
ungherese
mercé
della
scuola
elementare
;
e
slovacchi
,
rumeni
e
serbi
allora
trovarono
in
Europa
un
Victor
Hugo
dei
nuovi
tempi
che
si
fece
loro
patrocinatore
e
vindice
al
cospetto
del
mondo
civile
,
il
norvegese
Bjørnson
;
e
intanto
i
croati
entravano
in
intese
coi
serbi
del
regno
di
Serbia
,
e
disperato
appariva
il
"
trialismo
"
,
di
cui
taluni
vagheggiavano
l
'
idea
,
ma
che
avrebbe
richiesto
un
completo
sovvertimento
di
spiriti
e
di
rapporti
sociali
e
politici
nella
monarchia
austro
ungarica
,
cioè
in
una
formazione
politica
superstite
di
altri
tempi
,
dell
'
età
degli
stati
patrimoniali
.
Più
grave
e
più
fondamentale
di
cotesta
resistenza
opposta
dall
'
Austria
Ungheria
alla
piena
attuazione
in
Europa
del
principio
nazionale
era
quell
'
abbandono
di
ogni
speranza
di
una
liberale
unione
europea
,
resa
impossibile
dalla
situazione
che
era
stata
prodotta
dalla
guerra
franco
germanica
del
'7071
,
la
quale
lasciava
la
Francia
ferita
e
offesa
per
lo
strappo
di
due
ormai
vecchie
sue
provincie
e
bramosa
di
rivincita
,
e
la
Germania
,
come
chi
ha
fatto
una
preda
,
vigile
contro
la
minaccia
che
le
sia
ritolta
,
e
,
intorno
alla
loro
ostilità
implacabile
,
aggruppati
gli
altri
stati
europei
:
sicché
,
in
luogo
di
un
'
unione
in
cui
tutti
i
popoli
trovassero
la
forma
più
vantaggiosa
per
il
loro
lavoro
e
per
il
loro
progresso
,
si
dové
acconciarsi
,
come
al
solo
espediente
per
conservare
la
pace
,
al
tradizionale
sistema
dell
'
equilibrio
europeo
mercé
alleanze
e
controalleanze
e
cautele
di
armamenti
.
Tuttavia
,
la
pace
era
così
gran
bene
e
così
necessaria
all
'
Europa
nel
mirabile
accrescersi
della
sua
produzione
in
tutti
i
campi
e
della
sua
civiltà
e
cultura
,
che
,
mercé
quell
'
equilibrio
,
venne
fatto
a
lungo
d
'
impedire
che
una
guerra
europea
,
da
tutti
guardata
con
paura
,
scoppiasse
.
Il
Bismarck
fu
artefice
principale
di
questa
politica
di
pace
,
assai
premendogli
di
non
rimettere
a
rischio
quanto
aveva
saputo
conquistare
per
la
Germania
e
che
era
sua
gloria
personale
,
e
reputando
che
la
Germania
,
così
com
'
egli
l
'
aveva
provvista
di
territori
e
di
potenza
,
non
avesse
altro
da
desiderare
e
,
com
'
egli
diceva
,
fosse
"
saturiert
"
,
saturata
e
sazia
,
né
un
'
altra
guerra
,
ancorché
vittoriosa
,
le
avrebbe
recato
effettivo
guadagno
.
Così
nel
congresso
di
Berlino
del
'78
,
seguito
alla
guerra
russo
turca
,
con
la
quale
la
Russia
aveva
stimato
di
poter
risolvere
in
senso
unicamente
russo
la
questione
orientale
e
liberare
i
"
fratelli
slavi
"
,
ma
che
aveva
mosso
a
tutela
dei
propri
interessi
altre
potenze
e
in
prima
linea
l
'
Inghilterra
,
il
Bismarck
si
diè
vanto
di
aver
tenuto
le
parti
di
un
"
onesto
sensale
"
,
il
cui
utile
era
la
pace
conservata
;
e
quella
ridistribuzione
di
prede
tra
belligeranti
e
non
belligeranti
,
parve
allora
il
meglio
o
il
men
peggio
che
si
potesse
eseguire
a
questo
fine
.
Intanto
,
il
Bismarck
alleava
la
Germania
con
l
'
Austria
e
attirava
in
quell
'
alleanza
l
'
Italia
,
pensosa
di
ulteriori
ingrandimenti
a
suo
danno
della
Francia
nel
Mediterraneo
e
di
conflitti
con
l
'
Austria
e
di
una
correlativa
riapertura
della
questione
di
Roma
,
e
così
nasceva
la
Triplice
;
e
,
al
tempo
stesso
,
egli
segnava
un
trattato
di
controassicurazione
con
la
Russia
e
,
per
mezzo
dell
'
Italia
,
annodava
alla
Triplice
l
'
Inghilterra
.
In
questo
campo
egli
era
maestro
,
e
,
poiché
la
maestria
sta
nel
sapersi
limitare
,
sapeva
anche
comportarsi
con
larghezza
di
mente
e
con
moderazione
;
e
lasciò
che
la
Francia
,
a
cui
chiudeva
ogni
varco
per
la
rivincita
sul
Reno
,
si
espandesse
altrove
e
si
formasse
indisturbata
il
suo
grande
impero
coloniale
,
guardandosi
bene
dal
fare
entrare
in
concorrenza
con
lei
l
'
Impero
tedesco
;
e
similmente
evitò
di
porre
inciampi
all
'
Inghilterra
,
che
si
assicurava
con
nuove
occupazioni
la
via
dell
'
India
e
accresceva
il
suo
impero
;
e
,
pur
disinteressandosi
delle
cose
turche
e
russe
,
e
del
dominio
degli
stretti
,
e
della
cosiddetta
"
questione
orientale
"
,
aiutò
l
'
Austria
a
estendersi
in
certa
misura
nei
Balcani
,
conforme
al
suo
pensiero
che
la
missione
austriaca
fosse
nell
'
Oriente
,
rappresentante
colà
della
cultura
tedesca
,
laddove
non
stimava
desiderabile
che
i
tedeschi
di
quell
'
impero
si
unissero
alla
Germania
,
dando
la
preponderanza
all
'
elemento
cattolico
,
a
lui
inviso
o
sospetto
.
In
questo
modo
la
pace
era
mantenuta
in
Europa
,
cioè
in
modo
empirico
e
non
radicale
e
costituzionale
,
ed
era
pagata
non
solo
con
lo
sforzo
incessante
di
vigilanza
e
accortezza
diplomatica
da
parte
di
un
genio
della
diplomazia
,
ma
per
dippiù
con
enormi
e
crescenti
spese
militari
nella
Germania
e
nell
'
Europa
tutta
,
con
milioni
di
uomini
in
armi
.
Sotto
la
pace
mantenuta
con
quei
mezzi
e
sotto
il
grave
peso
degli
eserciti
sempre
pronti
,
fremevano
,
benché
represse
,
le
ostilità
e
covava
il
pericolo
della
guerra
:
la
Francia
,
sin
dai
primi
anni
dopo
il
'70
,
spingeva
lo
sguardo
verso
la
Russia
,
probabile
futura
alleata
per
la
difesa
contro
il
potente
vicino
e
per
le
rivendicazioni
agognate
;
Inghilterra
e
Russia
non
erano
solo
in
contrasto
per
Costantinopoli
ma
per
l
'
espansione
nell
'
Asia
,
dove
le
due
sfere
di
dominio
si
toccavano
;
l
'
Italia
considerava
di
aver
sempre
un
conto
aperto
con
l
'
Austria
per
le
terre
che
chiamava
"
irredente
"
.
Pure
,
i
popoli
e
gli
stati
si
rassegnavano
a
rinviare
al
più
o
meno
lontano
avvenire
il
compimento
dei
loro
desideri
,
per
quest
'
osservanza
dell
'
equilibrio
che
li
costringeva
alla
pace
,
e
più
ancora
per
l
'
amore
di
questa
pace
stessa
,
che
per
il
terrore
delle
conseguenze
che
una
guerra
avrebbe
avute
così
pei
loro
presenti
possessi
territoriali
come
per
la
stessa
loro
compagine
politica
,
sociale
ed
economica
,
per
la
società
umana
che
sembrava
minacciata
dall
'
internazionalismo
,
dall
'
anarchismo
e
dal
socialismo
rivoluzionario
.
Il
"
concerto
europeo
"
non
era
pari
alla
missione
europea
di
civiltà
,
e
si
dimostrò
,
in
genere
,
a
causa
dei
discordi
interessi
tra
i
suoi
componenti
,
impotente
verso
la
Turchia
,
nonostante
l
'
orrore
suscitato
in
Europa
nel
'76
dalle
stragi
bulgare
e
nel
'94
e
nel
'96
da
quelle
armene
,
e
nonostante
che
un
uomo
di
Stato
,
il
Gladstone
,
avesse
chiamato
il
sultano
il
"
grande
assassino
"
;
e
appena
poté
limitare
,
ma
non
già
impedire
,
nel
'97
,
la
guerra
greco
turca
,
e
meno
ancora
ebbe
forza
poi
in
quelle
balcaniche
.
Solo
qualche
storico
tedesco
ha
osato
celebrare
come
esempio
di
una
unione
generale
,
"
quale
la
storia
non
aveva
mai
vista
prima
"
,
dei
principali
stati
della
terra
,
e
perciò
di
capitale
importanza
e
"
welthistorisch
"
,
"
degna
chiusa
del
secolo
decimonono
"
,
la
spedizione
deliberata
dalle
potenze
nel
1900
contro
la
Cina
,
che
l
'
imperatore
Guglielmo
II
adornò
di
una
sua
infiammata
orazione
di
colorito
attilesco
e
i
contingenti
militari
delle
varie
potenze
eseguirono
scannando
e
rapinando
.
L
'
intimo
inizio
dello
squilibrio
nell
'
equilibrio
europeo
venne
da
un
altro
contrasto
di
assai
maggiore
portata
di
tutti
gli
altri
che
già
esistevano
,
perché
riguardava
non
più
particolari
accrescimenti
di
domini
e
di
potenza
,
ma
addirittura
l
'
egemonia
in
Europa
e
nel
mondo
:
il
contrasto
della
Germania
con
l
'
Ighilterra
.
Prima
che
nell
'
animo
dei
popoli
e
nelle
menti
degli
uomini
di
stato
,
esso
nacque
nei
cervelli
dei
teorici
e
dei
professori
,
dei
quali
,
come
sappiamo
,
la
Germania
abbondava
più
di
altro
paese
,
a
dubbio
compenso
della
sua
deficienza
in
fatto
di
uomini
politici
;
e
può
vedersi
come
non
molto
dopo
il
'70
,
cominciasse
a
delinearsi
nello
storico
e
prussofilo
Treitschke
.
Il
naturaie
orgoglio
per
le
grandi
vittorie
militari
del
'66
e
del
'70
e
per
la
potenza
europea
alla
quale
la
Germania
era
salita
,
si
congiungeva
,
in
quei
teorici
,
con
la
evocata
visione
delle
egemonie
esercitate
già
da
altri
popoli
nei
secoli
:
dalla
Grecia
,
che
fu
come
la
prima
Europa
di
fronte
all
'
Oriente
,
da
Roma
in
tutto
quasi
il
mondo
allora
noto
,
dalla
Germania
stessa
che
assai
poté
coi
suoi
imperatori
sassoni
e
svevi
dal
decimo
al
tredicesimo
secolo
;
e
,
per
opposto
,
con
lo
spettacolo
invidioso
della
egemonia
che
l
'
Inghilterra
esercitava
nel
presente
in
gran
parte
della
terra
e
sui
mari
e
col
ricordo
non
meno
cruccioso
di
come
essa
fosse
stata
sempre
vigile
e
rapida
a
stroncare
le
sue
competitrici
del
continente
,
la
Spagna
,
l
'
Olanda
,
la
Francia
;
e
da
queste
premesse
si
traeva
la
conclusione
che
ormai
l
'
arringo
era
aperto
alla
Germania
,
la
quale
avrebbe
ripreso
l
'
opera
gloriosa
dei
suoi
imperiali
eroi
del
medioevo
mercé
gli
Hohenzollern
,
nuova
Grecia
contro
nuova
Persia
,
nuova
Roma
contro
nuova
Cartagine
,
né
mai
sarebbe
incorsa
nella
sorte
dell
'
Olanda
.
La
Germania
verdeggiava
di
gioventù
,
di
prodezza
militare
,
di
dottrina
,
di
capacità
in
ogni
campo
,
di
virtù
civili
;
l
'
Inghilterra
era
ormai
ingiallita
,
appassita
e
in
decadenza
in
tutte
queste
parti
,
uno
stato
da
qualificare
"
reazionario
"
,
ipocrita
come
chi
si
sente
vecchio
e
debole
,
governato
da
uomini
politici
di
poche
e
ristrette
idee
,
godente
di
una
potenza
che
era
un
manifesto
anacronismo
,
messa
su
come
di
furto
in
tempi
nei
quali
battaglie
navali
e
truppe
mercenarie
decidevano
guerre
d
'
importanza
mondiale
ed
era
lecito
impossessarsi
di
fortezze
e
di
stazioni
navali
in
paesi
stranieri
,
e
perciò
non
più
ammissibile
in
tempi
di
stati
nazionali
e
di
grandi
eserciti
popolari
.
Or
giustizia
voleva
che
la
Germania
chiedesse
una
nuova
ripartizione
del
mondo
,
non
accettando
la
presente
che
era
stata
fatta
quando
essa
si
travagliava
in
guerre
interiori
,
impeditane
a
costituirsi
in
grande
stato
;
e
voleva
equità
che
le
fosse
confidata
l
'
egemonia
che
l
'
Inghilterra
mal
si
arrogava
e
che
non
era
in
grado
di
reggere
,
perché
la
Germania
,
invece
,
era
preparata
ad
assumere
la
direzione
del
mondo
con
braccio
più
robusto
,
con
concetti
più
moderni
e
con
immense
possibilità
di
sviluppo
,
fors
'
anche
con
la
creazione
di
una
nuova
sintesi
dell
'
Oriente
e
dell
'
Occidente
,
di
una
nuova
religione
dell
'
Umanità
.
Così
ragionavano
e
insegnavano
a
calche
di
attentissima
studentesca
cotesti
teorici
e
professori
,
fondandosi
su
convenzionali
partizioni
e
classificazioni
e
leggi
storiche
e
su
detriti
dell
'
antiquata
filosofia
della
storia
e
di
idee
bibliche
circa
la
successione
delle
quattro
monarchie
,
quali
erano
per
l
'
appunto
l
'
egemonia
che
toccherebbe
a
volta
a
volta
a
un
particolare
popolo
,
nazione
o
stato
,
e
la
sopravvivenza
stanca
di
quelli
che
l
'
avevano
già
esercitata
e
che
ora
e
per
sempre
dovevano
considerarsi
decaduti
,
non
più
storicamente
attivi
,
trascinanti
la
loro
vita
al
seguito
degli
altri
,
e
sorretti
o
comandati
da
quello
che
è
di
presente
in
carica
ossia
egemone
,
e
sulla
virtù
di
talune
genti
o
razze
,
nate
per
comandare
,
come
la
germanica
,
e
via
dicendo
:
tutte
astrattezze
e
mitologie
,
trattate
quasi
fossero
realtà
e
che
si
sostituivano
alla
realtà
genuina
e
concreta
,
più
semplice
e
più
complessa
insieme
,
meno
teologica
e
meno
naturalistica
ma
più
umana
.
La
pedanteria
professionale
,
che
era
in
fondo
a
siffatte
teorie
e
giudizi
,
si
disvelava
in
quell
'
accusa
,
che
assommava
le
altre
tutte
,
mossa
all
'
Inghilterra
,
di
aver
formato
il
suo
impero
a
poco
a
poco
,
insensibilmente
e
di
furto
,
cioè
che
l
'
impero
inglese
fosse
sorto
spontaneo
,
rebus
ipsis
dictantibus
;
laddove
l
'
altro
da
essi
invocato
sarebbe
dovuto
costruirsi
per
deduzione
filosofica
e
storica
e
sopra
un
disegno
e
attuarsi
non
con
occasionali
colpi
di
mano
e
piccole
guerre
e
con
battaglie
semplicemente
navali
,
ma
con
grandi
battaglie
terrestri
di
popoli
,
simili
a
quelle
di
Sadowa
e
di
Sedan
.
C
'
era
,
in
questa
maniera
di
preparare
la
politica
,
lo
stesso
difetto
che
si
suol
notare
nella
letteratura
e
nell
'
arte
tedesca
:
la
critica
,
ossia
la
formula
teorica
,
che
di
frequente
precede
il
fatto
e
lo
vuol
far
nascere
a
suo
modo
;
ma
,
in
politica
,
le
conseguenze
dell
'
errore
sono
assai
più
perniciose
.
L
'
Inghilterra
solo
tardi
,
sugli
ultimi
del
secolo
decimonono
,
innalzò
il
vasto
impero
,
che
aveva
acquistato
nel
corso
di
un
paio
di
secoli
,
a
quella
che
fu
chiamata
"
coscienza
imperiale
"
.
Comunque
,
poiché
nei
rapporti
internazionali
non
vi
ha
se
non
due
vie
di
ottenere
quello
che
si
chiede
,
la
contrattazione
o
la
decisione
per
le
armi
,
e
poiché
era
da
tenere
escluso
che
per
contrattazione
l
'
Inghilterra
si
risolvesse
mai
a
dichiararsi
decaduta
,
invecchiata
,
indebolita
e
pronta
a
cedere
il
mare
,
le
colonie
,
i
dominions
e
il
bastone
del
comando
alla
Germania
,
e
poiché
se
un
popolo
sia
o
no
veramente
decaduto
o
morto
e
un
altro
vivo
e
vigoroso
non
si
vede
se
non
alla
prova
,
la
quale
può
recare
grandi
delusioni
e
meraviglie
,
quei
teorici
,
se
qualche
cosa
di
pratico
volevano
col
processo
da
essi
intentato
,
con
l
'
actio
popularis
onde
si
erano
fatti
promotori
nel
campo
internazionale
,
chiaramente
volevano
,
più
o
meno
presto
o
al
momento
opportuno
,
la
guerra
.
Così
fu
gettato
nelle
menti
il
primo
seme
della
lotta
mondiale
tra
la
Germania
e
l
'
Inghilterra
.
Il
Bismarck
,
che
non
credeva
che
la
politica
si
facesse
con
quel
bagaglio
storico
filosofico
e
diffidava
dei
professori
,
si
guardò
bene
dall
'
incoraggiare
questi
programmi
mondiali
e
bellicosi
;
e
,
del
resto
,
egli
non
era
preso
dalla
passione
per
le
colonne
e
,
quando
,
nell'84
,
cedendo
alle
premure
dei
colonialisti
,
cominciò
a
mettere
sotto
il
protettorato
tedesco
alcuni
territori
dell
'
Africa
meridionale
,
persisté
nel
suo
convincimento
che
quella
non
fosse
la
via
nella
quale
la
Germania
doveva
impegnarsi
.
Già
fuori
degli
affari
,
l
'
anno
innanzi
che
morisse
,
allorché
l
'
ammiraglio
Tirpitz
gli
espose
il
suo
programma
navale
,
che
si
proponeva
di
garantire
con
una
grande
flotta
i
commerci
della
Germania
contro
il
dominio
inglese
dei
mari
,
non
frenò
il
suo
sdegno
per
quel
pericoloso
teorizzare
politico
di
tecnici
.
Senonché
,
sotto
un
altro
aspetto
,
il
modo
tedesco
di
considerare
i
rapporti
internazionali
,
la
familiarità
col
pensiero
di
mutare
a
grandi
colpi
di
guerra
la
situazione
mondiale
,
un
certo
diffuso
cinismo
di
parole
dovuto
più
che
ad
altro
all
'
ideale
della
netta
risolutezza
o
"
Schneidigkeit
"
e
che
faceva
contrarre
a
smorfie
feroci
il
viso
di
molta
brava
e
buona
gente
di
quel
bravo
e
buon
popolo
,
derivavano
da
lui
,
dal
suo
esempio
,
dal
suo
insegnamento
,
dai
commenti
soddisfatti
che
egli
si
era
compiaciuto
di
fare
delle
sue
azioni
e
dei
suoi
successi
verso
i
nemici
che
aveva
delusi
,
affrontati
e
vinti
,
dal
suo
"
sogghigno
longobardico
"
,
come
avrebbe
detto
qualche
vecchio
letterato
italiano
.
Egli
voleva
fermamente
la
pace
,
perché
stimava
che
la
Germania
fosse
stata
soddisfatta
nel
suo
bisogno
per
l
'
opera
da
lui
compiuta
;
ma
che
cosa
sarebbe
accaduto
quando
,
digerito
il
primo
grosso
pasto
,
una
nuova
fame
,
una
nuova
brama
di
cibo
,
e
già
ne
apparivano
gli
indizi
,
avrebbe
agitato
quel
corpo
possente
?
Come
,
senza
sconfessare
il
suo
esempio
e
il
suo
insegnamento
,
senza
meritare
i
sarcasmi
del
suo
acre
realismo
,
senza
abbandonare
la
tradizione
del
suo
sentimento
e
del
suo
atteggiamento
,
si
sarebbe
potuto
persuaderla
a
prefiggersi
un
diverso
fine
,
a
seguire
un
diverso
concetto
,
liberale
e
cosmopolitico
o
europeo
,
nella
politica
?
E
che
cosa
sarebbe
accaduto
,
quando
egli
non
avrebbe
più
governato
la
nave
,
o
sarebbe
stato
messo
da
parte
come
afflitto
da
senilità
e
non
più
pari
a
sé
stesso
,
ed
altri
uomini
sarebbero
succeduti
,
non
forniti
della
sua
sagacia
,
della
sua
prudenza
,
del
suo
genio
,
ma
memori
di
quanto
egli
aveva
fatto
e
detto
,
e
perciò
disposti
a
imitarlo
materialmente
,
cioè
a
dare
,
dell
'
opera
sua
,
cattive
imitazioni
?
La
nuova
fame
,
la
nuova
politica
estera
,
i
nuovi
uomini
vennero
,
e
venne
il
nuovo
tempo
,
che
si
chiamò
,
appunto
,
il
"
nuovo
corso
"
,
con
l
'
imperatore
Guglielmo
II
.
E
presto
l
'
idea
della
potenza
mondiale
che
la
Germania
doveva
conquistare
soverchiò
ogni
altra
,
fu
insegnata
e
inculcata
,
entrò
nel
pensiero
generale
,
si
diè
altro
indirizzo
ai
rapporti
con
gli
altri
stati
,
e
la
tela
tessuta
dal
Bismarck
venne
in
gran
parte
disfatta
.
Nel
'90
,
subito
dopo
il
suo
ritiro
,
non
fu
rinnovato
il
trattato
di
contrassicurazione
con
la
Russia
,
la
quale
,
già
portata
ad
intese
con
la
Francia
,
ne
fu
spinta
ad
avvicinarsele
ancor
di
più
,
fino
a
concludere
nel
'94
una
formale
alleanza
.
Il
pericolo
di
una
imminente
guerra
con
la
Russia
gravò
per
alcuni
anni
,
finché
la
Russia
non
si
volse
all
'
estremo
Oriente
.
Del
'96
fu
il
famoso
telegramma
di
Guglielmo
II
al
presidente
Krüger
,
atto
di
aperta
ostilità
contro
gl
'
inglesi
e
la
loro
politica
sudafricana
e
d
'
incoraggiamento
ai
boeri
per
la
lotta
nella
quale
entrarono
e
nella
quale
poi
la
Germania
non
li
sostenne
.
Nel
'98
,
il
medesimo
arrischiato
personaggio
pronunziava
il
discorso
col
motto
:
"
Il
nostro
avvenire
è
sul
mare
"
,
e
l
'
anno
dopo
ripeteva
:
"
Uopo
grande
abbiamo
di
una
forte
flotta
"
,
e
si
dava
opera
alla
costruzione
di
quella
flotta
che
il
Tirpitz
dirigeva
nel
modo
e
con
l
'
intento
che
il
Bismarck
aveva
riprovato
.
E
l
'
imperatore
viaggiava
in
Oriente
e
a
Damasco
si
proclamava
"
l
'
amico
di
trecento
milioni
di
maomettani
"
,
e
prendeva
in
protezione
la
Turchia
.
Già
allora
l
'
avversione
all
'
Inghilterra
era
diventata
sentimento
popolare
in
Germania
,
e
veniva
ricambiata
,
com
'
è
naturale
,
di
pari
avversione
,
sebbene
meno
carca
di
argomenti
teorici
,
dall
'
altra
parte
.
L
'
Inghilterra
s
'
impensieriva
delle
parole
e
dei
fatti
della
Germania
:
si
parlò
anche
colà
di
una
delenda
Carthago
;
e
intanto
si
prendevano
le
precauzioni
necessarie
,
rinunziando
allo
"
splendido
isolamento
"
,
e
il
governo
inglese
conchiudeva
nel
1904
l
'
intesa
con
la
Francia
,
mentre
il
Delcassé
lavorava
a
quella
politica
che
fu
detta
di
accerchiamento
della
Germania
.
Nel
1905
Guglielmo
fece
la
sua
improvvisa
apparizione
a
Tangeri
,
onde
nel
1906
fu
convocata
la
conferenza
di
Algesiras
per
gli
affari
del
Marocco
,
dei
cui
risultati
la
Germania
rimase
scontenta
per
il
mancato
appoggio
di
una
delle
potenze
della
Triplice
alleanza
,
l
'
Italia
,
la
quale
,
senza
uscire
dall
'
alleanza
ma
mantenendo
le
sue
antiche
e
costanti
relazioni
con
l
'
Inghilterra
,
si
era
messa
in
buon
accordo
anche
con
la
Francia
;
nel
1908
la
Germania
entrava
di
nuovo
in
contese
con
la
Francia
circa
il
Marocco
,
e
le
trattative
di
accordo
non
erano
ancora
definite
,
quando
l
'
imperatore
eseguì
l
'
altro
colpo
di
testa
dell
'
intervista
pubblicata
nel
"
Daily
Telegraph
"
;
nel
1911
,
la
Germania
mandava
un
legno
di
guerra
ad
Agadir
,
e
quasi
ne
stava
per
uscire
la
guerra
,
disposta
l
'
Inghilterra
a
romperla
in
quel
punto
,
se
per
intanto
le
cose
non
si
fossero
racconciate
con
un
nuovo
accordo
tra
la
Francia
e
la
Germania
,
che
procacciò
a
questa
l
'
acquisto
d
'
un
grosso
pezzo
del
Congo
francese
.
L
'
Inghilterra
non
lasciava
di
prepararsi
diplomaticamente
e
militarmente
,
e
nel
1907
si
accordava
con
la
Russia
circa
la
Persia
,
l
'
Afganistan
e
il
Tibet
,
e
parimenti
s
'
intendeva
col
Giappone
.
Intanto
la
Germania
,
lasciando
che
i
suoi
rapporti
con
l
'
Italia
andassero
come
potevano
,
si
legava
più
strettamente
con
l
'
Austria
,
cioè
con
quella
potenza
che
meno
affidava
del
proprio
avvenire
,
e
che
per
i
contrasti
delle
nazionalità
che
chiudeva
nel
suo
seno
e
per
gli
altri
che
le
si
suscitavano
contro
nei
Balcani
,
particolarmente
da
parte
della
Serbia
,
e
per
la
rivalità
con
la
Russia
che
proteggeva
le
popolazioni
slave
,
metteva
a
rischio
sempre
più
frequente
e
imminente
la
pace
europea
.
Ciò
si
vide
nel
1908
per
effetto
dell
'
annessione
che
,
modificando
il
trattato
di
Berlino
,
essa
decretò
della
Bosnia
Erzegovina
,
e
nel
corso
della
guerra
italo
turca
del
191112
e
di
quelle
balcaniche
del
191213
,
e
nel
proposito
che
formò
nel
'13
di
attaccare
la
Serbia
,
impeditane
per
allora
dall
'
opposizione
dell
'
Italia
.
Gli
apparecchi
militari
crescevano
in
Germania
,
in
Francia
,
in
Inghilterra
,
in
tutti
gli
stati
.
Quando
oggi
si
rilegge
quel
che
si
stampava
in
libri
,
opuscoli
e
giornali
tedeschi
tra
il
1912
e
il
'14
,
si
ha
l
'
impressione
di
trovarsi
già
in
atmosfera
di
guerra
.
Il
generale
Bernhardi
dava
fuori
nel
'13
il
suo
libro
sulla
Germania
e
la
prossima
guerra
,
e
a
lui
facevano
eco
altri
scrittori
militari
e
molti
circoli
e
le
associazioni
che
erano
sorte
per
promuovere
gli
armamenti
terrestri
e
marittimi
e
per
educazione
e
istigazione
bellica
.
Si
formulava
quasi
un
ultimatum
all
'
Inghilterra
:
di
rinunziare
alla
supremazia
mondiale
,
di
lasciar
libera
mano
alla
Germania
nel
continente
in
modo
che
essa
potesse
farsi
centro
di
una
unione
di
tutta
l
'
Europa
media
e
battere
la
Francia
e
toglierle
le
colonie
e
ingrandirsi
del
Belgio
e
dell
'
Olanda
,
e
con
l
'
Italia
spartire
i
possedimenti
francesi
dell
'
Africa
settentrionale
,
e
compiere
senza
impedimenti
la
penetrazione
economica
nell
'
Asia
anteriore
.
E
si
ripetevano
gli
argomenti
sulla
prolificità
tedesca
,
sui
due
milioni
di
tedeschi
emigrati
in
America
e
perduti
per
la
patria
,
sulla
capacità
intellettuale
tedesca
che
era
superiore
a
quella
inglese
,
sulla
Francia
e
l
'
Inghilterra
che
erano
in
decadenza
e
moribonde
,
per
le
quali
la
Germania
non
doveva
certamente
fungere
da
istituto
di
previdenza
e
di
assicurazione
.
E
si
facevano
disegni
di
congiungere
alla
Triplice
alleanza
Turchia
,
Bulgaria
e
Romania
;
e
,
intanto
,
ripigliando
le
note
parole
del
Moltke
nella
sua
lettera
al
Bluntschli
e
quelle
più
recenti
del
generale
von
der
Goltz
,
si
esaltava
la
virtù
moralizzatrice
della
guerra
e
del
sangue
,
la
selezione
che
compie
dei
più
forti
e
migliori
,
la
rigenerazione
degli
uomini
infiacchiti
mercé
quel
bagno
e
lavacro
cruento
,
la
civiltà
che
solo
la
guerra
promuove
,
la
forza
ch
'
essa
sola
possiede
di
salvare
l
'
umanità
dal
ristagno
,
dall
'
"
addomesticamento
"
(
dalla
"
Domestikation
"
,
come
si
diceva
con
nuovo
vocabolo
tecnico
)
.
Lungo
il
'13
e
nei
primi
mesi
del
'14
di
volta
in
volta
si
udì
l
'
annunzio
o
l
'
allarme
che
il
momento
favorevole
per
la
Germania
era
giunto
e
bisognava
non
lasciarlo
sfuggire
.
Nel
luglio
del
'14
un
militare
pubblicava
un
opuscolo
sull
'
"
ora
fatale
dell
'
Impero
"
,
che
il
principe
ereditario
lodò
,
raccomandandone
la
diffusione
.
Negli
stessi
anni
(
febbraio
e
marzo
del
'13
)
,
lo
storico
Cramb
teneva
in
Londra
una
serie
di
conferenze
su
Germania
e
Inghilterra
,
con
l
'
intento
di
far
ben
conoscere
agl
'
inglesi
,
nella
sua
origine
,
nei
suoi
modi
,
e
anche
nelle
sue
ragioni
,
questa
violenta
passione
e
risoluta
volontà
tedesca
,
che
egli
non
prendeva
a
gabbo
e
anzi
guardava
come
un
serio
pericolo
e
come
una
tragica
lotta
di
suprema
difesa
,
che
all
'
Inghilterra
sarebbe
toccato
di
affrontare
con
un
poderoso
e
degno
avversario
.
Di
fronte
a
tali
disegni
politici
e
volontà
di
guerra
,
a
cui
partecipavano
uomini
di
nobile
cuore
e
di
mente
elevata
come
lo
Stresemann
,
che
negli
anni
dipoi
furono
chiamati
all
'
opera
opposta
di
riconoscere
il
sofferto
comune
delirio
e
di
procurar
di
conformare
a
pace
gli
animi
della
Germania
e
dell
'
Europa
tutta
,
-
lo
Stresemann
,
che
anche
lui
,
allora
,
chiedeva
per
la
Germania
"
il
posto
al
sole
"
e
la
conquista
delle
altrui
colonie
,
e
sollecitava
armamenti
di
terra
e
di
mare
,
-
c
'
erano
certamente
,
nella
stessa
Germania
,
di
quelli
che
procurarono
di
fare
ascoltare
parole
assennate
,
tra
i
quali
l
'
altro
Delbrück
,
il
maestro
della
storiografia
militare
,
che
un
tempo
era
stato
educatore
in
casa
del
principe
ereditario
Federico
,
che
vedeva
il
vero
pericolo
per
l
'
avvenire
della
Germania
,
non
nel
partito
socialista
,
ma
nel
"
pangermanesimo
"
,
e
vedeva
nella
guerra
che
si
voleva
disfrenare
"
un
'
indicibile
calamità
pei
tedeschi
e
per
tutto
il
mondo
civile
,
perché
inutile
e
,
per
dippiù
,
nelle
condizioni
presenti
dell
'
Europa
,
di
ben
dubbia
vittoria
"
.
Un
inglese
,
Norman
Angell
,
pubblicò
nel
1910
,
e
ristampò
con
aggiunte
disputazioni
negli
anni
seguenti
,
un
libro
che
,
tradotto
in
tutte
le
lingue
,
fu
assai
letto
in
ogni
paese
,
La
grande
illusione
,
con
la
tesi
che
la
guerra
,
se
in
altri
tempi
aveva
potuto
procacciare
terre
e
dominio
a
popoli
conquistatori
,
ora
era
inetta
all
'
uopo
,
perché
l
'
eventuale
vincitore
non
avrebbe
potuto
né
impossessarsi
delle
ricchezze
di
un
altro
popolo
,
giacché
per
l
'
interdipendenza
economica
mondiale
queste
sarebbero
sfumate
appena
toccate
e
avrebbero
fatto
sfumare
quelle
stesse
del
vincitore
;
né
imporre
il
proprio
linguaggio
e
il
proprio
costume
,
come
non
si
riusciva
a
fare
nemmeno
per
piccole
minoranze
allogene
negli
stati
esistenti
;
né
fare
trionfare
ideali
superiori
,
non
essendovi
in
alcun
paese
alcun
ideale
che
un
altro
non
possedesse
e
,
in
tutti
,
i
medesimi
contrasti
d
'
ideali
;
e
,
d
'
altra
parte
,
che
era
da
tenere
ben
dubbio
che
mercé
la
guerra
si
generassero
attitudini
e
virtù
confacenti
all
'
uomo
moderno
e
civile
.
Poiché
la
risoluzione
di
ricorrere
alle
armi
è
certamente
,
in
uno
dei
suoi
aspetti
,
un
fatto
utilitario
,
questo
calcolo
utilitario
,
del
quale
l
'
evento
ha
provato
l
'
esattezza
,
si
dimostrava
logico
e
calzante
;
ma
non
sempre
gli
uomini
accettano
i
risultati
dei
ragionamenti
se
prima
non
li
hanno
verificati
con
l
'
esperienza
,
per
dura
e
amara
che
questa
sia
.
E
poi
,
per
un
altro
aspetto
e
per
un
'
altra
parte
,
quella
psicologia
di
guerra
non
era
un
mero
fatto
utilitario
,
e
si
riportava
a
una
disposizione
morale
,
che
bisognava
scrutare
e
intendere
in
sé
stessa
,
e
che
era
anche
più
difficile
cangiare
per
semplice
analisi
critica
,
senza
l
'
amara
esperienza
e
la
provvida
sventura
.
Si
è
già
detto
che
nell
'
Europa
,
dopo
il
'70
,
era
scemata
la
meditazione
attiva
delle
cose
morali
e
politiche
,
e
la
fede
che
solo
essa
produce
e
rinnova
,
e
il
calore
e
l
'
entusiasmo
che
seguono
la
fede
,
e
si
è
accennato
quanto
questo
languore
e
questa
sorta
di
vuoto
spirituale
fossero
pericolosi
e
come
il
pericolo
non
diminuisse
e
anzi
si
facesse
più
grave
quando
,
riscotendosi
dal
materialismo
,
dal
naturalismo
e
dal
positivismo
e
ricominciando
un
più
culto
filosofare
,
si
presero
volentieri
le
vie
insidiose
del
misticismo
e
dell
'
irrazionalismo
:
il
pericolo
,
che
era
quello
del
formarsi
e
dell
'
assorgere
di
un
falso
ideale
.
Le
condizioni
a
ciò
propizie
stavano
già
nelle
stesse
forze
del
mondo
moderno
,
nella
sua
infaticabile
attività
d
'
imprese
industriali
e
commerciali
,
di
scoperte
tecniche
,
di
macchine
sempre
pii
potenti
,
di
esplorazioni
geografiche
,
di
colonizzamenti
e
sfruttamenti
economici
,
nella
sua
tendenza
a
conferire
il
primato
agli
studi
scientifici
e
pratici
sugli
speculativi
e
umanistici
,
nell
'
avviamento
e
nell
'
ampliamento
conferito
alle
stesse
ricreazioni
e
giuochi
sociali
,
a
quel
che
si
chiamò
lo
sport
,
dalle
biciclette
alle
automobili
,
dai
canotti
e
dai
yachts
alle
aeronavi
,
dalla
boxe
e
dal
foot
ball
allo
sky
,
che
tutti
in
vario
modo
cospirarono
a
dare
troppo
larga
parte
nel
costume
e
nell
'
interessamento
al
rigoglio
e
alla
destrezza
corporale
,
scapitandone
al
confronto
le
parti
dell
'
intelligenza
e
del
sentimento
.
Convergeva
al
medesimo
effetto
,
insieme
con
gli
armamenti
degli
stati
per
la
difesa
ed
offesa
,
il
socialismo
marxistico
,
che
nella
sua
ideologia
,
trapassata
nelle
stesse
classi
sociali
che
esso
combatteva
,
metteva
in
primo
piano
la
lotta
di
una
classe
contro
l
'
altra
,
lo
sciopero
generale
,
la
presa
di
possesso
del
potere
,
il
rovesciamento
violento
dell
'
ordine
sociale
esistente
,
la
dittatura
del
proletariato
,
e
simili
;
onde
,
per
individualistici
e
dispregiatori
del
popolo
che
fossero
coloro
che
si
opponevano
ai
socialisti
,
anch
'
essi
rivolgevano
il
pensiero
a
mezzi
analoghi
e
anch
'
essi
guardavano
con
cupidità
,
demagoghi
a
lor
volta
,
alle
"
masse
"
,
cioè
non
al
popolo
,
ma
al
coacervo
,
cieco
,
impulsivo
o
docile
agli
impulsi
,
della
folla
,
bestia
plaudente
o
urlante
che
ciascun
audace
può
adoprare
ai
propri
intenti
.
Apportavano
il
loro
contributo
all
'
esaltazione
della
violenza
le
teorie
degli
etnologi
e
dei
pseudostorici
sulle
lotte
delle
razze
,
e
le
artificiose
coscienze
politiche
,
che
sopr
'
esse
si
procurava
formare
,
di
razze
germaniche
e
latine
,
slave
e
scandinave
o
iberiche
o
elleniche
,
come
non
solo
fatti
reali
ma
valori
naturali
da
asserire
l
'
uno
contro
gli
altri
,
e
con
la
sottomissione
o
lo
sterminio
degli
altri
.
La
guerra
,
il
sangue
,
le
stragi
,
le
durezze
,
le
crudeltà
non
erano
più
oggetto
di
deprecazione
e
di
ripugnanza
e
di
obbrobrio
,
ma
,
come
cose
necessarie
ai
fini
da
conseguire
,
si
facevano
accettevoli
e
desiderabili
,
e
si
rivestivano
di
una
certa
attrazione
poetica
,
e
perfino
davano
qualche
brivido
di
religioso
mistero
,
per
modo
che
si
parlava
della
bellezza
che
è
nella
guerra
e
nel
sangue
,
e
dell
'
eroica
ebrezza
che
solo
per
quella
via
all
'
uomo
è
dato
celebrare
e
godere
.
Si
può
designare
questo
ideale
con
la
parola
,
che
già
si
viene
qua
e
là
pronunziando
,
di
"
attivismo
"
:
termine
generale
,
che
raccoglie
tutte
le
sue
forme
particolari
e
perciò
sembra
più
proprio
.
E
sebbene
sia
stato
chiamato
"
imperialismo
"
,
bisogna
avvertire
che
questo
nome
,
nato
in
Inghilterra
circa
il
'90
,
per
sé
non
designava
se
non
un
migliore
avviamento
,
più
forte
e
coerente
,
da
dare
alla
politica
coloniale
inglese
,
e
che
solo
l
'
attivismo
gli
impresse
poi
un
altro
carattere
.
E
sebbene
sia
stato
chiamato
anche
,
e
più
comunemente
,
"
nazionalismo
"
,
bisogna
ricordare
che
questo
secondo
nome
nacque
in
Francia
al
tempo
dell
'
antidreyfusianismo
,
e
aveva
contenuto
antisemitico
e
insieme
reazionario
o
monarchico
assolutistico
,
ma
che
l
'
idea
nazionale
per
sé
stessa
,
e
nella
forma
classica
che
ebbe
dal
Mazzini
,
era
umanitaria
e
cosmopolitica
,
e
perciò
il
contrario
di
quel
nazionalismo
che
divenne
attivismo
e
percorse
la
parabola
già
presagita
dal
Grillparzer
nella
formola
:
"
l
'
umanità
,
attraverso
la
nazionalità
,
si
riconverte
in
bestialità
"
.
Che
cosa
era
,
nella
sua
intima
natura
,
questo
ideale
dell
'
"
attivismo
"
,
che
si
formava
e
s
'
innalzava
nell
'
anima
europea
?
Nonostante
che
esso
avversasse
e
aborrisse
,
sopra
tutto
,
il
liberalismo
,
il
solo
elemento
che
(
pronto
com
'
esso
era
ad
accogliere
ogni
altro
elemento
e
a
entrare
in
ogni
alleanza
,
compresa
quella
col
cattolicismo
e
con
la
Chiesa
)
,
il
solo
che
non
accogliesse
e
col
quale
non
si
alleò
mai
:
nonostante
ciò
,
e
anzi
appunto
perciò
,
il
suo
originario
impulso
non
era
in
altro
che
nel
principio
della
libertà
,
così
intrinsecato
al
mondo
moderno
da
non
potersene
a
niun
patto
far
di
meno
.
Ché
se
alla
libertà
si
toglie
la
sua
anima
morale
,
se
la
si
distacca
dal
passato
e
dalla
sua
veneranda
tradizione
;
se
alla
continua
creazione
di
nuove
forme
che
essa
richiede
si
toglie
il
valore
oggettivo
di
tale
creazione
;
se
alle
lotte
che
essa
accetta
e
alle
guerre
altresì
e
al
sacrificio
e
all
'
eroismo
si
toglie
la
purezza
del
fine
;
se
alla
disciplina
interna
alla
quale
essa
si
sottomette
spontanea
si
sostituisce
quella
dell
'
esterna
guida
e
del
comando
,
non
rimane
se
non
il
fare
per
il
fare
,
il
distruggere
per
il
distruggere
,
l
'
innovare
per
l
'
innovare
,
la
lotta
per
la
lotta
,
e
la
guerra
e
le
stragi
e
il
dare
e
ricevere
morte
come
cose
da
ricercare
e
volere
per
sé
stesse
,
e
l
'
ubbidire
anche
,
ma
l
'
ubbidire
che
si
usa
nelle
guerre
;
e
ne
viene
fuori
l
'
"
attivismo
"
.
Il
quale
è
,
dunque
,
in
questa
traduzione
e
riduzione
e
triste
parodia
che
in
termini
materialistici
compie
di
un
ideale
etico
,
sostanzialmente
una
perversione
dell
'
amore
per
la
libertà
,
un
culto
del
diavolo
messo
al
posto
di
Dio
,
e
che
pure
è
un
culto
,
la
celebrazione
di
una
messa
nera
,
ma
che
pure
è
una
messa
;
e
,
se
odia
il
liberalismo
,
è
perché
il
diavolo
è
simia
Dei
,
e
se
tuttavia
serba
una
qualche
attraenza
,
è
simile
a
quella
dell
'
angelo
indemoniato
o
,
per
parlare
in
modo
meno
immaginoso
,
è
come
quella
che
alla
malignitas
attribuisce
Tacito
,
alla
quale
"
falsa
species
libertatis
inest
"
.
Non
direttamente
e
propriamente
reazionario
,
come
per
certe
sue
frange
fantasiose
,
per
certe
occasionali
decorazioni
di
ancien
régime
,
di
monarchismo
alla
Luigi
XIV
,
di
controriforma
e
altre
,
è
stato
tenuto
,
esso
manca
di
ogni
appoggio
nella
vecchia
storia
e
porta
nell
'
aperta
fisionomia
i
segni
dell
'
industrialismo
contemporaneo
e
della
psicologia
che
favorisce
;
tantoché
,
per
tal
suo
aspetto
,
lo
si
è
chiamato
anche
talvolta
"
americanismo
"
.
Che
poi
questo
sviamento
dell
'
impeto
verso
la
libertà
metta
capo
o
tenda
al
contrario
della
libertà
e
ai
modi
delle
reazioni
,
è
affatto
nella
logica
del
suo
processo
,
menando
esso
al
dominio
dell
'
individuo
sugl
'
individui
,
all
'
asservimento
degli
altri
e
con
ciò
di
sé
stesso
,
alla
depressione
della
personalità
,
che
si
era
illuso
,
in
un
primo
momento
,
di
potenziare
,
laddove
,
disfrenandola
e
privandola
di
coscienza
morale
,
la
priva
della
sua
intima
vita
e
l
'
avvia
a
perdizione
.
Tale
è
la
natura
morale
e
religiosa
o
(
che
riesce
allo
stesso
)
irreligiosa
e
immorale
,
dell
'
attivismo
;
e
quelle
che
si
sono
dette
di
sopra
,
furono
le
occasioni
che
lo
promossero
in
Europa
sulla
fine
del
secolo
e
i
principii
del
seguente
e
gli
dettero
materia
e
colori
.
Ma
la
sua
genesi
profonda
è
sempre
nel
romanticismo
morboso
,
non
vinto
mai
del
tutto
,
sebbene
assopito
per
qualche
tempo
nella
vita
europea
(
e
vincerlo
del
tutto
e
sradicarlo
per
sempre
è
certamente
impossibile
,
perché
anch
'
esso
è
una
perpetua
ricorrente
crisi
dell
'
anima
umana
)
,
il
romanticismo
che
si
era
già
riaffacciato
dopo
il
'60
sotto
forma
di
estraneità
alla
pratica
e
alla
politica
e
quale
"
decadentismo
"
,
e
che
ora
,
spoglio
di
tutti
gli
elementi
ideali
e
nobili
della
sua
età
primitiva
,
si
versava
,
che
era
la
cosa
grave
,
nella
pratica
e
nella
politica
:
donde
anche
i
troppi
"
dilettanti
"
che
si
vedevano
e
si
udivano
di
queste
cose
e
dei
quali
i
vecchi
ed
esperti
uomini
politici
provavano
fastidio
e
diffidenza
.
La
letteratura
,
che
già
si
pasceva
d
'
immagini
erotiche
e
patologiche
,
si
riempì
presto
di
questa
nuova
tendenza
romantica
,
falso
eroica
,
brutale
e
sanguinaria
,
e
la
convalidò
e
la
inserì
negli
animi
.
Risorse
l
'
ammirazione
per
Napoleone
,
non
più
quale
era
stata
nei
grognards
,
nei
superstiti
soldati
e
ufficiali
della
grande
armata
e
nei
giovani
che
udivano
narrare
quell
'
epopea
,
sibbene
nella
forma
che
già
le
aveva
data
lo
Stendhal
e
i
contemporanei
non
avevano
né
compresa
né
sentita
,
ma
che
ora
trovava
il
suo
tempo
(
secondo
ciò
che
il
suo
autore
aveva
predetto
,
segnando
a
un
dipresso
la
data
della
propria
ascendente
fortuna
nel
1880
)
;
e
si
vagheggiò
una
sorta
d
'
imitatio
di
quell
'
uomo
dell
'
azione
,
audace
,
risoluto
,
chiaroveggente
,
che
non
ebbe
tentennamenti
e
scrupoli
,
che
prese
d
'
assalto
la
fortuna
e
conquistò
il
mondo
,
e
di
altri
personaggi
che
variamente
gli
rassomigliavano
o
erano
interpretati
nella
stessa
guisa
.
Un
filosofo
,
che
era
piuttosto
un
poeta
,
e
portava
nel
cuore
l
'
anelito
alla
purezza
e
alla
grandezza
,
il
Nietzsche
,
fu
anch
'
esso
materialmente
interpretato
e
di
lui
si
fece
il
profeta
dell
'
attivismo
.
I
D
'
Annunzio
in
Italia
,
i
Barrès
in
Francia
,
e
altri
molti
come
loro
libidinosi
e
sadici
,
si
volsero
per
sensuale
compiacimento
,
o
per
capricci
d
'
insueti
stimoli
e
commozioni
,
a
cotesto
nuovo
romanticismo
.
Il
quale
,
non
pago
d
'
ispirarsi
all
'
ideale
attivistico
,
dopo
aver
tentato
più
volte
lo
stile
ermetico
,
perse
anche
questo
pudore
dello
stile
e
divenne
attivistico
o
"
dinamico
"
nella
forma
stessa
dell
'
arte
,
e
si
chiamò
"
futurismo
"
.
I
giovani
,
com
'
è
naturale
,
erano
rapiti
da
siffatte
immagini
grandiose
nell
'
apparenza
e
scossi
da
cotesti
incitamenti
a
buttar
via
il
passato
e
con
esso
le
prudenze
e
le
cautele
,
e
in
gran
numero
diventavano
"
nazionalisti
"
,
"
imperialisti
"
,
"
dinamici
"
,
"
sportisti
"
e
"
futuristi
"
,
o
tutte
queste
cose
insieme
.
E
ciò
accadeva
in
ogni
parte
d
'
Europa
,
e
anche
fuori
dell
'
Europa
;
e
non
nella
sola
Germania
,
la
quale
non
era
per
questo
riguardo
né
meno
né
più
morbosamente
affetta
di
ogni
altro
paese
,
e
non
coltivò
nessun
pensiero
del
genere
che
non
fosse
coltivato
altrove
,
sebbene
,
conforme
a
certe
sue
tradizioni
,
carezzasse
in
particolare
l
'
etnicismo
o
razzismo
,
e
attribuisse
l
'
attivismo
al
germanesimo
,
onde
l
'
interessamento
e
il
favore
col
quale
accolse
taluni
prodotti
letterari
che
di
cotali
tendenze
e
immaginazioni
costruivano
la
filosofia
della
storia
e
la
metafisica
.
E
questo
stato
d
'
animo
"
attivistico
"
generò
veramente
la
guerra
europea
e
presto
mondiale
,
e
tolse
che
i
pericoli
di
guerra
,
che
erano
nella
situazione
internazionale
,
fossero
sventati
,
come
erano
stati
sventati
per
molti
anni
,
quando
esso
ancora
non
predominava
e
con
la
prosa
perdurava
il
buon
senso
,
e
come
,
astrattamente
considerando
,
si
sarebbe
potuto
tuttavia
sventarli
in
parecchie
occasioni
e
,
tra
le
altre
,
negli
approcci
tentati
a
più
riprese
,
nel
19081909
e
nel
191112
,
di
accordi
navali
con
l
'
Inghilterra
,
ai
quali
il
Tirpitz
si
oppose
e
non
trovò
nessuno
che
validamente
si
opponesse
a
lui
.
Le
occasioni
sono
per
chi
sappia
coglierle
,
e
i
singoli
uomini
possono
tutto
o
possono
nulla
secondo
che
lo
spirito
pubblico
offra
o
no
a
loro
le
forze
da
adoprare
e
li
aiuti
nel
loro
ben
fare
e
li
infreni
e
corregga
nel
loro
errare
;
e
poco
possono
i
popoli
e
gli
stati
che
ubbidiscono
alla
situazione
in
cui
li
hanno
messi
la
storia
precedente
e
l
'
intreccio
degli
eventi
.
Il
che
mostra
quanto
sia
disperata
la
ricerca
della
cosiddetta
"
responsabilità
della
guerra
"
,
riferita
agli
individui
o
ai
popoli
,
i
quali
tutti
possono
,
sillogizzando
,
rigettare
su
altri
la
colpa
che
si
vuol
far
pesare
sopr
'
essi
,
e
di
altri
in
altri
riportarla
fino
all
'
autore
del
mondo
,
che
certamente
è
in
questo
caso
il
vero
responsabile
,
perché
egli
e
non
altri
dispose
che
la
vita
europea
,
dopo
esser
passata
per
tante
prove
ed
esperienze
,
passasse
ancora
per
questa
dell
'
attivistico
romanticismo
e
del
cieco
e
stolto
nazionalismo
.
E
come
in
Germania
contro
i
pangermanisti
e
i
preparatori
di
guerra
ci
furono
uomini
che
raccomandavano
una
più
seria
politica
,
così
l
'
attivismo
,
nelle
varie
denominazioni
e
nelle
varie
forme
in
cui
allora
si
presentava
,
ebbe
parimente
critici
,
satirici
,
ammonitori
,
rimbrottatori
;
e
si
potrebbero
ricordare
molte
delle
cose
che
si
scrissero
contro
la
furia
dell
'
istintivo
e
dell
'
animalesco
,
contro
il
correre
diventato
per
sé
una
passione
,
contro
il
macchinismo
che
era
un
processo
di
dispiritualizzamento
o
di
"
Entseelung
"
,
contro
lo
sport
che
distruggeva
"
ogni
fine
cultura
"
,
e
contro
l
'
imperialismo
vuoto
e
il
vuoto
nazionalismo
e
il
loro
gonfio
rettoricume
,
non
meno
tale
perché
si
avvolgesse
in
parole
e
in
immagini
di
energetismo
e
così
via
.
Ma
il
vento
soffiava
per
quel
verso
,
e
molti
non
si
avvedevano
neppure
della
direzione
in
cui
navigavano
,
e
i
fati
traevano
con
la
loro
forza
,
che
è
sopraindividuale
.
E
trassero
alla
guerra
,
la
quale
,
già
in
atto
nello
spirito
europeo
,
si
accese
,
come
guerra
combattuta
con
le
armi
,
in
quel
punto
di
Europa
dove
insieme
si
agitavano
confusi
bisogni
di
libertà
nazionale
e
tendenze
nazionalistiche
,
dove
contendevano
di
supremazia
imperialismo
austriaco
e
imperialismo
russo
;
e
,
accesasi
,
si
dilatò
a
incendio
universale
.
Tutti
,
volenti
o
nolenti
,
vi
furono
tirati
dentro
,
non
potendo
resistere
alle
forze
scatenate
,
dovendo
ricavare
le
conseguenze
delle
premesse
che
si
erano
poste
,
essendo
costretti
a
partecipare
alla
guerra
perché
tenersi
fuori
era
impossibile
o
avrebbe
esposto
a
maggiori
danni
nell
'
avvenire
.
E
la
guerra
si
configurò
come
guerra
di
supremazia
tra
la
Germania
e
l
'
Inghilterra
,
e
,
avverandosi
una
predizione
fatta
nel
'70
dal
politico
inglese
Otway
,
con
una
unione
o
Intesa
di
quasi
tutta
l
'
Europa
,
-
e
poi
anche
di
quella
aggiunta
Europa
che
è
la
Repubblica
nordamericana
,
-
contro
la
Germania
,
che
rimase
dapprima
sola
con
l
'
Austria
Ungheria
e
tirò
poi
con
sé
la
Turchia
e
la
Bulgaria
.
Il
tema
morale
della
guerra
fu
benissimo
ideato
e
promulgato
dall
'
Intesa
come
una
difesa
della
libertà
dei
popoli
da
un
minacciante
nuovo
impero
di
Carlo
V
,
una
difesa
del
sistema
liberale
contro
il
sistema
autoritario
della
Prussia
e
dell
'
Austria
Ungheria
,
degli
Hohenzollern
e
degli
Absburgo
,
una
liberazione
definitiva
delle
nazioni
ancora
oppresse
o
dipendenti
,
una
redenzione
dei
tedeschi
medesimi
dal
regime
politico
antiquato
che
in
essi
persisteva
,
a
differenza
dell
'
Europa
occidentale
,
tutta
liberale
e
parlamentare
,
un
definitivo
passaggio
dal
sistema
delle
egemonie
e
da
quello
degli
equilibri
all
'
alleanza
dei
popoli
.
E
i
tedeschi
,
per
converso
,
furono
assai
maldestri
nell
'
enunciare
le
loro
ragioni
di
guerra
,
perché
non
seppero
mettere
innanzi
se
non
la
"
santa
difesa
"
del
loro
popolo
,
che
era
cosa
troppo
generica
,
comune
a
tutti
i
popoli
combattenti
pel
fatto
stesso
che
combattevano
,
e
vuota
di
contenuto
storico
,
non
determinando
l
'
ideale
politico
che
s
'
intendeva
contrapporre
a
quello
dell
'
Intesa
;
e
quando
i
professori
tedeschi
vollero
fornire
questa
mancante
determinatezza
,
scrissero
tali
ingenue
cose
sul
metodo
che
sarebbe
stato
seguito
dalla
Germania
per
l
'
unificazione
dell
'
Europa
,
simile
a
quello
che
la
Prussia
aveva
seguito
per
l
'
unificazione
della
Germania
,
sulla
pax
germanica
e
sulla
felicità
e
moralità
che
il
mondo
avrebbe
goduta
governato
dagli
Hohenzollern
e
dalla
loro
burocrazia
,
da
fare
rabbrividire
o
sdegnare
o
sorridere
ogni
animo
libero
:
dopo
di
che
,
per
giunta
,
essi
si
meravigliavano
che
la
"
propaganda
di
guerra
"
(
come
si
diceva
)
dell
'
Intesa
fosse
tanto
più
efficace
,
o
(
come
anche
si
diceva
)
meglio
"
organizzata
"
della
loro
.
Risorgevano
,
in
quell
'
ora
,
l
'
una
contro
l
'
altra
,
la
mente
del
Cavour
e
quella
del
Bismarck
;
e
non
era
da
stupire
che
l
'
una
irraggiasse
ancora
sull
'
umanità
quella
luce
,
spandesse
quel
calore
,
svegliasse
quell
'
entusiasmo
,
che
l
'
altra
non
poteva
dare
.
E
nondimeno
,
quando
i
tedeschi
accusavano
d
'
ipocrisia
l
'
ideologia
messa
innanzi
dall
'
Intesa
,
avevano
qualche
ragione
.
Non
che
fosse
tutta
o
calcolata
ipocrisia
:
questo
non
consentirà
mai
chi
scrive
queste
pagine
,
che
,
come
italiano
,
non
solo
ben
rammenta
i
sentimenti
e
i
pensieri
che
allo
scoppio
della
guerra
e
nei
mesi
della
neutralità
italiana
esistevano
o
si
risvegliarono
presso
vecchi
liberali
e
uomini
politici
,
e
che
si
manifestarono
in
larghe
correnti
popolari
,
ma
ha
presenti
le
persone
,
gli
atti
,
gli
scritti
,
le
lettere
di
tanti
fra
quei
giovani
italiani
che
andarono
a
morire
sul
Carso
e
sulle
Alpi
,
fiori
gentilissimi
del
Risorgimento
italiano
,
educati
dai
loro
padri
e
dai
loro
maestri
e
dai
poeti
nostri
,
e
dall
'
ultimo
nostro
grande
Giosue
Carducci
,
nell
'
amore
della
libertà
e
della
la
giustizia
e
dell
'
umanità
.
Consimili
pensieri
e
sentimenti
si
nutrirono
altrove
,
e
in
Inghilterra
i
liberali
credettero
veramente
che
la
guerra
,
a
cui
conveniva
sottomettersi
,
dovesse
essere
l
'
ultima
e
i
rapporti
internazionali
venir
collocati
,
dopo
di
essa
,
sopra
nuove
basi
,
e
il
sistema
dell
'
equilibrio
e
delle
alleanze
e
controalleanze
e
dei
trattati
segreti
,
sostituito
da
trattati
pubblici
a
garanzia
della
pace
;
e
il
presidente
della
Repubblica
nordamericana
non
meno
seriamente
concepì
i
famosi
suoi
quattordici
punti
,
proposti
ai
popoli
combattenti
.
Ma
quell
'
accusa
era
vera
in
quanto
tutta
questa
ideologia
liberale
non
trovava
risonanza
e
corrispondenza
nella
psicologia
che
abbiamo
descritta
come
assai
prepotente
in
Europa
,
tra
i
popoli
dell
'
Intesa
quasi
altrettanto
che
in
Germania
;
e
poiché
quella
ideologia
liberale
pur
serbava
virtù
di
persuasione
in
altri
o
sulle
moltitudini
,
gl
'
imperialisti
e
i
nazionalisti
e
simili
politici
e
pubblicisti
se
ne
valevano
,
ipocritamente
e
untuosamente
,
a
fine
politico
,
trattandola
come
trattavano
il
cattolicesimo
,
questo
da
"
cattolici
atei
"
e
quella
da
liberali
e
umanitari
spregiatori
di
libertà
e
umanità
.
Più
furbi
,
in
ogni
caso
,
degli
statisti
della
Germania
,
che
,
mal
imitando
il
Bismarck
,
dichiaravano
che
"
i
trattati
sono
pezzi
di
carta
"
e
che
"
necessità
non
ha
legge
"
,
e
di
quei
suoi
nazionalisti
e
razzisti
che
nell
'
Europa
romano
cristiana
,
nell
'
Europa
della
Riforma
e
della
Rivoluzione
francese
,
tiravano
fuori
Arminio
e
i
Nibelunghi
e
la
mitologia
germanica
,
e
si
compiacevano
nel
dare
il
nome
di
Wodan
e
delle
Walchirie
,
di
Siegfried
e
di
Hagen
,
alle
linee
delle
trincee
tedesche
.
Nella
ferocia
della
lunga
guerra
,
ogni
rispetto
di
verità
esulò
dagli
animi
,
il
tono
di
tutti
i
guerreggianti
si
fece
disumano
,
egoistico
,
rapace
;
altri
uomini
di
stato
successero
a
quelli
dell
'
inizio
o
quegli
stessi
mutarono
animo
e
si
abbandonarono
alla
corrente
degli
odii
e
delle
cupidigie
sfrenate
.
E
se
i
politici
tedeschi
,
nei
parziali
acquisti
di
vittoria
dei
loro
eserciti
,
imposero
gli
esosi
trattati
di
Brest
Litovsk
e
di
Bukarest
,
quelli
dell
'
Intesa
,
poi
che
la
guerra
fu
vinta
,
invece
di
levarsi
a
più
alta
sfera
,
li
ricambiarono
col
congresso
e
trattato
di
Versailles
:
dove
la
coscienza
umana
fu
dolorosamente
offesa
dallo
spettacolo
dei
vincitori
che
traevano
al
loro
tribunale
l
'
eroico
avversario
,
grondante
il
sangue
di
cento
battaglie
,
e
si
ergevano
sopra
lui
giudici
di
moralità
ed
esecutori
di
giustizia
,
e
lo
costringevano
ad
ammettere
la
sua
colpa
,
essi
colpevoli
a
lor
volta
,
se
pure
di
colpa
si
vuol
parlare
,
e
non
piuttosto
,
come
a
noi
sembra
,
di
un
comune
errore
che
chiedeva
comune
espiazione
.
La
guerra
,
che
si
era
annunciata
ai
popoli
con
la
promessa
di
una
generale
catarsi
,
nel
suo
corso
e
al
suo
termine
mancò
affatto
a
questa
promessa
.
EPILOGO
Chi
mette
a
confronto
la
geografia
politica
di
prima
e
di
dopo
la
guerra
,
e
vede
la
Repubblica
tedesca
al
luogo
della
Germania
degli
Hohenzollern
,
l
'
Impero
austriaco
disgregato
e
al
suo
luogo
i
nuovi
o
ampliati
stati
nazionali
con
l
'
Austria
tedesca
e
l
'
Ungheria
magiara
ristrette
in
brevi
confini
,
e
la
Francia
reintegrata
delle
provincie
perdute
nel
'70
,
e
l
'
Italia
che
ha
unito
a
sé
le
terre
irredente
e
stende
i
suoi
termini
fino
al
Brennero
,
e
la
Polonia
ricostituita
,
e
la
Russia
non
più
czaristica
ma
sovietica
,
e
gli
Stati
Uniti
d
'
America
assunti
tra
i
maggiori
fattori
della
politica
europea
,
e
così
via
per
tutte
le
altre
grandi
mutazioni
accadute
nei
territori
e
nei
rapporti
di
potenza
;
e
chi
,
per
un
altro
verso
,
è
portato
a
ripensare
all
'
Europa
ordinata
,
ricca
,
fiorente
di
traffici
,
abbondante
di
comodi
,
di
facile
vita
,
balda
e
sicura
di
sé
qual
era
prima
,
e
a
guardare
dolorosamente
quella
di
poi
,
impoverita
,
agitata
,
triste
,
tutta
spartita
da
alte
barriere
doganali
,
dispersa
la
vivace
società
internazionale
che
si
accoglieva
nelle
sue
capitali
,
occupato
ciascun
popolo
dai
suoi
propri
affanni
e
dalla
paura
del
peggio
,
e
perciò
distratto
dalle
cose
spirituali
,
e
spenta
,
o
quasi
spenta
,
la
comune
vita
del
pensiero
,
dell
'
arte
,
della
civiltà
;
è
portato
a
porre
tra
le
due
Europe
una
profonda
diversità
e
a
segnare
il
distacco
con
la
linea
,
o
piuttosto
la
voragine
,
della
guerra
del
191418
.
Ma
quegli
,
invece
,
che
dall
'
esterno
e
dal
secondario
passa
all
'
intrinseco
,
e
ricerca
le
passioni
ed
azioni
dell
'
anima
europea
,
ristabilisce
presto
mentalmente
la
continuità
e
omogeneità
tra
le
due
Europe
,
in
apparenza
diverse
,
e
,
bene
affisando
,
senza
lasciarsi
sviare
da
quelle
superficiali
impressioni
,
ritrova
nei
due
aspetti
i
medesimi
tratti
,
se
anche
,
dopo
la
guerra
e
quel
che
le
ha
tenuto
dietro
,
esasperati
;
tra
le
mutate
condizioni
politiche
,
le
medesime
disposizioni
e
i
medesimi
contrasti
spirituali
,
se
anche
aggravati
da
quella
pesantezza
ed
ottusità
che
la
guerra
,
uccidendo
milioni
di
vite
,
abituando
alla
violenza
e
disabituando
dall
'
alacre
lavoro
critico
e
costruttivo
della
mente
,
e
dall
'
esercizio
dell
'
attenzione
e
della
finezza
,
non
poteva
mancar
di
produrre
insieme
con
gli
effetti
severi
della
sua
alta
tragedia
.
L
'
attivismo
si
dispiega
irruente
come
prima
,
e
anzi
con
maggiore
veemenza
;
gl
'
impeti
nazionalistici
e
imperialistici
scuotono
i
popoli
vincitori
perché
vincitori
e
i
vinti
perché
vinti
;
i
nuovi
stati
,
che
sono
sorti
,
aggiungono
nuovi
nazionalismi
e
imperialismi
;
l
'
impazienza
per
gli
ordini
liberi
ha
dato
luogo
a
dittature
aperte
o
larvate
,
e
,
per
ogni
dove
,
a
desideri
di
dittature
.
La
libertà
,
che
prima
della
guerra
era
una
fede
statica
o
una
pratica
con
iscarsa
fede
,
è
caduta
dagli
animi
anche
dove
non
è
caduta
dalle
istituzioni
,
sostituita
dal
libertarismo
attivistico
,
che
sogna
più
di
prima
guerre
e
rivoluzioni
e
distruzioni
,
e
irrompe
in
moti
incomposti
e
mira
ad
opere
vistose
e
aride
,
incurante
o
dispregiatore
di
quelle
che
si
edificano
nel
raccoglimento
,
con
l
'
amore
,
col
pio
sentimento
del
passato
e
con
la
forza
ardita
che
schiude
l
'
avvenire
:
delle
azioni
che
vengono
dal
cuore
e
vanno
ai
cuori
,
delle
meditazioni
che
dicono
parole
di
verità
,
delle
storie
che
danno
la
coscienza
di
tutto
quanto
l
'
uomo
ha
creato
faticosamente
lavorando
e
lottando
,
della
poesia
che
è
poesia
e
,
come
tale
,
bella
.
Il
comunismo
,
che
era
stato
,
sotto
nome
di
socialismo
,
immesso
nella
vita
della
politica
e
dello
stato
e
nel
corso
della
storia
,
è
ricomparso
nella
sua
scissione
e
crudezza
,
nemico
acerrimo
anch
'
esso
del
liberalismo
,
che
irride
dicendolo
ingenuamente
moralistico
;
e
,
al
pari
dell
'
attivismo
,
col
quale
spesso
si
fonde
,
quel
comunismo
è
sterile
o
soffocatore
di
pensiero
,
di
religione
,
di
arte
,
di
tutte
queste
e
altre
cose
che
vorrebbe
asservire
a
sé
e
non
può
se
non
distruggere
.
E
sono
ricomparsi
nei
giudizi
e
nelle
teorie
,
quasi
idee
pur
mo
'
nate
e
fresche
di
giovane
verità
,
tutte
le
storture
e
i
decrepiti
sofismi
del
materialismo
storico
,
dei
quali
ogni
uomo
alquanto
esperto
nella
critica
e
nella
storia
delle
idee
sa
quel
che
sia
da
pensare
,
ma
che
,
nondimeno
,
hanno
ripreso
un
'
aria
di
nuovo
e
di
moderno
per
ciò
solo
che
,
trasportati
di
Europa
in
Russia
,
sono
tornati
ora
di
colà
più
semplicistici
e
grossolani
che
non
fossero
prima
,
e
ritrovano
fortuna
in
tempi
di
grossezza
,
di
semplicismo
e
di
credulità
.
D
'
altra
parte
,
il
cattolicesimo
,
che
già
aveva
tentato
di
ripigliare
forza
attraverso
l
'
irrazionalismo
e
il
misticismo
,
ha
accolto
e
viene
accogliendo
,
in
gran
numero
,
anime
deboli
o
indebolite
e
torbidi
e
malfidi
avventurieri
dello
spirito
.
Finanche
il
pessimismo
e
le
voci
di
decadenza
,
che
si
udivano
nella
letteratura
di
prima
della
guerra
,
si
riodono
ora
,
e
vanno
predicando
la
decadenza
dell
'
Occidente
o
addirittura
del
genere
umano
,
che
,
dopo
aver
tentato
di
risorgere
dalla
bestia
all
'
uomo
,
starebbe
per
ricadere
(
secondo
i
nuovi
filosofi
e
profeti
)
nella
vita
ferina
.
Tutto
ciò
è
un
fatto
,
e
non
vale
negarlo
e
neppure
rimpicciolirlo
in
poche
persone
e
in
questo
e
quel
paese
e
popolo
,
perché
,
come
il
fatto
del
quale
è
continuazione
,
appartiene
all
'
Europa
e
al
mondo
tutto
.
E
,
poiché
è
un
fatto
,
deve
adempiere
un
ufficio
nello
svolgimento
dello
spirito
,
nel
progresso
sociale
e
umano
,
se
non
come
diretto
creatore
di
nuovi
valori
,
per
lo
meno
come
materia
e
stimolo
al
rinvigorimento
,
approfondimento
e
ampliamento
degli
antichi
valori
.
Solo
che
questo
suo
qualsiasi
ufficio
sarà
conosciuto
e
descritto
dallo
storico
futuro
,
il
quale
avrà
innanzi
,
pervenuto
al
termine
suo
,
il
movimento
nel
quale
noi
siamo
presi
e
ciò
a
cui
avrà
messo
capo
;
ma
non
può
essere
conosciuto
e
descritto
da
noi
appunto
perché
siamo
presi
nel
movimento
,
e
,
stando
e
movendoci
in
mezzo
ad
esso
,
molte
cose
possiamo
bensì
osservare
e
comprendere
,
e
nel
fatto
osserviamo
e
comprendiamo
,
ma
non
quell
'
una
che
non
è
ancora
avvenuta
e
della
quale
pertanto
non
è
dato
pensare
la
storia
.
E
che
cosa
importa
,
praticamente
,
per
ciascuno
di
noi
,
che
non
se
ne
possa
pensare
la
storia
?
Importa
questo
:
che
vi
si
debba
partecipare
non
con
la
contemplazione
del
non
contemplabile
,
ma
con
l
'
azione
secondo
la
parte
che
a
ciascuno
spetta
e
che
la
coscienza
assegna
e
il
dovere
comanda
.
Coloro
che
,
contrariamente
all
'
antico
monito
di
Solone
,
si
sforzano
di
comprendere
e
giudicare
una
vita
"
prima
che
si
concluda
"
,
e
che
si
perdono
in
congetture
e
previsioni
,
debbono
star
vigili
che
quel
divagamento
in
ciò
che
è
impossibile
conoscere
non
sia
in
effetto
il
suggerimento
di
un
cattivo
demone
,
il
quale
,
cullandoli
nella
pigrizia
,
li
distrae
dall
'
opera
.
Non
la
"
storia
del
futuro
"
(
come
i
vecchi
trattatisti
definivano
la
profezia
)
,
ma
quella
del
passato
che
si
ricapitola
nel
presente
,
è
necessaria
all
'
opera
e
all
'
azione
,
che
non
sarebbe
veramente
tale
se
non
fosse
rischiarata
da
luce
di
verità
;
e
da
tale
necessità
è
nata
anche
questa
rimeditazione
che
abbiamo
voluto
fare
,
e
invitare
a
fare
,
della
storia
del
secolo
decimonono
.
E
,
rispetto
al
presente
e
all
'
attuale
,
è
necessario
l
'
esame
,
e
in
ogni
caso
il
riesame
,
degli
ideali
che
sono
oggi
accettati
,
o
proposti
o
tentati
,
per
vedere
se
abbiano
virtù
di
dissolvere
o
superare
o
correggere
quello
ch
'
è
il
nostro
,
e
,
insieme
,
per
cangiare
o
modificare
il
nostro
in
conseguenza
della
critica
attraverso
cui
esso
è
passato
,
e
,
in
ogni
caso
,
per
ripossederlo
in
modo
più
saldo
.
Che
l
'
ideale
di
un
ordine
trascendente
di
verità
,
di
regola
morale
e
pratica
,
e
di
congiunto
governo
dall
'
alto
e
dal
cielo
,
esercitato
in
terra
da
un
pastore
e
rappresentato
da
una
chiesa
,
non
si
sia
neppur
oggi
integrato
di
quell
'
intrinseca
giustificazione
mentale
,
della
quale
,
nel
corso
dei
secoli
,
si
era
scoperta
in
esso
la
mancanza
,
è
ovvio
,
e
quasi
spiace
insistervi
come
in
tutte
le
polemiche
che
si
muovono
nell
'
ovvio
e
che
c
'
è
rischio
che
sembrino
ingenerose
.
Tuttavia
,
questo
è
il
punto
sostanziale
;
e
la
rinnovata
baldanza
clericale
negli
anni
dopo
la
guerra
,
per
effetto
delle
difficoltà
in
cui
si
sono
trovati
i
governi
e
delle
concessioni
che
per
ciò
sono
stati
portati
a
fare
,
se
suscita
sdegno
,
non
ha
per
sé
vera
importanza
ed
è
una
vicenda
ben
nota
e
cosa
transitoria
.
Giova
qui
riferire
quel
che
un
cattolico
tedesco
ha
scritto
di
recente
:
che
"
solo
in
apparenza
,
e
solo
nella
superficie
della
sua
esistenza
naturale
,
il
cattolicesimo
ha
fatto
guadagno
negli
ultimi
tempi
,
ma
che
la
grande
idea
,
che
gli
dava
unità
,
non
è
più
vivente
,
e
non
mai
esso
è
stato
così
malsicuro
,
instabile
e
avvolto
in
cose
materiali
e
accidentali
"
;
e
veramente
,
rispetto
a
quest
'
ultima
parte
,
è
da
dubitare
della
forza
che
possa
fornire
alla
Chiesa
la
qualità
di
gente
che
è
entrata
in
folla
nei
suo
seno
.
Comunque
,
il
motivo
spirituale
che
ha
spinto
i
migliori
di
costoro
a
rifugiarsi
o
a
tornare
al
cattolicesimo
(
o
ad
altri
rifugi
consimili
di
meno
veneranda
e
meno
costante
autorità
)
è
stato
non
altro
che
il
bisogno
,
nel
tumulto
delle
idee
e
dei
sentimenti
cozzanti
e
cangevoli
,
di
una
verità
fissa
e
di
una
regola
imposta
:
ossia
una
sfiducia
e
una
rinunzia
,
una
debolezza
e
un
puerile
spavento
innanzi
al
concetto
dell
'
assolutezza
e
relatività
insieme
di
ogni
verità
e
all
'
esigenza
della
continua
critica
e
autocritica
onde
la
verità
a
ogni
istante
si
accresce
e
si
rinnova
insieme
con
la
vita
che
cresce
e
si
rinnova
.
Ma
un
ideale
morale
non
può
conformarsi
alle
occorrenze
dei
deboli
,
degli
sfiduciati
e
dei
paurosi
.
Del
pari
,
non
può
conformarsi
ad
uso
di
quelli
che
s
'
inebriano
dell
'
azione
per
l
'
azione
,
la
quale
,
a
questo
modo
sentita
,
concepita
e
perseguita
,
lascia
dietro
di
sé
nausea
e
indifferenza
verso
ogni
cosa
che
abbia
appassionato
o
possa
appassionare
l
'
uomo
,
e
inettezza
a
ogni
lavoro
oggettivo
.
Il
genere
umano
ha
fatto
ormai
esperienza
di
nazionalismi
e
d
'
imperialismi
,
e
altrettali
sforzi
e
conquiste
,
e
già
dice
:
inveni
amariorem
felle
.
L
'
attivismo
imperversa
ancora
largamente
;
ma
dov
'
è
in
esso
la
serenità
dell
'
animo
,
la
fiducia
,
la
gioia
del
vivere
?
La
tristezza
è
impressa
sulla
fronte
di
quegli
uomini
,
dei
più
degni
tra
loro
,
perché
dove
neppur
quella
si
vede
,
c
'
è
di
peggio
,
c
'
è
rozzezza
e
stupidità
.
E
forse
gli
eccessi
medesimi
ai
quali
l
'
attivismo
si
lascia
andare
,
la
passione
in
cui
si
dibatte
,
gli
scotimenti
che
minaccia
,
danno
segno
di
una
non
lontana
guarigione
della
febbre
in
cui
l
'
Europa
e
il
mondo
sono
stati
e
sono
ammalati
:
febbre
e
non
ideale
,
se
pur
non
si
voglia
sublimare
a
ideale
la
febbre
.
Il
comunismo
,
che
si
suol
dire
essere
oramai
disceso
nei
fatti
e
attuatosi
in
Russia
,
non
si
è
punto
attuato
in
quanto
comunismo
,
ma
nel
modo
che
gli
segnavano
i
suoi
critici
,
e
che
era
consentaneo
alla
sua
interna
contradizione
,
cioè
come
una
forma
di
autocratismo
,
che
ha
tolto
al
popolo
russo
anche
quel
non
molto
respiro
mentale
e
di
libertà
,
che
pur
possedeva
o
si
procacciava
sotto
il
precedente
autocratismo
czaristico
.
L
'
abolizione
dello
stato
,
il
"
trapasso
dal
regno
della
necessità
a
quello
della
libertà
"
,
che
il
Marx
teorizzava
,
non
solo
non
è
accaduto
e
il
comunismo
non
ha
abolito
(
e
non
poteva
,
né
alcuno
potrà
mai
)
lo
stato
,
ma
,
per
ironia
delle
cose
,
ha
foggiato
il
più
pesante
degli
stati
che
sia
possibile
mai
concepire
.
Con
che
non
si
vuol
detrarre
nulla
né
alla
necessità
nella
quale
i
rivoluzionari
russi
si
sono
trovati
di
seguire
quella
via
e
non
altra
;
né
alla
grandiosità
del
lavoro
che
,
in
quelle
condizioni
,
hanno
intrapreso
e
condotto
innanzi
,
procurando
di
rendere
fruttifere
le
ricche
forze
produttive
di
quella
terra
,
e
al
vario
insegnamento
che
dalla
loro
varia
opera
si
può
trarre
;
né
all
'
entusiasmo
mistico
,
e
sia
pure
di
un
misticismo
materialistico
,
che
li
anima
e
che
solo
può
farli
reggere
all
'
immane
pondo
che
si
sono
messo
sulle
braccia
e
dar
loro
il
coraggio
di
calpestare
,
come
fanno
,
religione
e
pensiero
e
poesia
,
tutto
quanto
riveriamo
come
sacro
,
tutto
quanto
amiamo
come
gentile
.
Ma
si
vuol
ribadire
con
ciò
che
essi
,
per
ora
,
hanno
bensì
assertoriamente
negato
con
le
parole
e
con
atti
di
violenza
e
metodi
di
compressione
,
ma
non
hanno
risoluto
,
né
in
quel
modo
potranno
mai
risolvere
,
il
problema
fondamentale
dell
'
umana
convivenza
che
è
quello
della
libertà
,
nella
quale
solamente
l
'
umana
società
fiorisce
e
dà
frutti
,
la
sola
ragione
della
vita
dell
'
uomo
sulla
terra
,
e
senza
la
quale
la
vita
non
meriterebbe
di
esser
vissuta
:
un
problema
che
sta
lì
,
ineliminabile
,
che
nasce
dalle
viscere
delle
cose
,
e
che
essi
debbono
sentir
fremere
nella
stessa
materia
umana
che
maneggiano
e
che
vogliono
plasmare
secondo
i
loro
concetti
.
E
,
se
mai
in
futuro
lo
affronteranno
o
altri
lo
affronterà
per
loro
,
rovinerà
il
fondamento
materialistico
della
loro
costruzione
,
e
questa
costruzione
dovrà
essere
diversamente
sorretta
e
grandemente
modificata
;
e
,
come
ora
il
puro
comunismo
non
si
è
attuato
,
così
non
si
attuerà
nemmeno
allora
.
Fuori
della
Russia
,
quello
pseudocomunismo
,
sebbene
incomba
sugli
spiriti
con
l
'
aggiunta
forza
espressa
nell
'
antico
detto
del
"
maior
e
longinquo
reverentia
"
,
col
fascino
di
quel
che
è
lontano
nel
tempo
e
nello
spazio
e
che
perciò
prende
contorni
fantasticamente
attraenti
,
non
si
è
finora
esteso
o
è
stato
soppresso
appena
si
è
affacciato
,
e
,
in
verità
,
nell
'
Europa
occidentale
e
media
mancano
le
due
condizioni
che
erano
nella
Russia
:
la
tradizione
czaristica
e
il
misticismo
;
sicché
par
che
non
dicesse
male
il
Miljukov
quando
,
or
son
dodici
anni
,
giudicava
che
il
Lenin
"
in
Russia
stava
fabbricando
sul
saldo
suolo
della
buona
antica
tradizione
autocratica
,
ma
che
per
quel
che
riguardava
altri
paesi
,
disegnava
castelli
in
aria
"
.
E
se
anche
esperimenti
di
questa
sorta
si
faranno
in
altre
parti
d
'
Europa
,
accadrà
o
che
quello
pseudocomunismo
,
trasferito
in
paesi
diversi
per
religione
,
civiltà
,
cultura
,
costume
,
tradizione
,
e
insomma
di
diversa
storia
,
diventerà
,
sotto
nome
e
parvenze
simili
,
tutt
'
altra
cosa
,
o
che
si
avrà
un
tempo
più
o
meno
lungo
di
oscuro
travaglio
,
dal
seno
del
quale
rigermoglierà
,
presto
o
tardi
,
la
libertà
ossia
l
'
umanità
.
Perché
è
questo
l
'
unico
ideale
che
abbia
la
saldezza
che
ebbe
un
tempo
il
cattolicesimo
e
la
flessibilità
che
questo
non
poté
avere
,
l
'
unico
che
affronti
sempre
l
'
avvenire
e
non
pretenda
di
concluderlo
in
una
forma
particolare
e
contingente
,
l
'
unico
che
resista
alla
critica
e
rappresenti
per
la
società
umana
il
punto
intorno
al
quale
,
nei
frequenti
squilibri
,
nelle
continue
oscillazioni
,
si
ristabilisce
in
perpetuo
l
'
equilibrio
.
Quando
,
dunque
,
si
ode
domandare
se
alla
libertà
sia
per
toccare
quel
che
si
chiama
l
'
avvenire
,
bisogna
rispondere
che
essa
ha
di
meglio
:
ha
l
'
eterno
.
E
anche
oggi
,
nonostante
la
freddezza
e
lo
spregio
e
lo
scherno
che
la
libertà
incontra
,
sta
pure
in
tante
delle
nostre
istituzioni
e
dei
nostri
costumi
e
dei
nostri
abiti
spirituali
,
e
vi
opera
beneficamente
.
Quel
che
val
più
,
sta
in
molti
nobili
intelletti
di
ogni
parte
del
mondo
,
che
,
dispersi
e
isolati
,
ridotti
quasi
a
una
aristocratica
ma
piccola
respublica
literaria
,
pur
le
tengono
fede
e
la
circondano
di
maggiore
riverenza
e
la
perseguono
di
più
ardente
amore
che
non
nei
tempi
nei
quali
non
c
'
era
chi
l
'
offendesse
o
ne
revocasse
in
dubbio
l
'
assoluta
signoria
,
e
intorno
le
si
affollava
il
volgo
conclamandone
il
nome
,
e
con
ciò
stesso
contaminandolo
di
volgarità
,
della
quale
ora
si
è
deterso
.
Né
solo
la
libertà
vive
in
questi
uomini
,
e
non
solo
esiste
e
resiste
nell
'
ordinamento
di
molti
dei
maggiori
stati
e
negli
istituti
e
nel
costume
,
ma
la
sua
virtù
opera
nelle
cose
stesse
,
si
apre
il
varco
con
maggiore
o
minor
lentezza
tra
le
più
aspre
difficoltà
:
come
si
vede
principalmente
nel
sentimento
e
nel
pensiero
che
ora
sollecitano
gli
animi
,
di
una
tregua
e
diminuzione
nei
sospettosi
armamenti
,
di
una
pace
e
alleanza
tra
gli
stati
dell
'
Europa
,
di
una
concordia
d
'
intendimenti
e
di
sforzi
tra
i
suoi
popoli
,
che
salvi
nel
mondo
e
pel
bene
del
mondo
,
se
non
la
loro
supremazia
economica
e
politica
,
la
secolare
loro
supremazia
di
creatori
e
promotori
di
civiltà
,
le
loro
acquisite
attitudini
a
quest
'
opera
incessante
.
È
questo
il
solo
disegno
politico
,
che
,
tra
i
molti
formati
dopo
la
guerra
,
non
si
sia
sperduto
e
dissipato
e
anzi
acquisti
terreno
di
anno
in
anno
e
converta
a
sé
gli
spiriti
che
gli
ripugnavano
o
si
dimostravano
increduli
o
avrebbero
desiderato
ma
non
osavano
credergli
;
e
giova
sperare
che
non
sarà
lasciato
cadere
e
che
giungerà
a
compimento
attraverso
tutte
le
opposizioni
,
superando
e
girando
tutti
gli
ostacoli
,
mercé
le
arti
degli
uomini
di
stato
,
mercé
la
volontà
dei
popoli
.
La
guerra
mondiale
-
che
forse
gli
storici
futuri
considereranno
riduzione
all
'
assurdo
di
tutti
i
nazionalismi
,
-
se
ha
inasprito
certi
rapporti
tra
gli
stati
a
causa
dell
'
iniquo
e
stolto
trattato
di
pace
che
l
'
ha
chiusa
,
ha
accomunato
nell
'
intimo
loro
i
popoli
che
si
sono
sentiti
,
e
sempre
meglio
si
riconosceranno
,
eguali
nelle
virtù
e
negli
errori
,
nelle
forze
e
nelle
debolezze
,
sottoposti
a
un
medesimo
fato
,
sospirosi
nei
medesimi
amori
,
travagliati
dai
medesimi
dolori
,
orgogliosi
del
medesimo
patrimonio
ideale
.
Per
intanto
,
già
in
ogni
parte
d
'
Europa
si
assiste
al
germinare
di
una
nuova
coscienza
,
di
una
nuova
nazionalità
(
perché
,
come
si
è
già
avvertito
,
le
nazioni
non
sono
dati
naturali
,
ma
stati
di
coscienza
e
formazioni
storiche
)
;
e
a
quel
modo
che
,
or
sono
settant
'
anni
,
un
napoletano
dell
'
antico
Regno
o
un
piemontese
del
regno
subalpino
si
fecero
italiani
non
rinnegando
l
'
esser
loro
anteriore
ma
innalzandolo
e
risolvendolo
in
quel
nuovo
essere
,
così
e
francesi
e
tedeschi
e
italiani
e
tutti
gli
altri
s
'
innalzeranno
a
europei
e
i
loro
pensieri
indirizzeranno
all
'
Europa
e
i
loro
cuori
batteranno
per
lei
come
prima
per
le
patrie
più
piccole
,
non
dimenticate
già
,
ma
meglio
amate
.
Questo
processo
di
unione
europea
,
che
è
direttamente
opposto
alle
competizioni
dei
nazionalismi
e
sta
contro
di
essi
e
un
giorno
potrà
liberarne
affatto
l
'
Europa
,
tende
a
liberarla
in
pari
tempo
da
tutta
la
psicologia
che
ai
nazionalismi
si
congiunge
e
li
sostiene
e
ingenera
modi
,
abiti
e
azioni
affini
.
E
se
tal
cosa
avverrà
,
o
quando
essa
avverrà
,
l
'
ideale
liberale
sarà
a
pieno
restaurato
negli
animi
e
ripiglierà
il
dominio
.
Ma
non
bisogna
immaginare
la
restaurazione
di
quest
'
ideale
come
il
ritorno
alle
condizioni
di
un
tempo
,
come
uno
di
quei
ritorni
al
passato
che
il
romanticismo
sognò
talora
,
riposandovisi
in
dolce
idillio
.
Quanto
è
accaduto
,
quanto
sarà
per
accadere
nel
mezzo
non
potrà
essere
accaduto
invano
;
e
taluni
istituti
dell
'
antico
liberalismo
saranno
da
modificare
in
maggiore
o
minor
misura
,
o
da
sostituire
con
altri
meglio
adatti
,
e
classi
dirigenti
e
politiche
,
composte
alquanto
diversamente
da
quelle
di
prima
,
sorgeranno
;
e
l
'
esperienza
del
passato
produrrà
altri
concetti
,
indirizzando
diversamente
le
volontà
.
Con
tali
disposizioni
mentali
e
morali
saranno
da
riprendere
i
problemi
che
si
dicono
"
sociali
"
,
che
non
sono
certamente
nati
oggi
,
intorno
ai
quali
pensatori
e
politici
si
affaticarono
nei
secoli
,
risolvendoli
di
volta
in
volta
secondo
i
tempi
,
che
nel
corso
del
secolo
decimonono
formarono
oggetto
di
più
appassionata
attenzione
e
di
più
fervida
cura
,
e
anche
allora
furono
risoluti
come
di
volta
in
volta
si
poteva
e
con
effetti
tali
da
cangiare
grandemente
le
condizioni
dei
lavoratori
,
migliorare
il
loro
tenore
di
vita
e
rialzare
la
loro
figura
giuridica
e
morale
.
L
'
economia
,
come
si
suole
chiamarla
,
"
razionalizzata
"
,
che
è
venuta
ora
al
primo
piano
nei
dibattiti
,
non
è
neppur
essa
intrinsecamente
cosa
nuova
;
né
il
dibattito
può
volgere
sulla
sostituzione
che
mercé
essa
si
debba
fare
della
economia
individuale
o
della
libera
iniziativa
,
indispensabile
alla
vita
umana
e
al
progresso
stesso
economico
,
ma
solamente
sulla
proporzione
maggiore
o
minore
da
attribuire
all
'
una
rispetto
all
'
altra
,
secondo
materie
,
luoghi
e
tempi
e
altre
circostanze
:
che
è
argomento
da
tecnici
e
da
politici
,
ai
quali
spetta
di
risolverlo
di
volta
in
volta
nel
modo
più
vantaggioso
al
crescere
della
produzione
e
più
equo
per
la
distribuzione
della
ricchezza
.
Ma
tecnici
e
politici
non
potranno
adempiere
al
loro
ufficio
,
né
sperare
l
'
attuazione
non
fittizia
delle
loro
proposte
,
se
la
libertà
non
prepari
e
non
mantenga
l
'
ambiente
intellettuale
e
morale
che
è
necessario
a
tanta
opera
,
e
non
garantisca
gli
ordinamenti
giuridici
,
nei
quali
l
'
attuazione
si
dovrà
compiere
.
Queste
,
rapidamente
qui
accennate
,
non
sono
previsioni
,
a
noi
e
a
tutti
vietate
non
per
altro
che
per
essere
vane
,
ma
indicazioni
di
vie
che
la
coscienza
morale
e
l
'
osservazione
del
presente
tracciano
a
coloro
i
quali
,
nei
concetti
direttivi
e
nella
interpretazione
degli
eventi
del
secolo
decimonono
,
concordano
con
la
narrazione
datane
in
questa
storia
.
Altri
,
con
diversa
mente
,
diversi
concetti
,
diversa
qualità
di
cultura
e
diverso
temperamento
,
presceglieranno
altre
vie
,
e
,
se
ciò
faranno
con
animo
puro
,
obbedendo
al
comando
interiore
,
anch
'
essi
bene
prepareranno
l
'
avvenire
.
Una
storia
informata
al
pensiero
liberale
non
può
,
neppure
nel
suo
corollario
pratico
e
morale
,
terminare
con
la
ripulsa
e
la
condanna
assoluta
dei
diversamente
senzienti
e
pensanti
.
Essa
dice
soltanto
a
quelli
che
pensano
con
lei
:
-
Lavorate
secondo
la
linea
che
qui
vi
è
segnata
,
con
tutto
voi
stessi
,
ogni
giorno
,
ogni
ora
,
in
ogni
vostro
atto
;
e
lasciate
fare
alla
divina
provvidenza
,
che
ne
sa
più
di
noi
singoli
e
lavora
con
noi
,
dentro
di
noi
e
sopra
di
noi
.
-
Parole
come
queste
,
che
abbiamo
apprese
e
pronunciate
sovente
nella
nostra
educazione
e
vita
cristiana
,
hanno
il
loro
luogo
,
come
altre
della
stessa
origine
,
nella
"
religione
della
libertà
"
.
Dicembre
1931