StampaPeriodica ,
Mi
scrive
il
geometra
Piero
Morandi
di
Firenze
:
«
È
per
sfornare
servizi
lacrimevoli
e
deamicisiani
come
quello
della
bambina
rapita
e
portata
a
New
York
e
dimenticare
così
le
altre
ben
più
tragiche
vicende
,
conseguenza
di
una
malintesa
libertà
e
dell
'
impotenza
del
potere
costituito
a
neutralizzarne
le
vere
cause
,
che
la
RAI
occupa
più
di
750
giornalisti
o
mezzibusti
?
»
.
Il
lettore
Morandi
fa
bene
a
chiedersi
cosa
fanno
tutti
gli
squadroni
di
giornalisti
radiotelevisivi
,
i
dirigenti
e
i
condirettori
,
i
direttori
ad
personam
e
i
caporedattori
,
i
caposervizi
,
i
vicecaposervizi
e
i
vicetutto
.
Lavorano
o
non
fanno
niente
tutte
queste
persone
?
Si
può
credere
che
i
giornalisti
della
RAI
,
i
loro
vice
e
i
loro
dirigenti
non
facciano
niente
,
ma
non
è
vero
.
La
loro
più
grande
preoccupazione
è
fare
i
furbi
.
Con
la
furbizia
un
funzionario
della
notizia
può
fare
una
carriera
fulminante
e
passare
di
grado
in
poco
tempo
.
Infatti
sono
quasi
tutti
capi
e
vicecapi
.
Peccato
che
il
loro
lavoro
si
riduca
soltanto
a
fare
i
furbi
;
ma
questa
è
la
chiave
per
diventare
un
buon
mezzobusto
.
Ci
sono
eccezioni
,
si
capisce
;
c
'
è
il
più
furbo
e
il
meno
furbo
.
Ma
,
in
genere
,
il
notiziarolo
di
via
Teulada
non
ha
altra
preoccupazione
che
osservare
bene
quello
che
fanno
gli
altri
,
i
vicini
di
scrivania
o
i
suoi
diretti
superiori
.
Durante
il
giorno
non
deve
lavorare
,
deve
dire
sempre
di
sì
,
obbedire
,
fumare
la
pipa
;
alla
sera
,
in
trattoria
,
può
far
finta
di
contestare
,
di
parlare
della
pace
nel
Vietnam
e
anche
criticare
,
con
molta
diplomazia
,
i
suoi
stessi
alti
dirigenti
e
il
sistema
.
Questo
è
il
segreto
.
Il
direttore
del
telegiornale
Willy
De
Luca
,
per
esempio
,
è
uno
dei
pochi
che
lavorano
molto
.
Con
tutti
i
tagli
che
deve
fare
,
non
è
un
furbo
come
tutti
gli
altri
,
perché
è
come
se
avesse
tre
teste
:
una
per
censurare
,
una
per
fare
il
furbo
(
cioè
mettersi
in
collegamento
diretto
con
Bernabei
)
e
una
per
agitarsi
durante
i
dibattiti
di
Tribuna
politica
.
Quando
è
in
funzione
la
prima
,
le
altre
due
sono
e
devono
restare
inattive
;
e
viceversa
.
Non
è
facile
sincronizzare
tre
crani
così
effervescenti
e
non
comunicanti
,
ma
De
Luca
sa
innestare
quasi
sempre
la
marcia
a
tempo
giusto
con
più
precisione
e
tempismo
di
un
automobilista
sulla
pista
di
Monza
.
C
'
è
qualche
bisticcio
,
è
vero
.
Perché
,
ogni
tanto
,
il
cranio
da
agitazione
disturba
quello
da
taglio
(
sempre
in
fase
collegamento
con
Bernabei
)
,
e
,
malgrado
il
doppio
debraglio
,
si
sente
il
secondo
che
dice
al
terzo
:
«
Stai
zitto
,
tu
,
testone
!
»
.
Ma
Willy
riesce
quasi
sempre
a
sincronizzare
le
tre
teste
,
in
modo
da
non
arrivare
mai
allo
scontro
frontale
.
Per
quanto
riguarda
invece
i
suoi
mezzibusti
,
ci
troviamo
di
fronte
ad
un
altro
genere
di
materiale
umano
radiotelevisivo
.
Se
negli
uffici
direttivi
è
facile
trovare
giornalisti
con
due
o
tre
teste
(
Bernabei
ne
deve
tenere
una
a
disposizione
esclusiva
di
Fanfani
)
,
nel
mezzobustismo
spicciolo
non
si
trovano
quasi
mai
soggetti
siamesi
o
a
doppia
e
tripla
testa
.
Il
mezzobusto
è
uno
e
trino
,
come
Dio
,
ma
non
sviluppa
molto
lavoro
.
Tutt
'
al
più
legge
una
mezza
cartella
,
su
Van
Thieu
in
visita
ad
Andreotti
,
al
Papa
e
a
Leone
,
ogni
sera
.
Può
anche
darsi
che
questo
prototipo
funzioni
a
due
,
a
tre
o
a
quattro
teste
,
ma
il
fenomeno
non
è
visibile
ad
occhio
nudo
.
Mariopastore
,
per
esempio
,
di
teste
ne
ha
una
sola
e
gli
avanza
.
Anche
Pasquarelli
,
Sparano
,
Rancati
,
Pinzauti
,
Favanuccio
,
Vannucchi
,
Brancoli
,
Titostagno
,
Selva
,
Citterich
,
Bersani
e
tutti
gli
altri
non
hanno
ricambio
,
perché
con
la
stessa
testa
leggono
la
segatura
quotidiana
o
i
telegrammi
di
Andreotti
,
mangiano
,
dormono
,
fanno
i
furbi
e
ritirano
lo
stipendio
.
Non
c
'
è
dubbio
che
una
testa
gli
basta
.
Anzi
,
potrebbero
benissimo
fare
senza
.
Se
gliela
lasciano
è
solo
perché
in
televisione
bisogna
pur
far
vedere
qualche
cosa
montata
sul
mezzobusto
:
cosa
sarebbe
,
diciamo
la
verità
,
un
mezzobusto
senza
la
testa
?
Anche
i
mezzibusti
aria
-
libera
svolgono
poco
lavoro
.
Sono
quasi
tutti
corrispondenti
e
vengono
sempre
inquadrati
in
esterni
,
sotto
l
'
albero
,
il
pino
o
l
'
abete
,
o
sotto
la
neve
,
fra
la
tormenta
,
in
barchetta
sul
lago
,
o
con
lo
sfondo
pino
-
mare
come
nelle
cartoline
di
Napoli
o
il
golfo
.
Ce
n
'
è
uno
,
il
moscovita
Francesco
Mattioli
,
per
dirne
uno
molto
furbo
,
che
se
non
ha
il
colbacco
e
la
neve
,
non
parla
nemmeno
se
lo
ammazzano
.
Mattioli
è
uno
che
potrebbe
camminare
o
fare
il
giornalista
senza
testa
.
Ma
cosa
ci
metterebbero
dentro
al
colbacco
di
Mattioli
quando
appare
sullo
schermo
?
Anzi
,
a
lui
la
testa
sta
proprio
su
misura
.
D
'
altro
canto
,
se
ne
avesse
tre
,
come
farebbe
con
un
solo
colbacco
a
coprirle
tutte
?
Mattioli
è
un
caso
unico
di
mezzobusto
ricoperto
e
occorre
riconoscere
che
quella
di
vestirgli
il
cranio
non
è
stata
un
'
idea
da
poco
.
Infatti
,
l
'
unica
volta
che
il
moscovita
s
'
è
messo
in
posa
sotto
la
betulla
con
i
capelli
al
vento
,
faceva
perfino
fatica
a
parlare
.
Per
questo
il
giorno
dopo
,
anche
se
non
c
'
era
la
tormenta
,
il
mezzobusto
da
esportazione
è
riapparso
in
colbacco
.
Mattioli
però
non
è
il
solo
che
funziona
meglio
all
'
aperto
.
Anche
Sandro
Paternostro
,
quello
che
vi
parla
da
Londra
,
è
monocranico
e
non
legge
niente
se
non
appare
ritagliato
fra
le
colonne
di
un
palazzo
,
o
a
Soho
o
sotto
il
campanile
di
Westminster
,
o
sotto
un
monumento
o
in
mezzo
al
mare
,
tra
la
furia
degli
elementi
,
col
timone
in
mano
,
la
pipa
sottovento
,
il
baffo
di
trinchetto
e
ilnaso
antispruzzo
.
Mai
egli
accetterebbe
l
'
esposizione
su
schermo
senza
l
'
albero
maestro
o
senza
la
pioggia
.
Bisogna
capirlo
in
questa
sua
sacrosanta
esigenza
di
mezzobusto
da
oltremanica
.
Neppure
il
mezzobusto
da
inquinamento
,
quello
che
parla
sempre
sulle
scogliere
o
in
mezzo
ai
rifiuti
,
lungo
i
fiumi
in
piena
o
acquattato
lungo
gli
scoli
di
liquame
e
le
fogne
,
sopra
le
cataste
di
automobili
scassate
,
mentre
sullo
sfondo
romba
la
ruspa
demolitrice
,
neppure
lui
lavora
molto
.
A
questo
ecologo
qui
,
se
non
è
controvento
e
non
ha
il
filtro
,
è
inutile
chiedergli
notizie
.
O
è
controvento
o
sta
zitto
.
Perfino
Titostagno
(
che
è
un
furbo
da
studio
,
lavora
poco
e
recita
le
notizie
funerarie
in
gramaglie
)
s
'
è
esposto
all
'
aria
in
una
delle
ultime
trasmissioni
per
un
'
intervista
da
Fiumicino
.
Quella
sera
Tito
splendeva
di
nuova
luce
.
Sbocciava
,
col
suo
kepì
biondo
,
da
un
grande
bavero
di
opossum
levigato
dallo
zefiro
marino
.
Un
autentico
colpo
d
'
occhio
.
Mercoledì
della
scorsa
settimana
,
per
esempio
,
mentre
un
altro
testa
-
intera
chiamato
Gastone
Ortona
,
parlava
dal
Nordeuropa
,
è
saltato
il
macchinario
ed
è
venuta
fuori
la
cartina
dell
'
Irlanda
,
e
,
di
scorcio
,
un
baffo
di
Paternostro
.
Per
fortuna
non
nevicava
.
Ma
è
stato
un
autentico
flash
di
grande
prestigio
,
una
posa
cielo
-
mare
di
grande
effetto
.
Sembrava
quasi
(
non
vorremmo
però
essere
maligni
)
fatto
apposta
.
Ma
lo
scoop
giornalistico
l
'
ha
fatto
quella
sera
Luciano
Lombardi
,
un
altro
tira
-
tardi
della
televisione
,
inquadrato
durante
la
sua
conversazione
anfano
-
ecologica
sotto
rigogliosi
palmizi
.
Sferzato
dalla
tramontana
,
il
mezzobusto
da
inquinamento
emergeva
nel
teleschermo
come
Siro
Lacedelli
sopra
la
cima
del
K2
,
a
non
dire
niente
sulla
Montedison
e
le
varie
insidie
dello
scarico
di
Scarlino
,
come
i
suoi
compagni
di
cordata
bocche
-
cucite
ufficiali
dell
'
ammiraglia
Bernabei
.
Quella
sera
,
dopo
un
mese
che
i
giornali
(
e
perfino
Gustavo
Selva
in
un
momento
di
euforia
)
avevano
detto
che
lo
studente
Franceschi
era
stato
ucciso
da
una
pallottola
della
polizia
,
Lello
Bersani
,
dall
'
alto
della
sua
fronte
velinata
ha
detto
:
«
In
seguito
al
caso
dello
studente
Franceschi
,
scomparso
nella
dimostrazione
alla
Bocconi
di
Milano
,
è
stato
interrogato
un
testimone
oculare
...
»
.
Gli
unici
che
quella
sera
hanno
parlato
al
riparo
dal
vento
sono
stati
Pasquarelli
e
Pastore
,
questa
volta
finalmente
sottosforzo
.
Ma
non
sono
due
elementi
di
forte
costituzione
,
non
hanno
quasi
la
voce
per
recitare
il
rosario
della
DC
e
dei
partiti
alleati
e
sarebbe
imprudente
farli
lavorare
di
più
o
mandarli
a
dire
fanfaluche
fra
la
tormenta
o
sotto
gli
alberi
.