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L'ARDITO ( TARTUFARI CLARICE , 1919 )
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Ardire , parola sottile , acuminata , che voli come freccia dall ' arco , risplendi di una tua luce , anche tra la foschia delle viltà , hai una tua chiara voce incitatrice anche tra il clamore confuso della paura , quando grida con mille bocche urlanti ! Ardire , sei tu che apri il varco alle belle imprese ; tu sei che , col tuo raggio e il tuo sibilo , tracci la via ai forti pensieri , rasenti le vette , sfidi gli abissi , raggiungi ogni meta e , quando percorsa la tua parabola , precipiti verso la terra vi ti conficchi , la squarci , vi ti sprofondi e là dove ti fermi fiorisce la pianta dell ' alloro . Ardito , io non ti voglio abbellire , né poetizzare . Così quale tu sei hai una tua bellezza che mi piace e una poesia ... che io accetto . Ognuno deve accettarla . La poesia della bufera che schianta e spesso devasta : è la poesia del fiume che , gonfiandosi , diventa torbido e straripa ; è la poesia del vulcano che manda fiamme e distrugge . Intorno a te c ' è chi cade , chi geme , chi impreca , chi muore ; ma , quando la terra , superate le sue convulsioni , torna viva e raggiante , si capisce che la devastazione era necessaria per purificare e la distruzione necessaria per liberare il suolo dai detriti accumulati . Ardito , uniforme sbiadita al sole , al vento , all ' acqua : cravatta nera dalle cocche svolazzanti , passo lungo , agile di belva , nelle ore dell ' assalto ; passo dondolante , nei giorni del riposo ; fascio di nervi in vibrazione ; istinti in agguato ; occhi accesi , pronto furore , corto respiro , denti serrati , labbra gonfie di collera , sudore e polvere , polsi battenti ; grondante di sangue nemico e del tuo proprio sangue ; sprezzante della morte , assetato della vita , generoso di una tua generosità impulsiva ; tutto preso , tutto chiuso nel minuto che fugge ! A te la violenza fu inculcata quale supremo dovere e per mesi ti hanno abituato il respiro a un ' atmosfera di fiamma , l ' occhio a spettacoli di strage ! Così dovevi essere per la nostra salvezza ; così fosti per la nostra gloria ; ma la vita ha le sue leggi imperiose quanto le leggi della morte e tu , ardito , fratello nostro , acceso vessillo vivo della nostra gesta , tu ora devi raccoglierti un momento , meditare , rimetterti in comunicazione col tuo pensiero , ridestare quella parte di te che aveva dormito durante la guerra ; temprarti alle battaglie dell ' anima , necessarie , nobili , faticose quanto e più delle battaglie da te vinte contro il nemico ; fare della tua forza un utensile di lavoro come finora della tua forza facesti pugnale ; obbligare il tuo istinto all ' ubbidienza verso il tuo raziocinio , e la tua violenza ammassarla , farne gorgo , perché nella immensa officina di domani officina dove le volontà dovranno essere di schietto acciaio le turbine , mosse da energie vigorose , diano impulso al macchinario destinato a forgiare la nuova vita . O ardito , fratello nostro , non rinnegarti , né menomarti ; seguita ad essere quello che fosti ! Ci sarà tanto da combattere e da conquistare , tanti ostacoli da superare , tante viltà da sgominare : e i reticolati degl ' interessi loschi , e le ipocrisie di chi predica il bene , tessendo il male , e le falsità di chi grida amor di patria e la patria baratterebbe per un quattrino , e gli accomodamenti e le brutte passioni di parte , e lo strapparsi , da mano a mano , i frutti della vittoria , e le avidità smodate , le vanità pompose , le piccinerie , le bassezze , le compromissioni ! ... Questo sarà difficile a ottenersi da tutti i nostri giovani ; sarà difficilissimo a ottenersi dai nostri arditi , su cui la giovinezza ha più impero , le vene più fuoco , la forza più slancio , l ' orgoglio una più alta statura . Ma noi , che preparammo corone per le loro fronti , bende per le loro ferite , noi che li amammo crudeli , quando la crudeltà era diritto e dovere , noi che tendemmo loro braccia e sospiri , trovandoli belli tra le stragi e gli orrori , noi li prenderemo oggi per mano e , conducendoli attraverso le città diroccate dal nemico , attraverso i campi calpestati , i casolari spogliati , i villaggi deserti , diremo loro : " O ardito , fratello nostro , guarda . Vedi quante famiglie dove chi parti non potrà mai più tornare ? Vedi quante vecchie donne senza più figli e quanti bimbi senza più padri ? Vedi quanti solchi che hanno bisogno di essere dissodati , quante officine a cui ridonare movimento , quante sponde di fiumi da ricongiungere , quante miserie da curare , quante lacrime da asciugare ? " O ardito , fratello nostro , aiutaci in questa terribile opera di pietà ricostruttrice : sii buono tu che sei forte , sii misericordioso tu che fosti implacabile , diventa il figlio delle madri che non hanno un figlio , il padre degli orfani , l ' amico e il protettore dei derelitti ! Sarai benedetto per quanto fosti acclamato , amato per quanto fosti temuto ! " Ecco cosa ti diremo noi donne , o ardito , bellissimo fratello nostro , e la tua rude mano ferma tremerà d ' amore nella nostra piccola mano ferma .