StampaPeriodica ,
Chi
avesse
detto
solo
due
anni
fa
,
che
l
Italia
così
barbaramente
stracciata
e
divisa
in
sette
Stati
dovesse
,
come
un
sol
uomo
,
levarsi
per
domandare
la
sua
nazionalità
,
ed
in
breve
tempo
veder
cadere
tre
principi
,
essere
indebolito
un
quarto
che
aveva
tutta
l
influenza
sull
Italia
,
ed
il
Papa
ed
il
Borbone
di
Napoli
sentirsi
cedere
il
trono
sotto
i
loro
piedi
,
certo
avrebbe
creduto
sentire
una
delle
utopie
del
profeta
dell
idea
,
e
l
avrebbe
accolta
con
dispregio
come
cosa
quasi
impossibile
.
Eppure
è
un
fatto
.
Due
figli
d
Italia
si
sono
levati
,
Vittorio
Emanuele
e
Garibaldi
,
ed
han
preso
l
impegno
di
raccorre
le
sparse
membra
della
lacerata
patria
,
e
ricostituirla
.
L
Amico
,
di
Casa
non
si
occupa
di
politica
,
né
pretende
di
entrare
negli
inestricabili
labirinti
della
diplomazia
:
ma
salendo
a
più
alte
cagioni
,
osa
predire
che
l
Italia
sarà
fra
breve
una
grande
nazione
.
Chi
non
è
ateo
deve
ammettere
una
Provvidenza
;
chi
è
cristiano
deve
ammettere
le
dichiarazioni
della
Prole
di
Dio
.
Il
castigo
più
grande
che
Dio
dà
a
un
popolo
è
quello
di
togliergli
la
sua
nazionalità
;
quel
popolo
è
morto
come
popolo
:
ed
in
questo
solo
senso
aveano
ragione
i
nostri
grandi
nemici
La
Martine
e
Metternich
,
di
dire
che
l
Italia
è
la
terra
dei
morti
,
e
che
essa
non
è
che
una
espressione
geografica
.
L
Italia
oggi
s
incammina
a
riacquistare
la
sua
vita
di
nazione
,
e
già
ha
fatto
dei
passi
mirabili
.
Continuerà
essa
in
questa
via
fino
a
giungere
allo
scopo
sublime
che
si
è
proposta
?
Se
calcoliamo
le
cose
umanamente
,
non
ci
sembra
che
vi
possa
essere
il
minimo
dubbio
.
I
partiti
che
impedivano
la
unione
sono
spariti
;
e
qui
dobbiamo
dare
la
meritata
lode
al
partito
repubblicano
,
il
quale
ha
ceduto
per
l
amor
della
unione
,
ed
ha
mandato
i
suoi
più
bravi
campioni
a
spargere
il
sangue
al
grido
d
Italia
e
Vittorio
Emanuele
.
La
diplomazia
non
osteggia
,
almeno
apertamente
,
la
nostra
nazionalità
;
il
non
intervento
è
proclamato
;
l
unione
dei
popoli
è
ammirabile
;
l
Austria
è
resa
impotente
;
il
Papa
non
è
più
ascoltato
;
il
Borbone
stesso
è
sceso
a
patti
col
popolo
,
che
tiene
il
broncio
alle
sue
forzate
concessioni
;
Garibaldi
fa
meraviglie
;
Vittorio
Emanuele
è
proclamato
dappertutto
.
Tutto
insomma
ci
dice
che
l
Italia
sarà
,
e
sarà
fra
breve
.
Ma
quel
libro
divino
nel
quale
troviamo
insegnamenti
in
tutto
,
la
Bibbia
,
ci
dice
che
la
giustizia
eleva
la
nazione
"
(Prov.,
XIV
,
34
)
.
La
giustizia
,
s
intende
bene
,
non
quella
che
così
si
chiama
,
e
che
è
amministrata
dai
magistrati
,
ma
quella
giustizia
che
vien
da
Dio
,
e
che
è
ne
cuori
veramente
religiosi
;
in
una
parola
,
la
religione
eleva
la
nazione
.
Ma
qual
è
questa
religione
?
Non
è
certo
quella
delle
scomuniche
e
delle
maledizioni
che
si
esercita
in
corte
di
Roma
;
quella
religione
anzi
è
quella
che
ha
diviso
l
Italia
,
e
l
ha
condotta
al
Medioevo
.
Non
è
neppure
la
religione
dell
inquisizione
che
ha
desolato
Italia
e
Spagna
;
quella
religione
spopola
gli
Stati
,
ruina
il
commercio
,
ed
è
sorgente
di
mille
mali
.
Non
è
neppure
la
religione
dei
bigotti
,
che
consiste
in
grossolane
superstizioni
;
quella
religione
empierà
i
conventi
,
moltiplicherà
i
preti
e
li
arricchirà
,
e
toglierà
tante
braccia
e
tante
ricchezze
alla
patria
e
al
commercio
.
L
elevamento
della
nazione
deve
venire
da
Dio
.
Ora
come
è
possibile
che
Dio
elevi
una
nazione
se
essa
disprezza
gli
ordini
che
Dio
gli
ha
dati
per
il
suo
bene
?
Gli
ordini
di
Dio
sono
nella
sua
parola
:
ecco
la
giustizia
che
eleva
la
nazione
.
La
religione
che
ci
è
rivelata
nella
divina
parola
ci
fa
chiaramente
sentire
la
nostra
eguaglianza
:
essa
ci
dice
che
tutti
abbiamo
lo
stesso
niente
per
principio
,
lo
stesso
Dio
per
creatore
,
lo
stesso
Adamo
per
padre
;
ma
rivelandoci
la
nostra
uguaglianza
ci
predica
l
ordine
;
affinché
tutto
proceda
senza
confusione
;
così
a
colui
che
si
stima
grande
,
la
religione
gli
dice
:
non
insuperbirti
,
ma
se
sei
al
di
sopra
de
tuoi
fratelli
,
lo
sei
per
servirli
;
e
a
colui
che
si
vede
piccolo
,
la
religione
dice
:
non
avvilirti
,
perciocché
innanzi
a
Dio
la
tua
piccolezza
sparisce
.
La
religione
vuole
che
noi
parliamo
con
verità
gli
uni
agli
altri
(Efes.,
IV
,
25
)
;
e
così
sono
aboliti
gl
inganni
.
La
religione
vuole
che
si
renda
a
Cesare
quello
che
è
di
Cesare
,
ed
a
Dio
quello
che
è
di
Dio
;
che
si
"
renda
a
ciascuno
il
debito
:
il
tributo
a
chi
si
deve
il
tributo
;
la
gabella
a
chi
la
gabella
;
il
timore
a
chi
il
timore
;
l
onore
a
chi
l
onore
"
(Rom.,
XIII
,
7
)
.
La
religione
vuole
che
ci
amiamo
tutti
come
membra
di
un
corpo
,
e
ci
aiutiamo
scambievolmente
;
che
"
niuno
cerchi
il
suo
proprio
,
ma
ciascuno
cerchi
ciò
che
è
per
altri
"
(Cor.,
X
,
24
)
.
Se
tali
principi
si
mettessero
in
esecuzione
,
vi
potrebbe
essere
alcun
dubbio
sulla
ricostituzione
della
cara
patria
nostra
?
Dio
faccia
splender
dall
alto
la
luce
della
sua
santa
parola
sulla
cara
patria
,
ed
essa
sarà
elevata
a
nazione
,
anzi
primeggerà
fra
le
nazioni
.