StampaPeriodica ,
Per
la
quinta
volta
l
'
Italia
è
disonorata
dalla
celebrazione
fascista
.
I
giornali
dei
paesi
civili
rilevano
la
coincidenza
tra
le
feste
di
Roma
e
quelle
bolsceviche
di
Leningrado
.
Ma
se
le
due
manifestazioni
si
equivalgono
nello
spirito
politico
che
le
informa
,
perché
entrambi
i
regimi
rinnegano
la
libertà
e
il
dominio
legale
delle
maggioranze
,
una
differenza
sostanziale
passa
tra
una
rivoluzione
che
,
come
quella
russa
,
conquistò
ai
servi
della
gleba
i
diritti
dell
'
uomo
,
e
si
affermò
,
pur
tra
sanguinose
aberrazioni
,
contro
il
principio
autocratico
,
ed
una
tragica
carnevalata
che
,
come
la
marcia
su
Roma
in
sleeping
car
,
tramutò
,
con
l
'
acquiescenza
del
Capo
dello
Stato
,
il
più
torbido
demagogo
dell
'
estremismo
rosso
nel
tiranno
di
un
popolo
e
prostituì
i
poteri
pubblici
,
la
dignità
nazionale
,
la
Costituzione
giurata
,
il
Parlamento
,
il
sacrificio
della
guerra
e
la
vittoria
,
all
'
ambiziosa
criminalità
di
una
minoranza
armata
obbediente
ad
un
solo
programma
:
dominare
.
Non
è
la
conquista
del
potere
da
parte
di
una
classe
contro
un
'
altra
;
non
è
una
ascensione
politica
e
sociale
che
esige
ed
offre
i
suoi
martiri
a
consacrare
le
innovatrici
verità
dei
suoi
apostoli
;
ma
è
la
usurpazione
del
governo
,
compiuta
e
mantenuta
da
una
banda
di
avventurieri
e
di
scherani
che
hanno
imposto
la
propria
violenza
a
coloro
stessi
che
si
illudevano
,
garantendone
l
'
impunità
,
di
goderne
i
vantaggi
;
è
uno
spaventoso
regresso
nel
passato
,
per
cui
dalle
legislazioni
esecrate
degli
Absburgo
e
dei
Borboni
risorge
il
ghigno
del
delatore
e
del
boia
.
Non
è
l
'
attuazione
organica
di
un
programma
,
di
cui
si
possano
subire
le
leggi
in
quanto
se
ne
vedano
e
se
ne
approvino
liberamente
le
finalità
;
ma
è
la
negazione
e
la
contraddizione
di
tutti
i
programmi
politici
ed
economici
il
trionfo
dell
'
improvvisazione
,
della
frode
del
pazzo
orgoglio
nazionalistico
,
dell
'
ignoranza
brutale
,
dell
'
iperbole
e
della
fiera
paesana
.
Dietro
un
'
impalcatura
da
circo
,
geme
il
popolo
italiano
,
prigioniero
nella
sua
patria
;
e
le
carceri
rigurgitano
di
detenuti
politici
;
e
nelle
isole
,
nuovi
deportati
prendono
il
posto
lasciato
vacante
dai
morti
per
maltrattamenti
e
sofferenze
;
e
nelle
case
devastate
,
donne
e
bambini
piangono
i
mariti
ed
i
padri
assassinati
o
aspettano
,
ostaggi
di
un
esercito
di
occupazione
,
il
ritorno
degli
esuli
.
Assassinii
,
incendii
,
saccheggi
,
tribunali
eccezionali
,
soppressione
di
tutte
le
libertà
elementari
;
ecco
il
bilancio
del
quinquennio
fascista
!
E
le
vittime
dell
'
enorme
infamia
,
tutti
coloro
che
sono
stati
colpiti
nelle
idee
,
negli
affetti
,
negli
interessi
legittimi
trentanove
milioni
di
italiani
contro
un
baldanzoso
e
protervo
manipolo
di
assassini
in
camicia
nera
si
domandano
,
nell
'
angoscia
che
prepara
la
reazione
:
Perché
?
E
l
'
Europa
civile
,
che
considera
l
'
Italia
fascista
come
una
permanente
minaccia
alla
sua
pace
e
nega
l
'
onore
dei
suoi
contatti
diretti
a
quella
oscena
parodia
napoleonica
,
che
crede
di
assicurarsi
la
gloria
militare
inalberando
una
piuma
di
struzzo
sul
berretto
di
una
milizia
,
la
quale
non
conobbe
altra
guerra
che
quella
civile
,
e
passando
in
rivista
,
dall
'
alto
del
docile
cavallo
,
le
schiere
dei
"
balilla
"
;
l
'
Europa
che
dovunque
scoppi
un
incidente
internazionale
,
ivi
scorge
il
fascismo
e
trova
munizioni
italiane
in
possesso
dei
comitagi
bulgari
e
attribuisce
l
'
assassinio
di
Cena
Beg
a
una
diretta
suggestione
del
fascismo
,
che
di
questi
delitti
ha
lunga
pratica
all
'
interno
ed
all
'
estero
,
ripete
la
domanda
:
Perché
?
Perché
un
popolo
,
che
ha
fatto
e
superato
una
guerra
atroce
,
deve
esser
posto
in
condizioni
di
così
grave
inferiorità
politica
,
ed
umana
,
dinnanzi
a
tutti
i
popoli
,
anche
ai
meno
evoluti
,
di
Europa
?
Che
gli
ha
dato
il
fascismo
,
in
compenso
delle
schiantate
libertà
?
Umiliazioni
e
miseria
!
Mentre
il
fascismo
ostenta
le
sue
parate
,
la
crisi
finanziaria
e
morale
d
'
Italia
si
fa
più
diffusa
e
profonda
.
Per
superarla
,
bisogna
spezzare
il
giogo
e
rovesciare
la
tirannide
.
Liberarsi
è
risorgere
!
Il
fascismo
non
deve
celebrare
il
suo
sesto
anniversario
.