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DOPO L'EVASIONE ( - , 1929 )
StampaPeriodica ,
L ' assenza dei tre evasi fu notata a Lipari quasi subito . Poco dopo la partenza , la ronda notturna bussò alla porta della casa dove abitavano Lussu e Nitti . Bussa e ribussa , nessuno risponde . Il brigadiere chiama . Silenzio . " Eppure ci sono , " osserva l ' agente , " c ' è la luce . " Nuova chiamata . Silenzio . Si urla più forte . Niente . Qualche faccia di confinato e di liparuota addormentato compare alla finestra . Il brigadiere li interpella : " Ci sono o non ci sono ? " " Eh , ci saranno certo . C ' è la luce . " " Ma perché non rispondono ? " Silenzio generale . Nuove chiamate . Alla fine , il brigadiere sale , apre la porta , caccia lo sguardo nella stanza da letto . Nessuno . Stupore . Nuove chiamate . Silenzio . Una corsa per le altre stanze e poi giù a rotta di collo verso la piazzetta del paese dove ordinariamente prende il caffè il Sig . direttore , Commissario di prima , cav . Cannata . " Cavaliere , Cavaliere , " grida il brigadiere . Altre autorità gli si fanno d ' intorno e lo avvertono che Cannata è andato a Canneto ( sembra un giuoco di parole , ma è la verità ) , il vicino porto della pomice , a godersi la festa e i fuochi d ' artifizio . Fischi convenzionali vengono fatti . Le pattuglie volanti di controllo corrono . Si telefona a Cannata , si telefona alla Milizia , si telefona al Semaforo . Sopraggiunge tutta ansante per la lunga corsa la pattuglia di controllo della zona dove abita Rosselli . " Signor direttore , grida il brigadiere panciuto , Rosselli non c 'è." " Non c ' è Rosselli ? " Stupefazione generale . " Ma come ? il ' professore ' non c ' è ? Il professore sarebbe fuggito ? Ma allora è uno schifoso ipocrita questo signore . " Intanto il cielo si illumina a tratti di rosso , di verde , di giallo per effetto dei fuochi . Segnali dal castello alle pattuglie di militi di raddoppiare la vigilanza . Il maresciallo Allò uno dei più perfidi e sporchi arnesi della polizia italiana , giuocatore d ' azzardo nella sede del Fascio di Lipari , ricattatore emerito , persecutore dei confinati prende la direzione delle ricerche marittime . L ' allarme è completo alle 22,30 . Esce la flotta asmatica dei motoscafi e dei mas e si mette a trottolare intorno a Lipari sotto il muso beffardo della luna . Sopraggiunge intanto il signor cavaliere coi capelli ricciuti irti sul capo . La polizia ha identificato il luogo di partenza . C ' è una giacca di qualcuno , là , su una roccia . Arriva un pescatore e informa di aver visto passare una nave velocissima . Il mas col cannoncino che stava attentamente esplorando , coll ' aiuto del riflettore , la scogliera di partenza , forse nella speranza di poter raccogliere i miseri corpi di tre annegati , riceve l ' ordine di partire . I motoscafi intanto incrociano velocissimi . Ma non sono in grado di attraversare il Tirreno . La radio , la radio ! pensa Cannata . La radio segnali alle basi di Trapani , Messina , Augusta , Cagliari e a tutti i semafori la fuga . Ma ahimè , la radio è alle dipendenze della Marina . Bisogna chiedere prima il permesso . L ' ufficiale dorme . Via di corsa a svegliarlo . Ottenuto il permesso , gli S.O.S. di Cannata , solcano lo spazio in cerca di qualche pietoso ricevitore . Ma nessuna stazione raccoglie il disperato richiamo . Tutti dormono o sono a spasso . Non per nulla fu scelta la sera di un sabato ... Intanto , la notizia strabiliante invade tutto il paese . È un correre di qua e di là , un parlottare , un almanaccare , un ammiccare , che ci vorrebbe la penna di Manzoni per descriverlo . Il mas tornò nella notte . Aveva incontrato una nave che disse ( veramente lo disse il capitano ) d ' aver scorto un motoscafo indemoniato . Ma avvertì che era inutile inseguirlo perché era passato da più di due ore e correva troppo . Il maresciallo del mas , per nulla entusiasta di quella pazza corsa dopo un così buon pranzetto , e probabilmente per nulla infelice al pensiero che tre confinati avessero preso il volo , non ebbe dubbi . Accettò senz ' altro la versione e fece macchina indietro . Notte di angoscia al quartier generale di Cannata . Si raddoppiano i messaggi radio , ma tutto è inutile . Tutto tace . Si telegrafa in cifra a Roma . S . E . Michelino viene svegliato . Ve la immaginate la scena ? Il fulmine di guerra ( non è uno dei quadrumviri ? ) si attacca al telefono e impartisce ordini napoleonici . Preghiera particolare ai tonni e alle balene di insidiare la corsa della navicella fantasma . Dopo di che il buon Michelino spegne il lume e si caccia sotto le coperte , divertendosi a immaginare le bestemmie del padrone all ' indomani . A Lipari , intanto , la notizia si sparge per tutto il paese , penetra anche nelle case e nei cameroni dei confinati . Alle 6 del mattino , sono in molti a girare con aria volutamente fessa . I confinati si interpellano a vicenda , si scambiano a bassa voce le impressioni , qualche sorrisetto ironico non riesce a occultarsi . Tutti sono lieti , tutti sperano che almeno questa volta vada bene . Le notizie più incredibili si diffondono . Ecco che cominciano i soliti bene informati a spararle grosse . Si parla di un telegramma da Tunisi che invita a sospendere le ricerche , poi si racconta che Nitti , proprio Nitti , è venuto a salvare il nipote in persona , che al largo stazionava un idrovolante ecc . I liparesi , buona gente in fondo , partecipano alla gioia comune . Si aspetta che il milite sia passato o l ' agente di fazione sia voltato , per parlare della cosa . Il vecchio giornalaio , brutto tipo di ex coatto usuraio , per propiziarsi i clienti confinati , dichiara di non rimpiangere neppure i cinque giornali quotidiani di Rosselli . Il partito anti Saltalamacchia ( il vecchio podestà recentemente defenestrato ) e quindi anti Cannata ( amico del podestà ) esulta dell ' evasione riuscita come di una vittoria propria . Si perquisiscono minutamente le abitazioni di Ferruccio Parri , di Carlo Silvestri , di Ermanno Bartellini . Si vorrebbe sapere come quei tre accidenti di Lussu , Nitti , Rosselli hanno potuto mettersi d ' accordo coi vili fuorusciti . Le perquisizioni naturalmente danno esito negativo . Alle 11 arriva nel porticciuolo l ' Etna , il piroscafo che fa il servizio Milazzo - Lipari . Ne discendono il vice - questore di Messina e un alto ufficiale dei carabinieri , annunciatori di visite più illustri . Il vicequestore viene condotto sul luogo del misfatto . Quando si avvede che la partenza è avvenuta a cento metri dal centro del paese , proprio sotto il naso dei 400 sorveglianti , il signor vicequestore non può trattenersi e dichiara al satellite Cannata : " Non mancava altro che li accompagnaste voi . " Il povero Cannata abbassa il viso e maledice il giorno in cui ebbe la malaugurata idea di entrare nella P . S . I poliziotti , rimasti malissimo , squadrano torvi i confinati , pronti ad arrestarli al minimo sorriso evidente . Soprattutto scornato un famoso brigadiere , di nome Cacciola , che i confinati chiamano per burla Javert . Era addetto in particolar modo alla sorveglianza dell ' abitato e di Lussu . Ogni qualvolta Lussu passava , lo squadrava in tutti i sensi . Usava girare a lento passo per il paese , con un giornale dinanzi al viso per darsi un contegno indifferente , ma di tanto in tanto , al disopra del giornale , comparivano due occhi fulminanti . Ora anche Cacciola è un po ' in ribasso . La roba di Lussu e di Nitti fu sequestrata , mentre la casetta di Rosselli veniva piantonata . Rosselli , per sfottere la polizia , lasciò nel cassetto parecchie lettere di solidarietà scrittegli da inglesi , dopo il processo di Savona . Si può immaginare la faccia di Cannata quando qualche liparese di ritorno dall ' Australia glie le avrà tradotte in stile liparuota ...