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Seguitiamo il nostro costituzionale , che dopo quella stretta di mano data al vecchio Francesco , non so poi se tanto di cuore , se ne va frettoloso verso il Palazzo della comunità colla idea in testa , secondo il suo solito , di aver molto da fare . L ’ avere trovato un antico suo camerata , le loro opinioni così disparate , il caldo discorso fra loro tenuto , ed i nomi di quei sublimi ingegni italiani , tutte queste idee insomma gli frastornarono il cervello per tutto il rimanente della giornata , così che neppure il lasciarono riposare tranquillamente nel corso della notte che segui . Alzatosi prima dell ’ usato , tenta acquetare il suo spirito ancor conturbato , e dopo qualche fiero contrasto : “ No non può essere , ” grida fra se stesso , “ non può essere . ” E se pur vuol togliersi da quella penosa incertezza gli fa d ’ uopo risolversi di tornare a Francesco e rinnovare con lui la battaglia del dì prima . “ Bisogna che vada : ” e va dritto alla casa di lui , come un cavallo alla corsa . E già vi sarebbe giunto colla velocità del fulmine , se un tristarello di ragazzo , di dieci anni all ’ incirca , condotto per forza alla scuola dalla madre , non lo avesse ad un istante fermato , e fatto trasecolare per una corona lunghissima di villanie e di ingiurie che quegli , avvelenato come una vipera , scagliava , dimenandosi ed urlando , in faccia a chi l ’ aveva partorito . Non poté a meno allora il nostro messer Pancrazio , a quella serie di lunghi improperi , di porsi in tutta la sua dignità , ed alzando la voce sgridare forte quell ’ insolente : “ E chi ti ha insegnato , fanciullaccio indegno , ” gridò , “ di trattare così tua madre ? ... Non so perché mi stia ... ” e volea , in così dire , accostarsi e dargliene una buona dose . Ma il ragazzo più inviperito che prima da quella paternale , staccatosi con violenza dalla madre , e preso un grosso sasso : “ Codinaccio ... brigantaccio , ” cominciò a gridare a piena gola correndogli incontro , “ che c ’ entri tu spione pagato ?...” O vi assicuro io che era serpente da non far ridere , se la madre non fosse corsa a disarmarlo , e trarlo indietro . Pancrazio , raccomandandosi alle sue gambe , giunse alla casa del vecchio Francesco ripetendo ancora entro se stesso il complimento ricevuto : “ A me codinaccio ! a me brigan ... taccio ... a me ! Questi figli sono indegni dell ’Italia.” Entrato , e narrato a Francesco il caso fierissimo , e come egli , nell ’ istante in che esercitar volea un atto di vera filantropia , avesse colto così male ... e da un fanciullo di pochi anni : “ E non inarcate voi le ciglia , ” disse al vecchio , “ non fate le profonde meraviglie per tanta impudenza ? ” Francesco . Inarcar le ciglie ! Meraviglia profonda ! Ma io me la rido di queste cose . La meraviglia mi nasce in petto per voi , caro amico , che volendo pur essere tra i rigeneratori d ’ Italia , vi perdete ed affondate nel primo ruscello che trovate per istrada . Questo , mio caro , è un dolce in paragone delle cose che si preparano . E che direte dunque quando questi serpentini e viperette saranno divenuti serpentacci a sonaglio da divorarci tutti quanti ? Quando questa generazione crescente , allevata come bestie , senza Dio , e senza principî neppur naturali , fatta adulta finirà di trascinare la società all ’ ultima sua rovina ? Allora , altro che ragazzi insolenti ! altro che sassi ! Pancrazio . Ma lo vedo anch ’ io che così non si va ... e che si cammina a sghembo . Ma come si fa adunque ? Non vi è altro mezzo che una savia severa Costituzione . È poi sempre quello che dico io . Francesco . Ma che mi andate costituzionando voi per l ’ amore del cielo . Queste sono baie , ed è un gridar alla luna . Pancrazio . Ma come vorreste adunque fare ? Francesco . Come vorrei fare ? Ecco . L ’ uomo ha un cuore , ed è questo cuore che è guasto e corrotto . Bisogna adunque parlare a questo cuore , e non frastornar le orecchie dell ’ uomo con paroloni sesquipedali che alterano , irritano e nulla più ; e parlando a questo bisogna far ogni possa per richiamare le famiglie , che costituiscono la società , al tipo originale nel quale Dio le creò da principio . Ma chi è , mio caro , che all ’ uman cuore possa parlare , e fargli cangiar strada , se non la religione cattolica che è unica figlia di quel Dio che solo ha potere sull ’ uomo , perché sua creatura ? Pancrazio . Dunque in una savia , buona Costituzione voi non sperate ? Francesco . Nulla , nulla io spero nelle istituzioni puramente umane per chiamare l ’ uomo al suo dovere . E quale speranza può avere nei moderni ritrovati , chi con qualche senno rifletta che essi sono tutti figli legittimi del centiforme protestantismo , e dell ’ umano pensiero sfrenato e reso indipendente da Dio ? Sapete quando io incomincierò a sperare un ’ era novella di pace non fittizia , e di vera vita ? Quando , passato il parossismo della febbre di che è oggi agitata la società , si incomincerà a capire che il tipo vero della società domestica è basato su quello della Società divina delle tre divine auguste Persone , secondo il dogma cattolico , e saremo tutti convinti che l ’ autorità paterna , a cui fa capo la società di famiglia , viene dirittamente dall ’ Autorità paterna divina , contrassegnata così distintamente nella prima parola della preghiera cattolica , Pater , Padre . Scuotete questa verità , ed ecco scossa la base della domestica società , e quindi della intera società umana , che di tutte le famiglie è composta . E come volete , per l ’ amor del cielo , che la società di famiglia possa a lungo durare senza un vero legame che abbia forza di tener collegati i membri che la compongono ? Come il figlio riconoscerà l ’ autorità paterna , egli che nega , si ride della paterna Autorità divina , né sa , né vuole pronunziare quel nome Padre ; e si vergogna di pronunziarlo ? Come rispetterà l ’ autorità paterna , egli che sconosce e bestemmia la fonte da cui deriva ? Se Dio Padre risuona un essere quasi tiranno ... come risuonerà il nome di un padre che è solo autore secondario di una vita puramente materiale ? Voi dunque vedete , che il male della società è posto in questo , che cioè gli elementi che la compongono , e sono le famiglie , sono guasti e corrotti . Pretendere adunque di riorganizzare , e con istituzioni esclusivamente umane , la grande famiglia sociale , senza prima porre nell ’ ordine la società domestica , è pazzia da ospedale . Pretendere poi di chiamare all ’ ordine questa società di famiglia o domestica , che è la stessa cosa , senza restituirla al suo vincolo naturale che è l ’ Autorità divina , la quale ne forma la sua base , è la pazzia delle pazzie . Del resto , seguite pure ad invocare rimedi materiali ; andate , andate di questo passo , e poi vedrete se si terminerà per fiaccarsi una volta per sempre la testa . Leggete le opere dei grandi uomini di questo secolo , e sentirete quale intima relazione havvi fra la miscredenza e lo inaridirsi e disseccarsi delle fonti del ben vivere sociale ; e come invece la religione , la fede mantenga le famiglie e la società nella loro vita e splendore . Dico di questo secolo , perché il fantastico vostro oscurantismo dei secoli passati non vi faccia rabbrividire . Pancrazio . La società non si studia ella altrove che nei libri ? Francesco . Pretendereste forse studiarla nei giornali , che son pur essi stampati ! Che diamine ! voi costituzionali , moderati , caldi o freddi che siate , che nol so , strombazzate tanto nei caffé , nelle case , per le strade il vostro amore di patria , che vi strugge , e poi non conoscete neppure i nomi di quei grandi uomini i quali , per essere nati nel secolo dei lumi , e per aver studiato la società da vicino dovrebbero in qualche modo meritare la vostra stima . Voi insomma volete medicare i mali della società a modo dei cerretani , con un po ’ di spirito e di cerotto ... ho capito . Pancrazio . Questa è un ’ offesa , un affronto ! Francesco . È una verità , e tanto basta perché si debba dire non ostante la guerra accanita che voi fate a lei , a quella libertà , che avete per altro sempre in bocca . Pancrazio . Non si può negare ; vedo io pure mille abusi ... Ma si penserà anche a questo ... si penserà ... Francesco . Oh per amor del cielo ! risparmiate questo novello sproposito . Che un governo , uno Stato alla moderna , possa prendersi della gran famiglia sociale un pensiero , e nudrire speranza di miglioramento , io non so , ma ... passi ... Ma che questo Stato possa ingerirsi della interna costituzione delle famiglie e mettere naso in casa altrui ... ah ! questo sarebbe una pazzia il pensarlo , sacrilegio il tentarlo ... Pancrazio . Oh diavolo ! Un sacrilegio ! Francesco . Sì , sì , un sacrilegio , perché il recinto delle mura che chiude una famiglia è sacro ed inviolabile , né alcuno ha il diritto di porvi il piede per comandarvi , se non fosse nel solo caso in che la famiglia disturbasse l ’ ordine pubblico ; perché unicamente il padre dalla natura , e dalla religione ne è costituito padrone e sovrano ... Dio solo , autore della natura , e oggetto della religione , è la fonte di questa sovranità paterna . Pancrazio . Eppure l ’ autorità della Chiesa ha preteso , e pretende ( se fosse lasciata libera ) di estendere la sua autorità fin dentro le domestiche mura , e di porre il naso come dite voi , in casa altrui . Francesco . Ma presto o tardi qui io vi voleva ? Questo Dio che solo può riordinare le famiglie sconvolte internamente , pretendete voi che discenda Egli in persona ad esercitare quest ’ opera ? Non si serve Egli de ’ suoi ministri ? E giacché voi me ne avete dato il destro , che fanno poi essi mai questi ministri del santuario , da voi chiamati mani morte , gente oziosa , se non tentare di ravvivare la società moribonda , chiamando a nuova vita le famiglie che la compongono ? E che fa egli un Ministro del Vangelo quando , ponendo una mano sul capo del fanciullo , gli dirige la mente , gli indirizza il cuore verso un Dio Padre da cui ogni paternità discende , se non allevare figli docili per la famiglia , buoni cittadini per la patria ? Pancrazio . E lo potranno essi sperare ... Francesco . Sì che lo possono sperare : e che l ’ esito del sacerdozio cattolico rapporto a questo riordinamento di cose sia sicuro , ne fanno prova i fatti tutti dai quali , a chiaro lume di aperto sole , emerge quale salutare influenza abbia la Chiesa nel ben essere domestico , e quindi sociale , quando essa è lasciata libera nel suo ministero , e senza bavaglio per poter parlare , e senza pastoie per poter additare la strada , che alla vera felicità conduce le famiglie ed i popoli . Ma per questo , il piede profano non deve inoltrarsi nel sacrario del sacerdozio , ed è ora una volta che i potenti , i grandi della terra facciano tregua alle basse ed umane gelosie verso la Chiesa , e si persuadano una volta a prova di fatti e presenti e passati , che la tranquillità pubblica e la fermezza dei troni sono una chimera colla Chiesa in ceppi , e in catene . Leggete , mio caro , leggete le storie imparziali , considerate le beatitudini presenti , e poi risponderete ... e poi mi direte . Pancrazio . Purtroppo , esaminando freddamente i fatti presenti ... Che volete ... purtroppo ... non avete tutto il torto . Ma non mi potrete però negare , che il moderno progresso abbia dato una grande spinta a quella vita di civiltà che i popoli vivono al presente , e che ... Francesco . Oh povero il mio fiato sprecato ! Di quale vita mi parlate voi , che il ciel vi salvi ? Se convenite meco , che le famiglie , delle quali la società è composta , sono fuori strada , e che solo colla forza religiosa possonsi ordinare , come mai un progresso tutto materiale può dare nuova vita ai popoli ? Pancrazio . E pure tant ’ è ... il negare tutto è troppo . Francesco . Vi ingannate ; nulla io nego per passione ; affermo il moderno progresso quale egli è realmente ; io nego poi quanto voi vel immaginate . Per ora , basti così . All ’ Ave Maria siete in libertà ? Pancrazio . Oh sì ! sempre quando voi volete ; a quell ’ ora io sarò da voi ; desidero propriamente farvi capire che ogni uomo sbaglia , e che questa volta voi pure ... Francesco . Potrebbe essere ... ma io non lo credo ... A rivederci adunque . Pancrazio . Sì , a rivederci .