StampaPeriodica ,
Le
strade
del
Selvaggio
non
portano
a
Roma
.
La
prima
sede
del
Selvaggio
fu
,
nel
1924
,
in
via
dell
'
Arringo
.
Via
dell
'
Arringo
,
in
Colle
di
Val
d
'
Elsa
,
non
si
chiama
,
da
varie
diecine
d
'
anni
,
più
così
,
per
lo
stolto
vezzo
inaugurato
dalle
amministrazioni
comunali
dell
'
epoca
liberale
,
di
mutare
i
nomi
più
proprii
,
i
nomi
più
significativi
e
più
giustificati
con
altri
che
non
hanno
nulla
a
che
fare
con
le
vecchie
strade
,
e
che
dovrebbero
essere
attribuiti
soltanto
alle
nuove
.
Si
pensi
che
a
Livorno
Via
della
Tazza
,
famosa
pei
suoi
postriboli
,
si
chiama
ora
Via
Piave
:
questo
è
veramente
agire
a
vanvera
.
È
evidente
che
il
Piave
è
un
simbolo
nato
con
gli
ultimi
grandi
avvenimenti
,
e
che
non
ha
relazione
alcuna
con
la
storia
di
Via
della
Tazza
.
Soltanto
una
strada
nuova
,
che
raccolga
generazioni
e
costumi
nuovi
,
può
portare
quel
nome
.
E
su
questo
non
è
qui
il
caso
,
per
ora
,
di
discutere
.
Il
fatto
è
che
in
Via
dell
'
Arringo
,
una
delle
più
belle
e
più
singolari
del
mondo
,
nonché
delle
più
ripide
,
nacque
il
Selvaggio
;
e
quello
fu
buon
arringo
davvero
,
dal
quale
la
voce
fu
intesa
fin
nei
più
lontani
angoli
d
'
Italia
.
Poi
si
passò
in
Piazza
Arnolfo
;
perché
Arnolfo
di
Cambio
,
molti
non
lo
sanno
,
ma
è
colligiano
,
e
fu
un
costruttore
sul
serio
,
che
adoprò
le
pietre
e
non
il
cemento
,
e
sempre
disprezzò
profondamente
l
'
architettura
razionale
.
sicché
quel
nome
non
fu
senza
influsso
su
di
noi
;
capimmo
infatti
che
non
basta
arringare
,
ma
occorre
costruire
;
e
che
dopo
avere
adoperata
la
voce
,
bisogna
adoperare
le
pietre
,
e
metterle
una
sull
'
altra
.
Le
pietre
son
testimoni
dei
tempi
.
Non
c
'
è
vera
gloria
,
se
non
documentata
dalla
pietra
.
Poi
si
passò
a
Firenze
,
in
Via
della
Pergola
,
la
quale
ci
suggerì
d
'
accentuare
il
nostro
carattere
rurale
di
difendere
,
senza
dottrinarismi
,
la
bellezza
della
vita
campestre
e
la
saggezza
dei
paesani
;
contro
la
sfacciata
invadenza
dell
'
americanismo
e
la
«
standardizzazione
»
dei
costumi
:
costì
nacquero
le
prime
cronache
di
Strapaese
,
che
si
ampliarono
quando
il
Selvaggio
,
nel
1927
,
si
trasportò
,
sempre
a
Firenze
,
in
Via
dei
Servi
.
Ecco
un
nome
che
farà
storcere
la
bocca
a
qualcuno
!
Bisogna
intendersi
:
servi
,
sicuro
,
servi
ma
dell
'
idea
;
la
frase
è
un
po
'
abusata
,
ma
la
sua
sostanza
è
sempre
buona
,
perché
,
parliamoci
chiaro
,
a
che
vale
agitarsi
,
polemizzare
,
battagliare
,
prender
posizione
,
se
non
si
ha
una
convinzione
precisa
,
una
base
sicura
,
una
fede
insomma
?
Ci
dev
'
essere
un
presupposto
,
un
sottinteso
,
un
punto
fermo
,
benedetto
Iddio
,
altrimenti
dove
si
andrebbe
a
finire
?
Con
che
diritto
potremmo
alzare
la
voce
,
esercitare
la
critica
,
metter
bocca
nelle
pubbliche
faccende
?
Signori
,
senza
quel
punto
fermo
,
senza
un
'
idea
cui
fedelmente
servire
,
noi
ci
vergogneremmo
di
sporcare
della
carta
e
di
far
gemere
i
torchi
;
quindi
anche
Via
dei
Servi
ci
voleva
,
e
in
tal
senso
fummo
severi
e
lo
siamo
tuttora
e
lo
saremo
sempre
di
più
,
anche
se
,
dopo
quella
,
abbiamo
scelto
altre
strade
.
Nel
1928
Strapaese
si
collocò
sempre
in
Firenze
in
Via
dell
'
Oche
.
Sebbene
facile
,
l
'
ironia
sarebbe
,
anche
in
questo
caso
,
o
Signori
,
fuori
posto
.
Via
dell
'
Oche
è
una
delle
più
vecchie
vie
di
Firenze
,
a
due
passi
dal
Duomo
e
a
quattro
dal
Battistero
.
Accanto
c
'
è
Piazza
delle
Pallottole
nome
bellicoso
,
che
non
permette
gli
scherzi
;
c
'
è
Via
dello
Scheletro
nome
pauroso
e
ammonitore
;
c
'
è
Via
della
Morte
.
Aria
nera
.
Gli
scherzi
possono
finire
a
coltellate
.
Se
oche
ci
sono
state
in
Via
dell
'
Oche
,
e
se
quelle
oche
siamo
stati
noi
del
Selvaggio
,
la
razza
è
di
quelle
capitoline
:
razza
intelligente
,
sveglia
,
e
soprattutto
senza
peli
sulla
lingua
.
Dunque
sia
rispettata
,
con
Via
dell
'
Arringo
,
con
Piazza
Arnolfo
,
con
Via
della
Pergola
e
con
Via
dei
Servi
,
anche
Via
dell
'
Oche
.
Passò
il
1928
,
passò
;
e
l
'
ingrata
Firenze
lasciò
che
il
Selvaggio
l
'
abbandonasse
.
Il
marchese
Ridolfi
non
sentiva
pel
nostro
giornalino
né
caldo
né
freddo
;
così
tornammo
in
quel
di
Siena
,
anzi
nel
cuore
di
Siena
piantammo
le
tende
,
e
l
'
antica
gloriosa
Stamperia
dell
'
Ancora
,
dove
sono
i
più
bei
caratteri
tipografici
che
abbiamo
incontrato
,
lavorò
per
noi
due
anni
,
mobilitando
i
suoi
neri
Aldini
,
liberando
dalla
polvere
i
suoi
stupendi
e
classici
Bodoni
,
i
robusti
Egiziani
,
i
Neretti
quarantotteschi
,
il
Ronde
1830
chiaro
,
delicato
,
dalle
perfette
volute
,
di
cui
il
grosso
Mondadori
non
capirà
mai
la
grazia
;
le
vecchie
vignette
in
legno
,
i
puttini
,
i
fregi
,
i
«
cul
de
lampe
»
,
i
cui
anonimi
autori
valgono
mille
Cisari
e
Disertori
e
De
Carolis
messi
assieme
.
Ma
la
strada
si
chiamava
,
e
si
chiama
tuttora
,
essendo
Siena
gelosa
delle
sue
vecchie
e
care
cose
,
Via
delle
Terme
.
Negate
l
'
influsso
dei
nomi
:
a
poco
a
poco
,
l
'
ozio
s
'
impadronì
di
noi
,
e
ci
cullammo
in
una
specie
di
beatitudine
inerte
,
saltando
numeri
a
piè
pari
,
e
indugiando
a
pubblicare
quei
pochi
,
che
faticosamente
riuscivamo
a
mettere
assieme
.
Chi
s
'
attarda
nelle
Terme
,
si
snerva
e
si
assopisce
:
l
'
aria
mistica
di
Siena
c
'
induceva
alla
rinunzia
e
all
'
apatia
;
felici
di
fare
un
po
'
di
maldicenza
al
Greco
,
e
qualche
scorpacciata
da
Tullio
andate
da
Tullio
,
o
turisti
,
se
volete
mangiar
bene
sentivamo
nascere
in
noi
il
tristo
,
avvelenato
fior
dell
'
indifferenza
;
e
doveva
esser
l
'
aria
delle
montagne
a
svegliarci
.
Sicché
abbiamo
portato
le
tende
in
Torino
e
scelta
per
la
nostra
sede
Via
Pietro
Micca
,
nome
guerriero
in
un
'
aria
guerriera
;
nome
augurale
,
che
ci
fa
tenere
asciutte
le
polveri
e
pronta
la
miccia
.
Bellissimo
nome
,
che
non
contrasta
coi
precedenti
,
anzi
li
riassume
,
e
addita
la
conclusione
.
La
quale
consisterà
in
questo
,
che
i
residui
del
meschino
politicantismo
d
'
un
tempo
,
e
con
loro
tutti
gli
ipocriti
,
i
parassiti
e
i
profittatori
salteranno
per
aria
.
Còmpito
comune
delle
nostre
generazioni
,
ad
assolvere
il
quale
c
'
è
posto
per
tutti
,
e
in
tutte
le
vie
,
strade
,
piazze
,
borghi
,
sobborghi
e
città
d
'
Italia
.
Si
è
usato
troppo
dire
che
tutte
le
strade
conducono
a
Roma
;
bisogna
cominciare
a
persuadersi
piuttosto
che
da
Roma
c
'
è
una
sola
strada
che
porta
in
tutto
il
mondo
l
'
idea
d
'
una
civiltà
degna
della
storia
e
dell
'
avvenire
.
Si
lavora
perché
questa
strada
si
apra
anzitutto
nelle
coscienze
degli
italiani
;
e
non
c
'
è
da
vergognarsi
se
si
fa
quel
che
si
può
;
l
'
importante
è
che
la
partecipazione
sia
volontaria
,
continua
,
fervida
,
sincera
.
Noi
del
Selvaggio
non
si
sarebbe
sinceri
se
non
ci
si
mostrasse
quelli
che
siamo
,
coi
nostri
impeti
e
con
le
nostre
impazienze
.
Siamo
nati
in
campagna
!
Abbiamo
bazzicato
per
le
osterie
!
Abbiamo
amici
fra
i
barrocciai
,
fra
i
vetrai
,
fra
i
contadini
,
fra
gli
artigiani
!
Abbiamo
imparato
a
parlar
chiaro
,
con
modi
bruschi
e
a
tirar
frizzi
piuttosto
che
a
modular
complimenti
!
Che
difetti
!
E
perfino
vantarsene
!
Con
quante
vie
abbiamo
cambiate
,
siamo
rimasti
sempre
gli
stessi
.
Si
finisse
a
Piccadilly
,
ed
alla
Fifth
Avenue
,
sempre
ragioneremo
e
discorreremo
alla
maniera
antica
italiana
.
Se
la
civiltà
dei
nostri
tempi
è
,
come
dicono
una
civiltà
meccanica
,
ovvero
macchinistica
,
non
saremo
così
sciocchi
da
farci
schiacciare
o
rimbecillire
dalle
macchine
.