StampaPeriodica ,
Sia
permesso
una
volta
tanto
anche
a
una
donna
di
toccare
questo
problema
che
la
riguarda
così
da
vicino
,
e
di
dire
la
sua
nel
merito
di
una
questione
tutt
'
altro
che
semplice
e
dibattuta
,
ormai
,
da
più
d
'
un
decennio
.
Non
si
pensi
,
per
altro
,
che
si
voglia
polemizzare
e
ribattere
ciò
che
non
da
un
uomo
ma
da
molti
uomini
è
stato
detto
e
sostenuto
con
argomenti
che
la
più
sottile
delle
donne
non
potrebbe
che
trovare
in
teoria
giustissimi
.
Solo
si
cerca
di
porre
la
questione
sotto
un
punto
di
vista
diverso
da
quello
dal
quale
generalmente
si
considera
,
e
di
dimostrare
che
non
uno
spirito
di
gretta
presunzione
o
di
falso
e
malinteso
orgoglio
spingono
la
donna
a
crearsi
un
posto
nel
mondo
,
bensì
la
concreta
realtà
della
vita
e
le
mutate
condizioni
dl
esistenza
,
verificatesi
in
ispecie
nel
dopoguerra
.
Tuttavia
anche
noi
non
bisogna
dimenticare
una
importante
premessa
,
e
dobbiamo
soggiungere
che
non
è
detto
studiando
di
riuscire
ad
arrivare
.
Giungeranno
alla
mèta
soltanto
coloro
che
avranno
preparazione
spirituale
,
e
mentalità
consona
agli
scopi
che
si
sono
prefissi
:
le
altre
,
naturalmente
,
dovranno
rassegnarsi
a
rinunziare
ai
loro
ideali
e
a
cedere
il
passo
a
chi
abbia
maggiori
e
più
spiccate
attitudini
.
E
,
per
entrare
nel
vivo
della
questione
sia
permesso
obiettare
che
se
la
donna
è
,
sotto
certi
aspetti
,
fisicamente
inferiore
all
'
uomo
è
dotata
,
in
compenso
di
tale
resistenza
,
di
così
vivo
amor
proprio
e
di
tanto
encomiabile
spirito
di
sacrificio
,
da
potere
assai
bene
supplire
alle
manchevolezze
che
ha
sortito
dalla
Natura
.
Né
si
deve
credere
che
sia
in
condizioni
morali
tali
da
non
poter
resistere
alla
lotta
cui
si
prepara
.
Se
così
,
infatti
,
potrà
essere
per
colei
che
cresciuta
esclusivamente
fra
le
pareti
domestiche
e
abituata
a
vivere
solo
nell
'
atmosfera
dei
salotti
,
non
potrà
crearsi
che
una
mentalità
del
tutto
disadatta
per
affrontare
le
battaglie
della
vita
non
altrettanto
potrà
dirsi
per
la
donna
che
fin
dall
'
infanzia
sarà
stata
avviata
a
studi
che
le
plasmino
la
mente
e
lo
spirito
in
maniera
affatto
diversa
da
quella
della
sopra
considerata
categoria
.
Senza
contare
che
il
diuturno
contatto
spirituale
che
la
donna
è
costretta
ad
avere
con
l
'
altro
sesso
,
forma
e
sviluppa
idee
,
concezioni
e
sentimenti
che
la
distaccano
e
la
distanziano
sensibilmente
da
coloro
che
si
sono
tenute
lontane
dagli
studi
e
dalla
vita
intellettuale
.
Per
questo
non
si
dovrà
credere
,
però
,
che
la
donna
,
cosiddetta
moderna
,
voglia
perdere
la
propria
femminilità
e
cercare
di
uccidere
in
sé
la
parte
più
bella
e
più
nobile
del
proprio
essere
,
studiando
di
stilizzare
e
cuore
e
mente
in
una
forma
quanto
più
possibil
mascolina
,
che
non
sarebbe
né
dignitosa
né
intelligente
:
essa
vuole
soltanto
migliorarsi
.
Conservare
,
cioè
,
quanto
la
Natura
le
ha
dato
di
dolcezza
,
di
bontà
e
di
sensibilità
,
e
disfarsi
di
quella
frivolezza
e
di
quella
graziosa
superficialità
di
cui
,
non
di
rado
,
è
fornita
,
e
della
quale
,
purtroppo
,
assai
spesso
si
compiace
.
Bisogna
convenire
ohimè
che
la
cosa
non
è
facile
e
che
,
magari
,
nessuna
di
noi
donne
intellettuali
sarà
riuscita
a
congiungere
sapientemente
queste
doti
:
tuttavia
l
'
intendimento
è
proprio
questo
,
e
sempre
è
stato
detto
che
anche
le
buone
intenzioni
hanno
un
qualche
valore
...
Ma
veniamo
al
secondo
e
più
importante
punto
della
questione
.
Si
dice
:
perché
la
donna
si
affanna
a
procurarsi
una
indipendenza
economica
sforzandosi
di
far
concorrenza
all
'
uomo
ed
ostentando
,
quasi
,
di
trascurare
la
santa
missione
per
la
quale
fu
creata
?
Perché
invade
le
scuole
,
uffici
,
studi
,
laboratori
,
invece
di
dedicarsi
alla
cura
della
famiglia
ed
alla
educazione
dei
propri
figli
?
Perché
?
...
Ma
un
tempo
e
relativamente
anche
in
un
recente
passato
,
la
questione
non
sorgeva
neppure
e
proprio
per
il
fatto
che
altre
e
ben
diverse
erano
le
condizioni
di
vita
.
Prima
,
le
donne
non
sognavano
davvero
il
titolo
accademico
e
la
susseguente
cattedra
o
qualsiasi
altra
sistemazione
che
le
rendesse
indipendenti
,
ma
gli
uomini
,
invece
,
anelavano
,
quasi
quando
ancora
erano
studenti
di
liceo
,
di
potersi
fare
la
loro
famiglia
,
di
avere
una
casa
propria
,
con
una
moglie
saggia
e
buona
che
fosse
veramente
l
'
angelo
tutelare
del
proprio
tetto
;
e
non
appena
si
trovavano
in
possesso
anche
di
una
modesta
posizione
,
realizzavano
il
loro
sogno
e
davano
corpo
alle
ombre
rosate
delle
giovanili
fantasie
.
Oggi
,
forse
,
è
ancora
così
?
Non
è
il
caso
di
stabilire
percentuali
che
comunque
sarebbero
cervellotiche
e
destituite
di
ogni
fondamento
.
Certo
si
deve
serenamente
riconoscere
che
pochi
molto
pochi
fra
i
giovani
della
nostra
epoca
,
hanno
ancora
di
queste
idee
...
patriarcali
,
e
che
tutti
o
quasi
pensano
e
si
augurano
lontano
il
giorno
in
cui
avranno
un
focolare
loro
,
una
moglie
cui
dedicarsi
e
dei
figli
da
guidare
attraverso
le
vie
della
vita
.
E
se
pure
oggi
qualcuno
esiste
che
non
sia
completamente
alieno
dall
'
idea
del
matrimonio
,
sarà
ben
difficile
trovare
quello
che
spontaneamente
voglia
assoggettarsi
ad
una
vita
modesta
,
fatta
di
sacrifici
e
di
rinunzie
quotidiane
,
e
sarà
quindi
naturale
che
sposando
si
cerchi
di
farlo
nelle
condizioni
più
vantaggiose
possibili
.
Forse
per
questo
noi
,
povere
donne
,
diciamo
che
i
signori
uomini
sono
interessati
e
che
sacrificano
qualsiasi
idealità
pur
di
trascorrere
l
'
esistenza
nel
migliore
e
più
piacevole
dei
modi
?
Nemmeno
per
sogno
:
anche
noi
constatiamo
ogni
giorno
la
metamorfosi
che
si
opera
nel
generale
modus
vivendi
,
anche
noi
vediamo
e
valutiamo
le
molte
condizioni
che
si
oppongono
al
formarsi
delle
giovani
famiglie
le
quali
non
abbiano
solida
base
economica
,
e
troviamo
,
quindi
,
che
gli
uomini
fanno
molto
bene
a
provvedere
ai
loro
interessi
come
meglio
credono
.
Però
...
lascino
almeno
che
noi
pure
provvediamo
nel
più
decoroso
dei
modi
,
a
crearci
un
avvenire
che
non
conosca
incertezze
,
una
indipendenza
economica
ed
una
sicurezza
morale
e
intellettuale
che
ci
permettano
di
affrontare
la
vita
,
e
sopra
tutto
non
dicano
che
l
'
avviarsi
di
una
donna
in
una
carriera
,
non
risolva
,
in
gran
parte
,
il
problema
economico
di
una
famiglia
.
Nessuno
potrà
negare
che
ai
dì
di
oggi
sarà
assai
utile
se
la
madre
potrà
contribuire
,
anche
materialmente
,
al
sostentamento
dei
figli
,
e
in
buona
fede
non
si
troverà
alcuno
che
sostenga
che
possa
esistere
colei
che
spende
più
di
quanto
guadagna
.
Intendo
dire
in
tesi
generale
,
ché
le
eccezioni
si
sa
esistono
sempre
,
e
non
fanno
che
confermare
la
regola
.
Perché
poi
a
considerare
il
problema
sotto
questo
punto
di
vista
bisognerebbe
chiedere
cosa
succederà
nel
caso
(
non
infrequente
,
del
resto
)
in
cui
una
donna
,
pur
non
essendo
in
alcun
modo
distolta
dalle
occupazioni
casalinghe
,
e
pur
dedicandosi
apparentemente
per
intero
alla
famiglia
,
non
sappia
per
naturale
trascuratezza
o
per
insipienza
curare
l
'
economia
domestica
.
Date
tutte
queste
considerazioni
c
'
è
da
domandarsi
perché
gli
uomini
non
vedano
di
buon
occhio
ed
anzi
ostacolino
per
quanto
sta
in
loro
l
'
ascensione
intellettuale
del
sesso
gentile
,
ascensione
dalla
quale
non
ritraggono
nessun
personale
svantaggio
,
dato
in
ispecie
che
mostrano
di
non
preoccuparsi
,
neppure
incidentalmente
,
della
concorrenza
femminile
.
Credo
,
così
,
di
poter
dare
per
dimostrato
il
quesito
,
aggiungendo
che
la
donna
sottoponendosi
volontariamente
agli
oneri
gravosissimi
che
dei
seri
studi
comportano
dimostra
di
avere
sufficiente
buon
senso
e
di
arrendersi
nel
più
sereno
dei
modi
alle
contingenze
dell
'
epoca
sua
.
Né
è
il
caso
di
ripetere
a
noi
la
frase
che
si
è
costretti
ad
adoperare
per
coloro
che
si
fingono
tardi
e
per
i
puntigliosi
in
genere
:
«
moenibus
surdis
,
campana
muta
»
,
perché
proprio
non
siamo
noi
quelle
che
non
vogliono
capire
le
ragioni
che
,
in
tanti
e
bei
modi
,
ci
sono
state
esposte
a
più
riprese
.
Del
resto
poi
tenuto
conto
delle
suesposte
,
attuali
condizioni
di
vita
gli
uomini
sarebbero
proprio
maggiormente
contenti
e
più
profondamente
soddisfatti
quando
si
vedessero
contornati
da
uno
stuolo
di
sartine
e
di
modiste
?
Disoccupate
,
per
giunta
,
perché
nessuno
,
certo
,
troverebbe
da
collocare
tanta
produzione
di
abiti
e
di
cappelli
.
Oltre
a
tutte
queste
considerazioni
,
però
,
bisognerebbe
farne
altre
,
e
purtroppo
,
adesso
,
di
carattere
polemico
,
che
si
affacciano
spontanee
dopo
aver
preso
visione
di
altri
articoli
comparsi
su
diversi
giornali
intellettuali
.
La
donna
,
questa
volta
,
dimostrerà
,
almeno
,
di
non
avere
il
famigerato
cervellino
(
la
lieve
differenza
di
peso
che
distingue
il
suo
da
quello
dell
'
uomo
,
non
è
tale
davvero
da
decidere
della
sua
inferiorità
,
perché
è
risaputo
che
la
funzione
anatomica
può
benissimo
non
rispondere
a
quella
fisiologica
)
e
farà
grazia
a
colui
che
l
'
ha
definita
«
di
limitatissimo
spirito
»
e
ritenuta
«
inutile
,
anzi
dannoso
elemento
»
per
le
nostre
Università
.
Sarebbe
invece
assai
più
soddisfacente
rispondere
a
chi
sotto
la
speciosa
apparenza
di
difenderci
continua
graziosamente
a
svolgere
la
tesi
che
ci
è
contraria
,
tentando
di
sbaragliarci
col
sorriso
sulle
labbra
.
Ma
ormai
già
molto
abbiamo
parlato
e
ci
limiteremo
a
toccare
due
o
tre
punti
soltanto
,
di
capitale
importanza
,
non
senza
prima
fare
osservare
che
ringraziamo
moltissimo
chi
non
ci
sbarra
ogni
strada
e
,
se
ci
chiude
le
porte
di
tutte
le
professioni
,
lascia
per
noi
il
libero
ingresso
ad
«
alcune
»
delle
arti
.
La
«
fiche
de
consolation
»
,
non
c
'
è
che
dire
,
è
garbata
,
ma
poi
siamo
costrette
a
non
accettarla
,
pur
essendo
gratissime
per
tanto
delicato
pensiero
.
Non
vorrò
anch
'
io
citare
qualche
nome
di
donna
che
ha
preso
un
posto
nella
storia
,
e
che
ha
dimostrato
essere
il
nostro
sesso
a
qualche
cosa
di
più
adatto
che
non
ad
«
alcune
delle
arti
»
,
perché
si
potrebbe
rispondere
che
si
tratta
di
eccezioni
.
Se
mai
,
è
preferibile
convincere
che
la
generalità
delle
donne
pur
non
presumendo
troppo
può
,
se
non
altro
,
equipararsi
intellettualmente
alla
massa
degli
uomini
cui
non
sottrae
niente
e
non
toglie
il
minimo
privilegio
.
Altrimenti
si
sarebbe
costretti
ad
ammettere
a
fortiori
che
anche
la
concorrenza
femminile
è
temibile
,
il
che
senz
'
altro
ogni
grande
e
piccolo
uomo
ha
sempre
scartato
.
Del
resto
poi
,
non
a
noi
bisogna
far
risalire
la
colpa
del
preoccupante
fenomeno
della
disoccupazione
intellettuale
,
che
da
qualche
anno
si
verifica
,
ma
,
nel
caso
,
all
'
eccessiva
larghezza
con
la
quale
nel
periodo
bellico
e
post
-
bellico
sono
state
concesse
lauree
e
sopratutto
licenze
delle
scuole
medie
a
coloro
che
,
non
avendo
alcuna
preparazione
(
ed
erano
molti
,
purtroppo
!
)
hanno
dovuto
,
fatalmente
,
soccombere
alla
selezione
naturale
,
verificatasi
adesso
col
mutato
e
più
serio
indirizzo
che
l
'
Italia
del
Fascismo
per
fortuna
ha
dato
agli
studi
.
C
'
è
dunque
tanto
da
stupirsi
,
e
più
ancora
da
tirar
la
croce
addosso
,
se
una
donna
preparata
ed
intelligente
andrà
avanti
ad
un
uomo
fornito
anch
'
esso
di
diploma
o
di
laurea
ma
non
altrettanto
di
cultura
e
di
buona
volontà
?
Una
volta
ancora
,
dunque
,
bisogna
ammettere
che
dei
mali
(
se
mali
ci
sono
)
che
causa
la
donna
,
è
responsabile
l
'
uomo
,
perché
se
egli
non
avesse
cambiato
idee
,
neppur
la
donna
le
avrebbe
cambiate
,
e
,
se
sapesse
ovunque
e
per
vero
e
proprio
merito
imporsi
,
terrebbe
naturalmente
lontano
l
'
elemento
femminile
.
Il
quale
,
avendo
molto
più
raziocinio
di
quanto
possa
,
a
prima
vista
,
sembrare
,
chinerebbe
senz
'
altro
il
capo
di
fronte
ad
una
indiscutibile
superiorità
,
come
lo
ha
chinato
,
in
genere
,
in
quei
campi
in
cui
l
'
uomo
ha
dimostrato
di
sapere
unico
eccellere
.