StampaPeriodica ,
In
questi
ultimi
mesi
,
dopo
gli
avvenimenti
di
Germania
che
hanno
tolto
molte
illusioni
sulla
vera
natura
dell
'
Hitlerismo
e
del
nuovo
risorgimento
tedesco
,
si
è
formata
in
parecchi
un
'
opinione
che
va
energicamente
respinta
.
Si
dice
che
la
Germania
è
fuori
dello
sviluppo
della
civiltà
europea
,
che
si
può
,
senza
perder
nulla
di
essenziale
,
astrarre
dalla
sua
funzione
spirituale
.
E
,
per
mostrare
la
sua
qualità
di
estremismo
sconclusionato
,
di
orgoglio
barbarico
,
si
tende
a
trovare
una
coerenza
evolutiva
perfetta
tra
il
Germanesimo
della
Riforma
e
del
Romanticismo
,
e
il
Germanesimo
del
Nazionalsocialismo
,
per
finir
poi
con
l
'
auspicare
(
il
che
può
essere
anche
legittimo
)
una
civiltà
totalmente
latina
.
Queste
opinioni
,
che
non
sarebbero
in
sé
troppo
considerevoli
,
ci
offrono
lo
spunto
a
tratteggiare
sinteticamente
,
nei
momenti
principali
,
lo
sviluppo
della
Germania
in
seno
alla
civiltà
europea
,
a
mostrarne
i
contributi
essenziali
,
ineliminabili
,
che
si
incentrano
in
un
originale
carattere
di
estremismo
rivoluzionario
distinguente
appunto
,
nella
storia
passata
,
la
funzione
dello
spirito
tedesco
nella
formazione
del
mondo
europeo
.
Vogliamo
dire
che
la
Germania
ha
portato
alla
civiltà
europea
un
elemento
di
approfondita
interiorità
,
un
impulso
a
calare
l
'
ideale
nel
reale
interamente
:
ha
rappresentato
quasi
l
'
avvertimento
religioso
contro
ogni
accasciarsi
della
spiritualità
europea
.
Se
si
potesse
antistoricamente
,
assurdamente
astrarre
dalla
Germania
,
si
perderebbe
un
duplice
interiorizzamento
di
capitale
importanza
nella
storia
dello
spirito
.
La
storia
europea
si
apre
con
un
dualismo
perfin
troppo
sfruttato
dagli
storiografi
:
Germanesimo
e
Romanesimo
,
che
,
fuori
delle
qualificazioni
nazionali
,
si
potrebbe
ridurre
a
dualismo
di
barbarie
giovane
,
feconda
e
di
nobile
saggezza
,
di
forza
e
legge
ecc
.
In
realtà
fu
questo
il
vero
atto
di
nascita
alla
storia
della
civiltà
per
lo
spirito
germanico
,
al
quale
il
Romanesimo
fu
essenziale
come
cultura
,
dopo
la
cui
assimilazione
,
la
personalità
non
più
ingenua
comincia
davvero
a
riconoscer
se
stessa
.
Perciò
non
ci
fermiamo
ad
insistere
su
questo
primo
contatto
della
Germania
col
mondo
latino
,
che
è
alla
base
e
non
ancora
nel
seno
,
della
civiltà
europea
.
La
riforma
era
stata
annunciata
anche
in
Italia
da
spunti
magnifici
di
neoplatonismo
idealistico
di
grande
profondità
filosofica
(
Valla
,
Ficino
,
Pico
)
e
,
d
'
altra
parte
,
un
grande
tedesco
direttamente
vicino
alla
mentalità
dei
riformatori
,
il
Cusano
,
si
era
formato
sulla
cultura
e
nell
'
ambiente
italiano
.
E
furono
poi
il
Socino
e
gli
altri
riformatori
italiani
a
battere
sul
concetto
essenziale
della
tolleranza
.
Ma
insomma
la
potente
scossa
alle
coscienze
sonnecchianti
e
sorridenti
fu
data
dalla
riforma
di
Lutero
,
per
opera
di
Lutero
e
dei
decisi
riformatori
tedeschi
avvenne
la
nuova
nascita
dell
'
anima
religiosa
nel
suo
senso
di
completa
fiducia
in
un
Dio
che
agisce
,
sostiene
,
conduce
dal
di
dentro
le
opere
umane
.
Da
una
parte
tornava
la
persuasione
che
solo
l
'
eterno
ha
valore
,
che
l
'
uomo
deve
annullarsi
in
Dio
(
un
approfondimento
dei
rapporti
tra
Dio
e
uomo
,
della
completa
dedizione
del
particolare
all
'
universale
che
è
squisitamente
religiosa
e
che
si
ritrova
in
seguito
nello
sfortunato
movimento
giansenista
)
,
dall
'
altra
invece
si
affermava
la
libertà
dell
'
uomo
a
pensare
da
sé
,
a
staccarsi
dalla
mano
materna
della
chiesa
,
a
celebrare
la
propria
spirituale
originalità
.
Era
insomma
un
riprendere
contatto
con
il
divino
,
fuori
dei
sillogismi
e
fuori
dell
'
elargizione
ecclesiastica
,
dovuto
a
un
estremismo
,
a
un
semplicismo
distruttore
il
cui
valore
dialettico
non
può
sfuggire
a
chi
abbia
un
chiaro
concetto
dello
spirito
.
L
'
influenza
diretta
della
Riforma
sul
mondo
latino
specialmente
in
Francia
,
è
innegabile
:
è
stato
perfino
notato
che
proprio
la
Riforma
ha
costretto
violentemente
la
Chiesa
cattolica
a
mettere
bene
in
chiaro
le
sue
carte
e
a
definire
per
sempre
il
complesso
delle
sue
leggi
culturali
,
dei
suoi
dogmi
,
delle
sue
pretese
di
monopolio
di
salvezza
.
Ha
rotto
insomma
la
civiltà
cattolica
ed
obbligato
il
cattolicismo
ad
entrare
come
una
semplice
forza
nel
giuoco
più
ampio
della
civiltà
moderna
.
Ma
a
noi
preme
sopratutto
in
queste
note
far
vedere
la
funzione
dialettica
della
Germania
come
necessaria
in
una
civiltà
che
va
considerata
come
un
risultato
,
una
corposa
sintesi
di
forze
originali
,
native
e
perciò
tra
di
loro
contrastanti
.
Più
confuso
e
complicato
per
gli
stretti
legami
che
ormai
intercedevano
fra
le
varie
nazioni
europee
,
si
presenta
il
contributo
dell
'
elemento
tedesco
con
il
Romanticismo
.
Bisogna
anzitutto
notare
che
,
per
quante
colorazioni
diverse
abbia
potuto
prendere
in
alcuni
suoi
rappresentanti
,
il
romanticismo
genuino
è
decisamente
idealistico
e
trova
il
suo
centro
vitale
nei
teorici
del
trascendentale
e
dell
'
assoluto
.
La
collaborazione
di
poeti
e
filosofi
nel
primo
romanticismo
alla
formazione
di
una
nuova
mentalità
filosofica
è
così
intensa
e
comune
,
che
non
si
sa
bene
ancora
se
l
'
autore
del
«
Das
älteste
System
-
programm
des
Deutschen
Idealismus
»
sia
stato
Schelling
,
Hegel
o
Hölderlin
:
il
romanticismo
era
idealista
e
l
'
idealismo
essenzialmente
romantico
.
Quello
che
abbia
dato
Kant
al
mondo
dello
spirito
lo
sa
anche
chi
possiede
una
conoscenza
minima
del
pensiero
moderno
:
come
sia
da
considerarsi
uno
stretto
attraverso
cui
è
dovuta
passare
tutta
la
precedente
elaborazione
concettuale
della
filosofia
europea
,
come
abbia
fondato
il
nuovo
Regnum
Dei
del
disinteresse
e
della
dignità
umana
extrateleologica
;
come
sia
nata
da
lui
una
chiarezza
cristallina
al
più
assoluto
dominio
della
coscienza
,
come
per
opera
sua
sia
caduto
,
per
non
più
tornare
,
il
trascendente
e
tutto
ciò
che
ne
consegue
.
Rispetto
al
vero
romanticismo
fu
soprattutto
la
base
granitica
,
la
salvaguardia
contro
le
facilonerie
e
le
intuizioni
torbide
.
Il
suo
richiamo
di
eroe
della
morale
alla
universalità
della
coscienza
legiferante
è
l
'
inizio
di
un
nuovo
impeto
religioso
,
di
una
nuova
ribellione
contro
il
formalismo
del
pietismo
,
il
mondanizzamento
della
riforma
e
il
materialismo
illuministico
troppo
sorridente
e
sicuro
di
sé
.
I
successori
di
Kant
approfittarono
della
rottura
del
vecchio
mondo
per
una
nuova
nascita
dell
'
uomo
nella
consapevolezza
del
proprio
potere
creativo
.
Il
romanticismo
più
genuino
è
veramente
uno
«
Streben
»
,
un
tendere
generoso
a
nuovi
valori
spirituali
.
C
'
è
in
tutti
i
romantici
uno
sforzo
a
chiudere
l
'
universale
,
l
'
assoluto
in
ogni
atto
di
vita
,
a
realizzare
il
paradiso
sulla
terra
,
che
era
ignoto
alla
mentalità
precedente
,
ed
è
proprio
nell
'
ambito
del
romanticismo
tedesco
che
l
'
aspirazione
all
'
universale
e
la
sua
giustificazione
filosofica
raggiungono
un
massimo
che
nessuna
altra
epoca
ha
toccato
.
Ci
ricordiamo
sì
,
fuori
d
'
Europa
,
delle
profondità
indiane
,
ma
direi
che
restino
per
lo
più
in
un
cerchio
pacato
di
moralismo
e
di
saggezza
senza
quel
senso
della
conquista
che
caratterizza
il
lato
positivo
del
romanticismo
.
La
vecchia
metafisica
,
scartata
e
derisa
più
che
abbattuta
dall
'
illuminismo
,
trovò
davvero
la
sua
fine
nel
criticismo
kantiano
,
ma
la
nascita
della
nuova
metafisica
,
della
nuova
teologia
,
sia
pure
troppo
spesso
trionfale
e
rapsodica
,
la
dobbiamo
all
'
idealismo
assoluto
dei
romantici
.
Essi
ci
diedero
un
Dio
propagginato
nella
storia
dello
spirito
perché
ne
rifiorisse
ad
ogni
momento
di
espressione
,
e
ci
fossero
resi
impossibili
i
titanismi
atei
e
negatori
di
un
divino
che
si
suppone
diverso
,
lontano
da
noi
.
Quello
che
ci
abbia
dato
il
Romanticismo
in
ogni
campo
spirituale
è
tanto
che
ce
ne
sentiamo
ancora
,
anche
negandolo
,
eredi
;
ma
basterà
qui
notare
l
'
importanza
del
romanticismo
per
il
fiorire
dei
principi
nazionalistici
nella
loro
massima
purezza
.
La
prima
nazione
europea
che
abbia
coscientemente
propugnato
il
principio
nazionalistico
con
quella
speciale
giustificazione
ideale
di
funzionalità
delle
nazioni
al
progresso
dell
'
umanità
,
è
stata
appunto
la
Germania
di
Fichte
.
Dopo
il
romanticismo
,
il
mondo
europeo
prese
coscienza
del
genio
germanico
e
applaudì
alle
ceneri
della
gran
fiamma
romantica
.
Allora
cominciò
l
'
oppressione
del
tedeschismo
sul
mondo
occidentale
,
l
'
ammirazione
degli
ingenui
per
le
industrie
del
Reno
e
per
le
manifestazioni
militariste
del
popolo
tedesco
.
In
realtà
allora
la
Germania
tradiva
se
stessa
e
il
suo
compito
nella
civiltà
europea
.
Non
si
insisterà
troppo
sulla
passività
del
materialismo
in
Germania
:
si
perde
la
misura
dello
spirito
e
ci
si
volge
all
'
esterno
,
al
«
kolossal
»
,
al
quantitativo
,
si
proclama
:
«
Die
Kunst
hat
die
Tendenz
wieder
die
Nator
zu
sein
»
,
si
prende
il
superuomo
di
Nietzsche
per
un
volgare
conquistador
e
si
fonda
la
possibilità
del
kaiserismo
.
Spiritualmente
Sedan
fu
l
'
inizio
della
decadenza
della
Germania
,
della
morte
alla
sua
funzione
,
e
il
Sedanlächeln
di
cui
parlava
acutamente
Giorgio
Polverini
nell
'
«
Italia
letteraria
»
del
29
settembre
,
è
il
pietoso
indice
di
un
popolo
che
ha
perduto
il
senso
del
divino
per
divinizzare
la
materia
e
la
grandezza
in
estensione
.
Tutto
ciò
che
è
venuto
dopo
,
è
malato
di
intimo
kaiserismo
e
di
americanismo
impesantito
,
incupito
.
La
grandezza
materiale
parve
stravolgere
in
un
senso
imbastardito
,
esteriore
,
i
motivi
più
genuini
del
romanticismo
:
perciò
si
parlò
di
Kant
che
aguzza
le
baionette
prussiane
e
si
sentì
indigesto
per
naturale
reazione
ogni
prodotto
dello
spirito
tedesco
.
Neppure
la
sconfitta
della
grande
guerra
,
da
cui
«
La
Voce
»
nel
'14
s
'
aspettava
mirabilia
(
«
Perché
torni
uomo
bisogna
che
le
tocchi
.
...
Una
sconfitta
tedesca
farà
prima
di
tutto
del
bene
ai
tedeschi
stessi
»
)
cambiò
l
'
indirizzo
della
Germania
e
la
fece
ripiegare
sulla
sua
tradizione
migliore
.
Subito
dopo
la
guerra
era
proprio
l
'
orgoglio
della
grandezza
imperialistica
che
spezzava
nelle
mani
di
Liebknecht
e
della
Luxemburg
i
loro
sogni
comunistici
.
Ora
la
Germania
di
Hitler
non
ha
fatto
altro
che
riacutizzare
questa
deviazione
dal
meglio
della
tradizione
tedesca
,
con
un
'
audacia
che
non
mancò
neppure
alla
Germania
di
Guglielmo
II
.
Noi
rispettiamo
moltissimo
chi
,
in
buona
fede
,
prende
una
strada
e
la
prosegue
fino
in
fondo
a
costo
di
cascare
in
un
burrone
,
e
crediamo
che
questo
sia
un
carattere
rilevantissimo
,
così
indiscriminato
,
dello
spirito
tedesco
,
ma
qui
è
proprio
il
caso
di
fare
giudizi
qualitativi
,
di
contenuto
spirituale
.
Allora
si
vede
che
l
'
Hitlerismo
ha
un
valore
di
esperienza
,
sconta
in
certo
senso
i
nostri
possibili
peccati
,
ma
non
contiene
nulla
di
paragonabile
a
ciò
che
trovammo
nella
Germania
pre
-
Sedan
.
L
'
Hitlerismo
,
da
una
parte
nega
antistoricamente
l
'
essenza
del
Cristianesimo
,
congiungendo
il
proprio
ideale
eroico
,
ariano
alla
Germania
barbara
preromana
(
ed
è
questa
la
vena
più
assurda
ed
ingenua
del
movimento
)
,
dall
'
altra
non
vuole
perdere
dei
momenti
(
non
dei
valori
)
della
storia
tedesca
per
lo
spunto
di
glorificazione
razzista
che
presentano
:
ci
si
riattacca
così
alla
riforma
luterana
.
Ciò
ha
fatto
pensare
a
molti
che
non
si
tratti
di
una
coincidenza
,
ma
proprio
di
una
vicinanza
nucleare
di
Lutero
e
Hitler
.
L
'
equivoco
su
questa
parentela
è
patente
:
si
presta
fede
al
discendente
che
vanta
il
titolo
nobiliare
e
non
si
guarda
a
ciò
che
sostiene
le
due
personalità
,
le
due
affermazioni
.
In
Lutero
c
'
era
sì
,
ad
esempio
la
tendenza
ad
una
chiesa
nazionale
e
cioè
ad
una
svalutazione
dell
'
unica
mastodontica
chiesa
gerarchica
,
per
sfruttare
ai
fini
religiosi
la
concordia
di
un
popolo
di
uguale
mentalità
,
ma
non
ad
una
chiesa
di
razza
,
in
cui
neppure
il
battesimo
ha
il
potere
di
annullare
le
disparità
naturali
,
non
ad
una
chiesa
che
vive
funzionalmente
alla
politica
e
perciò
stesso
nega
la
propria
qualità
religiosa
.
Cosa
c
'
entra
la
riforma
di
Lutero
,
sostenuta
da
tanto
impeto
spirituale
,
con
la
riforma
del
Keichbischof
Müller
che
scristianizza
il
protestantesimo
senza
dargli
nulla
di
nuovo
?
Così
come
,
se
Fichte
favorì
il
principio
nazionalistico
e
per
la
nazione
morì
nella
guerra
di
indipendenza
contro
Napoleone
,
il
valore
di
quel
nazionalismo
,
non
era
proprio
la
negazione
di
ogni
nazionalismo
,
non
era
dominio
di
razza
?
In
quel
momento
lo
spirito
era
con
quel
nazionalismo
di
alta
coscienza
morale
,
ora
lo
spirito
è
contro
il
razzismo
barbarico
della
nuova
Germania
.
Potrà
sembrare
assurda
una
assoluzione
totale
della
Germania
passata
(
sentita
come
un
elemento
importantissimo
,
essenziale
alla
civiltà
europea
)
e
una
condanna
pure
totale
della
Germania
moderna
,
e
sembrerà
troppo
netta
la
separazione
tra
le
due
Germanie
.
Si
dirà
che
il
modo
con
cui
si
afferma
l
'
Hitlerismo
è
anch
'
esso
prettamente
tedesco
,
estremista
,
vibrato
,
non
patteggiatore
.
Infatti
è
questo
l
'
unico
motivo
per
cui
sinceramente
rispettiamo
lo
sforzo
del
Tertium
Imperium
cui
si
può
riconoscere
una
non
ipocrita
coscienza
di
missione
divina
,
un
certo
senso
teologale
(
come
accenna
Delio
Cantimori
,
recensendo
,
nel
«
Giornale
critico
della
filosofia
»
del
giugno
,
l
'
antinazista
Barth
)
.
Ma
questa
volta
bisogna
domandarsi
:
Cui
bono
?
A
quale
fine
?
Ché
un
tuffo
nella
barbarie
non
è
certo
il
migliore
contributo
che
si
possa
portare
alla
civiltà
europea
.
Nella
Riforma
e
nel
Romanticismo
,
la
deduzione
spirituale
era
esattissima
,
la
fecondità
di
svolgimento
patente
,
ma
nel
Nazismo
le
cose
che
più
ci
impressionano
,
oltre
il
coraggio
che
abbiamo
già
lodato
,
sono
le
corna
barbariche
del
dio
Wotan
e
la
repugnante
croce
uncinata
.
Ad
ogni
modo
c
'
era
nel
nostro
articolo
un
'
intenzione
di
esasperare
i
motivi
estremi
,
di
mettere
in
luce
i
caratteri
fondamentali
.
E
contentissimi
se
qualcuno
ci
mostrerà
gli
scarsi
meriti
della
Riforma
e
del
Romanticismo
,
ci
farà
vedere
nel
movimento
nazista
quelle
idee
e
quel
significato
spirituale
notevole
per
l
'
Europa
che
noi
non
ci
abbiamo
saputo
vedere
.