StampaPeriodica ,
Da
alcuni
anni
in
ogni
luogo
di
Europa
,
ed
ormai
anche
del
mondo
intero
,
si
identificano
con
la
parola
«
Fascisti
»
certi
gruppi
politici
dai
colori
più
svariati
.
La
maggior
parte
di
tali
partiti
oltre
al
contenuto
nazionalistico
che
non
manca
mai
,
arrivano
anche
a
formulare
dei
programmi
sociali
abbastanza
elevati
in
cui
si
affacciano
delle
idee
collaborazionistiche
.
A
dare
a
tali
movimenti
il
nome
di
fascisti
non
siamo
certo
noi
che
anzi
spesso
accettiamo
tale
denominazione
,
senza
porre
precisazioni
pedanti
e
senza
fare
lunghe
ricerche
,
solo
per
scopi
contingenti
di
politica
e
sopratutto
in
vista
di
un
comune
programma
antibolscevico
.
Ciò
che
è
oltremodo
opportuno
mettere
in
evidenza
è
che
in
tutto
il
mondo
si
è
concordi
nell
'
usare
a
proposito
,
o
come
più
spesso
accade
,
a
sproposito
,
il
vocabolo
«
fascismo
»
.
Tale
etichetta
talvolta
viene
appiccicata
a
movimenti
sinceramente
e
fondamentalmente
evoluzionistici
,
talvolta
viene
invece
usata
ad
indicare
delle
pure
e
semplici
reazioni
.
Tutto
questo
può
essere
prova
della
confusione
di
lingue
che
regna
in
un
mondo
disorientato
alla
vana
ricerca
di
se
stesso
,
in
cui
la
belva
bolscevica
arriva
ad
atteggiarsi
a
pacifica
sostenitrice
delle
libertà
civili
e
della
mentalità
pigra
di
un
enorme
numero
di
persone
che
non
riescono
più
ad
adeguarsi
alla
realtà
e
non
possono
più
scorgere
nulla
al
di
fuori
di
schemi
logici
precostituiti
.
Ad
ogni
modo
con
il
fare
apparire
i
vocaboli
«
fascismo
»
e
«
fascisti
»
nelle
più
disparate
parti
del
mondo
si
viene
senza
dubbio
a
riconoscere
a
tali
movimenti
un
qualche
elemento
comune
,
in
cui
si
ravvisa
il
carattere
di
una
possibile
universalità
.
È
interessante
il
vedere
come
tutto
questo
avvenga
senza
nessuna
propaganda
e
senza
la
minima
attività
esportatrice
da
parte
del
Fascismo
italiano
e
senza
nessuna
organizzazione
sul
tipo
di
una
internazionale
vuoi
rosa
,
vuoi
rossa
.
Se
per
ora
pure
trovandoci
in
mezzo
a
tanta
confusione
si
è
d
'
accordo
nel
vedere
una
tendenza
all
'
universalità
ravvisando
ovunque
nei
movimenti
così
detti
fascisti
se
non
altro
la
volontà
di
mettere
un
ordine
,
la
tendenza
a
stabilire
un
'
autorità
e
una
disciplina
là
dove
non
ve
ne
è
,
cioè
alcuni
dei
sommi
elementi
costitutivi
della
dottrina
fascista
,
non
dubitiamo
che
in
un
avvenire
non
lontano
,
ancora
senza
il
minimo
bisogno
di
propaganda
,
ci
sarà
chi
comincerà
a
capire
e
ad
attuare
tutta
quanta
l
'
essenza
del
nostro
fascismo
.
Non
mancherà
più
allora
nel
mondo
la
possibilità
di
distinguere
i
fascismi
veri
da
quelli
falsi
;
questi
ultimi
vedranno
chiara
la
necessità
di
trasformarsi
per
evitare
l
'
ipotesi
di
perire
per
forza
di
cose
senza
rimpianti
.
A
questo
scopo
il
tempo
sarà
un
ottimo
lavoratore
.
È
indubbio
che
in
molti
casi
i
partiti
o
i
governi
che
si
dicono
o
vengono
detti
fascisti
non
sono
altro
che
le
vecchie
destre
nazionaliste
che
tirano
fuori
nuovi
strumenti
di
lotta
politica
.
Di
tali
destre
non
c
'
è
da
avere
,
almeno
per
ora
,
troppa
fiducia
e
ci
meravigliamo
davvero
che
certi
grandi
giornalisti
,
senza
attender
troppo
,
inneggino
e
brindino
ad
ogni
parola
o
ad
ogni
scritto
di
una
qualsiasi
personalità
di
uno
dei
gruppi
in
questione
.
Tali
giornalisti
danno
prova
di
avere
intorno
al
fascismo
delle
idee
piuttosto
indefinite
per
non
usare
altri
termini
.
Anche
quando
si
ha
da
fare
con
movimenti
aventi
un
programma
decisamente
innovatore
,
è
necessario
essere
molto
cauti
nel
giudicare
.
Occorre
come
primo
elemento
di
ogni
possibile
giudizio
porre
mente
alla
attuabilità
del
detto
programma
.
Il
primo
e
fondamentale
requisito
perché
un
governo
,
meglio
,
uno
stato
,
possa
proclamarsi
fascista
è
l
'
esistenza
di
un
uomo
oppure
di
un
ristretto
gruppo
che
,
non
solo
voglia
,
ma
anche
possa
,
non
soccombendo
dinanzi
alle
contingenze
,
dominare
tutte
quelle
forze
che
per
la
loro
stessa
composizione
non
possono
non
essere
tenacemente
conservatrici
e
cioè
il
capitalismo
,
la
borghesia
,
i
dottrinari
etc
.
Quanto
sopra
porta
con
sé
il
fatto
che
se
un
governo
ha
un
programma
sociale
e
fa
delle
riforme
sentite
ed
opportune
,
ciò
non
basta
certo
per
dare
a
tale
governo
la
qualifica
di
fascista
.
Tra
i
riformatori
e
gli
evoluzionisti
è
capitale
il
distinguere
coloro
che
fanno
il
minimo
possibile
di
innovazioni
verso
il
popolo
per
restare
radicati
al
potere
e
per
non
smentire
un
programma
precedentemente
sostenuto
e
coloro
che
invece
lottano
costantemente
,
usando
tutti
i
mezzi
politici
,
per
attuare
il
maggior
numero
possibile
di
riforme
,
cioè
tutte
quelle
riforme
che
non
siano
incompatibili
con
il
senso
comune
,
con
le
esigenze
concrete
delle
masse
,
con
i
dati
di
una
civiltà
,
in
una
parola
con
il
momento
storico
.
È
del
resto
evidente
che
una
valutazione
siffatta
,
massimamente
quando
si
tratta
di
paesi
stranieri
,
è
tutt
'
altro
che
facile
e
spesso
umanamente
impossibile
.
Anche
qui
è
necessario
lasciar
lavorare
il
tempo
e
la
storia
.
Quando
gli
stati
fascisti
o
fascistoidi
saranno
nel
mondo
la
regola
,
cosa
di
cui
i
fatti
non
ci
lasciano
dubitare
,
gli
uomini
di
stato
,
nel
perseguimento
della
politica
internazionale
,
avranno
dinanzi
a
sé
due
vie
.
Da
un
lato
potremo
avere
un
certo
numero
di
stati
portatori
di
sentimenti
nazionalistici
,
egoistici
ed
imperialistici
giunti
alla
esasperazione
o
per
causa
propria
o
per
causa
altrui
.
Si
avrà
allora
in
tali
casi
un
programma
collaborazionistico
e
sociale
solo
per
uso
interno
accompagnato
da
un
opposto
programma
di
egoismo
e
di
prepotenza
per
uso
esterno
.
In
questo
caso
il
mondo
avrebbe
fatto
un
ulteriore
passo
verso
la
catastrofe
ed
ogni
soluzione
dei
problemi
più
assillanti
per
l
'
umanità
verrebbe
rimandata
a
tempi
migliori
.
Dall
'
altro
lato
abbiamo
la
vera
soluzione
fascista
e
corporativa
consistente
nella
proiezione
anche
nel
campo
internazionale
dei
principii
già
affermati
ed
attuati
nella
organizzazione
interna
e
cioè
dei
principii
di
collaborazione
,
gerarchia
,
solidarietà
,
ordine
,
disciplina
.
Si
arriverebbe
fino
dagli
inizii
alla
rinunzia
di
tutti
quegli
egoismi
particolari
dannosi
alla
convivenza
comune
.
Ogni
stato
organizzerebbe
la
propria
politica
e
la
propria
economia
tenendo
conto
degli
interessi
superiori
e
imprescindibili
della
collettività
.