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VOCE LIBERA ( - , 1925 )
StampaPeriodica ,
Questa lettera aperta che l ' on . Longinotti in data 30 aprile u.s. ha diretto al Presidente della Giunta Diocesana di Brescia è una protesta e una lezione insieme : e noi la raccogliamo come una delle poche libere voci che ancora nel campo cattolico devastato dal filofascismo in alto e in basso è dato qualche volta di ascoltare . Mi rivolgo a Lei quale capo e responsabile dell ' azione cattolica nella nostra Diocesi per richiamare la sua attenzione sopra il delinearsi di una situazione che a mio credere può tornare esiziale alla compagine delle nostre forze ed alla efficacia concorde delle nostre svariate attività nel campo del bene . Io mi tengo sicuro ch ' Ella e i suoi rispettabilissimi Colleghi non vorranno infliggermi l ' umiliazione di credere che i miei attuali rilievi e le mie lagnanze muovano comunque , in tutto o anche solo in minima parte , da ragioni o peggio ancora da risentimenti personali ; i più cordiali rapporti mi legano anzi alle persone , di taluni atti delle quali intendo occuparmi sol perché rivelano quello stato per me preoccupante a cui ho accennato dapprincipio . Non da oggi soltanto io ho dolorosamente notato come anche nella nostra Diocesi si andasse accennando da parte di molti tra gli esponenti più zelanti dell ' azione cattolica un contegno di distacco , di coperto e poi di esplicito sospetto rasentante l ' ostilità verso gli elementi rappresentativi del movimento politico e particolarmente verso i deputati al Parlamento . A questo proposito mi preme ben chiaramente avvertire che nessun mandato ho chiesto ai miei colleghi di parlare anche in nome loro e che soltanto mia è l ' iniziativa del presente scritto . Le manifestazioni esplicite di distacco , le evidenti preoccupazioni di evitarci , di fare a meno di noi come di amici divenuti molesti o pericolosi sono ancora il meno se è vero quel che mi si afferma circa tutta una campagna diffusa specialmente tra i giovani e diretta a svalutare , quando non sia a deridere , la nostra azione politica quasi imputandola di traviamento della gioventù ch ' essa distoglierebbe dalle feconde e virtuose opere dell ' azione spirituale . Non nego per trattare , come mi propongo , lo spinoso argomento con perfetta equità che molto di codesto diffuso e per me ingiusto , offensivo e pericoloso stato d ' animo è dovuto a criteri che non esito a definire disorientanti i quali oltrepassano la breve cerchia bresciana e che possono trovare una attenuante solo nell ' eccezionale periodo che traversano in Italia gli spiriti , le situazioni e gli ordinamenti . Ma non so di fronte a ciò dimenticare che è vanto veramente non cancellabile della scuola bresciana che nemmeno in quest ' ora di ombre vorrei vedere tradita l ' aver saputo temperare , col buon senso , la acutezza e l ' operoso spirito di praticità della nostra solida razza paesana , l ' applicazione di direttive che interpretate da noi portarono il nostro movimento alla prosperità che ci è stata invidiata , interpretate da altri in modo diverso od opposto si rivelarono sterili spesso di successi e di frutti . Qui l ' on . Longinotti riferisce alcuni fatti particolari che non è il caso per noi di rilevare ; indi riprende : L ' eccezionale , tragica condizione fatta a tutti dall ' attuale regime colle sue sopraffazioni e le sue seduzioni , colle sue violenze e le sue blandizie dal pugnale al Crocefisso ! colla persecuzione veramente spietata contro uomini e cose che rivelino un qualsiasi sopravvivere della nostra azione sociale e della nostra azione politica ( il che dovrebbe bastare da sé a dimostrarne la efficacia e la temibilità ) va generando in moltissimi amici uno strano processo di revisione nei riguardi di queste attività fino a ieri levate alle stelle e giustamente ritenute indispensabili al compiuto raggiungimento dei fini comuni ed ancor oggi ammirate senza riserve tra i più operosi ed evoluti cattolici dell ' estero . In altre parole , l ' attuale situazione , fatta di bastonati e di bastonatori , non soltanto consiglia quegli amici nostri a subire , come tutti subiamo , quale una dura violenza a cui per ora non è possibile sottrarsi , restrizioni che vengono imposte alle nostre più sacre libertà di cittadini e di cattolici , ma li induce a dubitare della stessa efficacia dell ' azione sociale e dell ' azione politica , senza mostrar di accorgersi che ciò è un pavido e cieco camminare a ritroso di qualche decennio sul cammino faticosamente e non inutilmente percorso dai cattolici italiani in genere e da quelli bresciani in particolare , e che senza una vigorosa azione sociale e una robusta azione politica tutte le altre forme d ' azione , anche quelle spiritualmente preminenti , possono venir compromesse od anche impedite dalla iniquità delle leggi e risolversi in vani conati di riscossa e di ricostruzione facilmente soffocabili , appena dieno ombra , dalla onnipotenza incontrollata dei poteri centrali . E voglio aggiungere che questo atteggiamento di dubbio , di svalutazione e spesso di avversione verso l ' azione sociale e l ' azione politica è più che mai irragionevole a Brescia dove sia detto a comune giustizia nessuna ragione esse han dato mai di lamentare eccessi e inconvenienti appena appena notevoli . Attesa questa visione che ho della nostra attuale situazione , Ella non si meraviglierà , Signor Presidente , se io mi domando quale via mi segnino la mia dignità e la mia coerenza ; se mi domando come mai il resistere ai violenti ci abbia di un colpo tramutati , agli occhi di molti , da modesti ma incontaminati uomini politici in discussi e facili politicanti ; se domando ai fratelli benemeriti della propaganda religiosa qual sorte sia serbata , nel turbine , ai più ardimentosi ed ai più oscuri gregari della nostra flagellata milizia politica , ben difficilmente sceverabili dalla nostra milizia cattolica , ai quali si volge commossa la mia ammirazione e vuol essere testimonianza di fraterna solidarietà questo povero scritto : se cioè debbano attendersi anche a Brescia , come altrove , quando si rinnovi contro di loro una violenza , la instaurata distinzione inumana e codarda tra le persone e le cose dell ' azione cattolica che si protesta debbano venir rispettate ad ogni costo , e quelle dell ' azione politica che generosamente si abbandonano alla mercé della loro sola difesa e dell ' odio implacato della parte dominante . Voglia dirmi chiaramente la Giunta Diocesana di Brescia se ritiene che nel nostro campo chi attende come la violenza delle attuali circostanze permette all ' azione sociale ed all ' azione politica sia almeno da considerarsi nella stessa trincea di quelli che provvedono a tranquille e pur preziose opere di propaganda specificatamente religiosa , e questo pure serbando la giusta divisione tra le diverse attività ma senza perdere di vista mai l ' unità dello spirito informatore e il fine comune la salvezza delle anime al raggiungimento del quale le diverse attività cospirano . Voglia dirmi , la Giunta Diocesana , se ritiene ugualmente benemeriti dell ' opera comune coloro che attendono e lo facessero con efficace ardore e soprattutto con intelligenza moltiplicati ! a educare , a preparare cristianamente i capi e le masse per i cimenti futuri , e coloro che intanto son chiamati ad affrontare , con le sole forze di cui dispongono , i cimenti presenti , perduti i quali anche il domani è in buona parte perduto ; se ritiene ancora che dalla fraterna , aperta , leale , cordiale collaborazione di tutte codeste attività , e soltanto da essa , possa nascere e svolgersi un movimento completo , equilibrato , fecondo e tale da fronteggiare tutte le esigenze e tutti i pericoli della travagliata epoca nostra . Codesti gravi quesiti , dolorosamente palpitanti di attualità , ho sentito il dovere di porli proprio io , Signor Presidente , ch ' Ella conosce da trent ' anni quale milite modesto ma fedele dell ' azione cattolica , della cui funzione fondamentale di formazione cristiana delle anime , di alimentatrice indispensabile e costante dello spirito di ogni nostra milizia io non ho dubitato un istante , mai ; che solo invoco , per essa , che al fiore della intelligenza e dell ' apostolato di tutti i cattolici italiani senza diffidenze ed esclusioni sia consentito l ' altissimo onore di offrire collaborazione ardente e fraterna . E quei problemi preoccupanti ho sentito il dovere di porli proprio io , non dimentico degli unanimi osanna , tra i quali dal libero suffragio dei cattolici apertissimamente assenziente la stessa autorità religiosa fummo prescelti a un duro posto di avanguardia per tutti e di più alta responsabilità , e non colpevole di aver taciuto mai al partito politico , anche nei momenti della sua più ammirata potenza , le mie aperte riserve circa eccessive tolleranze nei rapporti di taluni gregari e degli atteggiamenti che essi andavano assumendo . Ma oggi , da troppe parti , non si domanda fraternamente al partito di correggere taluni errori in cui , nella sua prorompente giovinezza può esser caduto , ma dimenticando un passato ancora recente , chiudendo gli occhi a un domani che può non esser lontano , appare consumata saggezza mostrare di considerarlo malgrado il suo programma , gli uomini che lo compongono e i conclamanti servizi resi alla causa al livello degli altri partiti politici per ostentare il proprio disinteressamento per tutti ; comodissima tattica che , tra l ' altro , può molto giovare a tener lontana la minacciosa avversione di chi tiene il potere . Io rimango fedele , anche in quest ' ora , al mio passato e alla mia promessa , io che non ho risparmiate le oneste critiche restando spesse volte quasi solo tra il coro dei plaudenti ; e chiudo questo scritto accorato domandando alla mia Giunta diocesana con la sola autorità che mi viene dall ' esser padre di sei figli se ritiene che per i nostri giovani , in quest ' ora di persecuzione , oltre chiamarli sotto la pacifica tenda dell ' azione religiosa , non sia spettacolo altamente fortificatore degli spiriti quello che dà la nostra insidiata , sospettata , combattuta azione politica la quale , sdegnando le facili ricompense che le verrebbero prodigate seguendo men aspra e men diritta via , insegna a resistere anche senza speranza umana quando la violenza vuol farci piegare , e non consente agli orpelli onde l ' imperante regime cerca sedurre ed asservire la Chiesa , di spegnere la ribellione e la protesta che dinanzi alla sanguinante tirannia , allo strazio di ogni men discutibile libertà cui è ridotto tutto un popolo , prorompono irrefrenabili da tante libere anime non ancora immemori dei più fieri comandi del Cristianesimo .