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SEMPRE POVERI? ( - , 1861 )
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Domenica scorsa , dopo avervi dimostrato con ragioni chiare come la luce del sole , che il governo costituzionale è da preferirsi per ogni rispetto al governo assoluto , intoppammo in quel famoso ritornello che fa tanto scalpore fra le genti bisognose , e che consiste in questo : O governo assoluto o governo costituzionale chi ha mangia e chi non ha sta a vedere . La piccolezza del foglio non permise di rispondere subito ; promettemmo di farlo oggi ed eccoci pronti a mantenere la promessa . Ma amici cari bisogna innanzi a tutto smorzare il fuoco delle passioni insidiose , e sbrogliarsi la testa delle ideacce prese a frullo e senza riflessione ; e poi con quella calma che si richiede per ragionare sopra argomenti di grandissima importanza , cercare in ogni modo di scuoprire la verità , ed accettarla in tutte le sue necessarie conseguenze . Se a quelli che brontolano contro il nuovo ordine di cose domandate , quanti sono impoveriti per colpa del nostro risorgimento nazionale , senza rispondervi in chiave soggiungono : “ ma i poveri sono sempre poveri . ” Bella scoperta ! O che s ’ aspettavano dalla Italia unita e libera , poderi , ville e carrozze per tutti ? Che forse la libertà civile , la uguaglianza davanti alla legge , la indipendenza dallo straniero doveva portare per naturale conseguenza , che i disperati avessero in un attimo a cambiare di stato a scapito de ’ ricchi ? Badate bene , è calcolo fatto , e che ognuno può ripetere ; se di tutti i beni nazionali si facessero tante parti quante sono le persone , non toccherebbero che poche diecine di lire per ciascheduna : che è quanto a dire che in pochi giorni si farebbe il paese de ’ disperati . O il “ Non desiderare la roba degli altri ” e il “ Non rubare ” che sono due dei dieci comandamenti di Dio , si avrebbero a mettere sotto i piedi ? Se l ’ artigiano tribolato pretendesse mettere le granfie su ’ risparmiucci , che l ’ operaio assegnato ha dentro il suo canterale o alla Cassa di risparmio , se lo straccione volesse rimpannucciarsi cogli abiti e le mobilie dell ’ artigiano , o non vi levereste come tanti luciferi , per difendere i frutti de ’ vostri sudori ? O allora perché quello che non sta bene per Tizio , si ha da credere giusto per Sempronio ? I poveri ci sono sempre stati , e sempre ci saranno , finché nasceranno nel mondo de ’ minchioni e de ’ furbi , degli sciuponi e dei ribattini , e s ’ incontreranno de ’ fortunati e degli sventurati . Bisogna dunque essere proprio zucconi per credere di buona fede , che Vittorio Emmanuele fra le altre molte belle cose , e ne ha fatte tante veh ! , avesse a fare ancora quella di farci tutti arricchire . Ma non ci sono lavori , i viveri sono tutti cari , insistono coloro che per mettere su si attaccherebbero a ’ muri scialbati ... Questo è un altro saliceto nel quale non vogliamo entrare oggi , perché ci devierebbe troppo dal nostro argomento : avremo tempo di tornarci sopra . Peraltro chi vorrà essere sincero e ripensare a ’ tempi passati , troverà di certo che sotto i governacci de ’ principucci intedescati , spesso spesso le miserie e gli affanni sono stati anche maggiori , e di che tinta ! Né ci vorranno le scale di seta per far vedere che sotto i governi giusti e ragionevoli come quello di Vittorio , assai meglio che sotto quelli capricciosi e malcreati de ’ Leopoldi , Franceschi e simili , si possono trovare de ’ buoni compensi per rendere meno funeste coteste crisi , che di tanto in tanto sorgono naturalmente ad angustiare il genere umano . Noi intanto vogliamo fare intendere , a chi vuol capire , che il governo presente a mille doppi si presti meglio di quelli passati , a soccorrere coloro che col senno , colle buone intenzioni , coll ’ opera assidua , e coi risparmi si propongono da galantuomini di dare un calcio alla miseria . Date retta ! dove credete che abbiano ad andar meglio le cose , o in una famiglia nella quale è entrata la discordia e fratelli , figli , cugini e nipoti si siano divisi e abbiano aperte parecchie casuccie o in un ’ altra dove tutti lavorano di buona voglia , e d ’ amore e d ’ accordo mettono a profitto comune , quel che ricavano dalle loro fatiche ? Il paragone torna a capello tra l ’ Italia di prima , ridotta a brani e immiserita dagli odi fomentati a bello studio fra paese e paese , e quella di ora unita , potente , e che cerca di potere un giorno godersi in pace , que ’ tanti beni che la natura le ha prodigati . Senza stare a dire che una volta viaggiando il mondo col nome di toscani , parmigiani , modenesi , lombardi ed anche napoletani eravamo considerati come spazzatura e da ora in avanti con quello d ’ Italiani saremo riveriti e rispettati da tutti e per tutto : ci piace piuttosto rammentare alcuni de ’ molti vantaggi , che ogni classe di popolo si può ripromettere da questa nostra fortunata trasformazione . Ai tempi dei governi assoluti , le truppe italiane , oltre ad essere esclusivamente destinate a fare le parti degli aguzzini e peggio , non offrivano , pe ’ poveri in specie , veruna speranza di lusinghevoli promozioni ; ora invece il nostro esercito oltre a fare con ragione insuperbire chi ne porta la divisa , mantiene aperta una splendida carriera per i giovani , che privi di fortuna hanno voglia di vedere la via di Dio . Il commercio , le manifatture , la marineria , e segnatamente le industrie agricole , da cui tanti benefizi può sperare la nostra feracissima Italia , non potevano in alcuna guisa prosperare sotto la funesta dominazione dei nostri oppressori . Con tutti i balzelli doganali , che fra Stato e Stato , fra città e città costringevano a pagare più e più volte il dazio sugli oggetti che si mettevano in giro , non poteva mai il negoziante slanciarsi nelle grandiose imprese , né il ricco volgersi alle manifatture , né il possidente darsi cura di moltiplicare e migliorare i prodotti del suo paese . Le nostre navi non solcavano i mari con egual profitto di quelle di altre nazioni , perché le loro bandiere erano poco rispettate , e nulla e da nessuno temute . C ’ era ancora di peggio : le associazioni di qualunque genere elleno fossero , riuscivano pruni negli occhi de ’ principi che avevano presa a sfruttare l ’ Italia ; e al giorno d ’ oggi senza i capitali riuniti per il concorso di molti , non si fa più nulla che possa resistere alla concorrenza degli stranieri , e aver vita prosperosa , tanto per quelli che offrono il denaro , come per gli altri che debbono prestare la mano d ’ opera . Ora all ’ incontro pensate a quello che diverrà l ’ Italia , quando avrà preso piede in quella via in cui il nostro glorioso Re l ’ ha indirizzata . Con millequattrocento e più miglia di coste , le centinaia di affamati pescatori e barcaruoli , si convertiranno in migliaia e migliaia di arditi marinari , che traversando per tutti i lati l ’ Oceano , daranno sfogo a quel di più che avranno in casa , e vi porteranno quello di cui abbiamo bisogno . E ognuno è al caso d ’ intendere quali immensi vantaggi , direttamente od indirettamente dovranno derivarne per tutti gli Italiani . L ’ uomo d ’ industria e l ’ agricoltore siciliano , napoletano , romagnolo , toscano , parmigiano , modenese , lombardo e veneto , che invece di essere costretto a spacciare le produzioni dentro gli angusti confini d ’ un piccolo Stato , potrà metterle in commercio liberamente per quanto è lunga e larga l ’ Italia , si darà ogni cura per migliorarle e moltiplicarle , e così potrà aumentare le mercedi ed il numero degli operanti . L ’ uomo facoltoso accorgendosi che in una grande nazione è da melensi , l ’ appiattare tutto il proprio denaro nelle banche , od impiegarlo in sole scritture fruttifere , ne destinerà una parte ad imprese d ’ industria , e con ciò crescerà lavoro agli artigiani . Aspettate poi che gl ’ Italiani di tutte le provincie cominciano a conoscersi , intendersi e stimarsi reciprocamente , e che com ’ è ben naturale lo spirito di associazione incominci ad insinuarsi negli animi , e vedrete allora le più gigantesche lavorerie d ’ ogni specie effettuate ; e non rimanere a spasso altro che i veri impotenti , i bighelloni ed i malfattori . E se vogliamo essere sinceri bisogna convenire , che non c ’ è stato mai esempio , in questa povera Italia , che si pensi al popolo , come ci si pensa in questo momento . Governo , municipi e filantropi si occupano indefessamente di avvantaggiarne in ogni guisa la istruzione ; e con essa intendete bene che un tozzo di pane non può mancare . Dovunque le antiche opere di beneficenza intendonsi migliorare e delle nuove crearne . Per esempio in Napoli si è formata una società , per fabbricare delle case comode e sane per la povera gente e il nostro buon Re ne ha accettato il protettorato ed il Principe ereditario la presidenza . A Bologna si sta maturando un grandioso disegno per una gran fabbrica da servire per bagni , lavanderia e ginnastica , che se avrà effetto , come tutto lo fa sperare , riuscirà utile fisicamente , moralmente ed economicamente a tutte le classi di persone . Qui in Siena bocia bocia è riuscito finalmente di vedere in buone mani l ’ ospedale . Io vi potrei e vorrei citare molti altri fatti consimili ; ma al solito il padron Socini mi tira la giubba , perché vuole che lasci discorrere ancora gli altri collaboratori . E non ci fosse stato altro che quel miracolo della Esposizione Italiana , che fa rimanere attoniti tutti i visitatori , fino al punto da convertire non pochi codini ; non ci fosse stato altro dico , che la Esposizione Italiana , basterebbe da sola per far palpitare di giubbilo e di speranza , ogni cuore sensibile e devoto alle glorie nazionali . Lascerò che altri vi dica quanto mai bene dovremo ricavarne tutti d ’ accordo e che vi faccia capaci come la Toscanina de ’ lorenesi , non avrebbe potuto concepirne , e molto meno sopportarne la spesa , che si calcola potrà salire a due milioni di lire : io mi restringerò a farvi riflettere che anche in questa circostanza , si è cercato da ognuno di rammentarsi del popolo . Infatti il signor Vincenzo Cambi proponeva ai capi d ’ arte , di soccorrer con denari i propri sottoposti , perché potessero godere di quel magnifico ed istruttivo spettacolo ; l ’ amministrazione della via ferrata riduceva a metà il prezzo de ’ posti di trasporto per gli operai ; ed il Municipio deliberava d ’ inviarvi a proprie spese otto artigiani della nostra città . Non ci mangiamo dunque il grano in erba : lasciamo ai tristi il pensiero che la nostra Italia , ridotta a Stato libero , sia un terreno da sfruttare ; il popolano onesto deve scacciare con orrore il pensiero , che l ’ uomo sano e robusto abbia a vivere in panciolle senza lavoro . Chiunque accresce le difficoltà , che ci rimangono da superare , con querele sediziose , e con pretensioni sciocche ed avvilitive , è traditore della patria . È giusto che i ricchi e gli scienziati si diano ogni cura per migliorare le condizioni dei bisognosi , ma dall ’ altro canto è preciso dovere di questi di contribuire colla volontà di ben fare , a che l ’ opera degli amici del popolo , possa conseguire i suoi desiderati e possibili frutti . Gridiamo dunque tutti concordi e fiduciosi Viva Vittorio Emmanuele , Viva l ’ Italia unita , Viva il Governo Costituzionale .