StampaPeriodica ,
In
una
corrispondenza
di
Roma
del
giornale
La
Stampa
leggiamo
.
Per
cura
dell
eminentissimo
Riario
Sforza
si
è
stabilito
che
ogni
prima
domenica
di
tutti
i
mesi
si
esponga
il
Venerabile
,
si
celebri
la
messa
,
vi
sia
la
predica
ed
in
ultimo
la
benedizione
nella
chiesa
nazionale
sotto
il
titolo
Spirito
Santo
dei
Napoletani
,
e
che
gli
emigrati
,
specialmente
la
parte
più
colta
,
assistano
a
queste
funzioni
.
Domenica
3
corrente
cominciò
questa
pratica
,
ed
il
noto
P
.
Curci
,
gesuita
,
tenne
il
primo
discorso
,
il
quale
avendo
fatto
impallidire
per
più
volte
Francesco
II
,
lasciò
scandalizzato
l
uditorio
,
e
specialmente
i
seguaci
dei
fratelli
Ulloa
.
Il
cennato
padre
esordì
dicendo
che
,
invitato
qual
connazionale
a
parlare
ai
fratelli
,
esso
credendo
di
dirigere
le
sue
parole
ai
veri
emigrati
,
e
non
a
coloro
che
per
proprio
interesse
si
sono
volontariamente
condannati
all
esilio
e
di
questi
si
augurava
di
non
riconoscere
neppur
uno
fra
gli
astanti
,
avrebbe
seguito
la
verità
,
né
si
sarebbe
lasciato
imporre
dalla
reale
presenza
(
perché
anche
Francesco
era
presente
)
qualora
il
suo
dire
si
giudicasse
troppo
spinto
nel
vero
.
Dopo
questo
esordio
ha
detto
che
grave
peccato
pesa
sulla
coscienza
della
emigrazione
pel
sangue
che
scorre
nelle
Due
Sicilie
,
poiché
non
volendo
questa
riconoscere
lo
stato
delle
cose
europee
,
non
volendo
ritenere
che
la
restaurazione
del
loro
sovrano
dipende
unicamente
dalle
mani
di
Dio
,
il
quale
solo
può
pacificare
l
Europa
ed
abbattere
le
rivoluzioni
,
si
pasce
d
illusione
,
si
sforza
di
tradurle
in
atto
e
quindi
spinge
con
la
parola
in
Roma
e
con
gli
scritti
che
fa
giungere
in
Napoli
,
gente
al
macello
,
ecc
.
,
ecc
.
Quindi
incalzando
l
argomento
,
è
passato
a
dimostrare
che
più
si
va
in
alto
più
cresce
il
peccato
,
poiché
la
diplomazia
napoletana
e
la
nobiltà
che
sono
state
la
causa
di
fare
accrescere
di
due
terzi
l
emigrazione
in
Roma
,
dopo
la
caduta
di
Gaeta
,
si
sono
date
ai
divertimenti
,
alle
crapule
,
non
si
mostrano
avide
di
altro
che
di
onori
,
hanno
abbandonata
la
classe
povera
della
immigrazione
riducendola
al
suicidio
per
la
fame
,
se
carità
di
Roma
non
la
soccorresse
in
parte
:
che
questo
procedere
era
detestabile
anche
presso
la
società
.
Il
secondo
periodo
del
discorso
si
è
basato
sulle
scissure
della
emigrazione
stessa
ed
ha
dimostrato
che
queste
esistono
nel
basso
e
medio
ceto
per
l
esempio
de
nobili
,
i
quali
hanno
piazzato
,
ognuno
alla
loro
volta
,
una
polizia
l
uno
sull
altro
,
l
altro
sull
uno
,
ecc
.
,
ecc
.
In
fine
ha
concluso
che
egli
non
sarebbe
entrato
nei
fatti
particolari
di
nessuno
,
ma
che
nel
discorso
venturo
avrebbe
parlato
in
modo
da
essere
capito
da
tutti
per
quella
parte
che
riguarda
ciascuno
,
e
che
questo
dovere
glielo
imponeva
la
coscienza
,
poiché
essendo
anch
esso
napoletano
,
sentiva
le
vergogne
che
hanno
ricolmato
quel
popolo
per
opera
del
contegno
del
sovrano
.
La
predica
del
Curci
toccò
le
fibre
di
tutti
eccetto
quelle
degli
ex
-
ministri
di
Ferdinando
II
e
de
pochi
loro
seguaci
.
Ma
in
particolar
modo
quelle
di
Antonio
Ulloa
che
s
intitola
direttore
della
guerra
il
quale
portandosi
dopo
la
predica
in
casa
della
duchessa
o
contessa
di
S
.
Cesario
eruttava
veleno
contro
il
Curci
ed
i
gesuiti
in
genere
,
e
diceva
che
se
l
Inghilterra
si
mostra
titubante
per
l
accettazione
delle
promesse
fattele
,
purché
ripristini
il
regno
di
Napoli
coi
Borboni
,
a
lui
non
sembrava
difficile
che
fosse
opera
gesuitica
e
che
guai
a
loro
ed
ai
Borboni
se
Napoleone
giungesse
a
conoscere
queste
promesse
e
la
loro
vastità
.