StampaPeriodica ,
Entrati
nel
1849
gli
austriaci
in
Toscana
,
ed
occupata
Firenze
,
quel
Governo
Granducale
volse
le
sue
mire
a
spegnere
ogni
favilla
di
libertà
;
ma
seguitando
anche
in
questo
l
antico
fare
lemme
lemme
,
così
ben
cantato
dal
Giusti
,
procedé
col
piè
di
piombo
,
finché
non
ebbe
coronata
l
opera
con
uno
spergiuro
santificato
dal
Papa
,
abolendo
lo
Statuto
.
In
quei
mesi
d
agonia
i
giornali
liberi
uno
dopo
l
altro
cessarono
le
loro
pubblicazioni
;
e
da
ultimo
il
solo
periodico
,
Il
Nazionale
,
diretto
da
Celestino
Bianchi
,
rimase
intrepido
battagliero
sulla
breccia
,
benché
a
più
riprese
strapazzato
e
ferito
.
Fu
tempo
di
tenebre
,
di
rammarico
e
di
sgomento
,
ma
ben
si
sentiva
che
se
la
paura
delle
baionette
straniere
poteva
tener
nascosto
e
compresso
,
non
poteva
però
spegnere
il
fuoco
sacro
.
Fra
i
segni
che
ne
apparvero
,
se
giudicare
se
ne
dee
dall
incontro
,
forse
il
più
notabile
fu
la
pubblicazione
di
certe
lettere
firmate
Un
provinciale
,
le
quali
destarono
l
ira
de
preti
e
l
entusiasmo
dei
liberali
.
L
autore
di
esse
,
professore
Stanislao
Bianciardi
,
fu
richiesto
da
molti
amici
suoi
di
stamparle
a
parte
,
ma
i
tempi
sempre
peggiori
impedirono
l
adempimento
di
tal
desiderio
.
Ora
noi
le
riproduciamo
,
sicuri
che
i
lettori
nostri
ce
ne
sapranno
buon
grado
,
e
per
l
argomento
sempre
nuovo
e
sempre
più
interessante
in
Italia
,
e
pel
modo
in
cui
vien
trattato
.
A
lode
del
quale
basti
sapere
come
il
celebre
scrittore
di
commedie
,
avvocato
cavalier
Gherardi
Del
Testa
,
interrogato
a
chi
dovesse
quella
sua
vis
comica
la
quale
fa
del
suo
dialogo
un
vero
modello
,
rispose
:
alle
opere
di
Luciano
,
ed
alle
Lettere
di
un
provinciale
.
Tutto
questo
,
non
che
a
lode
dello
scrittore
,
vien
da
noi
notato
in
omaggio
del
vero
.
L
amore
del
quale
però
ci
costringe
,
e
non
l
avrà
a
male
l
autor
delle
lettere
,
a
dichiarare
che
quanto
alla
questione
religiosa
egli
rimane
alquanto
indietro
ai
principi
dal
nostro
periodico
professati
.
Forse
egli
stesso
,
se
avesse
scritto
in
questi
tempi
più
felici
,
avrebbe
usato
spesso
espressioni
diverse
da
quelle
che
allora
gli
uscirono
dalla
penna
.
Egli
invita
preti
e
secolari
alla
lettura
libera
del
Libro
,
ed
a
quello
solo
obbedire
in
materia
di
fede
;
e
non
è
d
uopo
dire
che
in
ciò
siamo
con
lui
:
ma
quando
ei
dichiarasi
cattolico
sincero
,
e
sembra
pensare
che
il
cattolicismo
,
riformato
invero
,
potrebbe
conciliarsi
coll
esame
libero
della
parola
di
Dio
,
ritenuta
come
sola
autorevole
,
ci
scusi
,
il
buon
provinciale
,
ma
noi
sospendiamo
un
poco
il
nostro
consentimento
.
Cattolici
nel
vero
,
nel
miglior
senso
della
parola
siamo
anche
noi
;
anche
noi
crediamo
alla
Chiesa
grande
universale
,
di
cui
capo
è
Cristo
,
è
ispirazione
il
Vangelo
,
è
vita
lo
spirito
che
abita
in
essa
;
ma
cattolici
nel
senso
ristretto
,
e
come
il
Papa
l
intende
,
cattolici
romani
,
noi
non
siamo
per
certo
:
anzi
,
andiamo
un
passo
più
avanti
,
ed
asseveriamo
che
né
il
nostro
dabben
provinciale
,
né
il
suo
amico
maestro
,
se
vogliano
essere
coerenti
coi
propri
loro
principi
,
non
sono
,
né
possono
essere
in
questo
ristretto
senso
cattolici
.
Premessa
questa
breve
dichiarazione
lasciamo
il
campo
al
nostro
buon
Provinciale
;
per
udirlo
parlare
come
parlava
in
Toscana
tredici
anni
fa
,
quando
gli
era
necessario
pesare
ogni
parola
,
ogni
sillaba
per
non
compromettere
le
sorti
del
solo
giornale
che
ancora
era
indipendente
,
ed
esporre
forse
anche
se
medesimo
,
e
quel
che
sarebbe
stato
più
amaro
,
la
propria
famiglia
,
a
qualche
guaio
non
lieve
.
LA
DIREZIONE
Lettera
prima
Stimatissimo
Signor
Direttore
,
Io
sono
un
uomo
alla
buona
,
ma
cattolico
e
italiano
sincero
,
e
vorrei
proprio
di
cuore
che
trionfasse
sempre
la
mia
religione
e
la
mia
patria
.
E
però
quando
seppi
nel
mio
ritiro
che
a
Firenze
avevano
fondato
una
società
per
la
diffusione
de
buoni
libri
,
n
ebbi
tanto
piacere
.
Io
dissi
fra
me
medesimo
:
quelli
che
dicono
che
fra
i
nostri
preti
non
ci
sono
soggetti
capaci
,
e
che
la
religione
cattolica
non
vuol
discussioni
,
ora
resteranno
con
tanto
di
naso
.
Venne
la
prima
pubblicazione
,
e
mi
cascaron
le
braccia
:
quel
tuono
faceto
e
basso
per
trattare
le
questioni
più
gravi
,
quella
leggerezza
che
appena
tocca
le
cose
:
e
poi
mi
parve
che
fosse
una
ripetizione
del
libercolino
del
Belli
:
rimasi
scandalizzato
e
confuso
.
Vedremo
quest
altra
,
dissi
;
venne
:
si
va
di
male
in
peggio
.
Io
era
là
in
Inghilterra
quando
fu
pubblicato
il
libro
di
Moore
:
fece
gran
chiasso
per
via
del
nome
del
poeta
,
e
perché
,
come
sa
,
a
quegl
inglesi
le
cose
curiose
,
e
,
come
dicono
,
eccentriche
,
vanno
a
sangue
molto
:
e
parve
a
tutti
una
cosa
molto
stramba
che
un
uomo
che
non
credeva
a
nulla
,
e
che
a
leggere
le
sue
opere
parrebbe
piuttosto
,
un
maomettano
,
e
un
poeta
da
harem
che
un
credente
serio
;
un
uomo
che
non
aveva
parlato
altro
fino
allora
che
di
fiori
,
di
ali
,
di
sorrisi
,
di
arrossimenti
,
di
lacrime
,
e
di
baci
:
un
uomo
che
era
famoso
più
che
altro
per
inventare
e
colorire
a
piacer
suo
i
fatti
con
pennello
aereo
:
un
uomo
tutto
contrario
,
per
esempio
,
al
fare
del
nostro
Manzoni
,
che
è
sempre
nel
vero
,
e
anche
di
tutti
gli
altri
grandi
nostri
;
un
uomo
tale
,
dico
,
che
non
credeva
in
nulla
,
avesse
scritto
in
materia
di
religione
.
Anch
io
che
conosceva
qualche
altra
opera
di
lui
,
ne
rimasi
:
ma
appena
ebbi
scorso
que
suoi
viaggi
in
cerca
di
una
religione
,
mi
capacitai
che
era
una
semplice
bizzarria
:
e
chi
non
lo
credesse
se
ne
avvede
subito
dal
tuono
scherzoso
che
domina
quella
opera
fin
dalle
prime
pagine
.
Anzi
fra
le
altre
in
una
rivista
di
Dublino
,
se
non
sbaglio
,
ne
fu
scritto
una
critica
spiritosissima
.
Presto
presto
però
,
il
libro
,
e
le
critiche
tutte
furono
dimenticate
,
e
almeno
da
15
anni
non
se
ne
parla
più
.
Un
inglese
molto
dotto
mi
diceva
tempo
fa
,
che
egli
n
aveva
udito
parlare
per
la
prima
volta
in
Italia
.
E
ora
con
questo
po
po
di
bisogno
che
ci
è
fra
noi
di
buoni
libri
in
fatto
di
religione
,
ora
che
si
dovrebbe
lavorare
sul
serio
,
i
preti
nostri
vanno
a
mendicarne
fra
gli
inglesi
,
e
ci
danno
quel
vecchiume
come
una
perla
rara
!
io
mi
vergogno
davvero
.
O
che
non
c
è
nessuno
costà
che
scriva
qualcosa
di
buono
e
di
originale
?
Voglion
essere
cose
italiane
di
fisonomia
,
di
genio
,
di
lingua
,
e
non
traduzionucce
di
bizzarrie
poetiche
.
Almeno
avessero
tradotto
qualche
cosa
dal
tedesco
che
ci
è
fior
di
roba
!
ma
un
libro
inglese
,
un
libro
di
un
poeta
profano
,
un
libro
di
Moore
!
In
verità
,
mi
pare
impossibile
!
O
costoro
non
hanno
ingegno
,
o
non
hanno
dottrina
,
o
non
hanno
giudizio
,
o
nulla
di
tutto
ciò
.
Io
mi
contento
di
dire
così
,
ma
certi
altri
miei
padroni
,
e
li
ho
sentiti
con
questi
orecchi
,
sa
che
cosa
dicono
?
Questo
cattolicismo
romano
dev
essere
la
gran
causa
spallata
,
se
in
una
Firenze
non
trova
altro
che
di
questa
specie
di
avvocati
;
mentre
fra
i
loro
avversari
,
specialmente
di
fuori
via
,
ci
son
tanti
e
tanti
uomini
insigni
per
sapere
,
per
fede
,
e
per
virtù
.
Se
sapesse
quel
che
io
provo
dentro
di
me
all
udire
questi
discorsi
!
E
quegli
uominoni
,
che
purtroppo
ho
conosciuto
anche
io
nella
Svizzera
,
in
Germania
,
in
Francia
e
in
Inghilterra
,
che
diranno
di
noi
?
Non
ne
abbiamo
abbastanza
de
motivi
di
vergogna
?
Se
vi
par
ben
fatto
,
signor
Direttore
,
stampate
questa
lettera
:
ma
prima
ripulitela
un
po
,
giacché
io
l
ho
scritta
come
Dio
vuole
.
E
dite
ancora
che
noi
non
vogliamo
forestierumi
,
né
in
religione
,
né
in
altro
:
italiani
in
tutto
,
italiani
sempre
.
Che
del
resto
io
di
queste
controversie
me
ne
voglio
occupar
sempre
meno
:
mi
pare
che
noi
non
abbiamo
bisogno
di
questionare
,
ma
di
credere
.
Anzi
,
a
dirla
a
voi
,
ogni
sera
qui
ci
riuniamo
sette
o
otto
amici
e
leggiamo
un
po
di
Vangelo
,
e
se
ne
discorre
;
le
domeniche
poi
un
pezzo
più
lungo
:
ma
mai
e
poi
mai
per
far
controversia
:
solamente
per
credere
,
e
diventare
più
galantuomini
.
Quello
,
vedete
,
farebbe
un
libro
bello
davvero
da
pubblicarsi
da
cotesta
società
,
perché
si
diffondesse
per
tutto
;
e
così
smentire
almeno
l
accusa
che
certi
capi
scarichi
danno
ai
nostri
preti
d
impedire
o
rendere
difficilissima
al
popolo
la
lettura
della
parola
di
Dio
.
A
noi
quelle
letturine
ci
fanno
un
gran
bene
,
e
a
que
miei
amici
,
che
prima
passavano
la
serata
a
giuocare
a
calabresella
,
ora
se
ne
sono
svogliati
.
Se
venite
per
queste
parti
vedrete
.
Intanto
ringraziamo
il
Signore
,
e
vi
saluto
.