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Se non tengo che raramente il vostro cortese invito , e se non frequento quest ’ anno le vostre veglie , che pure mi sono carissime , spero che non vorrete tacciarmi di malcreanza . Voi tutti ne sapete la cagione . Vi vorrà molto tempo prima che cessi il crepacuore che mi opprime ! Povero amico mio ! Povero Buonaiuto ! Come ti abbiamo perduto presto : e quanti , e quanto sinceramente , hanno pianto la tua perdita ! So che voi ne sentiste gran dolore quantunque egli non avesse mai dimorato a lungo in questi luoghi : ma nel paesello di B ... dove era sindaco , come sapete da sei anni , la morte del Buonaiuto fu considerata da tutti come una grossa sciagura capitata nella propria famiglia . E ne avean ben ragione ! Quale cambiamento per quel paese in soli sei anni ! Là davvero che si può dire sorta l ’ età dell ’ oro . E tutto per l ’ opera , o almeno per lo impulso , di un sol uomo ! Sei anni fa le condizioni di B ... eran sì tristi , che non si trovava chi volesse , neppure provvisoriamente , farvi da sindaco . L ’ ozio e l ’ infingardia tenevano quella gente nella miseria e nell ’ ignoranza , e non di rado la spingevano al delitto . Infatti se le case e le stalle talora vi erano mal sicure , i campi erano aperti a continue rapine : uomini , donne , ragazzi si vedevano andare in frotta , al tempo dei raccolti , farvi man bassa , caricarli sopra barrocci e trasportarli sfrontatamente , come avrebbe fatto una tribù selvaggia col bottino preso al nemico . Chi poi , per dignità , non credeva di poter prender parte attiva alla spedizione , la facea da manutengolo ; e mi rammento benissimo d ’ un tale , che non ha mai posseduto un palmo di terreno , e che pure vendeva ogni anno parecchie belle botti di vino , senza che i proprietari abbiano mai visto uno scudo dei suoi . Non vi parlerò dell ’ ignoranza che era nel paese di B ... So che vi fu da fare , e non poco , a trovare il numero sufficiente di letterati ( come li chiamano lassù ) ossia di persone che sapessero leggere , per comporre il Consiglio comunale ; e anzi per qualcuno ... ma basta non voglio dir altro . Intanto l ’ ozio , l ’ ignoranza , il ladroneccio erano guai così incarnati nelle abitudini di quel popolo , che non si sperava più ormai di poterli , per forza umana , estirpare . Di qui la difficoltà di trovare quel benedetto sindaco . Finalmente , come Dio volle , si pensò al Buonaiuto . Egli , che passava ogni anno l ’ autunno nella sua bella villa in vicinanza di B ... , ne conosceva , quant ’ ogni altro , le grosse miserie , e s ’ impose il gravissimo compito dì medicarle per quanto uomo potesse . E vi riuscì : ma pochi sanno quante lotte avesse a sostenere ; e non già coi vagabondi , cogli oziosi , coi ladri , ma coi pochi eletti , coi magnati del luogo , con quelli che avean sempre pianto , come Geremia , sui mali del paese , senza fare un passo , né spendere la croce di un centesimo per sollevarli . Anzi ora attraversavano , come meglio potevano , la via a quell ’ uomo , che lasciava gli agi della città e della famiglia , per sacrificarsi a migliorare le loro condizioni . È cosa inverosimile , ma pur vera ! Figuratevi che , nella prima riunione del consiglio , il Buonaiuto disse esser necessario pensare a istruire il popolo , e propose tre gradi e tre modi di istruzione . Uno pei bambini , uno per i giovinetti , il terzo per gli adulti . Fu una vera tempesta fra i consiglieri : alcuni dissero che il nuovo sindaco era matto , altri più penetranti , avendolo inteso citare ad esempio l ’ Inghilterra e la Prussia , pretesero che fosse affigliato alle sette , e che avesse in mira di tirare alla religione protestante quel fior di roba di cui vi ho di sopra parlato . Tutti poi convennero in questa sentenza : che l ’ istruzione era il modo di allontanare la gente dal lavoro , di farla insubordinata e ribelle ai propri padroni , ai quali , una volta istruita , si sarebbe creduta eguale : finalmente che l ’ istruzione dei contadini era da riguardarsi come l ’ inaugurazione del socialismo . Il Buonaiuto , come potete ben credere , a queste ragioni non diede peso più che tanto e , adoprandosi come privato se non come sindaco , ottenne dalla provincia , dal governo , da parecchi amici di fuori , e da qualche possidente del paese , i mezzi per porre in atto quel sistema d ’ istruzione che avea ideato . Il primo grado d ’ istruzione destinato come vi ho detto , ai bambini , è un ricovero e insieme una scuola . Vi sono ammessi dai tre ai cinque anni . Due brave donne ne hanno cura , li istruiscono nel leggere , nello scrivere , nel conteggio , nel catechismo . Il Buonaiuto poi avea composto una serie di racconti , che le maestre recitano ai loro piccoli alunni . Per ogni giorno della settimana vi è un racconto nuovo , e sempre con la sua morale . Ora si parla del villano che , stando in ozio , va in ruina : ora del cattivello che , rubando le pesche ad una povera donna le cagiona tanto danno e dolore che ammala seriamente . Altre volte sono le gesta del contadino , che lascia l ’ aratro e prende il fucile , incontrando allegro mille disagi e mille pericoli nelle guerre per l ’ indipendenza nazionale . Quanti racconti non avea tratti quel buon sindaco dal Vangelo ! Gesù che chiama intorno a sé i bambini per istruirli , Gesù che rampogna l ’ ipocrita , Gesù che caccia dal Tempio coloro che ne voleano fare una bottega ; e tanti altri soggetti tratti da quel gran Codice , istruiscono dilettando le tenere menti . A questa prima scuola i bambini restano sino a otto anni . Oltre l ’ istruzione poi , e oltre a una educazione che tende a farli giovanetti savi ed assestati , hanno ogni giorno una buona minestra e pei più poverelli vi è ancora non di rado qualche po ’ di vestiario . La scuola infantile in poco tempo fu piena : invece di due maestre ve ne vollero tre . Fu allora stabilito che i bambini poveri vi fossero ammessi gratuitamente , ma i figli dei benestanti pagassero una piccola pensione : che fu di fatto pagata e molto volentieri . D ’ allora in poi si poté largheggiare un po ’ più verso i primi : essendo i più agiati venuti in soccorso dei più bisognosi . Pel secondo grado d ’ istruzione fu istituita la Scuola comunale . I giovanetti vi sono ammessi di otto o dieci anni e la frequentano sino ai quattordici . I giorni e le ore dell ’ istruzione furon scelti per maniera che gli alunni potessero attendervi senza lasciare le più importanti faccende campestri . Così istruzione e lavoro vanno di pari passo ; e , anzi che darsi impaccio , si completano a vicenda . Questa scuola poi l ’ avea ordinata a modo suo : e certe sue idee , a dir il vero , mi andavano a genio . Parlandone un giorno , mi diceva : “ In Italia molti si dan pena e con ragione , per gli analfabeti , purtroppo frequentissimi , specialmente in campagna : ma pure a me , più ancora dell ’ analfabetismo , fa paura l ’ ignoranza . Poiché , ” soggiungeva , “ il sapere leggere e scrivere è un mezzo di istruire ma non costituisce l ’ istruzione . Ora ognuno , giusta la sua condizione , ha dritto , e obbligo nel tempo stesso , di essere istruito . Certo che l ’ istruzione ha da variare secondo lo stato della persona . Quale istruzione dunque si competerà al contadino ? Io penso , ” seguitava il Buonaiuto , “ che chiunque faccia parte di una nazione ( sia contadino o signore ) debba conoscere primieramente i doveri e i dritti che per tal ragione gli competono ; che debba cioè avere un ’ idea delle istituzioni che regolano la nazione stessa ; di ciò che esse concedono , o comandano : come pure della storia del proprio paese che non deve essere ignorata da chicchessia . Esercitando poi il contadino un ’ arte , che è l ’ agricoltura , deve conoscere perfettamente i principî che hanno da dirigerne e guidarne la pratica . ” Perciò l ’ istruzione del contadino egli la distingueva in civile e tecnica : e , in conformità di queste idee appunto , volle ordinata la sua scuola comunale . Venne allora il pensiero dei maestri e non fu poca cosa . Ma , tra che il sindaco era impegnato in quest ’ affare quanto non può dirsi , tra che parecchi amici lo aiutarono nel nobile compito , a capo a un anno si ebbero maestri , e ottimi : che voi tutti sapete qual credito si acquistassero in tempo brevissimo . E bene a ragione : poiché , se per molti riguardi stanno al pari dei migliori maestri che da noi si conoscano , mi pare che li superino poi tutti per un pregio , che è tutto loro proprio . Parlo dell ’ arte che hanno grandissima di accoppiare l ’ insegnamento all ’ educazione agraria . A ogni momento essi sanno trovare occasione per mettere in luce l ’ importanza che ha l ’ agricoltura nell ’ umana società , per provarvi che niuna arte si conviene meglio dell ’ agricoltura ad un libero ed onorato cittadino , per farvi comprendere la soddisfazione che quell ’ arte reca a chi l ’ esercita giudiziosamente , come pure gli onesti e sicuri guadagni di cui è sorgente inesauribile . In tal maniera quei bravi maestri affezionano i loro alunni ad un ’ arte , che si avvezzano a considerar nobile quanto ogni altra , e capace di procurar loro una vita agiata , onorata e indipendente . E neppure agli esercizi militari sono estranei quei maestri . Più volte gli ho visti insegnar il maneggio delle armi in modo da far invidia a un sergente dell ’ esercito . E questi esercizi militari ancora giovano agli alunni : li rendono intanto ordinati e composti : e , se in appresso avranno da prendere il fucile , non saranno più del tutto novizzi . Quel Buonaiuto le pensava tutte ! La Scuola comunale sta aperta nove mesi : i tre mesi di estate sono di vacanza . Durante il corso vi è un esame di profitto ogni tre mesi : in questa occasione vengono distribuiti dieci premi d ’ uno scudo l ’ uno ai migliori alunni ; ma non possono concorrere al premio che quelli che durante il trimestre non mancarono mai , neppure una volta , senza motivi giusti e giustificati , alla scuola . Il giovinetto arrivato al quattordicesimo anno dà un esame finale . Riceve poi un certificato nel quale è indicato l ’ esito di tutti gli esami subiti . Fra i giovani dell ’ ultimo anno si apre ancora un concorso , per conseguire la medaglia d ’ argento per merito distinto . Nella propria villa il Buonaiuto stabilì il terzo grado di istruzione per gli adulti . Consiste in quelle conferenze che si tengono , parte nella sala grande del castello , e parte in quel podere che chiamano , come sapete , il “ podere scuola . ” Al castello una volta era il povero sindaco che trattava dei doveri e dei dritti del cittadino , della storia patria , delle istituzioni che ci reggono , e di cose simili . Nel podere si sperimentano nuovi strumenti , nuovi concimi , nuove piante , nuove coltivazioni . Si fanno confronti fra i nuovi metodi e quelli usati nel paese , e si cerca di stabilire , colle cifre alla mano , quali meritino veramente la preferenza . Un abile agronomo dirige queste conferenze nelle quali ogni contadino fa le sue osservazioni , e non di rado n ’ escono di quelle che fanno prendere il tabacco al professore , prima che possa rispondere : tanto sono giuste e sottili ! Questo è pressappoco il piano dell ’ insegnamento da quel bravo uomo ideato e messo in pratica . Ma nel paese di B ... non si trattava solo d ’ istruire il popolo , si trattava di provvedere ai grossi guai dell ’ ozio , del vagabondaggio ; della miseria e dei vizi che ne sono la necessaria conseguenza . Veramente molta gente , anche di buona volontà , davvero mancava di lavoro : si pensò a provvederlene . Il Buonaiuto istituì un Comitato , che disse di provvidenza . Questo cominciò subito a far pratiche presso molti ricchi proprietari , e con società intraprenditrici di lavori agrari , e non passò molto tempo , che la domanda di giornalieri superò il numero di quelli che il comitato avea disponibili . Partirono delle famiglie intere , accettando lavoro per qualche mese . Ora vanno via anche molte mamme , e lasciano in paese i bambini , che , potendo star tutto il giorno alla scuola infantile , sono volentieri accolti dai vicini per la notte , a fronte di un tenue compenso , e ancora gratuitamente . Le spese del viaggio dei lavoratori sono anticipate dal comitato , e sono trattenute dai nuovi padroni sui salari . I nostri contadini se ne tornano poi col loro gruzzolo , dopo aver vissuto bene e onestamente , lavorando qualche mese . E il bello è che , dopo i primi anni , quasi tutti trovarono lavoro nel comune . Molti dei nostri proprietari infatti , che non ne volean sapere di quella gente scioperata , l ’ accetta volentieri ora che si è fatta laboriosa , attenta , e , quel che più conta , onestissima . Giacché sapete cosa fece il Buonaiuto ? I laboriosi li soccorse in ogni modo ; gli scioperati li raccomandò alla benemerita Arma : così ognuno intese , che era meglio lavorare all ’ aria libera , che ammuffire nelle prigioni . I più tristi a mano a mano si fecero buoni lavoratori . Assicurato il lavoro , e assicurata qualche lira alle saccocce dei giornalieri , il solito Comitato di provvidenza , diretto dal buon Sindaco , volle istituire fra loro una specie di società di mutuo soccorso , onde provvedere alle malattie e alla vecchiaia . Fu aperta una cassa presso il comune , nella quale gli uomini versavano quattro soldi ogni settimana , le donne due . Le somme raccolte , benché tenui , si trovò il modo di non lasciarle infruttifere . Per essere ammessi nella società vi sono certe regole , che ora è inutile ridire . Quello che è certo è , che l ’ appartenervi è una gran bella cosa . Se v ’ ammalate , v ’ è chi pensa a medico , a medicine , a un vitto appropriato , per tutto il tempo della malattia e della convalescenza . E fino i vostri lavori , se ne avete di urgenti , e che la vostra famiglia non possa compirli in tempo da sé , si fanno eseguire dalla società . Che se il socio divenga inabile al lavoro per vecchiaia , ecco che gli viene un soccorso giornaliero per fin che vive . Col sacrifizio adunque di pochi centesimi alla settimana , rinunziando a qualche bicchier di vino , o a qualche sigaro , il più povero giornaliero si assicura un buon mantenimento per i casi di malattia e per la vecchiaia . Il Comitato di provvidenza poi le immagina tutte per ingrossare la cassa della Società dei lavoratori rurali . Or sono esposizioni agrarie , per visitare le quali si paga qualche soldo : e questo va alla cassa . Ora sono recite , o balli , presso qualcuno dei villeggianti , che danno motivo a riunire qualche scudo . Insomma il capitale si è andato accrescendo ben presto , e molti soci hanno già provato i buoni effetti dell ’ associazione a cui appartengono . Non contento di tutto questo , il Comitato di provvidenza istituì ancora un magazzino di derrate a pro dei giornalieri . Pensò il comitato che le derrate più necessarie alla vita , costano più caro ai poveri che ai ricchi . Questi ultimi fanno le loro provviste per tempo , e all ’ ingrosso : i primi comprano al minuto e dì per dì . Ora sapete cosa fece il Buonaiuto , capo del comitato ? Al momento dei raccolti andò dai principali possidenti della villa , e li persuase a mandare ai magazzini del comune , chi un carro di legna , chi un carro di fascine . Chi si obbligò a mandare qualche sacco di granaglie : un altro qualche misura di vinello . Tutti poi si contentarono di ritirare il prezzo stabilito delle loro derrate alla primavera , compita la vendita . Per tal maniera durante l ’ inverno i poveri giornalieri hanno i generi più necessari , a un prezzo mitissimo , se si confronta con quello che avrebbero dovuto pagare senza il magazzino provvidenza . Tutti questi vantaggi hanno quegli che appartengono alla società di mutuo soccorso . Ma per mantenersi in questa , bisogna filar dritto : ve l ’ assicuro . Chi si ubriaca , chi ama andar a zonzo anziché lavorare , chi non manda i suoi figli a scuola , chi non mantiene il buon ordine nella sua famiglia , chi fa male azioni , è cacciato dalla società ; avesse in cassa mille lire , perde tutto , e chi è cancellato una volta , torna difficilmente in catalogo . Ma ognuno bada bene di non inceppare in questo guaio ; sin ora neppur uno meritò non solo tal punizione , ma neppure un rimprovero del comitato . Finalmente non è ultimo merito del comitato stesso la vigilanza che esercita , con tanta attività , sulla nettezza , e sulla salubrità delle case e degli alimenti : soprattutto quando v ’ è minaccia di qualcuno di quei brutti mali che fanno tanto guasto dove capitano , e segnatamente se trovano la gente mal nutrita , le abitazioni sporche , le aie sudice , i cortili ingombri da materie fermentanti , o da acque che ristagnano e imputridiscono , ma nulla di tutto ciò voi trovate nel paesello di B ... , che vi si presenta povero , ma lindo e netto come uno specchio . E a chi si deve tutto ciò ? A un buon sindaco , al nostro buon amico , al povero Buonaiuto . E sì che non era uno di quegli che attualmente si chiamano grandi uomini : tutt ’ altro . Egli non aveva mai pubblicato opere o memorie sulle miserie del popolo , né sul suo miglioramento . Anzi , se non sbaglio , egli non fece stampar mai una riga : tranne i manifesti del municipio . Egli non era di quegli che studiano in tanti libroni l ’ educazione del popolo , come farebbero per l ’ educazione dei bachi da seta . Probabilmente egli non sapeva come si fa a educare il popolo in Germania , in Svizzera , in Inghilterra : ma seppe educarlo mirabilmente nel piccolo paesello di B ... “ Per il miglioramento del popolo , ” egli mi diceva spesso , “ non ho che due libri : in uno studio il male , nell ’ altro cerco i rimedi . I mali li studio nel popolo stesso : i rimedi li cerco nel mio cuore . ” E davvero che questo metodo diede dei buoni frutti . Ma intanto ! ... Egli è a godere il premio delle sue buone opere : ai suoi amici non resta che il piangerne la perdita irreparabile .