StampaPeriodica ,
25
aprile
1945
.
Un
filare
di
pioppi
maestosi
su
un
alto
argine
,
delle
pecore
che
pascolano
,
il
sole
attraverso
i
pioppi
.
Un
giovane
cammina
cantando
,
è
una
bella
giornata
,
il
cuore
è
lieto
.
Un
uomo
si
alza
tra
i
cespugli
,
imbraccia
un
mitra
,
spara
;
il
giovane
cammina
un
poco
barcollando
,
cade
,
muore
.
Nello
stesso
tempo
un
gruppo
di
contadine
dà
la
caccia
attraverso
i
campi
a
un
uomo
e
una
donna
che
fuggono
,
li
raggiungono
,
li
ammazzano
a
colpi
di
forcone
.
Ancora
,
nello
stesso
tempo
,
un
ragazzo
si
impadronisce
di
un
fucile
,
entra
in
una
villa
,
prende
di
mira
un
uomo
di
mezza
età
che
se
ne
sta
a
tavola
,
facendo
colazione
.
Poi
sullo
schermo
appaiono
le
parole
"
Molti
anni
prima
"
.
Adesso
dunque
sapremo
il
motivo
di
questi
eventi
terribili
e
incomprensibili
;
lo
sapremo
,
come
avviene
nel
cinema
,
grazie
ad
un
lungo
,
lunghissimo
flash
-
back
,
ovvero
,
come
si
diceva
una
volta
,
un
passo
indietro
.
E
infatti
il
passo
indietro
lo
facciamo
addirittura
di
cinquant
'
anni
,
nell
'
atmosfera
patriarcale
e
sonnolenta
della
campagna
emiliana
,
all
'
inizio
del
secolo
.
Dunque
,
ben
presto
sapremo
il
motivo
di
quell
'
assassinio
,
di
quella
caccia
all
'
uomo
,
di
quel
fucile
puntato
.
Evidentemente
,
qualcuno
in
quell
'
alba
del
1900
ha
commesso
un
delitto
rimasto
impunito
per
ben
cinquant
'
anni
e
adesso
,
mezzo
secolo
dopo
,
è
chiamato
a
pagarne
il
fio.Ma
no
,
niente
di
tutto
questo
.
Il
proprietario
di
terre
Alfredo
Berlinghieri
sta
aspettando
la
nascita
di
un
nipote
,
erede
del
suo
ingente
patrimonio
terriero
e
la
stessa
attesa
si
verifica
nella
vita
di
Leo
,
vecchio
e
fedele
bracciante
.
Il
Berlin
-
ghieri
è
un
tipico
proprietario
di
terre
paternalista
e
quasi
feudale
.
Come
gli
nasce
il
nipote
,
va
a
cercare
nella
cantina
delle
bottiglie
di
spumante
,
le
mette
in
una
cesta
che
affida
alle
braccia
robuste
di
un
suo
buffone
privato
,
che
va
in
giro
vestito
da
Rigoletto
(
tutto
questo
avviene
il
giorno
della
morte
di
Verdi
,
uomo
-
simbolo
della
vecchia
e
,
almeno
a
giudicare
dal
Berlinghieri
,
retriva
Italia
del
Risorgimento
)
e
fa
una
di
quelle
cose
che
oggi
ci
farebbero
accapponare
la
pelle
dalla
vergogna
e
dal
disagio
,
ma
che
,
allora
,
prima
della
presa
di
coscienza
classista
,
a
quanto
pare
erano
frequenti
e
innocue
;
va
su
un
prato
dove
i
suoi
braccianti
stanno
falciando
l
'
erba
e
offre
a
ciascuno
di
loro
una
bottiglia
affinché
bevano
alla
salute
del
nipote
appena
nato
.
I
braccianti
accettano
,
più
o
meno
;
soltanto
il
vecchio
Leo
,
forse
perché
si
trova
nella
stessa
situazione
del
Berlinghieri
e
non
può
fare
a
meno
di
rendersi
conto
,
pur
nel
suo
lealismo
di
vecchio
schiavo
,
che
la
sorte
dei
due
bambini
sarà
molto
diversa
,
nicchia
e
alla
fine
rifiuta
il
vino
.
Il
Berlinghieri
insiste
,
petulante
,
accorato
,
autoritario
;
alla
fine
Leo
si
rassegna
e
beve
.
Il
Berlinghieri
,
nella
sua
imbecillità
patriarcale
adesso
è
soddisfatto
;
i
miseri
braccianti
dai
volti
screpolati
dalla
fatica
,
puzzolenti
di
sudore
e
di
stalla
,
hanno
bevuto
alla
salute
del
piccolo
vampiro
borghese
che
,
come
già
il
nonno
e
il
padre
,
succhierà
il
loro
sangue
.
E
invece
non
si
rende
conto
che
,
in
quel
prato
,
quella
mattina
,
è
avvenuto
qualche
cosa
di
terribile
,
cioè
la
lotta
di
classe
è
,
ufficialmente
,
cominciata
.
Questa
lotta
di
classe
,
con
alterne
vicende
(
scioperi
,
agitazioni
,
moti
di
piazza
,
socialismo
,
guerra
partigiana
,
da
una
parte
;
patriarcalismo
,
liberalismo
,
fascismo
,
regime
democristiano
dall
'
altra
)
,
arriverà
,
senza
trovare
soluzioni
,
fino
ai
giorni
nostri
.
La
lotta
di
classe
costituisce
la
struttura
portante
di
questo
Novecento
di
Bernardo
Bertolucci
;
ma
non
bisogna
pensare
ad
un
film
collettivo
,
unanimista
.
Novecento
ha
per
protagonista
di
fondo
la
società
italiana
;
ma
questa
società
si
articola
,
appunto
in
base
al
tema
della
lotta
di
classe
,
in
una
folla
di
personaggi
principali
e
secondari
.
Anzi
il
film
racconta
,
o
meglio
vuole
farci
credere
che
racconta
,
la
storia
del
privato
rapporto
dei
due
che
sono
nati
il
giorno
della
morte
di
Verdi
,
il
padrone
Alfredo
e
il
contadino
Olmo
.
Essi
giocano
insieme
,
gareggiano
insieme
in
tante
prove
grandi
e
piccole
,
dalla
forza
del
braccio
alla
lunghezza
del
pene
,
vanno
insieme
alla
guerra
del
1914
(
o
meglio
ci
va
Olmo
,
Alfredo
si
fa
imboscare
)
,
vanno
a
letto
insieme
con
una
puttana
di
paese
,
incontrano
insieme
le
donne
della
loro
vita
(
Olmo
la
maestrina
socialista
Anita
,
Alfredo
la
ricca
,
raffinata
e
velleitaria
Ada
Fiastri
Paulhan
).Intanto
la
lotta
di
classe
continua
imperterrita
e
inevitabile
.
Per
esempio
,
i
padroni
,
di
fronte
alla
minaccia
socialista
,
si
uniscono
;
fanno
in
chiesa
una
sacrilega
colletta
per
finanziate
il
fascismo
;
una
squadraccia
dà
alle
fiamme
la
case
del
popolo
;
i
contadini
riescono
ancora
a
organizzare
un
solenne
funerale
alle
vittime
dei
fascisti
,
ma
sarà
l
'
ultima
protesta
prima
dell
'
affermarsi
della
dittatura
...
La
storia
,
tra
molti
caratteri
variabili
,
ne
ha
uno
costante
:
è
serena
.
Questa
serenità
per
niente
affatto
giustificata
dagli
avvenimenti
per
lo
più
orribili
che
la
storia
ci
racconta
,
deriva
dal
fatto
che
gli
storici
,
si
tratti
di
favoleggiatori
candidi
come
Erodoto
o
di
critici
eruditi
come
Rostowzeff
,
convengono
tutti
di
parlare
di
cose
di
cui
non
hanno
avuto
diretta
e
immediata
esperienza
.
E
infatti
la
credibilità
dello
storico
non
è
di
specie
sentimentale
come
quella
del
romanziere
ma
intellettuale
come
quella
del
critico.In
Novecento
la
serenità
che
è
propria
della
storia
non
c
'
è
perché
Bertolucci
vorrebbe
che
la
sua
scorribanda
in
mezzo
secolo
di
storia
italiana
apparisse
come
una
esperienza
non
già
contemplata
da
lontano
ma
vissuta
e
sofferta
da
vicino
e
per
giunta
vissuta
e
sofferta
come
storia
.
In
maniera
contradditoria
egli
vuole
che
i
personaggi
pur
mentre
vivono
la
loro
esistenza
privata
,
sappiano
di
soffrire
la
storia
in
ogni
loro
anche
minima
azione.Per
ottenere
questo
scopo
Bertolucci
ha
interiorizzato
il
passato
,
o
meglio
ha
sostituito
il
passato
con
la
vicenda
della
sua
vita
interiore
.
Questa
sostituzione
ha
portato
a
risultati
singolari
,
alcuni
convincenti
altri
meno
.
Tra
i
primi
,
bisogna
mettere
il
rapporto
con
la
natura
e
quello
con
il
popolo
.
Il
rapporto
con
la
natura
si
esprime
come
inesauribile
nostalgia
della
campagna
nativa
nei
bellissimi
paesaggi
,
in
molti
particolari
naturali
,
nei
tanti
volti
di
contadini
che
ci
vengono
additati
in
frequenti
primi
piani
.
Il
rapporto
con
il
popolo
si
esprime
,
invece
,
in
maniera
penosa
e
ossessiva
,
in
un
altrettanto
inesauribile
senso
di
colpa
al
quale
dobbiamo
,
oltre
a
molte
scene
crudeli
e
imbarazzanti
come
quella
dello
spumante
,
la
generale
visione
manichea
che
spartisce
il
film
in
due
mondi
:
da
una
parte
il
popolo
idealizzato
in
senso
positivo
,
dall
'
altra
la
borghesia
illuminata
da
una
luce
sinistra
e
disperata
.
Tutta
la
vicenda
,
insomma
,
è
guardata
dall
'
angolo
visuale
di
un
privilegio
sociale
pentito
,
insicuro
,
scosso
.
Più
complicate
si
fanno
le
cose
allorché
Bertolucci
sostituisce
il
passato
con
se
stesso
,
dissociandosi
nei
due
personaggi
di
Alfredo
il
padrone
e
Olmo
il
contadino
.
Il
narcisismo
inevitabile
in
una
simile
operazione
ingenera
un
senso
,
di
freddezza
emblematica
,
come
di
apologo
didascalico
.
L
'
amore
-
odio
di
Alfredo
e
Olmo
così
simbolico
,
non
si
accorda
con
il
contesto
realistico
nel
quale
è
inserito
.
Forse
soltanto
l
'
omosessualità
avrebbe
potuto
dare
un
carattere
di
realtà
al
rapporto
tra
i
due
uomini
.
Ma
allora
sarebbe
saltato
il
messaggio
del
film.Adesso
bisognerebbe
parlare
della
capacità
narrativa
e
,
diciamo
così
,
"
muscolare
"
di
Bernardo
Bertolucci
che
in
questo
film
viene
confermata
al
di
là
del
necessario
.
Ci
limitiamo
a
dire
che
Bertolucci
ha
cercato
disperatamente
di
esprimere
qualche
cosa
che
gli
stava
a
cuore
.
Di
qui
la
sincerità
di
Novecento
,
altro
tratto
curioso
in
un
film
a
sfondo
storico
.
Novecento
è
affollato
di
attori
straordinari
.
La
vecchiaia
borghese
di
Burt
Lancaster
,
quella
popolana
di
Sterling
Hayden
,
la
dignità
dolente
di
Maria
Monti
,
la
naturalezza
simpatica
di
Gerard
Depardieu
,
il
dubbio
intellettuale
di
Robert
De
Niro
,
il
volontarismo
intrepido
di
Stefania
Sandrelli
,
il
filisteismo
trafelato
di
Romolo
Valli
,
la
perversità
provinciale
di
Laura
Betti
,
l
'
erotismo
recitato
di
Dominique
Sanda
,
il
sadismo
subalterno
di
Donald
Sutherland
compongono
,
pur
sullo
sfondo
collettivo
,
un
mosaico
di
situazioni
e
di
vicende
individuali
.