StampaPeriodica ,
L
'
Europa
è
pressoché
quieta
e
l
'
Italia
in
festa
.
Giunge
a
noi
il
Dittatore
germanico
:
lo
accogliamo
e
lo
salutiamo
con
le
promesse
dello
spirito
che
si
rinfranca
nell
'
opera
di
pace
iniziata
con
gli
accordi
anglo
-
italiani
.
Lo
festeggiamo
pure
nell
'
aria
di
un
terzo
dono
delle
sacre
leggi
naturali
:
l
'
Amicizia
.
In
Italia
l
'
Amicizia
è
una
religione
;
la
religione
di
chi
ha
patito
,
lottato
,
trionfato
,
di
chi
sa
il
morso
dell
'
invidia
e
prova
il
lenimento
della
sicura
compagnia
.
Questa
religione
scende
a
noi
da
una
cattedra
infallibile
:
Mussolini
.
Il
Duce
ha
rinnovato
,
moralizzato
l
'
arte
politica
con
la
regola
dell
'
Amicizia
,
che
è
la
fedeltà
all
'
onore
,
alla
parola
data
,
alla
gratitudine
,
al
carattere
,
al
senso
,
in
breve
,
del
bene
comune
.
La
politica
così
intesa
e
praticata
riesce
una
nuova
cavalleria
spirituale
;
certo
è
una
rinascenza
:
sicurissimamente
è
un
mezzo
efficace
di
avvicinamento
,
di
reciproca
intesa
,
di
fratellanza
tra
simili
ed
affini
.
Non
più
calcolo
dell
'
interesse
semplice
e
composto
,
essa
è
il
punto
fermo
della
politica
estera
italiana
,
ne
è
l
'
attrattiva
principale
.
Non
con
armi
diverse
Mussolini
poteva
accingersi
alla
riscossa
fascista
dentro
e
fuori
,
al
riassestamento
europeo
che
non
sarebbe
possibile
coll
'
inimicizia
alla
base
dei
rapporti
internazionali
,
alla
realizzazione
della
comunanza
tra
vecchie
e
giovani
Nazioni
.
L
'
Europa
è
salva
per
questa
Amicizia
,
non
è
finita
nella
catastrofe
per
volontà
e
saggezza
di
Essa
.
L
'
Amicizia
è
vita
nuova
.
Rifugge
dai
disegni
sinistri
e
sa
che
l
'
umanità
è
nata
per
salire
verso
mete
che
gli
antichi
dicevano
celesti
ma
noi
moderni
,
uomini
della
realtà
frammentaria
,
chiameremo
press
a
poco
di
benessere
generale
.