StampaPeriodica ,
Non
ci
siamo
lasciati
senza
rammarico
;
lo
vidi
nascere
quel
Fanfulla
della
Domenica
e
mi
costò
,
nei
suoi
primi
giorni
specialmente
,
ogni
maniera
di
fatiche
e
di
angoscie
.
S
'
era
di
luglio
:
la
mia
Valdinievole
,
sorridente
tra
il
verde
delle
pinete
,
inaugurava
il
monumento
del
Giusti
e
me
aveva
prescelto
a
ricevere
le
deputazioni
,
a
sorvegliare
l
'
imbandigione
delle
tavole
e
a
dar
l
'
aire
ai
fuochi
d
'
artifizio
.
Forse
parve
alla
gente
che
io
compiessi
gli
uffici
o
solenni
o
modesti
con
assai
dignità
:
e
non
ero
che
un
uomo
scombussolato
;
pensavo
che
il
futuro
giornale
sarebbe
stato
il
Fanfulla
del
martedì
o
del
mercoledì
,
ma
della
domenica
no
di
certo
:
perché
nessuno
aveva
scritto
una
riga
,
ed
io
non
potevo
mandare
in
luce
il
foglio
,
candido
come
le
nevi
alpine
,
o
come
i
sogni
di
una
adolescente
.
Paragoni
che
non
erano
nuovi
lo
so
:
ma
chi
aveva
tempo
in
quel
brusio
,
in
quell
'
assillo
di
cercarne
dei
più
originali
?
E
poi
non
si
trattava
mica
di
stamparli
nel
primo
numero
!
...
La
sorella
del
poeta
morta
a
70
anni
giorni
or
sono
,
ultima
della
famiglia
non
si
sapeva
capacitare
che
ci
fossero
musi
lunghi
quando
la
presidenza
della
Camera
e
i
Lincei
si
muovevano
a
posta
da
Roma
per
fare
omaggio
alla
memoria
del
suo
Geppino
;
i
Lincei
segnatamente
le
avevano
ferito
la
fantasia
.
Vedendomi
pensieroso
a
quel
modo
mi
domandava
ogni
poco
colla
voce
lenta
e
sottile
:
Che
fa
?
È
stanco
?
Lo
credo
,
dopo
tutto
quello
che
ha
fatto
!
Ed
era
invece
il
non
aver
fatto
,
ciò
che
mi
impensieriva
!
Buona
signora
Ildegarde
!
Mi
sia
lecito
rammentarla
qui
col
rispetto
che
meritò
,
colla
affettuosa
melanconia
onde
ricordo
ogni
cosa
di
quel
tempo
pieno
di
trepidazioni
che
or
si
rinnovano
.
Parlando
di
lei
qui
,
mentre
son
calde
ancora
le
ceneri
sue
,
mi
par
quasi
di
invocare
il
patrocinio
del
suo
illustre
congiunto
sopra
queste
pagine
;
e
mi
dà
nuovi
vigori
il
desiderio
di
non
far
scomparire
per
me
quel
paesello
che
ci
fu
patria
comune
,
e
alla
cui
solitudine
tanto
più
vanamente
oggi
sospiro
quanto
più
cresce
il
dovere
e
la
necessità
del
lavoro
.
Era
una
donna
semplice
,
assai
più
meravigliata
che
persuasa
della
gloria
che
aveva
a
un
tratto
circondato
il
suo
nome
:
della
madre
,
bella
così
che
discorrendo
di
lei
i
pochi
decrepiti
i
quali
la
videro
mezzo
secolo
fa
si
accendono
ancora
di
fiamme
quasi
giovanili
,
non
aveva
né
l
'
ingegno
acuto
né
le
forme
opulente
;
mingherlina
,
asciutta
,
tirava
,
nel
fisico
,
dal
padre
:
ma
tanto
rimessa
e
pacifica
quant
'
egli
disinvolto
e
irrequieto
:
culto
,
scettico
,
arguto
:
peccatore
impenitente
sino
all
'
ultimo
,
ripicchiato
,
vago
di
gingilli
e
di
mode
,
che
morendo
lasciò
nel
guardaroba
centododici
paia
di
pantaloni
!
Ma
torniamo
al
giornale
.
Enrico
Panzacchi
aveva
promesso
due
cose
:
leggere
il
discorso
inaugurale
a
piè
della
statua
e
scrivere
un
articolo
per
il
giornale
nascituro
.
Capitò
all
'
alba
in
frac
e
cravatta
bianca
,
ricusò
una
tazza
di
caffè
e
chiese
una
penna
:
all
'
articolo
non
aveva
neppure
pensato
,
del
discorso
aveva
scritto
due
pagine
a
mala
pena
.
E
lì
nella
stanza
del
Sindaco
,
non
visitata
sino
a
quel
giorno
dalle
vergini
Muse
,
improvvisò
quello
studio
critico
che
avete
letto
(
No
?
leggetelo
e
ve
ne
troverete
bene
)
nel
volume
delle
Teste
quadre
.
La
orazione
parve
breve
a
tutti
,
a
me
eterna
;
avrei
voluto
che
l
'
amico
si
sbrigasse
;
due
periodi
più
,
due
meno
la
fama
del
Giusti
rimaneva
tal
quale
,
ma
senza
la
prosa
del
Panzacchi
il
giornale
non
veniva
alla
luce
.
Uscì
,
come
Dio
volle
,
e
le
angustie
si
fecero
anche
più
dure
.
Primo
,
ineffabile
strazio
i
consigli
.
Peuh
!
ammoniva
un
avvocato
semi
-
illustre
,
tra
una
sonata
e
l
'
altra
della
banda
municipale
in
piazza
Colonna
.
Peuh
!
Tentativi
,
nobili
tentativi
,
ma
tentativi
.
Conati
.
Il
mondo
,
caro
Martini
,
non
legge
più
;
ha
troppo
da
fare
.
Capisco
:
il
vostro
non
è
un
libro
,
è
un
giornale
,
ma
fa
lo
stesso
.
Oh
!
Ci
sarebbe
,
sicuro
,
da
farlo
un
giornale
;
ma
niente
letteratura
;
un
giornale
finanziario
a
un
soldo
;
s
'
incassano
50,000
lire
di
annunzi
per
anno
.
Piglio
io
l
'
appalto
.
Conati
,
amico
mio
.
Generosi
,
non
lo
nego
:
ma
conati
.
E
poi
,
chi
scriverà
?
Gli
italiani
son
pigri
.
Basta
,
provate
.
Cercate
i
migliori
,
e
forse
...
Associatevi
,
associatevi
,
date
retta
a
me
:
l
'
associazione
è
la
gran
forza
del
mondo
moderno
.
Cerea
.
Non
ho
mai
capito
perché
,
a
dare
il
buon
esempio
,
non
si
associava
lui
per
il
primo
.
Poi
veniva
il
giornalista
provetto
che
conosce
il
suo
pubblico
:
si
piantava
innanzi
a
me
,
colle
lenti
sul
naso
,
le
mani
in
tasca
e
alzava
la
testa
e
torceva
le
pupille
come
uno
strabico
per
darsi
il
gusto
,
lui
più
piccolo
,
di
guardarmi
dall
'
alto
in
basso
.
Amico
mio
,
quello
è
un
giornale
che
ti
muore
in
mano
fra
un
mese
.
Un
articolo
sul
Beccaria
?
Ma
ci
hai
pensato
?
Sul
Beccaria
?
Ma
come
si
fa
a
scovare
il
Beccaria
?
Neanche
a
farlo
apposta
.
E
poi
tre
colonne
e
mezzo
!
Io
,
lo
sai
,
son
vecchio
di
queste
cose
:
i
giornali
si
fanno
col
metro
.
«
Lei
mi
farà
trentacinque
centimetri
d
'
articolo
»
:
se
no
,
il
pubblico
non
legge
.
E
fa
'
metter
de
'
cartelloni
,
santo
Dio
!
sulle
cantonate
!
Pare
un
giornale
clandestino
.
E
nomi
,
nomi
,
nomi
.
E
articoli
brevi
,
e
roba
leggera
,
commovente
.
Pensa
alle
donne
e
il
Beccaria
lascialo
in
santa
pace
.
Quattro
cose
,
tienlo
bene
a
mente
:
le
donne
,
i
nomi
,
i
cartelloni
e
il
metro
.
Tò
!
un
endecasillabo
Le
donne
,
i
cavalier
,
l
'
armi
e
gli
amori
.
Ciao
.
Dopo
queste
due
cavatine
,
il
coro
.
Il
giornale
era
uggioso
,
era
peso
,
era
insopportabile
.
Non
si
adoperava
in
Italia
che
una
sola
forma
di
maledizione
:
che
tu
possa
leggere
il
Fanfulla
della
Domenica
!
Chi
ci
voleva
una
cosa
,
chi
un
'
altra
:
i
più
l
'
attualità
.
«
Non
muore
nessuno
,
non
muore
nessuno
»
smaniava
ogni
giorno
uno
dei
compilatori
invocando
l
'
attualità
dalla
biografia
d
'
un
illustre
defunto
.
Il
grand
'
uomo
non
si
risolse
a
morire
in
quel
subito
,
per
far
piacere
all
'
amico
:
ma
il
giornale
visse
.
Vita
,
mi
sia
conceduto
affermarlo
,
non
inonorata
né
inutile
.
Ed
oggi
,
daccapo
;
daccapo
cogli
stessi
intenti
,
colla
stessa
energia
,
colla
stessa
schiettezza
:
daccapo
quali
che
sieno
gl
'
impedimenti
che
ci
si
frappongano
o
la
sorte
che
ci
si
prepari
.
Già
,
la
sorte
di
noi
che
ci
affatichiamo
in
questa
tormentosa
opera
del
giornalismo
,
vuoi
politico
,
vuoi
letterario
,
è
una
sola
.
Dopo
aver
lavorato
ogni
giorno
e
nutriti
gli
altri
de
'
propri
studi
e
svagatili
colle
proprie
fantasie
,
ed
esserci
stillati
il
cervello
a
contentare
gli
incontentabili
;
dopo
aver
sofferto
le
calunnie
de
'
malvagi
e
i
dileggi
degli
sciolti
e
costretto
noi
stessi
a
serbare
nelle
pubbliche
polemiche
quella
pacatezza
di
cui
ci
saremmo
volentieri
liberati
nel
disputare
a
quattr
'
occhi
;
e
misurati
gli
atti
propri
e
le
proprie
parole
In
verbis
etiam
tenuis
cautusque
serendis
,
che
ci
resta
di
tanti
sopraccapi
,
di
così
assidua
fatica
,
di
così
difficile
pazienza
?
Uditeli
i
lamenti
di
quanti
più
famosi
salirono
ai
massimi
gradi
di
quest
'
arte
effimera
del
giornale
,
rumore
d
'
un
giorno
,
potenza
d
'
un
momento
.
Chi
tocca
più
,
se
non
forse
i
custodi
delle
biblioteche
per
spolverarli
ogni
tanto
,
i
settanta
volumi
delle
Nouvelles
de
la
Republique
des
lettres
?
E
Pietro
Bayle
fu
de
'
giornalisti
il
primo
e
il
più
grande
!
Quel
pezzo
di
foglio
sciagattato
,
stracciato
,
strascicato
per
le
tavole
dei
caffè
,
macchiato
di
birra
e
di
vino
,
ecco
l
'
opera
mia
e
la
mia
vita
e
la
mia
anima
e
il
mio
ingegno
,
e
le
lezioni
de
'
miei
maestri
,
il
mio
zelo
,
la
mia
ambizione
,
la
mia
fortuna
hic
jacent
.
E
gli
altri
scritti
più
gravi
muoiono
,
lo
so
;
ma
il
non
omnis
moriar
o
il
plaudite
cives
sono
felici
speranze
di
chi
compie
il
libro
o
dà
al
dramma
l
'
ultima
mano
;
inganno
non
consentito
a
noi
che
istilliamo
nell
'
opera
nostra
giorno
per
giorno
il
germe
dell
'
oblio
.
Giornalisti
e
trappisti
,
uno
stesso
ammonimento
e
una
stessa
divisa
:
fratelli
,
bisogna
morire
.
E
nondimeno
chi
entrò
in
questa
via
non
se
ne
ritrarrà
se
non
quando
abbia
logora
la
salute
e
infrante
le
membra
.
Chi
ha
la
testa
alle
melanconie
il
dì
de
'
conforti
?
E
bisogna
aver
fatto
un
giornale
dubitando
delle
sorti
sue
e
della
sua
vita
,
per
sapere
che
conforto
sieno
l
'
aiuto
e
la
simpatia
de
'
migliori
.
Bisogna
aver
annunziato
il
Fanfulla
della
Domenica
senza
un
'
ombra
di
manoscritto
per
capire
che
cosa
portassero
con
sé
,
quando
giunsero
,
uno
scritto
del
Carducci
,
una
novella
del
Guerrini
,
e
gli
articoli
del
Bartoli
,
del
Nencioni
,
del
Chiarini
,
del
De
Zerbi
,
degli
altri
che
allora
mi
soccorsero
ed
oggi
mi
seguono
;
bisogna
aver
sfogliato
,
trepido
,
tutta
quanta
la
raccolta
di
un
giornale
compilato
per
quattro
anni
con
amore
operoso
,
per
sapere
che
beato
orgoglio
si
senta
nel
ripetere
sicuri
a
se
stessi
:
posso
avere
sbagliato
,
ma
non
ho
mentito
mai
.
L
'
animo
s
'
invigorisce
,
le
forze
s
'
accrescono
preparate
ad
ogni
traversia
,
disposte
a
ogni
prova
più
ardua
:
e
ci
si
sente
il
coraggio
di
presentarsi
di
nuovo
ai
lettori
culti
ed
onesti
,
di
chieder
loro
anche
una
volta
la
confidenza
,
necessaria
perché
non
sia
inefficace
l
'
opera
che
continuiamo
e
a
cui
ci
consacriamo
risoluti
ed
interi
.
Roma
,
4
febbraio
1882
.