StampaPeriodica ,
La
prima
apparizione
dell
'
eroe
di
questo
romanzo
,
è
addirittura
magnifica
,
per
quel
che
sia
«
messa
in
scena
»
:
un
attore
da
melodramma
,
voglioso
dell
'
applauso
di
«
sortita
»
,
non
potrebbe
desiderarne
una
migliore
.
Nel
buio
della
notte
,
sull
'
argine
del
Po
minaccioso
che
ha
già
varcati
gli
ultimi
segni
della
precedente
inondazione
,
tra
le
fiaccole
vaganti
degli
operai
che
lavorano
febbrilmente
alla
difesa
delle
sponde
,
si
vede
scendere
a
precipizio
una
barca
in
balìa
della
corrente
.
In
quella
barca
c
'
è
un
uomo
:
l
'
Orlandi
:
il
giovanotto
spensierato
e
generoso
,
che
in
un
misero
casolare
abbandonato
ha
strappato
da
sicura
morte
un
bambino
.
Modesto
e
ilare
egli
salta
a
terra
,
getta
come
un
fagotto
il
bambino
in
un
gruppo
di
donne
,
poi
confuso
nella
folla
aiuta
gli
altri
nei
lavori
di
arginatura
.
Ma
le
successive
apparizioni
dell
'
Orlandi
non
corrispondono
alle
promesse
.
Il
primo
attore
del
dramma
,
apparso
a
un
tratto
nella
folla
come
un
Lohengrin
della
carità
militante
,
si
attenua
assottigliandosi
nelle
modeste
proporzioni
dell
'
attor
giovane
,
dello
studente
un
po
'
scapato
(
ma
buono
)
,
dell
'
innamorato
quasi
ingenuo
,
dell
'
irrequieto
cercatore
di
qualche
cosa
che
possa
provvedere
alle
prosaiche
realità
della
vita
.
Quel
suo
stesso
amore
per
la
dolce
protagonista
del
libro
,
per
la
Teresa
che
vediamo
crescere
a
occhiate
di
pagina
in
pagina
colorandosi
a
poco
a
poco
di
tutte
le
delicate
sfumature
d
'
un
carattere
colto
sul
vivo
,
quell
'
amore
,
dicevo
,
non
ha
mai
né
un
vivace
scoppio
di
sincerità
,
né
un
impeto
di
passione
,
né
un
tentativo
d
'
eroismo
.
Nasce
a
un
tratto
,
con
tutte
le
perigliose
apparenze
del
capriccio
,
ma
non
scopriamo
chiaramente
,
nel
cuore
dell
'
Orlandi
,
la
genesi
progressiva
di
quell
'
affetto
,
che
vissuto
per
varii
anni
fra
i
contrasti
d
'
ogni
maniera
,
si
scoraggisce
e
s
'
inalbera
al
primo
brusco
rifiuto
paterno
,
finché
languidamente
si
addormenta
sopraffatto
dalle
ferree
necessità
della
vita
.
È
il
difetto
principale
del
libro
.
Questa
mancata
corrispondenza
di
disegno
fra
i
due
caratteri
che
dovrebbero
dominare
tutta
l
'
azione
,
dà
al
romanzo
una
tal
quale
disuguaglianza
di
contorni
,
che
all
'
interesse
drammatico
forse
non
nuoce
,
ma
toglie
un
po
'
dell
'
evidenza
e
dell
'
efficacia
all
'
opera
d
'
arte
.
Perché
opera
d
'
arte
ell
'
è
certamente
.
L
'
acuto
ingegno
di
Neera
non
ebbe
mai
forse
,
prima
di
questo
racconto
,
vibrazioni
d
'
affetto
così
felici
,
tenerezze
muliebri
così
indovinate
,
quadretti
casalinghi
di
maggior
attrattiva
.
Se
il
giovane
Orlandi
rimane
in
seconda
linea
del
quadro
fra
le
nebbie
indeterminate
del
fondo
,
gli
altri
personaggi
vivono
quasi
tutti
d
'
una
vita
reale
,
e
spiccano
distinti
o
per
la
paziente
opera
miniatrice
dello
scrittore
,
o
per
qualche
suo
tocco
breve
ed
incisivo
che
imprime
subito
il
movimento
alle
figure
.
La
casa
dell
'
esattore
dove
una
buona
parte
del
romanzo
si
svolge
,
di
quel
terribile
signor
Caccia
che
fa
tremare
moglie
e
figliuoli
col
solo
aggrottare
delle
sopracciglia
,
è
descritta
nella
successione
degli
anni
con
magistrale
franchezza
e
con
artistica
precisione
,
e
noi
penetriamo
di
stanza
in
stanza
sicuri
di
non
sbagliare
,
come
fosse
una
casa
che
conosciamo
e
frequentiamo
da
un
pezzo
.
Costì
si
annoda
e
si
scioglie
l
'
intimo
e
doloroso
dramma
della
povera
Teresa
:
fanciulla
d
'
indole
mite
,
ma
anima
anelante
alle
ineffabili
tenerezze
dell
'
amore
;
condannata
all
'
ergastolo
delle
più
servili
faccende
domestiche
,
madre
alle
sorelline
che
la
rimeritano
dapprima
con
sgarbi
,
poi
fatte
grandi
con
feroci
ironie
alla
sua
gioventù
e
alla
sua
bellezza
sfiorite
;
vittima
predestinata
della
cocciutaggine
e
della
boria
paterna
,
della
nullità
piagnucolosa
della
madre
,
delle
strettezze
sempre
più
incalzanti
della
famiglia
.
Ma
quale
angelica
rassegnazione
è
la
sua
!
E
come
volentieri
le
perdoniamo
le
innocenti
scappate
all
'
inferriata
del
pianterreno
la
notte
,
e
la
dolce
estasi
amorosa
le
poche
volte
che
può
incontrar
sulla
piazza
,
o
nella
chiesa
,
o
all
'
aperta
campagna
l
'
anfibologico
Orlandi
!
Ignara
per
lungo
tempo
del
male
si
espone
volontaria
ai
pericoli
,
ma
la
sua
innocenza
la
salva
;
e
quando
rimasta
orfana
e
sola
,
basta
un
cenno
d
'
Orlandi
infermo
a
Milano
perché
lei
corra
a
trovarlo
,
lei
non
più
giovane
,
nutrita
per
tanti
anni
di
dolori
e
di
spasimi
,
con
i
capelli
che
incominciano
a
perdere
i
riflessi
bruni
,
né
l
'
autrice
crede
opportuno
di
accompagnarla
,
sì
che
il
romanzo
rimane
bruscamente
interrotto
,
né
il
lettore
ha
bisogno
di
assistere
all
'
incontro
,
oramai
tardivo
,
dei
due
amanti
.
Il
fiore
della
speranza
era
caduto
,
ferito
a
morte
dal
gelo
degli
anni
,
e
due
anime
soltanto
più
che
due
corpi
si
uniranno
in
quell
'
oscura
soffitta
milanese
,
dove
la
miseria
e
i
disinganni
hanno
cacciato
il
giovine
,
sognatore
di
tanti
bei
fantasmi
di
gloria
.
Regna
una
soave
melanconia
in
tutte
le
pagine
di
questo
romanzo
,
che
ho
raccontato
semplicemente
perché
n
'
è
semplice
la
tela
.
Più
che
un
seguito
di
fatti
è
la
scrupolosa
analisi
d
'
un
carattere
:
ed
è
un
carattere
che
balza
fuori
a
poco
a
poco
,
temprato
alla
dura
cote
delle
tante
miserie
dell
'
umanità
.
C
'
è
qua
e
là
come
un
'
eco
lontana
di
taluno
fra
i
capolavori
del
Balzac
,
e
forse
un
grado
di
parentela
remota
esiste
fra
la
Teresa
dell
'
autrice
italiana
e
l
'
Eugenia
Grandet
dell
'
immortale
scrittore
francese
.
Ma
una
tal
quale
somiglianza
del
fondo
non
attenua
in
nulla
la
gagliarda
originalità
di
Neera
:
insuperabile
,
parmi
,
in
certe
sue
riflessioni
sottili
,
che
lumeggiano
a
tratti
gli
avvenimenti
,
e
ritraggono
con
una
pennellata
una
fisionomia
morale
;
lodevolissima
per
la
stringata
brevità
delle
descrizioni
;
e
incontrastabilmente
vincitrice
più
volte
nella
battaglia
fra
l
'
idea
e
la
parola
,
che
ella
riesce
a
metter
d
'
accordo
e
mandare
insieme
a
braccetto
:
quantunque
ogni
tanto
quella
parola
suoni
un
po
'
aspra
se
non
disadorna
all
'
orecchio
.
Ma
i
grandi
critici
domanderanno
:
a
quale
scuola
appartiene
la
nostra
Neera
?
quali
sono
i
suoi
ideali
nell
'
arte
?
nel
movimento
letterario
che
affatica
la
presente
generazione
,
in
quale
casella
dobbiamo
classificare
l
'
autrice
di
Teresa
?
Per
fortuna
mi
par
venuto
il
tempo
,
in
cui
nessuno
più
ha
voglia
di
aspettare
a
quelle
domande
una
risposta
.
Da
troppo
lunghi
anni
il
pubblico
è
infastidito
dalle
sonanti
teoriche
dei
dottrinari
,
che
non
riuscirono
finora
a
cavare
un
ragno
da
un
buco
,
perché
sia
lecito
ingannarlo
ancora
con
il
rimbombo
delle
nostre
quisquilie
accademiche
.
La
sterile
critica
,
per
beneficio
universale
,
è
morta
e
sepolta
,
e
di
tanta
sapienza
d
'
estetica
prelibata
e
sottile
,
rimane
traccia
come
della
famosa
biblioteca
di
Don
Ferrante
:
qualche
rimasuglio
appena
sui
muricciòli
.
C
'
è
o
non
c
'
è
il
potente
anelito
della
vita
in
un
libro
,
che
vuol
commuovere
le
fantasie
e
far
palpitare
le
anime
?
tutto
il
segreto
è
lì
:
il
resto
è
pretta
cabala
di
ciurmatori
,
caricature
degli
antichi
auguri
,
i
quali
almeno
strizzavano
l
'
occhio
incontrandosi
per
la
via
:
e
questi
altri
invece
si
misurano
serii
e
impettiti
con
un
'
occhiata
,
disprezzandosi
fraternamente
.
Nell
'
ultimo
romanzo
della
valorosa
scrittrice
lombarda
la
vena
dell
'
affetto
sovrabbonda
,
la
passione
prorompe
,
la
lotta
dei
sentimenti
è
vivacissima
:
ma
i
freni
dell
'
arte
trattengono
il
soverchiare
dell
'
impeto
,
e
tutto
cammina
tranquillamente
come
limpida
acqua
di
fiume
.
Se
talora
parrà
di
scorgere
un
po
'
di
sconnessione
nell
'
andatura
del
racconto
,
dite
pure
che
all
'
autrice
tremava
per
commozione
la
mano
.
Evocatrice
di
fantasmi
effimeri
,
ella
è
colta
per
la
prima
alla
pania
del
proprio
inganno
,
e
alle
torture
ineffabili
di
Teresa
ella
deve
aver
pianto
di
certo
:
perché
nella
ragazza
infelice
è
raffigurata
e
scolpita
tanta
parte
degli
ignorati
dolori
umani
.