StampaPeriodica ,
Ogni
ravvicinamento
sembra
,
a
prima
vista
,
impossibile
.
Che
cosa
si
può
trovare
di
comune
fra
il
mite
cantore
di
Consalvo
e
delle
Ricordanze
e
lo
spietato
storiografo
di
Madame
Bovary
?
tra
il
felice
artefice
dei
versi
più
puri
ed
armoniosi
,
e
lo
scrittore
incapace
non
solo
di
mettere
insieme
un
alessandrino
,
ma
pur
di
leggere
con
la
giusta
misura
l
'
altrui
poesia
?
tra
il
filosofo
formulatore
di
astratte
teorie
,
e
il
romanziere
maneggiante
la
più
viva
realtà
?
Tutto
sembra
diverso
nei
due
grandi
scrittori
:
l
'
educazione
,
che
fu
quasi
monastica
nel
poeta
italiano
,
mentre
quella
del
romanziere
francese
si
compiva
fra
la
scapigliatura
della
scolaresca
parigina
e
le
peregrinazioni
attraverso
lontani
paesi
;
il
genere
degli
studi
,
principalmente
letterari
nel
filologo
recanatese
,
ma
svariati
,
enciclopedici
nell
'
autore
di
Bouvard
et
Pécuchet
;
la
stessa
costituzione
fisica
,
debole
,
impressionabile
ad
ogni
soffio
d
'
aria
nel
Leopardi
;
vigorosa
,
pletorica
nel
Normanno
robusto
,
rassomigliante
a
uno
di
quei
condottieri
Galli
che
sostennero
l
'
impeto
degl
'
invasori
romani
.
Perfino
le
ragioni
del
tempo
e
del
luogo
,
le
condizioni
morali
e
politiche
dei
paesi
e
dei
periodi
storici
in
cui
vissero
,
sembrano
concorrere
a
separarli
più
profondamente
.
Nondimeno
,
attraverso
tante
differenze
di
concezione
e
di
forma
,
l
'
impressione
prodotta
dalle
loro
opere
è
identica
,
ed
essi
sono
due
misantropi
animati
da
una
stessa
ironia
contro
la
vita
.
Sia
qualsivoglia
il
significato
della
parola
romanticismo
applicata
a
designare
una
scuola
letteraria
,
essa
indica
anche
una
situazione
psicologica
,
non
certo
unicamente
manifestatasi
fra
le
generazioni
che
si
sono
successe
nella
prima
metà
del
nostro
secolo
.
Ma
lo
stato
d
'
animo
ha
preso
il
nome
della
scuola
letteraria
,
perché
la
più
gran
parte
delle
opere
che
questa
produsse
contribuirono
a
diffonderlo
e
ad
acuirlo
.
Una
specie
d
'
ipertrofia
dell
'
imaginazione
che
si
compiace
nel
creare
miraggi
magnifici
ed
inafferrabili
,
che
è
sempre
in
attesa
di
avvenimenti
straordinari
e
di
sentimenti
sovrumani
,
al
confronto
dei
quali
ogni
realtà
diventa
sciatta
e
meschina
:
tale
è
il
predominante
carattere
di
questa
condizione
di
spirito
,
causa
di
disinganni
continui
e
di
uno
scontento
irrimediabile
.
Leopardi
e
Flaubert
sono
entrambi
romantici
,
nel
senso
psicologico
della
parola
.
Da
ragazzi
,
mostrano
una
eguale
esuberanza
d
'
imaginazione
;
il
Leopardi
aveva
una
grande
attitudine
a
inventar
fiabe
e
novelle
che
faceva
durare
settimane
e
settimane
;
del
Flaubert
racconta
Guy
de
Maupassant
che
,
prima
ancora
d
'
imparare
a
scrivere
,
componeva
dei
drammi
,
e
li
rappresentava
lui
solo
,
facendo
la
parte
dei
diversi
personaggi
ed
improvvisando
lunghi
dialoghi
.
La
loro
educazione
sentimentale
si
fa
sui
libri
.
Giovani
,
sono
entrambi
sdegnosi
delle
donne
,
e
niente
prova
i
sogni
segreti
,
gl
'
intimi
vagheggiamenti
d
'
un
introvabile
ideale
come
questo
movimento
di
ritrosie
dinanzi
al
reale
.
E
a
misura
che
esperimentano
la
vita
,
tutti
i
tipi
e
tutti
i
concetti
anticipatamente
creati
vengono
distrutti
e
contradetti
.
«
Mi
dispiace
scrive
il
Leopardi
alla
sorella
di
sentirti
così
travagliata
dalla
tua
imaginazione
.
Non
dirò
già
dalla
imaginazione
volendo
inferire
che
tu
abbia
il
torto
,
ma
voglio
intendere
che
di
là
vengono
tutti
i
nostri
mali
...
»
.
Ed
egli
ha
acquistato
la
certezza
che
«
la
felicità
umana
è
un
sogno
»
,
che
«
il
mondo
non
è
bello
,
anzi
non
è
sopportabile
»
se
non
veduto
da
lontano
;
che
«
il
piacere
è
un
nome
,
non
una
cosa
»
;
che
la
virtù
,
la
sensibilità
,
la
grandezza
d
'
animo
sarebbero
le
uniche
consolazioni
e
i
soli
beni
possibili
,
se
non
si
perdessero
interamente
,
vivendo
nel
mondo
e
nella
società
.
Alle
disillusioni
,
alla
persuasione
che
tutto
è
male
e
dolore
nel
mondo
,
si
aggiunge
ben
presto
la
personale
esperienza
del
dolore
.
A
venti
anni
,
nel
pieno
rigoglio
della
gioventù
,
il
Leopardi
vede
distrutta
la
sua
salute
,
e
la
malattia
,
invincibile
,
proteiforme
,
non
gli
dà
tregua
finché
lo
uccide
.
Gustavo
Flaubert
aveva
quasi
la
stessa
età
del
Leopardi
quando
fu
atterrato
la
prima
volta
da
quel
male
che
non
doveva
più
lasciarlo
e
che
lo
fulminò
a
cinquantanove
anni
:
l
'
epilessia
...
È
lecito
attribuire
a
uno
scrittore
i
sentimenti
che
egli
presta
alle
creature
uscite
dalla
sua
mente
,
sopratutto
quando
questi
sentimenti
si
manifestano
uniformi
attraverso
le
diverse
apparenze
.
Tale
era
il
caso
dei
personaggi
creati
dal
Flaubert
.
Emma
Bovary
va
dietro
a
un
sogno
di
felicità
che
non
raggiunge
né
nel
matrimonio
né
nella
colpa
;
Salammbô
giunge
ad
impadronirsi
del
zaïmph
,
il
mantello
della
Dea
,
ma
non
prova
nulla
della
felicità
sognata
,
e
resta
malinconica
nel
suo
sogno
realizzato
;
Federico
Moreau
trova
tutto
insignificante
e
indegno
al
paragone
dell
'
ideale
che
la
signora
Arnoux
gli
ha
messo
nel
cuore
;
Bouvard
e
Pécuchet
hanno
un
'
ardente
sete
del
vero
,
lo
cercano
da
per
tutto
e
non
lo
trovano
mai
...
Fautore
ardente
della
impersonalità
nell
'
arte
,
il
Flaubert
pretende
di
scomparire
dietro
le
sue
creazioni
,
di
non
frapporsi
mai
fra
esse
e
il
lettore
.
Egli
non
si
accorge
che
l
'
unica
impersonalità
conseguibile
è
puramente
formale
;
che
nello
stile
,
nella
scelta
degli
effetti
,
nella
stessa
concezione
d
'
una
opera
la
personalità
dell
'
autore
lascia
una
indelebile
impronta
,
che
ne
costituisce
l
'
interesse
.
La
bramosia
inquieta
e
indefinibile
,
lo
sconforto
lento
e
continuo
,
lo
svanire
d
'
ogni
sogno
e
d
'
ogni
speranza
che
sono
nei
personaggi
del
Flaubert
,
s
'
incontrano
in
lui
e
sopraffanno
lo
slancio
primitivo
della
sua
natura
.
Egli
diceva
che
l
'
Education
sentimentale
,
il
più
caratteristico
dei
suoi
romanzi
,
avrebbe
potuto
chiamarsi
Les
fruits
secs
:
titolo
espressivo
dell
'
amara
tristezza
,
della
desolante
malinconia
che
il
romanziere
ha
spirato
in
quelle
pagine
.
Un
altro
importante
fattore
di
questo
suo
stato
d
'
animo
è
la
sua
sensibilità
straordinaria
.
«
Il
est
vrai
scriveva
alla
Sand
que
je
suis
doué
d
'
une
sensibilité
absurde
;
ce
qui
érafle
les
autres
me
déchire
»
.
È
necessario
provare
che
d
'
una
sensibilità
non
meno
squisita
era
dotato
Giacomo
Leopardi
?
Queste
due
grandi
anime
vibravano
tormentosamente
ad
ogni
più
leggiero
tocco
,
ed
erano
esclusive
e
irrefrenabili
nelle
loro
passioni
.
Quando
si
dice
che
entrambi
vissero
per
le
lettere
non
si
ripete
una
esagerazione
convenzionale
,
ma
la
più
precisa
verità
.
Il
disprezzo
del
Leopardi
pei
recanatesi
,
pei
romani
,
per
tutti
gl
'
italiani
del
suo
tempo
si
manifesta
in
frasi
acri
,
spietate
,
che
trovano
riscontro
nelle
roventi
espressioni
con
le
quali
il
Flaubert
colpisce
i
suoi
contemporanei
.
L
'
inerzia
,
la
sciocchezza
,
la
nullità
della
folla
che
li
circonda
li
feriscono
dolorosamente
.
«
Certo
che
non
voglio
vivere
tra
la
turba
:
la
mediocrità
mi
fa
una
paura
mortale
»
diceva
al
Giordani
il
povero
Leopardi
.
Quanto
al
Flaubert
,
il
suo
orrore
della
mediocrità
si
manifestò
in
un
modo
molto
strano
:
riproducendola
inesorabilmente
,
in
tutto
ciò
che
essa
ha
di
più
insoffribile
e
di
odioso
.
Il
farmacista
Homais
,
Bouvard
e
Pécuchet
,
quasi
tutti
i
personaggi
dell
'
Education
sentimentale
,
sono
i
campioni
,
immortali
a
forza
d
'
esser
veri
,
della
sciocchezza
ridicola
,
della
presuntuosa
futilità
.
E
la
sciocchezza
umana
non
si
rivela
soltanto
nei
giudizi
comuni
,
ma
nella
storia
del
sapere
.
Con
la
Critica
della
ragione
pura
,
Kant
si
studia
di
stabilire
la
possibilità
della
scienza
;
Bouvard
et
Pécuchet
ne
fa
disperare
...
Certo
,
per
chi
guardi
alla
forma
e
alle
altre
circostanze
esteriori
,
nessun
'
opera
del
Leopardi
è
paragonabile
a
questa
,
che
il
Flaubert
cominciò
a
scrivere
nella
piena
maturità
del
suo
ingegno
;
ma
agli
occhi
del
psicologo
,
che
dietro
il
fatto
letterario
considera
la
disposizione
di
spirito
,
un
medesimo
scetticismo
ed
altrettanta
ironia
,
verso
le
orgogliose
affermazioni
umane
,
ispirava
al
giovane
Leopardi
la
sua
Storia
degli
errori
popolari
degli
antichi
e
alcune
delle
sue
Operette
morali
.
Nel
pellegrinaggio
attraverso
il
passato
,
nella
indagine
curiosa
e
simpatica
delle
idee
religiose
e
sociali
delle
scomparse
civiltà
,
il
Flaubert
e
il
Leopardi
offrono
un
'
altra
rassomiglianza
.
«
L
'
immesse
dégoût
que
me
donnent
mes
contemporains
me
rejette
sur
le
passé
»
scriveva
l
'
autore
di
Salammbô
,
della
Tentation
de
Saint
Antoine
e
di
Hérodias
.
I
soggetti
preferiti
dal
Leopardi
,
in
prosa
e
in
verso
,
sono
anch
'
essi
antichi
,
e
i
volgarizzamenti
formano
molta
parte
delle
sue
opere
.
Ma
più
significative
sono
forse
in
questo
senso
le
falsificazioni
dell
'
Inno
a
Nettuno
,
e
specialmente
del
Martirio
dei
santi
Padri
del
Monte
Sinai
,
dove
più
che
la
forma
,
è
imitato
e
quasi
evocato
il
sentimento
antico
.
Fra
le
opere
che
la
morte
tolse
al
Flaubert
di
scrivere
,
una
doveva
prendere
argomento
dalla
battaglia
delle
Termopili
.
L
'
idea
di
narrare
questa
lotta
immortale
che
non
appartiene
alla
storia
d
'
una
nazione
,
ma
del
mondo
intero
,
lo
gettava
in
una
emozione
violenta
;
egli
voleva
farne
un
racconto
patriottico
,
semplice
e
terribile
,
da
leggere
ai
fanciulli
di
tutti
i
popoli
.
Il
Leopardi
cantò
l
'
impresa
al
cui
ricordo
non
poteva
tenere
le
lagrime
,
e
se
non
a
tutti
i
popoli
,
insegnò
agl
'
italiani
,
coi
quali
egli
parlava
,
i
miracoli
dell
'
amore
di
patria
...
Ma
il
sogno
,
i
fantasmi
antichi
e
gloriosi
,
bastano
forse
a
consolare
della
miseria
presente
?
La
tristezza
del
Flaubert
,
invece
di
scemare
,
si
accresce
di
giorno
in
giorno
:
«
Ce
sont
comme
des
cataractes
,
des
fleuves
,
des
océans
de
tristesse
qui
déferlent
sur
moi
.
Il
n
'
est
pas
possible
de
souffrir
davantage
.
Par
moments
j
'
ai
peur
de
devenir
fou
...
»
.
Quante
frasi
simili
non
si
potrebbero
trovare
nell
'
epistolario
leopardiano
?
La
vita
dei
due
grandi
scrittori
scorre
vuota
e
monotona
.
«
Je
n
'
ai
besoin
dice
il
Flaubert
que
d
'
une
chose
(
et
celle
-
là
on
ne
se
la
donne
pas
)
c
'
est
d
'
avoir
un
enthousiasme
quelconque
»
:
lamento
che
ricorda
quello
del
Leopardi
:
«
Ho
bisogno
d
'
amore
,
amore
,
amore
,
fuoco
,
entusiasmo
,
vita
...
»
.
Se
la
condizione
umana
è
così
disperata
,
l
'
anima
è
essa
immortale
e
possiamo
riprometterci
un
compenso
in
una
vita
avvenire
?
«
L
'
affirmative
me
paraît
une
outrecuidance
de
notre
orgueil
,
une
protestation
de
notre
faiblesse
contre
l
'
ordre
éternel
.
»
Né
il
Leopardi
cerca
di
diminuire
il
peso
dei
suoi
mali
«
par
de
frivoles
espérances
d
'
une
prétendue
félicité
future
et
inconnue
.
»
Tutto
quello
che
si
può
sperare
di
meglio
è
la
tranquillità
.
«
Je
vous
ai
dit
scrive
il
Leopardi
que
l
'
art
de
ne
pas
souffrir
est
maintenant
le
seul
que
je
tâche
d
'
apprendre
,
parce
que
j
'
ai
renoncé
à
l
'
espérance
de
vivre
.
»
E
il
Flaubert
:
«
Non
,
je
ne
crois
pas
le
bonheur
possible
,
mais
bien
la
tranquillité
.
»
Ahimè
!
questa
tranquillità
fu
almeno
conseguita
dai
due
grandi
immortali
?
Stanco
,
abbattuto
,
solo
,
il
Flaubert
riassunse
la
sua
misantropia
in
una
frase
:
l
'
éternelle
misère
de
tout
.
Provato
più
acerbamente
dalla
sventura
,
accortosi
della
inutilità
d
'
ogni
suo
sforzo
e
del
suo
stesso
dolore
,
il
Leopardi
disse
a
sé
stesso
:
«
ornai
disprezza
Te
,
la
natura
,
il
brutto
Poter
che
,
ascoso
,
a
comun
danno
impera
,
E
l
'
infinita
vanità
del
tutto
»
.