StampaPeriodica ,
Come
se
la
gloria
di
letterato
non
gli
bastasse
,
il
signor
Edmondo
di
Goncourt
rivendica
per
sé
e
per
suo
fratello
il
merito
di
avere
introdotto
in
Francia
il
gusto
degli
oggetti
giapponesi
.
Il
merito
sarebbe
forse
discutibile
;
la
rivendicazione
non
ha
certo
alcun
fondamento
serio
.
Il
primo
accenno
sull
'
arte
e
sulle
industrie
dell
'
estremo
Oriente
,
lo
diedero
all
'
Europa
,
nel
nono
secolo
,
gli
scritti
dell
'
arabo
Ibn
Uab
.
Nel
secolo
decimoterzo
,
Marco
Polo
eccitò
maggiormente
la
curiosità
del
pubblico
,
con
le
sue
stupefacenti
narrazioni
,
confermate
,
nel
secolo
decimosesto
,
da
Matteo
Ricci
,
da
Paiva
de
Andrade
e
da
Mendoza
.
Alcuni
vasi
di
porcellana
,
qualche
ventaglio
,
diversi
ninnoli
si
erano
già
veduti
,
sin
da
quel
tempo
,
in
Italia
,
in
Ispagna
ed
altrove
.
La
curiosità
della
Francia
si
svegliò
un
po
'
tardi
,
nel
secolo
decimosettimo
,
forse
dopo
la
pubblicazione
del
libro
di
un
certo
monaco
Trigault
:
Viaggio
dei
Padri
Gesuiti
in
Cina
.
Ma
allora
i
Francesi
ricchi
furono
assaliti
da
una
specie
di
manìa
,
e
molti
si
misero
a
raccogliere
nelle
loro
case
oggetti
di
ogni
genere
che
chiamavano
col
nome
complessivo
di
chinoiseries
,
perché
le
nozioni
geografiche
ed
artistiche
del
tempo
lasciavano
a
desiderare
,
e
perché
d
'
altro
canto
l
'
arte
giapponese
è
stata
lungamente
ed
è
in
gran
parte
ancora
una
servile
imitazione
dell
'
arte
cinese
.
Non
bisogna
però
credere
che
questa
confusione
fra
gli
oggetti
cinesi
e
giapponesi
fosse
assoluta
e
persistente
.
Diverse
pubblicazioni
fatte
nel
secolo
decimottavo
stabiliscono
una
distinzione
chiarissima
fra
gli
uni
e
gli
altri
.
Nei
cataloghi
degli
arredi
appartenenti
al
signor
Angran
,
al
visconte
di
Fonspertuis
,
al
signor
Gaignat
,
alla
marchesa
di
Pompadour
,
e
al
maresciallo
di
Richelieu
(
1747-1788
)
si
citano
specificatamente
diversi
vasi
di
porcellana
giapponese
antica
o
rara
.
Nel
bellissimo
ritratto
che
il
pittore
Latour
fece
della
celebre
amante
di
Luigi
XV
,
si
vede
un
vaso
che
i
cataloghi
chiamano
indifferentemente
ora
del
Giappone
e
poi
della
Cina
.
La
confusione
delle
cose
e
dei
nomi
è
molto
cresciuta
,
d
'
allora
in
poi
.
Oggidì
,
la
parola
chinoiseries
comprende
non
solo
tutti
gli
oggetti
d
'
arte
che
provengono
dall
'
estremo
Oriente
,
ma
anche
tutti
quelli
che
hanno
una
forma
insolita
o
strana
e
fanno
bella
figura
nei
salotti
,
senza
servire
a
nulla
.
Gautier
,
il
poeta
sognatore
e
fantastico
,
ha
intitolato
Chinoiseries
una
delle
sue
composizioni
più
leggiadre
.
Udite
questi
pochi
versi
che
riporto
nel
loro
testo
originale
,
perché
non
mi
paiono
traducibili
:
Celle
que
j
'
aime
,
à
présent
,
est
en
Chine
;
Elle
demeure
avec
ses
vieux
parents
,
Dans
une
tour
de
porcelaine
fine
,
Au
fleuve
Dune
où
sont
les
cormorans
.
Elle
a
deux
yeux
retroussés
vers
les
tempes
,
Un
pied
petit
à
tenir
dans
la
main
,
La
teint
plus
claire
que
le
cuivre
des
lampes
,
Les
ongles
longs
et
rougis
de
carmin
.
Gautier
visse
relativamente
povero
,
per
tutta
la
sua
vita
,
e
non
gli
fu
mai
concesso
di
possedere
in
realtà
i
mobili
,
i
quadri
,
gli
arazzi
splendidi
che
vedeva
spesso
con
l
'
immaginazione
.
Però
,
i
fratelli
Goncourt
debbono
forse
in
gran
parte
a
lui
l
'
amore
per
gli
oggetti
giapponesi
.
Egli
ebbe
sempre
molta
intimità
con
loro
;
nei
beati
giorni
della
giovinezza
sedette
con
frequenza
alla
loro
tavola
,
in
compagnia
di
Janin
,
di
Miirger
,
di
Beauvoir
e
di
Gavarni
,
il
quale
sembra
avesse
la
consuetudine
di
giungere
ogni
volta
troppo
tardi
.
Allora
,
i
due
fratelli
dimoravano
dentro
Parigi
,
nella
via
Saint
-
Georges
,
in
un
quartierino
da
scapoli
che
,
sebbene
fosse
elegante
,
non
aveva
nulla
di
straordinario
.
Però
,
la
cucina
ed
i
vini
erano
eccellenti
;
la
cuoca
aveva
un
'
inclinazione
dichiarata
per
le
vivande
esotiche
il
pudding
,
il
kari
,
la
coscaran
,
la
pasta
frolla
che
piacevano
molto
agli
invitati
,
non
solo
per
il
sapore
,
ma
anche
per
la
novità
e
la
curiosità
dei
nomi
.
Qualche
volta
,
durante
la
quaresima
,
i
padroni
di
casa
facevano
venire
dalla
Lorena
la
cuciniera
di
un
vescovo
,
espertissima
nell
'
arte
di
manipolare
il
passato
di
gamberi
,
lo
stufato
di
beccacce
,
le
salse
variamente
colorite
,
tanto
gradevoli
al
palato
ed
agli
occhi
.
I
pranzi
e
le
cene
furono
continuati
su
più
vasta
scala
e
con
maggiori
raffinamenti
,
nel
villino
che
i
Goncourt
comprarono
ad
Auteuil
,
quando
la
letteratura
cominciò
ad
impinguare
il
loro
modesto
patrimonio
.
Il
fratello
superstite
,
Edmondo
,
riunisce
ancora
,
intorno
alla
sua
tavola
,
gli
amici
più
diletti
,
fra
i
quali
figurava
,
sino
a
poco
tempo
addietro
,
il
povero
De
Nittis
.
La
casa
è
una
specie
di
museo
,
un
museo
davvero
sui
generis
,
senza
quadri
e
con
pochissime
statuette
.
I
Goncourt
capirono
di
buon
'
ora
che
la
pittura
e
la
scultura
,
vistose
troppo
,
non
erano
adatte
ai
loro
mezzi
limitati
,
e
si
misero
a
radunare
disegni
,
libri
antichi
,
autografi
,
manoscritti
,
bronzi
,
tappeti
,
mobili
rari
,
vasi
di
porcellana
,
avori
,
lacche
,
stoffe
persiane
o
turche
,
oggetti
cinesi
e
giapponesi
di
ogni
genere
,
mille
ninnoli
,
mille
galanterie
bizzarre
.
La
collezione
di
disegni
,
quasi
tutti
appartenenti
ai
due
ultimi
secoli
,
è
una
delle
più
complete
che
vi
siano
in
Francia
.
La
collezione
di
oggetti
giapponesi
è
straordinariamente
variata
e
ricca
.
Ognuno
può
trasportarsi
col
pensiero
al
Giappone
,
può
ricostruire
da
sé
la
vita
e
i
costumi
degli
abitanti
,
sfogliando
gli
album
dorati
,
guardando
i
paesaggi
quasi
dipinti
per
via
di
ricami
,
sulla
seta
dei
fukusa
e
sulla
garza
dei
kakemono
.
Spesso
,
i
guadagni
di
un
libro
hanno
servito
a
pagare
in
parte
o
in
tutto
gli
arredi
di
una
stanza
:
la
magnifica
tappezzeria
che
copre
il
soffitto
della
gran
sala
è
dovuta
alle
prime
edizioni
di
Germinie
Lacerteux
.
Ma
qualche
volta
diversi
libri
non
sono
bastati
per
comprare
un
oggetto
solo
.
Vi
hanno
stoffe
,
bronzi
,
vasi
di
un
prezzo
elevatissimo
.
Al
tempo
dell
'
Impero
,
una
donna
galante
,
la
signora
di
Paiva
,
che
aveva
fatto
fabbricare
un
sontuoso
palazzo
nel
viale
dei
Campi
Elisi
,
spese
ottocentomila
franchi
nel
parato
di
una
sala
.
Il
signor
Edmondo
di
Goncourt
che
narra
la
cosa
,
nel
suo
libro
La
Maison
d
'
un
artiste
,
dice
che
anch
'
egli
pagò
cari
certi
tappeti
di
Caramania
,
fatti
con
una
lana
imperfettamente
digrassata
,
sulla
quale
i
colori
prendono
delle
sfumature
vellutate
e
cangianti
,
impossibili
a
trovarsi
nei
tappeti
europei
.
Quest
'
uomo
d
'
ingegno
ha
una
passione
cieca
per
gli
oggetti
rari
o
belli
,
e
dà
una
grande
importanza
a
cose
che
forse
in
fondo
ne
hanno
pochissima
.
Non
vi
arrischiate
a
mettere
in
discussione
la
superiorità
de
'
suoi
bronzi
e
delle
sue
porcellane
su
'
bronzi
e
sulle
porcellane
degli
altri
.
Non
gli
parlate
di
collezioni
giapponesi
:
nessuno
può
averne
una
più
ricca
e
meglio
assortita
della
sua
;
egli
possiede
perfino
la
piccola
sciabola
ricurva
con
la
quale
l
'
invitto
daimio
Nori
Sane
si
tagliò
il
ventre
davanti
all
'
imperatore
,
e
la
gabbiettina
d
'
oro
col
grillo
ronzante
ora
morto
che
la
penultima
imperatrice
soleva
tenere
appesa
a
capo
del
letto
.
Quanto
al
letto
del
signor
di
Goncourt
,
basterà
dirvi
soltanto
questo
:
proviene
dal
castello
di
Rambouillet
ed
era
destinato
alla
principessa
di
Lamballe
,
quando
si
recava
a
visitare
il
suocero
.
Gli
altri
mobili
della
camera
non
sono
certo
meno
preziosi
e
non
hanno
origine
meno
degna
,
benché
sia
difficile
provarlo
.
Le
poltrone
e
la
tavola
a
forma
di
mensola
non
lasciano
proprio
nulla
a
desiderare
.
Il
cassettone
,
fatto
a
guisa
di
sarcofago
,
meriterebbe
che
lo
avesse
intagliato
Gouthière
.
I
quattro
grandi
vasi
di
porcellana
,
posati
sul
caminetto
,
appartennero
alla
marchesa
di
Pompadour
,
come
forse
il
parato
bellissimo
,
e
il
vassojo
di
Sassonia
,
e
i
bronzi
,
e
tutte
le
altre
cose
sparpagliate
intorno
.
In
quell
'
ambiente
,
al
mattino
,
aprendo
gli
occhi
,
il
signor
Edmondo
di
Goncourt
che
non
ama
il
tempo
nostro
,
s
'
immagina
spesso
di
svegliarsi
nel
secolo
decimottavo
che
ha
studiato
con
tanto
amore
.
E
quando
si
è
levato
,
passa
nello
stanzino
da
teletta
,
le
cui
pareti
sono
interamente
coperte
di
porcellane
e
di
pitture
a
guazzo
,
perché
,
mentre
si
pettina
e
si
pulisce
i
denti
,
gli
piace
vedere
«
un
pezzo
di
carta
colorata
o
un
coccio
che
splenda
,
fiammeggi
e
rifletta
un
po
'
di
luce
tra
i
colori
dei
fiori
»
.
Sarà
una
debolezza
,
ma
egli
non
è
il
solo
ad
averne
e
questa
non
è
la
sola
che
abbia
.
Prima
di
mettersi
a
scrivere
,
qualunque
cosa
intenda
scrivere
,
passa
un
'
ora
nel
salottino
e
nel
gabinetto
arredati
di
oggetti
orientali
.
Uditelo
:
«
Oggidì
,
è
bizzarro
,
quando
mi
preparo
a
scrivere
una
pagina
,
una
pagina
qualunque
,
una
pagina
in
cui
non
entra
il
menomo
bric
-
à
-
brac
per
mettermi
in
vena
,
per
scaldarmi
,
per
far
uscire
lo
stilista
,
dallo
scrittore
pigro
e
ricalcitrante
allo
strappamento
doloroso
dello
stile
,
ho
bisogno
di
passare
un
'
ora
nel
salottino
e
nel
gabinetto
dell
'
Oriente
.
Occorre
che
io
mi
riempia
gli
occhi
della
patina
dei
bronzi
,
degli
ori
diversi
delle
lacche
,
degli
irraggiamenti
delle
porcellane
,
dei
lampi
delle
pietre
dure
,
dei
diaspri
,
dei
vetri
colorati
,
degli
scintillamenti
della
seta
dei
fukusa
e
dei
tappeti
di
Persia
,
e
mercé
questa
contemplazione
di
scatti
di
colori
,
mercé
questa
visione
eccitante
,
irritante
per
così
dire
,
a
poco
a
poco
,
e
lo
ripeto
,
senza
che
ciò
abbia
alcun
rapporto
col
soggetto
della
mia
composizione
,
sento
il
polso
accelerarsi
e
dolcemente
venire
in
me
la
dolce
febbre
del
cervello
,
senza
la
quale
non
posso
scrivere
nulla
che
valga
.
Ma
l
'
eccitazione
prodotta
dal
bibelot
di
luce
ottenuta
,
e
il
momento
arrivato
di
mettermi
al
lavoro
,
ho
bisogno
per
scrivere
,
di
trovarmi
in
una
stanza
che
non
ha
nulla
alle
pareti
,
e
che
amerei
tutta
nuda
e
imbiancata
colla
calce
»
.
Son
forse
questi
eccitamenti
artificiali
che
rendono
lo
stile
del
signor
Edmondo
di
Goncourt
così
lambiccato
e
così
contorto
.
Il
suo
povero
fratello
Giulio
scendeva
molto
di
rado
nelle
splendide
sale
del
primo
piano
,
e
dormiva
e
lavorava
in
una
cameretta
da
studente
,
al
piano
di
sopra
.
Egli
non
aveva
bisogno
di
alcun
oggetto
esterno
,
per
scaldarsi
di
fantasia
.
Trovava
i
pensieri
e
le
immagini
dentro
sé
stesso
.
Ma
forse
appunto
per
questo
,
morì
giovane
.