StampaPeriodica ,
È
l
'
ultima
novità
che
giunge
dalla
capitale
lombarda
.
La
penultima
è
il
sequestro
,
ordinato
dal
Procuratore
generale
Municchi
,
d
'
un
giornale
in
cui
era
un
articolo
sui
pozzi
del
petrolio
naturale
.
Questo
liquido
minerale
non
ha
più
l
'
ingresso
libero
nello
storico
palagio
Clerici
,
dove
il
pubblico
ministero
ha
stabilita
la
sua
sede
.
Ciò
susciterà
le
proteste
dell
'
ufficio
minerario
sedente
in
quella
città
.
Ma
non
per
questo
il
vocabolo
sarà
riabilitato
.
Aggiungasi
quel
po
'
po
'
di
comunardismo
che
ha
fatto
inventare
le
petroliere
del
1871
.
Io
scommetto
che
l
'
illustre
Municchi
creda
alle
pétroleuses
come
ad
un
articolo
di
fede
.
Da
ciò
è
agevole
comprendere
come
di
petrolio
non
si
può
parlare
.
E
già
molto
se
è
permesso
adoperarlo
per
accender
la
lucerna
:
ma
se
il
prefato
Procuratore
.
sostiene
,
o
meriterebbe
sostenere
,
che
le
vergini
prudenti
d
'
una
volta
accendevano
e
tenevano
benissimo
accese
le
loro
lampade
per
mezzo
dell
'
olio
comune
,
e
che
,
come
allora
facevasi
,
anche
adesso
far
benissimo
si
potrebbe
...
Quanto
a
me
,
ne
dubito
,
poiché
,
se
sono
in
gran
parte
passate
di
moda
le
vergini
,
sono
state
assolutamente
abolite
le
lampade
:
comprese
quelle
portatili
Edison
,
che
non
riescono
ancora
a
conseguire
il
loro
scopo
...
Ma
via
!
Io
non
son
mica
pagato
per
fare
nella
Bizantina
le
parti
del
Portiano
Lampedario
.
Non
ci
mancherebbe
altro
!
sono
invece
sulle
mosse
di
parlarvi
delle
streghe
milanesi
.
E
un
argomento
coi
fiocchi
,
e
la
sua
attualità
è
ardente
.
Ficcatevelo
bene
in
testa
:
il
questore
Sant
'
Agostino
ha
giurato
sui
quattordicimila
filetti
argentei
del
berretto
di
Domenico
Cappa
maggiore
delle
guardie
di
pubblica
sicurezza
che
,
se
gli
dànno
appena
appena
il
tempo
necessario
,
d
'
ora
innanzi
la
magia
onnicolore
,
che
a
Milano
,
nel
popolino
,
ha
ancora
un
culto
,
sarà
schiacciata
e
dispersa
per
sempre
.
Si
ignora
se
l
'
arcivescovo
Calabiana
fortificherà
Sant
'
Agostino
dal
lato
della
liturgia
,
dandogli
per
compagni
tre
o
quattro
esercizzatori
del
Duomo
.
Ma
fra
Arcivescovo
e
sant
'
...
Agostino
,
andranno
facilmente
d
'
accordo
.
E
se
le
cose
continuano
di
quest
'
ambio
,
fra
quattro
o
cinque
anni
,
nella
Vetra
dei
cittadini
,
vedremo
rialzarsi
i
roghi
per
ardere
le
maliarde
.
Quel
giorno
,
il
duca
Tommaso
Scotti
e
il
conte
Barbiano
di
Belgiojoso
morranno
di
consolazione
:
e
l
'
avvocato
Brasca
pronuncierà
il
loro
elogio
funebre
,
rammentando
indubbiamente
Don
Carlos
e
il
suo
Toson
de
oro
...
Poiché
in
fin
delle
fini
una
ragione
bisogna
farsela
.
La
questura
ha
ragione
:
il
diavolo
ha
troppe
sacerdotesse
nella
sua
buona
città
di
Milano
.
Esse
varcano
a
dozzine
i
secoli
e
si
mantengono
attraverso
le
età
fresche
e
giovani
come
le
sorelle
della
fata
Alcina
.
Ciò
dipende
dal
fatto
,
che
Milano
fu
sempre
la
città
più
stregata
d
'
Italia
.
Milano
ha
una
tradizione
di
maliarderia
che
risale
fino
al
di
sopra
del
Mille
.
Lo
diceva
un
cimelio
del
museo
Cavaleri
,
cui
il
Comune
sdegnò
comprare
,
e
lo
comprò
invece
Enrico
Cernuschi
,
il
quale
lo
fece
trasportare
a
Parigi
...
Fin
sopra
al
Mille
.
Qui
le
maghe
sottoponevansi
ai
satanici
caproni
nei
boschi
impenetrabili
dell
'
odierna
Quadronno
,
dove
un
foltissimo
bosco
prestava
le
sue
ombre
al
sabba
romantico
dopo
averle
prestate
al
sabba
classico
degli
oracoli
antichi
.
Qui
appartiene
ancora
al
pubblico
la
tradizione
di
Guglielmina
la
Boema
,
la
celebre
maliarda
,
riuscita
a
morire
in
odore
di
santità
;
poi
dopo
sepolta
esumata
,
giudicata
,
condannata
alle
fiamme
ed
arsa
come
convinta
d
'
eresia
e
di
stregonesimo
.
Qui
,
a
credere
a
quanto
ne
raccontano
i
cronisti
luterani
del
secolo
XVI
e
XVII
,
fra
Carlo
e
Federico
Borromeo
,
non
lasciarono
senza
arrosto
lo
spiedo
dell
'
Inquisizione
,
e
un
po
'
dappertutto
,
streghe
giovani
e
vecchie
ma
specialmente
vecchie
vennero
abbrustolite
perché
non
volevano
confessare
«
il
modo
speciale
secondo
cui
lo
spirito
avverso
et
inimico
di
Dio
le
haveva
possedute
»
.
Qui
,
al
tempo
degli
Spagnoli
erano
gremiti
di
maliarde
,
dicenti
la
buona
ventura
,
i
pressi
di
San
Giovanni
in
Conca
:
sicché
l
'
eccellentissimo
governatore
Albuquerque
,
vi
aveva
fatta
costruire
una
prigione
,
dove
il
Bargello
le
ficcava
dentro
,
appena
arrestatele
in
quei
paraggi
.
Qui
i
conti
di
Daun
e
di
Firmian
ebbero
il
fegato
di
pubblicare
nel
secolo
scorso
degli
editti
contro
le
donne
«
le
quali
con
la
polvere
bianca
tiravano
agli
honesti
il
malocchio
et
la
striatura
»
.
Qui
i
Giacobini
sudarono
la
camicia
...
che
non
avevano
,
per
demolire
tutte
le
fiabe
del
sovranaturale
,
onde
erano
saturi
gli
avoli
nostri
.
Qui
,
per
dir
tutto
,
eccoti
la
fede
nelle
streghe
,
che
riprende
il
popolino
:
ed
oggi
,
dopo
il
21
,
il
31
,
il
48
,
i1
59
,
il
66
,
i1
70
e
il
resto
le
streghe
sovrabbondano
a
Milano
,
che
è
una
bellezza
:
e
se
ci
fosse
qualche
curioso
il
quale
andasse
un
po
'
più
giù
della
prima
pelle
vedrebbe
le
viscere
di
quest
'
alma
metropoli
formicolare
delle
mille
ed
una
specie
di
streghe
,
ammodernate
e
salite
all
'
altezza
dei
tempi
.
Voi
sapete
:
anche
i
negromanti
non
possono
sottrarsi
alle
correnti
dell
'
età
nuova
.
Solo
che
oggi
hanno
mutato
nome
.
Ma
questo
è
un
incidente
che
non
cambia
la
più
piccola
delle
loro
mansioni
.
Prima
si
chiamavano
streghe
.
Oggi
la
scienza
avendo
fatta
della
strada
rispondono
al
nome
pietosamente
ipnotico
di
«
sonnambule
»
.
Tutte
«
sonnambule
»
,
dalla
prima
all
'
ultima
:
e
sono
non
meno
di
una
cinquantina
,
e
vi
garantisco
,
che
,
non
solo
non
sono
sonnambule
,
perché
dormono
la
loro
brava
notte
come
tanti
ghiri
,
ma
che
altresì
,
essendo
tutte
orribilmente
brutte
non
esiste
fra
esse
e
satanasso
verun
patto
.
Coll
'
andar
degli
anni
,
Belzebù
si
è
fatto
difficile
:
le
vecchie
gli
fanno
orrore
,
ed
ecco
il
perché
egli
tenta
sempre
di
trarre
in
perdizione
qualche
giovine
donnina
,
qualche
vezzosa
ragazza
.
S
'
io
fossi
un
distributore
o
un
casellista
paziente
,
potrei
con
estrema
facilità
sottoporvi
un
quadro
statistico
nel
quale
dividerei
,
classe
per
classe
,
le
«
sonnambule
»
milanesi
.
Vi
parlerei
delle
donne
che
fanno
il
giuoco
delle
carte
in
quei
sudici
ed
oscuri
ripiani
di
Milano
vecchia
,
in
via
Madonnina
o
in
via
San
Carpoforo
.
Vi
parlerei
di
quelle
che
fanno
il
giuoco
del
cappello
e
quello
del
pelo
,
entrambi
ribelli
ad
ogni
descrizione
.
Vi
parlerei
di
quelle
che
sono
la
truce
e
sanguinosa
provvidenza
delle
ragazze
popolane
e
borghesi
,
le
quali
,
dalle
prime
nausee
e
dai
primi
doloretti
,
comprendono
di
diventar
mamme
,
prima
di
diventar
mogli
.
Vi
parlerei
delle
autentiche
donne
dell
'
ovo
,
le
pitonesse
massime
di
questi
tripodi
clandestini
,
in
uggia
alla
questura
,
ma
potenti
,
riconosciuti
ed
interrogati
dalla
più
gentile
e
più
illuminata
clientela
di
Milano
...
Ma
ringraziate
il
cielo
che
la
stoffa
della
distintività
non
l
'
ho
,
e
,
non
avendola
,
vi
è
quindi
risparmiato
un
grave
supplizio
.
Piuttosto
vi
narrerò
la
mia
grande
visita
ad
una
di
queste
streghe
contemporanee
:
proprio
a
quella
per
la
quale
poco
mancò
che
in
un
celeberrimo
processo
per
supposizione
d
'
infanticidio
,
intervenisse
il
soprannaturale
.
Taccio
il
nome
,
perché
mi
ripugna
danneggiare
gli
altri
.
Del
resto
,
non
aggiungo
,
non
tolgo
sillaba
.
Abita
in
Porta
Garibaldi
.
Lei
dice
ancora
Porta
Comasina
.
Ce
n
'
è
voluto
per
poter
avere
l
'
accesso
!
Ho
dovuto
dire
quattro
bugie
filate
.
Ma
ne
scrivo
anche
tante
!
Le
porremo
tutte
insieme
.
Continuo
.
Vado
su
per
una
scala
stretta
e
buia
.
Mi
fermo
al
terzo
.
Nell
'
uscio
c
'
è
una
guardiola
di
ottone
e
di
cristallo
.
Busso
.
L
'
uscio
s
'
apre
per
un
palmo
.
Non
oltre
.
Non
lo
permette
la
catenella
frenatrice
.
Mi
spiace
,
ma
non
posso
dispensarmi
dal
riprodurre
il
dialogo
in
milanese
,
se
no
,
perde
tutto
il
suo
odore
di
verità
.
Chi
el
cerca
,
in
grazia
?
La
sura
P
...
E
lu
chi
l
'è...?
Mi
sont
mandaa
in
de
lee
dal
sur
Giovann
.
El
gh
'
à
la
majstaa
?
Una
mano
fina
e
bianca
esce
dal
vano
dell
'
uscio
socchiuso
.
Ed
io
le
tendo
una
mezza
imaginetta
della
Madonna
di
Caravaggio
.
Me
l
'
aveva
data
come
segno
di
riconoscimento
,
quel
«
signor
Giovanni
»
che
appunto
mi
aveva
procurato
l
'
approccio
alla
strega
.
Due
secondi
d
'
attesa
.
La
catenella
è
tolta
:
l
'
uscio
è
aperto
:
son
dentro
.
Mi
si
rinchiude
alle
spalle
.
Via
!
Lucifero
è
di
buon
gusto
.
La
grassa
sibilla
,
che
mi
sta
innanzi
,
non
dimostra
i
suoi
cinquant
'
anni
.
Conosco
i
vecchi
impiegati
celibi
e
maritati
i
quali
farebbero
ancora
pazzie
per
una
donna
così
ben
conservata
,
anche
senza
il
processo
Cirio
.
Essa
mi
conduce
in
un
secondo
stambugio
.
Né
corvi
,
né
civette
,
né
gatti
.
Sul
tavolo
due
lucerne
accese
.
In
mezzo
un
gran
bicchiere
di
acqua
...
Lì
presso
un
mazzo
di
tarocchi
.
Riprende
il
dialogo
.
Roba
de
amor
neh
?
Sì
!
El
voeur
el
gioeug
piccol
o
el
grand
?
Semper
el
grand
!
Ghe
vorarà
trij
oeuv
!
E
poeu
?
Se
paga
subet
.
Per
lú
,
mandaa
dal
sur
Giovann
,
ghe
faroo
on
scunt
...
Cià
do
liral
...
El
g
'
ha
on
cavel
de
la
soa
morosa
?
...
Va
ben
.
Comenci
el
gioeug
!
Prende
il
capello
(
un
biondo
capello
della
mia
bimba
di
sett
'
anni
)
e
lo
stende
sopra
un
Secolo
piegato
sotto
il
bicchiere
.
Poi
prende
le
carte
.
Estrae
il
Matto
di
tarocco
,
pone
su
il
capello
,
e
ne
immerge
un
capo
nell
'
acqua
;
poscia
,
abbandonandovelo
,
sciama
:
El
va
no
giò
...
L
'
è
segn
che
la
ghe
voeur
ben
,
ma
gh
'
è
on
impediment
.
Sfoglia
le
carte
.
Il
Tredici
cade
a
destra
del
bicchiere
.
E
lei
borbotta
:
Adess
capissi
tutt
coss
...
L
'
è
maridada
!
Lu
el
se
pareggia
di
gran
dispiasè
...
Io
scoppiavo
internamente
dall
'
ilarità
.
La
strega
rompe
tre
uova
:
ne
raccoglie
i
tre
albumi
in
un
tazzino
e
li
precipita
,
benedicendoli
,
nell
'
acqua
del
bicchiere
.
Alza
il
bicchiere
all
'
altezza
delle
due
lucerne
:
El
ved
?
Guardo
e
non
vedo
altro
che
un
grumo
gelatinoso
dell
'
albume
,
che
va
in
fondo
al
bicchiere
.
E
la
strega
:
L
'
è
fortunaa
.
Quella
pontinna
l
'
è
el
mari
de
lee
ch
'
el
va
al
Foppon
...
I
bollin
vesin
al
véder
voeren
dí
che
lu
e
lee
faran
spòs
,
e
se
voraran
tanto
ben
.
Non
ne
potevo
più
.
L
'
ilarità
mi
asfissiava
.
Ringraziava
e
stava
per
uscirmene
.
Mi
chiese
«
la
mia
buona
grazia
»
.
Si
contentò
d
'
una
lira
perché
«
era
io
»
;
ma
mi
assicurò
che
la
signora
Marchesa
C
...
non
le
dà
mai
meno
di
venti
lire
di
mancia
.
Ma
qui
,
chiesi
,
viene
anche
la
Marchesa
C
...
?
Altreché
!
Chi
inscí
ghe
vegnen
i
primm
damm
de
Milan
!
Era
è
vangelo
.
Non
solo
le
popolane
che
fanno
sigari
,
ma
anche
non
poche
frequentatrici
del
second
'
ordine
dei
palchi
alla
Scala
salirono
,
salgono
e
saliranno
quella
scaletta
buia
e
ripida
.
L
'
amore
,
la
gelosia
,
il
sensualismo
agiscono
con
troppa
violenza
sull
'
apparato
nervoso
ed
isterico
di
una
bella
creatura
,
perché
essa
possa
sottrarsi
alla
onnipotenza
del
soprannaturale
.
Io
non
ho
detto
,
e
non
posso
dire
,
tutto
quanto
udii
dalla
mia
strega
a
proposito
delle
stelle
e
delle
orizzontali
arrampicatisi
fino
a
lei
per
acquietare
l
'
urlo
dei
sensi
affamati
,
o
i
movimenti
purissimi
del
cuore
.
Ma
ho
udite
delle
cose
strane
ho
capito
che
«
il
filtro
d
'
amore
»
lo
semplificano
oggi
le
interessate
,
come
lo
semplificavano
ai
tempi
dei
tempi
le
Giulie
e
le
Faustine
,
sulle
cime
dell
'
Esquilino
,
negli
antri
della
maga
Licisca
.
Qualche
cosa
di
orribile
allora
,
come
adesso
.
Il
che
prova
come
il
mondo
,
la
donna
,
i
suoi
accessi
,
i
suoi
eccessi
e
le
sue
impurità
furono
identici
sempre
...
Oggi
il
quarto
d
'
ora
è
,
in
Milano
,
della
razzia
delle
streghe
.
Sarà
al
solito
un
fuoco
di
paglia
.
Le
streghe
terranno
duro
e
la
spunteranno
orgogliose
della
loro
superba
clientela
di
signore
le
quali
,
la
mattina
,
vanno
a
visitarle
e
poi
,
a
pranzo
,
dànno
ad
intendere
ai
loro
parenti
venuti
a
trovarle
dalla
provincia
che
Milano
è
sempre
la
capitale
morale
.