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È così raro il trovare un contradittore cortese , il quale opponga ragioni a ragioni , anziché argomenti tolti al sarto o ingiurie apprese nella bettola , che io non ho saputo resistere alla tentazione di credermi per qualche parte indicato nel suo articolo , pubblicato sul Marzocco col titolo Contro l ' egoismo e di rispondervi , a rischio forse di apparire pretensioso . Io confido del resto che tale apparenza vanirà per la natura della mia risposta e per la sua obbiettività . Poiché , anzitutto , io non voglio discutere sui principii generali che portano lei a combattere la legge morale che si fonda sulla supremazia dell ' io e che hanno portato me invece ad affermarla nella formula più assoluta in un libro recente . Una tal discussione , Ella lo comprende , esigerebbe non un articolo , non un giornale , ma volumi e volumi , come quella che implica tutta la concezione filosofica dell ' universo considerato in tutti i suoi diversi ordini di fenomeni , da quelli cosmici fino a quelli psichici e sociali . Pertanto io desidero limitare queste mie osservazioni a un solo rilievo di carattere generale e poi fermarmi esclusivamente sopra i fatti da lei addotti in sostegno delle sue conclusioni . Il rilievo di carattere generale è il seguente : Ella fa tutt ' uno dell ' egoismo ( inteso nel senso più ristretto , più concreto e più condannevole del vocabolo ) e di un sistema morale e sociale astratto chiamato egoarchia . Ella confonde insieme quella parte più atavica e animalesca del nostro istinto elementare di conservazione e di soprafazione che è appunto l ' egoismo vitale con quell ' altissimo e astratto complesso di idee e di norme tendenti non all ' esaltazione dell ' egoismo ma bensì dell ' io individuale , definito col nome di egoarchia o meglio di egocrazia , appunto in contrasto a democrazia . Né la differenza è piccola , perché dicendo esaltazione dell ' egoismo si può interpretare , come Ella fa logicamente , tanto l ' incitamento ai più brutali atti dell ' uomo inferiore quanto la negazione di ogni grandezza affettiva e morale , concludendo facilmente alla riprovazione e alla condanna ; mentre dicendo esaltazione dell ' io individuale , tale interpretazione non è più lecita , e si intende soltanto lo sviluppo di quelle attività e facoltà fisiche e intellettuali tendenti ad una più armonica , più bella e più completa esplicazione della propria personalità senza affatto impedire che all ' intorno , parallelamente , altre personalità ottengano il medesimo svolgimento ; e da tutto ciò esula qualsiasi idea di riprovazione e di condanna . Non è lecito infine far una cosa sola dell ' egoismo , come elemento del nostro essere biologico , elemento integrante e necessario e perciò soltanto né buono né cattivo , con l ' egoarchia , come sistema filosofico , del tutto indipendente dal primo ; o se tal confusione si fa , essa viene subito a togliere ogni forza all ' argomentazione , perché l ' egoarca potrà sempre rispondere : « Verissimo quanto dite sull ' egoismo e sopra i suoi effetti , anzi io vi approvo , ma ciò non ha nulla a che vedere né con l ' egoarchia né con le conseguenze morali e sociali di essa » . Io vorrei ancora farle notare un ' altra confusione di minore entità in cui Ella crede , quando nella espressione astratta assoluta di Legge morale Ella intende di significare la passeggera e relativa norma morale che Ella ed altri seguono in questo quarto d ’ ora , a preferenza di un ' altra , mostrandole quanto sia pericoloso l ' attribuire una tale importanza all ' abito morale proprio anche quando esso sia accetto alle maggioranze , perché domani io potrei valermi dello stesso diritto per dichiarare sola legge morale assoluta la norma morale che io ed altri propugniamo e dichiarare immorale la sua ; ma l ' insistere su questo punto porterebbe di necessità a trattare sulla differenza del relativo e dell ' assoluto morale e ancor più sulla disparità dei vari sistemi etici , i quali non per questo cessano di essere morali , nel senso di essere norme della condotta tendenti a un dato scopo ; e vengo ai fatti . Ella scrive : « Che cosa significa egoismo ? » « Significa in politica , il Valentino ; in etica , Don Giovanni ; in fisiologia , Trimalcione . E se volete ancora , in politica , il processo Dreyfus ; in etica , il quartiere latino ; in fisiologia , la Banca romana . E ancora in politica , le stragi d ' Armenia ; in etica , Malthus ; in fisiologia , la dinamite » . Ora se il riferimento del Valentino e del Don Giovanni possono reggere , ed io non so celare la mia ammirazione per queste due autentiche e veramente umane personificazioni del dominio e del piacere , gli altri esempi sono più o meno fuori luogo . Il processo Dreyfus ? riguardo al processo Dreyfus basta non contentarsi delle apparenze , delle lustre superficiali , delle retoriche verbali , buone solo per gl ' ingenui e gli illusi , e penetrare un po ' addentro in quella intricata matassa per capire che la cosa non è tanto liscia , che la tanto strombazzata giustizia e la invocata verità salvo appunto per qualche illuso in buona fede , come lo Zola , non sono che pretesti , come lo era il ribasso del pane per i tumulti delle plebi italiane , per capire che il processo lo hanno ridotto quello che ora è i soliti mestatori , altruisti soltanto quando si tratta di provocare disordini e di demolire . Non è il governo o l ' esercito che non voglia rivedere il processo Dreyfus . Ella è giovane troppo intelligente per ripetere questo genere di illazioni in cui si impernia la scienza democratica , ma sono invece i peggiori elementi del corpo sociale che , ammantandosi di simpatici orpelli , vogliono fare il processo alle classi incarnanti l ' autorità e la forza . E queste si difendono , ed è giustizia il dirlo , molto ma molto male . Il Quartier latino ? Eh via , per il quartier latino si potrà parlare di licenziosità , di volgarità ( non egoistica , ma rumorosa e plebea ) , di miseria , di sciocchezza , ma di una applicazione della morale dell ' egoismo , no , no sicuro . Sarebbe lo stesso come se io , dal mio punto di vista , affermassi che le sconcia urla di una dimostrazione popolare rappresentano l ' applicazione del regime democratico in pro degli umili alla politica . Ella se ne dorrebbe ed avrebbe ragione . Peggio poi quando si esuma il putrido affare della Banca romana . Qui , per un lato , si tratta di quella corruzione imbecille e piccola propria dei nostri governanti , venuti su dall ' avara borghesia o dall ' avida plebe ; per l ' altro di criminalità vera e propria . Tanto varrebbe allora che Ella richiamasse tutti i crimini , omicidi , truffe , rapine , furti che avvengono in Italia : poiché non c ' è differenza fra i grandi e i piccoli , nel qual caso , io avrei tutto il diritto d ' imputare con la medesima logica al regime morale e sociale che Ella difende gli stessi crimini , poiché nessuno più di me li ritiene incompatibili con l ' ideale espansione egoistica che io propugno , impossibili quando questo ideale fosse realizzato . Il criminale non rappresenta il frutto dell ' egoismo ma lo scarto fallito dell ' egoismo , e dico egoismo e non egoarchia , poiché non posso ammettere che Ella rinnovi contro questo sistema filosofico l ' errore grossolano che , anni fa , si commetteva da taluni imputanti alla teoria darvinistica le aberrazioni criminose del singolo , e fra questi alcuni debbo notare il Daudet . Altrettanto potrei dirle per le stragi d ' Armenia , ma io desidero sopratutto venire all ' ultimo esempio che Ella cita , alla dinamite . Questo no poi , assolutamente no . Permetta che io le dica che qui Ella ha invertito le parti . Basta la più elementare conoscenza di quello che è e di quello che vuole o meglio non vuole l ' anarchia e sia pur quella che mette la dinamite al servizio di un ' idea , per dovere concludere a rovescio di quanto Ella ha affermato . L ' anarchia , ed Ella non ha bisogno che io glie lo insegni , da Bakounine alle figurazioni letterarie di essa nel Germinal e nel Paris , se rappresenta qualcosa , rappresenta l ' antitesi più spiccata dell ' egoismo , rappresenta il sogno utopistico di umanità , di eguaglianza , di comunanza e di amore più grande che sia mai stato fatto sulla terra , rappresenta addirittura l ' altruismo sovrumano . Ni dieu ni maître , tutti uguali , tutto in comune , non più autorità , non più leggi , libertà e fratellanza universale , questo l ' ideale anarchico , il quale costituisce , precisamente l ' estremo svolgimento logico dell ' incompleto concetto cristiano democratico socialista . E come negli effetti a queste limitate concezioni cristiane - democratiche - socialiste , quando la turba inferiore comincia ad operare corrispondono lo sciopero , la sommossa , il tumulto , la devastazione , il saccheggio , così alla illimitata concezione altruistica dell ' anarchia corrisponde inevitabilmente un ben maggiore effetto , la dinamite e la distruzione . Per cui se la morale egoistica , secondo Ella dice , può apparire la negazione di ogni morale , la morale altruistica portata alle sue ultime conseguenze può significare la negazione della vita medesima . Poiché , almeno lo spero , Ella non vorrà certo imputare all ' egoarchia e ai suoi seguaci e in genere a coloro che mirano a scopi egoistici ed edonisti l ' uso della dinamite . Sarebbe errore troppo grande e sarebbe una affermazione smentita da tutti gli attentati dinamitardi individuali e collettivi avvenuti da che la dinamite fu inventata , e basta che Ella ne ricordi qualcuno per dovermi dar completa ragione su questo punto . Del resto Ella che si mostra nei suoi studi critici fine psicologo non può ignorare che essenza dell ' egoismo è conservare e non mai distruggere e ciò anzi tanto più quanto l ' egoismo è angusto e materiale . In un altro punto del suo articolo là dove vieppiù l ' argomentazione stringe Ella giudica : « Una donna del popolo che compia un atto di sacrifizio è infinitamente più grande di fronte all ' Assoluto che non siano Copernico , Lagrange , Dante , Leibnitz , Galileo » . Qui davvero io non mi trovo più , anche facendo astrazione completa dall ' egoismo e dall ' altruismo , e non mi trovo più perché non comprendo il valore di questo paragone , dato che il termine fisso l ' Assoluto a cui Ella confronta la donna sacrificantesi e l ' uomo di genio mi è ignoto , come è ignoto a Lei e a tutti . Quale assoluto ? Notando che , pur dovendole fare questa domanda , sono obbligato a riconoscerla errata e a ritenere già errata la risposta , perché qualunque qualifica Ella mi esprimesse , questa verrebbe necessariamente a limitare l ' assoluto , che allora non sarebbe più assoluto . E per tanto si impone il dilemma : o Ella mi specifica l ' assoluto ed allora questo è una porzione del relativo , o Ella lascia , come è imprescindibile , indeterminata l ' espressione e allora il confronto diviene impossibile e nulla significa poiché si paragona un termine noto ad uno del tutto , non solo ignoto , ma inconcepibile . E quest ' ultima è la verità ; il confronto da lei instituito non può sussistere , perché di fronte all ' infinita chimera dell ' assoluto l ' atto umano , dalla Divina commedia alla giocata di un temo al lotto , e noti solo l ' atto umano , ma qualsiasi atto biologico , e non solo , ma qualsiasi fenomeno , dalla sconfitta della Spagna alla caduta di una goccia d ' acqua , dalla conflagrazione di un sole allo spostamento di un grano di sabbia , ha lo stesso valore e la medesima importanza ; non è né più grande né più piccolo , né migliore né peggiore , è , soltanto è e basta . Ella ha forse una sola via di uscita , una sola risposta , quella di oppormi l ' Assoluto divino , Dio , ed allora davanti a un argomento di fede , io non discuto più , poiché la discussione non è più possibile ; mi inchino . Ancora una osservazione prima di venire all ' ultimo fatto . Ella scrive : « Essa ( la legge morale dell ' altruismo e del disinteresse ) è una vera e propria legge di natura , di cui le religioni sono interpreti e custodi » . La frase è bella letterariamente , ma filosoficamente contiene due errori . Primo : gli studi più recenti hanno tolto ogni finalità , ogni teleologia alla natura , la quale non ha scopi né buoni né cattivi da conseguire e quindi essa non ha che una legge sola , quella del divenire , all ' infuori da qualsiasi apprezzamento qualificativo : inoltre anche nell ' accezione non scientifica ma materiale del vocabolo , la natura , quando la si guardi con occhi veritieri , spogli ad ogni rosea superstizione , ci porge in ogni sua manifestazione un solo insegnamento , quello dell ' indifferenza e dello sperpero o sovente dell ' ingiustizia o della crudeltà sia che ci fermiamo sul delicato fenomeno della riproduzione degli esseri sia sull ' esistenza stessa dei corpi inorganici . Per cui non è già che la natura sancisca la legge morale altruistica e disinteressata ma furono i propugnatori di questa morale che incorporarono nella natura e alla natura prescrissero il loro ideale . Secondo : vi furono e vi sono religioni in perfetta antitesi con la legge morale del disinteresse e della rinuncia e non mi occorrono esempi , poiché Ella di certo li può trovare al pari di me . Sono giunto così al fatto essenziale e conclusivo cui Ella , attribuendo più forza di qualsiasi ragionamento , oppone alle dottrine egoarchiche . Ella dice : « Del resto , più di qualunque dimostrazione , la smentita più eloquente alla vostra egoarchia sta nell ' evoluzione stessa della società contemporanea , la quale prende a cellula tipica non già le signorie del rinascimento ma le corporazioni mediovali » . Qui non mi occorrono argomentazioni , obbiezioni e difesa ; la storia , il gran libro della storia sta lì aperto e per tutti palese . Mi basta solo che Ella riconosca la verità storica dei fatti , il significato cioè della corporazione d ' arti e mestieri nel medioevo – strettissima , misoneista , tirannica , ladresca associazione di chi possedeva lo strumento e la capacità tecnica per l ' asservimento e lo sfruttamento del lavoratore anonimo e del consumatore di fronte alle magnifiche signorie del Rinascimento che illustrarono l ' Italia davanti al mondo e segnarono una meravigliosa fioritura d ' arte e la rinnovazione della scienza ; mi basta , ripeto , che Ella riconosca questo , che del resto è la verità , perché io le ammetta che l ' evoluzione della società contemporanea sui regoli democratici e socialisti prende a cellula tipica non già le signorie del Rinascimento ma le corporazioni medioevali . Ma in questo caso sarò io quegli che avrà ragione e che sarà nella logica e nel vero , quando concluderò contrariamente a lei : « Tale evoluzione significa la condanna della società contemporanea e specialmente della guida che la dirige ; tanto peggio se questa è la morale dell ' altruismo e del disinteresse , e significa la trionfale giustificazione ed esaltazione della morale opposta , quella della egocrazia » .