StampaPeriodica ,
L
Avanti
!
del
22
corrente
cortesemente
risponde
all
articolo
da
me
pubblicato
nell
Agitazione
del
14
sull
evoluzione
dell
anarchismo
;
ma
,
secondo
me
,
risponde
male
e
fuori
della
questione
.
Esso
vuol
dimostrare
,
in
contraddittorio
con
me
,
che
l
anarchismo
evolve
verso
il
socialismo
democratico
;
ed
invece
si
mette
a
sostenere
che
,
in
omaggio
alla
verità
ed
alla
logica
,
quell
evoluzione
dovrebbe
avvenire
ed
avverrà
.
Confondendo
in
tal
modo
ciò
che
è
con
ciò
che
si
crede
che
dovrebbe
essere
e
che
sarà
,
ognuno
,
il
quale
professa
onestamente
un
idea
e
la
ritiene
conforme
alla
logica
ed
alla
verità
ed
ha
fede
(
cioè
forte
speranza
)
nel
suo
trionfo
,
potrebbe
sostenere
che
tutti
gli
altri
evolvono
verso
di
lui
;
il
che
poi
non
cambierebbe
le
tendenze
reali
dei
vari
partiti
ed
i
rapporti
in
cui
si
trovano
l
uno
verso
l
altro
.
Io
potrei
limitarmi
a
constatare
,
il
modo
come
l
Avanti
!
ha
schivata
la
questione
e
non
aggiunger
altro
,
poiché
non
si
trattava
affatto
di
discutere
i
meriti
relativi
dei
programmi
socialista
democratico
e
socialista
anarchico
.
Ma
sarà
bene
seguire
l
Avanti
!
sul
suo
terreno
e
vedere
se
davvero
la
verità
sta
dalla
parte
sua
e
la
logica
deve
menar
gli
anarchici
dove
esso
dice
.
L
Avanti
!
mi
risponde
su
tre
questioni
:
quella
del
modo
,
radicalmente
diverso
dal
nostro
,
come
i
socialisti
democratici
intendono
attuare
la
trasformazione
sociale
;
quella
dello
Stato
nella
società
futura
;
e
quella
delle
elezioni
.
Sulla
prima
questione
io
avevo
detto
che
i
socialisti
democratici
vogliono
trasformare
la
società
presente
per
mezzo
di
leggi
,
e
l
Avanti
!
risponde
che
non
è
vero
che
essi
vogliono
servirsi
soltanto
di
leggi
:
io
veramente
il
soltanto
non
ce
l
avevo
messo
;
ma
ce
l
avessi
anche
messo
,
non
me
ne
pentirei
,
poiché
è
noto
che
per
i
socialisti
democratici
ogni
propaganda
,
ogni
agitazione
,
ogni
organizzazione
ha
per
scopo
finale
la
conquista
di
poteri
pubblici
,
vale
a
dire
il
potere
di
far
le
leggi
.
E
la
Critica
sociale
,
di
cui
l
Avanti
!
non
contesterà
l
autorevolezza
,
nel
suo
numero
del
16
maggio
,
lamentando
che
la
lotta
elettorale
,
che
dovrebbe
essere
l
indice
dell
azione
e
della
forza
del
partito
,
è
diventata
quasi
essa
sola
quest
azione
e
questa
forza
,
giunse
a
dire
:
astrattamente
,
metafisicamente
,
si
può
pensare
che
basti
.
Il
proletariato
poco
importa
che
sappia
,
che
capisca
,
che
voglia
,
che
agisca
esso
stesso
:
basta
che
intuisca
e
che
voti
.
Così
a
poco
a
poco
diventerà
maggioranza
e
altri
per
lui
trasformerà
lo
Stato
a
suo
vantaggio
.
E
se
la
Critica
trovava
che
questa
verità
astratta
non
è
poi
vera
in
concreto
,
era
solo
perché
il
governo
può
mozzare
nel
pugno
dei
socialisti
l
arma
del
voto
ed
allora
il
partito
non
sarebbe
in
grado
di
opporre
alcuna
resistenza
,
neppure
lo
sciopero
delle
arti
maggiori
nei
centri
maggiori
.
L
Avanti
!
può
dire
,
se
così
gli
piace
,
che
questo
non
è
vero
e
che
io
conosco
male
e
giudico
peggio
il
programma
dei
socialisti
democratici
;
ma
sta
il
fatto
che
gli
anarchici
convengono
tutti
,
in
questa
questione
,
nella
stessa
opinione
che
ho
espresso
io
e
credo
di
essere
nel
vero
dunque
,
niente
evoluzione
nel
senso
che
dice
l
Avanti
!
.
Sulla
questione
dello
Stato
,
avendo
io
affermato
che
lo
Stato
sarà
sempre
organo
di
sfruttamento
,
l
Avanti
!
mi
accusa
di
essere
caduto
in
un
equivoco
molto
grosso
perché
...
la
letteratura
socialista
(
democratica
)
scientifica
e
popolare
è
tutta
informata
al
concetto
che
,
soppressi
gli
antagonismi
di
classe
,
scompaiono
le
funzioni
oppressive
dello
Stato
.
Questo
è
infatti
una
cosa
nota
,
ed
io
avevo
già
detto
,
nello
stesso
brano
riportato
dall
Avanti
!
,
che
secondo
i
socialisti
democratici
lo
Stato
diverrà
,
nella
società
futura
organo
degli
interessi
di
tutti
;
ma
è
altrettanto
noto
che
gli
anarchici
pensano
(
ed
è
per
questo
che
sono
anarchici
)
che
lo
Stato
non
solo
è
strumento
di
oppressione
in
mano
della
classe
dominante
ma
costituisce
esso
stesso
,
col
suo
personale
,
una
classe
privilegiata
con
i
suoi
interessi
,
le
sue
passioni
,
i
suoi
pregiudizi
particolari
,
e
che
una
società
in
cui
si
fosse
abolita
la
proprietà
privata
e
conservato
lo
Stato
sarebbe
sempre
una
società
basata
sull
antagonismo
degl
interessi
,
e
presto
vedrebbe
risorgere
nel
suo
seno
,
per
opera
e
con
la
protezione
dello
Stato
,
il
privilegio
economico
con
tutte
le
sue
conseguenze
.
Non
è
il
caso
di
discutere
a
fondo
questa
questione
,
che
l
Agitazione
ha
già
trattata
e
su
cui
dovrà
per
certo
ritornare
continuamente
,
trattandosi
della
base
stessa
del
programma
anarchico
.
Importa
solo
notare
,
per
gli
scopi
della
presente
polemica
,
che
se
mai
gli
anarchici
si
convincessero
che
lo
Stato
può
diventare
un
istituzione
benefica
ed
esistere
utilmente
in
una
società
di
liberi
ed
eguali
,
allora
non
bisognerebbe
già
dire
che
l
anarchismo
ha
evoluto
verso
il
socialismo
democratico
,
ma
semplicemente
che
gli
anarchici
si
sono
convinti
che
avevano
torto
e
sono
diventati
socialisti
democratici
.
E
questo
non
è
.
Sulla
questione
infine
dell
astensione
elettorale
,
l
Avanti
!
ragiona
in
modo
ancora
più
singolare
.
Io
avevo
detto
:
Noi
cerchiamo
nel
movimento
operaio
la
base
della
nostra
forza
e
la
garanzia
che
la
prossima
rivoluzione
riesca
davvero
socialista
ed
anarchica
;
e
ci
rallegriamo
d
ogni
miglioramento
che
gli
operai
riescono
a
conquistare
,
perché
esso
aumenta
nella
classe
lavoratrice
la
coscienza
della
sua
forza
,
eccita
nuovi
bisogni
e
nuove
pretese
,
ed
avvicina
il
punto
limite
,
dove
i
borghesi
non
possono
più
cedere
se
non
rinunziando
ai
loro
privilegi
,
e
quindi
il
conflitto
violento
diventa
fatale
.
L
Avanti
!
cita
questo
brano
,
ma
sopprimendo
le
parole
ch
io
ho
messo
in
corsivo
,
e
ne
cava
delle
conclusioni
che
,
se
io
mi
fossi
fermato
là
dove
l
Avanti
!
arresta
la
citazione
,
sarebbero
perfettamente
giuste
.
Voi
propugnate
,
dice
l
Avanti
!
,
la
resistenza
operaia
nel
campo
economico
per
migliorare
le
condizioni
degli
operai
;
ma
siccome
vi
sono
miglioramenti
impossibili
ad
ottenersi
mediante
la
semplice
resistenza
ed
ancor
meno
si
può
con
la
resistenza
abolire
il
capitalismo
,
la
logica
vi
porterà
necessariamente
alla
resistenza
politica
che
per
l
Avanti
!
è
sinonimo
di
lotta
elettorale
.
L
Avanti
!
non
ha
pensato
(
quantunque
il
passaggio
da
esso
soppresso
nella
citazione
delle
mie
parole
lo
faceva
chiaramente
intendere
)
che
la
logica
potrebbe
portarci
,
e
ci
porta
infatti
,
alla
rivoluzione
.
Noi
crediamo
,
per
lo
meno
quanto
l
Avanti
!
,
che
l
organizzazione
corporativa
,
la
resistenza
economica
e
tutto
quanto
si
può
fare
nel
regime
attuale
,
non
può
risolvere
la
questione
sociale
e
che
,
a
parte
gli
effetti
morali
,
appena
serve
ad
assicurare
ad
una
frazione
del
proletariato
dei
miglioramenti
che
bisogna
poi
difendere
con
una
lotta
continua
contro
le
insidie
sempre
rinascenti
dei
padroni
e
siamo
convinti
che
la
libertà
ed
il
benessere
assicurati
a
tutti
non
si
avranno
se
non
quando
i
lavoratori
si
saranno
impossessati
dei
mezzi
di
produzione
ed
avranno
avocato
a
loro
l
organizzazione
della
vita
sociale
,
e
che
per
far
questo
bisogna
sbarazzarsi
del
potere
che
sta
a
guardia
del
capitalismo
e
si
arroga
il
diritto
di
sovranità
su
tutto
e
su
tutti
.
Ma
crediamo
che
la
lotta
elettorale
non
vale
a
debellare
il
potere
,
e
che
se
anche
lo
potesse
,
non
farebbe
che
passarlo
in
mano
di
altri
senza
nessun
vantaggio
sostanziale
per
il
popolo
;
e
perciò
ci
sforziamo
di
allontanare
i
lavoratori
da
un
mezzo
illusorio
e
dannoso
,
ed
affrettiamo
coi
voti
e
coll
opera
il
giorno
in
cui
,
cresciuta
a
sufficienza
la
coscienza
e
la
forza
dei
lavoratori
,
questi
affermeranno
coi
fatti
la
ferma
decisione
di
non
volere
più
essere
né
sfruttati
né
comandati
,
e
prenderan
possesso
,
direttamente
e
non
per
delegati
,
della
ricchezza
e
del
potere
sociale
.
Ché
se
poi
questa
determinazione
dei
lavoratori
comincerà
a
manifestarsi
mediante
il
rifiuto
del
lavoro
o
il
rifiuto
del
servizio
militare
o
il
rifiuto
di
pagare
i
fitti
ed
i
dazi
,
o
la
confisca
popolare
dei
generi
di
consumo
,
o
le
barricate
e
le
bande
armate
,
è
questione
che
risolveranno
le
circostanze
e
che
,
comunque
risoluta
,
menerà
sempre
agli
stessi
risultati
:
il
conflitto
violento
tra
il
vecchio
mondo
che
si
ostina
a
vivere
ed
il
nuovo
mondo
che
vuol
trionfare
sulle
rovine
di
quello
.
L
Avanti
!
a
quel
che
pare
ci
ha
completamente
fraintesi
:
esso
ha
creduto
che
noi
abbiam
cessato
di
essere
rivoluzionari
.
Ed
invece
noi
crediamo
più
che
mai
nella
necessità
della
rivoluzione
;
e
non
già
nel
senso
scientifico
della
parola
,
nel
qual
senso
spesso
si
chiamano
rivoluzionari
anche
i
legalitari
,
ma
nel
senso
volgare
di
conflitto
violento
,
in
cui
il
popolo
si
sbarazza
colla
forza
della
forza
che
l
opprime
,
ed
attua
i
suoi
desideri
fuori
e
contro
tutta
la
legalità
.
La
nostra
evoluzione
si
riduce
a
questo
:
che
avendo
visto
che
coi
vecchi
metodi
la
rivoluzione
non
si
faceva
né
si
avvicinava
,
abbiamo
abbracciato
metodi
che
ci
sembrano
più
atti
a
prepararla
ed
a
farla
.
I
socialisti
democratici
credono
che
siamo
in
errore
e
quindi
fanno
bene
a
cercare
di
convertirci
,
come
noi
cerchiamo
di
convertir
loro
;
ma
non
diano
per
fatto
quello
che
è
un
semplice
desiderio
,
non
vendano
la
pelle
dell
orso
prima
che
l
orso
sia
in
loro
potere
.
La
Giustizia
di
Reggio
Emilia
in
uno
dei
suoi
ultimi
numeri
,
riproducendo
un
passaggio
dell
Agitazione
,
nel
quale
s
insiste
sulla
necessità
di
preparare
e
rendere
possibile
la
rivoluzione
mediante
l
organizzazione
operaia
e
la
piccola
lotta
quotidiana
,
si
compiace
che
noi
abbiamo
finalmente
riconosciuto
quello
che
i
socialisti
democratici
hanno
sempre
predicato
e
praticato
,
e
per
cui
noi
li
abbiamo
aspramente
attaccati
e
vituperati
.
Ciò
non
è
esatto
.
Le
ragioni
del
nostro
dissenso
dai
socialisti
democratici
sono
state
sempre
quelle
stesse
di
oggi
.
Se
li
abbiamo
combattuti
con
acrimonia
non
è
stato
già
perché
essi
si
occupavano
del
movimento
operaio
più
di
quello
che
facessimo
noi
,
ma
perché
essi
cercavano
e
cercano
di
volgere
quel
movimento
a
scopi
che
noi
crediamo
dannosi
ai
veri
interessi
del
socialismo
.
Che
anzi
fra
le
cause
per
cui
gli
anarchici
hanno
per
lungo
tempo
guardato
con
sospetto
le
organizzazioni
operaie
non
decisamente
rivoluzionarie
,
ed
oggi
ancora
alcuni
dei
nostri
non
mettono
nel
propugnarle
tutto
il
necessario
fervore
,
vi
è
,
non
ultima
,
quella
che
i
propagandisti
del
socialismo
democratico
hanno
fatto
e
fanno
tutto
il
possibile
per
discreditarle
nell
animo
nostro
servendosene
per
farsi
nominare
deputati
.
Ed
io
mi
sovvengo
di
essere
stato
,
nel
1890
o
1891
,
trattato
male
dalla
Giustizia
(
non
dico
ch
io
l
abbia
trattata
meglio
)
perché
Prampolini
voleva
che
la
manifestazione
del
Primo
Maggio
si
facesse
invece
la
prima
Domenica
del
mese
,
e
gli
amici
di
Reggio
pubblicarono
uno
scritto
mio
per
protestare
contro
una
proposta
che
levava
alla
manifestazione
il
suo
significato
e
la
sua
importanza
.
Ciò
che
prova
che
io
ero
in
disaccordo
colla
Giustizia
non
già
perché
quel
giornale
patrocinava
la
resistenza
operaia
più
che
non
facessero
i
miei
amici
,
ma
perché
esso
tendeva
,
almeno
a
giudizio
mio
,
ad
evirare
il
movimento
operaio
e
l
ostacolava
precisamente
quando
stava
per
prendere
una
via
,
poco
atta
a
favorire
candidature
al
parlamento
,
ma
ottima
per
abituare
i
lavoratori
ad
agire
di
concerto
e
dar
loro
coscienza
della
propria
forza
.
Del
resto
,
se
gli
anarchici
hanno
a
volte
ecceduto
negli
attacchi
contro
i
socialisti
democratici
,
questi
ve
li
hanno
gravemente
provocati
,
poiché
invece
di
combatterci
per
quel
che
siamo
,
hanno
cercato
sempre
di
presentarci
sotto
una
falsa
luce
.
E
proprio
La
Giustizia
si
ostinò
una
volta
nel
sostenere
che
gli
anarchici
non
sono
socialisti
:
cosa
che
procurò
molto
piacere
a
Napoleone
Colajanni
,
ma
non
fece
certamente
onore
allo
spirito
di
verità
,
che
pur
d
ordinario
distingue
,
mi
compiaccio
nel
riconoscerlo
,
l
organo
socialista
di
Reggio
Emilia
.